Il re dei giochi

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Le pillole d’Ercole

settembre 2014


                                     

di  Mario Pozzoli    

                                               

                                                                           da un’idea di Luigi Pirandello

1ª rappresentazione:      Buccinasco,  28 marzo 2015

                                      Auditorium della Fagnana – via Tiziano

Questa commedia è tutelata dalla SIAE


P E R S O N A G G I

                  01)  CAMILLO                                                (il barista) 

                  02) MARGHERITA                                        

                  03) FRANCESCA

                  04) ANNA

                  05) Il professor  LAMBERTO CASTELLI      (signorile, ma viveur)

                  06) Il commissario  ALESSANDRO MANZONI

                  07) Il conte  ALFONSO BANTI, FRANZOSI LAMBERTENGHI

                                 conte di Pallasecca

                  08) La sig.ra  ADA FERRARI                                 

                  09)  L’ispettore GIORGIO SANGALLI           (suo genero)

                  10) La sig.ra  ROSA RIZZI SANGALLI      (sua moglie)

                                         (MOGLIE)                     


ATTO   PRIMO

NOTE:           La scena si svolge all’esterno di un bar, prospiciente una piazza, nel paese di Pallasecca.   Questo “esterno di bar” si intende al coperto.

E’ un sabato mattina del 1990.

quadro

 

 

                                                                                                         

                                                                                                                   

                              

                      

            

                    

                                                                  

                        

                                                                                                                                                                                                                                                          

                                                                                                                                

 


scena  1

                               E’ sabato mattina presto.

Le sedie sono inclinate e appoggiate ai tavolini.

Camillo entra e sistema le sedie.

Mette tre tovaglie sui tavolini.

                 

Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx Margherita.

CAMILLO             Buongiorno, signorina Margherita.

MARGHERITA    Buongiorno, Camillo. E’ accesa la macchina del caffè?

CAMILLO             Accesa e funzionante! Oggi niente colazione?

MARGHERITA    Ci mancherebbe! Porto questo pacco a mia madre e arrivo! (esce a dx)

                               Camillo da ora a soggetto, metterà sui tavolini tre lampade, dei porta-bustine di zucchero, dei  portacenere, dei portatovaglioli e infine accende la luce sui quadri.

                               Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx Manzoni.

MANZONI            Camillo...

CAMILLO             Oh, signor commissario, buongiorno. Bella giornata, eh?


MANZONI            Sì, bella e non troppo calda. Ci vediamo più tardi. (esce a dx)

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx la sig.ra Ferrari.

Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx il professor Castelli.

Ferrari e Castelli si salutano e, prima di uscire, Castelli si gira per osservare la sig.ra Ferrari, la sua nuova vicina di casa.

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx Francesca. Saluta Castelli.

                                  

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx la Moglie, ma è attirata dal quadro di sinistra (il mare). E allora si ferma e si volge ad osservarlo.

                              

Camillo la osserva un istante e poi:

CAMILLO             Bello, eh?

MOGLIE                Sì, bello... Molto bello...

CAMILLO             Magari è solo una crosta. O magari... chissà?

MOGLIE                Un quadro non deve per forza essere firmato per essere bello.

CAMILLO             Giusto!  Dunque le piace?

MOGLIE                Sì, molto. E la anticipo fin da ora che verrò molto spesso da lei per poterlo osservare e custodirlo nel mio cuore.

CAMILLO             Quando potrà e quando vorrà.

MOGLIE                Grazie, allora, e buona giornata.

CAMILLO             Buongiorno a lei. E che sia una giornata che la possa coccolare.

MOGLIE                (sorride, divertita e ammirata per la frase) Grazie. Sarà difficile... ma... speriamo... (un attimo ancora e poi esce a sx)

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx l’ispettore Sangalli. Vede la Moglie e la chiama.

SANGALLI           Rosa! (esce a sx)

Entra da dx Castelli e imbuca una lettera.

CAMILLO             Buongiorno, professor Castelli!


CASTELLI            Camillo carissimo...

Entra da sx Anna.

ANNA                   Buongiorno, professore.

CASTELLI            Anna, buongiorno. E sua figlia?

ANNA                   Sara? Sembra che con lei io faccia tutto sbagliato.

CASTELLI            Per i figli i genitori fanno sempre tutto sbagliato, non importa cosa facciano.

ANNA                   Già. La vita è piena di sbagli. Quasi quasi non ci si raccapezza più.

                         Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx Alfonso. Cammina sostenuto.

ANNA                   Buongiorno, signor Conte.

CASTELLI            Banti...

ALFONSO            Buongiorno, miei cari. Scusate, ma sono di fretta. Sapete, ho dimenticato a casa il portafogli e non vorrei che finisse il numero uno del nuovo inserto del mio quotidiano preferito. A dopo, miei cari. (esce a dx)

ANNA                   A dopo, signor Conte.

CASTELLI            A dopo... Ho sentito che Sara studia Scienze delle comunicazioni.

ANNA                   Sì, in città. E quando torna a casa non spiccica una parola. Ma allora, mi domando, che cavolo di comunicazione studia?

CASTELLI            (sorride divertito) I giovani...! Faccio la strada con lei.

Escono entrambi da dx.

Camillo posiziona sui tavolini tre pieghevoli con i prezzi.

Entra da sx Margherita con un paio di riviste in mano e si siede al tavolino di centro.  

CAMILLO             Solito cappuccino, signorina?

MARGHERITA    Sì, ma invece del cacao, una spruzzata di cannella.

CAMILLO             Vorrei evidenziare un semplice concetto: l’ho convinta!

MARGHERITA    Sì, ha un sapore delizioso e un profumo... delizioso! E anche la solita brioche alle mele. (sfoglia una rivista)

                               Camillo esce.


                         Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx Francesca. Indaffarata e di corsa, quando:

MARGHERITA    Francesca. Francesca!

FRANCESCA     (si ferma) Ciao, Margherita.

MARGHERITA    Hai già fatto colazione?

FRANCESCA     No.

MARGHERITA    Dai, siediti, che te la offro io.

FRANCESCA     Non posso, amore, devo andare in negozio.

MARGHERITA    Ma è presto. Al sabato non apri alle undici?

FRANCESCA     Devo fare un po’ di pulizie.

MARGHERITA    Le farai domani. Ho una news eccezionale!

FRANCESCA     (avviandosi al tavolino) Amore, in questo buco di paese non possono esserci delle news eccezionali.

MARGHERITA    Siediti, che ti racconto! E poi mi dici...

FRANCESCA     (sedendosi)  Sentiamo lo speteguless!

MARGHERITA    La moglie del commissario Manzoni. L’hai presente?

FRANCESCA     La santarellina?

MARGHERITA    Lei! L’ho vista l’altra sera mentre usciva dalla casa del... Rovati!

FRANCESCA     Del Rovati? La verginella?

MARGHERITA    Lei! Alle tre di notte.

FRANCESCA     Alle tre? E il commissario?

MARGHERITA    Il commissario è da giovedì che è in città. E’ tornato questa mattina.

FRANCESCA     Alla faccia! Oh, ma non si salva proprio nessuno!

MARGHERITA    Nessuno.


scena  2

                               Camillo entra da 3 portando a Margherita cappuccino e brioche.

FRANCESCA     Ma sei sicura che era lei?

MARGHERITA    Al cento per cento.

CAMILLO             (a Margherita) Ecco uno splendido cappuccino alla cannella!

(a Francesca) Buongiorno, signorina Francesca. Beve qualcosa?

FRANCESCA     Ciao, Camillo. Un caffè.

MARGHERITA    Solo un caffè? Non ti riconosco più!

FRANCESCA     (la guarda male) Portami anche una brioche... vuota.

CAMILLO             Mi dispiace, ma questa mattina non le hanno portate.

FRANCESCA     Cocchino mio, non importa. Una qualunque.

                               Camillo va.

MARGHERITA    Non importa? Francesca, cos’hai? Sei strana, da qualche giorno... sei strana.  Sai che ho capito cos’hai? Il violoncellista brasiliano!

FRANCESCA     Lascia perdere. Sposato, tre figli, e ora ripartito per la sua terra natia!

MARGHERITA    Che news!

FRANCESCA     Sembrava l’uomo più innamorato di questa terra!

MARGHERITA    A volte le persone cambiano, è così che devi vederla. Forse l’amore non è come... come il cemento, che quando l’hai versato rimane lì, duro e compatto, per sempre. L’amore è... come si può dire?... è fluido. Magari trova una fessura, e si perde... E prima che tu lo possa fermare, mia cara, è già corso via.

FRANCESCA     Va beh, comunque stai tranquilla, tesoro, non ha lasciato strascichi.

MARGHERITA    Sicura?

FRANCESCA     Sicura.

MARGHERITA    Ma allora? Cosa c’è che non va? Sei strana, non sei più quella di una volta. Ultimamente quando ti vedo, mi viene sempre da dire: Francesca... non è più quella di una volta! Sei diversa, è inutile negarlo. Ci sarà pure qualcosa? Gli affari non vanno bene? Nel tuo negozio, Carta e Cuci, non entra più nessuno? Qualcuno dei tuoi gatti sta male? Tua sorella vuole separarsi? Ci sono! Tua madre si è ripresa alla grande e non vuole più stare alla casa di riposo. Vuol tornare a vivere con te!


FRANCESCA     Madonna, Margherita, che sfinimento! Se ti dico che non c’è niente, non c’è niente! Sono solo... scocciata.

MARGHERITA    Scocciata? Come?

FRANCESCA     Scocciata. Scocciata di tutto. Che vita faccio, Margherita? Il negozio, la visita alla mamma, la decorazione dei mobili, i gatti... Tra un po’ sarò vecchia e finirò all’ospizio come mia madre.

MARGHERITA    Ma sei scema? Sei sempre stata felicissima della vita. Quando ti vedevo, pensavo sempre: ecco una che è veramente... felicissima della vita! E poi, scusa, all’ospizio non eravamo d’accordo di andarci insieme? Ci siamo sempre dette... all’ospizio ci andiamo insieme!

FRANCESCA     Lascia perdere...!

MARGHERITA    Piantala con la decorazione dei mobili! Passa al patchwork! Fai una bella coperta!

FRANCESCA     Almeno avessi qualcuno per cui farla...

MARGHERITA    Oh, Signore, ma allora ci risiamo! Depressione da single!

FRANCESCA     Ma che Depressione! Ma che patchwork, ma che coperta! Te lo dico io cosa vorrei fare: un figlio!

MARGHERITA    Tu?! L’unica donna priva di senso materno che io conosca. L’unica disposta ad ammettere pubblicamente che i bambini sono carini se stanno a casa loro. Tu me ne vieni fuori con questa fregnaccia?

FRANCESCA     (sognante) Un bel frugolino... con i ricci tutti neri...

MARGHERITA    Ah... Ho capito: come si chiama?

FRANCESCA     (la guarda un attimo e poi) Ti ho già parlato di Lorenzo?

MARGHERITA    Sciambola! Due news in un giorno solo; anzi tre! Il commissario, il brasiliano e adesso c’è un Lorenzo. Racconta, racconta!

CAMILLO             (entra con il caffè e brioche) Ecco.

MARGHERITA    (pagando) Ma quanto spendo in un anno nel tuo bar, Camillo? Un giorno dovrò fare il conto per vedere... quanto spendo in un anno nel tuo bar. Portami anche un caffè.

                  Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx Ferrari. Ha comperato un quotidiano.

CAMILLO             Guardi, signorina, io non mi lamento mai perché non è nelle mie abitudini, ma vorrei esprime un semplice concetto: è una vita dura, sa? Dal mattino alle sei fino a mezzanotte, sempre in piedi, senza mai un attimo di sosta. Le giuro che alla sera le gambe non me le sento più!


                  Attraversa la scena passando sul marciapiede Anna da sx a dx e saluta agitando la mano.

FRANCESCA     Ciao, Anna.

ANNA                   Bella vista, bella gente. Tutte qui a non far niente?

FRANCESCA     Ci sono un po’ di speteguless. Non ti fermi?

ANNA                   Ci vediamo dopo.

FRANCESCA     Ma gioia, non dirmi che lavori anche al sabato.

ANNA                   No. Ma... devo levarmi una piccola curiosità.

MARGHERITA    Chiacchiera, malignità, news...?

ANNA                   Dopo vi racconto. (esce a dx)

CAMILLO             (andando) Mestiere ingrato quello del barista...

FRANCESCA     Angelo, mio, ci crediamo! Ma neppure il tempo per qualche svago?

CAMILLO             (un attimo in difficoltà) Eh no, purtroppo...

MARGHERITA    Eppure ieri sera non eri per caso insieme a una ragazzina...? Tua figlia?

CAMILLO             (si ferma alla 3) No, macché figlia! Un’amica...

MARGHERITA    (insinuante) Così giovane...?

CAMILLO             Forse è più vecchia di quello che sembra...

MARGHERITA    Ahi, ahi, Camillo... Lascia perdere il caffè e racconta. Com’è? Simpatica, sexy, bella...

CAMILLO             Come si può giudicare se è bella o no? E’ giovane.

MARGHERITA    E allora?

CAMILLO             Vorrei sottolineare un semplice concetto: è dopo i quaranta che si può vedere se una donna è bella o no.

FRANCESCA     Anche galante, il nostro barista.

                  Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx Manzoni. Di buon passo e nel frattempo:

MANZONI           Camillo, preparami un caffè. Arrivo subito!

CAMILLO             Al volo, commissario! (sta per uscire)


MARGHERITA    Camillo, guarda che non scappi! Tu non vuoi dirci cosa combini, ma sai cosa ti dico... guarda che non scappi!

CAMILLO             Stia tranquilla, signorina Margherita. E dove vado? (esce da 3)

FRANCESCA     Oh, ma non si salva proprio nessuno!

MARGHERITA    Ma scusa, non si era detto che Camillo era Gay?

FRANCESCA     Si era detto, ma mi sa che abbiamo preso una cantonata, tesoro.

MARGHERITA    Quindi non siamo infallibili?

FRANCESCA     Eh, no.

MARGHERITA    Dobbiamo renderci conto che... non siamo infallibili.

FRANCESCA     Eh, sì.

MARGHERITA    Eppure di Camillo lo dicono tutti. Com’è quel proverbio? Vox poluli...

FRANCESCA     Boh! Se arriva il professore, glielo chiediamo.

                         Entra da sx Manzoni e si dirige verso l’uscita 3, ma quando non è ancora arrivato al bancone:

CAMILLO             (entra con il caffè) Glielo appoggio qui, Commissario?

MANZONI            Va bene qui. (berrà)

MARGHERITA    Buongiorno, commissario Manzoni

FRANCESCA     Commissario...

MANZONI            Ragazze...

MARGHERITA    Qualche novità?

MANZONI            Trattasi dell’arrivo di un nuovo ispettore. E forse qualcosa di... intrigante, c’è!

FRANCESCA     I particolari, commissario!

MANZONI            Avremo tempo, avremo tempo. Ora devo scappare. Devo appunto fare una telefonata alla questura centrale per il suddetto problema. Camillo, pago dopo! (esce a dx)

CAMILLO             Non si preoccupi commissario, al massimo le mando a casa la polizia!

                         Attraversano la scena passando sul marciapiede da sx a dx la Moglie e Sangalli. Parlano.

MARGHERITA    Camillo, il mio caffè?


CAMILLO             Ah, sì, certo, signorina, mi scusi. (esce da 3)

MARGHERITA    Poverino! Se sapesse...! Pensa di stare tranquillo, il commissario. Uno, con una moglie così, anche se è bella, pensa... «Sto tranquillo!»  E invece...

                         Entra da dx Castelli. Va ad imbucare una lettera.

FRANCESCA     Oh, ma non si salva proprio nessuno! Ecco il professore.

MARGHERITA    Orca, devo spedire anch’io una lettera! (fruga nella borsa)

FRANCESCA     D’amore. Ad Alex.

MARGHERITA    Ma va, spedisco una lettera ad Alex! E’ di mia madre, per l’Inps.

                         Castelli si avvia al tavolino di dx.

FRANCESCA     Buongiorno, professor Castelli.

CASTELLI            Buongiorno a voi!

FRANCESCA     La solita colazione?

CASTELLI            Eh sì. “Progredimur, quo ducitquemquevoluptas.”

FRANCESCA     Ecco, quella roba lì!

MARGHERITA    Professore, almeno traduca!

CASTELLI            Ci dirigiamo dove il piacere ci guida. Lucrezio, nel suo De rerum natura, afferma che ognuno tende a realizzare i propri desideri.

MARGHERITA    Vero! Vieni, Francesca. (si dirigono alla buca delle lettere)

CASTELLI            Andate?

FRANCESCA     A imbucare. Ma torniamo.

CASTELLI            No perché avevo una news per il tabloid di Pallasecca.

FRANCESCA     (a Margherita) Il tabloid di Pallasecca saremmo noi! (al professore) Tenga in caldo la news, professore. Arriviamo!

CASTELLI            (tra sé) Si può abitare in un paese chiamato Pallasecca?

CAMILLO             (entrando da 3) Il suo caffè signorina!

MARGHERITA    Mettilo pure lì, arrivo subito!

                         Margherita e Francesca si avvicinano alla buca delle lettere.

Attraversano la scena passando sul marciapiede da dx a sx Alfonso.


FRANCESCA     Conte, buongiorno.

ALFONSO            Mie care...

MARGHERITA    Come mai di fretta?

ALFONSO            Sapete, non vorrei che finisse il numero uno della nuova serie sull’arte.

                               A dopo... (esce a sx)

MARGHERITA    A dopo. (e imbuca parlottando con Francesca)

CAMILLO             Professor Castelli, buongiorno.

CASTELLI            Buongiorno, Camillo.

CAMILLO             Colazione sfiziosa o esagerata?

CASTELLI            Esagerata. Al sabato: esagerata!

“Edamus, bibamus, gaudemus, post mortemnullavoluptas!” Mangiamo, beviamo, godiamo. Dopo la morte non vi è nessuno di questi piaceri.

CAMILLO             (uscendo da 3)  Purtroppo!

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx la Moglie. Regge un paio di borse vuote per la spesa.

FRANCESCA     Che bel tipo... Distinto, signorile... e colto. Una persona che ti ispira la fiducia più cieca.

MARGHERITA    Chi?

FRANCESCA     Ma il professor Castelli! Con lui potrei anche perdermi in un bosco e non avere paura che...

MARGHERITA    (la interrompe) E fai male!

FRANCESCA     Come?

MARGHERITA    Fai male. Primo: perché mi sa che quello con tutta la sua scienza, sarebbe capace di perdersi in un bicchier d’acqua e non venirne fuori più. Secondo: perché sarà anche distinto, colto, elegante, tutto quello che vuoi, ma... di giorno! Di notte, tutte quelle che respirano sono sue.

FRANCESCA     Eh!?

MARGHERITA    Sì, cocca bella. Del professor Castelli, Dio me ne scampi e liberi! Se lo incontri di notte, mia cara, devi pregare e dire:... Dio me ne scampi e liberi!

FRANCESCA     Ti assale?!

MARGHERITA    Ma no, cosa c’entra? E’ che con tutti i suoi bei modi, quando li usa per incastrarti, prima o poi ti incastra. Ne so delle belle. Torniamo a sentire la news, che poi ti racconto.

FRANCESCA     Ma pensa! Oh, ma non si salva proprio nessuno!

MARGHERITA    Nessuno

                               Tornano a sedersi al loro tavolino.

 


scena  3

                  Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx Sangalli. Può portare a mano una bicicletta.

FRANCESCA     Eccoci, caro professore, siamo tutte per lei!

MARGHERITA    Ah, professore, com’è quella cosa del Voxpoluli...?

CASTELLI            “Voxpopuli, vox dei.” Voce di popolo, voce di Dio. Vuol significare che se un’opinione è condivisa da tutti, non può essere falsa.

MARGHERITA    Oh, ma quei latini erano proprio dei saggi!

CASTELLI            Vero. Peccato però che questo non è un detto latino ma del tardo medioevo.

FRANCESCA     Mille e...

CASTELLI            Dalla fine dell’impero romano, quattrocento settantasei, al mille e duecento circa. Alcuni però lo fanno finire nel millequattrocento novantadue, anno della scoperta dell’America.

FRANCESCA     (un po’ estasiata) Ma lei sa tutto...!

MARGHERITA    Okay. Ma la news?

CASTELLI            Ah, sì. Hanno affittato un appartamento di fronte al mio.

MARGHERITA    (delusa) Ma questa non è una news! Il commissario ce l’ha già detto che è arrivata una nuova famiglia a Pallasecca.

CAMILLO             (entra  e depone sul tavolino: latte macchiato, bicchiere con succo di frutta, brioche, fetta di torta, bicchiere di latte, tazza contenente muesli, piattino con biscotti vari)  Ecco fatto, colazione esagerata!

FRANCESCA     Però!

CASTELLI            Mens sana in corpore sano.

FRANCESCA     Questa la so anch’io.

CASTELLI            E allora perché alla mattina alle sei, non viene con me a farsi una bella corsetta lungo il fiume?

FRANCESCA     Ci penserò!

MARGHERITA    (sottovoce a Francesca) Attenta! (a Castelli) Ma diceva della nuova famiglia?

                  Entra da dx Anna.

ANNA                   Eccomi, eccomi, eccomi. So tutto! (prende una sedia dal tavolino di sx e si siede al tavolino centrale) Professore...

CASTELLI            Anna...

ANNA                   Sopralluogo effettuato. Indagine completata.

                         Entra da sx Manzoni e si siede al tavolino di sx. Ha un quotidiano oltre a degli incartamenti che esaminerà.

MANZONI            Signori...

CASTELLI            Commissario Manzoni.

MARGHERITA    Telefonata fatta?

MANZONI            Sì. Però non portò molti frutti.

FRANCESCA     Di che si tratta?

MANZONI            (a Castelli) Però, che curiose! (alle donne) E’ per l’ispettore Sangalli. Ci sono cose da chiarire, ma vedremo...

CAMILLO             Commissario Manzoni, desidera ancora qualcosa?

MANZONI            Portami un altro caffè, va. Ormai non li conto più.

ANNA                   A me un cappuccino. Comunque so tutto. Ha affittato un bilocale, qui in paese...

                               Camillo esce? Non esce? E’ riluttante, vuole ascoltare...

CASTELLI            Di fronte a casa mia.

MARGHERITA    Abitazione di lusso, allora.

CASTELLI            Beh, non esageriamo.

ANNA                   Di lusso, di lusso! E ci ha messo la suocera!

CASTELLI            Non è un delitto.


MARGHERITA    Quindi la madre di lei.

MANZONI            L’attendibilità di tale informazione non è stata riscontrata.

FRANCESCA     Come, come? Non è la madre di lei?

MANZONI            Non è chiaro.

ANNA                   Comunque per lui e la moglie ha affittato un’altra casa.

CASTELLI            Neppure questo è un delitto. Vero Commissario?

ANNA                   Commissario, è vero che è andato in città, dal Questore?

MANZONI            (vago, sempre consultando) Sì. Ci sarebbero dei fatti da chiarire, ma... (si ferma)

FRANCESCA     “Ma insomma” io non ci capisco un’acca!

CASTELLI            Forse si dovrebbe essere meno curiosi dei fatti degli altri.

ANNA                   Ma senta un po’, lei sta facendo colazione e io le metto sul tavolino un paio di scarpe. Non le viene la curiosità di sapere cosa significa?

CASTELLI            Ma lei l’avrebbe fatto apposta per suscitare la mia curiosità. Questo ispettore Sangalli invece, ha preso semplicemente due abitazioni in affitto e non penso l’abbia fatto per suscitare curiosità.

ANNA                   Ok, non l'avrà fatto apposta, ma non può negare che questo signore è venuto a portare in paese un mucchio di cose strane.

La suocera alloggiata come una regina e per sé e la moglie una casa di ringhiera, tetra, fuori paese, con un cortile così buio che sembra un incubo, là in alto, all’ultimo piano, con una ringhiera di ferro che...

MANZONI            Ma lei come ne è informata?

ANNA                   Ci sono stata. Sopralluogo, commissario.

MARGHERITA    E ha relegato la moglie in quel posto?

ANNA                   E la suocera qui. Costrette a vivere divise.

CASTELLI            Non andranno d’accordo.

MARGHERITA    Qui c’è puzza d’imbroglio.

CASTELLI            “Fallacessunt, rerum species.”

MANZONI            D’accordo, professore, «L’aspetto esteriore inganna», ma mi sembra evidente che un ispettore di polizia non debba suscitare dei pettegolezzi.

ANNA                   Madre e figlia non andranno d’accordo, va bene, però lui e lei sono sempre insieme.


FRANCESCA     Marito e moglie?

MANZONI            No, l’ispettore e la suocera, certa signora Ferrari.

CASTELLI            E’ vero, lui tutte le sere che viene a tener compagnia alla suocera, (ironico) certa signora Ferrari. Ma anche questo non è un delitto!

ANNA                   A volte anche di giorno!

MARGHERITA    Che scoop! La suocera e il genero fanno sesso!

MANZONI            Trattasi di conclusione affrettata.

ANNA                   Sì, però non si capisce come mai vada a trovarla solo lui e non porti mai la figlia.

CASTELLI            Incompatibilità di carattere?

ANNA                   E allora mi spieghi com’è che la suocera, tutti i giorni, va a trovare la figlia?

MANZONI            Ma non può salire in casa. Pare che il genero glielo proibisca.

ANNA                   Esatto! La signora Ferrari può parlare alla figlia solo dal cortile.

FRANCESCA     Come, come?

ANNA                   Questa poveretta, una volta entrata nel cortile, suona il campanello e sua figlia s'affaccia, dalla ringhiera, lassù, come dal cielo! E lei le parla da sotto, tenendo la testa così!

MARGHERITA    Dal cortile... Ma perché poi non può salire e... non so, abbracciarla, darle un bacio...?

CASTELLI            Secondo me state facendo di un topolino una montagna. Non è forse più permesso vivere come meglio accomoda?

FRANCESCA     Curiosità, gioia mia. Solo e semplice curiosità.

MARGHERITA    E’ un bell’intrigo! Non le sembra naturale la nostra curiosità?

CASTELLI            Non è naturale, è inutile e morbosa!

MARGHERITA    Ehee... morbosa?

CASTELLI            E’ perché non avete nulla da fare!

MANZONI            Per me non trattasi di semplice curiosità, professore. Mi sembra evidente che il Sangalli è un pubblico ufficiale e la sua situazione deve essere trasparente. Inoltre... (si ferma)

MARGHERITA    Inoltre?


MANZONI            Inoltre pare che quando la moglie è in casa, sola, lui la tenga... chiusa a chiave.

TUTTI                    A chiave!

MARGHERITA    La tiene chiusa a chiave...?

FRANCESCA     “O tempora, o mores!” Si dice così, vero professore?

CASTELLI            Sì, Cicerone. Ma cosa possiamo sapere realmente degli altri? Chi sono, come sono, perché fanno ciò che fanno...

                  Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx Alfonso. Ho con sé il quotidiano e il “primo numero” d’arte.

MARGHERITA    Ecco il nostro Alfonso Banti, Franzosi Lambertenghi, conte di Pallasecca.

                               Conte, non viene a fare colazione con noi?

ALFONSO            Già provveduto, mia cara, già provveduto. Ora vado a leggermi il giornale in riva al fiume.

MARGHERITA    Abbiamo delle news interessanti...

ALFONSO            Poi mi farete il riassunto, miei cari. Vi sono vicino con tutto il mio cuore. A più tardi. (esce a dx)

MARGHERITA    A più tardi.

ANNA                   Ma commissario, perché non gli parla?

MANZONI            Al conte?

ANNA                   Ma no, al Sangalli!

FRANCESCA     Giusto!

MARGHERITA    Quattro chiacchiere. Lo prende in disparte e fate... quattro chiacchiere! Una bella spiegazione e via!

CASTELLI            E così a Pallasecca se ne staranno tutti più tranquilli.

MANZONI            Non so se sia giusto farlo. Mi sembra evidente che da un lato, come superiore, sarebbe mio dovere, dall’altro poiché trattasi della sua vita privata...

CASTELLI            Sarebbe come impicciarsi degli affari degli altri. (si alza e va verso la strada, guardando verso Margherita) Che è poi un gioco molto diffuso, o no?  Diciamo pure che è: IL RE DEI GIOCHI!

MARGHERITA    Perché guarda me. Mi giro e cosa vedo? Che lei... guarda me!

CASTELLI            Io guardavo il piano del suo tavolino, signorina Margherita, ma forse la sua coscienza... (esce a dx)


FRANCESCA     Ma da dove arrivano?

MANZONI            Da quell’isoletta... (consulta, ma non trova) vicina alla Sicilia, distrutta pochi mesi fa dal terremoto. Il Sangalli era ispettore laggiù, e ora l’hanno trasferito qui. (uscirà a dx)

FRANCESCA     Ho sentito, tutto raso al suolo! Che tragedia!

ANNA                   Per questo tiene la moglie chiusa a chiave, è siciliano!

FRANCESCA     Ma, tesoro, a me sembra libera di andare dove le pare. L’ho vista più volte in giro da sola.

ANNA                   Ma lui è come un’ombra!

MARGHERITA    Poverina!

Entra da sx la Moglie. Ha fatto la spesa. Dopo pochi passi si ferma ad ammirare il quadro di sinistra. Poi andrà a sedersi al tavolino di sx.

MANZONI            Eccola!

                               Camillo inizia a sparecchiare.

Margherita e Francesca la osservano un attimo.

Poi prendono i loro oggetti personali e si portano in strada, parlottando evidentemente sul tema in corso, e ogni tanto lanciando qualche occhiata alla Moglie.

 


scena  4

MARGHERITA    Con tutto questo trambusto non mi hai più detto niente di questo Lorenzo, il futuro padre del tuo... “frugolino con i ricci tutti neri”.

FRANCESCA     Guarda, tesoro, in negozio non c’era nessuno, e così me ne stavo lì, davanti allo specchio, tanto per ammazzare il tempo. Tra l’altro, più mi guardavo e più mi accorgevo che era il tempo ad ammazzare me. Va beh, andiamo avanti. Ad un tratto: eccolo! Lui! L’uomo della mia vita!

E’ entrato. E come l’ho visto, mi sono sentita addosso quindici anni.

MARGHERITA    Che schifo di sensazione!

FRANCESCA     Forse per te, gioia mia. Per me è stato il paradiso.

MARGHERITA    E lui?

FRANCESCA     Mi ha guardata intensamente...

MARGHERITA    Un uomo in un negozio di “Carta e Cuci”...


FRANCESCA     Perché sei sempre così...

MARGHERITA    Con l’andazzo che c’è oggi... Va beh, ti ha guardata e ti sei sciolta.

FRANCESCA     Pressa poco. Poi abbiamo parlato, cioè ha parlato solo lui perché io avevo la bocca a salivazione azzerata. Il giorno dopo è tornato, all’ora dell’intervallo e siamo andati a mangiare un panino. Cioè: lui ha mangiato un panino, io un’insalata tristissima. Ho deciso di buttare giù qualche chilo.

MARGHERITA    A beneficio di Lorenzo.

FRANCESCA     A beneficio di Lorenzo.

MARGHERITA    E com’è?

FRANCESCA     Capelli neri, carnagione sull’abbronzato...

MARGHERITA    Sposato?

FRANCESCA     Mai stato? Così dice...

MARGHERITA    Anni?

FRANCESCA     Non lo so, amore. Una quarantina. Mica gli ho chiesto gli anni.

MARGHERITA    Però gli hai chiesto se era sposato!

FRANCESCA     Cocchina, mica voglio fare la tua fine col tuo Alex!

MARGHERITA    Ma guarda che lui mi vuol bene sul serio. E si vede, se no in tutti questi anni mi avrebbe già mollata.

FRANCESCA     Giusto. Però non molla la moglie!

MARGHERITA    Cosa c’entra?

FRANCESCA     C’entra, c’entra...

MARGHERITA    Guarda che mi ha detto che se resta vedovo, mi sposa subito!

FRANCESCA     Caro!

                               Le due donne proseguono nei loro discorsi, anche se le orecchie sono rivolte verso il bar!

CAMILLO             Desidera qualcosa.

MOGLIE                Mah, non so...

CAMILLO             Signora...

MOGLIE                Sangalli.


CAMILLO             Bene, signora Sangalli, vorrei esporre questo semplice concetto: non è obbligata a prendere niente. Qui, nel mio bar, si va e si viene liberamente. Ci si può sedere quando si vuole, anche senza consumare nulla, ci mancherebbe!

La filosofia del “Bar Camillo” è questa: un luogo di incontro e di riposo.  Una pausa di piacevole tranquillità per ritemprare le forze e lo spirito; così da poter affrontare la vita con maggiore serenità.

MOGLIE                Che bello...!

CAMILLO             Si rilassi, e se ha bisogno mi chiami pure. Camillo arriverà. (va)

MOGLIE                (guardando il quadro)  Camillo, scusi...

CAMILLO             Dica.

MOGLIE                Di chi è quel quadro?

CAMILLO             Sa che non lo so? Non c’è firma, non c’è niente. L’ho trovato in cantina quando ho preso questo locale per farne un bar.

MOGLIE                E’ bellissimo... Mi ricorda la mia terra... Sa, prima di sposarmi, abitavo in una casa sulla spiaggia, niente di che, ma è lì che sono nata, cresciuta, ho vissuto... Un’infanzia e un’adolescenza felice... serena...

E davanti agli occhi: sempre il mare, il mare, il mare... (si perde)

CAMILLO             Ma forse la vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda.

MOGLIE                Sì, e che si rimpiange...

CAMILLO             Ho sentito che il terremoto ha raso tutto al suolo.

MOGLIE                Tutto. E quello che non ha distrutto il terremoto, ci ha pensato il fuoco. Che terrore! Di notte... Pensi che a chi ha avuto la fortuna di salvarsi, come me e mio marito, non è rimasta che la camicia da notte che indossava.

CAMILLO             Dev’essere... come posso dire?... devastante.

MOGLIE                Bravo, devastante. Non hai più nulla, niente di niente, né cose, né affetti. Penso che non sarò mai più quella di prima... (un tempo)

                               Tutti morti. Genitori, fratelli, parenti... Tutti. (un tempo)

 E allora sa cosa facciamo per festeggiare questa bellissima avventura che mi è capitata?

CAMILLO             (non capisce) Festeggiare...? Ma... non saprei...

MOGLIE                Mi porti un bicchiere di spumante. Anzi no, mi porti una bottiglia, buona però! Così potrò offrire da bere a lei e... a tutti quelli che vorranno brindare con me.

CAMILLO             (preso in contropiede) Una bottiglia...?


MOGLIE                Non ce l’ha?

CAMILLO             No, cioè, sì, ce l’ho, e di marca anche, di quelle favolose, ma non capisco...

MOGLIE                Camillo, pensi che dalle mie parti, ancora oggi, ai funerali, si è soliti offrire da mangiare e da bere, quasi come ai matrimoni. Forse lo fanno per esorcizzare la vita che si prende beffe di noi.

                               E sa, quando capitano certi avvenimenti, si percepiscono molte cose...

Si è mai accorto di svegliarsi tutti i giorni?

CAMILLO             Svegliarsi?

MOGLIE                Svegliarsi, tutti i giorni... Pensi, si viene al mondo ogni mattina! Un miracolo!

CAMILLO             E’ vero... Un miracolo. Arrivo subito. (esce)

FRANCESCA     Hai sentito? Beve champagne.

MARGHERITA    Io quasi quasi attacco bottone. Vado là e... attacco bottone!

FRANCESCA     Sai che non sarebbe una idea malvagia, anzi è un’idea meravigliosa! Ci sediamo e con una scusa qualsiasi...

Entra da dx Sangalli. Vede la moglie e va al tavolino.

FRANCESCA     E’ il marito!

MARGHERITA    Sarà per un’altra volta, il tempo c’è.

FRANCESCA     Ma la curiosità incalza! Vado a lavorare, amore. Ciao. (esce a dx)

MARGHERITA    Ciao. Magari più tardi vengo a trovarti. (si avvia ed esce a sx osservando con attenzione i due)

MOGLIE                Ciao, Giorgio.

SANGALLI           Ciao, Rosa. Hai fatto spesa?

MOGLIE                Sì. Qualcosa...

SANGALLI           Ada dev’essere in giro. E’ meglio che ti accompagni a casa.

MOGLIE                Non subito, devo brindare alla nostra fortuna.

SANGALLI           Devo tornare in questura...

CAMILLO             (entra con lo spumante e bicchieri) Ecco lo spumante! Vuole vedere se va bene.

MOGLIE                Andrà senz’altro benissimo. Lo apra pure. (al marito) Siediti un momento, il tempo di bere.


                               Camillo apre la bottiglia e versa in due bicchieri.

Sangalli siede accanto alla moglie.

SANGALLI           (con lo sguardo perso) Sai, faccio fatica ad ambientarmi, qui. Si percepisce una curiosità malsana... e noi ne siamo l’oggetto.

MOGLIE                Non te ne curare.

SANGALLI           Vorrei farlo, ma non è possibile. Capiscimi: sono un pubblico ufficiale e... Va beh, vedremo. Ora beviamo.

MOGLIE                E dimentichiamo. Camillo versi anche per lei e brindi alla nostra avventura a Pallasecca.

                               Camillo esegue.

SANGALLI           Alla salute, mia cara.

MOGLIE                Alla salute a te. E alla salute anche a lei, Camillo.

CAMILLO             Tanta fortuna a voi. Credo... ne abbiate bisogno.

SANGALLI           Lo pensiamo anche noi.

MOGLIE                Anche noi...

                               Bevono. Poi Sangalli e Moglie escono a dx.

                               Camillo sparecchia e accende le luci delle lampade sui tavolini. Poi esce.


scena  5

                               E’ sabato sera. Prima di cena.

Entra da dx la sig.ra Ferrari. Sta percorrendo la strada quando, arrivata al lampione di sinistra, ha un mancamento, un giramento di testa. Si aggrappa al lampione, le gambe cedono, si accascia un poco su se stessa.

Entra da dx Francesca. Ha chiuso il suo negozio. Sta andando a casa. Si accorge della Ferrari.

FRANCESCA     Signora! Signora! Oh, santo cielo! Signora, sta male?

FERRARI             Non so...

FRANCESCA     (cercando di rialzarla) Su, cerchi di tirarsi su.


                               Entra da sx Margherita. Ha tra le mani un sacchetto del pane.

MARGHERITA    Ma cosa succede?

FRANCESCA     La signora sta male. Aiutami a rialzarla. (eseguono senza molto successo) Camillo. Camillo!

Entra da sx Manzoni. Vede e aiuta.

MARGHERITA    Sta male.

MANZONI            Lo vedo.

                               Camillo accorre.

                              

Tutti insieme, sorreggendola, la portano al tavolino centrale.

MANZONI            Camillo, le porti un bicchiere d’acqua con tanto zucchero.

                               Camillo esegue.

Entra da sx Anna.

Entra da dx Castelli

Entrambi si accorgono del fatto e si avvicinano.

MARGHERITA    Ma le è già successo altre volte?

FERRARI             No... è la prima volta... Scusatemi... Quanto disturbo...

MANZONI            Si figuri. Dovere. Dovere.

                               Camillo.

CAMILLO             (entra portando il bicchiere con l’acqua)  Devo portare qualcosa di forte?

FRANCESCA     No, no. Piuttosto una bibita fresca.

ANNA                   Non ghiacciata, Camillo.

                               Camillo esegue.

FERRARI             Ma quanto disturbo...

                               Ora che il peggio è passato,  pian piano tutti si siederanno ad ascoltare.

                               Anche Camillo, dopo aver portato la bibita alla Ferrari, si siede su uno sgabello ad ascoltare.

MANZONI            Sono il commissario Manzoni.

FERRARI             Sì, sì... conosco...


MANZONI            Lei deve essere la suocera dell’ispettore Sangalli.

FERRARI             Esatto. Mio genero.

MANZONI            Signora Ferrari, dunque?

FERRARI             Sì, certo...

MANZONI            E allora mi sembra evidente che il suo malore potrebbe anche derivare da tutte le traversie che avete passato ultimamente.

FERRARI             Lo penso anch’io, sa? Siamo ancora tutti così scombussolati...

MARGHERITA    Che disgrazia! Più ci penso e più mi ripeto... che disgrazia!

Entra da dx Alfonso. Vedendo il gruppo, si dirige verso il bar con il suo bel quotidiano e il “numero uno” annesso.

ANNA                   Ha perso dei parenti?

FERRARI             Tutti, signora mia, tutti! Del nostro paesello non è rimasto niente altro che mucchio di rovine.... Avevo anche una sorella, con una figlia maritata, suo marito, i nipotini... e poi... e poi tutti, tutti...

ALFONSO            Un'ecatombe!

FERRARI             Signor Conte...

MANZONI            Vi conoscete?

ALFONSO            Abbiamo fatto quattro chiacchiere in riva al fiume.

FRANCESCA     Una sciagura che dura tutta una vita!

FERRARI             Si resta come stordite...

ANNA                   Da un momento all'altro.... C'è da impazzire!

MARGHERITA    (insinuante) Però, ecco, vorrei dire che avendo qua la figlia e il genero... Dopo una disgrazia come questa, perché stare separati?  Non si sente il bisogno di stare tutti uniti?

FERRARI             Mi chiede il perché io me ne stia così sola, vero?

FRANCESCA     Già, ad essere sinceri sembra a tutti molto strano.

FERRARI             Strano, sì... Ma è giusto così: lasciare i ragazzi da soli e non essere d’impiccio.

MARGHERITA    Una figlia può farsi la propria vita, ma non fino al punto da escludere completamente quella della madre. (insinuante) A meno che ci sia del  disaccordo...


FERRARI             Ma no, quale disaccordo?

ANNA                   (insinuante) Ma immagino che sua figlia venga spesso a casa sua per tenerle compagnia?

FERRARI             Sì... beh, non proprio...

ANNA                   (insinuante) Va lei a trovarla?

FERRARI             Ah, certo, ecco, vado io. Una o due volte al giorno....

ANNA                   E fa tutte quelle scale?

FERRARI             Le scale...? No, veramente non salgo. Ha ragione, sarebbero troppe per me. Mia figlia si affaccia dalla parte del cortile e così ci vediamo, ci parliamo...

ANNA                   Dal quinto piano? Così? Da lontano?

MARGHERITA    Io, se fossi sua figlia scenderei di corsa per... che so, per abbracciarla.

FERRARI             Ha ragione.... Sì... ma bisogna che mi spieghi. Non vorrei che si pensasse che mia figlia non mi voglia bene.

ANNA                   (insinuante) E’ forse colpa di suo genero...?

MARGHERITA    (insinuante) Le proibisce di salire in casa per abbracciare sua figlia?

FERRARI             Proibire, no! Chi ha detto proibire? Siamo noi, io e mia figlia che ce ne asteniamo, spontaneamente, sapete? Per un riguardo a lui.

FRANCESCA     A lui? Non capisco...

MARGHERITA    Signora Ferrari, scusi la nostra curiosità, ma è strano. Riconoscerà che è... strano!

FRANCESCA     Ci spieghi almeno il perché, angelo mio.

FERRARI             Beh, certo, quello mio e di mia figlia è un sacrificio non da poco, bisogna ammetterlo. Ma siamo contente così...

ALFONSO            Non per intromettermi, ma a me, mia cara, sembra una crudeltà bella e buona!

FERRARI             (è stanca) No, no, non crudeltà, mi creda, signor conte. E’ che lui, come posso spiegarmi, vuole tutto per sé il cuore della moglie, fino al punto che anche l'amore che mia figlia ha per me, secondo lui... ecco, deve arrivarmi attraverso di lui, per mezzo di lui... (è stanca)

CASTELLI            Mi pare che la signora Ferrari sia stanca e forse  sarebbe meglio che la lasciassimo andare a casa, a riprendersi un poco, (sottolinea!) in pace...


FERRARI             Sì, ecco, ora vado. Ma, commissario, guardi che mio genero è buono, e bravo anche. Ognuno ha le proprie debolezze, è vero, ma bisogna che ce le compatiamo a vicenda. (si avvia)

Entra da dx Sangalli. Si accorge della suocera e capisce la curiosità morbosa di tutti.

MANZONI            Non si preoccupi, signora, lo so, lo so che è una brava persona e di valore anche.

SANGALLI           Ada? Cosa è successo?

MANZONI            Ispettore, sua suocera ha avuto un piccolo malore.

MARGHERITA    L’abbiamo soccorsa...

SANGALLI           Vieni, Ada. (portandola in strada) Grazie, commissario. Grazie a voi... (li guarda un attimo...) tutti. (escono da dx)

MANZONI            Nulla, ispettore, nulla.

                               Silenzio.

MARGHERITA    Lei conte, ha parlato di questo fatto con la signora Ferrari.

ALFONSO            Assolutamente no, mia cara. Mi ha raccontato solo della terribile esperienza del terremoto.

MARGHERITA    Ah...

FRANCESCA     Vuole avere la figlia tutta per sé! E’ geloso della madre! Cose dell’altro mondo!

ANNA                   Solo in Sicilia si può ragionare in questo modo

MARGHERITA    Una bella cattiveria! Dobbiamo ammettere che questa è una... bella cattiveria!

ANNA                   Bella! E buona!

MANZONI            Camillo, porta da bere, per tutti.

CAMILLO             Aperitivo della casa?

MANZONI            Aperitivo della casa.

CAMILLO             (uscendo da 3) Proprio un bell’egoismo! Povera ragazza!

FRANCESCA     E povera madre!

CASTELLI            (insinuante) E così voi vi siete accontentati della spiegazione? Strano?

MARGHERITA    Cosa vuol dire, professore?


FRANCESCA     Perché lei pensa che non sia stata sincera?

CASTELLI            Eh, direi proprio di no. (sobilla la loro curiosità) Qui ci deve essere sotto qualcos’altro. (torbido) Chissà quale mistero si annida...

ANNA                   Ma quale mistero! Quello è un siciliano, tenetelo bene a mente!

MANZONI            Avete visto come ci ha squadrati tutti, l’ispettore?

CAMILLO             (entrando)  Aperitivo della casa, pronto!

                               Tutti bevono e mangiucchiano.

MARGHERITA    Conte, come mai fino a tardi in riva al fiume?

ALFONSO            Finché c’era luce, mia cara.

MARGHERITA    Luce abbastanza per leggere o per (insinuante) osservare?

ALFONSO            Entrambe le cose, figliola.

MARGHERITA    E quest’anno, mi dica, signor conte, come vanno di moda i costumi da bagno?

ALFONSO            Ritengo la domanda superflua e anche un poco maligna. Lei sa senza dubbio meglio di me, quali sono i dettami della moda.

                               Tuttavia voglio informarla, a beneficio del tabloid di Pallasecca, che in questa stagione ho adocchiato alcuni topless, fatto che non si verificava più da alcuni anni.

MARGHERITA    Ah, bene. Allora, sempre a beneficio del tabloid di Pallasecca, dovrà cortesemente farmi un elenco aggiornato delle “modelle” che li “indossavano”, mio caro conte Alfonso Banti, Franzosi Lambertenghi.

ALFONSO            Sarà fatto, mia cara, sarà fatto.

Entra da dx Sangalli. Si avvia verso il bar.

MANZONI            Ispettore, tutto bene, sua suocera?

SANGALLI           Sì, tutto bene, grazie. Solo un malore.

MANZONI            Prende un aperitivo con noi? Questa sera offro io. (paga Camillo)

SANGALLI           No, grazie. Un momento solo e tolgo il disturbo.

MANZONI            Nessun disturbo. Forse le necessita di parlare da solo con me?

SANGALLI           No, capitemi, è una dichiarazione doverosa la mia, ed è meglio che la faccia davanti a tutti.

MARGHERITA    Dichiarazione?


SANGALLI           E’ per mia suocera. Se la doveste vedere per strada, vi prego di non farla parlare, un saluto e via.

MARGHERITA    Oh, questa poi! Ma perché?

SANGALLI           Quando era qui con voi, avrà parlato di sua figlia, vero? Avrà detto che io le proibisco di vederla, di salire in casa mia?

FRANCESCA     Guardi che la signora è stata piena di riguardo e di bontà per lei!

ANNA                   Di lei non ha detto altro che bene!

MARGHERITA    Vero. Ha detto solamente che si astiene lei dal salire in casa di sua figlia, per un riguardo a un suo sentimento Sentimento che noi, francamente, facciamo fatica a capire.

FRANCESCA     Anzi, per dire proprio quello che ne pensiamo, a noi sembra una crudeltà bella e buona!

SANGALLI           Capitemi. Sono qua appunto per chiarire.

La condizione di questa donna è pietosissima. Ma, capitemi, non meno pietosa è la mia, che sono obbligato a scusarmi e che mi costringe qui, davanti a tutti, a fare una dichiarazione che mai avrei voluto fare.

(si ferma un istante)  Mia suocera, la signora Ada Ferrari è... pazza!

                               Stupore generale con commenti annessi.

SANGALLI           Da due anni...

ANNA                   A me non sembra pazza.

SANGALLI           Capitemi, non sembra, ma lo è. E la sua pazzia consiste appunto nel pensare che io non voglia farle vedere sua figlia.     (ora con forza) Ma quale figlia, in nome di Dio, se sua figlia quattro anni fa...  è morta?!

                               Stupore generale con commenti annessi.

MARGHERITA    Morta?!

SANGALLI           Da quattro anni. E lei è impazzita proprio per questo.

ANNA                   Ma allora, la signora che...

SANGALLI           L'ho sposata da soli due anni. È la mia seconda moglie.

FRANCESCA     Oh, cavolo!

MARGHERITA    Seconda moglie?

CASTELLI            (ironico) Che scoop! Eh, ragazzi!?

FRANCESCA     E la signora Ferrari crede che questa sua seconda moglie sia sua figlia?


SANGALLI           Esattamente. Ma è stata, se così si può dire, la sua fortuna. Capitemi. Dopo la morte di sua figlia si ridusse in uno stato che potete bene immaginare.  

Passati un paio d’anni, quando mi vide passare per strada con questa mia seconda moglie, si mise improvvisamente a ridere, a piangere, a tremare tutta per la felicità. Capitemi. In Rosa vide sua figlia, viva, e cadde in questa forma di pazzia, lucida certo, ma sempre pazzia, che consiste appunto nel credere che non è vero che sua figlia sia morta, ma che costei sia sua figlia, e che io  voglia tenermela tutta per me, che non voglia fargliela vedere per una mia inverosimile gelosia.

MARGHERITA    Non ci ho capito un’acca.

FRANCESCA     Margherita! Tesoro mio, ma è chiarissimo. Poi te lo rispiego.

ANNA                   Ma sì, infine che creda quello che vuole, se le fa piacere. Ma mi domando: perché non vivere insieme?

FRANCESCA     Già, perché tenerle separate?

SANGALLI           Capitemi, come posso costringere mia moglie a vivere con lei? È tranquilla, sì, ma, capiranno, a mia moglie, tutto il giorno, questo amore morboso di madre, che sua madre non è... (un tempo)

Insomma, capitemi, per mia moglie sarebbe uno strazio, uno strazio per ventiquattrore al giorno. Ditemi: vi sembrerebbe giusto?

ALFONSO            Beh, forse, miei cari, a pensarci bene...

MARGHERITA    E sì, alla fine uno si dice... a pensarci bene...

SANGALLI           Adesso capite perché quella disgraziata, se ne sta chiusa a chiave, per paura che le entri in casa?

ANNA                   Ah, dunque è sua moglie che vuol essere chiusa a chiave?

SANGALLI           E chi altro vorrebbe imporglielo, mi scusi?

ANNA                   Giusto, giusto. No, magari pensavo che lei, essendo siciliano...

SANGALLI           Signora, mi scusi, ma...

Signor commissario, era mio obbligo fare questa dichiarazione per rispetto al posto che occupo, permettere che in paese si creda di me una cosa così disumana: e cioè che io, per gelosia o per altro, impedisca a una povera madre di vedere la propria figlia.

                               E ora, signori, capitemi e perdonatemi, ma è meglio che vada. Buona serata a tutti.  (esce a sx)

                               Silenzio di tomba!

                               Tutti lo guardano “a bocca aperta” mentre si allontana.


scena  6

ALFONSO            Questa poi...

MARGHERITA    Non ho parole.

FRANCESCA     Gioie mie, qui altro che pettegolezzo...

ANNA                   Secondo lui la pazza è lei.

MANZONI            Come, secondo lui?

ANNA                   Mah... non vorrei che il pazzo alla fine fosse proprio lui.

CAMILLO             Vorrei manifestare un semplice concetto.

FRANCESCA     Manifesta, Camillo, manifesta!

CAMILLO             Per me la fuori di testa è lei. D’altra parte il fatto non poteva spiegarsi altrimenti.

MARGHERITA    (tutta la battuta detta d’un fiato, senza né punti né virgole)

Potrebbe e non potrebbe... Io sono d’accordo con Anna no perché scusate è strano per una pazza fare tutto un ragionamento sul fatto che il genero le impedisca di vedere la figlia e poi scusarlo e poi alla fine adattarsi a queste scuse trovate da lei stessa.   

FRANCESCA     Non ho capito un accidenti! Quando parli, tesoro, prova a mettere un punto da qualche parte, aiuta. (un tempo)  Lei professore che ne dice?

CASTELLI            “Fere, libenterhomines, id quodvolunt, credunt.” Cesareafferma che gli uomini credono più volentieri a ciò che vorrebbero che fosse, piuttosto che a quello che è veramente. E io ho il sospetto che la cosa non sia finita qui, per la gioia e il diletto del tabloid di Pallasecca.

                               Come volevasi dimostrare! Ecco che arriva la signora Ferrari!

Entra da dx la sig.ra Ferrari. E’ agitata. Si guarda intorno e si avvierà verso il bar.

ALFONSO            Ancora lei?

MARGHERITA    Oh Dio. E adesso? Questa non ce la togliamo più di dosso!

CASTELLI            Secondo me ha qualcosa di interessante da dirci.

FRANCESCA     Sì, ma saperla pazza... Come ci comportiamo? Io non ho mai parlato con una pazza!

ANNA                   Se lo è!

MARGHERITA    Già, vero. Se lo è!


MANZONI            Per me lo è!

CAMILLO             Anche per me.

ALFONSO            Ma, non saprei... Diciamo che “propendo”. Parlandole insieme, in riva al fiume, non mi sembrava proprio...

FERRARI             (agitata) Scusatemi. E’ andato mio genero?

MANZONI            Sì, proprio ora. Non l’ha incontrato

FERRARI             (agitata) Ho cercato di non farlo. Non torna più?

MANZONI            No. Si è parlato di cose d’ufficio e...

FERRARI             Certo, certo. La ringrazio per la bugia.

MANZONI            Quale bugia?

FERRARI             Che avete parlato di cose d’ufficio. Mio genero era calmo, almeno?

TUTTI                    (a soggetto) Calmo, calmo. Calmissimo...

FERRARI             (li guarda) No, commissario, non avete parlato di cose d’ufficio. Lo vedo. Lo vedo da come mi osservate, e capisco che avete parlato d’altro.

Mi siete tutti testimoni che poco fa, alle vostre domande, in verità molto crudeli, non ho saputo come rispondere.

TUTTI                    (a soggetto) Già... Eh, sì...

 

FERRARI             Vi ho dato una spiegazione che non può soddisfare nessuno, lo so.

Ma potevo dire la vera ragione? Potevo dirvi, come lui va dicendo, che mia figlia è morta da quattro anni e che io sono una povera pazza che la crede ancora viva?

                               Povero ragazzo! Costretto a dare una spiegazione assurda, inverosimile... Perché, voi, scommetto, sarete restati molto dubbiosi della sua spiegazione, o mi sbaglio?

TUTTI                    (a soggetto) Effettivamente...

FERRARI             Si può credere sul serio che io sia pazza? Che mia figlia sia morta? Che questa che ha con sé sia la seconda moglie?

ANNA                   Noo?

FERRARI             E’ un bisogno, mi credano, è un bisogno per lui. Gli si è potuto ridare la calma, la fiducia, solo a questo patto.

MARGHERITA    Un’acca! Mi scusi, ma io non ci capisco... un’acca!

FRANCESCA     Vuole forse dirci che non è vero niente che sua figlia è morta?

FERRARI             Oh, Signore, Dio me ne liberi!


ANNA                   Allora è vero che il pazzo è lui!

MARGHERITA    Noi l’abbiamo capito subito, vero Anna?

FERRARI             No, no, non pazzo! Ci mancherebbe! Ha solo questa sua... fissazione... Ma scusate, lascerei forse che mia figlia se ne stia, sola, chiusa in casa, con lui, se fosse pazzo?

MANZONI            Ah, ma bisogna che lei si spieghi, signora! Non mi sembra plausibile che suo genero sia venuto qui a inventarci tutta una storia.

FERRARI             No inventare, per lui non è invenzione. Vedete, sposando, fu preso da una vera frenesia d'amore...

ANNA                   Siciliani!

FERRARI             Vero, sa? Sembra ormai un modo di dire, ma è ancora così dalle nostre parti.

Mia figlia, già delicata di carattere, rischiò di essere, come si può dire?, distrutta da questo suo amore incontrollato, e cadde in uno stato di prostrazione, da cui non riuscì più a venirne fuori. Allora, su consiglio dei medici, si decise di portarla per qualche tempo in una casa di salute.

ANNA                   Manicomio?

 

TUTTI                    (a soggetto) No, manicomio, in una casa di salute...

 

FERRARI             Tuoni e fulmini! Lui non voleva saperne! Irragionevole. Nulla da fare.

Così, di nascosto, con l’aiuto dei parenti di entrambi, gli si dovette sottrarre la moglie. Un mezzogiorno, di ritorno dall’ufficio, non la trovò più.

MARGHERITA    Chissà lui!

ALFONSO            Scusate se mi intrometto, miei cari, ma mi sarei un poco alterato anch’io.

FERRARI             Si immagini mio genero! E così, Giorgio, mio genero, essendo già una persona con un equilibrio un poco instabile, non trovandosela più in casa, sprofondò in una disperazione furiosa, prendendosela con tutti. Fino a che, un bel giorno, si mise a pensare che la moglie fosse morta.

TUTTI                    (a soggetto) L’ha detto. Sì, l’ha detto...

 

FERRARI             E non ci fu più verso di smuoverlo da quest'idea. Era morta. Punto e basta. (un tempo)  Passò circa un anno, se ben ricordo, o forse qualcosa di più, ma alla fine mia figlia si riprese, completamente rimessa.

Ma quando tornò a casa, lui, trovandosela davanti, la guardò a lungo e poi disse: no, che non era lei, che sua moglie era morta.

FRANCESCA     Cavolacci!


FERRARI             Uno strazio, signori miei, uno strazio...

Alla fine, per fargliela riprendere, con l'aiuto di tutti, parenti, amici, sindaco, parroco... si dovette simulare la farsa di un secondo matrimonio.

TUTTI                    Un secondo matrimonio?!

CASTELLI            Et lux facta est! O forse no.

FERRARI             Indubbiamente è un amore un po’... asfissiante, ma l'adora, sapete, l’adora, questo è certo. E sono sicura che mia figlia con lui, è felice.

E’ una disgrazia, signori, che possiamo superare solo a patto di vivere come viviamo.

Ci vuol pazienza, questo sì, ma la pazienza è la virtù della mia terra.

Ora è meglio che vada.

Quella poverina deve fingere di non esser lei, ma un'altra.

Io... beh, io devo fingere d'essere... pazza. (esce da sx)

                               Silenzio. Tutti si guardano sbalorditi e increduli..

FERMO IMMAGINE

CASTELLI            (mentre si porta  in strada) Che scoop!

                               Non eravate affamati di speteguless? Di chiacchiere? Di news? Eccovi serviti!  Alla grande, direi!

                               Ma vedo che vi guardate tutti negli occhi, smarriti.

Già, perché:... e la verità? Dove sta la verità?

                               Entra da dx la Moglie e attraversa la scena fino al suo solito posto per ammirare il quadro sulla sx.

Castelli la guarda passare.

CASTELLI            E’ pazza la suocera, la signora Ada?

E allora (indicandola) lei è veramente la seconda moglie dell’ispettore Sangalli.

                               E’ pazzo il genero, l’ispettore Sangalli?

                               E allora lei è proprio la prima moglie, la figlia della signora Ada.

                               Moglie esce a sx.

Castelli, mentre si porta vicino all’uscita:

CASTELLI            Buon lavoro, miei cari. Avrete di che divertirvi!

Sì, perché cosa c’è di più stuzzicante che ficcare il naso negli affari degli altri? C’è un passatempo più attraente di questo?

E’:  IL RE DEI GIOCHI!  (esce)

FINE   DEL   PRIMO   ATTO


ATTO   SECONDO

NOTE:                  Stessa scena del primo atto.

scena  7

E’ domenica mattina. Una settimana dopo.

                         In scena, seduta al tavolino di sx c’è la Moglie.

                         Poi si alza e va al bancone per prendere un quotidiano e una rivista. Quando si gira si sofferma a guardare il quadro di dx. Dopo un poco:

CAMILLO             (entrando) Ecco il succo d’arancia e la fetta di torta, signora.

MOGLIE                Grazie. Sai Camillo, è bello la domenica andare a Messa presto e poi all’uscita, trovare aperto un bar, accogliente, come il tuo.

CAMILLO             Grazie, signora.

MOGLIE                Ti danno tutti del “tu”, lo faccio anch’io. Spero che non ti offenda.

CAMILLO             Vorrei rivelarle questo semplice concetto: assolutamente no!

MOGLIE                (sorride. Poi indica il quadro di destra) Scommetto che neppure quello sai di chi è.

CAMILLO             Scommessa persa! Quel quadro è di Pieter Brueghel, il vecchio. Olandese. Nato intorno al 1525. Si intitola “Il censimento di Betlemme”.

MOGLIE                Vedi come gira il mondo? Di questo, che non mi appassiona più di tanto, sai tutto.

CAMILLO             Non le piace?

MOGLIE                No, no, non è che non mi piaccia, anzi è... incantevole, e ha senza dubbio un suo fascino particolare. Ma non mi trasmette nulla. Lo guardo, capisco che è bello, ma tutto finisce qui. (un tempo)

Forse è perché quello che rappresenta non è il mio mondo, la mia terra... (osserva ora il quadro di sx con il mare) ...la terra in cui sono vissuta e che... ormai ho perso.

                               Camillo depone la consumazione sul tavolino.

MOGLIE                (indicando il quadro di Brueghel) Vedi, Camillo, questa non è la gente del mio mondo. Pensa che io la neve non l’ho mai vista dal vero!

Ma io ti annoio sempre con le mie stupide chiacchiere. (si siede)


CAMILLO             Tutt’altro. Oggi poi è domenica. Alla domenica prima delle dieci e mezza, undici, non viene mai nessuno. Inoltre vorrei comunicare questo semplice concetto: parlare costruisce relazioni.

MOGLIE                Già, e parlando, oltre a mettere in comune le proprie ansie, i propri desideri, le proprie pene, ci si accorge di non essere completamente soli e di avere accanto delle persone che hanno anch’esse le proprie gioie e i propri dispiaceri. Anche tu, immagino...

CAMILLO             Eh sì, anch’io non ho avuto una vita facile. I miei genitori, brava gente...

La Moglie parla un poco con Camillo e poi si mette a leggere il giornale.

Camillo esce per poi rientrare con scopa e paletta. Pulisce il bordo strada davanti al bar e, intanto che c’è, ascolta discretamente i discorsi che avvengono in strada.

                  Entra da sx Francesca.

Entra da dx Margherita.

MARGHERITA    Ciao, Francesca.

FRANCESCA     (è agitata e sfavillante) Ciao, vita mia. Ho una news fantastica, uno scoop sensazionale!

MARGHERITA    (indicando con discrezione la Moglie) Su di loro.

FRANCESCA     Macché! Su di me! Ha detto che vuole... (un tempo di suspense)  sposarmi!

MARGHERITA    Lorenzo?

FRANCESCA     E chi se no?

MARGHERITA    Cribbio!

FRANCESCA     Sissignore. Mi fa: «Se chiudi un mese intero il negozio, la prima settimana andiamo in vacanza e le altre tre ci sposiamo». Ci sono rimasta di stucco!

MARGHERITA    Ci credo!

FRANCESCA     «Ma se ci conosciamo da poco» gli faccio io. «Che c’entra?» replica «Se uno si deve sposare, si sposa. Punto e basta. E poi si vede come va.»

MARGHERITA    Ah, ecco, mordi e fuggi!

FRANCESCA     Aspetta! E continua: «Mi sembra che la nostra sia la classica situazione che conduce al matrimonio. Io ti amo, tanto, amo solo te, le altre non mi interessano.».  Oddio, stavo avendo un mancamento!

«Quindi vorrei stare con te il più a lungo possibile, fino a... eventualmente per sempre.»


MARGHERITA    (persa) “Eventualmente per sempre...”  (si riscuote) E tu?

FRANCESCA     Gioia mia, cosa dovevo fare? Sono stata un po’ sulle mie. Faccio l’indifferente e la butto lì: «Scusa, ma perché dobbiamo espressamente sposarci? Se proprio vuoi, viviamo insieme. Porti le tue cose da me e vediamo come va».

MARGHERITA    Ma sei scema!

FRANCESCA     Cuore, stavo bluffando!

MARGHERITA    Già, ma se ti prendeva sul serio?

FRANCESCA     Cocca, io li conosco gli uomini! E infatti lui ribatte: «Ma, cara, non voglio vivere semplicemente insieme. Preferirei fare qualcosa di più... rischioso!»

MARGHERITA    (persa) Oddio, rischioso...

FRANCESCA     E poi continua: «Pensa la mattina delle nozze, i testimoni, il vestito da sposa...».

MARGHERITA    Dai, ha ragione!

FRANCESCA     «Lorenzo, non mi sembrano motivi seri per un passo tanto importante» gli ho detto. E lui: «Certo che non sono motivi seri. Ma quando mai ci si  sposa per motivi seri? Dai!»

MARGHERITA    Noo?

FRANCESCA     «E per cosa ci si può sposare, allora?» Gli faccio io.

                               Lui mi fissa con occhi di fuoco e: «Per sconsiderato amore, tesoro!».

MARGHERITA    Oddiiiio!... Io mi sarei sciolta!

FRANCESCA     E perché, io cosa ho fatto?

CASTELLI            (entrando da sx) Grosse novità!

ANNA                   (entrando da dx) Novità? Ci sono anch’io!

Ora durante questo colloquio a quattro, a turno i partecipanti si gireranno a scrutare la Moglie.

                         La Moglie, pur leggendo, o meglio sfogliando il giornale, se ne accorge.

MARGHERITA    Allora?

CASTELLI            La verità, finalmente.  Si è scoperta la verità!

MARGHERITA    Si è scoperta?

FRANCESCA     E chi è il pazzo tra i due?


CASTELLI            Provate a indovinare. Voi cosa dite? Coraggio!

ANNA                   Lui! E’ lui.

MARGHERITA    Lui! Garantito!

FRANCESCA     Ma... non so...

CASTELLI            (le guarda un po'. Poi: ) Sì, è lui!

FRANCESCA     Beh, era evidente.

MARGHERITA    Come: “era evidente”? Ma se hai appena detto: «Ma... non so...»!

FRANCESCA     No, ero sicura, ma... non volevo ammetterlo.

ANNA                   E come si è scoperto?

CASTELLI            L'atto del secondo matrimonio.

FRANCESCA     (stordita, interdetta) Del secondo?

MARGHERITA    (stordita, interdetta) Ma come del secondo matrimonio?

ANNA                   Ma allora ha ragione lui?

MARGHERITA    E la fuori di testa è lei!

CASTELLI            E già, sembrerebbe lei...

MARGHERITA    Ma scusi, professore, non aveva detto che il pazzo era lui?

CASTELLI            Certo, perché l'atto di questo secondo matrimonio potrebbe essere un atto fasullo, un atto simulato per fargli sposare una seconda volta sua moglie, come ha asserito la suocera.

                               Ma poi, pensandoci bene, potrebbe anche essere un documento originale con una seconda moglie .

ANNA                   No, mi scusi, ma sull’atto ci sarà ben scritto il nome della sposa!

CASTELLI            E no, purtroppo è mezzo bruciacchiato e mancano proprio le generalità della donna.

FRANCESCA     Ma allora, angelo mio, che atto è? Non risolve niente! E’ senza valore.

CASTELLI            No, no, un valore ce l’ha.

MARGHERITA    Ma se manca il nome della sposa, quale valore può avere, scusi? 

CASTELLI            Quel valore che ognuno di noi gli vuole dare, signorina Margherita!

ANNA                   Ma noi non vogliamo dargli nessun valore! A noi interessa la verità!


CASTELLI            Eh, la verità, la verità... Non esiste la verità!

Vedete, purtroppo al mondo vi è l’impossibilita di avere una visione unica e certa della realtà. Questo perché ognuno la osserva da un proprio punto di vista, e quindi attribuendole un significato diverso.

MARGHERITA    Professore! Non cominci con i suoi discorsi filosofici!

CASTELLI            Ma no, non sono discorsi filosofici!  Prendete per esempio le lettere che la signora Ferrari dice di ricevere dalla figlia per mezzo del cestino che gli cala, là, nel cortile, perché non può salire a trovarla.

ANNA                   E quelle sono sacrosante, scritte di pugno dalla figlia.

CASTELLI            Che tuttavia non abbiamo mai viste...

MARGHERITA    Ma se la suocera dice che ci sono, dobbiamo convenire che...ci sono!

CASTELLI            Giusto, mettiamo pure che ci siano.

MARGHERITA    Ci sono, ci sono. E sono (sottolineando) REALI! Professor Castelli, deve ammettere che qui non ci si può sbagliare!

CASTELLI            Margheritina mia, non ne sarei così sicuro.

MARGHERITA    E perché? Sentiamo.

CASTELLI            Perché se poi arriva l’ispettore Sangalli e afferma che sono state scritte apposta da quella che lui afferma essere la seconda moglie, per tenere quieta la suocera?

ANNA                   Oh, cavolo!

FRANCESCA     E già!

MARGHERITA    Che casino!

ANNA                   Ma allora di certo cosa si sa? Niente!

CASTELLI            (beffardo) Come niente? Non esageriamo! I giorni della settimana, quanti sono? Lo sappiamo benissimo: sette.

E anche il numero dei mesi dell'anno è certo! Qui la verità è inconfutabile: sono dodici! Gennaio, febbraio, marzo...

(e prosegue prendendosi gioco delle donne)


scena  8

MOGLIE                Camillo.

CAMILLO             Dica, signora.

MOGLIE                Camillo, ascolta, non ci sarebbe il modo di uscire dal bar senza dover incontrare... (indica i 4) Oggi non mi sento di parlare con nessuno.


CAMILLO             Beh, sì, certo, se entra nel bar, c’è l’altro ingresso che da su via Buonarroti.

MOGLIE                Sei la mia salvezza. Ti seguo. (escono)

Entra da sx Manzoni. Ha con sé un fascicolo.

MARGHERITA    Commissario! Allora?

MANZONI            Niente. Non si trova niente. Tutto distrutto. Municipio, archivio, stato civile... Risulta del tutto evidente che il suddetto materiale se non è stato polverizzato dal terremoto, fu incenerito dal fuoco.

FRANCESCA     Ma il professore ha detto che si è trovato l’atto del secondo matrimonio.

MANZONI            L’attendibilità di tale informazione è nulla, essendo accertato che il suddetto atto non esista. Ne consegue, senza rischio di smentita, che il professore abbia scherzato. Vero Castelli?

FRANCESCA     Professore!

Castelli sorride, ironico e sornione, come dire: “Embeh, ho scherzato!”

                               Camillo rientra. Vorrebbe pulire, ma ascolta.

MARGHERITA    E i computer? No, perché noi tutti ci siamo chiesti... e i computer!

MANZONI            Computer? In quel paese dov’erano? (estrae dei fogli dalla cartelletta e li mostra) Un’indagine che ho fatto fare sostiene che all’alba del 1990 solo alcuni comuni abbiano l’archivio computerizzato, trattasi dei più ricchi.

ANNA                   Ma ci saranno bene dei superstiti, o no?

MANZONI            I rintracciati non sanno fornire informazioni, non ricordano. Inoltre versano in uno stato confusionale. Ricerche difficilissime, miei cari!

(sempre consultando i fogli) C’è la testimonianza di un loro compaesano. Il suddetto afferma che la signora Sangalli, moglie dell’ispettore, sia stata in una casa di salute!

ANNA                   La moglie! Ma allora siamo nel giusto! Ha ragione la suocera.

MANZONI            Ma l’attendibilità di tale informazione è nulla, poiché il suddetto compaesano dichiara di non esserne proprio sicuro. Sollecitato a fornire una testimonianza certa, afferma che sicuramente qualcuno ci è stato, ma non sa se la madre o la figlia.

MARGHERITA    Ma la figlia, senza dubbio!

CAMILLO             No, signorina, la madre. E’ lei la fuori di testa. Io con la moglie ci ho parlato: è sicuramente la seconda moglie.

FRANCESCA     E da che cosa lo deduci?


CAMILLO             (in difficoltà) Ma... non so... Sesto senso!

FRANCESCA     Sesto senso!

MANZONI            (consulta i fogli) Poi c’è un altro testimone, che non era compaesano, ma che per lavoro si trovava spesso in quel paese.  A domanda, risponde: «Ho sentito delle voci su un secondo matrimonio, fasullo...»

ANNA                   Ecco!

MANZONI            «Ma non ricordo bene se fosse effettivamente fasullo oppure fosse vero, ma fatto passare per fasullo, per accontentare la madre della prima moglie».

ANNA                   Va beh. (emulando scherzosamente il commissario) Alla fine mi pare del tutto evidente che di preciso non sia un accidenti di niente!

MARGHERITA    Cosicché non ci resta che credere all'uno o all'altra, senza prove.

CASTELLI            Volete seguire il mio consiglio? Credete a tutti e due!

FRANCESCA     A tutti e due? Ma, tesoro, se dicono due cose opposte!

CASTELLI            E allora, non credete a nessuno dei due!

MANZONI            Castelli, mancano le prove, va bene, ma la verità sarà bene da una parte o dall'altra!

CASTELLI            La verità non esiste, Manzoni! Tutto è relativo nell’universo di Einstein, figuriamoci in quello dell’uomo. Chi ha ragione? Chi ha torto?

Tutti!  E nessuno.

MARGHERITA    Eccolo di nuovo! Tutti e nessuno! Ma se saltasse fuori quel benedetto atto del secondo matrimonio, avrebbe ancora il coraggio di negare l’evidenza?

CASTELLI            Io? Ma io non nego nulla! Me ne guardo bene! Siete voi che avete bisogno dei documenti, per affermare o per negare!

Io di questi documenti non so che farmene, perché, per me, la realtà non è nelle pagine scritte, ma  in quello che credono quei due.

CASTELLI            E poi, fidatevi di me, per suocera e genero queste benedette carte, anche se ci fossero, non avrebbero comunque nessun valore.

MARGHERITA    E perché poi?

CASTELLI            Ma perché nel loro cuore essi le hanno annullate, creando al loro posto delle proprie convinzioni, che per loro hanno la stessa consistenza della realtà.

MARGHERITA    Questa è la solita filosofia!


ANNA                   Non possono dire il falso o il vero entrambi. O pazzo lui o pazza lei, di qui non si scappa.

MARGHERITA    Caffè per tutti? Offro io!

                               Tutti acconsentono.

Entra da sx Alfonso. Ha con sé il quotidiano.

ALFONSO            (scherzoso) Miei cari, carissimi! Scusate se mi intrometto, ma se c’è qualcuno che offre, non mi lascio sfuggire l’occasione!

                         Si avviano tutti verso il bar.

ANNA                   Ma la moglie?

CAMILLO             E’ andata.

MARGHERITA    Camillo, cinque... sei caffè! Allora: uno macchiato, uno lungo, uno ristretto, uno solo schiumato, uno decaffeinato e uno normale. Mi dispiace, ma due uguali è quasi impossibile!

                               Camillo divertito, esce.

Margherita, Anna e Francesca si siedono al tavolino centrale.

Manzoni a quello di sx insieme ad Alfonso.

Castelli a quello di dx.

Anna sfoglia una rivista di gossip.

MARGHERITA    Conte Banti, corre voce che lei sia in cerca di una compagna.

ALFONSO            Sapete, miei cari, un giorno mi son detto: «Per piangere si può essere da soli, ma per ridere bisogna essere almeno in due.»

                               (a Margherita) E lei, mia cara? Pare che il suo principe azzurro non l’abbia ancora trovato.

MARGHERITA    Il principe azzurro è un fenomeno molto raro in natura, conte. E io ne sento molto la mancanza...

ALFONSO            Già, soprattutto quando si frequentano principi azzurri già sposati, che promettono molto, ma...

FRANCESCA     Alex?

MARGHERITA    Lasciamo perdere, caro conte Banti, Franzosi Lambertenghi. Pensi che spesso, prima di addormentarmi, mi dico:... lasciamo perdere!

FRANCESCA     E faresti solo bene!

ALFONSO            Chi sta bene è il nostro commissario, Alessandro Manzoni, omonimo di un tizio che fu pure lui felicemente sposato. Entrambi non hanno di questi problemi.


MARGHERITA    Certamente di questi no, ma magari ne hanno altri. (che cattiva!) A proposito, commissario, e sua moglie come sta?

MANZONI            Bene, bene, grazie. Dovrebbe essere in giro.

MARGHERITA    Beh, a quest’ora non c’è pericolo.

FRANCESCA     (dandole una gomitata, sottovoce) Margherita, smettila!

MANZONI            Pericolo di cosa?

MARGHERITA    No, pensavo che di notte... anche se Pallasecca è un paese tranquillo, non si sa mai che incontri si possono fare.

MANZONI            Eh, sì, mi sembra evidente che bisogna sempre stare attenti.

MARGHERITA    Giusto. Vero professore?

CASTELLI            Come, scusi?

MARGHERITA    Glielo chiedevo perché l’ho vista più volte girare di notte... Probabilmente il footing mattutino non è sufficiente per smaltire le sue colazioni “esagerate”.

FRANCESCA     (toccandola ancora, sottovoce) Finiscila!

CASTELLI            “Post prantium, stabit, post cenam, deambulabit”

CAMILLO             (entrando da 3) Arrivano i caffè!

ANNA                   In questi giornali non si parla altro che di corna.

CASTELLI            Sesso e denaro fanno girare il mondo, cara Anna. D’altra parte se nessuno vuole la tua donna, significa che non ti sei sposato un granché. Diciamo pure che ti sei sposato... una racchia!

MARGHERITA    E lei commissario, cosa ne pensa?

MANZONI            Di cosa?

MARGHERITA    Delle corna.

FRANCESCA     (sottovoce) Ancora!

MANZONI            Come posso valutare un simile argomento? Potrei dire che magari, parlandone in astratto... (pensa un attimo)

MARGHERITA    (un po’ defilata con la voce) Non tanto in astratto, direi!


MANZONI            ...magari sopporterei che mia moglie vada a letto con un altro uomo, ma vede, signorina Margherita, quello che mi darebbe veramente fastidio sarebbe il vederla ridere con lui.

Penso che non ci sia nulla di più tremendo che vedere la propria donna ridere, divertita dalla battute di un altro.

FRANCESCA     (sottovoce) Ciapa su!

MARGHERITA    Anna, andava poi bene il pigiama a Sara.

ANNA                   Come?

MARGHERITA    Ieri al mercato ho visto che acquistavi un pigiama con delle paperette, stile bambina-adolescente...

ANNA                   (è confusa e imbarazzata) Sì... ecco...

FRANCESCA     (a Margherita, piano) Ma hai una lingua...!

ANNA                   (alzandosi) Oh, mamma, mi sono scordata che devo preparare la torta per il compleanno di mio marito. (cerca i soldi nella borsa)

MARGHERITA    Lascia, ho detto che offro io.

ANNA                   Ah, grazie. Fate un po’ di strada con me? Così facciamo due chiacchiere.

CASTELLI            Attente alle maldicenze...

FRANCESCA     Noi? Ma le pare, professore!

                         Saluti a soggetto e si avviano tutte e tre. Quando sono in strada si fermano in mezzo.

MANZONI            (alzandosi) Vado anch’io, professore. Come al solito, la domenica mattina siamo a pranzo dai miei suoceri.

CASTELLI            Attento a non esagerare!

MANZONI            Porcaccia di quella miseria, professore, me lo impongo sempre, ma poi...

CASTELLI            (alzandosi) “Venter, praecepta non audit”. Alla fame non si comanda, diceva Seneca. Faccio un po’ di strada con lei.

ALFONSO            E io vado a leggermi il giornale.

                         Si avviano ed escono a sx, Alfonso a dx. Saluti a soggetto.

ANNA                   (imbarazzatissima) Sono andati. No, è che vedete, per la faccenda del pigiama... Oddio, che vergogna! E’ che a mio marito piace lo stile... ragazzina.  Io glielo dico, sapete? «Ma, Aldo, alla mia età! Mi sento ridicola!»

Oh, ma lui non molla! Forse vuole rivivere il tempo in cui ci siamo conosciuti e io avevo quindici anni.


FRANCESCA     Così giovane?

 

ANNA                   E sì, è una vita ormai... Va beh... Dicevo del pigiama, lo faccio contento, che devo fare?

FRANCESCA     Farlo contento!

ANNA                   Pigiama a paperette, intimo di cotone con coniglietti, e se lo vedo insoddisfatto, mi tocca pure farmi le treccine!

MARGHERITA    E le calzine bianche con i cuoricini?

ANNA                   Anche. Oh, ma vi prego, non ditelo a nessuno.  

FRANCESCA     Ma Anna, come puoi pensare...?

MARGHERITA    Ma ti pare!

                         Si avviano insieme ed escono a dx.

Camillo sparecchia e poi esce.


scena  9

                               E’ lunedì mattina. Il giorno dopo.

                               Camillo sta scopando tra i tavoli, reintegra tovaglioli, bustine, zucchero...

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx Ferrari. Va ad acquistare un quotidiano.

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx Francesca. Tiene tra le mani dei pacchi per il negozio.

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx Alfonso. Si saluta con Francesca.

Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx Sangalli. Se possibile con bicicletta a mano oppure borsa porta documenti.

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx Margherita. Ha in mano una torta. Si saluta con Sangalli   

Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx Francesca. Si saluta con Margherita. Ma Francesca è stizzita.

MARGHERITA    Ciao!

FRANCESCA     Ciao...


MARGHERITA    C’è qualcosa che non va?

FRANCESCA     Il lunedì, non va! Il lunedì non dovrebbe esistere. Ma io l’ho capito, sai, è colpa della domenica! La domenica si dovrebbe eliminare! Guarda, meglio una settimana senza domenica, piuttosto che dover affrontare il lunedì!

Margherita esce a sx. Francesca non si muove subito:

                        

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx Anna. Ha una torta tra le mani. Saluta prima Margherita, poi:

ANNA                   Ciao Francesca. Vado a prendere le candeline per la torta. Ho visto che anche Margherita aveva una torta. L’avrà fatta lei?

FRANCESCA     Margherita? Figurati! Lei in cucina non entra mai. Ha paura che qualche caloria volante le salti addosso!

ANNA                   Beata lei! Ci vediamo. (esce a sx)

FRANCESCA     Ci vediamo. (esce a dx)

Attraversa la scena passando sul marciapiede da dx a sx Moglie. Si ferma un istante ad osservare il quadro del mare.

Attraversa la scena passando sul marciapiede da sx a dx Alfonso. Ha tra le mani un un quotidiano.

Esce Moglie a sx.

Quando sono tutti usciti:

                         Entra da sx Manzoni, rallenta, si gira. Ha visto passare una bella ragazzina.

Entra da sx Castelli, rallenta, si gira. Ha visto passare una bella ragazzina.

Sono entrambi girati verso sx.

MANZONI            Ma dove l’ho vista una di quelle cose prima d’ora?

CASTELLI            E’ una ragazza, commissario, non ricorda più? Una di quelle cose morbide che portavamo in giro tanto tempo fa, quando eravamo molto, molto più giovani.

MANZONI            Ah, sì... ora che me lo dice... Ma a cosa servivano?

CASTELLI            (dopo aver pensato un istante) Sa che non ricordo!?

MANZONI            Guarderò sull’enciclopedia!

Entra da sx Sangalli. Vede finalmente il commissario.         

SANGALLI           (agitato e alterato) Commissario, le devo parlare.


MANZONI            Mi dica.

CASTELLI            Allora io vado. Buona giornata.

SANGALLI           (asciutto) Stia pure, professore. Anzi è meglio che ci sia anche lei.

Signor commissario, intendo oggi stesso chiedere il mio trasferimento.

MANZONI            Trasferimento?

SANGALLI        (alterato) La mia famiglia deve essere lasciata in pace! Siamo fatti segno a una persecuzione inaudita!  

MANZONI            Via, via, si calmi, caro Sangalli. Ci sono qua io!

CASTELLI            Scusi, se mi intrometto, ispettore, ma proprio l’interessamento della comunità di Pallasecca, dimostra la volontà di accogliervi come amici, capire i vostri problemi, e nel caso darvi sostegno...

SANGALLI           Ma lasci perdere...! (va ed esce da dx)

Castelli  il commissario come a dire: «Però!»

Entra da sx la sig.ra Ferrari. Guarda attentamente verso dx:      

FERRARI             Sì, è andato. Signori miei, pietà, pietà! Lo dica a tutti, signor commissario!

MANZONI            Che cos'è? Cosa è successo?

FERRARI             Per pietà, la finiscano!  Che tutti la finiscano! Che mio genero sia lasciato in pace! E anche mia figlia! Ma che vuole tutta questa gente da noi?

 

MANZONI            Stia tranquilla! Stia tranquilla. Prenderò dei provvedimenti. D’altra parte suo genero ha già chiesto il trasferimento...

Purtroppo anche se il suddetto sarà accolto, non sono pratiche che si possono evadere in breve tempo.

FERRARI             E allora, commissario, dobbiamo continuare a sopportare tutte queste chiacchiere, tutte queste malignità? Oggi le chiamano gossip o che altro, e così dicendo intendono dare a loro un aspetto allegro, spensierato, dei passatempi. Ma non sanno quanto male possono fare!

CASTELLI            “Nesci, vox missa, reverti”. La parola detta non può tornare indietro.

FERRARI             E allora ci si sente screditati, sviliti, umiliati...

MANZONI            Interverrò. Glielo prometto.

FERRARI             E cosa può fare lei contro un tale esercito così accanito e determinato? Rossini in una sua aria diceva che la calunnia è come un vento che si propaga inarrestabile e, una volta messa in moto, nessuno riesce più a fermarlo. Ed io, ascoltandolo, mi divertivo, sa? E non sapevo lo strazio che tutto ciò può procurare.

a ringrazio, commissario, ma ormai anche lei non può fare più nulla. Contro il vento non ci si può opporre! Bisogna solo rassegnarsi.

                               Beh, grazie comunque... (esce a sx)

Manzoni e Castelli si guardano interdetti e forse anche un po’ colpevoli.

Poi escono da sx a testa bassa.

Camillo accende le lampade.


scena  10

                               E’ lunedì sera. Lo stesso giorno.

Manzoni entra da sx e siede al tavolino di sx.

Apre un fascicolo, ne prende due fogli, si distende appoggiato alla spalliera della sedia, e li esamina.

Camillo entra. Si avvicina a Manzoni, prende l’ordinazione di un aperitivo.

Castelli entra da sx e siede al tavolino di dx.

CASTELLI            Commissario...

MANZONI            Professore...

Camillo prende l’ordinazione anche da Castelli e...

CAMILLO             Professore, ha telefonato la preside della sua scuola. Dice che domani ha bisogno di parlarle, prima dell’inizio delle lezioni.

                         Passano Anna e Margherita da sx a dx, parlando tra loro.

CASTELLI            Con chi stai parlando tu?

CAMILLO             Come “con chi sto parlando?” Con lei!

CASTELLI            E sei proprio sicuro che il professor Castelli che vedi tu sia lo stesso di quello che vede tutti i giorni la preside?

CAMILLO             Noo?

CASTELLI            Prova a toccarmi.

                               Camillo esegue.

CASTELLI            Ecco, vedi, io sono realmente come mi vedi tu.

                               Ma ciò non toglie che io sia realmente anche come mi vede ciascuno di loro, (indicando le tre donne che entrano) diverso da come mi vedi tu.

                         Anna, Margherita e Francesca entrano da dx, discutendo rumorosamente sulla sig.ra Ferrari, su Sangalli e sulla Moglie, dicendo insieme le 3 battute seguenti (se serve anche un paio di volte).

MARGHERITA    Dovremmo interrogarli come fanno i poliziotti, con la macchina della verità. Ecco, questa sì che è una idea meravigliosa. Devo proporla al commissario. Già, ma se poi loro credono di dire la verità e verità non è?

FRANCESCA     Ascolti una, ti dice una cosa. Ascolti l’altro e te ne dice un’altra. Non sai più a chi dar retta. Da me le clienti non parlano d’altro. «E lei cosa ne pensa?» mi chiedono. Cosa ne penso? Non lo so, non capisco più niente!

ANNA                   Sono tutti in subbuglio per questo benedetto affare della famiglia Sangalli/Ferrari. Anzi in subbuglissimo. Io ieri sera non riuscivo a prender sonno. Continuavo a pensarci e mi facevo tutte le ipotesi possibili.

FRANCESCA     Alt!

Silenzio.

FRANCESCA     Tesori miei, voi potete dire quello che volete, ma io qualche piccolo dubbio ce l’ho ancora.

                         Le 3 donne riprendono a parlare forte e insieme, sedendosi al tavolino centrale.

                         Manzoni, che ha finito di intestare la busta, si alza, avvicina con galanteria la seconda sedia del suo tavolino a quello centrale per una delle 3 donne e va ad imbucare la lettera.

                         Camillo, che sta per prendere le ordinazioni dalle 3 donne, vedendo Manzoni solo, lo raggiunge.

                              

Castelli raggiunge Manzoni e Camillo.

Le 3 donne scemano il volume.

CAMILLO             Commissario! Commissario, mi scusi...

MANZONI            Cosa c’è, Camillo?

CAMILLO             E’ che, secondo me, si dovrebbe fare qualcosa. Oramai qui a Pallasecca non si parla d’altro. C’è la fazione Ferrari e c’è quella Sangalli. Una volta si litigava per Bartali e Coppi, Milan o Inter, Russia o America, oggi si bisticcia per quei due e spesso, se non si viene alle mani, è un miracolo.

CASTELLI            Pensate che qualche giorno fa a scuola, due professoresse, entrambe imperturbabili e riservate, per poco non si azzuffano a causa di questo argomento.


MANZONI            Non so cosa dire. Il Sangalli ha chiesto il trasferimento e mi pare evidente che poi le acque si calmeranno...

CASTELLI            Io, commissario, un’idea ce l’avrei per metter pace a Pallasecca.

MANZONI            Ma dica, dunque! Cosa aspetta?

CASTELLI            Ora ritorna in questura. Prende un bel foglio intestato, ci mette un po’ di timbri a scelta, e scrive un’informazione, qualunque, ben precisa però, che risulti proveniente dalla questura centrale.

Facendo questo lei renderà un lodevole servizio a tutta la cittadinanza, e il Signore lassù, certamente gliene renderà merito!

MANZONI            Scusi, non capisco. Quale informazione?

CASTELLI            Ma una qualsiasi, a suo piacere, purché sia inequivocabile!

Per esempio che la signora Ferrari, dopo che il genero si è sposato, è stata ospite di una casa di cura. Oppure, se preferisce, che il secondo matrimonio del Sangalli è stata tutta una finzione.

MANZONI            (lo guarda a bocca aperta) Ma cosa sta dicendo?

CASTELLI            Per il bene di tutti. Per ridare tranquillità ai sonni di Pallasecca.

Sia superiore! Non vede? Vogliono una verità, non importa quale, purché sia categorica.

MANZONI            (alza la voce) Ma che verità, scusi! Vuole che faccia un falso?

CASTELLI            Beh, magari, se ci azzecca, sarebbe un “vero”!

MANZONI            Guardi, mi meraviglio solo che lei osi propormelo!

CAMILLO             Esprimo velocemente un concetto: appoggio il professore!

MANZONI            Io trasecolo!

                         Le 3 donne riprendono a parlare forte e insieme, poi smorzano il volume.

CAMILLO             Le sente, commissario?

                         Le 3 donne riprendono a parlare forte e insieme.

MANZONI            (gridando) Basta! (e si avvia al tavolino del bar)

                               Silenzio assoluto per almeno 3 secondi.

CASTELLI            Non c’è più niente di silenzioso al mondo, di tre donne che stanno zitte!

                               Tutti seduti, in silenzio, con Camillo, anche lui seduto al bancone.


scena  11

ALFONSO            (entra da dx. Ha tra le mani il quotidiano)

Quasi quasi non lo compro più. Sempre le stesse fregnacce!

(siede sullo sgabello del bar.  Guarda uno per uno gli astanti.)

                               Che facce da funerale, miei cari! Successo qualcosa?

FRANCESCA     Nulla, conte, si pensava...

                               Ancora alcuni secondi di silenzio.

CASTELLI            (urla) Eureka!

ANNA                   Come?

CASTELLI            Trovato!

FRANCESCA     Cosa?

CASTELLI            Il bandolo.

MARGHERITA    Cos’è il bandòlo?

CASTELLI            L’uovo di Colombo!

CAMILLO             Uova?

CASTELLI            Ma perché non ci abbiamo pensato prima?

ANNA                   Ma a cosa?

CASTELLI            Sì, è proprio come la faccenda dei vizi?

MANZONI            Quali vizi?

CASTELLI            “Aliena vitia in oculishabemus, a tergo nostra sunt”. Seneca. I vizi degli altri li abbiamo sempre davanti agli occhi, i nostri dietro alle spalle.

MARGHERITA    C’entra?

CASTELLI            Ma certo che c’entra! E anche se non c’entra, non importa.

                               Scusate, l’abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni la soluzione e nessuno di noi l’ha vista.

MANZONI            Mi pare del tutto evidente che se ci tiene ancora un secondo di più sulle spine, l’arresto!

CASTELLI            (ancora un secondo) La moglie! (un tempo) Dovete far parlare la moglie.

                               Un silenzio e poi si scatena la bagarre, con battute quasi accavallate.


CAMILLO             E’ vero!

ALFONSO            Ottima trovata!

FRANCESCA     Ma certo, angelo mio! La moglie è l'unica persona che possa dirci la verità!

ANNA                   Quella vera!

CAMILLO             Se non la sa lei...!

CASTELLI            (quasi tra sé) La sua, verità...

MARGHERITA    Eh, sì, solo lei può sciogliere ogni dubbio.

ANNA                   Sì, ragazzi, finalmente di notte si dormirà!

MARGHERITA    Alt! (un tempo) Ma scusate. Ma quando mai?

ANNA                   Cosa?

MARGHERITA    Ma come: cosa? E’ ovvio che la moglie dirà quello che vuole il marito!

FRANCESCA     E’ vero. (un tempo) Già, ma se il marito non ci fosse...?

ANNA                   Deve parlare da sola, a quattrocchi, con il commissario.

MARGHERITA    Bravo Castelli! Le sue “passeggiate” notturne devono averla ispirata.

CAMILLO             Vorrei additare un semplice concetto: e se al marito gli girano?

ANNA                   Cosa?

CAMILLO             Beh, i... marroni!

ANNA                   Ma sì, ho capito! Volevo dire: perché dovrebbero girargli?

ALFONSO            Interpellare mia moglie senza dirmelo... girerebbero anche a me!

MANZONI            Avete ragione. Non si può non comunicarglielo, trattasi della moglie.

MARGHERITA    Va beh, ma non siamo mica più nel medioevo.

ANNA                   In Sicilia? Non so...

FRANCESCA     Se glielo diciamo, per me non accetta.

MANZONI            La mia opinione è che accetti. Mi pare evidente che anche lui vorrà farla finita una buona volta, o no?

Entra da dx a sx Sangalli.

ANNA                   Eccolo!


MANZONI            Ispettore! Ispettore, venga un momento, devo parlarle.

SANGALLI           Agli ordini, commissario. (si avvia al bar)

MANZONI            Sangalli, forse non c’è più bisogno del suo trasferimento per mettere a tacere tutte le chiacchiere sulla sua famiglia.

                               Tutto sarà chiarito e voi potrete finalmente stare tranquilli. Ora stesso, guardi. Non ci vuole niente! Lei è in possesso del mezzo più semplice e più sicuro per togliere ogni dubbio a questi signori e a tutto il paese.

SANGALLI           E quale sarebbe?

MANZONI            Se lei è sicuro di dichiarare la verità, non può aver nulla in contrario che la suddetta verità sia ripetuta davanti a tutti, dall'unica persona che possa affermarla senza dare adito ad altri dubbi.

SANGALLI           E chi, se è lecito, può fare questo?

MANZONI            Ma la sua signora!

SANGALLI           Mia moglie? (con forza e con sdegno) Ah, no! Mai e poi mai, signor commissario!

ANNA                   Ma scusi, perché?

FRANCESCA     Non vuole scarcerarla?

SANGALLI           (la guarda malissimo) Mi faccia il piacere, signorina!

(al commissario) Portare mia moglie qua, a dare soddisfazione... No, signori, lasciamo stare mia moglie! Se si vuole si può ben credere a me, altrimenti pazienza!

MANZONI            Mi pare evidente allora che lei voglia far di tutto per non essere creduto!

SANGALLI           Commissario, io non posso sopportare questa violenza! Mia moglie non la porto ai piedi di nessuno!

MANZONI            (categorico) Prima di tutto io non tollero che lei assuma questo tono davanti a un suo superiore.

In secondo luogo questo suo rifiuto comincia a dar da pensare anche a me che la ragione non sia poi così sicuramente dalla sua parte.

SANGALLI           Lei dunque vuole obbligarmi?

MANZONI -          Io non obbligo nessuno! Io glielo chiedo nel suo interesse. Anche se forse, per la pubblica tranquillità, potrei altresì chiederglielo come suo superiore!

SANGALLI           E allora, commissario, mi trasmetta ufficialmente richiesta scritta, bollata e protocollata, e da lei sottoscritta!

                               (li guarda tutti per un breve momento e poi)

                               Signori, vi saluto!  (esce da sx)


scena  12

                               Un po’ di silenzio “pensante”!

                               Le battute seguenti hanno tutte i 3 puntini di sospensione. Questo perché tutti gli interpreti sono un po’ persi nei loro pensieri e parlano come se lo facessero a loro stessi, pur interloquendo uno con gli altri.

 

MARGHERITA    Avrei pensato...

FRANCESCA     Come?

MARGHERITA    Ho detto: avrei pensato...

FRANCESCA     Sì, anch’io avrei pensato...

ALFONSO            Chi si aspettava una reazione simile...?

FRANCESCA     Questa esasperazione...

ANNA                   Quando uno è siciliano e per giunta pazzo...

MARGHERITA    E quindi, oltre che pazzo, potrebbe essere molto geloso della moglie e l’idea di portarla qui...

ANNA                   Però, scusate, costringe la moglie a vivere...

CAMILLO             Forse l’unico suo momento di evasione è il succo d’arancia e la fetta di torta la domenica mattina..

CASTELLI            (gli frulla un’idea?) La domenica mattina...?

ANNA                   Lui invece non l’ho mai visto consumare qualcosa. Spilorcio...?

MARGHERITA    Lo farà per risparmiare. Oh, mantenere due case...

ANNA                   E quindi questa seconda moglie, come lui afferma, tollera un tenore di vita modesto, a causa della ex suocera del marito...

CASTELLI            (tra sé) Sempre la domenica mattina...

FRANCESCA     Che per la moglie sarebbe una estranea...

CASTELLI            (tra sé) Ma che la domenica mattina...?

ANNA                   Se non è la figlia della signora Ferrari, forse tutto questo è un po’ troppo!

CASTELLI            (tra sé) Certamente, per una seconda moglie... Moglie che la domenica mattina...

MARGHERITA    Professore, cosa continua?


ALFONSO            Io credo che il professore stia pensando...

MARGHERITA    (c’è arrivata!) Urca!

CASTELLI            (guardando Margherita con gesto d’intesa) La domenica mattina...

MARGHERITA    La signora Rosa Sangalli...

CASTELLI            La moglie dell’ispettore...

MARGHERITA    Giorgio Sangalli...

CASTELLI            Dopo la Messa...

MARGHERITA    Ha preso l’abitudine...

CASTELLI            Di fermarsi al “Bar Camillo”...

MARGHERITA    Per bere...

CASTELLI            Un succo d’arancia...

MARGHERITA    E mangiare...

CASTELLI            Una fetta di torta...

MARGHERITA    E per contemplare...

CASTELLI            Rapita...

MARGHERITA    Il quadro con il mare...

CASTELLI            Da sola.

MARGHERITA    Da sola!

CAMILLO             Da sola!!!

TUTTI                    (pensando, ma ci sono arrivati) Da sola...

Tutti escono con saluti a soggetto.

                               Camillo spegne le luci delle lampade e poi sparecchia preparando per la domenica mattina.

                              


scena  13

                              

E’ domenica mattina.

Entra da sx la Moglie. Si ferma subito ad osservare il quadro del mare di sx. Poi si avvia al tavolino di centro.

Prima di sedersi, prende un quotidiano dal bancone

CAMILLO             (entra. E’ impacciato) Il solito, signora?

MOGLIE                Sì, grazie, Camillo.

                               Camillo esce.

                              

                               Ora le battute che dicono i 6 personaggi entranti, suoneranno tutte molto false, come preparate in anticipo e quindi non naturali, con voce un poco alta e a beneficio della Moglie.

                               Una volta seduti, quando è possibile, si lanceranno occhiate di intesa.

                               La Moglie continua a sfogliare il quotidiano.

Entra da sx Castelli.

Entra da dx Manzoni.

MANZONI            Professore!

CASTELLI            Oh, commissario, cosa ci fa in giro per Pallasecca a quest’ora di domenica?

MANZONI            Devo ritirare un vassoio di pasticcini. A mezzogiorno come al solito siamo a pranzo dai miei suoceri. E non mi dica di non esagerare!

CASTELLI            “Venterpraecepta non audit”?

                               Ridono.

MANZONI            (guardando l’orologio) Beh, ma è presto. Un caffè?

CASTELLI            Ma sì, perché no?

Si avviano e si siedono al tavolino di dx.

MANZONI            Signora...

CASTELLI            Buongiorno.

MOGLIE                Buongiorno anche a voi.

                               Entra Camillo e depone la consumazione della Moglie.

Entra da dx Alfonso.


MANZONI            Camillo, due caffè. (vedendo Alfonso) Conte, caffè?

ALFONSO            Affermativo! (si avvia verso il bar e si siede al bancone)

MANZONI            Allora tre. Di quelli tosti!

CAMILLO             Subito, commissario. (esce da 3)

Entra da sx Margherita.

Entra da dx Anna.

MARGHERITA    Ciao, Anna.

ANNA                   Ciao. Cosa fai in piedi a quest’ora la domenica mattina?

MARGHERITA    C’era il cane dei miei vicini che continuava ad abbaiare e allora ho pensato che era meglio lasciar perdere il letto e andare a fare un giro.

ANNA                   Un cappuccio, tanto per svegliarci?

MARGHERITA    Io un caffè.

Si avviano e si siedono al tavolino di sx dopo aver salutato tutti.

Entra da sx Francesca.

FRANCESCA     Tesori, è da un’ora che vi chiamo! (si avvia verso il bar)

ANNA                   Non ti abbiamo mica sentita!

FRANCESCA     (dopo aver salutato tutti, alla Moglie, indicando la sedia libera:) Posso?

MOGLIE                Prego.

                               Intanto è entrato Camillo che serve i tre caffè.

ANNA                   Camillo, un caffè, un cappuccino e tu?

FRANCESCA     Un caffè.

ANNA                   Porta anche qualche brioche.

                              

Camillo esce.

                               Silenzio di imbarazzo.            Nessuno dei 6 riesce ad intavolare un discorso.

CASTELLI            Bella giornata...

ALFONSO            Bella, miei cari, bella...

MANZONI            Sì, bella e non molto calda.

FRANCESCA     Eh, sì...


ANNA                   Già...

                               Silenzio di imbarazzo.

MARGHERITA    E le paperette? Come sono andate ieri sera?

ANNA                   Furore! Come sempre!

FRANCESCA     Con treccine!

ANNA                   E sì, certo...

FRANCESCA     Giusto...

ANNA                   Vero...

                               Silenzio di imbarazzo.

MANZONI            Già...

CASTELLI            Già...

ALFONSO            Già...

                               Entra Camillo con le ultime ordinazioni e attende appoggiato al bancone.

MANZONI            (Come se l’entrata di Camillo avesse dato una scossa e dopo aver lanciato ai suoi compagni segni di assenso e di intesa)

                               Perdoni, signora...

MOGLIE                Dica.

MANZONI            E’ che vede... io dovrei parlarle nelle vesti di pubblico ufficiale.

MOGLIE                Dica.

MANZONI            Insomma, non riesco più a tener quieta la gente di questo paese.

MOGLIE                Problemi di ordine pubblico a Pallasecca?

MANZONI            Sì, ecco, in un certo senso...

MOGLIE                E perché ne parla proprio con me, qui, davanti a tutti?

MANZONI            Per chiederle di venirmi in aiuto.

MOGLIE                Io? E cosa posso fare, io?

MANZONI            (un tempo. E’ in imbarazzo) Dirci... chi è lei.

MOGLIE                Chi sono io? Ma certo, per così poco? Che problema ci può essere?


ANNA                   (rivolta a Francesca)  Ecco. Bastava chiederglielo!

FRANCESCA     Semplice!

MOGLIE                Io sono Rosa Rizzi, coniugata Fumagalli.

MANZONI            Sì, certamente, ma quello che vorremmo sapere è se lei... (si ferma)

MOGLIE                Ma che altro volete sapere da me? Ci avete reso la vita impossibile!

Ma che curiosità malsana avete?

MANZONI            Giusto, certo... Noi, qui, tutti vogliamo rispettare la vostra tragedia, signora, però vede... sì, insomma... ecco, le chiederei di dirci...

MOGLIE                Che cosa?

ALFONSO            La verità, mia cara.

MARGHERITA    Chi è lei per l’ispettore Sangalli. La prima o la seconda moglie?

MOGLIE                (ironica, leggera, e con un sorriso sulle labbra)

Che tipo di parentela... E va bene, se è solo per questo, vi accontenterò: io dell’ispettore Sangalli, sono... (un tempo)

                               Tutti pendono dalle sue labbra.

MOGLIE                ... la sorella!

                               Si parlano tutti addosso, l’un l’altro, pian piano alzandosi.

CAMILLO             La sorella?

FRANCESCA     Sorella?

ALFONSO           Sorella?

CASTELLI           “Ad paenitendumproperat, cito qui iudicat”.

FRANCESCA     Non capisco.

CASTELLI           Presto si pente chi giudica in fretta.

FRANCESCA     Ma no il suo latino! Non capisco come sia possibile una cosa del genere!

MANZONI            Ma come?

ANNA                   Questa poi non l’avrei mai pensata.        

MARGHERITA    Neanch’io! Però è vero, c’era qualcosa che non andava! Che scoop!

CASTELLI            Un momento!


                               Silenzio.

CASTELLI            Signora, lei sta scherzando!

MOGLIE                Come?

CASTELLI            Lei si sta prendendo gioco di noi!

MOGLIE                (ironica, leggera e con un sorriso sulle labbra) Sì, è vero. Era uno scherzo. Con tutte le tragedie che ho passato, se continuo a piangermi addosso... Ogni tanto è bello anche scherzare, non è vero?

MANZONI            Certo, ma allora?

MOGLIE                (sempre ironica, leggera e con un sorriso sulle labbra)  Commissario, non doveva ritirare dei pasticcini? Guardi che diventeranno raffermi!

MANZONI            Li mangeranno come sono.

MOGLIE                (sempre ironica, leggera e con un sorriso sulle labbra)

                               E va bene. La verità è che per Giorgio, mio marito, io sono la seconda moglie e che la prima, purtroppo, è morta suicida in una casa di cura.

                               Tutti insieme.

CAMILLO             Ve l’avevo detto, o no? Io ci ho parlato con la signora e avevo capito che era la seconda moglie. Ve l’avevo detto, o no?

MARGHERITA    Il tabloid di Pallasecca uscirà con una edizione in cui si afferma: “La sposa dell’ispettore Sangalli è la sua seconda moglie, essendo la prima morta tragicamente. Eccetera, eccetera...”.

FRANCESCA     Hai visto, Anna, che non era poi così certo che il pazzo fosse lui? Tutto poteva essere, anche che lei fosse la sorella. E invece è la seconda moglie.

ANNA                   Lo sapevo che non si doveva prestar fede a ciò che dice quella donna. È per quel pover'uomo sarà senza dubbio un martirio.

MANZONI            Io l’ho sempre saputo, che la pazza era lei, come sostiene il Sangalli. Il suddetto infatti risulta persona irreprensibile e assolutamente non giudicabile come “fuori di testa”.

ALFONSO           E lei fa credere che il pazzo sia lui! Povera disgraziata! Ma lasciamola nella sua illusione, e cioè che la figlia sia ancora viva.

CASTELLI            (mentre gli altri parlano) Scusate, scusate. Scusate! Scusate!!!

                               Silenzio.

MARGHERITA    Ha visto, Castelli, lei che sosteneva che non si può arrivare alla verità?

CASTELLI            Può essere. Signora Sangalli, perché di verità non ce ne dice un’altra?


FRANCESCA     Secondo lei, dunque, non si può credere a ciò che ha detto la signora?

CASTELLI            (rivolto alla Moglie) Lei cosa dice? Chi si affaccia, là, dal cortile? Una seconda moglie che si presta a rappresentare la parte della figlia, o...

MARGHERITA    La prima moglie, non riconosciuta dal marito, ma vera figlia della signora Ferrari?

CASTELLI            Già.

MOGLIE                (sempre ironica, con un sorriso sulle labbra) E va bene, mi avete preso in castagna. La verità è che effettivamente per Ada io sono sua figlia, costretta a fingere un secondo matrimonio per aggirare le paranoie di mio marito. E a parte questo...

Non fa a tempo a finire la frase che si scatenano a parlare tutti insieme.

MOGLIE               ... uno splendido marito!

CAMILLO             Vorrei esprimere un semplice concetto: finalmente, dopo aver scherzato, la signora è arrivata a dire la verità, che, devo essere sincero mi sorprende, perché pensavo il contrario.

MARGHERITA    Per il tabloid di Pallasecca uno scoop in esclusiva: “La signora Sangalli ha rivelato la sua vera identità. Non la seconda moglie, come affermava il marito, ma la prima, risposata una seconda volta con un rito fasullo”.

FRANCESCA     Hai visto, Anna, che nulla era poi così certo?

Tutto poteva essere, anche che lei fosse la sorella, la cugina, una parente lontana, la seconda moglie, e invece è la prima moglie.

ANNA                   Hai visto, Francesca, tu che eri titubante su tutto. E’ la figlia della signora Ferrari e il fuori di testa è lui. Lui che crede sia un’altra e che l’ha sposata non sapendo che l’aveva già sposata.

CASTELLI           Presto si pente chi giudica in fretta. Pubblio Sirio nelle sue sentenze, sentenziava in questo modo per ammonire a non dare consigli affrettati e doversene poi pentire.

MANZONI            E in questura? Non si sono mai accorti che al suddetto manca una rotella? E me lo mandano qui, come ispettore di Polizia! Cose da non credere!

ALFONSO           E lui fa credere che la pazza sia lei! E’ un povero disgraziato! Ma lasciamolo nella sua illusione, che la moglie sia la seconda moglie.

                               Mentre tutti urlano le proprie battute ad un volume alto, anche ripetendole se necessario, la Moglie lascia il bar e si allontana  con un sorriso ironico sulle labbra.

Si ferma poi al solito posto per ammirare il solito quadro.

ALFONSO            Signora!


                               Il volume delle voci si affievolisce fino a sfumare.

ALFONSO            Signora Sangalli.

MOGLIE                Mi dica.

ALFONSO            Ma alla fine: qual è la verità?

MOGLIE                La verità? Ma ve l’ho detta. Io per Ada sono sua figlia, e per mio marito sono la seconda moglie.

MARGHERITA    Per, per, per... Per loro lo sappiamo lei cosa rappresenta. Ma per sé, per se stessa, lei, signora, sarà dunque l’una o l’altra.

                               Sono tutti protesi e in attesa delle sue parole.

MOGLIE                Per me... Per me stessa, dice?

Per me stessa, signori,...     (ora è sull’uscita di sx)

Io sono colei che mi si crede.  (esce)

F I N E