Il presepio vivente

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Il Presepio Vivente

Sacra Rappresentazione

Un atto

di

Salvatore Macri

Autore Posizione SIAE 184727 - Codice Opera SIAE 902859A

mail: macrisa@libero.it - anno 2012

Personaggi:

Maria                        D

Giuseppe                            U

Iblis                          D

Gestas                               U

Disma                                U      

Salomè                     D      

Ester                         D

Giuda                                          R

Simeone                   U

Ruth                         D

Barabba                                       R

Gioele                                U

Gaspare                             U

Melchiorre                          U

Baldassarre                        U

Comparse:

(ottava scena in avanti)                        (quattordicesima scena in avanti)

quattro agricoltori                                 due suonatori di tamburo

due pastori                                           due cammellieri

due schiavi di colore                             quattro portatori generici

                                                            un portatore d’acqua

                                                            tre servi

                                                            due odalische

                                                            quattro guardie armate

                                                            due schiavi di colore

Scena: panorama con veduta montagnosa notturna, uscite a destra e sinistra, con una tenda rustica sull’uscita di sinistra che dovrà essere sporgente verso il proscenio di circa due metri. All’interno, due sgabelli rustici, paglia in fascine, attrezzature agricole.

La presenza di animali (bestiame minuto e cavalcature) non è indispensabile.

Tutti gli uomini dovranno avere un kippah, il copricapo ebraico.


Prima scena: Maria, Giuseppe

(Maria truccata in modo da sembrare in gravidanza avanzata, entra da destra camminando lentamente al braccio di Giuseppe; entrambi portano delle sacche).

Maria                 Giuseppe, forse è questa la capannella…

Giuseppe            E pure se non fosse lei, la useremo! Non se ne può più, chi ci manda da una parte e chi dall’altra, e sempre la stessa risposta… niente posti, nessun letto… e fa un freddo!

Maria                 Ma poi se viene qualcheduno e vuole entrare?

Giuseppe            A quest’ora chi vuoi che venga? Chi ha finito di lavorare è già rientrato a casa sua… bella e calduccia… come quella che avevamo noi… magari sono anche seduti a tavola con moglie e figli… pazienza… riusciremo anche noi a ritornare a casa nostra! E se anche venisse qualcuno che vuole entrare, gli faremo spazio!

(entrano, posano le loro sacche all’ingresso e si guardano attorno)

Maria                 Certo che non è un gran che… non c’è neppure una fonte qui vicino… forse ci potrebbe servire dell’acqua…

Giuseppe            Vieni, Maria, siediti. Procuro io l’acqua e la legna per il fuoco… forse riuscirò anche ad impastare un poco di farina per fare qualcosa di caldo! (le sistema uno sgabello più avanti)

Maria                 (sedendosi) Ah, meno male… mi sentivo proprio stanca…

Giuseppe            (entra all’interno della capanna e ne esce subito) Maria, dentro c’è una grotta! E in fondo c’è una stalla! Ci sono due animali e tanta paglia! Vediamo… forse se questo telo si potesse chiudere come una porta, ci ripareremmo meglio dal freddo…

Maria                 Lascia stare, Giuseppe, non toccare niente… se viene il padrone potrebbe arrabbiarsi… Dio ci ha dato una mano finora, non facciamo niente che gli possa dispiacere…

Giuseppe            Va bene… vuol dire che ci metteremo più dentro, vicino agli animali… ora vado a stendere la paglia e faccio un bel lettuccio… tu non devi patire… non può essere che Dio permetta che non stai bene… insieme a Lui …

Maria                 Bravo Giuseppe… allora va’, e fai un bel lettuccio per te… ed un altro per me e per Lui!

Giuseppe            D’accordo… poi ti accenderò il fuoco… (la bacia in fronte ed esce)


Seconda scena: Maria, Iblis, Giuseppe

Iblis                   (entrando da destra) Ehi, tu chi sei? Cosa ci fai qui?

Maria                 Io sono Maria, ebrea della tribù di Giuda… io e mio marito non abbiamo trovato posto nelle locande del paese, ci hanno indirizzati qui per passare la nottata… non possiamo passarla fuori, perché fa freddo e io sono…

Iblis                   Ah… (osserva Maria, squadrandola) allora sei tu… hmmm… la tua faccia non mi piace!

Maria                 Mi dispiace… ma se mi fai il piacere di sopportare, per questa notte ti saremo grati… sei venuta a dormire qui? Per caso, sei tu la padrona?

Iblis                   Guardati intorno; tutto ciò che vedi è mio, capisci? Mi è stato dato in eredità da quando sono stata creata!

Maria                 Noi non tocchiamo niente, non siamo ladri, mio marito è falegname… ti dà molto fastidio se ci fermiamo qui, stanotte?

Iblis                   Lo so chi siete… e non m’importa se vi fermate qui o altrove… non è questo ciò che mi dà fastidio… quello che voglio veramente è che tuo figlio non nasca! (estrae un coltello dalla veste e si avvicina a Maria).

Maria                 (si alza con difficoltà e si rivolge verso la capanna) Giuseppe, Giuseppe, aiuto!

Giuseppe            (esce con un bastone) Che è successo, Maria… un serpente? (vedendo il coltello nelle mani di Iblis, si precipita su di lei e glielo strappa, torcendole il polso) Altro che serpente… ma tu che cosa volevi fare?

Iblis                   Ti è andata bene che non ho molta forza nelle braccia… ma ci rivedremo! (esce di corsa tenendosi il polso dolorante)

Giuseppe            (avviandosi per seguirla)  Ehi, tu! Fermati!

Maria                 (sedendosi nuovamente) Giuseppe, non mi lasciare… ho paura!

Giuseppe            (tornando sui suoi passi e rimirando il coltello) L’ho pure persa di vista… non si sentono i passi e lì è buio… ma questa sembra un’arma sacrificale… allora non era una brigante… non voleva rubare…

Maria                 Giuseppe… ho paura… quella ha detto che ritornava…

Giuseppe            Sì… ho sentito… stai tranquilla che non ti lascio, anche se questo significa che dovremo fare a meno della legna… qui non c’è nulla che si possa bruciare… ma se non voleva rubare, cosa voleva?

Maria                 Ce l’aveva con… Lui.

Giuseppe            Il Bambino? Impossibile… ma già, che stupido che sono! Quella donna non sapeva mica chi è! Forse una sterile gelosa… bah, non so che pensare… tu vai a coricarti, io resterò qui di guardia! Forza, Maria… il Bambino non deve soffrire!

Maria                 (si alza con difficoltà e si incammina verso la capanna) Grazie, Giuseppe… ma ti puoi mettere anche più dentro… almeno non ti scende addosso tutto questo freddo…

Giuseppe            Hai ragione… ma ora mi siedo qui per un poco e dopo mi metterò sulla porta… e se viene qualche malintenzionato, vedendo questo pugnale, girerà alla larga!

Maria                 Giuseppe… non usarlo, a Dio dispiacerebbe! Dopo fatti vedere un momento, quando rientri…

Giuseppe            (sedendosi, con il coltello in vista) Stai tranquilla, io so usare solo accetta e scalpello, questo è per finta!

Maria                 (sorride ed esce)

 


Terza scena: Disma, Gestas (Giuseppe)

(entrano Disma e Gestas, due giovani briganti; Giuseppe ostenta timore e si ritira a metà dietro la tenda della capanna)

Gestas               Ma dove vai ancora? Non senti come fa freddo?

Disma                Bisogna pur trovare qualche ricco da spogliare… quel maledetto oste vuole sempre i soldi prima di tirar fuori anche una sola goccia di vino!

Gestas               Qui non troveremo nessuno, siamo usciti di città e questa non è la via principale!

Disma                Sulla strada grande passa troppa gente, ti interrompono sul più bello!

Gestas               Moriremo di sete se non ce ne andiamo da qui, non ci sono osterie! A proposito, com’è che non hai notato quella ragazza sola?

Disma                No! Dove? Quando l’hai vista?

Gestas               Ma come, ti ha anche salutato, e tu hai tirato diritto… era fuori dell’osteria… pensavo che avessi litigato con lei!

Disma                Io litigherò con te, e ti ucciderei anche per vendere il tuo corpo, ma sei tanto brutto che non mi darebbero neppure due assi! Neppure da morto servi a nulla! Perché non mi hai avvisato? Una ragazza da sola… mi saluta… e lui non mi avvisa! Incapace! Torniamo indietro!

Gestas               Inutile… non sarà rimasta da sola per molto tempo, lì fuori…

(si abbassano le luci per un istante ed uno spot percorre il panorama fino a fermarsi sulla sommità della capannina; dopo alcuni secondi di silenzio le luci ritornano normali)

                        Per Diana! Che significherà mai questo segno?

Disma                E’ un prodigio… ci sarà dietro il diavolo! Però… se hanno visto la luce dalla città, verranno qua a controllare che cosa è accaduto… prepariamoci! Facciamo un’imboscata!

Gestas               E dove nasconderci? Non c’è un albero, una siepe… niente!

Disma                Mettiamoci in quella capannella… no, una volta tanto hai ragione Gestas… dobbiamo andare sulla strada…

Gestas               Ma io non ho detto niente!

Disma                Non hai parlato tu? Io ho sentito distintamente… e allora chi ha parlato? Qui ci sono gli spiriti!

Gestas               Via da questo posto maledetto! (esce)

Disma                Non mi lasciare solo! (esce)


Quarta scena: Giuseppe, Salomè

(Giuseppe si sporge dalla tenda per controllare; entra Salomè)

Salomè              Ah, bravo sei già arrivato? Senti una cosa…

Giuseppe            Che cosa dici? Hai bisogno di qualcosa, donna?

Salomè              Sono stata chiamata anch’io… ero lì con mio marito… e abbiamo visto che mancava l’agnellino, il solo che abbiamo, non è del padrone… lo cercavamo… mio marito era lontano… e a un tratto si è aperto il cielo… ho sentito quella voce… e sono venuta subito!

Giuseppe            Una voce… e ti ha detto di venire qua? Perché?

Salomè              Non sei stato chiamato anche tu? Dovresti saperlo… io non ho neppure capito bene quello che diceva… ma stanno venendo anche gli altri, per la strada normale, io mi sono arrampicata su per la collina!

Giuseppe            Quali altri?

Salomè              Quando si è aperto il cielo, c’erano anche gli altri pastori… solo mio marito era lontano… e hanno sentito ed hanno visto anche loro!

Giuseppe            Donna, ma cosa hai visto, dunque?

Salomè              Ma tu non hai visto nulla? Quello che ho visto io non lo so ripetere… luce, luce, luce! E tanti colori, e armonia… ma non musica, armonia pura, come l’acqua che cade sulle mani e le fa vibrare, così ho sentito che mi entrava nel cuore… come faccio a dire che cosa ho visto…? E non ho ascoltato parole… quella voce… quelle voci arrivavano direttamente dentro!

Giuseppe            Insomma, deciditi… cosa cerchi qui?

Salomè              Il nuovo Re!

Giuseppe            Qui non ci sono Re. Ci sono solo io, Giuseppe il falegname di Nazareth, e mia moglie… incinta.

Salomè              Le voci dicevano che è nato! E’ nato adesso… tua moglie… come sta?

Giuseppe            (girandosi verso l’interno della capannina) Maria… Maria, tutto a posto? (pausa, nessuna risposta) Aspetta qui, donna! Era molto stanca, forse dorme… (entra nella capannina)

Salomè              (facendosi portavoce con le mani verso la capannina) Se tua moglie ha bisogno di aiuto, chiamami… per certe cose ci vuole una donna!


Quinta scena: Iblis, Salomè, Giuseppe

Iblis                   (entra) Donna… sei da sola? Che ci fai qui? Come hai fatto ad arrivare prima di me?

Salomè              Sono salita per la collina… anche tu per vedere il Re? Però non capisco dove sia…

Iblis                   Povera ragazza… hai avuto una visione, vero? Questo è un posto strano, pieno di maledizioni e magia… ogni tanto compaiono queste luci… ma sono opera del diavolo! Qui non c’è nulla, non c’è mai stato niente!

Salomè              Allora tu cosa ci fai, qui? Non sei stata chiamata anche tu?

Iblis                   Io sono la padrona di questa terra! Abito qui e la conosco bene, perciò ti dico che la tua visione è falsa!

Salomè              Allora lo devi dire anche agli altri pecorai che stanno venendo qua… ci siamo sbagliati tutti?

Iblis                   Certamente! Si vede che siete nuovi del posto… avete cambiato pascolo da poco, è vero? Vieni con me, andiamo a fare questa buona azione, diciamo a chi sta salendo che è inutile, e che tornino a dormire! Magari hanno lasciato anche le pecore senza custodi… e se si smarrisce qualche agnellino? Vale la pena essere puniti dal padrone… per un abbaglio?

Salomè              Uh, il mio agnellino… ma non è del padrone… è proprio nostro! Abbiamo fatto tanti sacrifici per averlo…

Iblis                   E allora andiamo, vieni! (la prende per mano e si avvia ad uscire)

Salomè              Aspetta… (si ferma) c’è qualcosa che sento… qualcosa che mi fa vibrare dentro… come… come…

Iblis                   Potenza del demonio! La visione menzognera continua! Scuotiti e andiamo a cercare il tuo agnellino…

Giuseppe            (dalla capannina) Donna… sei ancora lì fuori? (si affaccia)  Vieni a vedere mio figlio! E’ nato!

Salomè              E’ nato? Ma allora è lui! (andando verso la capannina)  E tu non vieni a vedere il Re?

Iblis                   Il Re? Quale Re? Nato qui, in questo posto maledetto… nel letame della stalla, da un falegname? Tu sogni! E poi io odio i bambini! Non li sopporto! (esce)

Giuseppe            (esce portando in braccio un fagotto e levandolo verso l’alto) Ecco, Signore… guarda la tua benedizione fatta carne e discesa sulla terra… ti ringrazio per questo dono che fa di Israele la nazione più grande per sempre e per me, che mi fa padre… di tutto il mondo! Donna, guarda! (le avvicina il fagotto) Ecco… si chiama Gesù!

Salomè              (scosta lievemente un orlo) Com’è bellino… che bel nome… che occhi… e che bei capelli! La mamma come sta?

Giuseppe            Maria sta bene… non ha avuto nessun problema… proprio nessuno.

Salomè              Com’è tranquillo… ma non ha neppure pianto? Le donne d’Israele sono fortunate, a paragone di noi egiziane! Si vede che sta bene, però un bagnettino ci vuole! Vedi? Ha dei pezzetti di paglia sul collo… (richiude l’orlo) portalo alla madre… io vado a prendere dell’acqua… (mentre sta per uscire) ma è lui il nuovo Re? Tuo figlio? Nato in questo posto così freddo… in una grotta, con la puzza degli animali?

Giuseppe            Donna, è una storia lunga… neppure io ho capito molto… so soltanto che è… aiutato dal Cielo, ecco! Vai a prendere l’acqua, anche Maria avrà sete! E vieni presto, dopo starai tu con Maria mentre io andrò a cercare legna! Dovremo pur riscaldarla quell’acqua! (esce)

Salomè              Vado… (rivolta verso l’interno) ma dopo mi racconterai tutto… anzi, me lo farò dire dalla madre! (esce)


Sesta scena: Ester, Ruth, Bar Abba, Giuda

(entrano Ester e Ruth, ansanti, ciascuna di loro tiene un ragazzino per mano, rispettivamente Giuda e Bar Abba)  

Ester                 Dove sono gli altri?

Ruth                  Non so… eravamo dietro di loro… (rivolta al ragazzo che mette una mano in bocca) smettila!

Ester                 Forse è stato quando abbiamo aggirato quei rovi… ricordi che abbiamo sentito dei rumori?

Ruth                  Comunque arriveranno anche loro…

Bar Abba            (capriccioso) Cosa siamo venuti a fare, qui? Voglio andare da papà!

Ruth                  Smettila, Bar Abba! Anche tuo padre sta venendo qua…

Ester                 Ma chi è rimasto a guardare le pecore?

Ruth                  Balthazar e la sua famiglia, terranno acceso anche il fuoco…

Ester                 Però qui non c’è niente! Eppure quella visione diceva che in cima alla collina… uh, una capanna… forse c’è qualcuno lì!

Giuda                (mordendosi una mano e tirando Ester) Voglio vedere, lasciami andare!

Ester                 Smettila di morderti la mano, ho detto! Ed è inutile che tiri, non ti lascio! (a Ruth) Ha preso questa brutta abitudine… va in giro a mordere la gente…

Ruth                  Tienilo ben fermo, allora… quella visione diceva che è nato il nuovo Re… il Cielo non voglia che azzanni proprio lui! Saresti severamente punita anche tu e la tua famiglia!


Settima scena: Gioele, Simeone, Ester, Ruth, Bar Abba, Giuda

(entrano Gioele e Simeone)

Gioele                Ruth! Meno male…

Simeone            Siete arrivate da molto?

Ester                 Giusto adesso…

Ruth                  Bar Abba, ecco tuo padre, adesso la smetterai?

Bar Abba            Ma cosa ci facciamo qui? Non c’è nessuno!

Gioele                Zitto, sei giovane e non capisci niente! La visione è stata chiara… “E’ nato il Re dei Giudei, il nuovo Re dalla gloria immortale, in una grotta!”… ed ecco la grotta, è l’unica da queste parti!

Simeone            Io non la vedo…

Gioele                E’ dietro alla capanna… io conosco questo posto, ci ho anche dormito con le pecore, una volta!

Ester                 Ma come mai siete venuti dopo di noi, mentre eravate più avanti?

Gioele                Beh, c’è stato un gruppo di stupidi che ci hanno assaliti perché volevano rapinarci… erano in tre… ed ora si stanno leccando le ferite!

Simeone            Già… quei ladruncoli si erano imboscati nei rovi… uno poi era tanto debole che sembrava una donna… li abbiamo accarezzati con i nostri bastoni… ora ci penseranno due volte prima di ripetere la prova!

Ruth                  Vi siete battuti… e vi siete fatti male?

Giuda                Non si è fatto male, altrimenti non sarebbe qui! Ha vinto!

Simeone            (prende in braccio Giuda) Giuda, consolazione della mia vecchiaia… Ahi! Maledetto! (lo mette giù)

Ester                 Ti ha morso, vero? Giuda… come hai osato morsicare tuo padre?

Simeone            Guarda cosa mi ha fatto! (mostra il collo ad Ester) Esce del sangue?

Ester                 No, no… non c’è che l’impronta dei denti…

Simeone            Io non voglio maledire ancora la carne della mia carne, il mio primogenito… ma hai commesso un grave peccato di fronte a Dio! Meriteresti che ti mandassi davanti al Sanhedrin…

Gioele                Non lo fare! Ha agito contro il quarto comandamento! Lo condannerebbero alla lapidazione!

Ester                 No! (si china e lo abbraccia) Perché uccidere mio figlio? E’ stata una ragazzata… avanti Giuda, chiedi scusa a tuo padre!

Simeone            Giuda non sarà ucciso… non convocherò il tribunale… ma resterà lontano dalla mia casa!

Ruth                  Cosa dici?

Simeone            Sì… lo porterò domani stesso a Gerusalemme, e lo affiderò ai dottori della Legge… lo istruiranno loro… gli faranno capire con le vergate come rispettare la legge di Dio ed i suoi comandamenti! (a Ester) Alzati, donna! Porta Giuda all’accampamento, prepara i suoi calzari e la tunica e stai pronta! Quando ritornerò, partiremo per Gerusalemme!

Gioele                Simeone… Giuda non può diventare rabbi, non fa parte della tribù di Levi, e poi la scuola rabbinica è dura… non ne uscirebbe che tra quindici anni…

Ester                 Simeone, ripensaci! Così sarà come se fosse morto, per noi… dopo tutto è tuo figlio…

Simeone            Egli è un mostro! Merita un’educazione severa, lontano dalle compassionevoli donne! Hai sentito cosa ti ho detto! Perché sei ancora qui? (Ester esce portando Giuda per mano; Simeone si rivolge a Gioele) Giuda non si è mai umiliato e non ha mai pianto, in vita sua! Neppure con le nerbate, con la febbre o quando si è ferito… non ha pianto neppure quando ha dato il primo respiro, ha sempre guardato con odio me e sua madre… adesso ha passato il segno! Non m’interessa che divenga rabbi! Voglio invece che gli insegnino l’obbedienza, e se fosse necessario per la sua correzione, lo lascerò dai Rabbi per trent’anni!

Bar Abba            Padre… cosa facciamo qui?

Gioele                Simeone, vogliamo entrare nella capanna? Sento delle voci!

Ruth                  No… non sono voci… è una donna che canta… zitti, ascoltate!


Ottava scena: musica, figuranti

(sulla musica, una voce femminile canta la ninna nanna dall’interno)

Dormi tranquillo o bambino Gesù,

tu sei il più grande dei doni di Dio,

per il suo amore sei sceso quaggiù,

quale portento, che sei figlio mio!

Dormi tranquillo, dolce bambino,

è tanto bello averti abbracciato,

dormi tranquillo, mio piccolino,

che la tua mamma ti scalda col fiato!

Dormi tranquillo, mamma ti culla

senti il calore che viene da me,

poi la tu mamma ti gioca e trastulla

ed il suo amore è tutto per te!

Dormi tranquillo, sul fieno e le foglie;

a casa nostra più caldo starai,

spero che un giorno ti prendi una moglie,

non so il futuro che tu sceglierai.

Dormi tranquillo con sogni sereni,

ora è lontano il destino futuro.

Veglia la mamma che ti vuol bene,

quando ti svegli, ti lavo e ti curo.

Dormi tranquillo crescendo nel mondo,

porta rispetto a tuo padre vecchietto,

quando farai anche tu il girotondo,

avrai in regalo una bella capretta!

Dormi tranquillo vicino alla mamma,

che ti protegge e ti dona il suo latte,

ti scalda i panni vicino alla fiamma

e canta al ritmo del cuore che batte!

(mentre si svolge il canto, entrano silenziosamente come in processione alcuni figuranti con vestiti popolani e rustici che rimangono sul limitare della scena; essi dovranno avere costumi caratterizzanti, come agricoltori con attrezzi, pastori con bastoni e vincastri, schiavi di colore; essi si porteranno di volta in volta in prossimità di chi recita)


Nona scena: Giuseppe, Simeone, Gioele, Iblis, Ruth, Bar Abba, Salomè, figuranti

Giuseppe            (alla fine della ninna nanna, Giuseppe esce)  E voi chi siete?

Simeone            Io… noi… siamo stati chiamati qui da una visione… una voce proveniente da una figura celeste ci ha detto che qui era nato il Redentore… (indica i figuranti) tutti l’hanno vista e sentita!

Tutti                  (assentiscono)

Gioele                Sì… forse la grande profezia si è avverata!

Iblis                   (entrando) Poveri illusi! Il Re, il Salvatore, il Redentore d’Istraele, secondo voi può mai nascere in questo posto? Al freddo e in una stalla puzzolente?

Giuseppe            Qui c’è mio figlio nato da poco…

Ruth                  Faccelo vedere!

Salomè              (entra con una brocca) Ah, finalmente siete arrivati! Ma chi sono questi altri? Comunque, eccoti l’acqua per tua moglie, falegname… sono riuscita anche a farla scaldare da un pastore al serraglio delle pecore… che dici, gliela porto io? (fa per entrare nella capannina, ma Giuseppe la ferma)

Giuseppe            Aspetta qui fuori con gli altri… l’acqua la porto dentro io! (prende la brocca ed entra nella capannina)

Bar Abba            Madre, voglio bere anche io!

Ruth                  Qui non c’è acqua! Berrai dopo, a valle! (rivolta a Gioele) Ce ne avete messo di tempo, per venire! E com’è che è venuta questa gente?

Gioele                Avranno visto e sentito anche loro.

Tutti                  (assentiscono)

Simeone            E’ stato un avvenimento unico… mai prima è accaduto qualcosa di simile, l’antica Scrittura ce lo avrebbe tramandato… forse oggi il Signore si è davvero ricordato di noi, del suo popolo… devo vedere questo bambino! (si porta all’ingresso della capannina) Tu, padre, porta fuori tuo figlio… per la santità di Dio, lo devo vedere in viso!


Decima scena: musica, figuranti

                        Chi non ha visto l’angelo brillare?

Chi non ha udito quella sacra voce?

Chi non ha inteso il cuore palpitare

e si è commosso alla parola “Pace”?

Il sordo ha percepito le parole,

il cieco ha avuto luce nel suo cuore,

chi aveva freddo è stato riscaldato

e non ha più bisogno del calore!

Povera gente, umile e sfruttata,

in quell’istante ha sollevato il mento;

la lunga attesa era terminata:

era tornato Dio tra la sua gente!

Speranza spenta ritornava viva,

il Cielo si poteva anche toccare,

tutti paurosi, ma nessun fuggiva,

quel lieto annuncio ci calamitava!

E quando il Cielo piano si richiuse

ci cercavamo tutti con lo sguardo;

di noi nessuno era stato escluso,

coivolti dall’infante al più vegliardo!

Se il Cielo parla, non si può obiettare;

il folle che ricusa si è dannato!

Perciò siamo venuti ad osannare

il santo Redentore che qui è nato!

Qui manca solo chi non ha sentito,

non era insieme a noi a pascolare;

I dotti della Legge ben nutriti,

distesi nel languore a riposare,

mancano i Re e i grandi condottieri,

i ricchi proprietari di bestiame,

i malfattori e grandi masnadieri

e chi si è perso dietro le sue brame!

Invece questo popolo ignorante

senza risorse, pieno di dolori,

si è mosso senza perdere un istante,

venendo ad osannare il Salvatore!


Undicesima scena: Iblis, Disma, Gestas, Simeone, Gioele, Ruth, Bar Abba, Salomè, Giuseppe, figuranti

(entrano Disma e Gestas, rimanendo in fondo tra i figuranti)

Iblis                   (rivolta ai presenti) Voi siete impazziti! Cosa siete venuti a fare qui? Avete sentito quel che vi ho detto? Questo è un imbroglio del demonio! Tornate ai vostri traffici e alle vostre bestie!

Simeone            Tu, donna, taci! Le tue parole sono vuote e nessuno testimonia per te! Noi conosciamo le scritture…

Gioele                Sì, il profeta Michea ha detto: “E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti.”.

Simeone            E poi il grande Isaia… “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio, che sarà chiamato « Emmanuele », che significa «Dio-con-noi».”.

Gestas               Cosa dici, uomo? Un dominatore… un dio… nato da una donna vergine? Assurdo!

Iblis                   Finalmente una persona di buon senso! Io conosco il rotolo di Isaia e un rabbino mi ha detto che non si intende in questo modo… io testimonio che egli afferma che l’Emmanuele è tutto il popolo, nato da una nazione mai posseduta da altri, perciò vergine!

Ruth                  Tu non puoi testimoniare nulla e questo è falso! Da secoli noi attendiamo il Liberatore, il Messia, il Cristo del Signore! Gioele e anche tu, Simeone… diteglielo che abbiamo avuto quella visione…

Disma                Quante visioni sono illusioni? Io me ne vado ai miei affari… c’è nessuno che scende con me o volete stare in piedi tutta la notte?

Gestas               Fa anche freddo, in questo posto…

Iblis                   Vengo anche io… c’è nessuno che fa la strada con noi?

Bar Abba            Vengo io! Padre, perché non andiamo via? Qui non c’è niente da fare…

Gioele                Tu non ti muoverai di qui!

Ruth                  Bar Abba, ascolta tuo padre!

(si riaccende lo spot che illumina le pareti della capanna dall’interno; esce Giuseppe portando in braccio il fagotto e levandolo verso l’alto)

Giuseppe            Ecco mio figlio, gente… colui che è sceso per la salvezza e la redenzione di Israele, mio figlio!

Gioele                Dio abbia pietà di noi!

Iblis                   Finiscila con questa buffonata!

Salomè              (ad Iblis) Basta! se non ci vuoi stare, vattene! Io resto qui… (si inginocchia e giunge le mani) Signore, grazie del tuo dono!

(alcuni dei figuranti si inchinano)

Ruth                  (avvicinandosi a Giuseppe) Fammi vedere questo bambino…

Giuseppe            (apre con cautela il fagotto, scostando appenda un lembo) Ecco Gesù, colui che è mandato dal Signore… io sono solo lo strumento delle sue mani…

Simeone            (si avvicina a Giuseppe e sbircia lungamente nel fagotto; poi, a braccia levate) Ora ho capito, finalmente! Che dono immenso che ci hai fatto, o Dio! Lascia dunque che ora il tuo povero servo ora entri nella tua pace, perché i miei occhi hanno visto la vera salvezza, preparata da te davanti a tutti gli uomini, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele! Gioele… guarda anche tu! C’è la luce speciale nei suoi occhi… la luce che solo Dio può dare!

Iblis                   E’ a causa del freddo! Questo bambino non sopravviverà… tanto vale esporlo subito!

Giuseppe            Io non esporrò mio figlio… sono qui per proteggerlo!

Gioele                (dopo aver guardato nel fagotto anche lui si rivolge ad Iblis) Ma tu, donna, sei una femmina, o che cosa sei? Non senti amore per una creatura così piccola e debole, non senti qualcosa dentro di te, non vedi…? Guarda anche tu se in quegli occhi c’è il male o il delirio della febbre… vi si legge pace e gioia, promessa e speranza, c’è un mondo nuovo che si scorge!

Gestas               Andiamo, Iblis… questi delirano… figurati se uno appena nato ha dei sentimenti… questo essere non ha coscienza di sé, come può dire qualcosa a noi?

Ruth                  (si stacca dalla visione del bambino) Duri di cuore e deboli di fede! Ma voi fate parte del nostro popolo? Dio ha dimostrato che cosa può fare, quando ha liberato i nostri padri dall’Egitto e quando li ha salvati dal deserto…

Giuseppe            Ed ora ha fatto una cosa anche più grande!

Salomè              (si rialza) Sì, è una cosa mai vista prima… una nascita annunciata dal cielo! Io ringrazio il Dio d’Israele per avermi aperto gli occhi… d’ora in poi sarò la sua serva!

Bar Abba            (tirando il padre per la tunica) Padre, ma che cos’ha di speciale questo bambino? Non è fatto come gli altri?

Simeone            Tu non puoi capire, sei ancora un ragazzo! Questo è un tempo speciale… se la profezia si è avverata, anche tu devi essere pronto per ciò che accadrà tra breve… Israele che risorge! Dovrai studiare a fondo la Torah… ti manderò con Giuda al Tempio, a Gerusalemme!

Bar Abba            Che cosa? A studiare alla scuola rabbinica? Mai! Io voglio combattere, non mi piace stare sui rotoli!  (esce di corsa)

Ruth                  Figlio! (esce e lo rincorre)

Simeone            Prendilo, donna, costui deve avere una buona dose di nerbate!

Disma                Gestas, mi è venuto un pensiero…

Gestas               Scommetto che so cosa stai pensando… andiamo! (escono insieme)


Dodicesima scena: Salomè, Giuseppe, Iblis, Simeone, Gioele, figuranti

Salomè              (rivolta a Giuseppe) Uomo, come sta la madre? Perché non le riporti il figlio?

Giuseppe            Sì, adesso avrà finito di preparare le fasce… vieni anche tu… così la tua curiosità sarà soddisfatta! (entrano insieme nella capannina)

Iblis                   Ah, finalmente! E voi perché rimanete ancora? Non c’è nulla da fare, qui! Ritornate dunque al vostro lavoro, alle vostre donne, alle vostre pecore!

Simeone            Gioele, hai detto bene, parlando di costei… questa non è una donna, non sente amore per gli altri… se non fossi così acida e petulante direi che sei una… povera peccatrice!

Iblis                   Povera peccatrice a me? Io posseggo tutto quello che vedi! Mi è stato dato per diritto da quando sono… scesa sulla terra! Io sono ricca per diritto di nascita, come un Re!

Gioele                E allora se sei così ricca, dov’è la tua reggia?

Iblis                   Genuflettiti davati a me, adorami, e avrai parte con me nel mio palazzo!

Gioele                Cosa ne dici, Simeone?

Simeone            Io sono ormai vecchio, non mi interessano i poteri ed i palazzi… ma guardati da questa donna, fratello mio… costei ha qualcosa che non mi piace!

Iblis                   Avanti Gioele! Inginocchiiati ed adora la mia persona… come se fossi una dea!

Gioele                (si inginocchia e china la fronte a terra)

Iblis                   (gli pone un piede sulla schiena e agita il pugno in direzione della capannina) Anch’io ho avuto la mia vittoria, oggi! Avanti Gioele, alzati e seguimi… andiamo nel mio palazzo… è dietro quella macchia di rovi che hai visto salendo, dove vi hanno assalito i ladroni!

Gioele                (si rialza)

Simeone            E tu che ne sai che siamo stati assaliti?

Iblis                   Ah… sì, ho sentito che ne parlavate!

Gioele                Ma tu non c’eri quando ne parlavamo… allora sei una spia… o una maga… o eri sul posto quando è accaduto… via da me!

Iblis                   Stupido uomo! Vuoi forse rinunciare alle gioie delle morbide sete, dei pranzi, delle attenzioni che avrai da me? Hai vissuto una faticosa gioventù di pastore, almeno godi nella maturità!

Simeone            E cosa ti dovrà dare Gioele, per le tue attenzioni?

Iblis                   Chiedo solo che mi segua, mi ubbidisca e mi onori… (prende la mano di Gioele) Andiamo, vieni con me!


Tredicesima scena: Maria, Giuseppe, Simeone, Gioele, Iblis, figuranti

(mentre Gioele muove i primi passi, esce Maria, seguita da Giuseppe e Salomè; Gioele si ferma e ritorna indietro)

Maria                 (senza imbottitura sotto il vestito, portando il fagotto tra le braccia)

                        Non c’è chi più di me sia nella gioia

per sempre benedetta dal Signore,

l’anima mia inneggia alla sua gloria,

perché quest’oggi è nato il Redentore!

Io sono solamente una sua ancella

eppure grandi cose ha fatto in me;

madre del Cristo, eppure sua sorella,

e quanto è bello che dorma in braccio a me!

Iblis                   Che cosa stai dicendo? Scandalo… abominio! Gente, avete sentito? Dice che è madre del Dio Redentore, che adesso tiene tra le braccia! Il Dio Unico e Intoccabile, Santissimo e Sacrissimo! Costei è la peggiore peccatrice, afferma che il Dio d’Israele non è unico, lo tocca con le sue mani impure… merita la morte… lei e il figlio!

Simeone            Calmati, maga… le parole di una donna non hanno valore! Guardiamo i fatti, solo quelli possono essere giudicati!

Iblis                   Allora sentiamo il padre… tu, falegname! Sei o non sei il padre di questo bambino?

Giuseppe            Maledetta assassina, vuoi proprio la morte di mio figlio? (muove verso di lei minaccioso con la mano sul coltello, poi si ferma improvvisamente) Non voglio essere io ad ucciderti… non voglio dispiacere al Signore… ma se mi costringi, ti colpirò!

Maria                 Giuseppe… sposo mio… vieni vicino a noi… ti prego, proteggici da questa donna!

Gioele                Costei non è una donna… (rivolto a Iblis, minaccioso) Ritorna alla tua reggia, se ci tieni a restare viva… il mio bastone ha voglia di muoversi ancora… e poi non mi hai risposto quando ti ho chiesto come hai fatto a sapere che ci avevano teso un’imboscata!

Iblis                   Per ora me ne vado… ma ci rivedremo al prossimo appuntamento! (agita il pugno in direzione di Maria ed esce)

Simeone            (rivolto a Maria) Donna, tu devi essere più cauta quando parli; io ho difeso tuo figlio perché ho visto in Lui il futuro d’Israele… perciò non ho voluto sostenere la gelosia di una sterile… Iddio mi ha ispirato una visione, ed ho visto in essa che una spada ti trapasserà il cuore…

Gioele                Ma questo non c’è nelle Scritture! Si parla di un “uomo dei dolori”, mai di donna!

Giuseppe            (preoccupato) Cosa intedi dire, vecchio? Vorresti dire che mia moglie perirà di arma?

Simeone            Tua moglie non sarà colpita da spada, ma sarà travolta dal dolore per il tuo figliolo. Dio mi ha manifestato il suo oracolo… ma non so dove e quando avverrà!

Maria                 Questo non è importante per me. Stai tranquillo, Giuseppe… non ho certo paura di quello che mi può venire da Dio! Io… d’ora in poi custodirò nel mio cuore quel che ci accadrà e le parole che vorrei dire non saranno da me pronunciate, tacerò per amore suo… e accetto con gioia tutto quello che mi manderà il Signore… (alza il fagotto) per ora mi ha mandato un figlio, e la felicità! Sia benedetto il nome del Signore!


Quattordicesima scena: Maria, Giuseppe, Simeone, Gioele, Gaspare, Melchiorre, Baldassarre, figuranti

(rulli crescenti di tamburo; entrano dei figuranti che rappresentano schiavi, carovanieri e portatori al seguito di suonatori di tamburo; essi si mescolano ai figuranti già sul palco e dopo di loro entrano i Magi, sontuosamente vestiti, con al seguito i portatori dei doni, altri portatori, odalische e guardie armate)  

Giuseppe            Maria, porta dentro il bambino, presto! Ci potrebbe essere pericolo!

(Maria esce; il corteo entra completamente in scena)

Gaspare             (rivolgendosi a Melchiorre e Baldassarre) Ecco finalmente la fine dell’ultimo raggio! Quella capannina!

Baldassarre        Meno male… sono proprio esausto! (rivolgendosi ad una comparsa che porta uno sgabello imbottito) Selim! Portami il sedile! (la comparsa porta lo sgabello ed egli si siede)  Ahhh… poveri piedi miei!

Melchiorre          Anche io sento un poco di stanchezza… ma con gli animali non sarebbe stato prudente salire per quella strada!

Gaspare             (rivolgendosi a Gioele) E’ qui che è nato il Re dei Giudei, vero?

Gioele                Ma tu chi sei e cosa vuoi da noi?

Simeone            Perché questa domanda?

Giuseppe            Perché lo volete sapere?

Gaspare             Noi siamo degli astrologi… abbiamo letto nel corso delle stelle che in questi tempi ed in questo posto c’è un evento straordinario… l’avvento di un nuovo Re!

Gioele                Ma… (girandosi intorno, intimorito) qui c’è già il Re Erode… che gode buona salute… non c’è posto per un nuovo Re… almeno se parliamo di chi gli dovrebbe succedere!

Simeone            Infatti… non è prudente parlare in questo modo… i Re sono sempre gelosi dei loro troni… specialmente Erode! Potreste essere incolpati di complotto e tradimento, insieme con le persone che sono qui, adesso!

(i figuranti si mostrano intimoriti)

Giuseppe            Per fortuna qui non ci sono guardie del Re… almeno credo… ma voi non siede suoi sudditi… vero?

Gaspare             Io sono un pascià di Persia, lui è dell’India e Baldassarre è Arabo; il nostro rango è pari almeno a quello del vostro Re Erode, e le nostre ricchezze non sono da meno delle sue!

Baldassarre        Noi abbiamo anche conosciuto il vostro Re Erode… ci siamo incontrati nella sua reggia di Gerusalemme ma non ci è sembrato così mal disposto verso questo avvenimento, anzi!

Melchiorre          Esatto! Ci ha anche pregato di informarlo quando avessimo trovato il nuovo Re… vuole venire anche lui ad adorarlo…a colpo sicuro, senza perdere tempo… che è quello che vogliamo fare noi… contemplare ed adorare Colui per il quale si è mosso l’intero cielo, a cui hanno fatto riverenza gli astri, portatore di una nuova era!

Giuseppe            E questo è scritto nei moti delle stelle?

Melchiorre          Esatto… ognuno di noi ha letto questo celeste messaggio, ci siamo incontrati prima in Oriente, nella Caldea, per verificare ed unire le nostre deduzioni e di lì ci siamo mossi… verso Occidente, seguendo la luce che ci ha guidati fino a qui.

Gaspare             Allora, se quel che vi abbiamo detto vi soddisfa, torniamo a chiedere: sapete dov’è nato il nuovo Re?

Baldassarre        Vi preghiamo… in nome della stanchezza delle nostre povere ossa…

Giuseppe            Va bene! E’ mio figlio, nato oggi da… mia moglie! Lo volete vedere?

Melchiorre          Certo! Per questo siamo qui… ma tu sei un sacerdote? Tua… moglie è una sacerdotessa?

Giuseppe            Io sono un povero falegname, vivo del mio lavoro e Maria… non è sacerdotessa… è la moglie che ho scelto… e che mi è stata concessa da suo padre!

Baldassarre        Quindi siete solo due semplici sudditi di Erode? Ciò è strano… veramente incredibile! E a voi il Cielo non ha svelato nulla?

Giuseppe            Io… so che il Cielo ha voluto questa nascita… non voglio dire di più!

Gioele                Ma noi possiamo parlare! Abbiamo avuto una visione rivelatrice! I cieli si sono aperti sopra di noi, e ci hanno mostrato l’onnipotenza del nostro Dio, facendoci giungere il messaggio che era nato il Redentore d’Israele!

Simeone            E non lo abbiamo sentito solo noi… tutta la gente giunta qui è stata illuminata e guidata da quella voce… forse come voi dalla stella!

Baldassarre        Non ci sono più dubbi. Chi siamo, noi per esitare di fronte a tali messaggi che ci giungono da ogni lato? Tu, padre fortunato e predestinato, mostraci tuo figlio, per grazia del tuo Dio!

Giuseppe            Maria, vieni fuori con Gesù… non c’è pericolo! Questi uomini giunti da lontano vogliono solo adorarlo!


Quindicesima scena: Maria, Giuseppe, Simeone, Gioele, Gaspare, Melchiorre, Baldassarre, figuranti

Maria                 (esce, guardinga, con il fagotto tra le braccia) Eccoci… quanti uomini! Giuseppe… devo… dobbiamo rimanere?

Giuseppe            Non temere, Maria, sono uomini di pace!

Baldassarre        Siamo uomini di pace ma anche di scienza, astrologi, matematici e magi, che abbiamo accolto il celeste messaggio di questa nascita! (va ad inchinarsi davanti a Maria a braccia larghe e poi fa spazio a Melchiorre)

Melchiorre          (si china e si tocca torace, bocca e fronte con la destra) Principessa del Cielo, ti prego, scosta la copertina che separa il volto del prodigio dai miei occhi!

Maria                 (sorridendo, esegue)  Ecco Gesù… colui che è mio figlio secondo la carne!

(Melchiorre e Baldassarre si avvicinano e guardano lungamente nel fagottino)  

Gaspare             (si china a mani giunte) Mia Regina, lascia che anche io possa godere di questa vista!

Maria                 (sposta un poco il fagotto, avvicinandolo al volto di Gaspare)  Ecco mio figlio Gesù.

(i Re Magi si ritirano, inchinandosi ciascuno nel loro saluto e confabulano un istante tra di loro)

Gaspare             Mia Regina, quello che abbiamo visto è più di quanto ci aspettassimo. Qui c’è il compimento di ciò che è scritto… permettimi di offrire un segno di omaggio del mio rispetto… Nasim! (il figurante porta un contenitore, disponendolo ai piedi di Maria) Ecco mia Regina… prezioso nardo, cannella, cinnamono ed incenso per la gloria spirituale del Re Profeta!

Baldassarre        Ti prego, donna protetta dal Cielo, di accogliere l’omaggio per la natura umana del tuo figlio; Selim! Ecco l’oro, l’argento, le pietre preziose, le più belle perle ed i più puri zaffiri per il Re della terra intera!

Melchiorre          Principessa del cielo, accogli l’omaggio della mia Corte e della mia terra… Faraz! (il figurante porta un contenitore, posandolo ai piedi di Maria) Questa è mirra, poi aloe, mussola porpora e lino… perché tuo figlio sia anche sacerdote dell’Altissimo!

Maria                 Giuseppe, vedi cosa ci regalano… io non so che dire…

Simeone            Questi uomini che vengono di lontano vedono molto bene oltre la loro terra… Gioele… tu hai seguito?

Gioele                Sicuro, Simeone… hanno omaggiato nel bambino il Profeta, il Re ed il Sacerdote dell’Altissimo. Gloria a Dio che fa giungere il suo messaggio anche in terre così lontane!

Simeone            E’ la regalità più completa che ci sia… (a braccia levate) Signore, grandi giorni si approssimano per il tuo popolo, l’Emmanuele è davvero disceso tra di noi!

Giuseppe            Re e studiosi, noi non possiamo ricambiare questi doni. Siamo anche lontani dalla nostra casa, questa capanna non è nostra, non possiamo neppure mangiare con voi il pane e sale dell’amicizia, poiché non abbiamo fuoco per cuocere nulla!

Melchiorre          Noi non siamo venuti per farci ricambiare questi doni, vero fratelli? (gli altri Magi assentiscono)  Ma voi avete una cosa che non ha prezzo e che ci compenserà oltremisura del viaggio e di queste cose che noi abbiamo avuto senza fatica, non ci sono costati nessuno sforzo neppure per portarli fino a voi. Vi scongiuriamo, permetteteci di sfiorare con un bacio la fronte di vostro figlio…

Maria                 Giuseppe… cosa ne dici?

Giuseppe            Sia. Se è questo che vogliono…

Gioele                Anche io vorrei ottenere questo dono, Giuseppe…

Simeone            Ed anche io!

Tutti                  Anche noi, anche noi!

Giuseppe            Sia anche per voi!

(si forma una processione con i Magi in testa, poi i due ebrei e poi le comparse che vanno a sfiorare il fagotto e poi si dispongono intorno a Maria che si porta al proscenio; gli armati fanno ala).

Maria                 (portando il fagotto tra le braccia e cullandolo)

                        Non c’è chi più di me sia nella gioia

per sempre benedetta dal Signore,

l’anima mia inneggia alla sua gloria,

perché quest’oggi è nato il Redentore!

Io sono solamente una sua ancella

eppure grandi cose ha fatto in me;

madre del Cristo, eppure sua sorella,

e quanto è bello che dorma in braccio a me!

Vive nell’umiltà questa sua serva,

povera donna un giorno, ora beata,

e Dio che tutto vede e tutto osserva

alla più grande impresa l’ha chiamata!

Il grande ed il potente Egli ha scartato,

ed ha innalzato gli umili di cuore;

ha ricolmato di beni gli affamati,

gettando dai cavalli i trionfatori!

Egli ha salvato il popolo suo eletto,

misericordia ha sparso, a larghe mani,

dai grandi padri, come aveva detto,

da quando lo scampò dagli Egiziani!

Da allora ci ha protetti e accompagnati

e ci ha indicato cosa è la pazienza;

le nostre colpe ha sempre perdonato,

chiedendo solo un pò di penitenza.

Ed ora non contento del passato,

è sceso di persona tra la gente!

Le reggie dei potenti ha disdegnato

nascendo al freddo, senza panni, niente!

Cosa sarà per noi questo bambino?

Cosa farà per noi, nostro Signore?

Soltanto loro conoscono il cammino,

io so soltanto che questo è l’Amore!

 

(Maria solleva il fagotto verso l’alto, tutti si inginocchiano e si spengono le luci; rimane solo uno spot su Maria)

Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio,

e ora e sempre

nei secoli dei secoli.

Tutti                  Amen!

fine