Il volo del giovane falco

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IL VOLO DEL GIOVANE FALCO

Infanzia e giovinezza di Federico II di Svevia

di Adriana Castellucci

liberamente tratto dal romanzo

 Il falco di Svevia di Maria Bordhin

 I° scena. 13 Dicembre 1250,  Castel Fiorentino. Federico morente e Berardo (ombra cinese o controluce dietro un velo. Voci in off)

1) Passe d’Armes

Berardo Federico!…. Federico, sono qui...da voi.

Federico Berardo! … Grazie … per essere venuto …. è giunta  per me l’ora …. di dire addio alle tentazioni del mondo … Ne ho goduto ..immensamente … Vi prego …. datemi gli ultimi sacramenti … che non si dica …. che sono morto da eretico..

Berardo Sì, Federico. Facendo il segno della croce sulla fronte,  sugli occhi, sulle labbra Ego te absolvo …. in nomine patris …… et filii ….et spiritus sancti ….. Amen.

Federico Berardo… State con me … finché la morte non verrà a prendermi ….. Ormai non manca molto.… La sento …. affilare la falce.

Berardo Io vi starò accanto, Federico, come sempre.

Federico Ho fallito, vero?.... Il nuovo Impero romano … i miei sforzi per tenere saldo lo stato …. tutto inutile!

Berardo No, Federico, niente è inutile, nel mondo di Dio. Avete dato agli uomini un’idea della conoscenza, della giustizia  e della tolleranza. Avete dato loro la speranza.

Federico La speranza …..  la speranza, avete detto?.... Sì, forse …. Vi prego … riportate il mio corpo …. a Palermo … fra la sua gente … io da ragazzo amavo molto … l’odore del mare … il calore della terra ….Spira

Berardo chiudendogli gli occhi Addio, figlio mio.

2) Emperor Frederick II

II° scena. 26 Dicembre 1194.  Piazza principale di Iesi. Quattro donne al lavatoio. Sullo sfondo in ombra cinese  la tenda imperiale, dalla quale provengono le urla della regina partoriente.

Giulia M. Senti come geme e urla! Poveretta! Le doglie.. l’hanno colta mentre era in viaggio, in pieno inverno…

Giulia Be. C. Madre Santa! Partorire qui a Jesi, sotto una tenda, con questo freddo, proprio il giorno dopo Natale…

Cristina R. Questo l’ha voluto lei, partorire in una tenda dico.  Ha mandato  a dire che qual donna volesse, v'andasse a vederla.

 Giulia Be. L’ha fatto perché non si dicesse che il bambino non fosse figlio suo.

 Giulia M. Ma sì,  per mettere a tacere tutte le maldicenze!

 Cristina E molte donne vi sono andate:  a  vedere nascere l’erede al trono,  il figlio della Regina di Sicilia e dell’Imperatore germanico!

Alice V. E sarà l’unico rampollo, vedrete.. la madre è  ormai avanti con l’età: una vecchia di più di quarant’anni! Qualcuno dice che ne ha cinquanta!

Giulia M. Sciocchezze! Certo non più una ragazza, ma è comunque una gran bella donna. Alta, bionda, robusta  Ricordatevi che Costanza è un’Altavilla e gli Altavilla  sono Normanni.

Giulia Be.  Sì, ma ha concepito un figlio dopo ben nove anni di matrimonio sterile. L’imperatore Enrico VI è più giovane di lei di almeno dieci anni…

Cristina R.  Sapete? Si dice  in giro che lei era da anni chiusa in convento … forse era una monaca, anzi  una badessa! e che l’hanno fatta sposare a forza con il giovane imperatore.

Alice V. Se per questo,  c’è chi dice che il vero padre è un macellaio di Iesi.Urla della Regina

     Giulia M.  Ma che bestialità devo sentire! Tutte storie, malelingue che non siete altro!

 Alice V.  Il prete dice che il bimbo che nascerà sarà l’Anti Cristo  annunciato nell’Apocalisse! Così  ha predetto …quel  monaco calabrese.

Giulia M.  E tu, tappati quella fogna di boccaccia maledetta!Questo bambino sarà il salvatore, il futuro re del mondo!

Giulia Be.  Chi te l’ha detto?

Giulia M.  Così han detto le profezie. Lo chiamano il predestinato.

Cristina R.  Colui che riunirà l’Occidente e l’Oriente?

Giulia M.  Sì, e anche  il Nord ed il Sud dell’Impero. Stupor mundi!La meraviglia delle genti.

 Alice V. Non ci saranno più né guerre, né carestie?

Giulia M. Le pestilenze cesseranno,  e la pace e l’abbondanza regneranno ovunque. Urla della Regina. Poi vagito di neonato

Giulia M.Oh che sia benedetto! E’ nato! E’nato!Suvvia, andiamo! Andiamo!

3) La Cour du Roy

III° scena. Palermo.1206 Una cucina. Delle donne ai fornelli: una cuoca (Juliette)  e  delle serve (Martina Gianoglio, Yanet, Ludovica) . Poi la padrona (Alice)e Federico(Carlo Lencia) .

Juliette Agnus inter lupos: così dissero e così lo vedo io. Un agnello fra lupi famelici. Ecco la sua situazione! Su, aiutatemi: c’è da tritare il lardo e da sbucciare la cipolla. To’, tieni.

Martina G. Povero Federico! Rimanere orfano a quattro anni, senza un parente, una persona di famiglia che ne possa aver cura. Ormai sono quasi otto  anni.

Yanet  Eh  sì , il ragazzo è proprio allo sbando. Ma  ricordatevi che è sempre il pupillo del Papa. Sua madre Costanza in punto di morte volle che fosse  affidato alla tutela di  Innocenzo III.

Ludovica Ma  sì! La regina  temeva la tragica sorte del piccolo, in balia di nemici di ogni sorta. L’anno prima - vi ricordate? - la  poverina  aveva assistito impotente al massacro di centinaia di nobili normanni. Ed alcuni erano proprio suoi parenti.

Juliette Avanti, non perdetevi in chiacchiere! Su, svelta, tu taglia in quattro parti i piccioni e mettili in pentola a cuocere a fuoco lento.

Martina G.  Faccio, faccio! E chi se lo dimentica? Con la scusa di una presunta congiura, suo marito l’Imperatore aveva fatto arrestare e sterminare tutti i parenti di lei.

Ludovica E aveva costretto sua moglie ad assistere alle torture.

Ottavia Oh,  ma  qualche mese dopo  la maledizione di Dio è calata su di lui ed è morto all’improvviso.  Crepato.

Martina Fece bene la regina Costanza. Una decisione saggia la sua: mettere il piccolo  al riparo da tutti e tutto.  Sotto uno scudo potente: il Papa.

Yanet Da quando sono morti prima l’imperatore, l’anno dopo sua moglie,  tutte le forze  dell’Impero sono qui,  a cozzare,  nelle nostra isola, come… come…

Juliette … onde di un mare in tempesta. Yanet Sì, proprio così. I tedeschi di Enrico VI…

Ludovica… i francesi di Gualtiero di Brienne…      Ottavia …le truppe del Papa…                              

Martina i  musulmani dell’entroterra…    Ludovica… i Genovesi e i Pisani ….     

Juliette …e i baroni siciliani.  Ognuno con le sue pretese.

Yanet Vigliacchi! Quelli soprattutto,  i baroni, stanno facendo un gioco sporco.

 Juliette Sono degli sciacalli, quelli! Dai, passami il vino, anzi versane un po’ qui. Copriamo e lasciamo bollire per altri 10 minuti, così la salsa si addenserà. 

Martina Tutti hanno  in mente una cosa sola: le ricchezze del nostro regno a spese del piccolo re inerme.

Juliette E comunque già l’Imperatore Enrico VI, dopo le nozze con Costanza,  aveva iniziato a depredare la Sicilia.

Ludovica Gli ori, gli argenti, le stoffe preziose.. tutte le ricchezze della corte normanna furono portate via da Palermo.

Juliette Dai, soffia, fai vento che il fuoco si sta spegnendo!Ma vi ricordate il corteo di 160 muli, carichi di tutto il tesoro reale, che partì dalla Sicilia per giungere in Germania?

Yanet Si disse che era la dote di Costanza. In realtà era un bel bottino per lo Svevo. Ed era solo l’inizio. Adesso,  aggiungi il sale e 2 cucchiaini di spezie.

Ottavia Guardate come siamo ridotti! Non c’è più sicurezza per le strade, bande armate che scorazzano impunite, Palermo  allo sbando… l’anarchia, il marasma …

Juliette Da quando Federico  è caduto nelle grinfie di quel maledetto tedesco, sì, di quel… Marcovaldo…

Padrona  entrando Markward von Anweiler. Già  sono tempi duri  per il piccolo re. 

Yanet Oh, padrona! Ci siamo: il pranzo è quasi pronto.

Padrona Le casse del tesoro di stato sono ormai quasi vuote, ma al Papa interessa solo che il fanciullo sia istruito e  sappia il latino, e non si cura che  sia nutrito ed educato come si conviene. 

Yanet Ma sì, padrona, non si può certo nutrire un ragazzo a minestre o brodaglie, mischinu!

Padrona A proposito, come vanno i nostri piccioni?

Juliette Sì, sì, padrona,  togliamoli dal fuoco, ché son cotti  a puntino.

 Padrona E adesso, che ha 12 anni,  lo si vede girare liberamente, senza scorta, per i vicoli e per i mercati, e  in compagnia di certa gentaglia.

Ludovica E’ vero, padrona. L’ho visto anche io: sta a  parlare con chiunque. E  con che disinvoltura! Con  mercanti, artigiani, villici,  con greci e tedeschi, ma anche con arabi ed ebrei!

Ottavia E vedeste come ne impara gli usi, i costumi, i modi di parlare!  Si dice che sappia già diverse lingue!

Padrona E no!Così non va bene affatto.

Juliette Adesso ricopriamo i piccioni con le spezie e con pochissimo zucchero in polvere… Ed ecco, sono pronti! Eh, solo qui da noi  Federico sa di trovare le pietanze saporite!

 Yanet Vedrete che fra poco lo vedremo comparire: da qualche tempo è più affamato che mai.

Federico comparendo all’improvviso da sotto il tavolo. E allora? Quando si va in tavola? O i piccioni sono volati? Sempre a cianciare, voi donne! Ho fame!!!

Padrona Oh, mio signore!Siamo pronte!

Tutte  porgendogli le pietanze Siamo pronte!Siamo pronte, piccole Re!

4) Salterello Arabo

IV° Scena. Palermo. Mercato della Vucciria. Ambulanti che “abbanniano”. A sx sul proscenio un banchetto di argentiere. Juliette, Cristina, Stefania, Anna Clara, Palumeri, Nicola e Carlo. Poi  Edoardo ed Elisabetta. Di nuovo Carlo.

Juliette  Oh che beddu  purpu! Oh che beddu  purpu! Accattativillu!

Nicola U pitittu vi fazzu grapiri! U pitittu!

Cristina R. Oh chi ciavuru chi fanno sti sarde salate! Oh chi ciavuru

StefaniaAranci! Aranci! Viri chi manci!

Anna Clara Calia, simenze, limiuna!

Palumeri  Chi l’aiu ruci stu ran finocchiu! Chi l’aiu ruci!

Giulia M. Alivi, alivi! Ianche e nivure ce l’aiu. Entra Federico (Lencia.)Tutti si rapportano a lui.

Juliette  Vivi! Vivi! Pisci vivi! Talia ccà! Talia ccà!  Vivi, vivi sunnu! Ti piaciunu, eh?

Nicola U pitittu ti fazzu grapiri! U pitittu! Uora uora u sfurnavu! Uora uora!

Cristina R. Oh figghiu, chi ciavuru chi fanno sti sarde salate! chi ciavuru,  oh figghiu! chi ciavuru!

StefaniaAranci! Aranci! Viri chi manci! Viri chi manci! Aranci! Aranci!

Anna Clara Calia, simenze, limiuna, cipudde,  castagne! a farina i ciceri! Pigghia, voscenza, pigghia!

Palumeri  Chi l’aiu ruci stu ran finocchiu! Chi l’aiu ruci! Persiche, cacoccioli, vroccoli. Pesando i finocchi Due libbre e quattru onci. Ci fici un bon prezzu, m’ha cririri! Mi desse ‘u panaro, signo’!

Giulia M. Alivi, alivi! Ianche e nivure ce l’aiu. Tasta,tasta!

Nicola  Mancia, mancia, ca accussì crisci! Scarsu r’ogghiu e chinu ri privulazzu! U pitittu ti fazzu grapiri!Alcuni ambulanti vanno via un po’ alla volta. Restano quattro donne.

     Anna Clara Ma ‘u  viristivu? Era  ‘u  figghiu da reggina!           Stefania ‘U figghiu da reggina?

Giulia Martina  Ma chi stai dicennu?                    Anna Clara ‘U reuccio! ‘U reuccio, vi dicu!

Cristina Talìa, che beddu picciutteddu ca si fici!                Juliette Un beddu picciutteddu, veru!

Se ne vanno riprendendo la loro “abbanniata”.

Banco dell’argentiere. Un artigiano arabo (Rinella), una cliente (Brero) e Federico (Carlo Lencia).

Elisabetta B. restituendo un braccialetto che tiene in mano No, no, troppo caro, grazie!

Massoud (Edoardo R.) Caro? Ma che dite? Provatelo addosso!                                                                      Elisabetta B. Sì, sì …è grazioso, ma troppo caro.                  Massoud E’ argento purissimo!                

Elisabetta B. Ci credo, ma non volevo spendere tanto. Saràper un’altra volta. Va via

Federico entrando  As-salam ‘alayk/kum                           MassoudOh, wa as-salam, Piccolo Re.

Federico Osservando una cavigliera Ti manca molto a finirla, Massoud?

Massoud No, ancora un  poco. Poi, forse, una bella danzatrice verrà a comprarla, ed io potrò andare a casa, e mia moglie ringrazierà  Allah. Sospira. O forse no. Sono tempi duri, non è più come una volta, quando vostro nonno re Ruggero era vivo…

 Federico Com’erano  quei tempi, Massoud? Raccontami!

Massoud Oh, il re Ruggero! Lo chiamavano il sultano di Sicilia, ma era normanno e cristiano. 

Federico E com’era allora il suo palazzo?

Massoud Oh, il suo palazzo scintillava di mosaici d’oro zecchino ed era adorno di preziosissimi arredi. Il fasto della sua corte a Palermo era pari a quello delle più sontuose corti orientali: qui egli accoglieva  molti dotti arabi, preferendoli ai cristiani. Soltanto a Palazzo reale c’erano un centinaio di danzatrici. E tutte compravano costose cavigliere, braccialetti e orecchini di ogni genere.

 Federico Un centinaio di danzatrici???                         Massoud Oh, sì!

Federico Ascoltami, Massoud: quando salirò sul trono, tutto tornerà come prima. La reggia tornerà a risplendere di luci…. a corte torneranno i musici e le danzatrici…. i sapienti arabi e i dotti ebrei… e ci saranno banchetti, giostre, tornei e poi….poi si farà la caccia al falcone!

Massoud Quanti progetti, Federico!  Tanto grandi per un Piccolo Re!

Federico Fra qualche anno sarò grande, Massoud,  vedrai che ti stupirò. As-salam alayk/kum!

MassoudWa as-salam, Piccolo Re!

5) Pont Levis

V° Scena. 1207  Palazzo reale. Studio di Federico. Federico (Brichetto) e Guglielmo (Palumeri) seduti ad un tavolo.

Federico   Uffa, no! I Papi? I Papi proprio no! Basta, non mi interessano affatto. E poi, devo uscire…

Guglielmo Ma, Federico, un Re deve conoscere la storia. Sarà l’ultima domanda per oggi. Dopo potrete scappar via.

Federico Se rispondo bene, mi parlerete della storia dei Normanni?

Guglielmo Ma l’avete già sentita mille volte!  La sapete a memoria. Devo ancora …

Federico Oh sì! Dovete. Dunque: papa Anastasio IV,  papa Adriano IV, Gregorio VIII,  Clemente III, Guglielmo si addormenta Celestino III,  Innocenzo III … Oh che noia! Ma che senso ha? Tanto Dio mi ha dimenticato … Scuotendo Guglielmo Allora? Mi avevate promesso i Normanni!

Guglielmo svegliandosi di soprassaltoOh,i Normanni!E va bene!  Si alza Dunque, i re normanni di Sicilia, i vostri avi,  provenivano dalla Normandia. All’epoca gran parte dell’Italia meridionale era sotto il dominio di Bisanzio…

Federico… ma alcuni territori erano controllati dai Longobardi…

Guglielmo …è vero i quali sparsero la voce che avrebbero ben accolti cavalieri stranieri pronti a battersi duramente per loro…

Federico …e in cambio costoro avrebbero ricevuto parte delle terre conquistate.

Guglielmo Esatto! Così dal villaggio di Altavilla si mossero alcuni cavalieri e nel giro di pochi anni due di loro, Roberto               Federico il Guiscardo …

Guglielmo e Ruggero, riuscirono a cacciare i Bizantini dalle Puglie. Poi Roberto attaccò i Longobardi stessi, li sconfisse…

Federico …e si proclamò duca delle Puglie.

Guglielmo Giusto! Quindi Ruggero mise gli occhi sulla Sicilia allora in mano ai Saraceni…

Federico …la conquistò e divenne conte di Sicilia.

Guglielmo Vero!Sarà suo figlio Ruggero II…   Federico mio nonno…    Guglielmo proprio lui …

     Federico ad essere incoronato dal Papa Re di Sicilia, riunendo così l’Italia del Sud con l’isola.

Guglielmo Bravo Federico! Sapete tutto. Ma sapevate che vostro nonno fece arrivare queste rose dalla Persia? 

Federico La Persia di Alessandro Magno?          Guglielmo Sì.

Federico Alzandosi Quando sarò grande diventerò un nuovo Alessandro. E farò gettare in mare tutti i tedeschi rimasti in Sicilia … in grossi sacchi con delle pietre e una vipera dentro.

Guglielmo Ma, vostra Grazia,  voi stesso siete per metà tedesco!

Federico No, affatto. sempre più  agitato Non potrò mai dimenticare quando i tedeschi hanno fatto irruzione nella torre in cui mi ero rifugiato ed uno di loro mi ha afferrato, mi ha caricato sulle spalle, allora mi son messo a scalciare e a urlare che mi mettesse giù, che io ero il Re, che non aveva il diritto di toccarmi. Tutto inutile. Ero solo un bambino, senza nessuno che mi difendesse.

GuglielmoNon pensate più al passato, Federico. Dovete guardare al futuro.

Federico Io sono figlio della Regina Costanza e nipote di re Ruggero II. Una volta adulto sarò come mio nonno. Indossa la giubba e i calzari  Ci sarà pace e tutto il mio popolo avrà da mangiare .

 Guglielmo Ma, Federico, non potete stare fermo un momento? Niente da fare. E’ il sangue irrequieto dei vostri antenati vichinghi. E va bene! Su, correte, che io vado a riposare. Ma mi assicurate che non scappate subito dai vostri amici pagani?

Federico Che sciocchezze! Non sono affatto pagani! Credono in Dio proprio come noi, ve lo assicuro, Guglielmo. Va via 

     Guglielmo Andate andate …

6) Salterello Arabo

VI° scena. In una piazza di Palermo. Federico  (Brichetto) e tre ragazzi del popolo (Filippo, Edoardo ed Erik .Per gioco Edoardo inizia a stuzzicare con una spada di legno Federico. Gli altri due (Filippo ed Erik) assistono incitando  i duellanti .

Edoardo A ‘ccura! A ‘ccura!

Filippo Talia bbonu! A destra! A mancina!

Edoardo Ah, curnuto,  ca ‘un si avutro!

Erik Ma che minchia  fai! Su, fatti sutta! Amunì, fatti avanti!

Filippo Ma che fai?  ti scanti? Ah, te la fai sotto?

Edoardo Amunì, pigghiati chistu! A ttìa! A ttìa!

Finito il duello, uno del gruppo interviene.

Filippo Amunì, picciotti, ora la finemu: basta accussì.

Erik E chi facemu?

Edoardo Ma chi sacciu!

Filippo Iucamu ad “acchiana u patri cu tutti i sò figghi?

Federico E che gioco è?

Filippo ’Un nu cunusci? Ma  chi sicilianu si?

Federico Stai attento a come parli. Io sono il primo dei Siciliani.

Edoardo  Ma chi sta dicennu?

Federico Avanti, spiega il gioco! E allora?

Erik Prima… si fà lu toccu e di poi… unu sta sutta.

Filippo Si metti a pècura e l'avutri ci satanu cu li manu ‘ncapu li sò spaddi …

Edoardo …e gridannu "Acchiana u patri cu tutti i sò figghi", ci acchiànanu di ncapu.

Federico Sopra  la schiena?

Filippo Proprio accussì. Chiddu, chi teni chiù picciotti ncapu…

Edoardo …e pi cchiù assà di tempu…

Erik ….vinci.

Federico Avanti, allora! Tutti su di me! Su, coraggio!

Edoardo Ma chi dici! Tu si ancora nicu. Tutti supra a mia!

I tre ragazzi gli saltano in groppa, ciascuno gridando:

Erik "Acchiana u patri cu tutti i so figghi..."

Filippo "...Quattru e quattru uottu, scarrica lu buottu,

Edoardo Ehi! Devi gridare: “L'aceddu cu li pinni, scarrica e vattinni."

Federico  urlando“L'aceddu cu li pinni, scarrica e vattinni."

Edoardo Scrollandosi  gli altri dal groppone Basta accussì. Che fa,iucamu a la morra?

Federico. Suono di campane No, non posso. Ora devo rientrare. Alla prossima.

     Erik Tinni vai? E quannu ci viremu?

Federico Non lo so. Forse sabato mattina.

Filippo Ma… unn’è che abiti?

Federico Al Castello a mare.

Edoardo ‘O casteddu???  Ma chi,   si figghiu di servi, tu?

Federico No, figlio di re. Ti saluto, amico mio. Va via

Edoardo Che disse? ? Figghiu di re?? Lo inseguono

7) Salterello Arabo

Intermezzo di giocoleria:

 Quattro funamboli in azione che terminano  allestendo la scena successiva.(Katsaros, Berton, Lovisolo, Momo)

VII° scena. Loggiato di palazzo reale. Giugno 1208.Federico (F. Brichetto) e Berardo (F.Palumeri)

Entra Berardo

Federico Berardo, siete tornato!

Berardo Ho notizie meravigliose da Roma. Andiamo fuori, dove i muri non hanno orecchie.

Federico Che caldo! Quando sarò un vero re effettivo, trasferirò la corte via dall’isola, dove l’aria è più asciutta e ventilata.

Berardo Lo so. So tutte le cose che farete quando sarete maggiorenne. Ormai manca solo un anno.

Federico Com’era Roma?

Berardo Affollata e sporca. E piena di cardinali intriganti. Ma ecco, leggete. Questa volta il Santo Padre ha esaudito le nostre preghiere.

Federico Legge la lettera e la butta per terra Vi ho detto che non la sposerò. Non ne voglio sapere dei suoi progetti. Non voglio una moglie e meno che mai una vecchia come questa. Non m’importa se il Papa ha strappato una dote più ricca al fratello di lei.

Berardo Raccoglie la lettera e gliela porge di nuovo Non avete finito di leggere. Oltre alla dote originale, il Re d’Aragona ha accettato di assegnare alla sorella cinquecento cavalieri aragonesi e ben armati.

Federico Cosa??? cinquecento cavalieri???

 Berardo Sì, Federico, esatto.

 Federico Con cinquecento cavalieri potrò riprendere il controllo delle mie terre, riportare l’ordine e la giustizia su baroni ribelli e funzionari corrotti, essere un vero re! 

Berardo E la Sicilia sarà finalmente pacificata...Allora, posso comunicare al Papa il vostro assenso?

Federico Sì,sì,  procedete pure. Finalmente, Dio si è ricordato di me! Ah, Berardo, come si chiama la mia futura sposa?

Berardo Costanza.

 Federico Costanza? Avete detto… Costanza?! …..Come mia madre…

Berardo Sì, come vostra madre, Federico.

Federico  Sarà…. un segno….. di Dio?

Berardo Forse, mio Signore.

8) Retour des Chevaliers

VIII° scena. Agosto 1208. Porto di Palermo. Federico ( Nicola Laguzzi), Costanza (Giulia Boccaccini) e Alfonso (Tiziano Boccacini). Dame e dignitari.

Alfonso Vostra Altezza, posso presentarvi sua Altezza, mia sorella Costanza, figlia di Alfonso re d’Aragona?

Federico Ne sarò onorato.Ehm.. Ehm..VostraGrazia, vi do il benvenuto in Sicilia.

Costanza Gracias, mi señor.

Federico Che il soggiorno nella mia terra possa esservi gradito. Ehm..Prego!

Costanza Grazie, mio signore. Si toglie il velo Sono lieta di esprimervi tutta la mia gioia nel trovarmi qui, nella vostra splendida terra.

Federico visibilmente sorpreso Io non immaginavo… Madonna, voi …

Costanza Cosa non immaginavate?

 Federico Mi avevano detto…sì, che eravate… Ma io non credevo…

Costanza Cosa non credevate?

Federico Voi… voi siete…. bellissima…un angelo!

Costanza Palermo mi accoglie in tutto il suo splendore. Volete, di grazia, mostrarmela?

Federico impacciatoOh! Ma sì, certamente.

Costanza Quel superbo promontorio a picco sul mare… E’ molto suggestivo…come si chiama?

Federico Oh, per noi è un luogo sacro. Gli arabi lo chiamavano Gebel Grin…

Costanza Gebel Grin, avete detto?

 Federico Sì, vuol dire Monte Vicino. Ma, ve ne prego, seguitemi, Costanza.

9) Retour des Chevaliers (II parte)

10) Luth et Baladin

IX° scena. Agosto 1208. Palazzo reale. Alfonso(Tiziano)  e Costanza (Giulia Boccaccini)

Alfonso Sta seduto sorseggiando del vino da un calice  E allora, cara sorella, che ne pensi di lui?

Costanza In piedi, togliendosi il velo Di Federico? Non so. Ha qualcosa di attraente. Ed è sicuramente molto più maturo di un qualsiasi ragazzo di quindici anni. Però ha dei modi rozzi che mi sorprendono. Va a sedersi accanto al fratello Hai visto come mangia? Si pulisce le mani sulla tovaglia e getta le ossa a quel suo orribile cane.

Alfonso Be’, forse non è il modello di virtù di cui parlava il Santo Padre, ma almeno non rutta. Che cosa ti aspettavi da un ragazzo cresciuto circondato da uomini?

Costanza Sì, lo so. Mi dicono che passi le sue giornate in Cancelleria o andando a caccia col falcone...

 Alfonso… e leggendo la storia romana per metà della notte.

Alfonso Ma credi davvero che imparerà ad apprezzarmi, anche se sono tanto più vecchia di lui?

Alfonso sorridendo A giudicare da come già ti guarda direi che l’hai già   del tutto conquistato. Si alza e va verso la finestra.  Ma vieni a vedere! Guarda che vista!

Costanza Si alza e va verso la finestra.  Palermo mi ricorda Granada. Il profumo dei gelsomini, la dolcezza delle notti. ..Nei giardini dell’Alhambra c’erano fontane come queste. Si allontana dal fratello

Alfonso Che c’è, Costanza? A cosa stai pensando?

Costanza  Diventare Regina  non mi ha portato che infelicità. Ancora adesso incubi terribili mi tormentano la notte. Rivedo la morte  di mio marito, quella del mio povero bambino, la fuga dall’Ungheria …

Alfonso Non pensare più al passato. Domani si apre per te una nuova vita. Sarai di nuovo regina.

Costanza Tornando a sedersi Regina di Sicilia! L’isola è così allo sbando!

Alfonso  Vedrai:  con il nostro aiuto la Sicilia  rivivrà. Dovrai, però,  saper guidare il giovane re.

Costanza Povero Federico! Deve esser triste non avere nessuno al mondo. Sono due solitudini, due vite spezzate,  quelle che domani si uniranno in matrimonio.

Alfonso Ti sbagli, non è così. Tu sei una donna ancora giovane: potrai avere  dei figli, dargli un erede, rifarti una vita. Federico è forte e determinato: un vero cavallo di razza. Non dimenticarlo, Costanza.  Baciandola in fronte Buona notte, sorella  e sii serena.

Costanza Buona notte, Alfonso.  Alfonso va via

11) Cour de Miracles

X°  scena.    Novembre 1209. La  Zisa,  Palermo. Federico (Nicola Laguzzi)  e  Berardo (Federico  Palumeri)

Federico Cammina trattenendo a stento la rabbiaE così il Papa crede di governare anche la Sicilia?

Berardo Seduto continuando a scrivere Vi avevo detto che Innocenzo non avrebbe accettato la nomina di vescovi da parte vostra senza il suo consenso.

Federico Dannazione,Berardo! Voi sapete meglio di chiunque altro che un vescovo esercita un potere enorme. Governa città, amministra la giustizia, riscuote le tasse. Come è possibile che io non abbia il diritto di nominare l’uomo più degno e leale a questa carica?

Berardo Federico, vi ricordo che nel concordato di vostra madre con il Papato, la Regina riconosceva il Papa come signore della Sicilia.

Federico Quindi, state dicendo che io devo sottostare alle decisioni del Papa?

Berardo Sì, Federico. Dovete.

 Federico Ma, così, il sovrano effettivo della Sicilia sarà il Papa!

Berardo No, non proprio, ma potrà esercitare una notevole influenza.

Federico Va a sedersi, avvilito Una pedina. Ecco quello che sono. Prima i tedeschi, adesso il Papa.

Berardo Siate paziente. Non inimicatevi il Santo Padre.

Federico Ho trovato!Si alza Potrei ridurre i poteri dei vescovi! Sicuro! Cammina agitato Sostituirli nei loro compiti secolari con un corpo di funzionari, fedeli solo allo stato.

Berardo Cioè  a voi.

Federico Esatto.Come quelli degli antichi  romani.

Berardo Si alza e lo blocca  Federico, non potete cambiare il mondo! Dove li trovereste quei funzionari? Dopo la caduta di Roma, soltanto la Chiesa ha mantenuto in vita il sapere.

Federico I romani avevano strade migliori, ponti più solidi, città più sicure e il loro sistema giudiziario non ha avuto eguali. E questo perché non alzavano le braccia al cielo, gridando che era la volontà di Dio.

Berardo Ma Federico, il mondo romano è finito per sempre. Voi avete ereditato un’ottima amministrazione. Accontentatevi di questo.

Federico Non voglio accontentarmi. Voglio fare di meglio. Una Università ..laica: ecco quello che voglio!  In cui nessun Papa potrà interferire.  Ho già in mente la sede: sarà a Napoli e vi converranno le migliori menti fra i nostri giovani sudditi. Là saranno addestrati i miei funzionari, nella mia Università, lontano da qualsiasi ingerenza pontificia.

Berardo torna al suo tavolo E’ inutile discutere con voi, quando vi mettete in testa qualcosa ..

Federico trattenendolo Appunto, basta discutere!  Domani mi sposerò  e devo pensare alla mia futura sposa. Venite a vedere, Berardo. Guardate! Era la residenza estiva di mio nonno. La Zisa: in arabo significa la splendida. L’ho fatta restaurare. Magnifica, non è vero?

Berardo Davvero magnifica! Fontane, giardini di agrumi, peschiere dalle limpide acque!

Federico Uhm, se solo rinnovare  piastrelle e dorature non costasse così tanto!Ma ,venite a vedere! Seguitemi!

12)Cour de Miracles(montaggio scena)

13) Bouchier d’Arthur

XI° scena.  Cattedrale di Palermo. Agosto 1208.Federico (Laguzzi),  Costanza e Berardo. Alcuni astanti.

Federico   Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo con questo anello vi sposo e con questo oro ve ne do il pegno.

Costanza  Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo, con questo anello vi sposo e con questo oro ve ne do il pegno.

Berardo Nel nome del Signore, benedico questo anello  e questa unione fra Aragona e Sicilia.

Federico Questa era la corona di  mia madre. Possiate portarla felicemente per molti anni.

 Costanza Grazie, mio signore. E’ bellissima. Costanza si inginocchia e Federico le mette la corona in testa

Federico Ecco, tenete.

Costanza Possa io essere degna di tanto onore.

Federico aiutandola ad alzarsi  Siete splendida, Costanza. La Sicilia e i Siciliani ameranno molto la loro Regina dai capelli d’oro.

Costanza E voi , Federico, ……mi amerete?

Federico Ma io vi amo già, Costanza.  Suvvia, venite. Si avviano

Alfonso Evviva gli sposi!Federico e Costanza! 

Dama 1 Federico e Costanza!

Dama 2   Lunga vita al nostro Re e alla sua sposa

Dama 3 Lunga vita ai nostri sovrani!

14) Pirate Tavern Music

Sbandieratori

e montaggio scena

15) Musica del banchetto

XII°  scena.  Banchetto in un padiglione reale all’aperto. Alfonso, Berardo, commensali, servitori. Federico, Costanza, poi sapiente ebreo, in controscena.

Alfonso Sembrano molto felici, vero?

Berardo Beh, devo ammettere di esser piacevolmente sorpreso dalla buona riuscita  di questo matrimonio.

Alfonso C’è qualcosa di vagamente ridicolo nel modo in cui quel ragazzo ha saputo conquistare mia sorella.

Berardo Ed è  sorprendente come la regina ne abbia in così breve tempo  raffinato le  maniere, il  linguaggio, perfino  l’ aspetto.

Alfonso Già. Ma dite un po’: chi è quell’uomo con cui Federico sta parlando?Sembrerebbe un astrologo.

Berardo Oh, è Jacob Anatoli, un famoso studioso ebreo.

Alfonso Un ebreo!?

Berardo Un uomo molto erudito, di cui il nostro sovrano ha grande stima.

Alfonso Ha invitato un ebreo! Non posso crederci.. Spero che non giunga alle orecchie del Re d’Aragona, mio padre. Metterebbe in crisi l’alleanza.

Berardo Ma Alfonso, ci son molti ebrei agiati in Sicilia. La loro è una comunità molto ampia e da molti secoli presente nella nostra isola. Federico ha bisogno dell’appoggio di tutti i suoi sudditi, per ricostruire il paese. Deve e vuole mostrare tolleranza.

Alfonso Ma anche cautela.

Berardo Comunque, il nostro giovane re fa le cose in grande. Musica, banchetti, fiumi di vino..

Alfonso Già, non sembra la corte di un monarca cristiano, ma il palazzo di un emiro, anzi di un sultano..

Berardo E non è tutto. Guardate! Stanno  arrivando le sue danzatrici islamiche! Imbarazzato  Beh, è arrivato il momento che io mi ritiri. Permettete, principe.

Alfonso Prego, Eminenza.

16) Danza orientale

Gianoglio, Ghisoni, Brero, Marino, Magni, Katsaros, Rossi

Federico Siete bellissima, Costanza, da impazzire.  Datemi un bacio.

 Costanza Vi prego, Federico, contenetevi. Siamo in pubblico!

Federico E va bene, mia sussiegosa regina spagnola. Ma poi vi terrò sveglia tutta la notte.

Costanza Come voi vorrete, mio signore.

 Federico Ah, che spettacolo vedere quei traditori condividere il mio vino come sudditi fedeli. La loro recita è superba.

Costanza Cosa volete dire?

Federico Guardateli bene, Costanza. Entro primavera saranno o tutti morti o tutti in ginocchio. E avranno restituito ogni palmo di terra rubatami.

Costanza Ma, Federico, i baroni presenti sembrano pacificati! Vi hanno prestato giuramento di fedeltà..

Federico Non c’è da fidarsi: solo la sconfitta può piegarli all’obbedienza.

Costanza Dio mio, dunque  vi state preparando alla guerra…

Federico Non fate quella faccia spaventata! Avete sposato un re, non un bambino. I baroni sono ad un bivio. Molti si piegheranno, vedrete.

Costanza Oh Federico,  mio adorato ragazzo.

Federico Domani convocherò una seduta del Consigli: vorrei che voi foste presente. Potreste così dirmi le vostre impressioni. Sapete che apprezzo il vostro parere. Che ne dite?

Costanza Come volete voi, Federico.

Federico Ma  assaggiate questo vino, mia cara. E brindate alla mia vittoria! E’  vino di Cipro, l’isola di  Afrodite, la dea dell’amore.

17) Tarantela Música Medieval (entrata attori)

Entrano tre comici.

Giullare1  Madonne e cavalieri,

Giullare 2 vostra Grazia e sua Maestà

Giullare 3 di dar udienza degnatevi a questo nostro picciol  spettacolo.

 Giullare 1 In vostro onore è stato fatto. 

 Giullare 2 Che gaiezza  e sorriso vi accompagnino,

Giullare 3 propizi entrambi alla vostra unione….

Federico Fate pure, Ciullo, sono curioso di vedere quale altra trovata hai pensato, birbante di un giullare! Ma bada, non esagerare: sei dinanzi a gentiluomini e gentildonne e non in piazza

Giullare 1… in mezzo a popolani e lavandaie, lo so, Messere, sì. Sempre prono al tuo servizio, ma  consentimi qualche frizzo.

Federico  Ebbene, ti sia concesso.

Giullare 1 Grazie, Maestà!..

Federico ma … non scambiare…  

Giullare1  … il rovescio per il dritto!  Certo, Vostra Grazia.  A voi,  regali sposi del regno  vasto, in omaggio vi porgo  il mio Contrasto!   Entrano tre attrici

18) Tarantela Música Medieval (entrata attrici)

Stefania, Anna Clara., Cristina Renda, Edoardo, Erik e Federico Palumeri.

           

Edoardo         «Rosa…               Erik …fresca…            Federico … aulentissima…

Edoardo        ch'apari inver' la state

le donne ti disiano, pulzell' e maritate;

Erik                tràgemi d'este focora, se teste a bolontate;

Federico         per te non ajo abento notte e dia,

penzando pur di voi, madonna mia.»

                                                           II

Anna Clara   «Se di meve trabàgliti, follia lo ti fa fare.

Cristina          Lo mar potresti arompere, a venti asemenare,

l'abere d'esto secolo tutto quanto asembrare

Stefania          avere me non pòteri a esto monno;

avanti li cavelli m'aritonno.»             

                                                           III

Erik                «Se li cavelli artonniti, avanti foss'io morto,

ca'n issi mi pèrdera lo solazzo e 'l diporto .

Edoardo         Quando ci passo e véjoti,   rosa fresca de l'orto,

 bono conforto donimi tutt’ore:

Federico          poniamo che s'ajunga il nostro amore.»         Edoardo   che s'ajunga

                                                           IV

Stefania          «Ke 'l nostro amore ajùngasi, non boglio m'atalenti:

Anna Clara   se ci ti trova paremo cogli altri miei parenti,

guarda non t'arricolgano  questi forti correnti.

Cristina          Como ti seppe bona la venuta,

consiglio che ti guardi a la partuta.»

                                                           V

Erik                «Molte sono le femine c'hanno dura la testa,

e l'omo con parabole le domina e amonesta:

Edoardo         tanto intorno procàzzala fin ch'ell' ha in sua podesta.

Federico         femina d'omo non si può tenere:

guàrdati, bella, pur de ripentere.»

                                                      VI

Stefania          «K'eo ne pentésseme?  avanti foss'io aucisa

ca nulla bona femina per me fosse riprisa!

Cristina          Aersera passàstici, correnno a la distesa.

Anna Clara   Aquìstati riposa, canzoneri:

le tue parole a me non piaccion gueri.»

                               

                       XI

Edoardo         «Cercat'ajo Calabria,              Federico         Toscana e Lombardia,

Edoardo         Puglia, Costantinopoli,           Erik                Genoa, Pisa e Soria,

Edoardo         Lamagna e Babilonia             Federico         e tutta Barberia:

Erik                donna non ci trovai tanto cortese,

per che sovrana di meve te prese.»

                                                          XII

Stefania          «Poi tanto trabagliàstiti, faccioti meo pregheri

Anna Clara   che tu vadi adomànnimi a mia mare e a mon peri,

Cristina          Se dare mi ti degnano, menami a lo mosteri,

e sposami davanti da la jente;   Stefania sposami  Anna Clara sposami

Stefania          e poi farò le tuo comannamente.» Cristina Poi… Anna Clara Poi… 

                                                           XIII

Edoardo         «Dunque vorresti, vitama, ca per te fosse strutto?

Federico         Se morto essere débboci od intagliato tutto,

di qua non mi mòssera se non aio lo frutto

Erik                lo quale stao ne lo tuo jardino:

disiolo la sera e lo matino.».

                                                           XIV       

Stefania          «Di quel frutto non ebbero né conti né cavalieri;

Anna Clara   molto lo disiarono marchesi e justizieri,

avere non lo pòttero: giron molto feri.

Cristina          Intendi bene ciò che voglio diri?

                        Meno é di mill'onze lo tuo aviri.»

                                                          

                                                            XV

Federico         «Per ciò che dici, càrama, neiente non mi movo.

Edoardo         Avanti prenni e scànnami: tolli esto cortel novo

Esto fatto far pòtesi inanti scaldi un uovo.

Erik                Arcompli mi' talento, amica bella,

TUTTI           ché l'arma co lo core mi si 'nfella.»    Edoardo  mi si infella

                                                           XVI

Cristina          «Ben saccio, l'arma dòleti, com'omo ch'ave arsura.

Stefania          Esto fatto non pòtesi per null' altra misura:

se non hai le Vangelie, che mo ti dico 'jura',

Anna Clara   avere me non puoi in tua podesta;

inanti prenni e tagliami la testa.»

                                                           XVII

Edoardo         «Le Vangelie, càrama? ch'io le porto in seno:

a lo mostero lo prési (non ci era lo parrino).

Erik                Sovr' esto libro jùroti: mai non ti vegno meno.

Federico         Arcompli mi' talento in caritate,

ché l'arma me ne sta in suttilitate.»    Edoardo  in suttilitate    Erik   in suttilitate

                                                           XVIII

Stefania          «Meo sire, poi juràstimi, eo tutta quanta incenno.

Anna Clara   Sono a la tua presenzia, da voi non mi difenno.

Cristina          S'eo sprezzato àjoti, merzé, a voi m'arenno.

Stefania          A lo letto ne gimo a la bon' ora,

ché chissa cosa n'è data in ventura.»

I maschi tutti A la bon' ora!!!

Applausi del pubblico presente. I comici vanno via.

Federico Divertenti, no?

Costanza Beh, non direi, lo spirito italico ha troppo pepe e sale per me. Prima quelle danze orientali … così sconvenienti…., poi questa volgare buffonata. Scusatemi, Federico, vorrei ritirarmi.

Federico Aspettate, Costanza. Mi spiace, se qualcosa ha turbato la vostra sensibilità… me ne rincresce, ma….. il piacere dei sensi è nella natura umana, mia cara: non si deve reprimerlo o condannarlo. Io credo che voi dobbiate accostarvi al popolo, ai suoi umori,  con più comprensione ed amore.

Costanza Comprensione ed amore, dite? Non capisco. Il popolo va guidato…

Federico Il popolo va amato e compreso. Non si è buoni regnanti in caso contrario. Cambia tono Ma, mia bella regina, se la giullarata di poc’anzi vi è dispiaciuta, che cosa vi potrebbe allietare allora?

Costanza Allietarmi? Direi la musica, la poesia… Alla corte di mio padre i trovatori portavano armonia ed eleganza. Lui stesso, lo sapete,  fu anche poeta .

Federico Già … vostro padre.. Alfonso detto il Trovatore, non è così? Bene! Come la sua corte, sarà così anche Palermo. Vedrete. Inviterò  i miei gentiluomini a cimentarsi con la poesia, a lodare la bellezza della donna e la forza dell’amore.  E chissà se io stesso non proverò a comporre!

Costanza Siete davvero sorprendente, Federico. Grazie, mio signore!

Federico Non sarebbe una novità:  già due secoli fa gli arabi di Sicilia poetavano. Cantavano l’amore in tutta la sua sensualità.

Costanza Gli Arabi, mio signore?

Federico Sì, gli Arabi:  erano poeti raffinatissimi,

Federico E poi, basta con il latino, una lingua morta! I miei poeti  canteranno l’amore,  componendo in   siciliano. Anche questa sarà la mia risposta alla Chiesa, al suo latino e alla sua continua ingerenza.

Costanza allarmata Mio signore!!!

Federico Suvvia, Costanza,  non fate quella faccia adesso, non si addice ad una sposa. Sorridete mia cara,  chè  ancora tanto dobbiamo godere dei piaceri della notte ….. noi due!

19) Pirate Tavern Music

Fine prima parte

1) Medieval Drum Dance

XIII° scena. 1210,  Palazzo reale di Palermo.Federico, Costanza e Alamanno(Erik)

Federico Quel miserabile di Ottone di Brunswick, figlio di puttana! E’ proprio necessario fare quel che state facendo?

Costanza cucendo Quando ho dovuto fuggire dal fratello di mio marito, in Ungheria, i gioielli che avevo cucito negli orli mi hanno salvato la vita. Per me è una storia che si ripete.

Federico Maledetto!Non gli è bastata la corona imperiale che il Papa gli ha messo in testa!

Costanza Ecco, ho finito. Se i pisani ci cattureranno, si prenderanno di certo i nostri  ori, ma ci sono buone probabilità che ci lascino gli abiti.

Alamanno entrandoMio sovrano. S’inchina

Federico Ah, Alamanno! Non ci crederete.Ottone con il suo esercito si è accampato al di là dello Stretto di Messina.

Alamanno Non può essere!

Federico Invece sì. Aspetta solo la flotta pisana per imbarcare i suoi uomini e iniziare l’invasione dell’isola.

Alamanno Cosa? L’invasione della Sicilia??

Federico Sì. A quanto pare, vuole  anche tutto il mio regno nelle sue mani. Alamanno, date disposizioni che Messina riceva tutti i rinforzi che possiamo inviare.

Alamanno Ma, Vostra Grazia, non potremo resistere a lungo all’esercito imperiale, un paio di giorni al massimo. E poi, poi,  soccomberemo!

Costanza Oh Dio mio! Che il Signore ci protegga! Il mio bambino…Prende il bimbo dalla culla

Federico Preparate due galee veloci per portare la corte tutta in salvo a Tunisi, e in assoluta segretezza, mi raccomando. Che nessuno sappia.

Alamanno Sì, mio signore.

Federico Potete immaginare cosa succederebbe a mio figlio se cadesse nelle mani di Ottone? Il suo scopo è sterminare tutti gli Hohenstaufen. Andate pure, Alamanno.

Alamanno Mio sovrano. S’inchina e va via

Costanza Federico, non potremmo andare in Aragona alla corte di mio fratello? Almeno là saremmo al sicuro.

Federico No, Costanza, è  troppo pericoloso affrontare il mare aperto: appena si scoprirà la nostra fuga, le navi pisane ci daranno la caccia.

Costanza Sì , caro, avete ragione. Meglio puntare a sud.

Federico Costanza, quando finirà questo  gioco crudele che Dio conduce con me fin dalla mia infanzia? Ogni volta che la sorte sembra sorridermi, il destino con una svolta inattesa provoca un nuovo disastro.

Costanza Dio ti vuole mettere alla prova, Federico. Andiamo a dormire, caro,  sono ormai le tre di notte. Siete esausto.

Federico Sì, e dovete esserlo anche voi. Andiamo, mia cara.

2) Les Deux Soeurs  (sottofondo)

XIV° scena. Palermo. Sala delle udienze. 1211 Federico, Costanza, Berardo,  poi Araldo (Erik), Conrad (Filippo R.) e Anselm (Maximilian).

Federico Se ne sono andati!  Non ci sono più!  Per settimane sono stato in spasmodica attesa … in attesa del crollo, della fine del mio regno..per poi scoprire che Ottone ed il suo esercito se ne erano tornati indietro, là da dove erano venuti….. Svaniti nel nulla…..       Che cosa può avere indotto l’imperatore ad abbandonare una presa certa e a fuggire come un pazzo? Perché Dio mi ha salvato? Ha  voluto forse mettere alla prova la mia  sopportazione, la mia  fede vacillante? E’ così?..... E’ così?.....

Cambio luci

Araldo Mio Signore…  

 Federico Sì?

Araldo Perdonate. E’ arrivata un’ambasceria dalla Germania, che chiede udienza a Vostra Grazia.

Federico visibilmente sorpreso Dalla Germania??

Araldo Sì, mio Signore.

Federico Bene. Fateli entrare. Squilli di tromba

Araldo I conti Conrad Von Ursberg………….. e Anselm Von Justingen.

Anselm  in ginocchio per l’omaggio.   Eure Majestät .

Conrad  in ginocchio. Mein König.

Federico Benvenuti alla mia corte, signori. Valicare le Alpi d’Inverno è un’impresa ardua. Ebbene, qual è il motivo del vostro arrivo?

Anselm Von Justingen Eure Majestät, der Kaiser Otto wurde von den Kurfürsten abgelegt.

Conrad Von Ursberg Vostra Grazia, l’imperatore Ottone è stato deposto dai principi elettori di Germania.

Federico sorpreso Deposto, avete detto? Dal suo stesso popolo?

Anselm Von Justingen Jawohl, in Nürnberg.

Conrad Von Ursberg Sì, a Norimberga.

Federico Bene. Festeggeremo la notizia con un banchetto e voi sarete i nostri ospiti d’onore.

Conrad Von Ursberg Vi ringraziamo, Signore. Possiamo continuare, Sire?

 Federico Prego.

Anselm Von Justingen Im selben treffen haben die Fürsten einen neuen Kaiser gewählt, wir sind hier, um euch, um das deutsche Friedenswillen und das Wohlergehen des Christentums, zu bitten, die Kaiserliche Krone anzunehmen.

Conrad Von Ursberg Nello stesso incontro i Principi hanno eletto un nuovo imperatore. Siamo venuti a chiedervi, per la pace in Germania e per il bene della Cristianità, di accettare la corona imperiale.

Federico visibilmente sorpreso E’… un onore…. inatteso!

Anselm Von Justingen Nur ihr, als letyter der Hohenstaufen könntet es schaffen Gefüle der Lojalität den Reich gegenüber zu erwecken.

 Conrad Von Ursberg Soltanto voi, come ultimo degli Hohenstaufen, potreste suscitare sentimenti di fedeltà all’Impero, così tanto a lungo lacerato da conflitti.

Federico Si tratta di una questione di enorme importanza. Il Papa ne è a conoscenza?

Anselm Von Justingen Jawohl, eure Majestät.

Federico Ah! Bene, signori.Ci incontreremo ancora,  per parlarne in modo più approfondito.

Conrad Von Ursberg Ma, Sire…

Federico Domani, vi darò la mia risposta. Potete congedarvi.

Anselm  e Conrad inginocchiandosi per il congedo  Mein König… Gli ambasciatori vanno via

Cambio luci

2) Les Deux Soeurs  (sottofondo)

Berardo Venire eletto non è lo stesso che avere in pugno l’Impero.

Federico Pochi anni fa ero il re dei mendicanti. E adesso potrei diventare l’Imperatore. ….La corona del Sacro Romano Impero!

Berardo Ottone ha ancora un esercito e  importanti sostenitori, come suo zio, re Giovanni d’Inghilterra.

Federico …..La corona di Carlo Magno! Non mi è stata offerta in quanto re di Sicilia, ma perché sono  l’ultimo discendente degli Hohenstaufen .

Berardo Il papa Innocenzo III non acconsentirà mai che tu sia re di Sicilia ed Imperatore al tempo stesso. …

Federico Diventare Imperatore significa diventare un Hohenstaufen, diventare tedesco. ….

Berardo Credi davvero che Ottone accetti semplicemente di essere deposto? Ha ancora dalla sua gran parte dell’esercito e appoggi al Nord.

Federico In gioco c’è la sorte della Sicilia: posso farne il cuore della Cristianità oppure … causarne la distruzione.

Berardo Sarai in grado di raccogliere abbastanza  alleati tedeschi da poterlo sconfiggere?

Federico E’  l’ultima mossa di Dio nella sua crudele partita a scacchi?  una trappola, per distrarmi e farmi piombare nella rovina? Berardo va via ….. Oppure è la fine della sfida?

Cambio luci

Costanza Ti supplico, Federico, non farlo! E’ qualcosa che non avrà esito felice. Tu sei per loro un perfetto sconosciuto!

Federico Costanza, tu non capisci. Se rifiuto la corona imperiale, Ottone tornerà più forte che mai a minacciare il mio regno.

Costanza Non sei nessuno, non hai oro con cui pagare un esercito. Non parli nemmeno la loro lingua.

Federico Io credo davvero che sia possibile riportare l’Impero alla grandezza di un tempo.

Costanza Sei… sei soltanto un ragazzo immaturo che fa puerili sogni di gloria!

Federico Non parlarmi più in questo modo, hai capito? Non osare mai più.  Pausa   La settimana prossima,  partirò alla volta della Germania. Porterò con me un pugno di saraceni a me fedeli.

Costanza Federico, che pazzia!

Federico Ho deciso così. Devo seguire il mio destino. Pausa  Lascio la Sicilia nelle tue mani.

Costanza sospirandoCome vuoi tu, Federico. E il tuo ritorno…. quando avverrà? Passeranno mesi, anni …

Federico Sarai regina reggente, fino alla maggiore età di nostro figlio. Adesso, vai dal bambino.

3) Pirate Tavern Music (Tedeschi)

XV° scen. 1212  Un’osteria di Costanza in  Germania. Tre avventori (Filippo R.,Edoardo R., Ludovica M.) e un’ostessa (Alice V). Comparse varie.

Ostessa Allora, l’avete visto? Davvero l’avete  visto?

Edoardo  Ma certo che l’ho visto! Non dico balle io!Portami una pinta di birra!

Filippo  E un’altra pinta anche per me!

Edoardo  Ah, il suo ingresso a Basilea è stato proprio quello di un vero re!

Filippo  C’era il vescovo di Costanza e… l’abate di San Gallo…

Tiziano C’era Rodolfo d’Asburgo..

Ludovica C’era pure il vescovo di Strasburgo con 500 cavalieri…

Filippo Perfino gli inviati del re di Boemia!

Edoardo La gente accorreva in massa a vederlo, si accalcava  per le strade…

Tiziano c’era chi gli baciava l’orlo del mantello!

Edoardo lui, il nipote del grande Barbarossa, che dalla lontana Sicilia ritornava nella terra dei suoi avi..

Filippo nella nostra Germania!

Edoardo Ah, tutto il popolo entusiasta lo osannava!

Ostessa E com’era? Com’era? Su, parlate!

Edoardo Bello come il sole. Un vero tedesco.

Ludovica Alto e snello, i capelli biondo rame, un paio d’occhi grandi e luminosi color del mare.

Filippo E che dignità! Che contegno regale, pur essendo poco più che fanciullo! Come fosse… l’angelo del Signore!

Ostessa Ma ditemi: perché lo chiamano “Puer Apuliae”…? Cosa  vuol dire?

Filippo Il ragazzo di Puglie, vuol dire. Lo chiamano così per disprezzo. .

Ludovica …ma è bastato che il giovane re apparisse…

Filippo che tutto questo cicaleccio su di lui si zittisse.

Ostessa Ma raccontate, raccontate!  Cosa sapete ancora?

Edoardo  Ci hanno detto che è partito da Palermo, prima alla volta di Roma, senza né il becco di un quattrino, né truppe al seguito

Tiziano là il  re fanciullo è  stato benedetto dal Papa…

Filippo …e poi ha attraversato l’Italia del Nord, con quei bastardi della Lega Lombarda…

 Tiziano … che non gli davano tregua…

Filippo …superando nemici e ostacoli d’ogni sorta.

Ostessa Ah,vedrete! L’orfano degli Staufen ricaccerà nella sua tana quello spirito maligno del Sassone, Ottone di Brunswick. Proprio come il giovane David contro il malvagio Golia!

Ludovica Eh sì! Ottone ormai è finito, scomunicato com’è dal Papa.

Ostessa Troppo rozzo, troppo arrogante!

Tiziano Ah, l’imperatore si è fatto molti nemici, al di qua e al di là delle Alpi!

Filippo E invece  Federico ha dalla sua parte amici potenti che gli spianeranno la strada.

Edoardo Vedrete, l’esercito del  re di Francia Filippo Augusto, da un  lato, e  la benedizione del  Papa, dall’altro,  gli apriranno tante porte.

Ludovica Ah, tutto il popolo di Germania  lo ama! Il nostro Re giovinetto sarà incoronato Imperatore …

Filippo e riporterà la pace e la giustizia.

Ostessa E così sarà. Su, beviamo!  Al nostro  Puer Apuliae! Bevono  

Tutti Al Puer Apuliae! Ridono

4) Chanson du Djamal 2

XVI° scena. 1214  Castello di Hagenau, in Alsazia. Federico e Conrad il Cancelliere (Maximilian V.)

Conrad Mio signore, una parola con voi,  prima che andiate via.

Federico Dite, pure, Cancelliere.

Conrad Ho bisogno di parlarvi di quegli ebrei accusati a Fulda di aver ucciso dei bambini cristiani. Sapete…i figli del mugnaio trovati morti.

Federico La loro colpevolezza è stata provata?

Conrad No, i giustizieri non sono in grado di pronunciare una sentenza. Voi avete stabilito che accertino se la legge degli ebrei li inciti realmente a uccidere cristiani. Ma nessuno capisce le loro leggi. Sono scritte in ebraico, in un loro libro chiamato Talmud

Federico Allora, trovate un convertito dal giudaismo che sappia tradurre quel libro.

Conrad Ma, Maestà, in Germania non ci sono convertiti del genere! Forse se ne può trovare qualcuno in Inghilterra o in Spagna.

Federico Bene. Allora scrivete a mio fratello d’Aragona. Chiedetegli di mandare dei convertiti versati nelle Scritture ebraiche. Ho sempre desiderato sapere come sono quelle leggi.

Conrad Ci vorrà tempo. I cittadini sono infuriati per il ritardo. Chiedono a gran voce giustizia come si è sempre fatto. Il loro signore è d’accordo. Avvicinandosi al sovrano in tono confidenziale Sire, datemi ascolto,  lasciate che brucino gli ebrei e radano al suolo il loro quartiere.

Federico Cosa state dicendo?!

 Conrad Diversi principi si sono lagnati, quando avete istituito una corte di giustizia speciale per indagare su questa vicenda. Non mettete a repentaglio la loro fedeltà di fresca data ….per degli ebrei.

Federico Sentitemi bene , Conrad, non li consegnerò ad una plebaglia assetata di sangue, finchè non sarò sicuro della loro colpevolezza.

Conrad Ma, mio  signore, gli ebrei sono sempre stati giudicati da corti locali. Non hanno mai avuto il diritto di appellarsi alla giustizia imperiale.

Federico Bene, allora dovremo migliorare il sistema, non trovate?  Devo andare: la caccia al falcone mi attende. A domani, Conrad. Va via

Conrad Come volete voi, Sire.

5) Capucin au Chateau

XVII° scena. Sinagoga .Quattro ebrei tedeschi: Marino, Ghisoni, Gianoglio, Erik.

MarinoCosa farà il sovrano ? Solo lui può salvarci.

Ghisoni Tutti i sospetti sono caduti su noi, poveri  ebrei…

Marino ….e la predicazione fanatica di alcuni religiosi ha fatto il resto, scatenando la furia popolare.

Ghisoni  La gente ci vuole tutti morti!

Gianoglio  A Fulda sono già stati arsi vivi diversi  ebrei con l’accusa di aver ucciso dei  bambini cristiani. Un’accusa terribile! Per servirsi del loro sangue nella composizione di rimedi medicinali!

Ghisoni Ci accusano delle peggiori nefandezze.

Marino E i preti soffiano sul fuoco.

Gianoglio Si sta scatenando una follia omicida che potrebbe distruggere tutte nostre le comunità.

 Ghisoni E se ci appellassimo all’Imperatore?

Marino Non c’è da contarci: deve  agire con cautela. 

Gianoglio  Che vuoi dire?

Marino  A Roma è visto come un miscredente per le sue frequentazioni con sapienti  ebrei..

Gianoglio Un suo passo falso farebbe il gioco del Papa …e lui perderebbe la corona.

Erik   Entrando trafelato Siamo salvi! Siamo salvi! Federico è stato abilissimo.

Gianoglio Cosa? Parla, dicci tutto!

Erik Ha fatto venire  a corte venire alcuni giudei battezzati, esperti della legge del nostro popolo.

Marino Non capisco… giudei battezzati… Perché?

Erik  I convocati, in quanto hanno rinnegato la loro antica fede, avrebbero tutti i motivi per rivelare le eventuali nefandezze…

Gianoglio  E quindi?

Erik  Ha chiesto loro pubblicamente se  ci fosse un motivo per cui gli ebrei avrebbero avuto bisogno di sangue umano e per cui quindi avrebbero potuto essere indotti ad un tale crimine.

Marino E cosa hanno risposto …gli apostati?

Erik Hanno risposto che non c’è scritto né nel Vecchio Testamento né nel Nuovo che gli ebrei abbiano bisogno di sangue umano. Anzi, al contrario, risulta dal Talmud che essi devono evitare di macchiarsi di qualsiasi tipo di sangue.

Ghisoni E allora, allora  il nostro sovrano  cosa ha deciso?

Erik Ha decretato che tanto gli ebrei di Fulda che gli ebrei del resto della Germania siano prosciolti da un’accusa così infamante. Sospiri ed esclamazioni di sollievo dei presenti Anzi, ha fatto  espressamente divieto che gli ebrei siano fatti oggetto di un’accusa siffatta. I prelati presenti erano verdi per la rabbia.

Tutti  Siamo salvi! Siamo salvi! Si abbracciano

Erik  E poi ha aggiunto: “L’ignoranza è la matrice di ogni nefandezza: solo la  conoscenza e  il dialogo generano comprensione e giustizia.”

Marino Oh, che sia ringraziato l’Onnipotente

Ghisoni Che sia ringraziato il suo santo Nome!

Gianoglio Sempre sia lodato! Sempre sia lodato!

6) Emperor Federik II

XVIII° scena. 22 Novembre 1220, Roma, dopo l’incoronazione.  Federico e Berardo.

BerardoE’ stata una magnifica cerimonia la tua incoronazione. Sontuosa e solenne al tempo stesso. Hai raggiunto quello che ti eri prefissato, Federico. Puoi ritenerti soddisfatto del risultato.

Federico Già! Da piccolo re pezzente …..ad imperatore……Non  male, direi.

Berardo Perché quel tono amaro?Ti vedo scuro in volto. A cosa stai pensando?

Federico All’immane lavoro che mi aspetta. Ti ricordi quando da ragazzo a Palermo fantasticavo su Alessandro Magno e su come avrei conquistato un Impero?

Berardo Sì, mi ricordo. Eri un fanciullo molto vivace..Ebbene?

Federico Tutto sommato non è stata un’impresa impossibile. Gli astri favorevoli e l’ingombrante  protezione del Papa mi hanno permesso di giungere fin qui, a Roma, ed essere consacrato imperatore.

Berardo Dimentichi le innumerevoli avversità che hai affrontato…Hai rischiato anche la vita…

Federico Oggi, però,  mentre mi venivano consegnati la corona e la scettro,  non pensavo più alla strada fatta: ho sentito invece pesante il fardello dalla responsabilità . Come se mi fossi risvegliato da un lungo sonno, fatto di deliri e di farneticazioni.

Berardo C’è sempre un momento in cui ognuno di noi apre gli occhi alla realtà, Federico. E tu cosa hai visto?

Federico Ho visto un  popolo che  vuole pace, dopo anni di guerre e di sangue versato, che vuole giustizia dopo anni di iniquità e vessazioni, che vuole libertà dopo anni di oppressione e oscurantismi. Ed io, io dovrò rendergliene conto: dovrò tenere a bada l’arroganza dei baroni siciliani e tedeschi, la ribellione  dei comuni del Nord e….. l’ingerenza  teocratica del Papa….

Berardo Federico!

Federico …dovrò risvegliare il diritto e le scienze, sepolti da secoli di ignoranza, promuovere la cultura e le arti, oppresse da una religione fanatica, favorire i commerci e l’agricoltura che languono da tempo, temperare le culture  di popoli diversi per lingua, aspirazioni, cultura.        Un compito immane. Basterà una vita? la mia vita?

Berardo Dio ti ha fatto dono di grandi qualità, Federico, devi solo farne saggio uso. Tolleranza e lungimiranza, curiosità e vivacità intellettuale  devono congiungersi anche al rispetto della fede

Federico Si, sì… 

Berardo e del vicario di Dio.

Federico Berardo, stai tranquillo, cercherò di non inimicarmi il Papa.  Ma non c’è in ballo solo lui: le forze in gioco sono tante,  molto infide e dovrò fronteggiarle con tutte le mie capacità.

Berardo Sei giovane, Federico, e l’energia e l’intelligenza suppliranno all’inesperienza: ma bada,  ci sono altre forze in gioco non meno infide.

Federico Cosa vuoi dire?

Berardo Tieni a bada il dèmone dell’ambizione.

Federico Tu, tu  credi che io sia stato guidato dall’ambizione personale!!! Ti sbagli di grosso. Ognuno di noi ha un destino segnato e io ho questo.  Posso solo giocare d’astuzia nel cercare di fronteggiarlo, ma non sono io a condurre il gioco. Io ho un grande disegno, Berardo: sento che devo perseguirlo fino alla fine, che questo è il mio destino.

Berardo Divenire imperatore? Lo sei già, da oggi.

Federico C’è chi è chiamato ad arare un campo di grano o a forgiare una spada o a sgranare un rosario… e chi ha da compiere una missione universale: unire i popoli e pacificarli, all’insegna della giustizia e della verità. Questo è il mio compito. Io non so se me lo ha assegnato Dio o il destino, ma sento che devo percorrere questa strada fino in fondo.

Berardo Con l’aiuto di Dio, Federico.

Federico Anche, ma io ho bisogno di uomini di valore, uomini colti e capaci: giuristi e medici, poeti e matematici, filosofi e scienziati, architetti ed artisti, tutti  alla mia corte protetti e sussidiati, perché oltre alle armi e alle leggi, solo se la condotta morale dei suoi sudditi è affinata dalla cultura, uno Stato può essere saldo.

Berardo Così sarà, se tu lo vorrai. Senza cultura la vita umana non è degna di essere vissuta: tanto più si diffonde e nutre il più alto numero di menti, quanto più s’ingrandisce e si eterna.

Federico E ho bisogno, anche,  di  persone come te, Berardo, che sappiano temperare l’irruenza del mio carattere. La mia anima è  una bestia indomita, Berardo. Mettile ogni tanto le briglie, perché non cada nel baratro.

Berardo Io  sarò sempre al tuo fianco, fino all’ultimo, Federico.

Federico Grazie, amico mio.

Berardo Lunga vita all’Imperatore! Lunga vita a te, ragazzo mio!

7) Passe d’Armes (Costanza d’Aragona)

XIX° scena. Le quattro regine si alternano su una pedana .In proscenio delle dame di corte sedute ed  intente a ricamare. Il passato ed il presente.

Costanza d’Aragona (matrimonio 1209- 1222)

Dieci anni di differenza fra noi due! Eppure la nostra unione fu incredibilmente salda.

Soprattutto i primi anni furono i più felici: fui la sua linfa vitale, da cui egli trasse forza e sicurezza.

Poi la sua partenza per la Germania: per cinque lunghi anni, non sognai altro che poterlo rivedere.

E quando infine riuscii a raggiungerlo, la mia giovinezza era ormai sfiorita e la sua virilità, invece, prorompente.

Seppi allora che  il nostro matrimonio non sarebbe  più stato come prima.

 Pur tuttavia,  mi amò con affetto e dedizione fino all’ultimo, fino alla mia morte.  Per lui,  sarei stata sempre … l’Imperatrice Costanza.

8) Passe d’Armes (Dame)

Juliette Un solo grande dolore le  impose: il distacco dal suo bambino.

Yanet Volle che il piccolo Enrico, di appena otto anni, rimanesse in Germania, come re di quel paese. Una spina nel suo povero cuore.

Ludovica Tornato in Italia da Imperatore, tirò fuori dai forzieri da viaggio rotoli e rotoli di nuove leggi,

Juliette tutte volte a  ridurre il potere dei baroni che spadroneggiavano da decenni, esercitando arbitri e vessazioni.

Ludovica E così ordinò la distruzione o la requisizione di centinaia di fortezze …

Juliette e dichiarò fuorilegge coloro che si sarebbero opposti all’autorità regale.

Yanet Quelli che gli si ribellarono furono annientati, fino a che tutti piegarono la fronte.

10) Chevalier Perdu (Jolanda di Brienne)

Jolanda Di Brienne  (matrimonio 1225 - 1228)

 Ero ancora una bambina quando mi imposero di sposarlo,  una fanciulla di tredici anni senza dote,  e lui, l’Imperatore  era un uomo fatto. Poco importava che ero la regina di un regno impoverito, occupato per metà dagli infedeli:  ero Jolanda Di Brienne,  regina di Gerusalemme, e l’imminenza della Crociata per Federico doveva portare il sigillo delle nostre nozze.

Io avevo paura di lui. Mi spaventava la sua personalità: la sua stessa prestanza mi intimoriva.

Quella notte  lo attesi invano nel letto nuziale; fu così per mesi e mesi. Seppi poi che aveva una relazione con una nobile piemontese.

Solo quando la gravità della situazione politica gli fece capire la necessità urgente di un figlio legittimo,  venne da me.

Il giorno in cui misi al mondo Corrado, Federico era pazzo di gioia, così felice che danzò con il piccolo in braccio per la mia camera. Mi sembrava che tutto sarebbe cambiato, che lui mi avrebbe finalmente considerato la sua sposa …Pochi giorni dopo, morivo di febbri da parto, a sedici anni.

11) Chevalier Perdu (Dame di Jolanda)

Juliette  Erano gli anni in cui il Papa Onorio lo pressava,  perché partisse per la crociata: “Bisogna liberare la Terrasanta!” -  tuonava.

Gianoglio Una crociata  che lo stesso Federico,  tanti anni prima, aveva promosso, ad Aquisgrana. E di volta in volta, però,  rinviato.

Ghisoni Quando finalmente tutto era pronto,  una terribile pestilenza fece fallire la partenza della flotta

Juliette e  su di lui cadde così la scomunica.

Gianoglio L’anno dopo, Federico partiva alla volta di Gerusalemme: un sovrano scomunicato che guidava una crociata

 Juliette e che invece di fare la guerra agli infedeli, avviava trattative con il sultano d'Egitto!!! Era  uno scandalo.  Il papa era fuori di sé dalla collera.

Ghisoni Una ben strana crociata, in cui non fu versata nemmeno una goccia di sangue: non una battaglia, né uno scontro,

Gianoglio bensì scambi di doni lussuosi e dotti conversari  fra Federico e l’inviato del Sultano.

Juliette Il papa Gregorio IX non glielo perdonò.

13) Tireuse de Cartes (Isabella d’Inghilterra)

Isabella d’Inghilterra (matrimonio 1235 – 1241)

Credevo che la mia giovinezza e bellezza, il mio rango di sorella del red’Inghilterra e la ricchezza della mia dote avrebbero fatto del mio matrimonio con l’Imperatore un’unione felice, oltre che sfarzosa. Isabella Plantageneti e Federico Hohenstaufen sposi! M’illudevo.

Egli m’intimoriva e mi affascinava insieme. Dei  nostri primi anni di matrimonio ricordo l’erotismo dei suoi amplessi, come un vero sultano orientale.

Poi qualcosa fra noi due s’incrinò: le sue assenze divennero sempre più frequenti, le sue visite sempre più brevi.

Se soltanto avessi potuto sfuggire alla monotonia della mia vita di corte… Troppo spesso sola, con la mia musica e il mio vino…. E così sprofondai nel vizio del bere e nel ricordo struggente della mia Inghilterra, delle sue fresche colline verdi.

Lo lasciai in un triste pomeriggio di dicembre, dopo un lungo travaglio. Accanto a me,  il piccino nato morto.  

14) Tireuse de Cartes (Dame Isabella d’Inghilterra)

Juliette Su di lui si dicevano storie  fra le più disparate: che avesse fatto un patto con il diavolo,  che parlasse e scrivesse sei lingue, che sapesse leggere le stelle e che conoscesse tutti i libri esistenti.

Elisabetta Brero Seguiva una tale molteplicità di interessi, da lasciare stupiti tutti: un acuto indagatore, costantemente alla ricerca di spiegazioni ragionevoli.

Alice Era avido di conoscenza;  poneva quesiti a chiunque: a grandi sapienti e a modesti  artigiani. Interrogava il matematico Fibonacci sull’uso dello zero e chiedeva all’umile contadino il perché di un innesto.

Elisabetta Brero Una curiosità ed una sete di sapere inesauribili.

Alice Si occupava di tutto:  di medicina e di assistenza sanitaria, di scienze naturali e di questioni filosofiche, arrivando ad interrogare per corrispondenza dotti islamici di lontane contrade.

Costanza Ma più di tutto era orgoglioso delle sue Costituzioni melfitane, prodotte da  ben 40 giuristi. Era il primo codice statale dell’Occidente!

Alice Ordine e giustizia  ponevano termine così ad abusi ed a privilegi,

Juliette …ristabilendo, infine, la pienezza dell’autorità imperiale.

16) Chateau Medieval (Bianca Lancia)

Bianca Lancia (relazione e poi matrimonio 1226- 1248)

La prima volta che lo vidi,  avevo  solo sedici anni. Si trovava ospite della mia famiglia, nel castello di Agliano in Piemonte.

Mi colpì  la straordinaria energia che emanava dalla sua persona e la luce verde azzurra del suo  sguardo penetrante.  La passione che ci travolse non ci fece avere alcun ritegno: era un delirio dei sensi, un’intesa totale …. Lo segui a Melfi e ne divenni l’amante: Bianca Lancia, la favorita dell’Imperatore. Per più di venti anni.

Abbracci furtivi, ore d’amore rubate ai suoi implacabili impegni. Un bacio all’alba, un pesante velo, ed io tornavo nel mio freddo letto, tormentata dal desiderio del suo amore. Di tanto in tanto un messo fidato mi portava una breve lettera, una sua poesia.

Io non potevo far altro che aspettare e accettare.  C’era un abisso fra noi: io appartenevo alla piccola nobiltà piemontese e lui era l’Imperatore, un abisso incolmabile che l’adulterio commesso aveva scavato profondamente.

17) Chateau Medieval (Dame Bianca Lancia)

Juliette Ah, furono anni drammatici e terribili, quelli a partire dal 1234!

Marino Il figlio Enrico, il ventenne  re di Germania, che gli si ribella e lo tradisce….

G. Martina … i Comuni della Lega Lombarda sempre in lotta contro di lui…

Giulia Bello ….. l’altro suo figlio, l’amatissimo Enzo, catturato  dai Bolognesi…

Juliette ….Pier Delle Vigne, il suo primo ministro, che lo tradisce …

Giulia Bello ….e  il Papa che lo scomunica di nuovo.

G. Martina In tutta Italia   guelfi e ghibellini scatenavano con la loro violenza  il terrore.

Juliette Esecuzioni capitali … eccidi terribili da ambo le parti.

Giulia Bello Quando Federico apprese che era stato deposto dal Concilio di Vescovi a Lione, reagì con un’asprezza senza precedenti.

G. Martina Incurante di ogni regola, dichiarò che avrebbe continuato a regnare, ignorando  il Papa

Giulia Bello e obbedendo solamente alle regole di un Dio di sua scelta.

18) Chateau Medieval (Bianca Lancia 2)

Bianca Lancia Era colpa mia: la mia esistenza era uno scandalo a corte e per il Papa io ero motivo di condanna e di anatema per un amore colpevole. Ma a quello amore io non mi sono mai sottratta.

Un giorno, sentendomi  approssimare la morte, chiesi a Federico che con il sacro vincolo del matrimonio egli mi restituisse l’onore e la dignità e desse ai miei figli i privilegi dovuti. Egli acconsentì.

 I nostri figli… Federico li amò teneramente, in particolare Manfredi, in cui vedeva riflesso se stesso, le sue stesse sembianze, …la sua passione per la caccia al falcone…, ….l’amore per la poesia…. Il suo desiderio di sapere e di comprendere le cose.

19) Emperor Federik II

Smontaggio scena

XX° scena. Epilogo.

Alcuni contadini al lavoro dei campi. Gli uomini fanno legna e le donne filano o intrecciano ceste.  (Edoardo, Erik,Giulia  Martina, Bello,Filippo, Maximilian, Juliette, Alice)

Maximilian A me questa storia non mi convince.

Filippo Anche a me . Ma perché voi ci credete? che l’imperatore sia veramente morto?

Edoardo Ah, per niente! Sono loro, quei preti della malora, e il papa per primo, che vogliono farcelo credere!

Juliette Sentite a me: lui è vivo e prima o poi tornerà a far sentire la sua autorità, vedrete, in tutta la sua potenza.

Alice Vi ricordate la profezia? “Egli chiuderà gli occhi in una morte segreta, ma continuerà a vivere.

Maximilian La sua morte verrà tenuta nascosta  e tra il popolo si udrà dire: Egli non vive e vive.”

Bello  “Non vive, ma vive.”  Sì, sì, è vero, così diceva la Sibilla! 

 Erik Tornerà fra noi per riportare il regno a nuovo splendore……e imporrà ordine e giustizia

Edoardo …e  condannerà  i preti dissoluti e corrotti.

Giulia  Martina  Un giorno, lo vedremo venire  su un bianco cavallo e avrà in testa la corona affidatagli da Dio..

Filippo …. e  con una grande spada..sterminerà  i ricchi, i potenti,  gli usurai…

Juliette Ed estirperà per sempre il male, annientando i malvagi col ferro e col fuoco.

Alice Sì, sì, e per il suo popolo, per le moltitudini di  poveri, affamati e sfruttati come noi, si spalancheranno per sempre i cieli del Paradiso.

 Edoardo E ci sarà, finalmente,  giustizia…. per noi….. su questa terra!

20) Emperor Federik II

FINE

INDICE DELLE SCENE

1.Prologo. 1250 Castel Fiorentino. Federico morente e Berardo

2.1194.  Piazza principale di Iesi. Quattro popolane al lavatoio

3.1206 Palermo. Una cucina. Sei donne ai fornelli: una cuoca  e  delle serve. Poi la padrona  e Federico .

4.Palermo. Mercato della Vucciria.Venditori ambulanti. Banco dell’argentiere. Federico e un artigiano arabo

5.1207  Palazzo reale. Studio di Federico. Federico e Guglielmo il suo maestro.

6. Federico e tre ragazzini del popolo.

Intermezzo di saltimbanchi

7.Giugno 1208. Loggiato di Palazzo reale. Federico( Brichetto) e Berardo

8.Agosto 1208. Porto di Palermo. Federico, Costanza e Alfonso. Alcuni dignitari.

9.Agosto 1208. Palazzo reale. Alfonso(Tiziano)  e Costanza(Giulia Boccaccini)

10.Novembre 1209. La  Zisa,  Palermo. Federico e Berardo.

11.Cattedrale di Palermo. Agosto 1208. Federico,  Costanza e Berardo. Alcuni astanti. Sbandieratori

12.Banchetto in un padiglione reale all’aperto. Alfonso, Berardo, commensali, servitori danza orientale Costanza, Federico. Contrasto di Ciullo d’Alcamo (tre donne e tre  uomini)

Intervallo

13.1210 Palazzo reale di Palermo. Federico, Costanza e Alamanno. 

14.1211 Sala delle udienze. Palermo.  Federico, poi Araldo, Conrad Von Ursberg e Anselm Von Justingen, poi Berardo, infine Costanza.

15.1212  Un’osteria di Costanza in  Germania.Tre  avventori e un’ostessa. 

16.1214  Castello di Hagenau, in Alsazia, Federico e Conrad il Cancelliere.

17. 1214 Casa di famiglia ebrea tedesca.  Quattro ebrei tedeschi.

18.1220 Roma. Dopo l’incoronazione imperiale.  Federico e Berardo.

19. Le quattro mogli di Federico (Costanza, Jolanda, Isabella e Bianca).  Undici   dame di corte.

20.Epilogo. Alcuni contadini.

PERSONAGGI

Federico ragazzino… Carlo Lencia (Scena della cucina, del mercato  e dell’argentiere

Federico ragazzo…Federico Brichetto (scena del  maestro, dei picciotti bulli e della proposta di matrimonio)

Federico giovane …Nicola Laguzzi (Tutte le scene successive)

Quattro lavandaie…Alice Vaccà, Giulia Martina, Giulia Bello, Cristina Renda,

Cinque donne in cucina Martina Gianoglio, Juliette Vigliotti, Janet Rossi, Ludovica Marras e Alice Vaccà

Venditori ambulantiCristina Renda, Stefania Ventura, Nicola Laguzzi, Juliette Vigliotti, Federico Palumeri

Massoud artigiano arabo … Edoardo Rinella

Cliente…. Elisabetta Brero

Tre picciotti bulli … Edoardo Rinella, Erik Ferrarese, Filippo Rallo

Attori del contrasto….. E. Rinella , E. Ferrarese, F. Palumeri, C. Renda, S. Ventura, A.Clara Magni

Tre  avventori e un’ostessa.. … Filippo Rallo, Edoardo Rinella, Ludovica Marras e Alice Vaccà

Quattro ebrei tedeschi…. Erik Ferrarese, Martina Gianoglio, Valentina Marino, Arianna Ghisoni.

Berardo vescovo…. Federico Palumeri

Guglielmo il suo maestro….. Federico Palumeri

Araldo…. Erik Ferrarese

 Conrad Von Ursberg .. Filippo Rallo

Anselm Von Justingen… Maximilian Vella

Alamanno…. Erik Ferrarese

Alfonso…. Tiziano Boccacini

Conrad il Cancelliere… Maximilian Vella

 Costanza… Giulia Boccaccini

Jolanda… Stefania Ventura

 Isabella… Cristina Renda

 Bianca… Anna Clara Magni

Dame di corte di Costanza…. Janet Rossi, Ludovica Marras

 Dame di corte di Jolanda..Juliette Vigliotti, Martina Gianoglio, Arianna Ghisoni

Dame di corte di Isabella …Elisabetta Brero, Maria Costanza Katsaros, Alice Vaccà

Dame di corte di Bianca Lancia… Giulia Martina, Giulia Bello, Valentina Marino

Alcuni contadini (Edoardo, Erik,Giulia  Martina, Bello,Filippo, Maximilian, Juliette, Alice)

Saltimbanchi: Maria Costanza Katsaros, Silvia Berton, Marta Lovisolo, Momo.

Danzatrici: Gianoglio, Ghisoni, Brero, Marino, Magni, Katsaros, Rossi

Personaggi ed interpreti

            I A

1.Carlo Lencia: Federico II ragazzino

 

 III A

2.Federico Brichetto: Federico II ragazzo

3.Arianna Ghisoni: ebrea, dama di corte.

4.Yanet Rossi: cuciniera,danzatrice,  dama di corte.

             III C

5.Ludovica Marras: cuciniera, danzatrice,  avventore taverna, dama di corte.

             III D

6.Tiziano Boccacini: Alfonso.

7.Maximilian Vella: Sbandieratore, Anselm Von Justingen, Conrad il Cancelliere, contadino.

             III E

8.Erik Ferrarese: sbandieratore, picciotto, popolano (Contrasto), Alamanno, Araldo, ebreo, contadino.

III D

9.Marta Lovisolo: saltimbanco e giocoliere

10. Elisa Momo:  saltimbanco

IV B

11.Elisabetta Brero: cliente dell’argentiere, dama di corte.

12.Martina Gianoglio: danzatrice, cuciniera, ebrea, dama di corte.

13.Maria Costanza Katsaros: danzatrice, saltimbanco, dama di corte.

14.Nicola Laguzzi: Venditore, Federico II giovane

15.Valentina Marino: ebrea, dama di corte

16.Silvia Berton: saltimbanco  e giocoliere

           IV C

17.Federico Palumeri: venditore, Maestro Guglielmo, l’arcivescovo Berardo, popolano (Contrasto),

18.Cristina Renda: lavandaia, venditrice, popolana (Contrasto), Isabella d’Inghilterra.

19. Alice Vaccà: lavandaia, padrona, Ostessa, contadina. 

V  C

20.Giulia Bello: lavandaia, dama di corte, contadina

21.Giulia Boccaccini: Costanza d’Aragona,

22.Anna Clara Magni: venditrice, danzatrice,  popolana (Contrasto), Bianca Lancia.

23.Giulia Martina:lavandaia, dama di corte, contadina.

24.Filippo Rallo: sbandieratore, picciotto, Conrad Von Ursberg, Avventore taverna, contadino.

25.Edoardo Rinella: argentiere,  sbandieratore, picciotto, Ciullo d’Alcamo (Contrasto),Avventore taverna, contadino.

26. Stefania Ventura: venditrice, danzatrice,  popolana (Contrasto), Jolanda di Brienne.

Ex allieva

27.Juliette Vigliotti: cuoca, venditrice, dama di corte, contadina .