“IN TRE SOTTO IL LETTO”
Quando la mela non ha solo due metà
Commedia brillante di
De Ruvo Stefania
Cod Siae N. N. 93 03 89A
SINOSSI
Marcella ha una vita sessuale e relazionale ottimale peccato che per ottenerla ha bisogno di due uomini, Matteo e Giovanni. All’inizio potrebbe sembrare il classico triangolo di lei, lui e l’amante ma si scopre presto che, i due uomini sono entrambi presenti e “ufficiali”. Lei abita e lavora a casa sua ed i due uomini si alternano avendo due occupazioni lavorative molto diverse. Infatti Giovanni è portiere di notte in un albergo, quindi lavora tutte le notti e dorme la mattina mentre Matteo è un classico impiegato. Questo strano “menage a trois” funziona alla meraviglia almeno apparentemente, perché tra i due uomini è sempre accesa una certa competizione a distanza. Infatti il terzetto inizia a manifestare un certo disagio aumentato dal continuo battibeccare dei due. Come si risolverà la situazione? Marcella farà una scelta se costretta?Aggiungerà un terzo o saranno i due uomini a fare a meno di lei?
PRESENTAZIONE (FOGLIO DI SALA)
Marcella ha una vita sessuale e relazionale ottimale peccato che per ottenerla ha bisognodi due uomini, Matteo e Giovanni. Sarà davvero il classico triangolo di lei, lui e l’amante? Come sono le dinamiche tra i tre e soprattutto come risolveranno la situazione? Marcella farà una scelta o saranno i due uomini a fare a meno di lei?
Personaggi:
MARCELLA Donna sui 40, decisa, realizzata nel lavoro.
GIOVANNI Uomo sui 40, brillante, estroverso, incasinato.
MATTEO Uomo sui 40, tranquillo, costante, noioso.
Marcella e Matteo sembrano una vecchia coppia sposata, tranquilli, sereni, affiatati ma anche annoiati.Marcella e Giovanni sembrano due amanti, appassionati, focosi, imprevedibili ma anche inquieti ed incostanti.
Scenografia:
Cucina di Marcella (tavolo, tre sedie, pochi mobili)
Quinta di destra: uscita di casa
Quinta di sinistra: camera da letto
PRIMO ATTO
Scena 1 (Matteo, Marcella)
In scena Matteo, vestito da ufficio,finisce di sistemare una colazione abbondante con succo, cappuccino, dolci ecc.
MATTEO Amore! Dai alzati che è tardi, ti ho preparato la colazione!
MARCELLA (entra assonnata, in pigiama felpato) A me basta un caffè lo sai.
MATTEO Ti fa male saltare la colazione, è il pasto più importante della giornata.
MARCELLA Me lo dici tutti i giorni, ma lo sai che non mi convincerai mai!(bacetto)
MATTEO Ed io continuo a dirtelo, visto chetengo alla tua salute.
Da perfetto gentiluomo le scosta la sedia e la fa sedere.
MARCELLA Lo so, badi sempre a me!
MATTEO Se non lo faccio io, chi lo fa!
MARCELLA Non saprei!
Si siedono a far colazione. Marcella scansa tutto e si prende solo il caffè.
MATTEO Programmi per la giornata?
MARCELLA Il solito, devo completare la traduzione per venerdì.
MATTEO Ma come devi completarla? Se l’hai finita domenica? Io l’ho letta.
MARCELLA Si, ma devo ancora darle una revisione.
MATTEO A me sembra perfetta.
MARCELLA Per te è sempre tutto perfetto! Non sei attendibile.
MATTEO Non è colpa mia se tutto quello che fai è perfetto!
MARCELLA Ricordatelo anche quando ne combinerò una delle mie!
MATTEO Perché cosa hai intenzione di combinare?
MARCELLA Tutto può succedere!
MATTEO Potresti farlo succedere domani allora? Mi aspetta una brutta giornata in ufficio.
MARCELLA Se me lo chiedi per favore, eviterò di fare casini. Me ne starò buona buona a casa e finire il mio lavoro.
MATTEO Se finisci la traduzione domani ce ne andiamo a cena fuori.
MARCELLA Cosa avrò fatto per meritarti!
MATTEO Non lo so proprio!
MARCELLA Non ti sottovalutare amore! (lo accarezza)
MATTEO Si sta facendo tardi, devo andare in ufficio. Beata te che puoi lavorare a casa, come sarei contento di fare a cambio.
MARCELLA Sarà anche comodo ma è noioso, non hai mai nessuno con cui parlare.
MATTEO Proprio nessuno non credo.(le dà un bacio in fronte)
MARCELLA Solo la solita routine.
MATTEO Tutto si può dire, tranne che la nostra vita sia una routine.
MARCELLA Perché no? Ogni giorno tu vai al lavoro ed io rimango a casa. Poi torni a casa, si va a dormire e si ricomincia da capo.
MATTEO Io non la vedo la routine. Marcella, stiamo bene noi due vero?
MARCELLA Splendidamente!
MATTEO Allora perché non facciamo un passo avanti nel nostro rapporto?
MARCELLA (tossisce) Così di prima mattina?
MATTEO Non dobbiamo fare il passo avanti adesso, possiamo aspettare il pranzo.
MARCELLA Spiritoso. Sicuro di voler parlare adesso?
MATTEO Si, sono giorni che tento di parlartene ma non hai mai tempo.
MARCELLA E va bene, ma che sia una cosa veloce.
MATTEO (respira come per darsi coraggio) Marcella tu sai che io sono un uomo all’antica.
MARCELLA (ironica) Ed io ti ho fatto vivere nel peccato?
MATTEO A dir poco. Ma possiamo sistemare tutto. Sposiamoci.
MARCELLA Dici sul serio?
MATTEO Certo! Voglio il pacchetto completo, matrimonio con amici e parenti, con tanto di ricevimento e torta nuziale.
MARCELLA Magari dopo ci trasferiamo in un casetta con giardino, ci compriamo un cane e facciamo un figlio?
MATTEO Io ne vorrei due, un maschio ed una femmina. Sarei un buon padre.
MARCELLA Ne sono sicura. Non è questo il punto.
MATTEO E quale sarebbe? Anche tu saresti una bravissima mamma.
MARCELLA Non ne sono sicura e comunque non c’entra. Non sono sicura di volere un figlio adesso.
MATTEO Aspetterò, in tanto sposiamoci.
MARCELLA Stiamo bene così, perché cambiare?
MATTEO Perché io voglio di più. Mi prometti che ci penserai?
MARCELLA Va bene ma adesso vai che stai facendo tardi.
MATTEO (si mette la giacca e prende la borsa) Allora io vado! Ci vediamo a pranzo?
MARCELLA Come sempre.
Esce di scena a destra.
Scena 2 (Giovanni, Marcella)
Marcella si siede pensierosa. Entra Giovanni. Tra Giovanni e Marcella la relazione è molto fisica.
GIOVANNI Non fare quella faccia, sono arrivato!
MARCELLA (sorride) Ciao Giovanni!
GIOVANNI Quanto sei bella appena sveglia!
MARCELLA Se lo dici tu!
GIOVANNI Vieni qui Marcellona mia!(la raggiunge velocemente e le palpa il sedere)
MARCELLA Marcellona? Ma come ti permetti!
GIOVANNI Non fare finta di essere scandalizzata!
MARCELLA Per una donna non è bello sentirsi chiamare “ona”.
GIOVANNI Ma tu sei tutta “ona”! (la stringe) Senti qua che ben di dio!!
MARCELLA Giovanni smettila!
GIOVANNI Che c’è? Non siamo soli? Quell’altro non è andato al lavoro?
MARCELLA Non si chiama quell’altro, ha un nome.
GIOVANNI E va beh! Me lo dimentico sempre!
MARCELLA Invece te lo ricordi benissimo. E’ un tuo amico.
GIOVANNI Lo era.
MARCELLA Dovrebbe esserlo ancora.
GIOVANNI Pretendi troppo, Marcella. Non m’importa niente di lui.
MARCELLA Ma interessa a me!
GIOVANNI E non capisco perché, quando hai un tipocome me a disposizione.
MARCELLA Te l’ho già spiegato Giovanni!Cambiamo discorso!
GIOVANNI Come preferisci.Cosa ti sei messa addosso? Ti pare il modo di accogliere il tuo uomo!
MARCELLA E’ un pigiama, fa freddo!
GIOVANNI Quello non è un pigiama, è uno scafandro.
MARCELLA Mi serve per dormire e poi non mi hai appena detto che sono bella?
GIOVANNI Stavo parlando della tua bellezza interiore!
MARCELLA Per questo mi hai tastato il sedere?
GIOVANNI Da qualche parte devo iniziare per arrivare alla tua bellezza interiore!
MARCELLA Credo che stiamo parlando di “interiori” diversi.
GIOVANNI Hai ragione, sono un superficiale… perché non ti togli quel pigiamone così mi rifaccio gli occhi sulla tua “superficie”?
MARCELLA Eh… (senza parole) Non ho parole. Come te le inventi queste cavolate?
GIOVANNI Lo sai che direi di tutto per portarti a letto!
MARCELLA Adesso vieni a far colazione, il caffè è pronto.
GIOVANNI Altro che caffè! Guarda che meraviglia, tutto per me! Tu mi vizi! Tutte le mattine mi prepari la colazione! Cosa avrò fatto per meritarti!
Giovanni si mette a mangiare avidamente. Marcella si siede col suo caffè.
MARCELLA Fa piano che ti va di traverso.
GIOVANNI Solo se mi metto a guardarti!
MARCELLA Piantala! Ma non sei stanco?
GIOVANNI Lo sono fino alla porta, poi appena ti vedo il letto acquista tutto un altro significato!
MARCELLA Giovanni, io devo lavorare!
GIOVANNI E lavorerai dopo!
MARCELLA Ho una scadenza importante.
GIOVANNI Non devi mica timbrare il cartellino! Lavori a casa, lo puoi fare quando ti pare, adesso non vorresti fare altro di più divertente?
MARCELLA Io non so come fai, stai in piedi tutta la notte e la mattina hai ancora voglia di scherzare!
GIOVANNI E chi scherza! Io non ho proprio voglia di dormire! E’ stata una notte tranquilla al lavoro e sono pieno di energie!!
MARCELLA Ma poi te ne vai a dormire e mi lasci lavorare?
GIOVANNI Mi fai dormire con te?
MARCELLA Ti ho detto che devo lavorare!
GIOVANNI Ed io non vado a dormire! Lo sai che non mi addormento se non mi stai accanto!
MARCELLA Prima di tutto, non è vero, sei capace di dormire anche in piedi, basta che lo vuoi e poi …
GIOVANNI Lo sai che vinco sempre io.
MARCELLA Rimango nel letto fino a quando ti sei addormentato, e normalmente ci impiegherai trenta secondi!
GIOVANNI Dipende da quello che mi hai fatto prima!
MARCELLA Giovanni!
GIOVANNI Dai andiamo! Stiamo solo perdendo tempo!
MARCELLA Adesso hai fretta di andare a dormire? Ti è arrivata la stanchezza?
GIOVANNI Non esattamente, ma sempre nel letto voglio arrivare! Andiamo Marcellona mia!!
MARCELLA Giovanni!(ride)
Escono di scena a sinistra.
Scena 3
Si sente aprire la porta, entra Matteo e si mette a cercare in giro. Deve dare il tempo a Marcella di togliersi il pigiamone ed infilarsi una vestaglia.
MATTEO (urla) Marcella! Dove sono finite le chiavi dell’ufficio? Marcella!
Entra Marcella scompigliata con la vestaglia.
MARCELLA Matteo! Che ci fai qui! E’ tardi!
MATTEO Mi sono dimenticato le chiavi dell’ufficio! Hai idea di dove possono essere finite?
MARCELLA (si sistema i capelli e la vestaglia) No, non ne ho idea, hai cercato bene dentro la borsa?
MATTEO Ma certo che ho cercato, ho tirato fuori tutto e non ci sono.
MARCELLA Nella giacca?
MATTEO Neanche. Forse le ho lasciate in camera!
MARCELLA No! Sono sicura che ti sono cadute qui in cucina. Ti aiuto a cercarle. Fammi vedere la borsa.
MATTEO Ho già controllato.
MARCELLA E ricontrolliamo.
MATTEO Come vuoi.
Marcella cerca nella borsa tirando fuori fogli ed oggetti.
MARCELLA Niente, qui non ci sono.
MATTEO Te lo avevo detto. Devono essere rimaste in camera.
MARCELLA No!Cerchiamo prima qui, facciamo le cose in ordine.
MATTEO Per me stiamo sprecando tempo e fatica.
MARCELLA Fammi contenta! (gli fa qualche coccola)
MATTEO (imbarazzato) Va bene.
MARCELLA Dammi la giacca.
Matteo si toglie la giacca e gliela porge. Marella cerca nelle tasche.
MATTEO Sei ancora in vestaglia? Non dovevi lavorare!
MARCELLA Mi sono fatta prendere … dalla pigrizia! Fra poco mi metto al lavoro.
MATTEO Ma non eri in pigiama prima?
MARCELLA Concentrati sulla ricerca, non ti aspettano in ufficio?
MATTEO Si, ma…
MARCELLA Concentrati! Niente neanche nella giacca.
Cercano invano.
MATTEO Non ci sono. Devono essere per forza in camera. Se lo ho perse sono nei guai, c’erano anche le chiavi della cassaforte!(va verso la camera)
MARCELLA (lo ferma con i suoi consueti modi sensuali) Ci vado io, non ti preoccupare, aspetta qui.
MATTEO (la sposta quasi di peso per passare e raggiungere la camera)Ho fatto io il guaio ed io lo devo risolvere, tu hai fatto anche troppo, sei un amore!
MARCELLA (lo ferma e lo sposta con i suoi consueti modi) Sai che sono bravissima a cercare le cose, lascia fare a me!
MATTEO Se insisti… allora cerchiamo insieme!!
Si avvia verso la camera. Marcella torna di corsa sul tavolo.
MARCELLA Trovate! Trovate, eccole! Sono queste vero?
Matteo deve essere fermato alla quinta, giusto in tempo.
MATTEO Sì, proprio quelle, grazie amore e scusa il disturbo, come al solito mi hai salvato! Devo andare.
MARCELLA Figurati, buon lavoro! Ti aspetto per il pranzo.
MATTEO A dopo. (le dà un bacio)
Matteo cammina verso l’uscita e contemporaneamente entra Giovanni, anche lui scompigliato, in boxer, senza guardare avanti.
GIOVANNI Marcella, cos’è tutto questo casino! Io mi sto annoiando in camera tutto da solo!
Matteo si gira. I due uomini sono alle due quinte, Marcella in mezzo. Un momento di silenzio e tutti fermi.
MARCELLA Oh, cielo!! (sconsolata)
GIOVANNI (freddo)Matteo!
MATTEO (freddo)Giovanni! (pausa) Scusa se ti ho svegliato, non trovo più le chiavi dell’ufficio.(con tono tranquillo)
GIOVANNI (in tono di sfida) E c’era bisogno di fare tutto questo chiasso, lo sai che io a quest’ora dormo.
MATTEO (in tono di sfida) Ed io vado al lavoro, certo che lo so. Ma senza chiavi non potevo farlo.
GIOVANNI Ti potevi fare aprire da un collega!
Marcella si siede a fare colazione, Matteo e Giovanni sono dai due lati in contrapposizione, man mano si avvicinano come due galli in combattimento aumentando i toni.
MATTEO Non capisci, c’erano anche le chiavi della cassaforte.
GIOVANNI Che tragedia! Non puoi aprirla lo stesso?Che ne so, ascoltando il rumore che fa!
MATTEO Guarda che non siamo in un film, dove posso aprire la cassaforte indovinando la combinazione con un fonendoscopio! Mi servono le chiavi o tutto il lavoro è bloccato.
GIOVANNI Io ne avrei approfittato per farmi una giornata di vacanza!
I due uomini sono petto a petto, Marcella interviene a dividerli.
MARCELLA Ma Matteo non è come te. Lui è responsabile e prende seriamente il suo lavoro!
GIOVANNI E’ un impiegato bancario, mica un cardiochirurgo! (imitando la voce di una “donzella” in pericolo) “La prego signore devo prelevare duecento euro, è una questione di vita o di morte, mi aiuti!”.
MARCELLA (a Giovanni) Per te è tutto un gioco!
GIOVANNI Non è questo che ti piace di me? Che prendo tutto come un gioco?(Va da lei e scherza magari facendole il solletico)
MARCELLA (divincola) Sì, ma non sempre! E soprattutto non ti dà il diritto di prendere in giro chi non la pensa allo stesso modo!
GIOVANNI Matteo! Ti fai difendere da “mammina”!
MATTEO Non ho bisogno di essere difeso da nessuno, grazie Marcella!
MARCELLA Ma io…
MATTEO Davvero, non ho bisogno del tuo aiuto. Soprattutto se si parla di etica professionale.
MARCELLA Allora continuate pure! (torna a sedersi)
Matteo e Giovanni si sfidano uno di fronte all’altro, mentre parlano, si toccano e si danno fastidio, si prendono per la maglia, in un crescendo fino a quasi arrivare alle mani, il dialogo e la fisicità sono in contrapposizione.
MATTEO Cosa fai per vivere Giovanni?
GIOVANNI Il portiere di notte. Mi piace come suona, mi ricorda un film.
MATTEO Al massimo potresti ispirare un film a luci rosse! E, tanto per curiosità, quanto ti danno?
GIOVANNI Il minimo sindacale ed io li ricambio con il minimo dell’impegno, mi sembra equo.
MARCELLA (mentre mangia) Lo è.
MATTEO Solo grazie ad uno scemo di impiegato bancario che paga oltre la metà dell’affitto, per non parlare delle altre spese.
GIOVANNI Io non ti ho dato dello scemo e poi non mi pare il caso di fare i conti della serva, è così provinciale!
MATTEO Ma è la serva che paga quello che mangi tutti i giorni!
GIOVANNI Io potrei vivere solo con le colazioni che mi prepara Marcella!
MATTEO Che ti prepara, cosa?
GIOVANNI Questa meraviglia! (prende una pastarella) Morbida e voluttuosa come Marcella. (da un morso) Ne vuoi un po’? (la spiaccica in faccia a Matteo)
Matteo su pulisce e alza le mani. Sono uno contro l’altro, magari con le mani alzate quasi a sferrare un pugno.
MARCELLA (si alza) Cosa volete fare? Prendervi a botte?
GIOVANNI Sarebbe pericoloso per Matteuccio!
MATTEO Ti potrei sorprendere! Non mi sottovalutare!
GIOVANNI Sono proprio curioso! Dai fatti avanti!
MATTEO Sono pronto, venderò cara la pelle!
Si attaccano uno all’altro. Matteo con atteggiamenti non troppo mascolini.
MARCELLA Basta! Smettetela di litigare! (va da loro e li separa fisicamente) Ogni volta che vi incontrate non fate altro che punzecchiarvi! Che sta succedendo?Andavamo così d’amore e d’accordo!
GIOVANNI (si mette a sedere) Io non lo so, chiedilo a lui!
MATTEO (si mette a sedere) Io? Ma se sei sempre tu a cominciare!
MARCELLA Basta tutti e due! Non ho intenzione di farmi rovinare la giornata da voi due!
MATTEO Ma Giovanna!
MARCELLA Matteo, tu hai trovato le chiavi, è ora che vai inufficio.
GIOVANNI L’hai fatta grossa Matteuccio.
MATTEO Smettila di chiamarmi Matteuccio! (si alza e si avvicina fisicamente per lo scontro)
GIOVANNI Oh, mamma mia che paura, il piccolo di casa si è arrabbiato! (si alza per affrontarlo)
MARCELLA Non fatemi alzare la voce!
I due si fermano. Marcella si avvicina prima a Matteo.
MARCELLA Lascia perdere Matteo, lo sai com’è fatto Giovanni.
MATTEO Ma ha esagerato!
MARCELLA (mentre parla lo accompagna alla porta) Lo so. Ma tu sei superiore a lui, quello che c’è tra noi è speciale!
MATTEO Speciale. Lui non può capire.
MARCELLA Non ci arriva, non è intelligente e sensibile come te.
MATTEO E’ un animale!
MARCELLA E’ fatto così. Adesso va al lavoro, io starò bene. Ci vediamo a pranzo?
MATTEO Sì, come sempre, sei sicura che vuoi stare con lui?
MARCELLA Ma certo, è innocuo.
MATTEO Allora io vado, buon riposo Giovanni(ironico). Torna a dormire!
GIOVANNI Non credo di poter prendere sonno ormai, impiegherò meglio il mio tempo. (si avvicina e mette un braccio sulle spalle di Marcella)
MATTEO Marcella deve lavorare, ha una scadenza importante.
GIOVANNI So io cosa deve fare Marcella, non ti preoccupare.
MARCELLA Marcella è qui e sa da sola cosa deve fare! (esce dall’abbraccio) Grazie a tutti e due. (va da Matteo e gli dà un bacetto sulle braccia) Matteo, su, vai in ufficio, Giovanni farà il bravo.
GIOVANNI Su Matteo va in ufficio!
MATTEO Vado, ma non perché me lo hai detto tu(verso Giovanni).
Esce Matteo.
Scena 4 (Marcella, Giovanni)
Marcella torna da Giovanni.
GIOVANNI Se non ti intromettevi lo avrei sistemato una volta per tutte!
MARCELLA Non avresti sistemato nessuno. Non con me qui.
GIOVANNI Ma non potrai difenderlo sempre.
MARCELLA (cambia atteggiamento, si avvicina a Giovanni con atteggiamenti sensuali)Dai Giovanni, non serve fare a botte. Lo sai che quello che c’è tra noi è speciale!
GIOVANNI Lo so. Quello che ti faccio provare io, non lo provi con nessuno.
MARCELLA (accarezzandolo) Impossibile! Sei speciale per me, lo sai!
GIOVANNI Siamo una gran coppia! Sei una gran donna Marcella!
MARCELLA Lo so! Dai Giovanni!Hai finito di lavorare e fare quel che ti pare(allusiva), non vuoi andare a dormire?
GIOVANNI No, mi è passato completamente il sonno. Mi è venuta fame, mi fai compagnia? (va a sedersi e porta con se Marcella)
MARCELLA Finalmente un po’ di pace!! (si prende il caffè)
Giovanni inizia a mangiare.
GIOVANNI Com’è tenero il tuo Matteuccio! E’ talmente sdolcinato che stomaca.
MARCELLA Che c’è Giovanni sei geloso?
GIOVANNI Io geloso di un mollaccione come lui?
MARCELLA E’ un uomo, non un mollaccione.
GIOVANNI Se ne sei convinta! Hai fatto la scelta sbagliata con lui!
Marcella mentre parla, lo ricopre di moine.
MARCELLA Lo sapevi fin dall’inizio che non potevo scegliere! O tutti e due o nessuno, e sembrava funzionasse fino a poco fa.
GIOVANNI Non c’è niente da scegliere, io sono superiore in tutto! Matteo fa leva sul tuo istinto di crocerossina!
MARCELLA Invece, Mister perfezione, c’è qualcosa che ti manca, prima di tutto l’umiltà.
GIOVANNI Sopravvalutata.
MARCELLA Matteo mi ascolta, mi conosce, sa come sto prima che lo esprima ed abbiamo un sacco di cose in comune.
GIOVANNI Allora se ti piace tanto Matteuccio, perché sono ancora qui?
MARCELLA Perché anche tu hai dei pregi. (si scosta da lui)Ma se vuoi andartene, non ti trattengo.
GIOVANNI Moriresti di noia senza di me, senza contare il sesso. Non ci credo che Matteuccio riesca a starti dietro.
MARCELLA Smettila di chiamarlo Matteuccio. Non è tutto incentrato sul sesso, Matteo mi ama veramente, mi stima e mi sostiene.
GIOVANNI Capito, non batte chiodo.
MARCELLA Hai sempre quello in testa.
GIOVANNI Anche tu, non fare la santarellina. Io ho i miei pregi, altrimenti mi avresti lasciato per rimanere solo con quel boyscout.
MARCELLA Sì, è vero.
GIOVANNI Voglio sentirtelo dire.
MARCELLA Anche tu hai i tuoi pregi.
GIOVANNI E quali sono? Inizia dalle dimensioni!
MARCELLA Giovanni!
GIOVANNI Che c’è? Lo so che non sono un intellettuale! Le mie doti sono decisamente fisiche.
MARCELLA E’ vero, sei un gran bel uomo!
GIOVANNI Da mangiare con gli occhi!(da un morso alla brioche)
MARCELLA Sei anche molto simpatico e divertente. Hai una energia contagiosa!
GIOVANNI Allora vieni qui! Fatti infettare!! (allunga le mani)
MARCELLA Non si riesce mai a fare un discorso serio con te!
GIOVANNI E questo ti piace, ammettilo. Poche chiacchiere e molta azione!
Marcella e Giovanni giocano, abbracciati in atteggiamento poco equivoco. Esempio Giovanni fa il “polipo” e Marcella finge di scandalizzarsi.
Scena 5
Entra Matteo, che si ferma sulla quinta ed attira l’attenzione con un primo colpo di tosse, con un secondo ed infine sbattendo la sua borsa per terra.
MATTEO Oh, scusate se vi ho interrotto!
Giovanni e Marcella si separano.
Si ripropone la stessa situazione di sfida della scena precedente. Giovanni e Matteo si posizionano negli stessi posti ed avanzano allo stesso modo ad ogni battuta ma questa volta Marcella interviene subito.
GIOVANNI Matteo, che ci fai qui? Di nuovo!
MATTEO Oggi non avevo voglia di lavorare e mi sono preso un giorno libero.
GIOVANNI Potevi almeno suonare!
MATTEO E perché? Questa è anche casa mia!
MARCELLA Potete smettere di litigare almeno per un momento? Cosa vi prende? Andava tutto bene, ognuno aveva quello che voleva.
MATTEO (a Marcella) Ho ascoltato il suo consiglio, da bravo coinquilino, no da bravo co… (a Giovanni) come ci definiamo noi?
GIOVANNI Compagni di letto?
MATTEO No, perché quando ci sei tu, nel letto, non ci sono io e viceversa. Direi più … compagni di tana.
GIOVANNI Compagni di tana! Mi piace come definizione, un doppio senso velato!
MARCELLA Già, appena accennato! Almeno avete smesso di litigare!
GIOVANNI (sorpreso) Già. E’ vero.
MATTEO (in atteggiamento di sfida verso Marcella) Forse ce la stavamo prendendo con la persona sbagliata.
GIOVANNI (sorpreso) Già. E’ vero.(si pone anche lui in atteggiamento di sfida verso Marcella)
MARCELLA (guardando i due uomini) Stamattina la casa è un po’ troppo affollata, ne approfitto per andare dal mio editore.
GIOVANNI Esci?
MARCELLA Perspicace!
GIOVANNI E ci lasci da soli in casa?
MARCELLA Siete abbastanza grandi e poi sembra che abbiate fatto la pace! Torno per pranzo! Ci pensate voi?
GIOVANNI Io? Io non so cucinare!
MATTEO Ci penso io, come sempre!
GIOVANNI Ah, mi pareva!
Esce Marcella.
Scena 6 (Giovanni, Matteo)
In scena Giovanni e Matteo, da soli, in silenzio.
GIOVANNI Ti piace ancora cucinare?
MATTEO Sì, mi piace soprattutto preparare i dolci! Hai presente le colazioni?
GIOVANNI Le prepari tu? Tutti i giorni!
MATTEO Esatto, le preparo per Marcella ma qualcosa mi dice che non le mangia lei!
GIOVANNI Sono apprezzatissime, non scherzavo quando dicevo che io mangerei sempre la colazione, anche a pranzo.
MATTEO Il pranzo lo prepara Marcella!
GIOVANNI Si, lo so. Mangio i vostri avanzi quando mi sveglio, dopo che sei uscito per tornare al lavoro. Non sono il massimo.
MATTEO Marcella fa quello che può. (Silenzio, prende una sedia e la porta davanti al tavolo) Certo che la nostra situazione è strana!(si siede)
GIOVANNI Già, assomiglia ad una trasmissione di Real time!
MATTEO Di che?
GIOVANNI Real time, la notte vedo un sacco di televisione al lavoro! Danno un sacco di storie strane, di famiglie particolari. (prende anche lui una sedia e la mette accanto a quella di Matteo)
MATTEO Come ci siamo ridotti a farci la guerra tra di noi?Ed a essere divisi da una donna.
GIOVANNI Come siamo arrivati a dividerci una donna, vorrai dire.(si siede)
MATTEO A me manca la nostra amicizia.
GIOVANNI Anche a me.
Matteo si gira, prende due paste dal tavolo e ne porge una a Giovanni.
GIOVANNI (prende la pasta) Grazie.
MATTEO Io non la sopporto più questa situazione.
GIOVANNI Nessuno ci ha costretto. Abbiamo scelto tutti e tre di rimanere insieme dopo l’università.
MATTEO Lo so, ma ai tempi dell’università sono passati e noi siamo cambiati. (Silenzio) Ok, tu non sei cambiato, ma io sì.
GIOVANNI Io volevo solo una storia di sesso… Marcella è una furia.
MATTEO Non mi interessano i dettagli, grazie.
GIOVANNI Come preferisci.
MATTEO Sei uscito prima tu con Marcella. Potevi averla tutta per te.
GIOVANNI No, per niente! Quando uscivamo insieme, non mi permetteva neanche di toccarla con un dito! Voleva parlare, parlare ed ancora parlare! Voleva essere ascoltata,che le aprissi la mia anima, mentre io volevo che lei aprisse… ci siamo capiti!
MATTEO Chiarissimo!
GIOVANNI Poi d’un tratto ha smesso di chiedermi tutte quelle menate sdolcinate!
MATTEO (alza la mano) Aveva iniziato ad uscire con me!
GIOVANNI Già, infatti pensavo di averla persa.
MATTEO Io non ci potevo credere che lei avesse scelto me.
GIOVANNI Neanche io ci potevo credere!
MATTEO E’ stato un periodo splendido! Condividevamo di tutto, i pensieri, le emozioni. Abbiamo così tanto in comune.
GIOVANNI L’ho saputo!
MATTEO Io sono stato sempre timido con le donne!
GIOVANNI Per un po’, avevo sospettato che tu fossi gay!
MATTEO No, non sono gay, mi piacciono le donne.Semplicemente non mi piace solo il loro corpo,mi piace anche la loro mente!
GIOVANNI Sicuro?
MATTEO Di cosa?
GIOVANNI Che non sei gay, neanche un po’? Di sfuggita…
MATTEO Non si può essere gay “di sfuggita”, o lo si è o non lo si è.
GIOVANNI E tu…
MATTEO Non lo sono! Posso continuare?
GIOVANNI Ah, c’è altro da dire?
MATTEO Sì, se non ti dispiace.
GIOVANNI Pronto, mai stato così aperto e ricettivo.
MATTEO Giovanni fa il serio!
Giovanni apre le braccia.
MATTEO Sono stato sempre timido con le donne e soprattutto nessuna donna come Marcella mi aveva mai considerato.
GIOVANNI In effetti Marcella è considerevole!
MATTEO Non è solo bellissima …
GIOVANNI Con un corpo da schianto!
MATTEO Ma è anche intelligente, brillante, spiritosa, profonda…
GIOVANNI Eccitante, sexy, vogliosa…
MATTEO Ho capito.Guardiamo cose differenti.
GIOVANNI Sei sicuro che non sei gay?Neanche un pochino?
MATTEO Sicuro. Infatti io e Marcella facciamo all’amore!
GIOVANNI Noi facciamo sesso! E non è la stessa cosa, fidati.
MATTEO Già. Credo di capire la differenza. Marcella …(imbarazzato) lo ha chiesto anche a me, (sottovoce, non si deve sentire) ma non le stavo dietro!
GIOVANNI Cosa?
MATTEO (borbotta) Non riuscivo a starle dietro.
GIOVANNI Voleva farlo da dietro?
MATTEO (sbotta) Non riuscivo a starle dietro!
GIOVANNI Lo sapevo! (Matteo lo guarda male) Scusa.
MATTEO Non le bastava quello che le davo … a letto.
GIOVANNI Non le bastava “il” letto! Marcella è sempre stata fantasiosa!
MATTEO Ed io sono più tradizionale! Era diventata così pressante che mi si è scatenata l’ansia da prestazione!
GIOVANNI Povero Matteo, che tortura! Avere una donna che voleva fare sempre sesso con te, in continuazione, in tutte le posizioni!! Certo che è dura!
MATTEO Scherzaci, ma per me è stata una vera tortura!Io adoro fare l’amore con lei, in maniera tenera, dolce…
GIOVANNI Noiosa!
MATTEO Non per me. Poi ad un tratto Marcella ha smesso di pretendere la luna.
GIOVANNI (alza la mano) Credo che sia stato quando ha ripreso ad uscire con me. Insomma uscire…
MATTEO Sempre niente dettagli, grazie!
GIOVANNI Mi hai capito. Avevaricominciatoad uscire con me.
MATTEO Mentre usciva ancor con me.
GIOVANNI Ed era diversa.Si era“aperta” ed abbiamo fatto i fuochi d’artificio! Lei aveva sempre voglia e mi stava sempre addosso!
MATTEO Dettagli!
GIOVANNI Ah, sì, scusa! Dicevo, andava alla grande dopo che aveva iniziato ad uscire con te. Aveva smesso con tutte quelle menate sentimentali, si è data una calmata in quel verso ma si è scatenata nell’altro!
MATTEO Pensavo di averla persa, che fosse tornata da te ed invece voleva continuare a vedermi.
GIOVANNI Già, me lo disse come se niente fosse. Io non sono mai stato un tipo geloso.
MATTEO Io si.
GIOVANNI Di me? In effetti hai ragione.
MATTEO Quando mi propose di continuare a vederci tutti e tre, non potevo crederci.
GIOVANNI Le cose filavano alla meraviglia.
MATTEO Era assurdo ma le cose andavano meravigliosamente bene anche con me. Si era calmata in quel verso…
GIOVANNI La calmavo io!
MATTEO E vivevamo una comunità di spiriti!
GIOVANNI Niente sesso?
MATTEO Si, facevamo all’amore.
GIOVANNI Appunto.
MATTEO Io ero soddisfatto, facevamo l’amore ma con i ritmi ed i modi che piacciono a me.
GIOVANNI E così ci siamo trovati a dividerci una donna!
MATTEO Che non vuole scegliere tra noi due e che non sembra poter fare a meno di nessuno dei due.
GIOVANNI Già.
Afflitti, appoggiano entrambi la testa tra le mani.
MATTEO Il problema è che neanche io posso fare a meno di lei. La amo!
GIOVANNI Beh, a modo mio, anche io la amo!
MATTEO Allora che facciamo? Andiamo avanti così?
GIOVANNI Tu vuoi continuare?
MATTEO No, sarà tradizionale da parte mia, ma sono stufo.
GIOVANNI Anche io, cosa credi! Ma lo sai che Marcella non sa scegliere.
MATTEO Non vuole scegliere è diverso.
GIOVANNI E allora che ci vuoi fare? La vuoi costringere?
MATTEO Giovanni, sei un genio!
GIOVANNI Davvero?
MATTEO La costringeremo. Ha preso il meglio di ognuno di noi. Io le ho dato l’attenzione, l’affetto, la stima …
GIOVANNI Anche io la stimo! C’ha un gran … (fa un gesto allusivo)
MATTEO Stima intellettuale.
GIOVANNI Ed io le ho dato …(sta per fare un gesto allusivo)
MATTEO Lo so, non servono dettagli. Ha scelto le caratteristiche di ognuno che preferiva, vediamo se sceglie anche l’uomo. Ci stai?
GIOVANNI Non ho ben capito cosa vuoi fare ma mi fido. Ci sto.
I due si danno la mano a suggellare il patto.
Sipario
FINE PRIMO ATTO
SECONDO ATTO
Scena 7
In scena Matteo e Giovanni. Matteo è vestitoda “fighetto”. La trasformazione dovrà essere anche fisica e come atteggiamento ma in modo esagerato da sembrare ridicola, possibilmente riprendendo lo stile di Giovanni.
Giovanni sistema la giacca di Matteo, gli tira su le maniche e alza il colletto (o quello che volete voi).
MATTEO Sei sicuro che il look sia quello giusto?
GIOVANNI Certo, stai benissimo. Fidati.Ti trasformerò in un vero uomo.
MATTEO Sono un uomo, Giovanni!
GIOVANNI Allora ti trasformerò in un maschio.
MATTEO A me non piace molto questo completo.
GIOVANNI (mettendosi di fianco a Matteo ed a favore del pubblico, si deve vedere che sono quasi uguali) Che c’è che non va? Io ti trovo magnifico.
MATTEO Non lo metto in dubbio ma io non sono molto a mio agio.
GIOVANNI Perché non basta il vestito, occorre saper portarlo!
MATTEO Cosa devo fare?
GIOVANNI Lascia fare a me! So che il piano è una tua idea ma in questo caso sono io l’esperto!
MATTEO Ok, ok. Comunque anche io e Marcella facciamo all’amore.
GIOVANNI L’ho capito, non ricominciamo. Sei sicuro di volerlo fare?
MATTEO Non fare quella faccia, ce la faremo. Prima la parte più facile, ossia io.
GIOVANNI Facile? Credi che essere come me sia facile?
MATTEO Non come te ma anche io sono fisico cosa credi?
GIOVANNI Niente, niente. Intanto apriti quella camicia e non essere così rigido.
MATTEO Io non sono rigido.
GIOVANNI Sei tu che hai chiesto il mio aiuto! O ti fidi o non se ne fa niente.
MATTEO E va bene. Mi fido.
GIOVANNI Prima di tutto i capelli, non così perfettini. Lo scompigliato ad arte fa sesso.
MATTEO Non ho più vent’anni.
GIOVANNI Tu non eri così neanche a vent’anni.
MATTEO Vero.
GIOVANNI L’apparenza aiuta ma non basta.Devi cambiare atteggiamento, fammi vedere come cammini.
Matteo cammina normalmente, un po’ curvo.
GIOVANNI Ma cosa fai?
MATTEO Cammino.
GIOVANNI Tu non devi camminare devi farti ammirare. Devi fare la ruota, come un pavone.
MATTEO Non ho la ruota.
GIOVANNI Neanche la coda, ma qualcosa l’hai, metti le mani in tasca, attira l’attenzione. Vieni siediti.
Giovanni si siede in maniera “maschile” un po’ cafona. Matteo impettito, rigido ed accavalla le gambe e si mangia le unghie.
GIOVANNI Non ci siamo, non incrociare le gambe, non puoi farlo per l’ingombro.
MATTEO Ma…
GIOVANNI Dai almeno l’impressione! E togli quelle mani dalla bocca, devi sembrare sicuro di te.Rilassati! Stai morbido sulla sedia. Di più, di più, di più.
Matteo esegue con esiti disastrosi.
MATTEO Non resisto, posso alzarmi?
GIOVANNI Alzati e sistemati.
Matteo si alza e si sistema i capelli.
GIOVANNI Non i capelli, più in basso.
MATTEO Oh, scusa!
Matteo si sistema la camicia nei pantaloni.
GIOVANNI Non la camicia, quella deve rimanere fuori. I gioielli di famiglia, il pacco, dagli una bella sistemata.
Matteo esegue.
MATTEO Posso mettere della musica? Sai, per creare l’atmosfera!
Matteo mette una canzone es “Ymca” dei Village people, o altra canzone da disco dance. Matteo inizia a battere il tempo.
GIOVANNI No, non credo sia una buona idea! E poi gli uomini non ballano, hai mai visto John Wayne ballare?Al massimo ondeggiano. Torna a sedere.
Matteo si rimette a sedere con le gambe incrociate, Giovanni lo guarda male e lui si sistema. Rimangono in silenzio un momento.
MATTEO Ed adesso?
GIOVANNI Adesso, devi imparare a parlare ad una donna. Inizia con farle i complimenti per il lato fisico.
MATTEO E’ denigrante per le donne.
GIOVANNI Storie, a parole fanno le scandalizzate ma sotto sotto piace a tutte sentirsi apprezzate, anche con un fischio per strada. Siamo più primitivi di quello che pensi.
MATTEO Quindi?
GIOVANNI Complimenti, tanti complimenti e fisicità. Usa le mani per dimostrare che quel che dici è vero. Le donne sono fatte così, non ci credono mai a quanto sono belle.
MATTEO Non ci credono? Allora io ho incontrato le poche convinte.
GIOVANNI Non sto parlando delle donne belle ma di tutte le altre.
MATTEO Mi sono perso.
GIOVANNI Le donne si dividono in due categorie.
MATTEO Belle e non belle vero?
GIOVANNI Sbagliato! Si dividono in chi si crede bella ed in chi non si crede bella e non dipende dal lato estetico ma della loro testa.
MATTEO Profondo come pensiero.
GIOVANNI Non tutte sono modelle …
MATTEO Ah, mi pareva che eri troppo profondo!
GIOVANNI Ma tutte sono belle a modo loro!
MATTEO Scusa Giovanni, ti avevo sottovalutato non sei così superficiale come pensavo! Mi hai spiazzato!
GIOVANNI Certo, ci sono anche le cozze cozze e basta!
MATTEO Adesso ti riconosco di più, una giusta via di mezzo tra superficialità e pensieri profondi!!
GIOVANNI Smetti di sparare stronzate ed ascoltami. E’ inutile che dici ad una donna che è bella se poi non la guardi con desiderio o non la tocchi.
MATTEO Io le donne le desidero!
GIOVANNI Sicuro?
MATTEO Non sono gay!! Quante volte te lo devo ripetere? A me Marcella piace tantissimo.
GIOVANNI A parte che “piace tantissimo” non rende l’idea. Lo puoi dire per un paio di scarpe, non per un paio di … (mima le tette)
MATTEO Non serve essere volgari!
GIOVANNI Ti sbagli e di grosso, serve essere volgari. Una donna non ti piace, ti fa arrapare, te lo rende duro, ti manda il sangue nelle parti basse …
MATTEO Ho capito, ho capito!
GIOVANNI Matteo, se non sai dire “figa” non potrai mai ottenerla!!! Avanti?
MATTEO Cosa?
GIOVANNI Di figa.
MATTEO Dai Giovanni!
GIOVANNI Sbrigati che Marcella sta per tornare!
MATTEO Figa! Contento?
GIOVANNI Mi hai quasi eccitato! C’è da lavorarci su, ma sei promettente!
MATTEO Grazie. Allora? Che dici? Sono pronto?
GIOVANNI Certo! Andrai alla grande!
Matteo si volta e ricomincia a camminare
GIOVANNI Sarà un disastro!
MATTEO Hai detto qualcosa!
GIOVANNI (sorride forzatamente e mette i due pollici in su) Sarà un successo!!
MATTEO Grazie Giovanni, il tuo sostegno è importante! (lo abbraccia)
GIOVANNI (si allontana) Ecco, questo non si fa. Mai.
MATTEO Ed allora come si dimostra affetto e stima tra uomini?
GIOVANNI Tra gli uomini non lo so, ma tra i maschi con una pacca o un pugno sulla spalla e se proprio vuoi esagerare con una strizzata di … ma tu non ci provare!
MATTEO Non ci tengo neanche io. Sono pronto. Tu dove starai?
GIOVANNI Io mi nascondo in camera. Ricorda: parole, sguardo e soprattutto mani!!
Giovanni esce dalla quinta (la camera) e si affaccia.
GIOVANNI Io sono qui, ascolterò tutto e verrò in tuo aiuto se hai bisogno di me.
MATTEO Consolante ed inquietante allo stesso tempo.
GIOVANNI Cerca di mettere Marcella di spalle alla camera, così potrò affacciarmi.
MATTEO Decisamente inquietante.
Entra Marcella, Matteo indietreggia, Giovanni si nasconde. Marcella avanza fino al tavolo, e si serve da bere.
MATTEO Ciao Marcella!
MARCELLA Matteo! Mi hai spaventato!
MATTEO Scusa, non volevo!
MARCELLA Come sta andando la tua giornata di ferie?
MATTEO Bene, grazie e la tua?
MARCELLA Interessante, per la verità ero un po’ preoccupata a lasciarevoi due da soli. A proposito dov’è Giovanni?
MATTEO E’ uscito, credo sia andato in palestra.
MARCELLA Già. (lo osserva) Come ti sei vestito?
MATTEO Ho rinnovato il mio look, ti piace?
MARCELLA Diverso dal solito, ma se piace a te!
MATTEO Mi piace diverso, ero un po’ stanco del solito Matteo, così banale.
MARCELLA Era rassicurante.
MATTEO Ma noioso, ammettilo.
MARCELLA Un po’ sì, non ti offendere. Ma questo … (va da lui ad analizzare il vestito da testa a piedi) Maniche arrotolate?
MATTEO Cool vero?
MARCELLA Anche il colletto alzato? E fammi vedere? (gli toglie la giacca e spunta una canottiera a rete o un altro indumento più cafone possibile) Oh, mio dio!
MATTEO Ho fatto colpo?
MARCELLA Sono sconvolta!
MATTEO Grazie!
MARCELLA Matte, questo non è il tuo stile, mi sembra drastico come cambiamento. Chi te lo ha consigliato?
MATTEO Un esperto del settore.
MARCELLA Devo aspettarmi altri cambiamenti? Sto ancora digerendo la proposta di questa mattina!
MATTEO La propo… Ah, la proposta, già. (si fa serio) Ne sono successe di cose in un giorno solo.
MARCELLA Non volevo riaffrontare il discorso, mi è bastato. Senti, io sono distrutta. Vado a farmi una doccia.
MATTEO No! Non adesso!
MARCELLA Perché?
MATTEO Siamo soli approfittiamone!
Matteo va da lei ancheggiando vistosamente e la gira per dare le spalle alla camera.
MARCELLA Va bene, come preferisci, di che vuoi parlare?
Spunta Giovanni, che fa un cenno di disapprovazione.
MATTEO No, non voglio parlare.
Giovanni gesticola suggerendo a Matteo quello che deve fare con Marcella, altri gesti ad approvare o disapprovare. Giovanni inizia facendo la silhouette di una donna con le mani.
MATTEO Oggi sei bellissima Marcella!
MARCELLA Oggi?
MATTEO Sempre.
Silenzio, Giovanni invita Matteo a toccare o abbracciare Marcella.
MATTEO Posso abbracciarti?
Giovanni si batte la mano sulla fronte, fa un cenno di stare zitto e ripete l’invito ad abbracciarla.
MARCELLA (stupita, quasi incredula) Certo!
Matteo la abbraccia continuando a guardare Giovanni, Giovanni imita e poi fa scendere le mani all’immaginario fondo schiena. Matteo esegue.
MARCELLA Matteo!
MATTEO Hai un bel sedere.
MARCELLA Grazie.
Giovanni fa cenno di continuare.
MATTEO E due belle braccia. (le accarezza)
MARCELLA Grazie ancora.
MATTEO E delle belle gambe.
MARCELLA (si stacca)Due orecchie, un naso, una pancia… vuoi passare anche agli organi interni?
MATTEO Eh?
MARCELLA Sei strano oggi.
MATTEO Sto apprezzando il tuo fisico oltre alla tua bellezza interiore.
MARCELLA Va bene.
Giovanni si indica gli occhi e fa cenno di guardarla. Matteo si poggia al tavolo e fa uno sguardo da miope, stringendo eccessivamente gli occhi e piegando la testa con fare ammiccante, deve risultare eccessivo e ridicolo. Marcella lo guarda perplessa.
MATTEO Ti vedo bene oggi.
MARCELLA Non sembra proprio.
Giovanni fa cenno di parlare. Marcella si alza e si volta, Giovanni si nasconde, Matteo cerca di rimetterla in posizione, toccandola in maniera sgraziata. Marcella lo scansa sempre più infastidita.
MATTEO Ogni anno che passa sei sempre più bella! (poi aggiunge imbarazzato e di corsa) Mi fai arrapare tantissimo.
MARCELLA Matteo che ti prende?
MATTEO Niente, esprimo solo quello che mi fai provare!
MARCELLA Senti Matteo, sono proprio stanca, tra il lavoro e voi due questa giornata è veramente faticosa. Voglio stendermi.
MATTEO Era proprio quello che avevo in mente anche io. (ammicca in maniera esagerata e si fa avanti)
MARCELLA No, decisamente no. Vado in camera da sola.(lo scansaper passare e raggiungere la camera)
Si ripropone la stessa situazione mimica della scena 3 ma con ruoli invertiti, Marcella vuole raggiungere la camera e Matteo vuole impedirlo, usando atteggiamenti maldestramente sensuali.
MATTEO Non puoi andare in camera adesso.(la ferma con nuovi e maldestri modi sensuali)
MARCELLA Perché no?(lo sposta quasi di peso e va verso la camera)
MATTEO Perché ti voglio fare un caffè? Te lo preparo come piace a te, con la panna ed una spruzzata di caramello. Vieni e siediti qui.
Le porge la sedia, la fa sedere girando la sua schiena alla camera.
MATTEO Chiudi gli occhi, prima del caffè ti faccio un massaggio. Ti abbiamo stressata parecchio stamattina.
MARCELLA Per fortuna te ne rendi conto. Ultimamente siete diventati difficili da gestire.
MATTEO Adesso devi solo rilassarti, chiudi gli occhi.
Marcella esegue e chiude gli occhi. Matteo fa cenno a Giovanni di uscire. Matteo inizia a massaggiare le spalle a Marcella. Giovanni esce dalla quinta, attraversa la stanza in punta di piedi.
MARCELLA Adesso ti riconosco.
MATTEO In che senso?
MARCELLA Oggi sei stato particolarmente strano, non eri in te. Anche quei vestiti ridicoli, mi ricordavi Giovanni. Oggi hai avuto un deciso attacco di Giovannite.
Giovanni si ferma ad ascoltare.
MATTEO Giovannite? Essere più simile a Giovanni, non è una malattia!
MARCELLA Di sicuro è strano. Giovanni non è un esempio da seguire, è solo un bambinone.
MATTEO No, non lo è. Giovanni è un bravo ragazzo ed ha un sacco di lati positivi!
MARCELLA Sicuro, il lato B.
MATTEO E’ un bel ragazzo, lo vedo anche io ma non parlo solo di quello, Giovanni è più profondo di quello che pensi.
MARCELLA Profondo Giovanni?Lo stesso Giovanni che ti prende sempre in giro, che pensa solo a se stesso e per il quale la sola cultura che conosce finisce per “ismo” e si fa in palestra?
MATTEO Ho scoperto che ha altro, oltre al fisico.
MARCELLA (ironico) Lo tiene ben nascosto.
MATTEO Sprechi un’occasione se non vai oltre al suo aspetto fisico.
MARCELLA Dai Matteo, non puoi paragonare Giovanni a te, lui è bello, è vero ma è solo quello, non ci puoi fare un discorso. Non per più di dieci minuti.
Giovanni esce dall’altra quinta.
MATTEO Non ti credevo così superficiale.
MARCELLA Non sono superficiale, non con te. So solo cosa aspettarmi dalle persone che ho accanto.
MATTEO Quindi io sarei la testa e lui il corpo?
MARCELLA Semplicistico ma abbastanza esatto.
MATTEO Anche io ho un corpo.
MARCELLA Sì ed anche io, ma non è su questo che si fonda il nostro rapporto
MATTEO Lo so, la nostra è un’unione spirituale ed intellettuale.
MARCELLA Esatto.
MATTEO E se non mi bastasse?
MARCELLA (scocciata) Io vado a farmi una doccia.
MATTEO Bella idea! Vengo anche io!
MARCELLA No, non hai capito, adesso vado a fare una doccia da sola.
MATTEO Non vuoi che ti insapono la schiena?
MARCELLA Guarda, credo che oggi faccio da sola.
Esce Marcella.Bussano alla porta.
GIOVANNI (voce fuori scena, falsata malamente) C’è posta per il Signor Matteo, può uscire a firmare?
MATTEO (va alla quinta) Entra Giovanni.
Entra Giovanni.
GIOVANNI Allora com’è andata?
MATTEO Hai praticamente assistito a tutto, dimmelo tu.
GIOVANNI E’ stato … interessante! Di sicuro ti sei impegnato e lei lo ha apprezzato, ne sono sicuro.
MATTEO Io non sono molto sicuro che lei abbia apprezzato.
GIOVANNI E’ rimasta un po’ spiazzata, non c’era abituata!
MATTEO Neanche io c’ero abituato, mi sono reso ridicolo!
GIOVANNI Ma che dici?
MATTEO Sono uscito dalla mia zona confort, mi sono buttato in un territorio a me non congeniale! Meglio lasciare perdere!
GIOVANNI No! Non devi rinunciare. Oggi è stato solo un primo tentativo! Forse abbiamo puntato troppo in alto e troppo in fretta.
MATTEO Questa canottiera è puntare in alto?
GIOVANNI Se non sai portarla non è colpa mia.
MATTEO Hai ragione, devo solo trovare la mia identità, il mio modo di essere più fisico. Ho sbagliato a imitare te.
GIOVANNI Non si può imitare la perfezione!
MATTEO E la modestia!
GIOVANNI Allora si continua con il piano?
MATTEO Certo! Adesso tocca a te!
GIOVANNI Sono pronto! Cosa devo fare?
MATTEO Devi fare me! Dolce, gentile, premuroso…
GIOVANNI Mollaccione!
MATTEO Devi starla ad ascoltare!
GIOVANNI Io la ascolto!
MATTEO Senza fare finta!
GIOVANNI Altro?
MATTEO Non ti preoccupare, ti aiuto io. Prendi questi.
GIOVANNI Auricolari? Devo sentire la musica?
MATTEO Giovanni! Devi sentire me, tramite l’auricolare ti suggerirò cosa dire e tu dovrai solo ripeterlo.
GIOVANNI Perché? Non ho bisogno di aiuto, quando voglio, so fare lo sdolcinato!
MATTEO Non lo sdolcinato, il sensibile!
GIOVANNI E va bene, dammi queste cuffiette!
MATTEO Auricolari!Faremo come Cirano Di Bergerac.
GIOVANNI Gioca nell’Olympique Marsiglia?
MATTEO Non proprio, devi solo chiamarmi appena entra Marcella e non farti scoprire!
GIOVANNI Tranquillo! Adesso vai a nasconderti in camera!
MATTEO No, in camera no!
GIOVANNI Hai ragione, se no dove possiamo andare a …
MATTEO Neanche tu devi andare in camera!
GIOVANNI Ah, è vero! Devo fare te. Pazienza, oggi si va in bianco.Ma allora perché non ti puoi nascondere in camera?
MATTEO Perché adesso c’è Marcella! (sospira) Perché lo sto facendo?
GIOVANNI Perché è una tua idea.
MATTEO Fa il bravo. Io starò qui fuori dalla porta di casa.
GIOVANNI Sarò il perfetto boy scout!
Esce Matteo.
Scena 8
Giovanni si mette l’auricolare, prende il telefono e chiama Matteo. Giovanni si tocca l’orecchio e piega la testa come una guardia del corpo o un agente dello spionaggio.
GIOVANNI Pronto Matteo, mi senti!
MATTEO (voce fuori scena)Forte e chiaro Giovanni. Togli quella mano dall’orecchio, sta dritto e metti in tasca il cellulare!
GIOVANNI Ma come fai! Mi stai spiando?
MATTEO (voce fuori scena)Non ti sto guardando ma mi basta immaginarti, ho sbagliato per caso?
GIOVANNI (esegue) Certo che hai sbagliato, per chi mi hai preso!
MATTEO (voce fuori scena)Adesso smetti di parlarmi, io starò in ascolto e ti suggerirò cosa dire ma non rivolgerti mai a me direttamente, capito?
GIOVANNI Capito Matteo!
MATTEO (voce fuori scena)E soprattutto non nominarmi!
GIOVANNI Va bene Mat… capo. Passo e chiudo. (Giovanni si tocca l’orecchio e piega la testa)
MATTEO (voce fuori scena)Non chiudere.
GIOVANNI Si, cioè no, era per dire.
Entra Marcella dalla camera con l’accappatoio.
GIOVANNI Ciao Marcellona!
MARCELLA (seria) Ciao Giovanni.
MATTEO (voce fuori scena)Non chiamarla Marcellona ma tesoro! Chiedile dell’appuntamento con l’editore. E togli la mano dall’orecchio!
GIOVANNI (toglie la mano dall’orecchio) Ciao tesoro.
Giovanni si avvicina a lei per baciarla, Marcella porge le labbra, Giovanni svicola e le dà un bacio sulla guancia.
GIOVANNI Com’è andata dal tuo editore?
MARCELLA Bene grazie, sei da solo?
GIOVANNI (agitato) Certo! Matteo è uscito, credo avesse da fare. Non so dov‘è andato… e quando ritornerà… e ha detto che non vuole essere disturbato… e non vuole essere chiamato al cellulare.
MARCELLA Va bene, non lo farò. Tutto bene tra di voi?
GIOVANNI Si, abbiamo parlato, tanto.
MARCELLA Tu che parli! Wow!
GIOVANNI Deve essere Matteo, ha una buona influenza su di me.
MATTEO (voce fuori scena) Grazie.
GIOVANNI Prego.
MARCELLA Eh?
GIOVANNI Cosa?
MARCELLA Mi hai detto prego.
GIOVANNI Prego? Ah, ho detto che prego, ho iniziato oggi. Fa bene, mi collega all’universo!
MARCELLA Universo?
MATTEO (voce fuori scena) Non parliamo di me, mi devi raccontare del tuo incontro con l’editore. Ripeti.
GIOVANNI Non parliamo di me, mi devi raccontare del tuo incontro con l’editore. Ripeti.
MATTEO (voce fuori scena) Senza ripeti.
GIOVANNI Non ripetere!
MARCELLA Non ho detto niente!
MATTEO (voce fuori scena) Respira!
GIOVANNI Respira!
MATTEO (voce fuori scena) Respira tu Giovanni e non ripetere tutto quello che dico.
GIOVANNI Resp… ah! (capisce e respira profondamente)
MARCELLA Che hai Giovanni?Sei strano, nervoso. Stai bene?
GIOVANNI Si, sto bene, forse un po’ nervoso.
MARCELLA Potevi dirlo subito, se vuoi rilassarti ci penso io.(si avvicina con fare ammiccante ed inizia ad accarezzarlo, a toccargli la patta)
Giovanni allontana le mani di Marcella e fugge da lei.
GIOVANNI Marcella, perché non parliamo?
MARCELLA Parlare? Non preferisci invece divertirti?
GIOVANNI No, preferisco parlare.
MATTEO (voce fuori scena) Io mi diverto a parlare.
GIOVANNI (tocca l’orecchio) Davvero?
MARCELLA Davvero?
GIOVANNI Ehm, si davvero! Dai vieni qui siediti. (si siede)
MARCELLA Va bene. Parliamo. Di cosa?
GIOVANNI Non so. Di cosa? (toccandosi l’orecchio)
MATTEO (voce fuori scena) Riprendi il discorso dell’editore, lei ha completato la traduzione di un saggio sulla …
MARCELLA Giovanni?
GIOVANNI (verso Marcella, alza la mano come per chiedere silenzio) Un attimo.
MATTEO (voce fuori scena) … sullapoesia inglese del novecento, chiedile di quale autore straniero farà la prossima traduzione.
GIOVANNI E… (tenta di parlare ma rimane senza parole) Bel tempo oggi vero?
MARCELLA Un po’ nuvoloso.
GIOVANNI Già.
MATTEO (voce fuori scena) Come va il lavoro?
GIOVANNI Come va il lavoro?
MARCELLA Bene. Giovanni, devi dirmi qualcosa?
GIOVANNI Perché? Sono solo interessato al tuo lavoro…
MATTEO (voce fuori scena) Per me non sei solo un corpo! Sono interessato anche alla tua mente ed alla tua anima! Con parole tue.
GIOVANNI Mi piace il tuo culo … e la tua anima.
MARCELLA (incerta) Grazie.
MATTEO (voce fuori scena) Oh mamma!
GIOVANNI Oh mamma!
MATTEO (voce fuori scena) Giovanni, calmati, prenditi da bere ed ascoltami. Se bevi non puoi parlare.
GIOVANNI Ho sete (va a versarsi da bere e beve molto lentamente mentre ascolta Matteo)
MATTEO (voce fuori scena) Non ti agitare, puoi parlare con lei tranquillamente, avete un sacco di cose in comune e non è vero che per te è solo un corpo. Rilassati, dimentica di dover per forza raggiungere qualche risultato e apriti.
GIOVANNI (a Marcella) Non capisco niente di poesia ma ti ammiro molto per il tuo lavoro.
MATTEO (voce fuori scena) Non è vero che non capisci niente di poesia. Sei un esperto di musica, e le parole di molte canzoni sono delle poesie, quindi sei un esperto anche di poesia.
GIOVANNI E’ vero! (toccandosi l’orecchio) Grazie. (verso Marcella) Le mie poesie sono il testo delle canzoni.
MARCELLA Anche secondo me alcuni testi sono delle splendide poesie. Bob Dylan ha vinto il Nobel per la letteratura.
GIOVANNI Potresti scrivere un saggio sulla poesia in musica. Hai tradotto talmente tanti saggi che saresti bravissima a scriverne uno tutto tuo.
MARCELLA Davvero pensi che ne sia capace? Sai che è davvero una buona idea!
GIOVANNI Ti ho stupito vero?
MARCELLA Non so cosa ti abbia preso stasera ma apprezzo questo tentativo. Andiamo in camera adesso?
GIOVANNI Stavamo parlando tanto bene.
Marcella si fa avanti e Giovanni svicola.
MARCELLA Giovanni ma cosa ti prende? Adesso basta parlare! Non sei Matteo!
GIOVANNI Anche io posso solo parlare. Possiamo iniziare a lavorare sul saggio della poesia in musica!
MARCELLA Adesso? Avevo altre intenzioni. Cattive intenzioni.
Marcella fa uno scatto in avanti per prendere Giovanni che svicola.
MATTEO (voce fuori scena) No,signora, sono rimasto fuori casa, ho dimenticato le chiavi, fra poco Marcella torna non si preoccupi, mi farà entrare lei!
GIOVANNI (incerto ripete)Sono rimasto fuori casa ma tu hai le chiavi e mi puoi fare entrare, non mi preoccupo.
Ormai tra Marcella e Giovanni è caccia aperta, si rincorrono come il gioco “acchiapparella”. Giovanni usa il tavolo per fuggirle, nel frattempo parlano.
MARCELLA Adesso anche le metafore! E’ un discorso molto profondo Giovanni. Mi vuoi dire che ti eri chiuso in te stesso e che io ti faccio entrare in contatto con il tuo io più profondo? Grazie, sono commossa. Un po’ allibita ma commossa.
Rumore di una batteria che si scarica.
MATTEO (voce fuori scena) Oh, cavolo la batteria è quasi morta!
Suono di un cellulare che si spegne.
GIOVANNI Oh cavolo, la batteria è morta!
MARCELLA Deve essere stato stancante per te parlare di argomenti così intimi. Hai esaurito le energie? Vieni in camera con me, so come ricaricarti.
GIOVANNI No!Non sono stanco di parlare. E non posso andare in camera.
MARCELLA Non puoi? Perché?
GIOVANNI Volevo dire che non voglio, per ora.
MARCELLA Va bene, non voglio certo costringerti. (si siede) Siediti, non mordo.
GIOVANNI Non te la sei presa vero? Ho solo rimandato.
MARCELLA Certo, stai tranquillo.
GIOVANNI Bene. Allora parliamo.
MARCELLA Come preferisci. Oggi siete strani.
GIOVANNI Chi?
MARCELLA Tu ed anche Matteo prima, non so cosa gli era preso. Era smanioso, più appiccicoso del solito e, sembra strano a dirlo, ma credo che ci stesse provando, di giorno e di mercoledì.
GIOVANNI Cosa c’entra che è giorno e mercoledì!
MARCELLA Beh, sai Matteo è un abitudinario, noi stiamo in intimità solo di sera ed in genere solo il venerdì, visto che sabato si può dormire.
GIOVANNI E’ il suo modo di essere, se i suoi ritmi non incontrano le tue preferenze non vuol dire che siano sbagliati!
MARCELLA Non ti arrabbiare!
GIOVANNI Non sopporto che lo prendi in giro!
MARCELLA Da quando in qua!
GIOVANNI Da oggi.
MARCELLA Tu che difendi Matteuccio?
GIOVANNI Non lo chiamare così, non lo sopporta.
MARCELLA Ma se lo hai chiamato tu … o basta non vi sopporto più.
GIOVANNI Siamo noi che non sopportiamo più questa situazione!
MARCELLA Noi? Mi sono persa qualcosa?
Scena 9
Giovanni va alla quinta, apre la porta ed entra quasi cadendo Matteo.
MATTEO Ehm, ciao!
MARCELLA Matteo! Sei tornato dal tuo incontro segreto?
Giovanni e Matteo si mettono uno di fianco all’altro facendo squadra comune in silenzio.
MARCELLA Adesso, voi due non fate un passo se non mi spiegate quello che sta succedendo!
GIOVANNI Siamo stanchi di questa situazione.
MATTEO Di essere trattati come uomini oggetto!
MARCELLA Tu, oggetto?
MATTEO Più lui.
GIOVANNI A me piace essere il suo giochino. (ammicca a Marcella)
MATTEO Giovanni! (gli dà una gomitata richiamandolo all’ordine)
GIOVANNI Siamo stanchi di doverti dividere e che non vuoi mai scegliere. Eccoci, o me o lui. O me.
MARCELLA E siete così indignati per questo? Non sembravate scandalizzati quando è convenuto anche a voi!
MATTEO Non ci tratti come uomini ma come pezzi di un puzzle. Da me prendi un aspetto.
GIOVANNI E da me prendi … (ammiccando) l’altro.
MATTEO Non puoi dividerci, io sono sia corpo che anima.
GIOVANNI Ed anche io ho un anima!
MARCELLA Lo so, avete un sacco di pregi ma anche altrettanti difetti! Che c’è di male se mi prendo solo il buono di ognuno di voi! In fondo esalto i vostri lati positivi.
MATTEO Non ci accetti per quello che siamo veramente.
GIOVANNI Esatto, quello che ha detto lui!
MARCELLA Ho cercato di avere la relazione perfetta, ma per farlo un solo uomo non sarebbe bastato! Non si può essere contemporaneamente dolci e focosi, attenti e divertenti, profondi e superficiali…
MATTEO Non siamo pezzi di carne!
GIOVANNI (verso Matteo) Io sono il pezzo di carne. A te chiede il cervello.
MATTEO E sbaglia, perché hai anche un cervello ed un’anima, una bella anima (verso Giovanni)
GIOVANNI E tu sei un bel ragazzo, un tipo certo, ma hai il tuo fascino! (a Matteo ignorando Marcella)
I due si guardano negli occhi e per un attimo dimenticano Marcella.
MARCELLA Scusate?
MATTEO Eh? (perso, guardando Giovanni, poi realizza) Ah! (verso Marcella) Tu non ami nessuno dei due.
MARCELLA Io ho amato tutti e due, ma ho amato anche me stessa.
GIOVANNI No, hai amato il suo lato tenero ed intellettuale.(si rigira a guardarlo)
MATTEO Ed il suo lato fisico e spensierato. (si rigira a guardarlo)
MARCELLA Matteo!
MATTEO (si riprende come se si risvegliasse e si rivolge a Marcella)Marcella, tu non aminoi, ma solo alcune nostre caratteristiche. Pezzi di un puzzle per costruire il tuo uomo perfetto.
MARCELLA Ho provato a chiedere ad ognuno di voi di essere entrambe le cose ma poi mi sono resa conto che era impossibile.
MATTEO Forse hai preteso troppo? L’uomo perfetto! Ma dai!
MARCELLA E allora? Non è quello che a noi donne ci viene chiesto da secoli?Per il genere maschile le donnedevono essere contemporaneamente sante e puttane, mamme premurose ma senza dimenticare il maritino, donne di casa ma non fissate con l’igiene. Vestite con un reggicalze ma raffinate, fisico scolpito ma buongustaie, sempre in ordine ma disinteressate all’estetica. In continuo equilibrio, divise in centomila tra casa, lavoro, amici, marito e bambini. La donna perfetta.
MATTEO Io non ho mai chiesto che tu fossi perfetta, ero contento di averti accanto.
MARCELLA Anche io ero contenta di averti accanto.
GIOVANNI (guardando Matteo, stupito) Anche io!
MARCELLA Sono sempre stata contenta di tutti e due.
MATTEO Ma non te ne bastava solo uno.
MARCELLA No, e perché dovevo? Non ho chiesto a nessuno di due di cambiare, di essere quello che non siete. Io vi ho rispettato più di quanto tanti uomini facciano con le loro donne.
GIOVANNI Ma dai, sono menate femministe!Tu ci hai usato, non potevi accontentarti di un uomo normale.
MARCELLA Sono femminista solo perché non mi sono accontentata? Io non ho voluto cambiarvi come voi volevate cambiare me. Più pacata, calma e tranquilla per Matteo. Sempre carica, vogliosa e soprattutto scema per Giovanni. Voi non volevate accontentarvi ed invece io dovevo farlo?
MATTEO Questa storia non potrà finire bene.
MARCELLA E’ già finita temo.
GIOVANNI Hai voluto troppo… hai cercato di comporre l’uomo perfetto e non ti sei accorta di chi avevi accanto.
MATTEO Giovanni non è un uomo come gli altri!(si volta verso Giovanni) Tu sei speciale.
GIOVANNI (verso Matteo) Anche tu lo sei. (senza guardare Marcella) Mi dispiace Marcella, hai sprecato un’occasione.
MARCELLA Me ne farò una ragione. Ci siamo divertiti fin che è durata.
GIOVANNI Spero che ti sia di lezione, chi troppo vuole…
MARCELLA Nulla stringe? Spero che sia di lezione anche per voi due!
MATTEO Noi?(si sveglia e si rivolge a Marcella) Che cosa abbiamo fatto noi?
MARCELLA Non vi andavo bene prima, quando uscivo con uno alla volta. Ammettetelo. Io avevo delle esigenze.
GIOVANNI Che io sapevo soddisfare! (ammicca)
MARCELLA Solo in parte, così come Matteo.
GIOVANNI Che non riusciva a starti dietro.
MATTEO Giovanni!
Giovanni fa spallucce
GIOVANNI Scusa!
MARCELLA Con il nostro triangolo, ognuno aveva quello che desiderava e nessuno doveva cambiare per accontentare l’altro.
GIOVANNI Ma non è normale…
MARCELLA Se funziona…
MATTEO Io volevo sposarti e costruire una famiglia e non possiamo certo farlo in tre.
MARCELLA Non si può avere tutto.
GIOVANNI Io non sono pronto ad avere un figlio. (verso Matteo) Non si parlava di figli nel nostro piano, vero?
MATTEO Era un discorso solo tra me e Marcella.
GIOVANNI Non me ne hai parlato! E se lo volessi anche io?
MATTEO Tu vuoi sposarti? Non lo sapevo, io mi voglio sposare.
GIOVANNI Con me?
MATTEO No, con Marcella!
GIOVANNI Oh!
MARCELLA Io non mi voglio sposare, se a qualcuno interessa.
MATTEO Ah. E’ così allora.
MARCELLA Mi dispiace Matteo, non è quello che desidero, non adesso.
GIOVANNI Allora ho vinto io, scegli me!
MATTEO Devo sposare te?
GIOVANNI Si, no, cioè io dicevo a Marcella!
MARCELLA No, io non voglio scegliere! Quindi era questo lo scopo di questa strana giornata?
MATTEO Volevamo dimostrarti che siamo uomini completi.
MARCELLA Con quella canottiera?
GIOVANNI C’è da aggiustare qualche particolare ma non gli sta così male.
MATTEO Grazie!
MARCELLA Siete diversi e non potrete mai uno sostituire l’altro.
GIOVANNI Quindi non ho vinto?
MATTEO No, Giovanni. Non sceglie. Mi dispiace Marcella ma io non ci sto più. Non voglio più dividerti. Preferisco lasciarti.
GIOVANNI Possiamo ancora divertirci noi due!
MATTEO Chi? Ah! Tu e Marcella!
MARCELLA O tutti o nessuno, mi dispiace Giovanni. Credo che il nostro rapporto sia giunto alla fine. Senza rancore?
MATTEO Senza rancore! (le stende la mano ma lei lo abbraccia e gli da una pacca sul sedere)
GIOVANNI E’ stato divertente!(si allunga per abbracciarla, e Marcella gli prende la mano e la stringe)
MATTEO Sarà difficile trovare un’altra Marcella!
GIOVANNI Sarà impossibile trovare un Matteo-vanni… un Giovan -atteo come noi!
MARCELLA Impossibile. Che farete adesso?
MATTEO Sono di nuovo single, me la godrò.Ma questa volta parlerò di meno e mi darò più da fare!!
MARCELLA Con una donna?
GIOVANNI Io invece… no, io farò il solito. Ehi!! (verso Matteo) Possiamo ancora divertirci noi due!
MATTEO Dici a me?
MARCELLA Un abbraccio finale? Mi sa che non vi lascio da soli!
Abbraccio a tre. Si stacca Matteo
MATTEO Io devo andare via prima che di ripensarci.
Giovanni rimane attaccato a Marcella abbassando le mani verso il sedere.
GIOVANNI Vai Matteo, io ti raggiungo tra un po’.
MATTEO Vieni via, per il tuo bene!
Matteo tira Giovanni che fa cenno a Marcella di chiamarlo. Escono Matteo e Giovanni.
MARCELLA Qualcosa mi dice che rimarranno in contatto quei due!
Marcella si siede e si serve da bere.Squilla il telefono.
MARCELLA Pronto? Franco! Che piacere sentirti. Hai già letto la traduzione? E che ne pensi? Bene sono contenta, ma che dici! Sei troppo carino, mi riempi sempre di complimenti. Sai che ti dico, accetto il tuo invito a cena! Domani? Perché rimandare, facciamo stasera.
Suona il campanello
MARCELLA Scusa un attimo Franco, mi suonano alla porta. Rimani in linea, non osare mettere giù.
Marcella va al citofono.
MARCELLA Chi è? L’idraulico? (sorride maliziosa) Arriva giusto in tempo!
Marcella torna al telefono.
MARCELLA Questo pomeriggio ho un impegno ma questa sera sono tutta tua! (ride) Allora a dopo, passi tu ma certo!(mette giù il telefono) Morto un papa se ne fa un altro, anzi due!
FINE