IL PITTORE DI VENTAGLI
Un atto e due persone
Dei FRATELLI QUINTERO
(Traduzione di Gilberto Beccari).
PERSONAGGI
Juan
Trinidad
Cateragia per il Sito GTTEMPO
Piccolo ingresso della modesta casetta di Trinidad. A destra dell'attore, porta d'ingresso con spia. Al fondo, finestra con parapetto, che dà sul patio). A sinistra, porta che conduce nell'interno della casa. Sopra un tavolino un vaso con fiori; negli angoli vasi di gerani, sedie convenientemente disposte. E' un pomeriggio di primavera. La scena è vuota. Suona poi il campanello di strada. Subito viene da sinistra Trinidad; in pianelle; si affaccia alla spia per vedere. Trinidad è un boccio di rosa sivigliana.
Trinidad - (aprendo con una certa cautela la spia chiudendo poi rapidamente) Uh! Quel giovinetto che mi seguiva!... (Esce, correndo, da dove era venuta. Altre due scampanellate, con un intervallo l'una dall'altra, segno dell'impazienza di chi suona; la seconda volta riappare Trinidad, leggermente ritoccata, aggiustandosi un fazzoletto da cintura e calzando un bel paio di scarpine di pelle. Va alla spia e chiede:) Chi è?
Juan - (dentro) Amici!
Trinidad - Che desidera?
Juan - (c. s.) Desidero molte cose !...
Trinidad - (stizzita, chiudendo la spia) La faccia finita! (Juan suona di nuovo. Ella torna a chiedere:) Si può sapere che cosa vuole?
Juan - Abita qui il signor Francesco Ojeda?
Trinidad - Abita qui.
Juan - Desideravo vederlo.
Trinidad - Non è in casa.
Juan - Mi fa molto piacere!
Trinidad - Ma non voleva vederlo?
Juan - Sì, voglio vederlo. Lei mi apre la porta ed io aspetto che arrivi.
Trinidad - Tarderà almeno due ore.
Juan - Meglio per me!
Trinidad - - Ha così poco da fare, lei?
Juan - Sono in vacanze...
Trinidad - Ma io non posso riceverla!
Juan - Perchè?
Trinidad - Perchè non c'è nessuno in casa.
Juan - Non c'è nessuno e c'è lei, che controsenso !
Trinidad - Non c'è nessuno con me.
Juan - Ci sarò io, che sono una persona di fiducia.
Trinidad - Ma io non ho il piacere di conoscerla.
Juan - Non mi ha dato tempo di presentarmi! Le faccio noto che ho una commissione urgentissima da fare a suo padre. Un incarico di grande importanza.
Trinidad - Ah!In tal caso... (Chiude la spia) Visto da vicino, non mi dispiace. Ha due occhi fieri e dei denti magnifici. (Apre la porta) Passi, signore.
Juan - (passando) Mille grazie, signorina. Buona sera.
Trinidad - • Buona sera. (Pausa. Ella aspetta che parli).
Juan - Suo padre fa il rappresentante, vero? Scusi, e vive di questo?
Trinidad - E della buona salute che ha!
Juan - Che il signore gliela conservi; tanto a lui che a sua figlia.
Trinidad - Grazie.
Juan - Io, invece, faccio il pittore di ventagli, e ho portato con me dei campioni, per vederli, se suo padre me li inette in commercio e me ne colloca qualche dozzina. Io non sono tagliato per smerciare i miei prodotti. Sono corto d'ingegno...
Trinidad - Non si direbbe !
Juan - Per vendere i ventagli, intendiamoci.
Trinidad - (sorridendo) Questa è un'altra cosa.
Juan - Certo... quanto al resto... ho la testa a posto.
Trinidad - Così.., lei dipinge ventagli?
Juan - Per servirla. E' molto di moda in Andalusia. A. Siviglia se ne vendono moltissimi! I forestieri ce li prendono di mano, vanno a ruba. Io ne ricavo da vivere con una certa agiatezza, tanto da pensare sul serio che non c'è motivo... perchè debba finire il mondo!
Trinidad - Ed è corto d'ingegno? E dice di aver bisogno di mio padre?
Juan - Ma io non ne ho bisogno affatto. Non le ho detto che avevo molto piacere che non si trovasse in casa?
Trinidad - Vuol fare dello spirito!
Juan' - Anzi, giacche sono qui, lei deve vedere, signorina, le belle cosette che so fare. (Le fa vedere alcuni ventagli). Giudichi con i suoi begli occhi! Sono quadretti tipici, lo vede da se: di colore andaluso, costumi nostri. Guardi questa corrida!
Trinidad - Ma bravo! I miei rallegramenti!
Juan - Le piace la mia maniera di dipingere?
Trinidad - (guardandolo con civetteria) Mi piace, si!
Juan - Eppure, vede, io so cancellare meglio un dipinto, che dipingere.
Trinidad - Come?
Juan - Perchè si è dipinte le labbra senza consultarmi ?
Trinidad - Lo sa che lei è un bel tipo? (Quasi scusandosi e per giustificarsi) Se per una pennellatina di grazia che ci si dà... si dovesse consultare un pittore, non ce ne sarebbero abbastanza a Siviglia!...
Juan - Madre natura non le ha dato grazia abbastanza? Perchè ne vuole di più? Pensi anche a quelle che non ne hanno.
Trinidad - (trastullandosi con un ventaglio) Com'è bello questo ponte di Triana!
Juan - E' suo!
Trinidad - Come mio ?
Juan - Glielo regalo.
Trinidad - A me? Senza conoscermi?
Juan - La conosco abbastanza... Non le piace? Il ventaglio è suo!
Trinidad - Io la ringrazio tanto; ma... se in tutte le case fa così...
Juan - In tutte le case in cui la incontrassi farei così.
Trinidad - Splendido! (Pausa. Si guardano con malizia) Debbo ricordarle che papà non è in casa...
Juan - Non lo ripeta, per carità, lo so a memoria! S'immagini che io non sono salito... fino a quando non l'ho visto uscire!
Trinidad - Che sfacciato! Ma, allora, si può sapere che cosa desidera?
Juan - (slanciandosi e dandole senz'altro del tu) Desidero che tu mi guardi con codesti occhioni clie sembrano due tazzine di caffè!
Trinidad - Signore! (Altro tono) Madonna mia, che esagerato! Due tazzine di caffè i miei occhi!... Badi che il caffè toglie il sonno!
Juan - Perciò non dormo più da che l'ho vista !
Trinidad - (stando allo scherzo) Con zucchero o senza?
Juan - Secondo come mi guardi!...
Trinidad - (guardandolo con molta dolcezza) Io...
Juan - Cinque zollette in ogni tazza!
Trinidad - Ahahah!
Juan - (prendendole la mano) Ah, i tuoi occhi !
Trinidad - Ma cosa fa? Si può sapere cosa fa?
Juan - Scusa, piccina mia, mi ero confuso, (alludendo alla mano) me la mettevo nell'occhiello! E' bianca e vellutata come una gardenia !
Trinidad - Ma, signor pittore!
Juan - A me le cose piacciono dette e fatte! E questo è stato spontaneo! Perchè perder tempo in discorsi e star tanto a pensarci su? Bell'e fatto! Siamo già fidanzati!
Trinidad - Di già fidanzati?
Juan - Certamente.
Trinidad - Rimettiamo almeno la cosa a do-mani!
Juan - Non bisogna mai rimettere al domani. E' proprio vero che sei così flemmatica, amore?
Trinidad - Flemmatica, io? Sono un fulmine, nelle mie cose.
Juan - Come me!
Trinidad - Quando leggo un romanzo, vado subito di un salto a vedere che cosa succede in fondo!
Juan - Che coincidenza! Siamo nati l'uno per l'altro e ci siamo incontrati! Che felicità! Dammi del tu, cara!
Trinidad - Al cinematografo non riesco a dominare i miei nervi fino a che non vedo come va a finire.
Juan - Orniai lo sa anche il gatto come vanno a finire tutti i film-, in un bacio lunghissimo che fa istupidire gli stessi protagonisti.
Trinidad - Questo lo dice... lo dici tu!
Juan - Allora, domani sera, andiamo al cinematografo, vuoi? Sei invitata.
Trinidad - Verrò con papà! Lo metteremo in mezzo a noi.
Juan - Sarà un bel divertimento! E' bel-l'e finita, la poesia della pellicola!
Trinidad - Certe cose, aspetta almeno a dirle quando saremo sposi!
Juan - Ah! Quando ci sposeremo!... Quando il prete mi domanderà: « Vuole per sposa...? ». Come ti chiami?
Trinidad - Trinidad Ojeda Alcalà. Che cosa gli risponderai? Sentiamo.
Juan - Gli risponderò: « Queste non sono domande da farsi, padre! Perchè starei qui inginocchiato? ».
Trinidad - Ahahah!
JUAN - E tu, che cosa gli risponderai, quando ti domanderà?...
Trinidad - « Vuole, lei, per sposo?... ».
Juan - Juan Gonzales y Gonzales.
Trinidad - Uh! Gonzales y Gonzales!
Juan - Così gli dirai?
Trinidad - No... mi ha sorpreso il doppio cognome uguale: bastava uno!... Al sacerdote risponderò, come tutte le spose... e con la stessa voce: ce Sì... (piano) lo voglio! ».
Juan - Come? Non ho capito!
Trinidad - « Sì », risponderò.
Juan - Sia benedetta la tua bocca! Andiamo ioi una città di mare a passar la luna dì miele?
Trinidad - Sì, al mare è più bello, al mare!
Juan - Io dipingerò delle marine sui ventagli e così ricaverò il denaro per il viaggio.
Trinidad - Ahahah! Come ti è venuta bene la prima!
Juan - Siediti qui con me, su questo monticino di sabbia per vedermi dipingere.
Trinidad - No, Juanito... Non mi piace veder dipingere.
(Si seggono molto vicino l’una all'altro. Egli le prende le mani).
Juan - Mia piccola Trinidad!
Trinidad - Senti, se utilizzi così tutte e due le mani, dipingerai ben poco!
Juan - Ora mi sto ubriacando di luce!
Trinidad - Per metterla ipoi sui ventagli?
Juan - Sui ventagli e nella nostra casa.
Trinidad - Come sei lirico!
Juan - Mi amerai molto?
Trinidad - Nella stessa misura che mi amerai tu!
Juan - Allora un visibilio! Alla follia!
Trinidad - Alla follia? (Un po' timorosa) Torniamo a Siviglia per mettere in ordine il nostro appartamentino?
Juan - Come vuoi, cara. Col treno del pomeriggio! Bada che l'appartamentino sarà di tre stanzette: i ventagli non rendono a sufficienza per pagare l'affitto di una palazzina.
Trinidad - Una capanna e il tuo cuore...
Juan - Con le tre stanzette, del resto, ne avremo abbastanza. Il salottino da pranzo, un angoletto per dipingere... e l'alcova... All'usanza moderna, eh? Due letti turchi.
Trinidad -. Due letti?
Juan - E quanti ne vuoi?
Trinidad - Tre!
Juan - Tre?
Trinidad - Quello per il domestico, caro!
Juan - Ah, è vero, me n'ero dimenticato!
Trinidad - Mi prenderai la donna, vero?
Juan - Senza dubbio! Vuoi che permetta che si sciupino codeste mani di rosa?
Trinidad - Che caldo fa, amico mio!
Juan - Dobbiamo mandare la domestica a prenderci una bibita in ghiaccio?
Trinidad - Sì, sì !
Juan - Come si chiama la domestica?
Trinidad - Come vuoi!
Juan - (chiamando) Ramona!
Trinidad - (idem) Ramona!
Juan - Non sente! E' sorda!
Trinidad - Lasciala! Filerà!...
Juan - Ne prendiamo già un'altra?
Trinidad - No, volevo dire; farà all'amore dalla finestra!... Sai che cosa prenderei ora?
Juan - Che cosa, tesoro?
Trinidad - Un gelatine di quelli a due colori: giallo e rosa!
Juan - Di già le voglioline? Il mio tesoruccio ha già le voglioline?
Trinidad - No! Non me lo dire, mio Dio! Così presto! Dammi almeno il tempo!... Un'altra cosa, prima che me ne dimentichi. Papà verrà a stare con noi, sai?
Juan - Papà? Lo metteremo nel mezzo, come al cinematografo?
Trinidad - No, sciocco; da una parte. E' vecchio, poverino, ed è solo al mondo! Non ha che me.
Juan - Il quartierino è molto piccolo, capirai. A malapena ci sarà posto per Ramona. Dove mettiamo il suocero?
Trinidad - Non mi piace che tu lo chiami suocero: chiamalo papà.
Juan - Dove mettiamo papà?
Trinidad - Papà occupa poco spazio. E' più piccolo di me. Magrolino! Inoltre, papà contribuirà.
Juan - Non è per questo, Lola mia!
Trinidad - Lola?!
Juan - Volevo dire Rosalia.
Trinidad - Rosalia?!
Juan - Come mi hai detto che ti chiami?
Trinidad - No, no, no... Non voler rimediare! Ti sei tradito. Ti sei rivelato! Chi è questa Lola? Chi è questa Rosalia? Voglio saperlo !
Juan - Ma non esistono! I primi, nomi che mi sono venuti sulle labbra; non mi ricordavo il tuo.
Trinidad - Così mi ami! Non ti ricordi neppure...
Juan - Sono cose che accadono.
Trinidad - Ah, dongiovanni di nome e di Batto !
Juan - Mi sono confuso. Tanto che non so più come si chiama mia moglie, ne come mi chiamo io !
Trinidad - Tua moglie si chiama Trinidad... e tu Juan. Ingrato! E di cognome Gonzales y Gonzales! Voi, uomini, dovete sempre imparare dalle donne! Lola, Rosalia? Chi sono queste sciocchine? Per qualche motivo devi averle nominate. Eh, sì!
Juan - Sono due fidanzate che ebbi prima di conoscerti. Cose da ragazzi, Trinidad.
Trinidad - Sì, sì; cose da ragazzi! A chi le dai ad intendere?
Juan - Chi sa, del resto, quanti fidanzati avrai avuto tu, prima di sposare me?
Trinidad - Nessuno! Tu sei stato il primo!
Juan - A chi lo dai ad intendere? Non hai avuto un fidanzalo, tu, con codesto visino?
Trinidad - Non l'ho avuto, un fidanzato serio, si capisce. Ronzoni, si sa... Noi ragazze siamo come le rose. Ma non è di questo che dobbiamo parlare. (Solenne) Papà deve venire a stare con noi, sì o no?
Juan - No!
Trinidad - Ah! No?
Juan - Potrà abitare nel quartierino accanto, ma non venire nel nostro. Certe cose è bene metterle in chiaro fino da principio.
Trinidad - Allora divorzio! Voglio divorziare. E non se ne parli più! Per fortuna che non abbiamo figli...
Juan - Non ne abbiamo avuto il tempo!
Trinidad - Grazie a Dio! Lei se ne può andare, e di corsa, signor Gonzalez y Gonzalez! Vada a sventolare i suoi ventagli a qfueljle donne che ha nominato e a tutte quelle che non ha nominato !
Juan - Ci ha pensato bene, Trinidad?
Trinidad - Certe cose non si pensano: si sentono !
Juan - Sta bene. Le lascio, signora, il ventaglio che le ho regalato, perchè ciò che si dà non si riprende. Porta sfortuna! Le lascerei anche gli altri ventagli, se volesse aver la gentilezza di mostrarli a suo padre. Gli affari sono affari. Si convinca, però, che di tutto questo ha avuto colpa lei!
Trinidad - Io, io, io! Porti pure un notaio che sono pronta a confermarglielo. Io, io, io!
Juan - Basta! Io non sono di quelli che si fanno ripetere le cose! Buona sera, Teresa...
Trinidad - Che Dio l'accompagni, Anacleto! (Crede di farla a me!).
Juan - Complimenti a papà! (Esce).
Trinidad - Gesù mio, questo pittore! Che sfuriata mi ha fatto prendere!... Ma che cosa ci siamo detto! E' stata per me come una ubriacatura... Chi è stato più pazzo?... Se n'è andato... ma credo che domani ritornerà. (Suona in questo momento il solito campanello) Domani?... Altro che! E' già qui!... Però è simpatico, questo bisogna riconoscerlo... è simpatico. (Nuova scampanellata) Perbacco! Del resto non è la prima volta che due divorziati si rimettono d'accordo. (Apre la porta) Che c'è, ora ?
Juan - C'è che papà sale le scale imbestialito, ed io non mi sento di condividere con lui lo stesso tetto; mi hanno raccontato anche che ha un caratteraccio del diavolo...
Trinidad - Ah, questo sì, orribile! Quando entra qui, litiga perfino con i ritratti alle pareti perchè non gli rispondono. Io non so come faccio a sopportarlo. Mentre, fuori di qui, è l'uomo più quieto del mondo.
Juan - Perciò non volevo accoglierlo in casa !
Trinidad - Eppure deve stare con noi; deve stare proprio con noi!
Juan - Se tale è la tua volontà, cara, avrei risolto la questione dei letti. Siccome dovremo comprare anche una culletta per quello che deve venire... fin quando non è venuto... papà che è così piccino, lo potremo far dormire nella culla. Ne prenderemo una per gemelli, ben solida e ampia...
Trinidad - E' un'idea! Ebbene, ora siediti, come se tu fossi arrivato in questo istante, per la prima volta, e come se niente fosse accaduto.
FINE