Farsa in un atto
di Miguel De Cervantes y Saavedra
da FARSE SPAGNOLE del secolo d'oro
Edipem Novara 1974
PERSONAGGI
CIANFACLIA, capocomico
CITRINOS, capocomica
CHITARRINO
GOVERNATORE
BENITO CAVOLO, sindaco
JUAN CASTRATO, assessore
PEDRO CORBELLO, scrivano
JUANA CASTRATA, contadina
TERESA CAVOLA, contadina
UN NIPOTE di Benito Cavolo
FURIERE
Entrano Cianfaglia e la Cirinos.
Cianfaglia Stai molto attenta, Cirinos, ai miei ammonimenti, specie quelli che ti ho dato a proposito dì questo nuovo imbroglio, che deve riuscir bene come quello precedente del « padrone della pioggia »1.
Cirinos Cianfaglia famoso, quanto a me puoi star tranquillo, che io ho altrettanta memoria quanta intelligenza, a cui si aggiunge una volontà di eseguire i tuoi ordini che supera le altre potenze dell'animo. Ma dimmi un po': a che cosa ti serve questo Chitarrino2. che abbiamo assoldato ? Non bastavamo noi due soli a condurre a termine questa impresa ?
Cianfaglia Ci era necessario come il pane alla bocca, per suonare durante gli intervalli fra un quadro e l'altro del Teatrino delle Meraviglie.
Cirinos Meraviglia sarà se non ci prendono a sassate solo per colpa del Chitarrino, che un ometto cosi squinternato non l'ho mai visto in tutto il tempo della mia vita.
Entra il Chitarrino.
Chitarrino Signor capocomico, c'è qualcosa da fare in questo villaggio? Io muoio dalla voglia di far vedere a vossignoria che non mi ha assoldalo per nulla.
Cirinos Vi abbiamo assoldato perché non siete alto più d un soldo3. Se la vostra bravura di suonatore è grande quanto la vostra corporatura, stiamo freschi!
Chitarrino Si vedrà. In verità, per quanto piccolo io sia, sono stato assunto dalla compagnia con diritto a una parte degli utili.
Cianfaglia Se la vostra parte degli utili dovrà essere proporzionale alla vostra statura, sarà quasi invisibile. Ma eccoci, Cirinos, nei pressi del villaggio, e quegli uomini che ci vengono incontro sono senza alcun dubbio il Governatore e i Sindaci. Avviciniamoli, e affilati la lingua sulla pietra dell'adulazione, senza però indulgere a eccessi di sottigliezza.
Entrano il governatore, il sindaco Benito Cavolo, l'assessore Juan Castrato e lo scrivano Pedro Corbello.
Cianfaglia Bacio le mani alle signorie loro. Chi di loro è il governatore di questo paese?
GovernatoreSono io il governatore. Che cosa desiderate, buon uomo?
Cianfaglia Mi sarebbero bastate due once di comprendonio per capire che codesta arcispaziosa e paripatetica presenza non poteva essere che del degnissimo governatore di questo onorevole paese, che possa vossignoria lasciarlo per assumere il governatorato di Algarrobillas.
Cirinos Lunga vita anche alla signora e ai signorini, se il signor governatore ne ha.
Corbello Non è sposato il signor governatore.
Cirinos Per quando lo sarà, che non si perderà nulla.
Governatore Sta bene, che cosa desiderate, uomo onorato?
Cirinos Onorati giorni viva vostra grazia, che tanto ci onora. Che come la quercia dà ghiande; il pero, pere; la vite, uva, l'uomo onorato dà onore, né può dar altro.
Cavolo Sentenza ciceronianca, senza togliere né aggiungere sillaba.
Corbello Il signor sindaco Benito Cavolo voleva dire ciceroniana.
Cavolo Voglio sempre dire quel ch'è meglio, ma il più delle volte non azzecco, lnsomma, buon uomo, che cosa volete?
Cianfaglia Signori miei, io sono Montiél, quello che fa vedere il Teatrino delle Meraviglie. Mi hanno mandato a chiamare dalla capitale i signori confratelli degli ospedali, che siccome adesso non ci sono colà compagnie teatrali, gli ospedali agonizzano1; ma il mio arrivo aggiusterà ogni cosa.
GovernatoreE che cosa significa Teatrino delle Meraviglie?
Cianfaglia Per le cose meravigliose che in esso si mostrano e svelano, è chiamato il Teatrino delle Meraviglie; che lo fabbricò e compose il dottissimo Tontonello, sotto tali paralleli e meridiani, sotto tali astri e stelle, con tali punti, caratteri e osservazioni, che nessuno. potrà vedere in esso alcuna delle cose che vi si mostrano, se non sia di purissima razza cristiana e nato e procreato dai suoi genitori uniti in legittimo matrimonio. Se qualcuno (come succede molto spesso), non riunisse coteste due condizioni, rinuncia a vedere le cose, - non viste giammai né udite, - del mio Teatrino.
Cavolo Capisco adesso come ogni giorno si vedano a questo mondo cose nuove! Si chiamava proprio Tontonello il dotto che il Teatrino compose?
Cirinos Tontonello si chiamava, oriundo della città di Tontonellia; uomo di cui è fama che la barba gli arrivasse alla cintola
Cavolo Quasi tutti gli uomini di barba lunga sono studiati.
Governatore Signor assessore Juan Castrato, se vossignoria è d'accordo, io direi che questa sera si celebrassero le nozze della signora Juana Castrata, sua figlia, di cui io sono il padrino, e per celebrare la festa il signor Montiél mostri il suo Teatrino in casa vostra.
Castrato Tale è anche il mio parere, per servire il signor Governatore, la cui opinione seguo, accetto e condivido, qualsiasi cosa possa esserci in contrario.
Cirinos La cosa in contrario è che se prima non ci verrà pagato il nostro lavoro, si vedrà il Teatrino come le colline di Ubeda1. E le signorie vostre, signori magistrati, hanno coscienza e anima in codesti corpi? Sarebbe bello che stasera entrasse tutto il paese in casa del signor Juan Castrato, o comunque si chiami, e vedesse il contenuto del Teatrino; e domani, volendolo mostrare al popolo, nessuno venisse a vederlo. No, signori; no, signori; ante omnia ci devono pagare quel ch'è giusto!
Cavolo Signora capocomica, qui non vi deve pagare nessuna Antonia né Antonio! Il signor assessore Juan Castrato vi pagherà più che onestamente, e se no il Consiglio municipale. Conoscete male il nostro paese! Qui, sorella mia, non aspettiamo nessuna Antonia che paghi per noi!
Corbello Me peccatore, signor Benito Cavolo, quanto raramente fate centro! La signora capocomica non dice che paghi nessuna Antonia, ma che si paghi anticipato e prima di ogni cosa, che tale è il significato di ante omnia.
Cavolo Sentite, scrivano Pedro Corbello, fate che parlino in cristiano ed io ci capirò. Voi che siete studiato e saputo potrete comprendere codesto gergo della malora, ma io no!
Castrato Dunque: si contenterà il signor capocomico che io gli anticipi una mezza dozzina di ducati? Tanto più che si farà in modo che la gente del paese non entri stasera in casa mia.
Cianfaglia Sono contento, perché ho fiducia dell'onestà di vossignoria e nella sua intelligenza.
Castrato Venga dunque con me, avrà il denaro e vedrà la mia casa, e la comodità che c'è di mostrare il Teatrino.
Cianfaglia Andiamo. Ma non dimentichino le qualità che deve possedere chiunque pretenda di vedere il meraviglioso Teatrino.
Cavolo A codesto penso io, e debbo dirle che da parte mia posso affrontare tranquillo il giudizio, perché son figlio di sindaco e quattro dita di razza legittima di vecchio cristiano ho su tutti i quattro quarti della mia stirpe. Figurarsi se non vedrò dunque il Teatrino!
Corbello Tutti siamo sicuri di vederlo, signor Benito Cavolo.
Castrato Non siamo mica nati fra l'insalata, da queste parti, signor Pedro Corbello.
Governatore Ogni cosa sarà necessaria, a quanto vedo, signor Sindaco. Assessore e scrivano.
Castrato Suvvia, capocomico, mano all'opera, che Juan Castrato mi chiamo figlio di Tonio Castrato e di Giovanna Mula; e non aggiungo altro, convinto e sicuro che potrò mettermi faccia a faccia e a pie' fermo di fronte al suddetto Teatrino.
Cirinos Lo voglia Iddio!
Escono Juan Castrato e Cianfaglia.
Governatore Signora Capocomica, che poeti vanno per la maggiore adesso nella capitale, soprattutto fra ì cosiddetti comici? Perché io ho qualche velleità e pretesa di poeta, e me ne intendo un po' di scene e di maschere. Ventidue commedie ho nel cassetto, nuove tutte di zecca e scritte una appresso l'altra; e sto aspettando la buona occasione di portarmele nella capitale e arricchire con esse mezza dozzina di capocomici.
Cirinos A quanto vossignoria, signor governatore, mi chiede a proposito dei poeti, non saprei rispondere, perché ce n'è tanti da oscurare la luce del sole, e tutti convinti di essere famosi. I poeti comici sono quelli ordinari e che si usano sempre, e perciò ci si può risparmiare la fatica di nominarli. Ma. per la sua vita eterna, mi dica vossignoria; qual è la sua buona grazia? Come si chiama, voglio dire?
Governatore Me, signora capocomica, mi chiamano il Licenziato Gomezillos.
Cirinos Dio mi aiuti! Vossignoria è proprio il signor Licenziato Gomezillos. quello che compose le celebri canzonette « Satanasso era malato » e « Prendigli mal da fuori »1.
Governatore Male lingue mi hanno infatti attribuito quelle canzonette, che sono mie quanto del Gran Turco. Quelle che io composi, e non voglio negarlo, furono sul diluvio di Siviglia2. Ma io non ho rubato mai nulla a nessuno, mentre i poeti di solito si derubano a vicenda! I miei versi sono miei, che Dio mi aiuti, e rubi chi vuole!
Rientra Cianfaglia.
Cianfaglia Signori, vengano pure le signorie loro, che tutto è pronto e non c'è da far altro che incominciare.
Cirinos I soldi già in corbona? 3.
Cianfaglia E anche nell'intimo tesoro del cuore!
Cirinos Ti avverto, Cianfaglia, che il governatore è poeta.
Cianfaglia Poeta? Corpo del mondo! Puoi considerarlo imbrogliato perché gli scribacchiaversi son fatti alla buona, distratti creduloni e per niente furbi.
Cavolo Andiamo, capocomico, che i piedi mi ballano dalla voglia di vedere le vostre meraviglie.
Escono tutti.
Entrano Juana Castrata e Teresa Cavola, contadine; una vestita da sposa, che è la Castrata.
Castrata Puoi sederti qui, amica Teresa Cavola, che avremo il Teatrino giusto in faccia. E siccome conosci le condizioni che devono possedere gli spettatori del Teatrino, facci attenzione, che sarebbe una gran disgrazia.
Cavola Tu sai, Juana Castrata, che io sono tua cugina, e non dico altro! Vorrei essere altrettanto sicura del paradiso, come lo sono di vedere tutto quanto mostrerà il Teatrino! Per la vita eterna di mia madre, mi strapperei gli occhi dalla testa, se qualche disgrazia mi capitasse. Buona sono io per questo!
Castrata Calmati, cugina, che arrivano gli invitati.
Entrano il Governatore, Benito Cavolo, Juan Castrato, Pedro Corbello, il Capocomico, la Capocomica, il Chitarrino, e altra gente del villaggio, fra cui un nipote di Benito, che sarà il giovanotto che balla.
Cianfaglia S'accomodino tutti. Il Teatrino starà dietro questo arazzo, e la Capocomica anche. Il suonatore qui davanti.
Cavolo Costui è il suonatore? Meglio metterlo anche lui dietro l'arazzo, che pur di non vederlo sono disposto anche a non udirlo.
Cianfaglia Vossignoria non ha ragione, signor sindaco Cavolo, di scontentarsi del suonatore, che in verità è un gran buon cristiano e un hidalgo di lignaggio rinomato.
Governatore Qualità veramente necessarie per essere un buon suonatore!
Cavolo Quanto al lignaggio, può essere; ma per il suonare, abrenunzio!1.
Chitarrino Questo si merita l'idiota che viene a suonare davanti a...
Cavolo In nome di Dio, abbiamo visto qui altri suonatori altrettanto...
Governatore Si tronchi la frase del signor Chitarrino all'a e quella del signor sindaco Cavolo all'altrettanto,se no non la finiamo più 2, e il signor Montiél cominci il suo lavoro.
Cavolo Per essere un Teatrino di tanta importanza, l'attrezzatura è scarsa.
Castrato Tutto dev'essere fantastico.
Cianfaglia Attenzione, signori, che vado a cominciare! O tu, chiunque fosti, che fabbricasti Teatrino così meraviglioso da esser chiamato delle Meraviglie; per la virtù racchiusa nel medesimo, ti scongiuro, ti ordino e ti comando che subito sull'istante mostri a questi signori alcune delle tue meraviglie, affinché essi ne ricavino piacere e gioia, senza il minimo scandalo! Olà, vedo che già hai obbedito al mio scongiuro, giacché da quella parte spunta la figura dell'incomparabile Sansone, abbracciato alle colonne del tempio, per abbatterlo e prendere vendetta dei suoi nemici. Fermati, o eroico cavaliere, fermati, per la grazia dì Dio Padre! Non fare un tal macello, per non seppellire sotto le macerie e ridurre a frittata tante e così nobili persone come quelle qui radunate!
Cavolo Si fermi, porco d'un cane! Sarebbe bello che, venuti qui per divertirci, restassimo tutti ridotti a poltiglia! Si fermi, messer Sansone, accidenti ai miei guai! Glielo chiede gente come si deve!
Corbello Vedete qualcosa voi, Castrato?
Castrato Certo, come potrei non vederlo? Ho forse gli occhi nella nuca?
Corbello (fra sé.) Miracoloso caso è questo. Io vedo Sansone come vedo il Gran Turco! Eppure mi considero figlio legittimo e cristiano vecchio!
Cirinos Attenzione, perbacco, che adesso vien fuori lo stesso toro che ha ammazzato il bracciante a Salamanca!1. Buttati giù, perdiana. buttati giù! Dio ti aiuti! Dio ti aiuti!
Cianfaglia Tutti giù, per terra, tutti! Via, toro, via, fuori di qui, pssch!
Tutti si gettano per terra con gran disordine.
Cavolo Aveva il diavolo in corpo quel toro maledetto! Che forte e ben fornito di attributi! Se non mi butto in terra, mi porta via al volo!
Castrato Signor capocomico, se è possibile faccia in modo che non escano figure che ci spaventino; e non lo dico per me, ma per queste ragazze, che non gli è rimasta in corpo una goccia sola di sangue, alla vista di quel toro feroce!
Castrata Proprio così, padre! Mi ci vorranno tre giorni per rimettermi! Mi son vista infilata da quelle corna taglienti come lesine!
Castrato Se non fossi mia figlia, non l'avresti visto.
Governatore (fra sé) Basta, tutti vedono quello che io non vedo. Eppure dovrò dire che vedo, per salvare la faccia.
Cirinos Il branco di topi che arriva adesso discende in linea retta da quelli che si allevarono nell'arca di Noè; ce n'è di bianchi, di variegati, di variopinti, di blu; ma tutti topi.
Castrata Gesù! Aiuto! Tenetemi, che mi butto dalla finestra! I topi! Me disgraziata! Amica, stringiti le gonne che non ti mordano! E guarda quanti sono! Per la vita eterna di mia nonna, sono più di millanta!
Cavola Io sì sono disgraziata, mi corrono dappertutto senza riguardo! Un topo brunetto mi ha acchiappato un ginocchio. Soccorso mi venga dal cielo, che la terra mi manca!
Cavolo Meno male che porto le brache e non può infilarcisi topo per piccolo che sia.
Cianfaglia L'acqua che con tanta furia scende già da quelle nubi nasce dalla stessa fonte che dà origine e principio al fiume Giordano. Se tocca il viso di una donna, glielo fa diventare di argento brunito, e agli uomini gli diventerà la barba come l'oro.
Castrata Hai udito, amica? Scopri il viso, vedi quello che t'importa! Acqua squisita! Si copra, padre, non si bagni.
Castrato Tutti ci copriamo, figlia.
Cavolo L'acqua mi è scesa giù per la schiena fino al canal grande!
Corbello Io sono più secco d'uno sparto.
Governatore (fra sé) Che diavolo può esser questo, ch'io non ho sentito una goccia d'acqua, mentre tutti affogano? Sarò dunque l'unico bastardo fra tanti legittimi?
Cavolo Levatemi dai piedi quel suonatore, se no giuro a Dio che me ne vado senza vedere altre figure. Il diavolo ti porti, suonatore stregato! E come strimpella senza bàttola e senza stile!
Chitarrino Signor sindaco: non se la prenda con me, perché io suono come Dio s'è degnato d'insegnarmi.
Cavolo Te l'ha insegnato Dio, eh, mostriciattolo? Nasconditi dietro l'arazzo; se non ti scaravento questo sgabello, com'è vero Iddio!
Chitarrino Penso che sia stato il diavolo a condurmi in questo paese.
Corbello Fresca è l'acqua del santo fiume Giordano! e anche se mi sono coperto tutto il possibile, qualche goccia m'è schizzata sui baffi, e scommetto che li ho biondi come l'oro.
Cavolo E anche cinquanta volte peggio che l'oro.
Cirinos Arrivano adesso fino a due dozzine di leoni rampanti e di orsi ghiotti di miele. Ogni vivente se ne guardi, che sebbene fantastici, non perciò son meno pericolosi, specie se fanno le prodezze di Ercole con le spade sguainate!
Castrato Ehi, messer capocomico, corpo d'un'ostrica, ci vuol riempire la casa di orsi e di leoni, adesso?
Cavolo Begli usignoli e calandre ci manda Tontonello! Leoni e draghi! Signor capocomico, o escono figure più piacevoli, oppure qui ne abbiamo abbastanza di quelle che si son viste, e ve ne andate con Dio e non vi fermate un minuto di più in questo paese.
Castrata Signor Benito Cavolo: lasci venire quegli orsi e leoni. almeno per noi ragazze, che ne saremmo contente.
Castrato Ma, figlia, prima avevi paura dei topi, e adesso chiedi orsi e leoni?
Castrata Le novità son sempre belle, signor padre.
Cirinos Questa fanciulla che si vede adesso, così bella e ben vestita è la nominata Erodiade, il cui ballo ottenne in premio la testa del Precursore della vita. Se qualcuno l'accompagna a ballare, vedranno meraviglie.
Cavolo Corpo del mondo, questa sì che è una bella figura, splendida e piacente! Figlia d'una sgualdrina, come si dimena quella ragazza! Nipote Cavolo, tu che te ne intendi di nacchere, accompagnala, e la festa sarà da quattro piviali!
Nipote Volentieri, zio Benito Cavolo.
Suonano la sarabanda.
Corbello Per l'anima di mio nonno, com'è antico il ballo della sarabanda e della ciaccona!
Cavolo Forza, nipote, dagliela, falla saltare quella briccona d'una giudea! A proposito, se è giudea, come fa a vedere queste meraviglie?
Cianfaglia Non c'è regola senza eccezione, signor sindaco.
Risuona fuori una tromba o cornetta, ed entra un furiere dell'esercito.
Furiere Chi è qui il signor governatore?
Governatore Sono io. Che cosa comanda vossignoria?
Furiere Prepari subito l'accantonamento per trenta uomini d'arme che saranno qui fra mezz'ora, e anche prima, perché squilla già la cornetta. Addio. (Esce.)
Cavolo Scommetterei che li manda il mago Tontonello!
Cianfaglia Ma no! Si tratta di una compagnia di cavalleria che era accantonata a due leghe di qui.
Cavolo Conosco ormai Tontonello, io, e so che lui e voi siete due furfanti matricolati, senza escludere il suonatore. E sappiate che vi ordino che ordiniate a Tontonello che non osi mandarci qui quei soldati, se no gli farò dare duecento frustate sulla schiena, una dietro l'altra!
Cianfaglia Assicuro, signor sindaco, che non li manda Tontonello!
Cavolo Garantisco che li manda Tontonello, come ha mandato le altre bestie che ho visto io.
Corbello Tutti le abbiamo viste, signor Benito Cavolo.
Cavolo E io non lo nego, signor Pedro Corbello. E tu non suonare più, musico da incubi, se no ti spacco la testa!
Rientra il furiere.
Furiere È pronto l'alloggiamento? I cavalleggeri son già arrivati in paese.
Cavolo Dunque Tontonello ce l'ha fatta un'altra volta? Giuro a zio, capocomico di trucchi e stregonerie, che me l'avete da pagare!
Cianfaglia Tutti mi siano testimoni che il sindaco mi minaccia.
Cirinos Siamo testimoni che il sindaco dice che quello che manda Sua Maestà lo manda il mago Tontonello!
Cavolo Tontoneliata ti vedano i miei occhi, piaccia all'onnipotente Iddio!
Governatore Io, per me, son convinto che questi soldati non sono da burla.
Furiere Come da burla, signor governatore? Ragiona o sragiona?
Castrato Ben potrebbero essere altre tonnellate come ne abbiamo viste tante finora. Capocomico, per l'anima sua, faccia venir fuori un'altra volta la donzella Erodiade, affinché questo signore veda quello che non ha mai, visto; e forse così lo costringeremo ad andarsene presto dal villaggio.
Cianfaglia Codesto volentieri; eccola qui che torna e fa segni al suo ballerino che riprenda a danzare con lei.
Nipote Io non dico certo di no!
Cavolo Bravo, nipote, falla ballare fin che caschi! Giri e giravolte! Viva Dio, ha l'argento vivo addosso la ragazza! Dàgli, dàgli!
Furiere È matta questa gente? Che demonio di ragazza è questa e che ballo, e che Tontonello?
Corbello Dunque il signor Furiere non vede la donzella erodiana?
Furiere Che demonio di donzella devo vedere?
Corbello Basta! È di quelli ex illis! 1.
GovernatoreEx illis est! Ex illis est!
Castrato E di quelli, è di quelli il signor Furiere; è di quelli!
Furiere Sono della gran svergognata che vi partorì! Per Dio vivo, se metto mano alla spada, vi faccio uscir tutti dalle finestre, ed anche dalla porta!
Corbello Basta! Ex illis est!
Cavolo Basta; èdi quelli, perché non vede niente!
Furiere Canaglia giudaica: se mi dite un'altra volta che sono di quelli, non vi lascio un osso solo intero!
Cavolo Né i mezzi ebrei né i bastardi sono mai stati coraggiosi; perciò non possiamo smetterla di dire: è di quelli! è di quelli!
Furiere Corpo di Dio, villani della malora! Aspettate!
Mette la mano alla spada e li assale tutti. Il sindaco intanto picchia il Chitarrino, e la Cirinos stacca l'arazzo e dice:
Cirinos La tromba e la venuta dei soldati sono state cose del diavolo. Sembra che li abbiano chiamati col campanello.
Cianfaglia Il fatto è stato straordinario; la virtù del Teatrino rimane intatta, e domani possiamo farlo vedere al popolo; intanto cantiamo noi stessi il trionfo di questa battaglia, dicendo: Vivano la Cirinos e Cianfaglia!
1 Non si ha notizia alcuna di questo imbroglio, narrato forse da qualche aneddoto o storiella del folclore.
2 Il testo dice più propriamente Rabelín, diminutivo da Rabel, ribeca.
3 Abbiamo cercato di rendere alla meglio un intraducibile gioco di parole del testo.
1 Parte dei proventi delle rappresentazioni teatrali andavano alle amministrazioni degli ospedali, che quasi sempre erano proprietari dei teatri.
1 Modo di dire spagnolo che significa « un bel niente ».
1 Taluni critici hanno visto in questa battuta un'allusione satirica a Quevedo, che infatti si chiamava Gómez de Quevedo. Certo è che nella precedente battuta della Cirinos c'è una punta beffarda contro Lope de Vega (« i poeti ordinari », nel doppio senso del termine!).
2 Allusione allo straripamento del Guadalquivir del 20 dicembre 1603, che tenne Siviglia isolata per alcuni giorni.
3 Parola evangelica: nel tesoro.
1 Nel testo c'è un intraducibile gioco di parole fra solar (casato, lignaggio) e sonar (suonare).
2 Il dialogo fra Chitarrino e Cavolo stava per diventare un litigio. È infatti facile capire il senso delle due battute precedenti; « davanti a gentaglia come questa », vuol dire il primo; e l'altro, «suonatori sgangherati come costui».
1 Allusione a qualche fatto di cronaca contemporanea, a noi sconosciuto.
1 Sono le parole dette dalla serva di Caifa a San Pietro, quando questi rinnegò Cristo. Qui, naturalmente, significa che il Furiere è discendente di Ebrei, il che era un insulto terribile nella Spagna di Filippo II.