Il profumo di mia moglie

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Commedia in tre atti

di Leo Lenz

PERSONAGGI:

Il  Professor Kurt  Schreder

Ilse

Thea

L' avv. Martino Hobrecht

Giuseppe

Emmy


ATTO   PRIMO

Salottino in casa Schreder.  Una stanza dalle tinte chiare, vivaci, mobili comodi, quadri decorativi, un lampadario ornamentale.

(All' alzarsi del sipario, sono  accese soltanto le due lampade sui tavolini. Una luce raccolta, simpatica, è nella stanza. Vi si unisce  il  riflesso  del  camino. Sul divano  è  sdraiata  Ilse,  con  un   abito da casa. Legge un romanzo. A destra, sul davanti, presso l'altro tavolino, siede Kurt in abito da passeggio. Volta la spalle ad Ilse e legge  un giornale.  Nella  stanza regna una grande calma.  L'orologio  del caminetto suona le nove).

Kurt         (Sulla quarantina,  simpatico,   cortese, tipo di studioso, ma di aspetto curato. Sbadiglia visibilmente, dietro il giornale) U... a... a!

Ilse           (Ventotto anni. Donnina graziosa. S'annoia un po' come suo marito) Sei un compagno divertentissimo!

Kurt         Scusami, Ilse...

Ilse           Sei tanto stanco?

Kurt         No.

Ilse           E' la noia che ti fa sbadigliare ?

Kurt         (con una certa amabilità) Non so cosa potrebbe divertirmi.

Ilse           (un po' irritata) E' un rimprovero?

Kurt         No...

Ilse           Meno male che ne hai coscienza! Sono dieci sere che non siamo più usciti...

Kurt         Sai, quando sto per finire un lavoro, non metto più il naso fuori di casa.

Ilse           (si  alza e s'avvicina  al  tavolo)  Questa  volta, poi, hai seguito quest'uso in modo particolare. Si può dire che non ci siamo nemmeno accorti d'essere in carnevale.

Kurt         Lo pensavo io pure, leggendo questo avviso sul giornale... (le porge il giornale, indicandole l'avviso).

Ilse           (legge forte) «Stasera, alle venti, grande veglione. Non  c'è   obbligo   di  togliersi  la   maschera». (con un certo rimprovero a Kurt) Già... E' lunedì grasso!...

Kurt         (allegro) Vogliamo andare?

Ilse           E me lo proponi alle nove passate?

Kurt         Oh, prima delle undici, la festa  non è animata. (vivace) Un po' d' allegria non può farci male!

Ilse           Sì, ma che costume metto?

Kurt         Quello da cow-boy!

Ilse           L'ho già messo tre volte!...

Kurt         Senti, se non hai voglia...

Ilse           Voglia ne avrei, soltanto potevi pensarci  prima!

Kurt         Sii contenta che non vi abbia pensato domattina...

Ilse           (ridendo) Saresti capace anche di questo!

Kurt         (animandola) Avanti,  profitta  dell' occasione! (si alza).                                                                 

Ilse           Ma come ci vestiamo?

Kurt         Io ho sempre il mio vecchio domino.

Ilse           Tu, come uomo, fai presto...                            

Kurt         (con slancio) Ho trovato!!! Va' da Thea: è a due passi; ha tanti vestiti! Chi sa che non possa prestarti un bel costume!                                             

Ilse           Speriamo che sia in casa...                              

Kurt         Si telefona... (chiama al telefono) 22.04... Pronto... Grazie... (a Ilse) Ha risposto una voce d'uomo...      

Ilse           (scherzando) Saresti geloso?

Kurt         Ti pare? (risponde al telefono) Pronto?... E' lei, signora Thea?... Parla col marito della sua fedele amica Ilse... (passa il ricevitore a Ilse).                            

Ilse           (al telefono) Buona sera, Thea!... Che fortuna averti trovata... Senti, cara, vorresti farmi un piacere?! Abbiamo deciso, tutto a un tratto, d'andare stasera al veglione... Sì, Kurt e io... Che c'è da ridere? Ah!... ti diverte?... Eh, mi divertirei anch'io, se avessi un costume da mettere. Ma a quest'ora dove lo trovo?... Cosa?... Ma tu sei una perla!... Volevo giusto domandartelo... (a Kurt) Ha cinque costumi da farmi scegliere...

Kurt         Che t' avevo detto?

Ilse           (al telefono) Thea, sei  un  angelo!... Ti disturbo se vengo da te?... Tra cinque minuti sono costì... Tanto meglio se la tua visita sta per andarsene! Anche lui al veglione?... Sì, sì, fra cinque minuti. Sei un amore, Thea! Ciao! (depone il ricevitore).

Kurt         Dunque?

Ilse           (raggiante) E' andata benissimo! Eh! già, qualche volta le buone idee non ti mancano...

Kurt         (scherza) Sì,  quando  ho la mente leggera... E ora, vola! Ma non  star  troppo tempo a provarti i costumi!...

Ilse           Io? Quando mai provo a lungo? (corre nella propria stanza e rientra subito impellicciata, infilandosi il cappellino) Ci si sente diversi! Ciao, amore!

Kurt         Ciao, tesoro! Salutami Thea!

Ilse esce frettolosa e allegra a destra, dalla comune.

Kurt         (rimasto solo si stropiccia le mani, soddisfatto) Ogni tanto bisogna sollevarsi lo spirito!

Emmy       (leggiadra, appetitosa cameriera, bussa, entra dalla comune recando un vassoio con tè per due persone) Ecco il tè! (posa tutto sul tavolo, poi) Posso versarlo?

Kurt         Non credo che lo prenderemo. Stasera usciamo per andare al veglione.

Emmy       (con slancio) Al veglione?

Kurt         V'interessa tanto?

Emmy       (sospira lievemente) Eh! sì...

Kurt         Perché?

Emmy       Ci sono stata anch'io una volta!

Kurt         Voi?

Emmy       Ero al servizio della contessa Radolin. Mi condusse il giovane conte.

Kurt         Ah?!

Emmy       (esaltandosi al ricordo) Fu un vero incanto per me! Ero mascherata da giapponese...

Kurt         Avrete fatto bella figura...

Emmy       (un po' civettuola) Non lo so...

Kurt         (gioviale)  Speriamo che il giovane conte si sia accorto di quanto eravate carina...

Emmy       Oh sì! Credo di essergli proprio piaciuta! (lancia un' occhiata languida a Kurt).

Giuseppe (simpatico giovane dal contegno riservato, in livrea scura, bussa ed entra dalla comune, annunziando) L' avvocato Hobrecht!

Kurt         (rallegrandosi) Fate entare.

 

Giuseppe si ritira.

(ad Emmy) Accendete! il lampadario, vi prego! (Emmy eseguisce)

(a Martino che entra dalla comune) Buona sera, Martino!

Martino (Elegante scapolo coetaneo di Kurt. Tempie brizzolate. Uomo di grande esperienza, cordiale) Buona sera, caro. Non disturbo, spero.

Emmy esce dalla comune,  visibilmente  seccata per la venuta di Martino.

Kurt         Ma ti pare? Come va? Vuoi una tazza di tè?

Martino Volentieri, grazie. (Siedono al  tavolo. Kurt versa il tè) Dov'è la tua riverita consorte?

Kurt         E' uscita.                                                       

Martino Tanto meglio!

Kurt         Perché?

Martino Voglio convincerti a commettere un delitto!

Kurt         Eh!                                                               

Martino Accompagnami stasera al veglione!

Kurt         Questa sì, che è graziosa!                              

Martino Perché ridi? (beve!l tè).                           

Kurt         Perché ci vado con mia  moglie...  E'  andata a procurarsi un costume.

Martino Tu e tua moglie?!                                    

Kurt         Naturalmente!                                                   

Martino Naturalmente un corno!                             

Kurt         Cioè?

Martino Scusa, Kurt: quando vai alla birreria, ti porti appresso una bottiglia di birra, per caso?

Kurt         (lo fissa attonito) Che vuoi dire?

Martino Tanto meno si va al veglione accompagnati dalla propria legittima sposa!

Kurt         Perché no?!

Martino Come potrai divertirti, se c'è lei? La lascerai sola per ballare con le altre?

Kurt         Oh, no...

Martino Vuoi assistere mentre lei si diverte con altri  uomini?

Kurt         No di certo. Andiamo lì per vedere un po' di baraonda, per bere assieme una bottiglia di champagne...

Martino Potete berla pure qui, sapete? E della baraonda leggerete magnifici resoconti domattina sul giornale..          

Kurt         Senti: se prospetti così le cose, è inutile andarvi.

Martino E' quel che ti sto dimostrando...

Kurt         Ma io ho promesso formalmente a Ilse...

Martino La maggiore sciocchezza che ti potesse venire in mente!

Kurt         Anzi, gliel'ho proposto io...

Martino Un'ingenuità imperdonabile... Bello mio, cominci a invecchiare! Rimbambisci!...

Kurt         Sei d'una gentilezza inaudita! (si alza).

Martino Lo dico per!l tuo bene. Non volevo  certo... corromperti... ma mi ero immaginato  di passare  una seratina assieme... (Si alza. Pieno di ardore) Un paio d'ore di gioia   sfrenata!... Ci saranno tutte le ragazze del corpo di ballo...

Kurt         Le ragazze del corpo di ballo?

Martino E domattina si ridiventa bravi borghesi...

Kurt         Oh! Dio... non nego che ci saremmo divertiti... ma...                                                      

Martino Ma cosa?...

Kurt         E' tanto che mia moglie sta in casa la sera... per tenermi compagnia... Volevo offrirle un po' di svago.

Martino E perché state in casa?

Kurt         Per un lavoro che dovevo finire. (mostra le bozze di stampa) Un' opera interessante, secondo me.

Martino Qualche nuovo studio sulle mosche e le zanzare?

Kurt         (con zelo) No; sulle farfalle.

Martino Allora hai necessità assoluta di andare al veglione. Sai quante farfalline deliziose vi puoi incontrare...

Kurt         Ma via... pensa a mia moglie…

Martino A che scopo? Nulla  deve distrarre uno studioso durante le sue ricerche...

Kurt         Non posso rimangiarmi così ad un tratto la promessa fatta ad Ilse!                                                 

Martino Perché no? Dille che non vai più al veglione.

Kurt         E il motivo, scusa?

Martino Semplicissimo. Un malore improvviso. Un'emicrania o un disturbo di stomaco. Scegli quel che ti pare, quello che lei possa credere più facilmente. E domani sera andrete alla rivista o al cinema. Sabato poi organizzo io una giterella... Va' là, sapremo scovare i premi di consolazione...

Kurt         (costretto a ridere) Sei un bel tipo!

Martino Vedi? Così si fa... prima ti diverti tu poi procuri un piacere a tua moglie, il che diventa un piacere anche per te...

Kurt         Sei un vero diavolo tentatore..

Martino Lasciati tentare e non te ne pentirai... Non farmi tanto l'uomo grave... Anche in passato eri un mostro di scienza, ma ciò non t'impediva di esser un mezzo scapestrato...

Kurt         So esserlo anche oggi...

Martino Francamente non me ne accorgo...

Kurt         Bada, non stuzzicarmi!

Martino Mi sembri irremovibile!

Kurt         Ma se mi decidessi... come si potrebbe fare?

Martino Semplicissimo! Vi ritirate di buon'ora nei... vostri appartamenti. E quando tutti in casa dormono... tu fili... Dormite separati, nevvero?

Kurt         (indicando) Sì. Ilse di là e io di qua.

Martino E ogni stanza ha il suo ingresso libero, mi pare?

Kurt         Sì... Però,  caro Martino, non è una cosa possibile. Non ho nemmeno un costume. Il mio domino è riposto in un armadio di cui Ilse ha le chiavi...

Martino Ti presto il mio, di Don Giovanni. Tutto di seta bianca con guarnizione d' argento. E certi calzoni di maglia di seta  attillati,  capaci di sedurre la donna più onesta! Sapessi quanti cervellini femminili ha inebriato!

Kurt         E se qualcuno lo va poi a dire a Ilse?

Martino   Impossibile! Nessuno ti riconoscerà. Ho una parrucca nera con la barba e una mascheretta d'argento, e degli scarpini con i tacchi che t'alzano di cinque centimetri. Poi penserò io ad imbottirti le gambe!... Sembrerai Apollo redivivo.

Kurt         Diventerò irriconoscibile, allora?

Martino  Le donne ti daranno l'assalto! Avrai un codazzo di adoratrici... E domattina rientrerai all'ovile, e ridiventerai un bravo marito!

Kurt         Quanto al bravo marito...

Martino Capisci le mie intenzioni, ti prego! Non voglio offrirti che un bagno!

Kurt         Che?!

Martino Un bagno di ringiovanimento!  Ti farà bene alla salute!

Kurt         A sentirti, sarei già un vecchio decrepito...

Martino   Eh! quando si è decrepiti, anche i veglioni più folli non servono a nulla...  Ma  per ora una scappatella può ancora dare ottimi risultati...

Kurt         (un po' seccato) T'assicuro che sono sempre all'altezza della situazione!

Martino (dubbioso) Eh!Eh!

Kurt         Ammetto che col passar degli anni, venga un po' d'assopimento.

Martino Non sai che bene faccia una piccola variante. Bisogna, di quando in quando, passare una  notte di baldoria...

Kurt         Una notte di baldoria?! (medita) Eh!... (scrolla il capo) No, no, non va...

Martino (divertito) Perché?

Kurt         Mi sento colpevole verso Ilse. Era così contenta, poco fa...

Martino Sarà più contenta dopo. Gli effetti di questi bagni di ringiovanimento, si rivelano ancora  meglio con l'andar del tempo. Ne profitterà anche lei. E te ne sarà grata...

Kurt         (quasi cedendo) Hai un certo modo di persuadere la gente, tu... (deciso)  E   allora  sta  bene!  (stretta di mano).

Martino Oh, bravo!

Kurt         (svelto) No, no... è impossibile!

Martino Accidenti! Cambi daccapo idea?...

Kurt         Ti  assicuro che non va...

Martino Ma perché?...

Kurt         Per motivi, diremo così, tecnici! Ilse ed io ci corichiamo spesso di buon'ora. Leggiamo un po' a letto. Io fumo la pipa, perché nelle altre stanze mi è vietato...

Martino (stupito) E che c'entra?                           

Kurt         E c'è l'uso fra noi che, per lo più, chi per primo smette di leggere per addormentarsi, va a dare una capatina nella stanza dell' altro...                        

Martino (c. s.) Perché?                                           

Kurt         Per impedire la lettura fino a notte alta, e a me, in particolar modo, per non farmi affumicare la stanza.

Martino (scrollando!l capo) Le va a pensar tutte la gente sposata!

Kurt         Immagina un po', se mia moglie stasera entra in camera mia e trova il letto vuoto!                      

Martino Preferisco non immaginarlo!

Kurt         Le prende un colpo, sicuramente!                 

Martino Questo non credo... però sarebbe...            

Kurt         Tremendo!

Martino Bisogna trovare una soluzione...                

Kurt         Non ce ne sono...

Martino (medita un po', quindi) Dimmi un po', durante le vostre perlustrazioni notturne, come fate? Aprite l'uscio e date una capatina per vedere se l'altro è ancora sveglio?

Kurt         Già...

Martino   E se l'altro dorme?

Kurt         Lo si lascia dormire in santa pace...

Martino E allora il problema è risolto!

Kurt         Come?

Martino Stasera, nel tuo letto, farai dormire Giuseppe. (gesto di Kurt) Ne parli sempre così bene... Dici che è fidatissimo...

Kurt         (svelto) Sicuro!

Martino Ebbene, metterai questa perla di cameriere a parte della cosa, gli farai infilare uno dei tuoi pigiama e, quando tua moglie verrà a riscontrare se stai ancora leggendo, lui russerà. Suppongo che Ilse non rischiarerà il tuo letto con i riflettori...

Kurt         No, no; se sente puzza di tabacco, non entra nemmeno in camera.

Martino Ma quando... ogni tanto... voi?...

Kurt         Ah! in quei casi vado io in camera sua... (scrolla il capo) Ma  è inutile! Giuseppe e io non ci somigliamo affatto...

Martino (divertito) E  allora,  rinunzia al mal di stomaco e deciditi per il mal di capo.

Kurt         (ingenuo) Perché? Il mal di capo rende somiglianti?

Martino Certo! Allora Giuseppe può fasciarsi il capo con un asciugamano. Immagino che questo salterà all'occhio di tua moglie! Hai altre difficoltà?

Kurt         No, mi pare che così si può rischiare...

Martino (vivace) Benissimo. Dunque: (porgendogli la mano per salutarlo) «Preparati  alla  pugna»!   Ciao, caro!

Kurt         (titubante) Di', non  vuoi  aspettare mia moglie per salutarla? Verrà a momenti...

Martino (deciso) No,  potrebbe  destar sospetti...  Tu le vai incontro con un viso sofferente...

Kurt         Ah! già, è vero...

Martino (energico) Mi raccomando! T'aspetto a casa mia, poco dopo le dieci... (torna a porgergli la mano)

Kurt         Benissimo! (gliela stringe).                              

Martino Non farti prendere dai rimorsi, bada!         

Kurt         (allegro) No, ormai ho passato il Rubicone! Hai risvegliato in me una formidabile energia! Tra cinque minuti sarò ringiovanito di dieci anni!                       

Martino Non te lo dicevo io? Esci  di  casa come un povero invalido  del  matrimonio,  ci  ritorni  fresco e aitante come Romeo o come  Tristano...  Attento a non diventarmi, poi, un seguace di Casanova!... (con un gesto della mano)  Arrivederci, Don  Giovanni!  (esce dalla comune).                                                          

Kurt         (lo segue con lo sguardo, poi riflette) Che gente leggera,  questi  scapoli!   (animato)  Eppure  c'è qualcosa di fresco, di vivace in quella loro morale! M'ha rimescolato il sangue!...

Giuseppe entra e si ferma presso la comune.

Kurt         (imbarazzato, cortese) Giuseppe... fumate... sigari, voi?                                          

Giuseppe Non mi sono mai permesso di prendere quelli del signor padrone!

Kurt         E allora ve lo permetto io, adesso!  Prendetene uno! (gli porge la scatola dei sigari).                      

Giuseppe (raggiante) Oh!... grazie!...

Kurt         Prendetene un altro! (Giuseppe vuol aprir bocca) Ho da parlare con voi d' un certo affare...

Giuseppe Ai suoi ordini, professore!...                      

Kurt         Un affare di fiducia...  (tossisce) Io vorrei... Mia moglie desidererebbe stasera... (deciso) L'avvocato Hobrecht m'ha invitato a passar con lui la serata.  Sono arrivati due nostri vecchi compagni d'Università e lui... loro... insomma, ci si deve  riunire per un' importante discussione. Capite?                                                   

Giuseppe Certo!                                                      

Kurt         Sfortuna vuole che avevo promesso a mia moglie di uscire con lei stasera. I due impegni  si  escludono tra loro, non vi pare?                                             

Giuseppe (pronto) S'intende.

Kurt         Non posso piantare in asso i miei due colleghi... Sarebbe villano da parte mia...

Giuseppe (c. s.) Certo.

Kurt         Purtroppo, mia moglie sarebbe d'altro avviso e se ne avrebbe molto a male. Da un punto di vista femminile si spiega...

Giuseppe Le donne si somigliano tutte.

Kurt         Osservazione giustissima!... (s'accosta a Giuseppe) La situazione mi costringe a ricorrere ad una bugia... Dirò a mia moglie che mi sono improvvisamente sentito male e non posso quindi più uscire. Quando tutti saranno andati a dormire, uscirò. Non vi pare che non posso far diversamente?

Giuseppe Agirei nello stesso modo, signor professore!

Kurt         Siete un uomo ragionevole! (prosegue) Ma... c'è... un ostacolo ancora... (svelto a Giuseppe) Prendete un altro gigaro! (gliel'offre).

Giuseppe Grazie, signore!

Kurt         (s'avvicina all' uscio della propria camera da letto) La signora ha l'abitudine di venire spesso a vedere se dormo o no. Se anche stasera facesse così sarei perduto...

Giuseppe (assorto nella contemplazione dei suoi sigari) Oh! che gusto!...

Kurt         (interrompe) Che dite?

Giuseppe Che gusto, fumare questi sigari!...

Kurt         Ah!

Giuseppe (con interesse) Come potrei aiutarla, signor professore?

Kurt         Ora vi dirò... Dovreste indossare uno dei miei pigiama e coricarvi nel mio letto...

Giuseppe (stupito) Io?!

Kurt         Qualcuno deve occupare il mio posto. Solo così potrò essere tranquillo...

Giuseppe Sì... ma... se...

Kurt         La signora non entrerà in camera. Se per caso lo facesse e vi domandasse: «Dormi, tesoro?», risponderete...

Giuseppe Sì.                                                                  

Kurt         No!... Russerete forte. Così! (gli fa sentire). 

Giuseppe Come comanda, signor professore!

Kurt         (battendogli sulla spalla) Caro Giuseppe, vi sarò proprio riconoscente...

Giuseppe E se dormissi sul serio, tanto meglio: ho il vizio di russare anch'io!

Kurt         Ah sì? Bene! Siete proprio un brav'uomo! (Giuseppe s'inchina per ringraziare) E non abbandonerete il vostro posto, finché non sarò tornato a casa.

Giuseppe Farò il mio dovere!

Kurt         Siete un cameriere modello, Giuseppe! Qua la mano! (gli tende la mano).

Giuseppe (commosso, gliela stringe) In casi simili, noi uomini dobbiamo essere alleati!

Kurt         (scuotendogli la mano) Saldo e fedele: ecco il vostro dovere! Domani, poi, vi darò un'intera scatola di sigari. Ma silenzio, con tutti, mi raccomando. Sapete: un gentiluomo gode e tace...

Giuseppe (ripete come per ficcarselo bene in testa) Un gentiluomo gode e tace...

Kurt         (origliando) Ecco mia moglie! Prendete quella tazza e sparite. Al momento opportuno, suonerò.

Giuseppe scompare con la tazza dalla comune.

Kurt         (solo, canterella una canzonetta. Poi si sovviene improvvisamente) Per carità, devo sentirmi male! (spegne il lampadario centrale)

Luce blanda. Kurt si getta sul divano, si copre tutto con una coperta. Ilse e Thea dalla comune seguite da Emmy che reca due scatoloni. Thea indossa una pelliccia. Ilse ha lasciato la sua in anticamera. Emmy posa gli scatoloni ed esce.

Ilse           (allegra) Eccomi qua, tesoro!

Kurt si alza avviluppandosi nella coperta.

Ilse           (stupita) Cos' hai?

Kurt         (con voce flebile) Oh! nulla... (scorge Thea) Oh, buona sera, signora....

Thea         Buona sera, caro amico!

Ilse           (pronta) Thea ha voluto accompagnarmi. Pensa, mette a mia disposizione due stupendi costumi.        

Thea         Lei, come marito, dovrà giudicare...

Kurt         Cosa posso capirne, io?  D'altronde... (s'interrompe, come se dominasse un forte dolore fisico).

Thea         Cos'ha?

Ilse           Ti senti male?

Kurt         No, no! (posa, tremando, la coperta).

Ilse           Kurt, tu stai poco bene. Lo vedo dal tuo viso.

Kurt         No.

Ilse           Non mentire. A me non puoi nascondere nulla.

Kurt         Ebbene, sì... sto male!

Ilse           Così, ad un tratto?

Kurt         E' cominciato appena te ne sei andata.

Ilse           Dove?

Kurt         Allo sto... alla testa! Un mal di capo da impazzire... qui nel cervello...

Ilse           Non ne soffri mai!

Kurt         Fosse soltanto mal di capo! E' un malessere  generale. (indica la tazza di tè) Vedi, non ho bevuto nemmeno il tè!

Thea         Prenda un po' di aspirina e si  riposi un momento. (ad Ilse) Sceglieremo noi...

Kurt         (titubante) Temo che sia inutile...

Ilse           Perché?

Kurt         Mia  cara, mia buona Ilse, mi rincresce tanto, sai, ma forse dovremo rinunciare al veglione.

Ilse           (con sincera delusione) Credi?

Kurt         Sapessi quanto mi dispiace! Ero tanto felice...

Ilse           Ed io...?!

Thea         (a Kurt)  Aspetti   a  vedere   come si sentirà fra un' oretta.

Kurt         Peggio, certo! Sono emicranie dovute a disturbi di stomaco. Forse ho mangiato qualcosa che m' ha fatto male. Anche Giuseppe si sentiva  poco bene e m'ha chiesto il permesso d'andare a letto.

Ilse           Fammi vedere la lingua.

Kurt         No; davanti a Thea, no!

Ilse           (commossa)  Si  vergogna per te! (allegra) Temo che Kurt nutra per te un amore segreto...

Kurt         (sconcertato) Tu... tu... sai che non sono di quei malati immaginari...

Thea         (ridendo) Speriamo bene!                                  

Kurt         Però soffro come un cane!

Ilse           Vuoi che chiami un medico? (s'accosta al telefono).

Kurt         (prendendola per un braccio) No, è inutile. Niente di grave. Ho bisogno soltanto di coricarmi!... Ma non un'oretta, qui, sul divano... Ho bisogno di stare a letto tutta la notte...                                     

Ilse           Allora... (con tono rassegnato) Vuol dire che rinunzieremo al veglione.

Kurt         (sommessamente) Scusami.                             

Ilse           (afflitta) Non sei carino, però!                          

Kurt         (con rimorso) Lo so... è una vera cattiveria...

Ilse           (bonaria) Adesso esageri...                                

Thea         Caro Kurt, lei ha una mogliettina ideale, docile, ragionevole. Con me, non se la caverebbe tanto facilmente...                                                                    

Kurt         (pronto) Ma avrai la tua ricompensa, tesoro! Domani si va al teatro, giovedì al cinematografo. Sabato, Martino organizzerà una gita...                         

Ilse           (stupita) Che c'entra Martino?

Kurt         (svelto) Si dia da fare un pochino lui. Che amico è, altrimenti?

Ilse           Ne sarò felice, perché Martino mi è simpaticissimo.

Kurt         Mi pare che esageri!                                    

Thea         Niente affatto! Trovo che Ilse ha perfettamente ragione.                                                                   

Kurt           (sconcertato) Ma... non so...

Ilse           Per ora pensa soltanto a guarire. Non trattenerti di più con noi. Mettiti nel tuo lettino.                       

Kurt         Se permettete, allora, mi ritiro... (a Thea) Grazie per la sua gentilezza.

Thea         Le pare? Auguri...                                       

Kurt         Grazie. (va in camera sua, camminando curvo dal dolore).                                                             

Ilse           (gli grida)  Aspetta! Ti porterò il tè.  (prende la tazza. A Thea) Speriamo che non si ammali gravemente!...

Thea         Fa' il piacere! Gli uomini esagerano sempre!

Ilse           (con voce tremante) Credi?

Thea         Ti si direbbe sposata  da  cinque  giorni, e non da cinque anni!

Ilse va con la tazza di tè nella stanza di Kurt.

Thea         (stacca il ricevitore del telefono) 12-66... Sì, parla la signora Thea... Mi dispiace tanto, ma stasera non vengo al veglione. il marito della mia amica s'è sentito male, tutto ad un tratto. Così loro due restano a casa, e io non ho voglia di andar sola... Cosa?... Venir di nascosto con la mia amica? Ma lei non lo farà mai!... Perché!... Ah! Non c'è obbligo di togliersi la maschera... Può darsi che questo la persuada... Sì, sì... Benissimo! Arrivederci! (riattacca il telefono).

Ilse           (riportando il tè) Non vuol prender nulla! E, per di più, in camera c'è un tale puzzo di tabacco che quasi stavo per svenire... (sospira) Riprenditi i tuoi scatoloni... mi dispiace che ti sia scomodata per nulla. (riordina il divano).

Thea         Peccato! Son certa che il costume da geisha ti sarebbe andato benissimo!

Ilse           Credo che avrei fatto un figurone!

Thea         Ci saremmo divertite un mondo!

Ilse           (stupita) Come? Saresti venuta anche tu?

Thea         Certo.

Ilse           Non me l'avevi detto; perché?

Thea         Volevo prenderti un po' in giro al veglione! Conoscendo il tuo costume, t'avrei stuzzicata, senza che tu lo potessi indovinare  che ero io. (ride e osserva Ilse).       

Ilse           E' stato proprio un contrattempo noioso! (contempla il fuoco del caminetto).

Thea         (vivace) Sai cosa si fa? Vieni con me!

Ilse           Dove?

Thea         Al veglione...

Ilse           Senza mio marito, in un posto simile?

Thea         Mi sembra giusto il caso di andarvi senza marito. Soltanto così ci si diverte sul serio...

Ilse           Figurati Kurt!

Thea         Nessuno glielo dirà mai...

Ilse           E io dovrei... No, no... impossibile...

Thea         Che esagerazione! Non è un delitto, scusa! Mi giudichi così leggera?

Ilse           Oh, no!

Thea         E dunque...?! Sono divorziata, ma al giorno d'oggi, ogni donna che si rispetti, lo è almeno una volta...

Ilse           Io no...

Thea         Sei una rara eccezione! E poi, non si sa mai! In genere il matrimonio è la tomba dell'amore.

Ilse           Finiscila!

Thea         (ridendo) Giusto oggi, difendevo con successo questa tesi! Ma a parte gli scherzi. T'assicuro che non ti proporrei mai una cosa ch'io non potessi, poi, giustificare dinanzi a Kurt. Ne dubiti?

Ilse           No, no...

Thea         Bisogna andar soli, a queste feste. Allora soltanto si torna a casa contenti...

Ilse           Se incontro conoscenze, sono rovinata!

Thea         Chi potrebbe riconoscerti, sotto la maschera? Non c'è obbligo di scoprirsi. (allettante) E poi, io a questi balli ho sempre una qualche graziosa avventura...

Ilse           (adescata) Ah, sì?  

Thea         Oh! episodi passeggeri, s'intende! L'incontro con qualche maschera simpatica. Basta scambiar dieci parole per capire se si tratti d' un vero uomo di mondo o d' un bifolco...

Ilse           E allora?

Thea         Allora... secondo i casi, accetti o rifiuti...

Ilse           E poi?

Thea         Si beve un po' di champagne assieme. Si stringe amicizia.

Ilse           E' un gioco pericoloso, mi pare!

Thea         Ma scusa. Per qualche coppa di champagne, non succederà  il finimondo! Tu sei protetta dalla maschera e, se il corteggiatore  diventa impertinente,  dici di ritirarti per un momento e non ti fai più vedere.

Ilse           (quasi cedendo) A sentirti, mi viene una gran voglia!

Thea         (le si accosta, affettuosa) Figliuola mia, anche i  matrimoni migliori hanno necessità d'esser rinfrescati ogni tanto. E l'aria nuova deve venir dal di fuori, t'assicuro. La donna moderna dimostra d'esser fedele non con la costanza, ma con la sua vivacità.

Ilse           Questa è nuova! Però, c'è un po' di vero.

Thea         Poche donne lo comprendono, purtroppo. I mariti poi non lo capiscono affatto. Ma già, gli uomini sono sempre arretrati!

Ilse           Sarà come  dici, cara,  ma intanto come potrei venir via?

Thea         Nulla di più facile! Tuo marito è a letto. Il cameriere pure. Restano le donne.

Ilse           La cuoca è libera fino a domani.

Thea         Meglio così.

Emmy       (entra dalla comune con un vassoio) Oh! scusino... (posa il vassoio, va in camera d'Ilse).

Ilse           C’è Emmy...

Thea         Le dirai che vai a letto e che può coricarsi anche lei. E quando tutti riposano beatamente, sgusci via col tuo bel costume e vieni a prendermi a casa...

Ilse           Kurt potrebbe svegliarsi e mettersi a leggere...

Thea         Lascialo leggere!

Ilse           E se, prima di riaddormentarsi, viene a fare una capatina in camera mia?... E' una nostra abitudine...

Thea         (stupita) Davvero?

Ilse           (pronta, come se le balzasse in testa una!dea) Ah!

Thea         Che c'è?

Ilse           (meditando) Pensavo... La visita è sempre brevissima, per non disturbare chi è già addormentato. Se si potesse aggiustare il letto in modo da farlo sembrare occupato...

Thea         Mettici dentro qualcuno. Emmy, per esempio! Ha una figuretta graziosa... E' vero che non ha i capelli come i tuoi...

Ilse           Di notte porto sempre una cuffietta: piace a Kurt.

Thea         Benissimo! Dovrai però dirle la verità.

Ilse           Ho fiducia in lei... (ferma) Sono decisa!

Thea         Brava! Vedo che  il  matrimonio non t'ha ammuffita del tutto...

Ilse           Aspetta quando avrò preso lo slancio!...

Thea         Ti slancerai stasera, e ti gioverà, credimi! Adesso me ne vado e t'aspetto al più presto...

Ilse           D'accordo!                                                        

Thea         Ciao, cara!

Ilse           Ti accompagno.

Escono dalla comune.

 

Kurt ficca la testa nello spiraglio della sua porta. La ritrae, appena sente il rumore  nella  stanza  di Ilse.

Emmy       (entra dalla porta della stanza d'Ilse, prende il vassoio, vi colloca su il servito dei tè, osserva la tazza piena di Kurt) Non ha bevuto nemmeno un sorso... (lancia un' occhiata languida verso la stanza di Kurt).

Ilse           (dalla comune) Emmy?

Emmy       Signora?

Ilse           Venite in camera mia: devo dirvi una cosa. Portate anche gli scatoloni! (via nella propria stanza).

Emmy       Subito, signora! (la segue portando gli scatoloni).

Breve pausa.

Kurt         (Guarda cautamente, dopo aver socchiuso la porta. Entra in vestaglia. S'è legato un asciugamano attorno al capo. Si guarda attorno, esitante) Speriamo che possa svignarmela in santa pace. Dormirà, Ilse? (s'avvicina alla stanza d'Ilse).

Ilse           (apre nel medesimo tempo la porta. Entra) Tu qui, Kurt? Volevi qualcosa?

Kurt         (sconcertato) No... sì...!o...

Ilse           Come ti sei conciato!

Kurt         Speravo che mi giovasse, ma non serve a nulla... perciò venivo a chiederti un sonnifero.

Ilse           (rianimata) Ah! sono contenta...

Kurt         (confuso) Che dici!

Ilse           Eh!... sì... sono contenta d'aver ancora due pastiglie. (chiama) Emmy, portatemi il veronal: è nel cassetto del comodino.

Kurt         (inquieto) Emmy è in camera tua?

Ilse           Sì... deve cucirmi una cosetta.

Kurt         Ci vorrà ancora molto?

Ilse           Oh! non credo... (impensierita) Perché me lo chiedi?

Kurt         (impacciato) ...Così...

Emmy       (Entra, scorge, stupita, Kurt così aggiustato. Porge il tubetto a Ilse ed esce).

Kurt         Speriamo che poi non ti dimentichi di spegner le luci qui. (L'orologio batte le dieci. Kurt e Ilse ascoltano nervosi).

Ilse           Non preoccuparti di queste piccolezze! Meno male che sono le dieci.

Kurt         Perbacco! Già le dieci...

Ilse           (gli dà il sonnifero) Prendi tutte e due le pastiglie; dormirai come un ghiro.

Kurt         (commosso) Grazie, tesoro! La tua premura è commovente!

Ilse           (ritraendosi imbarazzata) Ti pare?

Kurt         Vai a dormire anche tu?

Ilse           E dove vuoi che vada?

Kurt         (con rimorso) Ah, piccola mia, se sapessi...

Ilse           (impaurita) Cosa?

Kurt         ...quanto... quanto mi sento male!

Ilse           (con rimorso) Ti terrò un po' di compagnia.

Kurt         (riprendendosi) No, no. Ora prendo il sonnifero.

Ilse           Bravo! e non riempire la stanza di fumo,

Kurt         Non temere... E non disturbarmi mentre dormo, mi raccomando!

Ilse           Sta' tranquillo!

Kurt         (dolce) Buona notte, tesoro mio! T'auguro una bella dormita, di quelle profonde, sai?

Ilse           Anch'io, amore! (si stringono a lungo la mano) E auguri di guarigione!

Kurt         (affettuoso) Grazie, altrettanto...

Ilse           Ma io sto benissimo!

Kurt         Ah! già. Volevo dire, non hai bisogno del sonnifero?

Ilse           Ma Kurt?...

Kurt         Ah! non comprendo più nulla! (va nella sua stanza).

Ilse lo segue con lo sguardo. Afferra cauta la maniglia della porta di Kurt. Poi si ritrae svelta in camera sua.

Kurt         (Ritorna. Tira la tenda dinanzi alla porta d'Ilse. Poi suona il campanello. Deciso) Chi non osa non vince!

Giuseppe entra dalla comune, in maniche di camicia e pantofole.

Kurt         (gli dà la fascia che teneva attorno al capo). Pronti! legatevi la fascia intorno alla testa. Spogliatevi, coricatevi nel mio letto, spegnete subito la luce... (si toglie la vestaglia) Presto, la mia giacca!

Giuseppe scompare a sinistra. Ritorna subito con la giacca che fa indossare a Kurt.

Kurt         Avete capito bene, tutto? (gli dà la vestaglia).

Giuseppe Non abbia timori, professore, (s' avvia a sinistra).

Kurt         Un   momento!... No... no... nulla!... Andate!...

Spinge  Giuseppe  nella  propria   stanza.   Chiude   la porta.  Manda   un  respiro di  sollievo. S'avvia svelto. Si ferma un minuto dinanzi all'uscio d'Ilse.

Kurt         (incrocia le mani, le solleva in tono supplice)

Perdonami, tesoro!   Non  lo  farò mai più... La colpa è tutta di Martino! (lancia   un  bacio  con  la  mano  e scompare dalla comune).

Breve pausa.

Ilse esce dalla sua stanza. Origlia all'uscio di Kurt.Piega il capo soddisfatta. Ha già indosso il costume da geisha e in testa una parrucca da giapponese. Ritorna verso la propria porta e chiama.

Ilse           Emmy!

Emmy entra. Indossa un'elegante camicia da notte. in testa una deliziosa cuffiettina della padrona.

Ilse           (Esaminandola. Soddisfatta) Davvero vi si potrebbe scambiare per me!

Emmy       (con fierezza e contentezza) Poco fa quando mi sono specchiata l'avrei creduto!o stessa!

Ilse           Se il gioco riesce, vi regalo la camicia  da notte.

Emmy       (felice) Oh!

Ilse           Un minuto! (Corre nella propria stanza. Ritorna con uno spruzzatolo. Ne cosparge Emmy).

Emmy       Uh! che buon odore.

Ilse           «Mistero». E' il mio profumo preferito. Piace tanto anche al signore... Così l'inganno è completo...

Emmy       (fiutando) Direi anch'io!

Ilse           (indicando un nastro della camicia) Legate questo nastro! Mio marito potrebbe notarlo.

Emmy       Certo, signora! (lega il nastro).

Ilse           (depone il profumo sul tavolo) Ed ora vado! Il mantello, presto!

Emmy va a prenderlo nella stanza d'Ilse. Lo reca insieme con una bautta di pizzo nero e un ombrello di carta giapponese. infila il mantello alla padrona.

Ilse           (mettendosi la bautta) Coricatevi e spegnete la luce.

Emmy       Sta bene. (spegne la lampada sul tavolo presso il divano).   

Ilse           Buona notte, Emmy.

Emmy       Buona notte, signora! (va nella camera di Ilse).

Ilse           (con un'occhiata verso la camera di Kurt) Povero amore mio! Quanto più volentieri ci sarei andata con te... Ma Thea ha ragione : bisogna farlo per rinsaldar la fedeltà!

Esce decisa dalla comune. Spegne la lampada sul tavolino vicino. Breve pausa. Poi si sente l'eco d'una musica suonata per strada da un corteo di maschere.

Emmy socchiude la porta della stanga d'Ilse ,lasciando filtrare una pallida luce rosea. La porta rimane aperta. Essa ascolta la musica che si avvicina.

 

Emmy        Che sarà?

 

Corre incuriosita alla finestra, scosta la tenda: n riflesso lunare penetra nella stanza. Nevica. Essa guarda attraverso! vetri il corteo che sta passando. Se ne odono le grida e le risate.

Emmy        Oh! Che bella mascherata!...

(Si getta  sulle spalle  la coperta che sta sul divano. Apre la  porta   del  balcone. Guarda. Le vengono lanciate stelle filanti).

Come si divertono!

(La musica s'affievolisce. Poi cessa. Si ritira. Chiude la porta. Depone la coperta)

E io, che me ne devo stare a letto! (imbronciata)  Non  ho nessuna voglia di dormire.

(Scorge la bottiglia di profumo lasciata sul tavolo da Ilse. La prende e se ne spruzza addosso)

E'un profumo fine! (Depone la bottiglia. Guarda l'uscio di Kurt)

Chi  sa  se  dorme già, il padrone?.., E' così caro!... Se sapesse quanto  bene  gli  voglio!...

(origlia alla porta di Kurt)

Se  andassi  vicino al suo letto e gli dessi un bacio in fronte?...  Poi  me la svigno... Se si desta, penserà che è la signora...

(esita un po', quindi, decisa)

Ebbene, ci vado! 

(Socchiude  l'uscio, spia nella stanza, sente russare. Commossa)

Sentilo! Russa... Oh! che amore...

(Avanza in punta di piedi nella camera di Kurt.  Si ode un piccolo grido. In lontananza torna a sentirsi una musica).

FINE DEL PRIMO ATTO


ATTO SECONDO

La  stessa scena, il mattino seguente. Dalla finestra entra il sole; nel caminetto un debole fuoco.

All'alzarsi del sipario, Giuseppe, con una giacca a righe, prende la bottiglia del profumo e la posa sul caminetto. Poi stende con impeto una tovaglia e l'assesta. Si vede dal viso che è allegro. Dalla comune entra Emmy in grembiale col vassoio della prima colazione. Anche il suo volto è raggiante. Si ferma presso la tavola a sinistra e guarda beata l'uscio della stanza di Kurt. Giuseppe guarda, come lei, quello della stanza di Ilse. L'orologio suona le nove, Giuseppe ed Emmy sospirano di gioia, prima lei in tono acuto, poi lui in tono profondo.

Emmy       Giuseppe, mi sembri molto soddisfatto... Che c'è di nuovo?

Giuseppe (sorride compiaciuto) Mah!... (posa il giornale sul tavolo e strappa il foglio del calendario. Si vede la data : 27 febbraio).

Emmy       (apparecchiando) Hai dormito bene?

Giuseppe (aiutandola) Benissimo.

Emmy       Anch'io. (osservandolo) Non ti sta male codesta aria contenta. Sai che sei piuttosto un bel ragazzo?

Giuseppe Ti pare? (guarda l'uscio di Ilse).

Emmy       Non me n'ero mai accorta.

Giuseppe Ne sono lusingatissimo. Però non sei la prima a scoprirlo...

Emmy       Oh!

Giuseppe (mordente) Se ti dicessi che... (scrolla il capo) No, non posso dirti nulla.

Emmy       (sprezzante)  Del  resto, non me ne importa affatto. (canticchia una canzonetta allegra).

Giuseppe Se non sbaglio sei di buon umore anche tu.

Emmy       Già.

Giuseppe   Ieri  mattina invece,  quando  ti  parlai del matrimonio fra domestici...

Emmy       Molto in generale...

Giuseppe   Io approvavo...

Emmy        Ed io no.

Giuseppe Oggi ti dò ragione.

Emmy       Ho  altre  aspirazioni, io.  (guarda l'uscio di Kurt).

Giuseppe Bisogna vedere se diventano realtà.

Emmy       In quanto a questo, lascia fare a me.

Giuseppe Certo sei una bella ragazza, non sei affatto sciocca...

Emmy       Tutti codesti complimenti sono inutili

Giuseppe E hai una lingua... Ma se incontri unbrav'uomo, chi sa?

Emmy       Se potessi dirti certe cose... ma non posso dirtele.                                                                       

Giuseppe E allora, teniamo ognuno i nostri segreti.

Emmy       (altera) I miei sono certo più interessanti dei tuoi.                                                                       

Giuseppe (ironico) Riterrei il contrario!

Kurt         (dalla comune in abito da passeggio, allegro e gioviale) Buon giorno!

Giuseppe ed

Emmy       Buon giorno, signor professore.

Kurt         (tanto per parlare) Che tempo fa? (guarda dalla finestra) Bella mattinata! Dianzi, quando... (Si ferma e si toglie la giacca. Giuseppe tossisce con intenzione. Kurt, riprendendosi) Ieri sera, quando sono rincasato, c'era un nebbione... (dà la giacca a Giuseppe) Il pigiama, Giuseppe. (Giuseppe esce da sinistra) Che avete, Emmy? Sembrate trasfigurata. Avete vinto alla lotteria?

Emmy       (lo fissa raggiante) Quasi.

Kurt         (stupito) Come?

Emmy       A ogni  modo, sono felice come se avessi vinto.

Kurt         Ne ho piacere.

Giuseppe rientra con un' elegante giacca da pigiama.

Emmy       Posso portare la colazione?

Kurt         (indossando la giacca) Sicuro! Ho appetito. (Emmy esce dalla comune, dopo avergli lanciato un'altra occhiata piena di ardore. Kurt a Giuseppe, stupito) Che cos' ha quella ragazza?

Giuseppe (un po' impacciato) Non saprei. Forse ha buone notizie. (Kurt mangia un crostino).

Kurt         Ah, sì? (a Giuseppe, confidenziale) Tutto è andato bene?

Giuseppe Senza il minimo incidente. Meno male che il signor professore non è rientrato più tardi. Appena sono tornato in camera mia, Emmy è uscita dalla sua. (si china per accendere il fuoco del caminetto).

Kurt         La seduta è stata un po' lunga... il portone era già aperto quando sono rientrato. Per fortuna non ho incontrato nessuno.

Giuseppe Si è divertito, signor professore?

Kurt         Assai! Ho ballato...

Giuseppe Con! colleghi dell'Università?

Kurt         (sconcertato) No, no... ma dopo siamo andati in un caffè, dove si ballava, e allora...

Giuseppe Capisco.

Giuseppe   Sarà un po' stanco, immagino.

Kurt         Oh no; sono fresco come una rosa. Di tanto in tanto bisogna  passare una notte bianca: fa bene alla salute. (sbadiglia sommessamente).

Giuseppe Anch'io mi sento benissimo quando faccio una notte di baldoria,

Kurt         Allora, oltre la scatola dei sigari, vi darò venti marchi di mancia, per andarvi a divertire quando avrete la vostra uscita.

Giuseppe (rialzandosi) Grazie, signor professore.

Emmy       (entra con la colazione che posa sul tavolo) Spero che tutto vada bene. La cuoca non è ancora tornata...

Kurt         (gioviale) Sicché siete voi che dovete farvi onore oggi.                                                                      

Emmy       Precisamente.                                                 

Kurt         (c s.) Mangerò con più gusto.                        

Emmy       (felice) Ne sarò proprio contenta.

Ilse           (entra animata e gentile. indossa una elegante vestaglia) Buon giorno.                                            

Giuseppe ed

Emmy       Buon giorno, signora.               

Kurt         (baciandole la mano) Buon giorno, cara; hai dormito bene?                                                         

Ilse           Grazie. Ero un po' irrequieta. (gesto di Giuseppe) E tu?                                                                            

Kurt         (soddisfatto) Poco, ma bene. (gesto di Emmy)

Ilse           Ti senti meglio?                                                    

Kurt         Mi sento benissimo. il mio malessere è completamente finito.                                                           

Ilse           Questo è l'importante. (a Giuseppe che la contempla beato) Giuseppe, perché mi guardate così? Sembrate raggiante.                                                             

Giuseppe (confuso) Io? perché... perché il professore è guarito. (va in fondo alla stanza e riordina i cuscini, libri, ecc).                                                   

Kurt         (quando Giuseppe gli passa vicino, gli batte sulla spalla) Bravo ragazzo, il nostro Giuseppe!     

Ilse           (con un occhiata d'intesa a Emmy) Neanche di Emmy ci possiamo lamentare.                                 

Kurt         E chi se ne lamenta? Basta vedere come si preoc cupa del mio stomaco... Ha preparato una colanzioncina... (Emmy esce confusa dalla comune).                    

Ilse           (allegra) E allora' non lasciamola raffreddare. (siede).

                                                                  

Giuseppe fa per uscire.

                                    

Kurt         (richiamandolo) Giuseppe, prendete la scatola dei sigari.                                                             

Giuseppe Ah, già! (se la mette in tasca ed esce).

Ilse           Perché gliel'hai data?                                 

Kurt         Era quasi vuota... Ho una fame da lupo.

Ilse           E' la reazione del malessere di ieri sera, caro.

Fanno colazione servendosi tra loro.

Kurt         Già... quando per tutta la notte... non si è mangiato...

Ilse           (sorridendo) Ce ne accorgiamo la mattina.

Kurt         M'hai perdonato del dispiacere che t'ho dato ieri sera?

Ilse           Certo. Mi sono divertita molto di più.

Kurt         (stupito) Come?

Ilse           (manda giù il boccone per traverso) Ho fatto un sogno bellissimo: figurati che mi pareva di essere al veglione. E senza di te, immagina.

Kurt         Oh, in sogno, non ha importanza. Racconta, racconta...

Ilse           Le sale erano arredate magnificamente, con testoni di rose, lampade velate di rose...

Kurt         Era realmente così...

Ilse           Come lo sai?

Kurt         (manda giù il tè di traverso) Ecco... l'ho visto... (scorge il giornale) l'ho letto poco fa nel giornale. C'è tutta la descrizione... (mette in fretta il giornale in tasca) Continua.

Ilse           Oh! è cosi puerile raccontare i sogni.

Kurt         Hai detto che era tanto bello! Ti è capitata nessuna avventura in sogno?

Ilse           Sai, giravo per le sale con Thea...

Kurt         Ah! eri con Thea?

Ilse           Già, ma poi ci siamo perdute nella folla. Allora una maschera mi ha preso a braccetto.

Kurt         Un uomo?

Ilse           Direi.

Kurt         E cosa avete combinato?

Ilse           Non me ne ricordo più.

Kurt         E lo chiami un bel sogno? Cosa c'era di bello?

Ilse           Ma! sai, l'animazione della festa... tutta quell'orgia di luci e di colori... pareva che s'ondeggiasse... Poi tutto è sfumato lentamente... ma mi sento ancora cosi felice che avrei voglia di far del bene al mio prossimo.

Kurt         (subito) Anch'io, sebbene non abbia fatto nessun sogno.                                                                

Ilse           (pronta) Sarà perché ti senti bene oggi.

Kurt         (alzandosi) Può darsi! Soffrivo tanto, ieri sera. (va a prendere le bozze di stampa).                         

Ilse           Ti metti subito a lavorare? Non puoi concedermi la mattinata?

Kurt         Usciremo insieme più tardi.                             

Ilse           (lieta) E andremo a comprarmi un regalino vero?

Kurt         Concesso. Ti devo un indennizzo.

Ilse           Perché?

Kurt         Per esserti accontentata di un sogno.

Ilse           Una passeggiata di mattina ci farà bene.

Kurt         L'aria fresca giova sempre, dopo...

Ilse           Dopo che cosa?

Kurt         Dopo un disturbo come il mio di ieri sera.

Ilse           (alzandosi) Allora vado a prepararmi.

Kurt         Come vuoi, tesoro.

Ilse           (avvicinandosi) Dammi un bacio.

Kurt         Figurati! (le dà un lungo bacio ardente, ricambiato con uguale passione da Ilse).                           

Ilse           Che ardore! Sembrano i baci della nostra luna di miele! (esce e sulla soglia della camera gli manda un bacio sulla punta delle dita).

Kurt         (solo,  allegro,  accende un sigaro) Martino ha ragione: una capatina extra coniugale produce sempre ottimi effetti... in fondo, la filosofia degli scapoli ha sempre una certa morale. (entra nella propria camera).

Giuseppe (dalla comune) La posta. (posa un vassoio, con una cartolina illustrata, dinanzi al posto di Ilse e lancia un' occhiata languida verso la stanza di lei. Cava di tasca la scatola dei sigari, la contempla ed esclama) E pensare che ho guadagnato anche una scatola di sigari, (s'avvia per uscire dalla comune).    

Kurt         (rientra precipitosamente dalla sua stanza, turbatissimo) Non é possibile! E' una allucinazione! (si preme le tempie con le mani) Bisogna guardar meglio!

(ritorna di furia nella propria stanza, ma rientra subito, chiudendo l'uscio con tragica risoluzione) E' una tremenda realtà. (guarda un minuto fisso innanzi a sé, poi scorge Giuseppe, che si tiene timidamente addossato alla porta d'uscita, e gli si precipita incontro) Giuseppe?

Giuseppe Professore!

Kurt         (reciso, duro) Il mio letto  odora di «Mistero»!

Giuseppe (senza capire) Che dice?

Kurt         (urla) Il mio letto odora di «Mistero» e il mio pigiama pure!

Giuseppe (c.s.) Eh! già...

Kurt         (fuori di sé) Come «Eh, già!»...? Ieri puzzava di tabacco! Sapete quel che significa la vostra frase?

Giuseppe No!

Kurt         Non sapete cos'è il «Mistero»?... il profumo di mia moglie! (urla scalmanato) Il profumo di mia moglie!

Giuseppe (spaventato) Sì?!

Kurt         (dopo breve pausa)  E' mai possibile, Giuseppe?

Giuseppe (con voce lamentosa) Che devo dirle?

Kurt         La verità... parlate!... Giuseppe!

Giuseppe (a capo chino) Non posso... mentire!

Kurt         (con un grugnito)  Oh!...  (cerca  le  parole) E'  troppo per le mie povere forze! (piomba affranto in una poltrona, fissando il vuoto) Parlate, via!

Giuseppe (titubante, sconvolto)  Signor... pro...  pro... professore!

Kurt         (investendolo) Tacete! (tra sé) E' così orribile... che non riesco a... concepirlo, così, a un tratto... (si alza, si scuote, s'accosta  a  Giuseppe)  Guardatemi! (rude) Guardatemi, vi dico!

Giuseppe (sottovoce) Non posso!

Kurt         E' meglio, forse... Chissà quel che potrei commettere! (fa il gesto  dello  strangolamento.  Poi  con calma forzata) Ditemi com'è avvenuto.

Giuseppe Non lo so neppure io!

Kurt         (irritato) Sarete capace di raccontare cos'è successo!

Giuseppe (esitante)  Come  lei  mi aveva ordinato, mi ero messo a letto dopo aver spento la luce.

Kurt         E poi?

Giuseppe Ero mezzo addormentato, quando si apre la porta e...

Kurt         E...?

Giuseppe Ed entra la signora.                                 

Kurt         Ah!

Giuseppe S'accosta al letto e mi dà...

Kurt         Cosa?

Giuseppe Un bacio sul naso, e...

Kurt         Avanti, perbacco!

Giuseppe Faccio un balzo, l'afferro e sento che essa è in camicia da notte!...

Kurt         Nientemeno!

Giuseppe Nello stesso tempo mi butta le braccia al collo e...                                                                  

Kurt         (salta su furioso) Basta! (poi, sordamente, contenuto) Continuate!                                                   

Giuseppe (sottovoce, scrollando il capo) No... non sta bene...

Kurt         (a pugni stretti) Ah, canaglia!...                                                                         

Giuseppe Sono innocente!

Kurt         Vi sembra di essere innocente, eh?

Giuseppe   Il professore mi aveva nominato suo rappresentante e non ho abbandonato il  mio  posto. Non ho fatto che il mio dovere!

Kurt         Bel modo di compiere il proprio dovere!       

Giuseppe E non ho tradito nulla.

Kurt         (con sospetto) Cosa volete dire?

Giuseppe Non ho pronunziata una parola. La signora sussurrava: «Dimmi qualcosa, tesoro!». Ma siccome scuotevo il capo, in silenzio, se ne ritornò via zitta zitta, com'era venuta!

Kurt         (quasi fra sé) Sarà per questo che gli hanno rilasciato quegli ottimi benserviti...                           

Giuseppe (modesto) No, non per questo!

Kurt         (con tono di padrone) E' così che ricambiate la fiducia?

Giuseppe Ho agito secondo i suoi desideri...

Kurt         Ma queste cose non le desideravo certo! (Gira per la stanza, guarda la porta d'Ilse. Poi sottovoce a Giuseppe) Da quando mia moglie vi ha... notato?

Giuseppe Non so... La signora è stata sempre gentile con me. Ma fino a questo punto, però!... non me lo sarei mai aspettato.

Kurt         Nemmeno io! (freddo e severo) Ad ogni modo, non ho più bisogno dei vostri servizi! (scattando) E rimettete a posto la scatola dei sigari! (s'appoggia al caminetto).

Giuseppe (obbedisce, poi a mezza voce) Ben mi sta! Perdo sempre i buoni posti per delle storie simili...

Kurt         Che storie?

Giuseppe   Io mi sacrifico per i padroni...

Kurt         Si sacrifica, poverino!

Giuseppe E per compenso, mi caccian via...

Kurt         Vi è successo altre volte?

Giuseppe Sì, però mai come adesso!

Kurt         Infatti è un colmo! (cupo  fra sé)  E in certo modo, sono colpevole anch'io...

Giuseppe (modesto) Non voglio far nessun rimprovero al professore...

Kurt         Troppo buono!

Giuseppe (accostandosi) Come dovevo contenermi, scusi? Se mi fossi fatto riconoscere, avrei svelato tutto l'imbroglio!

Kurt         Sì... sì... ma...

Giuseppe La signora sarà entrata credendo che ci fosse il professore...

Kurt         Penso anch'io...

Giuseppe Forse lo crede ancora...

Kurt         Macché! Mia moglie mi conosce troppo bene, perché... eh... via...

Giuseppe (con sincero rammarico) Dio mio, non mi fossi mai coricato in quel letto!

Kurt         (con tono eguale) Non fossi mai andato al veglione!...

Giuseppe (stupito) Dove?

Kurt         (villano) Che ve ne importa? (tra sé sdegnato) Ah! quel Martino con le sue idee amorali!... (guarda l'uscio d'Ilse) Chi l'avrebbe mai detto?...

Giuseppe (pietoso) Mi fa proprio dispiacere, sa?

Kurt         (furioso) Finitela! Cosa cercate ancora qui? Riunite la vostra roba e andate al diavolo...

Giuseppe (offeso) Sì... sì... me ne vado... (Si avvia verso la comune. Si ferma, in tono di protesta) Non entrerò mai più al servizio di gente sposata. Sembrano case di matti! (esce).                                                 

Kurt         (lo segue con lo sguardo, poi voltandosi verso la stanza di Ilse) E ora... (Va verso la stanza di lei. S'ode bussare alla comune) Che c'è?

Emmy       (entra, civettuola) Scusi, il tappezziere desidera parlarle per le tende dello studio...

Kurt         (semidistratto) Il tappezziere?! (passando, si ferma presso Emmy, la guarda con dolore) Ah! cara Emmy!... (Sospiro profondo. Poi esce svelto dalla comune).

Emmy       (stupita lo segue con lo sguardo) Cos'ha? Timidezza o rimorso? (poi, amorosamente) Oh Dio, quant'è caro! (sparecchia).                                           

Ilse           (entra vestita da passeggio) Meno male che è andata liscia!                                                   

Emmy       Meravigliosamente, signora! (la guarda imbarazzata).                     

Ilse           (Legge in fretta la cartolina illustrata. La depone) Ha fatto proprio bene a mio marito il restarsene tranquillo a casa. Sembra rinato...                              

Emmy       (col vassoio in mano) Oh, sì...

Ilse           Ad ogni modo, io sono molto felice, oggi...

Emmy        Io pure! (esce dalla comune).

Ilse           (chiama nella stanza di Kurt) Kurt! Amore... (non ottiene risposta) Come? non è in camera sua? (apre la  porta,  fiuta)  C'è  odore  di «Mistero» qua dentro, invece che di tabacco!

(Entra. S'ode un lieve grido. Ritorna in scena, sconvolta, tenendo in mano un nastro strappato dalla  camicia da notte)

Non è possibile! (osserva il nastro, ammutolita. Si precipita dalla comune, chiama, tutta eccitata) Emmy... Emmy...

Emmy entra spaventata.

Ilse           (tendendole il nastro sotto il naso) Riconoscete questo nastro?

Emmy       No.

Ilse           Andate a prendere la mia camicia da notte. Quella che avete indossato voi.

Emmy       (impaurita) Sissignora! (va in camera d'Ilse).

Ilse           (disperata) E' inconcepibile! (soffoca il pianto).

                  Emmy torna con la camicia.

Ilse           (gliela toglie di mano, mostra il posto da cui è stato strappato il nastro) Riconoscete il nastro adesso?

Emmy       (esitante) Sembra che... qui... sia stato strappato!

Ilse           Ah! sembra? E' stato strappato! E sapete dove l'ho trovato?

Emmy       No!

Ilse           Nella camera da letto di mio marito! Fra le lenzuola!

Emmy       (debolmente) No?!

Ilse           Com'è che si trovava là, voglio saperlo!

Emmy       Vorrei saperlo anch'io...  

Ilse           Ah! siete cosi sfacciata?... E poi, andate a sentire come la stanza odora di «Mistero»!

Emmy       Di che cosa?

Ilse           Di «Mistero», del mio profumo! Quello con cui iersera vi ho spruzzata.

Emmy       Ah! santo Cielo...

Ilse           Confessate adesso?

Emmy       Quando si è così iettate...

Ilse           Sicché stanotte voi... eravate... là dentro?... (indica la stanza di Kurt).

Emmy       (confessando) Sì.

Ilse           (a denti stretti) Ah!... Svergognata!...

Emmy       Signora!

Ilse           Dovrei dirvi: «Anima fedele»?

Emmy       Questo no, ma la signora esagera...

Ilse           Vorreste farmi credere di avere giuocato a scacchi, là dentro?

Emmy       A scacchi no... però...

Ilse           Non provate a burlarvi di me!

Emmy       E' stata la prima volta ieri...

Ilse           (acre) E sarà anche l'ultima.. (indagatrice) E' molto tempo che mio marito vi corre dietro?

Emmy       Macché! Se non ci fosse stata la combinazione...

Ilse           Ah!? La combinazione della mia uscita di ieri sera, eh? Per una volta che mi concedo uno svago. Ed io che mi fido di voi! Ne avete ben profittato, non c' è che dire... Avanti, parlate!

Emmy       Se la signora non mi fa parlare...

Ilse           Ma se io sto zitta! Avanti...

Emmy       (esitante) Io... io volevo...                                 

Ilse           (severa) Cosa volevate?

Emmy       Ho molta simpatia per il... padrone... e... e... volevo dargli un bacio in fronte...

Ilse           Vergognatevi!... E cosa avete fatto?

Emmy       Sono entrata in camera sua... credevo che avesse preso il sonnifero e dormisse profondamente, senza potersi accorgere di nulla.

Ilse           (acre) E invece, se n' è accorto?

Emmy       Altro che! Sebbene avesse la testa fasciata...

Ilse           E poi?

Emmy       Poi... cosa vuol farci?

Ilse           (fuori di sé) Questo è troppo!                         

Emmy       (semplice) Questo è tutto!

Ilse           (c.s.) E mi pare che basti!

Emmy       Se avessi potuto prevedere...                          

Ilse           Già... quando si trova... un degenerato come lui...

Emmy       Degenerato?

Ilse           Sì... un essere fiacco, che cede alla prima tentazione! Cosa ne potevate sapere voi?

Emmy       (con sincero rimpianto) Fosse rimasta  qui lei, signora!

Ilse           La colpa è mia?! (quasi fra sé) Mi vien voglia di prendermi a schiaffi! Già; quando si ascoltano i consigli di un' amica scervellata, che non cerca che i divertimenti!... (ad Emmy) Questo però non giustifica la vostra condotta... Ne ho abbastanza di voi. Siete licenziata!...

Emmy       (supplichevole) No... per favore...

Ilse           Vorreste rimaner qui, dopo quello che è successo?

Emmy        Io... io sono... una ragazza onesta...

Ilse           Si vede!... (furiosa) Via! (le tira dietro la camicia da notte).

Emmy s'avvia svelta verso la comune. Si imbatte con Kurt e gli cade quasi fra le braccia.

Kurt         (sbalordito) Che succede?

Ilse           (su tutte le furie) Lasciala! (ad Emmy) Uscite!

Emmy esce piangendo forte, con la camicia in mano.

Kurt         Cos' è accaduto?

Ilse           (aspra) E me lo chiedi?

Kurt         (attonito) Perché no?

Ilse           (indica la porta di sinistra) Che è successo stanotte in quella camera?

Kurt         E' quel che vorrei sapere da te!

Ilse           Hai avuto paura quando te l'ho chiesto!

Kurt         (freddo) Non mi è parso!

Ilse           A me, sì!

Kurt         Come vuoi...

Ilse           Bada, Kurt! So tutto...

Kurt         (con impazienza crescente) E parla, allora! Senza troppe storie... Dopo parlerò io!

Ilse           (attaccandolo) Tu mi hai tradita, stanotte, con Emmy!

Kurt         (fissandola) Cosa?

Ilse           Non mentire! So tutto...

Kurt         (battendo il pugno sul tavolo) Corpo di mille diavoli!

Ilse           (sbalordita) Cos'hai?

Kurt         Senti: di gente sfacciata ne ho vista; ma come te, mai!

Ilse           Vuoi negare, forse? Dopo tutte le prove che ho...

Kurt         Ma che prove d' Egitto! Cerchi solo di mascherare la tua colpa.

Ilse           (sbalordita) Che dici?

Kurt         Vedi? Ora hai avuto paura tu!

Ilse           Lo credo, a sentir queste storie!

Kurt         (con ironia superiore) Mia cara, ti sei sbagliata, se hai creduto di trovare uno scemo...

Ilse           (beffarda) Ah! Ah!

Kurt         E ci ridi pure, brutta svergognata!

Ilse           (colpita, senza capire) Kurt, bada come parli!

Kurt         Parlo come meriti. Nella tua incoscienza hai tentato di cambiare le carte in tavola: non sono io che ho tradito te, ma sei tu che invece hai tradito me.

Ilse           (con improvvisa calma) Sei impazzito?!

Kurt         Quasi! Mia moglie, di cui ero così fiero, per la quale avrei messo la mano sul fuoco, farmi questo!

Ilse           Ma si può sapere cosa dici?

Kurt         (parla con la faccia rivolta alla finestra) Se il destino vuol regalare le corna a un galantuomo, che almeno vengano da una persona della sua stessa classe sociale, non da un miserabile servitore.

Ilse           Da chi?

Kurt         (si volta furente) Da Giuseppe!

Ilse           (fissandolo, poi commossa) Io e Giuseppe, dici? Kurt, devi essere ammalato. Ti arrabbi senza motivo!

Kurt         Io mi arrabbio? Sono calmissimo, corpo di mille bombe. (si avvicina a sinistra).

Ilse           (spontanea) Ora capisco... (marcato) Vedendoti scoperto, non hai saputo trovare altro che incolparmi di un'infamia. Non ti vergogni?

Kurt         (gridando) Dovresti vergognarti tu.

Ilse           Non credere d'intimorirmi. Gridi «al ladro, al ladro» e il ladro sei tu.

Kurt         Tu!

Ilse           Mi hai tradita con Emmy!

Kurt         Mi hai ingannato con Giuseppe!

Ilse           No!

Kurt         Sì!

Ilse           No! mille volte no!

Kurt         Ora lo chiamo perché confessi. (s'avvia a destra).

Ilse           L'avrai pagato!

Kurt         (si ferma) Ilse!

Ilse           O lo pagherai adesso! Chi ricorre a simili mezzi per stornare i sospetti, non può aver scrupoli.

Kurt         (spaventato ma più contenuto) Sei pazza?  

Ilse           Vorresti forse insinuare che sono ammattita, adesso? (gira su e giù fremente d'ira) Anche se Giuseppe afferma mille volte quello che tu gli hai suggerito, è inutile. Sono una donna onesta!

Kurt         Voglio vedere come te la caverai.

Ilse           E' quello che voglio vedere anch'io. (trionfante) Perché io, comunque, ho un alibi.

Kurt         (senso capire) Che cos'hai?

Ilse           Stanotte non ero in casa, ma al veglione.

Kurt         Ah sì?

Ilse           Che ne dici, ora?

Kurt         Che la necessità aguzza l'ingegno. Stai almanaccando una scusa dietro l'altra; ma non attacca.

Ilse           Non sono scuse: è la verità.

Kurt         Poco fa mi hai detto che 1'avevi sognato.

Ilse           Ho mentito.

Kurt         Mentisci adesso.

Ilse           Ti giuro...

Kurt         (con forzata allegria) Non  affaticarti oltre. Se vuoi saperlo, io, ero al veglione. (ride trionfante).

Ilse           (con le mani alle tempie) Mi gira la testa.

Kurt         Come vedi, è inutile continuare a mentire. Confessi?

Ilse           Non confesso nulla.

Kurt         (ironico) Non è piacevole ferirsi  con le proprie armi, lo comprendo. (fiero) Ma la virtù trionfa sempre sul vizio.

Ilse           Bella virtù! Però è inutile star qui a litigare. Io so quello che so, e tu non riuscirai  ad imbrogliarmi... Almeno ti mostrassi pentito...

Kurt         (scoppiando) Di che cosa dovrei pentirmi?

Ilse           Non urlare così.

Kurt         Urlo quanto mi pare, Santippe

Ilse           Casanova!                                                        

Kurt         Ed hai la sfacciataggine di proclamarti una donna onesta!

Ilse           (furente) Non ti permetto di insultarmi! Trarrò le debite conseguenze dalla tua indegna condotta.

Kurt         In quanto a questo, ti precederò, non dubitare.

Ilse           Chiederò il divorzio.

Kurt         Il divorzio lo chiedo io.

Ilse           Ora torni a girare la situazione.

Kurt         E va bene: lo chiederemo tutti e due. Saremo più sicuri di ottenerlo.

Ilse           Ma il colpevole sei tu. Vedremo se i giudici mi daranno torto. (si precipita piangendo disperatamente nella propria stanza e chiude lo porta con impeto).

Kurt         Vipera! (resta un minuto senza parola, poi dice con asprezza) E stasera vado di nuovo al veglione.

(esce da sinistra).

FINE DEL SECONDO ATTO


ATTO   TERZO

La stessa scena. Nevica.

All'alzarsi del sipario, Giuseppe, in livrea, sta ripiegando la tovaglia. Ha un viso addolorato. Dalla comune entra Emmy con un piumino da spolverare. Anche lei sembra malinconica. Le undici. Emmy manda un sospiro guardando verso la stanza di Kurt. Giuseppe fa lo stesso verso la stanza di Ilse.

Emmy       Perché hai quella faccia scura?

Giuseppe Penso che tutto il lavoro che faccio ancora in questa casa è inutile. (mette da parte la  tovaglia).

Emmy       Perché?

Giuseppe Me ne vado.

Emmy       Anche tu?

Giuseppe Come? Sei licenziata anche tu?

Emmy       Sì. Oggi stesso lascio la casa. (spolvera il caminetto, scorge la bottiglietta di profumo e la prende in mano sospirando).

Giuseppe Anch'io. Cos'hai? Hai pianto?

Emmy        Ho riempito di lacrime un paio di fazzoletti.

Giuseppe Perché?

Emmy       (patetica) Non te lo posso dire.

Giuseppe (con simpatia) Perché no?

Emmy       (esitante) Non parlo volentieri di certe  cose. E ate, cosa è successo?

Giuseppe Francamente preferisco anch'io di tacere.

Emmy       Hai litigato?

Giuseppe Con lui.

Emmy       E io con lei.

Giuseppe Allora possiamo stringerci la mano.

Emmy       Ormai eravamo abituati a dividerci il lavoro da buoni compagni.

Giuseppe Stavamo proprio bene assieme.

Cessa di nevicare. L' aria si rischiara.

Kurt         (entra dalla comune col cappello e la pelliccia coperti di neve. Depone tutto. Fissa Giuseppe con severità e gli dice con tono glaciale) Siete ancora qui?

Giuseppe Scusi, volevo attendere il suo ritorno...

Kurt         (pulisce le lenti e se le mette in tasca)   Quindi ora nulla più impedisce che ve ne andiate.   (Giuseppe china il capo in silenzio)  Prima  di  lasciare  la  casa venite da me. Vi pagherò l'intero mensile.

Giuseppe        (a  bassa voce) Sì, signor professore. (quasi fra sé) Tanto siamo già al 27! (esce dalla comune).

Kurt         (a Emmy un po' più gentile) Ha telefonato qualcuno mentre ero fuori?

Emmy       Nessuno.

Kurt         (esitante) La signora è in casa?                    

Emmy       Non è ancora tornata.

Kurt         Ah! (si volta e sospira).

Emmy fa l'atto di voler parlare, però vedendo che Kurt non le bada scrolla le spalle addolorata ed esce dalla comune portando via il cappotto e il cappello di Kurt.

Kurt         (vedendo che la sciarpa che aveva al collo è stata dimenticata da Emmy su una seggiola, chiama) Emmy!

(Non ottenendo risposta la porta nella sua camera, tappandosi il naso. Poi va al telefono) 12-56... Qui il professore Schreder... E' tornato  l'avvocato Hobrecht? Non ancora?... Ma dove è andato?... Prima al tribunale poi in Corte d' Appello?... Speriamo che non vada anche in Cassazione... Cosa?... non ha parlato di Cassazione? Meno male! Gli avete detto che ho già telefonato tre volte?... Sì, sono in casa mia e l'aspetto... Grazie, buon giorno. (Posa il  ricevitore, seccato.  Siede  vicino al caminetto  e  si  asciuga  la fronte con il fazzoletto) Quando si ha bisogno d' un avvocato, non  lo si trova mai. E dire che è stato lui la causa di tutti i miei guai.

Emmy rientra dalla comune. Guarda teneramente Kurt con un viso imbronciato che a poco a poco, diventa sorridente. Avanza in punta di piedi. Gli butta le braccia intorno al collo e lo bacia.            

Kurt         (arrendevole) Ilse? (poi guarda e balza in piedi sbalordito) Emmy?! Cosa v'ha preso? Siete impazzita? (Emmy fa un gesto di supplica, poi china il capo sorridendo turbata) Come mai vi permettete di baciarmi?

Emmy       (con un'occhiata languida) Credevo... che mi fosse permesso.

Kurt         Come vi salta in mente un'idea così bislacca?

Emmy       (piano) Dopo stanotte...

Kurt         Che volete dire?

Emmy       (tra timida e civettuola) Professore... anche se ero un po' svestita...

Kurt         Svestita? E perché? (ha un lampo di intuizione) Perbacco... ora capisco tutto. Sicché eravate voi?

Emmy       (raggiante) Appunto.

Kurt         (Subito allegro. La minaccia col dito) Ah, birichina... ce la siamo goduta, eh?

Emmy       Sì, professore.

Kurt         (ridendo) Ed io che mi tormentavo il cervello a pensare chi potesse essere.

Emmy        Ero io!

Kurt         Una ragazza piena  di spirito. Siete un' assidua frequentatrice della Scala?

Martino entra svelto. Ha una cartella sotto il braccio.

Martino Che c'è di nuovo, Kurt? Mi hanno telefonato dallo studio che avevi cercato di me quattro volte, ed allora son venuto subito. (gli stringe la mano) Buon giorno.

Kurt         Buon giorno, Martino. Meno male che ti vedo. Siedi.

Emmy       (a parte) Cosa c'entrava poi la Scala? (esce crollando il capo).

Kurt         (a Martino) Un sigaro, una sigaretta?

Martino Grazie, fumeremo dopo. Prima spiegami.

Kurt         (commosso) Caro Martino, è successo un grosso guaio.

Martino (scherzoso) Colto in flagrante? La nostra scappatella notturna è stata scoperta?

Kurt         No.

Martino E allora?

Kurt         (dopo una breve pausa) Ilse mi ha tradito.

Martino (calmo) Tua moglie? impossibile; metterei la mano sul fuoco.

Kurt         Anch'io lo ritenevo impossibile, eppure non c'è dubbio. Ho le prove.

Martino (stupito) Ma che dici? E con chi?

Kurt         Questa è la cosa più strana  e  più tremenda... Mi vergogno quasi a dirlo.

Martino (incoraggiandolo) Coraggio, coraggio, parla.

Kurt         (dominandosi) Col cameriere!

Martino (facendo un balzo) Eh?!

Kurt         (aprendo le braccia) Proprio così!

Martino Senti, Kurt, parliamo con calma. Quando sarebbe avvenuto?

Kurt         Stanotte.

Martino Impossibile.

Kurt         Ma se ti dico che ho le prove! Giuseppe ha confessato.

Martino Ha confessato?

Kurt         (nervoso) Ma sì. Se vuoi, posso anche chiamarlo. (fa per alzarsi).

Martino (trattenendolo) Lascia stare: non bisogna interrogare troppo spesso i testimoni. Ad ogni interrogatorio narrano nuovi particolari e in Tribunale poi ritrattano tutto. (dopo breve pausa, deciso) Kurt, non credo che Ilse t'abbia tradito. La conosco troppo bene.   

Kurt         Oh! Le donne ci procurano sempre delle sorprese!

Martino E poi, non è detto che Giuseppe sia degno di fede.

Kurt         (irritato) Eh, via! Come  vuoi che inventasse una storiella simile?

Martino E se avesse voluto farti un piccolo ricatto? Infine tu, ieri sera, ti sei affidato alla sua discrezione.

Kurt         Per colpa tua, se mai. Tu mi bai fatto allontanare dal mio placido focolare.

Martino   E dimmi, anche tua moglie ha confessato?

Kurt         Nemmeno per sogno! A sentir lei è innocente come una bimba.

Martino Vedi?

Kurt         (arrabbiandosi) Senti, mi pare che invece di essere il mio avvocato, tu difenda mia moglie. Se non vuoi assistermi, dimmelo francamente.

Martino Calma, calma. S'intende che ti assisterò. Ma prima, dimmi: ti senti proprio la coscienza tranquilla, tu?

Kurt         Come sarebbe a dire?

Martino Ieri sera hai flirtato in un certo modo... Quando t'ho scoperto in quel palchetto, il tuo flirt mi pareva molto, ma molto avanzato.

Kurt         Mi sentivo allegro... E poi quella piccina me l'avevi presentata tu. Peccato che il suo costume odorasse molto di naftalina... Se sapessi poi chi era... Ma questo ora non c'entra. Del resto, meglio la naftalina che il «Mistero».

Martino (che non capisce nulla) Che c'entra ora il mistero?

Kurt         E poi, in confronto a quello che ha confessato Giuseppe...

Martino Ricominci con Giuseppe?

Kurt         Se non hai fiducia nelle sue parole, ti fornirò altri indizi, e se il tuo odorato funziona, sono certo che non muoverai altre obiezioni. (alzandosi) Vieni in camera mia.

Martino A far che?

Kurt         A fiutare.

Martino Che cosa?

Kurt         Il profumo di mia moglie.

Martino M'hai preso per un cane poliziotto?

Kurt         Non far lo spiritoso, non è il momento, (sussulta indicando la porta di destra) Credo che sia tornata.

Martino   (si alza e riprende la sua cartella)  Allora meglio andar via. Un incontro, nello stato d' animo in cui vi trovate, è sempre pericoloso.

Kurt         Continueremo di là il nostro colloquio.        

Martino E soprattutto fammi il favore di comportarti come un uomo normale, non come un marito.

Kurt         (amaro) Si parla bene quando si è scapoli... (entrano nella camera di Kurt).

Dalla finestra si vede un raggio di sole.

Ilse           (Viene dalla comune in pelliccia e cappello. Si ferma in mezzo alla stanza, indecisa, stanca. Suona due volte) Mi sembra di perdere la ragione. (si  toglie il cappello e lo posa sul divano, ma resta in piedi).

Emmy       (entra dalla comune. Timidamente) La signora ha suonato?

Ilse           Aiutatemi... No, andate via. Non vi posso più vedere. Mandatemi Giuseppe.

Emmy       Come comanda. (esce a capo chino).

Ilse           (togliendosi la pelliccia) Che caldo, qua dentro. (prende la bottiglia di profumo per  spruzzarsi, ma poi  la  posa  subito  con  disgusto) No, non posso più sentirlo. (la mette sul tavolo al centro).

Giuseppe (bussa ed entra dalla comune in abito da passeggio) La signora desidera?

Ilse           (decisa) Voglio fare subito il mio baule.

Giuseppe La signora parte?

Ilse           Sì, e per molto tempo, forse. (fissandolo) Perché siete vestito così?

Giuseppe   Il professore mi ha ordinato di lasciare immediatamente questa casa.

Ilse           (ironica) Ah! Ve l'ha ordinato? Si vede che non è sicuro di voi.

Giuseppe Non comprendo cosa voglia dire la signora.

Ilse           Voglio dire che voi, da uomo onesto, non vi lascerete influenzare da mio marito e mi direte tutta la verità sui fatti di questa notte.

Giuseppe (stupito, ma obbediente) Certamente, se la signora lo desidera.

Ilse           Bravo Giuseppe! Grazie. (Gli porge la mano che Giuseppe bacia con ardore più volte. Ilse prima stupita, poi indignata) Siete pazzo? Lasciate la mia mano! (gliela strappa) Come osate?

Giuseppe (sconvolto, supplichevole) Io... Io... è la ricompensa.  (Ilse lo  squadra  da  capo a piedi)  Come vuole, signora. So come ci si deve comportare, creda. (con sussiego) Un gentiluomo gode e tace...

Ilse           (lo guarda ancora scuote, il capo, poi a parte) Mi pare che gli abbia dato di volta il cervello. (di nuovo a Giuseppe, con più indulgenza) Farò il mio baule da sola, lo preferisco. (si sente suonare un campanello) Andate pure.

Giuseppe Sì, signora,   (esce  col  mantello  d'Ilse sul braccio e la mano sinistra sul cuore) Ma non me ne dimenticherò mai. (via).

Ilse           Comincio ad aver paura... l'accesso gli deve esser venuto stanotte e quella canaglia di Kurt ne approfitta.

Dalla comune entra Thea.

Ilse           (le si  precipita  incontro e l'abbraccia, quasi cercando aiuto) Thea!

Thea         Che c'è? Ho saputo che sei stata un'ora ad aspettarmi a casa mia. E' accaduto qualche cosa a Kurt?

Ilse           Altro che! L'ho scoperto in flagrante adulterio.

Thea         (rimane un po' perplessa, poi dice con allegra meraviglia) Ma no! Quel bravo Kurt!

Ilse           (irritata) Non chiamarlo cosi! E' un uomo volgarissimo che se la intendeva con Emmy.

Thea         Te l'ho sempre detto  è  pericoloso  avere delle cameriere carine.

Ilse           Non è una giustificazione. Io non posso vedermi attorno gente brutta.

Thea         Anche Kurt, evidentemente. E quando è successo il disastro?

Ilse           Stanotte.

Thea         (allegra) Eh  già! Quando non c'è il gatto, i topi ballano!

Ilse           Delizioso paragone. Mi pare che tu prenda la cosa con molta leggerezza. Ed io invece mi rodo dalla bile. Mio marito che mi tradisce con la cameriera!

Thea         (c.s.) Il mio mi tradiva sempre con l'amica più intima. Non so cosa sia preferibile.

Ilse           Però hai divorziato.

Thea         Già! Non ha potuto farne a meno. Ma voi finora rappresentavate una coppia modello.

Ilse           (con voce di pianto) Questa è la cosa più inspiegabile.

Thea         Come l'hai scoperto?

Ilse           Stamani ho trovato nel letto di Kurt un nastro della mia camicia da notte.

Thea         E che c'entra Emmy in questo?

Ilse           Ieri sera avevo fatto indossare a Emmy quella camicia. E il nastro c'era, mentre stamane mancava. E poi, Emmy ha confessato.

Thea         Che cosa?

Ilse           (impaziente) Oh Dio! quello che succede in casi simili.

Thea         E Kurt nega?

Ilse           Peggio! Cerca di girare la posizione affermando che sono io che l'ho tradito con Giuseppe.

Thea         (ride forte) E' una vera pazzia! Nessuno più di me può testimoniare che non è vero.

Ilse           Decisamente in questa casa deve aver soffiato un vento di follia. Lo stesso Giuseppe, si è comportato con me in modo così anormale, da poter anche giustificare i sospetti di mio marito.

Thea         Bisogna chiarire questo mistero.

Ilse           Ma poi resterà sempre l'altro: il suo infame tradimento. Ah! Non fossi mai andata al veglione!...

Thea         Eppure ti sei divertita un mondo col tuo cavaliere. E' vero o no?

Ilse           Se avessi potuto immaginare quello che frattanto succedeva qui...

Thea         Saresti corsa a casa?                                   

Ilse           Ah, no! Avrei profittato della buona occasione, mentre invece non l'ho fatto pensando a Kurt.

Thea         Meglio così, perché io non posso ancora credere alla sua colpa.

Ilse           Posso dartene le prove. Conosci il mio profumo?

Thea         Sì.

Ilse           (prendendola sottobraccio) Vieni in camera sua.

Thea         C'è sempre un così cattivo odore di tabacco!

Ilse           Stamani no, invece. Ed ecco la prova.

Vanno verso la porta di Kurt, ma essa si apre e compariscono Martino e Kurt.

Martino        (avanza, inchinandosi  cortesemente) Buon giorno, signore belle.

Thea         (allegra) Ecco l'infamia.

Martino (divertito) Sarei io?

Thea         (a Kurt che avanza  timido) Buon giorno, mio bravo... (occhiata di Ilse, con improvvisa  forzata severità) ...signor Kurt.

Kurt         (con voce febbrile) Buon giorno, Thea.

Thea         Belle cose mi combina lei!

Kurt         Io?

Thea         Lei, sì! Addio nostro tacito amore!

Ilse           (a Martino con tono di superiorità) E' una vera fortuna che lei sia qui, caro avvocato. Mio marito l'avrà certamente pregato di aiutarlo, ma ciò non toglie che potrà sentire anche le mie buone ragioni, seppure deve essere mio avversario.

Martino (premuroso) Farò il possibile per esserle utile, signora.

Ilse           Molto gentile. (marcato) C'è  chi potrebbe prendere esempio dal suo modo di agire.

Martino (con lieve inchino) Troppo buona.

Ilse           Mi rincresce che Kurt mi abbia preceduto. L' avrei preso volentieri come avvocato.

Kurt         (mordente) Posso benissimo rinunziare a lui.

Martino  (calmandolo) Calma, calma, Kurt. (a Ilse) Potrei profittare  della  buona  occasione per ascoltare serenamente entrambe le parti. Sedete, per favore. (si siede anche lui presso il tavolo) Anzi la legge prescrive, prima di ogni altra cosa, che si cerchi di riconciliare i coniugi.

Ilse           (rude) Per me, la dispenso, (siede a destra).

Kurt         (con lo stesso tono di Ilse) Anch'io ti prego di astenerti da qualsiasi tentativo di riconciliazione. (siede a sinistra).

Thea         (a Kurt) Ma come siete testardo!

Kurt         Io testardo? (indica Ilse) E' lei, più cocciuta d'un somaro!

Ilse           (a Thea) Vedi che screanzato?

Thea         Direi anch'io! Però...

Ilse e Kurt cercano di parlare.

Martino (calmo) Signori miei, cosi non si va avanti. Bisogna essere tranquilli e ragionevoli, altrimenti non raggiungeremo mai il nostro scopo.

Ilse           E quale scopo dobbiamo raggiungere? Sono offesa troppo profondamente. Una cosa  sola desidero che si sappia, caro avvocato, e questo per distruggere  definitivamente l'infame accusa fattami da mio marito. Io ho passato la notte scorsa fuori di casa, al veglione della Scala. La mia amica Thea può testimoniarlo.

Thea         (a Martino, continuando)  Lo affermo: siamo state insieme al veglione. Del resto lei lo sa benissimo perché c'era, ed io stessa le ho indicato Ilse.

Kurt         (guarda Martino) No?!

Thea         E' vero sì o no?

Martino (esitante) Certo... sì...

Kurt         (capisce tutto) Ah! (ride forte) La faccenda diventa sempre più divertente. (attaccando Martino) E lo vengo a sapere solo adesso? Dianzi non ti sei fatto scappare neanche una parola.

Martino Scusa; era cosi difficile parlare.

Kurt         Avresti potuto dirlo, tuttavia. (marcato) E' molto strano!

Martino Che c'è di strano?

Kurt         (a Ilse) E tu mi sei venuta a raccontare, con un viso da innocentina, che si trattava soltanto di un sogno.

Ilse           Io... io volevo...

Kurt         Sì, tu volevi... (a Martino con ironia) Anche tu volevi, non è vero? (a entrambi) Lo so bene cosa volevate tutt'e due: imbrogliarmi. Pensavate di rendermi pane per focaccia. Poveri ingenui!

Ilse           (senza capire) Che dici?                        

Kurt         Non fare agli altri quello  che non  vorresti... e tanto va la gatta al lardo...

Ilse           Smettila con codesti proverbi idioti.

Martino Vorresti spiegarti con maggior chiarezza?

Kurt         Oh, non occorre: mi capite benissimo. Vi eravate dati appuntamento alle mie spalle...

Thea         (divertita) Magnifico!

Ilse           (sdegnata) Senti: ora esageri veramente. (si alza, Martino la fa sedere).

Kurt         (ad Ilse) Non mi dicesti forse, ieri, che trovavi Martino simpaticissimo?

 

Tutti parlano contemporaneamente.

Martino (batte con la matita sul tavolo) Signori, prego, un po' di silenzio! (a Kurt) Ragiona un momento con calma.

Kurt         Che calma d' Egitto!

Martino (scherzoso) La festa di stanotte t'ha fatto andare i fumi al cervello?

Kurt         Non sono disposto ad ascoltare le tue sciocche insinuazioni.

Ilse           (a Kurt) Vergognati! (a Martino) E' andato sul serio anche lui al veglione, ieri sera?

Martino Sì.

Ilse           Allora capisco tutto. (a Kurt) Tu sei un satiro!

Kurt         (perplesso) Cosa sono? (balza in piedi).

 Ilse          (balza in piedi anche lei) Non t'è bastata la cameriera, qui in casa! Anche il veglione ti ci voleva per fare una seconda orgia! E con chi, poi, lo sa il Signore!

Kurt         (alza! pugni al cielo disperato) Trattenetemi voi, santi Numi! Altrimenti commetto  uno sproposito. (corre eccitato su e giù).

Thea         Ora basta, Ilse! Quel poveruomo non merita insulti.    

Kurt         (scuote la mano di Thea con impeto) Grazie, Thea! Finalmente trovo un' anima compassionevole.

Thea         (consolandolo) Povero Kurt, la giustizia innanzi tutto. (gli batte la mono sulla spalla).                 

Ilse           (beffarda) Se lo vuoi, te lo regalo, il povero Kurt.

Kurt s'appoggia al caminetto e fa cadere un campanello da vacche dorato, che Martino raccoglie posa sul tavolo.                                                      

Thea         (a Ilse) E' molto lusinghiero per lui che tu lo ritenga un Casanova. Secondo me, però, i suoi meriti non sono diversi.

Ilse           (acre) Si vede che li conosci.                           

Thea         Dovresti conoscerli tu, invece.                        

Ilse           (ironica) Le nostre amiche intime, spesso conoscono i nostri mariti assai meglio di noi mogli.         

Thea         (ride) Anche questo può accadere una volta.

Ilse           Infatti, non mi sembra difficile capire quale sia stato il passatempo domestico.                                  

Thea         (comprendendo) Vorresti alludere a me?

Ilse           Non ho fatto nomi.                                        

Thea         Ilse!                                                            

Ilse           (ironica)I taciti amori, sai, hanno spesso delle conseguenze inaspettate.

Thea         (arrabbiata) Finirai col farmi perdere la pazienza. (a Kurt) Kurt, sul suo onore, risponda: ha passato la serata con me alla Scala?                                    

Kurt         Credo di no.

Ilse           (a Kurt) E con chi, se è lecito, credi, sul tuo onore, di averla trascorsa?                                      

Kurt         (esitante) Con Emmy... credo.                        

Ilse           Finalmente confessi.

Tutti parlano a voce alta inpari tempo.

Martino Silenzio! (dopo alcuni tentativi, afferra il campanaccio e lo agita ripetutamente) Calma, amici miei! (si fa un po' di calma) Proviamo ad accertare le cose con chiarezza.   Quali  costumi indossavate ieri sera? Questo faciliterà le ricerche. Io ero vestito da pascià, ma senza favorita. L'ho trovata poi al veglione.

Kurt         Infatti.                                                          

Martino Zitto tu.

Thea         Io ero una baiadera in verde e rosa.

Martino E lei, signora Ilse?

Ilse           (indifferente) Avevo una parrucca da giapponese e un kimono di seta azzurra ricamato in oro.

Kurt         (quasi urlando)  Cosa? Un kimono di seta azzurra ricamato in oro?

Martino Silenzio!   (indica Kurt)  E  lui un costume bianco da Don Giovanni, guarnito di argento.

Ilse           (grida) Come? un costume bianco da Don Giovanni guarnito d'argento?

Martino E dei calzoni di maglia di seta da far girare la testa alle donne.

Ilse           (pronta) Ha ragione. (si sostiene alla sedia).

Martino (a Kurt, sorridendo) Ma questo è...

Ilse           E' mai possibile?

Kurt         (c.s.) Eppure è così.

Ilse           Dunque sono stata con te, caro?

Kurt         E io con te, tesoro? (si abbracciano imbarazzati).

Martino Avete passato la serata insieme.  E mi pare che non vi siate annoiati.

Kurt         Ma tu lo sapevi?

Martino Sono stato io a combinare l'incontro.

Thea         (a Martino) E non mi aveva detto nulla?

Martino No, carissima.

Thea         (a Kurt e Ilse) E voi due non vi siete riconosciuti?

Kurte

ilse           (scrollando il capo) No.

Kurt         (a Ilse, teneramente) Ed io che sospettavo...  sono proprio una canaglia.

Ilse           (con pari tenerezza) Anch'io!

Kurt         Parlavi con un accento cosi buffo.  Come avrei potuto indovinare? Avevi qualche cosa di esotico.

Ilse           Come geisha, capirai! Tu invece parlavi come un turco.

Martino Veramente Don Giovanni era spagnolo.

Ilse           (felice) Che gioia! così tutto è chiarito.  (si abbracciano).

Martino (indicandoli a Thea con comica posa di trionfo) Che ne pensa?

Thea         Che vi è sempre qualcosa di nuovo da imparare.

Kurt         (a Martino) Ma come ti è venuto in testa di burlarsi così di noi?

Martino Ecco: quando lei ha telefonato ieri sera alla signora Thea, io ero in casa sua.

Kurt         Quella voce d'uomo era la tua? Ecco perché non m'era sembrata nuova.

Martino Di tanto in tanto mi procuro il piacere di andare a fare una chiacchieratina con la signora Thea.

Ilse           (sorpresa) Oh, oh! Che cosa sentiamo!

Martino Eravamo stati a discutere a lungo sull'amore e sul matrimonio. Io sostenevo che il vero amore resiste anche al matrimonio.

Ilse           Bravo!

Martino La signora Thea, invece, era di opinione contraria, e diceva che anche il più riuscito dei matrimoni, rappresentava il sepolcro dell' amore. E citava voi per esempio.

Ilse           Bell'amica, sei.                                               

Martino   Io ripetevo: non si tratta che di morte apparente. Se due sposi sono veramente affezionati l'uno all'altro, torneranno sempre a innamorarsi se le circostanze riescono a scuoterli.                                       

Kurt         E così, ci hai adoperati come conigli per un esperimento.                                                             

Martino Avevo fatto una scommessa con la signora Thea, ma non avrei mai creduto che mi sarebbe riuscita così facile la dimostrazione, né che voi mi avreste aiutato così bene. Ho agevolato un po' le cose, lo riconosco, ma... (a Thea con uno sguardo espressivo) La scommessa l'ho vinta egualmente.

Thea         (porgendogli la mano)'Cedo le armi e mi dò prigioniera.

Martino Finalmente! (le bacia lungamente le mani).

Thea         (felice) Volevo sfuggire il giogo per la seconda volta, ma quando un uomo come Martino m'incalza con tante belle massime sul matrimonio, e mi porta degli esempi così persuasivi, che altro mi resterebbe da fare?

Kurt         (a Martino) Sei il più gran furfante ch'io abbia mai incontrato. (a Thea) Le più  sincere condoglianze, cara amica.

Martino e Thea si ritirano verso il fondo della scena.

Kurt         (a Ilse) Però, siamo  stati ingiusti con Giuseppe e con Emmy. (chiama alla comune) Giuseppe! Emmy!

Ilse           Ora indovino molte altre cose.

Kurt         (ridendo) Io pure.

(a Giuseppe che entra in soprabito, porgendogli la scatola dei sigari)  Eccovi la  vostra scatola dei sigari, Giuseppe.

(a lui e ad Emmy che è entrata  contemporaneamente)  Vi abbiamo sospettato a torto.

Giuseppe (impacciato)  Oh sì, lo sappiamo... lo abbiamo scoperto, frattanto.

Emmy        (in cappello e abito da passeggio) Sì... (fiera) e ci siamo fidanzati.

Martino Ah, è andata così?

Ilse           (cordiale) Naturalmente, niente più licenziamento. Abbiamo sempre desiderato una coppia di domestici, marito e moglie...

Kurt         (a Emmy dandole la boccetta del profumo) E come regalo di nozze, vi dò il profumo di mia moglie. (a Ilse) Scusami, cara, ma ti assicuro che non potrei più sentirne l'odore.

F I N E