Il silenzio del cuore

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IL SILENZIO DEL CUORE

di IVANO BERTOLETTI

Personaggi:

Jennifer

Vento

Torrente

Il Capo

Germoglio

Un cacciatore

Tre uomini

La scena èdivisa in due da una parete di legno. Le porte sono tre: una d'ingresso a sinistra; una nella parete di mezzo; una a destra. La parte sinistra èil Covo, la parte destra èla Prigione. Nel Covo ci sono un tavolo e quattro sedie. Contro la parete di fondo c'èun mobile con dei cassetti e due ante. Vicino al mobile, due sacchi a pelo. Una lampada da campeggio èappesa a un gancio. Nella Prigione c'èun giaciglio contro la parete di fondo, all'estrema destra. C'èun'altra lampada da campeggio, appesa lontana dal giaciglio. Una catena, lunga circa due metri, èfissata alla parete di fondo, vicino al giaciglio, a una trentina di centimetri da terra.

PRIMO GIORNO

Vento (35 anni) e Torrente (27 anni) sono seduti intorno al tavolo.

Torrente - E' brutto non sapere niente.

Vento - Non dobbiamo sapere nulla.

Torrente - Non mi va questo ritardo.

Vento - Non c'ènessun ritardo.

Torrente - Dovrebbero essere giàqui.

Vento - Piantala!

Torrente - C'era un limite di tempo.

Vento - Non èvero. Il tempo dell'operazione poteva variare notevolmente.

Torrente - Che cosa possiamo fare?

Vento - Aspettare. Lo capisci? solo aspettare.

Torrente - (Si alza) Perchélui non ha voluto alcun

            contatto?

Vento - Perchésarebbe inutile.

Torrente - E se qualcosa fosse andato storto?

Vento - Calmati. Sei troppo nervoso.

Torrente - Sì, sono nervoso! E ne ho motivo. Non stiamo facendo una scampagnata.

Vento - Lo so! Cosa credi? che io mi stia divertendo? (Categorico) Dobbiamo stare calmi. Siediti!

Torrente - No! Non riesco a rimanere seduto come... come se aspettassimo gli amici per fare una               partita a carte.

Vento - Sei un pivello ..

Torrente - Si, sono un pivello! E' vero! E allora? Per me èla prima volta; non sono un veterano                  come te.

Vento - Sei anche un cretino. Se per te èla prima volta, per me èla seconda. (Pausa) Anch'io penso          al peggio, ma noi dobbiamo stare pronti a far tutto per il. meglio.

Torrente - Com'èstato?

Vento - Che cosa?

Torrente - L'altra volta.

Vento - Dura, maledettamente dura.

Torrente - Perchélo rifate?

Vento - Fu un tiramolla estenuante e alla fine ci accontentammo di poco, troppo poco. Ma ora non           saràcosì.

Torrente - Voglio uscire.

Vento - A far che?

Torrente - A vedere.

Vento - C'èancora buio. E poi cosa vuoi vedere su questa montagna dimenticata da Dio, in un                 bosco cosìintricato.

Torrente - (Dopo una pausa) Ma dove sono finiti?

Vento - Vuoi piantarla, Torrente.

Torrente - Io Torrente, Tu Vento. Mi fanno ridere questi soprannomi.

Vento - (Duro) Qui non c'èniente da ridere. (Torrente lo fissa, poi torna a sedersi. Sembra piùcalmo        e, dopo secondi di silenzio)

Torrente - Com'èla vita del carceriere?

Vento - Non si possono commettere errori. Mai. Sei anche tu prigioniero del tempo, del luogo, della         paura. Ma il pericolo vero èil prigioniero. La persona con cui sei a contatto per giorni e              giorni, quella persona che ti prega, ti supplica, che soffre. E' lei il rischio maggiore.

Torrente - Che significa?

Vento - Non serve spiegarti, lo proverai. Torrente - Ma perché...

Vento - Lascia perdere! Lascia perdere! (Pausa)

Torrente - Non arrivano ancora.

Vento - (Gli mette una mano sul braccio) E' tutto a posto. C'èancora tempo.

Torrente - Fa freddo.

Vento - Di notte fa sempre freddo qui dentro. (Indica il fondo) Quella ènuda roccia.

Torrente - (Si alza, si avvicina all'uscio di sinistra e lo apre un poco) Ma sta albeggiando.

Vento - Va bene. Deve essere così. E' l'ora giusta. Vedrai, fra poco arriveranno.

Torrente - lo vado a vedere.

Vento - (Con un gesto di stizza) E vai! Almeno finirai di rompermi!

Torrente - Al sentiero impervio.

Vento - Si. (Torrente esce, richiudendo la porta. Guarda l'orologio) Ci siamo.

(Si alza ed entra nella prigione. Va al giaciglio. Prende la catena e le dàun violento strattone, poi un altro: la catena resiste benissimo. Raccoglie un lucchetto sul giaciglio e prova lo scatto con la chiave giàinserita. Apre la porta di destra, dàun'occhiata all'interno e quindi làchiude. Si avvia a sinistra, poi si ferma e dàuno sguardo tutt'intorno).

Vento - E' l'ultima volta.

(Torna nel covo e va al mobile, togliendo da un cassetto una pistola. La controlla e la depone sul ripiano del mobile. Prende una seconda pistola, compie il medesimo controllo e la mette vicino all'altra. Dal cassetto prende due passamontagna scuri e li pone sul tavolo. Rientra Torrente).

Torrente - Non si vedono ancora.

Vento - Arrivano, stai tranquillo.

Torrente - (Vede le pistole) Cosa stai facendo con quelle?

Vento - Le ho controllate. (Prende le due armi) E' chiaro? Queste staranno sempre qui. Soprattutto           non le avremo mai con noi quando andremo di là. (Indica la Prigione).

Torrente - Lo so. Tanto il Capo ci ripeteràogni cosa. Vento - (Rimette le pistole nel cassetto e torna          al tavolo) E la cosa piùimportante sono i passamontagna Saranno la nostra seconda pelle                      ogni volta che varcheremo quella porta. (Fa segno alla porta di mezzo)

Torrente - Ne puoi star certo. (Mentre Vento si siede, egli apre un' anta del mobile, prende una                  bottiglia d'acqua e riempie un bicbiere di carta. Beve) Vuoi bere? (Ironico) Solo acqua, però.

Vento - No. E avremo solamente acqua sino alla fine. Torrente - (Rimette via bottiglia e bicchiere)            Sai, credo proprio che quando tutto saràconcluso mi prenderòuna bella sbornia, da                ricordare per tutta la vita.

Vento - Già. (Torrente si siede) Una sbornia per dimenticare o per festeggiare?

Torrente - Per entrambe le cose. (Dopo una lunga pausa) Avràfame?

Vento - Non credo. Il suo stomaco saràchiuso. Soltanto l'acqua riusciràa mandare giù.

Torrente - Con i viveri siamo a posto per qualche giorno. Vento - Sì, per almeno quattro giorni. Poi           saremo riforniti dagli altri.

Torrente - Potràanche succedere che faròio le provviste. Vento - Sì, qualora loro avessero dei                  problemi. Tu sai dove andare.

Torrente - Certo. Ho controllato ogni cosa. Vento - Se capiterà, sarai fortunato. Torrente - Perché?

Vento - Almeno per poco starai lontano da qui. Torrente - (Dopo una pausa) Saràlunga? Vento - Si.

Torrente - Ci annoieremo?

Vento - Il pericolo non èmai noioso.

Torrente - Il Capo èin gamba.

Vento - Molto. Nuvola èun veterano e Germoglio, sebbene abbia solo ventidue anni, èuna                       sicurezza, il piùesperto di tutti noi. E' piùdi un mese che studiano il piano. Pedinamenti e        prove.

Torrente - E' un pignolo il Capo.

Vento - Cerca di non lasciare nulla al caso.

            (Un colpo alla porta li zittisce. Poi si susseguono altri tre battiti).

Torrente - Sono loro.

Vento - (Alzandosi) Sì. (Va alla porta) Capo, dobbiamo coprirci?

Il Capo - No.

            (Mentre anche Torrente si alza, Vento gira la chiave che ènella toppa e apre. Entra il Capo -          40 anni - seguito da Jennifer incappucciata e con le mani ammanettate dietro. E' sospinta                  all'interno da Germoglio. Jennifer indossa dei jeans, una felpa e ha delle scarpe sportive.                    Sopra la felpa porta un giubbotto non suo e troppo grande per lei).

Torrente - Tutto bene?

Il Capo - Sì.

Jennifer - (Con voce smarrita) Dove sono?

Il Capo - Portatela di là.

Jennifer - (C. s.) Chi siete?

Vento - (Prende Jennifer per un braccio. Al Capo) Il cappuccio?

Il Capo - Lasciateglielo, per ora.

            (Vento - fa cenno a Torrente di seguirlo. Mentre passano nella prigione, il Capo e Germoglio         si siedono. Da questo momento la porta di mezzo, a meno di indicazioni diverse, verrà                       sempre chiusa quando qualcuno passeràdal Covo alla Prigione e viceversa. J noltre il tono             delle voci dei rapitori saràtenuto piùbasso per impedire a Jennifer di comprendere i

            loro discorsi, anche se ella percepiràil loro parlottio ) .

Germoglio - Sei stanco?

Il Capo - Sì, adesso che sono seduto sento la stanchezza. Jennifer - Cs.) Cosa fate?

            (Torrente la fa sedere sul giaciglio, mentre Vento le incatena la caviglia destra, serrandola con il lucchetto).

Germoglio - Forse potevamo arrivare prima.

Il Capo - No. Dovevamo compiere la parte piùdura con i bagliori dell'alba. E cosìèstato.

Torrente - (A Jennifer) Riposati. (Jennifer singhiozza, mentre i due tornano nel Covo)

Vento - Com'èandata, Capo?

Il Capo - Dacci un po' d'acqua.

Torrente - Faccio io.

Il Capo - (Mentre Vento si siede) E' stato facile bloccarla. Non c'era nessuno. La ragazza ha reagito.         Ha un graffio vicino all'orecchio. Poi si èammansita. (Torrente ha tolto dal mobile una                 bottiglia d'acqua e due bicchieri di carta. Riempie i bicchieri e poi si siede anche lui, mentre            il Capo e Germoglio bevono) Dopo il primo cambio di mezzo, abbiamo viaggiato per quasi            cinque ore. Poi, con il secondo, il camioncino, altre due ore. E infine sino qui a piedi.

Torrente - Nessun problema durante il trasferimento? Germoglio - L'unico problema era lei. Ha                 continuato a frignare per quasi tutto il viaggio.

Il Capo - (Sprezzante) E' una donnetta senza carattere.

Vento - E Nuvola?

Il Capo - Come stabilito, si èoccupato del camioncino.

Torrente - Capo, la ragazza avràsete.

Il Capo - Va bene, portale dell'acqua. Toglile cappuccio e manette. (Torrente si alza) Queste sono le

            chiavi delle manette (Gli dàuna chiave e l'altra la dàa Vento) Una ciascuno. (Torrente si               mette un passamontagna che come tutti gli altri ha due aperture in corrispondenza degli                    occhi e della bocca) E tenetela insieme a quella del lucchetto, unite con un anello.

Vento - Vado a dargli una mano.

Il Capo - No. (A Torrente) Non ce n'èbisogno, vero?

Torrente - Certo.

            (Torrente riempie un altro bicchiere di carta e va nella Prigione).

Vento - Capo, quando la prima telefonata?

Il Capo - Dopodomani. Lasciamo che l'ansia del padre si trasformi in angoscia.

Torrente - Ora ti tolgo le manette e il cappuccio. (Jennifer tace) Ho dell'acqua per te. (Depone il                bicchiere per terra e le apre le manette)

Vento - Tornate giùpresto?

Il Capo - Subito. Dopo aver parlato chiaramente alla signorina.

Germoglio - (A Vento) Mi puoi dare un po' di pane? (Vento va al mobile. Torrente toglie il                       cappuccio a Jennifer. Ella lo fissa per alcuni istanti, poi osserva tutt'intorno. Il suo viso è                      stanco; i capelli disordinati;èinfreddolita).

Jennifer - Dove sono?

Torrente - Tieni. (Le porge il bicchiere. Jennifer lo svuota, quindi si tocca la piccola ferita accanto            all'orecchio)

Il Capo - E' tutto chiaro per Torrente?

Vento - (Dàil pane a Germoglio e si siede). Sì.

Il Capo - Comunque, quando torna, saràmeglio ribadire tutto.

Torrente - Vuoi dell'acqua per pulirti dal sangue?

Jennifer - Sì. (Torrente rientra nel Covo)

Germoglio - Allora? Torrente - E' spaventata.

Germoglio - E' il meno che possa essere.

            (Torrente, dapprima mette le manette e il cappuccio sul mobile, poi riempie nuovamente il bicchiere).

Il Capo - Ancora beve?

Torrente - Vuole pulirsi la ferita.

Germoglio - Poteva andarle peggio. Non se ne stava buona.

            (Torrente ritorna da Jennifer)

Vento - Era in preventivo la sua reazione.

Il Capo - Sì. E infatti l'abbiamo sistemata subito.

Torrente - Ce l'hai un fazzoletto?

Jennifer - Sì. (Prende il bicchiere e da una tasca dei jeans toglie un fazzoletto)

Torrente - Vuoi qualcosa da mangiare? (Jennifer sciolte la testa negativamente)

Il Capo - (Alzando la voce) Torrente, torna qui. (Torrente passa nel Covo) mentre Jennifer bagna il           fazzoletto e inizia a pulirsi il taglio e il viso sporco di sangue).

Il Capo - (Mentre Torrente si siede) Lo sapete come sono, perciòvoglio ripetervi come dovete                  comportarvi. Il vostro unico compito èquello di controllare Jennifer, compito che dovete               assolvere senza errori. Di làci andate senza pistola e con il passamontagna; la gamba                         sempre incatenata a parte quando andrà... chiamiamolo bagno. Le manette non servono. Ma   se fa la difficile, ammanettatela immediatamente. (Li guarda) Jennifer ègiovane e carina.                      Voi non la toccherete. Capite cosa voglio dire? (I due annuiscono) Non voglio alcuna storia             di questo tipo.

Vento - Non preoccuparti, Capo. Non mi piacciono per niente quelle come lei. E anche Torrente non        la toccherà.

Torrente - Certamente, Capo.

Il Capo - Il nostro èun lavoro, un lavoro duro senza divertimenti. Su questo punto saròinflessibile,          altrimenti la pagherete cara. (Pausa) Ricordatevi il nostro segnale: i quattro colpi alla porta.        Datele da mangiare a sufficienza. Piatti, posate e bicchieri sono di carta, quindi rischi non ce   ne sono. (Pausa) Andiamo dalla signorina Jennifer.

            (Si alza imitato dagli altri. Lui e Germoglio prendono i passamontagna dai giacconi che                 indossano. Tutti e quattro si coprono il viso e poi vanno nella Prigione. Jennifer li fissa                         terrorizzata e confusa; ha giàappoggiato il bicchiere per terra) .

Jennifer - (Quasi balbettando) Cosa... volete... da me?

Il Capo - Da te nulla. E' dal tuo paparino che vogliamo qualcosa. Soldi. Tanti.

Jennifer - Mi avete fatto tutto questo per... per i soldi?...

Il Capo - (Sarcastico) Cosa credevi? per gioco? Vogliamo i tuoi miliardii.

Jennifer - Ma vi sbagliate... noi non siamo cosìricchi...

Il Capo - Stammi bene a sentire, Jennifer. Noi non vogliamo nèammazzarti nèfarti del male. Tu ci           servi per il riscatto e basta. Perciòdevi collaborare, devi obbedire e fare ciecamente tutto ciòche vogliamo. E' chiaro il concetto? Piùcollaborerai, prima tuo padre pagherà, prima tu                       ritornerai a casa. E' semplicissimo, Jennifer, èuna catena: collaborazione, pagamento,                libertà.

Jennifer - Perchéme?

Il Capo - Perchétua madre èmorta; tu sei figlia unica e quindi sei la sola gioia del papà, papàche è         padrone di una florida industria.

Jennifer - Con quale diritto ...

Il Capo - (La interrompe, arrabbiato) No! Una cosa va subito chiarita: qui tu non puoi pretendere              piùnulla! non hai piùalcun diritto! C'èuna sola legge, la legge del piùforte. E il piùforte     sono io!

Jennifer - Non ègiusto ...

Il Capo - (Indicando Vento e Torrente) Essi saranno i tuoi custodi. Dipenderai interamente da loro.          Comportati da brava ragazza e anche noi saremo bravi con te. E ricordati, qui èinutile              gridare. Non ti sentirebbe nessuno. Nemmeno Dio.

            (Jennifer piange. Il Capo, seguito dagli altri, torna nel Covo).

Torrente - Forse era meglio un uomo, Capo.

Il Capo - Perché(Si toglie il passamontagna, imitato da Germoglio)

Torrente - Quella ècapace di frignare per delle ore.

Il Capo - E tu lasciala frignare.

Vento - La sistemo io: le tappo la bocca con uri cerotto.

Il Capo - Bene, Vento. Sei pronto a scendere, Germoglio?

Germoglio - Si, Capo.

Il Capo - Ci vediamo fra quattro giorni.

Torrente - Si. (i due escono eVento chiude la porta)

Sono certo che era meglio un uomo. .

Vento - L'altra volta era un uomo. Questa saràpiùfacile da tenere a bada, èsolamente una                        donnicciuola.

Torrente - (Dopo una pausa) Ora èproprio fatta.

Vento - Cosa c'è? Hai dei dubbi?

Torrente - Per niente. Adesso che lei èqui, mi sento' piùsicuro, piùdeciso.

Vento - Deve essere così. Vieni torniamo da lei. (Vanno nella Prigione. Jennifer li osserva                         singhiozzando) Tu non ci devi dare fastidi e noi ti tratteremo bene. Non ti metteremo le                 manette e ogni tanto ti prepareròqualcosa di caldo. Non sono un cuoco, peròmi arrangio.      Accanto a te ci sono due coperte, per il freddo. E quando avrai bisogno, il bagno èdi là.                      (Indica la porta di destra, poi, ironico). Mi spiace, ma non ècome il tuo. Qui c'èsolo un                         buco nel terreno. E ora ti diamo un consiglio: rilassati e riposati. (Sardonico) Vedi come                       siamo bravi a preoccuparci per la tua salute. (Jennifer abbassa il capo)

Torrente - Vuoi qualcosa? Del caffè?

            (Jennifer, mentre riprende a piangere, scuote negativamente la testa).

Buio

QUARTO GIORNO

Mattino presto. Jennifer èassopita, avvolta nelle coperte. Vento sta togliendo la caffettiera dal fornelletto da campeggio. Entra Torrente.

Torrente - Mi sa che oggi piove.

Vento - (Mentre riempie tre bicchieri Il Capo saràqui a momenti. Arriva sempre di mattina presto. Pensa tu allo zucchero. Sai quanto lei ne vuole?

Torrente - Sì, un paio di zollette. (Esegue) Suo padre avràavvertito la polizia.

Vento - (Sedendosi) Senz'altro. Ma stai tranquillo, qui non ci trovano.

Torrente - (Beve) E' il quarto giorno. Oggi ci porteranno i viveri.

Vento - Il Capo verràda solo. Lo conosco, èfatto così.

Germoglio saràda noi nel pomeriggio.

Torrente - Le porto il caffè.

Vento - Uhm... se vuole parlare, parlale pure. Per ora l'ordine èdi trattarla bene.

Torrente - Magari èancora addormentata.

Vento - Torrente, qui non ci sono orari nèper dormire nèper vegliare. E' solo l'inizio, ma te ne                  accorgerai anche tu. Noi stiamo vivendo in una dimensione diversa, in una realtàben              lontana da quella che conosciamo.

Torrente - (S'infila il passamontagna) Speriamo che finisca presto, allora.

Vento - Già. (Rimane seduto a sorseggiare il caffè) (Torrente entra nella Prigione. Jennifer apre gli            occhi e poi si mette a sedere).

Torrente - E' caldo.

Jennifer - (Prende il bicchiere) Mio padre? Torrente - Tuo padre, cosa?

Jennifer - Avete notizie?

Torrente - No. E' da quando sei arrivata che anche noi non vediamo piùnessuno.

Jennifer. E che cosa stanno facendo? Vento - Chi?

Jennifer - I vostri complici.

Torrente - Non lo so. Te l'ho appena detto. Jennifer - Com'èpossibile?

Torrente - (Spazientito) Che cosa?

Jennifer - Che non sappiate nulla.

Torrente - (c. s.) Senti, le cose stanno cosìe basta. (Jennifer beve il caffè. Si sentono quattro colpi             alla porta d'entrata. Jennifer guarda in quella direzione).

Torrente - Ora avremo le ultime notizie.

            (Torrente esce dalla Prigione, mentre Vento sta aprendo l'uscio. Entra il Capo).

Il Capo - Come va?

Vento - Tutto a posto, Capo. Vuoi del caffè? Il Capo - Sì. L'ha preso anche lei?

Torrente - Sì. (Si toglie il passamontagna)

            (Vento versa il caffèal Capo che si siede. Jennifer mette il bicchiere per terra).

Il Capo - Bene. Fa parte del trattamento benevolo che cesserànon appena la signorina faràla                    difficile. (Beve).

Vento - E voi, com'èandata?

Il Capo - Ieri, Nuvola, Ia prima e laconica telefonata. (Toglie un giornale dal giaccone) Guardate              cosa scrivono: «Rapita la figlia del re della pasta ».

Torrente - Allora abbiamo colpito giusto.

Il Capo - E si. (Indica il giornale) E questi ci credono in una zona completamente diversa.

Vento - Quanto chiediamo?

Il Capo - Otto adesso sono pochi. «Il re della pasta »' ne dovràsborsare dieci di miliardi se vuole             rivedere il faccino di sua figlia. (Sorride)

Vento - Benissimo, Capo.

Torrente - Evviva «il re della pasta»!

Il Capo - E lei, come si ècomportata?

Torrente - Soprattutto piange.

Vento - Non parla quasi mai.

Il Capo - L'importante èche la signorina Jennifer scriva la prima letterina al papà. (Alzandosi, a Torrente) Prendi il block notes e una biro.

            (Torrente va a prenderli da un cassetto del mobile, mentre gli altri due si mettono i                         passamontagna. Cosa che fa anche Torrente. Entrano nella Prigione Jennifer, sempre seduta          sul giaciglio, li fissa, spaventata).

Jennifer - Mio padre?

Il Capo - Tuo padre èpreoccupato. Aspetta tue notizie. Un tuo scritto.

Jennifer - Cosa?

Il Capo - Tu scriverai una lettera al tuo papà. E non dovrai nemmeno pensare a cosa scrivere. Sarò           io a suggerirti le parole giuste.

Jennifer - Ma perché?

Il Capo - Vuoi essere libera al piùpresto, quindi lui dovràpagare e, se il riscatto verràchiesto da te,          avràpiùeffetto sul cuore del paparino.

Jennifer - E quanto ...

Il capo - Cominciamo con dieci miliardi.

Jennifer - (Sbigottita) Ma non potete ...

Il Capo - Tu scrivi e vedrai che papàpagherà.

Jennifer - No, non pagheràmai... non potrà... noi non abbiamo tutti quei soldi...

Il Capo - (Deciso) Non ci casco. Lo sai come ti chiamano i giornali? «La figlia del re della pasta ». E vuoi che un re non abbia dieci miliardi per salvare il proprio sangue?

Jennifer - Ma non èvero, noi…

Il Capo·(Interrompendola) Piùdi un giornale ha scritto così.

Jennifer - I giornalisti sono dei banditi come voi. La nostra attivitàèa malapena a carattere                       regionale. Io non sono la figlia del re della pasta.

Il Capo - Senti, che i giornali pubblichino un mucchio di stronzate, lo so. Ma cosa credi? Abbiamo            anche noi le nostre informazioni. E tuo padre questi soldi li ha e se non li ha, li trova.

Jennifer - Voi volete la rovina dell'azienda. Dieci miliardi sono un'assurdità... e le persone che vi               lavorano... non potete ...

Il Capo - Cos'è? Adesso ti stanno a cuore i dipendenti.

Tu, la padrona. Non ci credo.

Jennifer - Ma io li conosco tutti. Sono delle brave persone... le loro famiglie ...

Il Capo - Ma, Cristo santo, che fai? Ti preoccupi di loro e dell'azienda. Tu che sei una sequestrata,            con la vita legata a niente.

Jennifer - Sono troppi soldi, troppi...

Il Capo - Tuo padre ci riuscirà: parenti, amici, banche. Jennifer - Voi distruggete la mia famiglia...             anni e anni di lavoro ...

Il Capo - Scrivi sìo no?

Jennifer - Non posso scrivere una simile richiesta.

Il Capo - (Rabbioso) Te l'ho detto: ti sbagli a non collaborare. (Schiaccia il bicchiere di carta) Basta          caffè! (A Torrente) Ammanettala! (Torrente, rapidamente va nel Covo a prendere le

manette. A Vento) Toglile l'orologio! (Mentre Vento esegue) Tu non stai ai patti, peggio per te.

Jennifer - Sei tu che hai mentito. lo non saròliberata se mio padre non potràpagare. Tu non vuoi   che tutto finisca presto. Questa richiesta non mi renderàmai libera.

            (Il Capo tace. Rientra Torrente e la ammanetta sul davanti)

Il Capo - Ti do tempo pochi minuti. Pensaci bene. Altrimenti, d'ora in poi, starai veramente male. Non c'èlimite al peggio. E, ricordati, noi questi soldi li chiederemo comunque. (Ironico)                   Una telefonatina... (Tutti e tre passano nel Covo. Jennifer, angosciata stringe le braccia                   intorno alle gambe piegate, appoggiandovi la testa. Singhiozza. I tre rapitori si siedono al               tavolo, senza togliersi i passamontagna).

Torrente - Capo, perchél'orologio?

Il Capo - E' importante per loro. (Indica l'orologio) Senza questo perdono totalmente la cognizione           del tempo. E la loro angoscia aumenta. Un nuovo peso va ad aggiungersi a tutto il resto.

Torrente - (Dopo una pausa) Però, Capo, forse la ragazza ha ragione: piùèalto il riscatto, piùè                 difficile e lunga la trattativa.

Il Capo - Torrente, imparerai che in questa operazione non ci sarànulla di facile e breve.

            (I tre continuano a parlare senza che si sentano le loro parole. Jennifer alza il viso rigato di             lacrime).

Jennifer - Papà, dove sei?... Dov'èla tua mano che racchiudeva delicatamente le mie dita?... Dove            sono i tuoi grandi passi, divenuti piccoli per camminare con me?... Dove sono le tue spalle       chi mi sorregevano, allegre?... Dove sono le tue parole che mi sorridevano?... Papà, dove               sei?... Guarda la tua Jennifer, incatenata... (dàuno strattone con la gamba) ammanettata...               (tende le manette come per liberarsi) guarda dove dorme... come una bestia... guardami,                        papà... la paura èin me... scorte nel mio sangue.", la mia carne e il mio spirito sono fatti di    paura, sono diventati paura... ho bisogno di te... papà, io sono sola e tu dove sei? ..

Vento - Cambieràidea?

Il Capo - lo dico di sì. Non le conviene mantenere un atteggiamento ribelle. (Pausa) Andiamo da lei.

            (I tre entrano nella Prigione. Jennifer non li guarda).

Jennifer - (A voce bassa) Sì. .. scriveròla lettera ...

Buio

OTTAVO GIORNO

Jennifer compie dei piccoli passi nel breve spazio consentitole dalla catena alla gamba. Torrente, al tavolo, sta leggendo un giornale. Entra da sinistra Vento.

Torrente - Le porto il giornale, Vento.

Vento - Sta facendo la giudiziosa, lo merita. Dalle quello vecchio, questo devo ancora leggerlo.                (Torrente si alza e prende un giornale che sta sul mobile) E stacca tutte le pagine della               cronaca locale. Non deve capire dove siamo.

Torrente - (Mentre spezza il quotidiano) Tu come vedi la trattativa? lo credo che dovremo ridurre             l'importo del riscatto.

Vento - Puòdarsi. Ma suo padre va tenuto sulla corda e il Capo, prima di cedere, le proveràtutte.            (Jennifer fa alcuni piegamenti sulle gambe).

Torrente - (S'infila il passamontagna e, indicando il giornale sul tavolo) Leggi, ormai non facciamo           piùnotizia. Siamo finiti in un angolino di una pagina interna.

Vento - Meglio cosÌ.

            (Vento si siede e comincia a leggere. Torrente va nella Prigione. Jennifer, appena si accorge           di lui smette di fare i piegamenti).

Torrente - Facevi ginnastica?

Jennifer - Sì, mi serve.

Torrente - Fai bene. Anche perchéèsempre possibile un trasferimento. Cosìfaticherai meno a                   camminare su queste montagne.

Jennifer - Perchétrasferirmi?

Torrente - Ho detto che èpossibile. Noi abbiamo pronti altri nascondigli. (pausa) Sappiamo che                frequenti una palestra.

Jennifer - Faccio ginnastica pre-sciistica. Mi piace sciare. Torrente - Sei brava?

Jennifer - Me la cavo benino. Poco fa desideravo intensamente buttarmi da un pendio nevoso.                  (pausa) Forse perchéscivolare sulla neve, sferzando l'aria fresca, mi dàun senso di libertà.

Torrente - (Porgendole il giornale) Tieni, èdi due giorni fa.

Jennifer - Cos'è? la ricompensa perchého scritto la seconda lettera «come la volevate voi»? (Prende         il giornale)

Torrente - Ti stai comportando bene. Ti abbiamo restituito anche l'orologio.

Jennifer - (ironica) Da regina, mi trattate da regina. Torrente - (Deciso) Non scherzare, non puoi.               Devi accontentarti.

Jennifer - Già, cos'altro potrei fare. Torrente - (Dopo una pausa) Il tuo nome. Jennifer - Che cos'ha?

Jennifer - Mia madre era americana.

Torrente - Com'èsuccesso?

Jennifer - Cosa?

Torrente - Tua madre, la sua morte?

Jennifer - Una malattia. Tre anni fa.

Torrente - Eravate una bella famiglia.

Jennifer - Eravamo una famiglia unita. Ci volevamo molto bene.

Torrente - (Altra pausa) Ce l'hai il ragazzo?

Jennifer - (Lo fissa per alcuni istanti) No.

Torrente - Come mai? Sei una ragazza ricca e carina.

Jennifer - Beh, cosa credi? che facciano la coda per me?

Torrente - No, però...

Jennifer - Tu sei convinto che per me sia tutto facile.

            Ho chiuso un rapporto sei mesi fa. Lui si sta consolando con un'altra. (Pausa) Meglio così.

Torrente - Perché?

Jennifer - Una persona in meno che soffre a causa del vostro crimine.

Torrente - Sei altruista.

Jennifer - No, perchénon mi costa niente esserlo. (Silenzio) E tu ce l'hai la ragazza?

Torrente - Sì.

Jennifer - E come le hai giustificato questa tua assenza? Torrente - Sono via per lavoro.

Jennifer - (Sorride amaro) Per lavoro. Già, questa infamia per te èun lavoro visto che lo fai a scopo          di guadagno. (Ironica) Lei aspetteràtrepidante il ritorno dell'amato, onesto lavoratore.

Torrente - Non devi prenderla in giro. Jennifer - Quanti anni ha?

Torrente - Ventitré.

Jennifer - La mia età. (Pausa) Cosa faresti se lei fosse al mio posto?

Torrente - Che vuoi dire?

Jennifer - (Alzando la voce) Sì! Se lei fosse qui, incatenata come lo sono io; sporca come lo sono io; angosciata come lo sono io! Cosa faresti?

Torrente - (Sorpreso dal tono di Jennifer) Cosa c'entra lei? La mia ragazza non potràmai essere al tuo posto, lei non èricca.

Jennifer - Perché? èla situazione economica di mio padre che ti autorizza a trattarmi così? Forse io           non ho un cuore e un cervello come la tua ragazza? Forse io ho diritto alla sofferenza e lei      no? perchélei ènata in una famiglia diversa dalla mia?

Torrente - (Anche lui alza la voce) Lasciala stare! (Vento smette di leggere, colpito dal sono delle             voci)

Jennifer - Cos'è? una maledizione non essere nata in un porcile?

Torrente - Non ti permetto di ...

Jennifer - (Interrompendolo) Se io fossi la tua ragazza, cosa faresti? (Vento si alza mettendosi il                passamontagna)

Torrente - Tu non potrai mai essere la mia ragazza!

Jennifer - Non hai il coraggio di rispondermi. Tu sei un vigliacco, un vero vigliacco!

Torrente - Taci! Altrimenti!... (La minaccia da vicino con un gesto della mano)

Jennifer - (Arretrando, impressionata) Altrimenti cosa fai? mi picchi?... (Singhiozza) Siete capaci solo di questo ...

Vento - (Entrando di scatto nella Prigione) Che succede, Torrente?

Torrente - Questa... questa qui parlava male della mia donna.

Jennifer - Non parlavo male. Ti chiedevo se lei fosse al mio posto, tu... (Viene interrotta da Vento            che, avvicinatosi, le stringe il polso COI1 forza. Jennifer emette un grido di dolore)

Vento - Giù! mettiti a sedere! (Le piega il braccio) Giù, ho detto! (Jennifer cade sul giaciglio) E                lascia perdere le nostre donne! lasciale perdere! (Abbandona la presa del polso)

Jennifer - (Con una smorfia di dolore) Mio padre i soldi non li ruba, capite? non li ruba... lui lavora           tutto il giorno ...

Vento - E chi se ne frega di come fa i soldi tuo padre!

            Li ha e questo basta! Il resto sono tutte stronzate! (Pausa) Ora leggi il giornale e non                      rompere più. (Vento la fissa per qualche secondo, poi va alla porta che dàal Covo, seguito da Torrente).

Jennifer - Vorrei bere.

Vento - Va bene, te la portiamo l'acqua. (Escono) Fai attenzione, Torrente. Loro cercano di crearti            dei sensi di colpa. Sono le loro difese, non hanno altro. E allora tentano, diciamo, con la                       psicologia. Non cadere nel loro tranello.

Torrente - Certo che no. Ma quella ha cercato la provocazione, coinvolgendo la mia ragazza.

Vento - L'istinto di salvezza. Succederàancora. (Si toglie il passamontagna) Ti stai calmando?

Torrente - Sì, ormai...

Vento - Portale l'acqua, allora.

            (Mentre Torrente riempie un bicchiere, Vento si siede, riprendendo la lettura. Nel frattempo          Jennifer ha dato uno sguardo alla prima pagina del giornale. Torrente va nella Prigione e dà    il bicchiere a Jennifer che beve).

Jennifer - E' l'ottavo giorno, vero?

Torrente - Sì.

Jennifer - I miei capelli. Posso avere dell'acqua per lavarli? Avrei un po' di sollievo.

Torrente - Vedo cosa si puòfare. (Sta per uscire) Jennifer - Com'èil sole?

Buio

DICIANNOVESIMO GIORNO

Nel Covo, il Capo e i due carcerieri sono seduti. Nella Prigione, Jennifer, seduta sul giaciglio, sta guardando un fumetto.

Il Capo - Forse l'ultimo telefono che ci ha dato è«pulito ».

Vento - Quello del cugino del padre.

Il Capo - Sl. Non dovrebbe essere controllato dalla polizia. Comunque ieri suo padre era a                         quell'apparecchio. (Pausa) Chiede tempo. Sono troppi dieci miliardi per lui. Non sa come               metterli insieme. Dicono tutti così.

Vento - Già. A sentir loro sono dei morti di fame. Il Capo - Vuole la prova che sua figlia sia viva. Torrente - Ma certo che èviva.

Il Capo - Noi gliela daremo. (Apre lo zaino che èsul tavolo) Con questa. (Estrae una Polaroid) E con questo. (Poi toglie un quotidiano) E' di oggi.

Vento - (Sogghigna) Che bel servizio fotografico per, «la figlia del re della pasta ».

Il Capo - Andiamo da lei. (Si alzano e si mettono i passamontagna) Voi prenderete una coperta e la          terrete tesa alle sue spalle. Non si dovràvedere niente di questo posto.

Torrente - La Polaroid ègiàpronta?

Il Capo - Si. Ho messo un caricatore da dieci e il flash èincorporato. (Si mette i guanti) Ne faremo           un paio. Voi non toccherete le foto.

            (Prende la Polaroid e il giornale. Passano nella Prigione. Jennifer li osserva, silenziosa).

Il Capo - Jennifer, ti facciamo due fotografie per il tuo paparino. Vuole vederti.

Jennifer - Come sta?

Il Capo - Lui sta bene. E vuole essere sicuro che stai bene anche tu, altrimenti non paga. E noi lo               accontentiamo. (Le dàil giornale) Tienilo con la prima pagina verso di me, appena sotto il collo. (Ai due) Voi, la coperta.

(Jennifer si mette il giornale contro il petto, mentre i due tendono la coperta dietro di lei. Il Capo,             vicino alla ragazza, si prepara a fotografarla).

Il Capo - Ferma cosi. (Scatta, e poi si ode solamente il ronzio della Polaroid che emette la              fotografia. La prende e la dàa Jennifer) Tienila, mentre si forma l'immagine. Ne facciamo            un'altra. (Torna a inquadrare la ragazza e quindi scatta nuovamente) Rimettete giùla                       coperta. (A Jennifer) Dammela. (Riprende la fotografia) Spero che tu sia venuta bene.                   (Ironico) Sai, puòdarsi che finiscano sui giornali. (Controlla la prima fotografia che si sta      formando) Sì, questa mi sembra buona. (Ai due) Guardate.

Vento - Sei un po' patita, Jennifer, ma il papàsaràugualmente contento di rivederti.

Il Capo - (A Jennifer) Spero di tornare la prossima volta con notizie migliori.

            (Jennifer tace. I tre rientrano nel Covo. Il Capo depone la Polaroid e le fotografie sul tavolo.         Si tolgono i passamontagna).

Torrente - Gliele mandi tutte e due?

Il Capo - Sì. Le faremo trovare in un'area di servizio dell'autostrada. La PoI aro id tenetela qui,                 potràservire ancora. (Osserva le due fotografie e, annuendo) Stanno venendo bene.

            (Jennifer appoggia le mani sulle ginocchia piegate all'insùe china la testa su di esse).

Vento - Torni giùadesso?

Il Capo - Si. (Mette le foto nello zaino e se lo carica sulle spalle) Vado a preparare la spedizione.

Vento - Salutami gli altri.

Torrente - Capo, posso accompagnarti per un pezzo? Ho voglia di prendere un po' d'aria.

Il Capo - Andiamo, allora. Ci vediamo, Vento. Vento - Ci vediamo, Capo.

            (I due escono. Vento mette la Polaroid nel mobile, resta qualche attimo pensieroso, poi                  s'infila il passamontagna e va nella Prigione. Osserva Jennifer, immobile nella posizione di prima).

Vento - Cosa fai?

Jennifer - (Alza il viso) Sto cercando di pregare.

Vento - Preghi?

Jennifer - E' proibito anche pregare?

Vento - Non èproibito, èinutile. E chi stai pregando?

Jennifer - Dio e mia madre... di aiutarmi...

Vento - Aiutarti? a far che?

Jennifer - A sopportare questa prova, a salvarmi.

Vento - C'èun solo modo per salvarti, tu sai quale.

            Chiedilo a tua madre. Pregala affinchèconvinca tuo padre a pagare. E' l'unica soluzione, Jennifer, l'unica. NèDio nètua madre possono fare altro. (Pausa) Non ti facevo una cosìfervente          religiosa.

Jennifer - Non lo sono. E' vero, non so piùpregare. Ma cosa mi rimane? Dove mi aggrappo? I miei            sentimenti devastati. E allora rubo nella memoria le preghiere che la mamma mi insegnòda     piccola; cerco una specie di colloquio con l'invisibile.

Vento - E questo Dio, se c'è, perchédovrebbe pensare a te che l'hai dimenticato?

Jennifer - Devo trovare la forza di resistere e la cerco dentro, fuori, nel soprannaturale, nei ricordi...          dove posso... dove posso ...

Vento - (Dopo una pausa) Da piccolo ero chierichetto. (Pausa) Spesso rubavo il vino della messa.

Jennifer - (Sarcastica) Ne hai fatta di carriera.

Vento - (Arrabbiato) Stupida! Che ne sai di me? Che ne sai di mia moglie? dei miei figli? Che ne sai della mia vita? della mia fatica di vivere?

Jennifer - E io allora? lo sono una normale ragazza con una vita normale. E tu lo sai. Sì, tu lo sai                che io studio economia aziendale all'università, e sai anche che passo giàparecchie ore in                         azienda. Studio e lavoro.

Vento - Tu sei cresciuta nella bambagia. Hia vissuto sempre negli agi, senza problemi economici.   Tu, piccola stupida ragazza viziata.

Jennifer - E' colpa mia se tu hai avuto meno fortuna? Vento - Perchéa te molto e a me poco? Tu sei          lo strumento per fare un po' di giustizia. Sei una merce, una preziosa merce di scambio                       affinchèla mia vita sia piùvita.

Jennifer - lo sono una persona! Mi tenete incatenata come un cane, ma un cane èsoltanto una                    bestia. lo sono un essere umano. (E' una specie di grido) Sono una donna! E voi mi state                   distruggendo!

Vento - ( Sprezzante) La bandiera della fortuna ora sventola in un'altra direzione: la nostra.

            (Jennifer, rabbiosa, dàalcuni strattoni alla catena. Poi si stringe i palmi doloranti).

Vento - Ti farai solamente male: quella catena non la spezzerai mai.

            (Jennifer si rimette nella posizione precedente).

Vento - Hai deciso di tornare a pregare? Forse èmeglio. (Sogghigna) Sto pensando a mia moglie              che invece prega affinchètutto si concluda bene, per me si intende. (Beffardo) Ehi, un bel      problema per Dio. Chi ascolterà? te o mia moglie?

Jennifer - (Fissandolo) Dio non ascolta chi prega per il male. E se tua moglie fa questo èuna                     criminale come te.

Vento - (Di scatto, le si avvicina, minaccioso) Tu non puoi parlare cosìdi mia moglie! Non farlo                più! (E' uno sfogo) Tu e tutti quelli come te, vi detesto! Detesto la vostra boria, il vostro                        egoismo, la vostra sicurezza!

Jennifer - Tu sei un malato psichico.

Vento - No. lo sono arrabbiato. Con la terra, con il cielo, con la vita. Non ho alternative: in un                   mondo cattivo, io faccio il cattivo.

            (I due tacciono per alcuni secondi).

Jennifer - Tu mi ucciderai, se fosse necessario. Vento - Perchédovrei ucciderti? Non ci servi morta.

Jennifer - Ma se io diventassi un pericolo per te, tu mi ucciderai, vero?

Vento - Ti ripeto che ...

Jennifer - (Lo interrompe, a voce piùalta) Tu mi ucciderai, vero?

Vento - Sì!

Buio

QUARANTATREESIMO GIORNO

Vento e Torrente stanno dormendo nei sacchi a pelo. Jennifer èsupina sul giaciglio, avvolta nelle coperte, in uno stato di dormiveglia. Di colpo ella si mette seduta. E' tesa, ansante; il suo viso èsolcato dalla paura. Rimane così, con lo sguardo terrorizzato verso la porta. Dopo alcuni secondi, si odono quattro colpi all'entrata del Covo. Vento si scuote e alza la testa, incerto di aver senti to i battiti.

Il Capo - (Dall'esterno, nervoso) Aprite! Siamo noi! Vento - (Uscendo dal sacco a pelo) Il Capo? (A voce alta) Apro subito, Capo. (Dàuno scosso n e a Torrente) Svegliati, c'èil Capo.

Torrente - (Sorpreso) Cosa? Ma che ore sono? Vento - Muoviti! (Torrente esce dal sacco a pelo) Il Capo - Allora, Vento?

Vento - (Alla porta) Sono qua. (Apre. Entrano il Capo e Germoglio) Che succede, Capo?

            (Da questo momento il tono delle voci ritorna a essere basso. Jennifer, che ha sentito l'arrivo          dei due, ora, come sempre, percepisce soltanto il bisbiglio delle voci, senza comprenderne il            significato. Ella rimane seduta).

Il Capo - Succede che quello non paga. Non ci dàascolto. (Si siede, mentre Germoglio si toglie lo            zaino e lo mette sul tavolo. Quindi si siede anche lui).

Vento - Ma se abbiamo ridotto la richiesta a otto miliardi. (Torrente finisce di mettersi le scarpe)

Germoglio - Lo sai cosa ha detto lo zio della ragazza a

Nuvola? Che sono pronti a darci cinque miliardi.

Vento - Soltanto cinque miliardi.

Germoglio - E aspettano le istruzioni per la consegna.

Il Capo - Le aspetteranno per molto tempo, se non fanno quello che dico io.

Torrente - E la polizia, Capo?

Il Capo - Glielo abbiamo detto che devono finirla di collaborare con la polizia.

Vento - (Sta mettendosi le scarpe) Perchésiete venuti in piena notte?

Il Capo - (Dopo una pausa) E' giunto il momento del pacco-regalo.

Torrente - Il pacco-regalo? Cos'è?

Il Capo - E' quello che faràcambiare subito idea al padre di Jennifer .

Germoglio - (Sogghigna) Non saràbello per lui ricevere un pezzetto di sua figlia.

Vento - No, non saràper niente bello.

Torrente - Volete dire che taglieremo un pezzo di lei?

Il Capo - Un pezzo d'orecchio, Torrente. E vedrai che, ricevuto il pacco-regalo, il paparino gli altri miliardi li trova, certo che li trova.

Torrente - Lo fai tu, Capo?

Il Capo - Si.

Germoglio - (Ironico) Il Capo èun chirurgo di prim'ordine.

Vento - (Indicando lo zaino) L'occorrente èlìdentro?

Germoglio - Si.

Il Capo - Avanti, Germoglio, vediamo.

Germoglio - (Li toglie dallo zaino) Guanti da chirurgo, disinfettante, bisturi, antibiotici ...

Torrente - Perchégli antibiotici?

Il Capo - Dopo «l'operazione»dovràprenderli per qualche giorno.

Germoglio - Bende, tamponi e cerotti.

Il Capo - E infine la Polaroid che ègiàqui.

Torrente - La Polaroid?

Il Capo - Un paio di fotografie appena fatto il taglio della cartilagine, con il sangue che le scende             sul collo. Saranno nel pacco-regalo e saranno la prova inconfutabile che l'orecchio èdi                      Jennifer.

Vento - Una sorpresa agghiacciante per il padre. I miliardi salteranno fuori come le, noccioline.

Il Capo - Già. I passamontagna. (Mentre se li infilano) Vento, le manette. (Vento va a prenderle)              Torrente, tu prendi i guanti, il bisturi e il disinfettante. (Torrente esegue) Bene, andiamo in        sala operatoria. (Germoglio ride)

(Jennifer, impaurita, ha sempre fissato la porta. Quando i quattro entrano ècome se provasse un                senso di ripugnanza e arretra sul giaciglio, contro la parete, rannicchiandosi su se stessa).

Il Capo - Lo sai, Jennifer, cosa mi sta succedendo? Sono stufo di tuo padre. E lo sai perché? Perché        ho scoperto che non ti vuole bene.

Jennifer - (Sgomenta) Non èvero.

Il Capo - (Duro) E' vero, invece. Tu non gli stai piùa cuore perchélui non tira fuori i soldi. Hai                 capito? E' il quarantatreesimo giorno e ti ha giàdimenticata! Un padre modello!

Jennifer - (C. s.) Non ha i soldi.

Il Capo - Gli ho abbonato due miliardi. Vedi come sono generoso. Ma non èservito a nulla. Lo sai           cosa sono due miliardi per noi? Lo sai quante centinaia di milioni mi costa tutta questa                       operazione? Ma lui non paga ancora. In piùriferisce tutto alla polizia.

Jennifer - (C.s.) Mio papànon mi ha dimenticata.

Il Capo - Ti ha dimenticata, ma ci penseremo noi a rinfrescargli la memoria. Mi spiace, Jennifer, ma          solo cosìaddolciremo il cuore di pietra di tuo padre.

Jennifer - (Atterrita) Cosa mi fate?

Il Capo - E' lui che l'ha voluto. (Fa un cenno a Germoglio eVento. I due ghermiscono Jennifer e la             ammanettano dietro la schiena)

Jennifer - (C.s.) Lasciatemi. Cosa fate?

Il Capo - Vento, anche l'altra gamba.

            (Vento apre il lucchetto e, aiutato da Germoglio, avvolge con la catena le gambe di                        Jennifer )

Jennifer - (C. s.) No, non potete. Lasciatemi!

Il Capo - E' tuo padre che mi costringe a questo, ècolpa sua. Sdraiatela su di un fianco.

Jennifer - (Mentre i due la mettono di schiena al proscenio) No, mio Dio, voi... no ...

Il Capo - Torrente, i guanti.

            (Il Capo, lentamente, s'infila i guanti, mentre Germoglio sposta i capelli di Jennifer,                        lasciandole scoperto l'orecchio. Poi buio totale e nel buio si diffonde l'ultimo «no »di                         Jennifer. Un «no »urlato, disperato, terrorizzato).

QUARANTASEIESIMO GIORNO

Il Covo ècompletamente al buio. La Prigione èin penombra e s'intravede Jennifer incatenata e sdraiata sul giaciglio. Si ode la sua voce.

            Jennifer - Papà, il nostro aquilone non vola più. L'aquilone che costruivi per me, di carta                colorata, leggero. E io ti guardavo, ti aiutavo, e aspettavo, fremente, di stringere il filo. E,                lassùnel cielo, insieme all'aquilone volavano i miei sogni; legati a quel filo c'erano il tuo                  sorriso e la mia gioia di bimba. E anche dopo, il nostro aquilone ha continuato a volare nel    sole, nella pioggia, ogni giorno, ogni notte. Ma ora il filo èstato spezzato, la carta                                 multicolore calpestata nel fango. Papà, il nostro aquilone non vola più. (La luce torna alla         solita intensitàe, contemporaneamente, Vento e Torrente, con i volti coperti dai                             passamontagna, entrano nella Prigione. Vento ha una mano chiusa a pugno e nell'altra tiene           un bicchiere di carta con dell'acqua).

Vento - Jennifer, èl'ora degli antibiotici.

            (Jennifer si tira su. Sotto i capelli si vede la medicazione all'orecchio. I suoi occhi sono                   freddi, la sua espressione ècruda, cattiva).

Torrente - E' il terzo giorno, l'ultimo per gli antibiotici. (Jennifer lo osserva senza parlare) Dormivi?           (Jennifer fa cenno di «no »con la testa)

Vento - Stavi ancora pregando?

Jennifer - Vi conviene che non lo faccia perchéchiederei soltanto la vostra morte.

Vento - (Sarcastico) Sarebbe inutile. «Dio non ascolta chi prega per il male ». Sono parole tue, ti               ricordi?

Jennifer - lo pregherei per la distruzione del male, per la vostra distruzione. Anche di tua moglie.

Vento - (Minaccioso) Te l'ho giàdetto: lascia fuori da tutto questo mia moglie!

Torrente - (Sorpreso) Perchétua moglie dovrebbe? …

Jennifer - (Interrompendolo) Lo sa.

Vento - (c. s.) Tu la devi dimenticare! lei non esiste per te! Chiaro? (I due si fissano e Jennifer lo               guarda senza timore) L'antibiotico. (Jennifer prende il medicinale e il bicchiere)

Torrente - Ti fa meno male, vero? (Jennifer manda giùl'antibiotico con un sorso d'acqua)

Vento - Piùtardi ti rifaremo la medicazione. Noi vogliamo che tu stia bene.

Torrente - Si, vedrai che guarirai.

Jennifer - (Dura) Mi avete trattata come un agnello sacrificale.

Vento - Se siamo giunti a questo punto, devi solo ringraziare tuo padre.

            (Jennifer butta l'acqua rimasta nel bicchiere sugli occhi di Vento).

Jennifer - Vi odio. (C'èsilenzio).

Vento - (Passando il dorso della mano sugli occhi) Tu non vuoi capire che dobbiamo comportarci             così. Dopo quarantasei giorni, tuo padre non cede ancora.

Torrente - Potevi essere giàlibera. E noi con te. Jennifer - (Decisa) lo per voi sono diventata carne            da macello, e so che, se occorresse, lo rifaresta, lo so.

Vento - Sei l'unica persona cara che gli èrimasta. E' cosi, vero? (Jennifer tace) O forse no? visto che         non riusciamo ad accordarci sul prezzo, sul tuo prezzo.

Torrente - Quanto puòvalere l'unica figlia? (Jennifer

            continua a tacere, fissandoli con astio) Per un vero padre la salvezza della figlia non ha                  prezzo.

Vento - lo dico che davanti al brandello della tua carne e a quelle foto sconvolgenti, lui salderàil              conto.

Jennifer - Voi due, il Capo e gli altri vostri complici, tutti dovrete pagare per questa atrocità.

Vento - Ti sbagli. Sono certo che ora rutto andràper il meglio. Noi avremo i soldi e tu tornerai a               casa.

Torrente - La tua ferita si rimarginerà. E per te, donna, saràpiùfacile nasconderla tenendo i capelli           lunghi.

Vento - Li hai incrostati di sangue. Se hai voglia di pulirli, ti portiamo l'acqua. (Jennifer rimane                 silenziosa) Fai un po' come vuoi. (A Torrente) Torniamo di là.

            (I due vanno nel Covo e Jennifer, con rabbia, scaglia il bicchiere di carta verso la porta                   ormai chiusa. Dopo alcuni secondi si alza e compie alcuni passi. Poi inizieràa fare ginnastica),

Torrente - (Mentre si tolgono i passamontagna) Che storia èquella di tua moglie?

Vento - In che senso?

Torrente - E' vero che lei sa di noi?

Vento - Sì.

Torrente - Com'èpossibile?

Vento - Perché?

Torrente - E' un rischio. Se arrivassero a lei?

Vento - Se arrivassero a lei, vuol dire che sarebbero giàarrivati a me, e di conseguenza a tutti voi. E         poi mia moglie sa cosa faccio, ma non sa dove sono.

Torrente - Ma perchélei sa?

Vento - Perchéèmia moglie. Lei tiene tutto nel suo cuore. Tu non puoi capire l'intensitàdel nostro           rapporto.

Torrente - E il Capo?

Vento - Che c'entra lui? (Pausa) Stai tranquillo, Torrente, non c'èalcun pericolo.

Torrente - (Dopo una pausa) La ragazza mi sembra diversa.

Vento - E' il quarantaseiesimo giorno di prigionia.

Torrente - Ce la farà?

Vento - Ce la faremo. Ancora pochi giorni e tutto saràfinito.

Buio

CINQUANTATREESIMO GIORNO

Il Covo èvuoto. Nella Prigione, Jennifer èseduta sul giaciglio e sta sfogliando una rivista. Un cerotto piùpiccolo le ricopre l'orecchio ferito. Da sinistra entra Vento.

Vento - E' quasi buio e lui non si vede ancora. E glielo

avevo detto di sbrigarsi. (Pausa) Torrente èun buon compagno e sta facendo un ottimo lavoro. Dopo cinquantatrègiorni di questa vita, vorràstare il piùpossibile lontano da qui. Beh, non ne ha tutti i torti.

(Si sentono dei colpi rapidi e forti alla porta. Vento ha un sussulto, e, preoccupato, fissa l'uscio. Jennifer ha udito i battiti e rimane attenta).

Cacciatore - C'èqualcuno?

Vento - (Immobile, teso, impreca sottovoce) Che Cristo c'è?

Cacciatore - Per favore. Ho bisogno d'aiuto.

            (Vento si scuote, va al mobile e toglie da un cassetto le manette e un grosso cerotto).

Cacciatore - Sono un cacciatore e mi sono perso sulla montagna. Ho visto qualcuno entrare qui.

            (Vento si mette il passamontagna e passa nella Prigione, chiudendo la porta).

Cacciatore - Vi prego, aprite.

Vento - (Fra i denti) Stammi bene a sentire. Fuori c'èun cacciatore che si èsmarrito. Tu non farai niente! Nessun movimento, nessun rumore, quasi non dovrai respirare. Altrimenti lui è                   morto. Girati! (La ammanetta dietro la schiena) Un solo fruscio e lo

            ammazzerò. (Le mette il cerotto sulla bocca) E per te non cambierànulla. (Jennifer lo fissa             terrorizzata)

Cacciatore - Aiutatemi a ritrovare il sentiero, solo questo.

Vento - (Rabbioso, minacciandola con il pugno) Hai capito? Fammi cenno che hai capito. (Jennifer           annuisce) Bene! (Rientra nel covo) Arrivo, arrivo! (Prende la pistola e va nella Prigione,                     mostrando l'arma a Jennifer) Ricordati, se quello si accorge di qualcosa èun uomo morto.         (Infila la pistola nei pantaloni, sul fianco sinistro, con il calcio in avanti, pronto a essere                       impugnato con la mano destra. Ritorna nel Covo, richiudendo la porta) Eccomi! (Si toglie il      passamontagna e indossa il giubbotto, lasciando lo aperto sul davanti. Apre l'uscio)

Cacciatore - (Rimane alt' esterno) Grazie e mi scusi. Purtroppo mi sono perso ed èormai buio. Mi             puòindicare il sentiero per scendere?

Vento - Si.

Cacciatore - Sono stato fortunato a intravederla mentre entrava. Questo posto èpraticamente                    invisibile.

Vento - Sì, èstato proprio fortunato.

Cacciatore - Rischiavo di passare la notte sulla montagna

Vento - Già. Venga, le mostro il sentiero.

Cacciatore - Grazie, le sono veramente grato.

Vento - (Mentre esce) Mi segua, èdi là.

Cacciatore - (La voce si fa piùlontana) Grazie, grazie. (Durante il dialogo, Jennifer èrimasta                     immobile, come paralizzata dal timore e dalla speranza che succedesse qualcosa. Quando i     due non si sentono più, ella assume un'espressione intensamente pensierosa. Dopo poco                         rientra Vento, chiudendo a chiave la porta).

Vento - (Dando un pugno contro l'uscio) Per un pelo! soltanto per un pelo! e rischiava di andare               tutto all'aria. Un cacciatore così stronzo da perdersi. (Pausa) Saràpoi un vero cacciatore?                       Devo parlarne al capo.

            Questo rifugio èbruciato. Sta scendendo dall'altra parte, almeno non incontreràTorrente. E          anche lui dove diavolo èfinito? (Da un altro pugno contro il tavolo) Non ci voleva! non ci    voleva! (Si mette velocemente il passamontagna e va da Jennifer) Brava, sei stata proprio      brava. Cosa c'è? sei delusa? Speravi forse che... (Sogghigna) E' tutto come prima, Jennifer.    (Le strappa il cerotto dalla bocca) Nulla èpeggiorato per te. Sai, puòdarsi che dovremo                  trasferirei. Tutto per colpa di quel deficiente di cacciatore. (Le toglie le manette)

Jennifer - Vorrei andare di là. (indica la porta a destra) Ne ho bisogno.

Vento - Va bene. (Butta le manette per terra) Sai cosa devi fare. (Jennifer si mette a pancia in giùsul        giaciglio e alza un poco la gamba destra incatenata. Vento fa scattare il lucchetto con la                      chiave che fa coppia con quelle delle manette. La catena si sfila. Vento ha nella mano                        sinistra il lucchetto e nella destra le due chiavi unite da un anello) Alzati. (Jennifer si alza, si volta verso di lui e poi, come se fosse colta da un mancamento)

Jennifer - La testa... mi gira... (Sta per perdere l'equilibrio e si a p po ggia a Vento).

Vento - (Colto all'improvviso) Cosa c'è? ...

            (Jennifer, con una mossa fulminea, impugna la pistola, togliendola a Vento e, di scatto,                  arretra un paio di metri, puntandogli contro l'arma. Vento fissa, allibito e incredulo,                Jennifer).

Jennifer - (Fa un passo ancora all'indietro). Fermo! Non ti muovere!

Vento - La pistola! ho dimenticato la pistola! Maledetto cacciatore!

Jennifer - Hai commesso un errore.

Vento - E brava. Ma cosa credi di fare! (Sta per compiere un movimento verso di lei)

Jennifer - (Dura) Fermo! Un solo movimento e ti buco il cuore.

Vento - (Si blocca) Non fare pazzie. Stai buona. Tu non puoi spararmi.

Jennifer - Tu non devi fare pazzie! lo non sto scherzando. lo so come si usa questa. Ho frequentato           un poligono di tiro per due anni. Ho smesso sei mesi fa. (Vento èancora piùsconcertato. Sarcastica) Cosa c'è? vi èsfuggita questa informazione? Che peccato!

Vento - Tu... miravi a un bersaglio. Tu non riuscirai a spararmi.

Jennifer - Vediamo, allora. Forza! fai quel maledetto passo! lo sono qui!

            (I due si fronteggiano in silenzio. Jennifer, risoluta, con l'arma puntata contro Vento. Lui,              fremente di rabbia ma impaurito dalla determinazione di lei).

Jennifer - Sto aspettando! Mettimi alla prova! Dai!

Vento - Per ora hai vinto tu.

Jennifer - Bene. Adesso farai tutto quello che ti dirò.

            Tutto! (Vento annuisce) Mettiti seduto lentamente e incatenati una gamba, a te la scelta di            quale delle due.

Vento - Ma ...

Jennifer - (Quasi urlando) O lo fai entro pochi secondi o t'azzoppo! (Vento allora si siede) E fai un           buon lavoro, altrimenti ti sparo ugualmente. (Egli si chiude la catena attorno a una caviglia                     con il lucchetto che ha in mano) Buttami le chiavi e le manette. Dai! (Vento lancia il      tutto vicino ai piedi di Jennifer) Bravo.

Vento - Non ce la farai mai, non ti conviene.

Jennifer - Taci! taci! Giù, a pancia in giù! Con quel tuo muso contro la terra! Verso là! (Indica il                proscenio)

Vento - Stai sbagliando ...

Jennifer - Muoviti! Se tu sapessi la voglia che ho di spararti. Muoviti! (Vento obbedisce) A gambe             completamente larghe. Le braccia distese a croce. Così, va bene. E adesso rimani immobile            come se fossi morto. Hai capito? Come un morto! (Raccoglie le chiavi e le mette in tasca.    Prende le manette e si avvicina alla catena. Mette le manette sul giaciglio, dàun paio di                   strattoni alla catena, si abbassa dietro di lui e con la mano controlla il lucchetto e il giro di        catena attorno alla caviglia) Questa èa posto. (Tasta le tasche posteriori dei pantaloni di                       Vento, prende le manette e si rimette diritta. Sposta la pistola nella mano sinistra e le                         manette nella destra. Gli anelli delle manette sono giàaperti) Il braccio destro piegato, dietro        la schiena. (Vento esegue) Un po' piùgiù. Così. (Si abbassa, conficcandogli la canna della     pistola nella parte alta della schiena, poco sotto il collo. La preme contro cosìforte che                  Vento ha un movimento di reazione con la testa) La senti? la senti, vero? E il grilletto, basta   una leggerissima pressione e boom. (Quasi in un soffio) Booommm... (Gli fa scattare un                     anello intorno al polso destro) E ora il braccio sinistro. Piegalo come il destro. (Vento

esegue e Jennifer glielo ammanetta, sempre con l'arma premuta sulla schiena. Quasi rilassata) Sei   finalmente innocuo. Adesso vediamo la faccia di una belva. (S'infila la pistola nei pantaloni     e, sempre da dietro, fa per togliergli il passamontagna)

Vento - Non farlo, Jennifer! Altrimenti sei morta!

Jennifer - (Con le mani sulla nuca, gli preme fortemente il viso contro la terra. Rabbiosa) Non hai ancora capito che tu sei finito. Io ti posso schiacciare come una cimice. (Vento dàun mugolio di dolore. Jennifer allenta la pressione e infine il passamontagna ètolto. Lo butta lontano, poi si alza, si mette davanti a lui e rimane muta a fissarlo per qualche secondo) Forza! vai dove io ho vissuto per tutto questo tempo. (Imperiosa) Vai! (Vento, contorcendosi    e girandosi, riesce a portarsi sul giaciglio, sedendosi. Jennifer continua a fissarlo intensamente con rancore) Ti piace la tua nuova dimora? Comoda, vero? (Vento, distrutto, non risponde. Jennifer passa nel Covo, si guarda intorno, poi si avvicina alla porta e, lentamente, gira la chiave. Tesa, quasi senza respirare, impugna la pistola e socchiude l'uscio. Lo richiude subito a chiave) E' buio pesto. (Rimette l'arma nei pantaloni, va al mobile, apre i cassetti, trova un grosso cerotto e ritorna da Vento) Torrente deve tornare, vero? Fuori ètutto buio. Lui èsolamente in ritardo.

Vento - Si. Non ce la farai mai ...

Jennifer - Finiscila! (Gli tappa la bocca con il cerotto) Così non ti sentiròpiù. Ti avverto: fai un                 minimo rumore quando Torrente arriveràe lui saràil primo a morire. Il secondo sarai tu.                  (Ella ritorna nel Covo. Vento dàun paio di strattoni con la gamba incatenata. Compie inoltre         alcuni sforzi per liberarsi dalle manette. Tentativi che sa bene essere inutili, ma che fa quasi   per esorcizzare la sua terribile situazione. Egli, disperato, abbassa sconsolatamente il capo.        Jennifer, nel frattempo, aperte le ante del mobile, ne toglie una bottiglia d'acqua e un                bicchiere. Lo riempie e beve avidamente. Ritorna nella Prigione e punta la pistola contro                Vento, a un metro da lui. Egli alza la testa) Oppure che ne dici se ti sistemassi subito, per               primo. Che centro perfetto sarebbe quella tua lurida testa. Altro che i bersagli del poligono!     (Vento suda, annichilito) Pensaci, Vento, pensaci: questi potrebbero essere gli ultimi istanti      della tua vita. Moriresti lì, legato peggio di una bestia. Guarda qua! (Muove avanti e indietro           il dito sul grilletto) Basterebbero pochi millimetri e pum! (Vento fa disperatamente segni              negativi con la testa. Jennifer rimane lì, silenziosa, per alcuni secondi infiniti, in posizione,        con la pistola sempre puntata contro di lui. Poi l'abbassa e mentre la rimette nella cintola)               Tu... voi tutti voi siate maledetti... (Va nel Covo, mentre Vento si lascia cadere esausto sul            giaciglio. Jennifer guarda ancora nei cassetti e trova un coltello a serramanico. Fa guizzare    la lama) Bene. questo lo tengo io. (Lo richiude e lo mette nella tasca posteriore destra dei                    jeans. Poi prende la seconda pistola e le altre chiavi delle manette e del lucchetto, e getta               tutto sotto il mobile. Quindi resta un poco pensierosa, poi riapre le ante e prende la Polaroid.   La controlla e ritorna nella Prigione, tenendo la macchina nascosta dietro la schiena. Vento si siede e la fissa, ancora atterrito) E' veramente un peccato che tu non possa vederti. E                  allora Jennifer rimedieràa questa mancanza. (Gli mostra la Polaroid) Sì, una semplice foto,         così ti guarderai come in uno specchio. (Si prepara a scattare) Stai fermo. E sorridi. (Vento è            impietrito. Jennifer lo guarda) Cosa c'è? Devi sorridere. La foto deve venire bene, altrimenti che senso ha? (Dura) Sorridi! (Vento non muta espressione) Sei proprio un omuncolo.              (Depone la macchina fotografica per terra, estrae la pistola, prende Vento per i capelli,                         tirandogli la testa all'indietro e gli preme la canna dell'arma contro la guancia. Scandendo              con cattiveria) Tu devi sempre fare quello che io ti dico. Se io ti dico di sorridere, tu sorridi,     tu sorridi! (Aumenta la pressione della pistola contro la guancia) Altrimenti non sorriderai   mai più! (Vento èterrorizzato) Allora? (Egli fa cenni di assenso) Bravo. (Lo lascia, rimette   via la pistola, riprende la Polaroid, preparandosi a scattare) Vediamo. (Il viso di Vento a                       causa del cerotto assume un' espressione grottesca) Perfetto! (Jennifer scatta, poi toglie la         fotografia) Stai calmo, non fremere, una trentina di secondi e vedrai la tua foto. (Va nel                Covo, depone la fotografia sul tavolo e rimette la macchina fotografica nel mobile. Riprende       la fotografia e rimane a fissarla mentre si sta formando l'immagine di Vento. Quindi va da lui; gli piazza la fotografia sotto gli occhi) Guardati. Sei venuto bene, vero? (Vento                   annuisce) Proprio una bella foto. (Gliela infila in tasca) Tieni, dalla a tua moglie. Da mettere            nell'album dei ricordi, perchéd'ora in poi tu sarai solo un ricordo per lei. (Ella rientra nel                    Covo, mentre Vento, inebetito, resta seduto. Jennifer si siede. Si tocca il cerotto

sull'orecchio    e quindi appoggia le braccia sul tavolo e reclina il capo su di esse. Attimi di assoluto silenzio. Silenzio che viene rotto da quattro colpi alla porta. Jennifer, di scatto, solleva la testa, si alza con in pugno la pistola; Vento èteso, attento. Jennifer va all'uscio, gira la     chiave e rimane dietro la porta con l'arma puntata).

            Torrente - (Mentre entra velocemente) Scusami, Vento, io ho... (Jennifer con un calcio

sbatte   la porta alle spalle di lui. Torrente, spaventato, si volta verso di lei) Ma che cosa ...

            (Jennifer spara immediatamente, colpendogli la gamba sinistra un poco sopra il ginocchio.             Torrente dàun grido di dolore e crolla a terra, seduto. Vento, facendo leva sulle ginocchia,

si mette in piedi. Torrente, scioccato) Perché?... perché...

Jennifer - Togliti lo zaino e il giubbotto!

Torrente - (Si lamenta, stringendo la gamba insanguinata) Mi fa male ...

Jennifer - (Determinata) Fai ciòche ti ho detto! Subito!

Torrente - (Mentre obbedisce) Perchémi hai sparato?

Jennifer - Lascia tutto per terra. Ora allungati a pancia in giù! Faccia contro la terra!

Torrente - Perdo sangue.

Jennifer - (Gli dàun calcio nella schiena) Giù! Se non vuoi che ti buchi anche l'altra gamba!                      (Torrente si distende) Gambe e braccia larghe! Forza! (Torrente obbedisce, lamentandosi)         Fermo così! (Chiude la porta a chiave, butta lo zaino e il giubbotto contro la parete di fondo)          Ora stammi bene a sentire: alla minima mossa ti sparo nella schiena. (Gli piazza la pistola        contro la schiena e tasta le tasche posteriori dei suoi pantaloni, che risultano vuote) Solleva          un poco il bacino. Dai! (Torrente fa forza sulle braccia e alza un po' il tronco. Jennifer,                         velocemente, ispeziona le tasche davanti dei pantaloni, senza trovare nulla. Ella si alza,                  mentre lui torna contro la terra)

Torrente - Dov'èVento?

Jennifer - Sta un po' meglio di te perchénon ha ancora un buco nel corpo.

Torrente - Che cosa gli hai fatto?

Jennifer - E' di làche ti aspetta. Vai dal tuo degno compare. (Torrente avvicina le braccia al corpo            per far forza e cercare quindi di sollevarsi. Jennifer gli affibbia un altro calcio, rimandondolo        contro la terra) Chi ti ha detto di alzarti? chi?

Torrente - (Quasi piangendo) Tu vuoi che io vada di là...

Jennifer - Si, ma ci devi andare così come sei. Devi andarci strisciando, capisci, strisciando.

Torrente - (C. s.) Mi fa male la gamba.

Jennifer - A me fai male tu! Dai!

            (Torrente, piangendo, inizia a strisciare, aggirando il tavolo sul davanti. Si ferma un attimo            per il dolore e per il sangue che perde).

Jennifer - (Con voce rabbiosa ed emozionata) Non ti fermare!... non ti fermare!. ..

Torrente - (C. s.) Il sangue .

Jennifer - (C. s.) Vai!. .. vai! .

            (Torrente riprende a strisciare, sempre seguito da Jennifer. E alla porta che dàalla Prigione).

Torrente - (C. s.) Muoio dissanguato ...

Jennifer - Prima arriverai di là, meglio saràper te. (Spalanca la porta) Piùsvelto! piùsvelto! ...

            (Torrente ricomincia a strisciare oltrepassando la porta, sotto lo sguardo allibito di Vento.              Torrente vede Vento in piedi).

Torrente - Che èsuccesso... Vento? ...

Jennifer - (Urla) Non parlare! Striscia, sino là, a destra della porta!

            (Vento èsconvolto dalla vista di Torrente sanguinante, che si trascina a terra, seguito da                Jennifer).

Torrente - Non ce la faccio più... (Sembra un urlo) mifa male ...

Jennifer - Continua, ti manca poco.

Torrente - (Lamentoso) Perchéquesto?... io...

Jennifer - Tu, piantala! e vai! (Torrente finalmente raggiunge la parete) Ecco, adesso girati e mettiti           seduto, addossato alla parete.

            (Torrente con fatica riesce a girarsi e a sedersi, appoggiato alla parete di destra, vicino al                proscenio).

Jennifer - (A Vento) E tu che fai lìin piedi, come una statua? Siediti!

            (Vento, come se si svegliasse da un brutto sogno, si siede sul giaciglio).

Torrente - Ho bisogno di un medico.

Jennifer - Tu sei un deficiente. Dove lo trovo un medico in mezzo al buio, su questa montagna?

Torrente - Moriròdissanguato se tu ...

Jennifer - (Interrompendolo, aspra) Io non sono la tua infermiera, ma il tuo carnefice. Stupido!                  Togliti quella camicia e fascia la gamba. (Torrente inizia a levarsi la camicia) Ascoltami                  bene. Queste sono e rimarranno le vostre posizioni. Per te, Vento, non ci sono altre                     possibilità, mentre tu, Torrente, non ti sposterai mai. Mai! (Torrente sta fasciando la gamba             con la camicia. Indossa solamente una maglietta)

Torrente - Ho freddo ...

Jennifer - Il tuo grande amico ti cederàuna coperta.

            Sei d'accordo, Vento? (Questi fa cenno di sì) Visto che brava persona. (Prende una coperta e        la lancia a Torrente) La terrai solo se farai il bravo: non ti lamenti, non ti muovi, non fai                      nulla.

            (Torrente termina di stringere la camicia attorno alla ferita e poi si copre, mentre Vento con           mugugni e movimenti del viso attira l'attenzione di Jennifer ).

Jennifer - Che c'è? Vuoi parlare? (Vento annuisce) E perchédovrei stare ad ascoltarti?

            (Jennifer resta silenziosa per alcuni istanti, poi gli appoggia sulla fronte la canna della                     pistola e gli strappa il cerotto dalla bocca, allontanandosi da lui).

Vento - Non puoi andartene e lasciarci così.

Jennifer - Non me ne vado. Non saprei dove andare al buio, su un monte che non conosco.                        Aspetteròl'alba.

Vento - Saràuna notte lunga.

Jennifer - Solo per voi. Per me saràun soffio leggero dopo tutte le notti passate, piene d'angoscia.            Questa saràla mia prima notte di libertà.

Vento - Dovrai dormire.

Jennifer - E cosa credi che sia per me trascorrere una notte senza sonno, dopo questi cinquantatré            giorni? Avete sconvolto il mio modo di dormire. Ogni fruscio èdiventato un tuono. Io non vi       temo più. Lo capite? Siete voi che dovete temere me.

Vento - Anch'io avròfreddo.

Jennifer - La coperta èlì, usala se ci riesci.

Vento - (Dando uno sguardo alla porta di destra) E se avròbisogno?

Jennifer - Ti piscerai addosso!

Vento - Perchéci fai questo?

Jennifer - Che cosa?

Torrente - Ti abbiamo sempre rispettata.

Jennifer - Che cosa?

Vento - Si, non abbiamo mai tentato di. ..

Torrente - Ci siamo sempre comportati come meglio potevamo ...

Jennifer - Voi non capite... èincredibile, ma voi non capite che mi avete violentata ogni giorno... (si          batte il pugno sul petto) qua dentro... voi mi avete stuprato l'anima, sempre... non capite che          voi mi avete cambiata, (quasi un grido) mi avete uccisa... Jennifer èmorta ...

Vento - Ma noi...

Jennifer - Io sono un'altra... io sono diventata crudele... voi non sapete piùchi sono... e nemmeno             io ...

            (C'èsilenzio).

Vento - Noi siamo delle semplici pedine, dei manovali.

            La colpa èdel Capo.

Jennifer - (Rabbiosa) Voi siete colpevoli quanto lui.

            Sì, siete dei manovali, ma senza di voi i sequestri non esisterebbero. Sì, voi, i manovali,                  siete essenziali, indispensabili. Il delitto piùinfame, piùatroce che procura sofferenze di                        ogni genere, che toglie la speranza, che genera il dubbio, la disperazione,

            che trasforma la coscienza, che ti fa odiare; sì, il delitto piùabietto della nostra epoca non esisterebbe se non ci foste voi, i manovali di questa infamia. E' colpa vostra; voi, simili alle      belve, avete reso me piùbelva di voi… io... io vi maledico per sempre. (I due la fissano                    ammutoliti e sgomenti. Jennifer rimette il cerotto sulla bocca di Vento' e poi torna nel Covo             chiudendo la porta. Si siede, appoggia i gomiti sul tavolo e abbassa la testa) coprendosi il                  viso con i palmi delle mani).

Buio

CINQUANTAQUATTRESIMO GIORNO

E' l'alba. Jennifer èassopita con la testa appoggiata sulle braccia. Vento, sdraiato sul giaciglio èriuscito a coprirsi parzialmente. Torrente èsempre contro la parete, con il capo reclinato di lato e con la camicia inzuppata di sangue. Quattro colpi alla porta. Repentinamente Jennifer solleva la testa, realizzando subito il significato di quei battiti; si alza e impugna l'arma. Vento spalanca gli occhi e a fatica si mette seduto. Torrente rimane completamente immobile.

Jennifer - (Tra sè) Possono essere in due. Devo sorprenderli. (Si avvicina alla porta e gira la chiave.           Apre di scatto) Dentro!

Il Capo - (Esterrefatto, entra) Jennifer?! Come hai fatto?!

Jennifer - (Riconosce la voce) Tu sei il Capo!

            (La reazione del Capo èfulminea. Agguanta il polso destro di Jennifer, spingendolo verso             l'alto; parte un colpo che va a vuoto. Le blocca anche il braccio sinistro e immediatamente        sbatte la mano destra di Jennifer contro la parete. Ella emette un grido di dolore e lascia                     cadere a terra la pistola).

Il Capo - (Urlando) Cos'èquesta storia? Dove sono Vento e Torrente? (Lascia la presa e con la                 mano sinistra schiaffeggia Jennifer) Che hai combinato? Dove credevi di andare?                                    (Stringendo con la mano destra il braccio sinistro della ragazza, la trascina verso la porta che    dàalla Prigione. Il rumore dello scatto del coltello che Jennifer, nonostante il dolore, ha tolto    con la destra dalla tasca dei jeans, gli fa girare il viso verso di lei. Che? .. (Jennifer gli si                   butta contro, trapassandogli il petto. Il Capo, con una smorfia di dolore, si aggrappa                     disperatamente a lei, per poi cadere a terra, trascinandosela addosso.

Jennifer - (Con il corpo che sussulta per i forti singhiozzi) Tu non sei il piùforte... tu non sei il più            forte... (Dalla porta rimasta aperta entrano di colpo tre uomini della polizia, tutti con giacca           a vento. Due sono dei Nocs, armati di mitraglietta e con il viso nascosto dal passamontagna.         Il terzo, a viso scoperto, impugna una pistola. Questi si blocca davanti alla vista di Jennifer            addosso al Capo, mentre uno dei Nocs punta la mitraglietta alla testa del Capo),

Poliziotto - Jennifer, siamo della Polizia! Non abbia paura, siamo noi! (Fa un cenno all'altro Nocs che spalanca la porta ed entra nella Prigione. Si ferma con la mitraglietta puntata verso                   Vento, inginocchiato, e verso Torrente che èsempre accasciato e inerte.

            Il poliziotto si china e tocca la spalla di Jennifer che èancora sopra il corpo del Capo)                    Jennifer, èsalva. (L'aiuta ad alzarsi. Jennifer, sporca di sangue, continua a piangere) E'                        finita, Jennifer, èfinita.

Jennifer - (Si appoggia al poliziotto, stringendosi al suo petto. E' quasi una supplica) Perchénon                siete arrivati prima? (Poi èun grido lacerante, angoscioso) Perché?

BUIO

Di IVANO BERTOLETTI abbiamo pubblicato:

- Il fischio del treno

- Oltre il buio

- Una strana famiglia

- PapàCamillo

- Gutierrez ha perso la testa.

- Come sabbia che scivola