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Atto unico – commedia

Attori – 3

Attrici -1

JULIUS

Pièce di Ombretta De Biase

In un remoto Paese della terra si sta spegnendo nel sangue una rivoluzione fondata sull’ideologia creata dal filosofo di fama mondiale, Julius Brenner. Il giovane Antoine Rivoli a quell’ Idea aveva creduto fino in fondo, aveva dato e avrebbe continuato a dare tutto, anche la vita e con gioia se non le fosse franata addosso facendolo sentire, alla stesso tempo, complice e vittima di nefandezze. Non potendo tollerare un peso simile, decide di farla finita, ma prima  deve “saldare il conto” con il Mito, con la Storia, con il Mostro, con Julius Brenner…

In questa pièce il rapporto fra Horace e Julius Brenner è simile a quello fra Zachàr e Oblomov. Come in ‘Oblomov’, anche fra Horace e Julius esiste un sodalizio, un affetto inscindibile che va oltre  qualsiasi pretesa di ‘comunione intellettiva’. La coppia è legata da una profonda complicità fatta di reciproca comprensione non inquinata né inquinabile dagli eventi. In effetti, nella vita reale, può accadere che siano proprio i cosiddetti servi, come Zachàr e Horace, ossia le ‘anime annichilate’ (cfr. volume II: ‘Lo Specchio delle anime semplici’), i veri protagonisti in quanto sono in grado di offrire l’unica possibilità di vita ai loro geniali ‘padroni’, divenuti inani (Oblomov) o spietati (Julius) perché prigionieri delle loro grandi menti. 

Pubblicazioni: “Edizioni del Leone” (Spinea,1993)

Recensioni:

Una rivoluzione trasformatasi in un impero sta per essere travolta dai suoi figli. Julius Brenner ha dato all’evento potere, ideologie e masse capaci di esserne la forza. Ma c’è sempre una pistola pronta ad essere impugnata da chi deve commettere il parricidio che darà corso alla nuova Storia. Alla resa dei conti sarà una donna a mettere fine alla partita. Assenza più forte di qualsiasi presenza in contrappunto con l’altrettanto pregnante, ironica, risolutiva persistenza nell’opera della donna-che-scrive-e-firma questa riuscita commedia. M. Rosaria Guacci

“Julius” rimanda nelle tematiche e nelle tipologie dei personaggi al Sartre di le diabl et le bon Dieu, e molto concede al linguaggio “puro”, filosofico. La pièce si colloca in un clima di difficoltà morale qual è la quello della fine del XX secolo. L’oscuro presagio di mostruosità imminenti, la sclerotizzazione joneschiana del linguaggio ne sono i tratti caratteristici. Fabio Scotto

“Julius” è un bel dramma politico ma, a differenza di Sartre e di Cocteau, con un filo di ironia, determinato e retto dal personaggio di Agnes, a distinguerlo da quegli archetipi del dopoguerra. Giorgio Barberi Squarotti

PERSONAGGI

Julius Brenner   filosofo di fama internazionale, ultraottantenne

Horace     maggiordomo di Julius Brenner, anche lui molto anziano

Antoine Rivoli   giovane  idealista ed esperto botanico

Agnes    giovane amante del vecchio filosofo

Agnes si  pronuncia con la “g” gutturale

SCENA I

 Sprofondato nella poltrona dietro la scrivania c’è  un uomo molto anziano. Sembra che dorma, ha gli occhi chiusi, ma probabilmente sta ascoltando la voce di uno speaker che viene da un televisore.

V.f.c. speaker  Si conclude nel sangue il regime politico della Sperenia fondato su una delle più  diffuse e osannate ideologie del nostro secolo. Il crollo è completo, definitivo. E’ iniziata una spietata caccia all’uomo. Via libera alle delazioni. In tutto il Paese si registrano già fenomeni di sciacallaggio. E’ il caos. Inutili i tentativi di intervistare Julius Brenner, massimo teorico di questa ideologia e ispiratore della politica della  nazione. Chiuso nella sua villa, Julius Brenner fa sapere di occuparsi ormai solo della cura delle sue rare piante esotiche, ed è inavvicin…

In scena entra Horace, il maggiordomo, un uomo anziano quasi quanto il filosofo. Ha un’aria trasandata  e confidenziale con il filosofo che chiama, senza particolare deferenza, maestro.

HoraceMaestro, c’è un giovanotto al cancello che urla come un matto, dice che deve vederla, che è una questione di vita o di morte

Julius  Per chi?

Horace  Non lo dice

Julius Ah!, Abbiamo capito, sarà il solito intellettuale in crisi, pieno di passione rivoluzionaria  delusa. Che noia, Horace!, si stancherà prima o poi, lasciamolo urlare

Horace Sì, ma può essere pericoloso

Julius Già. Hai ragione, ma fa’ di tutto per mandarlo via con le buone, convincilo che sono molto vecchio, molto malato, che da secoli ormai non ricevo più nessuno, tu sai cosa dire

Horace (dubbioso)Mmmm, provo, ma stavolta

Horace esce di scena, mentre Julius ritorna ad appoggiarsi allo schienale della sua poltrona e socchiude nuovamente gli occhi.

Semibuio

Di nuovo si sente la voce dello speaker che ripete

V.f.c. speaker  Si conclude nel sangue il regime politico della Sperenia fondato su una delle più  diffuse e osannate ideologie del nostro secolo. Il crollo è completo, definitivo. E’ iniziata… (sfuma)

Luci

Horace rientra, è preoccupato

Horace Maestro, quel tale ha scavalcato il cancello e adesso è in giardino. Grida che non se ne andrà, che nessuno riuscirà a mandarlo via se prima non le avrà parlato

Julius   Ti sembra drogato?

Horace Non pare

Julius Armato?

Horace  Non si può mai dire, più che altro mi sembra matto

Julius  Digli…che so, che lo riceverò ma fra qualche tempo, quando starò meglio, insomma, inventa qualcosa

Horace  Ho già tentato maniente da fare. Vuole adesso, subito. E’ sempre questione di vita o di morte

Julius Horace, togliamocelo dai piedi!

Horace Quello minaccia di suicidarsi in giardino e urla, urla

Horace esce di scena mentre da sinistra entra Agnes, la giovane amante del filosofo. Ha un atteggiamento mite, dolce. Veste di scuro ed ha i capelli raccolti dietro la nuca, ma questo, invece di invecchiarla, la fa sembrare ancora più giovane e immatura. Chiama il filosofo “Jules”,  con un tono che sembra un’invocazione

Agnes   Jules…

Julius    Sì Agnes, che c’è?

Agnes  (allarmata) Jules, c’è un tipo in giardino che urla da matti. Dice che si ucciderà se non lo ricevi

Julius   Cara, lo so, ma tranquillizzati, c’è Horace con lui, vedrai che lui riuscirà a  calmarlo e a mandarlo via

Agnes  Al cancello ci saranno già cinquanta persone. Stanno arrivando i giornalisti, le televisioni

Julius  Agnes, sai bene che non voglio ricevere nessuno da un secolo, e poi  è un ricatto, lo capisci mia cara?

Agnes    Sì caro, lo capisco, ma se poi  quello

Julius   Piccola mia, sei spaventata manon crederai davvero che quel tipo finirà per suicidarsi nel nostro giardino? 

Rientra in scena Horace, sembra ancora più preoccupato

Horace Quel tipoè salito sul tagliaerba e si è appeso con una corda al ramo della sua quercia preferita. Minaccia di impiccarsi

Julius  Che invadenza, proprio alla mia quercia doveva appendersi!Ehm, secondo te  potrebbe farlo davvero?

Horace  Mah!?

Agnes  Jules, ti prego

Julius E vabene, è un tipo deciso il giovanotto. Horace, tiralo giù da quel maledetto  tagliaerba, ci manca solo un cadavere in giardino. Digli che posso concedergli solo due minuti. Sono molto, molto malato

semibuio

In sottofondo si sente ancora la voce di speaker

V.f.c. speaker Andreas Sinovia, l’ ex capo dell’opposizione, è ora il nuovo presidente della Sperenia e ha dichiarato lo stato d’emergenza. E’ così tragicamente finito nel sangue un regime politico fondato sull’ ideologia creata dal grande filosofo Jul..

Luci. Il giovane invasato sembra essersi calmato, ha un atteggiamento rispettoso ma non umile

Il giovane Maestro, lo so, ho usato mezzi odiosi  e so anche che ho due minuti per parlarle ma mi bastano, mi devono bastare. Maestro, so a memoria ogni suo scritto. Ogni sua parola è incisa a fuoco nella mia mente, nel mio cuore. Io credo in lei. Non si può vivere senza credere, e io credo in lei, sono pronto a morire per lei e per l’Idea, la sua Idea, la nostra Idea…

Appare Horace con un telefono

Horace  C’è il presidente al telefono, dice che è urgente

Julius  Quel pesce lesso mi perseguita. Horace, non potevi dirgli che ero nella serra?

Horace  Sì, ma se poi?

Julius Va bene, hai ragione, passamelo. Agnes, intanto offri un bicchiere d’acqua a questo giovanotto, avrà la gola secca dopo tante urla

I due si avvicinano ad un piccolo mobile su cui c’è una brocca con dell’acqua, e si scambiano qualche parola timidamente. Horace  si ferma accanto a Julius com’è abituato a fare

Julius (al telefono) Dimmi, Andreas. Non mi disturbi affatto. Non ringraziarmi. Era l’unica soluzione. Qualche centinaio va bene, ma non bisogna esagerare. Finisce che è troppo e l’effetto-choc si vanifica. Chiama pure quando vuoi. (riconsegna il telefono a Horace). La stupidità di quest’ uomo non finirà mai di commuovermi

Horace accenna ad un sorriso  complice. Julius ora si rivolge con insofferenza ad Antoine

Julius   Allora, giovanotto, era buona l’acqua?

Il giovane Maestro, io volevo, dovevo vederla, ora sono felice e non so, non so come ring..

Julius  Non c’è alcun dubbio

Il giovane  Come?

Julius  Che lei non sappia mi pare l’unico aspetto certo di tutta la faccenda

Il giovane Ah!

Agnes   Jules!

Julius Certo cara, è giusto. Voi giovani dovete solidarizzare fra voi

Il giovane Mi perdoni, maestro, ma non è questo il punto

Julius (con tono di leggero scherno)  Lei mi vuol far credere che conosce i punti e li distingue pure?

Il giovane (esita, si confonde) Ehm io, il fatto è che, no, tolgo il disturbo maestro, volevo solo vederla

Julius  Bene, mi ha visto. Horace, accompagna il nostro nuovo giovane amico all’uscita (si immerge nella lettura di un foglio)

Il giovane sta per uscire accompagnato da Horace, quando ad un tratto si gira

Il giovane Scusi, maestro,lei non sa quanto sia mortificato,ma devo dirglielo

Julius  (alza lo sguardo dai suoi fogli)Ancora qui?

Il giovane Maestro, lei sta morendo

Julius Anche lei, giovanotto. Glielo do per certo e non è affatto sicuro che sia dopo

Il giovane  E’ la sua Asfodelia che sta morendo

Julius (salta in piedi e batte il pugno sulla scrivania) Cooosa? Lei è uno scostumato oltre che un pazzo. Come osa solo nominare la mia asfodelia!

Il giovane Io saprei come salvarla. E’ ammalata. Non ha notato quella macchiolina blu su una delle foglie, la penultima, in alto, a destra?

Julius Ma che sta inventando? La controllo due volte al giorno, foglia per foglia, e non esiste nessuna macchiolina. Questa è un’altra delle sue trovate il cui scopo è fin troppo evidente

Il giovane Desidero solo sdebitarmi, le ho arrecato tanto disturbo

Julius  Lo consideri già fatto e se ne vada!, subito, ora!

Il giovane  La panoplia gravescens è una malattia molto rara, quasi sconosciuta

Julius   Non dica assurdità, la mia asfodelia scoppia di salute

Il giovane Mio padre era un botanico molto stimato e mi ha trasmesso la sua passione per le piante rare, delicatissime, preziose e misteriose come la sua asfodelia, io so tutto di lei e so come curarla

Julius  Complimenti, giovanotto! Horace, lo hai sentiro? Il nostro immaginifico giovane ospite tira fuori dal cappello un padre botanico  e una malattia mortale ma i-ne-si-sten-te

Il giovane  Se non mi crede, chiami il suo giardiniere di fiducia, la prego

Julius   Niente affatto, e poi Federico se ne sarebbe accorto

Il giovane  La malattia è appena agli inizi

Julius ( chiede aiuto) Horace, di’ qualcosa!

Horace  Sa bene che non so niente di piante. Le sue poi, chi le capisce?

Julius (esagitato, accusa Horace) Già, tu non sai mai niente all’occorrenza!, Rintraccia Federico, almeno!

Horace  Impossibile, è al suo paese da giorni, con quello che sta succedendo

Agnes  Jules, non arrabbiarti, ti fa male

Julius (si ricompone) Giovanotto, ora mi ascolti bene. Lei si illude se pensa che noi ci facciamo infinocchiare da lei

Il giovane E’ morte certa. Io però posso salvarla, o almeno ci posso provare. E’ un procedimento sperimentato da mio padre. Mi dia un giorno di tempo, lo saprò subito se riesco a tenerla in vita 

Agnes  Jules, forse

Julius  Piccola mia, non vorrai credergli? E’ tutta un’invenzione, la malattia, la cura miracolosa, il padre botanico... Horace, non dirmi che anche tu  vorresti credergli?

Horace  Non lo so, non le ho mai capite le sue piante, sono troppo delicate per me

Il giovane Maestro, mi dispiace male sto dicendo la verità. E’ fondamentale non perdere tempo

Julius esita, sembra perplesso, non sa che fare, il suo sguardo va da Agnes ad Horace

JuliusLa mia asfodelia!, è impossibile. (riflette) E va bene, per ora sembra che abbia vinto lei giovanotto, però non si illuda. Noi non ci vedremo più

Il giovane Lo so, maestro. Mi creda, non le sto mentendo

Julius Horace, fammi il favore, pensaci tu. Procuragli il necessario e sistemalo nel capanno in fondo al giardino

Il giovane Grazie. Sono immensamente felice di poterle essere utile. Io non sono un intellettuale in crisi. Sono, ero disperato. Ora sono felice, ecco tutto

Julius   Addio, giovanotto

Il giovane Addio, maestro. Ah, chiedo scusa,  mi chiamo Antoine, Antoine Rivoli.

Il giovane esce di scena con Horace. Julius rimane solo, appoggia la testa allo schienale e chiude gli occhi. Buio il tempo necessario

SCENA II

E’ passato qualche giorno. Antoine è in piedi vicino a una libreria,  pare che stia ordinando o catalogando documenti. Julius entra in scena, è curvo, trascina i piedi, il suo atteggiamento è molto diverso da quello di prima. Si siede pesantemente in una poltroncina, sembra assente, malato

Antoine  Maestro, sei un dormiglione

Julius   Stanotte non ho chiuso occhio, soffocavo. Agnes non è venuta a letto

Antoine  Si sarà stufata di sentirti russare

Julius  (con tono stanco)  Io non russo

Antoine  Alla tua età si russa sempre e si  emana anche quel tipico odore  di vecchio, di carne  in decomposizione

Julius   Basta, ti prego, pietà! Sono vecchio

AntoineMa lucido ed è questo che ci serve per il nostro lavoro

Julius  (tossisce, ansima)Sono malato!

Antoine Vuoi o no che ti recuperi discorsi, carteggi e quant’altro?

Julius E’ inutile, tutto questo lavoro non ti servirà a niente

Antoine Può anche darsi, però è necessario farlo. Non sei d’accordo, maestro?

Julius cerca di reagire, tenta di sollevarsi dalla sedia, ma poi ricade pesantemente, non ne ha la forza

JuliusTe l’ho detto, è tutto inutile, sarà inutile. Tanto nessuna la vuole

Antoine La verità? 

Julius La verità è un brutto vizio, non bisogna mai prenderci gusto

Antoine Si diventa schiavi. Io non riesco a liberarmene. Ho tentato ma ci ricado sempre. Invece tu ne sei immune. Sei un puro tu! Niente vizi    

Julius   Tu non puoi sapere

Antoine Certo che no, ed è per questo che ho bisogno di te. Mi sei indispensabile, maestro, come prima e più di prima. Ora devo, dobbiamo tirar fuori tutto il possibile da quest’ammasso, questo sconfinato puzzle di documenti. A proposito, dici sempre che non ti ricordi, che li hai persi, distrutti,  ma io sono bravo e te li ritrovo tutti i tuoi preziosi documenti, perché tu non hai mai distrutto niente, nemmeno la nota del dentista, vero maestro?

 Julius  Che dentista? Ti prego, basta!

Antoine Tranquillo, maestro. Ti garantisco che ce la faremo, sono bravo a scoprire le cose. Ammetto che sei stato abile, però, li hai nascosti davvero per benino i tuoi documenti. Sembra che sia tutto confuso, disordinato, e invece, tassello per tassello, ecco che tutto si incastra, è persino divertente

Julius  (quasi in un rantolo) Lasciami morire, ti prego

Antoine Calma, maestro. Finito il lavoro, dovrai solo firmare e poi... Un piccolissimo tuo autografo e così i posteri, fra mille, che dico? Diecimila anni …

JuliusFirmerò, firmerò tutto, ma adesso finiamola!

Entra in scena Agnes. Anche lei è cambiata molto. Adesso indossa un vestito a fiori che mette in risalto la sua figura slanciata,  ha i capelli corti e vaporosi e un trucco leggero sul viso. Va verso Julius e gli circonda le spalle con le braccia. Lo coccola ma il tono di voce con cui si rivolge a lui non è più timido e sottomesso come prima, lo chiama sempre Jules ma il tono di voce è cambiato.

Julius  Agnes, stanotte ti ho cercata, mi sentivo male

Agnes  Jules, devi curarti. Ti prego, lascia che chiami il dottore 

Antoine Hai una pessima cera, maestro

Julius  Non voglio dottori, è finita

Agnes  Jules, non dire questo

Antoine E no, caro maestro, ti sbagli. Per te e quelli come te non può mai finire. Tu sei la storia con la s maiuscola, il mito!, e il mito non può morire, il mito è eterno. Vive nei cuori, nella memoria di tutti. Ma non divaghiamo.(Apre una cartella con dei fogli dentro) Eccola! L’ho trovata, finalmente. Ne ero sicuro, doveva esistere. Maestro, cosa faresti senza di me? Che meraviglia! E’ incredibile, qui c’è scritto tutto, nomi, date, orari, istruzioni dettagliate 

Julius (sconvolto) No, no, quello no, ridammelo, non devi credere, è falso, è tutto falso

Julius vorrebbe alzarsi per riprendere quel foglio ma non ce la fa e crolla nella poltroncina, sembra svenuto. Agnes cerca di sorreggergli la testa e chiede aiuto ad Antoine che però non sembra voglia offrirglielo

Agnes Antoine, aiutami a tirarlo su, soffocherà così!(Antoine non si muove). Horace, Horace, vieni, presto, il maestro sta male!

Entra in scena Horace, allarmato, va verso Julius

 HoraceNon ho sentito, ero in giardino 

Agnes  Chiama il medico, presto!

Julius (ansante) Nessun medico, Horace

Horace Va bene, maestro, ma ora mi aiuti a tirarla su, andiamo

Horace  aiuta Julius ad alzarsi e poi lo sorregge mentre i due escono di scena quasi abbracciati.

Agnes e Antoine ora sono  soli. Si abbracciano con passione 

 Agnes  Amore, andiamocene di qui. Partiamo. Non ne posso più di tutta questa situazione

 Antoine  Tesoro, ancora un po’ di  pazienza

Agnes   Perché?  Chi ci trattiene?

Antoine  Non posso dirtelo ora, ma devi  fidarti di me

Agnes Continui a ripetermelo ogni giorno e ne sono passati già sette.Sono stufa di tutti questi misteri

Antoine  Amore, non ti fa bene agitarti, diventi brutta

Agnes   Antoine, voglio la verità. E’ per i soldi? 

Antoine  Che soldi?

Agnes   Quelli di Jules

Antoine Mai pensatoai soldi,come li chiami tu

Agnes  Perché, tu come lo chiami?

Antoine Agnes, non arrabbiarti, diventi

Agnes  Brutta, l’hai già detto. E’ solo che non resisto. Lui mi chiama continuamente, non sopporto di vederlo soffrire  così

Antoine  Dunque lo ami ancora?

 

Entra in scena Horace con un telefono

Horace Signorina, il presidente vuol parlare personalmente con il maestro, insiste

Agnes  Ci mancava anche questa! (preoccupata, afferra la cornetta). Andreas, mi spiace, Julius non sta ancora bene. Un’infreddatura, un po’ di febbre, niente di preoccupante ma è totalmente afono. Sa com’è fatto. E’ sempre in giardino con le sue adorate piante, e l’umidità non gli fa bene alla sua età. Grazie, non abbiamo bisogno di nulla, io e Horace ce la caviamo benissimo. No, no, si è trattato solo di un contrattempo, niente di grave. Quel giovanotto se n’è andato via senza problemi. I giornali esagerano, come al solito. Non dubiti. La chiameremo, se occorre. Grazie. Addio. (Chiude il telefono). Grazie Horace, ora puoi andare 

Horace esce di scena preoccupato

Agnes  Antoine, è la terza volta che telefona. Conoscendo il tipo, temo che  immagini chissà che trame oscure contro Julius e, se si viene a sapere che sei ancora qui, è capace di inviare i suoi scagnozzi e allora..

Antoine  Solo un paio di giorni ancora e poi ce ne andremo

Agnes   Non capisco chi o che cosa dobbiamo ancora aspettare

Antoine (enfatico)Agnes,mia bellissima e innocente.Per troppo tempo sei stata il candido agnello da immolare al dio, sei stata la vittima prescelta che, con il suo sangue purifica dal male. Cara, tu non puoi capire, ma io devo farlo. Devo, anche per te e per tutti quelli come te, come me, come noi

Agnes Ma di cosa parli? Io non ti chiedo di fare nulla per me e poi chi sarebbero ‘quelli come me, come te, come noi’? Non capisco. Io voglio semplicemente allontanarmi da tutto questo buio, questo malessere. Ti amo. Me lo hai insegnato tu cos’è l’amore. Perché non dovrei sperare di essere felice? Felice con te, noi due, insieme. E poi non sopporto più di vedere Jules soffrire così. Tu vuoi torturarlo, ucciderlo. Non puoi essere così crudele, non ci credo

Antoine Ecco perché tu non puoi comprendere. Ti sbagli, non sono un assassino, non voglio che lui muoia, anzi, voglio che viva per sempre e ci riuscirò, vedrai. E’ questa la mia missione, fare in modo che Julius Brenner resti impresso come un marchio a fuoco nella mente di tutti, ora e sempre!

Agnes E’ inutile. Non è mai accaduto

Antoine Tesoro, non discutiamo. Ti chiedo solo un po’ di pazienza e poi andremo via, te lo prometto. Abbi fede in me

Agnes  Julius ormai ne ha per poco. Il suo antico male, la sua età

Antoine E poiasfodelia ha ancora bisogno delle mie cure

Agnes   Asfodelia?  Ma allora era vero!

Antoine Agnes, come puoi averlo solo pensato?,  io non sono capace di mentire, e poi mi ci sono affezionato, lei è stupenda, un miracolo della natura

Agnes  Antoine, mi metti a disagio, mi stai facendo paura

Antoine (enfatico)Perdonami tesoro, ma è il tuo destino. Tremare e sperare. Il destino delle anime belle, degli agnelli sacrifi

Agnes E smettila con questa tua stupidaggine dell’agnello sacrificale! Non sono una vittima e non sono mai stata capace di belare. Come si fa? Tu lo sai? Beee, beeee…

Entra in scena ancora Horace che stavolta, con una certa riluttanza, si rivolge direttamente ad Antoine

Horace  Il maestro la prega di andare da lui. Sta molto male

Antoine Digli che adesso sono occupato, più tardi

Horace  La prego

Antoine  Horace, gli vuoi  bene anche tu, dunque!

Horace   La prego

Antoine  Va bene ma digli che gli concedo due minuti, non più di due minuti

Horace esce molto rattristato

Agnes   Antoine, perché lo odi tanto?

Antoine  E’ vero, il mio odio è purissimo, limpido, assoluto

Agnes   Però lo hai amato un tempo

Antoine  Tanto come lo odio ora

AgnesCerto che a voi uomini non basta mai. Parlate solo di odio, di vendetta, di guerra.. Siete talmente accecati dalle vostre ideologie da diventare sordi, ciechi e bugiardi di fronte alla più semplice verità. Invece sarebbe così bello poter vivere in pace, rispettandoci a vicen..

Antoine (con sufficienza)Cara, tu sei una donna, sei una meravigliosa creatura che non può capire la complessità del pensiero umano, di quello che tu chiami, quasi con sprezzo semplicistico ‘ideologia’,  ma ti prometto che riprenderemo questo argomento e ti spiegherò tutto, ma adessoscusami,devo lasciarti, lui mi aspetta

Agnes Va’, va’! Va’pure a torturarlo e a torturati ancora un po’. (Fra sé) E magari  ci si divertono anche

Antoine non l’ascolta più ed esce di scena. Le luci si attenuano il tempo necessario per ritornare allo studio di Julius.

SCENA III

E’ passato qualche giorno. Ora Julius è seduto in poltrona alla sua scrivania, come all’inizio. Sembra completamente ristabilito. E’ immerso nelle sue carte, come nella scena I. Antoine entra in scena con  un foglio in mano

Antoine  Disturbo?

Julius  Affatto, ti aspettavo

Antoine  Ti vedo in gran forma, maestro

Julius   Grazie a te

Antoine ( Gli mostra il foglio) E così, carta straccia, peccato, è stato un buon lavoro, mi dispiace (lo strappa)

Julius    Anche a me, in fondo

Antoine Sono un imbecille

Julius  E ti pare poco?Ottima compagnia

Antoine Soprattutto tanta

Julius   La felicità a portata di mano

Antoine La felicità? Questa da te non me l’aspettavo

Julius   La speranza,  la fede

AntoineGiusto.Il bagaglio degli imbecilli

Julius   Maneggevole, leggero. Invece la paura, la solitudine,  il sapere che è inutile ma farlo lo stesso, non poter rinunciare, tirarsi indietro per riposare, dormire

Antoine Il bagaglio degli altri

Julius   Più o meno

Antoine  Ho fallito

Julius  Tanto vale che te lo dica, solo gli imbecilli non falliscono mai e tu non sei un imbecille, mi dispiace per te

Antoine Lo sapevi fin dall’inizio

 Julius  Dal primo istante, fin da quando ti mettesti ad ululare al vento

Antoine Alle automobili

Julius   Non scadiamo di tono

AntoinePotevi mandarmi via

Julius   Che sciocchezza

Antoine Sai anche il resto?

Julius   Potrei non saperlo?

Antoine E’ finita 

Julius  D’accordo, ma non è questo il punto

Antoine Giusto! Il mio solito handicap, i punti

Julius  Si imparano, volendo, desiderando

Antoine Bel verbo, desiderare. Desiderio…A proposito, asfodelia è guarita

Julius   Grazie, un gesto da vero amico. La adoro, l’ho fatta crescere, non potrei vivere senza di lei

AntoineAnch’io

Julius  (irritato, adesso è chiaro che alludono ad Agnes) Ah, si!?!, E lei?

Antoine Diciamo che se io ammetto di essermi fatto avanti, lei non si è certo tirata indietro

Julius  Capisco

Antoine  Non dirmi che sapevi anche questo?

Julius    Purtroppo sì

AntoineDev’essersi sentita molto invidiata, il privilegio di entrare nelle lenzuola della storia, del mito, quel tanfo, la bava che cola, la pelle che casca

Julius Migliaia, milioni di giovani a credere, osannare. Anime sincere, pure, incorruttibili

Antoine  Tutti imbecilli

Julius   No

Antoine  Che fai, maestro?, mi diventi magnanimo?

Julius    Non è questo il punto

Antoine  Questa faccenda dei punti  mi sta annoiando. Vedi?, in qualcosa ti assomiglio, anch’io mi annoio presto

Julius (sospira)Mai abbastanza, però

Entra in scena Horace. Anche lui appare decisamente più sereno, contento perché Julius si è ristabilito. Gli porge il telefono

Horace  Maestro, il presidente. Dice che vuole essere rassicurato personalmente da lei sulla sua salute

Julius  Lo senti, Antoine? Anche lui mi ama. (risponde al telefono) Caro Andreas, certo che sto bene. Un piccolo malessere, niente di più. Ti ho detto che sto bene ma devo risparmiare le forze. Hai fatto bene, i tuoi sono in gamba, sanno cosa fare. Va bene, grazie, per ora sono vivo, ma non ti so dire fino a quando (guarda intenzionalmente Antoine e poi mette giù il telefono).

Antoine intanto ha tirato fuori dalla tasca due fogli, sembrano due lettere

AntoineQueste sono le tue ultime. (Legge) Caro Genuardi, considero Atzeni responsabile del disastro in cui è precipitato la Sperenia, non esiste pena o castigo che possa vendicarci. Tuttavia resistiamo. Tacere con un qualsiasi pretesto, significa mutilare il mondo e noi stessi dalla volontà di perseguire gli ideali di giustizia, libertà.. Continuo?

 

Julius appare rattristato e fa cenno di no ma Antoine inizia a leggere il secondo foglio

Antoine Allora passiamo a quest’altra. Stesso giorno (legge) Caro Atzeni, infine ce l’abbiamo fatta. L’azione era una necessità ineludibile, purtroppo occorreva utilizzare ogni mezzo, anche estremo. Tutto sommato è stato più facile e meno cruento del previsto... Continuo?

Julius  Qualsiasi cosa tu pensi, non si trattava di doppio gioco

Antoine Certo che no. Imbecille va bene, ma fino a un certo punto! Altro che doppio gioco, piuttosto triplo, quadruplo. Per voi potenti della terra, giustizia, libertà, uguaglianza, pace…sono solo velleitarie espressioni segno di un romanticismo inconcludente di intellettuali  impotenti e senza idee. Alt, ora non ripetermi che non è questo il punto

Julius Dipende

Antoine  Da come si mettono i vostri sporchi giochi. Noi, popolo bue, siamo solo  le vostre stupide pedine  da  manovrare come volete, quando vi serve. Bastardi!

Julius  Non è mai così

Antoine Dimmi in cosa ho sbagliato

Julius   Te l’ho già detto. Non hai sbagliato

Antoine E invece sì.Volevo distruggerti, spezzarti, volevo che confessassi al mondo intero le tue nefandezze. Volevo vaccinare per sempre il mondo da te e dai mostri come te

Julius Tanto encomiabile quanto aleatoria impresa

Antoine Ma non perché tu e quelli come te siate indistruttibili, ma solo perché non si può spezzare quello che è già in pezzi, che è già distrutto, che non è nemmeno mai esistito, mai stato

Julius  Migliori, Antoine, stai migliorando finalmente, continua

Antoine Eravamo pronti a tutto per l’ idea, la tua idea. Tu ci avevi promesso un futuro di giustizia, di libertà, di uguaglianza, di pace e benessere per tutti

Julius Non io, Julius Brenner, la mia idea l’aveva promesso quel futuro, e quella promessa l’avrebbe mantenuta solo se voi aveste voluto farla vostra, mangiarla. Hai presente? Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue… questa è la mia idea  

Antoine Profeta d’accatto, buffone!

Julius Esatto. Sono un essere umano

Antoine Bravo! Se ti lascio continuare finirà che mi metterò a piangere per il tuo infausto destino. E così saresti tu, Julius  Brenner,  la vittima e noi, tuoi seguaci, tuoi apostoli, i carnefici!

Julius Sì, dell’idea, della mia idea

Antoine Che tu per primo hai tradito, vorresti negarlo?

Julius Anche se così fosse, io potevo permettermelo, voi no

Antoine Falla finita con i tuoi giochetti. Io merito la morte, mille volte la morte, ma tu, il mito, il mostro, il messìa, devi pagare. Io ti seguirò

Julius Ancora? Mio povero Antoine

Antoine Sarcasmo sprecato

Antoine tira fuori dalla tasca una pistola e l’appoggia sulla scrivania. Julius la guarda ma non sembra impressionato

Julius  E Agnes?

Antoine  Lei è il bellissimo, innocente, tenero agnello sacrificale

Julius  Lei ti ama

Antoine Allora non è vero che non hai paura di morire

Julius   Paura di morire? Di tutto forse, ma non della morte. Lei mi è stata sempre accanto. E’ stata l’unica vera e fedele compagna della mia  vita

Antoine Balle! Sei solo un vecchio istrione pazzo

Julius  Uccidermi  è l’unica possibilità che ti resta per salvare  la migliore qualità che possiedi

Antoine Vai avanti, ti do ancora qualche secondo

Julius  La tua inossidabile malafede

Antoine (ride)Questa poi! E tu, proprio tu, osi parlare di malafede? Ci hai tradito, pugnalato alle spalle, reso tuoi complici. Dimmi almeno perché, in nome di dio?

Julius (ride)In nome di tutto ma non di quello. La mia personale dose di malafede non è mai stata sufficiente per crearmene uno. Credere in un dio a cui delegare verità e libertà è stato sempre superiore alle mie forze. Credere in un dio è il parto più geniale della malafede. Il più perfetto. Le nostre misere ideologie sono solo aborti in confronto, mio caro e generoso Antoine

Antoine Non divagare,rispondi.Perché?

Julius   Perché? Ma quando la smetterai, la smetterete tutti voi di fare i pulcini che aspettano in eterno l’imbeccata? E’ ora che sia tu a darti le risposte, assumiti almeno questa responsabilità

Antoine E cioè io dovrei chiedere a me il perché delle tue menzogne, dei tuoi tradimenti?

Julius  Ovvio. Sei tu che mi hai creato come si crea un idolo di pietra che poi si butta giù, appena le cose si mettono male o sembra che si mettano male. E’ sempre successo e succederà ancora, non illuderti

Antoine Sei patetico, maestro. Per quelli come te il supermercato dell’orrore fa orario continuato, è aperto giorno, notte e festivi.Dunque, ricapitoliamo. Julius Brenner non è mai esistito. L’ ho inventato io, Antoine Rivoli

Julius (si erge orgoglioso)Niente affatto, io sono Julius Brenner, padre della più  grande e rivoluzionaria idea di ogni tempo

Antoine Esatto, padre e mostro criminale. E noi, tuoi figli, per non essercene accorti, ci siamo svegliati complici di un assassino e assassini noi stessi

Julius ( batte le mani) Bravo! Ce l’hai fatta finalmente. Dunque l’hai detto. Vi siete svegliati. E così alla fine hai imparato a centrare i punti. E’ tutto vero. Io ho creato l’idea più rivoluzionaria che esista e voi ci avete dormito sopra facendola camminare come in trance, sulle vostre gambe paralitiche

AntoineE se pure fosse?Eri tu che dovevi insegnarci, guidarci, aiutarci, avevi tutto il potere e il genio necessario per farlo, e invece no. Hai preferito usarci per i tuoi sporchi, miserabili giochi delle tre carte. Ti sarai divertito, almeno?

Julius  Usarvi? Come? Creando milioni di schiavi muti, ciechi e sordi? Impossibile. Andiamo, non scherziamo

AntoineE cosìvorresti convincermi che siamostati noi, i tuoi seguaci, i veri colpevoli, i traditori davanti alla storia. In sostanza, per essere giusti, io dovrei uccidermi e tu continuare a vivere nella gloria

Julius Mmm, giustizia? Un cammino impervio, troppo impervio per

Antoine (replica sulla battuta) Le nostre gambe paralitiche, nemmeno nel tuo ultimo istante di vita rinunci a prenderti gioco di noi

In quel momento entra Horace con due biglietti su un vassoio, ma si arresta vedendo l’arma

 

Horace (spaventato)Maestro..

Julius  Niente Horace, tranquillo, è tutto a posto, che c’è?

Horace La signorina Agnes mi ha pregato di consegnare questi al più presto

Horace consegna  un biglietto a Julius e uno ad Antoine.

Semibuio

In fuori campo si sente la voce di Agnes

V.f.c. di Agnes Jules,caro Jules, ricordi come pronunciavo adorante il tuo nome? La cosa ti divertiva sempre. Ora credo di non riuscirci  più. Me ne vado. Non sopporto l’idea di annoiarti. Abbi cura di te. Addio

 pausa

V.f.c di Agnes Antoine, caro Antoine, ti ho amato e ho creduto in te. Ho sbagliato, lo ammetto. Ora sto soffrendo ma non preoccuparti. Continuerò a vivere e a tremare, ma non riuscirò mai a belare come quel tuo agnello sacrificale, non ne sono capace, mi dispiace. Abbi cura di te. Addio

pausa

V.f.c. speaker Il nuovo presidente della Sperenia, Andreas Sinovia ha dichiarato che da oggi è in vigore la legge marziale. Tutti coloro che saranno sorpresi a fomentare disordini, saranno passati per le armi immediatamente e sul posto. Intanto Sinovia ha nominato capo del Governo il generale delle forze armate, Alfonso Reguel. Finisce così tragicamente un sistema politico fondato sull’ ideologia creata dal grande filosofo e uomo politico Julius Br… (sfuma)

FINE