Io, insegnante di Educazione fisica, che…

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Io, insegnante di Educazione fisica, che mi dibatto fra rex cogitans, rex aestensa, riforma e pensione

Io, insegnante di Educazione fisica, che mi dibatto fra rex cogitans, rex estensa, riforma e pensione

Dramma in Atto unico

Di

Anna Mauro

Personaggi

Prof. (di Educazione Fisica)

E (personaggio che rappresenta l’entusiasmo)

Alunni

Ambientazione : Palestra

Personaggi maschili : 1

Personaggi femminili : 1

Sinossi
Il dramma di un’insegnante di educazione fisica che vede sfumare, giorno dopo giorno, l’entusiasmo per il suo lavoro a causa della decadenza fisica causata dall’età.

Il testo è depositato in S.I.A.E.


Sipario

E

(bussa ad una porta e si rivolge alla persona che sta al di là del battente) Lo sai che qui non si può entrare.

Prof.

(dalle quinte) Ma se l’unico cesso pulito in questa scuola è questo! Pulito…insomma! Comunque è l’unico dove non manca mai la carta igienica.

E.

Non puoi entrare. E’ quello degli handicappati

Prof.

E allora? Non sono forse un’handicappata io? (entra in scena, i suoi occhi fissano E.) Ah, sei tu. Beati gli occhi che ti vedono, beate le orecchie che ti sentono e maledette queste mani che non possono strozzarti. Stammi a sentire…Tu a me non lo dici di non entrare qui. E’ un mio diritto perché io insegno educazione fisica e, chi ha questo ruolo nella scuola, sai benissimo che è un diverso, è un handicappato.

E.

Ti trovo invecchiata.

Prof

Da cosa te ne accorgi? Dal fatto che non ho più le fisic du role? Bene, cosa vuoi farci…ho i reumatismi, l’osteoporosi, le caldane e l’artrosi cervicale. Non mi accompagna più. Il fisico non mi accompagna più.

E

Ma come hai potuto ridurti così…

Prof.

Fai finta di non saperlo?

E

Cosa?

Prof

La colpa è tua.

E

Mia? Ma sei impazzita? Ti si stanno frullando i neuroni cerebrali?

Prof

Sì, tua. Tutt’ad un tratto sei sparito, ti sei volatilizzato, un battibaleno e oplà…sei schizzato fuori dalla mia vita. Credi che non abbia capito che tu sei oggi qui per lei, quella supplente biondina che sembra un peperino. Ti piace la carne fresca adesso?

E

Non meriti neanche una risposta. (la osserva) Come sei caduta in basso…Ma secondo te…sei abbigliata nel modo giusto? Un tailleur da vecchia bacucca e un decolleté col mezzo tacco. Sei assolutamente ridicola. Staresti così bene con la tuta da ginnastica…

Prof

Sì, la tuta da ginnastica. L’ultima volta che l’ho indossata, i miei alunni si sono divertiti moltissimo. Le loro pernacchie alla schiena m’hanno provocato il colpo della strega. Meglio un tailleur col mezzo tacco così non mi espongo Faccia salvata.

E

Mi fai una grande pena.

Prof

E tu mi fai un grande schifo. Mi hai lasciato da sola. Non te lo perdonerò mai. Vivevamo in simbiosi, mi ero illusa che fossimo fatti uno per l’altra. E invece…Avevo bisogno di te. Eri la molla che mi spingeva ad andare avanti.

E

Ma come avrei potuto resistere ancora…Era l’ambiente in cui vivevamo che mi soffocava, che mi stritolava. Un ambiente per lo più frequentato da intellettualoidi da strapazzo.

Prof

Ma non potevo farne a meno. Dovevo stare lì.

E

Sì, per te capisco, era il pane e lo è ancora. Ma io mi sono stufato. Più vivevo la tua vita e più mi accorgevo che non era quello che desideravo.

Prof

Mi stai addossando delle colpe che non ho.

E

Dovevi andare via da lì. Dovevi fuggire a gambe levate. Sai che ti avrei seguita volentieri. Mi piacevi. Eri una passionale, sapevi sfoderare grinta allo stesso modo con cui sapevi elargire dolcezza. Eri riuscita a conquistarmi.

Prof

Lasciami lavorare in pace. Stanno arrivando i ragazzi.

E

Lavorare? Lavorare è vivere e tu invece vegeti. Quale credibilità può riscuotere un vegetale?

Prof

Allontanati, non farti notare, si scandalizzerebbero.

E

Non c’è nessun pericolo, non possono vedermi.

Prof

Sono qui. (Un gruppo di ragazzi scalmanati irrompe nella sala) (Tuttavia, per semplificare, le voci degli alunni possono essere registrate)

Sonia

Salve prof, dov’è il pallone?

Prof

Adesso ve lo do. Prima dovete riscaldarvi e poi dobbiamo fare qualche esercizio.

E

Dobbiamo? Col tailleur e il mezzo tacco? (sghignazza)

Prof

Dicevo così per dire idiota.

Giovanna

Perché mi dà dell’idiota prof?

Prof

Non parlavo con te. (i ragazzi si scambiano occhiate interdette) Dov’è il registro? (si guarda intorno) Come mai siete così pochi, dove sono gli altri?

Emilio

Sono rimasti in classe con la professoressa d’Italiano. Deve finire d’interrogare.

Prof

E non si chiede il permesso prima di fare una cosa del genere? Certa gente riesce soltanto a lamentarsi se voi salite in ritardo perché state finendo la partita. Adesso tornate in classe e scendete quando sarete tutti. Non sono la balia di nessuno, io! Tantomeno lo sciacquino di nessun cesso. (I ragazzi si allontanano mesti)

E

Brava! Così mi piaci, combattiva e sicura di te. Certo, devi sempre tenere presente che non insegni una materia degna di nota. Secondo molti non serve a niente e a nessuno.

Prof

E tu sei dello stesso parere?

E

Non sarei qui accanto a te se pensassi una cosa del genere. Ma vedi, tu hai le tue colpe. Non sei una prof immagine.

Prof

Sì, adesso magari mi metto a fare la cubista.

E

Sempre agli eccessi sei. O le stelle o le stalle. Anche questo tuo essere lunatica, questo tuo essere uterina mi ha fatto fuggire a gambe levate. Hai ancora tanta strada da fare. Ti mancano dieci anni alla pensione e dieci anni son tanti in queste condizioni. E’ un’agonia, soltanto uno stillicidio. E tu hai ancora tanto da dare…

Prof

Mi hanno succhiato la vita, non ho più energie, nelle mie vene scorrono demotivazioni e negatività.

E

Brava, hai detto bene. Nelle tue vene. E allora ricarica le arterie. Soltanto se non inghiotti il rospo e lo sputi, puoi riconquistarmi. Forza, sputa, sputa con tutto il rancore che hai, con tutto lo schifo che ti ritrovi. Non tenere niente dentro, esplodi. Dipende soltanto da te. Vivi e lascia vivere non va bene. Per te lasciar vivere gli altri è vegetare. Non rinunciare a continuare quello in cui hai creduto.

Prof

Aiutami. Non ci riesco più. Ma ti ricordi com’ero? Un’atleta. Sapevo sfruttare tutte le mie doti…la velocità, la coordinazione, il coraggio, la tenacia. Guardami adesso. E’ vero, faccio schifo. Come avresti potuto rimanere con me? Non avrei mai potuto mai chiedere tanto.

E

Hai sbattuto la porta in faccia al movimento, allo sport, a tutto quello che aveva sconfitto la tua timidezza e ti aveva regalato sicurezza ed equilibrio. Perché, ma perché?

Prof

Mi sono lasciata andare a poco a poco, non me ne accorgevo neanche. Non sono più riuscita a frequentare una palestra, era come continuare questo schifo di lavoro nel tempo libero.

E

Sai quanti ragazzi hanno bisogno di essere instradati?

Prof

Diventerebbero degli infelici come me. Non c’è rispetto per lo sport. L’unico che  sopravvive è il calcio e non certamente per merito delle sue regole e dei suoi movimenti.

E

Tu hai perso la tua mentalità sportiva.

Prof

E no, caro mio!Devi saper che la favola degli insegnanti di educazione fisica comincia sempre col “C’era una volta”, ma sicuramente non finisce mai col”…e vissero felici e contenti.

E

Ma…

Prof

Non m’interrompere, ti prego. Nei millenni hanno versato fiumi d’inchiostro per scrivere dell’indissolubilità di corpo e psiche.

E

E quindi…

Prof

Non “e quindi”…Piuttosto “e malgrado tutto questo” (s’inalbera) le istituzioni se ne sbattono alla grande. (con rimpianto) Ricordi quando mi iscrissi al concorso ISEF?

E

Come no…lo facesti controvoglia.. Tu eri un’atleta apprezzata, il tuo mondo era quello sportivo…dicevi che la tua professione poteva essere qualunque altra, considerando il fatto che, per mantenere viva la tua passione, avresti potuto prendere il brevetto e fare l’istruttrice in qualunque momento.

Prof

(immersa nei ricordi) Io volevo fare l’avvocato, volevo guadagnare bene, ma i miei insistettero per farmi cambiare idea. Il lavoro giusto per una donna che avesse voglia di mettere su famiglia era l’insegnamento. Diciotto ore la mattina, vita all’aria aperta, qualche riunione pomeridiana, vacanze natalizie e pasquali retribuite, tre mesi di riposo in estate. Cos’avrei potuto desiderare di più dalla vita? Lavoro e passione.

E

E ti lasciasti convincere…

Prof

Non potevo sottovalutare le prospettive di lavoro. Si parlava già di educazione fisica alle scuole elementari. Balle! Balle! Balle! Ci hanno preso per i fondelli. Strutture zero, vacanze estive ridotte del cinquanta per cento e in più, con la riforma, dicono che ci dimezzeranno l’orario. Potrei essere costretta di nuovo a viaggiare…

E

Cerca di essere positiva, di non allontanarmi da te. Te lo ripeto. Hai perso la tua mentalità sportiva, hai perso il gusto dell’agonismo, della competizione.

Prof

E con chi dovrei esercitarlo? Non esistono più neanche le fresche ventate di gioventù dei supplenti e di conseguenza la voglia di rimanere al passo e di emularli. Ma non è soltanto questo. Il corpo non mi risponde più, non ho più gli strumenti fisici per esercitare la mia professione. Se penso alla persona che ero, rabbrividisco e mi rattristo. Nelle orecchie ho sempre gli incitamenti del mio allenatore…

E

Ma tu cos’hai fatto? Nulla.

Prof

Come puoi affermare una cosa del genere? Tu, proprio tu che sei stato tanti anni lontano da me..Forse non sai che da tempo cerco di riprendere le redini dei miei tendini e dei miei muscoli. Fino a ieri sera ho provato, fino a ieri.

E

Ieri?

Prof

Sì, mi sono lasciata convincere a partecipare a una lezione di biodanza. Il maestro parlava di trascendenza e ci ha fatto mettere in cerchio, maschi e femmine. Prima ci ha fatto tenere per mano, poi ci ha fatto appoggiare le mani sui fianchi degli altri.

Voce registrata del maestro

Lasciate fluire l’energia. Energia-cerchio-cerchio-energia. Ma quale danza e danza. Era tutto un dondolio, un baciarsi, un abbracciarsi. Ero senza parole. La collega che mi aveva invitato mi aveva invogliato con la possibilità di prospettare un altro tipo di movimento ai miei alunni che non fosse attività sportiva.

E

Mi sembra un’ottima idea.

Prof

Ma che dici? Come facevo a spiegare ai ragazzi una cazzata del genere… Solo per il semplice motivo che io riesco ad eseguirla? L’ultimo tizio che mi ha abbracciato ringraziandomi non so di che, mi ha fatto avvertire l’irrigidimento delle sue parti basse. Ma figurati se in una classe mista posso fare un’esercitazione del genere…

E

Come sei cambiata…

Prof

Ma ti sembra giusto che con la scusa della parità dei sessi abbiano unificato l’educazione fisica?

E

Con la scusa?

Prof

Sì, con la scusa della parità dei sessi. Mascalzoni! Hanno dimezzato i posti di lavoro e hanno reso ancor più difficile il nostro lavoro.

E

Non posso più rimanere qui accanto a te. Devo andare via. E stavolta per sempre. (La figura che rappresenta l’Entusiasmo abbandona la scena, mentre la prof, rimasta sola, si tiene la testa fra le mani pensierosa e immersa nei ricordi di gioventù)

Voce registrata

Non tirare..gira, gira la palla. Giusy! Marcala stretta! Franca! Taglia. Adesso. Sì!

SIPARIO