In fuga con il catetere

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“IN FUGA CON IL CATETERE”

Commedia in due atti brillante

                                            di

                                             

                  Eva De Rosa e Massimo Canzano

                             Numero SIAE: 215040

“IN FUGA CON IL CATETERE”

Personaggi in ordine d’entrata:

PENELOPE ………………………………………..direttrice della casa riposo

ASSUNTA: …………………………………………la cuoca

AMEDEO: …………………………………………..stupidotto factotum della casa di cura

GENNARO …………………………………….......ex agente segreto in età di pensione

MICHELE …………………………………………..ex avvocato pensionato

PEPPE...............................................................vedovo anziano fissato per le cure mediche 

CAFONE: …………………………………………..il cafone

PRIMO ATTO

La scena è ambientata in una casa di cura per anziani denominata  “VILLA PENELOPE”. Sulla sinistra c’è un tavolino con tre sedie ed una porta che funge da ingresso  alle stanze,  al centro una libreria e sulla destra la comune.  A proscenio sulla destra c’è una sedia posta sotto ad un’immaginaria  finestra che affaccia sulla platea. E’ il mattino di una giornata di pieno inverno.

SCENA 1 : PENELOPE E POI ASSUNTA

La scena si apre con l’entrata di Penelope proprietaria della casa di cura per anziani che  entra con una serie di carte, cartelline, calcolatrice, squadretta tra le braccia e si va a sedere disponendo in ordine le cose sulla tavola

PENELOPE: Che bella giornata oggi, ho fatto proprio bene a mandare i miei pensionati alla gita, un po’ d’aria fresca sicuramente gioverà alle loro povere ossa malate. Ed io posso finalmente fare quello che mi piace … (estraendola da un mobile chiuso a chiave) bereuna bella bottiglia di ottimo vino … (inforcando doppi occhiali e sedendosi) … e dedicarmi ai miei conti.

ASSUNTA: (da fuori) Signora Penelope dove siete?

PENELOPE: Come non detto (nascondendo la bottiglia)

ASSUNTA: Signora Penelopeeeee

PENELOPE: Che gridi deficiente, sono qui nella sala degli svaghi e dei trastulli

ASSUNTA: Ah eccovi qui … Come avete detto? La sala degli svaghi e dei trastulli?

PENELOPE: Certo, perché anche su questo hai da ridire?

ASSUNTA: (guardandosi intorno) Un tavolo, 2 sedie e 3 porte fanno una sala di trastulli?

PENELOPE: Nossignora, in questa sala ci sono (aprendo un cassetto) anche questi, non li vedi? … decine di fogli ancora immacolati, una penna blu, una nera ed anche il pezzo forte … voilà, un nuovissimo mazzo di carte ancora sigillato.

ASSUNTA: E ci credo, per poterlo utilizzare i vecchi …

PENELOPE: (ammonendo) A a a a Assunta, quante volte devo ripetertelo … è vero che sei una cuoca, ma ti ho detto tante volte che noi li chiamiamo ospiti, si dice ospiti della casa di cura

ASSUNTA: Vabbè come volete voi, sta di fatto che per utilizzare le carte, vi devono dare 0,50 centesimi a partita

PENELOPE: Precisamente … un piccolo contributo per l’usura delle carte

ASSUNTA: Si, ma poi pure dandovi i 0,50 centesimi manco gliele date

PENELOPE: E quelli le rovinano, maldestri come sono (tagliando corto) e poi ricordati cuoca che, basta il pensiero!

ASSUNTA: Incredibile … E quindi dei fogli, due penne ed un mazzo di carte fanno di questa stanza una sala di svaghi e trastulli?

PENELOPE: Solo il meglio per loro … io mi sono dilapidata

ASSUNTA: Ah vi siete fatta i peli?

PENELOPE:  Qua peli, dilapidata e non depilata … come dire, non ho badato a spese per acquistare queste meraviglie ...(mostrando i quadri) fonte di grande ispirazione e contemplazione del caro anziano

ASSUNTA: (ironica) Contemplazione? Ah certo “la natura morta” e “la vecchia cascina abbandonata” ispirano malamente e cristiane!

PENELOPE: Aiutano a riflettere sulla vita … Comunque questi sono concetti che una cuoca come te, non può capire. Se parlavo di minestre e polpettoni, allora si che mi avresti capito, invece io parlo di umanità

ASSUNTA: (contrariata) E a me mi pare che qua stà jenne à fernì(finendo) a carne à sotto ed è maccarune  ‘ngoppe

PENELOPE: E con questo che vuoi dire

ASSUNTA: Ah non lo avete capito? E dovete portare pazienza, io parlo il cuochese

PENELOPE: E traduci gentilmente ..

ASSUNTA:  Nun damme retta, è meglio che non mi fate tradurre

PENELOPE: E forse è meglio …Piuttosto,  perchè hai lasciato la tua postazione?

ASSUNTA: I vecchi …

PENELOPE:  Ospiti, si dice ospiti

ASSUNTA: (sottolineando) Gli ospiti, hanno detto che vogliono fare ritorno dalla gita

PENELOPE: Di già? Ma che ore sono?

ASSUNTA: Le 12,00 e dicono che vogliono anche indietro i soldi che hanno dato

PENELOPE: Non esiste proprio, (mostrando) io qui ho un contratto che loro hanno accettato e pure firmato. Non si può mica cambiare idea così. Non capisco cosa hanno da protestare

ASSUNTA: Signora, voi gli avete promesso una gita all’aria aperta e con ricca colazione al sacco

PENELOPE: Embè, e non è quello che hanno avuto?

ASSUNTA: Stanno dicendo che 25,00 euro è una truffa

PENELOPE: Ma tu hai dato loro, tutto quello che ti ho detto?

ASSUNTA: Sissignora

PENELOPE: Pure il pranzo a sacco?

ASSUNTA: Appunto il pranzo a sacco … Voi gli avevate detto che c’erano profumati carboidrati al formaggio, frutta di stagione ed un  saporito dolce al caramellato

PENELOPE: Embè, e non è stato così

ASSUNTA: Signò voi mi avete ordinato di imbustare ad ognuno di loro, un panino con la sottiletta

PENELOPE: Il profumato carboidrato al formaggio

ASSUNTA: Una mela

PENELOPE: Il frutto di stagione

ASSUNTA: Ed una caramella

PENELOPE: Perfetto … il dolce caramellato … Che altro vogliono?

ASSUNTA: Signora Penè, chillo sò pensionati, no strunze

PENELOPE: Stai zitta volgaraccia, avranno male interpretato il menù e comunque non è una buona ragione per lamentarsi e chiedere di tornare

ASSUNTA: Ma tornare da dove?

PENELOPE: Dalla gita fuori porta

ASSUNTA: Ma perché andare fuori al giardino è una gita fuori porta?

PENELOPE: Uh Gesù, perché il giardino dove sta? Non sta fuori la porta? Invece di essere contenti che ho organizzato un bel giro all’aria aperta

ASSUNTA: Signò sono tre ore che Amedeo gli sta facendo fare il giro intorno alla villa, almeno gli prendevate un pulmino

PENELOPE: Sii un pulmino, sai come si stressavano seduti ore ed ore tutti chiusi dentro, uno vicino all’altro e con uno spreco esagerato del climatizzatore che diffondeva calore a palla

ASSUNTA: E nun era meglio, chille llà fore se stanne ciuncanne e friddo !

PENELOPE: Ignorante, i nostri ospiti sono anziani con i muscoli flaccidi e la pelle raggrinzita?

ASSUNTA: Si !

PENELOPE: E ò friddo e fà ripiglià!(riprendere) … Senza contare il rischio che gli sto evitando … sai quanti muoiono in incidenti stradali ogni anno? Ed io questo non me lo posso proprio permettere perché …

ASSUNTA: Perdite e cliente !! …

PENELOPE: Perché ho un cuore sensibile

ASSUNTA: Va bene come volete voi, comunque hanno freddo

PENELOPE:Ma come, oggi è pure una bella giornata

ASSUNTA: Sarà pure bella, ma siamo in pieno inverno ed il sole non scalda

PENELOPE: Ma tu, prima di farli uscire, le copertine gliele hai assegnate?

ASSUNTA: Certo una ogni tre

PENELOPE: Ed i giornali da mettere sotto la maglia?

ASSUNTA: Quelli in abbondanza

PENELOPE: Perfetto coperte e giornali … roba di lusso … Non capisco allora questo spirito di contraddizione …. Contestano perché alla loro età, hanno il vizio di lagnarsi sempre … Pure del superfluo … Ingrati, ecco quello che sono degli ingrati.

(arriva una telefonata)

ASSUNTA: Il telefono rispondete

PENELOPE: Un momento … Vediamo chi è? (camuffando la voce sul tipo ecclesiastico ) Casa di cura Penelope buongiorno, con chi parlo?

ASSUNTA: Madre Penelope di Calcutta

PENELOPE: (c.s.) La direttrice? Solo un attimo che inoltro la chiamata (suona una campana ed ancora con un’altra voce)

ASSUNTA: Mò accummencia(inizia) à messa

PENELOPE: (camuffando la voce sul tipo Tedesco) Salve, sono secretaria della direttrice

ASSUNTA: Yawohl

PENELOPE: Ya …. eine momente passo subito signora Penelope

ASSUNTA: Comme a facite bella a tedesca

PENELOPE: E vide si se cionca … (al telefono) Pronto? Si, si sono la direttrice come posso esserle utile? Vostro padre, volete ricoverare il padre vostro?

ASSUNTA: Che sei nei cieli

PENELOPE: E dalle …(al telefono)  Ma certo, nessun problema … vede, la nostra è una struttura con tutti i conforts (emette uno strano sibilo dentale)

ASSUNTA: Accorta a protesi

PENELOPE: qua protesi … dicevo … Ogni ospite ha una propria stanza con vista su giardino, si si un giardino curato dal nostro esperto giardiniere

ASSUNTA: Ma chi Amedeo?

PENELOPE: E certo. (al telefono) Abbiamo anche una lussuosa sala di svaghi e trastulli

ASSUNTA: Non vi scordate il mazzo di carte ed i quadri della contemplazione

PENELOPE: Certo … organizziamo anche delle gite, abbiamo il nostro affidato autista e naturalmente anche i pasti sono curati da un’ottima cuoca ….

ASSUNTA: Ecco su questo sono d’accordo

PENELOPE: Vuole parlarci con la cuoca che è proprio qui accanto a me?

ASSUNTA: Non mi passate nessuno, che io le bugie non le dico

PENELOPE: (ammonendola) Aspetti … (passando il telefono) digli almeno il tuo nome …

ASSUNTA: Assunta (come se volesse continuare)ma veramente vi consiglio …

PENELOPE: (strappandogli il telefono) Ha sentito questa è la voce della nostra cuoca … Come dice? Vuole sapere a quanto ammonta la retta mensile?

ASSUNTA: Ricordatevi che non abbiamo posto, accussì non perdiamo tempo …

PENELOPE: E dipende … Quanto ha detto che prende il papi di pensione? … 1.000,00 euro?

ASSUNTA: Non c’è posto

PENELOPE: Ed un vitalizio di altri 700,00

ASSUNTA: La mia stanza in soffitta stavolta non la cedo

PENELOPE: Perfetto allora, venite lunedì mattina, abbiamo un nostro ospite che pare sia in partenza nel fine settimana (sentenziando con le due dita come dire: sta morendo)

ASSUNTA: Ma chi ?

PENELOPE: ( ad Assunta )Roberto

ASSUNTA: Ma quanto mai, chillo sta meglio di me, s’è ripigliato ed è andato pure lui alla gita

PENELOPE: Un momento scusi … ( tappando il telefono e poi ad Assunta) E quando me lo dici?

ASSUNTA:  E vuje nun le date manco ò tiemp è murì a sti poverielle ccà già e rimpiazzate

PENELOPE: (al telefono) Signora, mi hanno appena informata, che forse quell’ospite per il momento non parte, sà si trovano talmente bene con noi che non vogliono più …

ASSUNTA: (suggerendo) Morire

PENELOPE: (ripetendo senza riflettere)Morire … ummm… Non vogliono più partire … Poi come si dice, nel caso poi, inaspettatamente, dovesse partire, voi mi lasciate un numero ed io vi richiamo subito … ma certo subitissimo … guardate manco il tempo di levare  …

ASSUNTA: Il morto da dentro la stanza

PENELOPE: Il morto … ummm Gli effetti personali  … Poi però, se ha proprio urgenza … ci sarebbe anche un’altra possibilità …

ASSUNTA:  Nun v’à dongo a stanza mia

PENELOPE: Una bellissima soffitta

ASSUNTA: Luatavello à capa

PENELOPE: (sottolineando) Un vero e proprioattico

ASSUNTA: Avita passà primma sul mio cadavere

PENELOPE: E qual è il problema … (al telefono) Ed in men che non si dica, vi togliamo …

ASSUNTA: L’incomodo …

PENELOPE: Lincomodo … Cioè volevo dire … vi risolviamo ogni problema … qui gli ospiti vanno e vengono, soprattutto vanno (facendo il gesto con due dita di morire) Vi aspetto, arrivederci.  

ASSUNTA: Verrà?

PENELOPE: Non lo so

SCENA 2 : PENELOPE, ASSUNTA E POI AMEDEO

AMEDEO: (entrando goffo) Signora Penelopa, signora Penelopa

PENELOPE: Penelope, Penelope con la “e”  finale, quante volte te lo devo dire

AMEDEO: Ma voi sieto una sola … quindi Penelopa

PENELOPE: Vabbè come vuoi tu, che hai fatto? Perché hai lasciato i nostri villeggianti da soli?

AMEDEO: (vergognoso con guanti da giardiniere) Sono benuto a farviil cappotto

PENELOPE: Il cappotto?

AMEDEO: Come avevato cummannato vojo … ed a spiegarve tutto per filo e per segno … il cappotto

ASSUNTA: Ah ah ah … il rapporto voleva dire

AMEDEO: Brava…. Avete detto brava

PENELOPE: E certo, lo avevo capito … vai dai nostri ospiti e trattienili che adesso devo parlare con Amedeo

ASSUNTA: E che gli dico a chilli poveri cristiani?

PENELOPE: Trova una scusa, digli che presto potranno rientrare.

ASSUNTA: Speriamo bene, quello l’avvocato stà appezzato comme a nu cane e presa (esce)

PENELOPE: E tu miettece a mussarola(museruola) … Avanti Amedè sono tutta orecchie

AMEDEO: Per prima cosa, aggio fatto il turno di autistico

PENELOPE: Di autista … il turno di autista

AMEDEO: Brava, avete detto brava. Prima ho mettuto tutti i pensionati in fila per due, poi mi ho messo annanze a loro con l’ombrello in alto e  gridave schiumma di qua, schimma di là …

PENELOPE: Ciurma, ciurma … E poi?

AMEDEO: Dopo avergli fatto fare a però quacche giro attuorno alla villa, arrivate alla terrazza del giardine, ho levate il cappiello di autistica, ho mettuto la maglia (indicando dove aveva la scritta sulla maglia) “Penelopa Village” ed ho fatto l’anima toja

PENELOPE: E di chi te sona a mazza … A N I M A T O R E ?

AMEDEO: Brava, avete detto brava.

PENELOPE: E Poi ?

AMEDEO: E ppoio sempe comme aveta cumandato vojo, aggiu araputo e segge, li aggio fatte assettare e tutti nzieme avimme cantate

PENELOPE: Bene

AMEDEO: Però onna Penè, aroppe quasi n’ora m’hanno pigliete pè piette, m’hanno mise ‘nfaccia a pianta e m’anno ditte “ma quanne cazz arrivave stu pullmanne”

PENELOPE: Mamma mia bella … E tu che hai risposto?

AMEDEO: Sempe quello che vojo mi avete detto di diro … “la signora Penelopa, non vi ha preso il pullmanno, perché l’aria s’inquinta” 

PENELOPE: E carimme ‘nterra … si inquina

AMEDEO: Brava, avete detto brava. E poie se consuma tutte l’orzoro”?

PENELOPE: L’orzoro?

AMEDEO: Eh, l’orzoro chillo che sta in cielo

PENELOPE: (perplessa) Orzoro in cielo? (comprendendo) Ah … Ho capito, l’ozono, si consuma l’ozono

AMEDEO: Brava, avete detto brava.

PENELOPE: Vai avanti

AMEDEO: A questo punte sono passato al piano Ciaddina-ggio (sputacchiando)

PENELOPE: (asciugandosi) Puozz passà niente

AMEDEO: Mi ho togliuto la maglia, aggiu infizzate i quanti verdi e aggiu piazzato a ognuno e loro na bella zappa mmane … ( entusiasta ) Dint’à a n’ora, onna Penè, hanno fatto quasi 30 chili e patane

PENELOPE: Ah finalmente una buona notizia …  e pure sto mese il secondo è assicurato

AMEDEO: (orgoglioso) E adesso che debbo fare?

PENELOPE: Ritorni alla tua mansione principale, direttore ufficio acquisti …

AMEDEO: Signorsì … sissignora

PENELOPE: Va di là e prendi tutto l’occorrente, mentre io ti faccio la lista della spesa

AMEDEO: Obbedisco (esce di lato mentre Penelope, prima beve e poi scrive su una cartellina con foglio)

SCENA 3 : PENELOPE E POI ASSUNTA

ASSUNTA: Signora Penelope, signora Penelope questi dalle minacce vogliono passare ai fatti

PENELOPE: Che è successo?

ASSUNTA: Gennaro

PENELOPE: L’ agente 007?

ASSUNTA: Si, proprio lui, ha ammassato tutte le sedie a sdraio e gli vuole dare fuoco per fare un po’ di calore

PENELOPE: Ma perché tiene un accendino?

ASSUNTA: No quello sono riuscita a sottrarglielo

PENELOPE: Allora stiamo tranquilli

ASSUNTA: Ma quanto mai, ha preso la mazza dell’ombrellone, se la sta girando in mezzo alle mani ed i vecchietti, si sono messi tutti intorno a sciuscià

PENELOPE: E pecchè?

ASSUNTA: Pecchè tenene(hanno), la speranza che le sdraie prendono fuoco

PENELOPE: E quanne ce la fanno

ASSUNTA: Ma chille già sta ascenne ò poco e fummo

PENELOPE: Niente di meno? Allora corri subito fuori, requisisci l’ombrellone e dì agli ospiti che a breve faranno ritorno e che se faranno i bravi, ad attenderli ci saranno bevande calde a volontà

ASSUNTA: Signora Penelope e quanne me credene, comme si nun ve canuscessero.

PENELOPE: Fai poco la spiritosa, và e si convincente …

ASSUNTA: E che gli dico che gli preparo una bella tazza calda di latte e cioccolata?

PENELOPE: Ma sei scema? E buò fa murì … Il latte fà acido

ASSUNTA: Allora la cioccolata la diluisco con l’acqua

PENELOPE: L’acqua va bene ma leva sta cioccolata, fa venire la diarrea

ASSUNTA: E che allora che ci metto dint’à l’acqua?

PENELOPE: Del thè

ASSUNTA: Del thè?

PENELOPE: Si, e mi raccomando, una bustina ogni 2 litri d’acqua

ASSUNTA: Avessa venì troppo densa? …

PENELOPE: (riflettendo) Hai ragione, facciamo ogni tre litri

ASSUNTA: (sta per avviarsi) e lo zucchero?

PENELOPE: Ci vuole proprio?

ASSUNTA: E vuje che dicete?

PENELOPE: Vabbè, mettigliene un po’ di quello che ti ho dato stamattina

ASSUNTA: E’ finito

PENELOPE: Tu sei un’incosciente, quello lo zucchero fa male, come devo dirtelo se si ammalano, muoiono e noi non possiamo …

ASSUNTA: Più guadagnare

PENELOPE: Non possiamo … perdonarci, perdonarci un’anima sulla coscienza (apre il cassetto ed estrae delle diverse bustine di zucchero) Fammi vedere che mi è rimasto dell’ultimo approvvigionamento, allora BAR DEL CORSO, LA DOLCE SOSTA DEL CAFFE’ … Eccola qua … ti do questa, che è la più pienotta, CAFFE’ BISTROT, reduce dall’ultimo pellegrinaggio che abbiamo fatto a Lourdes. Thiè, ma sappi che ci tengo tantissimo, non sprecarla tutta questa volta, mi raccomando … mezza oggi e mezza domani

ASSUNTA: (girandosela tra le mani) L’avessa s’aglì ò diabete?

PENELOPE: Appunto … quindi non esagerare

ASSUNTA: Mo sapite che faccio? Mi conto i granelli di zucchero accussì nun sbaglio (esce)

SCENA 4 : PENELOPE E POI AMEDEO

PENELOPE: Fai poco la spiritosa e capito o no? Che io non ci metto niente a trasformarti da Assunta a Licenziata … (scrivendo) Cose da pazzi, se non gli stai dietro al lastrico mi riducono al lastrico … Dunque vediamo … Uova, pane, latte, carne da brodo (cancellando) no, no quella no, è tossica … meglio una confezione di dadi … gusto carne …

AMEDEO: (rientrando con un carrello della spesa e mettendosi sugli attenti come un militare) Eccomi pronto … Sono il diretto alle venditrè

PENELOPE: Ehhh l’accellerato delle 14,56 … Direttore alle vendite

AMEDEO: Brava, avete detto brava. Al vostro servizio cummannate

PENELOPE: (porgendo) Questa è la lista … Mi raccomando prendi solo roba di prima qualità … Vai

AMEDEO: (indugiando) Signora Penelopa … i sordi

PENELOPE: Ah si certo (rovistando nelle tasche) abbi pazienza anticipa tu e poi facciamo i conti

AMEDEO: Ma sono diverze mesate che aspetto …

PENELOPE: Appunto, aspetti da tanto tempo e proprio adesso li vai trovando? Metti in conto

AMEDEO: E comme faccio, songo rimaste senza sordi, questa volta me li dovete dare vojo

PENELOPE: Ancora con queste pretese … Mi meraviglio di te, ma non li leggi i giornali, non li senti i telegiornali, … Amedè qui c’è la crisi … la gente perde il lavoro ogni giorno, io sto facendo il possibile per far quadrare i conti e non licenziarti …

AMEDEO: E lo so, non vi arraggiate

PENELOPE: Qui tu, sei il Direttore agli acquisti, e mica ho detto il giardiniere

AMEDEO: Ma faccio pure quello

PENELOPE: (realizzando alla gaffe) Ah giusto … Ma perché lo fai?

AMEDEO: Perché rilasso i pensieri …

PENELOPE: Bravo … E dovresti anche ringraziarmi che ti ho trovato da fare un così bellissimo hobbie

AMEDEO: Ma come OB nun facevo l’animatoja?

PENELOPE: L’anima e soreta !! Animatore.

AMEDEO: Brava, avete detto brava.

PENELOPE: Amedè, non ti confondere … L’animatore te lo faccio fare, per farti superare la timidezza …

AMEDEO: Brava, avete detto brava … (riflettendoci bene) Scusate signora Penelopa e mi potete ripetere perché faccio l’autistica?

PENELOPE: Autista … Tu fai l’autista a piedi, per farti fare pratica … altrimenti come te la vendo la patente!

AMEDEO: (Convintosi) Brava, avete detto brava.

PENELOPE: Caro Amedeo, io sono stata chiara con te fin dal primo momento

AMEDEO: Lo saccio , lo saccio

PENELOPE: Ti ho sempre detto che Direttore alle vendite è una nomina di grande prestigio, che comporta sacrifici, rinunce e soprattutto spese

AMEDEO: E questo pure lo saccio …

PENELOPE: Sei senza cuore, noi questo mestiere lo facciamo per passione, per carità cristiana …

AMEDEO- PENELOPE: Siamo missionari della terza età

AMEDEO: Lo saccio … ma oramaje songo rimasto senza sordi (dalla tasca) O vedite? Tengo sulo 10 euro …

PENELOPE: 10 euro in questi momenti di crisi non sono pochi …

AMEDEO: Ma sti sordi mi servono …

PENELOPE: Vergogna … Non ti si stringe il cuore al pensiero che con pochi spiccioli stai  salvando esseri umani …

AMEDEO: (guardando il denaro tra le mani) Ma veramento …

PENELOPE: Niente ma … Amedè, quelle povere creature, le vuoi far morire di fame?

AMEDEO: Ma che ci accatto con questi?

PENELOPE: Vai dal nostro fornitore e vedi cosa ti può dare …

AMEDEO: No no, da quello non boglio andare …

PENELOPE: E perché?

AMEDEO: Signora Penè, ogni volta che ce vago si vuole prendere un passaggio

PENELOPE: Ah … Ti corteggia?

AMEDEO: Noo, se vò ffà nu giro ‘ngoppe ò carrello … e si chille mò scassa?

PENELOPE: No, no hai ragione, il carrello è proprietà dell’azienda … Fai così, se lui te lo chiede, tu digli che al massimo gli fai fare un giro a rimorchio

AMEDEO: E sarebbo?

PENELOPE: Te lo metti ‘ngoppe e spalle e lo portalo a spasso per qualche minuto.

AMEDEO: Ma chillo è pesante ed io nun c’à faccio

PENELOPE: Ho capito (estraendo un cartellino giallo) Sei ammonito

AMEDEO: No l’ammonizione no

PENELOPE: Il prossimo è rosso … Espulsione diretta

AMEDEO: Vabbè, allora vò dicere ccà me metto ò Cinto (facendo segno di uno slip)

PENELOPE: (comandando da militare) Direttore agli acquisti At-tenti

AMEDEO: Gnorsì (saluta come un militare)

PENELOPE: …Present-a Arm (Amedeo prende il carrello) … Avanti march … Uno … duè … uno … duè

AMEDEO: (uscendo) Vado accatto e torno

PENELOPE: E torna presto, che così poi inizi il turno da infermiere.

SCENA 5 : PENELOPE E ASSUNTA

(A questo punto rimasta da sola si guarda in torno, riprende il bicchiere con la bottiglia ed  estrae dal cassetto una scatola contenente delle mazzette di banconote e le poggia sul tavolo)

PENELOPE: E pure questo mese, gli affari vanno a gonfie vele ( poi alzandosi la gonna, prende le mazzette e le infila nelle apposite tasche ricavate nella sottoveste e si versa del vino) Dopo li verserò in banca … Hannà campà cient’anne sti vicchiarielli! (bevendo)

ASSUNTA: ( da fuori) Signora Penelopeeeee …

PENELOPE: (Spaventata, sputa tutto e si sistema frettolosamente la gonna per non farsi vedere) Un momento

ASSUNTA:Signora mia, siamo ai ferri corti …

PENELOPE: Stai un’altra volta qua, che altro è successo?

ASSUNTA: Don Peppe

PENELOPE: Che ha fatto?

ASSUNTA: Isso niente, ma gli altri ò vulevano vattere

PENELOPE: E perché?

ASSUNTA: Perché Michele l’avvocato ha convinto tutti a firmare una petizione per farsi risarcire i soldi della gita e Lui è l’unico che non ha voluto firmare

PENELOPE: E quindi?

ASSUNTA: E quindi per costringerlo, gli hanno fatto un nodo al tubo del catetere e mò si sta facenne giallo comme a nu limone.

PENELOPE: Benedetto Iddio

ASSUNTA: E nonostante tutto, sta continuando a gridare che siete una santa e che loro non si meritano una benefattrice come voi

PENELOPE: Povero Peppino, fossero tutti comprensivi comm’à isso … Corri … vammelo a salvare … m’e l’avessero accidere primma che me dà à mesata?

ASSUNTA: Mi state facenno commuovere … Comme vi spunta l’aureola e nu pare e stimmate ngoppe è mmane, ve faccio na bella fotografia e ma piazzo ‘ncape ò lietto

PENELOPE: Ha fatto un’altra battuta … Ma sai che ti dico, mi avete proprio stancata è giunto il momento di rinnovare tutto, lo staff và dimezzato …  Anzi sai che faccio? Prendo due bei cani e me li metto in giardino per fare la guardia, per evitare i male intenzionati faccio mettere una bella ringhiera con un po’ di filo spinato sopra il muro di cinta e con Amedeo di vedetta sopra il tetto il più è fatto … La mia pensione diventerà famosa in tutto il mondo, ecco pure il nome devo cambiare all’ingresso … devo mettere una grande insegna di ferro battuto, con su scritto …

ASSUNTA: “Il lavoro rende liberi”

PENELOPE: Che c’entra? Non mi sembra pertinente

ASSUNTA: A voi no, ma Aushwitz è diventata famosa per quella

PENELOPE: Ma va, va,  vai a salvare a Peppino prima che muore asfissiato

ASSUNTA: (stendendo la mano ad uso nazista) Ja voll meine fraulein … nun ve preoccupate, caso maje nun è morte ancora, c’à faccio io na bella passata ngoppe ò gas (esce)

SCENA 6 : PENELOPE, GENNARO, MICHELE E PEPPE

PENELOPE: (pausa) Questa è la prima che se ne deve andare (tenta di risistemarsi meglio la sottoveste) Famme vedè si se vede coccosa …

(Entrano in scena i tre vecchietti, Michele e Gennaro condividono la stessa coperta, mentre Peppe cerca di prenderne un pezzo, Penelope li osserva a braccia conserte)

PEPPE: (entrando con la sacca di catetere in mano ed una tracolla appesa di lato) Ma dove correte? Fatemi posto che pure a me spetta un terzo della coperta

GENNARO : (a Michele) La carta l’ha voluta firmare?

MICHELE: No !

GENNARO : E allora adda murì !!

PEPPE: Ora parlo con la signora Penelope

GENNARO :Nun te preoccupà, ccà mò ce parlamme nuje cu a signora Penelope.

PENELOPE: Avete finito con questo teatrino?

GENNARO : Abbiamo finito? Noi non abbiamo nemmeno cominciato …

MICHELE: Stiamo rasentando il penale … truffa  … sequestro di persona e procurato danno … O ci ridate subito indietro la quota … o una denunzia alla procura nessuno ve la toglie

PENELOPE: Ah ha ha ha denunciate a me? … Ma so io che denuncio a voi … (mostrando un foglio) Guardate qua, questa è la firma vostra per accettazione?

TUTTI: Si!!

PENELOPE: (mostrando) Ed allora leggete cosa abbiamo scritto qui in calce

MICHELE: Ma dove, io non vedo niente

PENELOPE: (indicando) Qui, qui vedete bene

MICHELE: Ma questa è una striscia nera

PENELOPE: Avvocà e mi meraviglio di voi … eccovi i ferri del mestiere (Prende una lente di ingrandimento)

MICHELE: (a fatica) La direzione non si assume responsabilità sulla buona riuscita della gita e soprattutto eventuali danni procurati … saranno a carico di chi li ha procurati

PENELOPE: Allora … correggetemi se sbaglio, aggressione al personale … danni alla struttura per ammassamento di sedie ed ombrelloni … tentativo di incendio da quantificare e …  istigazione all’ammutinamento …

GENNARO :Michè, rispondi alla signora (spingendolo)

PENELOPE: Ad occhio e croce ci sono i presupposti per una bella sommetta …

GENNARO : Tira fuori la petizione che abbiamo firmato

PENELOPE: Ma siccome sono buona e comprensiva … datemi cento euro a testa e togliamo il fracido da mezzo

 GENNARO : Michè e à vuò caccià?

MICHELE: (dando i cento euro a Penelope) Ecco le mie…

GENNARO : Michè che stai facendo?

MICHELE: Gennà, c’ha fatto

GENNARO :Dobbiamo pagare?

MICHELE: Eviteremo guai seri

PEPPE: Io ero contrario all’insurrezione … ma pago lo stesso … ci stà una cambiale?

GENNARO :Ma io qui non ho soldi

PENELOPE: E che problema ci sta? Qui le cambialette non mancano mai, venite con me le tengo di là già intestate a nome vostro (esce)

PEPPE: Gennà e visto che delicatezza? E’ tene già compilate (esce)

GENNARO : (a Michele) Io mi domando si chiesto strunzo c’è nato o c’è addiventato ccà vicchiaia

MICHELE: E chi ò sape …

PENELOPE: Gennaro ti vuoi muovere o devo far scattare gli interessi?

GENNARO : Vengo, vengo (a Michele) e comme sta appizzata.

SCENA 7 : GENNARO E MICHELE

MICHELE: Ma tu vedi se è cosa, uno si prende due lauree, un master alla LUISS, quarant’anni di battaglie legali, quasi tutte e vinte e poi mi faccio fregare da una vrenzola(donna ignorante e volgare) di queste. Mi sa che sto perdendo i colpi … (toccandosi le tasche estrae un foglietto) E pure la memoria, ieri sera stavo scrivendo il fatto di Gennaro e poi mi so dimenticato di finirlo … allora vediamo, dove ero rimasto (scrutando sul foglio)  ah si … Dunque che altro inciucio posso inventarmi …

GENNARO : Michè

MICHELE : (preso alla sprovvista) Wè Gennà : (nascondendo il foglio) Hai già firmato?

GENNARO : No, il giro me l’ha offerto Peppe … Siccome gli ho detto che oggi è il mio compleanno … Ne firma una da duecento euro

MICHELE :  Meno male allora (alzandosi) Ma veramente è il tuo compleanno oggi?

GENNARO : E certo

MICHELE: E vieni qui allora e fatti dare un bacio … stamattina non avevi detto nulla … quante primavere abbiamo festeggiato

GENNARO : Quelle anagrafiche sono 75, ma in realtà me ne sento la metà

MICHELE : A chi lo dici … Io mi sento così giovane che da un giorno all’altro (indicando) attendo che mi spunti l’ultimo dente del giudizio … ah ah ah

GENNARO : Ah ah ah … E per festeggiare ecco la sfogliatella(1)

MICHELE : Oh oh allora qua si festeggia alla grande … Dammene un pezzetto pure a me, che a me piace assaje (alludendo) …. Riccia, rigorosamente riccia … Capisce a me

GENNARO : Ma qua riccia … (cacciando il foglio) io parlo delle analisi di questo mese

1-tipico dolce napoletano a base di ricotta, crema gialla e amarene rivestito di  pasta frolla o sfoglia)

MICHELE : Ah quella sfogliatella, e allora te la puoi tenere

GENNARO : Come si può fare, con la crisi che ci sta, tutto diminuisce, tutto si riduce, tutto crolla … solo le mie analisi sono in aumento. (si siede e mostrando) Guarda qua: trigliceridi +8% , azotemia + 10% ed il colesterolo +22%,

MICHELE : Benissimo allora mi prenoto 2.000,00 euro di colesterolo così se sale ancora m’apparo un poco la pensione ah ah ah

GENNARO : Si si, sfutte tu(prendimi in giro)… (porgendogli il foglio) Per non parlare della sorpresa finale …

MICHELE : O’ casatiello!(2)

GENNARO : Le transaminasi sospesi per eccesso di rialzo …

MICHELE : (guardando) Mamma mia bella amico mio, e tu stai proprio inguaiato(rovinato)

GENNARO : Perché tu … tu come li tieni i trans nel sangue

MICHELE : A me … senza offesa, non ne tengo manco uno … sono troppo uomo io

GENNARO : E perché io no?

MICHELE : E questo non lo so … qua la gente comincia a sparlare … le voci girano

GENNARO : Stanno mettendo in discussione la mia virilità? A giorni ci sarà l’elezione a SEX SIMBOL di VILLA PENELOPE ... E sai com’è, non vorrei che false notizie mi facessero perdere voti

MICHELE : Sulla nomina di SEX SIMBOL Gennaro mio, oramai se fossi in te, ci metterei una pietra sopra.

GENNARO : Ma perché che è successo ancora?

MICHELE : Stamattina girava l’ennesimo volantino

GENNARO : Ancora, ancora un’ altro ne è uscito?

MICHELE : E si, ormai esco con cadenza quotidiana … pensa che sull’ultimo hanno aggiunto perfino la testata “ VILLA PENELOPE NEWS”

GENNARO : Bastardi, continuano a pubblicare pettegolezzi su di me? E che c’era scritto stavolta? Per caso il fatto della prostata?

MICHELE : Ma perché tieni pure la prostata?

2-tipico rustico napoletano a base di salumi ed uova

GENNARO : Si … ma una cosa lieve

MICHELE : Quanto lieve?

GENNARO : Lievissima

MICHELE : Ed allora può fà a pubblicità dell’acqua plin plin … ah ha ah

GENNARO : E finiscila … Piuttosto che diceva? Mica hanno saputo dell’incendio al locale dove ieri ho festeggiato il compleanno?

MICHELE : Quale locale

GENNARO : Il locale che si è incendiato a causa delle tante candeline sulla torta

MICHELE : C’è stato pure un incendio?

GENNARO : Si una cosa da niente, solo che poi all’arrivo dei pompieri, mi hanno denunciato per violazione delle norme di sicurezza …

MICHELE : Azz! Sei stato pure denunciato?

GENNARO : Si si, una piccola multa …

MICHELE : (interessato) Non sapevo nulla, racconta

GENNARO : Si vabbè dopo, ma prima dimmi, che c’era scritto su di me?

MICHELE : (cs) No dico, ma c’è pure il rischio che vai in galera?

GENNARO : Può essere, ma non credo

MICHELE : (cs) No dico … ma se poi ti mettono dentro, ce la fai per l’elezione? ... Qua rischi di non poter partecipare amico mio

GENNARO : Ojnì, ma marcasse a peste?(3)

 MICHELE : (amichevole) Ma no, si fa cosi per parlare … tu sei mio amico … ed io mi interesso, posso darti una mano … sempre un avvocato sono … in pensione … ma avvocato

GENNARO : Mi vuoi dare una mano? (Michele annuisce) Ed allora dobbiamo beccare il bastardo che scrive i volantini … secondo te chi può essere?

MICHELE :E chi vuoi che sia? Secondo me … viene da fuori

GENNARO : Ma qua da fuori, per me è uno di noi … Sa troppe cose

3- Questo modo di dire risale molto probabilmente al 1630 e si riferisce a quell’ individuo sospettato, durante i periodi della peste, di cospargere i luoghi con cui una persona entrava spesso in contatto, come le maniglie delle porte, di una sostanza giallastra per contagiare gli abitanti … quindi traduciamo come portatore di sciagura

MICHELE : Gennà … e mi meraviglio di te … da ex agente del servizio segreto … non sai che esistono le cimici … le telecamere … le intercettazioni telefoniche per spiare le persone?

GENNARO : Si certo che lo so, ma che c’entro io … io non capisco perché si accaniscono solo su di me …

MICHELE : Evidentemente in passato nel tuo lavoro, ti sei fatto molti nemici … secondo me Gennà … sono i cinesi

GENNARO : (si alza) Ma qua cinesi … dai … dammi questo volantino … voglio leggere

MICHELE : (si alza) Ma ne sei proprio sicuro?

GENNARO : Sissignore

MICHELE : Hai preso la pillola della pressione?

GENNARO : No

MICHELE : E quella del cuore?

GENNARO : Non ne ho bisogno

MICHELE : E l’ansiolitico?

GENNARO : Basta Michè … Ma cosa mai di grave ci sarà scritto dentro sto volantino?

MICHELE : E vabbè t’ò faccio leggere, ma ti raccomando … nun te fa veni nessuna paresi

GENNARO : Ma non scherzare, dammi sto foglio, dove l’hai messo …

MICHELE : Thiè !! (lo prende dalla tasca e glielo porge)

GENNARO : (lo prende, si siede e legge tipo cronista) Pubblicata una foto nuda del 75enne candidato all’elezione del SEX SIMBOL DELL’ANNO,  a sei anziane viene il volta stomaco ed il giardiniere esulta dicendo : “Con la pagina ingrandita finalmente spaventerò i corvi della coltivazione”

MICHELE : (indicando sul giornale) E dietro c’è la foto

GENNARO : (sbarrando gli occhi) Io nudo che esco dalla vasca da bagno? … E quanto me l’hanno fatta sta fotografia, possibile che non me ne sono accorto

MICHELE : Perciò ti dico che so i cinesi … quelli so corti … secondo me … il giallo s’è appostato quatto quatto dietro al bidet

GENNARO : Michè … e te si fissato cu sti cinesi

MICHELE : Mi sa che l’unica cosa che ti resta da fare … è ritirarti dalla competizione

GENNARO : (riflette) Ma quanto mai … Sai che c’è di nuovo? … Io me ne frego … del resto che danni potrà mai farmi sta foto … anzi, per l’età che ho … il mio corpo nudo mi può solo far guadagnare punti, tutto sommato, ho un bel fisico nella sua totalità

MICHELE : Nella totalità forse. Ma quello è il particolare che ti frega … sinceramente pensavo che fossi un po’ meglio piazzato

GENNARO : (improvvisando una scusa) Ma sai faceva freddo … avevo appena fatto il bagno e …

MICHELE : E dove l’avevi fatto, al Polo Nord?(ride)

GENNARO : (riguardando) Effettivamente … Che dici sono rovinato?

MICHELE : Peggio amico mio, peggio … Stanno dicendo che le misure non sono a norma e che non ti voteranno più

GENNARO : Le misure? Ma chi? Chi lo dice?

MICHELE : Le pollastrelle

GENNARO : Le pollastrelle? Una volta forse erano pollastrelle, ora sono solo delle vecchie galline spelacchiate

MICHELE : Sarà, ma come si dice: gallina vecchia fa buon brodo

GENNARO : Figurati, a te basta che respirano

MICHELE : ( vantandosi) Sapessi l’ultima come ansimava sotto di me

GENNARO : E vedi che s’era staccata la bombola dell’ossigeno

MICHELE : E quella è la foga … e poi … come si dice: chi si accontenta gode

GENNARO : Si nun schiatta primma!(se prima non esplode - muore) (disperato) Ah se solo scoprissi chi li scrive … A botte e cavece e buffettune ò smuntasse sano sano, che all’ospedale po’ ricostruì, l’ avessero primma nummerà l’ossa (4)

MICHELE : Che esagerato, la stai prendendo troppo male, calmati un poco

GENNARO : (riflettendo e rasserenandosi) Ma si, hai ragione amico mio, che me ne importa, tanto, tempo due giorni e tutti si dimenticheranno del volantino e pure della foto

MICHELE : Tu dici?

GENNARO : Ne sono certo

MICHELE : E come fai ad esserne tanto sicuro?

4- a furia di calci e pugni lo renderei talmente irriconoscibile, che all’ospedale per ricucirlo dovrebbero mettere un numero ad ogni osso per poi ricomporlo nel modo giusto

GENNARO : Semplice, a parte te, Peppe ed io, gli altri hanno tutti l’Alzheimer.

MICHELE : (deluso) Ah giusto (tra se’) non ci avevo pensato

GENNARO : Adesso amico mio, sai che faccio? Vado a prendermi un bel caffettuccio caldo caldo alla faccia del bastardo … che dici ne vuoi uno pure tu? Te lo porto?

MICHELE : No grazie amico mio, sto bene così

GENNARO : (uscendo) Vabbè come vuoi

MICHELE : Alla faccia del bastardo ò cafè non me lo prendo … Buffone … Tengono l’ Alzheimer ? Se lo dimenticano? Ed io glielo ricordo … (riprendendo il foglio nascosto) Gennà come si dice, in guerra e nei concorsi di bellezza, non si guarda in faccia a nessuno … vincerò io … dunque aspè come ha detto? Ah si ecco, (scrivendo ad alta voce a mo di giornalista tv) “Svelato il motivo delle dimensioni microscopiche degli attributi di Gennaro … tiene la prostata e” …

GENNARO : (rientrando all’improvviso) Michè …

MICHELE : (preso alla sprovvista e cercando di nascondere il foglio) Chi è?

GENNARO : (continuando) … Songhe io ….

MICHELE : Mamma mia bella Gennà, m’è fatto zumpà …

GENNARO : Addirittura?

MICHELE : E certo uno sta concentrato a scrivere e tu in silenzio arrivi da dietro

GENNARO : Esagerato … Ero tornato per il caffè … Ma sei sicuro che non ne vuoi un po’?

MICHELE : E ti ho detto di no, sto cercando di acclimatarmi un pochetto …  dopo una mattinata che siamo stati fuori … Gennà sono stanco

GENNARO : Ma quello l’erogatore sta qua dietro mica aveva j ò brasile pe ce piglià na tazza e cafè … (osservando il foglio che stava nascondendo)

MICHELE : Si lo so, ma mo devo finire di scrivere …

GENNARO : Ma che stai scrivendo?

MICHELE : No niente … (improvvisando) Sto preparando … la delega mensile per passare la mia pensione alla casa di cura

GENNARO : E per quello ci sono i pre-stampati

MICHELE : Si lo so, ma sai noi avvocati ci piace scrivere le cose personalmente, ci vengono meglio

GENNARO : Vengono meglio? Allora me la dai una copia pure a me?

MICHELE : (sorpreso) E … certo …. (diabolico) anzi non ti preoccupare che mò che la finisco darò una copia a te e pure a tutti gli altri

GENNARO : (amorevole) Sei un signore, un grande, un generoso

MICHELE : (pavoneggiando) Mi imbarazzi, del resto lo sai, sono un’altruista, mi piace condividere (sottolineando) le mie conoscenze con gli altri. Quello che so io è giusto che lo devono sapere pure loro …

GENNARO : Vabbè finisci dopo, adesso dammi la soddisfazione di offrirti un buon caffè

MICHELE : E andiamo … Sei una capa tosta, già lo so che se non lo faccio mi romperesti l’anima fino a stasera …

PENEOPE: (fuori scena) Assù e quante volte devo ripeterlo, adesso non è cosa

ASSUNTA: Ma almeno un poco d’olio ce lo volete mettere

MICHELE : Andiamo … prima che ci andiamo noi per sotto

SCENA 8 : PENELOPE E ASSUNTA

PENEOPE: (entrando) Mai, l’olio fa male … intasa le arterie quante volte lo devo ripetere

ASSUNTA: Ma almeno un cucchino me lo dovete dare … altrimenti che ci metto

PENELOPE: (estraendo il cucchiaino) E tecchete ò cucchino

ASSUNTA: E l’olio?

PENELOPE: Poi glielo metti, inizia ad esercitarti con il cucchiaino

ASSUNTA: E come si fà?

PENELOPE: Semplice, giralo in senso orario

ASSUNTA: Ma veramente …

PENEOPE:  Uhh e basta … Ne parliamo più tardi, adesso vorrei finire di fare i conti, prima che questa stanza si riempie di gente

ASSUNTA: E non potete finirli nello vostro studio?

PENELOPE: Impossibile, l’ho ceduto ad un nuovo ospite

ASSUNTA: Ma quello è uno sgabuzzino, largo non più di un metro

PENELOPE: Ma lungo però

ASSUNTA: E che ve ne facite … addò o mettite ò lietto?

PENELOPE: Di faccia sulla parete! Appena l’ospite entra,  mette la mano sulla maniglia e se lo tira giù.

ASSUNTA: Ma siete sicura che (sottolinenado) l’OSPITE può fare tutti sti sforzi?

PENELOPE: E che ci vuole a tirare una maniglia

ASSUNTA: Si, ma una volta tirato giù il letto, occuperà tutta la stanzetta e quello non avrà nemmeno lo spazio per camminare, e poi lì dentro, non c’è manco il gabinetto

PENELOPE: Che tiene da camminare, quello è malato, una volta sdraiato, da lì non lo facciamo più alzare e po’ per quanto riguarda il bagno, nu bello catetere e abbiamo risolto

ASSUNTA: Gesù … Gesù …

PENELOPE: Non ci avevi pensato vero? Per questo ci sono io, poverino, mica potevo lasciarlo in mezzo ad una strada … Abbandonato come un cane o alla mercè di familiari senza scrupoli …

ASSUNTA: Ma chiuso lì dentro senza finestre gli mancherà anche l’aria

PENELOPE: Assù .. Ma con 400 euro di pensione che piglia, che gli dovevo dare una suite?

ASSUNTA: Eppure avete ragione

PENELOPE: E lo so, che vuoi da me …

PENELOPE-ASSUNTA:Siamo missionari della terza età

(entrano Gennaro e Michele e restano interdetti sulla porta)

PENELOPE:  Io faccio del mio meglio per andare incontro a queste anime …

ASSUNTA: In contro ci andate, ma po’ e passate pè cuollo comme a nu camion

PENELOPE: Ih che umorismo … tu sei lì, lì sul bilico del precipizio … pigliati poca confidenza che io non ci metto niente, una vuttata e te mengo a ‘ngoppe a bascio

ASSUNTA: Con voi è inutile discutere … meglio che me ne vado che devo ancora cambiare le lenzuola a Peppe …

PENELOPE: Cambiare le lenzuola? E perché mai … mica è Pasqua

SCENA 9 : ASSUNTA, PENELOPE, GENNARO E MICHELE

(entrano Gennaro e Michele)

ASSUNTA: E chiedeteglielo a lui (indicandolo esce)

PENELOPE :  (girandosi) Ah voi state qua?

GENNARO : Azz ci ha visto

MICHELE : Un rapace

GENNARO : (a Michele) La prossima volta ci nascondiamo meglio

PENELOPE : … Io proprio a voi cercavo (indicando Gennaro)

GENNARO : Signora Penelope ... Posso spiegare, stamattina, ho chiesto ad Assunta di cambiare le lenzuola

PENELOPE : Si ho appena saputo … E come mai? Come mai?

GENNARO : (tentennando) Ehh niente mi è caduto un bicchiere d’acqua sul letto

MICHELE : (perplesso) Ti è caduto?

GENNARO : Si, e quindi per non lasciarlo bagnato …

PENELOPE : Ci avete onorato di un altro poco di fatica, non c’è niente da fare, state peggiorando , più vi fate anziano e più la prontezza dei riflesso si ammolla … (alludendo all’incontinenza) in futuro però vi consiglio, di non bere di sera, se non volete fare nel letto il lago Patria

GENNARO : (coprendo gli attributi) Ma che state dicendo, io sto benissimo … Michè credimi dico la verità, era solo un bicchiere d’acqua! Prendete le lenzuola ed odorate …

MICHELE : Che schifo !!

PENELOPE : Non c’è bisogno … comunque venite con me, è arrivato il momento di rimediare alla prossima innaffiatura

GENNARO : (ironico) E che mi volete mettere in castigo?

PENELOPE : No, ma un rimedio ci vuole

MICHELE : Io non lo farei partecipare all’elezione … Gennà lo dico per te … sai l’emozione gioca brutti scherzi

GENNARO : Non ti preoccupare che reggo una bellezza, lì sta tutto apposto

PENELOPE : E non credo … Dagli ultimi volantini non si direbbe

GENNARO : Pure voi avete visto la foto?

PENELOPE : E come potevo non vederla, l’ingresso, la sala mensa e tutti i corridoi sono invasi da (allargando le mani) gigantografie così, tutte incollate ad un metro di altezza

MICHELE : Ecco la prova Gennà, te lo avevo detto che erano i cinesi (fa il gesto di attaccare a fatica il manifesto in altezza saltando sul posto) Quelli non arrivano più in alto di un metro, sò corti.

GENNARO : Bastardi, li hanno messi ovunque

PENELOPE : Si ovunque, anche nel bagno, tra il bidet ed il cesso … Un capolavoro

GENNARO : Bastardi e zozzosi … (a Penelope) Comunque, se fossi in voi, non mi pavoneggerei più di tanto … per il momento il vostro fisico regge ancora, ma noi tutti ci aspettiamo un cedimento da un momento all’altro … e quando accadrà, voglio vedere comme ò apparate stu mobile !!

PENELOPE : (senza dare peso ed ironizzando) Ehhh fino ad allora … non credo che voi due farete in tempo a (facendo il segno con le dita di trapasso) godervelo! (prendendo Gennaro per mano) Andiamo …

GENNARO : Dove mi volete portare? Che mi volete fare? Michele amico mio, ma tu non dici niente?

MICHELE : E che devo dire, sei stato colto in fragranza di reato liquido … Gli indizi sono tutti contro di te .. Sarebbe una causa persa amico mio

GENNARO : Ma qua indizi? Era solo un bicchiere d’acqua, dì qualcosa

MICHELE : Allora a fiducia del mio assistito, (come se stesse in un’aula di tribunale) Signor Giudice, io mi oppongo

PENELOPE : Opposizione respinta … avvocà, se qui siamo in una stanza di tribunale, io sono l’avvocato, il magistrato e pure il giudice inquisitore … voi oramai come avvocato siete in pensione e qui comando io … quindi … finché morte vostra non ci separi. Mettetevi l’anima in pace e quel poco che vi manca …

GENNARO : … Vediamo di farlo durare

PENELOPE : Appunto (trascinandolo) andiamo

GENNARO : (scherzandoci sopra a mo’ di sceneggiata napoletana) Michè nun me abbandunà(abbandonarmi)  (canticchiando a fronda di limone) puortame l’arance …

PENELOPE : (spingendolo fuori) Andiamo Mario Merola …

MICHELE : (riprendendo il foglio) Questa poi è da scoop … il paparazzo dovevo fare altro che avvocato …. Dunque vediamo dove ero rimasto … ah si …. tiene la prostata e si sospetta un’avanzata incontinenza …

Buio e fine primo atto

“IN FUGA CON IL CATETERE”

SECONDO ATTO

La scena si apre come si era interrotto il primo atto con Michele seduto che scrive … piano piano le luci aumentano e si riparte con le ultime battute dette al primo atto

SCENA 10 : MICHELE E PEPPE

MICHELE: “Tiene la prostata … E proprio in queste ore si stanno prendendo grosse misure cautelative … Inoltre” …

PEPPE : Madò !

MICHELE : (nascondendo il foglio) Che è stato?

PEPPE : (andando a chiudere la finta finestra al lato sinistro del palco dove e’ stata messa una sedia, come angolo di osservazione del terreno sottostante) Ancora con questa finestra aperta? Non ti bastava il freddo di stamattina … voi così mi fate ammalare

MICHELE : E tu, mi fai venire un infarto … Peppì tu sei troppo esagerato  …

PEPPE :(facendo finta di chiudere la finestra e ritornando da Michele) Quante volte devo ripetertelo, gli sbalzi di temperatura sono pericolosi, fa caldo ed apri, fa freddo e chiudi e nell’apri e chiudi se tutto va bene una bronco-polmonite non me la leva nessuno

MICHELE : Ehhh catastrofico ecco cosa sei (sillabando) catastrofico …(indicando il catetere) E mettitelo dentro ai pantaloni sto coso, fa impressione

PEPPE : (orgoglioso)Ne vado fiero,Penelope mi ha chiesto di metterlo in mostra … così incoraggiamo gli altri

MICHELE : (curioso) Ma perché te l’ha messo, sei diventato incontinente?

PEPPE :Non ancora … ma Penelope mi ha assicurato che siccome sempre li vado a finire … prevenire è meglio che curare …

MICHELE : E solo per questo, ti sei fatto mettere il catetere?

PEPPE : (venerandola) Si … Che donna, s’interessa solo ed esclusivamente alla nostra salute … una santa

MICHELE : Ma qua santa … quella è interessata solo ed esclusivamente alla nostra pensione

PEPPE :(offeso)Ma che dici, sei sempre il solito avvocato mal pensante …  parli così perché sei un po’ depresso, so io cosa ci vuole… qua c’è bisogno di un bel (mette la mano dentro la tracolla e scavando tira fuori varie scatole) … dunque vediamo, Buscopan no è per lo stomaco, Aulin nemmeno è per i dolori, questo è lassativo … ah ecco Ansiolin questo fa al caso tuo, ne prendi una adesso ed una prima di andare a letto e vedrai che l’ansia ti passa  (prende una pillola e gliela infila direttamente in bocca porgendogliela di seguito la bottiglina d acqua )

MICHELE : (sputando) Ma qua ansia, io sto bene, sei tu che ti sei fissato con i farmaci … io solo a vederli mi viene il mal di testa…

PEPPE :Mal di testa (nota l’ultima affermazione di Michele, estrae un libricino e cerca nel sommario)

MICHELE : (continuando) … guarda come sei ridotto, non ti riesco a vedere in queste condizioni

PEPPE :(cs) Difficoltà visiva

MICHELE : (sentendosi scomodo sulla sedia come se lo dicesse a se stesso ) Come è scomoda sta sedia … famme alzà … mi si stanno addormentando le gambe…

PEPPE :(cs)Torpore agli arti inferiori

MICHELE : (nell’alzarsi frettolosamente perde un pò l’equilibrio e tra se) oh oh …. mò cadevo ‘nterra

PEPPE :(cs)Mancanza di equilibrio … En plein li hai tutti (prende frettolosamente un’altra scatola la cardio-aspirina ne estrae una pillola ) Mò ci penso io (Michele resta allibito, e Peppe tenta di fargli prendere la pillola ) Presto presto sù, butta giù questa …

MICHELE : (risputando) Ma che fai? Che mi stai dando?

PEPPE :Cardio aspirina … Non fa manco male al fegato … Stai calmo non ti agitare che è peggio (prende un’altra pillola tutto come prima) Meglio che prima però ti prendi  l’Ansiolin  (gliela mette in bocca)

MICHELE : (risputando) Peppì mi stai riempendo la bocca di pillole, ma che stai facendo?

PEPPE :(premuroso)Ti salvo la vita …tieni tutti i sintomi … ti sta venendo

MICHELE : Ma che sta venendo ?

PEPPE : Un ictus …

MICHELE : (allontanandolo) Ma tu fusse scemo

PEPPE :(mettendoglielo sotto il naso)Guarda sta scritto pure sul libricino

MICHELE : (allontanandolo) Mò piglio sto coso e t’ò faccio magnà (strappandolo ) ma chi te lo ha dato?

PEPPE : La santa

MICHELE : Ohi Pè, Penelope t’à azzeccato talmente e cervelle, ccà in cape tiene ò sciopero d’à vesuviana(5)

PEPPE : Ma non vedi che ti sei fatto tutto rosso … Ti sta salendo la pressione …

MICHELE : E per forza, tu mi vuoi avvelenare

PEPPE : Non fare lo stupido, andiamo di là che te la misuro …

MICHELE : Ma io sto bene

PEPPE : (tirandolo a se’) Tu credi di stare bene, andiamo di là facciamo presto presto …

MICHELE : (esasperato) Oh madonna mia e che ci tieni …

PEPPE : (cs)Da qua non me ne vado fino a quando non mi sono accertato che stai bene

MICHELE : Avanti vengo, basta che poi mi lasci in pace

PEPPE : Promesso, adesso andiamo e gentilmente … (dandogli in mano il catetere) mantienimi sto coso.

MICHELE : (recuperando il foglio) Mamma mia bella e che brutta fine c’ aggio fatto …. (escono)

SCENA 11 : PENELOPE E GENNARO

PENELOPE : (entrando e parlando verso la comune) Avanti Gennaro, adesso state proprio esagerando e poi vi dovete adeguare … oramai ne ho fatto una regola comune … come si dice: v’avita rassegnà!

GENNARO : (entrando mostrando una grossa sporgenza del pantalone, ha indossato il pannolone) E ghiamme, accussì combinato me paro l’omino Michelin …

PENELOPE : Ma si state na bellezza!

GENNARO : Io vorrei sapere che gusto ci provate a farmi indossare quest’armatura

5- Penelope ti ha ingarbugliato talmente tanto le varie sezioni del cervello che se fossero binari della Circumvesuviana andrebbero in sciopero perché impossibilitati al funzionamento

PENELOPE : Lo faccio per voi, vi evito l’incombenza di correre ogni tre e quattro al gabinetto

GENNARO : Ma se vi ho giurato che mi è scappata da mano…

PENELOPE : Qua mano? A vuje v’è scappato à n’ata parte

GENNARO : (allarmato) Ancora con sta storia? Ma quante volte ve lo devo dire che io sono innocente …Voi insistete, qualcuno sente e le voci corrono … io ho una reputazione da salvaguardare … senza contare che ci sono le elezioni …

PENELOPE : E vabbè, comunque nessuno ci farà caso, solo voi sapete di indossarlo e poi guardandovi bene (ammiccando) accentua la virilità messa in discussione dall’ultimo volantino

GENNARO : (aggiustandolo sul davanti) Voi dite?

PENELOPE : Ma siii, creerà tra gli elettori il dubbio, penseranno che la foto esposta, sia stato un fotomontaggio, per mortificarvi

GENNARO : (guardandosi, anche il dietro) E per tutto il resto che dico …

PENELOPE : (arronzandolo) Ma non si vede niente, nessuno lo noterà

GENNARO : Nessuno ?

PENELOPE : Sarà un segreto tra voi e me e poi … voi lo sapete … in queste cose delicate … io sono una tomba

SCENA 12 : MICHELE, PENELOPE, PEPPE E GENNARO

(entrano Michele e Peppe)

MICHELE : Te l’avevo detto che la mia pressione era buona 85 – 150 … Adesso spero che mi lascerai in pace una volta e per tutte … (girandosi) We Gennà … Ma che hai messo nei pantaloni?

PENELOPE : Il pannolone

GENNARO : All’anima della delicatezza e questo è perché dovevate essere una tomba … Michele mio … piove sul bagnato

PENELOPE : Appunto, perciò ve l’aggio fatto mettere

MICHELE : (tirando un pezzetto del foglio fuori dai pantaloni, tra se) Questa poi è da premio Pulitzer (ride) Ah ah

PENELOPE : E’ inutile che ridete, tempo un paio di giorni e vi infagotto pure a voi …

MICHELE : Si stai fresca!!!!

GENNARO : (che sta continuando a guardarsi) Ma stu coso non mi piace

PENELOPE : E ve lo dovete fare piacere

GENNARO : (indispettito) Ed io me lo tolgo

PENELOPE : Ed io ve lo rimetto

GENNARO : Ed io me lo levo di nascosto

PENELOPE : Ed io ve lo cucio addosso

PEPPE : Gennà … calmati … (porgendogli una pillola) prendi questa Valeriana e scioglila sotto la lingua …vedrai che ti calmerà … non fa manco male al fegato …

MICHELE : Azz.e fernute ccù mme e hai accummenciato ccu isso(6)

 GENNARO : (sputandola) Non voglio calmarmi …voglio solo togliermi st’imbracatura

PEPPE : Ma sù … vedrai che è solo per poco tempo, la buona Penelope tra un po’ te lo farà togliere

MICHELE : (deluso) Ah … ma perché poi lo potrà togliere?

GENNARO : Meno male

PENELOPE :E’ certo, appena passiamo al catetere …(tutti ridono tranne Gennaro Penelope battendo le mani richiede il silenzio) Embè? Qui c’è poco da ridere … piuttosto mettetevi comodi che dobbiamo parlare di cose serie

MICHELE : (rassegnato sedendosi) Assettammece, ccà sta cosa me fà paura

GENNARO : (sedendosi ed alludendo al pannolone) A me invece stu coso me dà nu fastidio

PENELOPE : Dunque, come già vi dissi il trimestre scorso, qui tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile … per quelli che danno oltre alla pensione il contributo extra, a fatica qualcosa riusciamo ancora a fare e (indicando con gli indici le mura) storto collo la giostra si mantiene, ma per voi che apporti non ne date, non vorrei essere costretta

MICHELE : A farvi scendere dalla giostra

PENELOPE : Precisamente … io non so più come dirvelo … dovete essere un poco più collaborativi

6- hai finito con me ed adesso cominci con lui

GENNARO : Ma che dobbiamo fare? (numerando con le mani) Vi firmiamo puntualmente la delega della pensione, vi abbiamo dato gli oggetti di valore che tenevamo, tramite testamento siete l’unica erede dei nostre cose personali … che altro volete un rene?

PENELOPE : Vò putite pure tenè(ve lo potete tenere)  … mi sono pure informata … nessuno lo vuole (riflettendo) però se ci fossero richieste …

MICHELE : Ma voi veramente fate?

PENELOPE : Nossignore scherzavo … Quello che vi chiedo è semplicemente di pubblicizzare tra gli amici ancora in vita e soprattutto benestanti, la CASA DI CURA … come sapete questo mese ci sono stati tre e dico tre decessi e ridendo e scherzando sono quasi 1.500,00 euro al mese che mancano dal fondo cassa … quindi o mi date na mano oppure …

MICHELE : Ve ne caccio

PENELOPE : Ma no, la mia è solo una richiesta

GENNARO : A me me pare na minaccia …

PENELOPE : (innocente) E che sono tipo da minaccia io?´…

GENNARO : Nooo, ppà ‘more e Dio

PENELOPE : Appunto … (fintamente rammaricata) quindi … fino a quando non entreranno altri tre clienti (correggendosi) cioè volevo dire, tre pensionati, dovremmo tutti insieme fare un po’ di economia

MICHELE : Ma Penelope mia cara, non per fare l’avvocato delle cause perse, voi qua ci avete già sostituito il riscaldamento con la borsa dell’acqua calda, la sera in camera per leggere ci fate usare il casco dei minatori … è rimasto solo ccà ci facite restà digiuni e stamme apposto

PENELOPE : (offesa) No … questo mai … (puntualizzando) ma appunto sul menù ho pensato di apportare alcune piccole, marginali, insignificanti modifiche

GENNARO : (protestando) Ma se quello che ci date già è poco

PENELOPE : (rassicurante) Tranquillo … le quantità saranno sempre le stesse …

MICHELE : (a Gennaro) Meno male, me stevo  accumencianne(incominciando) a preoccupà

PENELOPE : (continuando) … da lunedì si inizia con un nuovo menù, molto ma molto più gustoso e sopra tutto … un pochino più economico

GENNARO : Ma se tutti i giorni per primo ci date sempre il brodo … più economico di quello cos’altro ci può essere ?

PENELOPE : O’ brodo senza ò dado … io ho provato pure a farlo … ma poi effettivamente solo cu l’acqua non sapeva di niente

MICHELE : E quindi?

PENELOPE : Mi sono concentrata sui secondi … basta con queste diete differenziate chi vò a carne, chi ò pesce, ò coniglio, ò tacchino … e poi è cotta e poi è cruda … Basta … e qua non si finisce mai … noi siamo una comunità? (allibiti annuiscono) E quindi non ci devono essere delle preferenze, accussì nisciuno se piglia collera

PEPPE : Mi sembra giusto … noi siamo una famiglia

GENNARO : (spingendolo per un braccio) E te pareva ccà nu le deva ragione

PENELOPE : (accarezzandolo sulla testa, lui allunga il collo come per farsi accarezzare anche sotto il mento proprio come un cane ) Bravo, bravo a Peppe …. Detto questo, sentite cosa ho pensato di fare: lunedì uova strapazzate , martedì uova alla coque, mercoledì uova in camicia, giovedì uova monachine, venerdì uova sode, sabato uova ad occhio di bue e domenica

MICHELE : Teniamo il colesterolo a 5.000 e pe’ stura’ le arterie ce fàcimme è flebo co’ Viakal

PENELOPE : Non facite o spiritoso, la domenica con le uova rimaste ve faccio na gran bella frittata

PEPPE : Signora Penelope scusate, se non è di troppo disturbo, a me la frittata al forno, la frittura mi distrugge il fegato

GENNARO : Wua Peppì c’è accise cu stu fegato

PENELOPE : (accarezzandolo cs) Bravo a Peppino, prendete esempio da lui, la frittata la faremo al forno così risparmiamo pure l’olio …

MICHELE : (spingendolo) Manco t’è fai i fatti tuoi … no? E muorzecatelle(morsicatela) nu poco stà lengua

PENELOPE : Allora siamo intesi? … (silenzio di tutti) … Vado a dare disposizioni … Mettetevi …

PENELOPE E PEPPE : L’anima in pace e quel poco che vi manca vediamo di farlo durare

PENELOPE : (cs) E bravo a Peppino fossero tutti come a te … Bravo … Con permesso (esce)

SCENA 13 : GENNARO, MICHELE E PEPPE

MICHELE : Un mostro … ha creato un mostro

GENNARO : Povero Peppe

MICHELE : Gennà, ma dimmi na cosa … Ma avresti notato se sul braccio di Penelope ci fosse la fascia delle SS? … Nun vulesse(vorrei) ccà fosse finito dint a nu campo e concentramento e non me ne songhe(sono) proprio accorto

GENNARO : Peggio Michè … peggio … ccà, pè rimanè(restare) digiuno pavamme(paghiamo) pure … ma forse è meglio accussì … con questa nuova dieta, speriamo ccà murimme  ambresse(moriamo presto) … così la finisce di campare con la pensione nostra

MICHELE : Come si vede che non la conosci proprio … quella sarebbe capace, pur di mantenerci in vita il più possibile, di farci sostenere con le flebo

GENNARO : Hai ragione amico mio non ci avevo pensato … Eppure mi devi credere, ho girato il mondo in lungo ed in largo…. Ho smascherato decine di organizzazioni terroristiche con le mie missioni di controspionaggio … ho affrontato a viso aperto criminali di ogni sorta …ma una mente diabolica come quella di Penelope non l’avevo mai incontrata

PEPPE : Sempre a criticare, a me le uova piacciono … mi ricorda tanto quando me le cucinava la mia povera amata Carla …che Dio l’abbia in gloria

GENNARO : (curioso) Peppi ma famme capì na cosa … ma quando t’ha mise stu catetere, hai visto quando era lungo ?

PEPPE : No, perché?

GENNARO : Perché nun vulesse che te fosse arrivato ‘ncap e te stesse zucanno(succhiando) pure ò cervello … (a Michele) Oramai siamo arrivati alla circonvenzione di incapaci

PEPPE : (offeso) Penelope non fa nulla senza il mio consenso, io qui sto bene, state sempre ad offendermi e soprattutto, non voglio più ascoltare tutte queste cattiverie contro la buona Penelope, me ne vado in camera mia … voi siete solo degli ingrati (esce)

MICHELE : Ma vieni qua … Si scherzava … (pausa) Gennà e ghiamme(suvvia), mò hai proprio esagerato con quel poverino, vallo a piglià(prendere), prima che si suicida

GENNARO : Addirittura, per così poco … Ma poi anche se volessi … che gli dico?

MICHELE : E digli che hai finito delle pillole , Peppe è un buono, ha una farmacia abusiva nell’armadio, si sentirà felice di aiutarti e senza dubbio non saprà dirti di no … Una pillola tira l’altra …

GENNARO : E tutte insieme fanno una confezione … Michè ma che stai dicendo? … Che tipo di pillole gli chiedo …

MICHELE : Quelle per la prostata

GENNARO : Ma che dici? Se io gli dò corda … poi me l’aggia piglià

MICHELE : E fallo contento … Tanto, me l’hai detto tu che tieni la prostata …

GENNARO : Ah te l’ho detto? (Michele annuisce) … Michè allora famme na cortesia, la prossima volta ricordami che ogni tanto m’aggia ffà e fatte miei

MICHELE : Avanti vai e mi raccomando vedi di fare la pace …

GENNARO : Vabbè mò ci provo … Vado l’ammazzo e torno … (ride poi ricomponendosi e bussando alla porta) Peppì, permetti una parola? … Tengo à prostata (esce)

MICHELE :(rimasto solo riprende il foglio) Gennaro mio … io ti sono amico e contro Penelope sarò sempre tuo alleato, ma fratello caro per quanto riguarda la nostra competizione … la fascia questa volta deve essere la mia … Ecco qua … (fingendo di leggere quello scritto) e quindi scriviamo … “per cause ancora ignote, il signor Gennaro dovrà rispondere al Gip su un incendio doloso che lo vedono come sospettato. (riflettendo un attimo) Accusato di piromania … si cercano eventuali complici e” … (tra se)ma si mò lo scrivo … “verranno indagati tutte coloro che alle votazioni gli daranno il voto” …(guardando il foglio compiaciuto) E con questo, mò levo a nanza!!

PEPPE : (entrando con Gennaro) Caro Gennaro sei caduto proprio nelle mani giuste,(Michele con estrema calma piegherà il foglietto in più parti fingendo indifferenza)  a me manca solo la laurea perché sui farmaci modestamente so tutto … fidati di me, l’Avodart è il farmaco che fa per te … io ne ho provati tanti, ma questo è il più efficace … vedrai che ti troverai benissimo

GENNARO : Ma sei certo che non ha contro indicazioni?

PEPPE : Ma vuoi scherzare? Avodart porta solo un po’ di insufficienza cardiaca, qui vedi qui al petto, di tanto in tanto senti come se il cuore si fermasse, tipo extrasistole … tu non ti preoccupare (mostrando con i gesti) batti il pugno qui vedi al petto due anche tre volte e quello si sblocca

GENNARO : E se non si sblocca?

PEPPE : E allora dipende da un altro inconveniente che potrebbe manifestarsi, l’insufficienza epatica

GENNARO : E sarebbe?

MICHELE : Il fegato perde di funzionare correttamente

GENNARO : Ed in questi casi che si fà?

PEPPE : E vabbè, ma questo poi dipende se hai sottovalutato l’ingrossamento delle ghiandole mammarie

GENNARO : Ma vuò vedè ccà po’ me crescono pure è zizze?

MICHELE : (ironico) Può accadere … ma solo in caso di gravidanza

GENNARO : Ma che c’entra la gravidanza?

PEPPE : Michele ha ragione … In quel caso, ti fai fare una bella esplorazione rettale e ti levi ogni dubbio

GENNARO : Ma vuje site pazze, l’esplorazione? Io nun faccio proprio niente

MICHELE : (allungando la mano verso Gennaro, dove ha il foglio ripiegato ) E allora tienete à prostata !!

GENNARO : E grazie assaje … (prendendo il foglio) questa è a delega?

MICHELE : (riprendendosela) No, qua delega … (improvvisando) stavo … prendendo appunti … ecco … stavo valutando l’ipotesi … di indire una causa e citare in giudizio la Casa di Cura … qua ci sarebbero tutti gli estremi per un sequestro di persona

GENNARO : E si può fare?

MICHELE : Purtroppo no … noi stiamo qui, per nostra volontà

PEPPE : (puntualizzando) Io non firmo !

GENNARO : E che vuoi firmare … Michele dice bene, non sapremmo del resto dove altro andare … la mia situazione la conoscete … i miei figli sono tutti all’estero ed amo troppo questa mia terra per poterla abbandonare, piuttosto non capisco perché tu (indicando Michele), non hai mai preso in considerazione il fatto di andare a vivere a casa delle tue nuore

MICHELE : Perché finirei dalla padella alla brace … pur di spartirsi quel poco che mi sono conservato, quelle vipere farebbero a gara a chi dovrebbe eliminarmi per prima e poi … io ho bisogno della mia libertà

PEPPE : E quindi che volete fare? Io non firmo niente …(si mette con le braccia conserte)

GENNARO : Tranquillo non devi firmare niente … Qua stiamo e qua rimaniamo, tanto oramai credo che Penelope abbia esaurito tutte quelle idee stravaganti da premio Nobel per l’economia e non credo ci sia altro che possa inventarsi (si mette seduto con le mani al volto ed i gomiti sul tavolo)

MICHELE : Io non ci giurerei troppo (si mette seduto con lo sguardo verso il basso e le mani tra le gambe)

SCENA 14 : GENNARO, MICHELE, PEPPE E PENELOPE

PENELOPE : (entrando ma sotto la porta d’ingresso come se stesse parlando con qualcuno) E non me lo fate ripetere più, il sapone confezionato fa male, l’acqua fresca essendo un elemento naturale non irrita la pelle ed usata con moderazione rinfresca e rigenera … oh

GENNARO : Come non detto Michè avevi ragione tu

PENELOPE : (notando i tre in posizione plastica che formano un quadretto 2 seduti e peppe all’impiedi al centro) Nun ve muvite(non muovetevi) (usando le mani a mo’ di inquadratura fotografica) Ih che bellizza, parite proprio ò quadro della disperazione …(battendo le mani)  Su su non vi abbattete, qui c’è Penelope vostra che vi porta una gran bella notizia … (accarezzando Gennaro sulla testa)

GENNARO : Michè ho paura … Quando Penelope accarezza và  truvanne l’anima

MICHELE : Gennà quello è il diavolo , Penelope và  truvanne solo à pensione

PENELOPE : Irriconoscenti … invece di ringraziarmi, dalla vostra bocca escono solo brutti pensieri …

PEPPE : (amorevole) Non li ascoltare, non sanno quello che dicono

PENELOPE : Tranquillo Peppe, non fa nulla … e per dimostrarvi tutto il mio affetto … ho deciso di restarvi vicina accompagnandovi anche durante il viaggio

PEPPE : Wa favoloso … Un altro viaggio?

GENNARO : Onnà Penè chesto vò putite scurdà

PENELOPE : Ma lasciatemi parlare, monellacci che non siete altro, io ho appena sottoscritto una favolosa convenzione con i fratelli Capasso quelli di :fratelli Capasso … tu pensa a morire ed io ti organizzo il trapasso …

MICHELE E GENNARO: Niente di meno!!!

PENELOPE : Il pacchetto comprende fiori, carro, messa, loculo, sepoltura e perfino i biglietti di ringraziamento con su scritto .” Io mi so avviato…  ti aspetto “

PEPPE : Commuovente … Che bell’idea!!

GENNARO : Ma chesta overamente  ffà?

PENELOPE : Il prezzo per tutto il pacchetto è di soli 10.000,00 euro … ma pagando in anticipo ve ne costerà 8.000,00 ed in più, mi emoziona solo il pensiero di dirvelo, usufruirete di un coupon sconto di 1.000,00 euro che potete regalare al parente più prossimo … (guardando Gennaro) o anche ad un’ amico se preferite

GENNARO : (facendo le corna) Thiè!

PEPPE : (esaltandosi) A me un pacchetto … Gennà ti regalo il bonus dividilo con Michele

GENNARO : (Michele e Gennaro si grattandosi gli attributi ) Ma fusse scemo? E tu la stai pure a sentire?  Io mi sento benissimo

PENELOPE : Per ora …

MICHELE : Io non ci penso proprio a morire

PENELOPE : Ma accadrà … Del resto nemmeno io ve lo auguro, sarebbe contro i miei interessi … Ma certamente è una cosa che va messa in programma

MICHELE : E quindi volete lucrare pure sul nostro trapasso?

PENELOPE : (fintamente offesa) Lucrare che parolone avvocato mio … Io vi sto facendo una cortesia, qualcuno deve pur pensarci e mica possiamo perdere la testa per vedere dopo addò vamma(dove vi dobbiamo) mettere … ed i parenti ? Pensate a loro poveretti, distrutti dal dolore … e mica e vulimme  ammuscià(vogliamo scocciare) pure con il problema della sepoltura? … Non siate materialisti, a che vi servono sti soldi … rendetevi conto che il gioco per voi sta quasi finendo …8.000,00 euro, una firmetta e un possa riposa in pace ve lo siete garantito da tutti …

 GENNARO : Sentite, finche siamo di qua, stiamo bene così, quando passeremo di là, vorrà dire che invece di garantirci “un possa riposare in pace” ci abbofferanno e nu “ puozza sculà”(7).

PENELOPE : (disgustata) All'anema dò cattolico

PEPPE : (alzando il dito) Penelope scusate, una domanda, ma gli invalidi di guerra, hanno uno sconto?

PENELOPE : Non lo so, tu scrivi due righe, allega il certificato ed io mi informo

MICHELE : Invalido di guerra? Ma dove sei stato ferito?

PEPPE : Sul Carso

GENNARO : Mamma d’ò Carmine … sai che dolore…

PEPPE : Non capisco …

PENELOPE : Vabbè adesso lasciatemi sola … che qua devo sistemare alcune cosucce, ma promettetemi che ci penserete sopra che qua il tempo stringe … e ricordate … Peppe continua tu

PEPPE : … Mettetevi l’anima in pace e quel poco che vi manca vediamo di farlo durare

7- Nel 900 a Napoli, i morti si sedevano su delle “canaterelle”, sedili di pietra traforati, e si recidevano degli incavi tra le gambe e i glutei al fine di favorirne, con la colatura dei liquidi, la mummificazione. Quindi è come augurare non solo di morire ma anche di essere lasciati a scolare

 

PENELOPE : Bravo sono orgogliosa di te

MICHELE : (a Peppe) Fai schifo

PEPPE : Andiamo … Venite con me (escono)

SCENA 15 : PENELOPE E CAFONE

PENELOPE: (rimasta sola mette a posto gli incartamenti mentre) E pure questa è fatta … Se questa cosa va in porto, con poco spreco di energie, incasserò un buon guadagno … Dunque vediamo se tutti aderiscono sono 1.000 euro per …

CAFONE: (da fuori) E’ permesso

PENELOPE: E chi è mò? Non si può stare un tranquilli un momento

CAFONE: E’ permesso? Si può? Buongiorno signora Penelope

PENELOPE: Ah … siete ancora voi? Quante volte ve lo devo ripetere che a vostro padre, non me lo posso pigliare

CAFONE: Ma signora Penelope …

PENELOPE: Voi soldi non ne avete ed io non lo posso ospitare

CAFONE: Ma signora Penelope …

PENELOPE: Qui le spese sono tante e …

CAFONE: Ma io per questo ero venuto a parlare con voi, ho trovato la soluzione

PENELOPE: Ah … Benissimo avete deciso di farmi intestare la terra da vostro padre?

CAFONE: No, la terra no …

PENELOPE: Allora solo il casale?

CAFONE: Ed io dopo, dove me ne vado

PENELOPE: Sentite io le soluzioni ve le avevo trovate, ed erano anche molto eque, anzi vantaggiose per voi … in un attimo vi toglievo tutti quei pensieri della terra … del casale … ma a quanto pare a questo orecchio non ci sentire proprio … e allora … tenetevi ò pate vuosto. Arrivederci (spingendolo fuori)

CAFONE: Ma signora Penelope, io ho pensato … il mensile, ve lo pago in natura

PENELOPE: (scrutandolo bene) Con tutto il rispetto e per quello che vedo, al massimo valete na mezza giornata

CAFONE: Ma state scherzando? (porgendo il cesto di uova) In questo paniere ci sono 6 dozzine di uova fresche ed (dando il cappone) un cappone di 3 chilo e mezzo paesano, che dite, possono bastare per  tenervelo una quindicina di giorni?

PENELOPE: Cosa avete detto di avere lì dentro?

CAFONE: Sei dozzine di uova ed un cappone

PENELOPE: E queste uova fanno proprio al caso mio … Sapete ho appena approvato una nuova dieta alimentare … Dunque fatemi pensare … dunque 6x12=72 … 10 al giorno con il resto di due, il cappone me lo mangio io … Sentite, proprio per venirvi in contro, al massimo me lo tengo una settimana

CAFONE: Solo sette giorni …

PENELOPE:  Prendere olasciare

CAFONE: (spingendo verso Penelope) Va bene, prendete, prendete … allora affare fatto?

PENELOPE: (allontanando) Si certo, ma nun m’avvicinate stu coso che mi fa senso

CAFONE: E no, non mi dite questo? (avvicinandolo al viso)

PENELOPE: (C.S.) E dalle … e perché?

CAFONE:  Come perché? Cacà era uno di famiglia.

PENELOPE: Cacà?

CAFONE: (N.B.)Si, il nome glielo ha dato mio figlio perchè è tifoso del Milan, ed io schifo a Galiani con tutti i giocatori … e siccome cu mio figlio nun m’à pozzo piglià … ogni volta ccà perdimme cù loro, vago dint ò gallenaro e me na magne uno.

PENELOPE: Che cosa macraba

CAFONE:  Guardatelo qua … (c.s.) Guardate comm’era bello

PENELOPE: (c.s.)Tenetevelo vicino, che io pure da qua lo vedo …

CAFONE: Che becco  … quando  la mattina cantava … se fermava tutta a fattoria po’ sentì

PENELOPE: Capisco

N.B.- La battuta cambia a seconda della squadra del cuore, per avere quella giusta basta farci richiesta scrivendo all’indirizzo E-mail: derosa.eva@libero.it

CAFONE: E quanno s’appiccicava  … dava certe beccate … na vota po’ spartere, me facette nu buco accussì profondo, che pe m’ò appilà (suturarlo) …  m’anno avuta mettere quattro punte … (c.s.)

PENELOPE:  (c.s.) E  non me lo avvicinate, m’avessa beccà 

CAFONE: Non credo, ma voi fate sempre attenzione … non si può mai sapere, sempre bestie sono (c.s.)

PENELOPE: (c.s.) Mettetelo là per piacere, che me fa impressione

CAFONE: Allora ve lo lascio qui …

PENELOPE:  Esatto

CAFONE: Affare fatto?

PENELOPE: Vi ho detto di si …

CAFONE: Ah meno male …

PENELOPE: Ma prima però, devo appurare se la qualità è all’altezza dello standard qualitativo che io normalmente propino ai miei amatissimi ospiti

CAFONE: Ma state scherzando … queste uova sono freschissime, guardate come so grosse, pensate che è galline pè ffà, talmente ccà se spremmono ccà le escono l’uocchie à fore

PENELOPE: (controllando) Vedo vedo

CAFONE:  E senza Cacà …

PENELOPE: Ma che scifo

CAFONE: Parlavo del cappone Cacà

PENELOPE: Ah si giusto

CAFONE: Ho dovuto mettere Filippo

PENELOPE: E chi è Filippo

CAFONE: Filippo Inzaghi altro giocatore del Milan. Un altro gallo ccà pigliato o posto suojo

PENELOPE:  Che mania mettere i nomi ai galli

CAFONE: E mica sulo a isso … dint’ò pollaio oltre a Cacà tenimme pure a Mertez ,Strunz e Nkulu …

PENELOPE: Ih che schife e nomme cca vite mise

CAFONE: Tutti giocatori di calcio internazionali

PENELOPE: Ma era proprio necessario dare i nomi?

CAFONE: E per forza  … A si no quanne e chiamme comme fanne a sapè chi e loro adda venì

PENELOPE: (accompagnandolo alla porta) Vabbè lasciatemi tutto qui e tornate la settimana prossima e mi raccomando … portatemene un altro gallo, caso mai a Filippo  … Accussì pruvamme pure a isso!

CAFONE: Grazie … Lo sapevo che eravate una donna di buon cuore …(uscendo)

PENELOPE: Mi raccomando non vi scordate di Filippo e pure ò panare

CAFONE: E certo, arrivederci

PENELOPE: Statevi bene.  (sistemando la roba nel cesto e prendendo tra le mani il cappone) Il paesanotto ha ragione  … Bello grosso, 3 chili …Tanto grosso da far paura … Beccava pure … che impressione pare vivo …

SCENA 16 : PENELOPE E AMEDEO

AMEDEO: (fuori scena) Ah  ahhhh ahhhhhhhh

PENELOPE: (impressionata pensando che fosse il cappone lo getta) Mamma mia bella, ma che Cacà sta succeddenne? Chisto parla

AMEDEO: (barcollando) Aiuto … aiutateme …

PENELOPE: (parlando al cappone) Io nun saccio niente … Gesù me l’ha dato vivo … me l’ha dato

AMEDEO: Onna Penelopa, songo io

PENELOPE: Che t’anna accidere, io pensavo a Cacà

AMEDEO: E ve pare chisto ò mumento?

PENELOPE: Il momento di che cosa?

AMEDEO: E cacà

PENELOPE: Ma che hai capito? Uno poi non teneva niente da fare e se metteva a  ffà miezzo a stanza … … Io parlavo del caccone …

AMEDEO: Il caccone?

PENELOPE: Volevo dire il cappone … E chillo ò cafone m’ha ‘nzallanuto (instupidito) a me … Ma che hai fatto? Come te lo sei messo sto carrello addosso

AMEDEO: Chillo è isso ccà s’è ‘nfilato

PENELOPE: Spiegami bene e dall’inizio

AMEDEO: Onna Penè ho andato dal furnitore, comme m’à chiesto ò passaggio, c’aggio ditto ò carrello se scasse, si te vuò fà nu giro, saglie ‘ngoppe è spalle. Dette questo mi ho voltato e mentre mi manteneve ‘ngoppa à lasse d’ò carrello, chille che ffà?

PENELOPE: Che ffà?

AMEDEO: Se piazza sotto ò muro d’ò magazzino e piglia na piezza è rincorsa e mentre veneve verzo di me …

PENELOPE: Che è successo?

AMEDEO: Me pozza cadè o diece euro dint’ò carrello

PENELOPE: E tu che hai fatto?

AMEDEO: Me so avasciato ppà piglia …

PENELOPE: Ah bravo

AMEDEO: Ma chillo  curreva talmente potente ccà m’à miso è mmane ‘ngoppa a schiena e s’è azzeccato ’nfaccia ò muro comme a nu poster

PENELOPE: Uh mamma mia bella e tu?

AMEDEO: E nun se vede, so rimasto ‘ncastrato dint è lamiere … Sicuramente tengo 3 - 4 custulette rotte

PENELOPE: E questa è una cosa buona …

AMEDEO: Veramento?

PENELOPE: E si capisce … eh eh eh … Adesso dovranno risarcirti  … andiamo all’ospedale, facciamo fare il referto delle contusioni e delle rotture …

AMEDEO: No no … ho già fatto tutto

PENELOPE: Ma tutto cosa? Che hai fatto?

AMEDEO: Un concordo con il masto del magazzino …

PENELOPE: E sarebbe?

AMEDEO: Onnà Penè so state veramento brave, chille era talmento dispiaciute … Ccà ma ditte: “ Uagliò … pigliate  tutto chello che vuo’ tu a dint’ò stu magazzine  … te lo regale”

PENELOPE: E tu che hai fatto?

AMEDEO: (orgoglioso) Ho regnuto la sacca ..

PENELOPE: Bravissimo … Fai vedere che hai preso … carne, prusciutti, salami  … formaggi?

AMEDEO: E che ero scemo? … Chille si perdono, tenghene e scadenze

PENELOPE: Ed allora che hai preso?

AMEDEO: Sale grosso … 

PENELOPE: Sale grosso ?

AMEDEO: … 24 chili …  (si siede sfatto) Che dite …mi merito una dieci e loda?

PENELOPE: A dieci non ci arrivi ... ma ad una lota(schifezza- fango) sicuramente

AMEDEO: Sono felicissimo

PENELOPE: A chi lo dici

AMEDEO: Allora io vado che inizio il turno da infermiere

PENELOPE:No quello dopo … Adesso ti ho trovato un nuovo hobby che ti farà rilassare

AMEDEO: Overe? E che debbe fare?

PENELOPE: Il cuoco …

AMEDEO: Devo cucinare ?

PENELOPE :Ah bravo, vedo che già lo conosci …  forza che è tardi

AMEDEO: Ma io non so fare niente

PENELOPE: Perfetto … ti insegno tutto io (dando il paniere ed il cappone) portami questa roba

AMEDEO: Nun me vuttate … Ccà tengo  è custulette rotte

PENELOPE: (spingendolo) E nun te preoccupà ccà vuttanne vuttanne s’adderezzano

SCENA 17 : GENNARO, MICHELE E PEPPE

GENNARO : Una donna perfida, talmente tosta, che nemmeno con l’acido muriatico se riesce a spugnà(ammorbidirsi) …

MICHELE : Secondo me a quella gli manca qualcosa, capisce a me, non ha mai conosciuto un vero uomo che diciamo l’addolcisse un po’ …

GENNARO : Ma chi? Penelope? Quella è una vecchia maîtresse, talmente vecchia che l’ ultima volta l’hanno pagata in sesterzi (entrambi ridono)

PEPPE : Io subito vengo, vado a vedere se trovo il certificato (esce)

MICHELE : Ma vieni qua …

GENNARO : Non la pensare …

MICHELE : (andando alla finestra e sedendosi sulla sedia) Basta Gennà, basta !!! Sono proprio stufo di essere trattato come un derelitto umano, ogni cosa è buona per ricordarcelo … “e pigliati la pillola, e controlla la pressione”

GENNARO : (raggiungendolo) “ i giochi sono finiti, dovete solo aspettare di morire ” E questo cheddè …(pausa poi guardando fuori della finestra immaginaria) La vedi quella pianta?

MICHELE : Ma quale, quella di limoni?

GENNARO : Precisamente … Penelope ci sta spremendo proprio come dei limoni

MICHELE : Fosse Iddio Gennà, quella non si accontenta solo della polpa, vò spremere pure a scorza ...

GENNARO : Qua bisogna agire, non siamo mica dei ingenui …

MICHELE : Modestamente nella mia vita, nella mia carriera ero il principe del foro (come da avvocato in un’arringa girando per la stanza)

GENNARO : Sua maestà imperiale

MICHELE : Mi chiamavano Perry Mason

GENNARO : Azz, facevi pure l’attore?

MICHELE : Ho fatto tremare le più importanti aule di tribunali

GENNARO : Niente di meno?

MICHELE : Sparavo sentenze con la mitragliatrice

GENNARO : Ma facive l’avvocato o il terrorista?

MICHELE : (puntando un dito verso Gennaro) Vostro Onore, non c’è cosa peggiore che avere pregiudizi sulla persona anziana, è opportuno far riferimento alle persone e non all’età anagrafica …

GENNARO : Sta bene

MICHELE : (continuando) … l’anziano ha senza ombra di dubbio delle difficoltà, ma sottolinearle come meschinamente le sottolinea la perfida Penelope figlia…

GENNARO : Figlia e d’ndrocchia(8)…

MICHELE: (ammonendolo) Nossignore … Figlia della cattiveria e dell’interesse … porterà il povero pensionato ad adeguarsi ed a convincersi di essere un uomo malato, incapace e brutto.

GENNARO : Mò mi sei piaciuto.

MICHELE : Bisogna avere il coraggio, che solo un uomo portato all’esasperazione può avere e dire a Penelope: ”Cessa…”

GENNARO : Bravooo hai ragione è na cessa

MICHELE : Non signore … Bisogna dire a Penelope: Cessa di mortificarci con le tue schifezze e concludo Vostro Onore, chiedendo per questa Megera il massimo della pena … La morte

GENNARO : Ehh esagerato …

MICHELE : Scusa mi sono lasciato prendere … Ma la situazione oramai è insostenibile

SCENA 18 : GENNARO, MICHELE E PEPPE

PEPPE : (entrando disperato) Amici, dovete aiutarmi, non riesco più a trovare il documento di invalidità, l’arteriosclerosi mi sta devastando …

GENNARO : Peppì, qua l’unica cosa che ti sta devastando è Penelope, la devi smettere di farti plagiare da lei, almeno per una volta devi darci ascolto …

MICHELE : Noi siamo tuoi amici, abbiamo la stessa età, abbiamo condiviso la stessa storia, devi fidarti di noi …

PEPPE : Ma Penelope si interessa di me, è sempre premurosa nei mie riguardi e mi ha pure prenotato un check-up completo

8- giovane capace ed intelligente, generato da una donna forte e abile, che con un peso sulla testa, poggiato sul cercine, era capace di camminare, e allo stesso tempo perfino lavorare a maglia con il ‘troccolo’

GENNARO : E per forza, su ogni paziente che porta prende le percentuali dai medici

PEPPE : Ma quanto mai, quelle sono persone serie (prendendo un giornale e lo porge a Michele) guarda qua, fanno pure la pubblicità sul giornale … leggi

MICHELE : (guarda il giornale ma nota un'altra foto) Interessante, questa notizia è molto, ma molto interessante

GENNARO : Mò te ce metti pure tu?

MICHELE : Strepitosa … sarei capace di fare pazzie per farmela

PEPPE : (orgoglioso) Pensa che ti controllano tutto il corpo

MICHELE : E che corpo …

PEPPE : E non costa manco tanto

MICHELE : (perentorio) Quanto costa costa … Ho deciso, ci andiamo stasera!

PEPPE : Ma se ci vogliono 15 giorni per prenotare

MICHELE : Noo, qui sta scritto “l’ingresso è libero si paga solo la consumazione”

PEPPE : (non capendo) Ma quale consumazione?

MICHELE : (contento della notizia che ha letto mostra il giornale a Gennaro) Liegge Gennà

GENNARO : “Colossale svendita di servizi igienici”

MICHELE : No li, più sotto

GENNARO : Ah ecco … “Sagra del panzarotto con anguille fritte e rospo cotto”

MICHELE : (indicando l’articolo sul giornale) Ma che schifezza stai leggendo … Qua, leggi qua

GENNARO : Stasera ore 21,00 direttamente dal Marocco sensuali danzatrici del ventre (i due si guardano per un attimo negli occhi come se Gennaro avesse capito le intenzioni di Michele)

MICHELE : Esatto !!

PEPPE : (non capendo) Ma scusate che state leggendo … quali danzatrici … io parlavo del check up

MICHELE : E mò te check up(da ciaccare, ferire) overamente si nun te stai zitto !!

GENNARO : Michè, (prendendogli il volto tra le mani ) guardami dint e palle è l’uocchie … ma overo ce stai pensanne?

MICHELE : Si … Io mi sento ancora in grado di fare qualche pazzeria … una giovanottata … un colpo di testa … Ma perché tu no?

GENNARO : Io? Io pure … Io mi sento ancora come una macchina che potrebbe fare i 200 all’ora, (precisa) certo con la carrozzeria un pò ammaccata, con il motore che ha bisogno di qualche revisione, ma posso assicurarti che il pilota è in gran forma

MICHELE : Appunto, non dobbiamo permettere a nessuno di decidere per noi quando essere rottamati ... Allora è deciso , stasera ci andiamo a vedere le odalische, tutti e tre, che ne pensate?

PEPPE : Ma non siate ridicoli … Ancora pensate alla danza, alle femmine … ma ve vulite ffà ridere appresso … Alla vostra età …

GENNARO : Si Peppì, alla nostra età … perché è vietato?

PEPPE : (preso alla sprovvista) Non è vietato ma … è fisiologico … Voi, non volete arrendervi alla condizione che oramai come dice bene Penelope i giochi sono fatti e che quando si sta avvicinando lo scadere del tempo bisogna con rassegnazione ed accettazione aspettare la fine del gioco.

MICHELE : Tu la stai a sentire troppo a quell’arpia

PEPPE : Arpia … l’hai chiamata arpia?

MICHELE : Si è un arpia

PEPPE : E allora sai che faccio? Chiamo Penelope gli dico come l’hai chiamata e la informo pure di questa assurda decisione …:

GENNARO : E nuje te damme fuoco …

MICHELE : E se lo dice Gennaro gli devi credere … lui è un esperto ne ha incendiato di locali questo qua

PEPPE : (preoccupato) Ma me state minacciando?

MICHELE : Nossignore calmati … Ti vogliamo fare solo una proposta … Penelope cosa dice? Che siamo vecchi e che ci dobbiamo arrendere alla nostra condizione?

PEPPE : Non mi stancherò mai di darle ragione

MICHELE : Benissimo ed io ti voglio dimostrare una volta per tutte che si sta sbagliando … dammi questa soddisfazione … per una sera dai ascolto a noi tuoi amici e vedrai che ti convincerai …

GENNARO : Peppì guarda, io ne sono così sicuro , che aggiungo pure che nel caso ci sbagliassimo … ci rassegneremo alla nostra condizione di anziani … e faremo tutto quello che ci dice Penelope … (numerando) prenderemo pure tutte le pillole, i flaconcini e …

MICHELE : … ed io ti prometto che a Gennaro … la prossima volta ò catetere c‘ò infilo io

GENNARO : Ma che stai dicendo

MICHELE : Zitto … famme fa a me, che questa causa la vinciamo … E quindi che decidi?

PEPPE : No … no … e mille volte no. Non riuscirete mai a convincermi che Penelope si sta sbagliando … Mi oppongo (esce)

MICHELE : Opposizione respinta (lo segue)

GENNARO : O con noi o contro di noi … Michè requisisci i farmaci al nemico (esce)

SCENA 19 : PENELOPE E ASSUNTA

PENELOPE : (da fuori) Vedremo, vedremo … adesso non è cosa (entra)

ASSUNTA: (seguendola) Comunque è inutile che ci girate intorno …  mi dovete cominciare a dare lo stipendio … una promessa è una promessa  il tempo è scaduto …

PENELOPE: Stipendio … che brutta parola …  io poi che te lo abbia promesso …  proprio non  me lo ricordo

ASSUNTA: E’ si capisce che non ve lo ricordate … sò passate due anni

PENELOPE: Due anni? … Ma tu vire nu poco comme passa ò tiempo … Va bè  se solo adesso me lo hai ricordato, evidentemente …

ASSUNTA: … Evidentemente mi servono i soldi

PENELOPE:  Come sei materialista … evidentemente se fino ad oggi l’hai fatto con piacere senza stipendio, continua ad essere coerente e goditi quest’opportunità

ASSUNTA: Signora Penelope … mò mi avete proprio sfastediata(infastidita) … ma sapete che c’è di nuovo? Io mò aizo ‘nquollo(mi alzo) … me ne vado …  e vi rimango in mezzo ai guai 

PENELOPE:  Aspetta … aspetta … Fammi capire bene … mi stai dando le dimissioni?

ASSUNTA: E’ certo, che vi credete che me mettesse paura?

PENELOPE: E che dimissioni siano … (prende un foglio che aveva già scritto in precedenza e  fa leggere) leggi

ASSUNTA: E cheddè sta carta? “In data odierna io sottoscritta dò le dimissioni e senza nulla a pretendere saluto e ringrazio firma”

PENELOPE: Ecco brava firma qui …

ASSUNTA: Non ho capito che devo fare …

PENELOPE: Devi mettere lafirma …  non ti preoccupare

ASSUNTA: (Assunta senza capire cosa sta facendo e frastornata dalla super velocità di Penelope meccanicamente firma) Assunta …

PENELOPE: Ecco brava eri assunta, mò ti sei licenziata … perciò presto presto, ramazza tutte le tue cose, che per stasera la tua soffitta mi serve …

ASSUNTA: E che ci dovete fare?

PENELOPE : Ho un nuovo arrivo … purtroppo sarà un cliente di passaggio … tiene già 94 anni

 ASSUNTA: 94 anni e lo mettete sopra alla soffitta?  Gesù, Gesù … io non ho il coraggio di andarmene e lasciarvi sti poverelli tra le mani, almeno stando qui una alleata la tengono  … Stracciate sto foglio, rimango … del resto un'altra cuoca brava quando la trovate 

PENELOPE: Qua tutti siamo utili e nessuno è indispensabile … Ho già rimpiazzato

ASSUNTA: Di già? E addò ò teniveve astipate? E chi è?

PENELOPE: Amedeo … appena l’ho portato in cucina, si è seduto, ha messo  le mani così (mimerà la posizione in cui si mette un cane) mi guardava con i suoi occhioni e …

ASSUNTA: … Scodinzolava …

PENELOPE : Mi ascoltava mentre gli insegnavo il suo nuovo hobby. Lui sì che è riconoscente … Io lo tratto proprio come ad un …

ASSUNTA: Cane

PENELOPE : Ad un fratello, un fratello

ASSUNTA: Incredibile … non ci posso credere … 

PENELOPE: E ci devi credere … del resto te lo avevo detto che dovevo fare dei tagli tra i dipendenti …  il caso ha voluto che tu ti sei offerta volontaria  … e così ho evitato di scegliere

ASSUNTA: Ma addò stanne tutti sti dipendenti? Noi a due simme? A parte me, ci sta solo Amedeo che fà  il giardiniere, l’autista, l’infermiere, animatore  e pure il direttore

PENELOPE: Appunto stavate cinque a uno … potevo mai licenziare a lui

ASSUNTA: (minacciosa) Onna Penè … Io me ne vado … e nun ve preoccupate ccà ve manne l’ispettore del lavoro (esce)

PENELOPE:(sull’uscio seguendola) E mandammille  ccà si tene na bella pensione ospito pure a isso

SCENA 20 : GENNARO, MICHELE, PEPPE E PENELOPE

(rientrano Gennaro e Michele seguiti da Peppe)

GENNARO : E’ inutile che insisti Michè non glieli dare

MICHELE : Fosse pazze … oramai li ho requisiti

PEPPE : Ma almeno dateme nu poco e Gutalax, sò due giorni che non riesco ad evacuare

GENNARO :Ben ti stà …

MICHELE : Peppì, tu riavrai la borsetta solo se verrai con noi altrimenti …

GENNARO : Rimani appilato comme a na saittella

PEPPE : Questo è un sopruso

GENNARO : E’ inaudito, non ci posso credere, hai cancellato tutto, è mai possibile che il solo pensiero di vedere delle giovani fringuelle(fem di fringuello) che ondeggiano e sculettano solo per te, non ti faccia venire la voglia di correrle dietro? Michè, diglielo tu, ma comme songhe l’odalische? Tu t’è ricurde?

MICHELE : Io me le ricordo? Eccome se me le ricordo, quelle camminano tra i tavoli, si avvicinano e guardandoti negli occhi cominciano (mettendo una mano sulla pancia e l’altra alzata, mimeranno la danza tipica del ventre) a ballare … (canticchiando) Peppì, le odaaaaaliiiischeeeee

PENELOPE : (entra in scena ha un cestino di frutta tra le mani e restando sulla soglia assiste incredula alla scena ) … Mi fa piacere che state allegri …( i due sorpresi si ricompongono)

GENNARO : (imbarazzato e massaggiandosi la pancia) M’è venuto nu male e stommaco

PENELOPE : E a te?

MICHELE : (copiando) Pure a me, sarà l’appetito

PENELOPE : E per l’appunto, vi ho portato un poco di frutta

PEPPE : Ve lo dicevo io che è adorabile (prendendo il cesto) grazie Penelope per questo spuntino prima della cena

PENELOPE : Veramente questa è la cena … ho licenziato la cuoca …

GENNARO : Hai licenziato la cuoca?

PENELOPE : E’ certo… quella s’è permessa di chiedermi lo stipendio, dopo appena due anni  di servizio?

MICHELE : (ironico) Overo che scostumata

PENELOPE : (continuando) ... ma comme dico io, m’ò vvuò ddà o tiempo e capì si saje cucinà o no?

PEPPE : (rivolto ai due) Giustissimo (rivolto a penelope) E poi in futuro sicuramente l’avresti assunta?

PENELOPE : Certamente …

PEPPE : (orgoglioso) Avete visto che donna?

PENELOPE : Ma solo  dopo che si è fatta altri due anni di tirocinio

MICHELE : (ironico) Peccato che ci sia stato nel 1948 l’abolizione del decreto capitale

PENELOPE : Qua decreto e che centra con la cuoca

MICHELE : Oggi nulla, ma fino ad allora potevate chiedere per il suo comportamento, la pena di morte

PENELOPE : Avvocà la pena di morte mi suona esagerata, (ridendo ed ironica) ma ho fatto richiesta per vedere se mi danno la concessione per le frustate (esce)

SCENA 21 : GENNARO, MICHELE E PEPPE

GENNARO : (convincenti verso Peppe) Peppì è ‘ntiso(sentito)? Questa tra un po’ anche con noi inizierà con le punizioni corporali

PEPPE : Ma che state dicendo? Penelope non farebbe mai una cosa del genere

GENNARO : Ed invece si … perciò vediamocene bene stasera

MICHELE : E come dicevano i romani “Carpe Diem” del domani non c’è certezza …

GENNARO : (abbracciando Peppe da un lato con voce da coccolone) Non dimenticarti Peppì, che noi qui dentro siamo i tuoi soli amici e teniamo pure la tua borsa

MICHELE : (facendo lo stesso dal lato opposto) E dancella(dacci) sta soddisfazione

PEPPE : (guardandoli prima l’uno e poi l’atro e riflettendoci su ) E va bene ci stò, perché io (sottolineando) … vi sono veramente amico e voglio starvi vicino ….

MICHELE : Questo si che è parlare

PEPPE : …Voglio starvi vicino ed esservi di supporto ….

GENNARO : Peppe sì n’amico

PEPPE : … esservi di supporto quando farete quest’ennesima figura di merda

MICHELE : (arronzandolo) Si si come vuoi tu, basta che vieni  (euforico) Allora è deciso alle 21,00 saremo al locale (ridando la borsetta)

PEPPE : Alle 21,00? Ecco il primo intoppo … Rinunciamo …

GENNARO : (riprendendo la borsa) E questa ritorna a noi

PEPPE : Ridatemela … Alle 21,00 non si può?

GENNARO :E perché?

PEPPE : Vi siete dimenticati che alle 20,00 c’è il coprifuoco?

MICHELE : Giusto, dopo l’ultimo taglio che Penelope ha fatto con il personale notturno la portineria chiude e le chiavi le ha solo lei in custodia

GENNARO : E che ci sto a fare io qui ? …(ridando la borsa) Intoppo superato …  Il vostro agente 007 ha già escogitato un piano perfetto e alle 21.00 saremo in pool position dalle femmine … mettetevi seduti che vi spiego

PEPPE : Nel frattempo che spieghi io mi mangio una bella mela (prendendo la mela)

GENNARO : (togliendogliela da bocca) Permetti? Questa mi serve, cade a fagiolo

PEPPE : Veramente questa cade dall’albero

MICHELE : Peppì, fai parlare lo stratega, sentiamo che propone

GENNARO : (adesso farà in modo di posizionare una mela a destra, una banana al centro ed un’altra mela a sinistra riportando alla memoria dello spettatore l’attributo maschile) Prendiamo questa mela è fingiamo che è la CASA di CURA e la mettiamo qui, questa sarà la nostra partenza, la seconda mela è il locale che dobbiamo raggiungere e la mettiamo in questo posto, questa sarà la nostra meta, ora tra il dire ed il fare …

PEPPE : … c’è di mezzo il mare ..

GENNARO : Nossignore c’è un muretto, mettiamo sta banana al posto del muro, che divide la Casa di cura con il boschetto alla fine del quale c’è la strada per andare alla mela …(correggendosi) alla meta (a queste parole entra Penelope) Che ve ne sembra?

SCENA 22 : GENNARO, MICHELE, PEPPE E PENELOPE

PENELOPE : Prima mi sono dimenticata di lasciarvi le deleghe della pensione del mese che domani dovete firmarmi (notando sul tavolo la composizione) … (guardandoli in faccia) Ma che state facendo qui?

PEPPE : Le posizioni tra il dire ed il fare

MICHELE : (interrompendolo) Eh si si, un gioco per anziani

PENELOPE : Un gioco? A me, me pare una cosa sconcia

GENNARO : (scomponendo il progetto) Sconcia? E noi la sconcechiamo(disfiamo) subito subito

MICHELE : Si tanto avevamo quasi finito

PENELOPE : Che strano gioco (guardando Peppe) Peppì ma in che consiste?

PEPPE : (impaurito) Non chiedetemelo a  me, che non ho capito niente, mò te lo spiega Gennaro è lui l’ideatore

PENELOPE : E quindi?

GENNARO :Eh eh eh … (improvvisando) Sempre burlone Peppino e dunque … ah si ….tieni presente il gioco delle tre carte?

PENELOPE : Si certo

GENNARO :Eh allora io … (mischiando i tre elementi a mo’ di gioco delle tre carte) questo perde questo vince, questo perde questo vince, questo perde e questo vince … (di botto) Penè  addo stà a banana?

PENELOPE : (rimane un attimo perplessa) Ma te siente  bbuone(ti senti bene)?

GENNARO :Si perché?

PENELOPE : E te si scurdate d’è cummiglià(coprirli)?

GENNARO :Ma perchè accussì se vedeno? (guardando i due amici) Perciò indovinavano sempe sti duje

PENELOPE : State peggiorate … stasera siete strani, non sò come vi vedo … questi devono essere i primi segni della demenza senile … (fermandosi sotto la comune) sentite fate una cosa, le deleghe firmatele stasera … nun volesse che domani peggiora la situazione, voi vi scordate ed io rimango a piedi (esce)

SCENA 23: GENNARO, MICHELE E PEPPE

PEPPE : L’avete sentita? Oramai ha capito tutto siamo ancora in tempo

GENNARO : Ma statte zitto, che per colpa tua,  per poco non ci hai fatto scoprire, me fatto fà a figura do ‘nzallanuto(distratto con la testa tra le nuvole)

PEPPE : Ma io …

MICHELE : Niente ma … “qui o andiamo dalle Odalische o si muore” …

GENNARO : Ha detto bene Garibaldi … Andiamo avanti, sentite a me, il mio piano è semplice, anzi semplicissimo … (buffone) modestamente se questa è la vostra prima evasione state in mano all’arte, con me di meglio non potevate trovare

MICHELE : Spiegaci tutto ti ascoltiamo

GENNARO : Venite con me (li porta alla finta finestra e spiegherà con orgoglio le azioni indicando fuori di essa con una penna ) La prima cosa da fare è scavalcare la finestra … (indicando) Poggiando i piedi sul cornicione ed attaccati alla parete a pochi passi sulla sinistra c’è un tubo della grondaia. Peppì confermi?

PEPPE : (facendo finta di appurare) Il tubo ci sta ...

GENNARO : Bene … Raggiunto il tubo, lo abbracciamo e ci caliamo per circa 5 metri fino

PEPPE : Ci caliamo per 5 metri?

GENNARO :(infastidito) Per piacere non interrompermi che tengo tutto qua (indicando la testa riprende enfatizzato) Dicevo ci caliamo per 5 metri fino alla tettoia sottostante … Peppì mi confermi la tettoia sottostante?

PEPPE : (fingendo di sporgersi e rassegnato) Signorsì …

GENNARO : Arrivati sulla rientranza che sarà lunga vediamo 3x2 – 4 diciamo 6 metri

PEPPE : Un momento … Professò veramente 3x2 fa sei e con - 4 fà 2

GENNARO : (offeso) Sentite il piano lo devo fare io o voi?

MICHELE : Non l’interrompere …scusalo Gennaro vai avanti

GENNARO : (guardando infastidito Peppe) Vabbè, dicevo … Anche ammesso che fanno 2 come dice stu scassa ‘mbrella(ombrello), dicevo (riprende enfatizzando a salire ) noi prendendo una bella rincorsa facciamo un salto (mimando il salto) ed atterriamo al muretto difronte

PEPPE : (allarmato) E si figuriamoci  … Dalla tettoia al muretto ci saranno almeno due metri …

GENNARO : (minimizzando) E che sò due metri?

PEPPE : (cs) Comme che sò? … Ma se io la mattina trovo difficoltà a passare dal gabinetto al bidet che  al massimo sò 30 centimetri … come faccio a fare questi due metri

MICHELE : (rimproverandolo) Ma fallo continuare, stai zitto ed ascolta,  Gennà abbi pazienza continua ..

GENNARO : (riprendendosi dapprima scocciato e poi al massimo dell’enfasi) Dicevo … Raggiunto il muretto, a passo di giaguaro strisciamo lungo il bordo e dopo quei 4 metri ci lasciamo cadere in caduta libera sui covoni di paglia … e lì …direzione nord … dopo una bella corsetta di circa 3 chilometri … (indicando il pubblico) arriveremo alla strada statale 21 dove indovinate chi troviamo?

MICHELE : (perentorio) I fratelli Capasso … felici del nostro trapasso

GENNARO : Spiritoso … Troviamo il taxi che preventivamente abbiamo telefonato per farci dare un passaggio fino al locale delle odalische … Obbiezioni?

PEPPE : (alzando il dito) Una soltanto …

MICHELE : E ti pareva …

PEPPE : (sventolandolo a mò di bandiera) Il catetere te l’è scudate?

GENNARO : No, t’ò miette  adderete è rine a uso zaino! (vantandosi) … Sono o non sono un grande stratega? C’aggia ffà, le sforno al naturale comme fossero pizze

PEPPE : Gennà come pizzaiolo non lo so, ma come agente segreto, mi sa ccà ire proprio na schifezza

GENNARO : Ma stai scherzando? … Questa è un piano perfetto quasi come IN FUGA DA ALKATRAZ

PEPPE : No Gennà questa una FUGA A CAPE E AZZ

GENNARO : Ma tu veramente fai?

PEPPE : Gennà ma chi c’à ffà? Ci caliamo dal tubo, zumpamme(saltiamo) tre metre, ci lasciamo cadere in caduta libera? Dio ò ssape e a madonna ò vede si riesco à scavalcà la finestra e tu te ne vieni?

GENNARO : Ma non ti preoccupate, tengo tutto qui … Adesso vi faccio vedere con la pratica la facilità dell’azione … Facciamo finta e badate faccio finta che io sia la finestra (si mette con la mani sui fianchi  ed in piedi), Michè vieni qui

MICHELE : C’aggia ffà?

GENNARO : Tu ti metti a cofanetto piegato sotto (facendolo piegare in avanti, con la testa in direzione del bacino e le mani su i suoi fianchi) così Peppino, vieni qui per favore

PEPPE : Ma io non sono in grado ..

GENNARO : Solo un momento … appoggiati a Michele e fingi di scavalcare il davanzale, dai fammi vedere come fai ( Peppe si avvicina a Michele e tenta di scavalcarlo goffamente da dietro, a mo’ del salto sulla cavallina . entra penelope si ferma sulla comune, sconvolta dalle posizioni e dalle parole che sente equivocando)

PEPPE : Non ce la faccio, mettiti più giù

GENNARO : Ma spingi, spingi più forte

MICHELE : Ma così mi faccio male

SCENA 24 : GENNARO, MICHELE, PEPPE E PENELOPE

PENELOPE : Gesù, Giuseppe, Sant’Anna e Maria … Pervertiti che non siete altro

(i tre realizzando l’equivoca posizione raggiunta casualmente si fermano, si guardano e con falsa indifferenza si scompongono)

PEPPE : Penelope posso spiegare

PENELOPE : Ma che state facendo?

GENNARO : Niente abbiamo perso (improvvisando ed utilizzando la penna) … come si chiama? Il tappo della penna ed io lo cercavo

PENELOPE : Overo? E tu che facevi?

PEPPE : Io l’ho avvistato

PENELOPE : E tu ?

MICHELE : Io lo prendevo

PENELOPE : Siete dei depravati … (a se stessa) Mi sa che l’unico taglio che non dovevo fare era quello sul Bromuro … (a loro) ma nun ò vulite capì che oramai i giochi so fernute(finiti)?... Nun ve muvite(muovete) a loche vvò vado a priparà (uscendo)

SCENA 25 : GENNARO, MICHELE E PEPPE

MICHELE : (guardandoli) Abbiamo fatto la figura dei pervertiti …

GENNARO : Ed in più ora ci porta pure il bromuro …

PEPPE : Saggia idea … Il bromuro ci placherà gli ormoni impazziti …

GENNARO : Ancora una parola e ti giuro che né Michele né io saremo più tuoi amici … non ti rivolgeremo più la parola, ti abbandoneremo in questa casa e morirai da solo

PEPPE : No, questo no … starò zitto lo prometto

MICHELE : Avanti allora come i tre moschettieri … (allungando il braccio) Uno per tutti e

TUTTI : (imitando il gesto) Tutti per uno …

GENNARO : Presto che qua non c’è più tempo … dobbiamo anticipare la fuga

PEPPE : Adesso?

MICHELE : Si, Gennaro ha ragione ora o mai più

PEPPE : (ancora tergiversando per guadagnare tempo) …Ma non abbiamo nemmeno chiamato il tassista

GENNARO : (sicuro) Lo chiameremo raggiunto il boschetto

PEPPE : (con rassegnazione) Vabbè andiamo …

GENNARO : E bravo a Dartagnan, (indicando il catetere) miette ò sacco ‘ngoppe a spalla

(I tre mimeranno quanto segue: Gennaro prende la sedia, la posizionano sotto l’immaginaria finestra con lo schienale rivolto verso il pubblico, ci sale sopra e la scavalca come se stesse scavalcando il davanzale)

GENNARO :Peppì scavalca, Michè dalle una mano

(Peppe prende il catetere, lo blocca bene dietro alla schiena aiutato da Michele e goffamente ripete le stesse mosse di Gennaro. i due si troveranno sull’immaginario cornicione e mano nella mano sono poggiati all’immaginario muro)

PEPPE : A me me gira a capa, tengo e vertigini

GENNARO : Michè muovete

MICHELE : (avvicinandosi alla sedia, si sporge e dice agli amici) Nu mumento aggia ffà na cosa

GENNARO :E ffà ‘mbressa! Ccà chisto ò perdimme

MICHELE : (tira fuori dalla tasca il volantino contro Gennaro, lo appoggia sul tavolo e si avvia poi ha un ripensamento e ritorna indietro)E rimandiamo … Gennà per stasera ò nemico nun si tu! (richiude il foglio lo rimette in tasca e su un altro foglio che trova stesso sul tavolo, scrive velocemente qualcosa)

PEPPE : Non lasciarmi la mano …

GENNARO : Michè ma addò staje?

MICHELE : (avendo terminato lascia in bella vista il foglio) Amico mio sto venendo (avvicinandosi alla sedia raggiungerà con le stesse mosse gli altri. ora i tre sono mano nella mano, sul finto cornicione e procedono spalle al muro a piccoli passetti fino a raggiungere il tubo dove a turno, si gireranno e scenderanno al piano inferiore che poi sarebbe in platea. in contemporanea alle loro azioni ritorna Penelope con una brocca contenente un liquido rosso scuro)

SCENA 26 : GENNARO, MICHELE, PEPPE E PENELOPE

PENELOPE : Ecco il bromuro una bella tazza … (non vedendo nessuno) Ma dove siete?

GENNARO : (uscendo dalla platea correndo in fila indiana ) Di qua amici, di qua

PEPPE : Io ci sono

MICHELE : Fuje, Peppì fuje

PENELOPE : (sente delle voci a soggetto dei tre e si avvicina alla finestra e guardando fuori) Ma dove andate? Tornate indietro … Voi cadete, ve facite male e putite pure murì …(riflette un attimo) E vuje nun putite murì … si primma nun me firmate ò contatto cù Capasso … (borbottando avviandosi verso il tavolo) Stavolta me l’hanno fatto sott’à l’uocchie, mi sa che stasera aggiu(ho)  perso altri tre clienti … (notando il foglio legge) Per Penelope …. e questo cos’è?

(si sente la voce registrata di Michele che reciterà quello che precedentemente aveva scritto)

MICHELE : La vita è come una partita di calcio che inizia quando nasci e finisce quando muori e nonostante la forma fisica diminuisca con lo scadere del tempo … fino a quando l’arbitro con i tre fischi non decreta la fine … noi anziani vogliamo continuare a giocarla. Cara la mia Penelope … stampatello dint’è cervelle … il gioco finisce solo quando finisce il gioco!

(Penelope resta interdetta ferma a scena plastica)

                                                            … si chiude la tela\