Il sistema Ribadier

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COME TRADIRE IMPUNEMENTE LA PROPRIA MOGLIE

Ovvero IL MAGNIFICO  SISTEMA RIBADIER

Ovvero come tradire comodamente la moglie         

Commedia comica in due atti  di Pasquale  Calvino…………

                                                    Iscrizione SIAE n.  180 531 

                                           (Scena unica: 4 uomini, 3 donne)

La commedia si può avere anche con un numero diverso di personaggi scrivendo a:

pasqualecalvino@gmail.com

Liberamente ispirata a “ Il  Sistema Ribadier”(1892) di Georges Feydeau e Maurice Hennequin

PERSONAGGI ( in ordine d’ apparizione)

1f-SOFIA- Cameriera di casa Ribadier

1m-GUSTAVO GUSMANO- Autista e maggiordomo

2m-Sig. RIBARTOLOMEO RIBADIER  - uomo d’ affari, secondo marito di Angela

2f-ANGELA – Moglie del signor Ribadiere

3m-TOMMASO  TOMMELLA- spasimante di Angela e amico di Ribadier

4m-SALVATORE SAPONETTA- marito dell’ amante di Ribadire

3f-                                 amante di Ribadire, moglie di Saponetta

ATTO PRIMO

Epoca attuale( inizio terzo millennio) 

Un salone al piano terra con vetrata e giardino esterno Porta in fondo, a sx che dà sul vestibolo. Porta a sinistra e a destra, primo piano. Una grande porta- finestra in fondo, a destra, che da nel giardino. Uno scorcio di camino, a sinistra, sormontato da un grande ritratto in piedi del defunto signor Robinetto. Al centro, una tavola ricoperta da un panno. Poltrona a sinistra della tavola, e sedia a destra, un divano a sinistra, un altro divano davanti al camino, un pouff davanti al tavolo- scrivania

La scenografia, uguale nei due atti, può essere fatta diversamente ma deve avere una finestra che dà nel giardino, una porta-finestra sempre per il giardino. Una porta di entrata dalla strada. Le camere di Angela e Ribartolomeo Ribadier. Poltrone, divani, sedie, tavolo- scrittoio, libreria, pouff…e  un bel caminetto e un televisore moderno.

PRIMA SCENA

(Sofia, Gusman)

(All'alzata del sipario, la finestra sul fondo è aperta. Sophie e Gusman sono alla finestra. Sophie all'interno e Gusman all'esterno. Stanno abbracciati come due innamorati.)

Gusman.- Uno piccolo, Sophie!

Sophie.-   Ma no, suvvia!

Gusman.- Oh! Piccolo! Piccolo!

Sophie.-   Oh! No, fai il bravo, sii serio!...va bene, qui, ma fai presto!

(Gli porge il collo)

Gusman( mentre la bacia).-Ah! Sophie! La vita dei nostri padroni per questo momento di felicità!

Sophie.-   Su, Gustavo! Non è il momento! Ho appena servito il caffè ai signori! Possono lasciare la tavola e scoprirci, smettila!

Gusman,( con voce flautata).-E allora, che ci scoprino! Non è giusto che a loro sia permesso tutto…e a noi niente…neanche amarci…io sono un libero pensatore…un filosofo…: per me che sono un uomo di genio è alienante questa vita da autista:

“ E’ alienante per l’ uomo di genio vivere senza ricchezze e misconosciuto, ma quando vi riesce è eccezionale”… oppure, ecco un altro importante concetto :

“Non mi piace esser nessuno, ma ho paura di essere qualcuno”.

Sophie.-Perché dici sempre incomprensibili idiozie…I nostri padroni? Se scoprissero il nostro amore?... Ci sbatterebbero subito  fuori!...Su, vai...ecco una bottiglia di vino e mezzo paté che ho salvato dalla cena...Qualcuno voleva fare il bis…Ne volevano ancora… e io, per conservarlo a te, ho detto che era terminato! E’ buonissimo…Io sono una brava cuoca sai,…beato chi mi sposa!…

Gusman ( prendendo la bottiglia e il paté).- Ah! Come capisco l'amore! Essere amati per quel che si è…e io non sono un uomo di successo ma…

Joyce nell’ “ Ulisse” dice: “ Il successo è per noi la morte dell’ intelletto”…(poi rivolto a Sofia)

“ J’m nobody!  Who are you?

Are you-Nobody-Too?

How dreary-to be- Somebody! “

Questi sono versi di Emily Dickinson che traduco per te che non conosci le lingue( le mostra la lingua)

“ Io sono nessuno! Tu chi sei?

Nessuno pure tu?

Che fastidio essere qualcuno! “

(guarda il cibo) –Perché si è schiavi della pancia? …e della carne?

E… quando ti vedrò?

Sophie.-   Beh, se non dici tutte queste sciocchezze… stasera, se vuoi...se ti fa piacere…

Gusman.-Come no…mi fa piacere assai…Tu lo sai…io sono un filosofo strano…da una parte sono stoico…quando vedo cibo, la donna, soldi…rimango impassibile…dall’ altra parte sono un filosofo epicureo, mi piace il cibo, la donna…stasera sarò epicureo… Allora, stasera?...I signori non escono?

Sophie.-   No...No… Quando tutto sarà spento...Passerai per questa finestra...mi ricorderò di lasciarla socchiusa...tu salirai fino in camera mia!...ma con intenzioni serie! Io sono una donna da sposare…so fare tutto…tolgo la polvere…pulisco casa…cucino bene…e so anche…amare bene, molto bene! E tu ne sai qualcosa!... Mi prendi lo scaletto ?…devo togliere la polvere…

Gusman.—Passerò per questa finestra… Naturalmente….( entra in casa dalla porta-finestra, prende lo scaletto e l’ aiuta a salire,  poi cerca di guardarle le gambe). Stasera…prima di fare l’amore…ti reciterò “ Il monologo di Amleto”

Sophie- Tu solo questo sai fare!...Cosa mangeremo, una volta sposati…il monologo di Amleto, le poesie…le recite…la filosofia…Tu non sai fare nemmeno la decima parte di tutto quello che faccio io…sai guidare…fare qualche servizio… e poi?...Non mi guardare le gambe…(si sente la voce di Ribadier che dice: “ Dammi un bacio…facciamo la pace…!”

Sophie.-   Arrivano!...Sloggia!...(Gustavo fugge…poi ritorna, prende il vino e il cibo e fugge via di nuovo)

SECONDA SCENA

Sofia, Ribadiere, Angela

Angèle (entra speditamente da sinistra, terzo piano, una tazza di caffè in mano).- Ah! Lasciami, mi dai fastidio!

Ribadiere ( stesso passo, anche lui con una tazza di caffè in mano).- E allora! Io esigo che non accadano più simili improvvisate!

Angèle.- Lo vuoi veramente!

Ribadier, (sedendosi nella poltrona vicino alla tavola.)- Esattamente ( A Sophie) Lasciateci, Sophie! Poi finirete di pulire…

(Beve il suo caffè)

Sophie.- Sì, signore; ( in disparte) Oh! Oh! Ci sono grane!  Aria di tempesta!

(Scende dallo scaletto e esce a destra, secondo piano).

Ribadier.- No, parola mia d'onore, credo che tu abbia avuto un eccesso di follia oggi! Non ha senso, tu, una donna per bene, una signora, venire a fare questa scenata in pieno Consiglio d' Amministrazione!

Angèle.- Chi mi diceva che eri al Consiglio d'Amministrazione?

(Ripone la tazza sulla tavola e va a sedersi sul divano.)

Ribadier, (alzandosi).- Come, chi ti diceva?... Ti avevo detto: "vado alla riunione del Consiglio d'Amministrazione della  CAS(Casearia  Azienda  Società s.r.l)..." Era chiaro, mi sembra. Ma no, per la signora non è sufficiente, deve rendersi conto lei stessa. Non erano neanche cinque minuti che il Presidente aveva aperto la seduta che, all'improvviso, si abbatte una tromba d'aria nella sala del Consiglio... Era la signora, che gridava in mezzo a tutti i soci sbalorditi:" Ah! Ah! Vediamolo dunque, questo famoso Consiglio!"

Angèle.- E allora! Non sono mica morti, tutti questi signori, immagino!

Ribadier-( andando verso di lei).- Ma come, ti sei resa assolutamente ridicola... e io con te!

Angèle.- Oh! Tu!

Ribadier.- Oh? Lo so che per te è lo stesso!... ( si siede a destra della tavola) ma questo non m'impedisce di pretendere che non accada più... A vederti là, ti giuro, non sapevo più dove nascondermi... E il signor  BUFALONE...Non hai visto che faccia faceva il signor BUFALONE detto il Rothschild napoletano o pugliese?... Non me l'ha perdonato, quando sei andata via:"mio caro collega, mi ha detto,  abbiate la bontà di avvertire la signora Ribadiere, per il futuro, che le nostre riunioni sono private!" Ecco che cosa mi hai combinato!... E che volevi che rispondessi?

Angèle.- Oh! Naturalmente  hai lasciato che si sparlasse di me!

Ribadier, (alzandosi).- Ma no, ti ho scusata! Ho detto che da un pò di tempo davi segni di alienazione mentale…io prima di dedicarmi alla finanza…ero uno psichiatra…ho detto che soffrivi di “ paranoia erotica”…gelosia ossessiva….delirio erotico…

Angèle,( alzandosi.)- Hai detto questo?

Ribadier.- Oh! Ma li ho rassicurati… ho garantito la tua guarigione… non esercito più ma sono pur sempre un ottimo psichiatra…

Angèle.- Fantastico!

(Sale al di sopra della tavola)

Ribadier.- Signora mia! Che avresti detto al mio posto?

Angèle,( scendendo sulla sinistra).- Che avrei detto? Avrei detto che se ero venuta era perché sono una donna  fedele che vuole sapere quanto vale la fedeltà di un uomo…cioè se sei anche tu fedele…. Ecco cosa avrei detto.

Ribadier,( alzando le spalle).- Ma suvvia!

Angèle.- Proprio così...perché non ho mai creduto, neanche un istante , al tuo Consiglio d'Amministrazione.

Ribadier.- Ma finiamola...e ci hai pure visti.

Angèle.- Ah! vi ho visti...vi ho visti, tra uomini, naturalmente, è chiaro...ma che vuol dire, che prova è? E’ tutto così ben congeniato, bisogna organizzarsi per evitare le sorprese.

Ribadier.- Oh!

Angèle.- Chi mi dice che non avete avuto il tempo per far sparire le donne?  Quelli che hanno il vizio del gioco… in un attimo fanno sparire tutto..Voi… lo so.. avete il vizio delle donnine allegre…le orge…

Ribadier.- Mia cara amica, ti assicuro davvero che il Consiglio d'Amministrazione  ha ben altro da fare che riunirsi per divertirsi con delle signorine allegre…

Angèle, (alzando le spalle).- Si discute delle mozzarelle?...mi volete far credere questo?

Ribadier.- Oh Angela!

Angèle.-  Andiamo su! Stanno a posto, le vostre mozzarelle, le provole e i provoloni, non c'è più bisogno di parlarne!

(Ritorna verso il camino, poi si siede sul divano, davanti al camino.)

Ribadier.- No! Discutere con una donna...fanno certi ragionamenti! (andando verso di lei) Ah questa poi! Ma chi sei? Che diritto hai di sospettare di me? Ti ho mai dato motivo per dire che ti tradisco?

(Si appoggia al camino.)

Angèle.- Oh! Tu no, ma lui!...

(Indica il ritratto di Robinetto posto sul camino.)

Ribadier.- Ah!...Ah!...lui!...lui!...sempre il tuo  signor Robinetto...E' colpa mia se il tuo primo marito ti ha tradita?

Angèle.- Oh! No, è la mia! Se fossi stata più previdente...è anche per questo che ora prendo le mie precauzioni. Il miserabile! Quando penso che mi ha tradita una vita intera! E non mi sono mai accorta di nulla!...no, ma guardalo (Ribadier si siede accanto a lei sul divano) con quell'aria di prendersi gioco di me! (verso il ritratto) Scellerato! Mi hai ridicolizzata abbastanza!

Ribadier, (alzandosi).- Ecco, prenditela con lui!

(Si dirige verso destra.)

Angèle,( stesso atteggiamento.)- Ti credevi molto forte perché avevi una donna cieca...Oh! Ma aspetta...Tu mi hai tradita! Ah! Tu hai avuto delle amanti

Ribadier.- Come?

Angèle,( alzandosi).- E allora, anch'io ti tradirò, anch'io avrò degli amanti!

Ribadier.- Cosa?

Angèle.- E la conoscerai, la legge del taglione!

Ribadier.- Eh là Eh là! Angela!...Eh! Tu ti sbagli... tu dimentichi che hai cambiato ditta! Il numero 1 è liquidato!

Angèle,( sopra la poltrona).- Ah! E' vero!...che indignazione!

Ribadier.- Sì! Beh, non dovrebbe andare oltre questa indignazione...perchè non è lui, ma io quello a cui faresti qualcosa!... E' stato lui a fare bancarotta, e non è un buon motivo per mettere me in fallimento.

Angèle.- Ah! E' quel ritratto! Ogni volta che lo guardo, sento la collera salirmi fin dentro il cervello.

Ribadier.- Ah! Bene! Mettilo in soffitta, se è per questo!...Perchè lo guardi?

Angèle.- Ah! Perchè è di Bonocore..se era solo il defunto Robinetto, era già da tempo...ma un Bonocore...anche se del marito si conserva, è decorativo!...e vale anche molto…

Ribadier.- Non voglio dire, ma se deve risentirne il tuo umore, se deve essere minacciata la nostra pace, allora, vuoi che chieda al pittore Bonocore, anziano ma vivente, di fargli un ritocco...di cambiarlo un pò, ne potrebbe fare un signore del Medio Evo...il tempo cancella tante cose! Eh! Questo lo allontanerà.

Angèle.- No, voglio tenerlo così.

Ribadier.- Ah!

Angèle.- E' bene che conservi davanti ai miei occhi questo campione di fedeltà coniugale...se non altro per imparare a diffidare di te!

Ribadier.- Di me! Oh! Dio mio, ma perchè?

Angèle.- Perchè sei mio marito.

Ribadier.- Ah, ecco una buona ragione!

Angèle.- E' la migliore...Ebbene, questo ritratto è là per dirmi:"Ricordati che tutti i mariti sono degli spergiuri e degli infedeli"! Non è da recriminare, è inerente la funzione. Tutti i mariti tradiscono le mogli...è una questione di quantità...le mogli accorte vengono tradite di meno… è più difficile tradirle... ma non impossibile...

Ribadier.- Ah! Ecco che dice Robinetto dalla sua tela!

Angèle.- Esattamente! E aggiunge anche:"Guarda, ti ho tradita per bene e non te ne sei mai accorta...Mettiti in testa che tutti i tuoi mariti ti tradiranno come ti ho tradita io."

Ribadier.- Tutti i tuoi mariti?

Angèle.- Non ti fidare delle apparenze...più i mariti hanno cose di cui farsi rimproverare, più hanno cura di salvare le apparenze...non credere né ai tuoi occhi né alle tue orecchie, cerca, spulcia, sorveglia, e se non vedi niente, dici che hai almeno cercato e sii ancor più persuasa che ci sia qualcosa!

Ribadier.- No, c'è da impazzire!

Angèle, (scendendo a sinistra.)- Ecco cosa mi suggerisce il signor Rubinetto  di Bonocore.

Ribadier.- Lo butterei nel fuoco questo ritratto! Lo butterei nel fuoco.

Angèle.- Posso essere stata ridicola una volta...non lo sarò due...o almeno non per colpa mia!

Ribadier.- Ma santo cielo, perchè questo tuo signor Robinetto...

Angèle.- Non si tratta più del signor Robinetto. Ha lasciato questo mondo per un altro.

Ribadier,( con tono canzonatorio).- Ah sì!... e se potessi chiedere l'estradizione?

Angèle.- Sta bene dov'è. Ma altolà! Se lui non c'è più, tu sei ancora qui!

Ribadier.- Non è un rimprovero vero?

Angèle.- Io non scherzo. Ma sento che la lezione mi serve. A qualcosa nel bene e nel male! Ecco perché quando ti ho sposato mi sono data una regola di condotta. Mi sono detta:" tanto sei stata dolce e fiduciosa col defunto Robinetto tanto sarai severa e diffidente col defunto Ribadiere."

Ribadier.- Come, defunto Ribadiere?

Angèle.- No, scusa, Ribadiere.

Ribadier.- Ah! Alla buonora!...Briccona!...Continui, tu!

Angèle,( predendogli il braccio).- Ah! Sarai molto in gamba... se riuscirai a tradirmi!...

Ribadier.- Caspita! Come posso fare! Mi stai sempre dietro i talloni! Mi pedini!

Angèle, (alzando le spalle).- Ti pedino! Cioè a dire conosco tutti i tuoi mezzucci...tutte le tue frottole.

 Ribadier,( alzando le spalle come la moglie).- Tu conosci tutte le mie frottole?

Angèle.- Proprio così! Ho la raccolta.

(Brandisce un piccolo taccuino finemente rilegato in pelle.)

Ribadier.- Che cos'è questo?

Angèle.- Questo, è l’ elenco delle furfanterie del mio primo marito.

Ribadier.- Ah!

Angèle.- Quelle che ha fatto da vivo.

Ribadier.- Naturalmente.

Angèle.- L'accattone!...Ha avuto il cinismo di annotarle in questo taccuino, affinché i posteri non le ignorassero!...Non si accontentava di farle, doveva registrarle!...Donnaiolo!...E archivista!... Ah! questo mi ha meravigliato…mi ha fatto però capire molte cose sul suo comportamento...che molte volte era dettato solo da un principio di superiorità…come per dire: io sono più in gamba di te…ti tradisco e tu non te ne accorgi…

Ribadier.- E' stato anche così stupido da avere scritto tutto! Ci sono cose che si fanno e che non si scrivono...

Angèle.- E' un principio tuo?

Ribadier, (con avventatezza).- Ma signora mia!... Eh! No!

Angèle.- Lui! Ne ha fatto un'opera...con un indice degli argomenti...e un titolo!...C'è anche un titolo!...

(Andando verso sinistra.)

Ribadier.- Ah! C'è un...

Angèle, con un ghigno amaro.- Sì: " Le mie navi"!

Ribadier.- "Le mie navi"!

Angèle, scuotendo il libro che tiene per un angolo.- " Guida pratica per i mariti senza immaginazione", eccole le sue "navi". Ce ne sono trecentosessantacinque!...

Ribadier.- Che filibustiere! Ma è una flotta!...Trecentosessantacinque!...Quanti sono i giorni dell'anno!

Angèle.- Il che, ripartito in otto anni di matrimonio, fa una nave ogni otto giorni.

(Risale.)

Ribadier.- Come la rotta transatlantica....un corriere settimanale...

Angèle,( sedendosi sulla poltrona.)- E dire che tutto succedeva diciamo sotto i miei occhi, e non mi sono accorta di niente!

Ribadier.- Forse non avevi visto il porto.

Angèle.- Ma che importa, grazie a questo taccuino ormai ho la chiave di tutti i vostri stratagemmi...adesso non potete più abusare di me con le vostre scempiaggini, ho la raccolta completa!

Ribadier, alzando le spalle.- Oh! Tu hai la raccolta!

Si siede dall'altro lato della tavola.

Angèle.- Proprio così...Ecco, se vuoi vedere...per il tuo Consiglio d'Amministrazione...Trovato...(cercando) Amministrazione...Amministrazione...

Ribadier ( con tono beffardo.)- E' nella A.

Angèle.- Esattamente (trovando la parola) Consiglio d, apostrofo. Ecco..."Quando vado a fare una partita in allegra compagnia dico a mia moglie che ho una riunione del mio Consiglio d'Amministrazione."

Ribadier.- E poi...

Angèle.- E poi!... Sembra che quando si dice che si ha una riunione del Consiglio d'Amministrazione vuol dire che si va a fare una partita in allegra compagnia...Conosco solo il mio taccuino.

Ribadier.- Ah! E' per questo che... Ma allora, sei assurda. Ha un senso logico questo libro?... Ce l'ha un senso?

Angèle.- Sì...rabbia...rabbia...E non m'impedirà di finire di sorprenderti.

Ribadier, (alzandosi.)- Senti, lasciami in pace! Quando cominci a sragionare...

Angèle, (alzandosi).- Io sragiono! Io sragiono!

Ribadier.- Proprio così! Tu sei fuori di testa.

Angèle.- Va bene!...Ti farò vedere se sono fuori di testa...vedrai se potrai continuare a comportarti come ti comporti adesso.

Ribadier.- Io?

Angèle.- Sì!...E saprò tutto, mi capisci...tutto...perchè preferisco la certezza a questo dubbio che mi esaspera!

Ribadier( furioso)- Oh!

Angèle,( uscendo a sinistra, al primo piano).- Tutto! Tutto! Proprio tutto…

TERZA SCENA

Ribadier (solo)

Ribadier,( solo)- No!...E dire che l'ho sposata perché volevo una donna che avesse piena fiducia in me! E' colpa di quest'imbecille di Robinetto (indicando il quadro) che mi diceva sempre: Ah! Mia moglie, che donna piena di fiducia! Mai " Dove vai?", "Dove sei stato?"...Eccola qua la donna fiduciosa! Che vita è questa? E' insopportabile per un marito vedersi spiato senza tregua...sorvegliato...Soprattutto nel momento della creazione di un romanzo...(Entra Angèle) Hum! E' lei!...

QUARTA SCENA

(Angèle, Ribadiere)

Ribadier.- Ah! Di nuovo qua?

(Si siede a destra della tavola.)

Angèle, (dopo un attimo d'esitazione si dirige verso Ribadire).- Ribartolomeo, ho avuto torto, ti chiedo scusa!

Ribadier.- Oh! Sì...A che serve perdonarti, dopo cinque minuti già ricominci...come una bambina.

Angèle.- Oh! No, vedrai, faccio davvero.

Ribadier.- Oh! lo so, lo so, me l'hai sempre detto.

Angèle.- Sì, ma le altre volte non lo pensavo, mentre adesso...

Ribadier.- Tu lo pensi, ma non per molto....Insomma!...(L'abbraccia.)

Angèle, porgendogli due lettere.- Sì! Sì!... E per provarti il mio pentimento, eccoti delle lettere per te! Non voglio nemmeno leggerle!

(Scende a destra.)

Ribadier.- Oh! Come sei buona! Che sono queste lettere? "Signor Ribadier, Circolo Canottieri Posillipo". Ah! E come mai le hai tu?

Angèle.- Sono andata a prenderle al circolo!

Ribadier.- Come, sei stata al circolo?...

Angèle.- Sì, ho detto al signore che mi ha aperto:"Mio marito mi ha incaricata di andare a prendere le sue lettere, me le date?" E lui me le ha consegnate.

Ribadier.- Troppo forte! Lo acchiapperò, per permettersi di consegnare  le mie lettere a chiunque...

Angèle,( irritata, ma cercando di controllarsi.)- "Grazie per il chiunque!"... Allora una donna non può neanche andare a prendere le lettere di suo marito!

Ribadier.- No!

Angèle.- D'altronde, ti faccio notare che non le ho aperte, le tue lettere.

Ribadier.- Oh! Dio mio!

Angèle.- Tu che pensi sempre che io ti pedino...se ti pedinassi...( Ribadier alza le spalle) E allora...non le leggi?

Ribadier.- Cosa?

Angèle.-  Le lettere.

Ribadier.- Ho tempo per farlo.

Angèle.- Perchè ho tempo? Allora c'è qualcosa che non vuoi farmi vedere e devo andare via perché tu le apra e le legga!

Ribadier.- Oh! Come mi rompi! Dio santo! Come mi rompi! Sei proprio una Rompico…Rompigliona… Eccola qua, è appena  venuta a chiedermi scusa, eccola qua! (Guardando in successione le lettere). Cosa vuoi che ci sia in queste lettere, cosa?...Leggile! Non so perché dovrei nascondertele.

Angèle.- Ah!

Ribadier,( in disparte, andando verso destra).- Non alcuna importanza, ne ho visto la scrittura.

(Si siede sul divano.)

Angèle,( leggendo).- Mio caro collega, non ho dimenticato i trecento euro che ti devo, e se ti scrivo è perchè ci tengo a sdebitarmi...

Ribadier.- Ecco, vedi, è un collega che mi restituisce trecento euro.

Angèle, (continuando).- "Prestami dunque duecento euro, farà cifra tonda…cinquecento che ti restituirò il primo giorno del prossimo mese, quando riceverò le pigioni dei miei inquilini..."

Ribadier.- Ah! bene, più spesso, per esempio!

Angèle.- Mi congratulo per come capisci gli investimenti.

Ribadier.- Oh!

Angèle,( prendendo l'altra lettera).- E questa, una grafia più elegante (Girando la busta) con questo motto un pò arrogante:" Chi mi prende mi è fedele".

Ribadier,( alzandosi e prendendo con slancio la lettera.)- "Chi mi prende mi è fedele!"... C'è scritto questo?

Angèle.- Non direste che è una donna?

Ribadier.- Non capisco...(Aprendo la lettera) "Signor...ehu.." Ah! Bene, è gentile, Signora/e...(Leggendo)  di fronte al successo ottenuto dalla nostra recente invenzione "La bananina", è nostro compito consigliarvi questo grazioso apparecchio massaggiatore tuttofare. E' a buon diritto che abbiamo adottato come motto per lui "Chi mi prende mi è fedele". Il suo impiego facile, il suo prezzo modico insieme alla sua forma elegante ne fanno un vero gingillo di lusso, e affermano in modo lampante la sua superiorità rispetto all'apparecchio del dottor Contraffatto, fino ad oggi preferito...(Parlato) Tieni, eccola, la tua donna!

Angèle.- Eh!

Ribadier.- Se è solo lei che mi distoglie dai miei doveri!

Angèle.- Potevo immaginare che un simile motto "Chi mi prende mi è fedele" si riferiva a questo!

Ribadier.- Ebbene! Ecco invece è proprio così! Tu cominci ad accusarmi e poi ti accorgi che i tuoi sospetti non hanno alcun motivo d'esistere! No, ma dà proprio fastidio alla fine!...Che tu trova una doppio senso a tutto quello che faccio! Che io non possa nemmeno più dire alla cuoca: vorrei mangiare della fesa di vitello, stasera...senza che tu t'immagini che voglia dire voglio passare la notte con lei! E' insopportabile! Allora ti dico che con questo sistema tu mi farai andare via di casa, se vuoi saperlo!

Angèle.- Tu lasceresti la casa...

Ribadier.- Proprio così...Ho la mia famiglia in provincia. Me ne andrò...tornerò da mia madre...nella sua villa stupenda di Sorrento, nella vicinanze della casa sul mare di Torquato Tasso…

(Si siede a destra, sul divano.)

Angèle.- tu non farai questo.

Ribadier.- Sì!

Angèle.-.Ti chiedo scusa!...

Ribadier.- Ancora!

Angèle. Ho sbagliato a sospettare.

Ribadier, (come un bambino imbronciato).- Ah, sì?...

Angèle, (sedendosi a destra della tavola).- Avrei dovuto riflettere...aspettare prima di accusarti...

Ribadier.- Te ne rendi conto!

Angèle.- Ma quello che mi ha resa diffidente è l'esempio di Robinetto che ho sempre qui, davanti agli occhi.

Ribadier, (alzandosi e andando a sedersi sul bracciolo del divano, vicino ad Angela).- Ma tu capisci, cara mia, che ti metti proprio su una strada sbagliata...col tuo taccuino...postumo, ma, pur ammettendo che io abbia l'idea di tradirti, credi che mi serva di questi vecchi trucchi...No! Almeno permettimi di essere originale! Non sono uno delle pochade francesi io, dei vaudeville…! Non ho bisogno delle idee altrui per fare nuove avventure! (canta) Non sarà un’ avventura…

Angèle.- Nooo, ma certo, tu non ne fai proprio di nuove avventure...tu non sei un avventuriero. Non  cercare di suonare il  clarinetto, caro…perché io potrei suonare la chitarra….

Ribadier.- Tu non ti convinci mai che io non suono il clarinetto senza di te…senza la mia bella mogliettina …...Però…è vero…alla fine finirai per farmi nascere il gusto per la musica clarinettistica! E allora suonerò eccome il clarinetto nei circoli musicali …fuori casa insomma…

Angèle.- Oh! Oh!

Angèle.- Ma signora mia…

Angèle.- Vediamo un pò, Ribartolomeo! In tutto questo c'è molta colpa da parte tua: se io avessi sentito che mi amavi veramente forse non avrei avuto simili idee.

Ribadier.- Non ti amo, io! Non ti amo????

Angèle.- Oh! Non come i primi tempi...se credi che una donna si sbagli...Ci sono giorni che non mi dici neanche buonasera...

Ribadier.-Oh!

Angèle.- Un tempo me lo dicevi anche due volte..non va, non mi ami più come prima.

Ribadier.- Ma sì! Ma sì! Solo discussioni continue, che vuoi, questo fa sfumare ogni  tenerezza! E' logico, no? Qualsiasi manifestazione esige un impegno nervoso. E allora, dato che abbiamo solo un certo capitale quotidiano, se lo spendiamo da un lato, non lo spendiamo dall'altro. Tu mi fai una scenata...il mio budget è consumato..e io mi riposo!...

Angèle.- Debbo credere che io sia più ricca di te?

Ribadier.- Forse sì, ma io sono come un signore che ha solo venti euro da spendere al giorno, se  nella sua giornata compra venti euro di sfizi ... avrà voglia di fare altro ma non avrà più un soldo quando vorrà pagarsi la cena.

Angèle.- Potrà andare a cenare … da un’ altra parte…(allusiva) in un’ altra casa…da un’ altra cuoca…

Ribadier.- Ah! Sì...

Angèle,( battendo i piedi mentre piagnucola come un bambino).- Non voglio che vai a cenare da un’ altra parte…devi cenare da me… e solo da me…mi capisci…capito mi hai?

Ribadier.- Ma no, non  volevo dire questo...

Angèle,( alzandosi).- Voglio che ceni con me!  Io ho tante pappe buone...se nessuno le mangia vanno a male...marciscono...le vuoi vedere? Assaggiare?

Ribadier.- Sì, qui, sì! Solo organizzati bene per non togliermi l'appetito!

Angèle.- Sì, d'accordo...allora..ti bacio.

Ribadier.- Baciami!... E non ricominciamo più!

Angèle.- Promesso!...

(Si dirige verso sinistra.)

Ribadier( in disparte)- E credete che questo la cambierà?...Neanche per un attimo!...

QUINTA SCENA

Gli stessi, Sophie

Ribadier, (vedendo Sophie che entra a destra, primo piano.)- Che c'è, Sophie?

Sophie.- Niente, signore.

Ribadier, ( alzandosi e salendo a destra).- Ah! Beh!...

Angèle.- Che volete. Sophie?

Sophie.- E' una comunicazione per il signore, signora!

Angèle.- Ah bene! Datela al signore.

Sophie.- Come la signora mi aveva ordinato...

Angèle.- Bene!...Ho cambiato idea...

(Esce a sinistra, primo piano.)

SESTA SCENA

Ribadier, Sophie

Ribadier.- Allora, Sophie, che c'è?

Sophie.- E'...è una comunicazione per voi signore.

Ribadier,( preoccupato, prende la lettera.)- Per me?...

Una lettera per me!...(leggendo) "Azioni telecomunicazioni in ribasso"... Ah! Non è niente!... Ouf! Ho avuto paura!....(A Sophie) Ah! Questo poi, signorina, com'è possibile che voi consegnate alla signora la posta indirizzata a me?

Sophie.- Il fatto è, signore, non so come dirvi signore...ho promesso alla signora...la signora mi ha ordinato...

Ribadier.- He! Perfetto!... forse vi ha pure dato del denaro per questo!

Sophie.- He! Il signore lo sa?

Ribadier.- Cosa? E' vero?

Sophie.- Oh, senza quello, signore...

Ribadier.- E quanto vi ha dato la signora?

Sophie.- Venti euro, signore!

Ribadier.- Non vi vergognate?... In quale casa avete mai visto una domestica ricevere denaro per...E' vergognoso!...Prendete, ecco trenta euro..

Sophie.- He?

Ribadier.- Restituite alla signora i suoi venti euro e, le prossime volte, mi consegnate tutto...e, possibilmente, quando la signora non c'è...

Sophie.- Ah! Ma certo, signore, d’accordo!...

Ribadier.- Bene! Andate!

Sophie, risalendo.- Certo, signore. (Scendendo). Se il signore volesse anche arrivare a quaranta euro...gli restituirò le lettere della signora.

Ribadier.- Cosa? Voi volete...? (Suonano) Su aprite, suonano!

Sophie.- Sì, signore.

(Si dirige verso la porta in fondo.)

Ribadier.- Se è per me, dite di attendere, ho una lettera da scrivere! Forza! ( Sofia Esce). E' una fortuna che abbia scoperto il complotto in tempo...Sarebbe potuta capitare qualche lettera tra le mani di mia moglie...E' veramente una fortuna!...

SETTIMA SCENA

Sophie, Tommaso

Sophie.- Entrate, signore.

Thommereux.- Dio! Che emozione!...E' proprio vero che quando ci si allontana dalle persone solo allora ci si accorge della loro assenza!... (A Sophie) Andate ad avvisare la vostra padrona.

Sophie.- E chi dovrei annunciare alla signora?

Thommereux.- Tommaso Tommella. (Passando a destra) O no! Piuttosto annunciate "Un amico, di ritorno dal Brasile".

(Scende)

Sophie,( scendendo.)- Dal Brasile... Dev'essere  molto lontano...

Thommereux-  Ouf! E' dall'altro capo del mondo.

Sopie.- Proprio come dicevo io.

Thommereux.- Non c'è più, il povero Robinetto?...

Sophie.- Il signor Robinetto?... Ah! Da due anni!

Thommereux.- Sì, due anni! E si dice che il tempo cancella i dispiaceri! Povero amico mio, sono due anni e lo piango ancora!

Sophie.- Forse lo avete saputo da poco!

Thommereux.- ...Da un quarto d'ora. Appena sceso dal treno sono corso alla vecchia casa dei Rubinetto al Corso Garibaldi…proprio vicino alla stazione Centrale...Là mi hanno informato della perdita del mio caro amico...un amico che amavo come un fratello...Ho chiesto l'indirizzo della vedova ed eccomi qua...Ah! E' stato un colpo per me!

(Sophie, con un sospiro di compiacimento.)- Ah!...

Thommereux, (anche lui sospirando)- Ah! E qui… adesso?

Sophie.- Qui? Oh! Ci siamo abituati...

Thommereux, (guardando il quadro).- Eccolo, come l'ho conosciuto...E' proprio lui! Più bello, ma è lui!

Sophie.- Vado ad avvisare la signora.

Thommereux.- Sì, andate!

(Esce, a sinistra, primo piano.)

OTTAVA SCENA

Tommaso, poi Angela

Thommaso, (al quadro.)- Povero amico mio... Potrò finalmente sposare tua moglie adesso! Potrò prendere il tuo posto senza farti un torto... Avrei potuto occuparlo quando eri vivo, forse...ma ho preferito allontanarmi piuttosto che espormi alla tentazione di tradire un amico che amavo come un fratello...Perché ti volevo bene con tutta la forza del mio affetto... Mi avevi reso uno di quei servizi per i quali ci si lega per tutta la vita. Stavo per sposarmi...una donna affascinante che mi aveva offerto lei stessa la sua mano...Stavo per sposarmi...Tu sei venuto da me e mi hai detto:"Non sposarla! Sento che lo rimpiangeresti!" Non l'ho sposata...e tre mesi dopo lei divenne madre...Non era per amore che mi aveva offerto la sua mano...Tu mi hai sempre saputo grato del servizio che mi avevi reso! Da allora fummo in piena confidenza. " Tutto quello che è mio è tuo, -mi hai detto,- tutto, tranne mia moglie!" (In disparte) Perché escludere proprio sua moglie? Ad un amico del cuore non si vieta niente… (Al quadro) Ahimè, questo non doveva mancare..Ora posso confessartelo...Me ne innamorai pazzamente..all'improvviso...senza sapere come..era un giorno di pioggia...faceva caldo, lei aveva un bruco che le camminava sul collo...Mi dice: " Oh! Toglietemi questa bestia!" Mi avvicinai gentilmente...senza pensare... ma il suo collo era là..con dei capelli… un collo che mi faceva sfavillare gli occhi...un collo che mi sembrava lungo una lega. Allora, non ho capito più nulla...un bacio, mi è sfuggito...così mi è parso! Non mi sono reso conto!...Sentii la voce della nostra Angela in un sogno:" Oh! Non è bello quello che stiamo facendo!" Mi ha fatto paura, allora me ne sono scappato come un pazzo...il cuore che batteva... Ho subito preso una compressa d'aspirina per affrontare la situazione e, il giorno dopo, accettavo un posto di console in Brasile..Ecco Robinetto, cosa ho fatto per te...Me ne sono andato...senza girarmi indietro...fino in Brasile, perchè ero un vero amico! Mi dicevo: tu non hai alcun diritto di pensare a sua moglie finchè egli è lì...Ma non disperarti...Robinetto si dà a pericolosi bagordi, ci lascerà la pelle...Allora tu potrai riapparire, sposare sua moglie senza rimorsi... Non è più il bene di un amico che ruberai, raccoglierai la sua successione e questo si fa nelle famiglie più unite!...Ho aspettato...non ci sei più! Ed eccomi qua!

Angela-( entrando da sinistra, primo piano).- Ah sì! Chi può essere che ritorna dal Brasile?

Tommaso.- Angèle!

Angèle.- Tu! Caro Tommaso…come mai a Napoli?

Thommereux.- Ah! Angela, che gioia rivederti! ( si avvicina e l’ abbraccia forte)…Ora possiamo abbracciarci…cara Angela…ti ho sempre pensato…

Angèle.- Ma tu, amico mio, che fine hai fatto?

Thommereux.- Mi sono esiliato...perchè ti amavo...perchè ti amo sempre…

Angèle.- Zitto!

Thommereux.- Non avevo il diritto di dirtelo...Ah! Angèle, che poca cosa è la vita!

Angèle.- Perchè dici così?

Thommereux.- Per quali prove bisogna passare.  Eccolo, questo caro amico!(guarda il quadro) Povera donna!...Con quale culto conservi la sua immagine!...

Angèle( passando a destra)- He! Robinetto?...Ah! Bene! Parliamone, di lui! Era un bel tipo!

Thommereux.- Cosa?

Angèle.- Hai creduto come me che fosse un marito fedele, uno sposo modello...

Thommereux.- Mai!

Angèle.- Ah, bene! Mi ha tradita...tradita per tutta la sua vita! Ah! Ti  consiglio di non piangerlo!

Thommereux.- Angèle, quello che mi dici mi addolora...e nello stesso tempo mi rapisce di gioia...

Angèle.- Perchè?

Thommereux.- Perchè. se è così, posso essere certo che non soffrirò al suo ricordo...perché se mai farai un confronto non potrà essere che a mio vantaggio.

Angèle.- Come! Ma a che proposito?

Thommereux.- A che proposito? Ma a proposito che non ci sono più ostacoli tra di noi! Che ti amo e che vengo a dirti:sposiamoci!

Angèle.- Che? Noi? (Scoppiando a ridere) Ah! Ah! Ah! Povero caro …amico mio!

Thommereux.- Che c'è?

Angèle.- Sposarmi, a te! C'è solo un piccolo problema!

Thommereux.- Lo supererò!

Angèle.- Mio marito!

Thommereux.- Cosa?

Angèle.- Mi sono risposata, povero amico mio!

Thommereux.- Suvvia! E' una prova, vero? Non mi avrai mai fatto questo!

Angèle.- L'ho fatto.

Thommereux.- Non credo neanche a una parola!

(Voce di Ribadier a destra.)

Angèle.- Va bene! Lo chiederete a mio marito stesso, perché eccolo!

NONA SCENA

Gli stessi, Ribadier

Ribadier.- Ah! Chi c'è qui?

Thommereux, (passando al centro).- Ribadier!

Ribadier.- Tommaso! Tu, a Napoli!( o a Brindisi)

Thommereux.- E' Ribadier!

Ribadier.- E allora, che hai?

Thommereux.- Niente, niente... E stai bene, dall'altra volta?

Ribadier.- L'altra volta!... Ah! No, la chiama l'altra volta! Sono tre anni che non lo vedo!...A proposito, hai saputo che sono sposato? Ecco mia moglie! Lascia che te la presenti...

Angèle.- Oh! E' inutile... Il signor Tommaso non è uno sconosciuto per me, abbiamo avuto a volte l'occasione di vederlo in passato.

Ribadier.- Ah! Sotto...sotto il primo regime? Il primo marito…

Thommereux.- Sì, al tempo di quel povero Robinetto...Eccolo quel povero amico...Chi l'avrebbe mai creduto...così pieno di vita! Ah! I miei buoni amici!

Ribadier e Angèle, (imbarazzati).- Sì, sì!...

Thommereux.- Lui, così pieno di salute, quando penso che...(In disparte) Non sono nell'elenco!

Ribadier.- Ed eccoti definitivamente a Napoli?...Non torni più in Brasile, immagino...

Thommereux.- Oh! Sì!..

Ribadier.- Come, sì! Che idea!

Thommereux.- Ho provato una tale delusione, quando sono arrivato, che la cosa migliore che possa fare ora è andarmene…ritornare dalle brasiliane… e pensare al mio amore…mentre sono con loro…Forse mi sposerò una brasiliana…sono stupende… hanno un corpo….un fondo schiena e delle tett…un petto magnifico…poi sanno fare tutto…peccato che io amavo una napoletana che si è dimenticata di me…

Ribadier.- Suvvia! Delusioni...che motivi sono...queste storie di donne...un'infedele che ti avrà dimenticato...

Thommereux.- Oh! Lei non è mai stata niente per me!

Ribadier.- E allora! Niente è perduto! Aspetta! Verrà il tuo turno!... Te lo prometto.

Thommereux.- Ma questo non dipende da te!

Ribadier.- Peccato! Sarebbe stato facile!

Thommereux.- Bravo amico, bravo!

Angèle,( in disparte.)- I mariti a volte fanno certe proposte infelici!

Ribadier.- Nell'attesa, ci prendiamo cura di te! Dove sono i tuoi bagagli?

Thommereux.- I miei bagagli? Ma all'Hotel  Excelsior dove sono arrivato…

Ribadier.- Perfetto! Vado a farli prendere e ti sistemiamo qui!

Angèle e Thommereux- Cosa!

Ribadier.- Ho un intero padiglione a tua disposizione in giardino.

Thommereux.- Ma non soffrirò...

Ribadier.- Lascia perdere!

(Risale a sinistra.)

Angèle, (in disparte).- E' pazzo a ospitarlo! ( Ad alta voce) Ma non ci pensi che non è abitabile?

Ribadier.- Ma sì, per lui non ha importanza! ( A Tommaso) Ecco che c'è: è pieno di scarafaggi!

Thommereux.- Ah!

Ribadier.- E questo m'impedisce di fittarlo...Perchè a un estraneo naturalmente... Ma a un amico.. è dovuto! Per te fa lo stesso, no? Non saranno dei poveri scarafaggi napoletani a impressionare un uomo che viene dal Brasile

Thommereux.- Oh! La! La!... Nel Brasile gli scarafaggi sono enormi...

Ribadier e Angèle.- Enormi!

Thommereux.- Che sono anche certi scarafaggi molto lunghi !

Ribadier.- Ma guarda! Convivono con scarafaggi enormi... Immagina delle aragoste che camminano nella tua camera!

Angèle.- Che orrore!

Ribadier.- Vuol dire che ti sentirai circondato da bestioline in questo padiglione!

Thommereux.- Ma no, ti assicuro che sarebbe poca cosa.

Ribadier.- Per niente, per niente... Non posso pensare di fittarla finchè è in questo stato, ma è col cuore...! ( Risalendo) Andiamo, vado a dare ordini...

Thommereux.- Ti assicuro, Ribartolomeo…posso Chiamarti Bartolomeo...

Ribadier.- Sì! sì!

Esce in fondo.

DECIMA SCENA

Tommaso, Angèle

Tommaso.- Veramente non oso accettare l'offerta di Ribadier.

Angèle, (seduta sul divano a destra.)- Hai ragione! E ti prego di non accettarla!

Thommereux.- Perchè?

Angèle.- Perchè dopo tutto quello che mi hai detto poco fa...dopo le tue confessioni con parole velate, là, davanti a mio marito... dopo quello che è successo tra di noi, insomma!...

Thommereux.- Ma non è mai successo niente!...almeno eccetto quel bacio…e qualche carezza…

Angèle.- Giustamente, se fosse successo qualcosa di serio, ma per fortuna non è accaduto… quel che è fatto è fatto! Non si può far altro che lasciar correre… Ma poiché non c’è stato niente d’ importante…poiché siamo usciti intatti entrambi da un momento di debolezza…Alludo alla giornata di pioggia, ricordi?…

Thommereux.- Oh! Sì! Persi la testa! Spesso rimpiango d’ essere fuggito…a volte è meglio avere sensi di colpa, rimorsi…piuttosto che rimpianti…maledico la mia  sfiga…sfuga…fuga… la mia timidezza…

Angèle.- E’ la tua timidezza che mi ha salvata!

Thommereux.- Quanti rimpianti!  Ma ora le cose sono diverse…Non sono l’ amico del cuore del tuo nuovo marito…

Angèle.- E’ inutile ora che continuiamo a vivere l’uno vicino all’altra! Questo contatto ogni giorno non potrebbe che causare una costrizione per me, una esasperazione dei tuoi sentimenti per te!

Thommereux.- Così, dato che hai sposato Ribadier invece di aspettarmi, pur sapendo che ti amavo, devo allontanarmi, esiliarmi…Non solo la donna non può essere mia, ma mi è anche vietato di vederla!

Angèle.- E’ per il tuo bene!  Per il nostro bene… in un momento di debolezza…

Thommereux.- Dici pure che è per il bene di Ribadier! Ecco l’uomo per il quale sono costretto a sacrificarmi… Ma insomma, l’amavi per averlo sposato?

Angèle.- Non più di tanto!

Thommereux, (sedendosi su una sedia vicino a lei).- Ah bene! E allora perché?

Angèle.- Non potevo restare vedova…è una posizione fallace…un periodo transitorio…Ribadier mi sembrava innamorato…

Thommereux,( con un riso amaro).- Ah!

Angèle.- Aggiungete a questo il suo nome: Ribadier!

Thommereux.- Ah! Bene, se è per chiamarsi Ribadier!

Angèle.- Lo è tanto…Ribadier, Robinetto…Stessa iniziale…alcun bisogno  di far smarcare la mia biancheria né la mia argenteria!

Thommereux, alzandosi.- Ma questo è..un matrimonio di convenienza! Io conoscevo il matrimonio d’amore, il matrimonio di calcolo, ma questo matrimonio no!… Che si sposi un uomo perché ha dei bei baffi, o porta bene il vestito, lo capisco ancora…Ma che sia per non smarcare il corredo! Ah! No! Questo è il colmo!

Angèle.- Su, calmati!

Thommereux.- Ma io avrei pagato la smarcatura, io!… Avrei pagato la smarcatura!  E anche la rimarcatura con la T di Tommaso Tommella al posto della R di  Robinetto

Angèle.- Ma dato che adesso io lo amo, tutto è a posto!

Thommereux.- L’ami! E lo dici a me! La signora non è soddisfatta della ferita che mi ha procurato, deve affondare le unghie!

Angèle, (alzandosi.)- Ti rendi conto che devi andare via!

Thommereux.- Domattina.

Angèle.- Bene!

Thommereux.- Che viaggio per venire a trascorrere una serata a Napoli!…

Angèle.- Quanto a mio marito, troverai una scusa per giustificare la tua partenza anticipata…E adesso, addio amico mio, addio per sempre!

(Si dirige verso la sua camera passando al di sopra di Thommereux.)

Thommereux.- Addio! (Chiamandola) Angèle, almeno promettimi una cosa… Nessuno è eterno quaggiù…Ribadier ed io possiamo scomparire da un giorno all’altro…

Angèle.- Oh!

Thommereux.- Semmai questa disgrazia accadesse a uno di noi, promettimi di scrivermi subito: “ Vieni, sono libera”.

Angèle.- Taci! Vuoi fare a meno di parlare di queste cose…

Thommereux.- Sì, ma, ci conto, vero?

Angèle.- Addio!

(Esce a sinistra, primo piano.)

SCENA UNDICESIMA

Thommereux, poi Ribadier

Thommereux, solo.- Addio!… Non mi dice nemmeno arrivederci!… Ah! Ha ragione, devo raggiungere al più presto il Brasile! Che io ritorni ai miei scarafaggi! Non ho niente da sperare qui! Lei ama suo marito e gli sarà fedele!

Ribadier,( entrando dal fondo.)- Toh! Mia moglie non è più qui?

Thommereux.- No! Mi ha appena lasciato!

Ribadier.- Bene, tutto a posto, ho ordinato di sistemare il padiglione!

Thommereux.- No, veramente è inutile!…Lasciami andare!

Ribadier.- Ma suvvia! Credevo ci fossimo intesi…Ah! Non sei un  allegrone, tu!

Thommereux.- No! Che vuoi!

Ribadier.- Va bene! Ci prendiamo l’impegno di rallegrarti

Thommereux.- Niente può più rallegrarmi!

Ribadier.- A Napoli, come puoi dire questo? Napoli la città dell’allegria…dell’ amore…

Thommereux.- Napoli mi è diventata odiosa!

Ribadier.- Insomma, non sono una compagnia divertente?

Thommereux.- Sì, ma…

Ribadier.- E mia moglie non è affascinante?

Thommereux, (sbadatamente).- Non c’è niente da fare!

Ribadier.- Che dici?

Thommereux, riprendendosi.- Cosa!…Hu!…Non c’è niente da fare per me a Napoli! (In disparte) Caspita! Non pensavo di parlare a suo marito! ( Ad alta voce, prendendo dalla tavola bastone e cappello) Ti dico che voglio andarmene, ecco…! Voglio tornare in Brasile!

Ribadier, (prendendogli il bastone e il cappello.)- Ah! Al diavolo! Mi stai scocciando! Tu resterai qui! Che diamine, non si può essere così stupidi per una donna !… ( Va a mettere tutto a posto in fondo vicino alla finestra) Se credi che è un modo per raggiungere il tuo scopo!… Invece di disperarti, attacca! Forza! Lei non verrà a cercarti nel tuo angolino.

Thommereux.- Lei non verrà a cercarmi affatto!

Ribadier.- Ecco, è quello che ti dico… Tu non sai niente delle donne, tu, vuoi darmi la tua procura?… No, solo per farti vedere!…Vedrai come conduco una campagna…mi abbocco con la signora, la studio, la tasto…

Thommereux,( con superba indignazione).- Non dire che la tasti!

Ribadire.- La tasto! Io tasto il terreno!… Che hai capito!… Trovo il difetto della corazza e te la tolgo a tambur battente!…

Thommereux.- Ah! Ma stai zitto ! Stai zitto!

Ribadire.- No, ma dimmi subito che non ti fidi di me, che hai paura che ti soffi la tua Dulcinea!

Thommereux.- Io, tu, oh!

Ribadier.- Ti assicuro che non è mia abitudine! Sei anni fa ti ho sostituito al fianco di Mariolina De falco, è vero…Ma Mariolina è una burlona! Una simpaticona tutto pepe…

Thommereux.- Mi hai soppiantato, tu?

Ribadier.- Come, non lo sapevi?

Thommereux.- Non me l’hai mai detto!

Ribadier.- Ah! Io credevo…lo sapessi

Thommereux.- Ah! Ma  questa è stata una cattiveria!

Ribadier.- Che t’importa, tu non stai più con lei!

Thommereux.- Ma guarda! Questa confessione non mi è  piaciuta! Che cosa diresti se dopo aver bevuto un buon bicchiere ti venissero a dire: “ Beh, ora posso confessarvelo, il domestico ci aveva sputato dentro!” Puoi anche aver finito di berlo, è disgustoso!

Ribadier.- Oh! Bene, ti ringrazio del confronto!

Thommereux.- E’ per dire… ( In disparte) Ah! Ma tu m’invadevi il campo!…Ah! Bene, se posso…

Ribadier.- Allora, d’accordo, mi dai la tua procura?

Thommereux.- Ma sei pazzo? Prima di tutto, tu sei sposato! Quando si è sposati ci si occupa del proprio ménage e di nient’altro!

Ribadier.- Napoleone dettava a due segretari per volta!

Thommereux.- Sì, ma tu non sei Napoleone, tu!… Ah questa!…Ma la signora Ribadier…Angela non è gelosa?

Ribadier.- Non è gelosa! Lei! Ah! Dio santo, sentitelo! L’avrà creata lei la gelosia! Ah! E’ tanto gentile, ma a volte mi rende la vita insopportabile.Mi controlla sempre…

Thommereux.- Allora, tu non sei felice?

Ribadier.- Oh! In verità, non sempre!

Thommereux, in disparte.- Non è felice! E’ vero che la sfortuna degli uni fa la fortuna degli altri!…

Ribadier.- E dire che una volta aveva tanta fiducia…credeva a tutto…alla fine, dato che un tempo andavi da loro, Robinetto ha dovuto dirtelo…sai che la tradiva continuamente..

Thommereux. -Molto spesso!

Ribadier.-  Dio solo sa quante gliene ha fatte e di tutti i colori! Quando io dico:” gliele ha fatte vedere”, gliele ha fatte e non fatte vedere! Ah! Ebbene sì, quell’imbecille di Robinetto…

Thommereux.- Non chiamarlo imbecille! Io gli volevo bene come un fratello!

Ribadier.- Va bene! Non dirò “imbecille”, dirò “tuo fratello”.

Thommereux.- Esatto!

Ribadier.- E’ bastato che “tuo fratello” Robinetto lasciasse tra le sue carte un inventario di tutti i trucchetti che utilizzava per tradire sua moglie!

Thommereux.- E allora?

Ribadier.- Eh! Allora… questo ha aperto gli occhi di Angèle sul conto di Robinetto e di tutti i mariti in generale! E quel che c’è di più terribile, è che se scoprisse mai qualcosa, la conosco, è una donna vendicativa, non me lo perdonerebbe!

Thommereux (in disparte)- Senti! Senti!…

Ribadier.- Sarebbe capace d’infliggermi la pena del taglione!

Thommereux,( in disparte, ridendo sotto i baffi).- Mi ha detto tutto questo, a me! Sì. Non puoi ingannarla!

Ribadier.- Oh! Non arriverò a dire questo! Ma ho bisogno di precauzioni… Proprio in questo momento, ho un piccolo romanzo in corso. Una piccola avventura…così per trascorrere il tempo…la vita è breve…non bisogna crearsi possibili rimpianti…

Thommereu( in disparte)- Bene! Bene!

Ribadier.- La moglie di un commerciante di alcolici, di vini! Una bruna affascinante! Una maggiorata! Sapessi…formosa e burrosa, mozzarelle, provoloni…frutta fresca… proprio una tentazione…

Thommereux.-  E come inganni la sorveglianza di tua moglie, dato che è iniziata a tutti gli stratagemmi? A tutti i trucchi…

Ribadier.- Io non inganno la sua sorveglianza, la eludo, la sua sorveglianza…

Thommereux.- Ma bravo…

Ribadier.- Ah! Ecco! Ho il mio sistema che non somiglia a nessuno dei trucchi sventagliati da Robinetto. Lui aveva dei modi da dilettante. I miei sono scientifici.

Thommereux.- Non capisco!

Ribadier.- Alla mia prossima esperienza ti convocherò!

Thommereux.- Con piacere!

Ribadier.- Ma per questo, c’è bisogno che tu resti, che non ritorni subito in Brasile!

Thommereux.- D’accordo!

Ribadier.- Finalmente! Era ora!

Thommereux, in disparte.- Oh! Sì, io resto! Lo credo bene che resto e Angèle non avrà niente da rimproverarmi, è suo marito che mi usa violenza!

SCENA DODICESIMA

Gli stessi, Sophie

Sophie,( entrando dal fondo).- Il padiglione è pronto!

Ribadier, a Thommereux.- Ah! Bene, è pronto. Se vuoi vedere il tuo alloggio?

Thommereux.- Ah! Volentieri! Ne approfitterò per lavarmi un pò le mani.

Ribadier.- Ti porta Sophie!

Sophie.- Sì, signore! (Presentando una lettera a Ribadier) Ecco una lettera arrivata dal Circolo per il signore,  un fattorino l’ha appena portata.

Ribadier.- Grazie!

Sophie.- Faccio notare al signore che la consegno a lui stesso!

Ribadier(beffardo).- Avrei potuto dubitarne se non me l’aveste detto!

Sophie, a Thommereux.- Se il signore vuole seguirmi…

Thommereux.- A più tardi.

Ribadier.- Sì!

Uscita di Sophie e Thommereux, dal fondo.

SCENA TREDICESIMA

Ribadier, poi Angèle

Ribadier, solo.- Vediamo un po’! (Aprendo la lettera) Teresa Saponetta! E’ sua! Oh! Se questa lettera fosse capitata nelle mani di mia moglie! Si sta sempre sui bordi dei precipizi nella vita! (Leggendo) “Bambolotto” (Sorridendo) “Bambolotto”…sono io! “Bambolotto, mio marito è stato chiamato all’improvviso in Puglia per dell’ uva appena scaricata, sono libera stasera, ho dato libertà ai domestici, ti aspetto alle nove!” (Guardando l’orologio) Accidenti! Le nove! Sono le otto e mezza, non ho tempo da perdere! ( Vedendo Angèle che entra) Mia moglie! Arriva al momento giusto! ( Allontana la poltrona dalla tavola) Ho solo il tempo per ricorrere agli estremi rimedi!

Angèle,( uscendo dalla sua camera con un cesto per il cucito che posa sul tavolo).- Il tuo amico se n’è andato?

Ribadier.- Sì, è andato nel padiglione! Ma non mi guardi… sei sempre arrabbiata con me?

Angèle.- Io? Oh! No… lo so bene che non mi tradisci.

Ribadier.- Ma guardami negli occhi allora! Così, le mani nelle mani! ( Le prende le  mani) Ho l’aria di un marito che ti tradisce? Ti guarderei così se t’ingannassi? Ma non vuoi allora che ti ami?

Angèle,( con gli occhi che diventano fissi per effetto della suggestione ipnotica e ricadendo sulla poltrona.)

-E’ vero?…Tu m’ami?…  Ribadier.- Ma sì…  anche io ti amo…

RIb- ( le prende le mani, le accarezza, le bacia  poi ) LE TUE MANI SONO CALDE…MOLTO CALDE…SI STANNO RISCALDANDO sEMPRE DI PIU’ …IL TUO CORPO SI RISCALDA…TU  TI STAI ADDORMENTANDO…DEVI DORMIRE…DORMI…DORMI…te lo ordino…ti sveglierai solo quando te lo dirò io…SOLO QUANDO TE LO DIRO’ IO…..(Vedendo Angèle addormentata) Ecco fatto! ( Con enfasi verso il pubblico, mostrando Angèle) Il  magnifico sistema Ribadier! (rivolgendosi al ritratto) Questo sistema non è nella tua raccolta, vecchio mio…

SCENA QUATTORDICESIMA

Gli stessi, Thommereux

Thommereux, entrando dal fondo.- Ah! Caro mio, starò molto bene laggiù…

Ribadier.- Ah! Tanto meglio! (Andando a prendere il cappello sul mobile a destra) Io esco! Tu scendi con me?

Thommereux.- Io… (Scorgendo Angèle addormentata) Ah! Dio mio, Angèle…tua moglie…dorme

Ribadier.-Perchè non fai attenzione! Parla sottovoce…

Thommereux.- Ma guarda! Che cos’ha?

Ribadier.- Ebbene ( con enfasi) E’ il sistema Ribadier!

Thommereux.- Cosa?

Ribadier.- Lei dormirà così durante la mia assenza e quando ritornerò si sveglierà, come nulla fosse accaduto.(Va a chiudere la porta di destra a doppia mandata, poi quella di sinistra.)

Thommereux.- Ah! Il furfante ! (Vedendo le manovre di Ribadier) Ma che fai ?

Ribadier.- Beh, chiudo a causa dei domestici…e poi abbasso la lampada per non attirare l’attenzione da fuori! ( Abbassa la lampada. Si vede un chiarore di luna magnifico) Su, vieni!

Thommereux.- Eccomi! Eccomi! (Risale. Vedendo Ribadier che l’aspetta sul ciglio della porta) Chiudi anche questa così?

Ribadier.- Certo! Ancora di più!

Thommereux( in disparte).- Diamine! ( Subito) Ah!

(Corre alla finestra)

Ribadier.- Ma dove vai?

Thommereux.- Vado a prendere il bastone che hai lasciato là!

(Prende il suo bastone e allo stesso tempo fa girare la spagnoletta della finestra che è aperta.)

Ribadier.- Allora vieni?

Thommereux.- Eccomi! Eccomi!…( Al pubblico) Dopo tutto, non è che un amico, non gli voglio bene come un fratello!

(Escono, la porta in fondo si richiude, si sente il rumore del doppio giro di chiave nella serratura e cade il sipario.)

SIPARIO   (pag 22)

ATTO SECONDO

Stesso scenario del primo atto

SCENA PRIMA

Angèle, Gustavo

All’alzata del sipario, Angèle, sempre addormentata, è nella posizione in cui l’abbiamo lasciata alla fine del primo atto. La lampada è sempre abbassata. All’improvviso sulla finestra illuminata dal chiaro di luna, si vede delinearsi una sagoma e appare Gustavo

Gusman, apre la finestra a due battenti e si poggia da fuori sulla balaustra.- Sofia non ha dimenticato! Ha lasciato la finestra socchiusa…d’altronde, quando si tratta d’amore, una donna non dimentica mai! Ora si tratta di scavalcare! Su!…( Scavalca la balaustra e s’impiglia) Oh! Beh! C’è qualcosa che si è strappato…mi sono impigliato!… Oh! Bene, se c’è uno strappo…con un buon rammendo!…Caspita! E’ buio qua!… Eppure la lampada non è completamente spenta…(Si dirige verso la lampada senza vedere la poltrona dove dorme Angèle e la urta) Oh! ( Tasta e la mano si posa sul volto di Angèle) Che cos’è questo?…Ho toccato qualcosa di caldo…Ah! Dio mio…Forse è il cane che si è infilato nel salone…( Andandosene in punta di piedi)..Ah! bene, sono fortunato che non mi ha morso…

Esce a destra, primo piano. La scena resta vuota un attimo poi si scorge Tommaso che si presenta con la sua sagoma sulla finestra.

SCENA  SECONDA

TOM- Come mai la finestra è spalancata! L’ avevo lasciata socchiusa! Sarà stato un colpo di vento! Sia quel che sia, non c’è tempo da perdere(scavalca la finestra) Santo cielo, ho il cuore che batte molto forte! Coraggio Tom!( suonano le nove) Come sono emozionato! Mi sembra di essere Romeo…(alza lo stoppino della lampada e ritornando a centro scena tra la poltrona e il tavolo si ferma a contemplare Angela).

Se Ribadier mi vedesse certamente andrebbe in bestia perché gli sto facendo un tiro mancino. Mi ospita e io gli porto via la moglie. Ma che mi importa. No! No! Non c’è amico che tenga! (appoggia la lampada sul tavolo). Se anche torna Ribadier, gli dirò chiaro in faccia: Volevo tua moglie! (cade ai piedi di Angela) Oh !...Angela!...Angelo mio! Non scacciarmi! (tra sé) Che bestia sono! Come può sentirmi se dorme! (chiamando) Angela! Angela! ( la scuote leggermente e poi più forte) Come posso farle una dichiarazione se non si sveglia. Angela… Angela…Accidenti…, dorme come un ghiro! Non si sveglierebbe neanche con un colpo di pistola: Oh che bestia!! Ribadier mi ha detto come fa a svegliarla! Le prendo la mano…l’ accarezzo, la bacio e poi ella si sveglia senza né vedere né conoscere. Ecco il sistema: …(soffia sulla fronte di Angela)…fff..Angela…ffff- Svegliati…dolce Angela…svegliati dolcemente…

ANG- Dove sono! Oh mio Dio ! Stavo di nuovo dormendo?

TOM- (ai suoi piedi)Angela…Angelo mio!!!

ANG- (respingendolo) Tu qua?

TOM- Io si…sono io! Sarò colpevole ma al diavolo i pregiudizi…Io ti amo…ti amo..!

ANG-(alzandosi) Ma sei pazzo! Mio marito dov’è? (si sposta a ds)

TOM- Calmati Angela, il cielo ci aiuta; tuo marito non c’è.

ANG- Non c’è?? E dove è andato?

TOM- Dal tabaccaio, era senza sigari…

ANG- Per amore di Dio alzati, può tornare da un momento all’ altro. Il tabaccaio è qui all’ angolo.

TOM- No stai tranquilla. Avremo tutto il tempo perché tuo marito è andato a comprare i sigari al centro. Il tabaccaio all’ angolo non li ha di suo gusto… Oh.. Angela…ti supplico…Ascoltami! E’ meglio avere rimorsi che rimpianti…Amiamoci….!!!

ANG- Tu hai perso la testa!

TOM- Avrò perso la testa siii, ma ti amo e anche tu mi ami…

ANG- Ma io non ti amo affatto…sarebbe soltanto piacere…

TOM- Hai detto niente…!!!. Molto piacere…..tanto piacere… per me va bene anche così Angela( la prende tra le braccia). Mi accontento del solo piacere…

ANG-( liberandosi e andando a sx) Lasciami..Tom, non voglio…E’ infame ciò che stai facendo…!

TOM -Sarà infame..ma è umano ( la prende di nuovo tra le braccia)…

ANG- Lasciami…Non ti sembra di comportarti da vigliacco?

TOM- Si certo ci ho pensato…1-10-20 volte…

ANG- E allora?

TOM- Alla ventesima mi sono abituato!!

ANG- E’ orribile ciò che dici!...Tu mi hai promesso di ritornare in Brasile.

TOM- Ritornare in Brasile? Nemmeno per sogno. Si può essere imbecille una sola volta. Partii per il Brasile, perché Robinetto era per me un fratello…più che un amico…ma questo non significa che io debba ripartire per tutti i suoi successori.

ANG- Ah!

TOM- E’ stato un bell’ affare già allora ! Eh…si…perché la mia assenza ha permesso ad altri di prendersi il posto…Sono ritornato e ti ho trovata rimaritata…per non parlare della biancheria…!!!

ANG- (mimica a smorfie)

TOM- Sapevi che ti amavo, dovevi attendermi…Ribadier mi ha portato via il mio bene…

ANG- Tom…!!!

TOM- ( battendo i piedi per terra) Ebbene io voglio indietro il mio bene.!

Non so se il diritto e la legge sono dalla mia parte o mi condannano,…Me ne infischio!! So soltanto che sono stato danneggiato, spogliato e voglio riprendere ciò che mi appartiene, anche se devo di nuovo siglare la biancheria e l’ argenteria! Oh! (l’ abbraccia)

ANG- Tom…ti supplico…(si libera)

TOM- Ti amo…-ti ripeto che ti amo…dal mio cuore esce un canto d’ amore…mi sento un poeta!!!

ANG- Che dici?

TOM- Si mi sento un poeta:

Amo te sola, te sola amai

Tu fosti la prima, tu pur sarai

L’ ultima donna che adorerò

ANG- Ma questo è Metastasio truccato

TOM- Chi lo nega!!! Angela dimmi che mi ami! Sono disposto a tutto.

ANG- Ti chiedo di ritornare in Brasile.

TOM- Mai!! A mille miglia da voi in attesa del mio turno, sperando nella morte di tuo marito? Molto meglio prenderti subito e che lui viva!!

ANG- Oh..TOM…

TOM- Senza contare che nessuno può sapere quanto duri un marito!

ANG- Oh…il mio povero Ribadier…

TOM- Ma non è il caso di commuoversi così; ci faremo tutti e tre una vita insieme…con tutte le comodità…beninteso…Eh…si!!! Perché lui non deve soffrire poveretto; lo tradiremo tutti e due ma ci ameremo in tre…

ANG- Tu sei impazzito Tom!!!

TOM- Non capisco i tuoi scrupoli Angela quando anche le donne più oneste sono fatte così, da che mondo è mondo.

ANG- Ma che dici mai? !

TOM- Ma certo, e perfino le sacre storie sono piene di questi esempi.

ANG- Le sacre storie!!! Oh…Oh…un esempio…

TOM- Marte e Venere…proprio sotto il vulcano.

ANG- Questa la chiami sacra storia tu?

TOM- Perdiamo tempo graziosa Angela!!(scrutandola) Sono esasperato!!

ANG- Smettila o grido( va alla porta di fondo) Chiusa…( va alla porta di dx) anche questa è…senza chiave!!! Che significa questo Tom? Ti ordino di aprire!

TOM- Non ho la chiave. Ha chiuso tuo marito.

ANG- Mio marito e perché??

TOM- Ah…non lo so…

ANg- Allora non mi rimane che la finestra…

TOM- ( mettendosi tra lei e la finestra) Angela non fare questa pazzia?

ANG- Certo che la farò!

TOM-( afferra Angela tra le braccia)

ANG- Ma perché non torna mio marito??!

TOM- Angela, angelo mio…(squillo di campanello) Chi sarà ?(altro squillo)

ANG- Due squilli… è mio marito!!(va alla finestra)

TOM- (va verso SX) Il marito…così presto…?

ANG- Che hai Tom?

TOM- ( sedendo sulla poltrona) Questo non ci voleva!!!

ANG- ( alla finestra) Ma cosa fa Ribadier? Vuol impedire a qualcuno di entrare?

TOM- ( si alza e cammina agitato) Non ci voleva…Non ci voleva…Se la vedrà sveglia capirà tutto…Devo riaddormentarla!! Angela…Angela…vieni qui.

ANG- (si avvicina) Cosa c’è?

TOM-(prendendole le mani) Fissami negli occhi!!!

ANG- Perché? (ridendo) Come sei strano?

TOM- Non sono strano…e non ridere, fissami bene! Non senti nulla ?  Fissami nel bianco degli occhi!

ANG- Oh si…sto sentendo qualcosa…mi sembra come un odore di brillantina!

TOM- Ma che c’ entra!!! Intendo se non senti niente dentro…dentro di te!!

ANG- Ma che vuoi che senta? (ridendo) Non sento proprio nulla.

TOM- (guardando a sx con disperazione) Accidenti, non ho il fluido. Mi ha detto come svegliarla ma non mi ha detto come addormentarla…Angela per amor di Dio, fai  ciò che ti dico, siediti sulla poltrona. Quando entra Ribadier, fingi di dormire e non muoverti finchè lui non ti sveglierà.

ANG- Che significa tutto questo?

TOM- Ti spiegherò dopo! Ricordati, qualunque cosa sentirai…non un gesto…non un grido… non una parola… nulla , ti supplico! Potrebbero esserci delle conseguenze gravissime!(abbassa il lume)

ANG- Si può sapere cosa stai facendo?

TOM- Ho ricostruito la scena e scappo (tra sè) Non una parola…ricordati, non una parola… Dormi… lo voglio…( scavalca la finestra)

SCENA   TERZA  (Angela, Ribadier)

ANG- Ma quello è pazzo!(voci dall’ esterno) Mio marito! E non è solo!...Fingerò e forse capirò qualcosa.(finge di dormire)

RIB- ( entra in tutta fretta con un cappello non suo e si chiude alle spalle la porta mentre dall’ esterno qualcuno tenta di aprirla) Volete finirla signore?

SAV-(dall’ esterno) Vi dico che entrerò!

RIB- No e poi no…(tiene la porta ferma)

SAV- Siiii( riesce a aprire la porta)

RIB- (alza la luce) Angela dorme ancora, posso stare tranquillo( a Savinet) Si può sapere che cosa volete signore? Io non vi conosco!

SAV-Va bene, va bene, non è il caso di urlare. Ma prima fate uscire vostra figlia.

RIB- Non è mia figlia ma è mia moglie.

SAV- Allora fate uscire vostra moglie. Ciò che devo dirvi deve restare tra noi.

RIB- (andando verso Savinet) Parlate pure; mia moglie dorme!  …e quando dorme non la svegliano nemmeno le cannonate….!

SAV- Se è così!!!   Sono Saponetta…Salvatore Saponetta…

RIB- Ahi! Ahi!...Ahi!...

ANG- (a parte )Saponetta!!!????

RIB- E con questo?( si assicura che Angela dorme) Il vostro nome non mi dice nulla…

SAV- Ah..sii? Allora dirò meglio…Voi siete l’ amante di mia moglie…o se preferite io sono il marito della vostra amante…( Angela, non vista, si alza sulla poltrona come per aggredire Ribadier, poi si ferma e si rimette a sedere)

RIB- Chi? Io?

SAV- Si voi…proprio voi!!!

ANG- (a parte) Miserabile!   ( si rimette a dormire)

SAV- Poco fa voi eravate a casa mia con mia moglie! Appena sono arrivato…siete fuggito da casa…ma non siete molto veloce e io vi ho seguito fino qui.

RIB- ( dopo aver guardato Angela che finge  ancora di dormire) Se vostra moglie ha un’ amante non sono certo io!!!  Nell’ inseguimento avete perso le tracce…

SAV- Ah si…??? E allora spiegatemi perché avete il mio cappello e io il vostro?

RIB- Va bene…signore, confesso… ero io con vostra moglie…

SAV- E’ quello che volevo sapere!!!

ANG- ( scatta e si siede in poltrona) Lo strozzerò !

RIB- Ma in sostanza cosa volete?

SAV- Cosa voglio? Mi chiedete cosa voglio !!! Mi avete reso ridicolo!

RIB- Non capisco!

SAV- Io sono un commerciante di vini e liquori e non un uomo di pistole…ma se direte a qualcuno che siete l’ amante di mia moglie…giuro che vi ammazzo…!!!

RIB- Eh…per così poco…

SAV- Proprio così…Io non ci tengo a vendicarmi…Perché dovrei farlo? Per la società…per ciò che potrebbe dire la gente… Ma se nessuno lo saprà…

RIB- Mi sembra giusto…

SAV- Ricordate dunque…acqua in bocca…!!! Tra non molto divorzierò…e nessuno ne saprà nulla…Ve l’ ho detto…sono un mercante di vino…guai se si sapesse qualcosa in giro…i miei affari andrebbero a rotoli e perderei la reputazione…

RIB-Ah…e  perché ?

SAV- Perché qui…a Napoli…!!!???...Voi non immaginate!!! Un commerciante becco…cornuto…perde la clientela in pochi giorni…cominciano a prenderlo in giro ed è finito…commercialmente parlando

RIB- Ma dite davvero?

SAV- Perciò esigo il vostro silenzio…

RIB- Vi dò la mia parola ( con volto mendace)  Voi mi siete simpatico…se avessi saputo mi sarei trovato un’ altra amante…Potete essere sicuro…non dirò niente a nessuno…

SAV- Ve l’ ho detto… se parlate vi ammazzo…poi c’è un altro problema…mia moglie non lavora ma ha una rendita di tremila euro…se supera con le sue spese la sua rendita…pagherete voi…altrimenti..

RIB- Non li supererà…ve lo prometto…Ma anche voi non dovrete mai dire niente a nessuno…

SAV- ( si siede al tavolo e posa il cappello) Certamente…ve lo prometto… è nel mio interesse…

RIB- E anche nel mio perché se mia moglie sapesse…

SAV-( si versa da bere) Posso?   E’ un buon limoncello…Quanto vi costa a bottiglia?

RIB- Circa dieci euro…

SAV- E’ molto caro…io per sei euro vi posso dare un limoncello anche migliore… una delizia…il limoncello di Sorrento…se poi volete quello di Amalfi( quello fatto con il famoso limone sfusato amalfitano)… otto euro.Vi regalerò una bottiglia e se vi piace mi farete un ordine…Poi ho anche un Nocillo ottimo fatto con le  famose noci di Sorrento… le migliori in senso assoluto

RIB- Ottima offerta… noi ne consumiamo parecchio come digestivo e come aperitivo..

SAV- Bene…bene…( guarda il quadro) E’ un vostro parente…?

RIB- No è il primo marito di mia moglie…

SAV- Ah…poverino… voi siete stato il secondo…vostra moglie già aveva provato le gioie dell’ amore…

RIB- Credo che la vostra situazione sia peggiore… perché io con voi… divido la stessa donna…

SAV- No, stavolta vi sbagliate, mi spiace ma… io ho un’ amante che non ha nemmeno la metà degli anni miei.. e con mia moglie non ci sono più rapporti… diciamo intimi…voi anche qui siete il secondo…merce usata…( toccando Angela) Ma è vera… ha il sonno molto pesante… e non è per niente male… potrei dirvi anche che mi spetterebbe usufruirne almeno per qualche volta… ma per ora non ve lo dico…

RIB- Meglio così…mia moglie non permetterebbe mai… mi è molto fedele…Da questa parte signore( lo accompagna oltre la porta –finestra dalla quale era entrato)

SCENA   QUARTA

ANG- (alzandosi e percorrendo la scena a grandi passi) Brutta canaglia che non sei altro! Come ho fatto a trattenermi! Ti avrei dovuto strozzare dieci volte! Ecco qual’ era la tabaccheria del centro…dove compravi o fumavi e riponevi(mettevi) il sigaro… fetente che sei…e che hai…Ma te la farò pagare cara…ti farò vedere chi sono io! ( si trova vicino al camino e vede rientrare il marito) Ah…eccolo…l’ uomo col sigaro…in bocca…

RIB- Che bel tipo!!!...” Se dite una parola vi ammazzo”. (canta un ritornello: Quando sponta la luna a marechiaro, tutti li pisci cagnano culore…)Ora devo svegliare Angela…( la vede seduta e che si muove)

Sei sveglia?

ANG- Si…carino…sono sveglia…non te lo aspettavi,  vero!

RIB-(stranulato) Eh! Si…no…si…ma come sei sveglia? Da quando tempo?

ANG- (andandogli incontro) Dimmi…da dove vieni canaglia?!!

RIB- Da dove vengo? Vuoi sapere da dove vengo? Sono andato a comprare i sigari da…

ANG- Dalla tabaccaia…a comprare i sigari…( prende una scatola di sigari dal mobile)…li hai portati alla tabaccaia…questi minuscoli sono qui…hai deciso di fumare quelli più grossi?

RIB- Si …infatti… ho portato il sigaretto…una scatola di piccoli sigari e l’ ho cambiata con dei grandi sigari…

ANG- E dov’è…dove sono i grandi sigari?

RIB- (mette le mani in tasca)..No..non ne ho più ne ho presi due e li ho fumati…son diventati…cenere…

ANG- E se io ti dicessi che non hai nessun sigaro perché vieni dalla casa della tua amante Susanna Saponetta…

RIB- Susanna  Saponetta?

ANG- Ora confessi?

RIB- Ma che confessare e confessare…tu hai sognato …hai fatto un sogno e credi che sia stato un fatto reale…(avvicinandosi e cercando di ipnotizzarla con gli occhi e le mani)…tu confondi l’ irreale…con  il reale……il sogno con la realtà…Senti come sono caldi i tuoi piedi…le tue gambe…e le tue mani…sono caldi e pesanti…il calore richiede riposo…TU ORA DEVI DORMIRE…TE l’ORDINO( Angela fa finta di perdere i sensi e Ribadier la riporta sul divano)

Ecco fatto, ho confuso un poco ma si è addormentata lo stesso…dormi? ( si avvicina al volto e non sente risposta)…Anche questa è fatta…quando la sveglierò…le dirò che è stato tutto un brutto sogno…

ANG-(Angela gli prende la testa tra le mani e gli da un morso su un orecchio) Confessa…altrimenti ti stacco l’ orecchio…e vado a dire a tutti che sei l’ amante della signora Sapanetta…Saponetta o come diavolo si chiama…così il marito ti uccide…

RIB- Si, si.. confesso…è tutto vero…lascia l’ orecchio…

ANG- E’ ciò che volevo sapere( va verso la porta sx)

RIB- Dove vai?

ANG- Dove mi pare…(esce)

SCENA  QUINTA  (Ribadier- Tom-)

RIB- (solo)Accidenti! Che bel guaio! Come mai era sveglia? Non ha potuto svegliarsi da sola! Non è mai successo! Chi ha potuto svegliarla?

TOM-(sporgendo la testa dal fondo) Posso?

RIB- Entra…entra…amico mio…

TOM-(tra se) Amico mio…?  …Allora non sa e non ha capito niente…Sono salvo…

RIB- Se tu sapessi…Mia moglie è stata svegliata durante la mia assenza…

TOM- Nooo!

RIB- Siii!

TOM- Ma non è possibile!!

RIB- E’ così…ma chi è stato? ..(vede la finestra aperta)…Ah… la finestra è aperta…il mascalzone è entrato dalla finestra…

TOM- Ma chi? Chi può essere stato?

RIB- Lo saprò…lo troverò…e sarà la sua fine…

TOM- Forse è bene…tornare in Brasile

SCENA     SESTA     (Saponetta- Ribadier-Tom-)

SAV-(entrando svelto dal fondo) Signore, signore…!

RIB- (sobbalzando chiude la porta da cui è uscita Angela) Ancora qui, ma che volete?

SAV- Devo parlarvi, ma prima fate uscire vostro figlio…

TOM- Io!?

RIB- Ma non è mio figlio…

SAV- Vostro fratello…fatelo uscire lo stesso..

RIB- (a Tom) Beh, aspettami un momento di là…

TOM- Volentieri(fra se andandosene) Sarà un creditore!(esce a destra)

RIB- E adesso presto…cosa volete?

SAV- Che voglio? Ora dovete venire con me!

RIB- Dove?

SAV- Da mia moglie!

RIB- Ah,…vi ringrazio…siete molto gentile…ma ora non ho voglia…non ho desiderio urgente…

questa sera no…

SAV- Ma è urgente…mi dispiace…ma cosa ci fate alle donne?

RIB- Perché?…in che senso?

SAV- Perché?...Perché mia moglie dorme come un ghiro e non riesco a svegliarla in nessun modo…

RIB- Come?

SAV- Dorme un sonno profondo…come vostra moglie…come un ghiro…in un abbigliamento…permettetemi di dire…osceno…potevate almeno farla rivestire prima di addormentarla…venite con me…presto…( cerca di trascinarlo fuori, intanto si sente scuotere la porta di Angela)

RIB- Oh mio Dio…è Angela…vostra moglie potete svegliarla voi…da solo..prendendole le mani , carezzandole …baciandole e poi  dicendo : Le tue mani  stanno diventando calde…il tuo corpo si riscalda e tu ti svegli dolcemente

SAV- Dunque…devo prendere le sue mani tra le mie…carezzarle…baciarle e dire: “ LE TUE MANI  STANNO DIVENTANDO CALDE,  …IL TUO CORPO SI RISCALDA…E TU TI SVEGLI DOLCEMENTE” va bene vado…(esce)

RIB-Si andate… UFFF( si dirige verso la porta di Angela)

SCENA  SETTIMA

RIB- ( tira il chiavistello della porta di Angela)

ANG- (furiosa, con cappello e ombrellino) Che storia è questa? Non sentivi?

RIB- Non ho sentito niente!…Esci?

ANG-(andando verso il fondo) Si

RIB-(ansioso) E dove vai?

ANG- Al tuo circolo per prenotare due posti per lo spettacolo…

RIB- Ma le donne non sono ammesse agli spettacoli…

ANG- Allora dirò a tutti che tu hai l’ amante… e che è la signora…si fa per dire…Saponetta…una vera signora non può avere amanti…

RIB- Se tu dirai a qualcuno che la signora Saponetta è la mia amante…il marito della signora… il signor Savponetta mi ucciderà…e tu rimarrai vedova per la seconda volta…

ANG- E che problema c’è… vuol dire che mi sposerò di nuovo per la terza volta…( fa per uscire)

RIB- Tu non mi farai questo!

ANG- Lo vedremo…lo farò, lo farò ..perchè te lo meriti…

RIB- (la guarda fisso negli occhi, muove le mani e poi le dice:) Ma io ti amo…amo solo te…la signora Saponetta  mi ha sedotto…come mi avesse violentato…( le prende le mani tra le sue, le accarezza, le bacia)

“ LE TUE MANI DIVENTANO SEMPRE PIU’ CALDE…IL TUO CORPO SI RISCALDA E TU DORMI…DOLCEMENTE”

ANG- No…lo faròòòò…lo farò…lo meritiiii( si avvicina alla poltrona, aiutata dal marito, si siede e si addormenta dolcemente)

SCENA    OTTAVA

TOM- (sporgendo la testa)Ehi…devo stare ancora qui dentro…

RIB-(tra se) Che bella idea! ( ad alta voce) Vieni subito qui…

TOM- Oh…tua moglie si è di nuovo addormentata…ma allora ha quella malattia…come si chiama…la narcolessia…noo la narcolessia…ci vuole una siringa…la faccio io…

RIB- ( prendendo un mazzo di carte) Stai zitto e siediti! Ora giochiamo a scopa!

TOM- Ma perché proprio ora?

RIB- Fammi la cortesia…stai zitto e fa ciò che ti dico… è meglio per te! Hai capito?

TOM- (piagnucoloso) Si va bene… mi piace molto giocare a scopa!

RIB- Aiutami a spogliare Angela( le toglie il cappello)

TOM-( eccitato) La dobbiamo spogliare nuda?

RIB- No…finchè ti dico io…( le tolgono il soprabito…la giacca…Rib prende un cestino da lavoro, lo mette sulle ginocchia di Angela , un centrino nella mano sx e un ago nella dx)

TOM- Mi prenda un colpo se capisco qualcosa!

RIB- Mia moglie sa tutto…su, non perdiamo tempo giochiamo…non capisci…io mi gioco il suo amore!...

TOM- Allora( interessato) se vinco io è mia…

RIB- Nooo…zitto e mischia il mazzo…

TOM- Quale mazzo…ah le carte…No va bene così…lo liscio il mazzo( guarda Angela e iniziano a giocare normalmente)

RIB- Tom! Ora io la sveglio e tu dirai che stiamo giocando da oltre due ore…Hai capito bene?

TOM- Ho la donna! Scopa!   Si…va bene…ho capito stiamo giocando a scopare…a scopa da molto tempo…

RIB-( posa le tre carte sul tavolo, prende le mani della moglie…le accarezza, le bacia, dice: Le tue mani diventano sempre più calde, il tuo corpo si riscalda…ora puoi svegliarti..  e subito riprende le tre carte e ne gioca una) Asso

TOM- Che bello…ce l’ ho…scopo…scopa…

RIB- Ma questa è una fortuna sfacciata( Angela comincia a muoversi) Fai sempre scopa!

ANG- Dove sono? Cosa fate?

RIB- Mia cara Angela…avevi molto sonno… è più di un’ ora che dormi…Tom mi ha vinto tre partite…ora stiamo facendo la rivincita…volevi cucire e ti sei addormentata…

ANG- E il cappello e l’ ombrello…io dovevo andare al circolo…ma a fare che?...Ah…per la signora Saponetta…

RIB- Hai fatto qualche bel sogno! E chi sarebbe questa signora Saponetta?

ANG- Ma è la tua amante…ma può essere che ho sognato tutto?

( dal fondo appare  il signor Saponetta che vedendoli ridere, ride pure lui)

SCENA NONA

ANG- Ecco il signor Saponetta…allora non ho sognato? E’ tutto vero! Hai l’ amante…Signor Saponetta…mio marito è l’ amante di vostra moglie! Avete le corna! Siete…siamo cornuti…io e voi…ma voi siete anche contento…io no

SAV- Bravo Ribadier, avete messo i manifesti… farete i conti con me..

          

SIPARIO

                                 

Oppure si spengono le luci e dopo pochi secondi si riaccendono

ATTO TERZO

Sempre la stessa scena.

(o proseguimento secondo atto)

SCENA    PRIMA- (Tom- Ribadier- Sofia- Angela)

TOM-( seduto a dx del tavolo)- Allora hai paura della sua vendetta?

RIB- (in poltrona)- Ha detto che me la farà pagare, e mi minacciava con un gesto come se volesse spararmi…Comunque prendi questa lettera, ci sono le mie ultime volontà( gli porge la lettera)…la darai a mia moglie dopo i funerali…( chiama col campanello la cameriera )

SOF-( entra dal fondo) Signore?  Mi avete chiamata?

RIB- Si Sofia, fammi sapere con cortese sollecitudine quando arriverà un signore …

SOF- E’ venuto un signore …ma è già andato via…

RIB- Come?  E non mi avete avvertito?

SOF- Ma ha pulito il caminetto…non potevo farlo venire qui…

RIB- Non parlo di lui…parlo di un altro…

SOF- Aspettate qualcuno?

RIB- No, no…

ANG- (entra da sx)- Sofia…il signore non è ancora uscito dalla sua camera?

SOF- Si signora…ora è rientrato…volete che lo vada a chiamare?

ANG- No, no…non voglio proprio vederlo…si è divertito troppo alle mie spalle…

SOF- Come vuole signora…( uscendo dal fondo) Non si vogliono vedere…e sono marito e moglie…mah…

SCENA  SECONDA

SOF- ( dal fondo) C’ è  Il signor Saponetta! Lo faccio entrare?

ANG- Chi sa cosa vuole!?  Fallo entrare!!! ( Sofia esce e rientra con Saponetta)

SOF- Il signor Saponetta!

SAV- Buongiorno signora Angela( Sofia esce)

ANG- Voi qui?... Dopo quello che è successo

SAV-( posa il cappello sul tavolo) Capisco che la mia presenza qui vi stupisca!… ma il mio problema supera tutte le regole

ANG- E  quale sarebbe il suo grave problema?

SAV- Ho sorpreso, come saprete, vostro marito a letto con mia moglie…lui è fuggito col mio cappello…io l’ ho inseguito…sono venuto in questa casa…gli ho parlato da perfetto galantuomo…pregandolo di non mettere nessuno a conoscenza di questo rapporto con mia moglie…non gli ho chiesto altro…potevo dirgli di interrompere questa tresca…che volevo vendicarmi facendo lui cornuto …

ANG- Con me? Come osa pensare che io e lei potevamo andare a letto insieme?

SAV- Cara signora, cara Angela…sono cose che non richiedono il piacere reciproco…o si fa così o io uccido tutti…tre colpi…uno per suo marito, uno per mia moglie e uno per lei…il prezzo è uguale…per la legge o si uccide una persona o tre si paga lo stesso prezzo…ma io gli avevo chiesto solo di frequentare mia moglie con discrezione, senza far sapere a nessuno la cosa…so che il matrimonio è una catena che difficilmente si può portare in due…che in tre o quattro è più facile…anche io le confesso ho un’ amante…è molto giovane e bella…non ha nemmeno vent’ anni e io quando sono con lei dimentico tutto…quindi noi avremmo portato la catena del mio matrimonio in quattro: io e la ventenne…suo marito e mia moglie…non so se lei abbia qualche amante…Lo ha?

ANG- Come si permette? Io sono una donna seria…ho dato la mia…verginità  al  il mio primo marito che lei vede nel ritratto e poi ho dato…l’  usato…diciamo così(Saponetta sorride) a Ribartolomeo Ribadier…in seconde nozze( fa dei gesti con le mani dietro la schiena, si allontana un poco e dice tra sè: Signore perdona qualche bugia!)

SAV- Comunque il problema è che suo marito ha rivelato ad altri questo rapporto che ha con mia moglie…per cui io , come promesso, debbo… voglio fargliela pagare…

ANG- Io non sono d’ accordo! Comunque è una questione tra lei e mio marito… io non ho più niente in comune con lui…(siede sul divano mostrando le gambe)…

SCENA TERZA-(ELIMINABILE)

SAV- Signora Angela suo marito ha agito male…se permette vorrei leggerle una lettera che ha scritto a mia moglie…Posso?

ANG- Non ha per me più grande interesse, comunque, si accomodi e mi legga questa lettera..

Sav- La ringrazio…debbo avvertirla che il tono è un poco forte…direi osceno… ma lei è maggiorenne…è una donna sposata…due volte…e non potrà essere infastidita dai loro giochi erotici e oscenità varie..( Angela presta attenzione)

ANG- io sono un angelo di nome  e di fatto…e tutto è puro per i puri…Omia munda mundis diceva San Paolo…e diceva Diogene il Cinico: Anche il sole penetra nelle latrine, ma non ne è contaminato…io ho studiato filosofia…

SAV- Questo mi fa molto piacere…così non mi sentirò un satiro…( butta la lettera a terra, la riprende per vedere meglio le gambe di Angela) …dunque(inizia a leggere):

Mia cara e bella Tesa,  (TE-re-SA)

Mia moglie si chiama Teresa…io la chiamo Tetta…perché ha le tette grandi…porta la settima misura…oppure Rere…per il re-tro a mandolino…mi scusi la franchezza…lui ha usato ciò che non uso io…del suo nome…

Mia cara e bella Tesa,

ti ho appena lasciata e sento di nuovo il bisogno di te…ti ho lasciata e ti rivedo ancora nella tua nuda bellezza…ora verrà tuo marito e tu dovrai subire le sue voglie…muoio dalla gelosia…lo so…me lo dici sempre che non è possibile amare quel…Signora non ce la faccio a leggere,…per piacere legga lei( passa il foglio ad Angela)

ANG- (legge)  Lo so…me lo dici sempre che non è possibile amare quel mostro di tuo marito, brutto come una scimmia brutta…( lo guarda…e dice: Mica tanto brutta)…e poi vizioso… come un maiale…anzi peggio…sono rimasto basito quando mi hai detto che ti costringe a fare l’ amore con lui mentre lui guarda le foto o i  video di donne nude…fa l’ amore con te e pensa a loro…che schifo!..

Mi ricorda molto quella strega ninf….Dio mio non posso…leggete voi?

SAV- (legge) Mi ricorda molto quella strega-mostro di mia moglie…la senzatette…ninfomane…che pretende oltre che vedere i video di donne e uomini nudi che io le racconti storie erotiche o le dica parole oscene come: Che bella fi….no non posso sono vocaboli troppo osceni….comunque ha capito che animali sono i nostri consorti… io con la mia amante mai mi permetterei di dire cose simili…è una bambina dolce e pura…Signora Angela…mi sente…???

ANG- Sono inorridita da queste blasfemità non vere…tutte cose inventate su di me…non penserà mica che io…in quei momenti…pretenda…

SAV- Lo so che lei è una donna pura…come ha detto: omis mutatis mutanda…no omnia…non fa niente

SCENA   QUARTA-

ANG- Dobbiamo pensare alla vendetta ma anche al divorzio…perché io divorzio e mio marito, il  mio ex –marito mi deve restituire la mia dote….Cinquecentomila euro…

SAV- Anche io divorzio…ma non posso restituire niente perché ho speso tutta la dote di mia moglie…seicentomila euro…e come facevo il commerciante di alcolici…come compravo la merce…poi le ho dato a mangiare e vestire…divertimenti...per oltre sei anni…a centomila euro all’ anno ho speso tutto…

ANG- ????????

SAV- Arrivederci signora (esce)

SCENA    QUINTA-

ANG-(da sola ) Che schifo quel marito…ex marito mio…riferire ad altri i segreti di un’ alcova…com’è turpe e schifoso…ma io mi vendicherò nel migliore dei modi…Se per caso…così per caso Saponetta uccidesse mio marito …e se divorziasse dalla moglie…senza restituirle i seicentomila euro…io con i cinquecento più gli interessi che mi restituirà mio marito…lui con i seicentomila…più il nostro…si potrebbe vivere bene…ah…ma dovrebbe lasciare per sempre la ventenne…e dovremmo scrivere un contratto nel quale chiaramente fosse chiarito che lui non avrebbe diritto a giacersi con me…a letto…non più di una volta al mese…magari il giorno ventisette…dopo di avermi consegnato i soldi per la gestione della casa…

(entra Ribadier da dx seconda quinta)- Eccolo…arriva al momento giusto…

RIB-( tra sè)Angela… Mia moglie !!( a voce alta)  Scusa Angela, ma Sofia mi ha detto che c’era un signore che mi cercava! Dov’è?

ANG- Quel signore è andato via…Pig…you are a pig…a large pig..a big pig…

RIB- Parla italiano che non conosco il francese….

ANG- Dunque…mio caro ( tra sè )…MAIALE…dunque mio caro…si fa per dire…è venuto Saponetta a dire che se tu vuoi… lui è disposto a caricare le pistole a salve…ma si deve dire a tutti che è per una questione di alcolici… di rhum..( Ribadier fa segno di accettare )

RIB- Si tutto quello che vuole… per me va bene…

 Lo so Angela tu vuoi divorziare…io ti capisco…vorrei dirti che per me…Fefe  Tete   insomma Teresa Saponetta è stata come una droga…io ho sempre amato solo te…ma le donne non capiscono alcuni divertimenti degli uomini…e io non voglio forzarti…( tra sè) non ci riuscirei…Ti concedo il divorzio…Sei contenta?

ANG- No caro…è vero…tu ti sei comportato male… da maialetto… da maialone… sarebbe meglio dire da topone gigante…quelli di fogna… non di campagna…ti sei comportato… diciamolo da ZOCCOLONE……nei miei confronti… ma io non posso divorziare…prima perché credo che solo la morte può dividere una coppia…( tra sè) Bugia…e poi maggiormente perché io mi sono comportata peggio di te…

RIB- Come sarebbe peggio di me( furioso) Cosa hai fatto tu? (si avvicina e la prende per le braccia scuotendola)

ANG- Tu devi essere un uomo..un gentiluomo…io ti ho confessato di avere agito peggio di te…e mi assumo tutta la colpa…ma tu devi essere un uomo…un uomo gentile e cortese …un gentiluomo…un signore…e non chiedermi mai cosa ho fatto…Io perdono te e tu perdoni me… qualunque siano i nostri errori.

RIB- ( ancora più furioso) Io non posso crederci…una santa… l’ ho sempre considerata una santa…e ora mi viene a dire…Io sono più porca di te…la pistola… dov’è la pistola che ho comprato? ( è furioso e confuso) Dio mio non mi ricordo dove l’ ho messa!!!-   Si, si nel cassetto della scrivania…( Angela corre verso la scrivania…corre anche Ribadier che arriva contemporaneamente…ma sapendo dove mettere le mani trova la pistola e la punta contro la moglie)

SCENA   SESTA  ( sempre Angela e Ribadier)

ANG- No ti prego non uccidermi…ho mentito…non è vero niente…tutte bugie…

RIB- Se non mi dici tutto ti uccido… se mi dici tutte le tue nefandezze…non ti uccido e divorziamo…Scegli?

ANG- Ti dirò tutto..tutto..tutto.. ma tu giurami che non mi ucciderai…

RIB- Te lo prometto…Ora fa presto…

ANG- Posso sedermi( prende tempo)?

RIB- Siediti e parla! ( con la pistola puntata) Ho tolto la sicura perciò parla… confessati… dimmi tutte le porcherie che hai fatto?

ANG- Non cercherò di mentirti… ti dirò tutta la verità…Dunque… la sera quando tu mi addormentavi prendendomi le mani… le carezze… i baci.. le parole magiche… io mi addormentavo… ma ero in uno stato particolare… una specie di dormiveglia… che non mi permetteva di muovermi, di agire… tutto sembrava un sogno… io vedevo che tu chiudevi la luce… aprivi la finestra e uscivi socchiudendola poi…poi il sonno si faceva più profondo… sognavo il papà… la nonna… poi qualche rumore mi faceva ritornare nello stato di dormiveglia con immobilità… allora vedevo riaprire la finestra e entrare un uomo… quest’ uomo di cui il buio non mi permetteva di vedere il volto… si avvicinava a me… mi spogliava e io non potevo fare niente… ero immobilizzata… poi abusava di me…

RIB- Dimmi che è falso! Dimmelo…???? ti prometto che non ti uccido più ( ripone la pistola in tasca)…

ANG- Vorrei anche io che fosse falso o che fosse un sogno come avevo pensato le prime volte…ma poi pian piano ho capito che non era un sogno… e inoltre … cosa ben più grave per me… che ciò che mi faceva quell’ uomo sconosciuto… sicuramente brutto di volto e sicuramente brutto d’ animo… orrendo d’ animo… quello che mi faceva… purtroppo iniziava a piacermi… poi iniziai… purtroppo… ad aspettare con ansia la sua venuta… e pian piano a desiderarlo… e questo è ancora più grave…( Ribadier si schiaffeggia) desideravo  quell’ uomo e ciò che mi faceva…questo è tutto… tutta la verità…

RIB- ( andando alla finestra) Io la lasciavo socchiusa e lui entrava( si schiaffeggia di nuovo) E ora( riavvicinandosi alla poltrona di Angela e riprendendo la pistola dalla tasca)- Devi dirmi chi è quest’ uomo…??? Non avere paura non uccido né te né lui… ma voglio sapere… Hai capitolo???

ANG- Ora puoi anche uccidermi ma io non te lo posso dire… non perché non voglio… ma perché non lo so… te lo giuro… sono stata anche più… come dici tu… porca… perché avrei voluto incontrare quest’ uomo in altre circostanze…ho cercato anche di capire qualcosa dalla sua voce…dai suoi gemiti… ma niente…o alterava o non lo conoscevo per niente… te lo giuro( fa le corna, non vista)…

RIB- Dunque tutte le sere… un uomo… e chi ci dice che fosse solo uno… potevano essere in molti…

ANG- Questo…no…era sempre lo stesso e mi faceva sempre le stesse cose…mi baciava con ordine sempre nello stesso modo e negli… stessi posti..

RIB- Dio mio.. taci… taci.. non voglio sapere altro… Ma non potevi urlare… chiamare qualcuno..?

ANG- All’ inizio… lo facevo… o meglio cercavo di farlo…ma ero di marmo… non potevo comandare niente al mio corpo… solo subire…poi dopo quando non è stato più un incubo ma un piacere… un grande piacere…non volevo più urlare…

RIB- Ma io ti prometto che troverò quel miserabile… e costi quel che costi… lo denuncerò…

ANG- ( va verso la sua camera) Ribartolomeo… è stato il fato…(rivolta al pubblico) Non capirà mai niente!

( va nella sua camera, a sx prima quinta)

SCENA    SETTIMA

RIB- (solo, molto agitato e a voce alta)

Oh… è orribile…Cretino , imbecille…che sono!...Volevo fare l’ ipnotizzatore…il sistema Ribadier…(cade sul puff davanti alla scrivania-tavolo, si apre un poco la porta della camera di Angela)…C’è da strapparsi i capelli… sono stato io… io che ho permesso ad un altro di abusare di Angela… è vero… sono colpevole… mi piaceva divertirmi con Teresa… ma amavo…non lo posso dire a nessuno… amavo sempre mia moglie…era un gioco.. un gioco stupido.. che ora mi fa morire dalla sofferenza… e io sono il colpevole… io l’ addormentavo.. che poteva fare Angela… piccola cara Angelo… angelo mio…se era immobilizzata…(si siede.. la luce è tenue… si vede la porta della camera di Angela leggermente aperta e lei che, non vista, richiude la porta)

TOM-(entrando dal fondo e sedendo a dx del tavolo) Sono stato in giro… sono andato al circolo e ho saputo che il presidente è morto ieri sera…un improvviso arresto cardiaco… mi hanno detto che gli piacevano molto le donne… nonostante i suoi ottant’anni… di te non sanno niente.. e nemmeno di Saponetta… e del duello…

RIB- (alzandosi) Non mi interessa più il duello…Angela mi ha detto tutto( piange, si riapre la porticina di Angela ogni volta che si parla)

TOM- (molto imbarazzato) Ah… Angela ti ha detto tutto…!!! Mio Dio… e cosa ti ha detto?

RIB- Mi ha detto tutta la verità… niente altro che la verità…come sto male… come fa male la verità

TOM- Si va bene… ma quale verità?

RIB- La verità è una sola…Quale verità?  Purtroppo, la sera, dopo che io ipnotizzavo… addormentavo Angela…per andare dalla Tettona… da Teresa Saponetta…un uomo entrava dalla finestra che io lasciavo socchiusa e abusava di Angela… la spogliava tutta( singhiozza) povera piccina…e le faceva violenza e lei… poverina non poteva muoversi… non poteva gridare… era stata immobilizzata da me… imbecille cretino che non sono altro…e doveva subire tutte le porcate che quello sconosciuto… perché agiva al buio lo stron… non voglio pensarci… non posso pensarci…

TOM- Angela tua moglie… tutte le sere… veniva violentata…( riflette) ma scusa a te che ti frega… tu ami Teresa … la tettona… come dici tu..

RIB- Allora non hai capito niente…La tettona era un divertimento… un passatempo… io AMO ANGELA… (grida)AMO ANGELA…Hai capito…???

TOM- Si ho capito, ma non t’ arrabbiare…e non si sa il nome di quest’ uomo? Voglio dire tu non hai qualche sospetto?

RIB- (alzandosi e passando a destra)- Potrei sospettare di chiunque!!! ( va verso la finestra)…Il miserabile entrava di qua… tutte le sere…non si dimenticava mai…lo st…( lancia un grido) Cos’è questo? Questo si che è un indizio, una prova!...(guarda) E’ (con voce diabolica) la fibbia di un gilet…con un pezzo di stoffa…

TOM-( comincia a tremare)- Una fibbia… di gilet…con un pezzo di stoffa…( guarda il suo gilet)..Non è mia !

RIB- Ma chi pensa a te…(tocca il gilet di Tom , lo guarda e si convince meglio)…Troverò a chi appartiene( sardonico) e sarà la sua fine..

SCENA   OTTAVA (Sofia- Gussman)

SOF-(entra da dx prima quinta)Signore c’è Gustavo…

RIB- Al diavolo l’ autista!...

SOF- Dice che l’ avete chiamato…

GUS- Signore, ho lavato l’ auto…è pronta… possiamo andare…( vede che non segue)…Voi prima mi avete detto di preparare l’ automobile!...Non serve più?

RIB- ( senza pensarlo) Per ora non ho ordini…Andate…!

GUS- Va bene signore…obbedisco( si toglie il cappello e mostra il gilet con una fibbia mancante)

RIB- Guarda… Tom…la fibbia… è lui.. non c’è dubbio… l’ ho trovato…( mette la fibbia vicino al gilet di Gustavo e vede che combaciano)…Combaciano… E’ lui…

TOM- E’ stato l’ autista?  (Rib si tormenta il volto)…

GUS- Ma che succede? Cos’ hanno? Sono stato io a far che?

RIB-( si lancia su Gustavo)…Miserabile… Disgraziato… te lo spiego io …a far che?

TOM- Assassino…( si lancia su Gus ma cerca di dividerli )…

RIB-( va verso la scrivania) La pistola… datemi la pistola…( Tom corre)…Non la trovo… era qua…ah.. l’ ho messa in tasca…( lotta con Tom che gli mette le mani in tasca per prendere la pistola e vi riesce, ma si accorge che Sofia cerca di difendere Gustavo mettendosi davanti a lui..)… Sofia… allontanati.. debbo… dobbiamo parlare con Gustavo…l’ autista… chi poteva pensare…( Tom fa sedere Gustavo sul puff)

SOF- Va bene Signore… ma mi raccomando… non fate pazzie… Gustavo è un bravo giovane… è filosofo…

RIB- ( la spinge verso destra in prima quinta)…FILOSOFO…gliela diamo noi ora la filo..sofia…diventerà più bello con la filo---sofia…esce Sofia e lui ritorna verso il puff).

TOM- ( a RIB) Bisogna essere diplomatici… lascia fare a me che sono stato console  in Brasile…

RIB- ( stanco ma contento, si siede) Si…si fai tu…

TOM- Gustavo… riconoscete questa fibbia?

GUS- Si è la mia…meno male l’ ho tanto cercata… me la date per favore… la faccio attaccare da So..

TOM- Zitto…! Basta!  Rispondete solo alle mie domande? Dunque se questa è la tua fibbia vuol dire che sei tu che sei entrato di sera dalla finestra socchiusa in questa camera? Quando il padrone era fuori?

GUS- Visto che il signor Tom già lo sa … io non posso negarlo…!

TOm-E venivi qui per rubare o per motivi di donne?

GUS- ( si alza) No… per rubare no… io sono un uomo onesto.. non rubo io…!!!

TOM- Bene…bene..e venivi tutte le sere… al buio… senza mai dimenticarti… nemmeno una volta…

GUS- Si… lo ammetto… venivo tutte le sere… perché non potevo farne a meno… lo spirito è forte…amo la filosofia… ma la carne è debole… e forse amo più la carne( a queste parole Ribadier smania, Tom si avvicina e lo calma a gesti)

TOm- Quindi… lo stai ammettendo tu stesso… tu, sentimi bene, tutte le sere, al buio.. saltavi dalla finestra e sempre al buio… facevi l’ amore… tutte le sere..

GUS- Si è vero… ma non portavo niente via… non rubavo…

TOM- Rispondi si o no… senza aggiungere altro…

GUS- Va bene…come volete…

TOm- Tu sai che non è bello quello che facevi…

GUS- Si ma non ne potevo fare a meno

TOm- Tu violentavi una donna…la stupravi…

GUS- No… per amor di Dio…non l’ avrei mai fatto… lei era consenziente…anzi… (Ribadier si alza e gli si avvicina con calma)

RIB- ( con calma) Tu… tu vorresti dire che lei… era consenziente… che approvava questo tuo comportamento…

GUs- Lo approvava si…anzi a volte non voleva farmi andar via…voleva sempre le coccole.. le coccole…io le dicevo e se viene il padrone e mi trova qui…e lei…: non ti preoccupare è presto…quello prima delle tre non va via dalla sua am…non volevo…

TOM- Va bene abbiamo capito tutto ora puoi andare…

GUS- Grazie signore non lo faremo più…

RIB- Vai via… capito!  State qui che tra poco vi chiamo…

SCENA NONA-

RIB( cadendo tra le braccia di Tom) Ah… amico mio è orribile!

TOM- Mostruoso… e chi poteva pensare che Angela… così dolce… così angelica  sembrava che Dante quando scrisse:  Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand’ella altrui saluta

Ch’ogni lingua divien tremando muta e li occhi non l’ ardiscon di guardare

Ella si va, sentendosi laudare benignamente d’ umiltà vestita

E par che sia una cosa venuta dal cielo in terra a miracol mostrare…

RIB- BASTA… basta… sembra che tu ci provi gusto a infangarla ancora di più con la poesia di Beatrice…

TOM- Povero amico mio…con l’ autista… l’ avesse fatto almeno con un uomo di cultura…

RIB- Se è per questo…Gustavo ha due lauree… una in filosofia e l’ altra in lettere classiche…conosce il greco antico e sei lingue moderne… ma cosa importa… con chi l’ ha fatto… non lo doveva fare…poi non doveva mentire… cosa ancora più mostruosa…io, diceva: Non mi potevo muovere…lui mi spogliava…lui faceva tutto…e io che le avevo creduto…Ora chiamala… voglio vedere … per curiosità cosa dirà…

TOM- (andando vicino alla porta di Angela)  Angela… Angela( bussa) Puoi venire?

ANG-( dalla sua stanza) Un minuto e vengo…

TOM- Va bene… ti aspettiamo( ritorna da Ribad)…Meglio così che peggio!

RIB- Non mi far arrabbiare… come poteva essere peggio di così…???

TOM- Al peggio non c’è mai fine! Poteva avere due tre figli con l’ autista…

ANG-( entra contrariata perché ha sentito tutto) Desiderate me?

RIB- Angela so tutto… sappiamo tutto.!!!

TOM- Si è vero, sappiamo tutta la verità!

ANG- Ve l’ avevo detta tutta la verità

TOM- Purtroppo ora sappiamo anche chi è…ha confessato…abbiamo trovato questa fibbia del suo gilet… vicino la finestra…ha confessato tutto dicevo…ma purtroppo ha detto che voi eravate consenziente…e noi gli crediamo e ora…faremo il confronto… come fa la polizia…i carabinieri… Ribartolomeo…fallo entrare!?

RIB- (andando alla porta di destra)- Eccolo…Venite Gustavo… ECCOLO( appare Gustavo)

ANG- l’ autista… Gustavo.. e allora?

RIB- Gustavo ha confessato di venire qui di notte, dalla finestra socchiusa… ha perso anche una fibbia del gilet..per giacersi con una…diciamo signora… anche se non lo è mai stata( Gustavo lo guarda strano)…ma ciò che più conta… è che Gustavo …ha giurato… e noi gli crediamo…che questa signora… si fa per dire…era CON SEN ZIE NTE… Capite…consenziente…!

GUS- Si signora Angela… perché dovrei mentire… è vero… e lo confesso anche alla vostra presenza..

ANG- Ma non è vero… non dategli retta…!!! E’ un impostore. .(Gustavo li guarda inebetito, senza riuscire a capire niente)…Ve lo giuro non è vero niente… Ho inventato tutto per farti soffrire come ho sofferto io pensandoti con Teresina…Come puoi pensare che io… consenziente…Non è vero… non sono stata violentata da nessuno quando tu non c’eri…forse lo avrei voluto per renderti pan per focaccia… ma nessuno mi ha stuprata…tanto meno l’ autista… Gustavo …Gustavo (Angela piange) è buono… non è cattivo…

RIB- Bene…visto che neghi ancora…Allora lo interroghiamo alla tua presenza…Ti dispiace Tom… di farlo tu… io non mi sento

TOM- Va bene Ribartolomeo…Dunque Gustavo: E’ vero che la signora… la donna per la quale tu scavalcavi la finestra era consenziente ai vostri rapporti notturni?

GUS- Si… era consenziente( Angela vorrebbe lanciarsi contro ma è fermata da Tom)

TOM- Allora tu dici che non dormiva ma che parlava… si muoveva… non era una statua…non era di marmo?

GUS- Ma quale marmo, quale statua!  Ma che dormire…lei metteva perfino lo stereo con quella canzone…il film in cui Sofia Loren si spoglia…la musica di Abat-jour … si spogliava al suon di musica… poi voleva molti baci… sulle braccia…e poi baci ovunque…e non bastavano mai…Ancora.. ancora baci mi diceva…poi mi faceva una testa così… che io non dovevo guardare le altre donne…sapete com’è  Sofia… parla sempre lei…anche con la signora Angela è sempre Sofia che parla

RIB- Ma ( tremante)… ma tu di chi stai parlando?...Di quale donna stai( si siede) pa…pa… parlando?

GUS- E di chi debbo parlare… della mia fidanzata… Sofia… no… la cameriera…ma noi abbiamo intenzioni serie…abbiamo intenzione di sposarci non appena… il padrone…ci versa le marche… insomma quando non staremo più in nero…Sofia sa fare anche tante cose… ora la fibbia al gilet… Sofia me la metterà…poi cucina divinamente…non sciupa i soldi…( sono tutti allibiti)

TOM- ( imbarazzato) Perché tu… perché tu…( non sa che dire) ci vuoi bene a Sofia… non è vero?

RIB-( è tutto contento, prende il portafogli, e da cento euro all’ autista) Va bene…Vi metterò a posto con le marche e vi aumenterò lo stipendio a mille euro….

GUs- Grazie…grazie… ma anche a Sofia?

RIB- Anche a Sofia…va da lei e lasciaci soli…

SCENA     DECIMA

RIB- Angela perdonami…( cerca di avvicinarsi ma Angela si allontana) Ma anche tu dirmi tante bugie…Io ti amo sempre… ti ho sempre amata…l’ ho detto anche qui prima a Tom…tu non hai sentito, eri nella tua stanza…Tom  ha sentito…Quella donna è stata un’ avventura…è stato “ un piatto in trattoria”…non a casa… una minestra diversa… che mi ha fatto capire com’è bella e dolce e buona la mia minestra…

ANG- Mi dispiace solo che non hai sofferto sufficientemente per i miei gusti… ma per tutto quello che hai fatto e per la mancanza di fiducia nei miei confronti…Non ti fare vedere più…tutto è finito tra noi…questa è casa mia…mio padre la intestò a me…ti regalo anche i soldi della mia dote…prenditi le tue cose e non farti vedere mai più…

TOM- Devo essere onesto…Angela… anche a me ha detto…che ha amato e ama solo te…l’ altra era una specie di droga…Perdonalo ti prego…

ANG- Come siete bravi a darvi la mano voi uomini…lui mi ama e mi ha amato… io non l’ ho mai amato… né  l’ amo ora… andasse dalla sua Teresina…

RIB( commosso) – E’ giusto… ho sbagliato… e chi sbaglia deve pagare….Angela hai ragione… ti lascio la tua libertà…comunque…solo per farmi odiare un poco meno… ti dirò che Teresa è stata l’ unica donna con la quale ti ho tradita…la poverina ha un marito ubriacone e manesco…e ha trovato in me un amico…un compagno… forse il destino ha voluto così per lei…figuratevi che non approvava il mio comportamento…Ora che ho la mia libertà…trascorrerò la vita cercando di operare per la serenità di Teresa…non è una donna cattiva… ve lo giuro…domani verrò a prendere le mie cose…Tom … grazie di tutto… sei stato…un vero amico…addio vado a confortare la povera Teresa…( Angela si avvicina)

ANG-( singhiozza, non si capisce bene quel che dice)- Non lo farai….Non lo farai…

RIB- Sei tu che giustamente mi hai cacciato dalla tua casa…

ANG- Non te ne andrai… non puoi… io mi uccido( si corrono incontro per abbracciarsi)…

TOM- Signori… vado a sposarmi in Brasile…arrivederci e figli maschi…

                                                                    S I P A R I O  

FINE    COMMEDIA