Il trenino elettrico

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IL TRENINO ELETTRICO

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Titolo

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IL TRENINO ELETTRICO

Autore ed aventi diritto

Giuliano Angeletti  poetangeletti@gmail.com

tel. 3317115597

Data pubblicazione

10 .07.2017

Anno di stesura

2017

Genere

Dramma ( Corto Teatrale)

Atti

2

Durata (min)

40

Lingua

italiano

Personaggi maschili

2

Personaggi femminili

2

 Minimo attori maschili

2

Minimo attrici femminili

2

Premi e riconoscimenti

Depositato S.i.a.e.

Sezione DOR Numero Posizione SIAE 198563

Codice Opera 929275A

Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto

Da effettuarsi dalla SIAE

100%

100%

SINOSSI:  in questo “ corto” e significativo dramma , purtroppo tratto da un fatto veramente accaduto:  Angeletti  percorre la triste condizione della demenza senile: il protagonistaa “ Aldo”  ormai senza più memoria a sprazzi non riconosce più i suoi cari , ma confluisce tutto il suo affetto su una vecchio trenino elettrico:  un gioco da bambini che continua a far girare senza sosta sulle piccole rotaie:  e solo in quel breve periodo di tempo : ha un barlume di ricordi, una piccola luce che lo riporta al suo vecchio lavoro di ferroviere, presagio della tragica fine che inconsciamente purtroppo l’attende.

IL TRENINO ELETTRICO

 dramma

due mini atti in  due scene

di:

Giuliano Angeletti

Sezione DOR

Numero Posizione SIAE 198563

Codice Opera 929275A

PERSONAGGI

ILARIO BOSINCO  (marito di Marisa)

MARISA CAVALLINI  (moglie di Ilario)

ALDO  CAVALLINI   ( padre di Marisa )

VERONICA MARTINI( medico neuro psichiatra)





SCENA:

scena scarna, fondo neutro, un trenino elettrico, un tavolino, due sedie 

FONO:

rumore sordo del passaggio di un treno regionale



PRIMA PARTE

SCENA PRIMA

ALDO, MARISA, ILARIO

( Aldo è sdraiato in terra e sta montando in silenzio il trenino elettrico: collega ordinatamente tutti i binari fino a portare tutto in un grande cerchio, dopo mette le batterie alla locomotiva e collega i vagoni , infine mette la locomotiva al telecomando e  mette in funzione il treno in miniatura)

MARISA: ( osserva il tutto e poi parla tra se e se)

Non è possibile, ormai non mi sembra il vero: ma guarda mio padre,  gioca tutto il giorno con il trenino elettrico …

( Marisa si avvicina a suo padre , in maniera affettuosa)

MARISA: ( amorevolmente)

Papà, giochi con il trenino, bravo ( pausa) posso sedermi vicino a te

ALDO: ( quasi spaventato alla vista della figlia)

No … non si può, signora si allontani dai binari: può essere pericoloso!

MARISA: ( sconvolta e delusa)

Ma papà: cosa dici: ma non mi riconosci? Io sono tua figlia Marisa: la tua unica figlia

( nel sentire tutto ciò Aldo, prende il fiuschietto da ferroviere e fischia)

ALDO: ( inveisce contro la figlia)

Fuori dai binari : ho detto! Il  “ passaggio a livello “ è chiuso ! Se ne vada altrimenti chiamo “ la polizia ferroviaria”

MARISA: ( disperata)

Ma papà: cosa mi dici ! Questa è casa mia, non una stazione ferroviaria, e qui non ci sono “ passaggi a livello”

ALDO: (alterato)

Ma chi è lei! E cosa vuole da me:  brutta puttana, vada a “ battere” da un’altra parte non nella mia stazione, altrimenti chiamo i Carabinieri

( Marisa disperata esce di scena)

( Entra in scena Ilario)

  ILARIO: (premuroso)

Aldo, come stai ! Mi riconosci?

ALDO: (confuso)

Io , mi scusi: ma non riesco a comprendere né a capire chi sia lei?

ILARIO: ( cercando di essere convincente)

Ma non mi riconosci: io sono Ilario, tuo genero : il marito di tua figlia Marisa! Ti ricordi : vero di tua figlia Marisa e di suo marito Ilario ( pausa) vedi: io ho sposato tua figlia e tu abiti a casa nostra

ALDO: ( perplesso)

Io non so, non mi ricordo di avere una figlia ( pausa) anzi io sono sicuro di non avere mai avuto una figlia

(pausa)

Però io ti conosco! Tu sei il postino

(euforico)

Signor postino, è arrivato qualcosa per me, una raccomandata, un vaglia, una assicurata per me

ILARIO: ( cerca di convincerlo)

Ma Aldo, io non sono il postino: io sono Ilario Aldo l’elettricista e lavoro in una ditta: adesso vediamo  se ti ricordi quale?

ALDO: ( deciso)

La Ditta Elettromar  di  Genova

ILARIO: ( contento)

E dove lavoro?

ALDO:  (deciso)

Nei Cantieri Navali Leonardo di Finmeccanica

ILARIO: ( contento)

Vedi Aldo che se vuoi ti ricordi tutto!

( ad alta voce )

Marisa! Marisa! Marisa!

( arriva Marisa di corsa piangendo , Aldo si è messo il cappello da ferroviere)

ILARIO: (euforico)

Marisa, tuo padre ha avuto un miglioramento, lo sai che si ricorda  in che ditta lavoro; speriamo che si riprenda e il suo male sia solo momentaneo.

( Marisa euforica si avvicina al padre)

MARISA: ( euforica)

Ciao papà: come stai, io sono tua figlia Marisa : quella che tu chiami Marisina

( euforica)

Ti ricordi da bambina, quando mi prendevi sulle braccia e mi alzavi e mi cantavi:

( canta)

“ Cavallina

Cavallina canti solo la mattina

Canti … canti … sempre più

Cavallina vola sempre più in su “

Ti ricordi

Come rideva la tua Marisina”

( nel sentire queste parole Aldo si irrigidisce e la guarda sospettoso)

( Marisa fa l’atto di abbracciarlo , ma lui si contrae respingendo l’affetto in malo modo)

ALDO: ( sospettoso e minaccioso, fugge fuori scena )

( e da fuori scena)

Aiuto: io non conosco questa donna! Cosa vuole da me! Portatela via, portatela via: voglio parlare con mia figlia Marisa

( grida)

Chi è questa donna! Cosa vuole da me io voglio mia figlia Marisa: trovatemi mia figlia Marisa, io questa donna non la conosco.

( pausa)

No, anzi la conosco è una “ puttana”

Si è una “ puttana” che “ batte” nella mia “ stazione “ : e fa i “ pompini” nei gabinetti dei treni:

(Aldo sconvolto entra in scena, la figlia disperata si accascia su di una sedia)

( Aldo alterato chiama sui genero, ma non riconoscendolo come tale lo scambia per un ufficiale di pubblica sicurezza)

( Aldo rivolto ad Ilario)

ALDO: (concitato)

Signor poliziotto: io sono un cittadino onorato, un uomo degno di rispetto, pago le tasse

( Ilario sta al gioco)

ILARIO: ( cerca di non contraddirlo)

Si signore, desidera! Io sono al sevizio dei cittadini: perché io sono un servitore dello stato: caro signor ! Signor!

ALDO: Si il mio nome è Aldo Cavallini e sono il responsabile della stazione ferroviaria di Bolano e sono venuto per fare una denuncia

( Aldo a Marisa)

ALDO: ( meravigliato)

Marisa, senti ricorda anche il suo cognome!

MARISA: ( ad Ilario senza farsi notare)

Cerca di farlo parlare, così vediamo fino a che punto ricorda il suo passato

( ma Aldo nota tutto)

ALDO: ( alterato)

Ma cosa avete da confabulare voi due: non sarete per caso in combutta : e lei non sarà per caso un poliziotto corrotto come si vedono dei film americani

ILARIO: ( recita la parte del poliziotto)

Signor Aldo io sto solo sincerandomi sull’identità di questa signora, perchè devo gettare le basi per un verbale: per caso signor … signor …

ALDO: ( pronto)

Aldo Cavallini, il mio nome è Aldo Cavallini: lo scriva! Lo scriva!

( Ilario prende appunti, stando al gioco)

ILARIO: mi dica: naturalmente per il “ verbale” ho bisogno anche delle sue generalità

( Aldo si mette sull’attenti, suona la tromba  e fa il saluto militare )

ALDO: ( con tono eroico)

E’ un dovere per ogni italiano, collaborare con le forze dell’ordine per rendere la Patria, un luogo più sicuro per i suoi abitanti e consono alla grandezza che gli compete a fianco delle grandi potenze mondiali

( pausa)

Tutore del regio buon ordine: io sono a vostra completa disposizione e non solo sono  anche disposto a prendere le armi: innestare la baionetta e tornare di nuovo in trincea

(pausa)

Perché Il caporale  meccanico  Aldo Cavallini della 1 compagnia, 4 battaglione  del Genio Ferrovieri, è pronto a dare la vita per fare l’Italia migliore

( pausa)

Lo dica al Generale Buttiglione, lo dica!

ILARIO: ( sta al gioco)

Lo dirò e lo rassicurerò personalmente , non si preoccupi e si fidi di me: la Patria ha bisogno di gente come voi: ogni giorno sempre più rari !

( Ilario finge di scrivere)

Adesso io avrei bisogno della sua data di nascita, e di altri dati : naturalmernte per il verbale.

( Aldo si mette sull’attenti)

ALDO: ( marziale)

Comandi signore!

ILARIO: (marziale)

Caporale Cavalini : riposo !

( Aldo si mette in posizione di riposo)

ILARIO: ( finge di compilare un modulo)

Signor Cavallini : nato

ALDO:

Sissignore!

Cavallini Aldo nato a Verona il 18 agosto del 1931 da Pascetti Eleonora e Cavallini Ettore

ILARIO: ( sempre con il modulo falso in mano)

Abitante :

ALDO :

Abitante in Via del Lago 12 - 19121 a La Spezia

coniugato con Rita Castellini, deceduta il 3 luglio del 2011

a con una figlia di nome Marisa: ora coniugata con Ilario Bosinco,

i coniugi abitano in un appartamento mansardato della mia solita casa

MARISA: ( euforica)

Se lo ricorda! Si mio padre comincia a ricordare tutto, la sua è solo per fortuna una amnesia temporanea

( euforica verso suo padre)

MARISA: ( abbraccia il padre)

Papà! Papà! Ti ricordi …

ALDO: ( abbraccia la figlia)

Marisa! Marisa! Come stai sei finalmente venuta a trovarmi!

( i due si abbracciano, Marisa piange di gioia)

( Ilario soddisfatto si ritira in un angolo)

MARISA: ( soddisfatta)

Si papà sono venuta a trovarti, per stare sempre con te…

Io papà non ti lascerò più!

ALDO: ( contento)

Sono contento che sei venuta a trovarmi, rimani con me quialche giorno

MARISA: ( contenta)

Si rimarrò con te per tutta la vita!

ALDO: ( contento)

Per tutta la vita, ma come fai con il lavoro: lavori sempre a Cremona

MARISA: ( calma)

Ma papà; sono dieci anni che non levoro più a Cremona

ALDO: ( contento)

Sono dieci anni, strano : ( perplesso) e adesso dove lavori ?

ILARIO: ( interviene)

Aldo, adesso Marisa lavora a dieci minuti da casa

ALDO:

dalla casa di Cremona: allora deve andare a Cremona

ILARIO: ( cerca di convincerlo)

No lavora e abita in questa città

ALDO:

E fa il solito lavoro

MARISA: ( calma)

Ti ricordi papà che lavoro facevo

ALDO: ( soddisfatto)

Si! Il capotreno

MARISA:

si bravo il capotreno e lo faccio ancora !

ALDO: ( conento)

Anch’io ero capotreno

MARISA: ( contenta)

Adesso ti faccio vedere qualcosa!

ALDO:

cosa!

MARISA:

Una sorpresa

ALDO:

Chissà cosa sarà!

MARISA:

Aspetta

ALDO:

Allora aspetto?

( Marisa esce di scena, poi rientra con un album fotografico)

( lo apre davanti a suo padre e sfoglia le foto soffermandosi in modo particolare su una)

MARISA:

Papà guarda questa foto, ci sono io sull’altalena e tu che mi spingi in alto:

ti ricordi mi cantavi sempre la fillastrocca: io la ricordo ancora?

Vai in su , vola in su …

ALDO: ( continua la fillastrocca)

In su fino a mezzodi

( Aldo e Marisa finiscono la fillastrocca)

E alla sera torniamo giù

Sempre facendo

Su e giù !

( i due si abbracciano)

( Aldo, Ilario e Marisa si abbracciano)

(pausa)

( Aldo guarda le foto e cambia umore)

ALDO: ( alla figlia e in tono minaccioso)

Tu chi sei!

MARISA:

Io sono tua figlia Marisa, tua figlia “ Marisina” ti ricordi l’altalena , io sulle tue ginocchia, la filastrocca!

( Aldo minaccioso, guarda le foto)

Hai visto eravamo io e te sull’atalena, ed io ero una bambina

ALDO: ( minaccioso)

( guarda la foto e guarda Marisa)

Tu chi sei?

MARISA: ( delusa)

Io sono Marisa tua figlia!

( Aldo guarda di nuovo la foto)

ALDO: ( furioso)

Tu non sei mia figlia: la mia Marisa è piccolina, è bella : è dolce e graziosa… mentre tu ormai sei vercchia e poi non ti assomigli per niente alla foto

( pausa)

Tu non sei … mia figlia … ma

( pausa )

Solo una “ puttana” che oltre a “ lavorare” nella mia stazione ricevendo clienti su cliente: invece di accontentarti , voui anche sedurmi per poi “ mangiarmi “ casa e stazione

(pausa)

Ma io sono furbo, e con me hai trovasto pane per i tuoi denti

( pausa)

( grida)

Signor poliziotto, arresti subito questa donna, perché è una gran  “puttana “ pagata dalla “ Cia “ per portarmi via casa, stazione e soldi

( pausa)

E non solo, vuole apprpriarsi anche dei treni perché con i miei treni gli Stati Uniti vogliono invadere il Lussemburgo

ILARIO: (calmo)

Non si preoccupi signor Aldo ci sono qua io , e vedrà che le cose presto si metteranno a posto

ALDO: ( minaccioso)

Arresti questa donna alrimenti chiamo i carabinieri !

(Ilario a Marisa)

ILARIO: adesso faccio finta di arrestarti: domani andiamo da uno specialista per vedere se possiamo fare qualcosa per curarlo

( Marisa annuisce)

ILARIO:

Signora lei è in arresto: venga con me!

( Ilario fa un fiinto arresto della moglie ed esce con lei di scena)

( rimane in scena Aldo)

( Aldo si mette il cappello da ferroviere e si mette a giocare con il trenino)

ALDO: ( ora capostazione )

Treno regionale in partenza per Genova Principe

( fischia e il treno parte)

ALDO: ( monologo)

Non ci sono più le persone di una volta: una volta c’era molto più rispetto per la gente che lavora e poi con i sindacati: io vedo la mia paga, da anni è sempre la stessa, aumenti bloccati: il governo è in crisi, ed io sono qui a lavorare sempre nella solita stazione con il solito treno e senza nessuna speranza di andare in pensione, adesso però finisce il mio turno di lavoro: anche il treno ha bisogno di riposare

(pausa)

Ora do una controllatina ai binari

(controlla i binari)

Controllo le ruote del treno

( controlla le ruote del trenino)

Controllo la locomotiva

( controlla la locomotiva)

Adesso posso andare a riposare

( esce di scena)

( musica)

( si consiglia  solo un minuto, o più di intervallo, solo per il tempo di lasciare andare con calma fuori scena Aldo )

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA

MARISA, ALDO,  ILARIO, LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI

( entrano in scena Marisa e Aldo , aspettano l’arrivo della dottoressa)

MARISA: ( con ansia)

Ormai dovrebbe arrivare!

ILARIO: ( cerca di calmarla)

Dai Marisa non essere agitata, la dottoressa arriverà a momenti

MARISA: ( con ansia)

Riuscirà a trovare parcheggio, sotto il palazzo

ILARIO: ( cerca di calmarla)

Marisa non preoccuparti che il parcheggio, la dottoressa lo trova: ma se vuoi posso andare a spostare la macchina e lascio il parcheggio privato a lei

MARISA: ( con apprensione)

Dovevi averci pensato prima, per favore scendi: vai giù e aspettala

ILARIO: ( premuroso)

Si vado: ma cerca di non agitarti

MARISA: ( apprensiva)

Dai Ilario scendi e vai ad aspettarla, e speriamo sia in orario: io non ce la faccio più !

(piange)

ILARIO: ( premuroso)

Vado, vado ma non stare a piangere

( Marisa piange)

( Ilario esce di scena)

( rimane in scena Marisa, entra Aldo e si siede sulla sedia, immobile : la figlia si avvicina a lui, lo coccola ma lui rimane assente, con il suo sguardo perso nel vuoto)

(si avvicina al padre e lo circuisce con affetto, ma  lui rimane gelido)

MARISA: ( monologo)

( piange)

Caro papà; quanto ti voglio bene e quanto mi hai fatto soffrire, ti chiedo scusa per quando ero ragazzina, ero una ragazzina ribelle: un mezzo maschio

(pausa)

Però io ti ho sempre voluto bene, più di ogni altra cosa al mondo, più di me stessa: ho seguito la tua malattia : purtroppo senza neppure rendermi conto della sua gravità: non capendo da subito che i tuoi vuoti di memoria non erano solo frutto dell’ età

(pausa)

Se sapessi: che per te e per starti vicino, ora mi sono messa in “aspettativa” e non so neppure quando sarà tutto finito se mi riassummeranno. Ma : non mi importa nulla del lavoro e della mia carriera, io voglio solo che tu stia meglio. Io ti voglio bene anche quando “ soffro” nell’ assecondarti quando sei convinto di essere un “ capostaziene” e giochi con il  trenino elettrico, convinto che in quella realtà virtuale tu sia sempre non più il capotreno Cavallini che è stato il tuo lavoro per tutta la vita ma il proprietario di una linea ferroviaria. Sai papà io sto male quando ti vedo così, sto male quando non mi riconosci come figlia e quando mi dai della “puttana” però ti voglio sempre più bene

( pausa)

Ma tu non capisci!

(pausa)

Non comprendi e mi respingi, come fossi un’estranea

Adesso abbiamo chiamato una specialista, e vediamo se almeno questa luminare: sai papà ne parlano tanto bene di questa dottoressa , speriamo riesca a fare qualcosa per te

( nel sentire tutto ciò l’anziano padre come se comprendesse , stringe la mano della figlia e i due si abbracciano)

( enrambi piangono a dirotto )

( musica)

 ( si sente aprire la porta)

( entrano in scena Ilario e la dottoressa Veronica Martini e Ilario)

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( educata) è permesso

 MARISA: ( accoglie la dottoressa) dottoressa venga, prego si accomodi

ILARIO: prego signora!

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: (calma) buona giornata, io sono venuta per vedere il paziente!

MARISA: ( indica il padre) ecco il paziente, è li seduto : in alcuni momenti è lucido metre per il resto è assente oppure: vede una realtà tutta sua, tanto che non mi riconosce come figlia e confonde i gradi di parentela: e poi ha preso a cuore un trenino elettrico con il quale gioca come un bambino

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: (calma) adesso vediamo!

( si avvicina al paziente )

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( calma) buona sera signor Aldo

( Aldo nel vedere la dottoressa è contento ed euforico )

ALDO: ( felicissino scambia la dottoressa per la figlia) Marisa finalmente, figlia mia: quanto tempo ti ho aspettato: sei tornata da Cremona: ti fermi da me!

( Marisa soffocando il pianto)

MARISA: ha visto dottoressa , ha visto … non mi riconosce più come figlia!

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( calma) signora,  il decorso della malattia è purtroppo degenerativa

ALDO: ( abbraccia la dottoressa) figlia mia: meno ,male sei venuta: io sono circondato da persone malvagie e questa donna che ti è accanto in questo momento

( la segna con il dito)

È una donna inaffidabile: una “ puttana “ che viene a “ battere” nella mia stazione ferroviaria

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( accondiscendente ) mio carissimo allora ti hanno dato una strazione ferrovviaria ?

ALDO: si io sono il capstrazione

( si mette il cappello da ferroviere e il fischietto)

Marisa: sai ho un lavoro di grande resposabilità!

( mette in funzione il trenino)

Vedi tutti gli scambi : vedi come corre veloce … vedi tuo padre che lavoro interessante: e ne ha ancora per tanti anni

( sorride)

Sai quanti anni mi mancano ad andare in pensione?

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( calma) quanti caro papà ?

ALDO: ( euforico ) quaranta; sono stato assunto adesso! Ma quando sarà il giorno sono quasi cicuro che inoltrerò domanda al ministero per fermarmi al lavoro altri due anni : io perima dei settant’anni questo lavoro non lo voglio lasciare …

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( calma)  e adesso papà quanti anni hai?

ALDO: ( euforico ) trenta !

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( calma) e tua moglie, scusa volevo dire la mamma: quanti hanni ha !

ALDO: venticinque! Ed è ancora una bella donna: vuoi vedere la foto, la porto sempre con me

( tira fuori la foto dalla tasca: una foto di Monica Bellucci; quando aveva trent’anni)

La è bella!

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( calma) bella , non solo la mamma è bellissima!

( Marisa scoppia a piangere e Ilario sempre rimasto in silenzio la consola abbracciandola)

ALDO: ( scambiando sempre la dottoressa per la figlia)  lo sai Marisa che ho vinto un concorso interno con le Ferrovie dello Stato e presto mi arriverà la nuova destinazione

( euforico)

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( calma) complimenti papà: ma è magnifico

ALDO: ma ci pensi Marisa: devi essere orgogliosa di tuo padre: dirigente di stazione in una città importante: forse un capoluogo di provincia

 LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( calma) capoluogo di provincia, ma papà così lasceresti questa casa: questa stazione dove tutti ti vogliono bene

ALDO: ( alterato) ma Marisa: la carriera è carriera e sai benissimo che ho insegnato anche a te che il treno della fortuna passa una sola volta e non passa più

(pausa)

Quindi appena mi arriva la lettera della destinazione ho deciso di andare!

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( premurosa e sempre facendo le veci della figlia) ma pensa alla mamma, sicuramente non sarà contenta di cambiare città e soprattutto amicizie e pensa anche a me

ALDO: (alterato) ma scherziamo: tu Marisa devi stare dalla mia parte : e poi in ogni caso non puoi , con la tua condotta e il tuo lavoro non puoi: né dare l’esempio ne essere un esempio

(pausa)

Perché tu hai sempre vissuto: grazie a me e tua madre, una libertà che fin da ragazzina le altre non hanno avuto: ti ricordi : quando avevi sedici anni le altre ragazze rientravano a casa alle ore 22 mentre tu facevi le ore piccole …

(pausa)

E poi hai voluto a tutti i costi anche tu come me fare il concorso in ferrovia come personale viaggiante; e lo hai vinto ed ora fai una “ vita senza regole  da zingara”

( pausa)

Tu non puoi certamente parlare: e in quanto a mia moglie

( pausa)

La moglie deve seguire il marito nel bene e nel male, specialmente quando le non lavora

( pausa)

Per qui appena arriva “ la lettera” io faccio le valigie e io e tua madre partiamo: devi essere orgoglioso di tuo padre piccola mia!

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( premurosa e sempre facendo le veci della figlia) si papà sono orgogliosa di te

( si abbracciano)

ALDO: ( euforico) allora sai cosa faccio vado in camera a prepararmi la valigia: perché se dovesse arrivarmi la lettera con la destinazione della mia nuova città e stazione sono già preparato

( Aldo esce di scena con il cappello da ferroviere e fischiando con il fischietto da capostazione)

( rimangono in scena la dottoressa, Ilario e Marisa)

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: ( si guarda attorno per non farsi scorgere da Aldo e poi parla piano ai congiunti)

Signori, come ben sapete il paziente è affetto da demenza degenerativa primaria di tipo Alzheimer, malattia progressivamente invalidante. Il suo sintomo precoce è la difficoltà nel ricordare eventi recenti, e con l’avanzare aumeteranno i sintomi di afasia, disorientamento, cambiamenti repentini di umore, depressione e incapacità di prendersi cura di se, con inclusi problemi comportamentali che portano il soggetto a vivere una vita tutta sua e parallela, isolandosi dalla comunità e dalla famiglia. A poco a poco le capacità mentali basilari si perdono pur variando di caso in caso la progressione della malattia. Attualmente i trattamenti terapeutici offrono piccoli benefici ma non sono risolutivi e tendono solo a rallentare il decorso della malattia purtroppo degenerativa.

In questo caso: noi siamo nel paziente in uno stato di “ predemenza” perché Aldo è ancora attivo e mostra ancora interesse perché in quel trenino vede la sua vita e la sua gioventù.

MARISA: in effetti mio padre è un pensionato delle ferrovie

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: nel suo stato, il paziente non è ancorta da “ ricovero coatto” ma il suo pericolo maggiore sta nel voler fuggire di casa per  andare a prendere il comando della sua fantasiosa stazione ferrovviaria

( pausa)

Ma con questo non voglio dire che debba essere recluso in casa come fosse agli arresti domiciliari, ma suo padre signora Marisa ha bisogno di essere accudito da una persona giorno e notte e quella persona potrebbe essere lei , oppure ha bisogno di una “ badante” perché deve uscire e cercare di vivere una vita per quanto possibile normale :

domani fate un salto in ambulatorio, per la richiesta di altre visite specialistiche: ma mi raccomando cercate di non farlo uscire da solo…

MARISA: ma tutti i giorni va a prendere il pane! Ormai è diventato per lui un’abitudine.

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: adesso , non più perché è in una fase critica : se vuole andare lo accompagni lei !

ILARIO: ma il panificio è proprio di fronte al nostro portone

LA DOTTORESSA VERONICA MARTINI: io le consiglio così : poi fate come volete!  Buonasera signori: a domani nel mio studio

( la dottoressa esce di scena)

EPILOGO

( voce fuori campo)

Aldo con la scusa di andare a prendere il pane, salì sull’autobus che andava alla stazione ferroviaria e non venne più ritrovato …

(musica)

SIPARIO