Il paese di Fandonia e Veritania

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COMMEDIA PER RAGAZZI

Atto unico di

ENRICO SCARAVELLI

Personaggi:

NEDO – figlio di Mastro Nando

NANDO - padre di Nedo

!° GENDARME Fandoniano

2° GENDARME Fandoniano

PIERINO - ragazzo Fandoniano

GIUANIN – amico di Pierino

CESIRA - donna delle pulizie

FRANCO e FRANCA – fruttivendoli

ALTRI – venditori ambulanti

GERMANA

VIOLETTA

BARBARA

FRANCA

GENDARME veritaniano

SUBALTERNO del gendarme

DIRETTRICE del'Istituto

1° CLIENTE

2.° CLIENTE

3° CLIENTE

GESTORE

Sig, PANZA

Sig, PINZA

MAMMA di Nedo

Dall'omonima fiaba finalista al premio Andersen

SCENA I

(Speaker – Nedo – Mastro Nando)

(La vicenda può svolgersi anche con poca scena. Sedie, tavolo, cassette per la frutta, bancone con bilancia, cartelli indicativi, ecc. Il tutto potrà essere spostato in corso d'opera)

SPEAKER  :- (può essere anche fuori scena) "La rappresentazione alla quale assisterete, abbisogna di un po' di fantasia; ciò per sopperire alla mancanza delle scene adatte. Ma so che a voi la fantasia non manca. Ebbene, siamo nella casa di Mastro Nando il quale sta discutendo col figlio Nedo. Sentiamone il motivo"

NANDO     :- "Figliolo, quante volte debbo ripeterti di non fare rumore.. disturbi i vicini che poi vengono a lamentarsi da me"

NEDO        :- "Papà.. vuoi dire quei vicini che hanno il cane che abbaia anche di notte e non mi lascia dormire?"

NANDO     :- "Proprio loro.. Capisco quello che vuoi dire.. fai il furbetto eh?"

NADO        :- "Farebbero bene ad essere prima loro a non far chiasso.. Tu mi dici di non gridare, la mamma mi dice di non fare chiasso, a scuola la maestra mi dice, e non solo a me: (scimmiotta la voce femminile) <ci stai un po' fermo? Ti ha morso la tarantola?> Manco so che è una tarantola"

NANDO     :- "E' un ragno velenoso"

NEDO        :- "Uffa! Non fare questo, non fare quello.. non si può nemmeno giocare all'aperto"

NANDO     :- "A scuola bisogna comportarsi bene, c'è già troppa maleducazione in giro… bisogna rispettare gli altri e se non stai fermo o disturbi chiacchierando, manchi di rispetto"

SPEAKER  :- "Nedo si lamentava, come tanti altri ragazzi del resto, del <freno> con il quale venivano tenute, diciamo a bada, le sue intemperanze. <Non fare questo, non fare quello>. Uffa che barba..E le bugie? Chi non le ha spiattellate da ragazzo? Oh, intendiamoci..erano solo.. diciamo.. un piccolo aggiustamento della verità.. Non erano cose gravi dopotutto, ma non bisognava prendere troppo spesso quel vizio"

NEDO        :- "Papà, ho finito i compiti, posso andare a giocare fuori?"

NANDO     :- "Fuori? E dove? In mezzo al traffico in strada?.. Eh..non c'è più lo spazio che c'era ai miei tempi dove si poteva giocare ai giardinetti alla <lippa>, alle biglie.., alla <ziardoa>"

NEDO        :- "Alla ..che?

NANDO     :- "Alla <ziardoa>.. la trottola insomma.. oppure giocavamo a <tun-tun gh'arrîo, che säto e ghe son>, saltando a cavalcioni su una fila di schiene piegate.. ma allora c'era lo spazio.. il verde.."

NEDO        :- "Piacerebbe anche a me vivere in un paese dove ognuno potesse fare ciò che più gli piace."

NANDO     :- "Fandonie; non esiste un paese simile. Tutti coloro che vivono in una comunità sono tenuti ad osservarne le leggi nel reciproco rispetto dei valori umani..non c'è miglior scuola della vita che l'esperienza"

SPEAKER  :- "Erano concetti un po' difficili per il ragazzo che però ne comprese il senso. Venne sera e Nedo andò a dormire. Smaniò tutta la notte in preda ad uno strano sogno.. Si trovò, nientemeno, che nel paese di FANDONIA e.."

SCENA II

(Nedo - 1° gendarme – 2° gendarme – voce esterna di Nando- speaker)

(appare in scena Nedo e sta leggendo un cartello stradale con la scritta: Benvenuti a Fandonia)

NEDO        :- "Ma..dove sono? Che è quel cartello? (legge) <Benvenuti a Fandonia>"

NANDO     :- (fuori scena) "Fandonie! Un paese simile non esiste!"

NEDO        :- "Papà.. esiste invece.. se tu fossi qui leggeresti il cartello.. Ah, ce n'è un altro (legge) <Sua Maestà De Ladronis vi dà il benvenuto a Fandonia>.. De Ladronis?.. Ogni nome una garanzia direbbe mio padre" (appaiono improvvisamente due gendarmi in uniforme. Uno di questi ha un paio di baffoni.. a manubrio di bicicletta)

1° GEND.   :- "Alto là ragazzo: chi sei?"

NEDO        :- "Mi chiamo Nedo"

1° GEND.   :- "Figlio di chi?"

NEDO        :- "Figlio di Mastro Nando e di.. e di.. di mia mamma!"

2° GEND.   :- "Bravo, addirittura anche figlio di tua mamma… ma non mi dire. Fuori documenti!" (detto questo con voce severa, allunga il braccio per ricevere quanto richiesto)      

NEDO        :- "Documenti?.. Ma io non ne ho.. Sono solo un ragazzo"

1° GEND.   :- "Non ne hai?.. Ohibò!" (sbircia il collega come fosse un intesa)

2° GEND.   :- "Allora vuol dire che li hai!"

NEDO        :- "Vi dico che non ne ho"    

1° GEND.   :- "Si vede che non conosci Fandonia: Qui da noi se uno afferma una cosa vuol dire.. ."

 2° GEND.  :- "…l'esatto contrario.. Non per niente il paese si chiama Fandonia"

NEDO        :- "Ma signori gendarmi.. se volete vi mostro la pagella della scuola.. ma è a casa mia.."

1° GEND.   :- "Inaffidabili questi discolacci"

2° GEND.   :- (ammiccando l'intesa col collega) "Vorrà dire che ti guadagnerai l'ingresso a Fandonia…"

1° GEND.   :- "..pulendo i locali della Gendarmeria per almeno tre giorni, senza compenso beninteso (sottovoce al collega) Così i soldi risparmiati per la donna delle pulizie.."

2° GEND.   :- "… vanno a finire… con rammarico si capisce.. nelle nostre tasche"

SPEAKER  :-  "Fu con questo sotterfugio dei gendarmi che Nedo venne portato via. Veniva redarguito per un nonnulla: <Lava bene i vetri della finestra fannullone!>, oppure <Non hai lucidato bene gli stivali!>.. e via di seguito: Nedo che, oltre allo studio non aveva mai fatto null'altro, si trovò a lavare i pavimenti, a ramazzare, spolverare. Povero ragazzo. Aveva fame. I gendarmi, che facevano la cresta anche sul vitto, gli passavano solo un panino con un po' …di niente ed una mela. A Nedo pareva adesso che i piatti della mamma fossero davvero prelibati. Passati i tre giorni previsti, resistette alle pressioni ed alle minacce dei gendarmi che volevano averlo ancora a propria disposizione, e se n' andò. Non fu ben chiaro se l'avevano lasciato andare o se se n’andò di soppiatto. Camminando giunse al centro del paese dove c'erano delle bancarelle con frutta, ciambelle, zucchero filato e vari generi di abbigliamento"

SCENA III

(Nedo – Pierino – Gavetta)

NEDO        :- "Che ben di Dio.. e che fame che ho.. purtroppo non ho nemmeno un soldo" (due ragazzi, Pierino e Gavetta, lo affiancano)

PIERINO    :- "Sei senza soldi?"

GAVETTA :- "Vuoi guadagnare qualche ladro-cents?"

NEDO        :- "Qualche ladro.. che?"

PIERINO    :- "Ladro-cent, la moneta di Fandonia..Non sei di qui, vero?"

NEDO        :- "No, vengo da.. già, da dove?"

GAVETTA :- "Come ti chiami?"

NEDO        :- "Nedo, e voi due come vi chiamate?"

GAVETTA :- "Io Gavetta e lui Pierino"

PIERINO    :- "Lo chiamano Gavetta perché i gendarmi l' hanno tenuto quasi un anno per le pulizie alla loro caserma e quindi ha fatto.. tanta gavetta"

NEDO        :- "Ne so qualcosa anch'io"

GAVETTA :- "Allora, vuoi guadagnartela la zuppa? Ti diamo dieci ladro-cents"

NEDO        :- "Magari ma… che debbo fare?"

PIERINO    :- "Una cosa da nulla.. Vedi quelle cassette di frutta e verdura?.. Nel retro-bottega ce ne sono delle altre. Questa notte ne prendi una decina e…"

GAVETTA .:- ".. e le porti a casa mia, in vico dei Furti numero diciassette. Le lasci nel sottoscala.. Lo farei io ma…ho una commissione urgente da fare. Poi ci vediamo"

NEDO        :- "Ma.. devo rubarle?"

PIERINO    :- "Ma no, stai tranquillo.. la merce è mia e portandola a casa del mio socio mi levi una fatica. Tanto, nel sottoscala nessuno le ruberà"

GAVETTA :- "E domani mattina saranno ancora in vendita sul mercato. Affare fatto?"

NEDO        :- "E se non ti vedo chi mi dà i ladro…ladro-cents?"

PIERINO    :- "Che diffidente! Tieni, per adesso ti dò due ladro-cents..gli altri otto domani mattina davanti al monumento del nostro Re De Ladronis"

NEDO        :- "Okej!"

SCENA IV

(Speaker -Nedo – Germana – Violetta – Barbara - Franca – fornaio – gente in bottega – gendarme)

SPEAKER  :- "Nella tarda serata Nedo prelevò dieci cassette che depositò nel sottoscala in vico dei Furti diciassette. Dormì su una panchina ed il mattino successivo si recò davanti al monumento di Sua Maestà De Ladronis e attese…attese invano ed alla fine capì che l'avevano bidonato"

NEDO        :- "Mi hanno fregato.. mi hanno usato..  Eh già, siamo a Fandonia e se uno dice una cosa..significa l'esatto contrario.. perché non ci ho pensato prima?.. Mio Dio, ma allora.. ho rubato.. sono un ladro..Ma io non sapevo.." (passano saltellando e giocando un gruppo di fanciulle.Vedono Nedo triste, con le mani in tasca e si fermano)

GERMANA         :-"Che hai ragazzo? Hai vinto alla lotteria che sei così giù di corda?"

NEDO        :- "Eh? Vinto alla lotteria? Magari! Ah già, siamo a Fandonia e tutto va al contrario..Diciamo che sono allegro perché..perché ho fame"

VIOLETTA         :- "C'è un panificio in fondo alla strada"

NEDO        :- "Mmm, in fondo alla strada.. allora vuol dire che è all'inizio, vero?"

BARBARA :- "Esatto. Ragazze accompagnamolo"(due di loro lo prendono per le mani quasi trascinandolo)

BARBARA :- "Eccoci arrivati. Ce l'hai i soldi?"

NEDO        :- "Sì, ma forse dovrei dire no"

FORNAIO  :- "Che cosa vuoi marmocchio?"

NEDO        :- "Vorrei due panini con del salame"

FORNAIO  :- "Fammi prima vedere i soldi"

NEDO        :- "Ecco.. due cents, anzi, due ladro-cents"

FORNAIO  :- "Straniero eh? Beh ti darò un panino e il salame ce lo metti tu"

BARBARA :- "Ma signor fornaio per due cents gli spettano almeno due panini"

FORNAIO  :- "Barbara, perché non ti fai i fatti tuoi?"

NEDO        :- "Signore, ho lavorato.. diciamo..per due soli ladro…ladro-cents"

FORNAIO  :- "Il che vuol dire che non hai fatto nulla.. magari hai rubato.."

NEDO        :- "Rubato?.."

FORNAIO  :- "Beh, visto che Barbara è a tuo favore ti darò un panino ed una pera, tieni" (porge il panino e la pera)

NEDO        :- (mentre le ragazze lo salutano, siede su una panchina e vede un signore che compra delle noci e si mette furtivamente in tasca un salamino) "Quel signore ha comprato delle noci ed ha rubato un salamino. Proprio un bel paese questo"

FRANCA   :- "Fornaio, mi dia mezzo chilo di pane" (mentre il fornaio dà le spalle, la donna sottrae una scatola di fagioli che mette in borsa)

NEDO        :- "Anche lei ruba come quel signore di prima.. Che strano paese.."

FRANCA   :- (controlla la bilancia del fornaio che pesa il pane) "Le ho detto mezzo chilo di pane e lei me ne pesa solo quattro etti"

FORNAIO  :- "Tranquilla signora Franca.. pagherà lo stesso il mezzo chilo"

FRANCA   :- "Ma è un furto"

FORNAIO  :- "A proposito.. nel conto ho messo anche la scatola di fagioli che ha messo nella borsa"

FRANCA   :- (indispettita, prende il pane, paga e uscendo, s'impossessa di un frutto)

FORNAIO  :- (alla donna) "Chiamerò i gendarmi!"

NEDO        :- (che nel frattempo aveva finito il panino, sta nettandosi la bocca con la manica della giacca) "Sarà meglio che me ne vada, non si sa mai che arrivino davvero i gendarmi.."

SPEAKER  :- "Nedo riprese il cammino deciso a lasciare Fandonia, paese di ladri, di bugiardi e di fannulloni. Soldi non ne aveva e di rubare non se ne parlava davvero; gli bastava la cattiva esperienza delle cassette del mercato. Per uscire dal paese però doveva attraversare la frontiera sorvegliata dai baffuti gendarmi e già gli erano bastate le pulizie negli uffici delle Guardie. Che fare? Pensa e che ti ripensa escogitò un sistema usando, diciamo così, le stesse armi dei fandoniani. Si trattava di… interpretare il loro modo di dire bugie e le verità e così, giunto alla frontiera, si mise a camminare a..quattro zampe, abbaiando di tanto in tanto, come si conviene ad un cane randagio"

NEDO        :- (passando davanti alle guardie) "Bauu, bauuu..."

GEND.       :- "Alt! Giovincello, dove credi di andare a quattro zampe?!"

NEDO        :- "Bauu, bauuu.."

GEND.       :- "Credi di darmela a bere vagabondo?"

NEDO        :- "Sono un ragazzo straniero e cerco di restare a Fandonia..bauu.."

GEND.       :- "Mi hai preso per un babbeo? Se dici che sei un ragazzo vuol dire che sei proprio un cane camuffato da ragazzo e non vogliamo cani vagabondi a Fandonia: pussa via!" (gli assesta un calcio e.il cane.. se ne va guaiendo)

NEDO        :- "Caì, caì.. (passata la frontiera si alza, massaggiandosi le mani indolenzite) Ce l' ho fatta finalmente!"

SCENA IV

(Speaker - Nedo – Gendarme - subalterno del gendarme)

SPEAKER  :- (volendo si può raffigurare ciò che lo speaker va dicendo) "Mano a mano che si allontanava da Fandonia, il ragazzo notava un cambiamento nel comportamento delle persone che incontrava: erano gentili e disponibili. Passò nei pressi di un ruscello e ne approfittò per lavarsi le mani spelacchiate poiché, non dimentichiamolo, aveva camminato a quattro zampe per fare il cane: La fame gli tormentava lo stomaco. Come avrebbe voluto essere a casa a mangiare quello che la mamma gli preparava senza tante storie. Giurò a se stesso che una volta a casa avrebbe rifiutato le merendine preconfezionate di cui era ghiotto e avrebbe mangiato le fette di pane e marmellata che la mamma gli preparava inutilmente.. Ma la mamma non era con lui.. La fame si sa, è brutta sotto qualsiasi latitudine. Fu fortunato perché alcuni contadini lo presero con loro nella raccolta della frutta che poteva mangiarne quanto ne voleva. Salutati e ringraziati i contadini, riprese il cammino finché arrivò ad un paese al cui ingresso era scritto: <Sua Maestà De Bilancis vi dà il benvenuto a Veritania>"

NEDO        :. "Altro paese strano.. Andiamo avanti. Voglio trovare la strada di casa. Forse qui si sta meglio che a Fandonia.. Starò attendo… Bisogna imparare dall'esperienza e fare tesoro dell'esperienza degli altri, direbbe mio padre"

GEND.       :-"Alt! (intima un gendarme veritaniano in compagnia di un subalterno. Poi tutto d'un fiato) "Chi-sei-da-dove-vieni-perché-e-fuori-i-documenti!"

NEDO        :- "Accipicchia, prenda fiato signor gendarme. Documenti non ne ho, mi chiamo Nedo e vengo da Fandonia. Vorrei poter entrare nel paese di Veritania per trovare lavoro"

GEND.       :- (sarcastico) "E perché non sei rimasto nel tuo bel paese sotto il regno di re De Ladronis.. e poi qui da noi, i ragazzi della tua età vanno a scuola e non a lavorare"

NEDO        :- "Ma io non ho nessuno..come faccio a vivere se non lavoro?"

SPEAKER  :- "Nedo balbettò qualcosa d'altro ed alla fine preferì dire la verità, così come gli era dato di conoscere. Commosso il gendarme lo fece passare"

GEND.       :- (al suo subalterno) "Mi sembra un bravo ragazzo, facciamolo passare"

SUBALT.   :- "Vieni con me Nedo, ti accompagnerò al collego degli orfani finché non troviamo una soluzione adatta al tuo caso"

SPEAKER  :- "Si allontanarono e ad un tratto apparve sulla strada un cartello indicatore con la scritta: <ISTITUTO PIÙ BENE DI COSÌ NON SI PUÒ>. Il subalterno parlò con la direttrice dell'Istituto e Nedo fu subito accolto, lavato e rifocillato"

SCENA VI

( Nedo – Direttrice - speaker)

(un interno con un tavolo e sedie necessarie)

DIRETTR.  :- "Così ti chiami Nedo"

NEDO        :- "Sì, signora"

DIRETTR.  :- "Come ti ha detto il gendarme, da noi i ragazzini vanno a scuola e non possono lavorare. E' bene che tu sappia che i veritaniani sono ligi alle leggi, rispettano i superiori e sono da essi rispettati. Non dicono bugie e quando diventano maggiorenni, avranno un lavoro assicurato. Se ti senti di essere dei nostri ti diamo il benvenuto.. del resto è sempre meglio che a Fandonia, ti pare?"

NEDO        :- "La ringrazio signora direttrice ma.."

DIRETTR.  :- "Ma?.."

NEDO        :- "Vorrei tanto poter ritornare a casa mia, dai miei genitori che mi mancano tanto.."

DIRETTR.  :- "Chissà.. non disperare.. le vie del Signore sono infinite.. Ora hai il permesso di fare un giro per il paese.. conoscerai gente e vedrai da vicino le nostre abitudini. Ritorna entro le ore sette, prima di cena"

NEDO        :- "Grazie" (si alza con rapidità ed esce di scena)

SPEAKER  :- "Nedo si avviò per le vie del paese fermandosi davanti alle vetrine di un supermarket e notò che la gente, come in tutti i supermarket, si serviva da sola. Fatti gli acquisti, venivano messi i soldi, corrispondenti all'importo della spesa fatta, direttamente nel cassetto del banco. Il cassiere o la cassiera, se ne stavano sulla fiducia"

SCENA VII

(1.a cliente – 2.° cliente – 3° cliente - gestore – altri)

1.a CLIENTE:- (deposita sul banco una moneta, avvertendo il gestore) "Le ho posato sul banco venti cents per un chilo di farina"

GESTORE  :- "Grazie signora" (prende i soldi)

2.° CLIENTE:- (intervenendo con garbo verso la 1.a cliente) "Mi scusi gentile signora ma.. senza volere ho visto che commesso, involontariamente, un errore nel pesare la farina"

1.a CLIENTE:- (con altrettanto garbo) "Dice davvero?"

2.° CLIENTE:- "Ha pesato cinque grammi in più e questo non è giusto. Sa benissimo che Veritania ha questo nome perché la verità e la giustizia qui regna sovrana"

1.a CLIENTE:- (con meno garbo) "Non ho bisogno di lezioni da parte di nessuno. So benissimo che i veritaniani dicono solo e sempre la verità, ma c'è anche la mia verità; lei non ha tenuto conto del peso della carta e cinque gram- mi mi sono apparsi più che sufficienti; capito caro signor ficcanaso?"

2.a CLIENTE:- (cominciando ad alterarsi) "Ficcanaso a me?.. Ma come si permette brutta anatroccola..ficcanaso non me l'ha mai detto nessuno!"

3.° CLIENTE:- "Ah no? Allora era ora che qualcuno glie lo dicesse. La signora è stata più che onesta: ha considerato il peso della carta, ha posato sul banco la giusta somma e quindi lei non doveva ficcanasare a torto" (ne nasce, a dir poco, una rissa a suon di spintoni e parole a..tema libero, finché il gestore riesce a far ritornare la calma)

NEDO        :- (perplesso) "Mah.. saranno tutti onesti e sinceri ma.. si può dire sempre e solo la verità anche se questa può offendere?"

SCENA VIII

(Speaker - Nedo – Signor Panza - signor Pinza)

SPEAKER  :- "Il ragazzo cominciava a dubitare anche della bontà circa le abitudini di questo paese.. intendiamoci, era sempre meglio che nel paese di Fandonia che gli appariva come l'altra faccia della medaglia. Qui regnava la gentilezza, la cortesia.. almeno così sembrava, però riteneva che fosse tutto un po', come dire.. esagerato ecco.. La gentilezza e la cortesia potevano avere anche un aspetto esasperante. Si convinse ancora di più di questa sua teoria, quando giunse presso l'albergo:<Giusti e Probi"> assistendo ad una gustosa scenetta"

PANZA      :- (sta entrando nell'albergo quando viene affiancato dal signor Pinza al quale il signor Panza, cede il passo) "Oh, buongiorno amatissimo signor Pinza, prego.. prima lei"

PINZA        :- (facendosi da parte) "Buongiorno a lei, esimio signor Panza.. No sia mai detto.. prima lei.."

PANZA      :- "E no, perbacco! Io le ho ceduto il passo e lei mi farà il favore di accettare questa mia cortesia"

PINZA        :- "Sia onesto signor Panza, lei ha il diritto di passare perché mi precedeva di alcuni millimetri ed io, onestamente, non posso accettare questo suo sacrificio"

PANZA      :- (andando pian piano su di voce) "Onestamente?..Ma cosa mi viene a dire! La punta della sua scarpa era di almeno un dito davanti a me e se ci fosse stato il fotofinish se ne sarebbe accorto..caro il mio signor TENAGLIA!"

PINZA        :- (esagitato) "Pinza prego e non tenaglia.. Comunque fotofinish o no, lei era sempre prima si me e allora ENTRI signor Panzone!"

PANZA      :- (spinge fuori scena Pinza, bisticciando) "Mi chiamo Panza e non panzone. Lei non sa con chi parla…"

PINZA        :- (fuori scena) "..con un pirla!"

SCENA IX

(Speaker - Nedo – mamma – Nando)

SPEAKER  :- "Nedo era sempre più perplesso. Non rientrò all'Istituto ed andò a dormire presso dei contadini in cambio di ..un lavoretto. Ha dovuto sbucciare un sacco di patate. Rimuginò tutta la notte mentre i pensieri si accavallavano. Cominciava a pensare che in fondo neppure a Veritania si stava bene perché i fatti venivano esasperati.. Non si devono dire le bugie ma nemmeno la verità ad ogni costo quando questa può nuocere al buon vivere quotidiano. Occorre la giusta misura: Non si può dire ad una persona, pensava Nedo, anche se fosse la verità, che era brutta, che non capisce niente. Occorre soprattutto amare il prossimo. Oh, come avrebbe voluto chiedere scusa a mamma e papà per le proprie marachelle… ma come si fa a ritornare? Come uscire da Veritania?. Pena e che ti ripensa forse aveva trovato il modo: A Veritania nessuno diceva bugie? E lui le avrebbe dette per farsi cacciare e ritrovare la strada di casa. Poi il ragazzo sentì dei brividi percorrere il proprio corpo.  Sedette sul lettino parlando nel delirio della febbre"

NEDO        :- "Non mi sento bene.. mamma… papà.. mi mancate tanto.."

SPEAKER  :- "Nedo era in prede alla febbre. Tutto ciò che era accaduto gli appariva come un incubo.. un sogno.. Mamma e papà Nando, erano al suo fianco preoccupati"

MAMMA   :- (posa una mano sulla fronte del figlio e poi, rivolta al marito) "Mio Dio come scotta. Nando, sarà bene chiamare il dottore"

NANDO     :- "L' ho vegliato tutta la notte e parlava in sogno di Fandonia.. di Veritania. Che cosa può significare?"

MAMMA   :- "E' la febbre che lo fa straparlare.. povero il mio Nedo.."

NEDO        :- (apre gli occhi, vede i genitori e li abbraccia con impeto) "Mamma! Papà! Siete qui a Veritania?"

MAMMA   :- "Siamo a casa nostra.. "

NEDO        :- "Perdonatemi..non fuggirò più da casa.. vi voglio tanto bene.." (abbracci)

NANDO     :- "Delira.. (al figlio che si sta addormentando) Stai tranquillo piccolo.. non sei mai fuggito da casa.. la febbre ti ha fatto fare un brutto sogno. Verrà il dottore e starai meglio"

NEDO        :- (semiaddormentato) "Sono contento che fosse solo un sogno..anche se sembrava vero.. Si.. si sta bene a.. a casa anche se..devo.. studiare.." (si addormenta e i genitori escono in silenzio dalla cameretta)

MAMMA   :- "Forse ha imparato più da un sogno che sembrava realtà che dalla realtà che a volte sembra un sogno"

Fine