Il presepe di Greccio

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Il presepe di Greccio – Natale 2005

Il presepe di Greccio – Natale 2005

Scena prima.

Musica

Leone: Io sono frate Leone e sono stato uno dei primi compagni di Francesco per tutta la sua breve vita su questa terra; Francesco è stato un uomo straordinario, che desiderava solo seguire gli insegnamenti del Vangelo e modellare la sua vita sull’esempio di Cristo. (Cammina un po’)Vivendo con lui ho scoperto che c’era una parte della storia di Nostro Signore che Francesco amava sopra tutte le altre: il Natale. Cristo era nato povero, in una grotta, fra la paglia e Francesco guardò sempre al Natale come alla prima di tutte le feste. Francesco ebbe anche la gioia di vedere coi suoi occhi il luogo in cui era nato Cristo quando, nel 1218, trovandosi missionario in Terrasanta, ebbe dal sultano dell’Egitto il permesso di visitare i luoghi santi, tra cui Betlemme e la grotta della natività.

Canto: Laudato sii (con balletto)

(Entra Francesco e si sdraia davanti all’altare in preghiera, poi entrano i frati e preparano la tavola per mangiare)

Frate 1: Il pranzo è quasi pronto, dov’è Francesco?

Frate 2: Sta pregando, sai che è preoccupato.

Frate 3: Per quella questione della regola?

Frate 1: Sì, i frati vorrebbero una regola scritta su come comportarsi.

Frate 2: Basta seguire l’esempio di Francesco; la sua regola è il Vangelo.

Frate 3: Per alcuni frati il Vangelo è troppo difficile da seguire come fa Francesco.

(Intanto Francesco si avvicina)

Frate 1: Altri non capiscono qual è lo scopo di Francesco.

Frate 3: Nessuno si lamenta della povertà e del lavoro, ma vorrebbero sapere a cosa serve il nostro ordine

Francesco: Che succede?

Frate 2: Ti aspettavamo per mangiare.

Francesco: Ringraziamo il Signore, fratelli, per questo cibo che sorella Provvidenza ci dona anche oggi. Serviamocene per compiere la volontà di Dio.

Tutti: Amen.

(Mangiano)

Francesco: Di cosa stavate discutendo prima?

Frate 2: Parlavamo della regola; quella che gli altri frati ti hanno chiesto.

Francesco: Non preoccupatevi, ci penserà il Signore.

(Momento di silenzio in cui mangiano)

Frate 3: Il sultano ci ha fatto un grande regalo a permetterci di visitare i luoghi santi.

Frate 2: Oh sì, dopo tutte le bastonate che abbiamo preso! Proprio un regalo non mi sembra!!

Francesco: Diciamo che era il dazio da pagare! Ma almeno ora possiamo vedere la grotta in cui Dio si è fatto uomo, per indicarci il cammino da seguire.

Frate 1: Per te oggi sarà una gioia ben grande, Francesco!

Francesco: Da qui è iniziato tutto… Andiamo, fratelli?

Frate 1: Ma Francesco, non hai quasi mangiato!

Francesco: Non è questo il cibo che cerco.

(Si incamminano verso la chiesa della natività)

Frate 2: E’ immensa questa chiesa!

Frate 3: Non sembra nemmeno la grotta della natività.

Francesco: Ormai non lo sembra più; Nostro Signore predicava la semplicità di cuore e dei costumi e guardate cosa è diventata questa grotta!

Frate 2: Questa chiesa risplende d’oro in ogni parte.

Francesco: Sì, hanno impiegato oro e argento in abbondanza per onorare Colui che disprezzava le ricchezze e le considerava un peso per chi voleva raggiungere il Paradiso.

Frate 1: E’ vero, come accadde al giovane ricco.

Francesco: Fratelli entriamo, desidero pregare un po’.

(Escono dalla scena)

Musica

Scena seconda

Leone: Francesco tornò in Italia insieme ai suoi frati, ma la nascita di Gesù in una grotta rimase un pensiero centrale per lui e nel viaggio di ritorno, passando da Venezia…

(Canzone con balletto)

Frate 1: Francesco, ma tu parli con gli uccelli come faresti con gli uomini!

Francesco: Gli uccelli sono nostri fratelli, come tutte le altre creature.

(Camminano per un po’ in silenzio)

Francesco: Frate 1, ho un pensiero in mente, da quando abbiamo visitato Betlemme.

Frate 1: Quale?

Francesco: Vorrei vivere più intensamente il Natale.

Frate 1: Potremmo organizzare meglio le celebrazioni.

Francesco: Sì, certo, ma non è proprio questo che volevo dire…

Frate 1: Cosa ti piacerebbe?

Francesco: Non so bene, vorrei poter vedere il Natale, non solo ascoltarlo.

Frate 1: Magari organizziamo qualcosa con gli altri frati, tra poco ci sarà il capitolo generale…

Francesco: No, no, non una cosa in grande; qualcosa di semplice; in un luogo simile a Betlemme.

Frate 1: Hai già in mente dove?

Francesco: Veramente ora non ho in mente nulla, solo che dobbiamo riprendere il cammino.

Frate 1: Eh sì, dobbiamo affrettarci o non troveremo un riparo per questa notte.

Francesco: Proviamo per di là, vieni.

Musica

Scena terza

Leone: Sono passati tre anni, siamo a Rieti, nel novembre del 1223. Francesco non è più a capo dei frati e la sua vita si è fatta ancora più ritirata. Ha terminato di scrivere la regola che gli altri frati gli hanno chiesto e sta per andare dal papa, Onorio III, per chiederne l’approvazione.

F. Leone: Le regola è pronta, finalmente!

F. Bonizio: Ora manca solo l’approvazione del papa.

F. Leone: E’ stata una bella fatica; credi che il Papa ci darà la sua approvazione subito?

F. Bonizio: Non lo so; magari vorrà parlarne con i suoi consiglieri prima. Dov’è Francesco?

F. Leone: E’ di là con il cardinale Ugolini, stanno discutendo di qualcosa.

F. Bonizio: Speriamo che si sbrighino.

(Entra Francesco, tranquillo e sorride)

F. Leone: Perché sorridi, Francesco?

Francesco: Perché ho avuto un’idea. Ricordi quando vi ho detto che mi sarebbe piaciuto rivivere il Natale, la nascita di Gesù nella grotta?

F. Leone: Sì, ne hai parlato spesso. Vuoi venire qui e partecipare alla Messa di Natale?

Francesco: No, mi è venuta un’altra idea e credo che oggi la comunicherò al papa.

F. Bonizio: Lo hai già detto al cardinale Ugolini?

Francesco: Sì.

F. Bonizio: E lui che cosa ti ha risposto?

Francesco: Di parlare per prima cosa della regola e di non fare nulla di avventato.

F. Leone: Ottimo consiglio. Sei pronto per l’udienza?

Francesco: No, ma spero che il Signore mi ispiri le parole giuste.

(Entra una guardia a chiamare i frati)

Guardia: Sua santità è pronto per ricevervi, seguitemi.

(I frati entrano nella sala al cospetto del papa seduto su una sedia in alto, circondato da cardinali; i frati si inginocchiano)

Cardinale: Sua santità questi frati vengono da Assisi e sono venuti a chiedere l’approvazione della loro regola.

Papa: Frate Francesco, ho il piacere di rivedervi.

Francesco: Santità, abbiamo portato la nostra regola per avere la vostra approvazione o il vostro consiglio.

Papa: Frate Francesco, vedo i frutti che questa regola dà alla chiesa, non posso che approvarla e invitarvi a diffonderla.

Francesco: Santità non meritiamo tante lodi; siamo solo poveri frati che cercano di seguire il vangelo.

Papa: Qui c’è la vostra bolla con l’approvazione della regola; siete liberi di tornare ad Assisi o di restare miei ospiti, come preferite.

(I frati si alzano, ma Francesco non si muove)

Cardinale: Avete sentito, sua santità vi ha congedato.

Francesco: Santità, io avrei ancora una cosa da dirvi.

Papa: Parlate, vi ascolto.

Francesco: Il Natale del Signore si avvicina e io vorrei celebrarlo con una Messa comunitaria.

Papa: Volete venire qui a celebrarlo con noi? Sareste il benvenuto.

Francesco: Veramente no; ho pensato ad una celebrazione più in piccolo, in un luogo non lontano da qui.

Cardinale: Perché creare un doppione? Venite qui con noi, se proprio desiderate celebrare il Natale!

Frate Bonizio: Noi siamo troppo umili e poveri per celebrare il Natale con voi cardinali, preferiremmo…

Papa: Va bene, quello che frate Francesco vuole è benaccetto. Fate pure come desiderate.

Francesco: Grazie, Santità.

Papa: E ora andate pure.

(Escono dalla sala delle udienze)

Frate Bonizio: Francesco, non so se hai avuto una buona idea.

Frate 2: Ora penseranno che non ti piace come il papa celebra il Natale.

Francesco: Io vorrei soltanto tornare alla semplicità della nascita di Gesù.

Frate 3: Speriamo bene, Francesco.

Francesco: Leone, puoi farmi un favore? Potresti mandare qualcuno a Greccio e dire a Giovanni che lo vorrei vedere?

F. Leone: Giovanni Velita? Quello che ci ospita sempre?

Francesco: Sì, ho un favore da chiedergli.

F. Leone: Devo dirgli di venire ad Assisi?

Francesco: No, lo aspetteremo alla Verna.

F. Leone: Va bene.

Frate 1: Cosa devi chiedergli Francesco?

Francesco: Un favore per Natale… Ora andiamo, devo scrivere una lettera al nostro vescovo prima di partire.

Frate 2: Francesco, cosa devi chiedere al vescovo?

Francesco: Oh, nulla…

Frate 3: Mi sembra ci sia parecchio da fare, sarà meglio muoversi!

(Escono tutti)

Scena quarta

Musica

F. Leone: Ci stiamo avvicinando al Natale del 1223, manca poco meno di un mese e Francesco è alla Verna con noi frati; aspetta il suo amico Giovanni e, intanto, prega e digiuna per prepararsi al Natale.

(In scena i frati seduti che leggono un brano del Vangelo, sta arrivando un uomo da lontano e qualcuno si gira a guardarlo)

Frate 1: Guardate, sta arrivando qualcuno.

Frate 2: Forse è Giovanni; Bonizio, tu lo riconosci?

F. Bonizio: Sì, mi sembra lui, Andiamogli incontro.

(Bonizio e gli altri vanno incontro a Giovanni, intanto Leone esce per andare a chiamare Francesco)

Frate 3: Buongiorno Giovanni, ti aspettavamo!

Giovanni: Sono partito appena ho avuto il messaggio; Francesco è qui?

Frate 2: Sì, Leone è andato a chiamarlo.

F. Bonizio: Giovanni, sai perché ti ha fatto venire qui?

Giovanni: No, però ora che sono qui, vorrei chiedergli di venire a passare il Natale a Greccio; vi ospiterei volentieri.

Frate 1: Sarebbe bello, credo che Francesco accetterà, sai che gli piace molto Greccio.

(Entrano Leone e Francesco)

Francesco: Giovanni, sei arrivato, finalmente!

Giovanni: Francesco, sono felice di vederti!

Frate Leone: Venite, sedetevi.

Frate Bonizio: Sì, Giovanni, sarai stanco.

Giovanni: Francesco, la tua lettera mi ha stupito, sono molto curioso: perché mi hai fatto chiamare?

Francesco: Ti devo chiedere un favore e spero che tu mi possa aiutare.

Giovanni: Farò tutto il possibile.

Francesco: E’ per il Natale; possiamo passarlo a Greccio, da te?

Giovanni: Ne sarei felice.

Frate 3: Te lo voleva chiedere anche lui!

Frate 1: Non era sufficiente scriverlo nella lettera?

Francesco: Beh, il favore non è finito… Io vorrei rivivere il Natale.

Giovanni: Vuoi che celebriamo una Messa particolare?

Francesco: No, vorrei allestire una rappresentazione del presepe, ricostruire la stalla di Greccio e celebrare lì la Messa di Natale.

Frate 2: Vuoi cercare una grotta, metterci una mangiatoia e celebrare la Messa lì?

Francesco: Sì.

F. Leone: Non sarebbe più semplice farlo in chiesa?

Francesco: Per capire alla gente che Gesù è nato povero non basta dirlo, devono vederlo.

Giovanni: Ci servirà il permesso del Vescovo.

F. Bonizio: Non serve, il papa ha dato il suo consenso, quando siamo andati a far approvare la regola.

Francesco: Giovanni, io vorrei vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si trovava il Bambino Gesù quando è nato, nella paglia, fra un asino e un bue.

Frate 3: Vuoi trasformare Greccio in una nuova Betlemme!

Giovanni: Francesco, è un’idea che mi piace, ma sei sicuro di quello che fai?

Francesco: Credo di sì, la povertà è disprezzata adesso, ma è stata la prima amica di Nostro Signore.

Giovanni: Cercherò di organizzare tutto, anche se non ho molto tempo; sarà meglio che riparta subito.

Frate 1: Resta con noi almeno a cena; potrai ripartire subito dopo, se vorrai.

F. Bonizio: E poi, Francesco deve darti una notizia.

Giovanni: Quale?

Frate 2: Il vescovo lo investirà diacono fra una settimana, circa!

Giovanni: Francesco, non avevi detto niente!

Francesco: Gli ho mandato una lettera tornando da Rieti; vorrei poter concelebrare la Messa della notte di Natale!

Giovanni: Decisamente questo è il giorno delle sorprese!

(Escono tutti)

Musica

Scena quinta

F. Leone: Così Giovanni ripartì per andare ad organizzare tutto ciò che era necessario per la rappresentazione del presepe; intanto Francesco, lasciata la Verna, si mise in viaggio per essere investito diacono e proseguire, poi, verso Greccio.

(In scena Giovanni e gli abitanti di Greccio)

Giovanni: Amici, sono contento che siate venuti qui; ho una notizia da darvi.

Popolano 1: Coraggio, parla!

Giovanni: Ricordate frate Francesco di Assisi?

Popolano 2: Certo! Lo ospiti spesso in casa tua!

Donna 1: E’ quel frate che vive come un povero!

Donna 2: E’ quello che ha predicato nella piazza.

Giovanni: Proprio lui. Sapete, Francesco mi ha chiesto un favore: si sta avvicinando il Natale e vorrebbe passarlo qui da noi.

Popolano 3: Saremo felici di ospitarlo.

Donna 3: Dobbiamo prepararci ad accoglierlo.

Giovanni: Non è finita qui. Francesco mi ha chiesto di preparare una rappresentazione della nascita di Gesù.

Popolano 4: E cosa dobbiamo fare?

Donna 4: Vuole un dipinto nuovo per la chiesa?

Giovanni: No, vuole che cerchiamo una grotta e vi portiamo l’asino, il bue, una mangiatoia, della paglia, la sacra famiglia e che celebriamo la S. Messa di Natale lì.

Popolano 1: Tutti insieme?

Donna 4: Ma si può fare?

Popolano 3: Dicono che Francesco guarisce gli ammalati, se lui ce lo chiede vuol dire che si può fare!

Donna 2: E’ vero, facciamo quello che ci chiede.

Giovanni: Allora, chi sa dove potremmo andare?

Popolano 1: Io conosco una grotta qui vicino e davanti c’è un prato, potremmo farlo lì.

Donna 1: E c’è una giovane coppia che abita vicino a noi, hanno avuto un bambino da poco, gli chiederò se vogliono partecipare.

Popolano 2: Io posso portare la paglia.

Popolano 3: E io la mangiatoia.

Donna 3: Bisogna avvisare il sacerdote, altrimenti come facciamo per la Messa!

Giovanni: Io credo che verrà. Dobbiamo sbrigarci, ci restano solo due settimane.

(Escono di scena per preparare il presepe)

Scena sesta

Musica con balletto

 (La musica inizia mentre la gente esce di scena e si lascia lunga anche al buio, mentre Francesco e i frati camminano un po’, se no la gente non riesce a mettere a posto la scena per il presepe)

(In fondo alla chiesa Francesco e gli altri frati stanno viaggiando verso Greccio)

Frate 1: Francesco, credi che Giovanni sia riuscito a preparare tutto?

Frate 2: Non gli hai lasciato molto tempo.

Francesco: Giovanni non è solo, tutta Greccio lo aiuterà.

Frate 3: E se gli abitanti di Greccio non sono d’accordo?

F. Bonizio: Se arriviamo e non hanno preparato nulla?

Francesco: Succederà quello che il Signore vuole, e noi ci adatteremo.

F. Leone: Comunque a Greccio manca poco, vedremo subito se è tutto pronto.

Musica

( I frati entrano dalla navata centrale e vedono la grotta allestita da presepe e tutta la gente che li aspetta. Francesco avanza e prega davanti alla grotta)

Musica

(Si celebra la S. Messa solo coi gesti con sotto la musica)

F. Leone: Così, quella sera, Francesco, ordinato diacono dal Vescovo, vide con gli occhi del corpo la povertà in cui era nato Gesù nella grotta a Betlemme e poté cantare il Vangelo come aveva sempre desiderato.

Anche voi questa sera, tornando a casa, fermatevi davanti al presepe, rivivetelo in famiglia, e forse per voi, come accadde a Francesco, non sarà più solo un soprammobile, ma il segno del più grande amore possibile.

Canto