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LA BAJADERA

Operetta in due atti

Di

Bela Jenbach e Alfred Grunwald

Musica di

Emmerich Kàlmàn

NUOVO TESTO DI

SERGE MANGUETTE

 

TESTI DELLE CANZONI

UMBERTO SCIDA

ATTO I

Nel foyer del Teatro Chatelet a Parigi. Tutti in scena tranne Napoleone, Odette e Radjami.

IL PRIM’ATTO UN SUCCESSON

Radjami e coro

CORO –           Il prim'atto  un successon

                        strano originale,

                        pien di verve e di passion

                        brio colossale.

                        Un autore che farà

                        splendida carriera

                        e la strada già gli fa

                        questa Bajadera!

                        Incantevole pur l'azion,

                        splendidi costumi.

                        Si può dire un successon...

                        un evento raro!

                        Un evento raro

                           Un evento raro

La bella arietta

                        Parigi canterà...

Da dietro le quinte, Radjami canta:

RAD-               “Fior di loto, sorridi a me!

                        O sognato mio fior!

                        Fior di loto, io penso a te!”

                        Canta il bel garzillor!

                        “Garzilloro,” risponde il fior

                        “tu sei fulgido d'or,

                        ma con l'or non si compra amor.

                        Vola, bel garzillor!”

Recitato sulla musica

FIL-                  Il primo atto è davvero un gioiellino!

ARM-              Nel secondo ci sono quaranta ragazze, per i vestiti delle quali sono bastati appena tre metri di stoffa! Ah ah ah!

PAR-                Perché l'operetta si intitola ”La Bajadera”?

ARM-              Perché la Darimond nel secondo atto entra vestita da bajadera ed incanta un principe indiano al punto da indurlo ad isolarsi con lei in un palazzo di rose e...

PAR-                Basta, per carità! Ci rovinerete la sorpresa!

ARM-              La Darimond, come bajadera, sarà certamente un numero di grande attrazione!

Suona la campanella dell’inizio ATTO II.

DIR-                 Signori: il secondo atto!

Di nuovo cantato.

CORO-             Il prim'atto un successon

                        strano originale,

                        pien di verve, di passion,

                        brio colossale!

                        E la bella Darimond

                        fa la Bajadera,

                        la Darimond, la Darimond

                        fa la Bajadera!

DIR-                 Dunque Pimprinette, sarà un successo?

PIM-                Altro che successo, sarà un successone, si capisce! Ma la mia gente ha dovuto lavorare molto. E' superfluo dirlo, l'anima del teatro sono io, Achille Pimprinette, capo della claque. La claque solita, che si limita ad applaudire, la troverete in tutti i teatri parigini, ma uno che intende il mestiere come me, non lo troverete così facilmente. Io studio la psicologia del pubblico. Per il finale del secondo atto ho scritturato le migliori pleureuses!

ARM-              Le pleureuses?! Cosa sono le pleureuses?

PIM-                Quando il secondo atto sta per finire e l'operetta diventa semidrammatica, le                                                   pleureuses nuotano nelle lacrime, e questo mare di lacrime mi costa cinquecento

franchi per ogni pleureuse. Per il terzo atto poi ho scritturato i rireux.

ARM-              I rireux?!

PIM-                  Certo! Sono quelli che scoppiano dalle risate, e qui ci vogliono ottocento franchi l’uno!

DIR-                 Caro Pimprinette, voi siete una perla. Ma ora vi prego di tornare al vostro posto perché Henry Duval canterà la sua grande romanza e bisogna fargliela ripetere.

PIM-                Va benissimo, signor Direttore. Sarete soddisfatto! (Esce)

DIR-                 Spero che tutto vada bene. Il secondo atto è il clou: Bajadera con la Darimond!

ARM-              E' qui in palco Sua Altezza il Principe Radjami!

DIR-                 Benissimo! Il Principe Radjami è l'enfant gaté di tutti i saloni parigini, le signore ne sono entusiaste: ormai non regna che la moda indiana!

PIM-                (entrando) Tutto in ordine, signor direttore, Duval ha ripetuto la romanza! Ed ora                                             andiamo a vedere il grande Casimiro Pacherolle nel suo famosissimo numero di fox-trot!

Armand esce.

                       

IL BEL CAVALIER

Napoleone

               

NAP                  Sono qui, raggiante più che mai,

                          qui solo e tutto per te, come mi vuoi

                          così potremo ballare notte e dì. Oh!

                          Stringerò il braccio intorno a te

                          se lo farai anche tu ci troveremo stretti

                          e bocca a bocca poi chi sa

                          se un bacio d’amore scoccherà .

                          Sarò il tuo bel cavalier:

                          lo sguardo intenso e affascinante

                          e la presa audace che poi

                          nello shimmy sarà avvolgente.

                          Si, io sarò il tuo  bel cavalier:

                          volteggeranno le tue vesti

                          se ti farai guidare da me.

                          D’essere in ciel ti sembrerà.

BALLETTO        D’essere in ciel ti sembrerà.

Orchestra

 NAP                 Si, io sarò il tuo  bel cavalier

                          e questa danza travolgente

                          farà volare in alto nel ciel

                          i nostri corpi insiem.

                          I nostri corpi insiem.

                          Sono qui, vorrei danzar con te

                          e poi con te e con te, con tutte voi.

                          La scelta ardua sarebbe ormai per me, si!

                          Folleggiamo al ritmo del fox-trot.

                          Danzare insieme, si sa, non è mai facile.

                          Provate a seguirmi e lo sarà.

                          E  gioia e passion ci prenderan.

                          Sarò il tuo bel cavalier:

                          lo sguardo intenso e affascinante

                          e la presa audace che poi

                          nello shimmy sarà avvolgente.

                          Si, io sarò il tuo  bel cavalier:

                          volteggeranno le tue vesti

                          se ti farai guidare da me.

                          D’essere in ciel ti sembrerà.

BALLETTO        D’essere in ciel ti sembrerà.

Orchestra

 NAP                 Si, io sarò il tuo  bel cavalier

                          e questa danza travolgente

                          farà volare in alto nel ciel

                          i nostri corpi…  in alto nel ciel

                          i nostri corpi insiem.

Finito il numero musicale, Napoleone/Casimiro vede passare un topo dietro le quinte e urla:

NAP-               Un topo! Un topo! (sale su una sedia)

MAR-              (Entrando) Ma che succede?

NAP-               Un top... Un toro enorme! Pensate, l'ho preso per le corna e gliele ho torte fino a                                              spezzargli la spina dorsale! Che impresa!

MAR-              Bravo!

                       

Escono Pimprinette e il Direttore.

NAP-               Signora, quando mi permetterete di entrare nel vostro cuore?

MAR-              Marchese di Saint Cloche, voi sapete benissimo che io sono una moglie che non tradisce il proprio marito!

NAP-               E questo mi dispiace.

MAR-              Siete un uomo insopportabile!

NAP-               Meno male! Finalmente una parola che mi conforta!

MAR-              Scommetto che il primo atto è già finito. Lasciatemi entrare nel mio palco.

NAP-               Ditemi prima che io posso sperare.

MAR-              Ancora una parola e chiamo Luigi Filippo!

NAP-               Dunque è questa la gratitudine per il mio amore ardente? Da tre anni io sono vostro, faccio di tutto per piacervi. E quando una volta mi diceste che avreste amato solamente un eroe, che cosa ho fatto?

MAR-              Avete cambiato nome.

NAP-               Come mi chiamavo prima?

MAR-              Casimiro Pacherolle, attore, cantante e… ballerino.

NAP-               Come mi chiamo ora?

MAR-              Napoleone.

NAP-               Marchese! Napoleone marchese di Saint-Cloche. E tutto per amor vostro. Un giorno mi avete detto che vi piacevano gli escursionisti. Ed io che ho fatto? Ho scalato il Terminillo!

MAR-              E dopo siete andato nelle Indie.

NAP-               (A parte) Se sapesse che sono andato a Chianciano!

MAR-              Avete partecipato alla caccia agli elefanti!

NAP-               (A parte) Al giardino zoologico! Ed erano semplicemente dei piccoli conigli!

MAR-              Avete ucciso delle tigri!

NAP-               Sicuro! Tigri mai viste! (A parte) Almeno io non le ho mai viste. E la loro pelle mi è                                          costata  300.000 franchi dal pellicciaio!

MAR-              Mi avete scritto delle lettere con delle magnifiche descrizioni del vostro viaggio.

NAP-               (A parte) Copiate dall'Atlante Illustrato!

MAR-              Ogni giorno ne ricevevo una.

NAP-               (A parte) Imbucate da un amico durante il suo viaggio in India.

MAR-              Mi sono piaciute molto e perciò voglio accordarvi...

NAP-               Finalmente! Che cosa?

MAR-              Di presentarmi al Principe Radjami di Lahore che voi avete certamente conosciuto in India.

NAP-               E come no! (A parte) Mai visto! (A lei) Siamo andati assieme a caccia di elefanti!

MAR-              Che bella combinazione! Dunque voi vorreste farci avere un invito dal Principe?

NAP-               Ma sicuro... Un invito... è una cosa semplicissima... si capisce... col tempo... alla prima   occasione.

MAR-              L'occasione eccola qua. Il Principe viene questa sera a teatro.

NAP-               Ma che bella notizia!

MAR-              Andrete certamente a salutarlo.

NAP-               Sicuro! (A parte)  Non so nemmeno che faccia abbia.

MAR-              Dunque posso contare su di voi? E quando ci farete avere quell'invito?

NAP-               Allora...

MAR-              Allora vedrò cosa posso fare per voi.

NAP-               Mi concederete il tanto desiderato rendez-vous?

MAR-              Zitto! Voi sapete che io sono una moglie che non tradisce il proprio marito!

UNA RINUNCIA NELL’AMOR

Napoleone, Mariette

NAPOL.            Fedeltà è virtù che più non val,

                          un fardello assai pesante un balzello

                          stoltamente imposto dall’amor.

MARIETTE      Mio signor, no, no, no non vo’ sentir.

                          Bella, questa teoria,

                          ma la mia posso dire assai miglior.

                          E’ di moda che si goda ma freniamo un po’.

NAPOL.            Si, però per carità, non parlatemi di fedeltà.

                          Una rinuncia nell’amor,

                          credete, è grave e triste error.

                          Si può promettere, giurare e poi provare ad amar.

                          Ma questo amore che giuriam

                          ad una sola stella in ciel

                          non può resistere perché

                          essa la sola in ciel non è.

MARIETTE      Voi così provereste a circuir

                          una dama seria, onesta e fedele

                          con assai pericoloso ardir.

NAPOL.           Si, però, se voi non voleste, alfin,

                          un bacino tenero e gentile allora

                          io dovrò andare via.

MARIETTE      Ma che furia che mostrate! Su, restate qui.

                          Forse voi dovreste allor, riprovare a spiegarmi ancor.

NAP. E MAR. Una rinuncia nell’amor

                          credete: è grave e triste error.

                          Si può promettere, giurare e poi provare ad amar.

                          Ma questo amore che giuriam

                          ad una sola stella in ciel

                          non può resistere perché

                          essa la sola in ciel non è.

orchestra

NAP. e MAR.  Ma questo amore che giuriam

                          ad una sola stella in ciel

                          non può resistere perché

                          essa la sola in ciel non è.

Alla fine escono. Entrano il Direttore,  Pimprinette ed altri signori.

DIR-                 E’ arrivato il Principe! Pimprinette, mi raccomando a voi perchè sia ricevuto con tutti gli onori!

PIM-                Tutto in ordine, signor direttore. Signori noi ci mettiamo qui così, come per caso, poi al momento opportuno diremo un caldo “evviva “ seguito da un bell'applauso.

Entra Dewa Singh, attendente del Principe, e viene scambiato per quest’ultimo.

           

TUTTI-                         Evviva!

PIM-                Ma no, non è lui!

Entra Radjami

PIM-                Eccolo! Evviva!

RAD-               Grazie... molto gentili... troppo gentili.

DIR-                 Altezza, permettete a me, quale direttore, di porgerVi il mio devoto saluto. La Vostra onorifica visita nel mio teatro...

PIM-                ...prova e ribadisce...

DIR-                 ...prova e rimbambisce... ehm: prova e ribadisce...

PIM-                ...i vincoli piacevoli e concordi...

DIR-                 ...spiacevoli e discordi... piacevoli e concordi... che legano il Vostro paese alla nostra repubblica! Evviva!

PIM-                Bene! Bravo! Tutto in ordine!

RAD-               Vi ringrazio, signor direttore, sono felice che qui si presenti la nuova operetta “La Bajadera” la cui azione si svolge nell'Indostan, la mia patria.

DIR-                 Sicuro! E spero, Vostra Altezza,che  rimarrete contento. La parte di Bajadera viene eseguita dalla nostra grande artista Odette Darimond.

RAD-               Odette Darimond. Sono curioso, molto curioso di sentirla.

PIM-                Tutto in ordine! Andiamo signori!

Mentre tutti escono.

RAD-               Dewa, tu sai che le signore parigine ormai non mi interessano più. Chi mi interessa è questa Odette Darimond. Dewa, io sento che al di là di quella porta è in attesa il mio destino!

MELODRAMMA

Odette, Radjami e coro

ODE-               (di dentro) Ah! Te!.. Voglio sempre aver te

                        sempre te vò vicino.

                        Vieni e bevi con me!

                        La!... Te!... Voglio sempre aver te!

                        sempre te vò vicino! Vieni e bevi con me!

RAD-               Vieni con me felicità! O dispiacer mi darà!

                        O nostalgia del mio cor,

                        O dolce incanto divin

                        tenero canto d'amor,

                        nostalgia soave del cor!

CORO-            Vola canto d'amor! D'amor!

ODE-               La!..

                        Non dividi la mia passion

                        che viene a te con la canzon?

                        Sempre te!

                        Voglio sempre aver te,

                        sempre te vò vicino.

                        Il destin ti dona a me.

                        La!...

RAD-               Tu, bianco fiore.

                        Il tuo destin ti dice

                        oh, morir su quel sen!

                        Mio tesoro, dammi un guardo

                        simpatico almen.

                        Suonar con tanta passion

                        le mie native canzon

                        Si!

                        Ancor io le serbo nel cuor

                        me le tengo gelose con quest'amor!

                        Il sogno fu come la realtà:

                        come fosti sognata ti vedo qua!

CORO-              Non dividi la mia passione

                        che viene a te con la canzon

                        dolce canzon”

                        Oh! La dolce canzon.

                        E' la donna ideal!

RAD-               Sei proprio tu...

                        La bella fata dei miei sogni d'or.

                        Oh Bajadera! Oh Bajadera!

                        Questo Radjami lo farai morire!

-Quando notte scende in bruni vel

                        arpe misteriose su dal ciel,

                        la danza leggera

                        della Bajadera

                        accompagnan il passo legger.

                        Corpo flessuoso penso a te

                        e senza riposo son per te.

                        Bella Bajadera

                        agile leggera

                        un tuo bacio può far bear!..

                          O bajadera

                        io non penso che a te.

                        O bajadera

                        tu sei tutto per me!

                        Tu m'hai rubato il cuor

                        m'hai reso sognator

                        o cara o bella sei la stella del mio ciel!

                        O bajadera

                        io non penso che a te.

                        O bajadera

                        tu sei tutto per me!

                        Davanti a tua beltà

                        la luna nulla val

                        o bajadera vien con me! (Via)

Entrano il Direttore, Pimprinette e Armand.

DIR-                 La Darimond oggi è davvero affascinante. Mai l'ho vista così bella!

ARM-              Avete osservato che effetto ha prodotto sul Principe? Ne è rimasto ammaliato.

DIR-                 Ha terminato ora la sua scena. (a Pimprinette) Come è andata?

PIM-                Tutto in ordine, signor direttore: la Darimond fa del pubblico ciò che vuole!

RAD-               (Entrando) Signor direttore, volevo pregarvi...

DIR-                 Altezza, sono a Vostra completa disposizione.

RAD-               Sono entusiasta della Darimond. Desidero conoscerla e vi prego di presentarmela.

DIR-                 Sua Altezza domanda che la Darimond venga nel Suo palco?

RAD-               Oh no! Io prego la sublime artista di concedermi l'onore di esserle presentato.

PIM-                Tutto in ordine, Altezza! Andiamo (escono)

RAD-               Io la vedrò... le parlerò... vorrei che una sola volta ella danzasse tutta per me... sola...

Entra Napoleone.

NAP-               Tutto solo. E' dunque il momento di agire. Che cosa può farmi se gli rivolgo la parola? E' un bell'uomo... Non bello come me... no! Però è di effetto decorativo. Se avessi la fascia bianca in testa farei anch'io lo stesso effetto! Bisogna che trovi la maniera di attaccare conversazione, ma l'unica parola indiana che conosco è spagnola: “bonjour”!

Scusatemi  tanto, Altezza, se mi prendo la libertà... così... veramente non Vi conosco nemmeno... ma capirete, non è vero? Ah... così! Ebbene, andiamo un pò a passeggio. Il mio nome Vi deve essere familiare: mi chiamo Napoleone!

RAD-                Bonaparte?!

NAP-               No: bono tutto! Sono Napoleone Marchese di Saint-Cloche.

RAD-               Prego, che cosa desiderate?

NAP-               (Fra se) Non è affatto gentile. (A lui) Che cosa desidero? Se si potesse dire così semplicemente

Qui fa molto caldo, vero?

RAD-               No!

NAP-               Si, invece! Credete, Altezza, qui fa molto caldo! Naturalmente da Voi in India fa molto più caldo!

RAD-               Si!

NAP-               (Fra se) No, sì... sarà un po' difficile attaccare discorso. Altezza, sarete certamente meravigliato del fatto che io Vi rivolga la parola così..

RAD-               Certo!

NAP-               Ebbene, Altezza, per farla breve...

RAD-               Si, prego, breve...

NAP-               (Tra se) Non va. (A lui) Comprenderete, Altezza, il mio imbarazzo... Non ho mai parlato con un                                       principe vivo!

RAD-               Ebbene, cosa desiderate?

NAP-               Io... io... volevo soltanto domandare a Sua Altezza se fosse Suo questo portasigarette. Poc'anzi, quando siete entrato, l'ho trovato per terra...

RAD-               No, non mi appartiene.

NAP-               (Fra sé) Naturalmente! E’ mio! Ma intanto ho attaccato discorso, e questo è l'importante.

RAD-               Forse apparterrà a qualcuno del mio seguito. (Lo prende) Vi ringrazio, Marchese. (esce).

NAP-               No, prego. L'ho domandato a tutti! (Fra se) Adesso l'ho fatta bella. S'è preso il mio portasigarette! Non sarà mica un'usanza indiana?

Esce ed entrano tutti.

ENTRATA DI ODETTE

Napoleone, Odette e coro

                                                                    

CORO-             E' quest'atto un successon

                        strano, originale,

                        pien di verve, di passion

                        brio colossale.

                        Un autore che farà

                        splendida carriera.

                        Grande poi la Darimond

                        come Bajadera!

NAP-               Rispettabil pubblico

                        prego sull'attenti,

                        che la diva qui verrà

                        fra pochi momenti!

CORO-             Ah, dite davver?

                        La Darimond noi pure alfin potrem veder?

NAP-               Urrà! Urrà!

                        Per la graziosa Darimond

                        Urrà! Urrà! Urrà!

ODE-               L'onor che voi rendete a me, Signor,

                        davvero è troppo! Troppo grande onor!

                        - Se poteste sol pensar, se poteste immaginare

                        quel che sento... tra sgomento...

                        cor che batte... nervi tesi...

                        impressioni... emozioni...

                        Quando in scena debbo entrare

                        al pensiero di danzare

                        Oh, poteste sol pensare!

                        Se poteste sol pensare

                        quel che sento... che spavento

                        l'esaurito mi produce

                        la ribalta con sua luce,

                        se saper, veder poteste!

                         Però, però, il sangue bolle presto in me,

                        m'elettrizzo da la testa ai piè...

                        E la diva riappar,

                        chè sol brama di poter brillar,

                        sorride qua con garbo, con ingenuità,

                        la civetta che l'egual non ha,

                        so ben io come si fa

                        tengo il pubblico in mia man:

                        protestare, ribellarsi, ostinarsi tenta invan;

                        il mio nome vola e va lontan!

                        Stella di scena tu devi brillar,

                        ma poi la pena non darti d'amar.

                        Sol qualche piccolo beguin

                         spento in un balen,

                         spento in un balen!

                         Stella di scena non chieder di più,

                         il tuo prestigio è la tua gioventù!

                         Lacrime e riso vendiam,

                         noi ci prodighiam

                         noi piacer dobbiam.

                         Pagar l'ingresso sapete vuol dir:

                         per voi rider dovrò, per voi dovrò soffrir!

CORO-              Stella di scena non chieder di più

                         il tuo prestigio è la tua gioventù!

ODE-               Lacrime, riso vendiam,

                         noi ci prodighiam,

                         noi piacer dobbiam.

                          Pagar l'ingresso sapete vuol dir:

                          per voi rider dovrò, per voi dovrò soffrir!

                          Per noi rider dovrà e soffrir!

ODE-               Dunque, direttore, insistete nel volermi presentare a questo signore? E' proprio necessario Pimprinuccio?

PIM-                Avete inteso? Mi ha chiamato Pimprinuccio! Tutto in ordine! Odette, unica mia Odette, pensate che rèclame vi farà! Ma, attenta, guardatevi dal Principe! E’ molto pericoloso per le donne: ne fa ciò che vuole. Quando ne guarda una, significa: vista e presa!

ODE-               Ah si? Allora presentatemi il Principe. Ma non faccio un passo di più. Deve venire qui lui!

DIR-                 Sicuro. Deve venire qui lui.

PIM-                Certamente!

Entra il Principe Radjami.

RAD-               Signora...

DIR-                 Permettete, Altezza, che Vi presenti Odette Darimond, la nostra grande Odette  Darimond!

RAD-               Signora, l'ora trascorsa nell'ammirarvi non la dimenticherò mai.

ODE-               Grazie.

RAD-               Io sono incantato.

ODE-               Grazie.

PIM-                (al Direttore) E’ fatta! Tutto in ordine! Andiamo signor Direttore.

DIR-                 C'è in vista una decorazione! Avrete la Gran Croce! Sarete crocefisso! (I due escono)

RAD-               (Offrendo le rose) Signora, permettete?

ODE-               Che belle rose! Che strano profumo...

RAD-               Sono fiori del giardino di Taji Mahal di Agra. Li ho fatti venire da laggiù appositamente per voi. Più di mille anni fa, l'imperatore Abkar amava follemente la bellissima Myriam, una bionda fanciulla cristiana, e nel giorno delle loro nozze si     vide fiorire per la prima volta nell'imperiale giardino questa qualità di rose. Le chiamano “rose dell'amore” perchè chi ne aspira il profumo dovrà amare inevitabilmente chi gliele offre in dono.

ODE-               Che strana leggenda!

RAD-               Leggenda strana... ma che può diventare realtà!

ODE-               Ora diventate misterioso, Altezza...

RAD-               Non voglio impaurirvi, non voglio infastidirvi, non voglio che amarvi!

ODE-               Ah! Meraviglioso... non volete altro che amarmi!

RAD-               Sì... nè più nè meno.

ODE-               Benissimo! Continuate. Vi siete, dunque, segnata una meta che vorrete raggiungere a qualunque costo... M'inviterete a cena...

RAD-               Sicuro... e voi verrete. Non dico sola, no. Verranno pure altri invitati: sarà una gran festa. Tutti dovranno fare omaggio a voi!

ODE-               No. Non credo che accetterò.

RAD-               Eppure, signora, per me sarebbe cosa facile obbligarvi ad accettare.

ODE-               Diventate sempre più originale, Altezza. Sono proprio curiosa di sapere come potrete convincermi ad accettare!

MELODRAMMA

Odette, Radjami

RAD-               Con la mia volontà

ODE-               E' così tenace, la Vostra volontà?

RAD-               Un po' più della vostra, e mi basta.

ODE-               Sapete, Altezza, che mi incuriosite? Adoperate pure tutta la Vostra arte e mostrate quello che sapete fare.

RAD-               Lo volete? E sia! Io vi aspetterò alla fine dello spettacolo. E non farò altro che attendere e desiderare, soltanto desiderare con tutta la forza del mio amore e del mio desiderio, il vostro arrivo... e voi verrete! Prenderete il mio braccio, salirete sulla mia auto, verrete al mio palazzo e sarete mia... ospite deliziosa!

ODE-               Che bel progetto! E io Vi dico che resterete qui ad aspettarmi inutilmente, mentre io me ne andrò ridendo... ridendo come mai ho riso in vita mia!

RAD-               Il labbro dice ciò che il cuor non sente!

ODE-               Questo... lo vedremo!

RAD-               Come diceva il principe sulla scena alla sua bajadera?

FIOR DI LOTO, FREMO PER TE

Odette, Radjami

RAD-               “Fior di loto, sorridi a me!

                        O sognato mio fior!

                        Fior di loto, io penso a te!”

                        Canta il bel garzillor!

ODE-               “Garzilloro,” risponde il fior

                        “tu sei fulgido d'or,

                        ma con l'or non si compra amor.

                        Vola, bel garzillor!

                        Ma con l'or non si compra amor.

                        Vola, bel garzillor!”

RAD-               Fra le mie braccia tu saprai

                        lo strano mio poter!

                        Rosa di Jaipur...

                        prendila col forte odor!

                        Rosa rossa nel tuo cuor

                        inspira amor!

                        Puoi ribellarti e lotterai,

                        ma dèi piegarti, mi bacerai.

                        Poter divino, demon destino

                        han le tue labbra destinate a me!

ODE-               Rosa di Giaipur...

                        prendimi col forte odor.

                        Rosa rossa nel mio cor

                        inspira amor!

A DUE             Ma per orgoglio

                        piegar non voglio,

                        son incantata(o), innamorata(o)

                        i baci miei (tuoi)darò! (darai)

                        e sul mio cor t'avrò!

                                                      

Escono. Entrano Marietta e Luigi Filippo.

 

MAR-              Che brutta abitudine è la tua di lasciare il teatro così presto.

FIL-                  Che brutta abitudine è la tua di venire in teatro così tardi.

MAR-              Ti prego, tieni questa.

FIL-                  Si, topolino mio.

MAR-              Ti ho pregato tante volte di non chiamarmi più topolino! E' così volgare... così da marito!

FIL-                  Vedrai che non troveremo più posto al Cafè de Paris. Questa Bajadera ha eccitato il mio appetito.

MAR-              Tu non pensi che a mangiare e diventi noioso. Prima di sposarti avevi una linea...

FIL-                  O forse sarebbe meglio andare al Ratmort. Hanno un formaggio straordinario.

MAR-              Vedi io parlo di poesia e tu di formaggio! Meno male che ci sono delle persone che la pensano diversamente. Per esempio, il Marchese Napoleone di Saint - cloche: un eroe... esploratore... cacciatore di leoni. E poi meraviglioso ballerino di twist! Ah, come twisteggia meravigliosamente!

FIL-                  Bell'abilità! Se non fossi ammogliato twisteggierei anch'io!

MAR-              Ed oggi mi ha promesso che mi farà avere un invito dal Principe Radjami di Lahore!

FIL-                  Davvero?

MAR-              Si. Dicono che abiti in un magnifico palazzo aux Champs Elysées.

FIL-                  Ah, questo davvero mi interessa immensamente!

MAR-              Ti piacerebbe entrare nelle grazie del Principe?

FIL-                  No. Io vorrei diventare Console Generale di Lahore per avere così occasione di esportare la mia cioccolata in quel paese.

MAR-              Sei un materialista! (Intravvede Napoleone) Ah, eccolo! Ti prego, tienimi questo...

FIL-                  Sì, topolino mio...

Entra Napoleone.

MAR-              Ebbene, avete parlato col Principe?

NAP-               Sicuro!

MAR-              E' tanto caro!

NAP-               Carissimo: mi ha fregato il portasigarette d’oro!

MAR-              E’ stato gentile?

NAP-               Eccome! Io gli ho detto: caro amico, tu sei troppo esclusivista. Bisogna concedersi collettivamente.

MAR-              E lui ha accettato le vostre osservazioni?

NAP-               Eccome!

MAR-              Quanto siete gentile... Vi permetto intanto di baciarmi la mano! (a Filippo) Ti prego,tieni.

FIL-                  Sì, topolino mio... Sentite, Marchese, io desidero da voi un piacere...

NAP-               (A Marietta) Ah, che bella manina!

FIL-                  Io vorrei diventare Console Generale di Lahore... capite... per la cioccolata! A voi non sarà difficile mettere una buona parola, non è vero? Voi direte al Principe: caro amico... così e così... e la cosa è fatta... Non vi pare?

NAP-               Mi pare che sia ora di andarcene al Café de Paris.

FIL-                  Ma no! Rimaniamo ancora qui, così voi ci presenterete  subito al Principe.

NAP-               Sarà meglio aspettare la prossima settimana. In questi giorni il principe è nervoso e non vuole vedere nessuno!

MAR-              No, no, ora l'occasione è assai favorevole!

FIL-                  Non ci capiterà un momento più propizio. Intanto rientriamo: voglio sentire il terzo atto.

(Esce).

NAP-               Signora mia, spero non vorrete andare a sentire il terzo atto? Questa è l'ora in cui Parigi si desta tutta! Tutti i locali notturni aprono i loro occhi elettrici. Perfino nel cielo si accendono migliaia di lampadine. Gli orologi battono le ventitrè... i nostri cuori le venticinque e tre quarti... Questa è l'ora per amare!

QUANDO IN CIELO RIDON LE STELLE

Napoleone,  Mariette

NAP-               Passeggiare in libertà

                           col sorriso in cor

                           è poetico e sensual

                           se non guarda il Sol.

                           E’ la Luna quando appar

                           che seduce fatal

                           e tutto fa brillar

                           di molle voluttà.

MAR-              La passione sboccerà

                        ed il cor arderà.

                        Soltanto da Maxim

A DUE-                        gioir possiamo alfin...

MAR-              Quando in cielo ridon le stelle

                        senza il Sole a controllar.

                        Fantasie sì belle allor

                        scendon giù dagli astri d'or.

                        E’ dovere di far l'amor!

NAP-               Quando in cielo ridon le stelle

                        e le belle a cena van.

                        Pure Giove su nel ciel

                        con la Venere fedel

                        a cenare va in separé!

MAR-                Se la notte con il di’

                          si fa coniugar

                          fino a colazion puoi dir                         

                          che ami festeggiar.

NAP-               Folleggiar, bere e cantar

                        l’ore fan galoppar!

MAR-              Cupido e Bacco alfin

                        decidono il destin!

                        E Morfeo a lato sta

                           rassegnato a guardar.

NAP-               Qui siete da Maxim!

                        Null’altro si può dir.

A DUE             Quando in cielo ridon le stelle

                        senza il Sole a controllar.

                        Fantasie sì belle allor

                        scendon giù dagli astri d'or.

                        E’ dovere di far l'amor!

                        Quando in cielo ridon le stelle

                        e le belle a cena van.

                        Pure Giove su nel ciel

                        con la Venere fedel

                        a cenare va in separé!         

Escono. Entrano il Colonnello Parker e Dewa Singh.

PAR-                Andate subito ad avvisare Sua Altezza che il colonnello Parker desidera parargli...                                             è pazzesco: sotto la mia responsabilità... è incredibile... non pensa che a divertirsi!

RAD-               (Entrando) Colonnello, voi qui?

PAR-                Altezza, da alcuni giorni Voi siete irreperibile. Non Vi si trova nè all'Ambasciata né a Palazzo.

RAD-               Voi sapete benissimo che io sono a Parigi soltanto per divertirmi.

PAR-                Altezza, Voi Vi divertite però fra tre giorni compirete trent'anni.

RAD-               Davvero? Me n’ero dimenticato... come passa il tempo!

PAR-                Altezza, ricordateVi che una legge del Vostro paese Vi obbliga ad ammogliarVi entro il trentesimo anno di età.

RAD-               E' vero, altrimenti perderei tutti i diritti al trono di Lahore. Meglio così: resterò libero di divertirmi a mio piacere.

PAR-                Non è proprio così, Altezza. Leggete: è arrivata oggi.

RAD-               Una lettera del mio illustre zio, il Principe Reggente... (Porgendo la lettera al colonnello) Prego leggete pure.

PAR-                (Legge) “Principe Radjami, amatissimo nipote, sono trascorsi molti mesi senza che Tu abbia dato segno di vita: qui si attende il Tuo ritorno. Avvicinandosi intanto il giorno in cui dovrai ammogliarTi, ho scelto sei fra le più belle fanciulle, veri fiori del nostro paese, e Tu sceglierai quella che crederai più degna di elevarsi sino a Te”…

RAD-               Impossibile!

PAR-                (Continuando a leggere) “Se avranno l'onore di piacerTi tutte e sei, tutt’e sei saranno a tua disposizione”. (Al principe) Cosa ne dite, Altezza?

RAD-               Sei sono troppe quando se ne ama una sola e sei sono poche quando non se ne ama nessuna!

PAR-                Dunque, cosa intendete?

RAD-               Che io non sposerò mai secondo le usanze del mio Paese!

PAR-                Eppure dev'essere così. A Bordeaux si trova la nave che ci porterà a Bombay. Domattina parte il direttissimo e Voi Vi degnerete di accompagnarmi.

RAD-               No, non verrò!

FINALE ATTO I

Tutti

CORO-              Il terzetto è un successon

                        splendide toilettes!

                        Bella pur l'esecuzion

                        danze poi perfette.

                        Tal premiere resterà

                        attrazione vera...

                        e Parigi parlerà

                        della Bajadera!

MAR-                Ci dobbiamo presentar su disinvoltura

NAP-                 Qualche schiaffo di buscar ho una gran paura

RADJ-                Quel giovine ancor di poco fa

NAP-                 Ora che farà?

RADJ-                Amico statemi a sentire

NAP-                 Parla con me?

RAD-                 Venite presso a me libertà con lealtà

                          Ormai noi due vecchi amici siam

NAP-                 Proprio vecchi amici

                          Tutti avete inteso disse a me

                          Noi siamo vecchi amici

RADJ-               Oggi siete in libertà

NAP-                 In piena ed ampia libertà

RADJ-               V’invito con piacer e la Signora è mio dover

NAP-                 I Signori La Tourette

LUIG-                Cioccolata con la marca d’or

MAR-                Ad un invito cosi fin

                          No non risponde un Parigin

                          Verremo con piacer merci Signor

                          Ci fate grande onor

TUTTI-              Ad un invito cosi fin

                          No non risponde un Parigin

                          Au revoir caro Signor

                          E mille grazie dell’ onor

Ancora sulla musica:

Recitato:

DIR-                 Altezza, come semplice cittadino di questa Repubblica, Vi ringrazio della Vostra visita e Vi prego di portar via con Voi.. di portar via con Voi…

NAP-                Il mio portasigarette!

DIR-                 Il mio portasigarette! Ma cosa mi fate dire! Di portar via con Voi l'idea... che in una Repubblica ai Re e  ai Principi si rendono... omaggi sovrani, superiori che in una Monarchia!

PIM-                Evviva! Tutto in ordine!

OH, CHAMPAGNE!

Tutti

RAD-                Lo devo dir per verità:

                         qui trovo la felicità.

                         Ha veramente del divino

                         questo bel sogno parigino.

                         Nella mia bella garconnière,

                         nel cuore della Ville Lumière,

                         ho preparato una soirée:

                         Parigi tutta vò con me.

                         Dame chic e cavalier

                         voglio qui adunare,

                         tutti quanti far goder

                         bere e poi danzare.

                         Come fosse un fiume allor

                         lo champagne ci bagni.

                         Tutti voglio inebriar

                         fino all’albeggiar.

TUTTI              Oh, champagne, con la tua spuma fai sognar

                         e la tristezza fai dimenticar.

                         Mai più vogliam saper che sia la virtù, l’onestà.

                         Or c’inebria il biondo vin: che voluttà!

MAR-               Principesca è la soirèe!

                         Oh, che sensazione!

                         Brillano le grand toilettes

                         delle dame chic.

NAP-                Lo champagne ci fa scordar

                         tutti i dispiaceri.

                         Con le bollicine in cor

                         Tutti a danzar!

TUTTI              Oh, champagne, con la tua spuma fai sognar

                         e la tristezza fai dimenticar.

                         Mai più vogliam saper che sia la virtù, l’onestà

                         Or c’inebria il biondo vin: che voluttà!

(escono tutti)

RAD-               Naturalmente anche voi, colonnello, siete invitato.

PAR-                Altezza, non mancherò.

RAD-               Mi farete immenso piacere.

PAR-                Di questo ho piena convinzione. (Esce)

RAD-                Verrà la donna del mio cuor

                         Al bacio caldo dell’amor

                         E’ tardi già, e’ tardi già

                         Non voglio troppo dir e non mi vo tradir

                         O Bajadera mi fai tanto soffrir  

(Entra Odette)

                         Fior di lotto fremo per te

                         Vivi sboccia per me

ODE-                Rose rosse di Giaipur...

                         Fascinate anche me

RADJ-              Fior di lotto fremo per te

                         Vivi sboccia per me

ODE-                Sento sento la tua passion

                         La divide il mio cor

RADJ-              Vivi esulta mio cor

                         Vien l’amor

                         Vien esotico mio fiore

ODE-                Rosa di Giaipur...

                         Prendimi col forte odor

                         Rosa rossa nel mio cor inspira amor

 A DUE-           Io sono (ti voglio) avinta dal mio destin

                         Devo (devi) esser vinta domata alfin

                         Cedo (cedi)all’amore cedo (cedi) al potere

                         Che misterioso ormai s’impone a me(te)

                         M’hai (t’ho) dominata e soggiogata

                         Io son tua (tu sei mia) preda

                         Forca è che ceda

                         vinse la tua (mia) passion

                         vinse la tua (mia) passion

FINE ATTO I

ATTO II

Nella sala orientale del palazzo del Principe a Parigi.

INTRODUZIONE

orchestra

E

BALLETTO

MAR-                Un hurra vi vien dall’indostan

                          Un hurra vi vien dall’indostan

                          Riveriam, salutiam,

                          Ed agli invitati c’inchiniam

                          Un hurra vi vien dall’indostan

                          Un hurra vi vien dall’indostan

                          Riveriam, salutiam,

                          Noi l’omaggio vi rendiam

danza

In scena: Luigi Filippo, Marietta, signore e signori.

DEWA -           Signori, vi saluto in nome di Sua Altezza.

MAR-              E dov'è il Principe?

FIL-                  In India, generalmente, il padrone di casa arriva per ultimo.

Escono tutti sulla musica. Entrano Odette e Radjami separatamente. Inizia la musica.

RAD-               Mia signora, siate la benvenuta in casa mia.

ODE-               Sarete soddisfatto che io sia venuta alla vostra festa.

RAD-               Sono solo immensamente felice!

ODE-               Badate però che sono venuta soltanto perchè ho voluto venire.

RAD-               Certamente! Si finisce sempre col fare ciò che desidera la persona amata.

ODE-               Vorreste dire che io Vi amo?

RAD-               Voi avete accettato le mie rose d'amore. Voi ne avete aspirato il profumo... Voi mi amerete come io vi amo!

ODE-               Credete?

RAD-               Ne sono certo.

ODE-               Sapete che tutto questo a Parigi ha un solo nome?

RAD-               Quale?

ODE-               Valzer…

Duetto

Odette, Radjami

ODE-                 Ebri dall’ardor dai maliziosi consigli del valzer

                          Sognam, sognam

                          Trillano i violin le nostalgie t’insinuano in core

                          Sognam, sognam

                          E brilla l’ardor noi siam culati beati noi siamo

                          Sognam, sognam

                          Cor a cor batter sentiam e palpitiam e sospiriam

                          Sotto una pioggia di sogni d’or

RAD-                 L’ebbrezza celestial che questo lento valzer da

                          Sul cheto gange blu si può provar

                          Baciam pur in Benares

                          Cosi come fan qui

                          Amiam pur in Benares

                          Si forte come qui

A DUE              Danziam pur in Benares

                          E la felicità

                          Tra risi e strilli par che scentilli

                          Negli occhi e rida il cor

danza

ODE-                 Baciam pur in Benares

                          Cosi come fan qui

                          Amiam pur in Benares

                          Si forte come qui

A DUE              Danziam pur in Benares

                          E la felicità

                          Tra risi e strilli par che scentilli

                          Negli occhi e rida il cor

Recitato

RAD-                 Odette voi mi amate e questa notte stessa lo dichiarerete per iscritto!

ODE-               Lo scriverò?

RAD-               Se io lo desidero...

ODE-               Questo poi è troppo! Avete delle idee un po' strane sulla volontà delle donne europee.                                         Voi credete dunque...

RAD-               Io credo solo al mio potere e al mio forte amore.

ODE-               Ah sì? Allora sentite: se Voi sarete capace di costringermi questa stessa notte a scrivervi “io Vi amo”... allora...

RAD-               Allora?

ODE-               Mi confesserò vinta!

RAD-               E se io pretendessi che la donna che scriverà “io Vi amo” fosse mia per sempre?

ODE-               Accetterei anche questo!

RAD-               Dunque... patto formale!

ODE-               Patto formale!

Escono. Entrano Marietta e Luigi Filippo.

MAR-              Ah, Luigi Filippo.... questo palazzo, queste sale... tutte queste cose esotiche!

FIL-                  Sì... il buffet è grandioso! C'è di tutto! Vorrei sapere solamente che cosa erano quei puntini rossi sui sandwiches.

MAR-              Non ti dà l'impressione di aspirare dell'oppio?

FIL-                  Io credo che fosse caviale con purè di acciughe, o fegato coi tartufi.

MAR-              Sei insopportabile! Tu... tu... sei semplicemente un marito! Ti amerei tanto se tu fossi come il principe!

FIL-                  Cara mia, io fabbrico cioccolato e non posso certamente andare a caccia di tigri!

MAR-              Eppure c'è un uomo che fa di tutto per piacermi!

FIL-                  Già:  il Marchese Napoleone il tuo flirt.  A proposito: dov'è?

MAR-              Mi ha promesso che verrà in tenuta tropicale.

FIL-                  Diavolo! Chissà che figura!

DEWA -           Il signor Marchese di Saint - cloche.

MAR-              Eccolo! Ti prego tienimi questo!

Entra Napoleone in tenuta  coloniale.

NAP-               Mia signora... eccomi qua! (Inciampa e cade, perché il cappello gli cade sugli occhi) Come mi trovate?

MAR-              Splendido! Addirittura superbo! Un monumento!

NAP-               Ai caduti!

FIL-                  Congratulazioni! Ora vi prego di tenere compagnia a mia moglie, io torno al buffet. Con voi posso lasciarla: siete inoffensivo. Bene, ho il piacere di salutarvi! (Esce)

NAP-               Quando ve ne andate, il piacere è tutto mio! No, no... le cose così non possono andare avanti. Signora, sapete bene che da tre anni io vi adoro!

MAR-              Ne sono felice!

NAP-               Ma io no, perché non ho  ancora ottenuto la più piccola speranza! Che cosa non ho fatto per voi! Ed ora ho messo la mia tenuta da caccia! (a se) L'ho preso a nolo.

MAR-              Se sapeste... come vi sta bene!

NAP-               Ho rischiato tutto per essere vicino a voi!

MAR-              Per me siete stato nelle Indie! Alla caccia delle tigri!

NAP-               Sì…  certo...

MAR-              O... non è vero?

NAP-               Eccome! Tigri di questa grandezza! Due... tre al giorno!

MAR-              Oooh! Raccontate!

NAP-               Signora... non ne vale la pena... per quelle povere bestiole!

MAR-              Allora mi farò raccontare tutto dal Principe! Andavate a caccia insieme, no?

NAP-               NO!

MAR-              NO?!

NAP-               No, cioè SI! Ma il Principe non parla mai di queste cose. E' troppo timido. Parlerò io!

MAR-              Che gioia! Venite, sono molto curiosa!

NAP-               Volete una limonata ghiacciata?

MAR-              No! Voglio un'avventura calda,  così calda da farmi venire i brividi lungo la schiena... Dunque: l'ultima caccia della quale mi avete scritto da Radjaputra...

NAP-               Ah... sì ricordo! Ma non preferite un gelato o un panino col prosciutto?

MAR-              No! Voglio tigri! Solo tigri!

NAP-               E sta bene!  Dunque, state a sentire. Era una bellissima mattina, verso le quattro del pomeriggio. Io stavo a sedere in un bar di ( nome della città in cui ci si trova)

MAR-              Di (Interdetta, ripete il nome della città) ?!

NAP-               Volevo dire Radjaputra, e prendevo un cointreau… ehm: Gran Marnier… ehm: jus d’orange!

MAR-              Napoleon!

NAP-               C’est moi! Sanbitter, c’est plus facile! Faceva un caldo! All'improvviso penso fra me e me: oggi è una giornata adatta per la caccia alle tigri. Chiamo il cameriere e gli domando qual è la strada più corta per andare nella Foresta Vergine. Mi risponde: in venti minuti ci si arriva prendendo il metrò. Allora prendo il metrò e poco dopo arrivo al limitare della jungla. Pian piano mi inoltro sempre di più nella foresta...

MAR-              Che fegato!

NAP-               Tutt'ad un tratto sento dietro di me un terribile ruggito!

MAR-              Che fegato!

NAP-               Mi volto e vedo dinnanzi a me una tigre enorme!

MAR-              Vergine!

NAP-               Non lo so! Non ho indagato!

MAR-              Ma no! Esclamavo: Maria Vergine!

NAP-               Ah! Aveva il pelo con tanti punti neri!

MAR-              Ma le tigri sono a righe!

NAP-               Erano passate di moda. In quel periodo andavano i pois. Credetemi, io mi sentivo già morto. La bestia invece si sentiva più viva che mai. Io la guardo, lei mi guarda. Io sto in silenzio , lei sta in silenzio. Ad un tratto la tigre spalanca la bocca ed emette un rutto!

MAR-              Cosa?

NAP-               Cioè: un ruggito. Io mi chino per prendere la carabina... e... (Nel chinarsi si strappano i pantaloni) si sono rotti i pantaloni!

MAR-              Per un ruggito vi siete rotto i pantaloni?

NAP-               Ma no! Adesso, chinandomi... mi si sono scuciti i pantaloni! Cerco la carabina e mi accorgo di averla lasciata al bar! Allora mi pare di impazzire, guardo l'orologio e vedo che mancano due minuti a mezzogiorno... Pensate alla fame della bestia!

MAR-              Che fegato! Andate avanti!

NAP-               La tigre fa per lanciarsi, spalanca la bocca... io infilo il braccio nella bocca, entro nell'esofago, lo stomaco, l’intestino, arrivo fino in fondo, la prendo per la coda e con uno strappo la rivolto come un calzino!

MAR-              Che fegato! Avanti! Raccontate ancora!

NAP-               No basta! Il resto ve lo racconterò domani, quando finalmente, dopo tre anni, mi avrete concesso il rendez-vous!

MAR-              Ma lo sapete benissimo che io sono una moglie...

NAP-               … che non tradisce il marito! Uff… Ah, pensate, signora Marietta,  quanto sarebbe stato bello: voi ed io tutti soli all’ombra…

MAR-              … (scandalizzata) magari al tavolino di un bar, tutti soli io e voi seduti

NAP-               … macché seduti e seduti! Macché tavolino e tavolino, macchè voi ed io… cioè: si, voi ed io, si! voi ed io che giaciamo su un sofà in un bar di ( nome della città in cui ci si trova), cioè Radjaputra…

MAR-              Ma non sta bene che noi due si giaccia tutti soli su un sofà non è bello…

NAP-               Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che giace!

MAR-              Ah, davvero? Ah ah ah! Allora pensate (lo  sistema sul sofà e gli chiude gli occhi): io e voi tutti soli su un sofà, mentre ci servono (ad ogni liquore  nominato, indica una quinta da cui entra una cameriera con la bottiglia corrispondente, mentre lei inzia ad allontanarsi) un cointreau, un Gran Marnier, un  jus d’orange… ah, che vampate di calore mi fate venire….

NEL PICCOL BAR

Napoleone, Mariette

NAP                   Brillano i lampioni nelle piazze di Paris

                        quando a notte volge il dì.

                        Ed un campanile scocca l’ora del mio cuor:

                        presto rivedrò il mio amor!

MAR                 La slitta corre sulla neve dei boulevard:

                        la tua dama qui riporterà!

NAP                   Lei, languida, mi dirà:

MAR               “Baciami e andiamo là… ci si potrà abbandonar…”

                   

NAP                   Nel piccol bar l’intimità

                           fa palpitar e trepidar.                         

                        Lì sul sofà le bocche si sfioran si

                        toccano e baciano con voluttà.  

MAR                 E lo champagne ti sa addolcir,                                                         

                         sconvolge i sensi, ti fa svenir.                                                        

INSIEME          Abbandonati all’arte del piacer                            

                         che mollemente ci fa giacer!

MAR                Ogni separè nasconde ardite evoluzion,    

                        rassegnato chaperon.

Dicon tutti  che i pensieri sono realtà               

                        solamente in un boudoir!                                                                                   

NAP                 Ma se il boudoir che brami non è sol per te    

                        ecco che ti occorre un separè.                      

MAR                 Quel complice separè,                    

NAP                  amato separè                     

INSIEME           proteggerà solo te.

NAP                  Nel piccol bar si può sognar,

                          fantasticar, dimenticar.                         

MAR                La tenda esclude, lo sguardo allude,

                        la bocca si schiude e sospira d’amor.  

NAP                  E lo champagne ti sa addolcir.                                                         

                        Sconvolge i sensi, ti fa svenir.                                                        

INSIEME          Abbandonati all’arte del piacer

                        che mollemente ci fa giacer!

Esce. Entrano cameriere, Parker,  Radjami.

DEWA-                        (Annuncia e poi esce) Il colonnello Parker.

PAR-                (Entrando) Altezza, sono venuto per conoscere la Vostra decisione.

RAD-               Infine, cosa si vuole da me? Che mi sposi? Così vuole mio zio?

PAR-                Così vuole il nostro Governo!

RAD-               Bene! Voglio accontentarlo: mi sposerò oggi stesso! Dite, colonnello, ci si può sposare di    notte?

PAR-                Se tutto è pronto…

RAD-               Sarà tutto pronto per questa notte stessa!

PAR-                Credo che Vostra Altezza abbia voglia di scherzare. Le vostre fidanzate sono distanti molti chilometri da qui.

RAD-               Voi sbagliate colonnello. Prego, sedete...

PAR-                Grazie. (non siede)

RAD-               Io sposerò una signorina europea: Odette Darimond!

Il colonnello Parker si accascia sulla sedia.

PAR-                Ma Vostra Altezza  come può pensare ad un matrimonio simile? E quella signorina lo sa?

RAD-               Finora non sa nulla!

PAR-                Pensateci bene: sposando un'europea voi perderete i diritti alla Corona di Lahore.

RAD-               Le braccia di Odette saranno per me la corona più ambita!

PAR-                Ma Vostra Altezza ha pensato che per fare le nozze a Parigi occorrono due testimoni che dichiarino di averVi conosciuto nelle Indie, come dispone il nostro Codice? E qui non v'è alcuno che Vi abbia conosciuto in quelle terre!

RAD-               A ciò non avevo pensato. (Riflette e poi lo indica) Voi!

PAR-                Uno potrei essere io, certo...

Entra Napoleone.

RAD-               Grazie! E dove troverò l'altro (Vede Napoleone entrare)  Ah... Colonnello, andate... tutto è rimediato!

PAR-                Il Ministro ne avrà una gioia immensa! (Esce)

RAD-               Amico... desidero parlarvi di un affare molto serio. Accomodiamoci.

NAP-               (Fra se) Ho capito: mi vorrà restituire il portasigarette...

RAD-               Sedete. Da quanto tempo siete tornato dalle Indie?

NAP-               (Fra se) Ora comincia anche lui!... (A lui) Da lunga tempo, Altezza!

RAD-               Questa cosa è molto interessante... Sono ormai molti anni che non vedo la mia patria!

NAP-               Davvero? E perchè non me l'avete detto subito?

RAD-               Avete visto il Taji Mahal?

NAP-               Si, si l'ho visto! Quanto è invecchiato. E' diventato una carcassa. E' aumentato di dieci chili!

RAD-               Il Taji Mahal è un palazzo!

NAP-               Ah si, lo so, lo so! A che cosa credevate ch'io alludessi? Ho detto infatti una carcassa antica!

RAD-               Avete visto l'Himalaya?

NAP-               Ne ho visto la metà: è troppo alto!

RAD-               Avete preso di mira il Palazzo dei Venti.

NAP-               Io non ho preso proprio niente! Siete Voi che avete preso il mio portasigarette!

RAD-               Dunque... io vorrei un piacere da voi.

NAP-               Benissimo! Anch'io ne vorrei uno da Voi! (tra se) Ah, se potesse dire a Marietta che mi ha conosciuto in India!

RAD-               Siccome Voi siete stato nelle Indie, giovane amico, così vorrei che voi testimoniaste di avermi conosciuto colà.

NAP-               (Fra se) Questa si chiama telepatia! Adesso Vi riconosco...

RAD-               Direte dunque che ci siamo conosciuti nell'Indostan. Che insieme abbiamo dato la caccia alle tigri...

NAP-               (Fra se) Tigri! Tigri!... adesso ci vorrebbe Marietta!

RAD-               Io ho bisogno che voi mi facciate da testimone in una piccola formalità.

NAP-               Certo. Però, Altezza, vorrei che Voi mi faceste un piccolo favore.

RAD-               Che cosa desiderate?

NAP-               Sono ormai tre anni che io sono follemente innamorato.

RAD-               Quando si ama ci si sposa.

NAP-               Non è facile. Voi dovete sapere, Altezza, che io amo molto il focolare domestico, ma sempre quello degli altri:  è già maritata.

RAD-               Ho capito: voi amate una donna che ha sposato un altro?

NAP-               No! E' un altro che ha sposato la donna che amo io! E adesso mi tortura con la sua civetteria! Voi, altezza, che siete del Paese dei misteri, svelatemene qualcuno per far innamorare una donna e per sapere se mi ama.

RAD-               Voi vorreste... un filtro d'amore?

NAP-               Ecco si: un filtro!

RAD-               Ebbene, sì! (va sul fondo) Voi in questo momento siete una donna!

NAP-               Ah!

RAD-               Avvicinatevi alla donna del vostro cuore, guardatela immensamente nel più profondo degli occhi,  così. Stendete le mani, prendete le sue mani... Poi concentrate tutto il vostro amore e la vostra forza in questo sguardo... la tirate dolcemente... prendete la sua testolina e la posate qui sulla spalla... e poi le date un caldo e dolce bacio...

NAP-               Adesso basta!

RAD-               E se vi lascia fare tutto questo, vuol dire che vi ama! Arrivederci! Salam! (Esce)

NAP-               “Salam” a chi? Appena arriva Marietta le do una filtrata che se la ricorderà per tutta la vita!

Entra Marietta.

MAR-              Napoleonuccio?

NAP-               Capitate a fagiolo! Ho conversato finora col Principe. Gli ho detto che sono innamorato di voi e l'ho pregato di darmi una ricetta segreta per vincere il vostro cuore!

MAR-              E ve l'ha data?

NAP-               Si! E con esito sicuro!

MAR-              Com’è interessante... è, forse, un filtro indiano?

NAP-               Sì, su per giù una cosa del genere. Ed ora, cara signora Marietta, è finita con gli scherzi e con la civetteria!

MAR-              Mi fate paura!

NAP-               State attenta! Voi in questo momento... siete una donna!

MAR-              Lo so che sono una donna!

NAP-               Shhh!... Mi avvicino a voi... così... stendete le mani... così... ve le prendo e vi guardo nel più profondo degli occhi... così...

MAR-              Che sguardo intenso! (ride, divertita)

NAP-               Non dovete ridere altrimenti non posso concentrare la mia forza!

MAR-              Napoleonuccio!

NAP-               Zitta! Cominciate a sentire l'effetto?

MAR-              Sento... un non so che...

NAP-               Ora prendo la vostra testolina... l'appoggio sulla spalla... e poi... vi bacio... che vi pare?... (la bacia) ed ora?... (la bacia ancora) e adesso?

MAR-              Che effetto strabiliante!

NAP-               Ed ora, Marietta, arriviamo al dunque: quando sarete mia?

MAR-              Presto! Appena mio marito sarà d'accordo!

NAP-               Vostro marito “d’accordo”?! Che volete dire?

MAR-              Voi sapete che io sono una moglie che non tradisce il marito! (Chiama Luigi Filippo)

Luigi Filippo!

NAP-               Che volete fare?

MAR-              Adesso vedrete!

Entra Luigi Filippo.

FIL-                  Hai ballato molto, mio topolino?

MAR-              Caro Filippo! Devo parlarti. Ti sarai accorto che le nostre anime non s'incontrano più... tu non mi comprendi più... e io non ti comprendo più...

FIL-                  Ma…

MAR-              Il Marchese di Saint - cloche ha fatto tutto quello che... tu non hai mai fatto... e che non hai saputo fare... ha conquistato il mio cuore! Lui è un eroe, un esploratore, un cacciatore di tigri!

NAP-               Batman mi fa un baffo!

MAR-              In una parola: chiede la mia mano!

NAP-               Come?

MAR-              (A Napoleone, sorpresa ed un po’ delusa) Non è così?

NAP-               (Tra se) La ricetta del principe ha fatto troppo effetto!

FIL-                  Ah, questa poi!... Signori, congratulazioni! (A Napoleone) Mi raccomando, fate felice

mia moglie!

MAR-              Questo si chiama essere magnanimo! Meriti un bacio! (A Napoleone) Ti prego, tienimi questo!

NAP-               Si... topolino mio!

MAR-              E cosa farai adesso?

FIL-                  (Tra se) Non era mai stata così espansiva (A Napoleone) Permettete che dia un bacio a mia moglie?

MAR-              Adesso che ci dividiamo sento che sei veramente una cara persona. (a Napoleone) Mi permetti? (bacia Filippo).

NAP-               Sì, topolino mio...

FIL-                  Per me non devi essere inquieta... Io sono di nuovo un giovanotto. Adesso ritornerò ad avere la mia figura elegante, attraente di sempre. Ed ora, caro amico, regoliamo le cose: ecco il conto del gioielliere, del sarto, del pellicciaio, della modista... sono certo che per voi sarà un piacere pagarli!

NAP-               Si, topolino mio!

VOGLIO UN BOA DI STRUZZO

Napoleone, Marietta, Luigi Filippo

FIL-                  Sapeste che bijou, che adorabile  bon-bon!

NAP-               Adorabili i bijou che mi chiede a profusion!

FIL-                  Vedrete voi che perla e che splendido gioiel:

                        tenetelo da conto questo don che vi fa il ciel!

                        Appena la baciate vi sussurra piano pian

con suono di violin, con voce di gattin:

MAR-              Voglio un boa di struzzo tutto per me

                        per ricordami sempre e solo di te!

                        Folta pelliccia mi starebbe assai ben

                        con un vestito in satin!

                        Sii gentil cavalier.

                        E sarebbe tuo

                          dover di donarmi una villetta a Corfù.

                        E per raggiungerla uno yacht bianco e blu!

NAP-               Vano pesar le spese

                        e moderar pretese…

MAR-              Un grattacielo a New York!

NAP-               Quand’ una passeggiata al parco insieme noi farem,

FIL-                  Conterete i baciaman degli altri cavalier!

NAP-               Soltanto un ombrellino la difenderà dal Sol

                        ch’è ingelosito assai dal suo splendente viso d’or.

                                   Con sguardo timidissimo sussurra piano pian

con suono di violin, con voce di gattin:

MAR-              Voglio un boa di struzzo tutto per me

                        per ricordami sempre e solo di te!

                        Mille e più perle in un prezioso collier

                        O un diamante Cartier!

                        Sii gentil cavalier.

                        E sarebbe un bel

                           pensiero comprar la dependance di Versailles.

                        E per raggiungerla carrozza e caval!

FIL-                  Non oso ormai pensare

                        ciò che potrai più dire…

MAR-              Viaggio di nozze ad Hong Kong!

Orchestra

NAP- FIL-        Noi non osiam pensare

                        ciò che potrai più dire…

MAR-              Nulla mai mi sazierà!

Escono. Entrano Radjami e Parker.

RAD-               Dunque, colonnello, Odette viene?

PAR-                Neppure per sogno! Ha lasciato in questo momento la sala.

RAD-               Vi prego... lasciatemi solo...

Parker esce ed entra Odette

ODE-               Desiderate parlarmi, Altezza?

RAD-               Signora, vi avevo pregato...

ODE-               Affascinante! Avete voluto avvolgere di mistero la scena che si svolgerà qui. Avete un gusto squisito...

RAD-               Mia bella Odette, io vi interrogherò e voi mi risponderete: perché siete venuta qui?

ODE-               Perché una forza superiore alla mia volontà mi ci ha condotta.

RAD-               Voi avete indovinato il mio desiderio più vivo: siete venuta vestita da Bajadera! Perché?

ODE-               Perché... volevo piacerVi...

RAD-               Dunque... mi amate un poco?

ODE-               Vi amo molto!

RAD-               E da quanto tempo mi amate?

ODE-               Dal primo giorno che Vi ho visto a teatro, quattro settimane fa...

RAD-               Oh, mio dolce candido fiore... ora sei ancora la grande artista Odette Darimond... ma                                      tra poco lascerai la tua maschera di gelo e diverrai Leilo-Rahi, la Bajadera!

TU M’HAI DOMINATA

Odette, Radjami

ODE-               Oh Bajadera!

RAD-               Tu m'hai rubato il cor,

                        m'hai reso sognator...

                        Oh Bajadera vien con me!

                          Oh mia ideal vision,

                        oh dolci tue canzoni!

                         corpo d'avorio mio tesor ,

                        Oh fremito d'amore!

ODE-               Sì, tutta  tutta son di te,

                        quel che vuoi fai di me

                        Sì, quel che brami fai di me!

RAD-               Vien Leilo-Rahi, vien...

ODE-               Occhi fondi e neri,

                        Stelle in bruno ciel!

                        Sol per voi son i miei pensieri,

                        a voi corro amante fedel!

                        Tu m'hai dominata,

                        vinta son da te,

                        dagli occhi tuoi sono incantata,

                        t'appartengo... sei tutto per me!

danza

 A DUE             Tu (Io) m'hai  (T’ho)dominata,

                        vinta son (sei) da te(me),

                        dagli occhi tuoi  (miei)sono(sei)incantata,

                        t'appartengo (m’appartieni)... sei tutto per me!

Escono .

CONCERTATO ATTO II

PAR-                Sì, miei signori, oggi stesso sarete testimoni del matrimonio di Sua Altezza il Principe Radjami!

Entrano tutti.

Cantato

RAD-               Sentiero sparso di rose

                        io bramo sol per te...

                        Un principe ai tuoi piedi!

(Scena del matrimonio)

                        Ed or, o bianco fior,

                        ti dona ai baci dell' amor!

ODE-               E ora di finirla           

                          O miei signor, il gioco è bel

                        ma deve pur avere un fin,

                        se no divien noioso al fin

RAD-               Odette!

ODE-               Occhi fondi e neri,

                        stelle in bruno ciel,

                        brillar potrann fino a che l'alba

                        la fa svanire coi fulgiti suoi vel!

RAD-               Odette!

ODE-               Di cantar vittoria,

                        nobil mio signor,

                        di far da vincitor credete,

                        almen con me non era tempo ancor!

Recitato

RAD-               Odette... Ma questa lettera non l'avete scritta voi?

ODE-               Ah, già: quella lettera,  altezza, se foste stato meno orgoglioso e meno sicuro di Voi                                          stesso l'avreste letta subito! Prego, leggetela.

RAD-               (Leggendo) Mio caro principe, dalla nostra prima conversazione Vi ho fatto capire che la Vostra non era la maniera di avvicinare una donna...

ODE-               (prende la lettera)... abbiate pertanto la compiacenza di attendere prima di ritenerVi vincitore. La Vostra Odette.

RAD-               Allora è stata tutta una commedia: vi siete presa gioco di me?

ODE-               Vi sbagliate! Qualunque donna avrebbe agito come me. Ed ora, se non avete nulla in contrario, mi ritiro.

Cantato          Stella di scena, tu devi brillar

tutti e nessuno però devi amar

RAD-               Sapete amar così ben!

ODE-               Ma sulla scena sol,

                        colà si mi convien!

                        Stelle di scena sol devon brillar,

                        devi ammirarle, plaudire e pagar!

RAD-               Senza rispetto pei cor

                        spasimanti amor, ebbri di dolor!

ODE-               Con un biglietto d'entrata si può

                        di me ben giudicar

                        e del valor che ho!

RAD-               Eppure mi devi adorare!

                        Il destin lo vuol... lo vuol!

                        Champagne!

                        Oh Champagne, spuma, fai fantasticar.

                        Felicità tu sol ci fai sognar

                        tu sol rimpiazzi la realtà, la virtù, l'onestà.

                        Vien c'inebria biondo vin

                        mago divin               

                        da te ci vien felicità, allegria, amistà!

                        Fai sognar dei sogni d'or

                        ci fai sognar!             

ORCHESTRA

Durante la musica, viene cambiata a vista la scena. Siamo all'interno del Piccolo Bar, il bar del Teatro Chatelet, dove si trovano Napoleone e Marietta.

MAR-              Napoleonuccio, hai preso tutto?

NAP-               Si, topolino mio.

MAR-              Hai la mia borsetta?

NAP-               Si, topolino mio.

MAR-              Hai i miei guanti?

NAP-               Si, topolino mio.

MAR-              Hai tu Puffi?

NAP-               Eccolo... il tuo Puffi!

MAR-              Mio caro e piccolo Puffi, tu hai fame, non è vero?

NAP-               Per lei, non c'è altri che Puffi al mondo!

MAR-              Ora il piccolo Puffi cenerà.

NAP-               Io ho una fame da morire e Puffi cenerà.

MAR-              Lo senti, maritino, che bellezza! Suonano la canzone che ha ispirato i nostri cuori!.. Guarda!.. Tutto è come allora... C'è ancora tutto!

NAP-               (guardando il menu) Non c'è più niente, tutto è cancellato!

MAR-              Incredibile! Pensi sempre a mangiare! Perciò sei così ingrassato! Prima di sposarmi avevi una silhouette invidiabile! Prima eri un eroe, un esploratore... ed ora non sogni che...

NAP-               Gamberetti con salsa piccante!

MAR-              Incredibile! Ti prego tienimi questo!

NAP-               Si, topolino mio.

MAR-              Smettila con questa frase!

NAP-               Sarebbe meglio se fossimo andati al Cafè de Paris: là almeno avremmo trovato qualche... pollo arrosto!

MAR-              Sarebbe stato meglio che non mi fossi mai divisa da Filippo! Ora so tutto! Tu non sei mai stato nelle Indie!

NAP-               No, topolino mio!

MAR-              Mi hai ingannata!

NAP-               Si, topolino mio!

MAR-              Non sei mai andato a caccia di tigri!

NAP-               No, topolino mio!

MAR-              Basta, non chiamarmi più così!

NAP-               Si, topolino mio...

MAR-              Mi è capitata proprio bella! Ed ho divorziato per te! Sai che cosa sei tu? Un vero marito!

NAP-               Si, topolino mio...

Entrano Luigi Filippo ed il Direttore.

FIL-                  Chi vedo? Tu... lei... voi... tu... Mariettina! Oh, mia signora!

MAR-              Come siete elegante! (a Napoleone) Ti prego, tienimi questo.

NAP-               Si, topolino mio!

MAR-              (a Filippo) Come siete dimagrito!

NAP-               (Tra se) Sembra una botte!

FIL-                  Si, con questi balli moderni...

MAR-              Come, voi sapete ballare?

FIL-                  Ho già preso tre premi. (a Napoleone) Ah... ecco il signor marito... Una simpatica occupazione questa... era la mia quand'ero suo marito. Anche a voi addenta i polpacci?

MAR-              Disgraziatamente s'è ingrassato molto!

FIL-                  Puffi?

MAR-              Ma no:  mio marito! E voi siete diventato Console Generale, signor La Tourette?

FIL-                  Si, Console Generale di Lahore. Il Principe Radjami, mio amico, mi ha conferito le insegne consolari. La settimana prossima partirò per le Indie!

MAR-              Voi partite per le Indie? Davvero?

FIL-                  Si, vado proprio nell'interno.

MAR-              Andrete a caccia di tigri?

FIL-                  Ovviamente!

MAR-              E non di conigli? (Accennando con aria di rimprovero a Napoleone)

NAP-               (A parte, al cane) Questa è per me! Hai sentito Puffi?

MAR-              Mi sembra che Puffi abbia tossito!

NAP-               Si, Puffi ha tossito!

MAR-              Oh, poverino! Ti prego Napoleonuccio: vai a casa e metti a letto Puffi!

NAP-               Ma io non ho ancora cenato!

MAR-              Dopo, cenerai dopo! Altrimenti ingrassi troppo.

NAP-               Ma io ho fame!

MAR-              Vai! Vai! Il signor La Tourette intanto mi farà compagnia!

FIL-                  Felicissimo! Se il signor marito lo permette

NAP-               A voi posso affidare la mia Mariettina perché è una moglie che non tradisce il proprio marito.

MAR-              (A Luigi Filippo) E allora vogliamo andare a ballare?

FIL-                  Con vero piacere!

Escono. Entrano  Armand, il Direttore ed altri signori.

DIR-                 Dunque, è tutto pronto? Voi sapete che diamo una cena in onore dei nostri artisti e che tutto deve essere squisito?

PIM-                Non dubitate.

ARM-              (entrando) Buonasera.

DIR-                 Dunque, come vanno le cose? Madame Darimond viene o no?

PIM-                Tutto in ordine! La Darimond viene!

ARM-              Pimprinette, voi sapete di che si tratta? Da quella sera in cui Odette Darimond ha giocato quel brutto scherzo al principe Radjami, tutta Parigi si scervella pensando a chi vincerà: Odette o il Principe?

PIM-                Vincerà il Principe! Pimprinette scommette la sua testa! Ora sono le 21.30. Io, Achille Pimprinette vi farò assistere ancora una volta prima della mezzanotte al finale del terzo atto dell'operetta “La Bajadera” con Odette Darimond nei panni della protagonista. Ma l'attore non sarà più Henry Duval, bensì Sua Altezza il Principe Radjami!

ARM-              Ma se la Compagnia sta lasciando il teatro!

PIM-                Tutt’altro: resterà finché non assisterete per l’ultima volta ad un’edizione speciale de “La Bajadera”!

ARM-              Se voi siete capace di ciò, Pimprinette, il Club della Stampa vi pagherà 25.000 franchi!

PIM-                Benissimo! Tutto in ordine! Pimprinette garantisce! (vede Odette avvicinarsi) Intanto, vi prego di lasciarmi solo: ecco l'eroina della mia tragedia.

I signori escono. Entra Odette.

PIM-                Non volevi venire…

ODE-               Ah... Pimprinette! Se non avessi la mia Arte, l'unica soddisfazione della mia vita...

PIM-                … e la paga profumata!.. Dimmi... il Principe era in teatro?

ODE-               Non ti avevo proibito di parlarmi di lui? Il principe dovrà andar via da Parigi, o io me ne andrò in America!

PIM-                Per amor del cielo! Questo poi no! Odette... Il principe va tutte le sere nel suo palco...

da ben cento sere... e, credi a me, ci vuole una bella costanza! Poi viene qui, siede ad un tavolo e si fa suonare tutti i motivi della Bajadera!

ODE-               Non posso più sopportarlo!

PIM-                Ebbene, farò di tutto per liberarti da lui!

ODE-               Se riuscirai a far questo, Pimprinette, ti regalerò 50.000 franchi!

PIM-                Benissimo! (Tra se) Non lo può vedere... Tutto in ordine!... 25+50=75... mi comprerò un'automobile!..

Esce. Entrano separatamente Radjami e Dewa Singh.

RAD-               (ordina a Dewa Singh) Champagne!

DEWA-                        Subito Altezza... e che musica desiderate che si esegua?

RAD-               Bajadera!

CAM-              Subito, Altezza... (verso l'interno) Maestro... Bajadera!..

MELODRAMMA(Reminiscenza)

RAD-               (leggendo) “Se Vostra Altezza non si troverà a Bordeaux nella mattina di domani, la nave di Sua Maestà salperà. Il mio Governo dichiara che Vostra Altezza perderà i diritti al trono non ottemperando agli ordini di Sua Maestà. Firmato Colonnello Parker”. (tra se) La patria mi chiama... già domani... No... non posso!

Entra Pimprinette.

PIM-                (Tra se) Eccoli là,  i miei 75.000 franchi... Perdonate, Altezza... Mille scuse, Altezza...

RAD-               Chi siete? Che cosa desiderate?

PIM-                Altezza, permettete che mi presenti... Io sono Pimprinette, Achille Pimprinette capo-claque del Teatro Chatelet di Parigi. Devo parlarVi di Odette Darimond!

RAD-               Odette Darimond? Che ne sapete di lei? Prego, accettate un bicchiere di champagne! Garçon, un bicchiere!

PIM-                Grazie, Altezza.

RAD-               Dunque, ditemi.

PIM-                Altezza, innanzitutto dovete scusare la mia audacia, ma io amo Odette Darimond come una figlia e Voi, Altezza, non mi siete nemmeno antipatico... Io conosco la metà dei Vostri desideri: Voi lottate per possedere un cuore di donna... Sentite, altezza... volete provare ad essere per un quarto d'ora un eroe di palcoscenico in una parte che Vi farò interpretare oggi stesso? Voi non sarete altro che un attore... il primo attore... un principe indiano... il principe Radjami! Tutto il resto lo farò io!

RAD-               Voi mi divertite, signor Pimprinette. Sta bene; e se tutto finirà secondo i miei desideri, mi permetterò di offrirvi un regaluccio di 50.000 franchi! (Esce)

PIM-                Benissimo, altezza! Anche lui non la può soffrire! Tutto in ordine! Dunque...25+50=75+50= 125.000! Mi comprerò un palazzo! (Esce. Entra Napoleone))

NAP-               Sia ringraziato Iddio... Puffi è a letto! Ha tossito ancora una volta, poi si è addormentato. E dire che mi sono sposato per essere libero! Una volta sola ho fatto questa sciocchezza, ma non la farò più! Mia moglie è carina, ha però un difetto che hanno tante altre donne: le piace sempre quell'altro! Prima ero io quell'altro, ed allora le piacevo... adesso sono il marito... e non le piaccio più!

PIM-                Buonasera, marchese... che cosa vi è accaduto?

NAP-               Sono un povero marito che deve occuparsi di Puffi!

PIM-                Non siete dunque felice con vostra moglie?

NAP-               Felicissimo! Ma non vorrei essere suo marito! A mia moglie piace sempre quell'altro!

PIM-                Allora occorre che voi diventiate nuovamente quell'altro!

NAP-               Splendida idea! Se potessi coglierla in flagrante adulterio! Tu Pimprinette, che sei                                            uomo di teatro, non potresti suggerirmi un modo per uscire da questa situazione?

                        In tanti drammi e commedie non c'è qualcosa che faccia al caso mio?

PIM-                Allora vediamo... nel repertorio dei Veaudevilles! Si, ho trovato.

Nel “Matrimonio nella vasca da bagno” il marito, travestito da cameriera, sorprende la moglie con un altro sotto la doccia!Nel momento in cui scende l'acqua, il marito entra e grida: Madame! Si ritiri nelle sue stanze!

NAP-               Io, travestito da cameriera? No!

PIM-                Da cameriera no, ma da cameriere…

NAP-               Bene!

PIM-                Un momento: John! (Entra un cameriere)

JOHN-             Desiderate?

PIM-                Spogliati!

JOHN-             Ma come?...

PIM-                Dammi solo la giacca!... ecco... il marchese ti dà la sua.

                        Ecco... così... bene.

NAP-               Se tutto andrà bene mi permetterò di offrirti... un aperitivo!

PIM-                Grazie! (Andandosene) Tutto fa brodo! (Esce)

MAR-              (Entrando con Filippo) Venite, venite... a quest'ora qui non c'è nessuno, sono tutti a ballare.

FIL-                  Possiamo parlare liberamente.

MAR-              Sono entusiasta, voi siete cambiato completamente, monsieur!

FIL-                  E voi, madama, siete diventata ancora più carina!

MAR-              Non è niente.

FIL-                  Vogliamo bere qualcosa?

MAR-              Oh, prego... beviamo un “bacio d'amore” la nuova bibita.

FIL-                  Johnny... due “baci d'amore”...

NAP-               Oh yes... Due baci d'amore!

MAR-              Questa è una specialità!

NAP-               E quale specialità! Bevete!

FIL-                  Ma che porcheria è questa? Che cosa ci avete dato?

NAP-               Un bacio d'amore! Sale, spirito, pepe, senape... il nuovo cocktail di Chicago!

FIL-                  Voi avete preso un'insolazione! ( A Marietta) Vi ricordate ancora del nostro viaggio di nozze?

MAR-              State zitto…

FIL-                  Che graziosa mogliettina eravate!

MAR-              Anche voi eravate un gentile marito!

NAP-               Oh, yes!

FIL-                  Nessuno voleva credere che eravamo marito e moglie: ci vedevano troppo innamorati!

MAR-              Io vi chiamavo... orsettino!

FIL-                  Ed io... topolino!

NAP-               (Fra se) Te li dò io l'orsettino e il topolino!

FIL-                  E tutto è finito così presto! Ora voi vi siete dimenticata di me!

MAR-              Non ho detto questo... anzi... non vi siete accorto che volevo restare sola con voi?

FIL-                  Quanto siete gentile!

MAR-              Ho mandato apposta Napoleone a casa con Puffi. Faccio sempre così quando voglio restare sola.

NAP-               Adesso basta! (Si fa riconoscere)

MAR-              Napoleone!

NAP-               Dopo quello che ho sentito ora... orsettino, topolino... e tutto il resto... Ecco qua i conti della signora: gioielliere... collarino di Puffi... Prendetevi vostra moglie!

MAR-              Napoleone! Tu? E' possibile? Saresti tanto magnanimo?

NAP-               Mi si spezza il cuore... ma deve essere così!

MAR-              Che felicità! (A Filippo) Ti prego... tienimi questo!

FIL-                  Si, topolino mio!

NAP-               (A Filippo) Ti prego tienimi questo! Ah! Finalmente libero!

Escono Marietta e Luigi Filippo. Entra Odette, triste.

NAP-               Ma perché sei triste? Guarda me: mi sono appena liberato del peso più insopportabile per un uomo: il matrimonio! Mettila così: sei riuscita a scongiurare il pericolo del matrimonio!

ODE-               Forse hai ragione, Napoleone! Anzi: hai proprio ragione! Devo prenderla con felicità! Grazie!

LO SHIMMY

Napoleone, Odette

NAP-                 L’uomo che sa esser chic e attraente

                          e che può godere il mondo gaudente

                          se la fama vuole avere di viveur

                          deve dir ch’è ballerino di mestier.

ODE-                 E se poi non è davvero un Adone

                          abbia almeno del ballar la passione.

                          Gran figura e conquiste a dismisura allor farà

                          nella grande, ricca e  bella società.

NAP-                 Ecco lo shimmy: la nuova danza

                          della quale non si può far senza,

                          delicato fiore d’eleganza di bon ton.

ODE-                 E’ sensuale: lo shimmy ti strega,

                          ti seduce, ti convince e appaga

                          e ti fa volar leggero come un papillon.

NAP-                 Prima lo ballavano i selvaggi

                          ma la moda d’intraprender  viaggi

                          fece che qualcuno lo conobbe ed importò.

                          Prima lo ballavano sull’erba

                          ora in una sala assai superba.

A DUE-              Lo shimmy vi inebria e poi travolge.

                          Lo shimmy vi stupirà!

ODE-                 Spesso il piede muove in modo banale

                          e la gamba a volte è fatta anche male.

                          I difetti  lo shimmy potrà appianar,

                          abbellire lui saprà il tuo danzar.

NAP-                 Ogni dama vecchio stile  trasale,

                          nel vedere lo shimmy lei sta male.

ODE-                 Nelle danze all’apparenza c’era sempre del pudor

                          salvo mescolare poi lussuria e cuor.

NAP-                 Ecco lo shimmy: la nuova danza

                          della quale non si può far senza,

                          delicato fiore d’eleganza di bon ton.

ODE-                 E’ sensuale: lo shimmy ti strega,

                          ti seduce, ti convince e appaga

                          e ti fa volar leggero come un papillon.

NAP-                 Prima lo ballavano i selvaggi

                          ma la moda d’intraprender  viaggi

                          fece che qualcuno lo conobbe ed importò.

A DUE-             Prima lo ballavano sull’erba

                          ora in una sala assai superba.

                          Lo shimmy vi inebria e poi travolge.

                          Lo shimmy vi stupirà!

A DUE-             Prima lo ballavano sull’erba

                          ora in una sala assai superba.

                          Lo shimmy vi inebria e poi travolge.

                          Lo shimmy vi stupirà!

Entra Pimprinette.

PIM-                Odette... allegra? L’hai già saputo?

ODE-               Cosa?

PIM-                Il tuo più gran desiderio è compiuto! Il Principe è partito!

ODE-               Cosa?

PIM-                Ti manda questa lettera e queste rose...

ODE-               (Odette inizia a leggere) “Mio bianco fiore...

PIM-                Vuol dire: mia cara...

ODE-               … “Il mio cuore trema dal dolore perché la tua anima non trova la via di raggiungere la mia. Quando il mio fiore bianco leggerà queste righe, sarò lontano da qui”.... (A Pimprinette) Pimprinette, se n'è andato davvero?

PIM-                Ha preso il largo e se n’è andato…

ODE-               Ma io gli voglio bene... tanto bene!

Napoleone vede Radjami dietro le quinte e gli fa segno di avvicinarsi di nascosto. Odette, non vedendolo, gli dà modo di ascoltare tutto.

PIM-                E' mai possibile?

ODE-               Ed ora lo debbo perdere. Non tornerà mai più... Pimprinette... Prenderà moglie nel suo paese?

PIM-                Sei in una volta!

ODE-               Taci!

PIM-                Questo è niente! Pensa che suo zio ne ha 134!

ODE-               Tutto è finito!

PIM-                Tutto no!... Se tardavi ancora un momento... allora si! Io avevo promesso alla Società di dare l'ultimo atto della Bajadera con Odette Darimond e... il Principe Radjami...

ODE-               Davvero?

PIM-                Sono padre di famiglia... mi hanno promesso 125.000 franchi per questo...

ODE-               E la lettera... le rose?

PIM-                Una trovata alla Sardou!

ODE-               Allora non è partito?...

PIM-                Un momento! (Tre colpi di mano) Altezza! (A Odette) E' la parola d'ordine! (Odette e Radjami si abbracciano) Gentili Signore e Signori... Ecco il finale del terzo atto della Bajadera! Tutto in ordine!

 

(reminiscenza)

Odette, Radjami

RAD-                 O bajadera

                        tu sei tutto per me!

                          O bajadera

                        io non penso che a te.

ODE-               Tu m'hai rubato il cuor

                        m'hai reso sognator            

A DUE-                        O bajadera vieni con me!

Sugli applausi, ripresa di” Champagne “per i saluti poi dello “Shimmy”

LO SHIMMY

Napoleone, Odette e tutta la Compagnia

           

TUTTI               Ecco lo shimmy: la nuova danza

                          della quale non si può far senza,

                          delicato fiore d’eleganza di bon ton.

                          E’ sensuale: lo shimmy ti strega,

                          ti seduce, ti convince e appaga

                          e ti fa volar leggero come un papillon.

                          Prima lo ballavano i selvaggi

                          ma la moda d’intraprender  viaggi

                          fece che qualcuno lo conobbe ed importò.

                          Prima lo ballavano sull’erba

                          ora in una sala assai superba.

                          Lo shimmy vi inebria e poi travolge.

                          Lo shimmy vi stupirà!

FINE