Teatro Comico Italiano
IL PALESTRATO E IL MOCIO VILEDA
COMMEDIA IN DUE ATTI
Da un’idea di Lucy Cerea che l’autore ringrazia
Autore:
Camillo Vittici
Iscrizione S.I.A.E. N.118123
(In caso di traduzione dialettale si prega di specificare alla SIAE il titolo originale dell'opera)
PERSONAGGI
Gustavo |
Il palestrato |
Tonia |
Moglie di Gustavo |
Marco |
Figlio dei due |
Marzia |
Istruttrice di palestra |
Astrid |
Istruttrice di palestra |
Manu |
Amica di Tonia |
Antonio |
Proprietario della palestra |
La storia si svolge…
Primo atto: una stanza di abitazione
Secondo atto: segreteria di una palestra
La storia
Gustavo è il classico marito palestrato più attento al proprio corpo che alla famiglia ed in particolare alla giovane moglie Tonia. Imbottito di vitamine, aminoacidi e testosterone è particolarmente prestante nel fisico, ma scarseggia in altre… mansioni. Anche Marzia e Astrid, donnine alquanto disponibili, in palestra si accorgono delle sue defajances e dei suoi dissidi familiari. Con uno stratagemma, tuttavia, riusciranno a stimolare l’attenzione e l’interesse di Gustavo per Tonia e mutare il suo stato di conquistatore incallito.
PRIMO ATTO
(Una comune stanza di abitazione. Tonia sta pulendo la stanza mentre parla con l’amica Manu)
TONIA: Sì, l’amore… Ma chi l’ha conosciuto? Quando mai?
MANU: Ma Tonia, dopo tutto se hai sposato Gustavo dovevi per amarlo…
TONIA: Ma cosa credi? Che sul collo avesse avuto un cartello con su scritto “Io sono il tuo amore”? Magari l’avrà anche avuto, ma sicuramente a quel tempo dovevo soffrire di un grave difetto di vista… io quel cartello non l’ho davvero visto. Lo sai qual è il mio vero amore, l’essere che sta con me ogni giorno e che non mi lascia mai?
MANU: Ma non mi dirai che hai una storia parallela… un triangolo
TONIA: No Manu, né parallele, né triangoli, né rettangoli. E non mandarmi in confusione con la geometria che non è mai stata il mio forte. Mica sono una maestra come te io…
MANU: Ma l’essere che sta con te ogni giorno…
TONIA: Eccolo qua, si chiama Mocio Vileda, il mio amato straccetto delle pulizie. Non mi lascia mai, ha rapporti quotidiani con me e con lui passo la quasi totalità della mia giornata
MANU: Ma dai, guarda che non è affatto da buttare via. E’ ben messo, fa un buon lavoro, sicuramente ti è utile
TONIA: Guarda che non mi sto lamentando… Dove lo troverei un altro così prestante, con movimenti così rapidi e precisi, che dove passa lascia il segno…
MANU: Basta chiederlo alle altre donne e ti diranno subito che lo guardano tutte con un certo interesse
TONIA: Infatti, anche loro avranno potuto apprezzare come non sbagli mai un colpo, è in continuo movimento, si infila dappertutto e, con una certa facilità, anche sotto il letto
MANU: Sotto il letto? Pensavo che te lo portassi sopra il letto
TONIA: No, di solito lo metto dove voglio e se ne sta lì buono buono. Lo uso solo quando mi serve
MANU: Beh, ti confesso che sei un po’ egoista… Usarlo solo quando ti serve… Bel modo di trattare un marito…
TONIA: Un marito? Ma guarda Manu che sto parlando del Mocio Vileda
MANU: E io che pensavo tu parlassi del tuo Gustavo…
TONIA: Sì, Gustavo… Un giorno, un giorno ormai lontano lo gustavo, ma ora sa di niente, insipido come l’acqua, intoccabile come l’aria, irraggiungibile come una nuvola. Adesso poi che va in palestra… Tutto muscoli e niente cervello. Mi sa che quello che mette nelle braccia e nel torace lo toglie dalla testa
MANU: Io, Tonia, se fossi in te a quella palestra starei più attenta…
TONIA: Mica mi cade in testa! Io non ci ho mai messo piede. Pensi che sia piena di spifferi? Che abbia il tetto pericolante? Le pareti di carta velina?
MANU: Di carta velina no, ma di veline sì
TONIA: Di chi parli?
MANU: Di quelle smorfiosette tutto culo e tettine pompate che vanno là per cuccare qualche palestrato o, mal che vada, l’insegnate di ginnastica che le massaggia dove non dovrebbe toccare…
TONIA: E che invece si fanno toccare dappertutto e magari…
MANU: Magari è proprio il tuo Gustavo che le tocca…
TONIA: Ma cosa vuoi che tocchi quello lì. Lo sai almeno che con me da due anni… nisba? E ti ricordo che ho solo 35 anni e non sono affatto da buttare via.
MANU: Ma se è lì che sembra un campione…
TONIA: A te sembrerà un campione, ma a me un cappone. Lo so solo io i soldi che butta dalla finestra per creme di giorno e di notte e per quei maledetti ormoni che, a sua detta, lo fanno gonfiare come un pallone
MANU: Ma i muscoli saranno ben duri…
TONIA: Ti assicuro Manu che di duro quello lì non ha proprio niente. Di duro ha solo la testa; quella sì che è dura come un sasso. E tu Manu, come ti va?
MANU: Ne avessi avuto io nella vita un uomo… Magari anche… insufficiente, ma un uomo in carne ed ossa…
TONIA: E magari con un tantino di cervello
MANU: Anche solo con un grammo di quello, ma sempre un uomo però
TONIA: Mai avuto morosi?
MANU: Tentativi molti, a buon fine mai
TONIA: Ma tentativi da parte di chi? Tuoi o di altri?
MANU: Più miei che altrui. Sai, il cuore canta, la carne urla, la testa rumoreggia…
TONIA: Ma di cosa parli? Di uno stadio durante la partita di serie A?
MANU: No, i miei presunti uomini erano tutti di serie B, anzi, di C, ma a me sarebbero bastati anche quelli
TONIA: Basta che respirino!
MANU: Il Gino, ad esempio, mi diceva che era occupato ogni giorno in sala operatoria
TONIA: Era il primario?
MANU: No, tirava lo straccio per terra per lucidare il pavimento prima degli interventi
TONIA: Potrei essere gelosa…
MANU: Di chi, del Gino?
TONIA: No del fatto che anche lui fosse affezionato al Mocio Vileda. Ma se ti piaceva, non era importante quel che faceva
MANU: Quel che faceva no, ma quello che aveva fatto
TONIA: Combinato qualcosa di grosso?
MANU: Qualcosa di grosso sì, come la pancia di sua moglie. Incinta lei con quattro figli attaccati alle gonne. E pensare che mi diceva di essere separato…
TONIA: E allora quale era il problema?
MANU: Che si separavano ogni giorno quando lui andava al lavoro, ma si riunivano la sera quando tornava a casa
TONIA: Quindi, morale della favola…
MANU: Morale della favola, o meglio, della tragedia, che, dopo vari tentativi di cuccare qualcuno, mi sono decisa a rimanere vergine per l’eternità
TONIA: Mah, ti dirò che forse, e anche senza forse, la più fortunata di noi due sei stata tu Manu
MANU: Non dire queste fesserie Tonia; vorrei io avere vicino un uomo come il tuo Gustavo. Bello, giovane, aitante, muscoloso…
TONIA: Palestra, ciclette, body bulding, yoga, ormoni, creme…
MANU: Ma se sembra Swarzinegger?
TONIA: E allora vada a fare il governatore della California come ha fatto quello e non stia qui tutto il giorno a dimenarsi davanti allo specchio come una signorina al primo appuntamento
MANU: E’ bello invece avere cura del proprio corpo
TONIA: Del suo sì, ma non del mio
MANU: Ma dai Tonia, non vorrai dirmi che…
TONIA: Al contrario, te lo dico eccome! Mai una volta che allunghi le mani
MANU: Allungare le mani? Guarda che quando gli uomini allungano le mani è solo per dare delle sberle
TONIA: Ma dove stai Manu? Allungare le mani vuol dire anche toccarmi, abbracciarmi, darmi qualche brivido
MANU: I brividi io li ho avuto tre sere fa
TONIA: Ti ha toccato qualcuno?
MANU: Magari! No, solo un febbrone da tonsillite acuta
TONIA: Sentilo che arriva il tomo. Vado di là a preparargli il bagno. Sali per la pelle, crema per il viso, shampoo alle erbe orientali, collirio per occhioni lucenti… Dai vieni anche tu che mi dai una mano
MANU: Dici che poi lo possiamo vedere nudo?
TONIA: Ma va Manu, non dire cavolate. Né io né tu lo vedremo nudo, ma qualcun’altra mi sa di sì. Boccaccia mia sta zitta! Dai, vieni; usciamo assieme. Il bagno lo preparo dopo; mica sono la sua geisha! Se non vado al supermercato a fare provvista di carne di toro poi lo senti il mio Gustavo
TONIA: Carne di toro?
MANU: Certo, di toro. Lui la carne la vuole solo di toro. Lui, povero tonto, pensa che mangiare carne di toro lo faccia diventare un torello. Qualche volta però gli compero quella di asino o di mulo perché costano meno. Se lo sapesse mi sbranerebbe viva. Dai, via subito al supermercato. (Escono. Entra Gustavo. Si pavoneggia davanti allo specchio. Qualche accenno ad esercizio fisico)
GUSTAVO: Nooo! Orrore! Che vedono i miei occhi? Una rughetta accanto all’occhio destro! Questa sì che è una disgrazia! Una disgrazia? Una tragedia! Gustavo Gustavo. Non dirmi che è un segno dell’età. Ma no; i tuoi 45 anni sono fantastici, emano vigore da tutti i pori. E le donne? Ah, le donne! Mi rincorrono, mi soffocano, mi aggrediscono! (Accenna a qualche gesto da culturista) Va che fisico bestiale, che statua della Magna Grecia, che corpo scolpito! Ma chi sono i Bronzi di Riace al mio confronto? Eccolo il novello Swarzinegger! Allora, via con la terapia quotidiana. (Da un armadietto prende uno dietro l’altro dei flaconi e ingoia le varie pillole). Vitamina A… Vitamina B… Vitamina C… Proteine…. Aminoacidi… Testosterone…. Di questo due, formano meglio la massa corporea. E poi vedranno le mie donne la furia del ciclone Gustavo! Carnitina… Triptofano…
ASTRID: (Entrando di soppiatto). Gustavo; sei solo?
GUSTAVO: Ciao Astrid. Perché qui?
ASTRID: La scusa ufficiale è per portarti il programma ufficiale delle attività della palestra, ma in realtà avevo una gran voglia di vederti
GUSTAVO: Veramente mi vedi ogni sera in palestra durante le tue lezioni di joga
ASTRID: Sì, ma non sono mai sola con te. Ma cos’è quel flaconcino che hai in mano? Non prenderai medicine spero…
GUSTAVO: No, solo un’aspirina. Ho un mal di testa stasera… Non è proprio apposto
ASTRID: Ma sei sicuro che sia solo la testa Gustavo che non è apposto?
GUSTAVO: Che vuoi dire?
ASTRID: Beh, non so come spiegarti, ma è un bel po’ di tempo che con me… Insomma, c’è qualcosa che non funziona
GUSTAVO: Che non funziona? In me? In me funziona tutto, eccome! Provare per credere e chi assaggia ritorna!
ASTRID: Ultimamente ci abbiamo provato, ma assaggiato… niente! Insomma è stato proprio un assaggino da poco, anzi, quasi niente e con una velocità che un fulmine sarebbe arrivato secondo
GUSTAVO: Piccoli incidenti senza importanza
ASTRID: Per me sono invece grossi incidenti con parecchia importanza
GUSTAVO: Saranno i pensieri…
ASTRID: Beh, se sono i pensieri allora pensaci bene perché in palestra c’è anche Alberto, il titolare che sarebbe ben felice di prendere il tuo posto
GUSTAVO: Non mi parlare di Alberto! Quello è solo una mezza schiappa e ha anche 50 anni
ASTRID: Perché? A 50 anni pensi che non abbia più benzina nel motore? L’ultima volta che ho costatato…
GUSTAVO: Costatato che cosa?
ASTRID: Se aveva ancora benzina nel motore… Beh, ti dirò che non solo ha ancora parecchia benzina nel serbatoio, ma ha anche un distributore intero e con tanto di pompa!
GUSTAVO: Eccola la degna rappresentante delle donne che offrono liberamente i loro servizi e le loro grazie al primo venuto
ASTRID: Veramente è il secondo venuto, perchè il primo sei stato tu, ma ho dovuto usare, come dire… la gomma di scorta
GUSTAVO: E l’amore? Dove lo metti l’amore?
ASTRID: Perché? È amore il tuo? Certo, mi hai detto mille volte che mi volevi bene, ma mai una volta mi hai detto Ti Amo
GUSTAVO: Mai detto?
ASTRID: No, mai detto!
GUSTAVO: Fatto bene a dirmelo. La prossima volta…
ASTRID: Mi sa tanto che la prossima volta non ci sarà! Ci saranno altri al tuo posto
GUSTAVO: Mi sa tanto che a te vadano bene tutti; basta che respirino
ASTRID: No, basta che sospirino, che mi promettano amore, che mi diano amore
GUSTAVO: Ma come fai a sapere se davvero è amore?
ASTRID: Intanto li assaggio, poi… si vedrà. E, se la vuoi sapere proprio tutta, ne ho cercati anche in internet. Vedessi che stalloni che ho trovato. E qualcuno l’ho anche incontrato di persona. Stupendo! Mi è arrivato addosso anche un cubano autentico
GUSTAVO: Un cu… un cubano?
ASTRID: Sì, un cubano
GUSTAVO: E ti è arrivato… addosso?
ASTRID: Mi è arrivato addosso. Sapessi che furia… Si vedeva già da lontano che aveva una voglia matta e una gran fame di carne bianca
GUSTAVO: E tu l’hai… sfamato?
ASTRID: Certamente! Lo dice anche il Vangelo… Dare da mangiare agli affamati. Ci siamo fatti un’abbuffata con i fiocchi. Peccato che poi mi abbia chiesto di pagargli il biglietto di ritorno
GUSTAVO: E con certe malattie come la mettevi? Mica me ne avrai attaccata una…
ASTRID: E chi ci pensava alle malattie in quel momento! Poi… esami del sangue ogni sei mesi
GUSTAVO: Quindi Gustavo era semplicemente un… cornuto
ASTRID: No, Gustavo era solo uno dei tanti. Speravo fosse il migliore, ma… lasciamo perdere. Il fisico prometteva bene, ma il resto lasciava a desiderare. Era solo uno che riempiva il mio tempo quando non c’era qualcuno cui dedicarmi in quel momento
TONIA: (Entrando). Pronto il filetto di toro per stasera. Ciao Astrid. Come mai da queste parti?
ASTRID: Stavo giusto dando a Gustavo il programma della palestra. Eccolo (Lo da a Gustavo). Il mio compito è finito. Vi saluto entrambi. Vado perché fra una decina di minuti tengo un altro corso di joga. A presto! E tu Gustavo, mi raccomando, curati bene la testa altrimenti quel fulmine arriverà sempre più tardi. Ciao ciao! (Esce)
TONIA: La testa? Hai mal di testa?
GUSTAVO: Infatti stavo prendendo un’aspirina
TONIA: Io vado in cucina a portare la tua carne. Come la vuoi?
GUSTAVO: Cruda come al solito
TONIA: (Uscendo) E cruda sarà! (Gustavo rimette tutto apposto. Riapre per un attimo l’armadietto)
GUSTAVO: Ancora una pillola di testosterone (Ingoia). Preparati Astrid che ti distruggo!
TONIA: (Rientra piangendo con un foglio e busta in mano). Che disgrazia Gustavo! Che disgrazia!
GUSTAVO: Ti hanno dato della carne non frollata?
TONIA: No Gustavo; si tratta di Angelica, nostra figlia
GUSTAVO: Non è frollata l’Angelica? Cosa dici? Sei matta?
TONIA: No, anzi sì; quella si è frullata il cervello. La nostra Angelica deve essere diventata matta. Ho trovato questa lettera sul suo letto. Come ho letto le prime righe per poco non m’è venuto l’infarto
GUSTAVO: Ma che sarà mai?
TOIA: L’infarto?
GUSTAVO: No, la lettera
TONIA: Siediti Gustavo, siediti. E’ indirizzata a te
GUSTAVO: E perché proprio a me?
TONIA: Perché incomincia con “Caro papà”
GUSTAVO: La mia Angelica adorata… Chissà che parole dolci avrà da dirmi. Leggi Tonia
TONIA: (Legge piano). “Caro papà, mi dispiace molto doverti dire che me ne sono andata col mio nuovo ragazzo”
GUSTAVO: Col suo nuovo ragazzo? Ma se non ne ha mai avuti di ragazzi…
TONIA: Veramente un certo Paolino c’era…
GUSTAVO: E com’era? Ben piantato? Muscoloso? Palestrato? Ben messo insomma?
TONIA: Non so; era un po’ magrolino; un’acciuga era più ben messa di lui. Quando c’era vento, poi, se non si attaccava a un palo volava via
GUSTAVO: Fatto bene a lasciarlo. Se non sono ben piazzati fisicamente non ne voglio per casa. Spero che questo… nuovo ragazzo sia migliore di quel Paolino acciughino
TONIA: Ma guarda che qui dice che se n’è andata…
GUSTAVO: Che sarà mai? Magari è andata a vederlo fare esercizi fisici allo stadio o body bulding in palestra. Dai, va avanti
TONIA: “ Ho trovato il vero amore e lui, dovresti vederlo, è così carino con tutti i suoi tatuaggi, il piercing e i capelli arancione”
GUSTAVO: Cosa! I capelli… i capelli arancione? Ma chi sarà mai questo qui che pretende… Capelli arancione?
TONIA: Anche i piercing…
GUSTAVO: I tatuaggi!
TONIA: Calmati Gustavo; non è finita. “Ma non è tutto, papà: finalmente sono incinta e Abdul dice che staremo benissimo nella sua roulotte in mezzo ai boschi. Lui vuole avere tanti altri bambini e questo è anche il mio sogno”
GUSTAVO: Cooosa?! No, questo non lo sopporto!
TONIA: Che è incinta?
GUSTAVO: No; che mi fa diventare nonno! Capisci Tonia! Il Gustavo che diventa nonno! Ma è orribile! Io, a 45 anni, nonno! No, è la fine, è la fine…
TONIA: Veramente non è ancora la fine perché la lettera continua…
GUSTAVO: A me basta già così!
TONIA: E invece non basta perché ce n’è ancora un bel pezzo! “Visto che ho scoperto che la marijuana non fa male, noi la coltiveremo anche per i nostri amici, quando non avranno più la cocaina e l’estasy di cui hanno bisogno”, Capisci Gustavo; capisci?!
GUSTAVO: Certo che capisco! Capisco che quelli si imbottiscono di porcherie, mentre si deve crescere solo con cose naturali e soprattutto senza alcuna medicina. Io non ho mai preso una medicina nella mia vita. Solo, di tanto in tanto, una semplice aspirina. Se riesco a metterle le mani addosso…
TONIA: Aspetta almeno che termini di leggerti la lettera… e poi le mani le metterai fra i capelli
GUSTAVO: Perché; non è finita?
TONIA: No; il bello viene adesso. “Nel frattempo, spero che la scienza trovi una cura per l’Aids, così Abdul potrà stare un po’ meglio; se lo merita! Papà, non preoccuparti, ho già 15 anni, so badare a me stessa. Inoltre Abdul, forte dei suoi 44 anni di età, mi segue e mi consiglia al meglio nelle scelte, come quella di convertirmi all’Islam. Spero di venire a trovarti presto così potrai conoscere i tuoi nipotini. La tua adorata bambina.
GUSTAVO: La tua adorata bambina? Ma è un mostro quella! Tutta sua madre! L’ho sempre detto; tutta sua madre! Ha preso il peggio di te!
TONIA: Sì Gustavo; la tua adorata bambina che, per quel che mi riguarda, somiglia tanto anche a suo padre
(I due non hanno più parole e stanno per qualche secondo come esanimi sulle sedie)
GUSTAVO: AIDS…
TONIA: 44 anni…
GUSTAVO: Abdul…
TONIA: Islam...
GUSTAVO: Nipotini! Basta; la mia vita finisce qui. Da oggi in poi altro che carne di toro…
TONIA: Minestrina di stelline…
GUSTAVO: Verdurine di stagione…
TONIA: Semolino bollito…
GUSTAVO: Pappetta di carote…
TONIA: Puré di patate…
GUSTAVO: Finita la lettera?
TONIA: No
GUSTAVO: Che c’è ancora?
TONIA: Ci sono ancora due righe, ma scritte piccole piccole
GUSTAVO: Da’ a me… “P.S.: Tutte palle, papà! Non è vero niente! Sono dai vicini. Volevo solo dirti che nella vita ci sono cose peggiori della pagella che ti ho lasciato sul comodino. Ti voglio bene!”. Brutta figlia di buona donna! L’infarto mi stava venendo! Ma come hai fatto a farla quella scellerata?
TONIA: Ah, me lo ricordo bene come ho fatto a farla. È stata una delle poche volte che tu e io… La pagella!
GUSTAVO: Giusto, la pagella. Cosa aspetti ad andare a prenderla? (Tonia esce. Gustavo riapre l’armadietto) Qui ci vuole una dose supplementare. (Ripete la scena precedente) Vitamina A… Vitamina B… Vitamina C… Proteine…. Aminoacidi… Testosterone… Carnitina… Triptofano… La pagella… E meno male che le mie pagelle le ho tutte bruciate, se no che figura avrei fatto coi miei figli? Tutti 4 e 3, ma sempre 8 in educazione fisica; al mio sviluppo fisico ci tenevo io…
TONIA: (Rientrando). Eccola; era proprio sul comodino. Leggi qua
GUSTAVO: No, leggila tu
TONIA: C’è poco da leggere. I voti di tutte le materie stanno tutti su una mano
GUSTAVO: Così poche le materie?
TONIA: No, così bassi i voti. Il più alto è 4
GUSTAVO: E in educazione fisica?
TONIA: Esonerata. Sai, la richiesta l’ho fatta io; aveva sempre il raffreddore…
GUSTAVO: E la pagella di Marco?
TONIA: Già arrivata; non c’è male. Promosso, anche se con tutti 6
GUSTAVO: E adesso dov’è?
TONIA: E’ uscito con un suo amico
GUSTAVO: Ma possibile che a 16 anni non esca ancora con delle amiche? Da giovane, insomma, fino a qualche anno fa, mi chiamavano lo sparviero delle femmine
TONIA: E cosa facevi? Le beccavi?
GUSTAVO: No, le cuccavo. Mostravo i miei pettorali, i miei bicipiti e i miei tricipiti e tutte indistintamente mi cadevano in braccio. E’ stato così anche con te no? Ti ricordi… è bastato mostrarti…
TONIA: I tuoi pettorali, i bicipiti, i tricipiti, i quadricipiti…, ma se, oltre a questi, mi avessi mostrato qualcos’altro col cavolo che ti avrei sposato
GUSTAVO: Non ricordo bene, ma a quell’epoca prendevo del testosterone per la massa muscolare e, se si prende il testosterone che è un ormone maschile…
TONIA: Gonfia la massa muscolare, ma sgonfia le altre masse…
GUSTAVO: Ma due figli li abbiamo pur fatti…
TONIA: Certo; però ti avevo sostituito nei barattoli le tue maledette pastiglie con le aspirine. Tanto si assomigliavano
GUSTAVO: Nooo! Con quello che mi costavano!
TONIA: Ma a me costava di più il fatto di essere una moglie vergine e frustrata
GUSTAVO: Giuro che non ti ho mai frustato!
TONIA: E ci mancava anche quello! Senti Gustavo, già che stiamo parlando di cose familiari e in tutta confidenza… A tuo figlio dovresti fare un bel discorsino…
GUSTAVO: Mica sono un oratore io per fare dei discorsi. E poi, che discorso dovrei fare a Marco? Vuoi che gli tenga dei corsi di body bulding?
TONIA: Non si tratta di questo Gustavo. Volevo dire che in Marco c’è qualcosa… c’è qualcosa che non mi convince…
GUSTAVO: Troppe ragazze?
TONIA: No, troppi ragazzi
GUSTAVO: Per forza, se non frequenta i suoi compagni di scuola…
TONIA: Sì, è vero. Ma frequenta solo loro. Ma non l’ho mai visto in compagnia di una ragazza. O è timido o è…
GUSTAVO: Tonia! Non ti permetto di pronunciare quella parola!
TONIA: E come te lo spieghi che sul letto tenga una bambola, che si metta il pigiama rosa, che prima di uscire si dia la lacca sui capelli, che invece di leggere le avventure di Dragon Ball si guardi gli album delle Winks o della Barbie?
GUSTAVO: Sono giornali porno?
TONIA: No, sono giornali per femmine. Gustavo, qui c’è qualcosa che non quadra…
GUSTAVO: Senti Tonia, ho sempre pensato di far crescere Marco su modello di suo padre; forte, muscoloso e palestrato di modo che gli bastasse un semplice scrocchio di dita per trovarsi maree di femmine ai suoi piedi…
TONIA: Ma mi sa che, se davvero diventasse così, quello si troverà una marea di maschi ai suoi piedi
GUSTAVO: E io ti dico che ti sbagli!
TONIA: Guarda che le mamme hanno le antennine dappertutto e riescono a captare anche le più piccole vibrazioni dei propri figli…
GUSTAVO: Ecco, le tue antenne si sono guastate e non trasmettono più. Piuttosto, me le hai prese le uova fresche di giornata? È l’ora dello zabaglione
TONIA: No. Solo la carne di toro
GUSTAVO: E allora vai buona donna; datti da fare se vuoi un uomo scolpito
TONIA: Io ti scolpirei la testa invece dato che è tutt’osso e in mezzo c’è solo il tuo zabaglione
GUSTAVO: Anzi, un’idea… Dovremmo allevarle qui le galline di modo che le uova siano fresche di giornata con le proteine pronte per essere utilizzate immediatamente
TONIA: Certo, magari qui in cucina e il nido lo facciamo nella lavatrice così le uova le sbattiamo direttamente con la centrifuga e lo zabaglione è bello e pronto. Va bene, obbedisco. Vado e ritorno con le uova fresche di giornata. Alla tua idea delle galline penseremo domani. A proposito, vuoi che ti comperi un pulcino così te lo porti in palestra ad allevare? Chissà che pettorali gli verrebbero… Gli fai beccare il testosterone e te lo ritrovi già nelle uova… Boccaccia mia sta zitta!
GUSTAVO: Aspetta…
TONIA: Che c’è? Altri acquisti? Non vuoi più le uova di gallina? Le preferisci di struzzo? Quelle contengono molta più roba
GUSTAVO: No, niente uova di struzzo. Per digerire quelle ci vorrebbe…
TONIA: Uno stomaco da struzzo infatti
GUSTAVO: Ti accompagno in auto
TONIA: Ma quale onore, che gentilezza estrema…
GUSTAVO: Nessun onore e nessuna gentilezza; è solo che ho deciso di farmi un’ora di sollevamento pesi in palestra
TONIA: E io quando lo farò?
GUSTAVO: Cosa… il sollevamento pesi?
GUSTAVO: Sì, proprio quello, ma per sollevarmi dal tuo peso. Via; march! (Escono. Entrano Marco e Marzia)
MARZIA: Certo Marco che non è normale che per fare un paio di rampe di scale tu debba essere così affannato
MARCO: Ma mi hai fatto fare i gradini due per volta
MARZIA: E che sarà mai! Ti vedo un po’ giù di giri, un po’ affaticato insomma. Perché non vieni da noi in palestra e ti risistemi i muscoli?
MARCO: In palestra? Ma che orrore! L’unica volta che ho accompagnato mio padre mi sono quasi asfissiato. Puzza di sudore, caldo terribile, donne in mutande…
MARZIA: Donne in costume vorrai dire, in tenuta ginnica e…
MARCO: E quasi tutte grasse che perdevano larderelli da tutte le parti
MARZIA: In palestra ci si va anche per dimagrire
MARCO: A parte il fatto che c’erano anche dei bei ragazzi; ce n’era uno… penso si chiamasse Massimo; niente male
MARZIA: Massimo è un istruttore come io sono un’istruttrice. Quel Massimo lì è davvero in gamba; con le donne ci sa fare
MARCO: E con gli uomini?
MARZIA: Da quel che si dice… pure. Tutto fa brodo
MARCO: Beh, io un brodo saporito me lo berrei volentieri
MARZIA: Scusa Marco, forse non ho capito bene…
MARCO: Hai capito bene infatti
MARZIA: Ma… i tuoi lo sanno?
MARCO: Fossi matto a dire una cosa del genere; mio padre mi impiccherebbe alla pertica della palestra. E poi, sinceramente, non ho ancora ben capito da che parte sto. Insomma, se devp essere sincero, sono attratto da entrambi, E tu Marzia? Anche tu magari…
MARZIA: Marzia solo uomini, di tutti i tipi, di ogni colore, di ogni età! Basta che respirino! E in palestra non mancano di certo, ma anche in internet se ne trovano. Ti consiglio di andarci. Li contatti, li incontri, li conosci e… il seguito non te lo dico, ma puoi benissimo immaginarlo. E sono tutti lì, caldi al punto giusto e pronti per l’uso. Non ti dico che pacchia!
MARCO: Ma non te ne innamori?
MARZIA: Ci mancherebbe! Se ti sbagli ad innamorarti di uno poi sei fregata. Che ne farei degli altri mille che stanno aspettando me? Il mio motto è… Una botta e via! E con i migliori… due botte! E se ci sanno fare…anche tre!
MARCO: Ma che vi scrivete per contattarvi?
MARZIA: Sapessi che frasi fantastiche sanno scrivere…
MARCO: Beh, potresti dirle anche a me; in internet ci so fare
MARZIA: Mi ricordo il contatto di ieri sera. Da Trottolino Amoroso: “Un giorno senza sognarti è come un giorno senza vivere”. Come si fa a resistere a queste parole?
MARCO: Ti capisco; detto da un uomo poi…
MARZIA: Guarda; questo l’ho salvato su un foglietto. Da Furetto Misterioso: “Quando il sole tramonta non c'e' bisogno di chiudere gli occhi per vedere le tenebre, ma se ti troverò sono sicuro che le tenebre non le noterò in nessun caso, mi scalderai e mi illuminerai se esisti mio dolce amore. Ti cerco da anni e son giunto fino qui per trovarti. Spero tu esista e vorrei averti tra le mie braccia stasera”. Bello eh… Magari fra le sue braccia ci sarò fra qualche giorno; devo aspettare il mio turno
MARCO: Fantastico. Furetto Misterioso hai detto? Stasera mi do da fare.
MARZIA: Non troppo però; prima tocca a me: sono io che l’ho scoperto per primo
MARCO: Ma se mettete il vostro nome non c’è verso che poi scoprano chi siate?
MARZIA: Sei matto? Niente nome, ma solo uno pseudonimo. Io, ad esempio, sono… Fragoletta
MARCO: Nel senso che… sei dolce?
MARZIA: No, nel senso che sono sempre pronta per essere raccolta e gustata
MARCO: E in palestra chi c’è che ti… attrae?
MARZIA: Uno c’è, ma non posso certo dirtelo; segreto professionale! Ma non c’è Gustavo a casa? Pensavo di trovarlo qui
MARCO: Volevi qualcosa da lui?
MARZIA: Solo… solo per dirgli che il suo turno dalla settimana prossima in palestra è dalle 9 a mezzanotte, ma, se non c’è, so benissimo dove trovarlo. Ciao Marco. Se tuttavia dovessi aver bisogno di qualche lezioncina pratica su come scoprire le donne, beh, sai a chi rivolgerti. Non per niente mi chiamano la nave scuola della palestra
MARCO: Se ce ne fosse bisogno sarai la prima che contatterò, ma ho i miei dubbi. E, gia che ci sei e ci sai fare, mi consigli un annuncio personale da mettere in internet per cuccare anch’io?
MARZIA: Ce n’è uno che colpisce sempre e al quale è impossibile resistere…
MARCO: E sarebbe?
MARZIA: (Con enfasi) “Cercami e ti cercherò”!
SECONDO ATTO
(Sala di aspetto di una palestra. Sono tutti in tuta. Stanno preparando tre caffè)
MARZIA: Pronto il caffè? Ben zuccherato?
ASTRID: Caffè doppio; zuccherato al punto giusto. Ce l’hai?
MARZIA: Sì, ce l’ho; comperata stamattina. Il farmacista, conoscendomi ed essendo cliente della palestra, me l’ha data senza ricetta. (Da una scatoletta estrae una pastiglia blu). Ma non sapevo costasse così tanto…
ASTRID: Anche se fosse costata di più non importa; è lo scopo che è importante
MARZIA: Certo, ma ti faccio notare che l’ho pagata io
ASTRID: Ti darò la metà.
MARZIA: Me ne ha data una da 100 milligrammi; dice che ne basta mezza altrimenti l’effetto dura per ore
ASTRID: E invece noi ce la mettiamo intera; l’effetto sarà più… esplosivo
MARZIA: Non è che poi il caffè si tingerà di blu?
ASTRID: Dai, mettila sul tavolino, schiacciala con quel bicchiere
MARZIA: (Esegue). Niente blu. Dentro è bianca
ASTRID: Adesso versala nella tazzina (Eseguono). Ricordati qual è il suo. Mi sa tanto che stasera si faccia festa entrambe. Su, chiamalo
MARZIA: (Verso l’esterno) Gustavo! Il caffè è pronto
GUSTAVO: (Entrando) Una buona dose di caffeina ritempra lo spirito e il corpo. (Bevono). Ma che schifo! Bahhhh! L’avete messo lo zucchero?
MARZIA: Che strano… il mio è buono
ASTRID: Il mio ottimo; migliore di quello del bar. A te non abbiamo messo lo zucchero; sai, ti darebbe parecchie calorie e il tuo fisico ne potrebbe risentire
GUSTAVO: Vabbè; ingoierò questo calice amaro. Quando si tratta del fisico qualsiasi sacrificio non è mai inutile
MARZIA: Bravo; bevi, bevi tutto e vedrai che energia ti procurerà quello che c’è dentro
ASTRID: Una buona dose di caffeina si dovrebbe prendere ogni mattina
MARZIA: E per combattere una vita agra, dovresti sempre prendere il…
ASTRID: Pane tostato, marmellata e miele! (Rivolta a Marzia). Ma sei scema?
MARZIA: Era solo per fare la rima…
GUSTAVO: Giusto; pane tostato, marmellata e miele, il non plus ultra delle fonti di energia, il tutto condito da vitamine, sali minerali, proteine, aminoacidi e…
MARZIA: E tutto quello che serve per scolpire il tuo corpo da Bronzo di Riace
GUSTAVO: Si nota, vero? Ma ditemi, ditemi dove lo trovate un fisico così bestiale
ASTRID: Certo che si nota e come si potrebbe non desiderare un corpo come il tuo…
TONIA: (Entra tenendo per mano Marco. In tutta pure loro). Permesso? Si può?
GUSTAVO: Ma…, che fai qui Tonia. E tu Marco?
TONIA: Secondo te, chi viene da queste parti, mica lo fa per andare a Messa. Vogliamo curare e riequilibrare i nostri corpi e scolpire le nostre forme
MARZIA: Marco; che sorpresa!
MANU: Ciao Marzia; cercami e ti cercherò! E, come vedi, ti ho cercato
MARZIA: Lietissima! Vedrai che non rimarrai deluso
ASTRID: Guarda guarda la famigliola riunita. Manca solo la vostra Angelica
TONIA: Quella, per curare il corpo e lo spirito, va in discoteca. Ma cominciamo da noi due
MARZIA: Vieni Marco, vieni di là con me che ti affido ad un bravo istruttore
MANU: Massimo?
MARZIA: Se preferisci Massimo… ti affiderò a Massimo. Vieni (Escono)
GUSTAVO: Ma mi sai dire perché ti è venuto in mente di venire in palestra? E senza dirmi niente…
TONIA: Ma se non mi ascolti mai… Ti vengo buona solo per le uova fresche di giornata e per pulire la casa dalla polvere. La sai Astrid che il signore teme gli acari e non vuole che una probabile allergia non permetta al suo torace possente di espandersi come un mantice? E io tutto il giorno in compagnia del il mio affezionato Mocio Vileda. A volte mi sembra di essere sposata con il signor Vileda che con Gustavo. Il Vileda è Mocio e lui è moscio! Ma ora è venuto il momento di dire basta! Voglio che il mio corpo venga modellato in modo perfetto. Chissà se qualcuno poi, notandomi, si interesserà a me. Magari potrei fare la Velina, la Letterina, la Zoccolina…
GUSTAVO: Ma non ti sembra un po’ tardi a 35 anni?
TONIA: Una donna, caro il mio palestrato, a 35 anni è nel pieno della sua vita, della propria femminilità e delle propria sessualità. Devono solo coglierla e godersela, se la sanno cogliere e godere.
ASTRID: A buon intenditor… poche parole! A dopo ragazzi. Fra poco inizia il mio corso di joga e non voglio che gli allievi aspettino troppo. A più tardi (Esce)
GUSTAVO: Ti confesso che mi fa tanto piacere che tu venga in palestra. Aspetta; chiamo Antonio, il proprietario, per le modalità di iscrizione (Esce. Tonia si sistema i capelli allo specchio)
ANTONIO: (Entrando) Cosa vedono i miei occhi! Tonia! Proprio tu?
TONIA: In carne, pelle, ossa e tuta nuova di zecca
ANTONIO: Non me lo sarei mai aspettato
TONIA: E perché no? Ti sembra strano che una donna, una donna di qualsiasi età, desideri migliorare il proprio aspetto per sentirsi bene e per sentirsi desiderata? Tonia ha deciso di cambiare pagina; non più la casalinga frustata, ma donna libera, indipendente e intraprendente. E chi mi vuole mi segua
ANTONIO: Tonia, tu sai bene come io ho sempre avuto un debole per te
TONIA: Non voglio più sentire la parola debole. Voglio solo uomini forti, decisi e maturi di testa
ANTONIO: L’uomo che desideri è qui davanti a te; forte, deciso e maturo di testa e magari… lasciamelo dire, anche di età
TONIA: L’età non ha niente da vedere con l’identità dell’uomo. L’età non conta quando l’uomo è sensibile, dolce, responsabile e soprattutto se sa ancora amare
ANTONIO: Tonia… (Le prende le mani) Se è questo il tipo d’uomo che vuoi… Io ti capisco, ti comprendo…
TONIA: Le donne sono fatte per essere amate, non per essere comprese Antonio. Forse neanche tu, come tutti i palestrati qui dentro, non hai mai capito niente delle donne; pensate solo che servano per una cosa sola…
GUSTAVO: (Entrando). Antonio; che stai facendo
ANTONIO: (Alza e abbassa le braccia di Tonia). Non vedi? Le sto controllando le articolazioni per decidere poi il tipo di esercizi da fare. Direi che i pettorali…
GUSTAVO: Il petto va bene com’è!
ANTONIO: Magari le gambe…
GUSTAVO: Le gambe vanno bene come sono!
TONIA: E invece sono io che decido se vanno bene o no! Cosa centri tu?
GUSTAVO: Cosa centro io? Ma io sono tuo marito!
TONIA: Ma guarda guarda… Solo adesso ti ricordi di essere mio marito, che il petto va bene com’è, che le gambe vanno bene come sono… Ma quando mai te ne sei accorto e me l’hai detto? Te lo ricordi solo quando mi vedi sola con un uomo? Certo. Se devo essere sincera, Antonio non è niente male… Dovremmo conoscerci un po’ meglio… Magari una cenetta a lume di candela, qualche nota di pianoforte sottofondo…
ANTONIO: Sono pronto! Quando vuoi
GUSTAVO: Alt! Fermi tutti! Cosa sono queste cose? Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo Tonia?
TONIA: E tu Gustavo, ti rendi conto quante volte hai detto le stesse cose a tutte le donnine che frequentano questa stramaledetta palestra? E mi dici quali emozioni ho provato da quando ci siamo sposati? E sai con chi parlo più a lungo durante le mie giornate sempre noiose e uguali? Col Mocio Vileda, il mio affezionato spazzolone! È con me più di te, mi serve più di te, è più pratico di te, sta vicino a me e non si interessa di altre spazzole più o meno nuove…
GUSTAVO: Ma si può sapere cosa vuoi da me?
TONIA: Mi voglio sentire donna! Non dimentico che l’ultima volta che ti ho chiesto di farmi sentire donna mi ha dato la tua camicia da stirare. È così che intendi tu far sentire donna una donna? Pretendendo di farle fare tutto il santo giorno la schiavetta in casa mentre tu te ne stai comodo sul divano a leggere Novella 2000 o i fumetti di Diabolic?
GUSTAVO: Hai finito?
TONIA: No, non ho finito! E tutte le volte che ti devo fare la ceretta in tutto il corpo?
GUSTAVO: Se non la usi tu la faccio io
GUSTAVO: Per forza, che io li abbia i peli sulle gambe o no… chi me le guarda? Potresti andare a letto la sera con tua moglie, con l’orso Yoghi o con King Kong che per te farebbe lo stesso (Entrano Marzia e Astrid)
MARZIA: Ma che sta succedendo?
ASTRID: Cos’è tutto questo casino?
TONIA: Chiedetelo allo sparviero delle donne. Io vado di là e incomincio gli esercizi. Nomino Antonio mio istruttore. Andiamo! Al lavoro! (Antonio e Tonia escono)
MARZIA: Gustavo, che è successo?
GUSTAVO: E’ diventata matta, tutta matta! S’è messa in testa di diventare una Spice Girl! Classico caso di casalinga inquieta…
ASTRID: E insoddisfatta! Hai capito Gustavo? In-so-ddi-sfa-tta!
GUSTAVO: Sappiate che io sono in grado di soddisfare chiunque! E voi due mi siete buone testimoni
ASTRID: Gustavo, testimoni a sfavore perché, da un po’ di tempo il tuo motore perde i colpi, la frizione scivola e l’acceleratore s’incanta
GUSTAVO: E invece sono pronto a smentirvi! Sapete che vi dico? Che in questo momento sento un gran calore in corpo, mi sento ardere, mi sento…
MARZIA: Astrid, il caffè sta facendo effetto
ASTRID: Che sia finalmente la volta buona?
GUSTAVO: Sì, decisamente la caffeina è un ottimo eccitante e io mi sento al massimo. Okey Tonia, vuoi la guerra? So io come vendicarmi di tutto quello che mi hai detto. Astrid, Marzia, volete mettere alla prova la mia mascolinità ora? Decidetevi, una di voi fra poco sarà annientata, distrutta, sbriciolata dalla mia potenza. Ma subito per favore! Aspetto una di voi nello stanzino del deposito vecchi attrezzi
MARZIA: Ma là dentro è buio completo…
GUSTAVO: Gli occhi non han bisogno di vedere, saranno le mie mani a scoprirvi. Vado! Vendetta, tremenda vendetta! (Esce correndo)
ASTRID: Non c’è che dire; funziona, funziona, ma mi sa che entrambe ci dovremo sacrificare
MARZIA: Dici che ce la farà con tutte e due?
ASTRID: Non hai capito Astrid; noi due questa volta staremo a digiuno, ma nel tempo stesso faremo un’opera buona. Chiama Tonia
MARZIA: Che centra Tonia? L’abbiamo caricato per noi due, per un intermezzo caldo fra un esercizio e l’altro
ASTRID: Chiama Tonia e lasciami fare (Marzia esce ed entra subito dopo con Tonia)
TONIA: Che novità ci sono? Già finiti i miei esercizi? Adesso che ci stavo prendendo gusto, anche se le gambe mi fanno un po’ male…
ASTRID: Senti Tonia; abbiamo parlato con Gustavo; è pentito, amaramente pentito dei suoi atteggiamenti nei tuoi confronto ed ha ammesso, confessato di essere innamorato fradicio di te. Insomma, cotto come una pera cotta
MARZIA: Che tuttavia non ha mai preso per mano il coraggio di dirti quanto ti desidera
TONIA: A voi lo dice, ma a Tonia mai, vedremo se stasera, quando tornerà a casa…
ASTRID: Stasera? No, subito
MARZIA: Immediatamente
ASTRID: Sui due piedi
MARZIA: Ha preparato una sorpresa per te
TONIA: Una sorpresa? Ma quando mai quello mi ha fatto una sorpresa? Un fiore, magari piccolo piccolo, una carezza, una parola gentile, un bacetto sulla spalla…
ASTRID: Gustavo ti sta aspettando
TONIA: Mi sta aspettando? E dove? Se era qua fino a un momento fa…
MARZIA: L’hai vista quella porticina in fondo alla palestra? È lì. Vacci subito. Entra e non dire nulla
ASTRID: Entra e non dire nulla, lascia che sia lui a… fare
TONIA: Ma… mi state prendendo in giro? Ma che cosa mi vuol dire? Che cosa mi vuol fare?
MARZIA: Vai e…
ASTRID: Vedrai la sorpresa
TONIA: Voi mi state prendendo per i fondelli, non ho dubbi. Io, però… ci vado
MARZIA: Attenta che dentro ci sarà un buio pesto. La lampadina si è rotta da una settimana
ASTRID: Lasciati guidare dall’odore del suo sudore mascolino e…
MARZIA: E dal calore del suo corpo rovente. Buona fortuna Tonia!
TONIA: Vado?
ASTRID: Vai! (Tonia esce correndo). Spero proprio di non aver combinato un casino… (Entra Antonio con un mazzo di fiori). Cos’è questa novità Antonio? Ma che gentile; è la prima volta che fai un omaggio floreale alle tue dipendenti istruttrici
ANTONIO: Giù le mani! Vade retro! Non sono per voi
MARZIA: L’avevamo intuito
ASTRID: Ci pareva tanto strana la cosa…
ANTONIO: Dov’è Tonia?
ASTRID: Ecco il gatto che fa le fusa col topo, ma in questo momento il topo non c’è
ANTONIO: E’ già tornata a casa? Peccato, il fiorista è arrivato in ritardo
MARZIA: C’è, c’è… ma è occupata
ANTONIO: Occupata con chi?
ASTRID: Sai, è a colloquio con suo marito
ANTONIO: E’ fatta, è fatta!
MARZIA: Fatto ché?
ANTONIO: Lo sta piantando e io ho già prenotato un tavolo per due per una cenetta a lume di candela e con le calde note di un pianoforte. Deve amare tanto la musica
ASTRID: Magari la musica la sta sentendo adesso
MARZIA: E magari sta anche… cantando
ASTRID: Magari ad alta voce…
MARZIA: Magari urlando
ANTONIO: Sì, incazzata nera con il suo Gustavo, quell’omuncolo pieno di boria, di muscoli, ma niente nel cervello. Quello ha in mente solo una cosa, gonfiare i pettorali
ASTRID: A quelli ha pensato il testosterone che si prende a chili
MARZIA: Ma a gonfiare qualcos’altro abbiamo pensato noi
ANTONIO: Nuovi prodotti per rinvigorire il corpo?
ASTRID: Solo una parte Antonio, ma molto importante soprattutto se le mogli ne sono a digiuno
ANTONIO: (Pone i fiori su un tavolino) Guai a chi li tocca! Mi sono spiegato bene?
MARZIA: Ma forse Antonio non hai capito bene
ANTONIO: E cosa avrei da capire? È tutto chiaro ormai; Tonia ha deciso; vuole l’uomo maschio che più maschio non si può
ASTRID: Aspetta a dirlo
ANTONIO: Aspettare che cosa?
MARZIA: Che esca dallo stanzino dei vecchi attrezzi
ASTRID: E magari si ribalterà tutto
(Si ode dall’esterno Tonia che canta a squarciagola. Magari “Libiamo” dalla Traviata o al regista decidere)
TONIA: (Entra continuando a cantare). Che uomo! Che furia! Che stallone indomito ed esplosivo… E stasera mi immagino il resto!
ANTONIO: Parli di me Tonia? Ecco, ci sono dei fiori per te. Sicuramente poi stasera, seduti ad un tavolo per due per una cenetta a lume di candela e con le calde note di un pianoforte…
TONIA: Macchè cenetta, macchè pianoforte! Voglio altro io da un uomo!
ANTONIO: Ma sicuramente ci sarà dell’altro…
TONIA: Ma cos’hai capito? Voglio Gustavo e tutto e solo per me!
MARZIA: Tombola!
TONIA: (Verso l’esterno). Marco! Andiamo subito a casa
MARCO: (Entrando)Già finito mamma?
TONIA: Finito e aspettando di ricominciare
MARZIA: Come ti sei trovato con Massimo?
MARCO: Puzza come una capra e poi è sparito un minuto dopo. L’ho visto parlottare con una ragazza e poi con un ragazzo. Senti Marzia, non è per caso che potresti mantenere la tua promessa?
MARZIA: Promessa? Quale promessa?
MARCO: Non ricordi? La nave scuola…
MARZIA: Certo Marco; domani lo stanzino dei vecchi attrezzi lo occupiamo noi e con tanto di lampadina nuova e accesa
MARCO: Lezioni private allora…
MARZIA: Lezioni private con promozione sicura. Meglio del CEPU!
TONIA: A presto gente; noi torniamo a casa. Devo rispolverare un baby doll niente male. Ciao ciao. Salutoni e a domani! (Tonia esce con Marco)
MANU: Permesso? Scusate signori, non vorrei essermi sbagliata, ma sto cercando la palestra “Mens sana in corpore sano”
ANTONIO: Smetta di cercare perché è già arrivata. Questa è una palestra che rinvigorisce i corpi, li modella e li rende simili alle Stars di Holliwood
MANU: Alle Stars di Holliwood? Ma io non pretendo tanto. Vorrei solo migliorare il mio aspetto ed essere più desiderabile all’occhio maschile. Sapete, sono sì una zitella, maestra tanto per intenderci, ma desiderosa di un futuro sereno, senza solitudine e appagata sentimentalmente
ANTONIO: Gentile signorina, questo è proprio il posto che fa per lei. Con pochi esercizi i suoi seni saranno i più invidiati dalle sue giovani coetanee, la sua linea farà in modo che ogni uomo che incontrerà per strada si chiederà chi è quella deliziosa signora…
MANU: Signorina, prego e per di più illibata
ANTONIO: Illibata ancor meglio. Ed emanerà femminilità e sensualità come la Monroe, come la Jolie, come la Parietti…
MANU: Come la Parietti no, dovrei gonfiarmi labbra e seni come un pomodoro e la plastica mi fa paura. Sa, non vorrei che poi scoppiasse
ANTONIO: Allora come… Madonna
MANU: Quale? Quella… su… o quella che canta
ANTONIO: Come la cantante, ovvio
MANU: Accetto con calore! Come posso fare per iscrivermi?
ANTONIO: Basta una firma. La prima seduta è gratis. Anzi, ai nuovi iscritti diamo un omaggio floreale. (Raccoglie i fiori e glieli porge). Questi sono per lei
MANU: Per me? Ma quando mai un uomo mi ha offerto dei fiori? Mi sembra di sognare…
ASTRID: Piano coi sogni signorina; sognare è facile, ma è la realtà che conta
MANU: Vero, verissimo. Vedete, la mia realtà è ogni giorno sempre uguale, sempre da sola, mai un affetto e c’è anche chi ne approfitta
MARZIA: Le donne sole sono le più esposte alle smancerie e alle prepotenze degli uomini
MANU: Vero, verissimo. Se posso confidarmi…
ASTRID: Confidi, confidi…
MANU: Vi leggo una lettera anonima che ho ricevuto stamattina (La prende dalla borsetta). Eccola qui. Leggo?
MARZIA: Legga
MANU: “Caro amore della mia vita…”
ASTRID: Come inizio non c’è male…
MANU: E’ il seguito che conta… “Caro amore della mia vita. Dal primo momento che ti ho vista ho capito che eri tu la donna per me, quando ti vedo il mio cuore batte a mille e il pacemaker va in tilt, poi mi tremano le gambe, anche quella di legno. Sei la luce dei miei occhi, mi sembra di vederti anche con quello guercio, e, in quello buono, quando ci sei tu, sembra che la cataratta migliori. Vorrei abbracciarti con tutta la mia forza, ma non ho il braccio sinistro e la protesi in quello destro non funziona bene. Ti amo, vorrei passare insieme a te il resto della vita per tutto il tempo che il mio tumore al cervello mi lascia. Se vorrai rispondere con un sì a questo mio amore gridalo forte perché sono ormai quasi sordo. Il tuo amante segreto”
ASTRID: Mica male come tipo… Gli manca solo l’Altzeimer e potrebbe trascinarsi da solo al cimitero e sarebbe già vedova prima di sposarlo
MANU: E una volta sono stata anche violentata… Terribile!
MARZIA: Ma l’hanno preso?
MANU: La polizia mi ha portato in caserma e mi ha messo davanti sei uomini quasi tutti uguali e mi ha chiesto se riconoscevo il violentatore
ASTRID: E l’ha riconosciuto?
MANU: Purtroppo no; la polizia non ha voluto collaborare. Avevo risposto che, per riconoscerlo, avrei dovuto farmi violentare a turno da tutti
ANTONIO: Sa che le dico signorina? Sogni, sogni pure e presto tutto diverrà realtà.
MANU: A proposito dell’amante segreto della lettera?
ANTONIO: No, a proposito di quello che le sto per dire. Che ne direbbe, giusto per descriverle le attività della mia palestra, di un tavolo per due per una cenetta a lume di candela e con le calde note di un pianoforte… Tanto ho già prenotato…
MANU: Ma sono sicura che lo sta dicendo proprio a me?
ANTONIO: E a chi se mai? Non certo alle due racchiette che stanno qui invece di tornare al lavoro in palestra…
MARZIA: Adesso siamo diventate racchiette…
ASTRID: Ma quando aveva certi bollori eravamo le sue fatine, i suoi allegri giochini
ANTONIO: Venga bellissima signorina, entri pure nel gineceo della mia palestra e ne uscirà cambiata, migliorata e soddisfatta. (Antonio e Manu escono)
ASTRID: Bel bastardo l’Antonio
MARZIA: Il solito approfittatore che si maschera da principe azzurro. Si sa, in palestra si cucca alla grande con tutte le donne che la frequentano
GUSTAVO: (Entrando) Allora?
ASTRID: Allora… cosa?
GUSTAVO: Come… allora cosa? Chi di voi due è stata la fortunata? Forza; chi è?
MARZIA: Sei stata tu Astrid a entrare nello stanzino?
ASTRID: Io no di certo; forse tu Marzia
MARZIA: No di certo, io ero qui con te e con Antonio
GUSTAVO: Ma allora… se non sei stata tu né tu…
MARZIA: Sarà stata qualcun’altra. Qui eravamo in tre donne e, se non era né Astrid né io…
ASTRID: Rimane solo…
GUSTAVO: Tonia?! Non mi vorrete dire che…
MARZIA: Sì Gustavo; era Tonia che sapeva benissimo che nello stanzino c’eri tu ad aspettarla
GUSTAVO: To… Tonia? Quella furia scatenata era… No, non oso credere! Quella cascata del Niagara, quel geyser (gaisèr) islandese, quel ciclone dei mari tropicali era…Tonia? La mia Tonia?
ASTRID: Certo Gustavo; la tua Tonia
GUSTAVO: Sentite ragazze, non so come e cosa mi sia successo, ma sento un gran bisogno di tornare a casa e ripassare un compito…
MARZIA: Un compito che tutti i mariti dovrebbero ripassare…
GUSTAVO: Basta ormoni, testosterone, vitamine e radicali liberi. Da domani mi metto in malattia e per venti giorni non esco più di casa. Mi sa che quel compito sarà lungo, impegnativo e soprattutto furioso e caliente! (Si precipita fuori. Astrid e Marzia si dispongono ai due lati estremi del proscenio. Via via, ad uno ad uno, entrano anche tutti gli altri)
ASTRID: Gli uomini… chi li capisce?
MARZIA: Le donne… chi le capisce?
ASTRID: Non pensare di poter cambiare un uomo. A meno che non abbia il pannolino
MARZIA: Se hanno mandato un uomo sulla luna dovrebbero poterceli mandare tutti
ANTONIO: (Entrando e disponendosi accanto alle due. Anche gli altri si disporranno davanti allo stesso modo prima di dire la loro battuta). Non riuscirai mai a capire una donna, a meno che tu non sia già internato in un ospedale psichiatrico
MARCO: Per fortuna incominciano a spedire in orbita anche le donne, è bene che i marziani sappiano subito a cosa vanno in contro
MANU: Gli uomini sono tutti uguali; hanno facce diverse solo per poterli distinguere
GUSTAVO: Scegli solo le donne più giovani, non e' vero che gallina vecchia fa buon brodo
TONIA: Scegli solo gli uomini più giovani. Tanto non maturano mai
MARZIA: Le donne non trasformano gli uomini in cretini; la maggior parte di loro si dedicano al fai-da-te
ANTONIO: Fortunatamente non tutte le donne sono uguali, c'e' anche la mamma
MARCO: Che fare se la tua fidanzata sbatte la porta e se ne va? Spegni anche il telefono
MANU: Una donna può legare un uomo solo se lo trova in un istituto di igiene mentale
GUSTAVO: L'amore è cieco, ma il matrimonio è un'esperienza che apre gli occhi
TONIA: Non lasciare che la mente del tuo uomo vaghi ; è troppo piccola per stare là fuori tutta sola
ASTRID: E se il tuo uomo ti chiede quali libri ti interessano, rispondi…
TUTTI: I libretti degli assegni!
Sipario