Il vero ispettore Hound

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IL VERO ISPETTORE HOUND

di Tom Stoppard

Personaggi:

MOON, critico

BIRDBOOT, critico

MRS. DRUDGE, attrice

SIMON, attore

FELICITY, attrice

CYNTHIA, attrice

MAGNUS, attore

ISPETTORE HOUND, attore

Scene:

L’impressione che bisogna dare subito è che il pubblico abbia di fronte l’immagine di se stesso riflessa in un enorme specchio. Impossibile. Tuttavia, nella penombra, giù in fondo al palcoscenico, si intravedono alcune file di sontuose poltrone di platea e delle sagome di spettatori. Avendo creato l’effetto iniziale, il fondo scomparirà gradualmente col progredire dello spettacolo, lasciando inizialmente soltanto la prima fila e poi solo due poltrone. Tra le poltrone e la platea vi è la zona della rappresentazione, arredata nella maniera più realistica possibile per raffigurare il salotto di Villa Muldoon. Una porta-finestra da un lato. Un telefono verso il proscenio vicino alle poltrone. Il cadavere di un uomo disteso bocconi davanti a un divano. Questo divano dovrà essere abbastanza grande e costruito in modo tale da poter essere spostato agevolmente per nascondere completamente il cadavere.

ATTO UNICO

Una delle poltrone in fondo al palcoscenico è occupata da Moon. Silenzio. Moon tiene lo sguardo fisso davanti a sé. Gira il capo da un lato, poi, dall’altro, poi lo alza, lo abbassa aspettando. Solleva il programma e guarda la copertina. Volta pagina e legge, ripetendo 4 volte. Legge il retro del programma. Abbassa il programma, accavalla le gambe e aspetta, guardando qua e là. Guarda fisso davanti a sé. Alle sue spalle, lateralmente, appena visibile, un uomo entra e si siede: Birdboot. Pausa. Moon risolleva il programma, dà un’occhiata alle copertine e lo riabbassa immediatamente, con un gesto d’impazienza. Pausa. Alle sue spalle, il rumore assurdamente amplificato dell’apertura di una scatola di cioccolatini. Moon si volta. Vede Birdboot e viene visto a sua volta. È evidente che si conoscono. I due si scambiano un impacciato gesto di saluto con la mano. Moon torna a guardare davanti a sé. Birdboot viene a sedersi al suo fianco. I due parlano tra loro nel tono sommesso adatto a una platea, talvolta quasi bisbigliando. Ciò comporta l’uso di microfoni. Ma l’effetto non deve essere quello di voci raccolte, amplificate e scagliate alla sala, bensì di voci raccolte, portate e disseminate discretamente per l’auditorium. Dunque, Birdboot, con la sua bella scatola di cioccolatini Black Magic, avanza verso Moon e si abbandona nella poltrona accanto. Birdboot è grassoccio e di mezza età; Moon è più alto, più giovane e più nervoso.

BIRDBOOT - (sedendosi con aria compiaciuta) Io e gli altri abbiamo tenuto una riunione al bar e abbiamo stabilito che trattasi di ottimo intrattenimento per tutta la famiglia, pero’ se va oltre le 10,30 diremo che è rovinato dall’autocompiacimento; passa parola… ha, ha, ha! Sono solo stasera, ti spiace se mi siedo qui?

MOON - Ciao, Birdboot.

BIRDBOOT - Dov’è Higgs?

MOON - Lo sostituisco io.

MOON e BIRD - Dov’è Higgs?

MOON - Sempre la stessa storia!

BIRDBOOT - Come?

MOON - Come se esistessimo uno alla volta, non appariamo mai insieme, ci alterniamo, al solo fine di mantenere la continuità. Io tengo in caldo il posto di Higgs. La mia presenza afferma la sua assenza, la sua assenza conferma la mia presenza, la sua presenza preclude la mia. Il giorno in cui Higgs e io entrassimo in un teatro per occupare la nostra comune poltrona di critico, gli oceani si riverserebbero nel cielo e gli alberi sarebbero pieni di pesci.

BIRDBOOT - (Si è guardato intorno, senza badare a Moon. Ora si scuote) Dov’è Higgs?

MOON - Basta che mi vedano entrare in un teatro con un biglietto omaggio ed ecco che le strade sono in subbuglio, il paese è in rivolta e da una collina all’altra riecheggia il grido: Do-v’è Hig-gs? (pausetta) Forse è finalmente morto, o intrappolato in qualche ascensore, o, persa la memoria, vaga per le campagne con le tasche piene di vecchi biglietti di teatro. (Birdboot lo guarda con aria dubbiosa)

BIRDBOOT - Già… Sì, beh, stasera non l’ho portata Myrtle. Non credo che sia roba adatta a lei questa.

MOON - Troppo intellettuale vuoi dire?

BIRDBOOT - No, voglio dire che è una specie di giallo, no?

MOON - Ah si?

BIRDBOOT - Così ho sentito dire. “Cercate l’assassino, nessuno si muova.”

MOON - Suppongo di si. Sotto, sotto…

BIRDBOOT - “Sotto sotto”?! Ti dico che è un giallo! Guarda là! (i due guardano. Il salotto. Il Cadavere. Silenzio) È già cominciato?

MOON - Si. (Pausa, i due guardano la scena)

BIRDBOOT - Sei sicuro?

MOON - È una pausa.

BIRDBOOT - Non si comincia mica con una pausa! Se vuoi proprio sapere la mia opinione là dietro sono tutti in preda al panico in questo momento! (ride e si calma) Allora, dov’è Higgs stasera?

MOON - Questa frase mi seguirà fino alla tomba e diventerà il mio epitaffio: “Qui giace Moon, il vice, Dov’è Higgs?” A volte sogno la rivoluzione, un violento golpe da parte dei sottoposti: intere troupes di primi attori massacrati dai loro sostituti, maghi segati in due da succinte e sorridenti collaboratrici, di damigelle d’onore che afferrano la sposa e la violentano coi cannoli del rinfresco, sottosegretari parlamentari che mettono bombe nelle auto dei ministri, e, avanti marsh, un esercito di assistenti e facenti funzione, vice, subentranti, succedanei, che assaltano il palazzo dove il secondogenito è già salito sul trono. “Seduti in panchina” di tutto il mondo, alzatevi! (pausetta) Qualche volta lo sogno, Higgs. (Pausa. Birdboot lo guarda con aria dubbiosa. Appare smarrito e, non sapendo che altro fare, gli offre la scatola di cioccolatini)

BIRDBOOT - (Masticando rumorosamente) Cioccolatino?

MOON - Che marca?

BIRDBOOT - Black Magic.

MOON - No grazie. (Il masticamento cessa di colpo)

BIRDBOOT - Allora ti darò una dritta: tieni d’occhio la ragazza.

MOON - Pensi che sia stata lei?

BIRDBOOT - No… no… dico la ragazza… Tienila d’occhio.

MOON - Quale ragazza?

BIRDBOOT - Non la conosci, ti farò segno quando entra.

MOON - Tu la conosci, invece.

BIRDBOOT - (Irritato, sulla difensiva) Che cosa voi insinuare?

MOON - Prego?

BIRDBOOT - Io sto cercando di darti una dritta, di farti una segnalazione che è come una dritta… Santo cielo, Moon, possibile che tu non capisca? Potrebbe essere un bel colpo per te scoprirla alla sua prima uscita. È una debuttante, ma presto sarà una star. Io non voglio suggerirti niente, ma basterebbero poche nostre righe per lanciarla.

MOON - Chissà quante ne avrai già lanciate così.

BIRDBOOT - (Furibondo) Per tua informazione io sono un uomo di famiglia molto devoto a mia moglie che, benché semplice, è simpatica ed affettuosa, e se stai insinuando che…

MOON - No, no.

BIRDBOOT - …un uomo di rigorosa moralità come me…

MOON - Scusa…

BIRDBOOT - …calunniato in questo modo!

MOON - È quella? (Si riferisce a Mrs. Drudge, che è entrata)

BIRDBOOT - Non dire assurdità. Neanche morto mi farei vedere in giro con quella… ehm… (Mrs. Drudge è la donna di servizio; di mezza età, con fazzoletto a turbante in testa. Si dirige direttamente verso la radio, spolverando di corsa)

MOON - (Leggendo il programma) Mrs. Drudge, la donna di servizio.

RADIO - (Senza preamboli, appena accesa da Mrs. Drudge) Interrompiamo il programma per trasmettere un comunicato della polizia. (Mrs. Drudge si ferma e ascolta) Proseguono le ricerche dello squilibrato evaso che si aggira per l’Essex.

MRS. DRUDGE - L’Essex! Come se non ci fossero già abbastanza squilibrati, qui da noi!

RADIO - Secondo un’informazione ricevuta dal commissariato locale, comandato dall’ispettore Hound, l’uomo sarebbe stato avvistato nella desolata zona paludosa che circonda villa Muldoon. (Mrs. Drudge geme di spavento) Lo squilibrato indossa un completo scuro con una camicia chiara. È sui 35 anni, di statura e corporatura media. Chiunque abbia visto un individuo rispondente a questa descrizione aggirarsi con fare sospetto è pregato di telefonare al commissariato più vicino. (Un individuo rispondente a questa descrizione è apparso alle spalle di Mrs. Drudge. Muovendosi con fare sospetto, entra ed esce. Mrs. Drudge non si accorge di lui; né lui del cadavere) Abbiamo trasmesso un messaggio della polizia. (Mrs. Drudge spegne la radio e riprende le pulizie senza accorgersi del cadavere. In un modo o nell’altro, il corpo dell’uomo morto è sempre casualmente occultato alla sua vista; quando non lo è, è lei che gli volta casualmente le spalle. Pero’, pulendo e spolverando, ora gli si sta avvicinando sempre più)

BIRDBOOT - E così è questo che si dice di me, eh?

MOON - Cosa?

BIRDBOOT - Oh lo so, lo so come si vocifera alle mie spalle. Malignità, calunnie, insinuazioni di bassa lega. Tu che hai sentito dire?

MOON - Niente.

BIRDBOOT - (Con apparente distacco) Chiacchiere. Ciancie, amico mio, pettegolezzi. Io neanche ci bado, è solo invidia: la subdola invidia dei maldicenti. Ma io sono superiore: li ignoro. Io sono un integerrimo uomo sposato…

MOON - A proposito…

BIRDBOOT - …non mi tange, posso assicurartelo.

MOON - …chi era quella con cui ti ho visto ieri sera?

BIRDBOOT - (Con un imprevedibile scatto di rabbia) Come ti permetti! (Più calmo) Come ti permetti? Che cosa sono queste basse insinuazioni? Mia moglie Myrtle capisce perfettamente che un uomo della mia levatura critica è costretto di tanto in tanto a fare comunella con il sottobosco teatrale, esclusivamente per scovare quelle che sono le nuove promesse.

MOON - Eh! Che spuntano come funghi…

BIRDBOOT - Un critico della mia rigorosa integrità debba essere insozzato dal fango della più volgare maldicenza…

MOON - Shhh…

BIRDBOOT - Io non ho niente da nascondere! Se tutto ciò dovesse giungere all’orecchio della mia amata Myrtle…

MOON - Potrei avere un cioccolatino?

BIRDBOOT - Come? Oh… (addolcendosi) Si, certo, amico mio, certo; mangiamoci un cioccolatino. A che serve? (Si ficca un cioccolatino in bocca e mastica) Come lo preferisci? Alla ciliegia? Alla fragola? Al caffè? Alla delizia turca?

MOON - Lo vorrei alla menta. (Il masticamento cessa)

BIRDBOOT - Eh, mi dispiace. All’uva spina?

MOON - No.

BIRDBOOT - Al pistacchio? Al mandarino? Alla nocciola? Allo Chateau Neuf du Pape del ‘55?

MOON - No.

BIRDBOOT - Creme-caramel?

MOON - Vada per il creme-caramel.

BIRDBOOT - (Dà un cioccolatino a Moon. Pausa) A proposito, vecchio mio, ti sarei grato se non ti lasciassi scappar detto che… insomma, sai no, come circolano certi equivoci?

MOON - Cioè?

BIRDBOOT - La verità è che a Myrtle non piace proprio il teatro… (non sa come andare avanti. Intanto Mrs. Drudge, che sembrava stesse per scoprire il cadavere, mettendo in ordine la stanza gli fa scivolare sopra il divano, occultandolo completamente. Poi riprende a spolverare, canticchiando)

MOON - A proposito, congratulazioni, Birdboot.

BIRDBOOT - Di che?

MOON - Al Teatro Royal: ho sentito della tua recensione ingrandita ad altezza uomo nel foyer!

BIRDBOOT - (Compiaciuto) Ah… quella cosetta, si…

MOON - Tu l’hai vista, naturalmente.

BIRDBOOT - Beh, passavo di lì…

MOON - Io ho intenzione di passare a darle un’occhiata nei prossimi giorni.

BIRDBOOT - Se vuoi ho qui delle diapositive. Se ti va di…

MOON - Grazie, grazie… mi piacerebbe moltissimo. (Birdboot gli porge delle diapositive e un apparecchietto a batteria per vederle. Moon guarda le diapositive, sollevando l’apparecchio) Si… si… stupenda… molto azzeccata. Ha spessore, colore… È… è proprio, nel senso più alto del termine, grandiosa. Nella sua grandezza, è un piccolo capolavoro. Oserei dire che è… cinetica, senza sbavature, pop; e avendo osato dire questo, mi spingo a dire che ci ritroviamo di fronte ad una recensione che conferisce una nuova dimensione al panorama critico mondiale. L’unica cosa mia mai esposta fuori da un teatro fu “indimenticabile” per… oddio, l’ho dimenticato.

BIRDBOOT - Era tuo? Pensavo lo avesse scritto Higgs.

MRS. DRUDGE - (Il telefono squilla. Mrs. Drudge, che da qualche minuto spolverava intorno all’apparecchio, come in attesa dello squillo, solleva prontamente il ricevitore) Pronto, salotto della residenza di campagna di Lady Muldoon un mattino di inizio primavera… prontoooo! Il salo… Chi?… Con chi desidera parlare?… Spiacente, ma qui non c’è nessuno che risponda a quel nome. Tutto ciò è molto misterioso e sicuramente è foriero di qualcosa. Spero che vada tutto bene perché noi, qui… voglio dire Lady Muldoon e i suoi ospiti, siamo tagliati fuori dal mondo, compreso Magnus, l’“invalido su sedia a rotelle” fratellastro del marito di Milady, Lord Albert Muldoon il quale dieci anni orsono uscì per una passeggiata solitaria sulle scogliere e non fece mai ritorno, lasciando sola milady, giacché non hanno figli.

MOON - È roba già vista.

BIRDBOOT - Drammaturgicamente valida, pero’.

MRS. DRUDGE - Se dovesse arrivare in mezzo a noi un estraneo, cosa di cui dubito fortemente, gli dirò che lei ha chiamato. Buongiorno. (Riattacca il ricevitore e scorge il tipo sospetto visto prima, che ora è di nuovo entrato, in maniera più sospetta che mai, dalla porta-finestra. Accortosi di essere osservato dalla donna, il tizio si blocca, dandosi un contegno)

SIMON - Ah, salve! Sono Simon Gascoyne; non me ne voglia, la porta era aperta e sono entrato. Sono un amico di Lady Muldoon, la padrona di casa. L’ho conosciuta tramite una comune amica: Felicity Cunningham, poco dopo essermi trasferito qui giusto qualche giorno fa.

MRS. DRUDGE - Io sono Mrs. Drudge. Non abito qui, ma vengo in bicicletta quando il tempo lo permette per collaborare alla gestione di questa incantevole, sebbene alquanto isolata Villa Muldoon. A giudicare dall’ora (guarda l’orologio) lei è riuscito ad arrivare giusto in tempo, prima che l’alta marea ci tagli fuori dal resto del mondo.

SIMON - Ho preso la scorciatoia sulla scogliera, seguendo uno dei vecchi percorsi dei contrabbandieri attraverso le infide paludi che circondano questa stranamente inaccessibile villa.

MRS. DRUDGE - Si, molti visitatori hanno rimarcato la singolare topografia per cui non vi sono strade che conducono alla villa sebbene vi siano molti modi di accedervi, tempo permettendo.

SIMON - Si, in effetti è stata una bellissima giornata, finora.

MRS. DRUDGE - Ah, ma ora che il badicucco è in fiore calerà la nebbia prima che il sole arrivi a Foster Ridge.

SIMON - Certo che è stupefacente la conoscenza del tempo che avete voi, gente di campagna!

MRS. DRUDGE - (guarda l’orologio) Si, basta guardare l’orologio.

SIMON - (Guardando fuori dalla finestra) Già, pare proprio che stia calando un po’ di nebbia.

MRS. DRUDGE - La nebbia è molto infida da queste parti: si leva dal mare senza preavviso, avvolgendo le scogliere in un manto fosco e impenetrabile.

SIMON - Si, l’ho sentito dire.

MRS. DRUDGE - Ho conosciuto interi week end in cui villa Muldoon, come è stata battezzata questa graziosa costruzione in stile regina Anna, è rimasta talmente isolata e inaccessibile che sarebbe stato perfettamente inutile chiamare la polizia. Fu in un week end come questo che dieci anni or sono Lord Muldoon, che aveva da poco portato la sua incantevole sposa nella magione degli antenati, uscì da questa casa e il suo corpo non fu mai più ritrovato.

SIMON - Povera Cinthya.

MRS. DRUDGE - Si chiamava Albert.

SIMON - Si, lo so, povero Albert. Ma, mi dica, lady Muldoon è in casa?

MRS. DRUDGE - Credo che stia giocando a tennis con Felicity Cunningham.

SIMON - (Allarmato) Felicity Cunningham?

MRS. DRUDGE - Un’amica comune, come mi sembra che abbia detto. Circostanza fortunata. Annuncerò il suo arrivo alle signore.

SIMON - Beh, veramente non posso restare; non stia a disturbare, devo andare, davvero.

MRS. DRUDGE - Le signore ne sarebbero molto deluse. È da tempo che non avevano un quarto per giocare a “ponton bridge” in villa e io personalmente, non gioco a carte.

SIMON - Allora c’è un terzo ospite?

MRS. DRUDGE - Il maggiore Magnus. Il fratellastro invalido di lord Muldoon, arrivato all’improvviso dal Canada l’altro ieri. Con lui si completa l’elenco degli ospiti della casa. (Esce. Simon è indeciso)

MOON - (Borbottando tra sé e sé) Forse dovrò aspettare la morte di Higgs.

BIRDBOOT - Cosa?

MOON - Ma sono sicuro che la tragica notizia mi ucciderebbe. (Il telefono squilla. Simon risponde)

SIMON - Pronto?

MOON - Chissà se Puckeridge lo vive allo stesso modo?

BIRDBOOT - Che cosa?

MOON - Il suo essere vice.

BIRDBOOT - Il vice tuo?

MOON - Aspetta forse che Higgs e io ci scriviamo a vicenda l’elogio funebre? Sogna forse…

SIMON - Con chi desidera parlare?

BIRDBOOT - Com’è?

MOON - Puckeridge?

SIMON - Non c’è nessuno che risponda a quel nome qui.

BIRDBOOT - Eh! Com’è Puckeridge come critico?

MOON - (Ridendo maliziosamente) Non lo sa ancora nessuno. Per quanto mi riguarda è uno zero.

SIMON - Guardi che ha sbagliato numero.

MOON - …Sinora abbiamo fatto tutto io e Higgs. (Simon riattacca il ricevitore e cammina avanti e indietro nervosamente. Pausa. Birdboot consulta il programma)

BIRDBOOT - Simon Gascoygne. Naturalmente non è lui.

MOON - Come?

BIRDBOOT - Dico che non è lui.

MOON - E chi è allora?

BIRDBOOT - Secondo me è Magnus.

MOON - Sotto mentite spoglie, vuoi dire?

BIRDBOOT - Come?

MOON - Secondo te è Magnus sotto mentite spoglie?

BIRDBOOT - Secondo me tu non stai facendo attenzione, Moon.

MOON - Mi pareva che avessi detto…

BIRDBOOT - Tu continui a ruminare di Higgs e di Puckeridge… Si può sapere che ti prende?

MOON - (Assorto) Chissà se parlano di me… (Uno strano impulso spinge Simon ad accendere la radio)

RADIO - Trasmettiamo un altro comunicato della Polizia. Gli agenti del commissario dell’Essex stanno ancora cercando invano il pazzo evaso che si aggira nella zona paludosa lungo la costa. L’ispettore Hound, che ha ideato e dirige l’operazione, non è disponibile per rilasciare interviste, ma è opinione generale che egli abbia escogitato un piano segreto. Frattanto, agenti di polizia e volontari setacciano le paludi urlando nei megafoni: “Non fare il pazzo, arrenditi!”. Abbiamo trasmesso un comunicato della Polizia. (Simon spegne la radio. È palesemente nervoso. Moon e Birdboot inseguono i propri pensieri)

BIRDBOOT - (Con l’aria di aver capito) Ah, ah…

MOON - Sì, sono certo che il mio nome è costantemente sulla bocca di Puckeridge. Che tristezza! Sì… che razza di vita è? Il vice di un vice!

BIRDBOOT - Eh già… Eh già…

MOON - Higgs non ci pensa neanche. Basta guardare come mi guarda.

BIRDBOOT - Una vendetta, si capisce.

MOON - Come?

BIRDBOOT - Gelosia.

MOON - Ma figurati! Non è affatto una questione personale!

BIRDBOOT - Il risentimento paranoico…

MOON - (Dapprima vibratamente, poi accelerando) È solo che non è sufficiente fare il reggimoccoli, la riserva, essere a disposizione, sempre pronto a entrare nei panni di un altro, il supplente, il sottentrante, il vicario; poiché io sono Moon, nei miei panni, Moon. Io sono…

BIRDBOOT - Completamente pazzo, si capisce.

MOON - Cosa?!

BIRDBOOT - La soluzione è la fuori, nelle paludi.

MOON - Ah.

BIRDBOOT - Il nodo sta per venire al pettine.

MOON - Già, già… (Si schiarisce la gola poiché sia lui che Birdboot hanno una voce “pubblica”, la voce del critico, che entrambi adottano per proclamare la loro opinione) Fin dalle prime battute si evidenzia il classico impatto della figura di rottura, l’outsider, che penetra al centro di un universo prestabilito seminandovi scompiglio, onde d’urto che, se non mi sbaglio di grosso, sconvolgeranno il confortevole status di questi personaggi, crostacei abbarbicati allo scoglio sommerso della società, spogliandoli delle loro protettive conchiglie, lasciandoli nudi, esposti come carne viva che, in fondo, è la condizione necessaria per la catarsi. Ma questo non è tutto…

BIRDBOOT - Sono d’accordo. Ma non dimenticare Magnus. (Una palla da tennis rimbalza sulla scena proveniente dalla porta-finestra. Subito dopo entra Felicity, non ancora trentenne, in una graziosa tenuta da tennis, con una racchetta in mano)

FELICITY - (Rivolta a qualcuno fuori scena, alle sue spalle) Fuori! (Impiega qualche secondo per notare Simon, che se ne sta da una parte, quasi volesse nascondersi. Moon si anima, come riconoscendola)

MOON - Senti, Birdboot…

BIRDBOOT - Eccola, è lei.

FELICITY - (Notando Simon) Tu! (Il suo comportamento denota grande sorpresa, ma anche compiacimento)

SIMON - (Nervosamente) Ehm, già… ci si rivede.

FELICITY - Che cosa ci fai qui?

SIMON - Beh, ecco…

MOON - Quella…

BIRDBOOT - Shhh!

SIMON - Sarai senz’altro sorpresa di vedermi.

FELICITY - Oh, tesoro, sei veramente straordinario!

SIMON - Sì, beh… eccomi qua.

FELICITY - Allora avevi proprio una gran voglia di vedermi! Beh… ne sono lusingata, pero’ non potevi aspettare il mio ritorno?

SIMON - (facendosi coraggio) C’è qualcosa che devi sapere.

FELICITY - Che cosa?

SIMON - Senti, a proposito di quello che ti ho detto… forse ho ecceduto un po’… eravamo tutti e due così…

FELICITY - Cosa stai cercando di dire?

SIMON - Io amo un’altra!

FELICITY - Capisco.

SIMON - Io non ti avevo promesso nulla… ho semplicemente…

FELICITY - Non occorre che tu dica altro…

SIMON - È solo che non vorrei farti soffrire.

FELICITY - Che faccia tosta!

SIMON - Beh, insomma…

FELICITY - Che ipocrita vigliacco!

SIMON - Lascia che ti spieghi.

FELICITY - Non è né il momento, né il luogo adatto. Tu credi di arrivare così, dovunque io sia, in qualsiasi momento…

SIMON - Ma voglio che tu sappia che l’ammirazione che ho per te è sincera, che le cose che ti ho detto erano sentite…

FELICITY - Ti ucciderò per questo, Simon Gascoyne! (Esce in lacrime, incrociando Mrs. Drudge che è entrata giusto in tempo per sentire l’ultima battuta)

MOON - Era lei.

BIRDBOOT - Te l’ho detto, diventerà una star!

MOON - No, no…

BIRDBOOT - Shhh…

SIMON - (A Mrs. Drudge) Sì, cosa c’è?

MRS. DRUDGE - Sono venuta a preparare il tavolo da giuoco, signore.

SIMON - Non credo che potrò fermarmi.

MRS. DRUDGE - Oh, Lady Muldoon, ne sarà delusa.

SIMON - Sa che sono qui?

MRS. DRUDGE - Oh, sì, signore: gliel’ho detto e lei è avvampata tutta.

SIMON - Sul serio?… Beh, visto che adesso ho chiarito… Avvampata tutta, eh?… Ma senti… (Aiuta Mrs. Drudge a preparare il tavolo da gioco. Poi Mrs. Drudge esce)

MOON - Felicity! Ecco chi…

BIRDBOOT - Sciocchezze, è solo per depistare.

MOON - Voglio dire che era lei!

BIRDBOOT - (esasperato) Cos’era lei?

MOON - La ragazza con cui ti ho visto ieri sera!

BIRDBOOT - (furibondo, senza fiato) Stai forse insinuando che un uomo della mia integrità morale prostituirebbe la sua penna per una minestrina calda?! Solo perché nell’adempimento del mio dovere professionale mi è capitato di fare un incontro, di avere, se mai, un senso di stima per una collega lavoratrice dello spettacolo… Trovo che è semplicemente intollerabile essere così vilipeso e oltraggiato…

MOON - Io non volevo affatto…

BIRDBOOT - …ritrovarmi oggetto della malignità più indiscriminata, delle meschine calunnie dei tapini…

MOON - Mi dispiace, io…

BIRDBOOT - …Insinuare che il peso della mia buona opinione su un giornale di inattaccabile integrità possa essere a disposizione della prima coquette che mi concede ciò che voglio…

MOON - Shhh!

BIRDBOOT - Un donnaiolo!… Ma come, Myrtle e io siamo ormai insieme da… Cavolo! Chi è quella? (Entra Lady Cynthia Muldoon dalla porta-finestra. È una splendida donna sotto i quaranta. Indossa un abito da cocktail, ha un’acconciatura di gran classe e una racchetta da tennis in mano. L’effetto che la sua apparizione ha su Birdboot è notevole. Il critico si solleva a metà sulla poltrona e si lascia cadere, a bocca aperta)

CYNTHIA - (Entrando) Simon! (I due rimangono un attimo immobili, come paralizzati)

MOON - Lady Muldoon.

BIDBOOT - Chi è?

SIMON - (avvicinandosi) Cynthia!

CYNTHIA - Non dire niente per un attimo, tienimi solo fra le tua braccia. (Simon l’afferra e la bacia sulla bocca. Mentre le loro labbra sono unite)

BIRDBOOT - È bellissima! Una visione sublime. Un incanto, un poema…

MOON - Secondo me bacia a bocca aperta. (Cynthia si distacca da Simon con un movimento drammatico)

CYNTHIA - Non possiamo continuare a vederci così!

SIMON - Non abbiamo nulla di cui vergognarci.

CYNTHIA - Ma tesoro, è una pazzia.

SIMON - Si! Sono pazzo d’amore per te!

CYNTHIA - Ti prego, ricordati del luogo in cui siamo!

SIMON - Cynthia, io ti amo!

CYNTHIA - No, io amo Albert!

SIMON - Lui è morto! (scuotendola) Hai sentito che cosa ho detto? Albert è morto!

CYNTHIA - No. Io non smetterò mai di sperare! Lasciami! Non siamo liberi!

SIMON - Non m’importa, noi siamo fatti l’uno per l’altra. Se solo ci fossimo incontrati in tempo!

CYNTHIA - Tu sei un Ganimede, Simon! Mi userai e mi getterai via come hai già fatto con tante altre!

SIMON - No, Cynthia! Tu puoi fare di me un uomo migliore!

CYNTHIA - Tu sei spietato… così forte, così crudele… (spietatamente, lui la bacia)

MOON - Il figlio che ella non ha mai avuto ora viene proiettato in questo attraente estraneo e trasformato in amante, la giovinezza, il vigore, l’animale, l’atleta in veste di esteta, rompono le barriere al livello più profondo di desiderio.

BIRDBOOT - Cavolo, hai proprio ragione: bacia a bocca aperta! (Cynthia si stacca dall’abbraccio, mentre entra Mrs. Drudge)

CYNTHIA - Smettila. Non vedi che stai perdendo la testa?

SIMON - Ucciderò chiunque s’intrometta tra me e te!

CYNTHIA - Sì. Cosa c’è, Mrs. Drudge?

MRS. DRUDGE - Devo chiudere le finestre, milady? La nebbia si sta levando dal mare come un mortale…

CYNTHIA - Sì. Le chiuda. Temo che sarà un’altra di quelle giornate. Sono pronte le carte?

MRS. DRUDGE - Sì, milady.

CYNTHIA - Vada a chiamare Miss Cunningham.

MRS. DRUDGE - Sì, milady.

CYNTHIA - Vada a chiamare il Maggiore.

MRS. DRUDGE - (uscendo) Se non sbaglio sta già scendendo. (si ode il rumore di una sedia a rotelle che scende diverse rampe di scale interrotta da pianerottoli. Poi la sedia a rotelle, con sopra Magnus, entra in scena a circa 20 km l’ora investendo e travolgendo Simon)

CYNTHIA - Simon!

MAGNUS - (Urlando) Non ho potuto farci niente! Si è buttato sotto!

CYNTHIA - Tesoro, ti sei fatto male?

MAGNUS - Ho i testimoni!

CYNTHIA - Oh, Simon… dì qualcosa!

SIMON - (Sollevandosi a sedere di scatto) Chiedo scusa, mi dispiace.

MAGNUS - (Continuando a urlare) Da quanto tempo è pedone lei?

SIMON - Dal giorno che ho cominciato a camminare.

CYNTHIA - Puoi camminare ora? (Simon si alza e cammina) Sia ringraziato il cielo! Magnus, questo è Simon Gascoyne.

MAGNUS - Che ci fa costui qui?

CYNTHIA - È capitato per caso.

MAGNUS - Ah sì? E ci si trova bene?

SIMON - (A Cynthia) Potrei stare tutta la vita. (Entra Felicity)

FELICITY - Ah, dunque sei ancora qui!

CYNTHIA - Certo che è ancora qui. Ora giochiamo a carte. Non occorre che vi presenti vero? Perché, se ben ricordo, tu, Simon, mi hai conosciuta tramite Felicity, la nostra comune amica.

FELICITY - Sì, Simon è un vecchio amico, anche se non tanto vecchio quanto te, Cynthia cara.

SIMON - Già, io e Felicity non ci vedevamo da…

FELICITY - Ieri sera.

CYNTHIA - Davvero? Bene. Tu dà le carte, Felicity. Simon, tu aiutami a spostare il divano. Ti va di far coppia con Felicity, Magnus, contro Simon e me?

MAGNUS - (a parte) Tu e Simon farete sempre coppia contro di me, Cynthia?

CYNTHIA - Che vuoi dire, Magnus?

MAGNUS - Tu sei una donna molto attraente, Cynthia.

CYNTHIA - Per favore! Per favore! Pensa ad Albert!

MAGNUS - Albert è morto, Cynthia, e tu sei ancora giovane. Sono sicuro che lui avrebbe desiderato vedere me e te…

CYNTHIA - No, Magnus, questo non sarà mai!

MAGNUS - Per via di Gascoyne, vero? Lo ucciderò se si intromette fra noi!

CYNTHIA - (chiamando) Simon! (il divano viene spinto verso il tavolo da gioco, scoprendo di nuovo il cadavere. Ma nessuno dei personaggi lo vede)

BIRDBOOT - Simon ha il destino segnato.

CYNTHIA - Bene! Chi apre?

MAGNUS - Io. Passo.

CYNTHIA - E così ieri sera eri con Felicity, eh Simon?

SIMON - Chi, io?… Ah, sì, sì, certo… tocca a te, Felicity.

FELICITY - A quanto pare io le ho giocate tutte le mie carte! Ora tocca a Cynthia, vero Simon?

CYNTHIA - Ognuno gioca le sue, Felicity cara.

FELICITY - Neanche l’inferno può contenere la furia di una donna oltraggiata, Simon.

SIMON - Sì, l’ho già sentita questa.

FELICITY - Quindi spero che tu non abbia barato, Simon.

SIMON - (alzandosi e gettando le carte sul tavolo) No Felicity, semplicemente io ho la carta vincente.

CYNTHIA - Bravo Simon! (Magnus paga Simon, mentre Cynthia dà di nuovo le carte)

FELICITY - Strano come Simon sia apparso da queste parti dal nulla. Sappiamo così poco di lui…

SIMON - A volte non conviene giocare a carte scoperte!

CYNTHIA - Bene! Simon, a te l’apertura. (Simon gioca)

CYNTHIA - Mm… vediamo… (gioca)

FELICITY - Ho sentito che c’è un pazzo nei dintorni.

CYNTHIA - Simon?

SIMON - Sì. Sì, scusate. (gioca)

CYNTHIA - Io passo.

FELICITY - Passo anch’io.

SIMON - Doppia coppia!

CYNTHIA - Simon, hai una fortuna sfacciata stasera!

FELICITY - Staremo a vedere. La serata non è ancora finita, Simon Gascoyne! (esce. Magnus paga di nuovo Simon)

SIMON - (a Magnus) E così lei è il fratellastro invalido di Lord Muldoon arrivato all’improvviso dal Canada l’altro ieri, vero? Ce ne ha messo di tempo per arrivare fin qui! Com’è venuto, a piedi? Oh, scusi, sono mortificato!

MAGNUS - Ci facciamo un giretto in giardino, Cynthia?

CYNTHIA - No, Magnus, devo parlare con Simon.

SIMON - Tocca a me, credo, Maggiore.

MAGNUS - Sul serio?

SIMON - Sì, Maggiore.

MAGNUS - Dice un vecchio proverbio canadese tramandato dagli indiani Bladfoot: “Ride bene chi ride ultimo.”

SIMON - Sì, non mi è nuovo. (Simon si volta verso Cynthia)

MAGNUS - Beh, io vado a oliare il mio revolver. (Esce)

CYNTHIA - Credo che Magnus sospetti qualcosa. E Felicity? Simon, c’è stato qualcosa tra te e Felicity?

SIMON - No, no… è tutto finito tra me e lei, Cynhia. È stata solo una piccola cosa passeggera, ma ora che ho trovato te…

CYNTHIA - Se scopro che mi hai mentito… Se scopro che mi ha sottratta con l’inganno al mio adorato marito Albert, io ti uccido, Simon Gascoyne! (Mrs. Drudge è entrata in silenzio e ha udito l’ultima battuta. Su questo quadro, pregno di significato, finisce il primo tempo; il cadavere ancora lì, non visto. Qualche battimano. Moon e Birdboot appaiono totalmente assorti. I loro pensieri diventano udibili)

MOON - Lui se la passa al Teatro dell’Opera nel suo smoking e a me passa gli scarti!

BIRDBOOT - Ci credete all’amore a prima vista?

MOON - Non è che io mi consideri migliore di lui come critico…

BIRDBOOT - Sento che la mia vita sta cambiando radicalmente…

MOON - In effetti lo sono, ma non è questo.

BIRDBOOT - Oh, il mondo riderà di me, lo so…

MOON - Non è che entrare nei suoi panni sarebbe poi una grande conquista…

BIRDBOOT - …Si dirà che m’è andato il cervello in acqua…

MOON - …Non è questo.

BIRDBOOT - …che mi sono rimbambito…

MOON - È solo che costringe a stare nell’ombra…

BIRDBOOT - …che ho tradito la mia classe…

MOON - …a vivere in un’eclissi continua, rischiarata solo dal fenomeno della luna.

BIRDBOOT - Non m’importa, ormai è andata.

MOON - E allora sogno…

BIRDBOOT - L’Angelo Azzurro, uguale identico!

MOON - …che un giorno la temperatura gli salga fino alla punta dei capelli…

BIRDBOOT - Ah, la dolce follia dell’amore!

MOON - …che lo assalga uno spasmo per le scale…

BIRDBOOT - Myrtle, addio!

MOON - …che raggiunga mai l’ultimo gradino…

BIRDBOOT - …Perché io vivo una sola volta!

MOON - A volte sogno di averlo ucciso.

BIRDBOOT - Cosa?!

MOON - Cosa? (I due si riprendono dai loro vaneggiamenti)

BIRDBOOT - Sì… Sì… Magnifica interpretazione, una vera gemma. Lo scriverò.

MOON - Un debutto molto promettente. Ne parlerò bene.

BIRDBOOT - Sarebbe ipocrita da parte mia censurarmi negli elogi sulla base dei sentimenti personali, come lo sarebbe censurarmi nelle critiche.

MOON - Giusto. Ci vuole coraggio.

BIRDBOOT - Oh, lo so che dirà la gente. Guardate Birdboot, come imburra la sua ultima…

MOON - Tu non farci caso.

BIRDBOOT - Ma io sono al di sopra delle insinuazioni. La verità è che considero sinceramente la sua interpretazione una delle vette più alte del teatro contemporaneo.

MOON - Deliziosa, questa è la definizione giusta per lei.

BIRDBOOT - Il suo carisma, la sua struggente malinconia… Il ruolo, sulla carta, è poco più di una traccia, ma lei riesce a fare di Cynthia un personaggio vero, palpitante…

MOON - È il suo lavoro…

BIRDBOOT - Ma se ti andasse di incontrarmi per un drink, a semplice titolo di… ehm… come dire?

MOON - Ma non ti vergogni?

BIRDBOOT - (aggressivo) Che cosa vorresti insinuare?… (Si blocca con un fremito e si schiarisce la gola) Beh, direi… Che promette abbastanza bene, non ti pare?

MOON - Oh, sì, sì. Certo, bisogna aspettare la fine, il confronto finale, per dare un giudizio definivo, ma già fin d’ora, s’intuisce dove va a parare.

BIRDBOOT - Beh, a me sembra molto chiaro, Moon. Magnus non è ciò che finge di essere e ha già scelto la prossima vittima.

MOON - Ma qual è il tema di questa commedia? Certo lo spettatore si trova di fronte a ciò che ho definito altrove “la natura dell’identità”. Chi è chi? E a questo punto la domanda sorge spontanea: “Dov’è Dio?”

BIRDBOOT - (Stupefatto) Chi?

MOON - Di-o.

BIRDBOOT - (sbirciando di sottecchi il programma) Non c’è. (Il telefono squilla. La scena viene di nuovo illuminata, rivelando Cynthia, Felicity e Magnus in attesa di prendere il caffè, portato da Mrs. Drudge. Simon non c’è. Il cadavere è sempre al suo posto)

MRS. DRUDGE - (al telefono) Pronto?… (stesso ambiente mezz’ora dopo) No, spiacente, qui non c’è nessuno che risponda a quel nome. (Riattacca il ricevitore e prosegue col caffè. A Cynthia) Con latte o senza latte, milady?

CYNTHIA - Con latte, grazie. (Mrs. Drudge versa)

MRS. DRUDGE - (A Felicity) Con latte o senza latte, signorina?

FELICITY - Con latte, grazie. (Mrs. Drudge versa)

MRS. DRUDGE - (a Magnus) Con latte o senza latte, Maggiore?

MAGNUS - Con latte, grazie. (come sopra)

MRS. DRUDGE - (A Cynthia) Zucchero milady?

CYNTHIA - Sì, grazie. (come sopra)

MRS. DRUDGE - (A Felicity) Zucchero, signorina?

FELICITY - Sì, grazie. (come sopra)

MRS. DRUDGE - (A Magnus) Zucchero Maggiore?

MAGNUS - Sì, grazie. (come sopra)

MRS. DRUDGE - (A Cynthia) Pasticcino, milady?

CYNTHIA - No, grazie.

BIRDBOOT - (Scrivendo fittamente nel suo taccuino) Il secondo tempo, tuttavia, non mantiene le promesse del primo…

FELICITY - Secondo me sta succedendo qualcosa di strano. (L’avvicinarsi di Mrs. Drudge fa scattare in piedi Felicity con aria agitata. Felicity si avvicina alla radio, mentre Magnus rifiuta il pasticcino e Mrs. Drudge esce)

RADIO - Interrompiamo il programma per trasmettere un comunicato della polizia. Le ricerche del pericoloso squilibrato che si aggira per l’Essex sono ancora concentrate nelle vicinanze di villa Muldoon. La polizia, il cui compito è complicato dalle mortali paludi e dalla nebbia, è convinta che lo squilibrato ha trascorso la notte in una casupola abbandonata sulla scogliera. Si consiglia alle famiglie di stare raggruppate e di accertarsi che non manchi nessuno dei loro. Abbiamo trasmesso un comunicato della polizia. (Felicity spegne la radio con fare nervoso. Pausa)

CYNTHIA - Dov’è Simon?

FELICITY - Chi?

CYNTHIA - Simon. Lo hai visto?

FELICITY - No.

CYNTHIA - E tu, Magnus?

MAGNUS - No.

CYNTHIA - Oh.

FELICITY - Sì, c’è qualcosa di minaccioso nell’aria, È come se uno di noi…

CYNTHIA - Oh, Felicity, tutte le porte sono ben serrate; nessuno può entrare, e la polizia è a portata di mano.

FELICITY - Sì, pero’ io ho una strana sensazione…

CYNTHIA - È solo per via della nebbia.

MAGNUS - Hound non riuscirà mai ad arrivare fino qui con questo tempo.

CYNTHIA - (realizzando con un grido) La nebbia!

FELICITY - Lui si riferiva all’ispettore.

CYNTHIA - Lo so; e io alla nebbia.

MAGNUS - …che gli impedirà di attraversare le paludi. Eh sì, temo proprio che lo squilibrato possa fare i suoi comodacci in tutta tranquillità, ormai. (Si ode in lontananza un latrato sinistro e prolungato)

CYNTHIA - (spaventata) Che cos’è?

FELICITY - (tesa) Sembrava il latrato di un gigantesco mastino!

MAGNUS - Con un che di squilibrato, magari?…

CYNTHIA - Shhhh!

FELICITY - Sentito?!

CYNTHIA - Si sta avvicinando… È qui fuori! (Entra Mrs. Drudge)

MRS. DRUDGE - L’ispettore Hound.

CYNTHIA - Un cane poliziotto? (Entra l’ispettore Hound, con ai piedi i suoi stivali di palude. Si tratta di due piccole chiatte gonfiabili, e gonfiate, dal fondo piatto, di circa 60 cm. di diametro l’una. In mano ha un corno da nebbia)

HOUND - Lady Muldoon?

CYNTHIA - Sì.

HOUND - Sono venuto appena ho potuto. Dove posso appoggiare il mio corno da nebbia e i miei stivali da palude?

CHYNTIA - Li dia pure a Msr Drudge. “Pronti a tutto”, come dice il motto del vostro corpo, eh, ispettore? Davvero ingegnoso!

HOUND - (liberandosi di stivali e corno) Ci vuole ben altro che un po’ di maltempo per tenere un poliziotto lontano dal proprio dovere! (Mrs. Drudge porta via stivali e corno. Pausa)

CYNTHIA - Ah… eh… Ispettore Hound… Felicity Cunningham, il Maggiore Magnus Muldoon.

HOUND - Buonasera. (Hound e Chyntia continuano a guardarsi, ognuno aspettando che l’altro parli. Poi, insieme)

HOUND e CHYNTIA - Beh?… Scusi…

CHYNTIA - No, no, prego.

HOUND - Grazia. Beh, mi racconti tutto con le parole che trova… con calma. Cominci dall’inizio, senza tralasciare nulla.

CHYNTIA - Come, scusi?

HOUND - Senza paura. È in buone mani ora. Spero che non abbiate toccato nulla.

CHYNTIA - Temo di non capire…

HOUND - Io sono l’Ispettore Hound.

CHYNTIA - Sì.

HOUND - Beh, di che si tratta?

CHYNTIA - Non ne ho la più pallida idea

HOUND - Com’è incominciata?

CHYNTIA - Che cosa?

HOUND - La… faccenda.

CHYNTIA - Quale faccenda?

HOUND - (esasperato, perdendo sicurezza) Il problema!

CHYNTIA - Non c’è nessun problema qui!

HOUND - Lei non ha chiesto l’intervento della polizia?

CHYNTIA - No.

FELICITY - Neanche io.

MAGNUS - Per quale motivo?

HOUND - Capisco. (Pausa) Questo mi mette in una posizione difficile. (Pausa) Beh, allora non mi resta che… (Va verso la porta)

CHYNTIA - Mi dispiace molto.

HOUND - (stizzito) Non c’è di che.

CYNTHIA - Grazie della visitina.

HOUND - Di nulla, non si sa mai, poteva anche trattarsi di qualcosa di serio.

CYNTHIA - Qualcosa da bere?

HOUND - No, qualcosa di serio.

CYNTHIA - (chiarendo) No… gradisce qualcosa da bere?

HOUND - No, grazie. (Esce)

CYNTHIA - Le auguro di trovarlo.

HOUND - (rientra immediatamente) Di trovare chi, milady? Avanti, parli ora!

CYNTHIA - Non sta cercando quello squilibrato?

HOUND - Che cosa sa lei di questa faccenda?

CYNTHIA - Quello che ha detto la radio.

HOUND - Ah, la radio. Beh, sì, è per quella faccenda lì che sono qui, in effetti. Non volevo farne parola perché non sapevo quanto ne sapeste voi. È inutile spaventare la gente, anche quando si ha a che fare con un omicida.

FELICITY - Un omicida, ha detto?

HOUND - Ah… questo non l’ha detto la radio?

CYNTHIA - E chi ha ucciso, ispettore?

HOUND - Forse nessuno… ancora. Speriamo di essere arrivati in tempo.

MAGNUS - Lei crede che sia qui, tra di noi, ispettore?

HOUND - Sì. Se qualcuno di voi si è imbattuto di recente in un uomo ancora giovane, di bell’aspetto, in completo scuro, camicia bianca, senza cappello, eloquio elegante, da poco trasferitosi in questo vicinato, qualcuno che all’apparenza sembra sano di mente quanto voi, allora questo è il momento di parlare!

FELICITY - Io…

HOUND - Non interrompa!

FELICITY - Ispettore…

HOUND - Bene, proceda.

CYNTHIA - No, Felicity!

HOUND - La prego, Lady Cynthia, questa faccenda ci riguarda tutti. Debbo chiederle di affidarsi completamente a me.

CYNTHIA - No, ispettore. Io amo Albert.

HOUND - Non credo che lei abbia afferrato il senso.

MAGNUS - Qualcuno di noi è in pericolo, ispettore?

HOUND - Non le pare strano che, nella sua fuga, lo squilibrato, abbia puntato dritto su Villa Muldoon? Io sospetto che egli nutra un profondo rancore nei confronti di qualcuno dei qui presenti! Lady Muldoon, dov’è suo marito?

CYNTHIA - Mio marito?… Lei non penserà che…

HOUND - Non lo so, ma ho motivo di credere che uno di voi sia il vero McCoy!

FELICITY - Il vero che?

HOUND - William Herbert McCoy, il quale ancora giovane, incontrando lo squilibrato per strada, sentendosi chiedere mezzo scellino per una tazza di tè, rispose: “Perché non vai a cercarti un lavoro, pezzo di merda di uno sfaticato?” Ciò avveniva in Canada tanti anni fa, dopodiché egli fece la sua fortuna. (Comincia a camminare avanti e indietro nervosamente) Lo squilibrato non era che un ragazzo all’epoca, ma non dimenticò mai quel momento e da allora portò nel suo cuore un fermo proposito di vendetta! (A questo punto viene a trovarsi proprio davanti al cadavere e lo guarda con aria attenta) Non avete forse dimenticato di dirmi qualcosa? (Tutti vedono il cadavere per la prima volta)

FELICITY - Allora lo squilibrato ha colpito!

CYNTHIA - Oh, che orrore! Che orrore!

HOUND - Già, proprio come supponevo! Ora vi rendete conto che sorta di uomo state proteggendo?

CYNTHIA - Non riesco a crederci!

FELICITY - Io devo dirglielo, Cynthia. Ispettore, un estraneo rispondente alla sua descrizione è effettivamente venuto qui: Simon Gascoyne. Oh, un tipo fascinoso, non posso negarlo, che si è fatto gioco di me. Ho perso completamente la testa per lui, e anche Cynthia.

HOUND - Dov’è ora?

MAGNUS - Dev’essere nei dintorni. Non può essersi allontanato con questo tempo.

HOUND - Giusto. Niente paura, Lady Muldoon. Catturerò l’uomo che ha ucciso suo marito.

CYNTHIA - Mio marito? Non capisco.

HOUND - Tutti gli indizi portano a Gascoyne.

CYNTHIA - Ma quello chi è? (Il cadavere)

HOUND - Suo marito.

CYNTHIA - No che non lo è.

HOUND - Sì che lo è.

CYNTHIA - Le dico di no.

HOUND - Sono io che conduco l’indagine!

CYNTHIA - Pero’ quello non è mio marito.

HOUND - Ne è sicura?

CYNTHIA - Santo cielo!

HOUND - Allora chi è?

CYNTHIA - Non lo so.

HOUND - Qualcuno lo sa?

FELICITY - Mai visto.

MAGNUS - Neanche da lontano.

HOUND - Questo caso sta diventando un vero casino!

CYNTHIA - E ora che farà?

HOUND - (Afferrando il telefono) Chiamo la polizia!

CYNTHIA - Ma la polizia è lei!

HOUND - Meno male che sono qui. Hanno tagliato i fili!

CYNTHIA - Vuole dire che…?

HOUND - Sì! L’assassino colpirà ancora!

MAGNUS - Vuole dire che…?

HOUND - Sì, uno di noi comuni mortali, gettati insieme dal destino e isolati dagli elementi, è l’assassino! Bisogna trovarlo; cercate dappertutto! (Si dileguano tutti in direzioni diverse, lasciando la scena vuota per qualche secondo. Simon entra con un passo tranquillo)

SIMON - (chiamando) C’è nessuno?… Strano… (Nota il cadavere e ne è sorpreso. Si avvicina e lo gira a faccia in su. Poi si alza, guardandosi intorno con aria preoccupata)

BIRDBOOT - E, a questo punto, Simon ci lascia le penne… (si ode un colpo di revolver. Simon stramazza a terra, morto. L’ispettore Hound accorre e si china sul corpo di Simon. Cynthia appare sulla porta-finestra e guarda con aria stupefatta)

CYNTHIA - Che è successo, ispettore?! (Hound si volta verso di lei)

HOUND - È morto… Symon Gascoyne, presumo. Dura giustizia, perfino per un omicida, a meno che… a meno che… Noi avevamo pensato che il cadavere non potesse essere qui prima dell’arrivo di Simon Gascoyne… ma… (spinge il divano fino a far sparire il cadavere) Forse non era così. E ora… chi ha ucciso Simon Gascoyne? E perché? (Sipario, buio, applauso, escono)

MOON - E perché no?

BIRDBOOT - Quello che dico io. Meglio perderli che trovarli quei tipi lì.

MOON - Dev’essere abbastanza facile commettere impunemente un omicidio: basta che i motivi per commetterlo siano sufficientemente incomprensibili.

BIRDBOOT - Era un galletto incostante, la tradiva a destra e a manca

MOON - (Assorto) Certo. Comunque avrei sempre Puckeridge alle mie spalle…

BIRDBOOT - Lei ha bisogno di un uomo più costante, più maturo…

MOON - E se posso farlo io, potrebbe farlo anche lui…

BIRDBOOT - Si, conosco quel grazioso alberghetto molto discreto gestito da un uomo di mondo…

MOON - “Inquieto è il capo che porta la corona”…

BIRDBOOT - Con la prima colazione servita in camera e discrezione assoluta…

MOON - Chissà se Puckeridge sogna me?

BIRDBOOT - (Pausa) Allora… che è successo?

MOON - Come? Ah, si… che te ne pare finora?

BIRDBOOT - (Si schiarisce la gola) È a questo punto, secondo me, che la commedia ha una svolta. Il lavoro di preparazione è stato svolto diligentemente e l’autore si è dato la pena di studiare attentamente i maestri del genere. Egli ha creato una vera situazione, e nessuno può dubitare che ora la risolverà con uno stupefacente colpo di scena. Cosa che finora, questa va detto, mancava. Tuttavia il lavoro ha un inizio, una metà e, senza alcun dubbio, dimostrerà di avere anche una fine. Tutto ciò è in sé sufficiente a suscitare la nostra gratitudine per uno spettacolo onesto, senza alcuna traccia di presunzione. Tuttavia queste indubbie qualità, sarebbero ben poca cosa se non fossero arricchite da un’interpretazione che io considero una vera pietra miliare nella storia del teatro moderno. Nella più perfetta Cinzia che sia mai stata vista nel dopoguerra…

MOON - Esaminando il lavoro con più attenzione, e credo che un attento esame sia il minimo che si possa dedicare a questa degnissima commedia, forse scopriremo che tra le pieghe di ciò che all’apparenza non è altro che un week-end in una villa di campagna, straordinario simbolo offertoci dall’autore, anzi, dirò di più, egli ci ha offerto l’essenza della condizione umana…

BIRDBOOT - …vi è più talento nell’unghia del suo dito mignolo…

MOON - …dimostrando di avere un orecchio tanto sensibile da poter appartenere a Van Gogh…

BIRDBOOT - …È un vero scandalo che il suo nome non sia stato incluso nella lista delle Onorificenze Reali…

MOON - Trovandoci di fronte a tale ubiqua obliquità, è difficile, talmente difficile che neppure oso provarci, astenersi dall’invocare i nomi di KafKa, Sartre, Shakespeare, San Paolo, Beckett, Pinero, Pirandello, Dante e… Dorothy L. Sayers. Ancora più difficile…

BIRDBOOT - Gli altri del cast erano… Moon! (poiché Moon, con aria irritata si è alzato e si sta avvicinando al telefono che continua a squillare)

MOON - (Sollevando il ricevitore, urlando) Pronto?! (Pausa, si volta verso Birdboot, pacatamente) È per te. (Pausa. Birdboot si alza, si avvicina con aria circospetta a Moon, che gli porge il ricevitore e torna al suo posto. Birdboot aspetta che si sia seduto, guardandolo; poi si guarda intorno e sorride con aria di volersi scusare)

BIRDBOOT - (al telefono) Pronto… (esplodendo) Oh, per la Madonna, Myrtle! T’ho detto che non mi devi telefonare sul posto di lavoro! (è molto imbarazzato e si guarda intorno con l’aria di voler nascondere la sua rabbia) Cosa? Ieri sera? Ma santo cielo, donna, ti pare questo il momento di… Ti assicuro, Myrtle, non c’è assolutamente nulla tra me e… l’ho portata a cena solo per stare “a la page” col variegato mondo dello spettacolo… Sì, te lo giuro… Sì, certo… Sì, t’ho detto di sì… Sì, e tu la mia, Myrtle… Tesoro no, dai!… (sussurrando) Non sono solo… (più forte) No che c’entra lei!… (si guarda intorno furtivamente, si lecca le labbra e borbotta) E va bene! Mi piacciono tanto tanto le tue orecchiette rosate e sei la mia piccola morbida flu-flu… No, adesso basta, eh! Ciao Myrtle. (riattacca il ricevitore e si terge la fronte col fazzoletto. Come si volta, una palla da tennis proveniente dalla porta-finestra rimbalza sulla scena, seguita da Felicity, in tenuta da tennis. Le luci sono come prima. Tutto è come prima. È per così dire, un tornare indietro nel tempo, allo stesso momento della scena tra Felicity e Simon)

FELICITY - (rivolta a qualcuno alle sue spalle, fuori scena) Fuori! (nota Birdboot e appare stupefatta) Tu!

BIRDBOOT - Ehm… ciao. Ci si rivede.

FELICITY - Che cosa ci fai qui?!

BIRDBOOT - Beh, ecco…

FELICITY - Oh, tesoro, sei veramente straordinario!

BIRDBOOT - Sì, beh, eccomi qua. (si guarda intorno con aria timida)

FELICITY - Allora avevi proprio una gran voglia di vedermi!… Beh, ne sono lusingata: pero’ non potevi aspettare il mio ritorno?

BIRDBOOT - No, no, guarda che non hai capito…

FELICITY - Che cosa?

BIRDBOOT - A proposito di ieri sera… Non vorrei averti dato l’impressione sbagliata… forse mi sono lasciato andare un po’ troppo, ecco…

FELICITY - (piccata) Cosa stai cercando di dire?

BIRDBOOT - Fra noi è tutto finito.

FELICITY - Ah, è così?

BIRDBOOT - Io non ti ho promesso nulla… cerca di capire, io ho la mia posizione… la gente chiacchiera…

FELICITY - Non occorre che tu dica altro.

BIRDBOOT - E poi c’è mia moglie… non so come sia venuta a saperlo pero’…

FELICITY - Che faccia tosta! Presentarsi qui e…

BIRDBOOT - Mi dispiace avertelo dovuto dire così; non avrei mai voluto, credimi…

FELICITY - Che ipocrita vigliacco!

BIRDBOOT - Sono desolato… ma voglio che tu sappia che sono stato sincero con te… Sì, “una grande promessa del nostro teatro”; questo lo scriverò, sta tranquilla.

FELICITY - Ti ucciderò per questo, Simon Gascoyne! (Esce in lacrime, incrociando Mrs. Drudge che è entrata giusto in tempo per sentire la sua ultima battuta)

BIRDBOOT - (A disagio) Santo cielo!

MRS. DRUDGE - Sono venuta a preparare il tavolo da giuoco, signore.

BIRDBOOT - (furibondo) Io non posso stare qui a giocare a carte!

MRS. DRUDGE - Oh, Lady Muldoon ne sarà molto delusa.

BIRDBOOT - Intende dire… intende dire che vuole conoscermi?

MRS. DRUDGE - Oh, sì, signore. Quando le ho detto che lei era qui, milady è avvampata tutta.

BIRDBOOT - Sul serio? Beh, sì, naturale; un uomo del mio peso critico non è certo da buttar via. Credo di avere la mia piccola fama di costruttore di carriere. Mmm… già; avvampata tutta, eh? (Mrs. Drudge è indaffarata col tavolo da gioco. Birdboot rimane un attimo smarrito)

MOON - (Dalla sua poltrona) Birdboot! (Sussurrando, con grande tensione) Birdboot! (Birdboot si guarda intorno con aria smarrita) Che cazzo stai combinando?

BIRDBOOT - Niente.

MOON - Smettila di coprirti di ridicolo. Torna qui.

BIRDBOOT - Oh, lo so cosa stai pensando tu; ma la verità è che io, in tutta sincerità, considero la sua interpretazione una delle vette più alte… (Cynthia entra come prima. Mrs. Drudge è uscita)

CYNTHIA - Tesoro!

BIRDBOOT - Ah, buonasera… Posso dirle in tutta sincerità che considero…

CYNTHIA - Non dire nulla per un attimo, tienimi solo fra le tue braccia. (gli si getta fra le braccia)

BIRDBOOT - D’accordo (si baciano) Per la Madonna! Bacia proprio a bocca aperta! Cara milady, fin dal primo momento che l’ho vista la mia vita è radicalmente cambiata…

CYNTHIA - (Staccandosi dall’abbraccio) Non possiamo continuare a vederci così!

BIRDBOOT - Io non mi vergogno di proclamare ogni sera il mio amore per te! Ma, per fortuna, ciò non sarà necessario: conosco un ottimo alberghetto, molto discreto, gestito da un uomo di mondo…

CYNTHIA - Ma tesoro, è una follia!

BIRDBOOT - Sì! Sono folle d’amore per te!

CYNTHIA - Ti prego! Ricordati del luogo dove siamo!

BIRDBOOT - Non m’importa! Pensino pure ciò che vogliono; io ti amo!

CYNTHIA - No! Io amo Albert!

BIRDBOOT - Lui è morto! (Scuotendola) Hai sentito che cosa ho detto? Albert è morto!

CYNTHIA - No. Io non smetterò mai di sperare! Lasciami! Non siamo liberi!

BIRDBOOT - Ti riferisci a Myrtle? Lei non è niente per me, niente! È tutta camomilla e pantofole di peluche blu. Non c’è una scintilla di genio creativo nel suo goffo corpo ricoperto di mutandoni fino alle ginocchia!

CYNTHIA - Tu sei un ganimede, Simon! Mi userai e mi getterai via come hai già fatto con tante altre!

BIRDBOOT - No, Cynthia. Ora che ti ho trovata…

CYNTHIA - Tu sei spietato… così forte, così crudele… (Birdboot l’afferra e la stringe in un abbraccio, durante il quale entra Mrs. Drudge: e si ode la voce sussurrante di Moon)

MOON - Ti sei proprio rincoglionito del tutto? (Cynthia si stacca dall’abbraccio)

CYNTHIA - Smettila. Non vedi che stai perdendo la testa?

MOON - Ha ragione.

BIRDBOOT - (A Moon) Tu non t’immischiare.

CYNTHIA - Sì, cosa c’è, Mrs. Drudge?

MRS. DRUDGE - Devo chiudere le finestre, milady? La nebbia…

CYNTHIA - Sì, le chiuda.

MOON - Guarda che hanno preso il tuo numero.

BIRDBOOT - Me ne vado quando lo dico io; tante grazie.

MOON - Sarà la fine per te, questo lo sai, vero?

BIRDBOOT - Tientele per te le tue previsioni da pennivendolo; io ho trovato qualcosa di più grande, di più etereo…

MOON - (divertito, a se stesso) Non poteva succedere a Higgs?

CYNTHIA - Vada a prendere il Maggiore.

MRS. DRUDGE - Se non sbaglio sta già scendendo. (Esce. Il rumore di una sedia a rotelle, come prima. Birdboot si tiene cautamente fuori del percorso della sedia a rotelle, ma questa volta il veicolo entra dalla quinta di proscenio investendolo in pieno e mandandolo a gambe levate, tra grida di dolore e di protesta)

CHYNTIA - Simon, dì qualcosa!

BIRDB. - Quel bastardo scavezzacollo! (si solleva a sedere)

CHYNTIA - Oh, grazie al cielo!

MAGNUS - Che ci fa costui qui?

CHYNTIA - È capitato per caso.

MAGNUS - Ah sì? E ci si trova bene?

BIRDBOOT - Non tanto da tornarci ogni sera. (Entra Felicity)

FELICITY - Ah, dunque sei ancora qui!

CHYNTIA - Certo che è ancora qui. Adesso giochiamo a carte. Non occorre che vi presenti, vero? Perché, se ben ricordo, tu Simon, mi hai conosciuta tramite Felicity, la nostra comune amica.

FELICITY - Sì, Simon è un vecchio amico.

BIRDB - Eh, beh, sì, io con le giovani alle prime armi cerco di essere il più disponibile… ehm… Naturalmente, lei è ancora carente sul piano tecnico e…

FELICITY - Ieri sera…

BIRDB - Io non sto parlando di ieri sera.

CYNTHIA - Davvero? Bene. Tu dà le carte, Felicity. Simon, tu aiutami a spostare il divano.

BIRDBOOT - (A Moon) Hai visto? Ha tentato di uccidermi. Te lo dicevo che era Magnus, anche se non è Magnus.

MOON - Non è stato lui, vuoi dire?

BIRDB - Cosa?

MOON - Vuoi dire che non è Magnus l’assassino?

BIRDB - Sveglia, Moon, sveglia! Apri gli occhi e guarda in faccia la realtà. Non vedi che fa la corte a Chyntia?

MOON - È Gascoyne, vero?

BIRDBOOT - Dovrà passare sul mio cadavere!

MAGNUS - Se s’intromette fra noi due…

MOON - (con rabbia) Vieni a sederti adesso, dai!

CHYNTIA - Simon!

BIRDBOOT - Lei ha bisogno di me, Moon. Devo fare il quarto al tavolo da gioco. (Chyntia e Birdboot spostano il divano, come prima. Poi i quattro si siedono al tavolo)

CHYNTIA - Bene! Chi apre?

MAGNUS - Io. Lancio e pongo un frappongo con doppio rilancio sulla regina dei Mari del Sud. (Mentre sistema le carte)

CHYNTIA - E così ieri sera con Felicity, eh, Simon?

BIRDBOOT - Ehm… eh…

FELICITY - Paga tre volte sette o piglio l’asso. (Scarta) Tocca a Chyntia.

CHYNTIA - Passo di piglio con tre sette e non pago. (Scarta) E rilancio sfida di regine per re solo senza più fanti. (Scarta)

BIRDBOOT - (Alzandosi e gettando le carte sul tavolo) E io ti dichiaro in bluff!

CHYNTIA - Bravo, Simon! (Magnus paga Birdboot, mentre Chyntia dà le carte)

FELICITY - Strano come Simon è apparso da queste parti dal nulla. Sappiamo così poco di lui…

CHYNTIA - Bene, Simon, si gioca sulla tua apertura in Do minore. Hum, vediamo un po’… credo che rilancerò le spade. (Scarta)

MAGNUS - (giocando le sue carte) Faites votre jeux. Rien ne va plus. Rouge et noir. Zero.

CHYNTIA - Simon?

BIRDBOOT - (balzando in piedi con aria trionfante) E io ti dichiaro in bluff!

CHYNTIA - (imperturbabile) Passo.

FELICITY - Spasso.

MAGNUS - Scasso.

CHYNTIA - Giro.

FELICITY - Viro.

MAGNUS - Miro.

BIRDBOOT - Biro.

CHYNTIA - Quarantotto.

FELICITY - Fuori mi chiamo.

MAGNUS - Settantasette.

BIRDBOOT - Tombola!

CHYNTIA - No! Simon, hai una fortuna sfacciata stasera1

FELICITY - Staremo a vedere. La serata non è ancora finita, Simon Gascoyne! (Esce velocemente)

BIRDBOOT - (seguendo Felicity con lo sguardo) È un trucco per depistare; non ci cascherebbe neanche un pivello. (A Magnus) Figuriamoci io! Lei È totalmente estranea; ne ho già viste mille di situazioni come queste. E ho già visto anche la sua faccia, vero? Strano, c’è qualcosa nella sua faccia…

MAGNUS - Ci facciamo un giretto in giardino, Chyntia?

CHYNTIA - No, Magnus, devo parlare a Simon.

BIRDBOOT - Lei non è per te, lo sai questo, vero?

MAGNUS - Tu credi?

BIRDBOOT - Oh, certo; lei sa distinguere bene tra il grano e la pula. Io non sono del tutto privo di ascendenza presso coloro che reggono le sorti delle ribalte; lei non mi mollerà per un finto paralitico.

MAGNUS - Dice un vecchio proverbio canadese…

BIRDBOOT - Non dire cazzate. Io t’ho smascherato subito, sai! Già, non siete poi così furbi quanto v’immaginate tu e quelli come te! Prima o poi fate sempre un passo falso… A proposito, dov’è che ti ho già visto?… Sono sicuro di averti già…

MAGNUS - (uscendo) Vado a oliare il mio revolver! (Esce)

BIRDBOOT - (rivolto a Magnus) Doppio bluff! (A Chyntia) Ne ho viste mille di situazioni analoghe.

CHYNTIA - Credo che Magnus sospetti qualcosa. E Felicity? Simon, c’è stato qualcosa fra te e Felicity?

BIRDBOOT - No, no… È tutto finito ormai. L’ho solo un po’ lusingata mentre si beveva una cosa insieme. Le ho già detto che avrebbe fatto strada; cosette del genere… Santo cielo, quante storie per un semplice, innocuo flirt!

CHYNTIA - (mentre Mrs. Drudge entra alle sue spalle) Se scopro che mi hai sottratta con la falsità al mio adorato marito Albert, io ti uccido, Simon Gascoyne! (“Sipario”, come prima. Mrs. Drudge e Chyntia escono. Birdboot fa per seguirle)

MOON - Birdboot! (Birdboot si ferma) Cerca di tornare in te adesso, avanti!

BIRDBOOT - Non ci riesco.

MOON - Ma ti rendi conto di quello che fai? Stai trasformando tutto in una farsa!

BIRDBOOT - Lo so, lo so, ma non posso vivere senza di lei. (Passeggia nervosamente e confusamente per la scena) Naturalmente darò le dimissioni. Non me ne frega più niente ormai; sono finito, te lo dico io… (Arrivato davanti al cadavere si blocca sorpreso; esita, si china e lo volta a faccia in su)

MOON - Birdboot, pensa alla tua famiglia, ai tuoi amici… alla tua invidiabile posizione nel mondo delle lettere… Ehi, ma che stai facendo? (Birdboot sta osservando il viso del cadavere) Birdboot… lascialo stare. Vieni qui e siediti… Si può sapere che ti prende?

BIRDBOOT - (senza espressività) È Higgs.

MOON - Cosa?

BIRDBOOT - È Higgs. (pausa)

MOON - Non dire sciocchezze.

BIRDBOOTOOT - Ti dico che è Higgs! (Moon si solleva quasi in piedi con aria smarrita) Non capisco… è morto.

MOON - Morto?

BIRDBOOTOOT - Chi avrebbe potuto avere motivo…

MOON - È stato lì bocconi tutta la sera…

BIRDBOOTOOT - …di uccidere Higgs?

MOON - Ma perché è qui? Lo sostituivo io stasera…

BIRDBOOTOOT - (voltandosi) Moon?…

MOON - (a disagio) Ma io giuro che…

BIRDBOOTOOT - Ho capito tutto.

MOON - Non sono stato io…

BIRDBOOTOOT - (sottovoce) Incredibile… assolutamente incredibile!… (più forte) Moon, ho capito tutto… (si ode uno sparo e Birdboot cade a terra, morto)

MOON - Birdboot! (corre verso di lui. Cynthia appare sulla porta finestra e rimane lì a guardare. Tutto come prima)

CYNTHIA - Oh mio Dio! Che è successo, ispettore?

MOON - (Quasi tra sé) È morto… (sollevandosi) È un pochino eccessivo, secondo me! Avrà anche avuto i suoi difetti, non dico di no… Anzi, era senz’altro un bastardo voltagabbana… chi è stato e perché? (Moon si volta a guardare Cynthia, si alza e si dirige rapidamente verso la sua poltrona. Ma subito si blocca, udendo delle voci. Simon e Hound hanno occupato le poltrone dei critici)

SIMON - Dire che è carente sul piano del ritmo, della pregnanza, dell’interesse drammatico, dell’umore e dell’originalità è dire semplicemente che non è roba che fa per me. Basta paragonare questo guazzabuglio alle opere dei veri maestri del genere per capire che è proprio un pateracchio che non fa affatto per me.

HOUND - Duole dover essere severi, ma qui non si può proprio fare diversamente. Lo spettacolo è privo di ritmo, è un guazzabuglio totale.

SIMON - Dirò di più, chi di voi ha avuto la buona sorte di assistere allo spettacolo della Comedie Francaise mercoledì scorso sa bene che l’isteria non può essere un’alternativa all’éclat.

HOUND - È privo di élan!

SIMON - Alcuni degli attori sembrano aver rinunciato del tutto a recitare, forse perché del tutto consapevoli, e quindi avviliti, poverini, di trovarsi in uno spettacolo che farebbe, anzi fa, piangere gli angeli.

HOUND - Pur non essendo affatto un moralista, io non riesco a capire come si possano giustificare tutte le sconcezze e le pesanti allusioni sessuali che, in nome di una presunta modernità, travolgono l’innocente spettatore… (alle spalle di Moon sono entrati Felicity, Magnus, e Mrs. Drudge, che lo chiudono in un semicerchio. Moon si volta e li vede)

MAGNUS - (indicando il cadavere di Birdboot) Allora, ispettore, è questo il suo uomo?

MOON - (stancamente) Si… si…

CYNTHIA - È Simon…

MOON - Si… si… povero… (Più forte) Cos’è questo, uno scherzo?

MAGNUS - Se lo è, ispettore, è di pessimo gusto. (Moon si scuote e assume il tono e la statura di un grande protagonista)

MOON - Bene! Adesso io scoprirò chi è stato! Voglio che torniate tutti alla esatta posizione che occupavate al momento dello sparo. (Gli altri si muovono istericamente) E che nessuno lasci la casa! (Gli altri tornano al loro posto)

MAGNUS - Ognuno di voi ha avuto la possibilità di sparare quel colpo, ispettore…

MOON - (furibondo) Io no!

MAGNUS - Ma chi di noi aveva motivo per farlo?

MOON - Forse lei, Maggiore Magnus!

MAGNUS - Perché avrei dovuto ucciderlo?

MOON - Perché aveva fiutato la tua traccia, sì, ti stava alle calcagna, e tu gli hai sparato nell’attimo in cui stava per rivelare che hai ucciso… (Moon indica, esita, poi si avvicina al cadavere di Higgs e balbetta) …ucciso… (volta il cadavere a faccia in giù) …questo tizio.

MAGNUS - Ma che motivo avrei avuto di ucciderlo? (Pausa) Chi è questo… tizio? (Pausa) Ispettore?

MOON - (Alzandosi) Non lo so. Mai visto in vita mia. (Lunga pausa) Beh… allora…

MRS. DRUDGE - Ispettore?

MOON - (affabilissimo) Sì? Sì, che c’è, cara signora?

MRS. DRUDGE - Entrando in questa stanza per chiudere le finestre, a un certo punto della giornata mi è capitato di udire un’esclamazione fatta dal defunto Simon Gascoyne all’indirizzo di milady, e cioè: “Ucciderò chiunque si frapponga tra noi.”

MOON - Ah, sì, certo… Beh, allora è fatta. Questo… tizio… (indicando) è stato evidentemente ucciso da (indicando) ehm… da… (pausa) Simon.

CYNTHIA - Ma lui non si è mai frapposto tra noi!

MAGNUS - E chi, allora, ha ucciso Simon?

MRS. DRUDGE - Successivamente all’esclamazione già segnalata, mi sono altresì trovata per caso ad udire un’esclamazione fatta da Lady Muldoon al defunto, il suo tenore era: “Ti ucciderò, Simon Gascoyne!” Spero che lei non me ne voglia per avergliela riferita.

MOON - Figuriamoci. Anzi, le sono grato. È proprio attraverso tali, in apparenza insignificanti, esclamazioni che noi della polizia mettiamo insieme il quadro d’assieme che ci consente poi di procedere all’arresto. È questione di poco ormai, me lo sento, e debbo avvertirla, Lady Muldoon, che qualsiasi cosa lei dirà…

CYNTHIA - Sì! Io odiavo Simon Gascoyne, perché mi aveva in suo potere! Ma non l’ho ucciso io!

MRS. DRUDGE - Precedentemente, ispettore, mi è anche capitato di udire per caso un’esclamazione fatta da miss Cunningham, senza dubbio in un momento di rabbia, che mi è rimasta impressa nella memoria. “Ti ucciderò per questo, Simon Gascoyne!”

MOON - Ah, ecco il tassello mancante del puzzle! Ora credo di essere in grado di sciogliere il mistero. Quest’uomo (il cadavere) era naturalmente McCoy, il canadese che, come abbiamo sentito, incontrando Gascoyne per la strada e sentendosi chiedere in elemosina mezzo scellino per un lecca-lecca, gli mollò un ceffone, col grido: “Beccati questo e portatelo dietro con rancore, pezzo di merda di uno sfaticato!” Trascorsero molti anni. Gascoyne seppe aspettare, ma al momento giusto rintracciò McCoy a casa sua, dopo avere incontrato, strada facendo, una ragazza di provincia semplice ma ambiziosa. Egli fu carino con lei; fu persuasivo. Le disse, non ne ho alcun dubbio, che avrebbe sfondato; e lei, lusingata dalla di lui cultura, vinta dalla di lui promessa di presenziare alla prima, cedette ai di lui semplici desideri. Forse lei lo amava. Questo non lo sapremo mai. Ma nel momento stesso del di lei sospirato trionfo, i di lui occhi si posarono su un’altra donna, sì, mi riferisco a lady Cynthia Muldoon. Dal momento in cui posò lo sguardo su di lei, non esistette altra donna per lui: egli fu schiavo di lei, pronto a sacrificare qualsiasi cosa, persino lei, Felicity Cunningham. Solo oggi, trovandolo inaspettatamente qui, lei ha appreso la verità. Ne è conseguito un acceso battibecco conclusosi con la sua minaccia di ucciderlo, minaccia a cui lei ha dato corso in questa stessa stanza, appena ne ha avuto l’occasione! E ora debbo avvertirla che qualsiasi cosa lei dirà…

FELICITY - Ma tutto ciò non ha senso!

MOON - A prima vista forse no.

MAGNUS - Non può essere che Simon sia stato ucciso dalla stessa persona che ha ucciso McCoy?

FELICITY - Ma perché qualcuno di noi avrebbe dovuto uccidere un estraneo?

MAGNUS - Magari non era un estraneo per qualcuno di noi.

MOON - (smarrito) Ma Simon era lo squilibrato, no?

MAGNUS - Questo lo dice lei, ispettore. Lei dice molte cose che non hanno riscontro nei fatti. Per esempio McCoy. Chi è costui? Si chiama davvero McCoy? C’è nulla di vero in quel fantastico e implausibile racconto dell’insulto per le strade canadesi? Oppure c’è qualcos’altro, qualcosa che noi ignoriamo, sotto a questa vicenda? Supponiamo per un attimo che lo squilibrato, avendo ucciso questo sconosciuto per ragioni tanto personali quanto inconoscibili, sia stato disturbato prima che potesse sbarazzarsi del cadavere e così, dopo aver tagliato i fili del telefono, decide di tornare sul luogo del delitto facendosi passare per… l’ispettore Hound!

MOON - Ma… io non sono pazzo… sono quasi sicuro di non essere pazzo…

MAGNUS - …e così viene a scoprire che in casa c’è un uomo, Simon Gascoyne, che ha riconosciuto nel cadavere un uomo per il quale lei nutriva un sordo rancore!…

MOON - Ma io non l’ho ucciso… sono quasi sicuro di non aver…

MAGNUS - Risponda a questa domanda: lei è il vero ispettore Hound?

MOON - Lei sa benissimo che non lo sono! Che c’entra questo?

MAGNUS - Lo supponevo!

MOON - Io l’ho solo sognato… qualche volta l’ho sognato…

CYNTHIA - Allora sei stato tu!

MRS. DRUDGE - Lo squilibrato!

FELICITY - L’assassino!

CYNTHIA - Oh. È orribile, orribile!

MRS. DRUDGE - L’estraneo infiltratosi tra noi!

MAGNUS - Già, sospettavamo che sarebbe venuto qui, ed è caduto nella trappola!

MOON - Quale trappola?

MAGNUS - Io non sono Magnus Muldoon! Era solo un sotterfugio! E ora (si alza in piedi e si toglie i baffi finti) mi rivelerò per quello che sono…

CYNTHIA - Vuoi dire?…

MAGNUS - Sì! Il vero ispettore Hound!

MOON - Puckeridge!!

MAGNUS - (impugnando il revolver) Fermo dove sei o sparo!

MOON - (indietreggiando) Puckeridge! Tu hai ucciso Higgs… e Birdboot cercava di dirmelo…

MAGNUS - Nel nome della legge: fermo! (Moon si gira per scappare. Magnus spara. Moon si accascia sulle ginocchia) Era da tempo che aspettavo questo momento.

CYNTHIA - Dunque tu sei il vero ispettore Hound.

MAGNUS - Non solo! Ho condotto una vita a dir poco doppia.

CYNTHIA - Vuoi dire che?…

MAGNUS - Sì! Sono passati dieci lunghi anni, ma tu mi riconosci, vero?

CYNTHIA - Vuoi dire che?…

MAGNUS - Sì! Sono io: Albert, che avendo perso la memoria si arruolò nella polizia, dove si elevò per merito al grado di ispettore, cancellando ogni macchia del passato. Poi un giorno il destino lo riportò nella casa che si era lasciato alle spalle, dalla bellissima donna che egli aveva portato qui come sua sposina, in breve, amor mio, la mia memoria è tornata e la tua lunga attesa è finita!

CYNTHIA - Oh, Albert! (si abbracciano)

MOON - (con una traccia di ammirazione) Puckeridge… figlio di puttana! (Moon muore)

SIPARIO