il vero amico

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“IL VERO AMICO”

           “IL  VERO  AMICO”

            di Carlo Goldoni

            adattamento di Giulio Cesare Carlotto Farnese

                                  SCENA I

FLORINDO:

Sì,bisogna prendere una eroica risoluzione.L'amicizia deve prevalere, alla vera amicizia bisogna sacrificare le proprie passioni, le proprie soddisfazioni,e ancora la vita stessa se è necessario.Lelio è il più caro amico ch'io abbia. Per amor suo sono venuto a Bologna.A Venezia    l'ho trattato in casa mia come un fratello.Adesso sono in casa sua,i sono stato quasi un mese e vorrebbe ch'io ci stessi ancora.Devo tornare a Venezia. Però non partirò senza vedere l'amico....Ma andrò via senza veder Rosaura?Senza dirle addio? La signora Rosaura che deve essere la sua sposa? Sì,queste due diverse passioni bisogna trattarle diversamente. L'amicizia va coltivata con tutta la sua possibile delicatezza. L'amore va superato colla forza e colla violenza. Ecco la Signora Beatrice :voglio dissimular la mia pena,mostrarmi allegro, per non far sospettare.

                                  SCENA II

BEATRICE:

Ben levato Signor Florindo.

FLORINDO:

Servitore umilissimo,Signora Beatrice;ecco stavo proprio per riverirla.

BEATRICE:

per cosa?

FLORINDO:

Ringraziarla di tutte le finezze che ella s'è degnata di farmi. Torno a Venezia.

BEATRICE:

Come? A Venezia ? Quando?

FLORINDO:

A momenti.

BEATRICE:

Voi scherzate? Perchè questa repentina risoluzione?

FLORINDO:

Una lettera di mio zio mi obbliga a partire immediatamente.

BEATRICE:

Lo sa mio nipote?

FLORINDO:

Non glielo detto ancora.

BEATRICE:

Egli non vi lascierà partire.

FLORINDO:

Spero di no.

BEATRICE:

Se mio nipote vi lascia andare,farò io ogni sforzo per trattenervi.

FLORINDO:

Ella parla in una maniera che non capisco.Per quale ragione mi vuole trattenere?

BEATRICE:

Ah! Signor Florindo,non è più tempo di dissimulare.Voi conoscete il mio cuore, voi conoscete la mia passione.

FLORINDO:

Ella mi fa una finezza che non merito.

BEATRICE:

E siete in obbligo di corrispondere al mio amore.

FLORINDO:

Questo mi pare un po' difficile.

BEATRICE:

Sì,siete in obbligo.Una donna che superato il rossore,ed ha svelato il suo amoroso segreto, non merita   di essere trattata con villania.

FLORINDO:

Io non l'ho obbligata a parlare.

BEATRICE:

Ho taciuto un mese ora non posso più.

FLORINDO:

Se ella taceva un mese e un giorno era meglio.

BEATRICE:

Io non mi pento di aver parlato.

FLORINDO:

No? Perchè?

BEATRICE:

Perchè so che mi amerete anche voi.

FLORINDO:

Signora, devo partire.

BEATRICE:

Ecco mio nipote.

FLORINDO:

(a sè)Arriva in tempo. Più presto mi licenzio, più presto parto.

                                      SCENA  III

BEATRICE:

Lelio, nipote caro,Il signor Florindo ci vuole lasciare. Non avrete la debolezza di lasciarlo andare?

LELIO:

Non so che dire?

FLORINDO:

Lelio, se avete dell'affetto per me lasciatemi andare.

BEATRICE:

Sapete perchè ci lascia? Per una stupida delicatezza.

LELIO:

Florindo, questa è casa vostra. Non mi fate questo torto di credere di incomodarmi.

FLORINDO:

Lo vedo,lo so, ma perdonatemi bisogna che io vada via.

BEATRICE:

Chiedetegli il perchè.

FLORINDO:

Mio zio sta male,e voglio andare a Venezia prima che muoia.

LELIO:

Non vi so dar torto.

BEATRICE:

E' una bugia.A me ha detto che lo chiamava a Venezia una lettera di suo zio,ed ora dice che suo zio sta per morire.

FLORINDO:

E' cos�, le assicuro.

BEATRICE:

Mostrate quella lettera,e vedremo la verità.

FLORINDO:

Il Signor Lelio mi crede senza mostrare la lettera.

BEATRICE:

Lo vedete il bugiardo? Lo vedete?...Signor Florindo, prima di partire spero almeno che vi lascierete vedere da me.

FLORINDO:

Prima di partire verrò a riverirla.

BEATRICE:

(a sè)Se mi riescie di parlargli un'altra volta con libertà,spero che si arrenderà, e non mi saprà dire dino.

                                SCENA IV

FLORINDO:

Caro Lelio,è necessario, come vi dicevo,che io vada via,e sarà un segno di vera amicizia, se mi lascerete partire.

LELIO:

Non so che dire....però partirete domani. Oggi ho bisogno di voi.

FLORINDO:

Certo, in che posso esservi utile?

LELIO:

Sapete ch'io debbo sposare Rosaura.

FLORINDO:

(Lo so purtroppo)

LELIO:

Voi siete a Conoscenza delle ristrettezze della mia famiglia;spero di sistemarmi un po' con la sua dote. Ma oltre l'interesse, mi piace, perchè è una ragazza molto bella.

FLORINDO:

(mi fa morire)

LELIO:

Come? Non siete d'accordo? Non è bella?

FLORINDO:

Sì,è proprio bella.

LELIO:

Lei sembra innamorata, ma sono parecchi giorni che mi tratta molto freddamente.

FLORINDO:

(temo di essere io la causa)

LELIO:

Ho tentato di sapere da lei stessa la verità, ma non ci sono riuscito.

FLORINDO:

Sù! Amico mio sembrerà a voi che non vi voglia bene.Le donne son soggette a qualche piccola stravaganza. Hanno dei momenti in cui tutto gli dà fastidio.

LELIO:

Fatemi un piacere:andate da Rosaura;fate in modo che il discorso cada su di me...

FLORINDO:

Caro Lelio...vi supplico di dispensarmi; non ho piacere di andare da Rosaura.

LELIO:

Come!partireste senza congedarvi da persone con cui siete stato in contatto ogni giorno?

FLORINDO:

Devo proprio partire subito.

LELIO:

Voi mi fate pensare che per qualche segreta ragione non volgiate vedere Rosaura.

FLORINDO:

Che cosa andate pensando!Sono un uomo d'onore,son vostro amico,e mi offendete se mi giudicate così male.

LELIO:

Non credo che abbiate subito qualche torto da suo padre.Il signor Ottavio,è un uomo sordido, un avaro se vi ha tratto male, me ne lamenterò con lui.

FLORINDO:

Ma no.....

LELIO:

Chi offende il mio amico, offende me stesso.

FLORINDO:

Via, non mi ha fatto niente.

LELIO:

Allora vi ha dato dispiacere Rosaura?

FLORINDO:

Quella fanciulla non è capace di dar dispiacere a nessuno.

LELIO:

Se è così non vi è nessuna ragione per non vederla

FLORINDO:

Ma no caro Lelio...

LELIO:

Insomma se vi rifiutate,mi fate sospettare qualcosa di peggio.

FLORINDO:

(Non c'è niente da fare, bisogna andare.)

LELIO:

Allora?

FLORINDO:

Verrò dove voi volete.

LELIO:

Andiamo! Da voi aspetto la mia Traquillità: o lasciare Rosaura,o accelerare le nozze con lei.

FLORINDO:

Tutto quello che dirò sarà con onestà e per il rispetto dell'amicizia.

                                 SCENA V

OTTAVIO:

(va raccogliendo tutte le carte che trova)Questo pezzo di carta è buono, e anche questo spago.  Se non ci fossi io che mi occupo di tutto,povero me.

COLOMBINA:

(camminando forte con una sporta in mano)

OTTAVIO:

Va piano, va piano, bestia, che rompi le uova.

COLOMBINA:

Sia maledetta l'avarizia!Ho girato dappertutto per avere le uova a mezzo baiocco l'una.

OTTAVIO:

Quante ne hai prese?

COLOMBINA:

Tre baiocchi.

OTTAVIO:

Tre baiocchi? Che diavolo dobbiamo farne di sei uova?

COLOMBINA:

In tre persone...

OTTAVIO:

Un uovo per uno si mangia e non più.

COLOMBINA:

E se ne avanzano vanno a male?

OTTAVIO:

Possono cadere e si possono rompere....lasciami vedere queste uova.

COLOMBINA:

Eccole qua.

OTTAVIO:

Uh ignorante!Non sai spendere. Sono piccole, non le voglio assolutamente; portale indietro.

COLOMBINA:

Sono le più grosse che si trovino.

OTTAVIO:

Delle più grosse? Sei una balorda. Guarda,questa è la misura delle uova. Quelle che passano per quest'anello son piccole,e non le voglio.

COLOMBINA:

(Oh avaro maledetto!Anche la misura delle uova.)

OTTAVIO:

Questo passa, questo non passa,questo non passa,questo passa,e questo non passa.Tre passano, e   tre non passano.Queste le tengo,e queste portale indietro.(le mette nella vestaglia)

COLOMBINA:

Ma come faccio a trovare i contadini che me le hanno vendute?

OTTAVIO:

Pensaci tu.....io non le voglio....Ma come le porterai? Attenta che le puoi rompere. Mettile nella sporta.

COLOMBINA:

Nella sporta c'è l'insalata.

OTTAVIO:

L'insalata?E quanta ne hai presa?

COLOMBINA:

Un baiocco.

OTTAVIO:

Basta mezzo! Da qui la metà,l'altra portala indietro.

COLOMBINA:

Non la vorranno indietro.

OTTAVIO:

Portala che ti venga la rabbia!

COLOMBINA:

che faccio?

OTTAVIO:

Da qui la metà. Mettila nel mio fazzoletto.(Tira fuori il fazzoletto e gli cadono le uova e si rompono)Oh, povero me, povero me. Tu ridi,eh mascalzona? Ridi delle disgrazie del tuo padrone?

COLOMBINA:

Queste altre devo riportarle indietro?

OTTAVIO:

Eh, bisognerà tenerle per mia disgrazia.

COLOMBINA:

Vado ad accendere il fuoco.

OTTAVIO:

Non consumare troppa legna.

COLOMBINA:

Per tre uova poco fuoco ci vuole.

OTTAVIO:

Povero me,in casa non ho nessuno che mi consoli. Mia figlia non pensa che all'amore,e dovrò darle la dote. Al solo pensiero mi si strazia il cuore. Povero me!Come può essere che io metta mano al mio oro per maritare una figlia? Oh! Beati i tempi in cui si vendevano le figliuole. E le più belle gli sposi le pagavano più care. La bellezza di Rosaura sarebbe stata una fortuna,ed invece ora è una disgrazia.Ma cos� non può durare.

                                    SCENA VI

ROSAURA:

Buongiorno papà,

OTTAVIO:

Oh, figlia mia,i giorni buoni sono finiti per me.

ROSAURA:

Perchè mai?

OTTAVIO:

Perchè non si guadagna più un soldo. Ogni giorno sispende e si va in rovina.

ROSAURA:

Lo sapete che tutti dicono che siete ricco?

OTTAVIO:

Io ricco!Io ricco!Che il cielo ti perdoni e faccia cadere la lingua a chi dice male di me.

ROSAURA:

Allora siete un miserabile.

OTTAVIO:

Purtroppo è la verità.

ROSAURA:

Come farete a darmi la dote per maritarmi?

OTTAVIO:

Questo è quello che non mi lascia dormire la notte.

ROSAURA:

Ma la mia dote ci sarà o non ci sarà?

OTTAVIO:(sospirando)Eh,ci sarà.

ROSAURA:

Dovranno essere duemila scudi.

OTTAVIO:

Taci,non me lo ricordare,che mi sento morire.

ROSAURA:

Che il cielo vi faccia vivere a lungo, ma io sono la vostra unica erede.

OTTAVIO:

Erede di che? Ereditare da me?Via digraziata, per questa speranza preghi il cielo che muoia tuo padre.Rosaura mia,io son povero,non ho danari.

ROSAURA:

Ditemi che vi è in quello scrigno incassato nel muro? Che chiudete sempre con tre chiavi e che visitate due volte al giorno?

OTTAVIO:

Io scrigno?...Che scrigno? E' una cassaccia di ferro...tre chiavi? Se è sempre aperta..La visito due volte al giorno? Oh malizia umana! Oh donne che pensate sempre a male!..Ci tengo dentro i fazzoletti, qualche camicia.(meno male non sa nulla dello scrigno dell'oro che

tengo nascosto)Non ho scrigno,non ho denari.

ROSAURA:

Povero vecchio! Crede che io non sappia ogni cosa.E' ricco,ed anch'io sarò ricca un giorno.Ma quando lo sarò, sarò felice? La mia felicità certo,non verrà dall'oro, ma dal cuore.Oh Florindo, carissimo,tu hai prodotto in me un cambiamento.A te ho donato il mio cuore,e quel Lelio che una volta era la mia speranza,ora è diventato il mio tormento.

                                SCENA VII

COLOMBINA:

Signora padrona,è qui il Signor Florindo.

ROSAURA:

Presto fallo passare.

FLORINDO:

Signora Rosaura.

ROSAURA:Buongiorno Florindo, s'accomodi.

FLORINDO:

(in quale impegno mi ha messo Lelio)

ROSAURA:

(mi sembra confuso)

FLORINDO:

(Coraggio,coraggio,bisogna essere disinvolti)

ROSAURA:

Che avete, Florindo,che mi sembrate turbato.

FLORINDO:

Una lettera che ho avuto da Venezia;mio zio è moribondo....e domattina devo partire.

ROSAURA:

(oh Dio mio) Domattina? (piangendo)Anche mio padre è avanzato nell'età...e quando sento vecchi che muoiono, non posso fare a meno di piangere.

FLORINDO:

Siete molto sensibile.

ROSAURA:

Caro Florindo per la stima che ci lega, fatemi un favore prima di partire.

FLORINDO:

Ai vostri ordini.

ROSAURA:

Ditemi, a chi lascerete il vostro cuore partendo?

FLORINDO:

Lascio tutto ad un caro fedele amico che stimo e voglio bene come me stesso.

ROSAURA:

(Le mie speranze sono deluse) E non ricordate altri che lui?

FLORINDO:

Amo tutti quelli che amano Lelio e che da lui sono amati. Per questo posso amare la signora Rosaura.

ROSAURA:

Voi mi amate?

FLORINDO:

Certamente.

ROSAURA:

(oh Dio)Voi mi amate?

FLORINDO:

V'amo, perchè è amata da Lelio; v'amo perchè vuol bene a Lelio,che è un altro me stesso.

ROSAURA:

Come fa a essere così sicuro che ami Lelio?

FLORINDO:

Non deve essere la sua sposa?

ROSAURA:

Non lo sono ancora.

FLORINDO:

Ma lo sarà.

ROSAURA:

E se non diventassi più la sposa di Lelio, non mi amereste più?

FLORINDO:

Non avrei più quell'amicizia che mi obblighi a volerle bene.

ROSAURA:

E se Lelio mi odiasse,mi odiereste anche voi?

FLORINDO:

Odiarla?...Non potrei.

ROSAURA:

E se per l'amicizia con Lelio non mi odiereste,dunque ne concludo che voi o mentite quando dite di amarmi, o che mi amate per un'altra ragione.

FLORINDO:

Dico la verità,l'amicizia obbliga l'uomo ad assecondarne le virtù non i vizi.

ROSAURA:

Voi mi vorrete di Lelio in ogni modo.

FLORINDO:

Desiderando questa cosa,non faccio altro che seguire i vostri desideri.

ROSAURA:

Non conoscete quali sono i miei desideri.

FLORINDO:

Dal prima giorno che l'ho incontrata mi ha detto di essere innamorata di Lelio.

ROSAURA:

Ah, signor Florindo, non siamo sempre padroni di noi stessi.

FLORINDO:

Rosaura, domani io parto.

ROSAURA:

(ahimè) Domani?

FLORINDO:

Domani senz'altro. La ringrazio della sua accoglienza in questi giorni....La prego voler bene a Lelio, che è come voler bene a me.Le raccomando il mio cuore che resta qui con Lelio,e se il mio caro amico ha fatto qualche cosa a lei sgradita,la supplico di perdonarlo e ...volergli bene..(non ne posso più, sto per cedere)

COLOMBINA:

Signora, ecco il signor Lelio.

FLORINDO:

(Oh!Bravo è arrivato a tempo).

ROSAURA:

Ecco il vostro cuore;fategli voi quelle accoglienze che merita.

                                SCENA VIII

FLORINDO:

S'è mai visto un caso simile al mio? Sono innamorato e non lo posso dire. La donna mi vuol bene ma non osa dirlo; ci capiamo, ma facciamo finta di non capirci; moriamo di passione e non ci possiamo consolare...

LELIO:

Amico mio,come è andata?

FLORINDO:

Non lo so neppure io.

LELIO:

Ci vuol tanto a parlare ad una donna?

FLORINDO:

Amico, permettetemi che io vi dica quel che mi detta il cuore. In questo genere di cose, non vi servite di gioventù per far da tramite con la vostra sposa. La paglia vicino al fuoco si accende, e quando si è accesa non si spegne così facilmente. Gli amici sono pochi e anche i pochi si possono contaminare. Ladonna è delicata,l'amore acceca,l'occasione stimola, il sentimento trasporta. Amico,chi ha orecchie intenda, e chi ha giudizio, l'adoperi.(esce)

LELIO:

.."Chi ha orecchie intenda, chi ha giudizio l'adoperi, di lui mi posso fidare, di lui non posso essere geloso;so che mi vuol bene,e che morirebbe piuttosto che commettere un'azione indegna.

                                  SCENA IX

(Casa di Lelio. Florindo rientra trafelato. Musica di fondo.)

COLOMBINA:

(bussando con ansia) Signor Florindo, (ansima) scusate ho corso tanto per raggiungervi. Ecco una lettera che viene a vossignoria.

FLORINDO:

Guardiamo un po' chi scrive.

     

COLOMBINA:

Certo non viene da molto lontano.

FLORINDO:

 (Apre) Rosaura Foresti. Una lettera della signora Rosaura.

COLOMBINA:

E già...

FLORINDO:

Tieni prendi e va via.

FLORINDO:

Mi palpita il cuore."Caro signor Florindo”...caro a me caro ."Giacchè avete deciso di partire".....Non so resistere. Ma piano, Florindo, piano; andiamo piano, non facciamo che la passione mi ponga un velo davanti agli occhi. Leggiamo la lettera, leggiamola per pura curiosità."Giacchè avete deciso di partire, caro signor Florindo"....sia maledetto questo caro. Non voglio altri caro ;ecco la straccio e la butto via…......"e non sapete, o fingete di non sapere, in quale stato mi lasciate "...Devo partire,devo partire..(rilegge)Andiamo avanti,"sono costretta a palesarvi il mio cuore"Sì, lo palesi pure, ma ho deciso e sarà così."Sappiate caro signor Florindo..."Un'altra volta caro...."io da quando vi ho veduto, sento di non poter fare a meno di voi...E senza di voi morirò certamente"Morira? Morirà! Sì, che muoia!..Morirò anch'io però...bisogna che io mi liberi di questo scritto…bisogna che io strappi questa lettera.(la strappa) Ma che cosa ho fatto...almeno seguire la fine...che cosa posso fare...le risponderò...poche righe,ma buone. E se Lelio scoprirà questa lettera? Non importa. Vedrà che Florindo per onore è stato capace di sacrificare al suo amico la sua passione.(si siede e scrive)Signora, purtroppo ho visto che voi avete dei sentimenti per me ed è la ragione per cui più presto parto e meglio è per tutti. Anche perchè trovando la vostra passione pari alla mia, non sarebbe possibiletrattare fra noi con indifferenza. Che mai direbbe Lelio, se mancando al mio dovere di amico tradissi la sua ospitalità? Pensate voi stessa che ciò non conviene.....

BEATRICE:

Signor Florindo, signor Florindo.(da fuori)

FLORINDO:

Che cosa c'è?

BEATRICE:

presto per amor del cielo; Lelio è stato assalito da due lestofanti; è in pericolo, lo vada a soccorrere.

FLORINDO:Corro.

BEATRICE:

...Ah! Questo Florindo...Mi pare che mi abbia guardato con una certa attenzione prima di andare...Mi ha fatto degli occhi dolci, mentre gli parlavo,e si è trattenuto più del necessario per stare con me...Ma perchè si comporta così malamente: partire a mio dispetto! Povera Beatrice cosa farò senza il mio adorato Florindo? Tremo al solo pensiero. Che cos'è questa lettera? E' la sua scrittura."Signora"oh cielo a chi scrive? La lettera non è finita....che gelosia! Leggerò!......"non sarebbe possibile trattare fra noi con indifferenza" Forse è innamorato di me e mi scrive questa lettera,ma no, quale ostacolo potrebbe avere nel rivelarsi? Ah!..E' ad un'altra che lui si rivolge."....tradissi l'ospitalità"Ora capisco, perchè rifiuta di corrispondermi, teme di offendere il suo amico e la sua ospitalità."Pensate voi stessa che ciò non conviene"La lettera finisce qui,...conviene svelarci..consolare i nostri cuori che si amano..Ecco mio nipote, proprio a proposito.

LELIO:

Eccomi zia, ancora vivo, grazie all'amico Florindo.

BEATRICE:

Dov'è?

LELIO:

Si sta riordinando viene subito.

BEATRICE:

Grand'uomo Florindo.

LELIO:

La spada in mano la sa tenere. Ha fatto fuggire quei ladri. E' un uomo di merito Singolare.

BEATRICE:

Guardate fin dove arriva la sua delicatezza:si è invaghito di me,e non osa dirlo per timore di abusare dell'ospitalità.

LELIO:

Zia, vi lusingate senza nessun fondamento.

BEATRICE:

Sono certa che mi ama, e ve ne posso dare prova.

LELIO:

Voi avete delle qualità, ma la vostra età...

BEATRICE:

 Che dite dell'età. Vi dico che sono certa del suo amore.Leggete questa lettera,è diretta a me.(Lelio legge piano) Lo dicevo io, non era possibile che mi rifiutasse.Povero Florindo, soffriva per colpa mia; ma io gli darò coraggio.

LELIO:

Ho letto, è meglio che ne parli con lui.

BEATRICE:

Sì, ditegli che non peni, che non soffra, io sarò la sua sposa.(esce)

                                     SCENA X

FLORINDO:

(Lelio è qui,dov'è la mia lettera?)

LELIO:

Lasciate che vi abbracci, e vi ringrazi per avermi salvato la vita.

FLORINDO:

(Guardando il tavolino)Ho fatto il mio dovere.

LELIO:

Se non era per voi...che cercate?

FLORINDO:

Niente.

LELIO:

Avete smarrito qualcosa?

FLORINDO:

Niente una certa carta.

LELIO:

Cercate forse una vostra lettera?

FLORINDO:

(L'ha vista) Sì, un abbozzo di lettera.

LELIO:

Sarebbe questa?

FLORINDO:

Sì ma perdonatemi,Lelio, ma non dovevate permettervi!

LELIO:

M'è capitata... tra le mani per caso...

FLORINDO:

Nient'altro che un abbozzo fatto per bizzarria.

LELIO:

Sì capisco che avete scritto per bizzarria,ma un uomo come voi non dovrebbe mettere in ridicolo una signora in questa maniera.

FLORINDO:

Avete ragione,ho fatto male e vi chiedo scusa. Ma non crediate che io l'abbia scritta per passione.

LELIO:

Allora siate sincero e ditele qual' è la vostra convenienza.

FLORINDO:

Voi lo preferireste?

LELIO:

Sì,con tutto il cuore. Ho capito fin dal principio che avete scritto per bizzarria e per burlarvi di una donna che si lusinga.

FLORINDO:

Io non credo che ne abbia motivo.

LELIO:

Eppure è così. Sapete le donne come son fatte, le attenzioni di un giovane galante, vengono interpretate come amore. E per dirvi la verità, lei mi ha detto che conta molto sul vostro interesse.

FLORINDO:

E voi che cosa le avete risposto?

LELIO:

Le ho detto che mi pareva difficile, che avrei parlato con voi, e se avessi trovato vero, quanto ella suppone avrei da buon amico assecondato le vostre intenzioni.

FLORINDO:

Lelio, possibile che la vostra amicizia arrivi a tanto?

LELIO:

Io non ci trovo niente di straordinario. Ditemi,la sposereste?

FLORINDO:

Che cosa mi domandate? Di essere sincero e dimenticare il mio dovere?

LELIO:

So, capisco che voi l'amate.

FLORINDO:

Lelio, pensateci bene.

LELIO:

Mi fate ridere, via facciamo questo matrimonio.

FLORINDO:

Ma, e il vostro interesse?

LELIO:

E' vero che è più ricca di me e che posso sperare qualcosa da lei, ma ad un amico sacrifico tutto volentieri.

FLORINDO:

Non posso accettare.

LELIO:

Insomma l'amate o non l'amate?

FLORINDO:

Sì! (non so in che mondo mi trovo)

LELIO:

Volete che gliene parli?

FLORINDO:

Fate quel che volete.

LELIO:

La sposereste volentieri?

FLORINDO:

Mi avete strappato dal cuore un segreto.

LELIO:

Son molto contento. Il mio caro Florindo sarò mio congiunto,sarò il mio rispettabile zio.

FLORINDO:

Vostro zio?

LELIO:

Sposando mia zia Beatrice sarò vostro nipote.

FLORINDO:

(Cielo, che equivoco)

LELIO:

Che avete,mi sembrate confuso.

FLORINDO:

(Non mi devo scoprire) Sì,la gioia mi fa confondere.

LELIO:

Mia zia è di età, ma di gran cuore.

FLORINDO:

Certo è verissimo.

LELIO:

Quando fissiamo le nozze?

FLORINDO:

Ne parleremo.

LELIO:

Vi sentite bene?

FLORINDO:

Che caldo.

LELIO:

Via, provvederò io a tutto.Ora vado dalla zia.

FLORINDO:

(se Rosaura sa,che dirò mai) Non ne parlate ancora a nessuno.

LELIO:

No, per quale ragione?

FLORINDO:

Non voglio che mio zio a Venezia lo sappia da estranei,sapete,le notizie passano presto di bocca in bocca.

LELIO:

A mia zia sì.

FLORINDO:

Neanche a lei.

LELIO:

Ma che dite,neanche alla sposa?

FLORINDO:

Se lo sa lei,in tre giorni lo sapranno tutti.

LELIO:

Sciocchezze! State allegro, non vedo l'ora di concludere queste nozze. (esce)

FLORINDO:

In che pasticcio mi trovo. Amore da una parte,e amicizia dall'altra,sono diventati per me i più crudeli tormenti.

                                  SCENA XI

ROSAURA:

Ma quella lettera a chi l'hai consegnata.

COLOMBINA:

Nelle mani di Florindo.

ROSAURA:

E non mi risponde.

COLOMBINA:

Non avrà avuto tempo.

ROSAURA:

E va via senza darmi una risposta?

COLOMBINA:

E se vi risponde che vantaggio ne avrete?

ROSAURA:

Se mi risponde,qualche cosa sarà.

                                   SCENA XII

OTTAVIO:

Ozio, ozio,non si fa nulla, gentili signorine. Tenga e si diverta. Tenga e passi il tempo.(da loro da lavorare)

COLOMBINA:

Che noia cucire?

OTTAVIO:

E a me viene a noia il pane che tu mangi. Sai che in due anni e un mese, che sei in casa mia, hai mangiato duemiladuecento ottantanta pagnotte?

ROSAURA:

Via, non la mortificate.

OTTAVIO:

Su, va a setacciare la crusca, e dalla farina che esce fammi una minestrina con una goccia d'olio.

COLOMBINA:

Dovete incollare le budella?

OTTAVIO:

Impertinente, va via di qua.

COLOMBINA:

Vado via,vado via, vado a fare una cosa utile per questa casa.

OTTAVIO:

Brava,finalmente.

COLOMBINA:

Pregherò il cielo perchè crepiate presto.

                                  SCENA XIII

OTTAVIO:

Disgraziata così parla al padrone?

ROSAURA:

Sta scherzando.

OTTAVIO:

La caccerò.

ROSAURA:

Ricordate che avanza il salario di un anno.

OTTAVIO:

Basta!Allora ditele che abbia rispetto. Figlia mia,devo parlarvi.

ROSAURA:

Vi ascolto.

OTTAVIO:

Ditemi amate vostro padre?

ROSAURA:

Teneramente.

OTTAVIO:

Vorreste vedermi morire?

ROSAURA:

No,mai

.

OTTAVIO:

Avreste il cuore di darmi un dispiacere grande?

ROSAURA:

Non dite così.

OTTAVIO:

Se è così,non obbligate di privarmi di quel poco che ho per darvi la dote di vostra madre.

ROSAURA:

Se non mi date la dote,allora non mi mariterò.

OTTAVIO:

Ma possibile che non troviate un marito che vi sposi senza dote?

ROSAURA:

Tanto non m'importa di maritarmi.

OTTAVIO:

Sì,cara Rosaura, ma io non so più come fare a mantenervi.

ROSAURA:

Allora devo sposarmi.

OTTAVIO:

Facciamolo, ma senza dote.

ROSAURA:

Chi volete che mi prenderà.

OTTAVIO:

Dimmi un po',quel veneziano mi pare assai perbene.

ROSAURA:

Sì,molto.

OTTAVIO:

Mi ha regalato sempre qualcosa.

ROSAURA:

E' generosissimo,ha regalato anche a Colombina.

OTTAVIO:

Ha regalato a Colombina? Bene,così,andrà in conto del suo salario. Se il signor Florindo avesse dell'amore per te,si potrebbe concludere senza la pidocchieria della dote.

ROSAURA:

Anche se fosse. Ma il signor Lelio?

OTTAVIO:

Lelio vuol la dote.

ROSAURA:

Basta. Ne parleremo.

OTTAVIO:

Ora, ho questo pensiero in testa, e no sto bene se no lo risolvo.

                                 SCENA XIV

COLOMBINA:

Signora, è qui il signor Florindo.

ROSAURA:

Fallo entrare.

OTTAVIO:

Ehi, ti ha donato nulla?

COLOMBINA:

Che cosa ve ne importa.

OTTAVIO:

Bene, bene,in conto salario.

COLOMBINA:

Se non mi date il salario me lo prenderò.

OTTAVIO:

Come? Dove?

COLOMBINA:

Da quel maledettissimo scrigno.

OTTAVIO:

Che scrigno?Io no ho scrigno. Una cassa di stracci,una cassa di stracci.

ROSAURA:

Via non vi scaldate.

OTTAVIO:

Mi vuol far crepare.

ROSAURA:

Ecco Florindo.

OTTAVIO:

Spero che ti mariterai senza dote e che tuo marito,dia qualcosa anche a me.

                                 SCENA XV

FLORINDO:

Signora, penserà di me che sono troppo invadente, venendo ad incomodarla due volte in un giorno.

ROSAURA:

Non parlate così. Le vostre visite mi sono molto care.

FLORINDO:

Signora,sono in debito di una risposta alla vostra lettera.

ROSAURA:

Mi fate arrossire parlandone apertamente.

FLORINDO:

Non è il caso di arrossire se agiamo con prudenza.

ROSAURA:

Florindo, ditemi,prima di tutto, siete deciso a partire.

FLORINDO:

Debbo farlo.

ROSAURA:

Perchè?

FLORINDO:

Perchè la violenza d'amore, non mi faccia tradire un amico.

ROSAURA:

Dunque mi amate?

FLORINDO:

Rosaura, l'ho amata dal primo giorno che l'ho veduta,e adesso l'amo molto di più.

ROSAURA:

Mi amate e avete il cuore di lasciarmi?

FLORINDO:

Bisogna che qualcuno abbia giudizio.

ROSAURA:

Ma se Lelio: rinunciasse a me. Accettereste la mia mano?

FLORINDO:

E' inutile pensare a cose impossibili.

ROSAURA:

Sedete un momento.

FLORINDO:

Bisogna che vada via.

ROSAURA:

Sedete un po',ascoltatemi e poi ve ne andrete.

FLORINDO:

(Non posso farne a meno)

ROSAURA:

Vi confiderò delle cose intime di casa mia. sappiate che mio padre......

                               SCENA XVI

LELIO:

Amico ho piacere di trovarvi qui.

ROSAURA:

Lelio entrate senza avviso? Mi pare troppa confidenza.

LELIO:

E'una libertà che la sposa può dare allo sposo.

ROSAURA:

Accomodatevi.

LELIO:

E poi io e Florindo siamo una persona sola.

ROSAURA:

Se è così per voi,non è lo stesso per me.

FLORINDO:

(neppure per me)

LELIO:

Ma ormai Florindo non è solo un amico, ma un parente.

FLORINDO:

(Son fritto)

ROSAURA:

Come?Vostro parente?

LELIO:

Sì,presto,sposerà mia zia.

ROSAURA:

Me ne rallegro.

LELIO:

Florindo non credo di violare il segreto dicendolo a Rosaura.

ROSAURA:

Allora non dovevo saperlo?

FLORINDO:

(Mi sento scoppiare il cuore)

ROSAURA:

Domani non parte per Venezia?

LELIO:

Ah no, certamente.

ROSAURA:

Eppure m'era stato detto che sarebbe partito.

FLORINDO:

Partirò,partirò

LELIO:

Mi fate ridere. E' una cosa che debbo dire.E' un mese che è innamorato di mia zia, e solamente stamattina si è dichiarato con una lettera.

ROSAURA:

Una lettera?

FLORINDO:

Per amor del cielo non creda a tutto quel che dice.

LELIO:

Ah no,con Rosaura non voglio passare per bugiardo. Guardate la lettera che ha scritto a mia zia.

ROSAURA:

Ma che bravo!

FLORINDO:

In quella lettera non c'è il nome di Beatrice.

ROSAURA:

Su, non abbiate vergogna a dire la verità. La signora Beatrice vi piace. Vedo da questa lettera che l'amate.

FLORINDO:

Non mi pare che quella lettera dica questo.

LELIO:

Vi torno a dire che qui possiamo parlare in libertà. Non lo saprà nessuno al di fuori di noi tre. Non mi fate passare per un babbuino.

ROSAURA:

Caro Florindo quello che dovete fare fatelo presto.

FLORINDO:

Non mi tormenti per carità.

LELIO:

Sì, faremo i due matrimoni insieme.

ROSAURA:

Signor Florindo, se volete aspettare a dar la mano alla vostra sposa quando io la darò a Lelio, avrete molto da aspettare. Mio padre non mi può dare la dote,io sono una miserabile e non conviene a Lelio e alla sua famiglia un matrimonio di questo genere, nè io potrei sopportare le critiche dei suoi parenti.Fate le vostre nozze e non pensate alle mie. (esce)

                                  SCENA XVII

LELIO:

(Il padre non le vuol dare,o non le può dare la dote?)

FLORINDO:

(Come avrei fatto meglio a partire subito)

LELIO:

Avete sentito?

FLORINDO:

Ho sentito come avete mantenuto la parola.

LELIO:

Vi chiedo scusa,ma questo non è il problema. Avete sentito che Rosaura e senza dote.

FLORINDO:

Neanche questo è un problema.

LELIO:

Che cosa debbo fare.

FLORINDO:

In questo momento non so che consigliarvi.

LELIO:

Bene!Vado a parlare col padre. Aspettatemi che andremo insieme. Io ascolto solo il vostro consiglio.Se mi consiglierete di sposarla,la sposerò;se lasciarla la lascierò. L'amo ma non vorrei rovinarmi. Pensateci,come se foste al mio posto. Mi fido solo di voi.

                                   SCENA XVIII

FLORINDO:

Anche questo in più! Se gli consiglio di sposarla,faccio due mali uno a lui che resterebbe senza dote uno a me perchè perderei Rosaura.Se gli consiglio di lasciarla,di mali ne faccio tre;uno a Lelio che resterebbe senza il suo amore, uno a Rosaura senza il marito e uno a me, perchè se la sposo, l'amico dirà  che l'ho consigliato di lasciarla per prenderla io. Uff…, che debbo fare? Sono io che ho più bisogno degli altri ad essere illuminato.(esce)

                              SCENA XIX

OTTAVIO:

Finalmente, non c'è nessuno che mi possa rompere il capo. Non voglio che vedano quello scrigno che sta lì sotto. Purtroppo hanno preso di mira lo scrigno grande,in cui tengo le monete d'argento, ma in quello non vi è il capitale maggiore. Caro adorato mio scrigno,lasciati vedere,lascia che io mi consoli,che mi nutra col desiderarti. Tu sei il mio pane,tu sei il mio vino,tu sei le mie preziose vivande. Vadano pure gli sfaccendati ai teatri,alle feste;io mi diverto quando ti vedo. Oro,vita dell'uomo, oro, consolazione dei piccoli, sostegno dei grandi, e vera disgrazia dei    cuori. Ah! Nell'aprirti mi trema il cuore. Temo sempre,che qualche mano rapace ti abbia diminuito. Sono tre giorni che io non ti accresco. Povero scrigno, non nsare che io ti abbia levato l'amore; a te penso se io mangio, a te sogno se io dormo. Ah! potessi io vivere mille anni, e potessi ogni anno mettere sù un nuovo scrigno e in mezzo a mille scrigni, e in mezzo a mille scrigni morire? Devo morire? Povero scrigno! Ti devo lasciare?Ah,che sudore! Presto, presto lasciami rivedere quell'oro...

COLOMBINA:

Oh vecchio maledetto! Guarda quant'oro!

OTTAVIO:

Che belle monete del Portogallo, ricordo di avervi guadagnato in tempo di carestia...

COLOMBINA:

(tira un sasso)

OTTAVIO:

Oh cielo! che cos'è! Un terremoto? Sta cascando il tetto?

COLOMBINA:

Maledetto!Ha più paura per lo scrigno che per la sua vita.(fa un rumore e si nasconde)

OTTAVIO:

Chi è là? Chi va là? C'è gente,mi stanno assassinando.Ma non c'è nessuno. Sono solo paure. Caro oro mio....

COLOMBINA:

Lascia stare.(contraffacendo la voce)

OTTAVIO:

Chi parla? Dove siete?Chi siete?

COLOMBINA:

Il diavolo.

                                 SCENA XX

OTTAVIO:

Brutto demonio, se tu vieni per prendere,prendi me, e lascia stare il mio oro. Avrei bisogno di un po'd'acqua,ma prima voglio riporre lo scrigno.Ecco fatto! Vado a bere per lo spavento che ho avuto.E' ben nascosto, si vede? Sarebbe meglio ch'io stessi qui...Ma se ho bisogno di bere. Andrò e tornerò. Farò presto.....Aiuto,il diavolo!

LELIO:

Che cosa avete Signor Ottavio?

OTTAVIO:

Non c'è la faccio più!

LELIO:

Ma che cosa è stato?

OTTAVIO:

Che volete qui.

LELIO:

Vi ho cercato a lungo, vorrei parlarvi.

OTTAVIO:

Andate via; ora non ricevo nessuno.

LELIO:

Ma che avete?

OTTAVIO:

Ho avuto paura.

LELIO:

Di che?

OTTAVIO:

Non lo so.

LELIO:

Andate a prendere qualcosa che vi tiri sù.

OTTAVIO:

Non ho niente in casa.

LELIO:

Bevete dell'acqua.

OTTAVIO:

Sì,andiamo.

LELIO:

Andate pure, vi aspetto.

OTTAVIO:

Eh no! Venite con me.

LELIO:

Vi devo parlare in confidenza.

OTTAVIO:

Via parlate.

LELIO:

Andate a bere prima.

OTTAVIO:

No, sto meglio, parlate.

LELIO:

Allora,voi sapete che sto per sposare vostra figlia..

OTTAVIO:

Acqua,acqua,acqua non ne posso più.

LELIO:

Ma sento che ci sono molte difficoltà.....ma andate a bere poi parleremo.

OTTAVIO:

Mi passa, mi passa,parlate.

LELIO:

Voi le dovreste dare la dote.

OTTAVIO:

Acqua, acqua,mi sento morire.

LELIO:

Una parola e ho finito.Ho sentito dire dalla signora Rosaura,che denaro voi non ne avete.

OTTAVIO:

Purtroppo è la verità.

LELIO:

Andate a bere,continueremo dopo.

OTTAVIO:

Mi passa, terminiamo il discorso.

LELIO:

Voi avete un impegno con me.

OTTAVIO:

Prendetela pure,ma senza dote,oppure lasciate stare.

LELIO:

Non mi sarei mai creduto una cosa simile.(passeggia verso lo scrigno.)

OTTAVIO:

Dove andate? La porta è qui.

LELIO:

Dovrò lasciare Rosaura?(c.s.)

OTTAVIO:

Ma io non posso farci niente.

LELIO:

O sposarla senza dote o lasciarla.

OTTAVIO:

Una delle due.

LELIO:

O rovinare la mia posizione o privarmi dell'amore.

OTTAVIO:

Avete finito di passeggiare?

LELIO:

Mi viene caldo.

OTTAVIO:

Dove andate?

LELIO:

Lasciatemi sedere un po'.

OTTAVIO:

(Povero me, lo scrigno!)

LELIO:

Ma no! (si allontana dallo scrigno)

OTTAVIO:

Meno male.

LELIO:Parlerò con Florindo.

OTTAVIO:

Ecco, fate così.

LELIO:

Qualcosa risolverò.

OTTAVIO:

E' andato via? Addio scrigno, addio caro. Vado e torno...ti voglio bene.  

           

                

                                     SCENA XXI

ROSAURA:

Ma che fa papà sempre in gran segreto. Certo conterà il suo denaro. Come sono infelice,un padre avaro e un matrimonio in frantumi. Ma come è possibile che Florindo sia innamorato della Signora Beatrice.E' già avanzata nell'età ed è una donna così stravagante...

COLOMBINA:

La Signora Beatrice.

ROSAURA:

Falla passare.

COLOMBINA:

Signora devo dirvi una cosa importante.

ROSAURA:

Parla!

COLOMBINA:

No! Ve la dico dopo,la Signora Beatrice sta aspettando.

ROSAURA:

Che aspetti! Parla.

COLOMBINA:

Ho visto dove vostro padre ha nascosto lo scrigno.

ROSAURA:

C'è molto oro?

COLOMBINA:

Assai!

BEATRICE:

Carissima...che piacere vedervi.

ROSAURA:

Accomodatevi!

BEATRICE:

Vengo a parteciparvi una mia gioia.Lelio non vi ha detto nulla?

ROSAURA:

Mi ha accennato qualcosa.

BEATRICE:

Florindo mi ama da più di un mese e mi vuole sposare al più presto.

ROSAURA:

Oh che bella notizia! (con ironia)

BEATRICE:

Come sono felice..

ROSAURA:

Ma vi vuole veramente bene?

BEATRICE:

Che dite,mi adora.

ROSAURA:

E' chiaro un uomo così non poteva fare a meno di innamorarsi di voi.

BEATRICE:

Anche voi ve ne rendete conto. Gli uomini non mi resistono.

COLOMBINA:

Il signor Florindo.

BEATRICE:

Lo vedete non riesce a stare senza di me.

COLOMBINA:

Lo faccio passare?

BEATRICE:

Che passi,che passi..

ROSAURA:

Faccia come a casa sua.

BEATRICE:

Verrete alle mie nozze? Perchè sicuramente saranno prima delle vostre.

ROSAURA:

Non potrò mancare.

FLORINDO:

Cielo Beatrice!

BEATRICE:

Venite, venite Florindo, stavamo proprio parlando di voi con la nostra prossima parente.

ROSAURA:

E' meglio che vi lasci soli così non disturberò le vostre effusioni.

FLORINDO:

Vi prego ascoltate...

ROSAURA:

Basta così! Vergognatevi!

BEATRICE:

Hai visto? E'invidiosissima!

FLORINDO:

Beatrice io non posso sposarvi..

BEATRICE:

Perchè?

FLORINDO:

Perchè ho infiniti difetti.

BEATRICE:

Gli uomini imperfetti mi piacciono tremendamente.Vado a salutare Rosaura e poi andremo via insieme.

FLORINDO:

Cosa devo fare per levarmela di torno!In che pasticcio sono..

LELIO:

Florindo sei qui?...Ti dispiace se vengo con te a Venezia?

FLORINDO:

Sì!Fai bene,vieni con me e levati da questo pasticcio. Anzi leviamoci da questo pasticcio.

LELIO:

E tu cosa centri?Sono io che non posso sostenere il rapporto con Rosaura se ella non porta la dote.

FLORINDO:

Speriamo che non finisca per sposare qualche brutto ceffo.

LELIO:

Se fosse ben collocata sarei più sereno.

FLORINDO:

Davvero?

LELIO:

Non potrei neanche essere geloso.

FLORINDO:

...E se la sposasse un amico?...

LELIO:

Quale amico?

FLORINDO:

..E se per ipotesi la sposassi io?

LELIO:

Cosa dici?...Tu hai promesso a zia Beatrice..

FLORINDO:

Lelio, debbo essere sincero, io non ho promesso niente alla Signora Beatrice..

LELIO:

E la lettera che le hai scritto?

FLORINDO:

Non era per lei..

LELIO:

Vuoi dire forse che era per Rosaura?

FLORINDO:

Sì!

LELIO:

Brutta canaglia!Cane di un traditore (lo aggredisce e lo malmena) Così davanti facevi l'amico leale e dietro le spalle....

FLORINDO:

(cercando di difendersi )Io non ho nulla da rimproverarmi!Mi sono sempre comportato come il mio dovere mi imponeva. Ma tu hai colpa di tutto,trascurando Rosaura e delegando a me cose di cui avresti dovuto occuparti direttamente.Mi hai lasciato troppa libertà,e nonostante la mia lealtà  tra noi è scoccata una scintilla che presto si è trasformata in un fuoco.......

LELIO:

.....Hai ragione....tu sei un vero amico..sposala tu,io non posso (sta per uscire)

FLORINDO:

Dove vai adesso?

LELIO:

Ad avvertire mia zia....                         

ROSAURA:

Lelio, Florindo, una notizia incredibile!Colombina ha scoperto il tesoro di mio padre.

FLORINDO:

Vi è molto oro?

ROSAURA:

Tanto,ed anche argento, preziosi...

FLORINDO:

Adesso siete ricca?

ROSAURA:

Sì,ma mio padre è caduto in una tale disperazione da temere per la sua la sua vita.

LELIO:

Rosaura....

FLORINDO:

Lascia fare a me......Rosaura ho sposato la Signora Beatrice!

ROSAURA:

Quando?

FLORINDO:

Stamattina!

LELIO:

(tra sè )Ora capisco che cosa vuol fare.

ROSAURA:

Sposata così repentinamente? Perchè?,,le cose che mi avevate confidato non portavano a questa conclusione...

FLORINDO:

Cosa importa!La realtà è che ormai l'ho sposata.(mi sento morire ma devo andare avanti)E adesso che siete ricca non c'è nessun impedimento al matrimonio con Lelio.

ROSAURA:

Signore trovo con tutta schiettezza il vostro comportamento molto superficiale e sono contenta di  appartenere ad un uomo come Lelio che stimo adesso ancor di più.

LELIO:

Eccomi mia adorata!

ROSAURA:

...Lelio ,eccovi la mia mano e sappiate meritare il mio cuore.

FLORINDO:

Grazie al cielo, posso partire.

ROSAURA:

Partirete contento con la vostra sposa?

LELIO:

Rosaura, Florindo non ha sposato la zia.

FLORINDO:

Perdonate quest'inganno alla più tenera e costante amicizia.

ROSAURA:

Allora......Anche voi Lelio eravate d'accordo?....

LELIO:

Sì!

ROSAURA:

Oh Florindo, non credevo esistesse al mondo una tale virtù:l'amicizia. Voi m'insegnate a superare le passioni.

LELIO:

Voi sarete la mia vera felicità.

FLORINDO:

E la mia sarà la vostra unione.

                                             FINE