Il passo della pantera

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Il passo della pantera

IL PASSO DELLA PANTERA

Commedia in un atto

di ALDO NICOLAJ

                                   

PERSONAGGI

VANDA

DARIO

LUCIO

MIELE

BRUNO

Commedia formattata da


L’azione si svolge in una grande città, oggi.Camera da letto di Vanda (deve occupare solo una parte della scena, in quanto il resto della commedia si svolge in casa di Dario e Bruno): Vanda bella donna sui 35 anni entra, seguita da Dario, un ragazzone sui 23 anni che la incalza, spingendola verso il letto.

Dario                             -  Vanda, amore mio, finalmente. Mi hai telefonato ed hai fatto di me un uomo felice. Mi consumavo dalla voglia di far l’amore con te... Non so che cosa tu abbia, ma mi fai impazzire. Come ti penso, come ti tocco, come ti vedo, mi manca il fiato. Mai conosciuto una donna come te.

Vanda                           -  (respingendolo con energica dolcezza) Ma non puoi spingermi, subito, in camerada letto! Non c’è fretta. Lucio starà fuori almeno tre giorni.

Dario                             -  Ti voglio subito. Immediatamente. (comincia frenetico a spogliarsi) Ho talmentevoglia di te, che brucio tutto. Ti prego, spogliati anche tu e vieni a letto.

Vanda                           -  Non avere tanta fretta. La felicità va assaporata poco a poco. Non mi hainemmeno salutata.

Dario                             -  Ti saluto ora: ciao, bella, come stai? Sei felice di vedermi? Io non vedevo l’ora dipresentarti i miei omaggi. (e dopo le scarpe e le calze, si sfila i pantaloni)

Vanda                           -  Un momento, Dario, non ti sembra di esagerare?!?

Dario                             -  Stammi a sentire, amore: sono giorni che mi struggo, pensando a te ed ora che, finalmente, ti sono accanto, qui, nella tua stanza, accanto al tuo letto, respirando il tuo profumo, non posso fare come te che te ne stai seduta sul letto, come fossi nell’anticamera del dentista. Dai, cosa aspetti a spogliarti anche tu?

Vanda                           -  Non pretenderai mi metta subito nuda? Non sono una puttana. È la prima voltache sto per tradire mio marito.

Dario                             -  E non sarà l’ultima.

Vanda                           -  E, poi, mi hai smontato con la tua furia. Entri in casa mia e subito in camera daletto...?!?               

Dario                             -  Preferivi in salotto? O in cucina? O nell’ingresso? Di solito l’amore si fa sul letto.Tradizionale, d’accordo, ma molto più comodo.

Vanda                           -  Questo è il mio letto matrimoniale...

Dario                             -  Visto che non c’è altro letto. Se non volevi qui, avresti potuto venire da me! Avreidetto a Bruno di prendere il largo...

Vanda                           -  Bruno? Chi è Bruno?

Dario                             -  L’amico che vive con me.

Vanda                           -  Ah, vivi con un amico?

Dario                             -  Sto con lui così dividiamo l’affitto. Ma basta con le chiacchiere, spogliati e tidimostro subito se sono normale o no. (si sfila la camicia rimanendo in mutandine)

Vanda                           -  Bene. Cosa aspetti a toglierti anche le mutandine? (Dario sta per farlo, ma lei loferma) Andiamo, lasciami per lo meno un po’ di "suspense". Credi di esserecarino?

Dario                             -  Non lo sono?

Vanda                           -  Non parlo del tuo fisico, ma della forma, diamine. Non puoi scatenarti così, come dovessi girare un film hardcore. Se Lucio rientrasse all’improvviso, ti sgozzerebbe come un agnello.

Dario                             -  Capisco che sia geloso di una mogliettina come te, ma non esageriamo.

Vanda                           -  Esagerare? È un vero Otello. Ma invece di strangolare, spara. Va sempre in giroarmato. Vedendoti qui, ti fulminerebbe, senza nemmeno pensarci su.

Dario                             -  (abbracciandola) Fortunatamente sta volando verso Berlino.

Vanda                           -  Supposto che sia partito.

Dario                             -  Cosa vuoi dire? Che potrebbe non essere partito?

Vanda                           -  Siedi qui, accanto a me e ti racconto come stanno le cose.

Dario                             -  Dopo. Prima facciamo l’amore.

Vanda                           -  L’amore dopo, prima, si parla.

Dario                             -  Ma di che cavolo vuoi parlare? Di tuo marito? Lascialo volare in cielo versoBerlino, a portare te in paradiso ci penso io. (cerca di abbracciarla)

Vanda                           -  Un momento. Mani a posto. Prima voglio metterti al corrente della situazione.

Dario                             -  Perché? C’è qualche intoppo? Al telefono mi hai detto che saremmo stati soli e chefinalmente avremmo potuto...

Vanda                           -  Vuoi lasciarmi parlare?

Dario                             -  Ma proprio ora? Non ti rendi conto che sono in uno stato di eccitazione tale che...

Vanda                           -  E controllati, che diamine. Un uomo deve saperlo fare.

Dario                             -  Credi sia facile, con te vicino, nudo, sul tuo letto? Si vede che tu non mi desideri.Ed anche se mi desideri, non come ti desidero io.

Vanda                           -  Prima parliamo. È meglio anche per te.

Dario                             -  Avanti, allora, non farmi stare sulle spine... Non è che hai paura che io... Sanocome un pesce... Ho anche il certificato medico.

Vanda                           -  Non si tratta di questo.

Dario                             -  Ed allora?

Vanda                           -  Lucio potrebbe non essere partito.

Dario                             -  (terrorizzato) Jesus Christ, e me lo dici così!?!

Vanda                           -  Non è che non sia partito, potrebbe non essere partito...

Dario                             -  (fa per rimettersi la camicia) Non avresti dovuto telefonarmi, allora. Se torna, mispara...

Vanda                           -  (gli toglie la camicia dalle mani) Calma. Non essere sempre così impulsivo. È un dubbio che mi è venuto. Ecco come stanno le cose: Lucio, tempo fa, presentando una collezione, ha fatto sfilare una nuova modella, che ha avuto un enorme successo. L’avrebbe voluta per altre sfilate, ma le altre ragazze, scoperto che si trattava di un travestito, lo hanno aggredito a pugni ed a calci con tanta ferocia, che Lucio è dovuto intervenire per metterlo in salvo. Il travestito, ora, non so se per gratitudine o perché innamorato, lo segue ovunque vada. La settimana scorsa, se lo è trovato sull’aereo per Parigi ed ha rinunciato al viaggio... Se oggi, è successo lo stesso...

Dario                             -  ... potrebbe ritornare!?!

Vanda                           -  E, dal momento che gira sempre armato...

Dario                             -  (riprende i pantaloni) Jesus Christ! E me lo dici così...

Vanda                           -  (lo ferma di nuovo) È un dubbio che mi è venuto. Violento com’è, potrebbe ancherisolvere sparando al travestito. Capacissimo di prendersela con quella poveracreatura, che non ha altro torto che di essersi innamorato di lui. Ti sembralogico?

Dario                             -  Beh, se a tuo marito piacciono le donne...

Vanda                           -  Ma quella creatura è splendida. E della donna ha l’apparenza.

Dario                             -  Ma non la sostanza.

Vanda                           -  E tu che ne sai?

Dario                             -  Dal momento che è un uomo...

Vanda                           -  Hai un’esperienza specifica in materia?

Dario                             -  Io? In che senso?

Vanda                           -  Sei già stato a letto con un travestito?

Dario                             -  Io?!? Finché ci sono donne disponibili...

Vanda                           -  Vuoi dire che se non ce ne fossero, andresti con i travestiti?!?

Dario                             -  (insoddisfatto e smontato) Non lo so. Non credo. Non mi sono mai posto ilproblema.

Vanda                           -  Però vivi con un uomo...

Dario                             -  Mica ci vado a letto. Bruno è maschio ruspante come me.

Vanda                           -  Appunto. I travestiti, invece, hanno il garbo, la dolcezza, la femminilità di una donna. Tant’è vero che un sacco di uomini, pur amando le donne, ci fanno l’amore. Spiegamene la ragione.

Dario                             -  Scusa, Vanda, ma ti pare proprio questo il momento di spiegarti perché certi uomini fanno l’amore coi travestiti mentre io sto morendo dalla voglia di farlo con te?!? E poi a me ripugna un uomo vestito da donna...

Vanda                           -  Davvero? Non ti sei mai vestito da donna, tu?

Dario                             -  Io!?! Fossi matto? Col mio fisico...

Vanda                           -  Invece col tuo bel fisico, staresti benissimo. Hai una splendida figura, delle bellissime gambe... Alzati, fammele vedere... Dritte... lunghe... senza un pelo... (gliele accarezza)

Dario                             -  (eccitato si getta su di lei) Oh, Vanda...

Vanda                           -  Calma, stiamo ancora parlando, che diamine! Fammi un piacere, prova adinfilarti questo mio collant...

Dario                             -  Io? Perché?

Vanda                           -  Voglio vederti le gambe valorizzate da un collant, è proibito? Non fare quella faccia, non è che ti chieda la luna. Invece di sentirti lusingato... (cerca di aiutarlo ad infilarsi il collant vincendo le sue resistenze)

Dario                             -  Tesoro, le tue mani sulle mie gambe mi danno i brividi, se continui non rispondodi me e passo allo stupro.

Vanda                           -  Uh, come sei sensibile! Fai da solo, allora. Ma tiratelo su bene... Più su... così,bravo... Ed, ora, fatti vedere. Complimenti! Poche donne hanno gambe come letue.

Dario                             -  Me lo tolgo o me lo tengo per fare l’amore?!?

Vanda                           -  Prima, ti vesti da donna, poi facciamo l’amore.

Dario                             -  Basta con gli scherzi... parlato abbiamo parlato, perciò ora...

Vanda                           -  ... se vuoi fare l’amore, prima, ti vesti da donna.

Dario                             -  Un’altra tua trovata? Lascia perdere, andiamo...

Vanda                           -  E dici di amarmi?!? Lucio fa tutto quello che gli dico...

Dario                             -  E si veste anche da donna? Per un creatore di moda sarà divertente, per me... no!

Vanda                           -  Andiamo, cosa ti costa? Hai già il collant, basta che ti infili uno dei miei vestiti... (apre l’armadio)… scegli, quello che preferisci. Questo verde Nilo? O quello corallo? Scegli questo, è bellissimo, di classe. È un modello di Lucio. Su, non fare storie, indossalo, non fare quella faccia, è un giuoco.

Dario                             -  Un giuoco del cazzo.

Vanda                           -  È un giochetto erotico, eccitante...

Dario                             -  Ne conosco di più divertenti...

Vanda                           -  (perde la pazienza) Non farla troppo lunga. O fai quello che ti dico od alzi i tacchie l’amore vai a farlo dove e con chi vuoi, non con me.

Dario                             -  Perché complicare tutto? Sei strana. Non capisco che gusto ci provi... (dimalavoglia si infila il vestito) Capissi almeno perché...

Vanda                           -  ... perché spogliandoti, proverò il piacere che prova un uomo, spogliando unadonna.

Dario                             -  Ma, sotto il vestito, troverai un uomo.

Vanda                           -  Certo, non sono una degenerata, che diamine! Piano, altrimenti lo strappi... Falloscendere, con garbo... Bravo, così. Fai vedere: ti sta benissimo.

Dario                             -  Mi tira sui fianchi...

Vanda                           -  No, basta girartelo un pochino... (esegue) È un vestito da pomeriggio, semplicissimo... che valorizza il punto vita... mette in risalto il bacino e fa risaltare i glutei. Ti fa proprio un bel culetto, complimenti. (appallottola dei fazzolettini e glieli infila nella scollatura) Per fare un po’ di seno, appena, appena...

Dario                             -  (al contatto lancia un urlo) Vanda, ti prego, questo è il supplizio di Tantalo...

Vanda                           -  Stai buono, abbiamo finito. Ora, un filino di trucco...

Dario                             -  No. Il trucco non lo voglio.

Vanda                           -  Gioia santa, se vuoi che dopo facciamo l’amore, devi ubbidire. Siedi, così. Un velodi cipria... Che pelle morbida, guance di velluto. Non hai barba?

Dario                             -  Prima di venire da te, mi sono passato tre volte il rasoio...

Vanda                           -  Non si direbbe proprio che tu sia un uomo...

Dario                             -  Ripetilo e vedrai...

Vanda                           -  Un poco di ombretto agli occhi... Te li allungo appena con la matita... Un po’ dirimmel...

Dario                             -  (come un bambino) Il rimmel... no, il rimmel me li fa bruciare.

Vanda                           -  Per essere belle bisogna un poco soffrire. Ora un po’ di rossetto su queste labbrasmorte...

Dario                             -  No, il rossetto mi fa vomitare...

Vanda                           -  Questo è buonissimo, sa di lampone. Ora scompigliamo questi bei capelli... (ilcontatto fa perdere il controllo a Dario che la bacia) Ma no, che fai, mi sporchi dirossetto...

Dario                             -  Io sporco di rossetto te? (scoppia a ridere e con la risata scarica la tensione)

Vanda                           -  Finalmente ridi. Hai capito che il nostro è un giuoco?

Dario                             -  Per te. Come se fossi una bambola?!?!

Vanda                           -  Come sono docili i tuoi capelli, prendono qualsiasi piega... Facciamoli scendereun poco sugli occhi... E scopriamo le orecchie per gli orecchini...

Dario                             -  No, non ho i buchi...

Vanda                           -  (gli mette gli orecchini) Questi non hanno bisogno di buchi. E stanno benissimo con la collana. (gli mette una collana) Così, sei perfetta. Il vestito ti sta come un guanto. Alzati, fatti ammirare. Sei bellissima. Meravigliosa. Se fossi un uomo, mi innamorerei di te. Sul serio, guardati allo specchio. Andiamo, dammi questa soddisfazione... per farmi piacere...

Dario                             -  (controvoglia si guarda allo specchio e la sua immagine lo lascia sconvolto. Ammirato, inconsciamente, entra nel giuoco) Niente male. Non lo avrei certo immaginato. Sto benissimo. Un trucco delizioso. Gli occhi sembrano enormi, vero? E il vestito... pare fatto per me... il colore mi dona moltissimo... E che classe, sono una donna di classe. (si pavoneggia davanti allo specchio)

Vanda                           -  Rimane il problema dei piedi. Non ho scarpe della tua misura.

Dario                             -  Non servono, tesoro. Tanto, ora, ci ficchiamo a letto e passiamo ad un corpo acorpo fino all’ultimo sangue. Non ce la faccio più...

Vanda                          -  (ha tirato fuori dall’armadio un paio di sandali) Provati, prima, questi. Per me sono enormi. Alto come sei, non ti servono i tacchi. Infilateli, bravo. Ed ora, cammina e lasciati guardare... Non farti pregare, su bella...

Dario                             -  Bello, se mai.

Vanda                           -  Cammina a passi lenti, dondolando un poco i fianchi...

Dario                             -  Così?

Vanda                           -  ... mollemente... più mollemente che puoi... con sensualità... fai quel passo dapantera che fa impazzire gli uomini... Perfetta, sei perfetta.

Dario                             -  (camminando) Guarda come cammino. Meglio di un’indossatrice... (guardandosi allo specchio) Sai che sono molto desiderabile? Sul serio. Guardandomi allo specchio mi piaccio come mi piace una bella donna.

Vanda                           -  Voce bassa... sensuale... Mascherala un poco...

Dario                             -  Come devo parlare? Così? Vanda, va bene, così? Amore, ti desidero tanto. E tu mi desideri come io desidero te? (ride divertito, poi cambiando tono e voce) Ora, mi spoglierai come fossi una donna ed io ti butterò sul letto, dimostrandoti, esattamente... il contrario. Basta, Vanda, è stato un bel gioco, ho resistito fino a questo momento, ma ora, non ce la faccio più. (fa per buttarsi su di lei, ma si sente una porta che si chiude ed i passi di qualcuno che è entrato) Jesus Christ, chi sarà?

Vanda                           -  (parla piano) Che ti dicevo? Non è partito.

Dario                             -  (come un pazzo) Non è partito? Come, non è partito?!?

Vanda                           -  Me lo sentivo. Me lo sentivo... (forte, verso la porta) Lucio, sei tu? Non sei partito?

Lucio                             -  (da dietro) No. Partirò domani.

Dario                             -  Ora entra e mi spara.

Vanda                           -  Non perdere la calma, queste situazioni vanno affrontate con estrema lucidità.

Dario                             -  Visto che devo morire, che sia lucido o no...

Vanda                           -  Non perdere la testa, che diamine. Facciamo come se niente fosse...

Dario                             -  Come... come se niente fosse?

Vanda                           -  Ti presenterò come una mia amica.

Dario                             -  Oh, no. Vanda, non farlo... Oh, Dio, che mi succede? Sto male... Forse è uninfarto. Non c’è bisogno che mi spari, muoio. Senti il cuore...

Vanda                           -  E vi chiamano il sesso forte?!? Sorridi, invece, cerca di essere affascinante. Vocebassa, mi raccomando...

Dario                             -  Non posso, non posso.

Vanda                           -  Devi, se non stai al giuoco, ti spara.

Dario                             -  Dio, che tragedia. Capirà subito e mi ucciderà. E morirò vestito da donna, comeun travestito. E quando mia madre verrà a saperlo... che vergogna, per lei, poveradonna...

Vanda                           -  Fai la disinvolta e te la cavi. Sforzati, devi dargliela a bere. Ne va della tua vita.Voce bassa, sensuale. (a Lucio, che sta entrando) Com’è che non sei partito? C’eralui?

Lucio                             -  (bell’uomo suo 40) Vestito da donna! (a Dario pare che parli per lui) Vestito dadonna! Davanti a me!

Dario                             -  (è senza fiato)

Lucio                             -  Cosa fare? Ammazzarlo?

Dario                             -  Jesus Christ! (sta per svenire)

Vanda                           -  (gli dà un pizzico) Conosci Daria? È una mia amica.

Dario                             -  Daria!?! (realizza) Certo, Daria.

Lucio                             -  Domando scusa. Non mi ero accorto che non eri sola... (a Dario) Mi scusi, erotalmente fuori di me...

Vanda                           -  Finalmente conosci Lucio. Ci tenevi tanto.

Lucio                             -  Davvero? Per questo è così emozionata? Non sarò io a metterle paura?

Vanda                           -  Daria è timidissima e tu l’hai colta di sorpresa. È una tua ammiratrice. Non perdemai una tua apparizione in TV.

Lucio                            -  Veramente? Vedrà le mie sfilate, allora. Le piacciono i miei modelli? Ma lei statremando...               

Vanda                           -  Forse con quest’aria condizionata, ha preso freddo. Vado a spegnerla...

Dario                             -  (è quasi un’implorazione) Resta qui.

Lucio                             -  Quello che ci vuole è un drink.

Vanda                           -  Ci penso io. (esce di scatto, lasciando terrorizzato Dario, Lucio lo osserva. Lungosilenzio)

Lucio                             -  Finalmente ho realizzato. Sul momento, non me n’ero accorto.

Dario                             -  (senza fiato) Ora sì?

Lucio                             -  Certo. (lunga pausa) Il vestito che indossa è mio.

Dario                             -  Il vestito? (sollevato) Certo.

Lucio                             -  Tutta una bugia.

Dario                             -  Eh?

Lucio                             -  È il nome del modello. Le piace?

Dario                             -  Il nome?

Lucio                             -  ... il modello.

Dario                             -  Vanda ha insistito per farmelo indossare. Dice che sembra fatto per me.

Lucio                             -  Indubbiamente. Con quel corpo così asciutto, così androgino... nessuno potrebbe portarlo meglio. Scusi la mia deformazione professionale, ma la prego, cammini... voglio vederlo vivere, il mio modello... Mi scusi. (con la scusa di sistemargli meglio il vestito, gli palpa fianchi e sedere) Ecco, così le sta perfetto.

Dario                             -  (terrorizzato dalle mani di Lucio, cammina avanti ed indietro, senza fermarsi)

Lucio                             -  Brava. Bravissima. Sa che ha il passo di una giovane pantera? Lei è un’indossatrice nata. Com’è che Vanda non me l’ha mai fatta conoscere? Una creatura che è la quintessenza della femminilità, come lei, può essere motivo di grande ispirazione per un creatore. Grazie, ora venga a sedere vicino a me. (Dario esita) Cosa c’è? Non vuole? (mette la mano in tasca. Dario terrorizzato pensa tiri fuori la pistola, siede. Lui tira fuori un paio di occhiali e se li infila guardandola meglio) Lei deve togliermi una curiosità. Ma sia sincera. Com’è che, con le sue attitudini, non ha mai pensato di fare l’indossatrice? Lei è nata per questo. È perfetta. (gli passa un braccio attorno alla vita) Lei è di una bellezza conturbante.           È più forte di me. Brucerò le tappe, ma non resisto davanti ad una donna come lei. (la stringe e la bacia)

Dario                             -  (sarà la sorpresa, il terrore, il lungo eccitamento ha una reazione impensata,potrebbe anche essere provocata da un orgasmo. Terrorizzato si libera di Lucio, sialza, poi si lascia andare sul letto, come avesse avuto un mancamento) Oh, JesusChrist.

Lucio                             -  Dio mio, cosa le succede? Sono stato intempestivo, mi scusi... Non so frenarmi, sono un impulsivo... Si distenda sul letto... (fa per aiutarlo, ma Dario si difende e gli dà una spinta tale che lui quasi barcolla) Che energia! Quanta forza in un esile corpo di donna?!?

Dario                             -  Non mi tocchi, per favore.

Lucio                             -  È stata la mia vicinanza a turbarla così? Allora non le sono indifferente. Lei è una strana creatura, me ne sono reso conto appena l’ho vista. (fa per prenderle la mano)

Dario                             -  La prego. In questo momento non posso nemmeno sentirmi sfiorare.

Lucio                             -  Lei vibra come una corda di violino. E mi ha trasmesso il suo turbamento. C’èuno strano feeling tra noi.

Dario                             -  (sincero, quasi a se stesso) Santi del Paradiso, che vergogna. Una cosa simile nonmi era mai successa. Mai, in tutta la mia vita.

Lucio                             -  Eppure dovrebbe essere abituata ad essere ammirata dagli uomini... Chissàquanti le avranno fatto la corte...

Dario                             -  A me?!? Cosa crede? A me mai.

Lucio                             -  Su, su, niente bugie. Chissà a quanti ha fatto perdere la testa. Belli e brutti,giovani e vecchi, grassi e magri, alti e bassi...

Dario                             -  Le assicuro che... (realizza) Piaccio, è vero, Piaccio molto.

Lucio                             -  Ed attualmente il suo cuore è libero o no?

Dario                             -  (molto femminile) Perché lo vuole sapere?

Lucio                             -  Perché lei mi interessa. E molto anche. (gli prende la mano e gliela bacia) Che mano grande. Se grande è la mano, grande sarà il cuore. E nemmeno un anello su queste belle dita...

Vanda                           -  (rientra col carrello degli aperitivi) Deliziosa, vero, la mia amica? Ero sicura che tisarebbe piaciuta.           

Lucio                             -  Incantevole. Semplicemente incantevole.

Vanda                           -  Hai sentito, Daria? Gli piaci. Un whisky?

Dario                             -  Doppio.

Lucio                             -  Brava. Quello che ci vuole.

Dario                             -  (prende il bicchiere che gli offre Vanda e beve d’un fiato)

Lucio                             -  Complimenti, lei beve come un uomo. E questo dimostra la sua personalità.

Vanda                           -  Cos’è questo lei? Datevi del tu. Siete amici, ormai.

Lucio                             -  Con gioia.

Vanda                           -  Perché restare in camera da letto? Andiamo in salotto.

Lucio                             -  No, qui c’è più intimità. Quel letto, leggermente in disordine, sa di trasgressione...di peccato... Com’è che noi due non ci siamo conosciuti prima?

Vanda                           -  Era andata a vivere in Svizzera.

Lucio                             -  Sciupata per la Svizzera una donna come lei.

Vanda                           -  Eppure anche lì aveva molto successo, vero, Daria?

Lucio                             -  In Svizzera, come in tutte le parti del mondo, immagino. Una domanda seria:come mai non hai pensato di fare l’indossatrice? Col tuo fisico ed il tuoportamento...

Vanda                           -  Non sognava altro. Ma i suoi erano di principi molto rigidi e non glielo hannopermesso.

Lucio                             -  Perché non lasci rispondere a Daria?

Vanda                           -  Perché introversa e timida com’è, non ti direbbe che è sempre stato il suo sogno.Ma, ora, che non deve più sottostare ai suoi...

Lucio                             -  Si è ribellata?

Vanda                           -  Morti.

Lucio                             -  Morti? Come?       

Dario                             -  Un incidente.

Lucio                             -  Automobilistico?

Vanda                           -  Vittime di un maniaco sessuale.

Lucio                             -  Tutti e due?

Dario                             -  Anche i nonni. Paterni e materni...

Lucio                             -  Terribile. (lunga pausa) Ed, ora, vivi sola? Scusami, non voglio sapere nulla della tua intimità. Ma posso aiutarti a realizzare il tuo sogno. Sei alta, snella, le gambe lunghe, anche senza tacchi, sei una stanga. Le indossatrici più in voga hanno tutte il tuo fisico. E, poi, sai muoverti, camminare... Posso occuparmi io di te, se ti interessa. Sapessi quante ragazze ho lanciato...

Vanda                           -  Persino un travestito.

Lucio                             -  È vero. Non so perdonarmelo. Perché ora mi perseguita. Per questo non sono partito. Me lo sono trovato tutto sorridente all’aeroporto e non ci ho visto più e gli ho fatto una scenata. Urlando, davanti a tutti. Se la ricorderà per tutta la vita. Perché quando io perdo la calma, divento terribile. Qualche tempo fa, dovendo fare una sfilata...

Vanda                           -  Daria sa tutto, gliel’ho raccontato io...

Lucio                             -  Non riesco ancora a capire come ci sia cascato. Perché io ho naso, come un cane da caccia, i travestiti li riconosco a un chilometro di distanza. Ma, in quella creatura c’era qualcosa... una specie di ambiguità eccitante... una femminilità prorompente, e nello stesso tempo segreta. Miele... si fa chiamare Miele... ha un fascino... quasi come il tuo... un fascino che mi ha turbato...

Dario                             -  (trova la soluzione) Scusatemi, ho fatto tardi. Ho la macchina dal carrozziere,posso chiamare un taxi?

Lucio                             -  Perché? La mia è davanti al portone. Faccio una telefonata e ti accompagno.(esce)

Vanda                           -  Hai visto? Nemmeno un sospetto.

Dario                             -  (agitatissimo) Mi ha toccato... mi ha palpato... mi ha baciato... Quello è un satiro,un vero satiro. Come ha potuto scambiarmi per una donna?

Vanda                           -  Ringrazia il cielo. Se avesse capito che sei un uomo, ora, al tuo posto, ci sarebbeun cadavere.

Dario                             -  E se in macchina allunga le mani? Io lo stendo con un cazzotto. Mi sa che sonoproprio gli uomini che gli piacciono. Prima la storia col travestito, adesso...

Vanda                           -  Non dire sciocchezze; ha sempre avuto donne straordinarie...

Dario                             -  ... ora ne sarà saturo ed avrà cambiato sponda. Jesus Christ, la paura, che ho avuto. Tremavo come una foglia. Non dovevi lasciarci soli. Ed, ora, dovrò tornare a casa vestito da donna. Bruno mi sfotterà per il resto della vita. Se mi vede qualcuno del caseggiato dirò che non sono io, ma sono mia sorella... Dammi le chiavi, il portafogli... Ma dove li metto? Questo vestito non ha tasche...

Vanda                           -  (svuotando le tasche del suo vestito nell’armadio e mettendo tutto in una borsetta)Metto tutto in questa borsetta. Non agitarti, è andato tutto bene, cerca di starcalmina...

Dario                             -  Ed il mio vestito...

Vanda                           -  Te lo riporto io a casa, stai tranquillo.

Dario                             -  Perché dirgli che sogno di fare l’indossatrice?!?

Vanda                           -  Per dissipare ogni possibile sospetto...

Dario                             -  E se vuole rivedermi? Come me lo tolgo di torno?

Vanda                           -  Ti faccio ripartire per la Svizzera domani.

Dario                             -  Come fai a sopportarlo? È un vero mandrillo. Con quelle manone... Sono bollenti.Sentirsele addosso fa un’impressione... Ora, in macchina, ci riproverà.

Vanda                           -  Digli che hai l’emicrania, se non ti va.

Dario                             -  Se non mi va? Se non mi va? Credi che sia un piacere per me farmi strusciare dalui? Preferisco confessargli che sono un uomo.

Vanda                           -  Rischi meno a farti toccare.

Dario                             -  Hai ragione. E non abbiamo nemmeno fatto l’amore. Se non mi avessi fatto perdertempo a vestirmi da donna...

Vanda                           -  ... ci avrebbe trovati a letti e ti avrebbe ammazzata.

Dario                             -  "O". Ammazzato. Sono maschio.

Vanda                           -  Però che successo, eh? Piaci a me, piaci a lui...    

Dario                             -  Preferirei fargli schifo.

Lucio                             -  (rientra) Eccomi pronto. Dove ti accompagno?

Dario                             -  Via del Conforto, 12.

Lucio                             -  ... in centro. Troppo vicino. Ti accompagnerei in capo al mondo. (prende Dario allavita)

Dario                             -  (se ne libera subito) Vanda, non ti secca che mi faccia così sfacciatamente lacorte?

Lucio                             -  Lei è abituata, ormai.

Vanda                           -  È fatto così. Con tutte le mie amiche, ci tenta.

Lucio                             -  ... ma con Daria, faccio sul serio. (la stringe, Dario ancora si libera con energia) Laforza che ha questa creaturina, hai notato, Vanda?

Vanda                           -  Appena arrivi, telefonami.

Dario                             -  Non ne vedo l’ora. (esce)

Lucio                             -  (sulla porta, piano a Vanda) Non so come ringraziarti, sorellina. Proprio la donnache sognavo. (esce. Buio)La luce si riaccende in casa di Bruno e Dario, un salottino anonimo, ingresso al centro, una porta a destra, una a sinistra. La porta d’ingresso si apre ed entra Bruno, un bel ragazzo della stessa età di Dario, che subito fa entrare Miele, una donnina vistosa ed elegante.

Bruno                            -  (a Miele) Prego, si accomodi. (indica il divano. Con molta dolcezza) Non sia così nervosa, cerchi di calmarsi, la prego. Dimentichi quello che è successo. Le offro qualcosa da bere. (mentre prepara il drink continua a parlare) Le ho detto di venire da me, perché qui nessuno può darle fastidio. Ha bisogno di distendere i nervi, di non pensare più a nulla e di ritrovare la sua serenità.

Miele                             - È stato terribile. Non sono mai stata trattata così in vita mia... Ed in pubblico. Daun uomo al quale volevo soltanto esprimere la mia gratitudine.

Bruno                            -  Beva e non ci pensi più. Vuole un tranquillante?

Miele                             - (tira fuori un astuccio, che poi lascia sul tavolo ed ingoia una pastiglia) Ne ho giàpresi una dozzina.

Bruno                            -  Non saranno troppi?

Miele                             - Non si preoccupi. Tanto, anche se muoio, non ho chi mi pianga.

Bruno                            -  Cacci via questi brutti pensieri. Il peggio è passato... Il destino ha voluto chel’incontrassi in tempo.

Miele                             - Un attimo dopo e sarebbe stato troppo tardi. (si mette a singhiozzare)

Bruno                            -  La prego, non pianga. Mi fa male al cuore vederla piangere così... I suoi occhisono troppo belli...

Miele                             - E il rimmel, me li fa bruciare. Il fatto è che io sono sensibile, delicata, nessuno mi ha mai trattato così. Ed in pieno aeroporto. Cosa avevo fatto di male? Non gli avevo chiesto nulla, il biglietto per Berlino me l’ero anche pagato di tasca mia... Pensavo che, vedendomi, mi avrebbe sorriso e presa tra le braccia. Invece, è diventato una furia. Mi spieghi il perché. (prende un altro paio di pillole)

Bruno                            -  Non esageri coi tranquillanti, possono farle male.

Miele                             - Tra noi c’era solo un’amicizia, una semplice affettuosa amicizia. C’era stato un rapporto di lavoro di breve durata e basta... Ma visto che era stato carino con me, volevo accompagnarlo a Berlino per dimostrargli la mia riconoscenza.

Bruno                            -  Se non c’era amore, perché tormentarsi? Carina com’è, ne può trovare mille diuomini, meglio di lui.

Miele                             - Non me lo immaginavo così violento, così volgare. Lo pensavo un gran signore. Uncreatore di moda dovrebbe sapere come si trattano le signore...

Bruno                            -  È un artista. E degli artisti bisogna diffidare. Sono dei diversi. La loro estraneitàrasenta la follia, per cui è impossibile indovinare le loro reazioni.

Miele                             - È verissimo. Ho avuto come amico un pittore che mi ha dato una grossadelusione. Tu, carino, non sei un artista?!?

Bruno                            -  No, sono un tecnico delle comunicazioni. Posso darti anch’io del tu?

Miele                             - Logico. Carino, qui. Ci vivi solo?

Bruno                            -  No, con un amico.

Miele                             - Cos’è? Il tuo amichetto?

Bruno                            -  Neanche per sogno, come le viene in mente? È un collega...

Miele                             - Tra voi non c’è alcun legame?

Bruno                            -  ... un legame di amicizia. Ci conosciamo da bambini, abbiamo studiato insieme.

Miele                             - Domandavo perché, al giorno d’oggi, non si sa mai il motivo per cui due personeconvivano. Anch’io sono vissuta con un uomo. Per due anni. Ma per amore.

Bruno                            -  Mi pare normalissimo.

Miele                             - Eppure, molti si scandalizzavano. La gente è ancora così piena di pregiudizi. Perquello che riguarda il sesso, siamo in pieno medioevo.

Bruno                            -  Ci sono ancora molti tabù e parecchia ipocrisia.

Miele                             - Esatto. Ognuno è quello che è, non ti pare? Io sono come sono e non mi dispiace affatto. Molti, invece, puntano il dito e mi criticano. Tu, invece, ti sei subito preoccupato. L’ho molto apprezzato. Non è da tutti.

Bruno                            -  Ho avuto la fortuna di essere capitato vicino a te nel momento giusto.

Miele                             - ... venti secondi dopo e mi sarei gettata nel vuoto. Forse. Avrei fatto una sciocchezza, lo so, ma sono sola al mondo. Vivevo in un paesino dove la gente non mi accettava come ero. Sono venuta in città per costruirmi una vita, è stato duro, ma ce l’ho fatta. Il guaio è che siamo in troppe, noi. Ormai vengono anche dall’estero per fare questo mestiere. C’è una tale concorrenza. Una concorrenza sleale. Incontrare Lucio per me era stata una svolta. La sfilata a cui mi aveva fatto partecipare aveva avuto un enorme successo. Io, soprattutto.

Bruno                            -  Indossatrice? Me l’ero immaginato.

Miele                             - Un successo che ho pagato caro. Perché le mie colleghe, vipere come sono le donne, non me lo hanno perdonato. Mi hanno aggredita e buttata fuori. E Lucio, con grande coraggio, mi ha difesa, salvandomi dai loro artigli. Coraggioso, spavaldo, eroico. Come in un film. Potevo immaginare che non avesse simpatia per me? Invece, oggi, mi ha aggredita anche lui ed insultata.

Bruno                            -  Non pensarci più, basta. Come ti chiami?

Miele                             - Mi chiamano tutti Miele. Honey, in inglese, ma il mio nome è Orlando.

Bruno                            -  Orlando? Un nome da uomo?

Miele                             - Mia madre aveva una passione per i paladini di Francia.

Bruno                            -  Avrebbe potuto chiamarti Angelica... o Brandimarte...

Miele                             - Perché, non ti piace Orlando? Io lo trovo carino.

Bruno                            -  Tanto, il nome che importanza ha?

Miele                             - E, poi, era il nome che aveva mio padre prima di diventare Clementina.

Bruno                            -  Clementina?

Miele                             - Dopo che sono nata io, ha cambiato sesso. Essere uomo non gli piaceva più. Misono trovata con due madri. La mia vita è stata complicata fin dal principio.

Bruno                            -  La cosa più importante è che, ora, ti tolga dalla testa l’idea di ammazzarti. Sei troppo carina. Lascia che si ammazzino le brutte, tanto ce ne sono anche troppe. Quell’uomo, te lo dimenticherai.

Miele                             - Più che amore, Lucio mi ispirava un profondo sentimento di gratitudine, come selui avesse capito tutta la mia solitudine...

Bruno                            -  Una ragazza bella come te, non può sentirsi sola...

Miele                             - Bella? Non devo proprio esserlo, in questo momento. Sarò orrenda. Piangendo sisarà anche sciolto il rimmel... il trucco sarà andato a farsi benedire...

Bruno                            -  A me piaci come sei.

Miele                             - Lo dici per consolarmi? (si guarda allo specchio) Dio che mostro sono... (si sentono fuori dei passi che si fermano davanti alla porta ed una chiave sta entrando nella serratura) Sta entrando qualcuno...

Bruno                            -  Sarà Dario. Strano, m’aveva detto che stanotte non sarebbe rientrato...

Miele                             - Non voglio che mi veda in questo stato.

Bruno                            -  Andiamo in camera mia. Così ti sdrai sul letto e ti riprendi... (l’accompagna nellasua stanza, che è a destra, mentre)

Dario                             -  (appare e cerca di impedire a Lucio di entrare) Non entrare, ti prego. Grazie peravermi accompagnato. Vanda ti aspetta...

Lucio                             -  Un attimo, andiamo.

Dario                             -  Lasciami, ho un’emicrania fortissima...

Lucio                             -  Un momentino, resto solo un secondo...

Dario                             -  Fai piano. Sai che non vivo sola.

Lucio                             -  È carino, qui...

Dario                             -  Ora hai visto dove abito e te ne puoi andare. Grazie del passaggio. Non vivo sola.Non sono libera, lo sai.

Lucio                             -  Nessuno lo è. Ed una trasgressione, ogni tanto è meglio di un ricostituente. Fa bene alla salute. Non fare così, siedo solo un momentino. Parlo piano, non mi faccio sentire. Voglio che mi prometta che verrai a Berlino. Sarà il tuo lancio, le maggiori riviste di moda faranno dei servizi su di te, diventerai l’indossatrice più famosa del mondo, tutti ti vorranno. Non è questo che sognavi?

Dario                             -  Sì, certo, ma devo riflettere...

Lucio                             -  Possibile che una proposta simile ti lasci indifferente?

Dario                             -  Ne sono entusiasta, veramente entusiasta. Mi controllo.

Lucio                             -  Capisco: la tua educazione. Ma ora i tuoi genitori non ci sono più ed è una nuovavita che comincia per te. (fa per abbracciarla)

Dario                             -  No, non abbracciarmi. Se questo momento deve arrivare, lascia che sia io asceglierlo.

Lucio                             -  Hai un profumo delizioso, cos’è?

Dario                             -  Un semplice dopobarba.

Lucio                             -  Un dopobarba? (scoppia a ridere) Sei straordinaria. Allora è deciso, tornerò qui prestissimo, per mettere a punto il nostro programma. Ma prima di andarmene, voglio un bacio. (l’abbraccia e cerca di baciarla mentre)

Bruno                            -  (entra e prima ancora di vedere Dario) Come mai? È andata buca? (vedendo Dario,vestito da donna, tra le braccia di un uomo, resta impietrito)

Dario                             -  (si libera dalle braccia di Lucio e dimenticando di essere vestito da donna, conmolta naturalezza) Bruno, ti presento Lucio, uno dei più grandi creatori di moda.

Bruno                            -  (stringendo la mano che Lucio gli porge, di marmo, sconvolto) Lieto.

Lucio                             -  Felicissimo. Il tuo amico? (a Bruno) Non pensi male di me, cercavo diabbracciarla, ma per scherzo.

Bruno                            -  Non posso crederci. Tutto avrei immaginato meno...

Lucio                             -  Non è successo nulla. Mi creda, sono un gentiluomo...

Dario                             -  Bruno, non è come credi. Sono state le circostanze che...

Lucio                             -  Ci siamo conosciuti da Vanda...

Dario                             -  (sperando che capisca) Da Vanda, capisci? È rientrato all’improvviso e mi hatrovato lì...

Lucio                             -  È stata una strana coincidenza, perché avrei dovuto partire. Ma un incontro miha fatto rimandare il viaggio...

Dario                             -  E mi ha trovato lì, da Vanda.

Bruno                            -  Con quel vestito?

Lucio                             -  Le sta d’incanto. È un mio modello.

Bruno                            -  Tu avevi addosso quel vestito? Perché?

Lucio                             -  Per provarselo. Voi siete insieme da molto?

Dario                             -  Tre anni. Vero, Bruno?

Lucio                             -  Svizzero?

Bruno                            -  (sempre più sconvolto) Io no. E lei?

Lucio                             -  Nemmeno io. Vorrei far partecipare la signora ad una sfilata. Mi sono permesso diinsistere.

Bruno                            -  (a Dario) Ad una sfilata?

Dario                             -  Non puoi capire. Ti spiego dopo.

Lucio                            -  È un’indossatrice nata. Ha sempre desiderato fare questo lavoro. Ed io le offrol’occasione. Un impegno per una settimana. A meno che lei abbia qualcosa incontrario...

Bruno                            -  Io?!?

Dario                             -  Non preoccuparti, Bruno, capirai tutto dopo. (a Lucio) Lui non sa di questa miaaspirazione... Non gliene ho mai parlato...

Lucio                             -  Veramente?!? Ha ragione Vanda: sei timida e troppo introversa. (a Bruno) Insomma, ora avrà capito tutto anche lei. In fondo, è molto portata per la professione, le assicuro che può avere un sicuro avvenire, perché Daria...

Bruno                            -  Daria?!?

Lucio                             -  Certo, Daria. Penserò io a lanciarla. Partenza il 15, albergo di lusso, compensoadeguato. Non abbia paura, non sarà sola, le sue colleghe sono tutte delle vereprofessioniste.

Bruno                            -  Me lo immagino.

Lucio                             -  Oltretutto è un lavoro gratificante, che, ultimamente è diventato anche moltoredditizio.

Bruno                            -  Lo dicono...

Lucio                             -  Non lo dicono, è certo. Allora, Daria, sei d’accordo?

Dario                             -  D’accordissimo, se non si deve ripartire...

Lucio                             -  Ripartire? Non vorrebbe riportarla, in Svizzera?!?

Bruno                            -  In Svizzera? Io? Ma è fissato con la Svizzera!!! (perdendo la calma ed alzando la voce) Basta! (a Dario) Di te avevo piena fiducia, non potevo immaginare avessi una doppia vita... Silenzio, non fiatare, non hai attenuanti. Con me non puoi più stare e...

Miele                             - (da dietro) Bruno, questo bicchier d’acqua?

Bruno                            -  Dimenticavo quell’altra... (verso la sua stanza) Scusa, ora vengo. (a se stesso) Stoperdendo la testa...

Miele                             - Non importa, vengo a prendermelo io. (entra e vede Lucio) Tu?!? Qui?? Cosa vuoiancora da me? Dopo quello che è successo tra noi, non hai diritto di...

Lucio                             -  (sbalordito) Miele? Anche qui?!?

Dario                             -  E questa da dove salta fuori?

Bruno                            -  (a Lucio e Miele) Vi conoscete?!?

Lucio                             -  Se ci conosciamo?!? Come hai fatto ad indovinare che sarei venuto qui...

Miele                             - (strillando) Non ti voglio più vedere... Non ti voglio più vedere...

Lucio                             -  Sono io che non voglio più vedere te!

Miele                             - Dio mio, che giornata. Dove sono i tranquillanti? Li ho lasciati qui... mi eroappena ripresa... (prende il flacone dal tavolino e ne ingoia una manciata)

Bruno                            -  Comincio a capire... Berlino... il creatore di moda... le sfilate... (a Lucio, violento) Tutta colpa sua! L’ho salvata dal suicidio per miracolo. Se si fosse uccisa, questo delitto, l’avrebbe avuto lei sulla coscienza...

Lucio                             -  Mi perseguita... Me la trovo dovunque vada...

Dario                             -  Il travestito?!? E quello è il travestito?!?

Bruno                            -  (fulminandolo) Senti chi parla!

Miele                             - (a Dario) Non illuderti, piccola. Farà soffrire anche te, come ha fatto soffrire me. Èun mostro.

Dario                             -  Perché te lo sei portato qui? Bruno, vuoi spiegarmelo?

Bruno                            -  L’unico che deve dare spiegazioni, sei tu. Vergogna?

Lucio                             -  Ma io...

Bruno                            -  Zitto anche lei. Vergogna!

Dario                             -  Ed a te nessuno te lo dice: vergogna?

Miele                             - Trattarmi così, davanti a tutti. Hai ragione, Bruno. È una vergogna! È una veravergogna. (parlano uno sull’altro)

Lucio                             -  Vergogna a me?!? A me ?!? (a Bruno) E lei, invece, non ha vergogna?!?...

Bruno                            -  Io dovrei avere vergogna? E perché?

Lucio                             -  (a Miele) Non devi più perseguitarmi... non puoi continuare a rovinarmi la vita!

Miele                             - Io rovinare la vita a te? Osi dire questo dopo la scena che mi hai fattoall’aeroporto?

Dario                             -  Bruno, perché portartelo a casa? Non hai capito chi è? Devo dirtelo io? Possibilenon te ne renda conto?

Bruno                            -  Silenzio! Non fiatare! Da te non me lo sarei mai aspettato. Ah, se avessi saputochi eri...

Lucio                             -  ... niente, glielo giuro, un piccolo abbraccio... non è successo niente...

Miele                             - Un mostro! Un vero mostro! Ed io che...

Bruno                            -  (prende Miele tra le braccia con tenerezza) Calmati, ti prego... non voglio che tusoffra ancora per causa sua. Asciuga quelle lacrime. Non devi più soffrire...

Dario                             -  Bruno, proprio tu, lo stai abbracciando?!?

Lucio                             -  Ti rendi conto chi è l’uomo che ti eri scelta?...

Bruno                            -  Io non sono il suo uomo!

Lucio                             -  Dal momento che le piacciono i travestiti...

Bruno                            -  A me?!? A lei!

Lucio                             -  A me?!?

Miele                             - Quel mostro mi ha portata alla disperazione. Via, via... Non ti voglio più vedere...(e spinge Lucio verso la porta)

Bruno                            -  (cerca di trattenerla, ma Miele, causa i troppi sedativi, gli cade tra le bracciaprofondamente addormentata)

Dario                             -  (chiudendo la porta dalla quale è uscito Lucio) Se ne è andato. Ora possiamo parlare. Prima butta fuori anche quell’essere che tieni tra le braccia, non ti vergogni? (buio)La luce si accende sulla stessa scena, un’ora dopo.

Dario                            -  (entra in accappatoio e chiama in direzione della stanza di Bruno) Bruno... Sonoqui, vieni, dobbiamo chiarire...

Bruno                            -  (entra in scena) Non urlare. Sta ancora dormendo.

Dario                             -  Sfido, con tutti i tranquillanti che ha inghiottito. Dobbiamo parlare.

Bruno                            -  Non credo ce ne sia il bisogno. Ormai...

Dario                             -  Ti devo spiegare come...

Bruno                            -  Inutile. I fatti parlano da soli...

Dario                             -  Avrei voluto farlo subito, ma ho voluto togliermi il trucco. Come facciano le donnea mettersi tutta quella roba sulla faccia...

Bruno                            -  E, tu, perché te la eri messa?

Dario                             -  Se, non lo avessi fatto, a quest’ora sarei un cadavere...

Bruno                            -  Dici?

Dario                             -  Mi avrebbe preso a rivoltellate, se mi avesse scoperto con Vanda.

Bruno                            -  Chi?

Dario                             -  Come chi? Lucio.

Bruno                            -  Invece di baciarti?!?

Dario                             -  Mi baciava perché credeva fossi una donna.

Bruno                            -  E tu glielo lasciavi credere?

Dario                             -  Ti spiego com’è andata. Raccontandomi che suo marito, gelosissimo, era perseguitato da un travestito, Vanda mi ha domandato se non mi ero mai vestito da donna. Le ho risposto di no, allora, lei mi ha imposto che, se volevo fare l’amore con lei, dovevo vestirmi da donna.

Bruno                            -  (che non crede ad una parola) Per far l’amore con te, che sei un uomo, ti ha fattovestire da donna?! Ha molta immaginazione questa Vanda...

Dario                             -  Non ci credi? Bruno, ti giuro che è la pura verità.

Bruno                            -  (con tono pacato) Dario, inutili tutte queste spiegazioni. Siamo amici da sempre enon ho diritto di prendermela con te. Non si può pretendere che gli altri sianocome noi. Bisogna accettare le diversità. Quello che è grave è che me lo abbia tenuto nascosto anche se qualche sospetto avrei dovuto averlo...

Dario                             -  Sospetto? In che senso?

Bruno                            -  Stavi ore ed ore chiuso in bagno... a lisciarti e pettinarti... a guardarti allospecchio. Ma pensavo fosse solo narcisismo...

Dario                             -  Ma io...

Bruno                            -  Con me avresti dovuto essere sincero e confessarmi le tue tendenze.

Dario                             -  Ma che tendenze e tendenze. La colpa è solo delle circostanze.

Bruno                            -  Sarà. Ad ogni modo, anche se mi ripugnano le deviazioni sessuali, parlandone,avremmo trovato una soluzione, senza guastare la nostra amicizia...

Dario                             -  Allora non mi credi? Ti giuro che ti ho detto la verità. Ero da Vanda quando...

Bruno                            -  Quello che è stato è stato, ma se me lo avessi fatto capire prima, ti avrei detto:caro Dario, restiamo buoni amici, ma non me la sento di vivere con uno come te.E magari ti avrei anche aiutato a trovarti un gay col quale dividerel’appartamento...

Dario                             -  Bruno, guardami in faccia. A me piacciono le donne.

Bruno                            -  ... ma anche i maschi. Ho visto come baciavi il marito di Vanda...

Dario                             -  Era lui che baciava me e se ho lasciato fare è stato soltanto perché era armato.

Bruno                            -  Armato?!??

Dario                             -  Certo. E se avesse capito che ero un uomo, mi avrebbe ammazzato... Cerca di seguirmi, Vanda mi aveva telefonato per invitarmi da lei, dal momento che il marito, gelosissimo, che va sempre in giro armato, partiva per Berlino. Invece non è partito ed è tornato. Se mi avesse trovato a letto con lei, mi avrebbe sparato...

Bruno                            -  Ed, allora, ti sei vestito da donna?

Dario                             -  Ero già vestito da donna.

Bruno                            -  Perché?

Dario                             -  Te l’ho già detto, altrimenti non faceva l’amore.

Bruno                            -  Lucio?

Dario                             -  No, Vanda.

Bruno                            -  E hai fatto l’amore con Vanda vestito da donna?

Dario                             -  No, perché è arrivato Lucio.

Bruno                            -  Ed, allora, hai fatto l’amore vestito da donna con Lucio?

Dario                             -  Né con lui, né con lei, con nessuno dei due. Lucio mi ha creduto una donna e gli sono piaciuto. Così, riaccompagnandomi, mi è zompato addosso mentre stavi entrando tu... È chiaro, adesso?

Bruno                            -  E va bene. Ma perché fargli credere che vuoi fare l’indossatrice?

Dario                             -  Non sono stato io. È stata Vanda.

Bruno                            -  Devo dirti che vestito da donna, non sei affatto male.

Dario                             -  Lo so. Mi sono guardato allo specchio e mi sono anche piaciuto... Sto bene anchevestito da donna, perché ho un bel fisico.

Bruno                            -  Scusa, ma come fisico, sono molto meglio di te. Eppure non mi è mai venuto inmente di vestirmi da donna.

Dario                            -  Nemmeno io ci avevo mai pensato. È stata una fortuna che a Vanda sia venuta questa idea. Se mi avesse trovato a letto con lei, mi avrebbe sparato. Invece così, con un sorriso l’ho conquistato. Questo vuol dire che un po’ di fascino ce l’ho.

Bruno                            -  Io, vestito da donna, starei anche meglio di te. Ma non ci penso nemmeno.

Dario                             -  Io giudico dai risultati che ho avuto.

Bruno                            -  E come mai lui aveva rinunciato al suo viaggio?

Dario                             -  Perché il travestito voleva partire con lui.

Bruno                            -  Quale travestito?

Dario                             -  Quello che ti sei portato a casa e che sta dormendo nel tuo letto.

Bruno                            -  Miele? Come puoi pensare che sia un travestito?

Dario                             -  Me lo ha detto Lucio.

Bruno                            -  Lucio? Quello è convinto che tu sia una donna?

Dario                             -  Sì.

Bruno                            -  Mi pare abbia le idee confuse in fatto di sesso, se scambia te per una donna eMiele per un uomo.

Dario                             -  Ti assicuro che Miele...

Bruno                            -  Siamo seri. Pensi che un seduttore come me, non sappia distinguere un uomo dauna donna? Io che, nella vita, ho fatto stragi di femmine, mi sarei eccitato per unmaschio? Ho sentito un’immediata attrazione fisica per Miele, per la suafemminilità.

Dario                             -  Avrai sentito la stessa attrazione che Lucio ha sentito per me. La vita sessuale di una creatura umana è misteriosa... le sue sfumature sono impalpabili... Abbiamo tutti ormoni maschili ed ormoni femminili, perciò...

Bruno                            -  10   di femminili ne ho pochi, al contrario di te, mio caro. Quando quell’individuo ti
palpava, provavi piacere... Non negarlo...

Dario                             -  Vedi, Bruno, non so se sia stato a causa della tensione, del terrore o dellapillola...

Bruno                            -  Prendi anche la pillola? Anticoncezionale?

Dario                             -  Non fare lo scemo. Quella eccitante, per dare il massimo...

Bruno                            -  Alla tua età hai bisogno di eccitanti!?!

Dario                             -  Volevo sconvolgerla, travolgerla, sommergerla con la mia sessualità. Dopo di me,non doveva crescere l’erba...

Bruno                            -  Come Attila.

Dario                             -  Ma con Vanda non è successo nulla. Così quando Lucio mi ha messo le mani addosso, ho avuto una reazione imprevedibile. Ma è stato un attimo. Poi il contatto mi è parso disgustoso.

Bruno                            -  Allora il contatto c’è stato.

Dario                             -  11    contatto delle sue mani. Mentre non mi pare che tu con Miele...

Bruno                            -  Miele è una donna.

Dario                             -  È sul tuo letto, ci vuole poco a controllare. Cosa vuoi, Bruno? I gusti cambiano ogni sette anni. Ed i confini tra un sesso e l’altro diventano sempre più impalpabili ed indefiniti.

Bruno                            -  Non nel caso mio.

Dario                             -  Viviamo in un mondo in cui l’identità sessuale è sempre più confusa ed incerta,perciò non vergognarti se...

Bruno                            -  Io vergognarmi? Io? (suona il citofono va a rispondere) Sì?... Certo... Può salire.Nessun pericolo per lei. (a Dario) È Lucio. Non arrossire, capisco che ti piace.

Dario                             -  Non cercavo che di sgusciargli dalle mani? Cosa potevo fare di più?

Bruno                            -  Dargli un calcio nei coglioni.

Dario                             -  E morire con sei pallottole in corpo? (angosciato) Ora come faccio? Non posso farmi vedere così, senza un’ombra di trucco, in accappatoio. Capirà subito che sono un uomo. Digli che non ci sono, che sono uscito.

Bruno                            -  Non vuole te. Vuole me.

Dario                             -  Oh, Dio, chissà cosa vorrà ancora. Se scopre la verità, mi spara. Menti, ma salvami... La mia vita è nelle tue mani. (torna nella sua stanza mentre suonano alla porta)

Bruno                            -  (va ad aprire) Venga avanti, si accomodi.

Lucio                             -  Mi scusi, avevo bisogno di un chiarimento.

Bruno                            -  Sieda, la prego.

Lucio                             -  Mi perdoni per le reazioni vivaci, che ho avuto poco fa. Di solito sono calmo econtrollato...

Bruno                            -  Credo di avere esagerato anch’io.

Lucio                             -  Del resto, lei aveva più ragione di me.

Bruno                            -  È stata una serie di circostanze che...

Lucio                             -  Appunto. Volevo parlarle di Daria. Anche se l’ho appena conosciuta, provo per lei un sentimento molto profondo, tra uomini, possiamo chiamare le cose col loro nome: una vera e propria passione. Quando l’ho vista in casa di mia sorella.

Bruno                            -  Sua sorella?

Lucio                             -  ... Sorellastra. Vanda è stata adottata da mio padre, prima che morisse, tre annifa.

Bruno                            -  Vanda non è sua moglie? Né la sua amante?

Lucio                             -  Neanche per sogno. Chi le ha detto che è mia moglie?

Bruno                            -  Dario... voglio dire Daria.

Lucio                             -  Come può aver detto una sciocchezza del genere?

Bruno                            -  Sarò io che ho frainteso. Nulla di grave. Perciò non essendo sua moglie, non ègeloso di lei...

Lucio                             -  Di mia sorella? E perché mai?

Bruno                            -  Cosa farebbe se la trovasse a letto con un uomo?

Lucio                             -  Niente. Dovrà pure risolvere anche lei i suoi problemi sessuali, come tutti.

Bruno                            -  Se la trovasse a letto con un uomo, non sparerebbe al suo amante?!?

Lucio                             -  Sparare io? E perché mai? Ho un terrore fisico delle armi. La vista di una pistolami ripugna. Non capisco queste sue domande...

Bruno                            -  Non faccia caso.

Lucio                             -  Come, non far caso?

Bruno                            -  Era un test. Un test psicologico. Io vado matto per i test. Lei no?

Lucio                             -  Non esattamente. Ma torniamo al nostro argomento. A me piace parlare chiaro. Io avrei grandi progetti per Daria. Ma non vorrei intromettermi nel vostro privato e turbare i rapporti sentimentali che ci sono tra di voi...

Bruno                            -  Tra me e Daria c’è soltanto una buona e sincera amicizia. Un sentimentoplatonico. Ognuno di noi ha sempre disposto della sua vita privata, senzaproblemi.

Lucio                             -  E vivete insieme da tre anni?

Bruno                            -  Certo. Perché?

Lucio                             -  Mi pare difficile per un maschio condividere la vita con una creatura come Daria,senza sentirne l’attrazione.

Bruno                            -  Mai sentita alcuna attrazione per Daria, glielo assicuro. Anche se mi capita divedere il suo corpo nudo, resto indifferente. Come vedessi una mucca. O unmaialino.

Lucio                             -  Mi dà la sua parola d’onore?

Bruno                            -  Glielo giuro.

Lucio                             -  Del resto, l’avevo dubitato. Non che il suo aspetto fisico tradisca certe preferenze, al contrario. Ma in fatto di sesso, ognuno ha le sue predilezioni. Anche nel mondo della moda regna la diversità. E lei è un diverso...

Bruno                            -  ... diverso da lei, certo.

Lucio                             -  Appunto. Io, invece, sono normalissimo.

Bruno                            -  Capisco, esistono i diversi normali ed i normali diversi.

Lucio                             -  Mi stia a sentire. Con lei parlo chiaro. Come ho visto Daria, l’ho subito desiderata,quasi con violenza. Non so capirne la ragione.

Bruno                            -  Dovrebbe parlarne con uno psicologo.

Lucio                             -  È che per la mia professione, sento attrazione per il bello in assoluto. Un miospeciale gusto estetico.

Bruno                            -  Ed il tipo di donna che predilige è sempre longilineo, muscoloso, androgino...

Lucio                             -  Precisamente. Daria rappresenta il mio ideale.

Bruno                            -  Allora tutto è chiaro. Le sue preferenze sessuali sono evidenti e non lascianodubbi. Vada per la sua strada, allora.

Lucio                             -  È proprio quello che voglio fare. Sono felice di sapere che tra di voi non c’è altro che una buona amicizia. Così, non ho rimorsi e posso procedere senza esitazioni. So che Daria sogna di entrare nel mondo della moda ed io posso aiutarla, facendola debuttare a Berlino. È un’occasione. E spero si renderà conto che lofaccio perché la stimo ed ammiro, ma anche perché provo un profondo sentimento per lei. Cosa ne dice?

Bruno                            -  Ignoravo completamente la sua attrazione per la moda... Non me ne aveva maiparlato...

Lucio                             -  Timidezza.

Bruno                            -  Forse. Cosa dirvi? Faccio ad entrambi i miei più sinceri auguri.

Lucio                             -  Grazie. Vorrei tanto che Daria ricambiasse la mia simpatia.

Bruno                            -  Posso rassicurarla. È stata molto colpita dal suo fascino e dalla sua personalità.

Lucio                             -  Veramente? Non me lo ha dimostrato...

Bruno                            -  Mi ha confidato che al primo semplice contatto avuto con lei, ha provato unagrande emozione... una sensazione intensissima...

Lucio                             -  Me n’ero accorto. Ed è per questo che, poi, ha sempre cercato di respingermi?

Bruno                            -  Forse, sa come sono le donne... Così misteriose...

Lucio                             -  Mi dica: non ha altri affetti?

Bruno                            -  Sola.

Lucio                             -  Forse, è ancora sotto choc per la disgrazia...

Bruno                            -  Quale disgrazia?

Lucio                             -  I genitori.

Bruno                            -  I genitori? Perché?

Lucio                             -  Come non lo sa? Vittime di un maniaco sessuale.

Bruno                            -  Già, dimenticavo...

Lucio                             -  Non soltanto i genitori. Anche il nonno e la nonna. Paterni e materni.Un’ecatombe.

Bruno                            -  Cosa vuole, in fatto di sesso, non si può più stare tranquilli, al giorno d’oggi.

Lucio                             -  Indubbiamente un deviato sessuale. Come restare insensibile ad una simile tragedia? Daria ha bisogno di un uomo innamorato che, poco a poco, la riporti alla normalità. E quest’uomo, sono io. Allora, scusi se insisto, tra di voi non c’è mai stato nulla?

Bruno                            -  Coabitiamo soltanto per dividere l’affitto. Ognuno di noi ha la sua stanza. Io daquesta parte, lei da quella. Ci divide questo salotto. In tre anni a nessuno dei dueè mai venuto in mente di attraversarlo per andare nel letto dell’altro. Parolad’onore.

Lucio                             -  Grazie mi ha convinto. Daria sa di questa mia visita?

Bruno                            -  Credo stia dormendo.

Lucio                             -  Tra poco tornerò con una serie di modelli da farle provare per la sfilata di Berlino.Glielo dica. Me l’hanno anticipata. Bisogna far presto. Grazie, mi scusi.Arrivederci.

Bruno                            -  (lo accompagna alla porta) A presto. (appena chiusa la porta chiama a gran voce)Daria? Daria?

Dario                             -  (entra) Che c’è? Cosa ti ha detto?

Bruno                            -  Ha voluto parlarmi perché sospetta.

Dario                             -  Sospetta?

Bruno                            -  Tante di quelle domande, non sapevo più cosa rispondergli...

Dario                             -  Oh, Jesus Christ, cosa può essere successo?

Bruno                            -  La moglie deve essersi tradita.

Dario                             -  Vanda? Perché, racconta...

Bruno                            -  Mi ha fatto anche vedere la pistola... Dice che se scopre di essere stato giocato, tifa fuori senza riflettere un momento...

Dario                             -  Ti ha detto così?

Bruno                            -  Armato fino ai denti. Un pistolone come quelli dei films western. Amico del sole, ionon posso farci nulla. Devi cavartela da solo. Risolvertela tu, la faccenda.

Dario                             -  E come?

Bruno                            -  Se non si convince che sei una donna, ti spara.

Dario                             -  E come diavolo convincerlo?

Bruno                            -  In qualche modo devi riuscirci... Perché, nonostante la sua apparente gentilezza, può diventare duro e spietato. Vedendolo giocare con la pistola davanti a me, mi venivano i brividi...

Dario                             -  Cosa voleva sapere?

Bruno                            -  ... della nostra vita. Della nostra vita intima, capisci? Se andavamo a letto... ecome...

Dario                             -  Io e te? È matto?

Bruno                            -  È logico, per lui sei una donna.

Dario                             -  Ah, già. E tu?

Bruno                            -  Gli ho detto che eravamo amanti da tre anni... Voleva sapere come sei a letto.

Dario                             -  Come sono a letto?!?

Bruno                            -  Certo. L’ho dovuto rassicurare dicendo che sei ardente, appassionata, capace disoddisfare pienamente i desideri di un uomo.

Dario                             -  Così gli hai risposto?

Bruno                            -  Dovevo dirgli che eri frigida?!?

Dario                             -  Sarebbe stato meglio.

Bruno                            -  L’ho fatto per aiutarti. E, poi, una donna può essere ardente con un uomo e fredda con un altro. Ti regolerai tu. Ti consiglio, però, di essere femminile e carina. Altrimenti, si esaspera. Tra poco sarà qui...

Dario                             -  Un’altra volta? Cosa vuole ancora?

Bruno                            -  ... vederti. Ti porterà i modelli per Berlino.

Dario                             -  Io non ci vado a Berlino con lui. Non ci vado.

Bruno                            -  Avresti dovuto dirglielo subito. L’hai convinto che vuoi fare l’indossatrice e cercadi aiutarti...          

Dario                             -  Berlino significa andare a letto con lui. Io non posso. Non me la sento. Non sono mai stato a letto con un uomo. Devo sparire... non farmi più trovare... Non c’è altra soluzione, quando torna gli dirai che...

Bruno                            -  No, amico del sole. Non puoi scappare.

Dario                             -  Perché?

Bruno                            -  Perché se non ti trova, darà la colpa a me... Penserà che ti ho nascosto. Pergelosia. Ed, allora, visto che qualcuno deve ammazzare, ammazza me.

Dario                             -  Tu che c’entri?

Bruno                            -  Niente, ma ci andrei di mezzo. Non immischiarmi nelle tue storie! Devi farti trovare qui quando arriva... Se deve ammazzare qualcuno, meglio ammazzi te. Io avrò già la seccatura di dovermi cercare un altro per dividere l’appartamento...

Dario                             -  Oh, Bruno... Non lasciarmi ammazzare! Aiutami... aiutami...

Bruno                            -  Mi spiace. Non posso fare nulla. Dipende tutto da te.

Dario                             -  Non so cosa fare. Dammi un consiglio. Tu, al mio posto, cosa faresti?

Bruno                            -  ... io preferirei morire piuttosto che sottostare ad un maschio in calore. Ma per teè diverso. Hai un’altra sensibilità. Perciò tientelo buono e cerca di essere gentile.

Dario                             -  Gentile fino a che punto?

Bruno                            -  Vedi fin dove puoi arrivare. Certo dovresti per lo meno ricambiare le sueattenzioni con lo stesso trasporto.

Dario                             -  (terrorizzato) Cosa stai dicendo? Dovrei fare l’amore con lui?!?

Bruno                            -  Mi pare evidente.

Dario                             -  Capirebbe subito che sono un uomo.

Bruno                            -  Basta avere un po’ di abilità e di fantasia. Un diplomatico francese è vissuto per undici anni con la sua bellissima compagna, senza mai rendersi conto che si trattava di un uomo.

Dario                             -  Preferisco morire. Meglio mi ammazzi subito...

Bruno                            -  Dipende dal valore che dai tu alla vita.

Dario                             -  Alla vita ci tengo. Tantissimo. Come tutti.

Bruno                            -  Allora non puoi che sacrificarti.

Dario                             -  Preferirei ammazzare lui.

Bruno                            -  Anche questa è una soluzione.

Dario                             -  E come lo ammazzo?

Bruno                            -  Non lo so. Ad ogni modo ti darebbero l’ergastolo. E, forse, in galera, saresticostretto a fare, senza alcun vantaggio, quello che non vuoi fare con lui.

Dario                             -  Bruno, perché è così crudele la vita?

Bruno                            -  Perché noi ce la complichiamo troppo.

Dario                             -  A causa del sesso?

Bruno                            -  Anche. Ma senza sesso, cosa sarebbe la vita?

Dario                             -  E pensare che con Vanda non ho nemmeno fatto l’amore.

Bruno                            -  Ma l’intenzione ce l’avevi.

Dario                             -  Oh, Bruno, m’illudevo di essere ormai uscito da questa storia, invece... Chissàcosa gli avrà detto Vanda!?! Quella complica sempre tutto... Jesus Christ... JesusChrist... Se gli dico chiaro e tondo che non sono una donna, pensi che miammazza?

Bruno                            -  Non è uno che faccia complimenti. Se si sente giocato, ti spara.

Dario                             -  Come faccio? Come faccio? Non ho neanche un’ombra di seno, basterà una carezza per capire la verità... Se per lo meno ne avessi un pochettino... due seni piccoli, piccoli...

Bruno                            -  Ci sono in commercio, ottimi prodotti per svilupparteli.

Dario                             -  Che cosa?

Bruno                            -  ... i seni.

Dario                             -  E perché dovrei farlo?

Bruno                            -  E che ne so? Visto che li vorresti.

Dario                             -  Li vorrei per cinque minuti. Per rassicurarlo. Che altre domande ti ha fatto? Cosaha voluto sapere di me?!?

Bruno                            -  Tutte domande-trabocchetto... Quello che ho dovuto inventare... anche che haiuna macchia a quadrifoglio sul gluteo destro...

Dario                             -  Perché gli hai detto una cosa del genere?

Bruno                            -  Non so, mi è venuta. E lui si è eccitato.

Dario                             -  Eccitato? Come lo sai?

Bruno                            -  Non so, ma credo di essere riuscito a convincerlo che sei la più appassionata edardente di tutte le donne. (suonano al citofono)

Dario                             -  Jesus Christ! È già qui.

Bruno                            -  Ora che sai, sbrigatela come puoi... amico del sole... (si avvia verso la sua camera)

Dario                             -  (rincorrendolo) Bruno... non mi lasciare... Bruno... ti prego... Con te presente non c’è nulla... Ti scongiuro, resta qui. (suonano ancora sempre più concitatamente. Isterico) Non apro... non apro... non apro...

Bruno                            -  (torna indietro, va al citofono) Terzo piano. La porta è aperta. (ed apre anche la porta di casa, poi a Dario) Vuoi anche esasperarlo? Buona fortuna. Sarebbe fuori luogo la mia presenza. Se ci sai fare, saprai come tenerlo a distanza... O... fartelo. (ed entra nella sua stanza)

Dario                             -  (non sa cosa fare, siede, si scompiglia i capelli, si sistema l’accappatoio cercando di assumere un aspetto femminile. Si guarda allo specchio, si controlla, cerca di inventarsi i seni, finché la porta si apre)

Vanda                           -  (entra con addosso i vestiti che Dario ha lasciato a casa sua. Sembra veramente unuomo) Amore?

Dario                             -  (resta un attimo interdetto, poi) Ma... Jesus Christ... Vanda?

Vanda                           -  Salve. Come vedi, sono di parola. Ti portato i tuoi vestiti. Con me dentro...

Dario                             -  Sei di una terribile imprudenza. Lucio è appena uscito e sta per ritornare. Vogliosapere cosa gli hai detto. Sospetta. Ha fatto a Bruno un interrogatorio di terzogrado.

Vanda                           -  (in fondo è divertita) Hai ancora paura di Lucio?

Dario                             -  Paura? Terrore. Non sai quello che ho passato...

Vanda                           -  Ero sicura che gli saresti piaciuta.

Dario                             -  È stata una tragedia. Una vera tragedia. Un satiro, un maniaco. Perché gli hai detto che volevo fare l’indossatrice? Mi è saltato addosso, qui, appena entrato... Bruno mi ha sorpreso tra le sue braccia... Mi ha fatto una scenata!

Vanda                           -  Di gelosia?

Dario                             -  No. Perché ero vestito da donna!?!

Vanda                           -  Non ti ha trovato carina?

Dario                             -  Non riuscivo a convincerlo che non era per vizio, ma perché tu...

Vanda                           -  Mi racconterai dopo. Ho poco tempo. Bisogna sbrigarci se dobbiamo fare l’amore.Se ancora lo desideri?!?

Dario                             -  Lo desidero e come... Diciamo, vorrei farlo, ma... con tutto quello che è successo,non mi pare il momento...

Vanda                           -  È sempre il momento per fare l’amore, ogni lasciata è persa, perciò sbrighiamoci.

Dario                             -  Un momento, prima dobbiamo parlare...

Vanda                           -  (gli accarezza la coscia) Prima facciamo l’amore, poi parliamo...

Dario                             -  No, ti prego, giù le mani. Prima devi sapere...

Vanda                           -  Cos’è che devo sapere? Da me eri tutto fuoco, ora sei di gelo...

Dario                             -  Non è che sia di gelo, ti desidero non sai come, ma voglio che tu sappia che qui...

Vanda                           -  Dove qui? Sulla coscia? Più in su?

Dario                             -  No, ti prego, non toccarmi, mi fai morire. Prima devi sapere che...

Vanda                           -  Su, togliti quell’accappatoio. Sotto sei nudo ed ho voglia di accarezzartidappertutto...

Dario                             -  No!?! Qui c’è ancora più pericolo che da te, io.   

Vanda                           -  Ho fatto la strada di corsa, col cuore in sussulto, pensando solo a questomomento e tu...

Dario                             -  (le imprigiona le mani) Prima devi sapere quello che sta succedendo. Tra poco arriva Lucio per farmi provare i modelli per Berlino. Lo ha detto a Bruno, che è di là, nella sua stanza. E sai con chi? Col travestito, capisci? Il travestito che perseguita Lucio. Se lo è portato qui.

Vanda                           -  Lucio?

Dario                             -  No. Bruno.

Vanda                           -  Perché? Gli piacciono i travestiti?

Dario                             -  Li detesta.

Vanda                           -  Meglio così, ti lascerà tranquillo... Occupati di me e non pensare a Bruno.

Dario                             -  Non è che pensi a Bruno, ma... scusami. Sono sconvolto...

Vanda                           -  Non sei contento di vedermi? Ti ho fatto una bella sorpresa, no? Te ne sei andato vestito da donna, io sono da te vestita da uomo. Non ti eccita questo scambio di sesso? Cosa ti succede? Neanche mi baci?

Dario                             -  Non è il momento, ti ripeto. Lucio sta per arrivare. Ed io, come lo ricevo? Non honeanche un filo di trucco.

Vanda                           -  Cosa t’importa, del trucco? Se viene Lucio, ci sono qua io. E sistemerò tutto. Su, coraggio. Dov’è finita la voglia che avevi di fare l’amore? Te l’ha portata via la paura? La paura è più forte della tua virilità? Ma che virilità gracile, è la tua. Ora cosa facciamo? Prima avevi la smania tu, ora ce l’ho io. Guardami un po’ se mi sai resistere. (e gli incolla un bacio sulla bocca per cui Dario perde completamente la testa e l’abbraccia furioso) Via quell’accappatoio, voglio sentire su di me il tuo corpo nudo.

Bruno                            -  (che aveva socchiuso la porta per vedere cosa succede, si accorge che non è Lucio che Dario sta baciando, ma un altro e interviene sconvolto e furibondo) Te la stai facendo con un altro? E da dove è spuntato?

Vanda                           -  Oh, mi scusi. (a Dario) Questo è Bruno? Complimenti, un fior di ragazzo.

Dario                             -  È venuta per riportarmi i vestiti...

Vanda                           -  Hai un amico proprio carino. (gli fa una carezza)

Bruno                            -  Giù le mani. Non si permetta di toccarmi... Non ho i gusti di Dario.        

Vanda                           -  Peccato.

Dario                             -  Non hai capito, Bruno? Non si tratta di un ragazzo... è Vanda.

Vanda                           -  Vengo a riportargli il vestito ed a riprendere il mio. Ha capito, adesso?

Bruno                            -  Un momento, mi spieghi: di che sesso è?

Vanda                           -  (prende la mano di Bruno e l’appoggia sul suo petto) Lei di che sesso pensa sia?

Dario                             -  Come vedi, lei i seni, ce li ha.

Bruno                            -  Non vuol dire. Potrebbero essere di silicone...

Vanda                           -  Anche se fosse, sempre seni sono... Hai ragione, Dario. Non è la giornata. (a Bruno) Volevamo far l’amore, ma credo che, oggi, ho una Venere negativa. Dov’è il mio vestito?

Bruno                            -  Allora è stata proprio lei a farlo vestire da donna?!?

Vanda                           -  ... con un ottimo risultato... Con quelle gambe...

Bruno                            -  Quelle gambe? Ce ne sono di meglio. Le mie.

Vanda                           -  Sul serio?

Dario                             -  Anche Bruno ha delle gran belle gambe, lo ammetto.

Vanda                           -  Le voglio proprio vedere. Dopo. Prima devo ricuperare il mio vestito... Dov’è?

Dario                             -  Di là. In camera mia. (suonano al citofono, terrorizzato) Questo è Lucio... Ed ora?Cosa facciamo?

Bruno                            -  Non puoi far altro che rispondere.

Dario                             -  Vanda, è una tragedia... Se ti scopre qui... se ti scopre qui...

Vanda                           -  Non è una tragedia. Per lui sei una donna ed io sono una tua amica.

Bruno                            -  Rispondi al citofono o vuoi farti ammazzare? Del vestito di Vanda mi occupo io...

Dario                             -  (va tristemente ad aprire, mentre Bruno parla all’orecchio di Vanda che ridedivertita)

Dario                             -  (al citofono) Lucio? Sì, sali. (poi, subito a Vanda) Nasconditi. Guai se ti trova qui!

Vanda                           -  Non è un problema, gli dico che sono venuta a riprendermi il vestito.

Dario                             -  È sulla stampella, nella mia stanza.

Bruno                            -  Venga, l’accompagno.

Dario                             -  Portala nella tua, invece...

Bruno                            -  Perché nella mia?

Dario                             -  Se Lucio mi vuole trascinare di là...

Bruno                            -  Nella mia stanza c’è Miele che dorme.

Vanda                           -  Andiamo a ricuperare il mio vestito... (Bruno la prende per mano ed esce con lei)

Dario                             -  (cerca di assumere un atteggiamento femminile, si fascia meglio con la vestaglia,cerca di farsi un seno, si pettina, suonano alla porta e va ad aprire)

Lucio                             -  (entra con degli scatoloni, che posa per terra) Daria?

Dario                             -  Scusami, ho appena finito la doccia e stavo...

Lucio                             -  ... facendoti bella. Per me?

Dario                             -  Sì.

Lucio                             -  Mi fa così tenerezza scoprirti nella tua intimità... Appena uscita dalla doccia...tutta fresca ed odorosa...

Dario                             -  Non guardarmi, non ho un filo di trucco...

Lucio                             -  Sei ancora più bella...

Dario                             -  Detesto il trucco.

Lucio                             -  Non ne hai bisogno. Mi piaci così... Bellissimo il colore dell’accappatoio... Mi viene voglia di crearti un modello, proprio di questo colore... Già lo vedo, stretto sui fianchi che si allarga come una corolla... Vedi come è importante per un creatore una donna come te? (fa per baciarla)

Dario                             -  No, ti prego...         

Lucio                             -  Perché no? Sai di buono...

Dario                             -  (molto femminile) Acqua e sapone. Non uso altro, io.

Lucio                             -  Neanche un bacetto? (Dario scuote la testa e lui apre gli scatoloni) Ecco qui ho portato qualche modello che dovrai indossare a Berlino... Guardali, dimmi se ti piacciono... (li dispone sul divano) Tutta roba leggerissima, estiva... per giorno... per pomeriggio... per sera... Come li trovi?

Dario                             -  Splendidi.

Lucio                             -  Lo dici senza convinzione.

Dario                             -  Come dovrei dirlo? Mi piacciono. Mi piacciono.

Lucio                             -  Quale specialmente?

Dario                             -  Non so... questo rosso.

Lucio                             -  Provatelo.

Dario                             -  Ora?

Lucio                             -  Ora.

Dario                             -  Non posso.

Lucio                             -  Perché?

Dario                             -  Come faccio? Sotto l’accappatoio non ho nulla, sono nuda.

Lucio                             -  I grandi modelli vanno indossati a pelle. (fa per togliergli la vestaglia)

Dario                             -  No, ti prego, non posso farmi vedere nudo da te.

Lucio                             -  Nudo?

Dario                             -  ... nudo, col corpo nudo.

Lucio                             -  Ti vergogni?

Dario                             -  Sì.

Lucio                             -  Di me? Sei deliziosa. E se mi giro dall’altra parte?

Dario                             -  Ma se all’improvviso, poi ti volti...

Lucio                             -  Ti vedo in tutta la tua bellezza...

Dario                             -  Non voglio.

Lucio                             -  Perché?

Dario                             -  Non è ancora il momento.

Lucio                             -  Allora, vai a vestirti di là.

Dario                             -  Dove?

Lucio                             -  In camera tua. La sfilata di Berlino è stata anticipata. Non abbiamo che pochigiorni, per organizzarla.

Dario                             -  Dammi la tua parola d’onore che non mi guardi dal buco della serratura.

Lucio                             -  Ma che bambina, sei... Parola d’onore. Non sono un guardone. (Dario si avvia colvestito sul braccio) Daria?

Dario                             -  Sì.

Lucio                             -  Non ho mai conosciuto una donna come te.

Dario                             -  Lo credo bene. (esce e si sente subito un suo urlo)

Lucio                             -  Cosa succede?

Dario                             -  (da dietro) Niente.

Lucio                             -  Come niente? Fammi entrare!

Dario                             -  (da dietro) No! Ti prego, no... no...

Lucio                             -  E perché no?

Dario                             -  Non sparare... Non sparare. (lancia un urlo, mentre Lucio entra. La scena resta unattimo vuota)

Miele                             - (entrando dall’altro lato) Con le vostre urla mi avete svegliata!?! Non c’è nessuno? Non è che ho sognato... (vede i vestiti) Oh, che meraviglia... Uno più bello dell’altro... Questo sembra fatto per me, me lo devo provare... (esce con un vestito di Lucio mentre)

Lucio                             -  (entra seguito da Dario, da Vanda, sempre vestita da uomo, ma in maniche di camicia e da Bruno senza pantaloni e con il collant. A Dario) Tu stai calma, sei diventata isterica...

Bruno                            -  Questa è casa mia e posso fare quello che voglio...

Dario                             -  Volevi che provassi questo vestito? Eccoti accontentato. (lascia caderel’accappatoio e si infila il vestito)

Vanda                           -  (a Lucio, alludendo a Bruno) Diceva di avere delle belle gambe ed ho voluto vederlecol collant, che c’è di male?

Dario                             -  Il suo è un vizio. Un vizio congenito. Come mi sta il vestito?

Lucio                             -  Non capisco tutti questi misteri.

Dario                             -  Nessun mistero, Lucio. Vanda, venuta per riprendersi il vestito, ha incontratoBruno e...

Bruno                            -  E, dal momento che ho delle belle gambe... gliele ho fatte vedere.

Dario                             -  Mi sta bene questo abito rosso, Lucio? Mi sta bene?

Vanda                           -  Fattelo girare un po’ sui fianchi...

Lucio                             -  E tiratelo un poco in giù... Ti sta benissimo...

Vanda                           -  Certo che con quel corpo...

Bruno                            -  Lo stesso corpo che ho io, starei bene anch’io, vestito da donna.

Vanda                           -  (gli infila un vestito) Ed, allora, dimostracelo...

Lucio                             -  Vanda, ma lui è un uomo...

Vanda                           -  E che vuol dire?

Bruno                            -  (col vestito addosso, con sfida) A chi sta meglio?

Lucio                             -  Daria è più femminile. Ma anche lei indossa il suo molto bene...

Miele                             - (è entrata sulle ultime battute, indossa anche lei uno dei vestiti di Lucio) Manessuno sa portare un vestito come me...

Lucio                             -  Miele, ancora qui? Quando scomparirai dalla mia vita?

Miele                             - Potrei fare a te la stessa domanda.

Bruno                            -  È ospite mia. Si era distesa sul mio letto e si è addormentata.

Miele                             - (indica Bruno) Credevo di avere trovato un estimatore, ma evidentemente mi sonosbagliata sui suoi gusti...

Bruno                            -  Sui miei gusti? Stavamo scherzando. È stata Vanda che...

Miele                             - E chi è quella sgualdrina?

Lucio                             -  Attenta a come parli. È mia sorella. Mia sorella.

Dario                             -  Tua sorella?!? Tua sorella??

Lucio                             -  Adottiva. Che c’è di strano?

Vanda                           -  (si avvicina a Miele) Noi due ci conosciamo, mi pare...

Miele                             - Oh, Dio... ma è vero, è proprio vero...

Vanda                           -  Tu sei Orlando...

Miele                             - E tu sei Robertino...

Vanda                           -  Ero Robertino, ora sono Vanda...

Miele                             - Robertino... (l’abbraccia) Quanto tempo è passato? Ricordi quando andavamo ascuola di danza?

Lucio                             -  Hai cambiato sesso? Non me lo avevi mai detto...

Vanda                           -  Avevo promesso a tuo padre di non dirtelo mai.

Dario                             -  Perché mi hai fatto credere che Lucio era tuo marito e che se mi scopriva con temi avrebbe sparato?

Lucio                             -  Io?

Vanda                           -  Era un giuoco, caro, era solo un giuoco... (a Miele) Avrei giurato che sarestidiventato un grande ballerino...

Miele                             - Sono stata ballerina. Grande mai. Successo sì, ma come donna.

Bruno                            -  Miele, ma tu di che sesso sei?

Dario                             -  Un giuoco?!? Un giuoco da infarto, mia cara Vanda. Ed è mai possibile che tu,Lucio, non ti sia accorto che io...

Lucio                             -  Che tu... che cosa?

Dario                             -  Che sono un uomo.

Lucio                             -  Anche tu?

Bruno                            -  Un maschio come me.

Lucio                             -  Ripeti, di che sesso sei?

Bruno                            -  (a Miele) E tu di che sesso sei?

Vanda                           -  (a Miele) Sei ancora uomo o no? Di che sesso sei?

Lucio                             -  Ed io, di che sesso sono?

Dario                             -  È chiaro, Lucio? Io sono un uomo.

Lucio                             -  E che differenza fa?

FINE