Il robot confessore

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ROBOT

Tonnarella 19, Ottobre 2009

IL ROBOT CONFESSORE

Commedia brillante in due atti di:

Rocco Chinnici

L’era della cibernetica con tutti i suoi ritrovati tecnologici quasi che non stupisce più nessuno: robot che lavorano nelle fabbriche sostituendo l’uomo; robot che fanno i lavori di casa sostituendo quasi del tutto la donna… insomma cose che a svegliarsi un morto di appenna trent’anni richiuderebbe subito gli occhi dalla paura. Però che il robot si mettesse a sostituire il prete farebbe accapponare la pelle ai credenti e ai non. Questo è quanto accade in questo svolgersi di eventi: padre Carmelo, mezzo filibustiere, stanco di badare ai propri parrocchiani, pensa di ritirare un robot per farsi aiutare a confessare; ma, l’insegnamento dato al robot non da i frutti come egli avrebbe voluto, e…

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PERSONAGGI

                        Carmelo                        capo famiglia

                   Angelina                        moglie

                   Postino

                   Robot

                   Anna                             comare di Angelina

                        Padre Carmelo               (brevissima comparsa)        

CARMELO

(Entrando in scena, si lamenta per un forte dolore alla gamba destra). Aih! Aaaih! Che sorta di dolore che ho stamani! (Si siede). Aih, aih! E che ho fatto? E dire che mi sto alzando ora dal letto! Aih, aih!

ANGELINA

(Entra, venendo da fuori, con una cesta di biancheria da stirare. Si preoccupa nell’aver sentito lamentare Carmelo).  Su, sentiamo con quale novità si è svegliato?

CARMELO

Sai, Angelina, stamani ho un dolore nuovo, nella gamba vecchia!

ANGELINA

(Ironica) Oh, poverino! Intanto ti ricordo che non è più mattina e che sono le tre di pomeriggio, o meglio ancora le quin-di-ci;  e unaltra cosa ancora che… (ironica e sillabando) sta-ma-tti-na, io, mi sono levata per andare a rompermi le gambe a lavorare! Mentre tu… ronfavi! E certo, la somara che lavora c’è! Vorrei proprio vedere se mi svegliassi anch’io (ironica) con un dolore nuovo… nella gamba… vecchia! Come avremmo dovuto fare a mettere su la pentola!

CARMELO

Puttana di sua madre, com’è pronta a fare l’articolo! Tu dovevi fare la giornalista e no la lavandaia! Ma sai che il dolore mi è già scomparso del tutto sentendo te!

ANGELINA

Se io dovevo far la giornalista, tu, avresti dovuto fare il mestire del prete!

CARMELO

Del prete?

ANGELINA

E certo! E’ l’unicu mestiere che potevi fare bene: “canto e riposo, canto e riposo...”

CARMELO

(Adirato) Oooh, e cuntinua! Sai che sei peggio di una mosca cavallina! Mi pare zia lamenta! Sempre che trova da dire! Ma come, io taglio le cipolle e a lei bruciano gli occhi!

ANGELINA

(Inviperita) Poveraccio! Attento a non tagliarti le mani, con queste… cipolle. Alzati, alzati! Gran pezzo di fannullone! E corri a cercati un lavoro, pigrone che non sei altro! La gamba, si! Te la darei io una gambata su quel cervellaccio che hai! Almeno facevi trovare pronto da mangiare, facevi le faccende di casa, no! Dormire, dormire e dormire! Dormi più dei materassi, dormi!

CARMELO

Ma mai ti secca questa linguaccia che hai! Mai ti asciuga la laringe? Pesca ingiallita e pelosa che non sei altro! Ma non potevo rimanere coricato… o meglio ancora celibe!

ANGELINA

A me, a me avrebbero dovuto paralizzarmi le gambe quando mi son messa con te! Imbroglia popolo che non sei altro! Pare che mi sia sposata col materasso. I vermi, i vermi sta facendo quel letto! Ah, ma uno di questi giorni lo faccio volare dalla finestra, o meglio ancora gli do fuoco!

CARMELO

Oh, broccolona che non sei altro! E dove dormi dopo, me lo vuoi dire?

ANGELINA

Dove dormo… chi, io? Ma se sono sempre a lavorare! Di giorno a lavare al fiume la biancheria dei clienti; torno a casa e ho da preparare da mangiare, fare le faccende domestiche… di notte ho da stirare tutta la biancheria; dimmi tu quando trovo il tempo di dormire! Almeno avessi avutu una figlia, e… che non avrebbe avuto il tuo stesso cervello; invece…, (allusiva) non sei stato utile nemmeno a questo, a darmi una figliola!

CARMELO

La lingua, la lingua dovrebbe caderti, spero in Dio! Ma tu guarda, aspetta d’arrivare a casa per animare l’opera! E per fortuna che stai tutto il giorno con le mani in acqua… al fresco! E se lavoravi al forno? Santi diavoli! Senti, a proposito di forno, pittosto… che mangiamo oggi? Che la fame mi sta facendo acidità.

 

ANGELINA

Pure! (Ironica) Ma guarda un po’ che sofferenza! La fame gli sta facendo acidità! E… di un pò, (prendendo dalla cesta un paio di mutande… possibilmente sporchissime) queste, ti piacciono queste? Oggi ti faccio magiare mutande fritte… o meglio ancora, un paio di pantaloni bolliti; decidi e mi fai sapere, (esce per l’altra stanza) io intanto sono dall’altra parte, ho altri lavori da fare e ho meglio di che guardare te; gran sorta di pesce stocco che non sei altro.

CARMELO

E che fu! Pare sempre attaccata alla corrente! Ch’è elettrizzata! A poco anche i capelli le si raddrizzano. Sembra una tarantola ballerina! E se n’è andata, oh! Accende il fuoco e scappa!  Allora è segno che oggi si fa digiuno! Quasi, quasi che me ne torno a letto a dormire…  (Si sente il postino chiamare da fuori.).

V.F.S.

(E’ balbuziente) Si-signor Ca-carmelo!

CARMELO

Ma questa non è la voce del postino? Si capisce da come parla… beh, diciamo… parla. Ih, e cosa vuole? Non è che ha portato qualche rogna da pagare. Ma chi me lo ha fatto fare di alzarmi! (Chiama la moglie) Angelina! Angelina! E’ arrivato il postino; puoi venire?

ANGELINA

(Rientra con una padella in mano) Angelina, Angelina! Che cos’è! Ti escono le emorroidi se vai ad aprire?

V.F.S.

Do-donna A-Angelina!

CARMELO

(Non si smuove) Che ha da gridare? Entri, si accomodi!

ANGELINA

(Indisposta, va ad aprire la porta). Ho capito! Come se oggi non avessi nulla da fare!

POSTINO

Sa-sa sa-sa…

ANGELINA

(Interrompendolo) Lasci perdere i saluti e passiamo avanti. Che c’è? Cos’ha portato? Non è che son cose da pagare?

POSTINO

Sa-saluto a vo-voi!

CARMELO

Ora! E siamo ancora ai saluti!

POSTINO

(Prende dalla borsa a tracolla un cartoncino da firmare) Fi-fi… fi-fi… fi-fi…

CARMELO

Ecco perché la posta arriva sempre in ritardo! Avanti che finisce il giro del paese ti voglio!

POSTINO

Fi-firmate qui-qui.

CARMELO

Ma… non è che son davvero cose da pagare?

ANGELINA

Chi ti porta a chiederlo? Non senti come parla? Io dico che fai prima se arrivi all’ufficio postale e ti informi.

POSTINO

E’-è… è-è…

ANGELINA

Eh, no! Penso proprio che lei sia venuto apposta, e forse è meglio (si siede) che mi sieda.

POSTINO

E’-è… u-una (sbalordito) co-cosa gro-grossa!

CARMELO

(Alla moglie) Tu hai capito qualcosa?

ANGELINA

Io ho solo capito che oggi, con te e lui, ho finito di rizzettarmi la casa.

 

POSTINO

(Ripete sempre sbalordito) U-una-na na-na co-cosa gro-grossa!

ANGELINA

Si, si! E questo lo abbiamo capito! Però, cerchi di non ripeterle le cose, se no finisce che si fa notte e ancora stiamo qui a sentire lei! Allora, ha detto ch’è una cosa grossa, ma… che cosa?

POSTINO

(Cerca di spiegarsi facendo misure in altezza) Un pa-pa… uuun pa-pa…

ANGELINA

(Avvilita) Oh, madonna! Ma… senta un pò, (quasi sillabato) a fine mese, lo stipendio, glielo danno per intero?

POSTINO

Pa-pacco gro-grosso!

CARMELO

Ah! E’ arrivato un  pacco grosso?

ANGELINA

…E che avremmo fatto prima se lo andavi a prendere all’ufficio postale!

POSTINO

U-u u-u uuu…

CARMELO

Il lupo?

POSTINO

(Adirato) Ma-ma qua-quale lu-lupo e lupo! Uuurge u-un me-mezzo per pre-prenderlo!

CARMELO

Ah, si! E perché?

ANGELINA

Smettila t’ho detto di fargli domande!

POSTINO

(Sempre meravigliato) Pe-perché è gro-grosso!

ANGELINA

Oh, due ore di parlare abbiamo fatto, per dire solamente che il pacco è grosso!

CARMELO

Bih, così grosso è! Scommetto che serve una… (facendo come se portasse la carriola, e il postino annuisce) carriola!

ANGELINA

(Ci pensa un po’, e… preoccupata) Un pacco grosso! E chi ce lo manda? Non abbiamo nemmeno parenti in America.

POSTINO

Fo-fo… fo-fo…

CARMELO

Niente, lasci perdere ch’è meglio. Mi dia il foglio che lo firmo.

ANGELINA

Glielo firmi? Che firmi! E se poi son cose da pagare?

CARMELO

E allora, che dobbiamo tenerci qui, a questo, tutto il santo giorno?

ANGELINA

E allora che facciamo, firmi senza sapere cosa?

CARMELO

Ora dico io, è mai possibile che assumono a fare il postino… chi deve parlare con la gente, una persona che parla a puntate? Senta, ma ha mai provato a parlare cantando? Consigliano… per uno… come lei, di parlare cantando; la parola esce meglio e si capisce bene ciò che dice, evitando così di sprecare un sacco di calorie. Ha capito? Deve parlare cantando!

POSTINO

E lo-lo s-s-stesso no-non mi avre-vrebbero ca-capito.

ANGELINA

Perché, mi scusi?

POSTINO

Pe-perché i-io qua-quando ca-canto so-sono sto-stonato!

CARMELO

Sa che lei è un uomo fortunato? E’ come dire che piove sul bagnato! Io credo che a quelli come lei li assumono di proposito per andare consegnando tutte queste rogne, così la gente si stanca di sentire e firma… come stavo facendo io, e poi paga. Eh, no! (Al postino) Io non firmo un bel niente, dica piuttosto al capo ufficio che noi non aspettiamo nessun pacco, così prende e glielo rimanda indietro!

POSTINO

Pi-pi pi-pi…

ANGELINA

(Che aveva frainteso) Eh, no! Questa no! Mi dispiace, ma se la può tenere bella stretta, che al gabinetto ho finito di fare le pulizie proprio adesso.

POSTINO

(Adirato) Ma-ma ma-ma qua-quale ga-gabinetto e ga-gabinetto!

CARMELO

(Alla moglie) E tappati questa boccaccia! Se lo fai incazzare non pensi ch’è peggio e che non riesce più a spiccicare una parola?   

POSTINO

Di-di di-dico, pe-per questo no-non c’è nieeee-niente da pa-pagare! Ha ca-capito?

ANGELINA

Ah, niente meno! E… senta un po’, se dopo arriva… la sorpresa e devo pagare? La porto a lei?

POSTINO

(Meravigliato) A-a me?

ANGELINA

E a chi se no, a mia sorella?

CARMELO

Ma perché, dico io, dobbiamo farci le budella marce? (Alla moglie) Di, tu sei sicura di non avere ordinato niente e di non aspettare nessun pacco?

ANGELINA

A me, l’unico pacco che doveva arrivarmi… (indicando il marito) eri tu, e mi è già arrivato da tempo, quindi…

CARMELO

(Inveendo contro la moglie) Il collo, il collo speriamo in nostro Signore dovresti romperti! (Il postino ride) E lei che ride, scusi? che proprio per lei ci sarebbe da ridere sino a pisciarsi di sopra. E ora si conservi quel cartellino e dica al direttore che noi non aspettiamo nessun pacco.

POSTINO

E va-va bene. Pe-però pe-per ma-mandarlo in di-dietro do-dovete pa-pagarle vo-voi le spese di spe-spedizione!

ANGELINA

(Sbalordita) Che cosa? Senza avere ordinato niente? Senta, o se ne va via di corsa, o le do una gran padellata (padella) su quel muso da farle sciogliere uno scilinguagnolo in quattro e quattr’otto! Via! Sciò, sciò! 

POSTINO

Io, me-me ne va-vado, ma non cre-credete che-che sia fi-finita qui-qui! (Esce borbottando).

ANGELINA

Oh! E a questo, finalmente, ce lo siamo tolto di mezzo! (Ripete quanto detto dal postino) Un pa-pacco be-bello gro-grosso! (Poi al marito in tono di rimprovero) E ora guai se ti permetti di chiamarmi ancora! (Esce anch’essa borbottando).

CARMELO

Grandissima caccia quaglie! Un generale di battaglione sembra! Meno male ch’è nata donna, perché Dio ce ne liberi fosse nata maschio… e che quindi non avrei sposato, e si fosse arruolata nell’esercito, chissà quante guerre avrebbe dichiarato! Ma com’ero, addormentato quel giorno? E com’ero contento quando il prete mi disse: “E tu, Carmelo, sei contento di prendere in moglie…” Ma dove le è andata a finire quella dolcezza di un tempo? (Si avvicina alla porta da dove è uscita la moglie e le scaraventa le ingiurie) Vecchia zavorra! Donnaccia! Pesca pelosa e ingiallitta! Selvatica! (Riappare la moglie col matterello in mano e con aria di sfida).

ANGELINA

Chi è selvatica? Di, con me parlavi?

CARMELO

(Guarda, preoccupato il matterello) Chi, io? Ma quando mai! Dicevo… salvato… salva…tevi, nel senso che… ci siamo salvati da postino, ecco si, proprio così! Hai capito? Salvati, nel senso che se avessimo dato ascolto al postino di firmare il cartellino… poi… avremmo dovuto pagare… Eh! (Angela, nervosa, continua a battere leggermente il matterello sul palmo della mano).

ANGELINA

Ho la strana impressione che oggi, tu, vorresti fare un po’ di (ammonendolo e scandendo bene le parole) gi-nna-sti-ca ar-ti-sti-ca. E ora… mi raccomando, non chiamarmi per nessunissima ragione! Ci siamo capiti? (Esce).

CARMELO

(Intimorito e scandendo anch’egli le parole) Non ti chiamo nemmeno se ti stesse scattando il fiele! Oh, finalmente! Ora sapete che faccio? (Sillabato) Mi vado a co-ri-ca-re! Ma guarda un pò! Ero così tranquillo che stavo dormendo…

V.F.S.

(E’ il postino di ritorno) Si-signor Ca-Carmelo! Si-signor Ca-carmelo! Ho po-portato il pa-pacco!

CARMELO

Oh, no!!! Tanto ha detto e tanto ha fatto che alla fine l’ha portato. Ma chi me lo ha fatto fare di svegliarmi signore! Dormivo così tranquillo e beato…

V.F.S.

Si-signora A-angelina! Si-signora A-angelina, ho po-portato…

CARMELO

Lo dicevo, io!

V.F.S.

Il pa-pacco!

CARMELO

Forse è meglio che vado ad aprire, se no questo fa correre mia moglie e siamo fritti. E poi, tanto… se proprio non c’è niente da pagare perché non devo prenderlo! (Bussano). Pss! Entri, si accomodi! (Fa segnale di non gridare) Pss! E non gridi!

POSTINO

(Parlando sotto voce) Pu-pu pu-pu…

CARMELO

Ch’è, ricominciamo, col pipì e pupù? Va beh, lasci perdere, non parli proprio; mi indichi soltanto dov’è il pacco.

POSTINO

Fuo-fuori. L’ho-l’ho po-portato con la ca-carriola.

CARMELO

Perché all’ufficio postale avete anche le carriole?

POSTINO

Le ca-carriole, si! Me-me la so-son fa-fatta pre-prestare. Su-su, pre-prendiamo-molo. (Escono e rientrano con un pacco ad altezza d’uomo).

CARMELO

Pss! Piano, piano! E che cos’è! Che sorta di cetriolone di pacco! Piano, piano! Tiriamolo piano, che se si dovesse rompere… (lo fermano a centro scena e lo guarda attentamente. Poi, meravigliato) E che minchia c’è qui dentro! (Al postino) Ma… è sicuro che questo pacco è nostro?

POSTINO

(Mostrando il biglietto) Gua-guardi il ca-cartellino, co-così c’è scri-scritto: Ca-ca Ca-carmelo…

CARMELU

Va beh, lasci perdere, io sono. (Meravigliato, continua a girare attorno al pacco), Sembra abbia la forma di una persona! Senta, non è ch’è uno scherzo e qui dentro c’è qualche… signorina e rischio di prendere bastonate da mia moglie?

POSTINO

(Meravigliato) U-una si-signorina, dice? Pe-perché de-dentro il pa-pacco le ma-mandano ora le si-signorine? Ce-certo, co-con tutto que-quello che su-succede non è che c’è da-da me-meravigliarsi; ma-ma se co-così fo-fosse, le-lei non stia a pre-preoccuparsi che se-se non la vuo-vuole me-me la pre-prendo io!

CARMELO

Ma davvero! Prorio a lei devo darla. (Continua a guardare il pacco. Poi al postino che guardava anch’egli) E beh! Cosa aspettate ad andar via, che passi la carrozza?

POSTINO

Eeee non de-devo ve-vederlo se c’è la si-signorina?

CARMELO

Ah, ma allora, anche il cervello ha fuori fase! Cosa le interessa di quello che c’è qui dentro il pacco? E mio o no? Di, non è che… all’ufficio, lei e il direttore…, vi leggete la corrspondenza delle persone?  E allora, vuole andare o no?

POSTINO

E va-va bene! Che-che ho fatto! La-la saluto; e me-me lo fa-faccia sapere se-se no-non la vuole più la si-signorina (esce).

CARMELO

La signorina, si! Ho l’impressione che questo sia anche maniaco pornografico. Può essere che alle poste lo abbiano assunto per invalidità, con tutti questi guai che ha, poveretto… (Avvicinandosi a vedere se viene sua moglie) A quella, abbiamo detto di non chiamarla… quanto vedo cosa c’è qui dentro. (Appiccicato al pacco c’è una busta che prende, la apre e legge). “Carissimo signor padre Carmelo…” Padre… Carmelo… boh! Padre Carmelo… Ah! Forse credevano che io avessi un bambino e… siccome a giorni arrivano le feste, gli hanno mandato un regalo! (Riprende a leggere) “Questo robot…” Che cosa? Un robot! E che c’entra il robot col bambino? Boh! Leggiamo un po’, la cosa comincia con l’incuriosirmi. “Questo robot si chiama Asimov…”, che nome strano! Asimov…(Riprende a leggere) “ ed è in grado di far tutto: dalle faccende di casa al tenervi compagnia...” a chi, a me? A me nel letto può far compagnia. Dunque, sentiamo ancora cos’ha da dire. “L’importante è seguire le istruzioni per insegnargli bene quanto altro deve fare, visto che le nozioni fondamentali le ha memorizzate”; che cos’ha? No!!! Le emozioni memorizzate? “Camminare, pulire, servire a tavola, parlare…” E cosa c’entrano le emozioni? Boh! Andiamo avanti. “In quanto a parlare, è preferibile, per il programma che ha installato, parlargli in italiano, e con dizione che capirà; il dialetto serve per farglielo memorizzare e impararlo. Basta seguire le istruzioni, e ciò che assimilerà…” (non capisce) assimilerà? Quante parole difficili; niente, forse vuol dire seminerà… Ah! Seminare parole… Insomma, parlare! “Non riuscirà più a dimenticarlo. Buona installazione”; pure! E che vuol dire istallazione? Che dovrei tenerlo dentro una stalla? A guardarlo non sembra proprio che somigli ad un cavallo… Boh, ora vediamo! (Comincia col togliere lo scotch, finché si vedrà questo robot che sembra un essere umano. Vestito, colori metallizzati, voce megafonica… insomma, si muoverà e farà tutto come un robot). Che bel robot! Oh, davvero una persona sembra! Non poteva essere una robottessa! Dunque, allora…, (finta di leggere le istruzioni) se ammacco questo che succede? (Ammacca, il robot comincia a camminare lentamente) Ohhh!!! Che bello! E sino a qui ci siamo! (Preoccupato) Ih, e ora, per fermarlo? (comincia con l’andargli dietro mentre legge le istruzioni) Pigiare… pigiare, pigiare… e che vuol dire pigiare? Oh, è mai possibile che pure essendo italiano non capisco pigiare? Forse… vuol dire ammaccare! Ecco qua! (Il robot si ferma) Ah, quindi… ammacco e parte; ammacco ancora e si ferma! Minchione! Potessi fare così anche con quella capra di mia moglie che ammacco e si sta zitta, no che come comincia a parlare non la ferma più nemmeno una cannonata. Quindi… se io ora ammacco questo… che c’è scritto? Parlare…, ah, devo parlare per insegnargli a dire parole nuove…, beh, proviamo (pigia. Pausa). Minchione! E ora? (Non capisce e lo guarda).

ROBOT

(Sempre con la voce da robot) Minchione! E ora?

CARMELO

Oh, oh! Male abbiamo cominciato! E chi la sente ora quella capra di mia moglie? Oh, no! Queste sono sicuramente bastonate… bastonate sono.

ANGELINA

(Da fuori scena) Si può sapere con chi stai parlando? (Entrando rimane sbalordita e gli si va a mettere davanti curiosa di capire). Ih, e questo… chi è?

ROBOT

Minchione! E ora?

ANGELINA

(Scandalizzata) Come? Che cos’è questo linguaggio a casa mia? Non è che tu…

ROBOT

Chi la sente ora quella capra di mia moglie?  (Angela intuisce e guarda suo marito).

ANGELINA

Senti, intanto mi dici chi è questo scervellato, e poi mi spieghi cos’è questo discorso della capra e di quale moglie parla.

CARMELO

E come faccio a saperlo? Chiediglielo a lui! Sicuramente avrà una fattoria; lui ha a che vedere con le pecore e sua moglie sicuramente con le capre, e, siccome gliene sarà scappata una… di capra, allora lui dice: dov’e? Dove si trova? Chi la sente ora quella capra di mia moglie? Perché è di sua moglie… la capra… hai capito?   

ANGELINA

(Più confusa che persuasa. Poi al robot) Senta signor lei, si può sapere chi è con questa faccia di pesce stocco bollito?

ROBOT

E queste ora sono bastonate! Bastonate, bastonate sono!

ANGELINA

(Al marito) Senti, non è che questo squilibrato è qualche amico tuo, di quelli ubbriaconi e fannulloni? (Il robot cammina lentamente ripetendo le ultime parole dette).

ROBOT

Bastonate, bastonate sono!

ANGELINA

E va bene, ho capito! (Osservandolo, Poi a Carmelo) E… perché cammina così? Si fermi su, e la finisca di pavoneggiarsi.

CARMELO

Conviene non adirarti, finisce che non ti capisce.

ANGELINA

Ah, si?

CARMELO

Ah, no!

ANGELINA

(Il robot continua a camminare per la stanza. Minacciosa) Senti, o mi spieghi cos’è tutto questo discorso, o prendo quel mattarello di pocanzi e comincio col pestarvi di santa ragione! (Al robot che stava andando nell’altra stanza). Eih, eih! Non provare ad entrare in quella stanza che ancora ho da finire le pulizie! (Meravigliata) Che faccia di bronzo che ha! Sembra che non cachi da tre anni! Ah, ma puoi prendertela una purga, sai!

ROBOT

Bastonate, bastonate sono!

ANGELINA

E continua! Non è che gli si incantato il disco. (Cammina come se cercasse qualcosa) Ma si può sapere chi cerca? (Al marito) Senti, vuoi romperti le gambe e lo accompagni a casa che è mezzo ubriaco? Non bastavi tu, ora anche con questi tuoi amici devo avere a che fare?

CARMELO

Ma quali amici e amici, oca! Nun l’hai ancora capito che è un robot?

ANGELINA

Un robbo… chi?

CARMELO

No chi! T’ho detto che è un ro-bo-t.

ANGELINA

Come quello… che fanno vedere in tivù? Quello che scopa e fa le faccende domestiche? Ma… (preoccupata) senti un po’, non è che qualcuno lo ha mandato a far la spesa e adesso non ricorda più la casa dove tornare ed è venuto a finire da noi?

CARMELO

Stai facendo unm mare di confusione. Ricordi il postino di poco fa? Ecco, questo è il contenuto del pacco che ci è arrivato. E’ tornato poco fa col pacco sulla carriola dicendo che non c’era nulla da pagare, ed io l’ho ritirato.

ANGELINA

Come, come! Così, senza sapere chi ce lo ha mandato? E scusa, noi, ora che cosa dobbiamo farne di questo… robot? Per le faccende di casa non so neanche come farlo funzionare; e poi l’ultima ci mancava, vedere quest’altro che gironzola in casa.

 

CARMELO

E’ un regalo, scusa, cosa ti costa provare e vedere come farlo funzionare; (Le mostra il libretto d’istruzioni) toh, ecco il libretto con le spiegazioni, prova. Non lo hai detto pure tu che sa fare le pulizie domestiche? Vuol dire che servirà ad aiutarti.   

ANGELINA

E certo, perché tu non puoi romperti le gambe e venire a lavare con me la biancheria al fiume!

CARMELO

Che cosa? La biancheria di persone che non conosco? Che schifo!

ANGELINA

Ah, si! E’ schifo dici! E quello che ti mangi non è schifo?

CARMELO

(Ironico) Cosa, le mutande fritte? O i pantaloni bolliti? Tieni, prendi questo libretto delle istruzioni, (glielo mostra) e leggi! A lavare la biancheria al fiume! Ma da dove li prendi certi discorsi!

ANGELINA

Va la, va la! Certi discorsi! Di, non ti vergogni a fare il fannullone? Non ti annoi a stare senza far niente dalla mattina alla sera?

CARMELO

Io! E tu, tu invece, saresti capace di farlo?

ANGELINA

Io… senza far niente? Ma quando mai! Diventerei subito pazza! Non ce la farei. Per me è difficilissimo stare senza far niente!

CARMELO

Ah, vedi che sai dirlo! Vedi ch’è non è facile stare senza far niente!

ANGELINA

(Sbalordita) Guarda, guarda che filosofo! E come la gira per cascare sempre all’impiedi! Dammi, dammi qua questo libretto!

CARMELO

Tieni, tieni qui; e non serve leggerlo, basta parlargli… con una perfetta dizione, guardandolo negli occhi che lui risponde. Hai capito? E’ facile; prova, oca!  

ANGELINA

Dizione! Che vuol dire? Cose di matematica sono? Perché io… tu lo sai che…

CARMELO

Ma che c’entra ora la matematica! Dizione significa parlare come parlano gli attori di teatro; con le vocali aperte o chiuse a secondo della parola (le fa un esempio), che so: paése, la è chiusa e la s dolce… capito?

ANGELINA

Così dici? Allora… se io gli parlo con…

CARMELO

… la dizione e lo guardi negli occhi, lui ti risponde.

ANGELINA

Senti, e… come si chiama?

CARMELO

Asimov.

ANGELINA

Come?

CARMELO

Asimov.

ANGELINA

(Che non capisce) Ma… sei sicuro? Non è che… si offende? (Carmelo annuisce). Senta, signor… (facendo la s dolce) Asino…

CARMELO

Asimov, Asimov!

ANGELINA

Sentisse…

ROBOT

No sentisse! Tu asina! Tu dire: senta, senta signore.

CARMELO

Vedi, vedi che già comincia ad essere d’aiuto? Ti corregge l’italiano! Cerca di parlargli con un italiano più stretto!

ANGELINA

(Al marito) Va bene, va bene, provo. (Farà grossi errori di grammatica) E… sentisse un’altra cosa, se io ci direbbi di andarsi a prendere la scopa e scopasse, lei lo capisse che dovesse scopare?

ROBOT

Ah, siete stranieri! Però… mi pare d’aver capito che devo prendere la scopa e scopare?

ANGELINA

(Sussulta di gioia) Sisse!!!

ROBOT

Io aspetto risposta. Devo scopare?

ANGELINA

(Continua a sbgliare con la grammatica) E ci torna! Se ci dico sisse! Se, ci ho detto!

ROBOT

Prego rispondere: si, no.

CARMELO

Senti, è inutile che insisti, questo non è italiano, oca!

ROBOT

Aspettare risposta.

ANGELINA

E si, si! Dovrebbe scopare.

ROBOT

Finalmente ho certezza che dovere scopare. (Va a prendere la scopa che era messa in un angolo e comincia a scopare). Vuole che canti mentre lavoro?

ANGELINA

Pure! Ca certo! …volevo dire si!

ROBOT

E quale canzone vuoi che canti?

ANGELINA

Ciuri ciuri! Si, si cantasse ciuri ciuri!

ROBOT

(Silenzio) Ripetere ancora domanda: quale canzone devo cantare?

ANGELINA

Ah, ma allora vero non capisce, miscusi! Ci ho detto ciuri ciuri!

ROBOT

Aspettare risposta.

ANGELINA

Ah, ho capito! Sicuramente questa non la conosce; allora cantasse quale vuole!

ROBOT

(Canterà una canzone di chiesa) E allora canto. “Ti salutiamo vergine, colomba tutta pura…

ANGELINA

Senti, senti! (Al marito) Vuol dire, questo signore… che nemmeno conosciamo, lavora e canta pure canzoni di chiesa, e tu, che pensi d’avere un buon cervello, non sei nemmeno in grado di preparare da mangiare… va la, va la! Prima che la scopa te la rompo in testa. (Il robot continua a scopare cantando, e lei gli va dietro). Sentisse, ma a lei com’è chi c’è venuta quista nostalgica idea di venire da noiavotri, senza chi ce lo avesse detto nessuno? (Aspetta la risposta).

CARMELO

E ora ti risponde! Io dico che nemmeno tu ne hai capito niente di ciò che hai detto. Senti meco invece. (Al robot) Alloh! Asimov, che ne diresti di andarci a fare una dormitina?

ROBOT

Niente dormire. A momenti ora di preghiera, e tu dire rosario con me, vero, padre Carmelo?

CARMELO

Ancora, con questo padre Carmelo! Non è che mi ha scambiato per padre parroco?

ANGELINA

Questo è segno che anche lui ha capito che tu potevi fare il prete: canto e riposo, canto e riposo; un mestiere adatto alle tue capacità!  

CARMELO

Sai che ce l’ho anch’io un bel mestiere che fa per te; la madre superiora: “parlare e comandare, parlare e comandare… Ma mai ti cade questa lingua biforcuta che hai, quanto le ballo di sopra!

ROBOT

Su, è ora del rosario, padre Carmelo.

CARMELO

Ah, ma allora questo s’è fissato davvero! Io non sono padre Carmelo! Vuoi capirlo o no?

ANGELINA

(Ironica). Se non gli parli in italiano stretto e con la divisione… non ti capisce.

CARMELO

Divisione, si; dizione, tonta!

ANGELINA

Ho l’impressione che in questo cortile abbondano i somari. Senti che fai, vai a prenderti la corona del rosario e cominci a pregare, hai sentito che ha detto l’amico tuo; può essere ch’è la volta buona che la Madonna ti illumini la mente. (Al robot) Signor lei, io sono di là  che avessi tante cose da fare.

CARMELO

Forse è meglio che gli parli al naturale.

ROBOT

Tu niente preghiere?

ANGELINA

Io ho meglio di che pregare. Avessi un casciabanco di biancheria da stirare.

ROBOT

Io non capire.

ANGELINA

Qui un altro ce n’è che quando si parla di lavoro fa finta di non capire.

ROBOT

Come?

ANGELINA

(Cercando di rispondere in italiano) Capesce, ca-pe-sce!

ROBOT

Qui… pesce?

CARMELO

Si, il baccalà! Vuoi parlargli in italiano! Comu fa a capiriti? (Al robot) Senta la lassasse fottere.

ROBOT

Fottere? Tu no, fottere! Tu padre Carmelo!

CARMELO

E torna con questo padre Carmelo!

ANGELINA

Senta, non tocchi nemmeno questo tasto…, perché lui non è buono nemmeno a questo.

CARMELO

Cosa vuoi fargli credere che io…

ANGELINA

Tu! Tu cosa? Tu a furia di dormire, forse lo sogni quanto ha detto questo signore. E furtuna tua è che lui non capisce bene ciò che diciamo.

ROBOT

Allora padre Carmelo fottere?

CARMELO

Si, certo!

ROBOT

No, no! Tu no questo!

ANGELINA

Ecco, vedi? Lo ha capito pure lui! (Al robot) E mi dicesse, come fa a saperlo?

ROBOT

Io so tutto di lui. Anzi vogliamo pregare che è ora del rosario?

ANGELINA

Senti, intanto che voialtri… pregate, io vado dall’altra parte a finire di fare le pulizie (esce).

CARMELO

(Meravigliato) Ora dico io, ma chi mi porta! Ero bello e tranquillo che dormivo… (riflette) ma… non è che sto dormendo per davvero e questo è un sogno? (Al robot) Senta, io vorrei fare una prova se sono sveglio, non è che potrebbe…

V.F.S

Si-signor Ca-carmelo! Si-signor Ca-carmelo!

CARMELO

Ancora il postino! Ah, ma allora son davvero sveglio. E cosa vuole ancora?

V.F.S.

Si-signor Ca-carmelo! Oh si-signor Ca-carmelo!

CARMELO

Ancora sbraita! (Va ad aprire) Che c’è, che ha che va gridando?

POSTINO

Di-dice il ca-capo ufficio, che il pa-pacco nooon era vo-vostro!

CARMELO

Che cosa! Non è nostro? E allora? Come, noi abbiam gia fatto amicizia, dobbiamo anche recitare il santo rosario…

POSTINO

Ma-ma qua-quale rosa-sario e rosa-sario! Il rosa-sario ha da di-dirselo co-con pa-padre Ca-carmelo! No co-con vo-voi!

CARMELO

(Sbalordito) Come… come! Allora questo pacco non era a me che dovevate consegnarlo, ma al… prete? A padre…

POSTINO

Ca-carmelo!

CARMELO

Ora capisco perché ripeteva sempre padre Carmelo, padre Carmelo!

ROBOT

Padre Carmelo, padre Carmelo.  

POSTINO

(Che ancora non l’aveva sentito parlare, rimane impietrito) Mi-minchione! U-un co-colpo mi stava fa-facendo pre-prendere? Ma-ma que-questo pa-parla me-meglio di-di me!

CARMELO

Con lei non c’è nessun paragone!

ROBOT

Perché tu dire sempre padre Carmelo se essere padre Carmelo?

CARMELO

Senti, senti! Quindi è segno che a padre Carmelo… quello vero,  non lo conosce proprio!

POSTINO

E che-che ne so-so io!

CARMELO

Allora è fatta! Sa che facciamo?

POSTINO

Ba-basta che no-non si fa ve-venire stra-strane idee…

CARMELO

Visto che lui non conosce padre Carmelo e nemmeno padre Carmelo coniosce lui, mi è balenata in testa una bella idea.

POSTINO

A-a me, ba-basta che mi-mi consegnate a lu-lui, vi-vi po-possono venire tu-tutte le iiidee che-che vo-volete.

CARMELO

E qui casca l’asino! A lui non ve lo do proprio! Come, ora che abbiamo cominciato col fare amicizia!

POSTINO

E-e io che-che pe-perdo il po-posto di-di lavoro pe-per la vo-vostra amicizia?

ROBOT

Padre Carmelo, è ora del rosario.

CARMELO

Ma cosa se ne deve fare il prete di un robot? Non ha la perpetua che gli fa le faccende?

POSTINO

Se-senta, il ca-capufficio mi-mi ha detto che lo vuo-vuole indi-dietro il pa-pacco, anzi, mi-mi aiuti aaad iii-nfilarlo nel pa-pacco.

CARMELO

Così dice? Aspetti (fa segno come a stare a dire che ha avuto una trovata, pigia un pulsante, e il robot prende a camminare). Lo prenda che lo infiliamo nello scatolo.

POSTINO

(Comincia con l’andargli dietro) E co-come lo fe-fermo? (Comincia con l’andargli dietro anche Carmelo). Si-si fermi, si fe-fermi! (Il robot si dirige nella stanza dove c’è Angelina, la quale si adira e li insegue con la padella in mano. Riescono, scappando… dopo aver fatto due giri di stanza, per l’uscita che li conduce fuori).

ANGELINA

Ancora lei! Di nuovo è tornato? Qui, venga qui che la do pure a lei una padellata in testa.

POSTINO

Ma-ma chi-chi mi po-porta a to-tornare qua! Si-si fermi, si fe-fermi!

ROBOT

Bastonate sono, bastonate!

ANGELINA

Qui. Qui dovete venire tutti e tre!

CARMELO

Corri, corri, Asimov! (Escono).

ANGELINA

Scappate? Qui vi aspetto!

FINE  PRIMO  ATTO

SECONDO  ATTO

(Angelina intenta a stirare. Sul tavolo una cesta di biancheria).

ANGELINA

(Stizzita per il fatto che lei lavora e il marito dorme) Lavare e stirare, lavare e (sillabato, e rivolta verso la stanza dove dorme Carmelu) sti-ra-re! (Bussano) E quello (alludendo al marito) a letto a dormire… (si fa i calcoli) dunque, sono le sedici, si è coricato ieri sera alle venti… (conta) dorme da ben diciotto ore! Diciotto ore! No, ma io devo trovarlo un rimedio per quanto finisce di stare a letto. Dicono che ci sono molte medicine che riescono a tenere svegli… aspetta, aspetta! L’altro giorno ne parlavano in televisione… porco di un demonio, non ricordo come dicevano di chiamarsi. Aspetta, aspetta… ha il nome come la malattia dei polli… viaria, viaria… e dicevano pure che questa medicina tiene sveglio tutto l’organismo; ora la compro, così vediamo se può finire sta storia di (sillabato verso la stanza dove continua a dormire Carmelo) dor-m-ire! (Bussano ancora) E chi è ora? Chi è?

ANNA

Io sono, comare. Si puo’?

ANGELINA

Comare Anna! (Va ad aprire) Entri, si accomodi comare.

ANNA

Buon giorno comare, mi serviva…

ANGELINA

Ssst! Parli piano, comare.

ANNA

Che c’è, ch’è successo? Forse è rincasato tardi il compare dal lavoro e…?

ANGELINA

Lavorare, si!, Ringraziando Iddio per questo il compare non corre nessun pericolo!

ANNA

Allora sta forse… male?

ANGELINA

Peggio!

ANNA

Peggio? (Molto preoccupata) non è che… (fa segnali di morte).

ANGELINA

Quasi, quasi. Ha… la dormiglite!

ANNA

(Preoccupata) Oh, Madonna! E che cos’è, una malattia nuova? Si muore? E… contaggiosa?

 

ANGELINA

E la smetta, comare! Mi sta facendo venire la confusione! Che ne so se si muore! So solo che dorme ventiquattr’ore su ventiquattr’ore! Dorme più dei materassi!

ANNA

(Non più preoccupata) Botta di veleno! Un colpo mi stava prendendo! E che c’entra il dormire con la morte, mi scusi?

ANGELINA

Come che c’entra! Cumare, uno che muore non muore ventiquattr’ore su ventiquattr’ore? Quindi… non è la stessa cosa? E sto cercando una medicina per provare a tenere sveglio il compare.

ANNA

(Guarda un po’ se entra Carmelo o passa sentire) Cumare, se lei vuole, ho io una medicina da consigliarle; solo che poi…   

ANGELINA

Poi, poi che? Parli!

ANNA

Ha da confessarsi spesso.

ANGELINA

Il compare?

ANNA

Che c’entra il compare! Lei deve confessarsi spesso. Ma questo non è un problema, perché in paese è arrivato un nuovo prete che a dire la verità non vuol sapere tante cose, tanto che io da poi che c’è lui mi confesso spesso e senza vergognarmi…

ANGELINA

Come, come! Perché a confessarsi c’è da vergognarsi?

ANNA

E certo! Perché chi prende queste medicine è costretto ad andare spesso in chiesa e confessarsi (Angelina non capisce), e certo che non capisce; il compare non le ha ancora prese queste medicine. Le stavo dicendo che, fino a quando confessava padre Carmelo… gran pezzo di porco, voleva sapere il perché e il per come di tutte quelle porcherie che permettevano di fare quelle medicine…

ANGELINA

Se devo essere sincera, anch’io ho sentito parlar male di padre Carmelo.

ANNA

Invece questo nuovo prete… che tra l’altro non sappiamo nemmeno come si chiama, non vuol sapere nessun particolare del perché e del per come… anzi non vuol sapere proprio niente; mi si riempie il cuore! E a mio marito continuo a somministrargli la medicina a volontà.

ANGELINA

Si, ma non è che si rompe le gambe e mi dice qual è la medicina!

ANNA

Ah, si, la medicina! Si chiama Viagra.

ANGELINA

Eccola qui! Lo dicevo che aveva a che fare con la malattia dei polli. E… la prescrive la mutua?

ANNA

Ah, ma allora vero tontolona è! Eh, mi scusi. La mutua, si! Ma cosa dice! Io dico che queste medicine non son cose che fanno per lei..

ANGELINA

Per me?

ANNA

Ah! E insiste ancora! Allora… questa medicina non la canosce… per niente?

ANGELINA

Comare, si può sapere che ha? Non è che oggi è il giorno dei quiz? Se la conoscevo lo chiedevo a lei? E… mi dica, cos’è la storia di questo nuovo prete?

ANNA

E’ da un po’ di giorni… ah, ma lei è al buio di ogni cosa! Deve uscire ogni tanto da queste mura domestiche! Le stavo dicendo che è arrivato un nuovo prete, e che nessuno… dico nessuno, sa da dove viene! Ma… dovreste vederlo ch’è strano, curiuso! Cammina che sembra dondolarsi, e poi parla in modo strano…

ANGELINA

(Sbalordita) Puttana di sua madre!

ANNA

Mia madre, comare?

ANGELINA

Sua madre? Che c’entra sua madre.

ANNA

Allora lo conosce il novo prete?

ANGELINA

No, no! Puttana di sua madre mi riferivo a padre Carmelo!

ANNA

Comare ho la strana impressione che a dormire non è il compare. Io parlavo del prete nuovo!

ANGELINA

E si si l’ho capito! Allora il robot gli serviva per aiutarlo a confessare!  Figlio di… e fannullone che non è altro! Ho ragione allora quando dico: canto e riposo, canto e riposo. Altro che America!

ANNA

(Non capisce e le passa una mano davanti agli occhi) Comare, si svegli, che fa, parla da sola? E’ con me che parlava!

ANGELINA

Si, si ho capito! Pensava forse che stessi cominciando a dare i numeri? Lo so che parlo con lei; anzi mi vuol dire dire di questa medicina?

ANNA

Comare, ma… si sente bene?

ANGELINA

E continua! Certo che mi sento bene!

ANNA

Le stavo dicendo che questa medicina… di nome viagra, come la somministra al compare… e ora che dorme più! Comincia con l’avere le smanie e non la lascia più in pace!

ANGELINA

Benissimo! Finalmente è ora che comincia con l’aiutarmi a fare i servizzi… quanto meno di casa!

ANNA

(Meravigliata) I servizi di casa, si! Come si vede che lei è un po’ bighellona! (Prende dalla tasca una bottiglietta) Ed io, vede io con che cosa mi tocca camminare? Con questa! E sa lei cos’è questa?

ANGELINA

(Prende il mattarello che era posato li vicino) Vede invece io con cosa mi tocca stare? Con questo! E sa lei a cosa serve questo? A romperglielo di sopra se non la finisce con questa noia di quiz! Ooooh!!!

ANNA

E va bene! Non c’è bisogno d’adirarsi tanto, comare! Aspetti che le vado a prendere l’antidoto, così se al compare dovesse somministrare più medicina del dovuto, serve a farlo calmare un po’; questo glielo lascio qui, e… due gocce, due gocce, comare, se no chi lo ferma più il compare. La porta la lascio socchiusa, tanto ritorno subito. (Esce).

ANGELINA

E insiste! (Anna esce, e lei guarda un po’ la bottiglietta). Chissà che effetto farà! (Alludendo al marito) E’ andata a prendere l’antido perché eventualmente possa calmarsi; a quello neanche le bombe lo svegliano. (Esce nell’altra stanza, e dopo un attimo entra il robot).

ROBOT

(La porta era socchiusa ed entra guardingo, vestito da prete) Finalmente ho trovato! E’ questa la casa di Carmelo! Quella dove sono arrivato la prima volta. Pensavo di vederlo in chiesa, ma no si è visto proprio. (Guarda un po’ in giro, poi incuriosito dalla bottiglietta, la prende). Che bella bottiglietta! Chissà cosa contiene. (La guarda un po’ e si beve tutto il contenuto). Sapore bello! (Chiama Carmelo) Carmelo, Angelina! Carmelo! Sono tornato.

ANGELINA

(Pensa sia la comare e da fuori scena…) Aspetti, comare che sto arrivando. (Entra e rimane sbalordita) Tu!!! (Errori voluti) E com’è succeduto che saresti tornato?

ROBOT

Linguaggio sconosciuto; ripetere per favore.

ANGELINA

Ah, non capisci! E quando confessi capisci quello che dicono i parrocchiani? Gran pezzo di maialone che sei, tu e quell’altro porcellone di padre Carmelo! Ah, ma io a Sua Santità scrivo! Vediamo s’è giusto che a confessare mettono un robot!

ROBOT

Ripetere, non capire.

ANGELINA

Capisci… confessare?

ROBOT

Tu confessare?

ANGELINA

Levati, levati di qua, prima che ti rompo (prende il mattarello) questo coso di sopra.

ROBOT

(Il medicinale comincia col fare effetto) Tu essere troppo bella, e io volerti abbracciare forte forte a me. (Cerca di andargli dietro senza correre, col movimento di un robot) Su, vieni, abbracciami, non scappare.

ANGELINA

(Girando attorno al tavolo mezza impaurita) Togliti ho detto! Gran sorta di porcone che non sei altro! Ah, ma la scuola già buona te l’ha data padre Carmelo…, ma… (Ha un idea e guarda la bottiglietta) non è che… bih!!! Tutta se l’è bevuta! E ora?

ROBOT

Su, lasciati prendere oh bella, / io faccio il gallo e tu la gallinella.

ANGELINA

Senti questo! Pure poeta è diventato! (Guardinga) Senta signor gallo! Guardi che ha sbagliato pollaio; e poi, scusa, tu non sei un robot… come fai a…

ROBOT

Io avere cervello positronio. Inteligenza artificiale, e fra non molto il nostro cervello sarà migliore di quello umano, perché non sbaglieremo di una virgola. Su bella, / io gallo e tu gallinella.

ANGELINA

Positronio! E che vuol dire?

ROBOT

Su, gallinella.

ANGELINA

T’ho detto che hai sbagliato pollaio!

ROBOT

Ripetere, io non capire. Lasciati prendere (sempre girando lentamente attorno al tavolo).

ANGELINA

Abbassa le mani! Anzi… le ali! (Entra Anna).

ANNA

Comare, qui sono… (sbalordisce nel vedere la scena) Ch’è, disturbo… per caso? Ritorno unaltra volta, comare?

ANGELINA

No, no! Entrate e toglietemi a questo di torno!

ANNA

E chi è questo? (Lo guarda impaurita) Ma lei… lei non è il prete quello nuovo? (Alla comare) Comare, non è che… s’è confessata e le sta dando le penitenze di girare attorno al tavolo? Glielo avevo detto che era strano questo prete!

ANGELINA

(Sempre guardinga e impaurita) Ma che confessare e confessare! S’è bevuto tutta la bottiglietta che lei ha lasciato qui!

ANNA

(Sbalordita) Tutta… tutta?

ANGELINA

Sino a l’ultima gioccia!

ANNA

(Preoccupata) Non si facci prendere, comare! Se no…

ANGELINA

(Sempre girando attorno al tavolo) No, no! Ora ho capito a che serve quel medicinale, comare!

ANNA

(Continuano ad inseguirsi sempre a passo di robot). Meno male che ha l’artrosi e non può muoversi più di tanto… se no…

ANGELINA

Ma quale artrosi e artrosi, comare! Che questo se riesce a prendermi è come una macchinetta! Questo è un robot! Ha capito adesso?

ANNA

(Sbalordita) U… ro…bot, robot?

ANGELINA

Proprio quello, si! Cerchi di dargli l’antidoto!

ANNA

L’anti… chi? Lei è pazza! E se prende me? Io me ne scappo; il coso glielo lascio qui, se è capace glielo dia lei.

CARMELO

(Svegliato dai rumori, entra in scena e rimane meravigliato) Ih, che c’è? Lei, comare Anna? E ch’è, s’è messa a giocare di prima mattina? E chi è quest’altro?

ANGELINA

Oh, si si è svegliato finalmente! Guarda che sono le quattro di pomeriggio.

ANNA

(Preoccupata) Compare Carmelo, siete arrivato; cerhi di fermare questo che vuol mettervi le corna!

CARMELO

Le corna! Quale corna? Ma questo non è Asimov? E che fa vestito da prete, gli è scappato dalla canonica? Asimov, Asimov, (gli piggia il bottone dietro) fermati! Che c’è, ch’è successo? Vuoi fermarti! Fermati, Asimov! (Si ferma).

ROBOT

Io amare, a mare lei!

CARMELO

Ah, su questo hai ragione!

ANNA

(Meravigliata) Compare! Ma ha capito ben ciò che ha detto?

CARMELO

Certo! E ha ragione? Dice a mare, a mare nel senso che vuole buttarla a mare. Sapesse quante volte l’ho pensato pure io.

ANNA

Amare, compare, amare! Amare… unito, no a mare staccato!

CARMELO

Amare? Chi, lui? Ma se è u robot!

ANGELINA

Quando mai! Dice che ha il cervello posi… (errore voluto) posi… positronimo! E… 

CARMELO

Ma che favola è questa?

ANNA

(Al compare) Tenga (gli da l’antidoto), vede se riesce a fargli bere questa bottiglietta che dopo gliela narriamo la storiella…

CARMELO

E cos’è questa?

ANNA

E una cosa… che gli farà bene, tenga.

CARMELO

Mi scusi, eh, ma se è una cosa che fa bene, non me la posso bere io?

ANGELINA

(Stava per berla) No!!! Non farlo!!! Dio ce ne liberi! Allora si che non ti alzi più dal letto.

ROBOT

Io mare lei. Lei bella, io gallo lei gallinella.

CARMELO

Senti… Asi… come schifo ti chiami, sino che si scherza è un conto; ma qui, mi pare che stai prendendoti la mano con tutto il piede.

ANGELINA

Ah, finalmente ha capito l’intenzione che ha!

CARMELO

Ma se è u robot! Come fa a…

ANGELINA

Ancora! Non te l’ho appena detto che ha il cervello… elettronico, e dice pure che quelli come lui, a breve saranno migliori di voi uomini, hai capito? Questi, uno di questi giorni, ci comanderanno a bacchetta, e da padroni che siamo diventeremo tutti garzoni.

ANNA

A questi, se riescono a prendere comando, chi li ferma più! Dovremmo diventare schiavi dei robot! Lei, ora, è riuscito ad ammaccare un bottone e si è fermato; e se finisce che non hanno più bottoni? Questo, questo era comare che confessava! Pure me ha confessato! E prima che ci siam capiti!

CARMELO

Cosa? questo…

ANGELINA

Cunfessava, si! Il prete, siccome a momenti arrivano le feste, l’ha mandato a ritirare perché lo aiutasse a confessare; gli ha fatto indossare una tunica e lo fece entrare nel confessionale; tanto… ne mangia, non dorme… non gli prende nemmeno un raffreddore! Avoglia di confessare! E padre Carmelo… passeggia; figlio di puttana! E chissà quante cose… (allusiva, e sillabando) gli avrà già in-se-gna-to!   

ANNA

Sapete cosa ha detto nella predica di domenica a tutti quelli che erano in chiesa a seguir la messa? Carissimi fedeli, a giorni arriverà nella nostra comunità… anche se io penso che fosse già arrivato, un prete nuovo; è straniero e capisce solo l’italiano…

ANGELINA

(Al robot) Ch’è, tu fai finta di non capire?

CARMELO

E a tutti quelli che non parlano l’italiano, chi li confessa?

ANNA

Chi li confessa? Nessuno! Aspettano d’imparare l’italiano, e la sera, dove fanno la scuola serale, c’è una fila di nuovi iscritti che non finisce mai! Perché ognuno come fa a  tenersi dentro i peccati?

ANGELINA

E viva padre Carmelo! Eh, no! Io al Papa scrivo, vediamo se è giusto che questo prete abbia una chiesa a conto proprio.

ANNA

Ma quale Papa e Papa, comare! Lasci perdere, crede che il Papa le dia  retta? Sa che facciamo? Cerchiamo invece di capire cosa il prete abbia potutuo insegnare a questo robot, e vediamo cosa riusciamo a scoprire.

ANGELINA

E come facciamo? Questo capisce solo l’italiano… (alla comare) lei, l’italiano lo capisce bene?

ANNA

Mi arrangio… un pochillo!

CARMELO

Comare, lei parla l’italiano come io parlo l’inglese.

ANGELINA

(Errori voluti) Ci potesse provare io.

CARMELO

Finitela tutti e due e ascoltate (al robot) Donque, ascoltami me, se ti direbbi che volessi levarti dalla pancia un pocu di vermucci, tu che mi risponderessi?

ANNA

(Sbalordita) Compare! Sapete che non sapevo di sapervi così ostruito? Ma quisto è italiano dello Piemonte o della Padania?

CARMELO

(Fa alla comare, segno di stare zitta). Ssst! (Ritorna a parlare col robot che non risponde) Con teco parlo, cosa spettassi a rispondire?

ANGELINA

Sono convinta che neanche tu hai capito di ciò che hai detto.

ANNA

(Al compare) Cumpare, provi a parlargli con parole sempli come quando parlate nella vita comune.

ROBOT

Io troppo confuso, non capire nix…

ANNA

Dice che non capisce nix! Ma chi è che gli ha parlato di nix! (Al compare) Lei gli ha detto di questo nix?

CARMELO

Io… (guarda la moglie) veramente no; no, no, no!

ANGELINA

Volete vedere che gliel’ho detto io? (Al marito) Senti non guardare me che io non ho aperto per niente bocca.

CARMELO

(Al robot, adirato) Senti, non cominciare a dire di cose che non abbiamo per niente detto!  Se no finisce che m’incazzo e… (Alla comare, pieno di se). Eh, comare, quando ci vogliono ci vogliono!

ANNA

Ha fatto bene, compare!

ANGELINA

Ma glielo hai dato l’antitodo? Puo’ essere che ha ancora i bollori e non vuole rispondere? Che poi, dico io, questo nix, chi l’ha detto?  

CARMELO

(Al robot) Ti volessi bevere questo… (alla moglie) anti… come?

ANNA

Antitodo, mi pare che si dice in italiano; o forse antidoto? Ma si, gli dica antitiodo, si si, antitodo!

ANGELINA

Ma digli di aprire la bocca e glielo svuoti dentro!

CARMELO

Aprire la bocca. (Il robot apre la bocca) Minchione, l’ha capito che sono incazzato! (Gli fa bere il liquido) Aaaccossine! Bravo! Ora smemoriati e ci racconti quello che ti avesse detto padre Carmelo per confessare (silenzio).

ANNA

Ho l’impressione che questa è barca che non può andare in porto; sapete che facciamo?

ROBOT

( Il robot comincia a prlare e sbalordiscono tutti). Padre Carmelo dice che quando confesso, devo tenere a mente solo  quelli che hanno rubato e le donne che hanno tradito marito, e poi dire a lui i nomi.

ANGELINA

Come… come?

ROBOT

Quelli che hanno rubato, io devo dire che metà di bottino devono portarlo in chiesa nella stanza della canonica, se vogliono essere assolti; le donne invece… (silenzio).

ANNA

Ih, e che è? E’ possibile che gli sono scaricate le batterie proprio ora?

CARMELO

Quale batterie e batterie! Si ricaricano mentri cammina.

ANNA

Ma lui è seduto!

ROBOT

…Ora ricordo! Alle donne devo dire che li andrà a trovare a casa padre Carmelo, una per una.

ANNA

E avoglia di girare tutto il paese! Maialone che non è altro.

ANGELINA

Scusi, comare, se io… per esempio, tradissi mio marito e lo direi (indicando il robot) a lui; lui direbbe sicuramente il mio nome a… padre Carmelo che, dopo, mi verrebbe a trovare in… casa? E… per quale motivo?

ANNA

Allora davvero tontolona è! Vuol darsi una svegliata, comare? Perché pensa che verrebbe in casa a trovarla?

ANGELINA

(Capisce) No!!! E viva il gran porcone! Ma guarda te che trovata! (Indicando il robot) Questo lavora e senza neanche messo in regola, mentri lui ha invece chi gli porta persino i soldi in casa e rubati per giunta! E dopo si fa anche il giro, casa per casa, a trovare le femminucce! Altro che canto e riposo, comare!  

ANNA

Cos’è questo: canto e riposo?

ANGELINA

E’ un discoroso tra me e mio marito, dopo glielo racconto.

CARMELO

Oh, sapete che non mi ero sentito ancora così sveglio in vita mia? E visto che è una grandissima occasione, sto pensando a come fargli uno scherzo a questo… servo di Dio di padre Carmelo.

ANNA

Chiamiamo i carabinieri? O pure…

CARMELO

Carabinieri? Ma quando! Ora ve lo dico io che facciamo.

ANGELINA

Io, quando dici che sei tu a pensare, ho uno strano presentimento….

CARMELO

E zitta, sciocca! Lei, comare, mi pare d’aver sentito dire che ha ancora di quel medicinale che ha preso (indicando il robot) questo falso prete, o sbaglio?

ANNA

No, no! Eh, avoglia di quanto ne ho!

CARMELO

Tutto, lo porti tutto!

 

ANNA

E pure… l’antidoto?

CARMELO

Quello può pure lasciarlo a casa. Deve invece portare tutto quell’altro.

ANNA

Tu…tto, tutto?

CARMELO

Sino a l’ultima fiala. Svuoti tutto in una bottiglia e lo porti qui, che so io cosa fare. E allora? Su, si sbrighi!

ANNA

Ma… basta solo una fialetta…

CARMELO

Ancora! Tutto le ho detto! (Anna si avvia pensierosa).

ANGELINA

(Preoccupata) Si può sapere cosa stai architettando? Non facciamo…

CARMELO

Non facciamo, non facciamo! Tu corri a chiamare il postino, che a lui piacciono… le femminucce. Corri, prima che viene la comare. (Esce preoccupata). Allora vediamo di far capire a questo cosa deve fare. (Va a prendere il vocabolario e comincia col cercare le parole per farsi capire dal robot). Dunque, questa vuol dire… e la scriviamo qua; quest’altra vuol dire… e la scriviamo pure qua… (Dopo u po’ di leggere e scrivere, si avvicina al robot e gli parla leggendo il foglietto). Caro Asimov, ora come viene mia comare ti farò bere qualcosa di buono, bevitelo tutto; poi spegneremo le luci… tanto, tu, al buio vedi bene e dopo le cose vengono da se. Hai capito?

ROBOT

Ho capito perfettamente. Ora io devo bere  qualcosa di buono e spegnerai la luce, e dopo tutto viene da se. Dimmi, tu essere padre Carmelo primo, o secondo?

CARMELO

Primo, primo; secondo arriverà a dopo.

ANNA

Comare Angelina.

CARMELO

Entri, entri pure comare. (Entra con una grossa bottiglia). Ah, ma allora lei…, al compare, lo vuole morto!

ANNA

Se devo proprio esser sincera, a casa ne ho ancora il doppio di questo.

CARMELO

Ma… non ha detto che se ne mettono due gocce nel bicchiere?

ANNA

(Sbalordita) Ma… non è che quando poco fa parlavo con la comare… lei…

CARMELO

Tutto, ho sentito tutto. Ora senta che facciamo, intanto che arriva il postino…

ANNA

Il postino?

CARMELO

Non si preoccupi. Intanto facciamo bere (indicando il robot) al primo e col bottone premuto, che poi quando è ora lo ripigio… Bevi Asimov (beve quasi tutto, il rimanente lo lascia con tutta la bottiglia sul tavolo e gli mette vicino un bicchiere).

ANNA

Compare, non è che… mi farete mettere le manette?

CARMELO

Lei, comare, ha da stare solo zitta che per le altre cose so io cosa fare.  

ANNA

E… la comare dov’è?

CARMELO

E’ andata chiamare il postino.

ANNA

Il… postino? E che c’entra il postino? Compare, io non voglio sapere nulla di quello che sta architettando. (Bussano).

ANGELINA

Avanti. (Entrano).

POSTINU

Sa-sa sa-sa…

CARMELO

Niente, lasci perdere i saluti e beva, che dopo ho da narrargli una storiella (beve). Lei non m’ha detto che le piacciono le signorine?

POSTINO

Pe-pe pe-perché c’e-c’era la si-signorina?

CARMELO

Beva, beva ancora (beve). Ora si dovrebbe andare a chiamare padre Carmelo; come arriva, si chiude la porta con gli scatti, mentre noi usciamo da qui e chiudiamo di fuori in modo che non possa scappare…

PADRE CARMELO

Permesso, permesso Angelina?

CARMELO

Patre Carmelo! E comu facevaa… (Alla comare) non è che lei… ha detto al prete che il robot era qui?

ANNA

Io? Quando mai!

PADRE CARMELO

Angelina, Angelina, non sei in casa? Aprimi figliola.

CARMELO

(Alla moglie minaccioso) Senti… non è che tu, in questi giorni…, sei andata a confessarti… col… robot?

ANGELINA

Se proprio ci tieni a saperlo…

CARMELO

Guarda, guarda! Io dormivo e lei… Intanto entra li dentro che ora vengo e mi racconti (Alla comare) E lei, che ha da guardare?

ANNA

Chi doveva pensarlo che padre Carmelo ha fatto con un viaggio due servizi! (Esce di corsa con la comare).

CARMELO

Tu guarda quest’altra zoccola della comare, non le bastava il marito con tutto quel ben di dio che gli dava a bere, pure le corna ebbe a fargli! (Guarda il postino che era molto meravigliato e un po’ elettrizzato per via del medicinale bevutosi). Lei è meglio che non parla… è solo un modo di dire; tanto a momenti ha di che ben sfogarsi. Ora io apro alla femminuccia, come entra, lei chiude la porta con quattro scoppi, che al resto penso io; ha capito? (Annuisce) Allora, è pronto?

POSTINO

Pro-pro pro-pro…

CARMELO

(Va ad aprire, il postino era dietro la porta pronto a chiudere; come entrerà il prete, chiuderà la porta dando quattro giri di toppa; Carmelo ammaccherà il bottone al robot, spegnerà la luce ed uscirà chiudendosi la porta alle spalle. Si sentirà a soggetto quanto accadrà in quella stanza: il robot e il postino che inseguono il prete, mentre egli si lamenterà gridando). Divertitevi tutti e quanti siete!

FINE