Il piccolo lord

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IL PICCOLO LORD

“IL PICCOLO LORD”

Adattamento, riduzione e traduzione di Giulio  C. Carlotto Farnese

Dal romanzo F.H.Burnett

La scena si apre in una stradina di New York. C’è tanta gente, sono gli amici del Piccolo Lord, tutti dimostrano una grande allegria cantando una canzone di apertura.

La scena successiva si apre nel castello di Dorincourt. John Arthur Molyneux Errol Conte di Doricourt è un vecchio alto longilineo dall’aspetto affaticato e malato, ma con una mente molto lucida. E’ seduto su una poltrona e ha convocato il suo avvocato Signor Havisham

SCENA I

CONTE:     Signor Havisham, vi ho convocato per una spiacevole e dolorosa evenienza. Mio figlio, il Capitano Cedric Errol è morto. E’ l’ultimo dei tre. La cosa mi lascia completamente indifferente, e non cambierebbe la mia linea di vita se non avessi a cuore l’onore dei Dorincourt e il patrimonio. Non ho più eredi dopo la scomparsa del primogenito, per una stupida caduta da cavallo, e del secondogenito per una febbre improvvisa a Roma.

HAVISHAM:     Sono costernato Vostra Signoria…

CONTE:     No,no! Erano pessimi…..e quando speravo di essere seguito da Cedric,     Iddio ha voluto punirmi, dandomi  per erede un bamboccio americano.

HAVISHAM:     Devo dire Vostra Signoria che tutti qui al castello hanno un’ottimo ricordo del Capitano. La natura gli aveva dato, se mi permette, quello che aveva negato ai suoi fratelli: un viso di rara bellezza, un sorriso luminoso come sua madre e con la sua generosità e simpatia aveva il potere di farsi amare da tutti…

CONTE: (alzando la voce duramente) Ha sposato un’americana, e per giunta di umili origini…

La scena illumina un altro luogo deputato: New York. Scompare quella precedente

SCENA II

CEDRIC: Mamma, mamma….finalmente mi hai permesso di tornare.

MADRE: (si siede su una poltrona accanto alla finestra. E’ pallida, e il bel viso aggraziato porta i segni di una grande sofferenza).

CEDRIC: Tesoro mio, papà sta  meglio?………(la commozione impedisce alla mammadi rispondere).Tesoro mio, dimmi, sta bene?

MADRE: Mi chiami sempre come papà. (La mamma non risponde, allora Cedric le getta le braccia al collo e la donna scoppia in un pianto disperato). Si papà sta bene. Ora è davvero tranquillo. Ma noi…noi ora siamo soli al mondo.

Come prima, la scena ritorna nel castello

SCENA III

HAVISHAM: Ma Signor conte…

CONTE:(dando in escandescenze)Detesto l’America e tutti gli Americani. …E’ umiliante, avvocato, per un vecchio aristocratico come me, vedere che l’unico dei miei tre figli che mostrava di possedere tutte quelle doti che un padre avrebbe potuto desiderare, abbia tradito il suo nome con uno scellerato matrimonio, che lo ha tagliato fuori dalla sua famiglia per sempre.

HAVISHAM: Cosa vuole che faccia Vossignoria?

CONTE: Sono quarant’anni che ci conosciamo Avvocato Havisham, e dovreste sapere il vostro dovere.

HAVISHAM: Sono come sempre al suo servizio!

CONTE: Il capitano mio figlio ha un erede e a lui tocca il titolo.

 Andate a prenderlo, fategli capire l’importanza della sua missione, e di quello che erediterà, e accompagnatelo da me. Solo!

HAVISHAM: Come vuole Vostra Grazia!

CONTE: Faccia saper al ragazzo che io posso dargli tutto ciò che desidera. Gli faccia capire cosa significa essere nipote del Conte di Dorincourt. Gli compri tutto quello che vuole, gli metta del denaro in tasca e gli dica che è da parte di suo nonno.

HAVISHAM: Il bambino ha parenti?

CONTE: Sua Madre……americana!!.

HAVISHAM: Debbo portare anche lei suppongo….

CONTE: Solo…ho detto solo!…A lei provvederemo in qualche modo, ……….dopo tutto è la Madre di Lord  Fauntleroy

Stacco musicale. La scena cambia.Casa della signora Errol a New York

SCENA IV

MADRE:  Oh, Mary, sono certa che lui sta tentando di aiutarmi, nel suo modo innocente..

MARY:  Lo so e a volte la guarda con occhi così pieni di amore e di comprensione, come se fosse in pena per lei.

MADRE: E’ come un piccolo ometto. E’ così piccolo, eppure sono sicura che capisce molte cose.

MARY: Sa una cosa, signora? Nessuno riesce a divertirmi come lui, con i suoi ragionamenti da grande. Lo diceva anche il droghiere……”Mary, io sono molto fiducioso

 Entra in scena Cedric ripetendo l’ultima frase di Mary mentre la Madre va in penombra

SCENA V

CEDRIC: Mary, io sono molto fiducioso nelle elezioni. Io e la mamma siamo repubblicani!

MARY: Mi dispiace piccolo, ma io sono dalla parte dei repubblicani.

CEDRIC: Mary, così il paese farà davvero una brutta fine!

MARY: Non riuscirai a farmi cambiare idea, piccolo.

Cedric si allontana giocando e ridendo mentre la luce evidenzia la presenza di nuovo della Madre

SCENA VI

MARY: Non è un’aristocratico? Che spettacolo vederlo camminare per la Quinta Strada, bello come nessun altro bambino; tutti si girano ad ammirarlo. Davvero sembra un piccolo Lord

L’azione riprende con Cedric, che allontanadosi da casa, incontra sul suo cammino i suoi amici del cuore: il lattaio, la fruttivendola,e soprattutto il Signor Hobbs.

SCENA VII

CEDRIC: Posso uscire mamma? (dal fondo)Vado a fare due chiacchiere col Signor Hobbs

MADRE: Non tardare, e non far arrabbiare il Signor Hobbs.

CEDRIC: Va bene tesoro!……Buongiorno Lattaio

Lattaio : Buongiorno figliolo, vuoi fare colazione?

CEDRIC: No grazie Signor Lattaio stamane Mary ha fatto la brioche…….Buongiorno Signora Fruttivendola.

Fruttivendola: Salute Cedric, è un po’ che non vieni a trovarmi. Dove vai?

CEDRIC: Dal Signor Hobbs…

  Hobbs è un signore dall’aspetto bonario. E’ intento a leggere un serie di quotidiani.

HOBBS: Ah, sei tu piccolo!

CEDRIC:  Buongiorno Signor Hobbs!

HOBBS:   (guardando il quotidiano)  Ah! Così se la spassano!, Ma finirà pure un giorno o l’altro, quando i poveracci che tengono asserviti si ribelleranno e li sbatteranno giù dai loro troni! Conti, marchesi e tutta la loro scellerata razza. Quel giorno sta per arrivare e dovrebbero saperlo assai bene.

CEDRIC: (Appollaiato su di un alto sgabello, il cappello tirato indietro sulla nuca e le mani in tasca, in segno di approvazione) Lei di contie marchesi ne ha conosciuti molti?

HOBBS: Certoche no! Vorrei vedere che uno di quei rammolliti entrasse qua dentro: ci mancherebbe altro! Non voglio che si vengano a sedere sulle mie scatole di biscotti!

CEDRIC:Forse non vorrebbero essere nobili se sapessero come stanno davvero le cose.

HOBBS: Non vorrebbero? Se ne vantano persino. E’ nella loro natura: sono tutti marci.

CEDRIC: Possibile Signor Hobbs?

HOBBS: Piccolo caro io ho una pessima opinione dell’Inghilterra e di tutti gli inglesi. La nostra storia è tutt’altra cosa… la nostra rivoluzione è stata grandiosa  e la nostra Dichiarazione d’Indipendenza è memorabile, ascolta, ascolta le parole……

(così prende un foglio dagli scaffali e si mette a declamare………Nel pieno della conversazione appare Mary, è pallida ed eccitata)

MARY: Vieni a casa , piccolo. La Signora ti vuole..

CEDRIC: Forse la mamma vuole portarmi  a passeggio. Buongiorno, Signor Hobbs

HOBBS. Arrivederci(Poi guarda Mary e la sua espressione ed è stupito) Cosac’è Mary. Fa troppo caldo?

MARY: No, ma stanno accadendo cose assai strane.

CEDRIC: (andando)  Forse la mamma si è buscata un mal di testa per il troppo sole?

MARY:(Non risponde e continua a camminare e prima di far entrare in salotto dalla mamma veste Cedriccon il suo abito migliore) Nobili! (Sbottando).Accidenti a loro, portano tutti  sfortuna!

L’azione s’interrompe è riprende da quando l’Avvocato Havisham era entrato dalla Signora Errol per annunciarle i desideri del vecchio conte.

SCENA VIII

MADRE: Quindi dovremo separarci?

HAVISHAM: Questi sono i desideri del conte.

MADRE: Ci amiamo così tanto…la mia felicità. E’ tutto ciò che mi resta. E ho sempre cercato di essere una buona Madre per lui.(la voce trema e gli occhi si velano di lacrime )Lei non sa cosa è stato per me.

HAVISHAM: (schiarendosi la voce)Sono costretto a dirle che il conte di Dorincourt non è molto benevolo nei suoi riguardi…E’ un uomo anziano e i suoi pregiudizi sono molto radicati.

MADRE: Lo immagino, Signor Havisham. Il capitano mi ha parlato a lungo di lui e della sua avversione per l’America e per noi americani.

HAVISHAM: Il matrimonio di suo figlio lo ha letteralmente sconvolto.

MADRE: Lo so, purtroppo.

HAVISHAM: Mi rattrista doverglielo comunicare, ma il conte è fermamente intenzionato a non vederla.

MADRE: E che ne sarà di Cedric?

HAVISHAM: Vuole che Lord Fauntleroy venga educato sotto la sua diretta guida e quindi dovrà andare a vivere con lui.

MADRE: Dove abita il conte?

HAVISHAM: A Dorincourt. Nel castello di  Dorincourt, a cui è molto legato e trascorre lì la maggior parte del suo tempo, specie ora che soffre di gotta e non ama spostarsi a Londra.

MADRE: Cedric, quindi vivrà quindi a Dorincourt, lontano da me, dalla sua mamma.

HAVISHAM: Il conte le offre una casa, non lontano a Court Lodge, in una bella posizione non troppo lontano dal castello e le offre inoltre una discreta rendita.

MADRE: Potrò vedere Cedric?

HAVISHAM: Lord Fauntleroy avrà il permesso di farle visita, a condizione che lei non vada dal bambino e che non oltrepassi il cancello del parco.

MADRE: E’ una vera separazione. Le condizioni sono più dure di quanto m’immaginassi.

HAVISHAM: Sono sicuro che lei non avrà difficoltà a capire quanti vantaggi, Lord Fauntleroy, potrà trarre da questa situazione..

MADRE: (dominando  i sentimenti).Il Capitano Errol era molto legato a Dorincourt. Amava l’Inghilterra e tutto ciò che fosse inglese. Per lui vivere lontano dalla propria casa è sempre stata una grossa sofferenza,

HAVISHAM: Comprendo bene Signora.

MADRE: Era orgoglioso della sua famiglia e del suo nome e…. ne sono certa……avrebbe tanto desiderato che suo figlio potesse conoscere quei posti bellissimi e antichi e che  fosse educato in modo degno della sua futura posizione…..

HAVISHAM: Deve essere tranquilla Signora Errol ,

MADRE: Mio marito avrebbe preferito così..D’altra parte sono certa che il conte non potrebbe essere tanto crudele da insegnargli a non amarmi; e sono certa che se anche ci provasse, mio figlio è troppo simile a suo padre per lasciarsi influenzare. E’ troppo buono leale e sincero. Mi amerebbe anche se non gli fosse consentito di vedermi e per quel che mi riguarda, non soffrirò troppo se potrò vederlo anche solo qualche volta.

HAVISHAM: Signora , ammiro la sua condotta, lei sembra non pensare minimamente a se stessa. Il conte di Dorincourt desidera talmente il suo benessere che ne avrà cura come potrebbe averne lei stessa ed è proprio per la sua felicità che desidera che sua Madre gli resti vicina e che possa vederlo frequentemente.

(Cedric entra nel salotto,  ha un lungo sguardo da cui traspare una pena per la mamma che ha gli occhi rossi per il pianto e una certa perplessità per il Signor Havisham)

MADRE:  Oh Cedric ! Finalmente ….questo è il Signor Havisham.

HAVISHAM: E così…..e così  questo è Lord Fautleroy.

La scena cambia: siamo in  una stradina al chiaro di luna e Cedric e sua mamma passeggiano. La scena ha inizio con una canzone in cui si spiega al ragazzo tutto quello che si sta preparando, cantata dalla mamma e da Cedric

SCENA IX

CEDRIC: Oh, ma io non vorrei mai essere un conte! Nessuno dei miei amici è conte… perché dovrei esserlo io ?

MADRE: sono convinta che tuo padre lo avrebbe voluto

CEDRIC: Sei sicura mamma.

MADRE: Lui amava molto la sua casa. E poi ci sono parecchie altre cose di cui un bambino non si può rendere conto. Sarei una madre davvero egoista se non ti lasciassi andare e quando sarai grande ne capirai il perché.

CEDRIC: Mi dispiace molto lasciare il Signor Hobbs, temo che sentirà la mia mancanza, e anch’io sentirò la sua.

La scena scompare e appare di nuovo L’avvocato che parla con il futuro Lord Fauntleroy: Cedric

SCENA X

CEDRIC: Lo sa che io non ho ancora capito esattamente cosa sia un conte?

HAVISHAM: Davvero!

CEDRIC: Davvero!…E credo che quando un ragazzo sta per diventarlo, dovrebbe saperlo, non trova?

HAVISHAM: Eh sì, certo.

CEDRIC: Le dispiacerebbe spiegarmelo meglio? Chi fa diventare qualcuno un conte?

HAVISHAM: Anzitutto il re e la regina. Di solito si diventa conte, perché si è reso qualche servizio ai sovrani, o si è compiuta una grande impresa.

CEDRIC: Oh! E’ come il Presidente!

HAVISHAM: Come? E’ così che vengono eletti i vostri Presidenti?

CEDRIC: Quando un uomo è molto in gamba, viene eletto Presidente. Allora si fanno tante fiaccolate, promesse e bei discorsi. A volte ho pensato che mi sarebbe piaciuto diventare presidente, ma mai conte. Sarà perché non so nulla sui conti.

HAVISHAM: Non è la stessa cosa che diventare presidente.

CEDRIC:Davvero? Come mai. Per loro non si fanno fiaccolate?

HAVISHAM: Un conte …è una persona molto importante…

CEDRIC : Proprio come un presidente, con tante fiaccolate, lunghe, lunghe,fuochi d’artificio e la banda. Il Signor Hobbs mi ha portato a vederne una.

HAVISHAM: Un conte è di solito di antico lignaggio…

CEDRIC: Cosa vuol dire?

HAVISHAM: Di famiglia antica, molto antica…

CEDRIC: Ah, deve essere come la fruttivendola vicino al parco! Quella sì che è di antico lingaggio. E’ così vecchia e malandata eppure è sempre fuori anche quando piove. Mi fa pena e così pure agli altri ragazzi. Fa proprio compassione uno che sia così povero e di così antico lingaggio. Soffre di reumatismi e la pioggia non fa che peggiorare la situazione.

HAVISHAM: Beh! …..Quando ho detto “antico lignaggio” non intendevo vecchio di età, ma conosciuto e rispettato come facente parte della storia del paese.

CEDRIC: Come Gorge Washington! Il signor Hobbs dice che non verrà mai dimenticato. Vede, era davvero un brav’uomo…

HAVISHAM: Il primo conte di Dorincourt ha ricevuto il titolo quattrocento anni fa.

CEDRIC: Caspita! Devo dirlo alla mamma, si diverte alle storie curiose.

HAVISHAM…E hanno compiuto atti di eroismo in grandi battaglie.

CEDRIC: Questo mi piacerebbe! Mio padre era un uomo molto valoroso…come George Washington. Forse è perché sarebbe stato conte se non fosse morto.

HAVISHAM: A volte può esserci un altro vantaggio. Spesso possiedono parecchio danaro.

CEDRIC: Avere tanto danaro è una bella cosa. Spero che anch’io avrò molti soldi un giorno.

HAVISHAM: Ah, sì e perché?

CEDRIC: Beh! La fruttivendola, per esempio…le comprerei una piccola tenda per metterci sotto la sua bancarella, e la sua stufetta, e poi le darei un dollaro per ogni giorno che piove, perché possa restarsene a casa, così guarirebbe dai dolori alle ossa.

HAVISHAM: Oh! E che altro faresti se fossi ricco?

CEDRIC: La mamma! Comprerei al mio tesoro le cose più belle. Puntaspilli, ventagli, ditali d’oro e anelli, e poi un’enciclopedia e una carrozza per non aspettare più il tram. La porterei nei negozi e le direi di scegliere tutto quello che le piacesse. E poi c’è Dick.

HAVISHAM: Chi è Dick?

CEDRIC: Dick? E’ il lustrascarpe più simpatico che esista nel mondo. Una volta, quando ero piccolo, mi scappò una bellissima palla nel mezzo della strada e lui schivando tra cavalli e carrozze, la raccolse gli dette una pulitina col vestito e me la porse dicendomi: “niente di grave giovanotto”. Da allora siamo amici.

HAVISHAM: E che faresti per lui?

CEDRIC:…..Comprerei la parte di Jack.

HAVISHAM: E chi è Jack?

CEDRIC: E’ il socio di Dick, ed è il peggior socio che si possa avere. Fa degli imbrogli e Dick si dispiace parecchio. Mi creda, dispiacerebbe anche a lei se dopo aver lucidato le scarpe per bene con onestà, scoprisse che il suo socio non fa altrettanto. I clienti apprezzano solo Dick, ma non hanno simpatia per Jack, così non tornano e gli affari vanno male. Io comprerei la parte di Jack e la regalerei a Dick con un’insegna grande e tante spazzole nuove..

HAVISHAM: E non c’è qualcosa che desideri per te?

CEDRIC: Un mucchio di cose! Ma prima darei a Mary un bel po’ di danaro per Bridget…sua sorella. Ha dieci bambini e il marito non può lavorare. Poi so che al signor Hobbs piacerebbe un orologio d’oro con catena……

Entra la madre

MADRE : Mi spiace averla dovuta abbandonare tanto a lungo…ma è venuta a trovarmi una povera donna che si trova in un mare di guai..

HAVISHAM: Questo giovanotto, mi ha parlato di molti suoi amici e di cosa vorrebbe fare se fosse ricco.

MADRE: Bridget è una di questi amici ed è proprio con lei che stavo parlando in cucina

CEDRIC: Credo che andrò a salutarla e a chiederle di suo marito. E’ un uomo molto simpatico e di talento. Ho degli obblighi verso di lui, perché una volta mi ha costruito una spada di legno (esce)

HAVISHAM: Prima di partire dal castello di Dorincourt ho ricevuto alcuni incarichi dal conte. Vuole che qualsiasi desiderio Cedric dovesse esprimere, debba accontentarlo a nome suo. Non credo che il conte immaginasse una cosa simile, ma se Lord Fauntleroy vuole assistere questa povera donna, lo accontenteremo.

MADRE: Oh, è molto gentile da parte del conte; Cedric ne sarà entusiasta. E’ molto affezionato a Bridget e Michael, e se lo meritano, sono poverissimi e molto ammalati.

HAVISHAM: (tirando dalla tascaun grosso portafogli pieno di danaro) Non so se lei abbia potuto farsi un’idea dell’enorme ricchezza del conte di Dorincourt…se vuole farmi la cortesia di chiamarlo, gli darò cinque sterline per quei signori.

MADRE: Ma sono venticinque dollari…per loro sarà un capitale. Non sembra neanche vero.

HAVISHAM: E’ vero invece, Nella vita di suo figlio è avvenuto un grande cambiamento e d’ora in poi potrà disporre di un grande potere.

MADRE: Mi fa paura! Come potrò insegnargli ad usarlo correttamente

HAVISHAM: Dal colloquio di stamattina, sono convinto che Lord Fautleroy  penserà più agli altri che a se stesso. Si può avere fiducia in lui.

MADRE: Ceddie tesoro, vieni ho da dirti una cosa importante.

CEDRIC: Mamma, eccomi! Stavo parlando con Bridget…

MADRE: Ceddie.. tuo nonno, è tanto buono e spera che anche tu gliene voglia. Ogni tuo desiderio sarà appagato, perciò ha consegnato al signor Havisham una grossa somma di danaro per te…puoi dare a Bridget il danaro per pagare la pigione e tutto quello che le serve. (Bacia il ragazzo che appare tutto emozionato)

CEDRIC: Posso averlo subito? Prima che se ne vada?

(Havisham gli da il danaro nuovo di zecca, togliendolo da un grosso rotolo di banconote)

CEDRIC: (Gridando)  Bridget, Bridget, aspetta un attimo! Ho del danaro….me lo ha dato mio nonno…..

HAVISHAM: Ed è solo l’inizio. Esaudiremo tutti i desideri di cui Cedric mi ha accennato stamattina.

Musica. Cambio di scena. C’è una sagoma di una grossa nave.Gente che va e che viene. Rumori da atmosfera

SCENA XI

Amici : (di spalle)Addio, addio, addio, vecchio amico, ricordati di me. Scrivi appena arrivi

CEDRIC: Addio Diock! Addio signor Hobbs, grazie di tutto.

 Sventolando un fazzoletto rosso. La musica continua sottolineando il cambio di scena. Buio, rumori di carrozza in arrivo e cavalli. In un luogo deputato appaiono, La signora Errol, L’avv. Havisham e il piccoloCedric

SCENA XII

.

HAVISHAM: Ecco Questa è Court Lodge.

                                                                      (appareMary)

MADRE: Tesoro c’è Mary!

CEDRIC: Sei qui, Mary?

MARY: E’ tutto pronto per una bella cenetta…

MADRE: Sono felice di vederla Mary!

MARY: Anch’io Signora.

MADRE: E’ un gran conforto, mi fa sentire meno estranea.

MARY : Ho avuto modo di sistemare tutto precedendovi, e ho conosciuto tanta gente del luogo e devo dire che sono molto incuriositi dal l’arrivo di Ceddie..

MADRE: Devo dire a Ceddie che non abiterà con me da stasera….Ceddie (alpiccolo)il nonno ti vuole con se!

CEDRIC : Che vuol dire tesoro?

MADRE.: Che ..è necessario che tu viva con lui

CEDRIC: Senza di te?

MADRE: Il futuro Conte di Dorincourt merita un’educazione particolare che solo il nonno ti può impartire….Starai con lui allora… Ma potrai venire da me quando lo vorrai…..Il nonno è il papà di papà e ti vuole bene come lui..

CEDRIC: Più di te?

MADRE: (commossa) Và, non farlo aspettare e lì, vedi quella luce?  La tua mamma ti ama e ti amerà sempre. Fidati di me. E’ necessario che tu ubbidisca. Capirai presto! (Si abbracciano poi rivolgendosi all’avvocato) Il conte non sa quello che mi sta portando via….gli riferisca, la prego, che preferisco non avere il suo danaro.

HAVISHAM: Il denaro? Non vuole mica intendere la rendita che le ha offerto?

MADRE: Sì, sono già costretta ad accettare la casa, di cui lo ringrazio perché mi rende possibile stare vicino a mio figlio, ma ho abbastanza per vivere modestamente e non ne voglio altro.

HAVISHAM:Questo è molto strano.

MADRE: Se mi odia tanto, accettando mi sembrerebbe quasi di vendergli Cedric, mentre glielo affido solo perché lo amo tanto da poter dimenticare me stessa per il suo bene… e perché suo padre avrebbe desiderato così.

HAVISHAM:  Il conte si arrabbierà molto….non riuscirà a capirlo.

MADRE: Capirà! E poi perché dovrei accettare del danaro dall’uomo che mi odia a tal punto da portarmi via il mio bambino?

HAVISHAM: Riferirò il suo messaggio

Cambio di scena e arrivo al castello. L’ambiente è sontuoso e severo.Il conte è seduto sulla poltrona con una gamba appoggiata ad uno sgabello: soffre di gotta. Entra il Signor Havisham.

SCENA XIII

CONTE: (agitato e nervoso)Bentornato, signor Havisham, che notizie mi porta?

HAVISHAM:  Lord Fauntleroy e sua madre hanno fatto buon viaggio.

CONTE: Lieto di saperlo. Tanto meglio. Si accomodi, prenda un bicchiere di vino e si metta a suo agio. Allora cos’altro?

HAVISHAM; Il bambino è nella sua camera con la governante, tra poco scenderà in biblioteca.

CONTE: Va bene, vada avanti. Lei sa bene che le ho detto di non scrivermi nulla, quindi non so nulla. Che tipo di ragazzo è. Non mi interessa della madre, voglio saper che tipo di persona è lui.

HAVISHAM: E’ piuttosto difficile giudicare il carattere di un bambino di sette anni.

CONTE: (gridando) E’ scemo? Oppure è un ragazzo di strada? Si sente il suo sangue americano, è così?

HAVISHAM: (secco e cauto) Non credo che il suo sangue americano lo abbia inquinato……credo sia piuttosto carino.

CONTE: E’ sano, robusto?

HAVISHAM: Sembra pieno di salute. Piuttosto bello. Io non sono il più adatto a giudicare, Signore, ma le sembrerà un po’ diverso dalla maggioranza dei ragazzi.

CONTE: (sprezzante) Non ho dubbi, un mucchio di piccoli e impudenti mendicanti, questo sono i ragazzi americani.

HAVISHAM: E’vissuto più con gli adulti e la differenza forse è data da un misto di ingenuità e maturità.

CONTE: L’impudenza americana! La chiamano precocità e indipendenza, ed invece sono solo cattive maniere: questo sono!

HAVISHAM: Ho un messaggio, un messaggio da parte della madre…

CONTE: Non voglio ascoltare nulla. Meno ne sento parlare e meglio è.

HAVISHAM: E’ importante. La signora  preferisce non accettare la sua rendita.

CONTE: Cos’è questa storia?

HAVISHAM: Visto i rapporti poco amichevoli……

CONTE: Altro che poco amichevoli. Odio persino pensare a lei. Una mercenaria , ecco cos’è! Una volgare americana!

HAVISHAM: Signore, non credo che si possa chiamare mercenaria una donna che non ha accettato neanche il danaro che le è stato offerto.

CONTE: Tutto per far colpo! Siccome è la madre del ragazzo ha un decoro da mantenere.. Prenderà quel danaro che lo voglia o no.

HAVISHAM: Ma non lo userà.

CONTE: Non m’importa, io glielo manderò lo stesso, non voglio che la gente dica che vive come una stracciona  perché non mi curo di lei. Vuole che il ragazzo, riempito di velenosità, si faccia una cattiva opinione di me.

HAVISHAM: No, ho un altro messaggio che proverà il contrario.

CONTE : Non voglio sentirlo, non voglio!

HAVISHAM: La signora Errol la prega di non far sapere al piccolo Lord che verrà separato dalla madre per i pregiudizi contro di lei. Il bambino la ama molto e se dovesse capirlo, tra voi si creerebbe una barriera e non desidera che ci siano ombre sul vostro incontro.

CONTE: Non vorrà farmi intendere che la madre non gli ha detto nulla.

HAVISHAM: Non una parola, signore. Glielo posso assicurare. Niente, assolutamente niente, è stato detto che possa insinuargli il minimo dubbio sulla perfezione di suo nonno e sulla sua generosità.

CONTE: Ah, davvero?

HAVISHAM: Ha la mia parola d’onore, e se mi permette un consiglio, sarà meglio non dir nulla contro la madre.

CONTE: …Ha solo sette anni.

HAVISHAM: Ma vissuti accanto a lei, ed è lei che ha tutto il suo affetto.

CONTE: Prendiamolo per il verso giusto, diamogli tutto ciò che possa divertirlo e dimenticherà presto sua madre. Riempiamogli la testa di novità e non ci creerà problemi. E’ questa la natura dei bambini.

Governante SIGNORA MELLON:Lord Fauntleroy, signore.

Cedric entra osservando ed immaginando la sala della biblioteca con tutti i suoi scaffali intagliati e pieni di libri . E’ vestito elegantemente e mostra nel volto stupore per il luogo, meraviglia e insieme gioia per l’esperienza che sta vivendo. Mostra di non temere né l’incontro con il nonno né l’austerità dell’ambiente. Il conte seduto sulla sua poltrona dispalle all’ingresso non si volta nemmeno per vedere suo nipote.

CEDRIC: E’ lei il conte?..Io sono suo nipote, quello che è stato condotto qui dal signor Havisham. ( Il conte si volta a guardarlo e Cedric gli porgela mano )
Spero che stia bene. Sono moltocontento di conoscerla.

CONTE: (Stringendogli la manoe perplesso) contento di conoscermi, hai detto?

CEDRIC: Sì, molto contento.

CONTE: (Studiandolo) Siedi!

CEDRIC: (sedendo su una poltrona troppogrande per lui) Mi sono chiesto tante volte a chi avrebbe potuto assomigliare. Ci pensavo spesso, quando mi coricavo nella cuccetta della nave, e speravo che ricordasse mio padre.

CONTE: E te lo ricordo?

CEDRIC: Ero molto piccolo quando è morto, ma non mi pare.

CONTE: E questo ti dispiace immagino.

CEDRIC: Oh, no! E’ naturale che qualsiasi viso abbia un nonno, gli faccia sempre piacere, anche se non somiglia al proprio padre. E poi, vede, si vuole sempre bene ai propri parenti

(Il conte si appoggia alla poltrona in ungesto di smarrimento)

Ogni bambino ama il proprio nonno, specie poi un nonno gentile come lei.

CONTE: E io sarei stato gentile con te?

CEDRIC: le sono molto riconoscente per quello che fatto per Bridget, la fruttivendola, e per Dick.

CONTE: Bridget! La fruttivendola, Dick?

CEDRIC: Sì, le persone per cui mi ha dato il danaro.

CONTE: Ah, …E per te cosa hai comprato?

CEDRIC: Forse lei non sa nulla, mi ero dimenticato che lei abita così lontano da loro. Erano i miei migliori amici. Deve sapere che Michael aveva la febbre…

CONTE: E chi questo Michael?

CEDRIC: Il marito di Bridget. E’ ammalato e non può lavorare e con dieci figli ma è stato sempre un brav’uomo e allora il Signor Havisham……
CONTE: E questa sarebbe una delle cose che hai fatto per te ? E dopo?

CEDRIC: E dopo c’era Dick. E’ un lustrascarpe professionista e il suo socio…..

CONTE: Ed era uno dei tuoi amici?

CEDRIC: Un vecchio amico, non proprio come il signor Hobbs, ma quasi:. Mi ha portato un regalo, poco prima che la nave salpasse. (Tira fuori, dalla tasca, unfazzoletto rosso con le teste e i ferri di cavallo) Lo conserverò per sempre. Lo si puòmettere intorno al collo o tenerlo in tasca. Lo ha comprato con i primi soldi dopo che ho rilevato la parte di Jack. E’ un ricordo….Sull’orologio del signor Hobbs ho fatto scrivere “Guardandolo pensi a me”. Così quando io guardo il fazzoletto penso a Dick.

CONTE: Ah, capisco, capisco!

CEDRIC: Col Signor Hobbs si parlava della rivoluzione del quattro luglio quando gli americani e gli inglesi….

CONTE: Cosa c’è? Perché non continui?

CEDRIC: Pensavo che questo le dispiacesse. Mi ero dimenticato che lei è inglese.

CONTE: Ti stai scordando che anche tu sei inglese.

CEDRIC: Oh, no, io sono americano

CONTE  (con tono inflessibile) Tu sei inglese. Tuo padre era inglese.

CEDRIC: Io sono nato in America e quando si nasce in America si è americani. Chiedo scusa di averla contraddetta. IL signor Hobbs dice che in caso di guerra io dovrei stare con gli americani.

CONTE: Ah, davvero? (Sorridendo)

Sig.ra MELLON: Vostra Grazia la cena è servita.

(Il conte fa per alzarsi e Cedric guardando la sua gambamalata)

CEDRIC: Posso aiutarla? Se vuole può appoggiarsi a me. Anche il signor Hobbs  l’ha fatto quando…

CONTE: (Burbero) Credi di esserne capace?

CEDRIC: vede, ho già sette anni. Si appoggi con la sinistra al bastone e con la destra a me.

Il conte, sadicamente, sottopone il ragazzo ad uno sforzo eccessivo per le sua forze, quasi a punirlo della sua semplicità e per metterlo alla prova di resistenza e farlo crollare

CEDRIC: (non cedendo, marosso in viso sotto lo sforzo) Non abbia paura di appoggiarsi a me..(ansimando)Io vado bene se …. Se non c’è ancora molta strada…….Ha provato a mettere il piede in acqua calda e senape? Il signor Hobbs faceva così……Anche l’arnica è un buon rimedio.

CONTE: (guardando il nipote, che si asciuga il sudore con il fazzoletto rosso)Hai fatto un bellosforzo

CEDRIC : Oh, no! E’ che fa caldo a volte d’estate

Mellon: Sua Signoria vuole che l’accompagni?

CEDRIC: Dove signora?

Mellon: Al suo posto.

CEDRIC: Lì? Cosi lontano?  Che tavolo lungo, in America abbiamo dei tavoli più corti a volte anche tondi….

La governante ride bonariamente mentre il conte e suo nipote escono lentamente di scena accompagnati da una musica festosa che  introduce il mattino seguente. IL piccolo è nella sua lussuosa camera da letto e due servitori sono a suo servizio

SCENA XIV

Mellon: (parlando a bassa voce mentre il piccolodorme)Devi stare attento Dawson, a non lasciarti scappare niente con nessuno. Il bambino non sa perché, lei non può stare con lui.

DAWSON: Se questo è l’ordine del conte, ma se mi perdona, visto che stiamo tra noi servitori, devo dirle che mi sembra una crudeltà, separare quella giovane e graziosa donna dalla sua stessa carne.

Mellon: Da quella nobile creatura. Con James e Thomas, dicevamo che in tutta la nostra vita di camerieri non avevamo mai visto modi come quello del ragazzo.

DAWSON: Era così innocente e gentile, come se fosse seduto a tavola col suo migliore amico.

Mellon: Quando sono venuta qui a lavorare mi ricordo che il vecchio maggiordomo mi disse”il conte è uno degli uomini più violenti, aggressivi, e pestiferi che abbia mai visto in vita mia.

DAWSON: Il bambino lo cambierà, credo.

Mellon: Siete stati chiamati tu e James in biblioteca, quando si era addormentato?

DAWSON: Mai visto un spettacolo più tenero: il visetto rosso e la testolina bionda? appoggiata sulla spalla di James.

Mellon : E il conte?

DAWSON: Ah., Non è rimasto indifferente, secondo me, tanto che ha detto “attento a non svegliarlo”(Ceric si sveglia)

Mellon: Buongiorno signorino!

DAWSON : Ha dormito bene?

CEDRIC: Non sapevo di essere qui.

Mellon : Questa è la sua camera e questo è Dawson che si prenderà cura di lei

CEDRIC: Alzandosi a sedere sul letto Come sta Signore? La ringrazio per quello che farà per me

Mellon: Deve chiamarlo Dawson, signorino. Tutti lo chiamano così.

DAWSON : Ora vuole alzarsi? Così potrà fare colazione.

CEDRIC: Grazie, ma ho imparato a vestirmi da solo.

DAWSON: Come vuole, benedetta creatura, io le sarò vicina pronta ad aiutarla.

CEDRIC: Grazie, qualche volta faccio fatica con i bottoni.

Mellon: Ecco la colazione (viene servita una colazione preparata elegantemente)

CEDRIC: (a voce bassa) Io sono un ragazzo troppo piccolo per vivere in un castello con delle stanze enormi.

Mellon: Ma no! Presto le piacerà stare qui : E’ così un bel posto!

CEDRIC: Ma mi piacerebbe ancor di più se ci fosse il mio tesoro…

DAWSON : Sa che può vederla ogni giorno. E poi aspetti di aver camminato un po’ in giro e di aver visto tutto…i cani…le scuderie

CEDRIC : Mi piacciono tanto i cavalli.

DAWSON : C’è ne uno che le piacerà parecchio.

CEDRIC: Davvero! Speriamo che sia come quello che tirava il carro del signor Hobbs

DAWSON: E poi non ha ancora dato un’occhiata alla stanza accanto.

CEDRIC: Cosa c’è?
DAWSON: Prima finisca la colazione, poi potrà vedere.

CEDRIC: (Mangiando rapidamente)Ecco fatto. Posso andare a vedere

DAWSON: Certo! Benedetta creatura.

CEDRIC: (guardando una stanza piena di giocattoli)Oh! E’ stato il nonno? Lo so che è stato il nonno.

DAWSON: Si è stato Sua Grazia.

Cantano una canzone di gioia.

CEDRIC: Posso andare a ringraziare il nonno?

DAWSON: Il conte ha passato una brutta nottata ed è rimasto in camera sua da stamattina,

CEDRIC: Aspetterò allora che mi chiami

MELLON: (entrando precipitosamente)Sua signoria, il conte ha chiesto di lei.

Cambio di scena e Cedric corre senza rispondere e si presenta al conte

   SCENA  XV

CEDRIC:: Stavo proprio aspettando che mi facesse chiamare, le sono così riconoscente per tutte quelle belle cose!

CONTE: Ti piacciono?

CEDRIC: Moltissimo, non posso dirle quanto….C’è un gioco che assomiglia al baseball solo che si gioca sul tavolo e con bastoni bianchi e neri…..Ho pensato con chi giocarlo, ma sono tutti così indaffarati qui…Ma lei lo conosce vero?

CONTE : Temo di no. E’ un gioco americano vero? Non è simile al cricket?

CEDRIC: Non conosco il cricket, ma il baseball sì, il signor Hobbs mi ha portato spesso alle partite.

CONTE: Capisco..

CEDRIC: E’ un gioco bellissimo, le piacerebbe che l’andassi a prendere? Forse la distrarrebbe e le farebbe dimenticare i suoi dolori alla gamba?

CONTE: Va’ prendilo

CEDRIC: (andando) Le ha fatto molto male,stamattina?

CONTE:  Più di quanto volessi  (a se)  questo ragazzino mi diverte.

CEDRIC: (entrando affannosamente)  Posso avvicinarle quel tavolo?

CONTE : Chiama Thomas ci penserà lui..

CEDRIC: Posso farlo da solo, non è molto pesante.

CONTE: D’accordo.

CEDRIC: Una volta iniziato è un gioco molto interessante……..Ecco i bastoni neri sono i suoi e quelli bianchi i miei.

CONTE: E ogni giro intorno al campo vale punti?

CEDRIC:  Sì! Questi sono i limiti del campo(i due giocatori iniziano la partita con risate da partedel piccolo e motivi di interesse da parte del conte entra lasignora Mellon).

Mellon(tra sé)   Chi l’avrebbe mai detto solo una settimana fa che il conte di Dorincourt si sarebbe preoccupato di comprar giocattoli e tutto il resto e avrebbe dimenticato il suo caratteraccio e la gotta per un gioco da ragazzini….(al conte) Vostra Grazia c’è il reverendo Mordaunt. (Il conte senza distrarsi gli fa cenno di entrare. Entra Mordaunt)

CEDRIC: Due punti sotto, vede sono due punti sotto….questa volta non ha avuto molta fortuna..

 Mourdant: ( è il parroco di Dorincourt e appare stupito dall’eccitamento insolito delconte) Buongiorno, signore.

CONTE(rude)   Ah!, Buongiorno Mordaunt, come vede ho trovato una nuova occupazione (mettendouna mano sullaspalla del ragazzo)  Ecco il nuovo Lord Fauntleroy   (al ragazzo)   il reverendo Mordaunt, il parroco del paese.

CEDRIC: (porgendogli la mano)    Ho molto piacere di conoscerla.

Mordaunt: Felice di conoscerla, so che il suo viaggio è stato lungo, ma senza problemi.

CEDRIC: …E’ stato piacevole perché la mia mamma era con me.

CONTE:  Si accomodi pure, Mordaunt.

Mordaunt: Sua Grazia deve sentirsi soddisfatto.(rivolgendosi al piccolo)   

CONTE : E’ tutto suo padre  (Bruscamente) ma spero che abbia più buon senso……Bene, cosa c’è di nuovo stamattina? Chi è nei guai stavolta?
Mordaunt: Si tratta di Higgins…della fattoria Edge. E’ stato male e due figli hanno la scarlattina…..Non ha delle grandi qualità, ma non ha avuto fortuna e si è dovuto riempire di debiti. 

CONTE: E’ in arretrato con l’affitto?

Mordaunt: Sì.

CONTE : Come al solito.

Mordaunt: Sua moglie è malata e…

CONTE: Cosa ha detto Newick ?
Mordaunt: Che se non paga dovrà sloggiare.

CONTE: Ecco! Bene!

Mordaunt:….Se S.G. vorrà concedere un po’ di tempo sono sicuro che si riprenderà.

CONTE: Dicono tutti così.

Mordaunt: Higgins, è un brav’uomo..

CONTE: E’un pessimo mezzadro

Mordaunt: Ama molto la sua famiglia e se gli verrà tolta la fattoria, moriranno letteralmente di fame. Il dottore ha prescritto cibi nutrienti e del vino…..
CEDRIC: E’ proprio la stessa situazione di Michael.
CONTE: Ah, mi ero dimenticato che c’è un filantropo nella stanza.

Mordaunt: Chi è Michael?
CEDRIC: Il marito di Bridget,anche lui ha avuto la febbre e non poteva pagare la pigione, né il vino  e il necessario. E il nonno mi ha dato il denaro per aiutarlo.

CONTE:…Non so che razza di proprietario diventerà . Gli ha inviato del danaro per i suoi piaceri e lui lo ha dato ai mendicanti.

CEDRIC: Non sono mendicanti. Michael è un ottimo muratore e tutta la famiglia lavorava

CONTE: Capisco, erano tutti ottimi muratori, lustrascarpe e fruttivendoli (dopo unapausa)Vieni qui………..tu cosa faresti in questo caso?……….Allora, cosa faresti in casi del genere?

CEDRIC: Se io fossi molto ricco, lo lascerei stare dov’è e gli darei tutto il necessario. Però io non sono che un bambino

CONTE: Sarebbe questa la tua opinione?

CEDRIC: (come un illuminazione) Lei può fare qualsiasi cosa vero? Chi è Newick?

CONTE E’ il mio amministratore e molti dei miei contadini non lo amano molto.

CEDRIC: (neanche pensando minimamente ad un’altra decisione)Deve scrivergli una lettera, vero?Allora le porto l’inchiostro e la carta. Se crede posso togliere il gioco dal tavolo

CONTE:(indugiando senza smettere di guardarlo)Sai scrivere?

CEDRIC: Sì, ma non troppo bene.

CONTE: Togli la scatola dal tavolo e prendi carta penne e inchiostro dal mio scrittoio.

CEDRIC: Ecco! Ora può scrivere.

CONTE: Tu devi scrivere.

CEDRIC: Io? Ma basterà che scriva io? E poi non sono così bravo senza alcuno che mi aiuti….

CONTE: Andrà bene lo stesso.. Higgins non baderà all’ortografia. E poi non sono io il filantropo, ma tu.. …..Su, intingi e scrivi.

CEDRIC: (intinge la penna nel calamaio, e poi si sistema sul tavolo per scrivere)Cosa devo scrivere?

CONTE: Puoi scrivere:” Per il momento Higgins non deve essere mandato via” E poi firma Fauntleroy.

CONTE: Reverendo, credo che troverà in mio nipote quello che cercava da me. E’ contento spero?

Mordaunt: Vostra Grazia devo dire che è un vero piacere conoscere Lord Fauleroy.

CONTE: Sono troppo vecchio e sofferente per risponderle a dovere e non mi rimane che accettare  i cambiamenti che intuisco stiano per venire.

(Cedric scrive e poi passa la lettera al nonno e quest’ultimo al reverendo Mordaunt)

CONTE: Legga reverendo.

Mordaunt:  “Carro signor Newick, se non le dispiace, il signor Higgins non deve essere scacciato per il momento e le sono molto obbiligato. Suo rispettosamente Fautleroy

CEDRIC: Il signor Hobbs ha sempre terminato così le sue lettere. E’ scritto giusto?

CONTE: Non è esattamente il modo in cui è scritto sul dizionario.

CEDRIC: Mi dispiace..avrei dovuto chiedere. La scriverò daccapo in camera mia e poi posso andare dal mio tesoro?(Mordaunt va via salutando rispettosamente)

CONTE: Prima c’è qualcosa nella scuderia che devi vedere. Suona il campanello.

CEDRIC: Le sono molto riconoscente, ma forse è meglio che lo veda domani. La mamma mi sta aspettando da tanto tempo.

CONTE: ……Si tratta  di un cavallino:

CEDRIC: (contento e dopo aver fatto un sospiro) Un cavallino? Di chi è?

CONTE: Tuo.

CEDRIC: Mio? Mio….oltre a tutte le cosa che sono di sopra?
CONTE: Sì, perché non vai a vederlo.

CEDRIC: E’ magnifico, ho un nonno che mi regala proprio tutto.

CONTE: Desideri vederlo?

CEDRIC: Non sa quanto, ma devo fare uno sforzo, perché non c’è tanto tempo.

CONTE: Devi proprio andare da tua madre oggi?

CEDRIC: Il fatto è che  lei avrà pensato a me tutta la mattina come io a lei.
CONTE: Ah! Se è così suona il campanello.

CEDRIC(andando via)Credo che lei sia la  persona più buona del mondo. Non pensa mai a se, ma sempre agli altri. Dirò tutto alla mamma. E’ proprio quello che mi dice sempre………Spero quando sarò grande di essere simile a lei.

Vuole venire con me dal mio tesoro?

CONTE: (brusco)Non ho nessuna intenzione…Va’ e dille che neppure un cavallino nuovo ti ha tenuto lontano da lei..

CEDRIC: Le dispiacerà!

CONTE: Non credo. La carrozza verrà a prenderti per il ritorno.

Tutti gli attori e cantano mimano una canzone che racconta dello stupore del villaggio per la bontà del piccolo Lord. Nella scena seguente appare il conte che gradualmente da questo momento incomincia a cambiare i suoi sentimenti. Persino la gotta viene piano, piano dimenticata coperta dall’entusiasmo per il nipote.

SCENA XVI

WILKINS:affannando e inchinandosi al conte porta in mano un cappello-Buongiorno, Vostra Grazia

CONTE: (apprensivo e contento insieme ha in mano una lettera che sta leggendo)Ha avutopaura?

WILKINS: Affatto, Signor conte, credo che non sappia neanche cosa significa aver paura

CONTE:  E’ il suo cappello?

WILKINS: Gli è volato via, non ha voluto che mi fermassi.

CONTE: Ho visto dalla finestra che andava al trotto.

WILKINS: Altroché! L’ho lasciato galoppare….Ho insegnato a cavalcare a molti ragazzi, ma uno coraggioso come lui non l’avevo mai  incontrato. E poi passando in paese, si toglieva questo cappello e salutava tutti . Poi si è fermato a chiacchierare con i ragazzi  e ha insistito per fermarsi vicino alla scuola del villaggio e riportare a casa il figlio della Hartle, che è zoppo…

CONTE: Cosa ha fatto? (entra Fauntleroy di corsa e felice)

CEDRIC: Buongiorno nonno è stato fantastico…..posso chiederle una cosa?

CONTE: Sì, ma prima racconta cosa è successo alla scuola del villaggio.

CEDRIC: Quel bambino è zoppo ed io non lo sono e allora….

WILKINS: Non ha voluto che scendessi io, perché diceva che il ragazzo non si sarebbe sentito a proprio agio su un cavallo troppo grande.

CEDRIC: Ho pensato di riportarlo da sua madre.

WILKINS: Se Vostra Grazia avesse visto la faccia della madre…

CONTE: Basta così Wilkins. Cosa volevi chiedermi Cedric?

CEDRIC: Ho pensato di chiederle di procurargli un paio di stampelle.

WILKINS: Che mi venga un colpo se quella donna, non era fuori di se dallo stupore…

CONTE: (ha uno scatto d’ira che zittisce Wilkins, poi dopo una pausa ha una risata liberatoria)  Va bene, il tuo amico claudicante avrà delle stampelle nuove e lucenti

CEDRIC: Evviva, ho il nonno più buono del mondo

CONTE:(smorzando l’entusiasmo del nipote, riprende la lettera e inforcati gliocchiali, poi  legge)    Sei stanco?…Vuoi fermarti per oggi?

CEDRIC: Si balla più di quanto si possa immaginare, e questo stanca un po’; però non voglio smettere, riprendo fiato e poi vado in cerca del cappello.

WILKINS: E’ qui Vostra Signoria

CONTE: Leggevo la tua lettera a questo tuo amico americano…Signor Hobbs….la stavo correggendo…..ero arrivato alla fine…vieni qui finiamola insieme ….(Cedricsiavvicina)“volio dirle di mio nono che è il migliore conte che lei abia mai conosciuto ed è un errore che i conti sono tirani lui non è un tirano affatto per niente. Spero che il mio tesoro venga al castelo ma quando non sento troppo la sua mancanza sono molto felice e amo tanto il nono come tutti la prego di scrivere presto.

P.S. nel soteraneo non c’è nessuno, mio nono non vi ha mai messo nessuno a languire.

CEDRIC: (mentre il conte ride bonariamente)    Mi succede spesso con le parole che hanno più di una consonante; bisogna consultare il dizionario…la scriverò daccapo.

CONTE: Senti molto la mancanza della mamma?

CEDRIC: Mi manca moltissimo……Lei non sente la sua mancanza vero?

CONTE: Non la conosco.

CEDRIC: Lo so, ma è proprio questo che mi stupisce. La mamma mi dice di non chiedere nulla….e io invece vorrei……E quando mi manca troppo mi affaccio alla finestra e attraverso gli alberi guardo il lume che accende ogni sera per me. E’ lontano, ma lei lo mette alla finestra appena cala il buio e io posso vederlo e so cosa significa.

CONTE: Cosa significa.

CEDRIC: Significa” Buonanotte, che Dio ti protegga tutta la notte” Me lo diceva sempre  e la mattina mi diceva “ Che Dio ti protegga tutto il giorno”: Così vede, sono protetto tutto il tempo.

CONTE: Certo, non ne dubito. (seccamente e pensieroso)

CEDRIC: Come mi piacerebbe che lei venisse a cavalcare con me.

CONTE: Davvero?

CEDRIC: Ogni volta che mi allontano e che faccio qualcosa di bello, mi viene la malinconia a pensarla tutto solo in questo castello.

CONTE: Beh!…La gamba…..

CEDRIC: Venga a cavalcare con me.. Wilkins l’aiuterà a montare, vero Wilkins?

WILKINS: Sicuro Vostra Signoria!

CONTE(dopo una riflessione)  Fai sellare Selim uscirò con il ragazzo.

WILKINS: Oh Vostra Grazia, non vedo l’ora di dirlo in scuderia, non vedo l’ora di guardare lo loro facce….

CONTE: Va’, Va’, allora  e togliti dai piedi.

WILKINS: Subito signore.

Stacco musicale. La scena seguente è in casa della signora Errol a Court Lodge.

SCENA XVII

MOURDAUNT: Ho parlato a Newick spesso dello sfascio in cui riversa il borghetto di Earl’s court.

MADRE: E’ impressionante lo stato in cui versano quella povera gente, poveri, denutriti e ammalati. Bisogna farlo sapere al conte.

MOURDAUNT: Io stesso gli ho descritto la situazione con parole più crude.

MADRE: Possibile?

MOURDAUNT: E lui mi ha risposto violentemente in uno dei suoi attacchi di gotta , e persino detto che prima fosse morta la gente di Earl’s Court meglio sarebbe stato, almeno avrebbero finito una volta per tutte di seccarlo con questa faccenda.

MADRE: Vivere in quelle condizioni, li rende cattivi oltre che miserabili

MOURDAUNT: Quei bambini miseri e trascurati… la pioggia che filtra dal tetto e tutto il resto.

MADRE: Quando ho visto la prima volta quel posto mi sono sentita rabbrividire, reverendo, tanto più che quella bruttura e quel sudiciume, sono più visibili in un borgo di campagna che non di città.

MOURDAUNT: Tutti hanno bisogno di aiuto…

MADRE: Non posso fare a meno di pensare a mio figlio che passa le sue giornate in un enorme castello, protetto e servito (dopo un momento di riflessione)il conte gli dà tutto quello che chiede e fa tutto per accontentarlo. Allora perché non approfittarne per il bene degli altri?

MOURDAUNT: Lei pensa di poter ottenere una cosa dove tutti….

MADRE: Lasci fare a me

La scena cambia e ritorna al castello. Cedric è accanto al nonno ed entrambi in silenzio guardano il fuoco

SCENA XVIII

CONTE: C’è qualcosa che ti tormenta?

CEDRIC:  (dopo un’esitazione)Nonno, ma Newick sa tutto della gente del paese?

CONTE: E’ il suo mestiere, perché ha forse trascurato qualcosa?

CEDRIC: C’è un posto, e la mamma lo ha visto, è dall’altra parte del villaggio, dove le case sono tutte strette l’una all’altra e sono sul punto di cadere; si può a malapena respirare e la gente è così povera, e tutto è terribile. Il mio tesoro è andata a trovare una povera donna che abita lì e non ha voluto che io le andassi vicino, prima che si fosse cambiata d’abito (i suoi occhi sono pieni di lacrime) Le ho detto che lei è sicuramente all’oscuro e che gliene avrei parlato.

CONTE: Già , la mamma…

CEDRIC: Lei è sempre preoccupato del bene di tutti! Le ho assicurato che ci penserà lei come per Higgins. Newick dev’essersi certamente dimenticato di informarla.

CONTE: (inbarazzato)Beh! Vorresti farmi diventare un costruttore di case modello, per caso?

CEDRIC: Nonno ho già chiesto alla signora Mellon di chiamare Newick

CONTE(alzandosi di scatto) Come?

CEDRIC: Quelle case devono essere abbattute. Anche il mio tesoro l’ha detto. .Domani…Domani andiamoci e facciamole abbattere, così quei poveretti  capiranno che lei intende aiutarli

CONTE: Andiamo a fare una passeggiata sulla terrazza, e poi vedremo di riparlarne.

Mellon: Signor conte  è arrivato Newick

CONTE: Che entri.

Newick: Signor conte, Lord Fauntleroy……

CONTE: Lo so!…..Fautleroy insiste perché  si migliori la proprietà. Domani  parleremo a lungo riguardo Earls Court e la sua sistemazione….e dica alla gente che è stata un’idea del ragazzo,

Newick: Come desidera Vostra Grazia…Buonasera..

CONTE: Buonasera Newick.

CEDRIC: Si ricorda di quello che le dissi al prima sera che ci incontrammo, che saremmo diventati amici? Ecco credo che al mondo non ci siano due amici migliori di noi.

CONTE: Sì davvero!..Vieni qui ora  (Cedric scatta in piedi e gli si avvicina

affettuosamente)C’è qualcosa che desideri? Qualcosa che ti manca?

CEDRIC: Una cosa soltanto.

CONTE: Cioè?……Cioè?

CEDRIC: Si tratta della mamma.

CONTE(burbero)   Ma se la vedi ogni giorno. Non ti basta?

CEDRIC: Ero abituato a stare sempre con lei.

CONTE: Non puoi dimenticare tua madre.

CEDRIC: No, non potrò mai. E anche se non dovessimo vederla più continuerei a pensarla.

CONTE: Ti credo sulla parola

.

Stacco musicale.  Al castello c’è un ballo in preparazione e zia Costantia è in arrivo. Lady Lorridaile è la sorella del conte, sposa di Sir Harry Lorridaile. La scena si apre in casa loro.

SCENA XIX

HARRY:  Cosa Costantia?

COSTANTIA: E’ quasi incredibile  (leggendo una lettera)

L.COSTANTIA: Sua Grazia il conte di Dorincourt dà un grande ricevimento.

HARRY: Tuo fratello è la più grossa sorpresa degli ultimi vent’anni (ride)

COSTANTIA: Trentacinque, caro Lord Lorridail. Sono esattamente trentacinque anni che mio fratello ed io non ci incontriamo.

HARRY: Possibile?

COSTANTIA: Sono tornata una sola volta a Doricourt, dopo il nostro matrimonio.

HARRY: Cosa intendi fare?

COSTANTIA: Ho sentito dire che suo nipote, vive con lui e ha compiuto miracoli. Adora il bambino e ne è tanto orgoglioso che vorrà mostrarcelo

HARRY: Figlio di Cedricvero?

COSTANTIA: Ricordo quando venne  suo padre da noi.

HARRY: Quanti anni aveva?

COSTANTIA: Diciotto. Era bello, affettuoso, disponibile…l’ho sempre ammirato immensamente. Il contrario esatto del padre……Accetto l’invito.

HARRY: Spero che tuo fratello non rovini il ragazzo. A meno che, la madre non sia molto determinata e si prenda cura di suo figlio.

COSTANTIA:Vivono separati. E’una cosa ignobile, staccare un bambino così piccolo da sua madre e farlo vivere con un uomo come mio fratello, gliene parlerò!

HARRY: Non servirà a niente.

COSTANTIA:  (risoluta)Oggi stesso partiremo per Dorincourt.

Stacco musicale che accompagna un’azione coreografata, in cui appare una sagoma di carrozza, che accompagna i Lorridaile al castello tra servi e laquais. Si sentono le note di un valzer tutti i personaggi sono vestiti da gran sera.

SCENA XX

 

COSTANTIA: Salve, Molineax.

CONTE: Molineux.. come da piccoli. L’avevo dimenticato

COSTANTIA: Sarebbe questo il bambino?

CONTE: Sì, Costantia, è proprio lui. Fauntleroy,  questa è la tua prozia, Lady Lorridaile

CEDRIC: Coma sta prozia?

COSTANTIA:  (posando la mano sulla spalla del bambino e dopo averlo guardato per qualche secondo, lo bacia affettuosamente)  Io sono tua zia, e ho voluto molto bene al tuo povero papà. Tu gli assomigli molto.

CEDRIC: Sono felice, quando mi dicono che gli assomiglio, perché devono avergli voluto molto bene, a cominciare dalla mamma e ……da zia Costantia.

(si apre la porta del salone e delle signore affettuosamente si rivolgono a Cedric)

1 Signora: Prego, Signor conte abbiamo tutti bisogno del piccolo.

2 Signora: Tutti qui chiedono di lui.

1 Signora: Lord Fauntleroy vuole ascoltare l’invito di due belle signore ?

CEDRIC: Vengo! Chiedo permesso zia Costantia.   

(Costantialo bacia senza rispondere)

COSTANTIA :  Accompagnalo Henry.

HARRY: Vi lascio soli, dopo tanto tempo avrete molte cose da dirvi.(via)

COSTANTIA : Bene Molyneux, non poteva essere meglio.

CONTE: Lo penso anch’io. Siamo molto amici e lui mi crede il più tenero e generoso dei filantropi. Devo confessarti Costantia,...e del resto te ne accorgerai tu stessa, che davanti a lui mi sembra di essere proprio un vecchio rimbambito.

COSTANTIA: Cosa pensa di te sua madre?

CONTE: Non gliel’ho chiesto.

COSTANTIA: Non posso essere che sincera, Molyneux, tu conosci la mia schiettezza, che ha causato tanti dissapori fra noi due e per dei lunghi anni, non approvo affatto il tuo comportamento. Ho intenzione di andare a trovare la madre appena mi sarà possibile.

CONTE : Come vuoi.

COSTANTIA : Ho persino sentito dire che i tuoi poveri contadini hanno trovato un conforto in lei e l’adorano.

CONTE : Adorano lui. Sua madre è una graziosa donnina.

COSTANTIA: Spero che tu le sia riconoscente per aver dato parte della sua bellezza al ragazzo.

CONTE :Tutto quello che le chiedo che rimanga Court Lodge e che tu non mi chieda di andare da lei.

COSTANTIA: Mi pare che il tuo odio per quella donna non sia così profondo.

CONTE : Tu trovi?

COSTANTIA : Il ragazzo ti vuole molto bene...

CONTE : Lo so.

COSTANTIA: I tuoi stessi figli avrebbero preferito avvicinarsi ad una tigre, piuttosto.

HAVISHAM: Signor conte!

CONTE : Cosa c’è Havisham? Come mai ? E’ successo qualcosa, è evidente. Perdonami Costantia.

COSTANTIA : Sì. Sì. Vado, vado.

CONTE: Allora?

COSTANTIA : E’ un evento inaudito!

CONTE. Che significa Havisham!

HAVISHAM : E’ una cattiva notizia, signore, la peggiore delle notizie….Sono rammaricato di essere io a dargliela.

CONTE :Parli chiaramente.

HAVISHAM : Dov’è Lord Fauntleroy ?

CONTE :Cosa hanno a che fare le sue brutte notizie con Lord Fautleroy ?

             Stacco musicale. La scena si interrompe e appare il negozio del SignorHobbs in America. C’è anche Dick. I due stanno leggendo” Le torri di Londra” di Harrison Answort con molta

apprensione-     

             SCENA XXI

DICK : Dove ha preso questo libro signor Hobbs ?

HOBBS  : Nella libreria qui accanto. Ho detto : vorrei un libro che parli di conti.

DICK : Come ?

HOBBS : Sì di conti o di marchesi o di duchi..

DICK : E lui ?

HOBBS : “Temo di non avere ciò che desidera” ha risposto il commesso guardandomi sorpreso.

DICK : E allora ?

HOBBS : E allora dico: “neanche sulle mogli dei conti ? Stavo per uscire dal negozio, quando il commesso mi chiama e mi propone questo.

DICK :” Le torri di Londra”….

HOBBS: Si svolge nel regno di una famosa regina detta Maria la Sanguinaria.

DICK : Ma questa donna era terribile. Faceva decapitare e torturare tutti come niente.

HOBBS : E aveva l’abitudine di far bruciare la gente viva…..sono molto preoccupato.

DICK: Accidenti, non è al sicuro!

HOBBS: Non è al sicuro! Se là le regine possono alzarsi dal trono e ordinare cose simili, chi può dirgli che cosa può succedergli in questo momento? E’ davvero in pericolo. (tergendosi ripetutamente la fronte iperlata di sudore)

DICK : E’ vero. Ma mi pare che non si tratta della stessa regina. Ho sentito che quella attuale si chiama Vittoria mentre quella del libro si chiama Maria.

HOBBS: Se è così…..in effetti i giornali non parlano di torture, ma finchè regnano certe regine,non mi sentirò affatto sicuro per lui……..che mi venga un colpo!

DICK:   (sobbalzando) Che c’è ?

HOBBS: C’è una lettera ! Non l’avevo vista prima.

DICK. Neanche io.

HOBBS: Il postino deve averla lasciata senza che io mene accorgessi.

DICK: E’ una lettera di lui!

HOBBS: E’ prorio sua!

DICK: Chissà che novità ci racconta questa volta.

(i due aprono la lettera e incominciano a leggerla con attenzione, mentre le luci si abbassano e sul fondo appare proiettata la lettera di Cedric)

HOBBS: “ mio caro signor Hobbs, scrivo mia in grande freta perché ho da dirle qualcosa di qurioso e credo che resterà molto sorpresso caro amico quando la verrà a sapere, è tuto uno sbaglio e io non sono lord e non diventerò mai conte c’è una signora che aveva sposatto mio zio bevis che è morto e lei ha un bambino picolo e lui è adeso lord Fauntleroy perché così si usa in ingiltera che i figli del figlio magiore sono conti se suo padre e suo nono sono morti, mio nono non è morto ma mio zio bevis sì e coì quel ragazzo è l’erede mentre io non  lo sono perché mio papà era il figlio più giovane e tute le cose appartengono a li, all’inizio credevo che avrei dovuto dargli il mio pony e la caroza ma mio nono dice di no, mio nono è molto dispiaciuto e credo che non gli piace molto la signora, io non sono più rico e devo imparare a lavorare per provedere alla mamma, ho chiesto a Wilkins se potre diventare cocchiere. La signora ha portato il ragazzo al castello e il nono e Havisham hanno parlatto con lei io credo che era molto arrabbiata perché parlavano forte e mio nono pure era arabbiatto io non l’avevo mai visto così prima.Ho raccontato tutto a lei e a Dick perché voi vi interessate sempre a me, con afeto

Il suo vecchio amico Cedric Errol(non lord Fauntleroy)

HOBBS:  (lasciando cadere la lettera dalle mani)Santo cielo! Mi viene un colpo.

DICK: Allora….sarebbe tutto finito? ….E’ così ?

HOBBS: Finito ! Secondo me è tutta una montatura dell’aristocrazia inglese per negargli i suoi diritti, e tutto questo perché è un americano.

DICK: Stanno cercando do derubarlo.

HOBBS: Ci sono sempre stati ostili gli inglesi, fin dai tempi della Rivoluzione e ora si vogliono rifare su di lui!

DICK : Bisogna fare qualcosa! Bisogna assolutamente cercare dia aiutarlo, conte o non Conte

HOBBS: Intanto scriviamogli una lettera di solidarietà!  Penseremo noi a lui se non sarà più conte.

DICK: Proprio così, lo farò senz’altro. Che possa cadere fulminato se non mi farò in quattro per quel ragazzino.

Cambio di scena in un altro luogo deputato che rappresenta un mercato

SCENA XXII

1°DONNA Donna: E’ un brutto affare .E se vuole sapere come la penso, signora, le dirò che questa è la giusta punizione per come ha trattato quella dolce e giovane mamma, e per averla separata dal figlio.

2°DONNA E’ evidente che il conte è fuori di sé per quanto sta succedendo…

1°DONNA Donna: Vuole molto bene al bambino e ne è molto orgoglioso.

2°DONNA: E poi la madre del nuovo Lord, non si può dire certo un signora..

1°DONNA: E’ sfacciata e grossolana e come ha detto lo stesso Thomas, nessun cameriere prenderebbe volentieri ordini da lei.

2°DONNA Anzi,anzi, Thomas ha detto a me che se quella donna entrerà al castello se ne andrà immediatamente.

1°DONNA :Il cielo sa come andrà a finire tutta questa storia! Io so solo che quando mia figlia me l’ha raccontato quasi cadevo a terra come uno straccio.

Stacco musicale e l’azione si sposta Court Lodge. In scena la madre di Cedric lavora all’uncinetto e si sente il campanello alla porta

SCENA XXIII

MADRE: Hanno suonato Mary, vedi chi è per favore.

MARY: (entrando precipitosamente emozionata e ansiosa) E’ il conte in persona! –(lamadre si alza in piedi)

CONTE: La signora Errol suppongo

MADRE: La signora Errol

CONTE: Sono il conte di Dorincourt…(bruscamente)   il bambino le somiglia molto.

MADRE: Me lo dicono spesso signore, ma mi fa piacere che somigli molto anche a suo padre.

CONTE: Sì…assomiglia….anche a mio figlio…..Può immaginare il motivo della mia visita?

MADRE: Ho parlato con il signor Havisham, e mi ha detto delle pretese che mi sono state avanzate….

CONTE: Sono venuto a dirle che quelle pretese saranno controllate e se una sola CONTEstazione avrà ragion d’essere, sarà sollevata! Il bambino sarà difeso con tutti gli appigli che la legge può offrire, i suoi diritti…

MADRE: Non dovrà avere nulla che non gli spetti di diritto, anche se la legge dovesse consentirglielo..

CONTE: Sfortunatamente, la legge non può farlo. Quella donna è indiavolata e suo figlio…

MADRE: Forse si preoccupa di suo figlio, proprio come io di Cedric. Signore, se è davvero la moglie di suo figlio maggiore, suo figlio è Lord Fauntleroy e non il mio.

CONTE: Suppongo, che lei preferirebbe che Cedric non diventasse conte di Dorincourt.

MADRE: Sarebbe una cosa meravigliosa, ma quello che desidero, che Cedric si come suo padre: Coraggioso, onesto e leale.

CONTE: Esattamente l’opposto del nonno, vero?

MADRE: Non ho ancora avuto l piacere di conoscere suo nonno, ma io so che CEDRIC le vuole molto bene.

CONTE : Mi avrebbe voluto bene, anche se lei gli avesse spiegato il motivo per cui non voglio riceverla al castello?

MADRE: No, penso di no, per questo non gliene ho mai parlato.

CONTE: Capisco…non sono molte le donne che non glielo avrebbero detto.

(prende a camminare avanti e indietro e poi alla fine della battuta si ferma davanti alla signora Errol)

Sì gli voglio bene, e anch’io gliene voglio. Non posso dire di aver amato qualcuno prima di lui. Ero un vecchio stanco della vita e lui mi ha dato uno scopo per vivere. Sono molto fiero di lui e mi piaceva che un giorno avrebbe preso il mio posto…..Sono un infelice! Un infelice! E forse per questo che sono venuto da lei. Dopo aver visto quella donna repellente, è un vero sollievo ora guardare lei. Sono stato un vecchio pazzo a trattarla così male. Lei assomiglia tanto al bambino e il bambino è l’unico scopo della mia vita. Per amore del ragazzo, non mi consideri troppo duramente.

MADRE: La prego, si accomodi. Lei ha talmente tante preoccupazioni che non si regge più in piedi, e invece ora ha bisogno di tutte e sue forze.

CONTE: Qualsiasi cosa accada, al ragazzo non mancherà nulla. (andando via)

Le piace questa casa?

MADRE: Molto!

CONTE: Questa è davvero una stanza graziosa…posso tornare ancora a chiacchierare con lei ?
MADRE: Ogni volta che le farà piacere.

la scena si trasferisce di nuovo nel negozio del signor Hobbs. Dick entra tutto trafelato, con un giornale in mano. Dick è senza fiato per la corsa e non riesce nemmeno a parlare, così getta il giornale sul bancone

HOBBS: Buongiorno! Cosa ti è successo?….Ma perché te ne stai lì impalato?

DICK:   (ansimando)Guardi la donna della fotografia

HOBBS: Quale ? …..Ci sono tante foto di un castello, e di una nuora di un conte

DICK: Ecco, proprio quella!

HOBBS: E chi è questa baldracca…. (leggendo)…la madre del pretendente Lady Fautleroy….che mi venga un colpo, parla di Cedric…” Sua Eccellenza il conte di Dorincourt e Lord Fautleroy…”

DICK: Non è un’aristocratica…..nient’affatto!

HOBBS:….Fammi leggere….non ci posso credere…

DICK: Non è moglie di un Lord. Posso scommetterci la testa che quella è Minna….Minna! La riconoscerei ovunque.

HOBBS: Lo avevo detto che era tutto un imbroglio! Me lo sentivo e hanno combinato tutta questa messa in scena solo perché è americano!

DICK: Hanno combinato. E’ stato lei a combinare tutto. Lei è abituata a trucchi del genere. Ho capito tutto non appena ho visto la fotografia..

HOBBS: Racconta ogni particolare su suo figlio…

DICK: ..Dice che il bambino ha una cicatrice sul volto. Metta insieme le cose! Lei e quella cicatrice! Il ragazzo è un Lord come lo sono io! E’ io figlio di Ben, quello….il bambino che lei colpì quando scagliò il piatto contro di me!

HOBBS: Cosa possiamo fare?…Sono sconvolto! Ah! Ma non finirà così! Scriviamo subito delle lettere a Cedric e al conte…

DICK: Stavo pensando….che il signore che mi ha dato il giornale è un avvocato. Andiamo a chiedergli cosa ci conviene fare..

HOBBS: Hai ragione! Gli avvocati sanno sempre tutto. Ma prima bisogna parlare con questo Ben

DICK:  Benjamin Tipton. E’ in California! Gli scrivo io.

Stacco musicale. Scena al castello

HAVISHAM: perdoni signor conte se non mi faccio annunciare..

CONTE:    …Avete incontrato quella donna?

HAVISHAM: Sì e porto notizie stupende.

CONTE:  Parlate Havisham.

HAVISHAM: Non è una donna furba come si crede, e quando l’ho incalzata con le domande sul suo matrimonio e sul bambino, è caduta un paio di volte in contraddizione…

CONTE: Le ha parlato degli amici di mio nipote..

HAVISHAM: Dick e Hobbs? Non c’è stato bisogno. Stamane è arrivato dalla California un certo Ben che pare sia il padre del bambino.

CONTE: Magnifico!

HAVISHAM: Mentre le parlavo, ha incominciato a perdere la presenza di spirito e la fermezza che ci aveva dimostrato al primo incontro.

CONTE : Ricordo bene.

HAVISHAM: Ha incominciato ad agitarsi, sembrava piena di rabbia e l’ho incalzata sempre di più.

CONTE: E’ sicuro il matrimonio con Bevis, mio figlio?

HAVISHAM: Sì, purtroppo, e anche sul loro disaccordo e la loro separazione,senza alcun dubbio. Ma ho scoperto che il bambino non è nato a Londra, e mi sembra più grande di quanto affermi.

CONTE: E’ riuscito a controllare i sospetti di quel Dick?

HAVISHAM: Non gli ho mostrato le lettere ma ho fatto di più. Mi sono permesso Eccellenza, di mandare un cablogramma a Ben Tipton invitandolo qui.

CONTE: Benissimo Havisham! E’ partito quindi ?

HAVISHAM: Fra una settimana o due sarà in Inghilterra. E’ lui il padre del bambino e ha scritto che è pronto a testimoniare davanti a qualsiasi tribunale con una mezza dozzina di testimoni.

CONTE: Lo accolga nel migliore dei modi e tutto a mie spese, s’intende.

HAVISHAM: E’ deciso a prendere il bambino con sé e ad occuparsene d’ora in avanti.

CONTE: Presto Havisham, andiamo a Court Lodge…Thomas…la carrozza andiamo a Court Lodge.

Stacco musicale. Scena si apre nel salotto della signora Errol.

CONTE(con grande gioia, senza farsi annunciare irrompe nella stanza)

 Dov’è Lord Fautleroy

MADRE: Allora è lui Lord Fautleroy? E’ davvero lui?

CONTE(stringendole la mano)  Sì, è lui. (a Cedric)  Fautleroy, chiedi a tua madre quando verrà  a stare con noi al castello.

CEDRIC: A stare con noi! A stare con noi per sempre!

MADRE(al conte)   E’ proprio sicuro di dersiderare la mia presenza?

CONTE: Assolutamente sicuro! L’ho sempre desiderato, solo che non mene ero mai accorto.

CEDRIC: Sono felice all’idea che diventerò conte….all’inizio non credevo mi sarebbe piaciuto ma ora sì…e amo molto questo posto spendido..e..e..e quando sarò conte farò del mio meglio per essere buono come te nonno.

 

                            FINE