I R R E S I S T I B I L E
di
Fabrice Roger Lacan
Traduzione di Paola De Vergori e Pino Tierno
Ai giorni nostri. Un appartamento a Parigi.
Atto I : Una sera, fine estate
Atto II : La stessa sera, più tardi
Atto III : Un anno dopo. Una sera, inizio estate.
ATTO I
Salotto di un appartamento. Lui è in piedi, vicino al divano, prova un'arringa. Fuori piove a dirotto, continua a piovere per tutto il primo atto
LUI
Perché “irresistibile”? Tranquilli, non intendo sollevare la bottola sotto la quale si nascondono le pulsioni. Pulsioni irresistibili! No, quel che voglio fare con voi è tentare di sollevare un lembo della spessa coltre d’ombra......un lembo, un orlo......sollevare un lembo della spessa coltre d’ombra che copre questo spaventoso - spaventoso eppure così familiare - questo irresistibile ingranaggio di frustrazioni e di amore folle - sì, ho detto proprio di amore, perché di questo si tratta, signori della corte, non possiamo nascondercelo – ingranaggio irresistibile che ha portato quest’uomo tranquillo, questo modello d’integrazione, un cittadino rispettoso delle leggi e dei costumi di questo paese, in una parola che ha portato quest’uomo senza storia a strangolare e poi a fare a pezzi, e poi a disossare, poi a cucinare ed infine a mangiare la moglie che adorava!
Lui esce. Buio. Luce. Entra lei. Siede sul divano. Si rilassa. Entra Lui
LEI
Tutto a posto? Hai giocato bene? Hai vinto?
LUI
Piove. Sono ritornato a casa.
LEI
Ah sì…?
LUI
Sì, piove. Piove da due ore. Non te ne sei… accorta?
LEI
Non ti sei cambiato?
LUI
Sì. No... Sono rientrato, ti aspettavo, ho lavorato. Credo di aver trovato una scappatoia per il mio Messicano.
LEI
Il tuo Messicano?
LUI
Hai proprio la testa altrove, eh?
LEI
.....?
LUI
Ti ricordo che sto difendendo quel povero rosticciere messicano che non ce l’ha fatta più a sopportare che la moglie andasse a letto con tutti i fattorini che assumeva.... Era lui, quello con l’ombrello?
LEI
Uh, Il teatro... abbiamo tempo...E’ alle nove, no?
LUI
Sì, credo di sì.(Pausa). Vi ho visti dalla finestra. Quel tipo che ti ha riaccompagnato in taxi, con il suo ombrello da golf…era lui?
LEI
Sì, mi ha accompagnato perché per lui siamo di strada.
LUI
Tu di sicuro!Tu sei sulla sua strada!... E allora?
LEI
E’ andato tutto bene. Un “ombrello da golf”!!??
Lui la scruta. Lei si guarda.
LEI
Mi devo cambiare o vengo così? (Pausa) Per il teatro, va bene?
LUI
Va bene così. Devi solamente coprirti un pò se vuoi che i tuoi vicini seguano la commedia!
LEI
Trovi che sia molto scollato?... E’ come al solito... Senti, ho come l’impressione che questa storia del tuo Messicano cannibale ti.....
LUI
(Interrompendola) Non è un Messicano cannibale.
LEI
Non è Messicano?
LUI
Sì.
LEI
E non si è mangiato la moglie?
LUI
Sì, ma la cosa è molto più complessa...Parli come i giornali...Allora, com’è andata? Com’è andatoil primo incontro di lavoro con il Grand’Uomo?
LEI
Bene... Se fai presto a vestirti potremmo bere qualcosa prima di andare a teatro.
LUI
E’ arrivato in ritardo o....? No, perché vi dovevate vedere alle tre, quindi....Eravate soli o c’erano....
LEI
(divertita) Eravamo soli. Abbiamo lavorato.
LUI
Dalle tre alle......?
LEI
E’ uno scrittore importante. Siamo contenti che abbia affidato a noi la pubblicazione del suo prossimo libro. Ci stiamo dando molto da fare.
LUI
E’ giusto che tu ti dia da fare. Hai passato 5 ore con un uomo che veneri dall’età di 14 anni. Ti chiedo…non lo so…Com’ era....come eri tu....come era lui....
LEI
Abbiamo lavorato. Vuole rinnovarsi. Ha parlato molto e ha fatto parlare molto anche me.
LUI
Sei tu il soggetto del suo libro? (Lei non gli risponde nemmeno) Com’è, lui?
LEI
E’...è se stesso.
LUI
Cioè?
LEI
E’...così com’è!
LUI
Irresistibile?
LEI
Mah, non so...
LUI
Mi hai sempre detto che era irresistibile. Ecco, adesso l’hai conosciuto...
LEI
Sì, sì, è piuttosto irresistibile, se vuoi. Non mi ha deluso, è all’altezza...
LUI
All’altezza...
LEI
All’altezza della sua opera...all’altezza della sua fama...
Lui si domina.
LUI
Di cosa parla il suo libro?
LEI
E’ la storia dell’ incontro d’amore tra un uomo e una donna.
LUI
Bella novità....
LEI
(Come ispirata) Appunto. E’ proprio questo che lo appassiona. Il contrasto tra l’immortale freschezza di un amore che sboccia e l’usurata decadenza delleparole per esprimerlo....
LUI
Vi rivedrete?
LEI
Come raccontare una storia d’amore senza cadere nei luoghi comuni?
LUI
Pensate di rivedervi?
LEI
Ritorna in Irlanda a lavorare. Ci rivedremo dopo.
LUI
Perché in Irlanda?
LEI
Lui abita in Irlanda.
LUI
(acido) Abita in Irlanda.....
LEI
E allora?
LUI
Dove avete pensato di rivedervi? Nel tuo ufficio?
LEI
Perché no? Sì, certo, nel mio ufficio.
LUI
Mi pare che tu mi risponda con un tono un po’ infastidito....te ne rendi conto?
LEI
Mah, non so...ti sento molto agitato...non è la prima volta che lavoro con un autore...
LUI
Con questo sì!....
(Lei frena a stento una risata)
LEI
Ah sì?
LUI
E’ la prima volta che lavori con quel tipo irresistibile la cui notorierà e le cui opere hanno provocato la tua vocazione precoce! Non dovete per caso vedervi in qualche altro posto? Non ti ha proposto di andare a bere qualcosa con lui?...
(Lei lo guarda teneramente divertita)
LEI
Mi ha invitata a cena, ma gli ho detto che non potevo.
LUI
Perché?
LEI
Perché il giorno per cui mi ha invitata noi abbiamo già un altro impegno.
LUI
Ti ha proposto quel giorno, solo quel giorno?
LEI
Mi ha proposto un giorno qualsiasi e io gli ho risposto in un modo tale da far sì che non me ne proponesse un altro.
LUI
Perché?
LEI
Non mi sembrava una cosa indispensabile alla preparazione del suo nuovo libro.
LUI
Se noi non vivessimo insieme, se io non esistessi, gli avresti risposto allo stesso modo?
Una pausa.
LEI
Che idiozia! La tua domanda è idiota. Se tu non esistessi....Se non esistessi tutto sarebbe diverso, io sarei diversa, la mia vita sarebbe diversa...Non so nemmeno se avrei fatto questo lavoro, l’avrei fatto diversamente, in ogni caso. Forse non avrei avuto occasione di conoscere quest’uomo e anche se l’avessi conosciuto non mi avrebbe guardata nello stesso modo.
LUI
Una risposta così contorta ad una domanda così semplice non nasconde per caso un enorme imbarazzo?
LEI
Cosa vuoi dire?
LUI
Questo tipo ci sta provando perché io esisto?
LEI
Non ci sta provando...mi....
LUI
Ti ha invitata a cena perché io esisto?
LEI
In parte sì, perché esisti...Se non mi avessi conosciuta, tu non saresti la stessa persona...ed io nemmeno....
LUI
Ma avresti la stessa bocca, gli stessi occhi, lo stesso....
LEI
Sì.
LUI
La mia domanda non è idiota. Sei tu che la rendi contorta. E’ una domanda talmente semplice, logica...
LEI
E’ una domanda esistenziale e insulsa...
LUI
Esistenziale...insulsa...E’ lui che parla così?!
LEI
E’ una domanda cretina.
LUI
E’ una domanda logica!Ne fai un pasticcio esistenziale per intorpidire le acque. Perché hai paura! Paura della risposta e delle sue implicazioni.
LEI
Mi chiedi di proiettarmi in un mondo in cui non ci sarebbe posto per te. E’ proprio una questione esistenziale.
LUI
Io sono A, tu sei B, l’altro... il tuo nuovo amico, è C. A (si indica), B (la indica), C...
LEI
A B C.
LUI
Domanda: B, te, incontra C, l’altro. B ammira il lavoro di C e trova C “piuttosto irresistibile”. C invita B a cena. B rifiuta. Perché?
LEI
Perché preferisce cenare con A.
LUI
Ma da quattro anni lei cena con A praticamente tutte le sere.
LEI
Perché le piace cenare con A. Perché A è l’abitante di questo pianeta con cui B preferisce cenare.(Lui sta per battere) Non domandarle come fa a saperlo, visto che non ha conosciuto tutti gli abitanti di questo pianeta, perché B non saprà risponderti.
LUI
E se A non ci fosse?
LEI
Ma A c’è!
LUI
Se A fosse altrove, là ma non là, e comunque non là quella sera.
LEI
Il seducente C invita a cena la signorina B una sera il cui il signor A non può cenare con lei? (pausa) E dov’è A? Dove si trova?
LUI
Non c’è.
LEI
Ma non è la stessa cosa se A è a Mulhouse da un cliente X oppure a Venezia con la Signora D.
LUI
Chi è la signora D?
LEI
Non lo so. Tu la conosci?
LUI
Ma tu accetteresti il suo invito a cena se io non fossi a Parigi, sì o no?
LEI
Probabilmente...sì...e allora?
LUI
Ceneresti a casa sua, voi due soli?
LEI
Magari in un ristorantino, no?
LUI
Perché?
LEI
Per onestà.
LUI
Nei miei confronti, non è vero? Per onestà nei miei confronti. Quindi, hai paura! Quindi, ammetti che preferisci non trovarti a casa di quell’uomo, sola con lui, perché temi di non poter resistere all’attrazione che esercita su di te.
LEI
Per onestà nei suoi confronti.
LUI
No, no, no.
LEI
Andando a cena a casa sua, da soli, lo autorizzo ad immaginare che non sarei del tutto contraria ad una specie di tentativo d’approccio.
LUI
Allora ammetti che quest’uomo ti desidera e che aspetta la prima occasione...
LEI
Ma che ne so io! Immagino di sì. Non desidera me, lui desidera le donne in generale. E’ fatto così. Credo....A parte questo è piuttosto affascinante...
LUI
Affascinante, irresistibile....
LEI
La sua conversazione è piuttosto avvincente. Preferisco cenare con lui in un ristorantino, piuttosto che a casa sua dove la sua conversazione... rischia di essere schiacciata dall’atmosfera.
LUI
Insomma, hai voglia di cenare con lui.
LEI
Nel caso tu non ci fossi. Piuttosto che cenare da sola davanti al televisore.
LUI
Se dovessi scegliere tra cenare con lui o con Aurelia? (Un tempo, lei non lo segue) Chi preferiresti?
LEI
Perché Aurelia?
LUI
(Di getto, esasperato) Aurelia, o Justine o una tua amica qualsiasi. Chi preferiresti?
(Lei lo guarda, non può fare a meno di sorridere)
LEI
Chi preferiresti che io preferissi?
LUI
Ecco, ho avuto la mia risposta. Tu non vuoi rispondere, ma io ho avuto la mia risposta... Perché non vuoi guardare in faccia la realtà?
Pausa. Lei lo guarda con tenerezza.
Sai bene dove voglio arrivare e fai del tutto per non arrivare dove voglio arrivare io.
LEI
(teneramente) Ti seguo dove vuoi, vengo con te ovunque vorrai. Sembri infelice...Sto cercando di farti sorridere... Dimmi dove vuoi arrivare.
LUI
(con enfasi) Perché!...Perché non vai a letto con lui?
LEI
(dolcemente) Vuoi che vada a letto con lui?
LUI
Sei tu che non respingi l’idea di ‘volere’! Non respingi l’idea di ‘volere’! Allora perché! Perché no?!
LEI
L’ho incontrato oggi pomeriggio per la prima volta... Non si è…l’occasione non si è presentata...mi dispiace....
LUI
Perché non prendi in considerazione l’idea di andare a letto con lui?
LEI
Non lo so....
LUI
Ti prego di rispondermi.
LEI
Ma non lo so! Non so se non prendo in considerazione...
LUI
La prendi in considerazione?
LEI
Non la prendo in considerazione, me nemmeno evito di prenderla in considerazione…
LUI
Non ho capito.
LEI
Non è del tutto inconsiderabile…
Un tempo. Lui accusa il colpo.
LUI
(stranamente calmo) Sei d’accordo con me se dico che ciò che non è inconsiderabile allora è considerabile?
LEI
Ciò che non è inconsiderabile, non è inconsiderabile. Punto.
LUI
Ciò che non è inconsiderabile, è considerabile. E’ quindi considerabile che tu vada a letto con lui.
LEI
E adesso sarebbe considerabile l’idea di andare a vedere questa commedia?!..
LUI
Stai seriamente considerando di andare a letto con lui?
LEI
Seriamente? No.
LUI
Perché?
LEI
(riflettendo) Non lo so.
LUI
Non lo trovi attraente?
LEI
Sì, piuttosto.
LUI
Piuttosto quanto?
LEI
Piuttosto molto.... Beh, posso capire perché…com’è che molte donne si sentano attratte da lui.
LUI
E tu?
LEI
E’ attraente.
LUI
Eppure...
LEI
Gli ho fatto capire quanto era inutile sfogliare le nostre agende fino a Natale nella speranza di trovare una data possibile per cenare insieme.
LUI
Perché?
LEI
(con dolcezza quasi materna) Perché è inutile.
LUI
(nel modo più calmo possibile) Inutile?
LEI
Inutile, sì...Te l’ho detto...Inutile che si faccia delle idee.
LUI
(sempre apparentemente calmo) Non credo che tu sia del tutto sincera. Verso di me e verso te stessa. E credo che tu lo sappia molto bene.
LEI
Se vuoi...Sì, forse...forse sono poco sincera. E tu invece sei poco....(fa un gesto che fa riferimento a una nozione prossima alla raffinatezza,al tatto e all’istinto).
LUI
Sono poco....(imita il suo gesto). E non vivo in Irlanda! E non sono C.
LEI
(lei guarda l’orologio) Andiamo? Vado io? Tu vieni così?
LUI
Perché inutile? In che senso? Cosa dovrebbe significare, una cena utile? Una cena utile a chi, a che cosa? Alla tua carriera?
Lei lo squadra con una sfumatura di disprezzo.
So che non si tratta di questo. Ti sto provocando deliberatamente. Ma non intendo passarci sopra, sappilo. Voglio capire perché imponi a te stessa di non cenare da sola con quell’uomo.
LEI
Non mi impongo proprio niente. Non ne ho voglia. Oggi non avevo voglia di accettare il suo invito.
LUI
(Dopo una pausa di riflessione) Fai la civetta? Hai rinunciato alla cena per non confonderti con la massa. Non sono come quelle pollastrelle che a un tuo fischio ti cadono fra le braccia!”...
LEI
Non sono certa che i polli o le pollastrelle obbediscano ad un fischio… voglio dire che la metafora è traballante... ma...sì...d’accordo, lo faccio per civetteria.
LUI
(dopo qualche momento) Sei furba come una volpe...sei scaltra...Credi che....
LEI
Polli, volpi....
LUI
Sì, sei civetta, per fortuna sei civetta...Ma in questo caso non si tratta di questo. Non si tratta solo di questo...Tu non hai declinato il suo invito per poi accettarlo domani o fra un mese, tu hai coscientemente voluto evitare di restare in intimità con lui. Quando poi...
LEI
Sì, Vostro Onore!
LUI
.....quando poi ammetti che è molto attraente.
LEI
E allora?
LUI
Allora, è proprio perché lo ritieni attraente che lo tieni a distanza.
LEI
E’ possibile...E allora?
LUI
Lo tieni a distanza perché sai, sì, tu sai...dentro di te
LEI
Che cosa, che cosa so?
LUI
Che è irresistibile! (pausa) Sai benissimo che se lo lasciassi avvicinarsi troppo, non potresti resistergli.
LEI
No.
LUI
Sì che lo sai!
LEI
(seriamente) No, non lo so. Non so se gli resisterei. Per questo è inutile... Cosa facciamo? Andiamo? Annulliamo? Ci tenevi molto a vedere questa commedia.
LUI
(disfatto) E’ la prima volta che senti questo trasporto?
LEI
Ho già sentito questo trasporto quattro anni fa, in montagna, in seggiovia, per uno sciatore con unridicoloberretto di lana rosa... Dov’è finito quel berretto? Non lo metti più?
LUI
E’ la prima volta che ti succede, da quando stiamo insieme?
LEI
Non mi sta succedendo proprio niente.
LUI
Secondo te, per il fatto di esserci amati siamo obbligati ad amarci per sempre?
LEI
Perché dici “esserci amati”? Io ti amo adesso. E senza nessun obbligo.
LUI
Eppure....
LEI
Eppure ci sono tanti di quegli uomini molto attraenti, tipi straordinari, più forti di te, più ricchi, più divertenti, più efficienti…Ce ne sono.
LUI
(con umorismo) Ce ne sono...ma forse non così tanti...
LEI
Ce ne sono.
LUI
Ce ne sono...ma in astratto. Tu non lavori con loro. Tu non pubblichi il loro ultimo libro. Non ti invitano “a cena”!...(pausa) Qui c’è una auto-coercizione, tu ti costringi a rifiutare il suo invito.
LEI
Non mi costringo! Non ne ho voglia.
LUI
Non puoi essere sincera per cinque minuti e poi ricominciare a mentire...Tu ne hai voglia, ma ti obblighi a soffocare questa voglia. Tu....ti reprimi!
LEI
Io non soffoco proprio niente e tu mi rompi le scatole.
LUI
Bene
LEI
Senti, io voglio vederla, questa commedia... Tu fai quello che vuoi: cambiati, vieni con la racchetta, resta qui...io ci vado...
LUI
Ti rendi conto dell’affronto che mi fai a rifiutare l’invito a cena di quell’imbecille?
LEI
E tu ti rendi conto della stronzata che fai nello spingermi a cenare tête-à-tête con un uomo così raffinato e virile?
(Un tempo)
LUI
E’ poi così virile?
LEI
Mi ami? (pausa) E allora, se mi ami, portami a teatro. Poi al cinese a mangiare gamberetti piccanti. Poi mi riporti qui. E poi fai l’amore con me. Con bravura e candore.
LUI
Altrimenti?
LEI
Altrimenti....
LUI
Perché sarebbe una stronzata? Spiegami perché sarebbe una stronzata.
LEI
No.
LUI
Non ti chiedo di cenare con lui.
LEI
Sì.
LUI
Tu hai voglia di cenare con lui. Ti chiedo di non reprimere questa voglia.
LEI
Tu non hai mai represso una voglia da quando mi conosci?
LUI
Non lo so. Comunque mai una voglia come questa.
LEI
Una voglia? In quattro anni non hai mai rinunciato a nulla per farmi piacere?
LUI
Non mi fa piacere che rinunci a questa cena per me.
LEI
Non ti fa piacere?
LUI
No.
LEI
Dunque ti farebbe piacere se cenassi tête-à-tête con un uomo, magari con lui, a casa sua, con quest’uomo che trovo così attraente e che ha fama di essere un grande dongiovanni?
LUI
No.
LEI
Che cosa ti farebbe piacere?
LUI
Mi farebbe piacere...che tu....Che vuol dire essere un uomo attraente?
LEI
Non hai mai incontrato una donna attraente?
LUI
Mah, non so...
LEI
Sì che lo sai.
LUI
No....ci sono delle donne...ci sono delle altre donne che posso trovare emozionanti, seducenti…affascinanti
LEI
Eccitanti....
LUI
Eccitanti, se proprio ci tieni...
LEI
Non particolarmente.
LUI
Ma non irresistibili.
LEI
Da quando ci siamo conosciuti non hai mai incontrato nessuna donna di cui hai detto: toh, ecco una donna alla quale non saprei resistere se mi trovassi solo con lei nella sua alcova segreta...?
LUI
(riflettendo) No.
LEI
Ma ti potrebbe succedere.
LUI
Sai, dove sono, oggi, queste donne che hanno un’alcova segreta…
LEI
Ma se un giorno accadesse? Se un giorno incontrassi una “bomba” che t’invita a casa sua a cenare tête-à-tête, tu ti precipiteresti, è così? Naturalmente, lo faresti per amor mio...
LUI
Ma sta succedendo a te...
LEI
Vuoi dirmi che rimani con me perché non ti è mai successo di incontrare un’altra donna attraente?
Resti con me solo per questo.
LUI
No, assolutamente no.
LEI
Siccome non hai incontrato nessuna donna, non hai avuto nessuna occasione. In mancanza di meglio...
LUI
Ma no, non rimango con te perché non ho avuto altre occasioni; il fatto è che stando sempre con te, le occasioni non si sono mai presentate.
LEI
Questa è retorica!
LUI
Per niente. Io sono sempre con te e tu sei sempre con me. Sei qui. Sei sempre presente. Anche quando sono solo. Sì, sei qui, sei come un profumo. Mi avvolgi completamente. Anche se ci sono altre persone, io sono prima di tutto con te...e gli altri lo capiscono.
LEI
Mi vuoi dire che sono sempre con te come una specie di ectoplasma che fa fuggire le tue ammiratrici?
LUI
Voglio dire che se quel tipo ti ha invitato a cena è perché lui si è sentito autorizzato a farlo.
Un tempo. Lei lo guarda fisso.
LEI
Vorrei che tu ripetessi questa frase. Lentamente, con calma, scandendo le parole per farne afferrare bene il significato.
LUI
Guarda, non mi fai paura per niente! Qua non siamo mica nel tuo ufficio.
LEI
Chi è che cerca di farti paura? Ti ho solo chiesto di ripetermi la frase sbalorditiva che mi hai appena detto.
LUI
Non puoi chiedermi proprio niente, hai capito? Non hai a che fare con uno dei tuoi autorucoli del cacchio disposti a qualunque concessione pur di vedere pubblicati i loro libri.
LEI
Pensi veramente la cosa ripugnante che hai appena detto?
LUI
Penso...beh, penso che devi aver fatto qualcosa perché lui ti abbia proposto di cenare con lui....
penso che tu non abbia fatto quello che andava fatto perché non te lo proponesse.
LEI
Hai detto che se quel tipo mi ha invitata a cena è perché si è sentito autorizzato a farlo. Si è sentito au-to-riz-za-to.
LUI
.....(sì)
LEI
E se domani un bastardo mi toccasse il culo, per strada, per te significa che si è sentito autorizzato a farlo...E se mi faccio violentare in un parcheggio, stessa cosa. Perché non avrei fatto quello che andava fatto perché lui non lo facesse...
LUI
Ammetti a te stessa che quell’uomo ti piace! Che ti attira!
LEI
Incontro un tipo passabile in ascensore, gli sorrido e, hop, questo l’autorizza a saltarmi addosso.
LUI
Lui non ti è saltato addosso, ti ha invitato a cena.
LEI
E’ la stessa cosa!!
LUI
Beh, non proprio.....
LEI
Sì, secondo il tuo ragionamento è la stessa cosa. Nella tua testa marcia di talebano, è la stessa cosa.
LUI
Non vi siete incontrati in ascensore, avete passato cinque ore insieme a parlare del suo libro. E tu rientri qui ebbra di lui! Non ti accorgi nemmeno che sta piovendo, dimentichi pure che sto difendendo un Messicano che si è pappato sua moglie!
LEI
E in queste cinque ore mi è successo di alzare gli occhi su di lui....di sorridergli... non è neanche impossibile che io abbia osato accavallare e scavallare le gambe...Può anche darsi, sì, che quando mi ha acceso la sigaretta, le mie dita abbiano sfiorato il dorso della sua mano.....Sì, hai ragione. Ho proprio fatto di tutto perché lui si sentisse autorizzato ad invitarmi a cena. Anzi mi meraviglio che non mi abbia presa con la forza lì, sulla scrivania del mio ufficio. Quando dico “con la forza” sono naturalmente un’ipocrita perché noi donne siamo tutte più o meno consenzienti in questi casi!
LUI
Perché sei così mordace?
LEI
Non mordo! Mi difendo.
LUI
Già, ti difendi. Ti difendi contro te stessa, contro quello che ti sta succedendo. Ti proteggi. Chiudi le tue piccole orecchie per non sentire il richiamo del mare largo! L’irresistibile richiamo del mare! Il mare d’Irlanda!
LEI
Ti ripeto che non mi sta succedendo niente.
LUI
E invece sì, ti sta succedendo qualcosa! Da stamattina a stasera non sei più la stessa. La situazione è cambiata. E questa situazione è equivoca, talmente equivoca che ti rifiuti di affrontarla.
LEI
Un tipo mi fa un po’ di corte, gli faccio chiaramente capire che non è il caso. Dov’è l’equivoco?
LUI
Non “un tipo”, ma l’uomo che veneri. Un pirataerudito del quale aspetti ogni nuovo libro con la devozione di una vergine folle!
LEI
Non so se “aspetto” ogni suo libro, ma so che tu dovresti scriverne uno...Questa storia ti ispira...è incredibile...Non ti ho mai visto così eloquente.
LUI
Non ne usciremo tanto facilmente.
LEI
Uscire da cosa? Che posso fare? Mi rendo conto che stai soffrendo, ma cosa posso farci?
LUI
Non ne usciremo tanto facilmente!
LEI
Ho fame. Il teatro è andato a puttane, vieni, portami a cena, vieni, rimani così, mi eccita che le altre donne guardino con desiderio le tue ginocchia. Hai delle belle ginocchia, sai.....Vieni...(Supplichevole) Per favore....
LUI
Perché inutile ?!
LEI
Non lo so, non capisco.
LUI
Non capisco come fai a non capire.
LEI
D’accordo. Non ci capiamo. Può succedere. Può succedere anche a noi.
LUI
Invece dobbiamo capirci. Dobbiamo soprattutto capire quello che intendi per “è inutile”.
LEI
Inutile? Non so più nemmeno io cosa ho detto. Cosa è inutile?
LUI
Aiutami, ti prego, vedi che non ci capisco niente.... Hai appena passato un pomeriggio da sogno con una delle persone più seducenti dell’emisfero settentrionale; poi torni a casa e ti trovi davanti questa specie di fantoccio paranoico in calzoncini!
LEI
Allora dimmi come posso aiutarti.
LUI
Non aiutandomi. Non devi cercare di aiutarmi.
LEI
La cosa è un tantino complicata.
LUI
Non voglio farti pena! Devi affrontare la situazione.
LEI
Ma che situazione?
LUI
No, eh, non ricominciare. Esiste una certa situazione e tu lo sai. Lo sappiamo tutti e due.
LEI
Allora, dài: qual è questa situazione?
LUI
Quell’uomo ti piace (Pausa) . Lo trovi attraente. (Pausa) “Piuttosto irresistibile” (Pausa). Evidentemente tu gli sei piaciuta.
LEI
E’ un dongiovanni. Tutte le donne.....
LUI
Per favore! Dicevamo: gli sei piaciuta, è normale, anche tu sei piuttosto irresistibile.
LEI
(rapidamente) Grazie.
LUI
(meccanicamente) Di niente. (Riprendendo) Dunque tu gli piaci, te lo fa capire...E la cosa non può non farti piacere, perché anche lui ti piace!
LEI
(stanca) Per piacere...
LUI
Ti chiede di vedervi una sera....Non necessariamente per....Qualcosa di assolutamente normale....Cioè, ti propone di trasformare un incontro dal carattere professionale in un incontro... più informale....semplicemente più amichevole...d’accordo?
LEI
Sì...insomma...mi ha invitato a cena come farebbe con qualsiasi donna accettabile che incontra.....
LUI
Non importa, le sue intenzioni forse interessano te ma non me...Me ne frego, io, di questo tipo! Ciò che mi interessa sapere è cosa pensi tu...Ma perché ridi?
LEI
Niente, non sto ridendo, sto sorridendo. Continua, ti ascolto con attenzione e cerco di affrontare la situazione...ci sono....
LUI
Lo vedi? Non vuoi aiutarmi, tu neutralizzi ogni mio sforzo perché sai benissimo che....che....
LEI
Che cosa? Che tra poco scoppierà tutto?....
LUI
No, non scoppierà, perché l’esplosione è già avvenuta! E tu non vuoi guardare in faccia i danni che ha provocato....
LEI
Dicevamo, mi propone di protrarre il nostro incontro professionale....
LUI
E tu rifiuti.
LEI
Sì.
LUI
Perché?
LEI
Perché.
LUI
Perché...
LEI
Perché è inutile, sì.
LUI
Inutile...inutile non vuol dire niente! E’ solo una parolina magica che mette tutto a posto. E’ quella costruzione mentale che ti permette di mandare avanti la tua modesta felicità coniugale con quel cappellino rosa....
LEI
E qual è invece la tua sovrastruttura mentale?
LUI
La mia non è una costruzione, è la realtà. L’hai detto tu stessa, poco fa. Hai dei dubbi, non sei sicura, non sai....Se non dubitassi di te stessa, della tua capacità di resistergli, andresti tranquillamente a cena con lui.
LEI
Sì...sì...sicuramente.
LUI
Rifiutando, fai diventare sconveniente una proposta del tutto inoffensiva.
LEI
Si può dire di tutto di quel tipo, tranne che sia inoffensivo!
LUI
In ogni modo non lo è per te. E glielo hai fatto capire a chiare lettere rifiutando categoricamente il suo invito a cena.
LEI
E questo che ti ferisce? Che pensi che ho un po’ paura di lui?
LUI
E’ molto più perverso e ancor più umiliante. Perché quando dici che è inutile, vuoi dire che è inutile…inutile rischiare di mandare tutto all’aria per tanto poco...no?
LEI
Esattamente.
LUI
Perché per tanto poco?
LEI
Perché...perché non ha....
LUI
Perché sei contrariata dal fatto che quel tipo è un dongiovanni. Un seduttore compulsivo. Tu non sai se riuscirai a resistergli, ma sei sicura che lui non esiterà un solo istante a buttarsi sull’occasione...
LEI
(insieme) Sarei io, l’occasione?
LUI
....ma sei quasi sicura che la settimana seguente sarà la volta di un’altra...
LEI
Molto carino da parte tua!
LUI
Vedi, è questo compromesso meschino, questa mentalità piccolo-borghese che ti fa prediligere la sicurezza di un rapporto ormai ammuffito al pericolo di una probabile avventura. Sai cosa ti dico: io preferisco portare un berretto rosa, piuttosto che un berretto da notte.
LEI
In ogni caso vuoi portare qualcosa sulla testa
LUI
Credimi...forse mi prenderai per matto...ma mi ringrazierai...
LEI
Vuoi metterci alla prova? E’ questo che vuoi?
LUI
Sei tu che provi qualche cosa...
LEI
Basta! Basta con questi squallidi giochi di parole da praticanti legali... Se vogliamo parlare di prova, io l’ho già subìta. E’ stato quando mi ha invitata a cena. Subìta e superata.
LUI
Non l’hai né subìta, né tantomeno superata. Tu l’hai evitata.
LEI
E tu, tu l’hai subìta? Un tipo affascinante mi fa capire che non sono proprio da buttar via e tu minacci di mandare all’aria il nostro rapporto, se non mi precipito tra le sue braccia? E’ così che intendi superare la prova? E’ questa la prova, la tua grande prova d’amore?
LUI
Ti amo. Io amo te.
LEI
E allora combatti!
LUI
Io affronto il problema, tu lo aggiri.
LEI
Non è vero che lo affronti, tu ti arrendi. Al primo pericolo mi lasci sola....
LUI
Ti amo per come sei. Amo tutto di te. Ma se la tua vita dipende da qualcosa di diverso da te stessa, anche se è la nostra coppia o l’idea che te ne sei fatta, ecco che tutto va a puttane.
LEI
Sono solo parole! Come pretendi che le nostre due vite non dipendano l’una dall’altra? Solo parole!
LUI
Sì, solo parole. Come tutto il resto. Ma non devo insegnarlo proprio a te! Quante persone si innamorerebbero se non avessero mai sentito parlare dell’amore?
LEI
Basta parlare! Abbracciami, basta parlare. Portami.....
LUI
Chiamalo. Chiamalo e digli che hai cambiato idea.
LEI
Non voglio chiamarlo. Non ho il suo numero. Ho lasciato tutto in ufficio.
Lui prende il cellulare nella borsetta. Lei vorrebbe strappargliela dalle mani, ma non ci riesce. Lui cerca nella rubrica e trova il numero che sta cercando.
LUI
Ah, l’avevi dimenticato!? Hai già memorizzato il suo numero!
LEI
Dammi subito il mio cellulare.
LUI
Su, digli che sei libera. (lei scuote la testa). Non sei libera?
LEI
Sì, sono libera. Sono libera di non chiamarlo. Non adesso.
LUI
Ma sei libera? Sì o no?
LEI
Sono libera di non essere libera.
LUI
Rinunci alla tua libertà?
LEI
Non ci rinuncio, resisto.
LUI
Sono io che resisto! Sono io che fuggodal logorio...fuggo dalla comodità dell’amore coniugale che si trasforma in amore...delle comodità!
LEI
Smettila di arringare e ridammi il telefono!
LUI
Lo chiamo io.
LEI
Se ammetto che hai ragione, la finisci? Ti ho detto che non sapevo se avrei resisistito, ma non è vero. So che non gli resisterò.Vedi, è inutile farmi subìre una prova, perché sappiamo entrambi che fallirei. Non c’è niente da fare, lui è irresistibile. Questa è la realtà. Ma questo non mi impedisce di amarti. Sono solo parole, ma non conosco un altro modo per dirti che preferisco privarmi di qualche ora fra le sue braccia piuttosto che rinunciare a tutto quanto ho ancora voglia di vivere con te.
Un tempo. Poi lui preme un tasto del cellulare.
LUI
Suona. Se non prendi il telefono per dirgli che puoi cenare con lui quando vuole, dove vuole, gli dico quello che hai appena dichiarato e faremo una figura ridicola tutti e due.
Lui ascolta al ricevitore. Lei non si muove. Lui le fa segno che ha risposto qualcuno.
LEI
Pronto? Sì, buonasera...sono...ah, bene... Gentile... Io invece la odio, ma tutti odiano la propria voce, credo...
Lei avvia verso la porta, senza degnare di uno sguardo lui che resta solo nel silenzio più assoluto.
LUI
Che deficiente!
B U I O
SECONDO ATTO
Lui prende il telefono e compone un numero. Aspetta qualche secondo, riattacca e rifà il numero.
LUI
Va bene, non rispondi perché sai che sono io....Va bene, tra un minuto sentirai questo messaggio. Ti chiedo di ritornare indietro. Ti chiedo di chiedere al tassista di girare e tornare indietro. Ti chiedo di ritornare. (pausa) Devo dirti una cosa. Poi, se vorrai, potrai andartene di nuovo, ma devo dirti una cosa importante, una cosa che non posso dirti per telefono. Ecco.
Sono sicuro che non l’avrai ancora incontrato, quando ascolterai questo messaggio. Non so dove tu sia, adesso, cioè dove sarai quando ascolterai queste parole, ma di sicuro non sei ancora con lui....Magari sei ancora nel taxi, o sei arrivata e ti trovi nell’ingresso del palazzo dove abita. Sei lì....e ancora non è successo nulla di...irreparabile, sei lì, che ascolti.
Non vorrai parlare ma almeno ascoltami. Se stai esitando, vuol dire che sono ancora in tempo a farti rinunciare. E se aspetti che ti dica qualcosa che ti convinca a rinunciare...vuol dire che ne sei già convinta. Hai già rinunciato, vero? E’ tutta una gran cazzata! Quindi ti chiedo di uscire di corsa dal palazzo dove abita quel bastardo e di chiamarmi, così verrò a prenderti e ti porterò a mangiare dei gamberetti piccanti.
Chiamami, aspettami, non ti muovere! Aspettami! Chiamami!
Lui esce. Buio. Entra Lei, che ascolta al telefono la voce di Lui.
LUI
In fondo non aspettavi altro. Primo pretesto, primo piccolo litigio, ed ecco che ti precipiti da lui. Era questa la prova, era questo il test! Se non avessi avuto voglia di andare, non saresti andata! Tutto qui. Ma la cosa bella è che non solo ci vai, ma ci vai anche con la coscienza tranquilla. La colpa è mia! Sei riuscita a convincerti che ci andavi controvoglia. E’ così, no? Ci sei andata perché io ti ho detto di andarci? Osi dire questo? Ma io non ti ho mai detto di andarci: ho solo avuto paura che ti sentissi in gabbia, ecco tutto, ciao.
(sta per riattaccare, poi ci ripensa). Ma insomma, che cos’ha quello lì? Dov’è la sua forza? Io non lo trovo poi tanto irresistibile. Cosa sono? I baffi...oppure i suoi maglioni di shetland? Da che cosa è scattato tutto? No, perché l’abbiamo visto in compagnia di attrici, cantanti, di una modella spaziale...e allora questo può far colpo, ma all’inizio, cos’è stato? Cos’aveva…Cos’ha più di me, ad esempio? Forse i libri che scrive? Le belle frasi? I suoi puntini sospensivi? Mi parli sempre dei suoi puntini sospensivi...come se fossero...Beh, ti dirò cosa ho scoperto riguardo ai puntini sospensivi..No perché non è l’unico scrittore esistente, sai. E quando si scrive, si è tentati di mettere dei puntini sospensivi. Sai perché? Perché è facile, perché i puntini sospensivi sono aria fritta, sono un’ammissione di impotenza...Si usano quando non si sa cosa scrivere...sono un grandissimo bluff...il tuo bel fusto ha come arma fatale tre puntini sospensivi...
Ho finito. Buonanotte...Ho da fare, devo preparare la mia arringa...e se uso dei puntini sospensivi, il mio Messicano rischia di beccarsi 30 anni e anche di più.
Buio. Lei esce. Entra Lui.
LUI
Sono io. E’ stupido... ti chiamo perché ho qualcosa da dirti in diretta. Insomma, vorrei che mi potessi ascoltare nel momento stesso in cui ti parlo...cioè adesso...Bene...Non so...non lo so se ascolterai le aberranti parole che ti ho detto stasera...sai...mi fa un po’ paura....ho parlato in questo telefono....e una specie di macchina ha registrato...adesso è tutto lì, immagazzinato chissà dove...dovrà esistere un posto... un luogo in cui si conservano tutti i messaggi lasciati su centinaia di migliaia di reti telefoniche...a cosa si possono paragonare...chissà quanto spazio occuperanno... (pausa) Credi che tutto quello che ci diciamo...tutte le fesserie...le bugie...le promesse....le dichiarazioni di principio... tutto questo, dove pensi che venga conservato, forse in una specie di grande segreteria universale?...
Ciò che volevo dirti... Non so cosa stai facendo....non so cosa succederà stanotte fra te e quell’uomo...no, non è questo. Ma se, per un miracolo qualsiasi, stai ascoltando questo messaggio... ecco... ti prego digli di non occuparsi troppo dei tuoi piedini....Tutto qui... può accarezzarli, se vuole, ma, ti supplico, non farglieli baciare. E soprattutto non permettergli di leccarli, i tuoi bei piedini...Per favore...(pausa) Ecco, tutto qua. Buonanotte.
Entra Lei
... Ciao... ti amo...ti amo...
LEI
E’ commovente... il tuo sentimento per questo telefono...il modo in cui gli parli. E’...è bello.
LUI
Lo sai, questo spirito di patata alle sei del mattino...Non credo proprio sia al caso....
LEI
Ho una gran voglia di un bicchiere di latte.
LUI
C’è modo, secondo te, di non cadere nella banalità di questa situazione....?
LEI
Se ti dico che vorrei andare a dormire un’oretta, pensi che siamo nel banale?
LUI
Tutto dipende dalla mia risposta.
LEI
Vado a dormire un’oretta.
LUI
No, tu resti qui!... Hai passato la notte con lui?
LEI
No.
LUI
Sei andata da lui?
LEI
No.
LUI
L’hai visto! Vi siete visti!
LEI
No.
LUI
Ascoltami bene! O mi racconti come hai passato la notte senza saltare nemmeno un dettaglio, o sloggi di qua immediatamente!!
Silenzio. Lei non è affatto impressionata.
Tu vorresti far finta che questa notte non sia mai esistita.
LEI
Questa notte è esistita. Solo che non è stata come tu immagini.
LUI
Io non immagino niente. E soprattutto non voglio immaginarmelo! Ho passato la notte a censurare la mia immaginazione.
LEI
Ho passato la notte da Aurelia e non abbiamo fatto nulla che valga la pena di essere censurato!
Lei esce
LUI
Non ti credo!... Chiamo Aurelia!... Hai passato davvero la notte da lei?... E’ così? Non è così? E’ così?... E’ proprio vero?...(fa una pausa e continua con un tono più affettuoso che amaro). Ti immagini che notte ho passato a immaginare la notte che vivevi tu?! (pausa) Hai ascoltato i miei messaggi? (pausa). Non li ascoltare...me lo prometti? (pausa) E Aurelia? Che cosa ha detto?
LEI (fuori campo)
Sei molto deluso?
LUI
Verso le due le tre del mattino, non ti sei detta che ero stato sufficientemente punito?... Di cosa avete parlato tutta la notte?
LEI(fuoti campo)
Già, sei proprio deluso.
LUI
Perché dici che sono deluso?
Lei entra con una valigia
Cosa significa questa borsa?
LEI
Parto per qualche giorno, per lavoro.
LUI
Ah... Me l’avevi già detto?... Dove vai?
LEI
No, non te l’avevo detto.
LUI
Parti per molto tempo? Dove vai?
LEI
Non so per quanto tempo.
LUI
Dov’è? Dove vai?
LEI
In Irlanda.
Un tempo.
LUI
Quando?
LEI
Devo essere all’aeroporto alle nove.
LUI
Quando? Da quando? Quando l’hai deciso?
LEI
Al telefono. Prima. Devo aver detto qualcosa che l’ha fatto sentire “autorizzato” ad invitarmi.
LUI
(spiazzato) Gli hai telefonato? (le afferra il polso)
LEI
Tu gli hai telefonato!... Lasciami il polso.
LUI
Non adesso, no.
LEI
Ieri sera dovevi trattenermi, stamattina devi lasciarmi andare.
LUI
Ieri sera dovevo trattenerti, questa mattina devo trattenerti.
LEI
Sei al corrente che ogni giorno ci sono parecchi voli per Dublino?
LUI
Prima di convincerti a non prendere i successivi, devo impedirti di prendere questo.
LEI
Cos’è più importante, che non parta o che ritorni?
LUI
Se parti, non ritornerai... Non prendere quell’aereo!
LEI
Tu mi hai buttata fra le braccia di quel tipo per paura che ci finissi da sola. Non è vero che questa notte hai sofferto, hai solo fatto la vittima! Non hai sofferto perché ti consolavi dicendoti che era a causa tua, che eri stato tu ad obbligarmi ad andare con lui. Sei tanto volgare da aver pensato che io fossi così volgare da ubbidirti. Adesso ti stai arrampicando sugli specchi perché hai paura. Hai rischiato poco per non perdere molto, e hai perso tutto.
Ti ricordi del dente del giudizio che ti hanno levato l’anno scorso?... Ti ricordi di quell’operazione?
LUI
Si, me ne ricordo. Me ne frego, ma me ne ricordo.
LEI
Allora non te ne fregavi per niente. Eri ossessionato da quel dente. Dovevi levartelo a tutti i costi.
LUI
(infastidito) Sì.
LEI
E’ stato un brutto momento, eh?
LUI
Orrendo.
LEI
Fai conto che alla fine dell’operazione, il dente fosse stato ancora al suo posto. Due ore di massacro per niente.
LUI
Hai passato la notte con un dentista?
LEI
Un brutto momento per niente. Il dente è ancora là.
B U I O
TERZO ATTO
Lui entra, ha un libro in mano. Squilla il telefono. Risponde subito
LUI
Pronto...(pausa) Pronto...(sempre parlando, dà un’occhiata all’interno della camera, pronto a difendersi in caso di cattive sorprese) Pronto?..Ignazio, è lei?...Ignazio?...C’è qualcuno...sento un respiro...Parli!...Ignazio?...Insomma, se è lei, mi parli…Ignazio, se non è lei, parli lo stesso....Lei fa bene a chiamarmi, Ignazio...Parli......Ignazio...?... Ignazio?...Dica “pronto”...Dica “pronto”. Ignazio....Ignazio...Por favor! Habla!...Soy aqui, Ignazio...I am here...Speak to me…Soy tu amigo, Ignazio...
Riattacca. Prende il libro. Lo legge sottovoce facendo strane smorfie. Il telefono squilla di nuovo. Solleva con rabbia il ricevitore.
LUI
Ignazio, parli o non mi rompa più le scatole! (il tono diventa improvvisamente più dolce) ...Oh ciao...No, per niente. Hai chiamato tu poco fa? Ah, allora non so...Tutto bene? Siete a Parigi?...No, resto qui, non mi muovo...Certamente...Vieni. Ti aspetto. Vieni...
Riattacca, molto emozionato.
Lei entra. Qualche momento di incertezza.
LEI
Ero qua sotto....
LUI
Già.
La scruta mentre lei si guarda attorno.
LEI
Forse sono capitata in un momento poco adatto?... Stavi uscendo? Hai una cena?
LUI
No.
LEI
Sei solo? (indica la porta della camera e sussurra): C’è qualcuno?
LUI
No, nessuno...Hai sete?
LEI
Non particolarmente.
LUI
Vuoi bere qualche cosa?
LEI
Sì, perché no?...Sì, possiamo bere qualcosa insieme.
LUI
Vino?
LEI
Ma sì!
Mentre lui armeggia con la bottiglia e i bicchieri, lei prende il libro poggiato sul tavolo.
L’hai comprato...(Lui annuisce vagamente; lei sfoglia il libro) L’hai anche letto....Hai notato...?
LUI
Cosa?
LEI
Non hai notato?... I puntini sospensivi? Non troverai in tutto il libro tre puntini sospensivi uno vicino all’altro. Zero puntini sospensivi.
LUI
Ah.
LEI
Gli ho vietato di metterne.
Lui porge il bicchiere. E’ un po’ perplesso: non sa come reagire all’informazione che lei gli ha dato. Si siede su una poltrona. Le serve il vino. Bevono.
Come lo trovi?
LUI
(parlando del vino) Passabile, no?
LEI
Il libro.
LUI
(pausa) Bellissimo.
Silenzio. Lui guarda verso la porta.
LEI
Lo vedi che aspetti qualcuno!
LUI
No, sì... in effetti non qualcuno così....
LEI
Così come?
LUI
Non è che aspetto qualcuno. Temo che qualcuno....
LEI
Non hai nessun appuntamento...ma c’è una persona che ti è abbastanza....abbastanza....insomma “abbastanza” da poter venire senza avvertirti.
LUI
(Divertito) No. Può anche darsi che ci sia una persona..ma non è la persona che ho paura che arrivi adesso.
LEI
Allora ci sono due persone.
LUI
No, è un mio vecchio cliente che è evaso stamattina. Ho passato una giornata da incubo.
LEI
Hai paura che se la prenda con te?
LUI
E’ un cliente...un po’ particolare...Ti ricordi di lui? E’ Ignazio....
LEI
Ignazio?
LUI
Ignazio Hagerman. Il Messicano. Quello che aveva mangiato la.....
LEI
Ignazio Hagerman è evaso?!
LUI
Dall’ospedale. Stamattina.
LEI
Che ci faceva in ospedale?
LUI
Ospedale psichiatrico. E’ stato giudicato incapace.
LEI
Non può avercela con te. Tu gli hai evitato la prigione!
LUI
Non sono stato io! Ha cambiato avvocato proprio perché io non me la sentivo di invocare la sua demenza!
LEI
Perché?
LUI
Quello lì si è mangiato la moglie! Perché vivesse dentro di lui fino alla fine dei suoi giorni!
E’ la prova d’amore più irrefutabile! Presentandolo come un incapace, si toglie al suo gesto tutta la portata simbolica che gli dà valore, senso!
LEI
Il valore e il senso del suo gesto...Nemmeno fosse Nelson Mandela. E’ un malato pericoloso.
LUI
Per favore...Mettiti per un attimo al posto di sua moglie.
LEI
Solo per un attimo...
LUI
Dunque, ti fai strangolare nella vasca da bagno, tagliare a pezzi e mangiare da un tizio che poi rinchiuderanno in manicomio. Non si può dire che sei stata fortunata. Hai estratto il numero sbagliato. Sei incappata in un pazzo. Sei solo un episodio, con una fine assurda, in un mondo assurdo. Mentre invece se il tizio si becca 20 anni per delitto passionale, la tua vita diventa.....un’opera d’arte!
LEI
E quindi hai paura che venga a farti la pelle per punirti di non aver accettato la sua difesa.
LUI
Proprio per niente. Sono il suo unico interlocutore. Da quando è in manicomio, vuole vedere solo me! Vuole che sia riaperto il processo. Vuole che io lo difenda. Sostiene che non è pazzo, ma che lo diventerà se rimarrà in quel manicomio.
LEI
Ti ha chiamato stamattina? Da quando è evaso?
LUI
Stamattina mi ha chiamato in ufficio. La mia assistente ha riconosciuto la sua voce. Quando mi ha passato la telefonata, non ha più parlato. Ha come un blocco. Chiama, ma non parla.
LEI
Hai avvertito la polizia?
LUI
No.
Un tempo. Lei beve un po’ di vino.
LEI
Mi inviti a cena?
LUI
Non posso muovermi, nel caso Ignazio richiami. Non ha il numero del mio cellulare.
LEI
Invitami a cena qui da te.
Lui la guarda disorientato.
LUI
Ti invito a cena. Qui.
LEI
Una cena noi da soli. A casa tua.
LUI
(pausa) Io non dico mai “a casa mia” quando parlo di questa casa. Proprio non mi viene.
LEI
E come dici?
LUI
Dico: “dove vivo”, oppure dico il nome della strada... oppure dico “dalle mie parti”. Dico “possiamo cenare dalle mie parti...” oppure “possiamo dormire dalle mie parti”. “A casa mia...” non riesco proprio a dirlo. Era “casa nostra”, non.....
LEI
Dici spesso “possiamo dormire dalle mie parti”? (lui sorride) . A quante persone l’hai detto da dieci mesi a questa parte? Oppure c’è qualcuna in particolare....?
LUI
L’ho detto a qualche persona. Non....
LEI
E adesso?
LUI
Adesso lo dico di tanto in tanto a una baltica. Un’affascinante baltica.
LEI
Una cosa?
LUI
Una baltica. Una lettone. Un’abitante della Lettonia...Il mar Baltico....Una lettone. Una giovane interprete.
LEI
Ah sì? Canta? In baltico? In lettone?
LUI
No. Non un’interprete che....Un’interprete, una traduttrice.
LEI
Ma sì, certo, una lettone....
LUI
Ti meraviglia?
LEI
No, solo non è.....
LUI
Non è?
LEI
Non è una cosa comune.....
LUI
No....D’altronde non è nemmeno....
LEI
Non è nemmeno?
LUI
Non è una cosa seria. Non durerà.
LEI
Non ti comporterai male con lei?
LUI
Le voglio molto bene, no, piuttosto è lei. Credo vada a letto con il suo professore di bretone.
LEI
Non ti credo. Balle! Una lettone che impara il bretone!?
LUI
Ti assicuro che è vero! C’è una misteriosa affinità fra il bretone e il lettone. Lei impara il bretone.
LEI
Non mi pare che la cosa ti sconvolga!
LUI
Che impari il bretone?
LEI
Che faccia quello che tu dici che fa.....
LUI
Che “si” faccia....?
LEI
Il suo prof !!
LUI
Sì, il suo prof, il suo prof di bretone...Scusami, faccio fatica a concentrarmi... Sono dieci mesi che non ti vedo... E’ molto bello. E’ un bel Bretone. Una sera siamo andati a cena con lui...Sono una magnifica coppia. Se avranno dei figli, l’incrocio baltico celtico bretone lettone....Insomma, cosa vuoi? Abbiamo passato insieme dei bei momenti. Lei ha arricchito il suo vocabolario in diritto penale francese. Ed io ho imparato un sacco di cosette su come si pesca l’aringa. Ecco tutto.
LEI
Cosa facciamo?
LUI
Scusa?
LEI
Per la cena, cosa facciamo?
LUI
Ah sì! La cena....
Squilla il telefono. Lui va a rispondere e lei va in cucina.
Pronto?... Ignazio?...Ignazio...? Ignazio?....Mi ascolti...Ignazio, se è lei mi faccia un segnale....Non so, per esempio batta tre volte sul telefono, o faccia una specie di grugnito....(allontana con una smorfia il telefono dall’orecchio). Bene, bene, Ignazio, adesso so che è lei.... Ignazio...? D’accordo, ora può smettere di grugnire....Ignazio?....
(posa il telefono) . Ha riattaccato.
LEI (fuori campo)
Ho trovato dei gamberetti piccanti congelati....Sei sicuro che fosse lui?
LUI
Ti va quella roba? ...Non capisco cosa vuole. Gamberetti piccanti?
LEI (entrando)
Perché no? Dall’etichetta sembrano buoni....Non ha parlato?
LUI
Lascia fare a me, li preparo io... Non so come saranno. Li avevo comprati quando tu....Sai, dopo che...se per caso...Insomma...
Lei sta per aprire la porta della camera da letto. Esita..
LEI
Posso?
LUI
No. Per favore.
LEI
Non posso entrare?
LUI
Preferirei di no.
LEI
(un po’ delusa) Ah, ho capito, c’è lei.....
LUI
Chi?
LEI
La lettone....
LUI
Ma no....Ascolta, se entri...da “visitatrice”, vuol dire che non la consideri più la tua camera, cioè la nostra camera, insomma, capisci....(un tempo). Non devi fare come se fossi a casa tua, proprio perché “sei” a casa tua...almeno vorrei un po’ continuare a crederlo.... Lui è a Parigi?
LEI
Sì.
LUI
Il libro si vende bene?
LEI
Sì.
LUI
Sa dove sei...sa che adesso sei qui con me?
LEI
Sì.
LUI
Dove sei?
LEI
Sono qui.
LUI
Sei qui...
LEI
(semplicemente) Sto per cenare con te.
LUI
Sì.
LEI
Ci sposeremo.
LUI
Sì.
LEI
Mi sposerò...Con.... (indica impercettibilmente il libro che è sul tavolo)
LUI
Sei venuta fin qui per dirmi questo?
LEI
Me ne vado. Ti chiedo scusa.
LUI
Sei venuta per dirmi questo?
LEI
Mi dispiace.
LUI
Dammi una spiegazione.
LEI
Non c’è niente da spiegare...Non è stata una buona idea.
LUI
Da dieci mesi vivo in questa casa come un fantasma, non oso più aprire un libro per paura di trovare le tue annotazioni a margine; quando metto della musica, o è un brano che ascoltavo insieme a te, allora non posso, o è qualcosa di nuovo, allora ho voglia solo di sentirlo con te e quindi non posso ugualmente… sono come un povero scemo che cammina su un campo minato e nel momento stesso in cui comincio a immaginare di poter un giorno vagamente... eventualmente.... dimenticarti, ecco che arrivi tu... solo per annunciarmi che ti sposi con il Signor Irresistibile!! Non ha alcun senso.....
LEI
Ti prego, perdonami.
LUI
Cosa ti aspettavi da me? Venendo qui, stasera, ad annunciarmi il tuo matrimonio, cosa ti aspettavi?
LEI
Cosa vuoi che mi aspettassi?
LUI
Nonsono io che voglio qualcosa, forse sei tu che non vuoi più.....Forse sei tu che hai dei dubbi, che non osi dire di no....
LEI
Ho solo pensato che preferissi....
LUI
Che io preferissi...
LEI
Che preferissi saperlo direttamente da me...
LUI
Lui non lo sa, vero?... Lui non sa che sei qui.
LEI
Ti ho già detto di sì....
LUI
No, non lo sa. Non ti avrebbe mai permesso di venire.
LEI
Non ho bisogno della sua autorizzazione per.....
LUI
Cosa gli hai detto?
LEI
Niente....
LUI
Niente? Quindi non sa che sei qui?
LEI
Gli ho solo detto che sarei venuta a trovarti.
LUI
Perché? Non ti ha chiesto il perché? (un tempo) . Guardami. E’ troppo importante. Capisci bene che per me non è affatto la stessa cosa se sei qui a sua insaputa o....?
LEI
(scherzosa) ...o a sua “saputa”... Lo sa. Lui sa che sono qui.
LUI
Bene, allora provamelo. Chiamalo. Chiamalo davanti a me.
LEI
No. (pronuncia il “no” come se volesse dire: Non ricomincerai!)
LUI
Non lo sa. Perché non lo vuoi ammettere? Hai paura. Di cosa hai paura? Di lui? Di me? Di te?
LEI
Ti giuro che lo sa.
LUI
E allora chiamalo!
LEI
No, perché se lo chiamo lo saprà...
LUI
Saprà cosa? Hai detto che già lo sa....
LEI
Saprà che tu sai....
LUI
Che so che cosa?!!
LEI
Che lui sa....
LUI
.........?
LEI
Tu non saresti tenuto a sapere che lui sa che sono qui! Gli ho dato la mia parola d’onore. Ecco....Scusami.
LUI
Gli hai dato la tua parola d’onore di non dirmi che lui sa che stasera sei qui?...
LEI
Gli ho promesso di cenare con te da sola prima del nostro matrimonio...
LUI
Cosa?!!
LEI
Non vuole che io mi impegni senza averti rivisto.
LUI
Che ti impegni? Ti stai sposando o arruolando nell’esercito irlandese?
LEI
Sai, lui non si è mai sposato. Voglio dire, prima di incontrarmi non aveva mai pensato al matrimonio...Il matrimonio per lui è una cosa…molto romantica. Lui è molto romantico…è molto....
LUI
Stop! Allora è lui che ti ha chiesto di venire da me!
LEI
Mi ha fatto capire che sarebbe stato più tranquillo....
LUI
Sei qui perché è lui a volerlo??
LEI
No, non solo per questo...avevo comunque voglia di vederti....
LUI
Ti impone di cenare con me da sola e tu gli obbedisci?
lei sorride
Che c’è?
LEI
E’ per come parli...Non c’ero più abituata....Lui non mi impone nulla...e io non gli obbedisco....
LUI
Lui comanda, tu esegui.
LEI
E’ ossessionato da te.
LUI
Ah.
Lungo silenzio.
LEI
Da te, da noi due...Non parla altro che di questo. E ne parla pure bene...e allora gli fa male.... Vuole essere sicuro.
LUI
Anch’io volevo essere sicuro.
LEI
Non ha niente a che vedere.
LUI
E’la stessa richiesta.
LEI
E’ diverso.
LUI
La stessa piccola, pietosa richiesta...
LEI
No, non è la stessa cosa. Io vivevo con te. Me ne sono andata, ci siamo rivisti per cinque minuti e da allora più niente. E’ proprio questo che gli fa paura.
LUI
Pietosa e volgare.
LEI
E’ ossessionato dall’idea che tu possa ancora avere un peso nella mia vita.
LUI
Un peso nella tua vita…
LEI
...Beh, tu pesi, eccome!
LUI
Peso? Sarei un peso? Non ti chiamo mai, non ho mai cercato di.....
LEI
Durante i quattro anni che abbiamo vissuto insieme io e te, lui ha avuto rapporti con duecentoventisette donne. Risultato: tu da solo pesi duecentoventisette volte più che una qualsiasi delle sue vecchie amanti. Capisci?
LUI
Duecentoventisette in quattro anni...Un po’ più di una per settimana....Non è neanche....
LEI
...Ognuna delle sue donnenon rappresenta che sei o sette giorni della sua vita. Mentre tu, per lui, rappresenti una montagna nella mia esistenza!!
LUI
Vuoi dirmi che prima di optare definitivamente per le spiagge irlandesi, lui ti propone di andarti a fare un ultimo giretto in montagna...(pausa) . Un ultimo giretto in seggiovia.
LEI
Voleva che ti rivedessi per essere sicuro che la quantità di ricordi che abbiamo insieme non esercitasse su di me un’attrazione irresistibile!
LUI
Gamberetti?
LEI
Gamberetti!
Buio, poi luce. Lui e Lei sono seduti sul divano. Giocano a dama
LUI
(leggendo) “Dedico questo libro a colei che sa di essere quella senza la quale né questo né quello né niente né io stesso esisteremmo, se lei non fosse quella che è”. Chi è “Quella senza la quale niente esisterebbe?” Forse sua mamma?
LEI
Mi faciliti molto il compito. Grazie.
LUI
Anche tu. Terreno sminato... Tu non lo ami più.
LEI
Prego?
LUI
Non lo ami più.
LEI
Ah? E perché non l’amerei più?
LUI
Perché lui ti ama.
LEI
Sempre gli stessi piccoli paradossi per giurie di provincia.
Un tempo.
LUI
Non sei un pochino delusa?Eri affascinata dal suo prestigio da dongiovanni e poi lui ti è fedele come un cagnolino. Ti sei innamorata del suo stile, ma lui l’ha cambiato per farti piacere. Più nessun puntino sospensivo! Sei stata colpita dalla sua audacia e ora ti implora di rassicurarlo facendoti passare lo stesso pietoso esame a cui anch’io ti ho sottoposto in una sera di smarrimento.
Un tempo.
Ecco, ora l’ho detto. Ma naturalmente, siccome sono io a dirlo e io sono indispettito e invidioso, sono tutte bugie. Benissimo! E’ il trionfo della mala fede! Sposati, sii felice. E non mi rompere più le scatole.
LEI
Ma di quale mala fede parli?..E tu allora? Non sei anche tu in mala fede con le tue smancerie da beghina? Con quel tuo “casa mia” che è sempre “casa nostra” e “non riesco proprio a dire casa mia”....Con la tua musica e i tuoi libri e la tua camera da letto dove non bisogna entrare perché rimarrà sempre “la nostra camera”, la nostra cameretta con il suo lettone, quel letto tabù, quel letto sacro, santuario del grande amore ormai perduto, ma dove non ti fai scrupolo a scoparti le tue lettoni!
Un tempo. Sono uno di fronte all’altra. Per qualche istante, sembra quasi che lei non gli resisterebbe, se lui la prendesse tra le braccia... squilla il telefono.
LUI
Pronto!..Senti, Ignazio, ora basta! La smetta con questi grugniti! Mi richiami quando si deciderà a parlare!
Riattacca.
LEI
Vado.
LUI
Aspetta!
LEI
Cosa?
LUI
Niente. Scendo con te. Ho bisogno di un po’ d’aria...
Un tempo. Lei si guarda intorno
LUI
Andiamo?
LEI
Andiamo....
LUI
Cosa c’è?
LEI
Niente....
Si avviano all’uscita.
LEI
...A parte questo, hai altri lavori interessanti....
LUI
(Contemporaneamente) Sai che ho rivisto la tua amica....
Si fermano.
LUI
Oh, scusa...
LEI
Ma no, scusa tu....Cosa stavi dicendo?
LUI
Niente....Sai chi ho incontrato l’altro giorno....
Escono. Scena vuota. Squilla il telefono. Lui entra di corsa e va a rispondere. Lei lo segue.
LUI
Sì? Ignazio...Sì, Ignazio, parli, l’ascolto...Cosa dice? Ma no, non tutte le donne sono delle....Dove si trova? Eh...Perché dice questo?...Sì....No...Ma certo....Sì, Ignazio, lei ha fame, la capisco....Fame di cosa?!!....Pronto?....Non sento più niente....Pronto!.... Ha riattaccato...
Squilla il cellulare di lei che è nella borsetta. Lei risponde. Lui si allontana un po’, ma si vede che non vuole perdere una parola di quello che dice....
LEI
Pronto?...Niente....Sì, sono ancora qui...Avevo detto che ti avrei richiamato io....No, non sono aggressiva, tu piuttosto....No, per niente....Ma no..Non lo so..Perché…No perché? Allora parla tu...Parla tu! Non capisco...No....sì....(allontana il cellulare dall'orecchio, infastidita)
Squilla il telefono fisso. Lui risponde
LUI
Pronto?...Sì...Ignazio...Ignazio...E’ normale avere fame....Lei è evaso prima o dopo colazione?....
Ora basta, Ignazio...La smetta con queste idiozie...
LEI
(al telefono) No, non ne vale la pena.... Perché no...Sì, se credi....Forse...Sì, forse...Forse vuol dire forse...
Lei riattacca e resta assorta nei suoi pensieri, mentre lui continua a parlare al telefono.
LUI
Le proibisco di parlare così! Si è mangiato sua moglie...per amore...! Per amore, Ignazio....! No, Ignazio, non riattacchi! Ignazio.....
Posa il telefono. Silenzio. E’ sconvolto.
E’ evaso perché aveva fame. (pausa) E’ diventato cannibale.
LEI
Non lo era già un pochino prima?
LUI
(sfinito) Non l’amava.... Ignazio Hagerman non amava sua moglie. Non la sopportava più. Ho toppato su tutta la linea! Per lui era solo carne! Non ho capito niente. E’ solo un sordido affare di cronaca nera... Come ci si può sbagliare fino a questo punto?
LEI
Mi dai un bicchier d’acqua, per favore...?
Lui non l’ascolta, troppo assorbito da quello che ha appena capito su Ignazio.
LUI
Ma come ho fatto ad essere così cieco?!
Lei si siede sul divano
LUI
Cos’hai?
LEI
Forse questa storia mi ha fatto venire un piccolo giramento di testa... O forse sono stati i gamberetti... Avevano uno strano sapore, no?... Senti, ti chiedo scusa per essere venuta. Ho pensato solo a me stessa....
LUI
E’ normale, pensare a se stessi...(Lei si passa una mano sulla fronte e sulle guance). Ma tu ti senti strana strana oppure....
LEI
Mi sento leggera e pesantissima allo stesso tempo.
LUI
Potrebbero essere stati i gamberetti.
Le sente il polso.
Magari hai un po’ di febbre?
LEI
Tu cosa ne dici?
LUI
(Annuisce) I gamberetti!
Le prende dolcemente il viso tra le mani e le esamina il bianco degli occhi.
LEI
Vedi qualcosa?
LUI
L’Irlanda?
LEI
Sì, l’Irlanda....
LUI
Com’è?... (pausa) Ti va di parlarmene?
LEI
No.
LUI
E’ così bella come dicono? (pausa) Le spiagge? La landa?
LEI
E’ l’Irlanda.... Basta con le domande...(pausa) Vorrei andare in camera da letto...Posso?
Si alza e va verso la camera da letto. Lui la segue. Improvvisamente si sente suonare il campanello della porta molto forte e insieme il rumore di una bottiglia che va in terra.
LUI
(a bassa voce) E’ lui! E’il Messicano... shhh
LEI
(a bassa voce) Voglio vedere...
Vanno alla porta d'ingresso. Scena vuota
(fuori campo) E’ incredibile!
LUI
(a bassa voce, rientrando) Che vuol dire “è incredibile”?
LEI
(sempre a bassa voce, mentre si alzano, lui ha in mano Ken) Niente...E’... Non me l’immaginavo così... E’ piuttosto... Assomiglia un po’ a un surfista, no.... Ho un po’ paura...Pensi che se ne sia andato?
LUI
...oppure ha incontrato per le scale la sua cena.....Georgette!
LEI
Eh?
LUI
(prende Barbie) Georgette....La piccola lettone. Mi aveva detto che forse sarebbe passata verso le dieci...
LEI
E’ un nome lettone, Georgette?!
LUI
Sai, sua madre venerava il Presidente Pompidou. Lo trovava....(cerca la parola adatta)
LEI
Irresistibile?!
(Si sente un lacerante grido di donna. Lui fa mangiare Barbie da Ken. Barbie e Ken spariscono dietro il divano e Lui si asiuga la bocca con la mano)
LEI
Una fine assurda in un mondo assurdo....
Lui la guarda e le passa delicatamente la mano sulla guancia
LUI
(innamorato come non mai) Un’opera d’arte....
Si baciano e precipitano dietro al divano. Ed è il
B U I O