Commedia di
Giuseppe Fazio
PERSONAGGI
MAESTRA
5 ALUNNI
GIUSEPPE GARIBALDI
CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR GIUSEPPE MAZZINI VITTORIO EMANUELE II
MARIA ADELAIDE (Moglie del re)
ROSA VERCELLANA (Amante del re)
CAMERIERA
NINO BIXIO
2GARIBALDINI
3CONTADINE SICILIANE
1
All’apertura del sipario in scena la maestra con gli alunni, Miriam, Giada, Federico, Claudio e Domenico.
MAESTRA
Allora bambini, prima di andare al museo vediamo se avete imparato l’inno di Mameli.
DOMENICO
Ma se è l’inno d’Italia perché si chiama inno di Mameli.
MAESTRA
Perché lo scrisse Mameli!
GIADA
E chi era Mameli.
MAESTRA
Goffredo Mameli era un giovane poeta e soldato che aveva a cuore l’unità della patria, tant’è vero che morì a soli 22 anni in seguito ad una ferita riportata durante in un’insurrezione proprio agli inizi dei moti per l’unità. Avete capito?
TUTTI IN CORO
Si.
MAESTRA
Allora chi vuole iniziare?
TUTTI IN CORO
Io, io, comincio io!
MAESTRA
Silenzio. Silenzio, ho capito, decido io! Allora comincia Miriam.
MIRIAM
Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta etc. etc.
MAESTRA
Continua Giada.
GIADA
Noi fummo da secoli, calpesti e derisi, etc. etc.
MAESTRA
Continua Domenico.
DOMENICO
Dall’alpi a Sicilia, dovunque è Legnano, etc. etc.
MAESTRA
Va bene, bravi possiamo andare.
FEDERICO
Maestra, io pure lo voglio dire!
2
CLAUDIO
Pure io!
MAESTRA
E dai, un pezzettino ciascuno altrimenti facciamo tardi.
FEDERICO
Fratelli D’Italia, L’Italia s’è desta, dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa.
MAESTRA
Bravo, continua Claudio.
CLAUDIO
Dov’è la vittoria le porga la chioma che schiava di Roma Iddio la creò!
MAESTRA
Bravi, avete studiato tutti, allora quando volete le fate le cose! Adesso mettiamoci in fila per due e andiamo, mi raccomando facciamo silenzio, altrimenti non ci fanno visitare il museo. Chi si ricorda cosa andiamo a vedere?
TUTTI IN CORO
Io lo so, io, lo dico io.
MAESTRA
Silenzio, uno per volta!
TUTTI IN CORO
Io, lo dico io, lo dico io! Il museo dell’unità d’Italia!
MAESTRA
Il museo dell’unità d’Italia! Bravi, ma se parlate tutti insieme non si capisce niente! E come si deve stare al museo?
DOMENICO
Zitti!
MAESTRA
Bravo! Zitti e senza toccare! Come dice la mamma rocca?
TUTTI IN CORO
Si guarda e non si tocca!
MIRIAM
Maestra, perché al museo si deve stare in silenzio.
MAESTRA
Perché così non disturbiamo gli altri visitatori!
GIADA
E se non ci sono altri visitatori.
MAESTRA
Si sta ugualmente in silenzio!
3
MIRIAM
E perché non si tocca.
MAESTRA
Perché lo dice la mamma rocca!
CLAUDIO
Maestra! Ma chi è la mamma rocca.
MAESTRA
La mamma rocca è quella che dice, si guarda e non si tocca!
DOMENICO (rivolto a Federico)
Ma la mamma rocca per caso è tua mamma.
FEDERICO
Ma che dici! Mia mamma si chiama Carmela.
DOMENICO (rivolto a Claudio)
Ma la mamma rocca è tua mamma.
MAESTRA
Non è mamma di nessuno, è solo un modo di dire, la mamma rocca non esiste!
MIRIAM
Allora se non esiste possiamo toccare.
GIADA
E possiamo parlare.
MAESTRA (categorica)
Allora, non si parla e non si tocca perché le statue sono di cera e se vengono toccate si possono frantumare, disintegrare, si possono rompere. Avete capito? Adesso in fila e andiamo.
GIADA
Maestra e se dobbiamo andare in bagno possiamo parlare.
MAESTRA
Si, l’importante non gridare, parlare a bassa voce e soprattutto imparate a parlare uno alla volta!
Forza andiamo!
TUTTI IN CORO
Maestra posso dire una cosa. Maestra!
MAESTRA
E cos’ho appena detto?! Su, andiamo! (Escono tutti. Buio) Entrano in scena, Danilo (Giuseppe Mazzini) e Salvatore (Vittorio Emanuele) Si metteranno in posa.
MAESTRA (fuori scena)
Piano, non correte, non spingete, vi fate male.
CLAUDIO
Maestra mi spingono!
4
GIADA
Anche a me!
TUTTI IN CORO
Maestra, maestra!
MAESTRA
Smettetela o torniamo in classe! Va bene?! Zitti e fermi! Allora eccoci qua. (Entrano tutti e si avvicinano con curiosità a Vittorio Emanuele) Questo è il museo dell’unità d’Italia!
DOMENICO (avvicinandosi)
Che bello! Maestra le statue sembrano vere! Ma è sicuro che sono di cera.
MAESTRA
Certo che sono di cera!
DOMENICO
Ma di cera non si squagliano.
MAESTRA
No, perché sono di una cera particolare!
DOMENICO
Neanche se si riscaldano con l’accendino.
MAESTRA
Ma dico io, perché si dovrebbero riscaldare con l’accendino, al museo si viene per visitare non per riscaldare le statue. Allora, questi sono 2 dei principali personaggi che hanno contribuito all’unificazione italiana. Chi mi sa dire chi è questo?
TUTTI IN CORO
Io, lo dico io, maestra lo posso dire io, io, io lo voglio dire io.
MAESTRA (alzando la voce)
Silenzio, che cosa ho detto?! Dovete stare zitti, e dovete parlare uno alla volta! Allora! Chi è questo personaggio? … Nessuno lo sa? Lo abbiamo visto tante volte sul libro! Allora! Giada!
GIADA (timidamente alza la mano)
Maestra io lo so ma se devo stare zitta come faccio a dirlo.
MAESTRA
Potete parlare, ma fatelo a bassa voce!
GIADA (quasi impercettibile)
Questo è il re Vittorio Emanuele II!
MAESTRA
Come?
GIADA (c.s.)
Questo è il re Vittorio Emanuele II!
MAESTRA
A bassa voce si ma fatti sentire figlia mia, parla più forte!
5
GIADA (urlando)
Questo è il re Vittorio Emanuele II!
MAESTRA
Ecco, con voi non esistono le mezze misure si va da un eccesso all’altro. Quindi questo è Vittorio Emanuele II, re del regno di Sardegna nonché primo re dell’unità d’Italia!
CLAUDIO
Maestra ma se è un re come mai non ha la corona.
MAESTRA
Giustamente un re deve avere la corona. Non ce l’ha perché, perché gliel’hanno tolta!
FEDERICO
Eperché gliel’hanno tolta.
MAESTRA
Perché … perché …! Perché quando l’hanno imbalsamato non ce l’aveva! Allora, vi ricordate da quale casata discende Vittorio Emanuele?
DOMENICO
Dalla casata dei savoiardi!
MIRIAM
Non savoiardi, Savoia vero maestra.
MAESTRA
Si, anche se si può dire savoiardi. Da non confondere con i biscotti però! Sapete la storia dei biscotti? Allora, nel 1300 circa, Carlo V re di Francia fece visita al duca Amedeo Di Savoia, un pasticcere per l’occasione preparò dei biscotti e in onore del duca li chiamò savoiardi!
MIRIAM
I savoiardi sono i biscotti con cui si fa il tiramisù!
GIADA
Buonissimo il tiramisù!
FEDERICO
Maestra io voglio il tiramisù!
MAESTRA
Ma chi ce l’ha il tiramisù. Non ce ne tiramisù. E voi non nominate dolci invano!
DOMENICO (Che nel frattempo ha letto il cartellino della statua)
Maestra io so anche che sua moglie si chiamava Maria Adelaide, e la sua amante Rosa, detta la Bella Rosin!
MIRIAM
Lo sai perché hai letto il cartellino!
DOMENICO
Non è vero!
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MIRIAM
Si è vero!
DOMENICO
Non è vero!
GIADA
Si è vero ti ho visto anch’io!
DOMENICO
Chi fa la spia non è figlio di Maria!
GIADA
Non m’interessa, mia mamma si chiama Rosita!
MIRIAM
E mia mamma Carmelina!
MAESTRA
Basta smettetela! Venite, vediamo chi sa dirmi chi è quest’altro personaggio!
TUTTI IN CORO
Io, io, lo dico io.
MAESTRA
Silenzio! Silenzio non dovete gridare, altrimenti ci buttano fuori!
GIADA
Lo posso dire io? Si chiama Giuseppe Mazzini.
MAESTRA
Brava Giada, e dove è nato?
DOMENICO
Nel 1805 a Genova!
MIRIAM
Maestra, Domenico ha letto il cartellino!
DOMENICO
Non è vero!
MAESTRA
Non fa niente, non fa niente! Chi si ricorda invece cosa fece Mazzini?
CLAUDIO
Mazzini fece la carbonara!
MAESTRA
Ma quale carbonara e amatriciana!
GIADA
Ma che dici la carbonara è la pasta!
7
FEDERICO
Maestra pure io voglio la pasta alla carbonara!
MAESTRA
Pure tu, ma chi la sta mangiando?! Siamo al museo non al ristorante. Stavamo dicendo che Mazzini si iscrisse alla carbo.. carbo…
CLAUDIO
Carbonella!
DOMENICO
Quella per arrostire la carne!
FEDERICO
La carne mmm buonissima! Maestra…
MAESTRA
No! Non ce n’è carne! Hai capito Federico?! Non ce n’è!
FEDERICO
Maestra!Posso andare in bagno.
MAESTRA
Ah! Aspetta, adesso ci andiamo. Allora finiamo il discorso, Mazzini si iscrisse alla Carboneria che era una società segreta!
DOMENICO
Io lo sapevo!
MIRIAM
Eperché non l’hai detto.
DOMENICO
Perché mi dite sempre che leggo il cartellino!
MAESTRA
Cosa fondò invece Mazzini?
GIADA
Fondò 2 società, prima la Giovine Italia e poi la Giovine Europa!
MAESTRA
Brava. Mazzini aveva come obiettivo l’unità dell’Italia e queste erano delle società democratiche che cercavano di unire il popolo e quindi l’Italia. Quindi Mazzini era un re…
TUTTI IN CORO (gridando)
Io lo so era repubblicano! Repubblicano!
MAESTRA (gridando)
Silenzio, avete capito che non dovete gridare!
MIRIAM
Maestra non gridi altrimenti non ci fanno visitare il museo, silenzio!
8
MAESTRA
Andiamo nell’altra sala venite! (Escono tutti. Buio, nel frattempo usciranno Salvatore e Danilo ed entreranno Michelangelo (Giuseppe Garibaldi) e Giuseppe (Cavour) . Piano. Vediamo chi èquest’altro personaggio. (Domenico si copre gli occhi) Domenico che fai?
DOMENICO
Cosi non potranno dire che leggo il cartellino!
GIADA
Io lo so chi è! Camillo Benso conte di Cavour! (Pronuncia per com’è scritto)
MAESTRA
Brava, solo che non si dice Cavour ma Cavour!
DOMENICO
Cavour è nato a Torino il 10 agosto del 1810!
MAESTRA
Bravo Domenico!
MIRIAM
Maestra secondo me Domenico ha sbirciato!
GIADA
E pure secondo me!
DOMENICO
Sbirciato?! Io non so neanche cosa vuol dire sbirciato!
TUTTI IN CORO (cantilena)
Non sa cosa vuol dire sbirciato! Non sa cosa vuol dire sbirciato.
MAESTRA
Basta! Zitti, allora, Cavour è stato un esperto uomo politico, e anche se non parlava molto bene la lingua italiana fu in grado con le sue furbe strategie di riuscire nel suo intento.
GIADA
Maestra e che lingua parlava.
MAESTRA
All’epoca, nel regno di Sardegna, l’attuale Piemonte si parlava più il francese che l’italiano, e Cavour si esprimeva per lo più in francese, ma nonostante ciò riuscì a coprire sempre ruoli importanti. Fu eletto deputato nel 1848, poi ministro dell’Agricoltura e del commercio e poi nel 1852 presidente del consiglio, e anche se a volte i rapporti con Vittorio Emanuela non erano sempre facili divenne il suo più stretto collaboratore, e questo gli permise ampia autonomia sulle decisioni politiche. Insomma ebbe sempre un ruolo da protagonista. Adesso vediamo se sapete dirmi chi è per antonomasia l’eroe dei due mondi?!
DOMENICO
Antonomasia? Ma questo non è Garibaldi?! (rivolgendosi a Miriam e Giada) E per lui non c’è mica bisogno di leggere il cartellino!
9
MAESTRA
Infatti è Garibaldi?
DOMENICO
E Antonomasia chi è.
CLAUDIO
Sua moglie!
GIADA
Sua moglie era Anita!
MAESTRA
Antonomasia è un modo di dire per non dire esplicitamente quello che si vuole dire! Avete capito cosa voglio dire!
TUTTI IN CORO
No!
MAESTRA
Neanch’io! Non fa niente. Andiamo avanti che è meglio. Allora, chi sa dirmi perché Garibaldi è detto anche l’eroe dei due mondi?
DOMENICO
Perché ha fatto cose nell’altro mondo!
MIRIAM
Quando uno va nell’altro mondo vuol dire che è andato un cielo, sciocchino !
DOMENICO
Vuol dire che è andato in cielo ha fato delle cose ed è tornato, schiocchina!
MAESTRA
In un certo senso ha fatto davvero cose dell’altro mondo, battaglie, guerre, spedizioni, missioni, rischiando più volte la vita, però è detto eroe dei due mondi perché tante di queste sue battaglie li fece in America latina dov’era altrettanto popolare!
GIADA
Maestra ma prima c’erano 2 mondi.
MAESTRA
Ma no! Solo che quando è stata scoperta l’America è stata chiamata il nuovo mondo e da lì è rimasta questa citazione?
CLAUDIO
L’America è stata scoperta da Colombo!
MAESTRA
Bravo, ma è un’altra storia! Qual è l’azione più celebre che fece Garibaldi? La spedizione…
TUTTI IN CORO
La spedizione dei mille!
10
MAESTRA
E come si chiamavano i suoi soldati?
FEDERICO
I mille Garibaldi!
DOMENICO
No, si chiamavano i Garibaldini!
MIRIAM
E precisamente erano 1089!
MAESTRA
Esatto! Bravissimi! Chi sa dirmi dove Garibaldi consegnò a Vittorio Emanuele la bandiera italiana e i territori da lui conquistati?!
GIADA
Io! Il 26 ottobre a Teano!
DOMENICO
Teano! Basta ricordare il tiano per fare la pasta!
FEDERICO
La pasta! Mmm. Non ci vedo più dalla fame!
MAESTRA
Adesso andiamo a far ricreazione, resisti ancora un minutino. Vi ricordate quando è stato proclamato il regno d’Italia?
TUTTI IN CORO
Io lo dico io lo dico io…
MAESTRA
Silenzio, lo dice Claudio.
CLAUDIO
Non lo so!
MAESTRA
E allora perché dici lo dico io lo dico io!
CLAUDIO
Per partecipare!
MIRIAM
Maestra lo posso dire io.
GIADA
Maestra la voglio dire io!
DOMENICO
Lo posso dire io.
11
FEDERICO
E ditelo però, ho fame!
MAESTRA
Miriam dillo tu.
MIRIAM
Il regno d’Italia fu proclamato il 17 marzo 1861 a Torino.
MAESTRA
Bene, adesso andiamo a far ricreazione, sei contento Federico?
FEDERICO
Contentissimo!
(Escono tutti, Domenico guardingo rientra e prova ad accendere l’accendino sulla mano di Garibaldi il quale lo colpisce con un ceffone)
DOMENICO
Aia! (scansandosi) Ma che cera, le statue sono vere e picchiano pure! (uscendo) Maestra! (buio)
FINE I ATTO
12
II ATTO
In scena Cavour che passeggia pensieroso. Ci sarà un trono in un angolo e un campanello.
CAVOUR (borbottando)
No, cosi non va! …. Niente. Potrei fare che… no…. Si! Ho trovato. (suona il campanello)
MARGHERITA
Comandi!
CAVOUR
Dite a sua maestà che sono venuto a chiedere udienza!
MARGHERITA
Chi devo annunciare?
CAVOUR
Sono io, non mi riconoscete?
MARGHERITA
Ma come devo annunciare? Camillo, Camillo Benso, Camillo Benso conte di Cavour, conte …
CAVOUR
Annunciatemi semplicemente Cavour!
MARGHERITA
Cavour e basta?
CAVOUR (risentito)
Si, Cavour e basta! Andate!
MARGHERITA
Non v’agitate, vado! (esce)
CAVOUR
Ma guarda che insolenza questa servitù! Allora, maestà ho riflettuto a lungo sulla questione e sono giunto ad una conclusione. L’unificazione sarà fattibile solo se il riusciremo a fare …
MARGHERITA
Mi ha detto sua maestà di riferirvi che sta arrivando!
CAVOUR
Grazie potete andare! Allora, maestà…ho detto che potete andare.
MARGHERITA (ferma impassibile)
Ho sentito!
CAVOUR
E allora andate!
MARGHERITA (c.s.)
Sua maestà mi ha detto di farvi compagnia!
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CAVOUR
Non ho bisogno di compagnia io, potete andare!
MARGHERITA
Io non disobbedisco agli ordini!
CAVOUR
Infatti vi sto ordinando di andare!
MARGHERITA
Agli ordini di sua maestà!
CAVOUR
Uhm! (passeggia nervosamente)
VITTORIO EMANUELE (entrando)
Caro Camillo, come va?
CAVOUR
Bene maestà.
VITTORIO EMANUELE
Che nuove mi porti?
CAVOUR (alludendo a Margherita)
Ecco, potremmo parlare in privato?
VITTORIO EMANUELE
Si. Margherita cosa c’è per cena?
MARGHERITA
Quello che ha ordinato lei maestà!
VITTORIO EMANUELE
E cos’ho ordinato?
MARGHERITA
Trippa maestà!
VITTORIO EMANUELE
Ottima. Andiamo a noi Benso!
CAVOUR
Parliamo in privato?
VITTORIO EMANUELE
Si. Margherita!
MARGHERITA
Comandi!
VITTORIO EMANUELE
Nella trippa fai mettere anche molte patate mi raccomando!
14
MARGHERITA
Sarà servito!
VITTORIO EMANUELE
Bene. Andiamo a noi Conte! Ah Margherita gradirei anche del peperoncino!
MARGHERITA
Certo maestà!
VITTORIO EMANUELE
Veniamo al dunque Cavour!
CAVOUR
Se in privato non si può, parliamo qui. Dunque la questione sull’unificazione….
VITTORIO EMANUELE (interrompendolo)
Un momento caro Camillo Benso Conte di Cavour! Vogliamo discutere di politica davanti alla servitù? Margherita vai alla trippa!
MARGHERITA
Si maestà!
CAVOUR
Maestà, ho riflettuto a lungo sull’unificazione e sono giunto ad una conclusione. L’unico modo per riuscirci è quello di fare un’azione che parta dal regno di Sardegna. Siamo l’unico stato che non è oppresso dagli austriaci, e modestamente grazie alla mia politica godiamo di un prestigio internazionale e potremmo coinvolgere Francia e Inghilterra a sostegno dell’unità d’Italia!
VITTORIO EMANUELE
Cavour, secondo voi ci sta l’aglio nella trippa?
CAVOUR
Uhm! È tutto questione di gusto maestà!
VITTORIO EMANUELE
Certo, certo. Ben detto!
CAVOUR
Ben detto dell’aglio o dell’Italia?
VITTORIO EMANUELE
Dell’Italia! … E anche dell’aglio! Bene procediamo!
MARGHERITA
Maestà c’è una visita per lei?
VITTORIO EMANUELE
Chi è?
MARGHERITA
La bella…
VITTORIO EMANUELE (interrompendola)
Ho capito. Falla attendere nel mio studio privato! Mia moglie è in casa?
15
MARGHERITA
Si, ve la chiamo!
VITTORIO EMANUELE
No!
MARIA ADELAIDE
Non c’è bisogno sono già qui! Salute mio caro Conte!
CAVOUR (Inchino)
Sua maestà!
VITTORIO EMANUELE
Caro Camillo, come vedete ho altre questioni per le mani. Fate quello che dovete fare!
CAVOUR
E cosa?
VITTORIO EMANUELE
La cosa migliore!
CAVOUR
Quale?
VITTORIO EMANUELE
Quella giusta!
CAVOUR
Cioè!
VITTORIO EMANUELE
Andate! E che Dio vi benedica!
CAVOUR (facendo l’inchino ad entrambi)
Vado! Maestà! Maestà! (esce)
MARIA ADELAIDE
Margherita puoi andare!
VITTORIO EMANUELE
Margherita puoi restare!
MARIA ADELAIDE
Margherita vai!
VITTORIO EMANUELE
Margherita resta!
MARIA ADELAIDE
Margherita vai!
VITTORIO EMANUELE
Margherita resta!
16
MARIA ADELAIDE
Vai!
VITTORIO EMANUELE
Resta!
MARIA ADELAIDE
Vai!
VITTORIO EMANUELE
Resta!
MARGHERITA
Maestà, la trippa!
VITTORIO EMANUELE
Vai!
MARIA ADELAIDE
Ho sentito delle voci che non mi piacciono tanto! Hai qualcosa da dirmi?
VITTORIO EMANUELE (vago)
Io?
MARIA ADELAIDE
Si tu!
VITTORIO EMANUELE
No!
MARIA ADELAIDE
Niente? Sei sicuro che non mi stai nascondendo niente?
VITTORIO EMANUELE
Chi io?
MARIA ADELAIDE
Si tu!
VITTORIO EMANUELE
No!
MARIA ADELAIDE
Guarda che già ti ho perdonato una volta!
VITTORIO EMANUELE
A me?
MARIA ADELAIDE
Ah, non sei stato tu a tradirmi con l’attrice?! Laura Bonn?
VITTORIO EMANUELE
Ma chi io?
17
MARIA ADELAIDE
E basta di dire chi io? Stavolta i pettegolezzi parlano di una certa Rosa Vercellana, detta la bella Rosin! Ne sai niente?
VITTORIO EMANUELE
Ma chi…(si tappa la bocca)
MARIA ADELAIDE
Guarda che se continui con i tuoi tradimenti questa volta ci vedremo in tribunale! Ti chiedo il divorzio! Ed il mantenimento di 1000 scudi al mese.
VITTORIO EMANUELE
No!
MARIA ADELAIDE
No che non mi tradirai più?
VITTORIO EMANUELE
No, 1000 scudi sono troppi!
MARIA ADELAIDE (piangendo)
Io l’ho sempre saputo che non mi hai amato. Cattivo! Vado a farmi una passeggiata con il mio cane, lui si che mi è sempre fedele! (esce)
VITTORIO EMANUELE
Ci manca che Rosin venga anche qui adesso! (esce)
ROSIN (innervosita)
Adesso mi sentirà. E no! Così non va. Mica mi puoi trattare cosi caro mio. Io esigo rispetto. Ma qui non c’è nessuno. (suona il campanello) Adesso si metteranno le cose in chiaro. Mica può lasciarmi ad aspettare in studio tutto questo tempo?!
MARGHERITA (entrando)
Comandi!
ROSIN
Ah è lei? Può dire a sua maestà che lo sto aspettando!
MARGHERITA
Gliel’ho già detto!
ROSIN
Glielo ridica!
MARGHERITA (uscendo)
Sissignore! Sua maestà…
VITTORIO EMANUELE
Si Margherita vai pure. (assicurandosi che sia uscita) Ma come ti viene in mente di venire qui?
ROSIN
Senti Vittorio, io sono venuta a dirti che cosi proprio non va, non va per niente. Mi hai lasciata nello studio per un sacco di tempo, così non va.
18
VITTORIO EMANUELE
Ma c’era mia moglie. E poi chi ti ha detto di venire qui?
ROSIN
Avevo voglia di vederti non posso venirci? E poi Vittorio, io voglio stare qui con te!
MARGHERITA
Maestà. Ci sono due signori che vogliono parlarle urgentemente.
VITTORIO EMANUELE
Digli di aspettare.
MAZZINI (entrando assieme a Garibaldi)
Maestà la nostra causa non può aspettare!
GARIBALDI
No, non po’ aspettare!
VITTORIO EMANUELE
Ah, Mazzini e Garibaldi, i due famosi repubblicani. Che cosa volete da me, qui non c’è trippa per gatti. A proposito Margherita, vai a vedere a che punto sta la trippa! (Margherita esce)
MAZZINI
Ci scusiamo per la nostra intrusione maestà, ma le chiediamo col cuore in mano di darci ascolto.
GARIBALDI
Ci scusi signora per aver interrotto la vostra conversazione.
VITTORIO EMANUELE
Lei è la mia, lei è la…
ROSIN
Io sono la sua collaboratrice e consigliera.
MARGHERITA (entra dice la battuta e riesce)
Maestà, la desidera sua moglie.
VITTORIO EMANUELE
O Dio! È tornata mia moglie? Devo andare altrimenti succede il finimondo! (esce di corsa)
MAZZINI
Maestà! Dobbiamo parlare! Per bacco come facciamo adesso?
GARIBALDI
Beh, c’è qui la signora, è la sua collaboratrice e consigliera, possiamo discuterne con lei!
MAZZINI
Già, non ci avevo pensato!
ROSIN
Già, sono la sua collaboratrice! Ditemi cosa volete.
GARIBALDI
L’unità dell’Italia.
19
MAZZINI
Si, noi siamo pronti a fare tutto il possibile, è ‘ora di unificare tutta l’Italia.
ROSIN
Già, era da un po’ che ci pensavo anch’io, infatti ero proprio venuta a dirlo a Vittorio uhm a sua maestà il re. (siede sul trono)
GARIBALDI
Benissimo, siamo d’accordo allora. Ci sono troppi regni e regnetti. E il regno di Sardegna, e il regno del Lombardo veneto e il regno delle 2 Sicilie! E il grand ducato di Toscana, e il ducato di Parma, e lo Stato Pontificio. Neanche l’America ha tutti questi stati!
MAZZINI
Quindi stava per dirlo al re! E ci dica come aveva pensato di fare?
ROSIN
Beh, diciamo, che avrei pensato…diciamo... Ma ditemi voi intanto quale piano avevate in mente!
MAZZINI
Giusto, Giuseppe forse è meglio esporre prima il nostro piano!
GARIBALDI
Esponilo tu no. Sai benissimo che io sono più bravo in azione che nell’orazione! Orazione, e da dove mi è uscito questo vocabolo.
MAZZINI
Sarà la mia influenza che ti ha influenzato!
GARIBALDI
Hai l’influenza? Stai alla larga! Non posso ammalarmi se devo combattere per unire l’Italia!
MAZZINI
L’influenza intellettuale! Allora, il nostro piano sarebbe di far partire una spedizione, sbarcare in Sicilia e dall’isola cominciare a conquistare i territori fino ad arrivare a Roma, saltare per ora lo stato pontificio, visto che al momento è ben appoggiato, e salire fino ad arrivare qui al regno di Sardegna ed il gioco è fatto.
ROSIN
E con quale esercito pensate di conquistare tutto.
GARIBALDI
Con l’esercito dei volontari, sono patrioti giunti da ogni dove, e sono pronti a tutto per l’unità. Io senza offesa ho fatto mille battaglie. Sono stato in America, in Uruguay, in Brasile, in Inghilterra, ho combattuto in tutto il mondo per mari e per monti ed ho vinto mille vittorie.
MAZZINI
Non si dice.
GARIBALDI
Perché
MAZZINI
Non si dice vinto mille vittorie. Semmai hai vinto mille battaglie.
20
GARIBALDI
Giusto. Io ho vinto 1000 battaglie vincendo le vittorie. Per me questa è un’impresa da niente.
ROSIN
Mah! Io penso che sarà difficile!
GARIBALDI
Per me non c’è niente di difficile!
ROSIN
Io penso che non ne portate paglia a Lipari!
GARIBALDI
Ma che Lipari, noi dobbiamo sbarcare a Marsala!
ROSIN
E mi sa che il Marsala ve lo siete bevuti?
GARIBALDI
Signora collaboratrice, vedo che lei non sa chi ha davanti. Diglielo Giuseppe chi sono io.
MAZZINI
Lui è Giuseppe Garibaldi, non so se mi spiego, e digli chi sono io?
GARIBALDI
Lui è Giuseppe Mazzini, non so se si spiega. Lui ha fatto la giovine Italia e la giovine Europa.
ROSIN
Ah, allora se l’ha già fatta lui l’Italia che cosa volete fare!?
MAZZINI
La giovine Italia e la giovine Europa erano due società segrete.
GARIBALDI
Ma che segrete?! Se l’ho saputo io che stavo in America!
CAVOUR (entrando)
Guarda guarda chi si vede, i due compari Mazzini e Garibaldi? Cosa volete?
MAZZINI
Non siamo tenuti a dare spiegazioni, abbiamo già parlato con la collaboratrice del re!
CAVOUR
Sono io il collaboratore del re. Che io sappia la bella Rosin ha un altro ruolo, e di certo non è di collaboratrice, o sbaglio mia illustre Rosin!?
VITTORIO EMANUELE (entrando)
Sbagli mio caro Camillo!
CAVOUR (inchino)
Perdono maestà, ero all’oscuro di questo.
VITTORIO EMANUELE
Ed ora sei alla luce! Ecco, Rosin, penso che per oggi hai collaborato abbastanza, puoi andare!
21
ROSIN
Ma no, posso restare, la collaborazione non è mai troppa e poi non abbiamo concluso il discorso.
VITTORIO EMANUELE
Èmeglio che vada! ROSIN (alzandosi)
Ed io dico che voglio restare. Prego maestà si accomodi al suo posto, e mi scusi se mi sono permessa, ma la discussione si è prolungata e le gambe non mi reggevano.
VITTORIO EMANUELE (siede)
Neanche a me! Allora di cosa avete discusso? (starà tutto il tempo a confabulare con Rosin)
MAZZINI
Abbiamo pianificato una spedizione per unificare l’Italia.
CAVOUR
Come?! Senza che io ne sappia niente! Maestà io credo che questa sia un cattiva idea. Io sull’intento di questi due non ci vedo chiaro.
MAZZINI
Se non ci vedi chiaro è perché avrai gli occhiali sporchi!
CAVOUR (a Garibaldi)
Maestà, costui è stato già mandato in esilio per aver sostenuto la repubblica romana, costui è contro la monarchia e quindi contro di lei.
GARIBALDI
Io voglio solo un’Italia unita. Lasciatemi provare e vedrete.
MAZZINI
Noi abbiamo a cuore solo la patria unita, non abbiamo secondi fini!
CAVOUR
Maestà, costui ha fondato delle società massoniche contro la monarchia. Ha fondato la giovine Italia, ha fondato la giovine Europa.
GARIBALDI
Io ho affondato 3 navi in guerra, e voglio affondare gli oppressori dell’Italia, lasciatemi provare!
CAVOUR
Maestà io ho altri piani per l’unità d’Italia.
VITTORIO EMANUELE
Io penso che questi due gentiluomini siano di animo sincero e quindi potremmo ascoltarli.
CAVOUR
Ma maestà il loro passato la dice lunga!
VITTORIO EMANUELE (canticchia)
Chi avuto avuto chi ha dato ha dato scordiamoci o passato siamo Napoli paesan!
GARIBALDI
E no, Napoli no, vuol dire che saremo governati dai Borbone!
22
VITTORIO EMANUELE
Volevo dire siamo Italiani paisan. Che dice la mia collaboratrice?
ROSIN
Io gli ho già detto che secondo me non ne portano paglia a Lipari.
GARIBALDI
Maestà la signora collaboratrice non ha ancora capito che noi non sbarcheremo a Lipari, anche perché, da Lipari come ci andiamo a Marsala a nuoto?
VITTORIO EMANUELE
L’idea dello sbarco non è male!
CAVOUR
Maestà. Non prendiamo decisioni affrettate, ponderiamo bene la cosa, anche perché io avevo dei piani e avevo fatto accordi con Napoleone III.
VITTORIO EMANUELE
Va bene lasciateci un po’ di tempo per pensarci. Cavour alla luce di ciò rivaluterà tutta la situazione e vi faremo sapere. Andate!
GARIBALDI
Maestà, mi lasci provare non se ne pentirà!
MAZZINI
Maestà ci dia fiducia, questa è l’ultima occasione per fare l’Italia. (escono)
VITTORIO EMANUELE
Bene, io mi ritiro con la mia collaboratrice per studiare i dettagli.
ROSIN
Si, ho già un piano in mente! (escono)
CAVOUR
Ci mancava che il re si facesse convincere da quei due. Come faccio adesso, ho promesso pure Nizza e Savoia a Napoleone. Ah, questa benedetta unità d’Italia è proprio un dilemma! (canta)
MARIA ADELAIDE
Si è visto mio marito per caso?
CAVOUR
Ehm! Si, è … è… è in riunione!
MARIA ADELAIDE
Con chi?
CAVOUR
Ehm…con…con…con Mazzini e Garibaldi!
MARIA ADELAIDE
Va bene, l’aspetterò qui!
CAVOUR
Io invece penso che andrò via! Maestà!
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MARIA ADELAIDE
Non ci posso credere che mi ha tradito di nuovo. Magari Vittorio lo fa per farmi ingelosire! E se fosse vero? Veramente io non mi sono accorta di niente, ma intanto la gente mormora.
(Vittorio Emanuele entra, ma al vedere la moglie lentamente torna indietro)
MARGHERITA
Maestà alla porta c’è un messo che chiede di lei!
MARIA ADELAIDE
Vengo subito. (escono)
VITTORIO EMANUELE (guardingo)
Vieni non c’è nessuno! Vai e fai attenzione a non farti vedere!
ROSIN
Ma che male c’è se resto qui?! Ormai sono la tua collaboratrice. Anzi dillo al più presto a tua moglie così potrò stare qui con te senza problemi!
VITTORIO EMANUELE
Si, poi glielo dirò!
ROSIN
Quando?
VITTORIO EMANUELE
Quando sarà il momento!
ROSIN
Adesso è il momento!
CAVOUR
Maestà, scusi non pensavo fosse ancora in riunione!
VITTORIO EMANUELE
Che c’è?
CAVOUR
Ho riflettuto riguardo Mazzini e Garibaldi e penso.
ROSIN
Toh, parli del diavolo e spuntano le corna! (Entrano Garibaldi, Mazzini e Bixio)
GARIBALDI
Maestà scusi l’intrusione ma i frutti sono ormai maturi per la spedizione!
MAZZINI (correggendolo)
I tempi sono maturi per la spedizione!
GARIBALDI
Èquello che volevo dire io, i tempi sono maturi ed è ora di raccoglierli!
MAZZINI
Maestà, ora o mai più.
24
CAVOUR
Io penso chi sia meglio mai più!
GARIBALDI
Noi stiamo parlando con sua maestà. Maestà mi lasci provare.
MAZZINI
Maestà lo lasci provare!
CAVOUR
Maestà non lo lasci provare.
GARIBALDI
Lasciatemi provare.
MAZZINI
Lasciatelo provare.
GARIBALDI
Lasciatemi provare. (canta)
ROSIN (interrompendolo nel finale)
Lasciatelo provare che rompe già da un po’, lasciatelo partire sbrigati però! (Garibaldi esce di corsa tirando con se Bixio)
VITTORIO EMANUELE
Che Dio ce la mandi buona!
CAVOUR
Maestà lei pensa che con 1000 uomini ce la farà?
MAZZINI (canta)
Uno su 1000 ce la fa… (esce, Buio)
Sul buio entrano in scena Garibaldi, Mazzini Bixio e i Garibaldini.
GARIBALDI
Miei prodi soldati, stiamo per salpare, questa è una notte memorabile. Bixio ma non dovevano essere 1000 volontari?
BIXIO
Precisamente 1089 generale.
GARIBALDI
Mah! A me sembrano 4 gatti. Comunque, oggi sarà una notte memorabile. Che giorno è oggi?
MAZZINI
Il 5 maggio 1860! Però tra poco è il 6
GARIBALDI
Il 5 maggio che tra poco sarà il 6, resterà nella storia come il salpaggio dei garibaldini.
MAZZINI
Non si può dire!
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GARIBALDI
Perché!
MAZZINI
Non esiste la parola salpaggio.
GARIBALDI
Il 5 maggio quasi 6 resterà nella storia come il salpataggio dei garibaldini.
MAZZINI
Non esiste neanche salpataggio.
GARIBALDI
L’ho detto che io sono più bravo nell’azione e tu nell’orazione. Il 5 maggio resterà nella storia come la Spedizione dei 1000 garibaldini.
TUTTI IN CORO
Si. Viva Garibaldi. Viva l’Italia.
GARIBALDI
Tra poco salperemo con i nostri 2 piroscafi il Piemonte e il Lombardo, faremo una sosta a Talamone per rifornirci di armi e poi a Marsala, e vino, che fa buon sangue!
TUTTI IN CORO
Evviva Garibaldi!
MAZZINI (abbracciandolo)
Che Dio t’accompagni!
GARIBALDI
Perché tu non vieni?
MAZZINI
Ma io non sono bravo a combattere, l’hai detto anche tu!
GARIBALDI
Ho capito! Armiamoci e partite! Bixio, andiamo. (esce)
MAZZINI
Comunque sarò con voi con il cuore e con l’anima!
BIXIO
Garibaldini, march! (escono tutti, buio. Entrano in scena le contadine Miriam Giada e Giulia, hanno un fascio d’erba e delle falci).
GIULIA
U sintistu chi vinnunu i suddati du cuntinenti pi liberari a sicilia e fari l’italia? (Giada e Miriam fanno cenno di no) Era ura! Spiramu mi ci rinesciunu a fari l’italia! Vuiautri chi ‘ndi pinzati?
GIADA
Io non penzu nenti.
MIRIAM
Iò nenti sacciu e nenti vogghio sapiri!
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BIXIO (entra assieme ai Garibaldini)
Buongiorno, sono il luogotenente Nino Bixio agli ordini del generale Garibaldi, siamo venuti in Sicila per combattere gli oppressori, ci servono rinforzi, dove sono i vostri mariti.
MIRIAM
Ma chi vuliti.
GIADA
Ma chi ciccati!
BIXIO (rivolto ai Garibaldini)
Ma che lingua parlano.
CLAUDIO
Boh!
BIXIO
Cerchiamo volontari per combattere i borboni!
MIRIAM
Non ci nd’è barboni cca!
BIXIO
Borboni non barboni, i soldati borbonici. Comunque dove sono i vostri mariti.
MIRIAM
Andativvindi se no vi pigghiamu a pitrati.
BIXIO
Ma che dicono.
FEDERICO
Boh! Digli se ci danno un tozzo di pane.
BIXIO
Ci date un tozzo di pane!
GIADA
Vi damu un coppu di ficigghiuni se non vi ‘ndandati!
MIRIAM (li assalgono)
Fozza andatibbindi.
BIXIO
Oh, ma queste sono pazze! (scappano)
MIRIAM
Ma chi eruno vistuti di cannaluvari.
GIADA
Pariunu i babbi natali.
GIULIA
Ma quali! Chiddi erunu i suddati, i garibaldini!
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GIADA
Amunindi va, c’hama mungiri i vacchi. (escono)
BIXIO (facendo capolino)
Venite, se ne sono andate! Ah, c’è ne ancora una!
GIULIA
Luogotenente, non ho marito, ma sono disposta a combattere per liberare la Sicilia e fare l’Italia.
BIXIO
Le donne non possono combattere!
GIULIA
E perché? Io so sparare meglio di un uomo. Mi ha insegnato mio nonno, e poi sono abituata al duro lavoro dei campi e sono più forte di un uomo! Arruolatemi e vi faccio vedere io come uccido i Borboni.
BIXIO
Non si può, e poi il Generale Garibaldi non accetterebbe mai un garibaldino donna!
GIULIA
E chi glielo dice che io sono una donna. Una volta che sarò in divisa non si accorgerà di nulla. Fatemi combattere per la mia patria!
BIXIO
Non si può! Il generale se ne accorgerebbe subito!
GARIBALDI (entrando)
Bixio, vedo che avete arruolato qualche volontario. (dandogli una pacca sulla spalla) Bravo giovanotto. Tu un giorno potrai dire io c’ero!
BIXIO
Generale, è meglio tornare indietro e chiedere rinforzi.
GARIBALDI
Bixio ma che dici, qui o si fa l’Italia o si muore.
FEDERICO
Io sto morendo di fame! (buio, escono tutti. Sul buio entra in scena Maria Adelaide, passeggia nervosamente, suona il campanello e poco dopo entra Margherita.
MARGHERITA
Comandi!
MARIA ADELAIDE
Margherita chiama mio marito!
MARGHERITA
Si, maestà!
MARIA ADELAIDE
Mi sa che questa volta l’avventura sta durando troppo. Speriamo non diventi una cosa seria! (canta. Dopo entra Rosin) E lei chi è?
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ROSIN (entrando)
Sono onoratissima di conoscerla maestà. Rosa Vercellana detta la bella Rosin ai suoi comandi.
MARIA ADELAIDE
Allora è vero! Vigliacco. E lei con che coraggio si presenta al mio cospetto?
ROSIN
Ci dev’essere un malinteso maestà.
MARIA ADELAIDE
So io il malinteso. Lei è l’amante di mio marito.
ROSIN (lunga risata)
Ah, ah, ah, ah.
MARIA ADELAIDE
Ah, mi ride anche in faccia?
ROSIN
Non mi permetterei mai maestà. Solo che è una cosa cosi assurda quella che lei dice.
MARIA ADELAIDE
Vorrebbe dirmi che non è vero?
ROSIN
Assolutamente no. I pettegolezzi si sprecano qui a corte.
MARIA ADELAIDE
Quindi lei vorrebbe dirmi che tra voi non c’è nulla?
ROSIN
Assolutamente no. Io sono solo la sua collaboratrice e consigliera politica, sua maestà non gliel’ha ancora detto?
MARIA ADELAIDE
Veramente no!
ROSIN
Perché sono da poco al suo servizio e non avrà avuto tempo di dirglielo, ma gliene parlerà al più presto. (Entra Vittorio Emanuele, al vedere la moglie cerca di indietreggiare ma Rosin lo blocca) Toh, si parla del diavolo e spuntano le corna.
MARIA ADELAIDE
Quali corna? Le corna di chi?
ROSIN
No, dico le corna del diavolo, ecco sua maestà, venga, venga pure maestà. Stavo appunto parlando con sua moglie del mio ruolo di collaboratrice. Glielo vuol dire sua maestà.
VITTORIO EMANUELE
Io?
ROSIN (annuendo)
Certo! Glielo dica!
29
VITTORIO EMANUELE
Ma chi io?
MARIA ADELAIDE
E finiscila di dire io, io. Dimmi sé è veramente la tua collaboratrice politica.
VITTORIO EMANUELE
Ma cara la mia Adelaide, certo che è solo e soltanto la mia collaboratrice.
MARIA ADELAIDE
Lo giuri?
VITTORIO EMANUELE (incrocia e bacia le dita)
Lo giuro, giurin giurello!
MARIA ADELAIDE
Perdonami Vittorio se ho dubitato di te e se ho dato ascolto ai pettegolezzi.
ROSIN
Non bisogna dar retta alla male lingue, vogliono solo dividere ciò che Dio ha unito.
VITTORIO EMANUELE
Bene, visto che tutto è chiarito festeggiamo con una bella cenetta! (suona il campanello, entra Margherita) A quest’ora dovrebbe essere già pronta. Margherita a che punto è la trippa.
MARGHERITA
Èpronta maestà.
VITTORIO EMANUELE
Bene apparecchia, ho un leggero languorino. Margherita, e mangiane un po’ anche tu, ti vedo un po’ deperita figlia mia. (Margherita esce) Cara ti dispiace se la mia collaboratrice resta a cena?
MARIA ADELAIDE
No, anzi sarà un modo per conoscerci meglio. Andiamo! (escono)
VITTORIO EMANUELE (rimasto solo)
Certo che quella donna ne sa una più del diavolo. (entrano di corsa Cavour e Mazzini)
CAVOUR
Maestà, scusi l’intrusione. Ma la questione è urgente.
MAZZINI
Maestà, costui vuole boicottare la riuscita della nostra spedizione.
CAVOUR
Tanto Garibaldi non ci riuscirà mai.
MAZZINI
Ci riuscirà eccome.
CAVOUR
Maestà, la mia paura è che se Garibaldi avanza verso Roma e quindi contro lo stato pontificio Napoleone scenderà in campo per difendere il Papa.
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VITTORIO EMANUELE
Sentite, la trippa è pronta, che ne dite se andiamo a mangiare e discutiamo con la pancia piena?
BIXIO (entra di corsa, cantando)
Garibaldi fu ferito, fu ferito in una gamba. Il dolore non gli calma gli ci vuole un dottore.
Eravamo in Aspromonte a mangiar la soppressata. Arrivò la schioppettata che colpì il general.
CAVOUR
L’avevo detto io che non ce l’avrebbe fatta!
MAZZINI
Perché tu sei uno iettatore ed un gufo maledetto. (buio. Sul buio entrano in scena Cavour,
Mazzini, e Vittorio Emanuele. Guardano all’orizzonte per intravedere Garibaldi)
CAVOUR
Mah, io non vedo nessuno all’orizzonte. Siamo sicuri, che ce l’ha fatta?
MAZZINI
Si. Mi ha detto che ci saremmo visti qui.
CAVOUR
Ha detto anche il giorno?
MAZZINI
Certo, ha detto per oggi!
VITTORIO EMANUELE
Che giorno è oggi?
MAZZINI
Il 26 ottobre!
CAVOUR
Magari intendeva il 26 ottobre dell’anno prossimo, ah..ah…ah….
MAZZINI (schietto)
Intendeva, il 26 ottobre del1860.
CAVOUR
A che ora?
MAZZINI (chiamandolo)
Giuseppe! Dove sei? Garibaldi! Ci sei?
CAVOUR
Garibaldi se ci sei batti un colpo! Garibaldi!
VITTORIO EMANUELE
Garibaldi. Garibaldi. Muoviti che l’aria comincia a rinfrescare.
MAZZINI
Garibaldi. Giuseppe.
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GARIBALDI (f.s., cantando)
Lasciatemi arrivare, il mio cavallo è sfinito. Cosa vi gridate, ci sono riuscito.
(Entrano i garibaldini gridando, viva Garibaldi, viva l’Italia, viva l’eroe dei due mondi)
CAVOUR
L’avevo detto che ce l’avrebbe fatta!
VITTORIO EMANUELE
E si, Garibaldi è stato davvero un eroe.
MAZZINI (abbracciandolo)
Giuseppe, fratello mio, ben tornato.
GARIBALDI (dando la bandiera al re)
Ecco l’Italia, l’Italia liberata, l’Italia unita, io la missione l’ho compiuta, adesso tocca a sua maestà fare il resto!
VITTORIO EMANUELE
Ma chi io?
TUTTI IN CORO
Viva l’Italia, viva l’Italia. Viva Garibaldi.
VITTORIO EMANUELE
Garibaldi ma adesso che farai?
GARIBALDI
Mi ritirerò sull’isola di Caprera!
CAVOUR
Caprera? A far che?
GARIBALDI
Pascolerò le capre!
CAVOUR
Le capre?
GARIBALDI
Era una battuta!
MAZZINI
Gli italiani saranno fieri di aver avuto un eroe come Giuseppe Garibaldi, e i posteri ricorderanno sempre tutti i patrioti morti per la patria. Ricorderanno Ciro Menotti.
VITTORIO EMANUELE
Ricorderanno, Daniele Manin.
GARIBALDI
Nicolò Tommaseo.
CAVOUR
Carlo Cattaneo.
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MAZZINI
Ricorderanno Goffredo Mameli.
VITTORIO EMANUELE
Carlo Pisacane.
GARIBALDI
Francesco Crispi.
CAVOUR
Rosolino Pilo.
MAZZINI
Guglielmo Pepe.
VITTORIO EMANUELE
Massimo D’azeglio.
GARIBALDI
Giuseppe La Farina.
CAVOUR
Ricorderanno i fratelli Bandiera.
MAZZINI
Ricorderanno i fratelli d’Italia. (inno)
FINE
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