In morte del dottor Faust

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In morte del preclaro et illustrissimo doctor Faustus

In morte del dottor Faust

di Solieri Giorgio

Personaggi

Vescovo

Faust

Dottore

Suora

Professore

Margherita

Angelo

Faust è accasciato su una sedia o un letto. Dorme di un sonno disturbato. Attorno a lui si affaccendano il Medico e la Suora. L’atmosfera si fa via via più onirica. Alle spalle di Faust si erge il Vescovo, paludato in vesti esasperate e bizantineggianti.

VESCOVO Chi può in tutta onestà e timor di Dio giungere solo a pensare di non dolersi per la perdita di cotanto uomo? Di un sì dotto e sapiente scienziato ed uomo di lettere? Di così elevata morale da rappresentare un modello già additato in sua vita alle generazioni di poi? Un uomo il cui esempio  è monito ed ispirazione a chiunque si ponga, come ogni uomo degno della discendenza di Adamo dovrebbe, antagonista al maligno che alligna ogni giorno di più nei cuori dell’ignara umanità. Nessuno! Nessuno potrà restare a ciglio asciutto alla notizia che già ora, triste nell’ora più triste, corre per valli e coste e pianure lungo le strade che per prime l’apprendono dal ritmo mesto dei passi di chi già sa e lento arranca per la sua via sotto il peso di tale fardello di infelicità e ineluttabile tristezza! Tutti! Tutti piangeremo e ci dorremo per la nostra disgrazia, per essere tutti ora un po’ più orfani degli orfani del più miserevole orfanotrofio; poveri più poveri del povero più miserevole; orbi per sempre di cotanto Uomo! Uno! Uno solo, forse non piangerà: quel povero mendìco laggiù: fortunato mortale, tu, che cieco degli occhi e sordo alle voci del mondo ignori e mai saprai la triste novella: Faustus è morto!

FAUST Morto?! Io?! Non correre troppo, Eminenza... Ma cosa guardate tutti? Cosa vi guardate con gli occhi lucidi da visita al caro estinto? Non sono ancora morto! Il Patto non è scaduto… e non scadrà! Non portatemi crisantemi e rose in disfacimento! Non serve: non puzzo ancora di cadavere!

VESCOVO No? Davvero… sapessi, invece!

Faust si volge mentre il Vescovo si trasforma nel più tradizionale dei diavolacci.

FAUST Ma guarda chi c’è! Eccoti! Sei qui! Finalmente… Dopo tanti anni… sembrano secoli… dopotutto sono secoli davvero! Eccellente travestimento… È un travestimento, si?

VESCOVO Hai pochino da scherzare, sai, caro? Devi pagarmi un conticino… una piccola fattura… ci sono un zinzino di interessi sopra, dopo tanti anni. (ride e Faust con lui. Smette di botto) C’è poco da ridere, ho detto! Andiamo!

FAUST Sembri proprio vero! Mefistofele: tale e quale al giorno in cui… Magari il guaio è proprio questo: non sei rimasto un po’ indietro? Come dire… un po’ rétro?… ti dovresti aggiornare: non puoi restare sempre attaccato alla retorica Romantica!

VESCOVO(tonante) Fausto! Del cielo eterno speranza più non hai:

                                    rifletti sull’Inferno solamente, ché là vivrai!

FAUST Cristopher Marlowe, Faustus, atto quinto scena seconda… bella traduzione!

VESCOVO(colloquiale) Grazie! Ho sempre preferito quel puttaniere elisabettiano al geniale imbroglione che è riuscito a farti perdonare… Goethe… roba da matti! …Andiamo, su, che è tardi! È già il ventesimo secolo, cribbio! (guarda l’orologio) Eh no: il ventunesimo passato! Andiamo, andiamo, andiamo…

FAUST(lirico) Ere intere non cancelleranno

                        la traccia dei miei giorni in terra.

                        Prevedo in me tal gioia grande

                        da godere nell’attimo supremo!

VESCOVO Sì, si… Goethe: morte di Faust, quinto atto… ma non è granché come traduzione… vogliamo andare o no?

FAUST Andare? Ma dove? Dove credi di portarmi? Io non vado da nessuna parte… Troppo tempo mi avete lasciato qui, le cose sono cambiate… oggi con un buon avvocato non c’è più contratto che tenga! Giù da te non ci vengo più… e non vado nemmeno su, diglielo ai tuoi ex colleghi: i veri angeli li ho trovati qui!

VESCOVO Angeli?

Avanzano medico e suora

FAUST Guardali: tutti bianchi, compunti… con il tempo sono diventati bravissimi… sono anni che questo corpaccio casca a pezzi eppure mi tengono ancora qui, vivo… io non posso più morire! Chiedilo a loro!

DOTTORE Nulla c’è più da fare…

FAUST Eh?

SUORA È l’ora, figliolo…

VESCOVO Eh!

FAUST Che vuol dire?!?

VESCOVO Niente di particolarmente nuovo, caro: semplice eccesso di fiducia nell’Umanità e nelle sue limitate possibilità!

DOTTORE Nulla c’è più da fare

                     ogni rimedio

                     ogni pozione

                     tentata e tentata

                     ogni preghiera

                     salmo, orazione

                     non fermano l’ora

                     non fermano l’ora…

SUORA È l’ora, figliolo

               prepara la fronte all’unzione

               l’anima appresta al tuo viaggio

               il viatico santo ti sia buon compagno

DOTTORE Nulla c’è più da fare…

SUORA È l’ora figliolo…

DOTTORE Ogni rimedio… pozione

SUORA Prepara la fronte all’unzione…

DOTTORE Non fermano l’ora… non fermano…

SUORA È l’ora!

DOTTORE Non fermano l’ora… non fermano…

SUORA È l’ora!

DOTTORE+SUORA Non fermano l’ora… non fermano…

VESCOVO È l’ora!

FAUST Basta! Basta! Ma cos’è… un poema menagramo? La Commedia dei Corvi? Io sono vivo, vi dico… Io sono qui... ancora qui… da cinquecento anni sono qui… per il Patto o per grazia... per grazia... per grazia... di... chi... di... chi?

Lentamente Faust si addormenta. Entra il Professore che si rivolge al pubblico con fare tra la lezione univeritaria e la divulgazione a basso costo.

PROFESSORE …questo antico manoscritto, rinvenuto di recente negli archivi della biblioteca alessandrina e –pare!- confermato nei suoi contenuti di massima da alcuni in-folio di molto posteriori conservati ad Oxford, sembrerebbe, dunque, confermare la tesi, sostenuta anche in ambienti vicini alla Sorbona ma drasticamente bocciata -si sa!- in Vaticano, secondo la quale il mitico doctor Faustus… -al secolo Georg Faust, negromante tedesco… un ciarlatano a detta dei suoi contemporanei- invece di morire a Erfurt nel 1540, come riportato dai documenti ufficiali, abbia trascorso ulteriori anni in Inghilterra… almeno sino alla tarda epoca elisabettiana o poco oltre… anzi parrebbe che l’ispirazione del primo Faustus sia nata in Cristopher Marlowe proprio dall’aver conosciuto il vero personaggio… più precisamente dalla suggestione per la sua insolita, per non voler dire straordinaria, longevità. Non occorre, infatti, dimenticare che le scarne notizie su Georg Faust confermano univocamente la sua nascita a Knittlingen nel Württemberg nell’anno 1480. Cento anni… di più! Quasi centotrenta! Insolita longevità… Quanto mai insolita… se si tiene conto che, negli in-folio di Oxford si parla anche del medesimo Faustus in rotta verso la Francia all’epoca della Grande Rivoluzione… 1688… (alla sua voce si sovrappone quella di Margherita. Lentamente esce sfumando l’ultima parte della battuta, mentre il Vescovo-Mefistofele si trasforma in un normale prete, il medico e la suora prendono un normale atteggiamento da camera di ospedale) ed ulteriori documenti della Sorbona, con precisi riferimenti ai precedenti, danno LO STESSO Faustus di nuovo in viaggio verso la Germania nel 1791, per sfuggire, evidentemente, al Terrore robespierriano… giusto in tempo, potrebbe desumersi, per conoscere e collaborare con Goethe. Tesi suggestiva e, certo, piuttosto di difficile credibilità... ma che renderebbe ragione di un piccolo mistero letterario: tutta la critica, infatti, concorda sulla quasi certa impossibilità che Goethe abbia potuto leggere l’originale marlowiano e le evidenti affinità tra questo e l’opera del grande tedesco –evidenti malgrado il tutt’affatto diverso spirito che anima le due stesure....

MARGHERITA Sveglia... sveglia... sveglia... sveglia... Andiamo, svegliati! È ora!

FAUST No! Non è ancora ora! Non era nei patti! Sono vivo!

MARGHERITA Certo che sei vivo… non preoccuparti… è stato solo un sogno

FAUST Un sogno? No, no… altro che sogno… Mefistofele… è tornato… (prendendo coscienza) Chi è? Chi c’è qui… sei tu Margherita?

MARGHERITA (esitante, poi accondiscendente) Io… Sì, caro… sono io.

FAUST Margherita… sei tu… allora era un sogno davvero? (vedendo il medico che si avvicina) No! Era un incubo… Vai via! Via, menagramo d’un menagramo, iettatore! Tiè! (vede il prete) Ancora sei qui, tu! Vattene!

MARGHERITA Ma cosa ti prende? Calmati… calmati! Su, su… vieni qui… calmati…

FAUST Non trattarmi come un bambino! Non ho bisogno di essere… assecondato! Sarò anche vecchio... ma non sono rimbambito!

MARGHERITA Ma sì lo so... sai bene che lo so... l’ho sempre saputo... volevo solo ricordarti che è ora...

FAUST Ancora! Ti dico di NO! Volete tutti darmi già seppellito! Io sono vivo! e voglio restarci, vivo... e a lungo! Non è ora... non è ora... il Patto non è scaduto... Non è ora ti dico...

MARGHERITA (accarezzandolo sorridente e comprensiva) Ma, sì… come… come vuoi… però adesso calmati, ché ti fa male…

FAUST Tu non mi credi, Margherita... lo vedo... (esausto) sapessi, Margherita, quanto è pesante l’immortalità... (ridacchia) più che altro noiosa! Lo sai, Margherita, quanto tempo c’è nell’eternità? Tanto! Tanto tempo passato senza far niente di niente… Qualunque cosa potesse divertirmi, in capo a cinque, sei anni diventava noiosa… Su cinquecento anni, sono attimi! (ride) Una cosa mi ha sempre divertito: parlare di me con chi voleva… studiarmi… come quel tedescotto sognatore e baciapile... o te l’ho già raccontato...? Te l’ho raccontato, Margherita?

MARGHERITA(abbracciandolo materna e comprensiva, facendo capire che non è vero) No, caro... Mai... nemmeno una volta... raccontamelo ora, vuoi?

FAUST(illuminandosi tutto) Mai? Davvero... avrei giurato... Ascolta: ero lì, in Germania e c’era questo giovanotto… oh, Dio… quarant’anni… che scriveva... scriveva... scriveva su di me... e parlava, parlava... Quanto chiacchierava! Quanto!

MARGHERITA Quanto?

FAUST Tanto! Non la smetteva mai! Parlava, parlava, parlava, parlava...

MARGHERITA ...tanto da non far parlare te?

FAUST Sì! Ma allora lo sai! Avevo ragione: te l’avevo già raccontato! Non è giusto! Margherita, non devi fare così! È umiliante! Continui a trattarmi come un bambino!

MARGHERITA No, no, caro! Ti sbagli... (ninnandolo) racconta... racconta... racconta...

FAUST ...non riuscivo a dire una parola... pensare che mi aveva cercato lui... e invece parlava lui, sempre, incessantemente... e fino alla fine -sai, Margherita?- fino alla fine, dopo quarant’anni, parlò solo lui... e poi finì anche lui la sua tragedia e morì... e allora io risi, risi, risi... a Londra un ubriacone mi aveva mandato all’inferno: adesso questo qui mi mandava in paradiso... –e intanto io sto qui e loro a far carne per i vermi da un pezzo!-

Faust ha un accesso di risa e di tosse

MARGHERITA Su, su… respira adagio… calmati… non ti fa bene…

FAUST In paradiso…redento dallo studio... al servizio dell’Uomo... IO!?! ...che del dono delll’immortalità ho saputo fare solo… noia! Le risate! (ride e Margherita con lui) ...come sei bella, Margherita... come il primo giorno che ti ho vista… -quanto tempo fa?- Hanno fatto morire anche te... e anche tu li hai fregati! Sei qui, viva, bella, giovane come cento e cento anni fa... (progressivamente più flebile) solo per te, Margherita... solo per te ho affrontato la noia... altro che fame di conoscenza... altro che sete di potere... la mia eternità sei stata tu... sei tu, Margherita, amore mio... mio unico amore... amore... anche se ora mi guardi solo con pietà... o come un bambino... io ti amo, non ridere di me... non trattarmi come un bambino... (si addormenta e muore)

MARGHERITA ...Era soltanto l’ora della tua medicina... tutto è finito... Eri come un bambino, ormai... il mio bambino. Amore... sì, amore... grande... tanto grande il tuo che nella dolce follia degli anni… -ti sentivi persino immortale come il nome che porti… Faust…- anche in quella dolce follia mi vedevi bella, giovane... la tua Margherita. (Faust si alza lasciando il suo corpo) Io non sono Margherita e non sono più bella... non più giovane... non vedevi la pelle ormai secca... non vedevi questi capelli grigi come le mie vesti, ché altro colore ormai sarebbe soltanto ridicolo... non vedevi nulla, ma non era follia... era l’Amore...

FAUST Amore... si, amore... grande... tanto grande il tuo da raggiungere l’eterna giovinezza... anche ora che la follia è finita... che ogni follia è finita... che guardandoti posso vedere la tua anima... anche ora… proprio ora sei bella, giovane, vestita di bianco... Margherita… anche senza follia sei tu la mia Margherita.

(Escono tutti portando il feretro via. Resta solo Faust.)

FAUST È tutto finito, dunque… oppure tutto ha inizio solo ora? È veramente la fine di Faust o solo quella di un povero vecchio illanguidito dal tempo e da una cattiva circolazione? Non lo so… non lo ricordo già più… Io sono qui a ragionare da me stesso… ma chi sono… o cosa sono?

ANGELO Uno più uno più uno più uno…

FAUST Eccoci, dunque: ci siamo! È arrivato il momento! Ora è il momento della verità!

ANGELO Della verità?

FAUST Sei il primo che viene…dopo… non è vero? Il Messaggero… in fondo non è questo che vuol dire… (dubbioso) …Angelo?

ANGELO È una domanda?

FAUST Cosa?

ANGELO Anche questa lo è?

FAUST Non capisco…

ANGELO No, solo domande.

FAUST Appunto: domande perché non capisco… domande per avere risposte…

ANGELO No, solo domande.

FAUST Ma come: ora, proprio ora nessuna risposta?

ANGELO Uno più uno più uno più uno…

                  dieci per dieci fa cento…

FAUST Rispondi! Dopo una vita di domande assillanti, proprio ora nessuna risposta?

ANGELO … per dieci fa mille… Una vita?

FAUST Sì… non so chi io sia stato… non so se ho sognato la mia vita bizzarra o se l’ho vissuta davvero… non ricordo già ora quasi più nulla… quanto ho vissuto, se pochi anni o mezzo millennio, ma per quanto io abbia vissuto –questo sì, lo ricordo!- ho vissuto di dubbi e domande!

ANGELO … mille e più ancora di mille… Mezzo millennio?

FAUST Neanche tu lo sai. E sei tu che continui a farmi domande… Ed io che pensavo… finalmente tutte le risposte… finalmente la verità… l’aspettavo…

ANGELO L’aspettavi?

FAUST Sì! …No… Quale fede può essere così grande e sicura? Chi mai potrà mai desiderare la morte per sola… curiosità? Solo la disperazione, a volte, ha questo potere… e poi spesso basta un pizzico di vigliaccheria e non se ne fa più nulla.

ANGELO Uno più uno più uno più uno…

                  dieci per dieci fa cento,

                  per dieci fa mille…

FAUST Non capisco… Cosa vuol dire? Non capisco, non capisco, non capisco… E non capisco chi sono io… cosa ero e cosa sono diventato… Perché, se ogni attimo la nebbia cresce attorno a me e dentro di me… nella mia mente… perché se mi allontano sempre di più dall’Uomo ne conservo il rigore della logica, l’ansia di sapere, la paura? Sono o non sono l’anima immortale di Faust, il suo Demone Bianco?

ANGELO …mille e più ancora di mille…

                  migliaia ed ancora di più…

FAUST Non capisco! E non capisco chi sei tu! Se sei una creatura di quelle che tutti si aspettano da questi paraggi, perché mostri di non saper nulla? Dovresti promanare dalla coscienza stessa universale! E soprattutto perché siamo soli? Dov’è il terzo incomodo? Dov’è l’Avversario che dovresti combattere per questa povera anima? Mefistofele! Dove sei?

ANGELO Uno più uno più uno più uno…

FAUST Basta! Basta! Basta con questa filastrocca! Tu non sai niente, niente, NIENTE! Sei come me: non sai niente di niente! (pausa prolungata) È questa la verità, non è vero? Tu sei come me… in questi luoghi oscuri sei nato ora, come me, vero? Sei nato ora CON ME, VERO?

Pausa prolungata

ANGELO Uno più uno più uno più uno…

                  dieci per dieci fa cento,

                  per dieci fa mille…

                  mille e più ancora di mille…

                  migliaia ed ancora di più…

ANGELO+FAUST innumeri, eterni, infiniti.

FAUST Granelli di polvere in terra,

               sabbia e piccole gocce

               e grani di sale nel mare.

               Stelle nel cielo e scintille

               tra le fiamme d’inferno…

               mille e più ancora di mille.

               Ma una è la terra ed il mare,

               uno il cielo ed uno l’inferno.

               Uno più uno più uno più uno

               più uno più uno più uno più uno.

Pausa prolungata

FAUST Ecco: io ora ho completato la tua filastrocca. Ed ho completato il passaggio… non sono più nella folla, non sono più solo, non sono più nulla… e sono tutto. Faust è ora tutto quanto è stato e sarà… e tu sei con me, vero…Faust? Io sono ciò che nasce alla morte di Faust dalle passioni del mio vecchio mondo, tu sei ciò nasce alla morte di Faust dalle passioni del tuo vecchio mondo, che ciò che ero chiamava Cielo e credeva eterno… ma ogni granello, ogni goccia è il mare, se il mare è uno. Tu sei Faust ed il suo demone bianco, io sono Faust e sono Mefistofele.

Faust e l’Angelo si fondono in un abbraccio.

sipario