Il patto col diavolo

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IL TEALIO D’ORO

IL PATTO COL DIAVOLO

Testo teatrale di Fabio Bertarelli

Personaggi:

Un uomo

Bianca, figlia quattordicenne dell’uomo

Un personaggio misterioso

Il sembiante di Satana con voce fuori campo

Due passanti

Due belle donne

Un vecchio diavolo

Altri diavoli

  Proscenio con controsipario nero. Entra in scena un uomo con i vestiti in disordine, i capelli arruffati ed in preda ad una collera violenta.

UOMO              - (Grida agitando minacciosamente i pugni per aria) Maledetta jella! stramaledetta sfortuna! Ho perso tutto, tutto! Maledizione, maledizione! Maledetto il cielo, maledetto l’universo! Maledetto Dio che mi ha creato! (Si rotola a terra battendo i pugni) Io senza soldi impazzisco, non vivo! Voglio soldi, tanti soldi! Devo procurarmeli anche rubando, anche uccidendo... Sono pronto a tutto, a tutto! (Si copre il viso con le mani. Dopo, alquanto dopo, rialza la testa e si guarda intorno) Chi c’è? sta arrivando qualcuno... (si accovaccia in un lato) 

  Entra un personaggio misterioso avvolto in un gran mantello nero con un cappellaccio nero calato sul viso.

UOMO              - Questo capita proprio a proposito! Adesso lo sistemo subito. (Gli si para davanti puntandogli contro il coltello) Altolà! Fuori i soldi o t’ammazzo! (Vedendo il personaggio misterioso non per nulla intimorito) Fuori i soldi ho detto, e subito, se non vuoi che ti pianti questo coltello nella pancia!

PERS. MISTER.- Perché ti sporchi le mani per così poco? Ti sembra questo il modo di fare i soldi? (Gli mostra un po’ di denaro) Tieni, se ti accontenti... (L’uomo fa per prendere i pochi soldi, ma viene frenato) Aspetta! Se vuoi veramente arrivare ad avere un mare di soldi, io posso indicarti come devi fare e dove devi andare per procurarteli.

UOMO – (incredulo) Ma davvero? E parla allora!

PERS. MISTER.- Intanto comincia col levarmi quel coltello davanti che mi dà ai nervi. Devi sapere inoltre che niente è gratuito.

UOMO              - Oh bella! Vorresti anche che ti pagassi per questo suggerimento?

PERS. MISTER.- Affatto! Devi solo dirmi se sei disposto a tutto per avere tanti soldi da potertici  affogare dentro.

UOMO – Io per i soldi sono disposto a rubare, ed anche ad uccidere! Poi hai visto, no?

PERS. MISTER.- Bah! Metodi di dubbio risultato e soprattutto molto rischiosi. Allora, io posso indicarti il modo di arrivare ad avere tanti, tanti soldi senza nessun rischio.

UOMO              - (minaccioso) Senti, quando uno mi piglia per i fondelli io m’arrabbio e l’ammazzo! (Risfodera il coltello e glielo punta contro)

PERS. MISTER.- (con uno scatto fulmineo lo disarma) Così ti comporti con chi cerca di aiutarti?  

UOMO              - Ma ti pare che possa credere alle tue fandonie? Se conosci un modo sicuro di fare tanti soldi, sei forse un cretino da venirlo a dire a me?  

PERS. MISTER.- Lo dico a te perché ho la mia convenienza. Ascolta: saresti disposto in cambio dei soldi a vendere... la tua anima?

UOMO              - (con un sorriso di scherno) Ah, ah! Questa è vecchia! La mia anima? E che te ne fai? (Improvvisamente serio) Comunque se la vuoi proprio comprare... io sono anche disposto a vendertela, anche subito: tanto, non vale più niente! E tu, allora, quanto mi daresti?

PERS. MISTER.- Non la devi vendere a me, ma... al Diavolo!

UOMO              - (dopo un attimo di smarrimento) Uh, uh! Al Diavolo? (Ironico) Ma certo, sì, se paga bene, sono disposto a vendere la mia anima anche al Diavolo!

  Un lampo e un tuono squarciano la scena. Il personaggio misterioso fa una risata. Spalanca poi il gran mantello nero ed il suo corpo è tutto di rosso vivo. Alza ora la testa ed appare un muso animalesco. Fa alcuni giri attorno all’uomo come per soggiogarlo.

PERS. MISTER.- (con voce imperiosa) Ora ascolta bene ciò che dovrai fare. Prendi la strada per gli Appennini e quivi giunto imbocca la valle Nera. E’ una gola tetra e misteriosa che dovrai percorrere di notte senza avere paura così da giungere a mezzanotte ai piedi di un monte a forma di teschio. Allo scoccare di dodici rintocchi il teschio aprirà la sua bocca e tu vi entrerai.

  Entra di corsa Bianca. Indossa una corta tunica candida. E’ sconvolta. Corre ad abbracciare il padre.

BIANCA          - No, papà, non andare! (gli si getta ai piedi abbracciandogli le ginocchia) Ti prego, no, non andare! (singhiozza) Ti ho cercato per tutta la città e anche là, dove ci sono i tavoli da gioco, dove vai sempre tu e c’era quell’uomo là. (Indicando il personaggio misterioso) Mi si è avvicinato ed ha cercato di accarezzarmi. Io gli ho dato una spinta forte, sai! E sono fuggita via. Papà, papà, ti prego non dare ascolto a quell’uomo, non andare con lui! E’ pericoloso e cattivo… Da quando la mamma non c’è più non sei mai a casa ed io ti aspetto sempre. E quando ritorni, a notte fonda, sei talmente ubriaco che non ho il coraggio di dirti nemmeno    - ciao!  - e scappo in camera mia, ma poi, quando ti butti a dormire sul divano e ti addormenti, io vengo sempre a metterti la coperta sopra e…

UOMO              - Basta, basta! Non voglio più sentirti! ( con uno scatto di collera si divincola dall’abbraccio della figlia facendola cadere a terra) Non sono più un buon padre per te… Vai a casa, io ho da fare! (la figlia riprende a singhiozzare) Lasciami in pace, ti ho detto!(Addolcito) Quando avrò sistemato un po’ di cose ritornerò. Adesso, vai! Vai, ti ho detto!

  La ragazza si alza e, barcollando, esce.   L’uomo fissa il personaggio misterioso che senza parlare gli fa un cenno di assenso ed esce. Egli, come ipnotizzato, lo segue.

  Si alza il controsipario nero ed appare una grotta fiammeggiante di lingue di fuoco. Al centro della sala troneggia un telaio tutto d'oro che compie con ritmico battito la sua opera. Dall’alto provengono i moltissimi fili dell'ordito e  davanti scende la tela già fatta, raffigurante le nazioni del mondo.

  Alcuni diavoli, sia maschi che femmine, vestiti con calzamaglia nera ed una maschera animalesca sul volto, sgusciando dalle pareti, si dispongono intorno all’uomo ringhiando minacciosi verso di lui e anche azzannandosi tra di loro. (questi personaggi possono essere rappresentati da ballerini) 

  Ad un tratto si fa un silenzio assoluto. Le lingue di fuoco dell'intera parete di fronte si vanno disponendo a comporre un sembiante umano, un'enorme maschera dall'espressione solenne e beffarda. Due occhi fosforescenti, profondi come un abisso, si aprono in mezzo a quel volto di fuoco.

SEMBIANTE   - (con voce imperiosa) Io il Signore degli  abissi. Prostrati e adorami!

UOMO              - (spinto anche dai diavoli, cade in ginocchio) Ti adoro, Satana!

SEMBIANTE   - Ora alzati e dimmi cosa vuoi.

UOMO              -  (balbettando) Sono venuto per venderti la mia anima in cambio di...

SEMBIANTE   - Sì, sì! Vediamo prima quanto vale la tua anima.  (Rivolto ai diavoli)  Cani maledetti, quanto pensate che valga l'anima di quest’uomo?

DIAVOLI         - (lo fiutano e lo palpano sbeffeggiandolo e ringhiando) Satana, c’è poca carne da mordere, da maciullare, c’è poco osso da rosicchiare... In quest’uomo c’è poca malvagità, poco sugo... Dacci un dannato vero, un criminale, un assassino, un boia, un porco! Costui è un ladro, ma di piccola tacca. E’ un lussurioso, ma con donnacce di strada. E’ un baro, ma nel gioco delle tre carte, ah, ah! Da’ ai tuoi cani qualcosa di più sostanzioso da sbranare! 

SEMBIANTE   -   Basta, basta! (Sghignazzando) Hai sentito? Non vali un granché, uomo. Allora, che vuoi in cambio della tua schifosissima anima?

UOMO              - (con voce tremolante) Voglio... voglio denaro, donne e fortuna al gioco.

SEMBIANTE   - Oh, oh! Quanta poca fantasia c'è in voi uomini! Chiedete sempre le stesse cose e tu non mi offri un gran ché come contropartita… hai sentito i miei cani quanto ti hanno valutato come dannato? Vali troppo poco! Devi offrirmi qualcosa di più. Devi commettere qualche azione più abominevole. Io non ti pongo limiti…

UOMO              - Devo allora compiere qualche delitto?

SEMBIANTE   - Qualcosa di peggio: tu hai una figlia, no? Dammi tua figlia.

UOMO              - Ma… come?

SEMBIANTE   - Prostituiscila! Questo è il mio ordine. Eseguilo ed io ti darò tutto quello che hai chiesto.

UOMO              - (rimane un attimo interdetto poi, chinando la testa e prosternandosi) Sarà fatto.

 

  Una risata beffarda echeggia nella grotta, mentre fiotti di fiammelle scoppiettanti fuoriescono dalla bocca del sembiante. Gli occhi di zolfo lampeggiano di una luce accecante. Avanza allora verso l’uomo un vecchio diavolo seminudo e scheletrico che reca in mano un libro d'oro. Ha una calzamaglia consunta e coperta di scaglie verdastre come quelle di un rettile. E’ a viso scoperto e mostra una barba incolta, quasi bianca, con i capelli sporchi quasi appiccicati al cranio che gli spiovono davanti al viso. Cammina con difficoltà, quasi zoppicando o trascinando una gamba.

VECCHIO DIAVOLO         - (all’uomo) Posa sopra questo libro di spergiuri e bestemmie la tua mano sinistra e giura di vendere la tua anima a Satana per l'eternità in cambio di denaro, donne e fortuna al gioco.

UOMO              -  (tremante) Lo giuro.

  Il vecchio diavolo con una unghia nera e adunca dell’altra mano, tagliente come un rasoio, incide repentinamente una vena del polso dell’uomo ed alcune gocce di sangue calano sul libro, rapprendendosi. I diavoli intanto intonano un inno di gioia mentre il vecchio diavolo prende il capo di un nuovo filo e va ad inserirlo nel telaio d’oro.

SEMBIANTE   - Quello è il filo della tua anima che contribuirà insieme a tutti gli altri a tessere la tela del mio potere che vedi scendere davanti al telaio e che fra non molto diventerà  di fuoco.

  Le fiammelle del sembiante prendono a vibrare più forte ed alcune, poste a corona sul capo, brillano di un intenso color giallo.

UOMO              - Quando potrò avere quello che mi spetta per contratto?

SEMBIANTE   - Presto.

UOMO              - E dopo mi farai vivere a lungo?

SEMBIANTE   - Fino a che non avrai avuto tutto quello che ti spetta.

  In quel momento una corrente d'aria gelida prende a vorticare nella grotta. La maschera perde pian piano colore finché le fiammelle si spengono.

  I diavoli scompaiono silenziosamente nel buio. Rimane solo il telaio, che seguita con i suoi battiti inesorabili a compiere la sua opera.

  L’uomo si guarda intorno indeciso, poi lentamente si avvia verso l’uscita.

Cala il controsipario nero.

Entrano l’uomo e la figlia.

UOMO              - Io non ti posso più tenere con me, lo capisci? Anche la casa non è più nostra. Non abbiamo più nulla ed io ho un disperato bisogno di soldi.

BIANCA          - Allora smetterò di studiare, cercherò un lavoro… lavorerò anche per te, ti aiuterò, non ti preoccupare, papà. Vedrai, ce la faremo, basta che tu cambi vita. Se tu cambierai vita io farò qualsiasi cosa per te.

UOMO              - Ti pare che sia semplice cambiar vita nelle mie condizioni? Cosa vuoi, che diventi un santo? Tu che sei buona, come pensi di essere, devi aiutarmi senza chiedere niente.

  Io sono come uno che sta per affogare: forse che chi vuole salvarlo gli chiede il permesso o qualcosa in cambio prima di gettargli il salvagente? Glielo dà e basta! Così devi fare tu per me.

BIANCA          - Io sono tua figlia. Dimmi solo cosa vuoi che io faccia.

UOMO              - I denari… i denari sono il mio salvagente. Me ne occorrono tanti e subito. Tu hai la possibilità di procurarteli.

BIANCA          - E come?

UOMO              - Basterà che tu sia gentile con qualcuno che ti chiederà di essere carina con lui…  (la accarezza) Lo farai, vero?

  Bianca fugge piangendo.

  Ricompare il personaggio misterioso che prende sottobraccio l’uomo e l’accompagna fuori dalla scena dicendo:

PERS. MISTER.- Bravo, bravo…

 Due passanti, provenienti da due direzioni opposte, si incontrano.

1° PASSANTE -  Carissimo! E’ un po’ di tempo che non ci si vede. Come va?

2° PASSANTE - Bene, e tu?

1° PASSANTE - Bene, grazie. Vedi? Sto facendo una passeggiata. L’aria di città è diventata così irrespirabile. Irrespirabile in tanti sensi, veramente…

2° PASSANTE - Certo, con tutto questo traffico...

1° PASSANTE - Non solo per lo smog. E’ il clima sociale... Girano troppi soldi e tipi loschi… A proposito di soldi, sai la notizia di quel tizio venuto da chissà dove che sta sbancando tutte le bische?

2° PASSANTE - Ho saputo qualcosa... Allora è vero!

1° PASSANTE - E’ verissimo! Sembra che quest’uomo abbia una fortuna sfacciata. Ha vinto un sacco, ma proprio un sacco, un’enormità di soldi. Vive in una suite del Grand Hotel ed è contornato da un gran numero di donne, tutte bellissime, strepitose! 

2° PASSANTE - Beato lui! Beh, mi ha fatto piacere rivederti. (Guarda l’orologio) Si è fatto tardi, devo sbrigare diverse commissioni. Ciao, ci vediamo. (Stretta di mano)

1° PASSANTE - Ciao. (I due escono in direzioni opposte)

   Si sente una gran frenata fuori dalle quinte e lo sbattere degli sportelli di un’auto. Poi la voce dell’uomo un po’ impastata dall’alcool e le risate di due ragazze

UOMO              - Andiamo belle, voglio sgranchirmi un po’ le gambe.

  Entra l’uomo vestito elegantemente con due donne vistose.

  Sulla parte opposta del controsipario viene proiettata la vetrina della gioielleria Tiffany splendente di gioielli.

1° DONNA       - Oh! Vieni, caro, andiamo a vedere là… (Indica la vetrina) Sai, ieri sera vi ho visto un collier... che mi ha fatto girare la testa! (Lo trascina per mano verso la gioielleria)

UOMO              - Ma sei insaziabile, amore mio! Ti ho regalato un bel “pensierino” anche ieri.

1° DONNA       - Ma anche tu, micione mio, sei insaziabile. Questa notte non hai fatto altro che fare l’amore... (lo accarezza sul viso e lo bacia)

2° DONNA       - (all’altra donna) Ebbene, cara, forse che non ti è piaciuto? Io sono stata benissimo tra le sue braccia. (All’uomo) Io ti ho stretto forte forte e ti ho sentito felice, vero caro? Io ti faccio felice di notte e tu mi devi far felice di giorno. (con un vocina dolce) Paperone, mi compri quella pelliccia che ti ho fatto vedere in quella boutique? Me la compri, eh? (Gli si struscia addosso e lo bacia)

UOMO              - Carissime, io sono stato felice insieme a voi e voglio che voi lo siate stando con me. Va bene, esaudirò i vostri desideri, ma facciamo presto perché non vedo l’ora di ritornare a fare un giro di roulette.

2° DONNA       - Sì, sì, andiamo, così se vincerai mi potrai comprare subito la pelliccia. Vero, caro?

UOMO              - Mah, non c’è problema… In questo periodo ho una fortuna sfacciata.

  L’uomo e le due donne escono. Sbattere di sportelli e sgommata.

 

  Si alza il controsipario e riappare la grotta. L’uomo entra scortato dal gruppo di diavoli e si ferma davanti al Sembiante.

SEMBIANTE   - (ravvivandosi) Bentornato! Guarda! I fili che scendono nel telaio sono aumentati enormemente dall’ultima volta che sei venuto. Significa che sempre più uomini si convertono a me perché io li libero dai condizionamenti morali e sociali e possono così raggiungere il potere, la ricchezza e soddisfare anche i loro più bassi istinti. Sono a me devoti anche i capi di stato megalomani, i capi tribali violenti, i capi religiosi invasati, i terroristi sanguinari per avere da me le armi più subdule e malefiche  per saziare la loro avidità e la loro brama di potere. Fra non molto la tela tessuta dal telaio d’oro sarà tutta di fuoco e significherà che il male sarà sparso su tutta la terra  ed io, Satana, sarò il signore del mondo! (Una fragorosa risata risuona sinistra mentre lampi di fuoco sembrano incendiare la grotta. I diavoli, danzando una ridda infernale, tripudiano. Poi, come ad un segnale invisibile, si fa silenzio)

  Ora, miei cani, diamo esecuzione al contratto con questo maledetto! (All’uomo) Dunque, io ti ho dato ricchezza, donne e fortuna. Ora tu dovrai darmi la tua anima. Per l’eternità! Ah, ah!

  Riappare il vecchio diavolo, che in precedenza gli aveva fatto giurare sul libro degli spergiuri, reggendo con ambo le mani un grosso paio di forbici. Va verso i fili che scendono dal telaio, ne seleziona uno e lo fa entrare tra le lame. Rimane poi in attesa.

  Entra Bianca. E’ profondamente trasformata. Indossa la stessa veste ma stracciata e sporca.

BIANCA          - No, non lo fate! E’ mio padre.

SEMBIANTE   - Vattene! Cosa sei venuta a fare? Quest’uomo è mio e non lo puoi più salvare perché sei stata proprio tu l’oggetto del contratto che mi ha fatto avere la sua anima.

BIANCA          - Allora prendete me. Ecco, guardatemi. (urlando) Guardate cosa mi hanno fatto. (mostra le braccia piene di lividi) Guardate le mie vene! (Si straccia la veste sul petto e appaiono alcuni lividi e ferite) Mi hanno anche frustata!

  L’uomo, che fino a quel momento era rimasto come impietrito, cade a terra singhiozzando battendosi i pugni in testa e urlando:

UOMO              - No! Questo no, non lo sopporto! 

SEMBIANTE   - (rivolto al vecchio diavolo) Procedi.

  Il vecchio diavolo annuisce e fa scattare le forbici. Il filo viene di colpo reciso.

UOMO              - (protende un braccio verso la figlia, chiamandola) Bianca! (Poi si porta la mano al cuore e cade a terra, morto)

 

  I diavoli si impossessano del corpo dell’uomo, contendendoselo come cani ringhiosi, poi lo sollevano tra urla e grida e lo trasportano per tutto il palcoscenico. Alla fine lo gettano fuori dalla scena.

DIAVOLI         - Vai, maledetto dannato, immondizia del mondo, sprofonda nell’inferno!

SEMBIANTE     - Ora anche la ragazza è vostra!

  I diavoli circondano la ragazza contendendosela.

  In quel momento piove dall’alto una colonna di luce bianca, fortissima, sulla ragazza.

VOCE FUORI CAMPO       - No, non è vostra perché quello che ha fatto lo ha fatto per amore.

  I diavoli stramazzano a terra, guaendo, poi rimangono immobili e ammutoliti.

  Il sembiante si spegne.

  Allora la ragazza dentro la colonna di luce protende le braccia verso l’alto, sorridendo.

Cala la tela