Il successo è successo

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Il successo successo

di Vincenzo Rosario Perrella Esposito

(detto EZIO)

10/09/2015

Personaggi: 10

Vittorio conduttore televisivo

Rossella aspirante soubrette

Nico autore e regista TV

Ersilia truccatrice

Alfonso idraulico

Maria moglie di Alfonso

Paolo Cialtron mago a cui non riescono trucchi

Germano cameriere tremolante

Cristina titolare ristorante

Tore musicista di posteggia playback

Napoli, una trasmissione televisiva di successo. Eppure il conduttore Vittorio e lautore Nico sono sempre in cerca di qualcosa in pi per arricchirne il contesto: da Alfonso lidraulico degli artisti della TV (fintamente definito cos per aumentare lo share della storia che andr a raccontare) al mago Paolo Cialtron, lunico prestigiatore a cui non riescono mai i giochi e se ne vanta, fino a giungere a Rossella, aspirante soubrette. In realt al di l delle telecamere si nascondo tresche amorose tra alcuni dei protagonisti, che si protraggono al secondo atto dove la location un locale per VIP dello spettacolo. L vi si raduneranno i personaggi di cui sopra, ma conosceremo anche la titolare del locale (che ha perennemente mal di piedi), il cameriere tremolante, perfino un musicista di posteggia che suona e canta in playback. Gli equivoci non mancheranno.

Numero posizione SIAE 233047

Per contatti Ezio Perrella 3485514070 ezioperrella@libero.it

Anno 2012: studio televisivo della trasmissione Andiamo al dunque. A centro studio vi sono due sgabelli. Ai lati e dietro vi sono pannelli con su scritto Andiamo al dunque.

ATTO PRIMO

1. [Vittorio e Nico. Poi Alfonso]

Al centro dello studio televisivo, ci sono il conduttore Vittorio (in giacca colorata

e pantalone nero, pronto per condurre la trasmissione televisiva) e lautore e

regista Nico, che concertano la scaletta della puntata della trasmissione.

Vittorio pare distratto e svogliato.

Nico: Come vedi, caro Vittorio, la scaletta molto chiara. Non ci sono cose complicate.

E (Lo nota distratto) Vitt, ma io stongo parlanno cu te o stongo parlanno cu

o muro?

Vittorio: Abbi pazienza, Nico, ma oggie tengo a capa a nata parte.

Nico: Accumminciamme buono. E questa solo la seconda puntata. Figuriamoci

quando arriveremo alla trecentesima!

Vittorio: Nico, ma io direi: non possiamo fare una trasmissione in cui si dorme?!

Nico: No, gi dormono nei reality show! E poi gli sponsor non ti pagano per dormire.

E si dia il caso che tu guadagni il doppio di me.

Vittorio: Nico, ma tu fusse nu poco invidiuso?

Nico: Io? Non mi lamento a caso. Io sono autore e regista di questo programma

televisivo. Ma non mi sembro nessuno. Tu invece sei celebrato come una star, ca

po vulsse sap che cacchio he fatto e tanto importante inta carriera toja! E

come fai ad avere tanto successo?

Vittorio: Niente, il successo successo!

Nico: Va bene, basta, concentriamoci, che tra pochi minuti si comincia. Dunque

La concentrazione dei due viene interrotta dallidraulico Alfonso che entra da

destra. Ha con s la borsa da lavoro. E un tipo maleducato e rozzo.

Alfonso: Uh, ma se po ssap add cacchio sta stu fetente e gabinetto?

Nico: Ma chi ha fatto tras a chisto in studio?

Alfonso: Scusate, chi chisto?

Nico: Tu!

Alfonso: Io me chiammo Alfonso.

Nico: E salutame a Ciccio! Quella luscita. Vai fuori.

Vittorio: Vabbu, ma pecch o tratte accuss? Quello sar certamente un personaggio

televisivo. E vero?

Nico: Ma nun o vide che chillo lidraulico?

Alfonso: Sentite, nun accumminciamme a dicere e male parole e a offennere. Io nun songo

lidraulico, songo o stagnaro! Avte capito?

Nico: E o bagno sta all. (Indica a sinistra)

Alfonso: E tanto ce vulva? (Avviandosi a sinistra) Ma cheste so ccose e pazze!

Esce via a sinistra. Nico nota Vittorio particolarmente interessato.

Nico: Che d, Vitt?

Vittorio: Quellidraulico mi piace.

Nico: E spusatllo!

Vittorio: Mi piace come personaggio. Io gli farei raccontare una sua storia personale nella

nostra trasmissione.

Nico: E quello dovrebbe raccontare una storia strappalacrime qui da noi? Ma nun lhe

visto? Chillo fa ridere!

Vittorio: E chi ha detto che deve raccontare una storia strappalacrime. Al limite racconter

una stora che fa ridere. Dove sta scritto che nelle trasmissioni moderne si deve

solo piangere? Basta, la gente vuole divagarsi.

Nico: E valla chiamm!

Vittorio: No, aspetta, mi pare che sta tornando.

Da sinistra torna Alfonso.

Alfonso: Ma chillu bagno scassato. Nh, ma pecch nun chiammate a nu stagnaro?!

Vittorio: O siente? E tutto scemo!

Nico: Hai ragione. Andiamolo a prendere! Ehi, tu!

Nico e Vittorio vanno, uno a destra, laltro alla sinistra, da Alfonso, spaventato.

Alfonso: No, no, ma io nun aggio fatto niente e male!

Vittorio: Ma non ti preoccupare, nonti vogliamo fare niente. Vieni con noi e accomodati.

I due lo conducono allo sgabello e lo fanno sedere.

Nico: Dicci il tuo nome e cognome.

Alfonso: Ma chisto nu studio televisivo oppure nu commissariato e polizia?

Vittorio: E nu commissariato e polizia!

Nico: Ma che staje dicenno? Te si scemuluto?

Vittorio: Ah, gi. Voglio dire che questo uno studio televisivo. Per cui, nome e cognome.

Alfonso: E vabbu. Alfonso Scognamiglio, nato a Giugliano e residente a Mugnano

Nico: (Lo blocca) Oh, aggio ditto sulo nomme e cugnomme! Senti, Alfonso, io sono

lautore e regista Nico Rossi. E sai lui chi ? Un conduttore. E sai cos un

conduttore?

Alfonso: Chillo che porta o pullmann!

Vittorio: Chillo o conducente!

Alfonso: E allora che mezzo porta?

Nico: Nisciunu mezzo! Lui Vittorio Neri, un conduttore televisivo. E precisamente,

conduce questo programma televisivo dal titolo Andiamo al dunque. Lo hai

mai visto?

Alfonso: Io no, ma mia moglie so vede tutte sante juorne. Ma che ce trova e bello?

Vittorio: Ma m o vatto proprio, a chist!

Nico: (Lo interompe) Ehm cosa dici? No, Alfonso, lui scherza. Senti, diciamolo

onestamente, ti piacerebbe uscire in televisione?

Alfonso: A accunci e funtane?

Vittorio: Ma quali funtane?Devi raccontare una storia che ha colpito la tua vita. Per

aiutarti, io ti far anche delle domande.

Alfonso: Ma se vence cocche cosa?

Vittorio: No!

Alfonso: E allora pecch me vuo fa e domande?

Vittorio: Che centra? Sono domande sulla tua vita privata. Magari hai una storia

interessante. Questo tipo di cose piacciono un sacco alle massaie.

Alfonso: E chi so?

Nico: Le casalinghe.

Vittorio: Tu siederai esattamente su questo sgabello dove ti trovi adesso.

Nico: E ti raccomando, guarda in telecamera.

Alfonso: Add aggia guard?

Nico: In telecamera. Sta di fronte a te. E quella scatoletta.

Alfonso: Aggia guard inta scatuletta?

Vittorio: Eh, into buccaccio!

Nico: Io mi riferisco a quella scatoletta rettangolare dove c la luce rossa. Lo sai perch

c la luce rossa?

Alfonso: Ah, aggio capito: amma fa nu poco e pornografia!

Vittorio: Nico, me sta passnno o genio do mettere inta trasmissione mia, a chisto!

Nico: Ma cosa dici? E perfetto. Su, Alfonso, ora vatti a sistemare in camerino.

Alfonso: Ma io aggia accunci o bagno.

Nico: E allora sistemati in bagno. Fatti bello! E poi, quando Vittorio ti chiama, tu entri e

racconti la tua storia. Capito?

Alfonso: No!

Nico: Va bene lo stesso. Su, adesso vai pure, caro.

Alfonso: E vabbu. (Si alza in piedi) Ce o vvedmme aroppo!

Esce via a sinistra. Vittorio lo osserva inorridito.

Vittorio: Spero di non dovermi pentire per aver scelto quel tizio!

Nico: Ma cosa dici? E perfetto. Avevi ragione tu. Ancora una volta ci hai visto giusto.

Sai dove lo mettiamo in scaletta? Dopo lintevista con la soubrette Rossella e

dopo in mago Cialtron. Ora ce lo scrivo.

Lo srive a penna sulla scaletta, Vittorio lo osserva.

2. [Vittorio, Nico ed Ersilia]

Mentre Vittorio e Nico concertano la scaletta, da sinistra entra la truccatrice

Ersilia col necessario per il make up. Va da Vittorio e allimprovviso gli passa il

fondo tinta sul viso.

Vittorio: (Si arrabbia) Ers, ma che ffaje? E stattu ferma nu poco!

Ersilia: Mi dispiace, ma non posso fermarmi. Tra pochi minuti comincia la trasmissione e

tu sei impresentabile. Tieni la faccia lucida!

Vittorio: Ma che te ne mporta, a te?

Nico: Insomma, Ersilia, basta!

Ersilia: Ma che basta?! (E comincia a truccare pure Nico)

Nico: (Protesta) Oh, statte qujeta!

Vittorio: Ma chi lha chiammata, a chesta?

Ersilia: Non c bisogno che mi chiamate! (E ricomincia a truccare Vittorio) Quando

Ersilia vede la bruttura, trova subito la cura!

Nico: Ma famme o piacere, tuornatnne nata vota areto e quinte.

Ersilia: Anche tu ti devi truccare! (E ricomincia a truccare pure Nico)

Nico: E mica aggia fa purio a trasmissione?!

Ersilia: No, per devi essere bello ugualmente. (Nota qualcosa sul suo viso) Uh, guarda,

un brufolo. Te lo posso schiattare?

Nico: Nun te permettere proprio!

Ersilia: Mamma mia, comme si antipatico! E cchi simpatico Vittorio. (E ricomincia a

truccare Vittorio)

Vittorio: E basta!

Nico: Vabbu ja, Vitt, fatte trucc, o si no perdimme tiempo.

Vittorio: Ma secondo te, io pozzo parl cu te mentre chesta me trucca?

Ersilia: Vitt, fai la bocca a cuoricino!

Vittorio: Chaggia fa?

Ersilia: La bocca a cuoricino.

Nico: Vitt, fa a bocca a cuoricino, o si no nun a fernmme cchi!

Vittorio: Ma ce d sta bocca a cuoricino?

Ersilia: Devi stringere le labbra. Facciamo cos, dici la letera O.

Vittorio: Oooo!

Ersilia le passa del lucidalabbra e lui si arrabbia.

Ers, o russetto no!

Ersilia: Qualu russetto? E lucidalabbra. Tu hai le labbra screpolate. Sono talmente brutte

che ci passerei il rossetto rosso per darle un po di colore.

Vittorio: E s, ce manca sulo o russetto russo!

Nico: Vabbu, Vitt, fatte mettere o russetto russo.

Vittorio: Nh, ma pecch a staje danno corda, a chesta?

Ersilia: Senti, io ho truccato tutti i personaggi della televisione italiana, ma nessuno di

loro era difficile come te.

Vittorio: Ma che me ne mporta?

Nico: Vabb, Ers, hai finito?

Ersilia: Con lui, s. Adesso riprendo con te. Ma lo sai che il tuo volto opaco? Avrebbe

bisogno di peeling.

Nico: Cio?

Vittorio: Ha ditto che the lev e pili da faccia!

Nico: Ma che tengo a faccia pelosa, io?

Ersilia: Ignoranti! Il peeling una tecnica per togliere le cellule morte dal viso.

Vittorio: Chi schifo, Nico! Tiene e cellule morte nfaccia!

Nico: (Impressionato) Uh, mamma mia, levmmelle!

Vittorio: E comme te llevo?!

Ersilia: Animali! Bestie! E meglio che mi fermi qui. Eviter di dire che Vittorio ha

lalopecia in testa.

Nico: Che tiene?

Vittorio: Tengo o pesce ncapa!

Nico: Io nun veco niente.

Vittorio: Ers, ma si sicura?

Ersilia: Ma qualu pesce ncapa? Lalopecia, sarebbe un diradamento dei capelli. Questo

succede a causa dei follicoli.

Nico: Vitt, tiene e furmicole ncapa!

Vittorio: Primma tengo o pesce, m tengo e furmicole!

Ersilia: (Gli scompiglia i capelli) Guarda qua, guarda: in corso una desquamazione.

Nico: Vitt, ha ditto che staje perdno e squame! Tha pigliato pe nu merluzzo!

Ersilia: Ma no, io sto parlando della forfora. Ora fammi vedere i capelli tuoi, Nico.

(Scompiglia i capelli pure a lui) No, i tuoi sembrano sani. Facciamo le meche?

Nico: Che faresti?

Ersilia: Meche?

Nico: No, ma a me nun mesce niente!

Ersilia: Ma che tha da asc? Fai vedere le unghie delle mani. (Le osserva) Ecco qua, lo

sapevo: tieni i miceti!

Vittorio: Nico, ma che tiene ncoppa e mmane? Tiene e micetti?

Ersilia: No, e canille! I miceti sono funghi.

Nico: Tengo e funghe ncoppa allogne?

Ersilia: Basta, me songo sfastriata e ve spieg. Io torno nel mio regno.

Vitt&Nic: Finalmente!

Ersilia: E ricordatevi una cosa: la bellezza non solo un fatto estetico! Parola di Ersilia.

Ed esce via a sinistra. I due si guardano in faccia.

Vittorio: Ma che va truvanno, chesta?

Nico: (Guarda di fronte a s) Zitto, mi dicono che mancano trenta secondi allinizio

della trasmissione.

Vittorio: Nu mumento, ma add sta lasprante soubrette?

Nico: M a vaco a chiamm io. Tu prendi tempo!

Vittorio: Me metto a cunt na barzelletta?

Nico: Fai come vuoi tu! Va bene? A dopo.

Nico corre via a destra, Vittorio lo osserva.

3. [Vittorio e Rossella. Poi Ersilia]

Seduto sullo sgabello c Vittorio, con una cartellina in mano. Sigla della

trasmissione Andiamo al dunque, poi Vittorio comincia a parlare.

Vittorio: Buonasera, popolo di teledipendenti!Benvenuti alla seconda puntata di

Andiamo al dunque! Anche in questa puntata avremo degli ospiti che ci

racconteranno la loro vita oppure ci faranno sognare, oppure ancora divertire.

Vado direttamente al dunque! La prima ospite una aspirante soubrette. Si

chiama Rossella e viene da Napoli. Lasciamo che ella entri!

Lui la indica a sinistra (molto procace, in abito rosso), ma lei entra da destra.

Rossella: Buonasera! (E va a sedersi allo sgabello accanto a Vittorio)

Vittorio: Ah, eccola qui! Benvenuta ad Andiamo al dunque.

Rossella: Grazie!

Vittorio: E allora, bella Rossella tu vuoi sfondare nel mondo dello spettacolo. Hai gi fatto

qualcosa altrove?

Rossella: S, ho fatto la valletta per diversi programmi televisivi.

Vittorio: Ecco, Rossella, dicci cosa vorresti fare se diventerai famosa.

Rossella: Eh, beh, io vorrei cantare, fare la ballerina, e poi fare lattrice di teatro e di

cinema, ma anche sfilare e fare limitatrice.

Vittorio: Caspita, sai fare tutte queste cose?

Rossella: No, nemmeno una!

Vittorio: E come vuoi entrare nel mondo dello spettacolo?

Rossella: Mal che vada, andr a fare la tronista da Maria De Filippi, oppure la letterina, o

la professoressa allEredit o cose simili. Sono convinta che un giorno ce la far!

Vittorio: A fare cosa?

Rossella: A diventare la conduttrice di questo programma televisivo!

Vittorio: Proprio questo? Cara mia, devi aspettare che io muoia di vecchiaia e poi lo

conduci! Ed ora andiamo in pubblicit, dopodich ci racconti un lato triste della

tua vita! A tra poco, amici ascoltatori.

Jingle che annuncia la pubblicit. Dopo entra la truccatrice Ersilia:con la

spugnetta sistema il trucco sul viso di Rossella, mentre Vittorio sgrida Rossella.

Ma come, io ti chiedo se sai cantare, ballare e fare altre cose e tu mi rispondi no?

Rossella: Ma la verit. E lo pure il fatto che voglio condurre questa trasmissione.

Vittorio: Scordatela, amica mia! A proposito, ti raccomando, dopo la pubblicit, piangi!

Rossella: Devo piangere? E perch?

Vittorio: Vedere piangere in TV aumenta gli ascolti, specialmente se piange una ragazza

giovane e bella come te. (Prende una sigaretta) E ora mi devo fare una sigaretta,

se no impazzisco. (Se la accende e fuma) Ah, finalmente!

Parte il jingle che preannuncia la fine della pubblicit, Vittorio imbarazzato.

Gi finita la pubblicit? Presto, presto, Ersilia, scappa via!

Ersilia esce a sinistra di corsa. Vittorio intanto si guarda la sigaretta in mano.

E ora come faccio con la sigaretta? (La nasconde dietro, tenendola in mano)

Ehm Eccoci rientrati dalla pubblicit. Ora la nostra Rossella ci dir un lato

triste della sua vita che vorrebbe cambiare. Prego!

Rossella: Beh, io devo parlare di una cosa scottante. Ma scottante assai!

Vittorio: (Sofferente per la sigaretta dietro di s) Eh, mi rendo conto che scottante. E

siccome scottante, cerca di fare presto.

Rossella: Vedi, io sono lunica showgirl che bazzica nel mondo dello spettacolo che non ha

ancora un fidanzato calciatore. Faccio un appello in diretta: calciatore di

qualunque squadra, se mi vedi, io sono libera! Finito!

Vittorio: Meno male. (Le bisbiglia) E ora piangi!

Rossella: Eh?

Vittorio: (Aumenta la voce) Piangi!

Rossella: Non ho capito.

Vittorio: S, vabb, ci penso io. Ehm ma noto che tu stai piangendo.

Rossella: Ah, gi, s, sto piangendo.

Vittorio: E senza lacrime? OK, lasciamo stare. Allora salutiamo i nostri telespettatori. Alla

prossima puntata con un altro video provino. Ciao!

Al termine della sigla finale, Vittorio libera un urlo di dolore, cos lascia cadere

la sigaretta e la spegne col piede.

Maledetta sigaretta!

4. [Vittorio, Rossella e poi Nico]

Da destra entra Nico con una cartellina in mano. Va da Vittorio.

Nico: Vittorio, sgombrate lo studio.

Vittorio: Perch, c un allarme incendio?

Nico: No, abbiamo finito la puntata.

Vittorio: Ah, ecco.

Nico si allontana un po in disparte a scrivere. Rossella confabula con Vittorio.

Rossella: Chi quello?

Vittorio: E Nico Rossi, il autore e regista di questa trasmissione.

Rossella: Ed ricco?

Vittorio: Azz!

Rossella: (Il suo viso si riempie di ambizione) Interessante!

Vittorio: Senti, tu fai quello che vuoi. Io mi vado a fumare una sigaretta fuori.

Rossella: Fai pure, caro.

Vittorio si alza ed esce via a sinistra. Rossella allora si alza in piedi, si d una

sistematina al vestito poi osserva Nico.

A noi due! (Gli si avvicina) Ehm chiedo scusa!

Nico: Come?

Rossella: Chiedo scusa!

Nico: E perch? Non mi ha fatto niente!

Rossella: No, dico, chiedo scusa, posso parlarle un minuto?

Nico: Facciamo trenta secondi!

Rossella: Ecco, le volevo chiedere, le piaciuta questa puntata?

Nico: Na meza botta!

Rossella: E s, effettivamente la conduzione un po moscia. Se ci fosse una conduttrice al

posto di Vittorio, non sarebbe male.

Nico: Non lo dica a me. E dove la trovo questa conduttrice?

Rossella: Eccomi!

Nico: (Trama qualcosa) S? Senta, signorina

Rossella: Rossella!

Nico: Rossella, venga con me. Le faccio vedere una cosa.

Rossella: S?

Nico: Ma certo. Non si preoccupi. Lei vuole fare strada nel mondo dello spettacolo?

Rossella: Certo.

Nico: E venga con me!

I due escono a destra.

5. [Vittorio e il mago Cialtron]

Da sinistra torna Vittorio.

Vittorio: Bene, bene! (Nota la sala vuota) E Rossella? Se n andata? (Si siede sullo

sgabello) Mah!

Si rilassa un po. Da sinistra entra Ersilia che va da lui.

Ersilia: Vittorio, posso andare a casa?

Vittorio: S, s, vai pure.

Ersilia: Serve nulla?

Vittorio: No, no. Grazie.

Ersilia: Va bene. Ci vediamo domani.

Savvia a sinistra, poi si ferma, torna da Vittorio, improvvisa a cappella e balla la

canzone I wanna be loved by you di Marylin Monrose. Lui la guarda perplesso.

I wanna be loved by you / just you / nobody just by you. / I wanna be loved by

you / wo wooo wooo bu buppy doo!

Vittorio: No, Ersilia, non il caso.

Ersilia: No?

Vittorio: No, non il caso. Puoi andare.

Ersilia: Insomma, per me non c proprio speranza. Eppure io sono sprecata a fare la

truccatrice. Ora, solo perch non ho le stesse curve di quella Rossella, non posso

condurre anchio una trasmissione.

Vittorio: E che trasmissione vorresti condurre?

Ersilia: Questa!

Vittorio: Pure tu? (Sialza in piedi) Vattnne momm!

Ersilia esce via di corsa a sinistra. Vittorio guarda di fronte a s come per

interrogare qualcuno e chiedere cosa fare.

Allora, a questo punto come deve procedere la trasmissione? Devo annunciare il

mago Cialtron? Benissimo!

Jingle che annuncia la fine della pubblicit.

Eccoci tornati in diretta dopo la pubblicit. Come vedete, non c pi la soubrette

Rossella accanto a me. Era tutto previsto, infatti adesso passiamo ad un altro

momento: il momento della magia. Facciamo entrare il grande mago Cialtron!

Da sinistra entra il mago Cialtron, con un sorriso fisso sul viso ed un mazzo di

carte francesi in mano.

Cialtron: Sera!

Vittorio: (Legge sula cartellina) Caro mago, leggo sula tua scheda personale che tu ti

chiami proprio Paolo Cialtron.

Cialtron: S!

Vittorio: Quindi era proprio nel tuo destino.

Cialtron: S!

Vittorio: Ed hai usato il tuo cognome come nome darte?

Cialtron: S!

Vittorio: Ma dicci qualche altra cosa oltre a s!

Cialtron: Yes!

Vittorio: Ho capito, allora direi di passare direttamente al gioco. Cosa ci proponi?

Cialtron: Indoviner la carta che sceglierai tra poco. (Mostra il mazzo di carte) Vedi

queste? Sai cosa sono? Carte francesi!

Vittorio: (Ironico) Veramente? Le avevo prese per fette di pane!

Cialtron: Ed ora scegli una carta dal mazzo.

Vittorio esegue.

Mostrala al pubblico mentre io chiudo gli occhi.

Cialtron chiude gli occhi e Vittorio mostra la carta in telecamera frontale.

Ora tieni la carta tra due mani disposte come in preghiera.

Vittorio esegue mentre Cialtron apre gli occhi.

Molto bene, adesso cercher tra le carte quella che tu hai scelto. (Sfoglia

velocemente le carte) Vediamo, vediamo, vediamo la carta che hai scelto

questa! (Mostra un asso di picche)

Vittorio: (Imbarazzato) Ehm veramente, ce lho ancora tra le mani.

Cialtron: (Imbarazzato) Ah, s? Oh, ma io scherzavo! Dai, adesso posa la carta nel mazzo.

Vittorio esegue.

Mischio le carte. (Cialtron esegue) Ecco fatto. E ti dico subito che la carta che hai

scelto (Sfoglia velocemente le carte e poi gliene cede una) Questa!

Vittorio: (La osserva, fa una pessima faccia, poi senza mostrarla, finge stupore) Ma

incredibile! Come ha fatto ad indovinare?

Cialtron: Mostra pure la carta al pubblico.

Vittorio: Ma non mi pare il caso. Il pubblico ha fiducia in te.

Cialtron: No, voglio che il pubblico veda la carta che hai in mano.

Vittorio: Ma nun te cunviene!

Cialtron: Vittorio, ti prego.

Vittorio: E vabbu. (Mostra la carta e cambia faccia) Uh, ma la carta che avevo scelto non

era questa. Era unaltra!

Cialtron: Sicuso? Non pu essere.

Vittorio: E come no? Ci sono le registrazioni.

Cialtron: Quindi mi giuri che la carta che hai scelto non quella?

Vittorio: Ma io to giuro certamente.

Cialtron: (Allargando le braccia in segno di successo) Signori, incredibile, il grande mago

Cialtron vi ha mostrato com riuscito il gioco!

Vittorio: Cio, scusa, ma in genere un gioco non riesce quando si indovina la carta scelta

da un altro?

Cialtron: E troppo facile far riuscire i giochi cos. Invece il difficile non farli riuscire!

Vittorio: Signore e signori, il mago Cialtron!

Cialtron: Ma adesso si cambia gioco.

Vittorio: Ancora?

Cialtron: (Dalla tasca estrae due palline) Cosa sono queste?

Vittorio: Due palline.

Cialtron: Bravo, bravissimo! E adesso tieni una pallina in mano. (Gliene cede una e gli

chiude la mano) E laltra la tengo io. Ora tu indovinerai quante palline teniamo in

mano ciascuno dei due. Dunque, quante palline hai in mano?

Vittorio: Una!

Cialtron: E io quante ne tengo in mano?

Vittorio: Una!

Cialtron: Signore e signori, voi non ci crederete, ma proprio cos! (Mostra la propria

pallina e schiude la mano di Vittorio da cui esce una pallina) Un applauso!

Vittorio: (Perplesso) Scusami, Cialtron, io non voglio mettere in dubbio la tua bravura, per

carit, ma in genere i giochi di magia non funzionano in questo modo.

Cialtron: Quindi tu vorresti dire che questi due giochi di magia non sono riusciti?

Vittorio: Eh, beh, sinceramente no.

Cialtron: Hai il coraggio di dire ci?

Vittorio: Non solo io, ma tutti quanti lo posso affermare.

Cialtron: Signori, fatemi un applauso!

Il pubblico applaude.

Sentito, Vittorio? Il pubblico mi applaude. Al prossimo grande gioco, arrivederci.

Esce via a sinistra. Vittorio perplesso.

Vittorio: Beh, andiamo in pubblicit.

Parte il jingle che preannuncia la pubblicit. Dopodich Vittorio commenta.

Ma come fa certa gente ad avere successo? Io non lo so.

Da sinistra entra Ersilia.

Ersilia: Su, su, non te la prendere. Allora, adesso sei convinto che posso condurre questa

trasmissione insieme a te?

Vittorio: Ers, nun te ce mettere pure tu, pe favore!

Ersilia: E cosa ho detto di male? Se quello un mago e quella Rossella una soubrette, io

sono Gina Lollobrigida!

Vittorio: Ma tu sei una bravissima truccatrice.

Ersilia: No, io sono una artista e come tale vado trattata. Per cui (Gli prende la mano)

Vittorio: Che vaje truvanno?

Ersilia: Alzati in piedi e vieni con me.

Vittorio: (Alzandosi in piedi) Ma io

Ersilia: Adeso vedrai che rtista che sono!

I due escono a sinistra (praticamente Ersilia tira a s Vittorio, perplesso).

6. [Nico e Rossella. Poi Vittorio ed Ersilia]

Da destra tornano Nico e Rossella, trasandati. Si sistemano un po e parlano.

Rossella: Allora, signor Nico, la trasmissione mia?

Nico: S, s! Inizialmente tu e Vittorio condurrete Andiamo al dunque insieme.

Rossella: E poi la condurr io da sola?

Nico: Assolutamente!

Rossella: Grazie!

Nico: Hai fatto un provino straordinario.

Rossella: Ed ora ascolta, devo dirti una cosa.

Nico: Ti ascolto.

I due si mettono in disparte sulla destra a confabulare. Da sinistra tornano

Vittorio ed Ersilia, trasandati. Appena dentro, si sistemano un po e parlano.

Ersilia: Allora, ti piaciuto?

Vittorio: Beh, forse sono stato un po troppo veloce!

Ersilia: Fa niente. Allora, ho un futuro come conduttrice di questa trasmissione?

Vittorio: Sicuramente la condurrai insieme a me.

Ersilia: Grazie! Allora io vado a preparare le mie cose e poi torno a casa. Alla prossima.

Vittorio: Ciao, alla prossima.

Vittorio si siede pensieroso sullo sgabello.

Rossella: Allora siamo daccordo. Io vado a prendere le mie cose e vado via. A presto.

Nico: Ciao, a presto.

Rossella va a destra. Nico si siede sullaltro sgabello: lui e Vittorio si guardano.

Vittorio: Che hai da guardare?

Nico: Hai la faccia di uno che se l spassata con una bella donna!

Vittorio: Non proprio cos, ma ci sei andato vicino. E pure tu hai la stessa faccia mia.

Nico: E gi. A proposito, devo presentarti la prossima conduttrice del tuo programma.

Vittorio: E chi sarebbe?

Nico: Quella Rossella che hai intervistato prima.

Vittorio: Cosa? No, no, scordatelo. Caso mai, io presento insieme ad unaltra conduttrice.

Nico: Chi?

Vittorio: Ersilia.

Nico: La truccatrice? Ma ti sei fumato qualcosa di sbagliato, ultimamente?

Vittorio: No, ho le idee chiare. E meglio una conduttrice non troppo appariscente.

Nico: Guarda, che decido io.

Vittorio: Ma io faccio ascolti, cos tu guadagni e puoi produrre questa trasmissione.

Nico: E io non ce la voglio Ersilia.

Vittorio: Ma quella una ragazza piena di talento. Pensa, prima mi ha cantato e ballato un

pezzo di Marylin Monroe! E poi sa fare la danza del ventre.

Nico: No, quella tiene solo il ventre a panza! Questo il mio programma.

Vittorio: (Scatta in piedi) Il programma il mio.

Nico: E il mio!

Vittorio: Guarda, che ti meno!

Nico: No, aspetta, non meniamoci qui. Sto ancora pagando la ristrutturazione dello

studio. Io direi di andarci a menare fuori!

Vittorio: Mi sta bene!

Parte il jingle che annuncia la fine della pubblicit.

Nico: Ne riparliamo dopo.

Vittorio: Va bene.

Nico esce a sinistra in fretta e furia mentre Vittorio si sistema alla men peggio e si

siede sullo sgabello.

7. [Vittorio ed Alfonso. Infine Ersilia]

Rientrati in diretta, Vittorio fa finta di niente e prosegue a condurre lo show.

Vittorio: Ed eccoci ad un altro momento di spettacolo. Ospitiamo qui un idraulico che non

un idraulico qualsiasi, ma un draulico che ha avuto successo perch

perch lidraulico dei VIP. Facciamo entrare il primo ospite, un idraulico.

Da sinistra entra Alfonso ancora in tuta. Vittorio lo osserva bene mentre

lidraulico gli siede accanto sullo sgabello.

Scusate, ma non vi siete cambiato?

Alfonso: E certamente che mi sono cambiato: mi sono lavato le mani!

Vittorio: Ma io intendo come abbigliamento. Vabbu, andiamo avanti... Ehm.. salutate.

Alfonso: Bonasera.

Vittorio: Buonasera.

Alfonso: Bonasera.

Vittorio: Amme capito, buonasera! Mica vulmme fa tutta a puntata a ce salut?!

Alfonso: Sentite, vi volevo chiedere prima una cosa. Se potete salutare a mio fratello. Vi

segue sempre.

Vittorio: Mi segue sempre? Ah, non faccio per vantarmi, ma io presento bene!

Alfonso: No, io dicevo che vi segue sempre... pe sarrubb o portafogli vuosto! E nun c

maje riuscito!

Vittorio: E se capisce, pecch pe sarrubb o portafogli, shanna arrubb pure o pop

mio! Dicitancello o frato vuosto! E ora andiamo avanti. Come vi chiamate?

Alfonso: Io mi chiamo Alfonso Mondezza.

Vittorio: E che munnezza e cugnomme! No, io per comodit vi chiamo solo Alfonso.

Alfonso: Come volete voi.

Vittorio: Signor Alfonso, come ha fatto lei a diventare famoso? Come ha avuto successo?

Alfonso: Io?

Vittorio: E certo. Lei lidraulico dei VIP.

Alfonso: Overamente?

Vittorio: Assolutamente! E senta, signor Alfonso, perch sta qua?

Alfonso: E me lavete detto voi!

Vittorio: Ma non vero. Non si ricorda che ci ha scritto lei?

Alfonso: Io? Ma si io nun saccio scrivere!

Vittorio: Ah, gi, scusi, volevo dire che ci ha telefonato.

Alfonso: Io? Ma si io nun saccio telefon!

Vittorio: (Dandogli un pizzico sul braccio) Ma che dice? Non si ricorda?

Alfonso: (Sente dolore) Ah, gi, mi ricordo...!

Vittorio: Allora, signor Alfonso, ha una storia della sua vita da raccontare? Per non una

storia da piangere.

Alfonso: No, no, niente chiagnere. E dunque, io sono sposato con mia moglie Maria. Lho

conosciuta perch il suo cagnolino mi ha fatto la pip sulla gamba.

Vittorio: Aveva un cagnolino?

Alfonso: S, nu cihuanta!

Vittorio: (Ironico) Eh, stu cane teneva a cilindrata bassa! Si chiama Chihuahua. E poi?

Alfonso: E niente, quando io e lei ci siamo sposati, siamo stati a Bari in viaggio di nozze. E

abbiamo visitato i trullallero!

Vittorio: Eh, trullall! Si chiamano trulli. Va bene, ma qual la storia?

Alfonso: E m ce arrivamme. Dunque, durante il viaggio di nozze, io e Maria ci siamo

seduti su un prato, dove abbiamo fatto un ping-pong!

Vittorio: Ma non ping-pong, si chiama picnic. Allora, signor Alfonso, andiamo al dunque.

Alfonso: S, s. Dunque: dopo sposati, mia moglie Maria aspettava un bambino. Mancava

poco. Cos siamo andati allospedale, di cui non faccio il nome per non fare

pubblicit!

Vittorio: (Eh, sta facnno a pubblicit do detersivo, chisto!). E cosa le hanno detto?

Alfonso: Che era presto, e cos siamo tornati a casa. Ma quella notte, mia moglie si sveglia

e si lamenta: Ah, Alf... Alf, shanne rotte llacque!. Si erano rotte le acque.

Ora io faccio lo stagnaro, eppure nun aggio saputo mettere e mmane ll vicino!

Vittorio: E che ce azzecca? Allora o cancelliere se chiamma accuss pecch acconcia e

cancielle?

Alfonso: E stateme a sent. Dopo ho telefonato a unambulanza, ma nessuno rispondeva.

Allora ho preso coraggio, mi sono messo vicino a mia moglie e pian piano...

Vittorio: E uscito il feto!

Alfonso: Uff, asciuto nu fieto!

Vittorio: Ma qualu fieto? Io dicevo il bambino.

Alfonso: (Si arrabbia) Uh, ma tenete sempre da ridire?

Vittorio: Ma vuje dicite e scimmit!

Alfonso: E voi invece siete strano, perch parlate con le telecamere e non con la gente!

Vittorio: Siente, amico, vai a aggiustare le fontane, che meglio!

Alfonso: Ma pecch, tu ne fusse capace? Facciamo a cambio lavoro, cos mi piglio pure il

tuo stipendio! Vabbu? Deficiente?

Si alza in piedi ed esce a sinistra. Vittorio lo osserva perplesso.

Vittorio: Andiamo di nuovo in pubblicit, va!

Parte il jingle della pubblicit. Dopodich

M me vaco a appiccec nu minuto cu Nico, va!

Si alza ed esce via a sinistra.

8. [Rossella ed Ersilia. Poi Alfonso. Infine Vittorio]

Da destra torna Rossella.

Rossella: A proposito, Nico! Ah, se n andato. Peccato, volevo chiedergli quanto mi

pagher per condurre questa trasmissione insieme a Vittorio. Fa niente!

Da sinistra torna Ersilia.

Ersilia: Vittor! No, non c. Volevo chiedergli quanto mi pagher per condurre questa

trasmissione al posto di Vittorio! (Nota Rossella)

Rossella: Ah, tu sei la truccatrice.

Ersilia: S, ancora per poco.

Rossella: Perch, ti licenzi?

Ersilia: No, passer dal dietro le quinte alla ribalta delle telecamere.

Rossella: S? E di quale trasmissione?

Ersilia: Ma naturale: questa!

Rossella: (Comincia a ridere) Ahahahah!

Ersilia: (Infastidita e acida) E pecch staje rerenno? He visto a faccia toja ncoppa o

maxischermo?

Rossella: (Smette di ridere) E impossibile che tu possa condurre questa trasmissione! Nico

il autore e regista la affider a me.

Ersilia: Invece a me la affider il conduttore Vittorio. Del resto, gli ascolti li fa lui.

Rossella: (Le si avvicina minacciosa) E tu vorresti togliermi la polpetta dal piatto?

Ersilia: Da troppo tempo faccio la gavetta, fingendomi una volta sarta, una volta

parrucchiera e una volta truccatrice. Ora basta, arrivato il momento di svoltare e

non sarai tu ad impedirmelo.

Rossella: Ah, s? Vogliamo vedere se rimani ancora viva?

Ersilia: Vogliamo menarci?

Rossella: Non aspetto altro.

Ersilia: Per andiamo fuori. Se rompiamo qualcosa, Nico ci spara!

Rossella: Sono daccordo.

Le due escono a sinistra.

9. [Le voci dei quattro. Poi Nico ed Ersilia]

Da sinistra si sentono grida e rumori, come in una lite

Vittorio: Bastardo, io ti rompo!

Nico: Io ti ho creato e io ti distruggo!

Rossella: Misera truccatrice!

Ersilia: Baldracca da marciapiede!

Poi il silenzio. Da sinistra entrano Nico ed Ersilia, scompigliati.

Nico: A quello lo disintegro!

Ersilia: Va bene, basta, adesso diamoci una calmata. (Osserva Nico tutto trasandato)

Adesso ti aggiusto io! (E lo trucca)

Nico: (La ferma) E baaaaasta! Piuttosto, Ersilia, ma perch tu e Rossella ve le stavate

dando di santa ragione?

Ersilia: Perch giunto il mio momento e lei vorrebbe rubarmelo. Ma io glielo impedir.

Nico: Ersilia, ma tu davvero sai ballare, cantare e fare tante altre cose?

Ersilia: Io? In verit no. Ma ci provo come fanno tante altre che non sanno far niente.

Nico: Sai perch faccio lautore e regista televisivo? Un tempo anchio volevo entrare

nel mondo dello spettacolo. Ma non sapevo fare niente, come del resto ora. Cos, a

furia di ricevere porte in faccia, sono rimasto in questo mondo sotto altre vesti.

Ersilia: (Ironica) Gi, le vesti quelle che togli alle belle showgirl come Rossella! Io

invece lavoro per te da sei anni e non mi hai mai degnato nemmeno di un provino.

Nico: Sai che hai ragione? Senti, hai da fare adesso?

Ersilia: No. Perch?

Nico: Che ne diresti di andare a cena insieme? Qua fuori si aperto un ristorante che si

chiama Jet Set!

Ersilia: Offri tu?

Nico: No, offri tu! Io non ci tengo!

Ersilia: Mi sta bene. Allora, andiamo.

I due escono via a destra.

10.[Vittorio e Rossella]

Da sinistra tornano Vittorio e Rossella, scompigliati.

Rossella: E perch stavate litigando a botte, tu e Nico?

Vittorio: (Si siede sullo sgabello) Perch avevamo idee diverse su una certa situazione.

Rossella: (Gli siede accanto) Che sarei io!

Vittorio: In un certo senso, s.

Rossella: Ho capito: tu ed Ersilia avete fatto la stessa cosa che abbiamo fatto io e Nico. Non

cos? Ma guarda tu cosa tocca fare per il successo.

Vittorio: (Si alza in piedi e gironzola) Il successo. Che parola forte stai usando. Sai almeno

cos? (Non riceve risposta) Ecco, visto? Non lo sai. La notoriet, la popolarit e

il successo. Se non vivi le prime due cose, la terza non ha senso. Si pu avere

successo ugualmente, ma senza la gavetta, senza prima crescere e capire se le tue

ambizioni sono reali oppure sono solo un capriccio, senza misurarti prima col

pubblico minuto e poi con la grande platea non sarai mai nessuno.

Rossella: E tu hai fatto tutto questo, nella tua vita?

Vittorio: Io? S. Ho fatto la gavetta come si faceva un tempo. Oggi invece basta partecipare

ad un reality show, ad un talent show, ad una trasmissione qualunque e se sei

un personaggio assurdo oppure se hai le giuste conoscenze, fatta.

Rossella: Guarda, che io lo so benissimo che tu hai vinto un reality show. Lo ricordo bene.

Anchio ho partecipato al televoto per farti vincere.

Vittorio: Non ricordarmi di una cosa della quale mi vergogno.

Rossella: E una vergogna partecipare ai reality?

Vittorio: Lo se hai studiato dieci anni tra conservatorio e teatro, ma alla fine non hai fatto

n il cantante e n lattore. Guarda la fine che ho fatto: conduco una trasmissione

in un network visibile solo su Internet.

Rossella: E ti lamenti? Ora stai sputando nel piatto in cui mangi.

Vittorio: No, non cos. Ma degradante lo stesso. Ho fatto decine e decine di casting, ma

mai nessuno era quello giusto. Io non ho gambe da mostrare e nemmeno

prosperosit come le tue. Ed ho sempre rifiutato laiuto di qualcuno.

Rossella: Se sei bravo, non ti occorre la raccomandazione.

Vittorio: Gi, ma se sei figlio darte, hai un vantaggio ed uno svantaggio. Nel primo caso,

hai il nome del tuo genitore famoso. Nel secondo caso, ti paragoneranno a vita al

tuo genitore famoso. E tu, rispetto a lui, non sei nessuno.

Rossella: Le uniche armi in mio possesso sono quelle che vedi. (Si alza in piedi e si mostra)

Vittorio: (Sorride compiaciuto) Usale pure. Ma se un giorno riuscirai nel tuo intento, non

dire mai che avrai conosciuto il successo. Ammetti solo che avrai sfondato.

Rossella: Limportante, per me, sar avercela fatta.

Vittorio: E questo ti far onore. A proposito, hai da fare adesso?

Rossella: No, sono liberissima. Perch?

Vittorio: Che ne diresti di andare a cena insieme? Qua fuori si aperto un ristorante che si

chiama Jet Set!

Rossella: Ma s, andiamo a divertirci. Alla faccia di quella Ersilia!

Vittorio: E alla faccia di Nico! Non voglio incontrarlo per un po di tempo, se no gli

spacco la faccia! Su, andiamo.

I due si mettono sottobraccio ed escono a destra.

FINE ATTO PRIMO

Ristorante Jet set. Lambiente cos composto: c un tavolo centrale e due esterni. Al centro c la scritta Jet set. Alle pareti ci sono foto di personaggi famosi della TV.

ATTO SECONDO

1. [Alfonso e Maria. Poi Germano]

Seduti al tavolo centrale, ci sono lidraulico Alfonso (vestito in giacca, cravatta

e pantaloni con colori assolutamente scoordinati) e Maria (in abito da sera con

accessori scoordinati). La donna si guarda intorno imbarazzata.

Alfonso: Ma che d, Mar?Te veco tutta nervosa.

Maria: Alf, ma pecch mhe purtata a magn inta stu locale?

Alfonso: Qualu locale? Chisto nu ristorante.

Maria: Appunto! Tu mhe sempe purtata a magn inta trattoria Peppe o fentente!

Alfonso: E con ci? Nun cchi bello cc ddinto?

Maria: Nun dico chesto, per chisto sarr nu ristorante importante. E allora nun aggio

capito che ce facmme cc ddinto io e te!

Alfonso: Mar, questo un ristorante frequentato da personaggi della televisione.

Maria: E quindi?

Alfonso: Io sono stato in televisione nella tua trasmissione preferita. E allora sono pure io

un personaggio televisivo: un PIP!

Maria: Ma io me metto scuorno.

Alfonso: E pecch? Nuje amma sulamente magn, nun ce amma spugli!

Maria: No, chille ce spgliene a nuje! Saje quanto costa a magn cc ddinto!

Alfonso: Tu nun te prioccup. Io mi vendo o molare doro do nonno mio.

Maria: E vabbu. Fa tu.

Alfonso: M chiammmme a coccheduno pordin. (Chiama ad alta voce) Ragazzo!

Da sinistra giunge Germano (ha un men), cameriere tremolante. Sembra tanto

acciaccato, ma assai arrogante ed energico.

Germano: Buonasera!

Alfonso: Scusate, voi siete il ragazzo?

Germano: No, io sono il cameriere. Volete il men?

Alfonso: No, nuje vulmme magn!

Germano: E leggete sul men cosa volete mangiare. (Gli cede il men) A tra poco. Con

permesso. (Si avvia a destra, blaterando) Ve puzzate affug mentre magnate!

Esce via a destra.

Alfonso: Mah, leggmme stu men, va. (Cos fa e resta perlesso) Mar, nun riesco a

leggere. Ti, liegge tu. (Glielo cede)

Maria: (Legge e resta perplessa) Ma che d sta rrobba? Cc ce sta scritto Crepes!

Alfonso: Ah, aggio capito: amma crep!

Maria: Ma che ristorante scustumato. Chiamma nu poco o cameriere.

Alfonso: (Chiama ad alta voce) Ragazzo!

Da destra giunge Germano (tremolante con un block notes ed una penna).

Germano: Sono pronto!

Alfonso: No, aspi, stamme a sent. Ncoppa a stu men ce sta cierta rrobba che nun ce

piace. Io dicesse: pecch nun me faje cucen na bella frittata e maccarune cu

o prusutto a dinto?

Maria: Ma comme, a frittata e maccarune into ristorante? Io dicsse: magnmmece

na bella pastina in brodo cu o dado a dinto.

Alfonso: E io vengo inta stu ristorante accuss caro pe me magn na pastina in brodo?

Fa accuss, amico mio, purteme nu bellu scialatiello cu o scoglio dinto!

Maria: Te vuo magn nu scoglio? Uh, Gies, tu te rumpe e diente!

Alfonso: Ma stattu zitta, diece e scema!Ragazzo, portami quello che ti ho chiesto.

Germano: Scialatielli? Cosa sono?

Alfonso: Fa na cosa: purtece doje pastine in brodo, ch meglio!

Germano: (Scrive, poi) E per secondo?

Alfonso: Na bella zuppa e cozzeche.

Maria: Nun te scurd e ce mettere o limone.

Germano: (Scrive, poi) Che altro? Dolce e caff?

Maria: S, s. Per dolce voglio na bella cis-cacche!

Germano: Ah, la ceese cake? No, non ci sta.

Maria: Allora na bella torta ischitana.

Germano: Ah, la Caprese? No, non ci sta.

Maria: E allora che ce sta?

Germano: Profiteroles.

Alfonso: Benissimo, allora prendiamo i polistiroli!

Germano: Profiteroles. E da bere?

Maria: Per me, vino di Gragnano. Per mio marito una gassosa al limone.

Alfonso: E gi. Io non posso bere alcolici perch tengo il profiterolo!

Maria: Colesterolo.

Alfonso: Appunto!

Germano: Molto bene. Allora ridatemi il men.

Alfonso: No, e pecch te llaggia da? Tu me lhe regalato.

Germano: (Glielo tira di mano) Ma quello non si regala.

Alfonso: (Glielo tira di mano) E allora che ce lhe dato a ffa?

Germano: (Glielo tira di mano) Per far scegliere cosa mangiare.

Alfonso: (Glielo tira di mano) E nuje amme scigliuto a capa nosta.

Germano: (Glielo tira di mano) E non fa niente!

Maria: Oh, e basta! Ragazzo, vai a rendere la roba da bere e da mangiare e portacela.

Germano: Agli ordini.

Fa linchino ed esce via a sinistra.

Maria: Ecco qua, m finalmente magnmme. (Poi guarda maliziosa Alfonso) Am, ma

tu nun me faje nisciunu complimento? Nun he visto comme stongo bella?

Alfonso: E certamente. Mar, tu seccsi!

Maria: (Felice) Songo sexy?

Alfonso: No, si seccsi: nl senso che tu secca-si, cio si secca, si secca secca!

Maria: Ah, so secca? E chisto fosse nu complimento?

Alfonso: E quanno io dico che te si ingrassata, tu taraggie sempe.

Maria: Quanto si scemo!

Alfonso: (Cede il proprio cellulare alla moglie) Mar, famme doje fotografie. Aroppo e

metto ncoppa a Facebook.

Maria: E vabbu. Per po me laggia fa purio doje fotografie.

Alfonso: E che ce azzicche tu? Mica si tu o personaggio famoso? Songhio. Va, scatta,

scatta sti fotografie.

Restano a tavola, seduti: Alfonso fa pose strane, Maria lo fotografa.

2. [Detti e Vittorio ed Ersilia. Poi Cristina]

Mentre i due sopra citati scattano foto, da destra entrano Vttorio ed Ersilia (in

abiti eleganti).

Vittorio: Ecco, questo il ristorante della mia amica Cristina.

Ersilia: Che bello, il ristorante dei VIP. Un giorno lo sar anchio! E questo grazie a te.

Vittorio: A me? Ma io ancora non ho fatto niente.

Ersilia: Lo farai, lo farai. Dopo quello che c stato tra di noi mezzora fa!

Vittorio: E vabb, stata una piccola cosuccia non impegnativa.

Ersilia: Non impegnativa? Io sono rimasta incinta!

Vittorio: Incinta? Ma pecch, tu aisce incinta doppo mezora?

Ersilia: Ma io sono sicura che cos.

Vittorio: Ma assittete e stattu zitta!

I due si siedono al tavolo. Da sinistra giunge la titolare del ristorante, Cristina.

Cristina: Carissimo Vittorio! (Va da lui)

Vittorio: Oh, carissima Cristina! Come stai?

Cristina: Sempre indaffarata. Cosa vuoi, questo ristorante tutta la mia vita. Io sono single

e non ho famiglia a cui dover pensare. Ma noto che sei in compagnia.

Ersilia: S, sono la sua fidanzata Ersilia.

Vittorio: Aspi, quala fidanzata?

Ersilia: Ma come? Mezzora fa abbiamo fatto sesso. Io sono pure incinta!

Vittorio: (Scherzoso verso Cristina) Uh, uh, uh, non ci fare caso, Cristina. La mia amica, e

sottolineo amica, Ersilia, un tipo molto scherzoso.

Cristina: Ah, ecco. Sai, mi sarebbe proprio dispiaciuto che ti fossi fidanzato. Ci volevo

provare io con te.

Ersilia: Eh, arrivata fresca, fresca, chesta!

Cristina: Come?

Vittorio: Ma te vuo sta zitta? No, niente, Cristina.

Cristina: A proposito, la puntata di stasera mi piaciuta moltissimo. Specialmente

lintervista allidraulico dei VIP.

Alfonso: (Sentitosi chiamato in causa, smette di farsi fotografare e va da Cristina) E

songhio, songhio!

Cristina: Ah, eccolo qua.

Vittorio: Tu staje cc?

Alfonso: E certo. (A Cristina indica Vittorio) Qua ci sta il mio amico Vittorio De Sica!

Vittorio: Intanto nun me chiammo Vittorio De Sica, ma Vittorio Neri. E poi non siamo

amici. Ma chi te cunosce?

Ersilia: Vitt, nun tarraggi! (E trucca Vittorio col trucco che tiene nella propria borsa)

Vittorio: Statte ferma cu stu trucco!

Ersilia: Non posso, stai malissimo cos combinato.

Vittorio: Ma che me ne importa? Mica siamo in trasmissione?

Ersilia: Per deformazione professionale, devo truccarti sempre.

Alfonso: Ua, comme sta bello, accuss truccato!

Ersilia: (Comincia a truccare Alfonso) Vuje stateve zitto,c he site cchi brutto e isso!

Alfonso: (Infastidito) Chiano, chiano!

Cristina: Ma insomma, che cosa state combinando?

Ersilia: (Comincia a truccare pure Cristina) Nun ve prioccupate, m trucco pure a vuje!

Cristina: (Infastidita) Ma che maniere!

Vittorio: (Perentorio) Ersilia, basta!

Ersilia: (Smette di truccare e lo osserva, offesa) Ma

Vittorio: Ho detto basta, e basta!

Cristina: Io vado a prendervi due men.

Esce via a sinistra, dopo aver guardato male Ersilia.

Alfonso: E io invece me vaco a ffa doje fotografie cu mia moglie. Mar, jammuncenne a

ffa o servizio fotografico into bagno!

Maria: Subito, ammore mio!

Ed escono a sinistra, dopo aver guardato male Ersilia.

Vittorio: He visto che he cumbinato? Assiettete momm e stattu zitta.

Ersilia si siede al tavolo, imbronciata. Vittorio si siede pure lui e la guarda male.

Da sinistra torna Cristina con due men. Li porta a Vittorio ed Ersilia.

Cristina: (Fredda)Questi sono i men. Quando avete deciso, chiamate il mio cameriere

che verr a prendere le ordinazioni. Buon diverimento.

Cristina esce via a destra, fuori dal locale.

Vittorio: Adesso mi toccher scusarmi con Cristina. Io ci tengo assai per quella donna.

Ersilia: Ma io non ho fatto niente di male.

Vittorio: E meglio che te liegge o men.

I due confabulano, consultando i rispettivi men.

3. [Detti, poi Nico e Rossella. Infine Tore e Germano]

Da destra entrano Nico e Rossella che parlano amabilmente (senza far caso alla

presenza di Vittorio ed Ersilia che intanto sono concentrati sui men).

Nico: Questo il locale della mia cara amica Cristina Barra. Ti piace?

Rossella: S, carino. Ma almeno si mangia bene? No, perch io sono una forchetta difficile.

Nico: E che delicatezza! Vieni, accomodiamoci.

Si siedono al tavolo di Alfonso e Maria.

Rossella: Ma non ti sembra occupato qui? Io vedo una borsa da donna.

Nico: No, ma che dici? Qualcuno avr dimenticato quella borsa. La consegner al

primo cameriere che passa.

Rossella: Va bene, adesso per parliamo di noi. Dalla prossima puntata conduco io?

Nico: Ma certamente, tu condurrai la messa da Pompei.

Rossella: Nun fa o scemo, Nico. Tu sai benissimo di che cosa sto parlando di condurre.

Nico: Non mi ricordo.

Rossella: Andiamo al dunque.

Nico: Brava, hai ragione: andiamo al dunque. Adesso chiamiamo il cameriere e

andiamo al dunque, cio mangiamo.

Rossella: Nico, a vuo fern? Sai benissimo che devi affidare a me la conduzione della tua

trasmissione. Io sono la migliore possibile.

Nico: E va bene, va bene. Nun tarraggi. Dopo mangiato ne riparliamo.

Da sinistra giunge Germano che porta due men ai due.

Germano: Bonasera!

Rossella: E chi chisto?

Nico: Chi ha da essere? E o cameriere.

Germano: Signor Nico, chi sta signurina? Comm bona!

Nico: Ma che d sta cunferenza?

Rossella: No, no, lascialo stare. A me mi piace di sentir dire che sono bona! Grazie, caro!

Germano: Prego, bona!

Nico: E vedmme da fern nu poco. He purtato e men? E m vattenne!

Germano: Come il signore vuole.

Germano esce via a sinistra.

Rossella: Perch lhai trattato cos?

Nico: Liggete o men e stattu zitta!

Rossella: Mamma mia, che rozzezza!

Nico: Sientre chi parle!

Leggono il men. Dallingresso a destra entra Tore, musicista di posteggia che

canta e suona playback (tiene una chitarra in mano dalla parte senza le corde).

Tore: Signori, eseguir per voi alcuni classici napoletani in stile posteggia. E uno, e

doje, e tre!

Tore aziona qualcosa sul proprio fianco e parte un leggero sottofondo di

chitarra con una voce che canta un classico napoletano. Gira tra i tavoli,

cantando in playback. Nel frattempo le due coppie non lo pensano proprio.

Ersilia: (A Vittorio) Allora io ho scelto: caviale in ostrica con patate del Belgio.

Vittorio: Oh, oh, va chiano! Aroppo avessa pav io o cunto?

Ersilia: E se capisce.

Vittorio: E allora accuntintete e na cosa sciu sciu!

Ersilia: E allora me piglio farfalle al salmone.

Vittorio: Ecco, brava.

Tore si avvicina ai due, ma ad un tratto si incaglia la musica. I due lo osservano

e lui per non farsi scoprire, fa movimenti con la bocca per fingere che

lincagliamento della musica sia naturale.

Ersilia: Ua, Vitt, guarda che bravo questo cantante.

Vittorio: E vero, fa finta che si incaglia la canzone. Bravo!

Ersilia: Glielo diamo uno spazio nella mia trasmissione?

Vittorio: Quala tua trasmissione? Liegge o men, che m chiammmme o cameriere.

Ersilia: Uff!

Allora Tore d un colpo al marchingegno che produce musica, la canzone

riprende fluida e lui si sposta verso Nico e Rossella.

Rossella: Nico, io ho scelto: farfalle al salmone. E tu?

Nico: Cannelloni con gnocchi alla sorrentina e penne allarrabbiata!

Rossella: Tiene nu poco e famme!

A Tore ad un tratto si incaglia la musica. I due lo osservano e lui per non farsi

scoprire, fa movimenti con la bocca per fingere che lincagliamento della

musica sia naturale. Cosicch si allontana.

Rossella: Ma come fa quel tizio a cantare in quel modo?

Nico: Ma nun o vide che sta cantanno in playback?

Rossella: Per bravo. Glielo diamo uno spazio nella mia trasmissione?

Nico: S, poi ne riparliamo. (Eccitato) Ora mi fa piacere che mi stai facendo il piedino.

Rossella: Io? Ma tu fusse scemo? (Osserva sotto il tavolo) Oddio, un topo!

I due scattano in piedi, spaventati (Nico abbraccia Tore che continua

imperterrito a fingere di cantare). Anche Vittorio ed Ersilia si alzano in piedi,

spaventati. I quattro si notano. Nico allontana Tore.

Nico: Vuje?

Vittorio: Vuje?

Ersilia: Vuje?

Rossella: E a chistu punto, o ddico purio: vuje?

Tore si mette in mezzo ai quattro a cantare.

Vittorio: Ma te ne vaje, o no?

Tore: (Spegne la musica) Qualche moneta?

Nico: Aspi, ta dongo io. Abbasta che te ne vaje. (La prende dalla tasca e gliela d)

Tore: Grazie! (Agli altri tre) E vuje nun tente niente?

Da sinistra giunge Germano che ha sentito quel caos e va dai cinque, severo.

Germano: Uh, e m basta! A tutte quatte, assettteve!

I quattro tornano ai rispettivi posti, silenziosi. Poi Germano richiama Tore.

E a te, jesce momm a cc ddinto.

Tore: Ma io aggia cant.

Germano: E va a cant abbascio o mare. Lloco te sentono e pisce!

Tore: Ma io

Germano: Fooora!

Tore esce via. Germano commenta.

E m vedmme, m. (Ai quattro, con arroganza) A vuje, vulte ordin?

I quattro, intimoriti, fanno di no con la testa. Lui commenta.

Meglio accuss.

Ed esce via a sinistra, sempre tremolante.

4. [Nico e Rossella, Vittorio e Ersilia. Poi Alfonso e Maria. Infine Paolo Cialtron]

Nico e Rossella, sempre seduti al tavolo, commentano Vittorio ed Ersilia che

fanno altrettanto.

Nico: Hai visto a quei due?

Rossella: Come sono ridicoli!

Vittorio: Hai visto a quei due?

Ersilia: Come sono ridicoli!

Da sinistra tornano e si fermano Alfonso e Maria.

Alfonso: Ammore mio, che belli fotografie maggio fatto!

Maria: Beh, veramente, ce ne sta una che nun me piace: chella abbracciato o gabinetto!

Alfonso: E che centra? Io songo nartista. Faccio sulo cose originale! Jammece a assett.

Si avvicinano al loro tavolo e vi trovano Nico e Rossella. Maria si arrabbia.

Maria: Nh, uh, a tutte dduje, che ce facte cc? Chisto o tavolo nuosto.

Nico: Sign, ma che varraggiate a ffa? Questo tavolo era nostro e ci siamo seduti noi.

Maria: Nientaffatto, stveme primma nuje. Ce sta pure a borza mia.

Nico: E allora scusate, ce simme sbagliate. Cagnmme tavolo, Ross.

I due si alzano ed Alfonso riconosce Nico.

Alfonso: Uh, Mar, ma chisto lamico mio mio, Nico Rossi. Io aggio fatto a

trasmissione nzieme a isso e a chillato amico mio, Vittorio Neri.

Nico: Amico tuojo? Io? Ma chi cacchio te sape?

Alfonso: Ma comme? Io songo lidraulico dei PIP!

Nico: (Freddo) Ah, m aggio capito chi si tu.

Alfonso: E chesta bella femmena vicino a te chi ? Comm bona!

Nico: Pure chisto, m?

Rossella: Nun te prioccup, Nico, a me me fa piacere che chisto me chiamma bona.

Grazie, caro!

Maria: (Ingelosita) Oh, ma che sso sti ccose annanzo e palle e lluocchie mie?

Alfonso: Vabbu, ma m nun fa a gelosa. Il mio era un commento sulla bont della

ragazza. Del resto io sono artista, sono uscito in televisione.

Maria: S, ma essa nun ha da risponnere Grazie caro, o si no a scippo tutte capille a

capa e ce costruisco na scopa nova nova!

Rossella: A me?

Nico: Ehm Ross, lascia stare. Accomodiamoci e ceniamo. Prego, prego!

Nico e Rossella si siedono allultimo tavolo a sinistra. Le due donne si guardano

male, mentre anche Maria ed Alfonso si siedono al proprio tavolo. Dallingresso

a destra entra Paolo Cialtron, il mago prestigiatore.

Cialtron: Signore e signori, il grande mago Cialtron vi stupir coi suoi numeri di magia.

(Va al tavolo di Alfonso e Maria con due palline rosse in mano. Parla a Maria)

Signora cara, aprite una mano.

Maria esegue. Poi Paolo le fornisce altre istruzioni.

Adesso inserisco una pallina in questa mano. (Cos fa) Adesso chiudete la mano.

Maria esegue. Paolo prosegue.

Tra poco vedrete la pallina che tengo io in mano NON passare nella vostra mano

e NON unirsi allaltra pallina. (Chiude anche la propria mano) Uno due tre!

Apre la mano e mostra ancora la pallina.

Come potete vedere, la pallina rimatsa nella mia mano e sicuramente laltra

pallina rimasta nella vostra mano. Verificate.

Maria esgue e Paolo si rallegra.

Signore e signori, esperimento riuscito. La grande magia del mago Cialtron! Ora

se i gentili signori mi vogliono dare qualche moneta.

Maria: M ce dongo cinquanta centesimi, pecch chisto tuto scemo! (Cerca in borsa)

Cialtron: Cio, vuje me state danno cinquanta centesimi pecch songo miezu scemo?

Alfonso: E pe forza, pecch si vuje fusseve tutto scemo, mia moglie ve regalasse nEuro!

Maria: (Gli offre la moneta) Tenete! E m jatevnne, pecch tra poco amma magn.

Cialtron: (La prende sdegnato) Grazie! Come siete umani.

Poi si sposta al tavolo di Vittorio ed Ersilia.

Signore e signori, il grande mago Cialtron vi stupir coi suoi numeri di magia.

Vittorio: Ancora tu?

Cialtron: Ma perch, ci conosciamo?

Vittorio: E come? In televisione.

Cialtron: Ah, s, mi ricordo. E su, datemi la soddisfazione di fare un altro gioco.

Vittorio: E vabbu. Fance o gioco.

Cialtron:(Prende dalla tasca dei pantaloni un mazzo di carte francesi) Cara signorina,

scegliete una carta dal mazzo.

Ersilia esegue.

Guardatela e poi riponetela nel mazzo.

Ersilia esegue.

Adesso vi dir che carta avete scelto. (Cerca nel mazzo, pesca la carta e la

mostra ad Ersilia) E questa?

Ersilia: S!

Cialtron: (Interdetto, domanda di nuovo) E questa?

Ersilia: Ho detto di s!

Vittorio: Ers, non dirgli che ha indovinato la carta siccome ti fa piet.

Ersilia: No, no, chillo ha nduvinato overamente!

Cialtron: (Sconvolto) In dieci anni di carriera, questo numero non mi era mai riuscito! (Si

commuove e bacia le mani ad Ersilia) Grazie, signur, grazie! Chisto o juorno

cchi bello da vita mia!

Uscendo via dal locale, a destra, ripete la solita frase, piangendo.

Signore e signori, il grande mago Cialtron!

Nico: (Riferendosi a Cialtron) Menu male che nun venuto add me a ffa o gioco e

magia, o si no ce facevo magn e ccarte e pure e ppalline!

Rossella: Nico, io vado un attimo a lavarmi le mani alla toilette*. *(detto come si scrive)

Nico: Cio?

Rossella: Me vaco a llav e mmane into

Nico: (La interrompe) Vabbu, vabbu, aggio capito, aggio capito! Va, va!

Rossella si alza dal tavolo ed esce via a sinistra. Vittorio confabula con Ersilia.

Vittorio: Ers, va into bagno pure tu.

Ersilia: Io? Ma io nun aggia fa niente into bagno.

Vittorio: Cerca di capire che cosa vogliono combinare quei due.

Ersilia si alza ed esce a sinistra, perplessa.

Nico: M me vaco a llav e mmane purio.

Nico si alza dal tavolo ed esce via a sinistra. Vittorio concerta qualcosa.

Vittorio: M o vaco a spi.

Vittorio si alza ed esce a sinistra, fregandosi le mani. Alfonso ha visto tutto.

Alfonso: Mar, vatte a lav e mmane.

Maria: E pecch?

Alfonso: Vatte a lav e mmane.

Maria: Ma

Alfonso: Vatte a lav e mmane, te stongo dicenno.Anze, ce vengo purio. Voglio sap

che stanne cumbinanno chilli quatte scieme.

I due si alzano in piedi ed escnoo a sinistra.

5. [Tore, poi Cristina e Germano]

Dallingresso (a destra) torna Cristina (con una busta di erboristeria) e Tore.

Cristina: Ma che cosa vuoi a me? Perch mi segui sempre?

Tore: Signora Cristina, voi mi dovete ascoltare. E uno scandalo, una discriminazione, il

fatto che non posso cantare nel vostro locale.

Cristina: E chi ti ha mai cacciato?

Tore: Il vostro cameriere.

Cristina: Germano?

Tore: Che ne saccio comme se chiamma? E chillo che tremma sempe.

Cristina: Ah, e allora Germano. E perch ti ha cacciato?

Tore: Pecch nun le piace comme canto. Ma io sono un maestro della posteggia.

Cristina: E vabbu, nun tarraggi, che te fa male. (Chiama) Germano, vieni qua!

Da sinistra giunge Germano, sempre tremolante.

Germano: Dite, signora Crist.

Cristina: (Gli lascia la busta) Tieni, questa crema per i piedi. La devo usare io dopo.

Germano: Va bene.

Cristina: A proposito, ma i clienti che stavano seduti a quei tavoli che fine hanno fatto?

Germano: E che ne saccio? Chille stanne facnno na muina mai vista.

Cristina: Ma gli hai preso le ordinazioni?

Germano: Non ancora.

Cristina: E forza, dai, che se questi se ne vanno, dopo col cavolo che acchiappiamo altri

clienti. Questo locale in decadenza.

Germano: Va bene, io vado dentro.

Tore: Signora Crist, ve site scurdata e me.

Cristina: Ah, gi. Ascolta, Germano, tu non devi pi cacciare Tore da questo locale.

Germano: Ma chillo canta cu o disco.

Tore: Nun o vero.

Germano: E invece s.

Cristina: Smettetela, tutti e due! E a te, Germ, ma che te ne mporta comme canta chisto?

Quello riceve solo qualche soldo e poi se ne va.

Tore: Qualche soldo? Io sono un artista vero, non cerco carit. I cantanti che fanno la

posteggia sono artisti veri come quelli della televisione, solamente che

guadagnano molto di meno perch la vita ingiusta.

Germano: (Gli fa un applauso ironico) Bravo!

Cristina: S, vabb, Tore, adesso non ti posso dare retta. Devo andarmi a preparare una

asciugamano, perch mi devo mettere la crema per i piedi.A proposito, Germ,

nella busta non ci sta solo la crema per i piedi, ma pure la maionese. Porta la

crema in bagno e la maionese in cucina.

Germano: S, s, vabb.

Esce via a sinistra tremolante e sbuffando.

Cristina: E a te, ti raccomando, Tore, rallegra i miei clienti con la tua musica. Capito?

Tore: Ci mancherebbe.

Cristina: Bravo! Pi tardi passa da me in ufficio, che ti regalo qualche soldino anchio.

Cristina esce via a sinistra.

Tore: Comm gentile a signora Cristina! Quella sarebbe la mia moglie ideale. Gi,

ma chi me sposa, a me? E meglioc he penso a suonare, va. A proposito, ma

add aggio miso a chitarra? Uh, me laggio scurdata ncoppa a panchina.,

Spermme che nun se lhanne arrubbata! Mannaggia a capa mia.

Ed esce via dal locale, a destra.

6. [Rossella ed Ersilia. Poi dopo Vittorio e Nico. Infine Germano]

Da sinistra tornano Rossella ed Ersilia, al solito discutendo.

Rossella: E che ce facve pure tu into bagno?

Ersilia: Ma pecch, ce puo tras sulo tu lloco ddinto?

Rossella: No, per tu nun te stive lavnno e mmane, te si cchiusa into gabinetto e me

stive spianno.

Ersilia: Io? Nenn, ma tu tensse e manie e persecuzione?

Rossella: E invece aggio raggione io: tu e Vittorio site venute a mangi inta stu

ristorante pecch vulte spi a me e a Nico.

Ersilia: Ma chi ve sape? Chesta overamente fa! Piuttosto, tu e Nico ci state spiando.

Rossella: Nuje?

Ersilia: S, pecch tu staje facnno a ruffiana cu o autore e regista do programma

televisivo. E gi, accuss chillo te facsse present o posto e Vittorio. Ma

ricordati una cosa.

Rossella: Che cosa?

Ersilia: Quel programma lo condurr io.

Rossella: Ma va a magn, ch meglio!

Ersilia: No, va a magn tu!

Rossella: E io ce vaco, a faccia toja!

Ersilia: Sempe a toja!

Le due tornano a sedersi ai rispettivi tavoli e si ignorano. Da sinistra tornano

Nico e Vittorio, al solito discutendo.

Nico: E che ce facve pure tu into bagno?

Vittorio: Ma pecch, ce puo tras sulo tu lloco ddinto?

Nico: No, per tu nun te stive lavnno e mmane, te si cchiuso into gabinetto e me

stive spianno. Anze, si sciuliato ncoppo o bordo e si gghiuto a fern

direttamente inta tazza!

Vittorio: Io? Nenn, ma tu tensse e manie e persecuzione?

Nico: E invece aggio raggione io: tu e Ersilia site venute a mangi inta stu ristorante

pecch vulte spi a me e a Rossella.

Vittorio: Ma chi ve sape? Chisto overamente fa! Piuttosto, tu e Rossella ci state spiando.

Nico: Nuje?

Vittorio: S, pecch chella sta facnno a ruffiana cu te. E gi, accuss tu ce facsse

present o programma televisivo posto mio. Ma ricordati una cosa.

Nico: Che cosa?

Vittorio: Quel programma lo condurr solo io. E nato con me e morir con me.

Nico: Si dia il caso che lautore del programma sono io. E il regista sono sempre io.

Vittorio: Ma io sono il conduttore. Faccio gli ascolti.

Nico: S, ma fai gli ascolti grazie al programma.

Vittorio: Quel programma sarebbe una emerita scemenza senza la mia conduzione.

Nico: Ma va a magn, ch meglio!

Vittorio: No, va a magn tu!

Nico: E io ce vaco, a faccia toja!

Vittorio: Sempe a toja!

I due tornano a sedersi ai rispettivi tavoli e si ignorano. Da sinistra entra

Germano. Ha un block notes in mano. Va da Vittorio ed Ersilia.

Germano: Signori, volete ordinare?

Vittorio: (Non lo calcola e parla con Ersilia) Ers, spia a chilli duje che stanne facnno.

Germano: Signori, che volete mangiare?

Ersilia: OK, vabbu. (Senza dare nellocchio, osserva i movimenti di Nico e Rossella)

Germano: (Comincia a stufarsi) Signori, che volete mangiare?

Vittorio: Ers, nun te fa ved.

Ersilia: Nun te prioccup.

Germano:(Spazientito) Nh, ma che ve vulte magn?

Vittorio: Oh, e te staje zitto? Nun amme scigliuto ancora niente.

Germano: Ma vuje ve state studianno stu men a mezora!

Vittorio: E allora fa na cosa, purtece il codice 01!

Germano: Coperto e servizio?

Vittorio: No, aggio sbagliato. Purtece o codice 02.

Germano: Ketchup e maionese?

Vittorio: Siente, purtece chello che cacchio vuo tu, abbasta che te ne vaje!

Germano: E va bene, vi porto quello che mi avete chiesto. Pure per la signorina?

Ersilia: S, s, ma m per vattnne!

Germano: (Scrive sul block notes con la mano tremolante, poi) Con permesso. (Cambia

tavolo, va da Nico e Rossella) Signori, volete ordinare?

Nico: (Non lo calcola, parla con Rossella) Ross, spia a chilli duje che stanne facnno.

Germano: Signori, che volete mangiare?

Rossella: OK, vabbu. (Senza dare nellocchio, osserva i movimenti di Vittorio ed Ersilia)

Germano: (Comincia a stufarsi) Signori, che volete mangiare?

Nico: Ross, nun te fa ved.

Rossella: Nun te prioccup.

Germano:(Spazientito) Nh, ma che ve vulte magn?

Nico: Oh, e te staje zitto? Nun amme scigliuto ancora niente.

Germano: Pure vuje? Sentite, mi venuta unidea: vi porto quello che mi hanno chiesto

allaltro tavolo, per voi e per la signorina.

Rossella: S, s, ma m per vattnne!

Germano: (Scrive sul block notes con la mano tremolante) Con permesso!

Ed esce via a sinistra. Intanto i quattro si spiano dai rispettivi tavoli, senza farsi

notare da coloro che essi spiano.

7. [Detti, Alfonso e Maria. Poi Germano. Infine Tore]

Da sinistra tornano Alfonso e Maria.

Alfonso: Mar, he spiato a chelli ddoje into bagno?

Maria: S!

Alfonso: E he scattato doje fotografie?

Maria: Comme, laggio scattate e tutte manere: di sopra di sotto, di storto, di profilo

Alfonso: Brava, allora caccia a machina fotografica.

Maria: E chi a tene.

Alfonso: E allora comme he fatto a scatt sti fotografie?

Maria: Cu o cellulare tuojo.

Alfonso: E damme o cellulare mio.

Maria: Impossibile.

Alfonso: E pecch?

Maria: Pecch gghiuto a fern into gabinetto!

Alfonso: Ma si scema? E nun lhe pigliato?

Maria: E io avessa avuta mettere e mmane into gabinetto? Ma chi schifo!

Alfonso: Cretina! M o vaco a pigli io.

Maria: E inutile, nun perdere o tiempo: trasuto proprio into gabinetto.

Alfonso: Mannaggia a miseria, aggio perzo tutte fotografie chaggio fatto primma.

Maria: E tu che vvuo a me? Chillo m scappato a mana.

Alfonso: Menu male che chillu cellulare era viecchio. Jamme a magn, ch meglio.

I due si accomdoano di nuovo al tavolo.

Maria: Ma stu cameriere quanno vene a se pigli lordinazione?

Alfonso: M o chiammo io. (Rudemente) Cameriere! E gghiamme bello, jamme!

Da sinistra, tutto tremolante e col block notes, torna Germano.

Germano: Ch succieso?

Alfonso: Vulmme ordin. Che ce magnamme, Mar?

Maria: Boh! A me me pare che nun me piace proprio niente.

Alfonso: Facmme accuss: noi siamo due PIP! E quindi, cameriere, portaci le stesse cose

che hanno ordinato i clienti PIP degli altri tavoli.

Germano: (Segna sul block notes) M vi porto da bere e poi vi arriva da mangiare.

Fa linchino e poi esce a sinistra. I sei confabulano. Intanto dallingresso a

destra entra Tore, con la chitarra in mano dalla parte senza le corde. Si guarda

in sala se ha campo libero Quindi entra ed aziona qualcosa sul proprio fianco e

parte un leggero sottofondo di chitarra con una voce che canta un classico

napoletano. Gira tra i tavoli, cantando in playback. Nessuno lo calcola.

Vittorio: Ers, che stanne cumbinano, chilli duje?

Ersilia: Nun o ssaccio, nun riesco a ved. Ce stanne doje perzone annanzo che me

coprono a visuale.

Vittorio: E allora fa na cosa: fa apposta che te cade na furchetta annanzo o tavolo

lloro e valla pigli.

Ersilia: Niente di meno? Ma da qui a l ci saranno perlomeno cinque metri.

Vittorio: E con ci? Va, muvete!

Ersilia: (Seccata) Insomma, basta! Mi sono scocciata di questa storia. (Si alza in piedi)

Se vuoi spiare a quei due, vacci da solo!

Ersilia esce dal locale, a destra.

Vittorio: (Si alza in piedi) No, Ers, tuorne cc. Tu me sierve ancora!

La rincorre fuori locale. Tore si avvicina ad Alfonso e Maria che lo ascoltano.

Invece Nico e Rossella commentano Vittorio ed Ersilia.

Rossella: Hai visto, Nico? Lei andata via arrabbiata.

Nico: Chiss perch? Ma scusa, tu non potevi sentire che cosa dicevano?

Rossella: Nico, ma io mi voglio godere questa cena in pace. Che me ne frega di quei due?

Nico: Tu vuoi sampre condurre la trasmissione che conduce Vittorio?

Rossella: E certo.Per me songo sfastriata e fa tutta sta tarantella. Basta! (Si alza in

piedi) Io mi immaginavo di mangiare qui e poi di andare a letto con te. Ma si

vede che a te interessano altre cose.E allora magna tu sulo!

Si avvia a destra, ma trovandosi davanti Tore, lo spinge via (e si incaglia la

musica), poi lei esce da locale.

Tore: Inte ccorne ca tiene! (D un colpo al marchingegno che produce musica, la

canzone riprende fluida e lui torna da Alfonso e Maria)

Nico: (Si alza in piedi) Aspetta, tesoro!

Si avvia a destra, ma trovandosi davanti Tore, lo spinge via (e si incaglia la

musica), poi lui esce da locale.

Tore: Puzzate pass nu guajo tutte dduje!

D un colpo al marchingegno che produce musica, la canzone riprende fluida e

lui torna da Alfonso e Maria. Quando termina il pezzo, i due lo applaudono.

Maria: Bravo, bravo! Si proprio bravo.

Alfonso: Siente na cosa, amico mio, tggia fa na richiesta.

Tore: Dimme, dimme.

Alfonso: Vuo mpar a sun a chitarra a mia moglie?

Tore: Eh, io?

Alfonso: E tu a saje sun accuss bello. Me pare proprio nu disco!

Tore: Emb, nun ce vengo maje cchi a sun inta stu locale! E troppo complicato!

Esce via a destra, imbronciato. I due si guardano perplessi. Intanto, da sinistra,

Germano porta da bere ai tavoli (vuoti) di Vittorio, Nico, Rossella ed Ersilia.

Maria: Ma che d? Chillo sta purtnno llacqua allati tavule e a nuje no?

Alfonso: Senti, amico, ma il nostro abbeveraggio non ce lo porti?

Germano: Labbeveraggio? E che stamme inta stalla?

Alfonso: Tu dovevi portare da bere prima a noi che stiamo prima di loro, che poi se ne

sono pure andati.

Germano: E vabbu, m ve servo subito.

Prende le quattro bottiglie lasciate sugli altri due tavoli e le porta tutte ad

Alfonso e Maria. Poi commenta ironicamente.

Vabbu? M site cuntente? Jamuncenne!

Esce via a sinistra.

Maria: Comm scustumato chillu cameriere!

Alfonso: Ma che me ne mporta? Io me moro e famme.

Maria: Emb, e tha purtato llacqua.

Alfonso: E che me magno, llacqua?

Maria: Uff, comme si difficile!

I due si versano lacqua e restano silenziosi.

Scena Ultima. [Cristina e Paolo Cialtron, e tutti gli altri]

Da sinistra torna Cristina tenendo i piedi nudi sulle ciabatte che trascina a

terra, mentre cammina.

Cristina: Mamma mia, che bellezza, chesta crema pe piede! (Nota solo Alfonso e

Maria) Scusate, e gli altri?

Alf&Mar: Boh!

Cristina: Mah! A proposito, ma voi state mangiando bene?

Alfonso: Certamente, questacqua buonissima!

Maria: Complimenti!

Cristina: (Imbarazzata) Ehm grazie!

Da destra entra il mago Paolo Cialtron.

Cialtron: Signore e signori, il grande mago Cialtron vi stupir coi suoi numeri di magia.

(Osserva i piedi di Cristina) Ma che ve site misa ncoppa e piede?

Cristina: Crema lenitiva per i calli e le vesciche.

Cialtron: Comme puzza!

Cristina: Effettivamente! Ma voi non venite pi a fare i giochi di magia nel mio locale?

Cialtron: Certo che vengo, ma spesso mi capita il vostro cameriere che mi caccia sempre.

Cristina: Pure a voi? Venite con me, adesso lo mortifico davanti alla vostra persona.

Cialtron: Ma no, non mi pare il caso.

Cristina: Ma scherzate? Nel mio locale nessuno deve cacciare a nessuno. Seguitemi.

Escono a sinistra. Da destra (ingresso) torna Vittorio che ha convinto Ersilia.

Vittorio: Hai capito, Ersilia? Non te la devi prendere.

Ersilia: Ma io non voglio perdere tempo dietro a quei due. Che me ne frega di loro?

Vittorio: Hai ragione. Basta, non li calcoliamo pi.

Ersilia: Meno male che tra poco condurr io la trasmisisone.

Vittorio: Nu mumento, e io che fine faccio?

Ersilia: E che me ne mporta? Limportante che ci sto io.

Vittorio: Ma che discorsi sono? Al massimo ti posso far ottenere un posto da valletta.

Ersilia: Nientaffatto.Sarai tu il mio valletto.

Vittorio: Ers, ma tu hai capito chi sono io? Il grande Vittorio Neri!

Alfonso: (Si alza e si pone tra i due) Scusate se interrompo, ma a questo punto mi

propongo pure io per condurre la trasmissione Andiamo al dunque!

Ersilia: Sei arrivato tardi!

Vittorio: Infatte! Ogni tanto ce sta coccheduno che vo condurre a trasmissiona mia.

Alfonso: A trasmissiona toja? Ma pecch, te lha accattata?

Vittorio: No, ma ho fatto anni di gavetta per poterla condurre. Voi invece siete i classici

personaggi che appaiono una sola volta in televisione e si pensano che gi sono

qualcuno. Come tanti. Troppi!

Ersilia: Ma oggi funziona cos, caro mio.

Alfonso: E poi sei stato tu che mi hai voluto far fare la trasmissione con te.

Vittorio: Ma io taggio fatto sulo raccunt na storia da vita toja. E questo non vuol dire

essere diventato un personaggio di successo.

Alfonso: (Perplesso) No?

Vittorio: E certamente.

Alfonso: (Deluso, si siede al proprio tavolo) Mar, he ntiso?Io non diventerun PIP!

Vittorio: VIP!

Alfonso: Appunto!

Maria: E che te ne mporta? Magnmme a faccia lloro!

Alfonso: Ma s, Mar!

I due si prendono per mano, amorevolmente.

Ersilia: (Intenerita) Hai visto come sono bellini?

Vittorio: E gi.

Mentre i due ammirano Alfonso e Maria, Da destra (ingresso) torna Nico che ha

convinto Rossella.

Nico: Hai capito, Rossella? Non te la devi prendere.

Rossella: Ma io non voglio perdere tempo dietro a quei due. Che me ne frega di loro?

Nico: Hai ragione. Basta, non li calcoliamo pi.

Rossella: Meno male che tra poco condurr io la trasmisisone.

Nico: Nu mumento, io nun aggio deciso ancora niente. Vittorio che fine fa?

Rossella: E che me ne mporta? Limportante che ci sto io.

Nico: Ma che discorsi sono? Al massimo ti posso far ottenere un posto da valletta.

Rossella: Nientaffatto.Sar lui il mio valletto.

Vittorio: (Interviene) Che cosa? Ross, ma tu hai capito chi sono io? Il grande Nico Neri!

Rossella: E salutame a soreta!

Nico: Ah, vuje state cc? Insomma, lavete smessa di spiarci?

Ersilia: Nuje? Guarda, che ci spiavate voi.

Rossella: Ma che faccia tosta che tene chesta!

Vittorio: Basta! E va bene,io ed Ersilia vi spiavamo, ma il colpevole sono io. E s, perch

in realt io non volevo uscire con Ersilia ma con te, Rossella!

Ersilia: Che cosa? E che si asciuto a ffa cu me?

Vittorio: E che ne saccio?

Nico: Un momento, ma Rossella uscita con me perch stiamoprogrammando cose da

coppia che sta insieme e si vuole bene.

Rossella: Ma chi te lha ditto? Lo ammetto anche io che non volevo uscire con te, bens

con Vittorio. A prescindere dal fatto se condurr o meno la trasmissione.

Ersilia: Emb, saje che te dico? (Si mette sotto braccio a Nico) A Nico mo piglio io!

Rossella: (Si mette sotto braccio a Vittorio) E io me piglio a Vittorio.

Nico: Inzomma, chillo ch rimasto fregato, songhio!

Ersilia: In che senso?

Nico: No, no, niente. Io dicsse: ma che ce ne mporta? Assettmmece e magnmme.

Vittorio: Ma s, io me moro e famme!

Rossella: E purio!

Ersilia: Io o ddoppio e vuje!

I quattro tornano a sedersi, ma stavolta cambiano le coppie: al tavolo di

Vittorio si siedono lui e Rossella, al tavolo di Nico si siedono lui ed Ersilia.

Vittorio: Cameriere, portaci da mangiare!

Da sinistra entra Germano, con un fagotto in mano, tutto tremolante.

Germano: E vabb, che ci vuoi fare?

Nico: Uh, cameriere, ma ci vuoi portare da mangiare?

Germano: Mi dispiace, ma la cosa non pi affare mio. Sono stato licenziato.Da oggi mi

metter a fare i giochi di prestigio con le carte.

Ed esce via a destra.

Vittorio: Nu mumento, ma allora si nun cchi isso o cameriere, a nuje chi ce o porta

o magn?

Da sinistra entra Paolo Cialtron in vece da cameriere, con due piatti in mano.

Cialtron: I piatti sono pronti!

Nico: Ma chisto nun o mago?

Cialtron: Ex! (Posa i piatti sul tavolo di Vittorio e Rossella) E meglio a ffa o cameriere!

(Si avvia a sinistra) E un lavoro sicuro, non come quello che facevo io.

Ed esce via. Vittorio e Rossella osservano perplessi ci ch hanno nel piatto.

Vittorio: Ma che d sta rrobba gialla e sta rrobba rossa?

Rossella: Ma che caspita hai ordinato?

Vittorio: Il codice 02! Aggia domand o cameriere che rrobba .

Da sinistra entra Paolo Cialtron in vece da cameriere, con due piatti in mano.

Cialtron: Altri due piatti! (Serve Alfonso e Maria)

Alfonso: Ma che d sta munnezza?

Cialtron: Io non centro niente.

Vittorio: Cameriere, ma che cos questo codice 02?

Cialtron: E che ne saccio?

Ed esce via a sinistra.

Maria: A uocchio e croce, pare ketchup e maionese!

Da sinistra entra Paolo Cialtron in vece da cameriere, con due piatti in mano.

Cialtron: Gli ultimi piatti sono pronti! (Serve Nico ed Ersilia) Buon appetito!

Cialtron esce a sinistra.

Nico: Sapte che ve dico? Che me ne mporta che rrobba ? Io tengo famme e magno!

Rossella: Purio!

Tutti mangiano, mentre da sinistra giunge Cristina (sempre in ciabatte)

Cristina: Allora, di vostro gradimento il pranzo?

Vittorio: No, fa schifo, per ce o magnmme o stesso, pecch ce murmme e famme!

Cristina: Ma che state mangiando?

Rossella: Codice 02!

Cristina: Che cosa?Ketchup e maionese?

Alfonso: Ma pecch, sta rrobba gialla fosse maionese? A me me pare a crema pe piede!

Cristina: (Dubbiosa) Che cosa? Un momento, adesso ho capito perch la crema dei miei

piedi sa di maionese!

Alfonso: Ma pecch, avte assaggiato o pede vuosto?

Cristina: E certamente! Quindi Germano si sbagliato. E cos, se sui miei piedi ho messo

la maionese questo vuol dire che voi state mangiando

Vittorio: A crema pe piede! Chi schifo! Jamme into bagno!

I sei balzano subito in piedi e corrono via a sinistra. Cristina perplessa.

Cristina: E meglio che me ne fujo, va!

Ed esce via a destra.

FINE DELLA COMMEDIA

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