Dramma in due tempi
di Cecilia Scolari Fedele
Personaggi in ordine di entrata:
NINNI', Segretaria dell'avvocato Neutro
ISA MARENNI, Prima cliente dell'avvocato
RENZO MARENNI, Suo marito
Prof. FAUSTO BRUNI, Secondo cliente di Neutro
PIERINA, Sorella del professore
ELENA ZENI, Sua figlia
ENIO ZENI, Marito di Elena
ADAMO NEUTRO, Avvocato
DECIMA, « La belva »
VINICIO BERI, Assistente di Neutro
CLEMENTE SALICE, Terzo cliente di Neutro
ANGELA, Moglie di Neutro
NIVES FIORINI, Amica di Neutro
ORESTE BALLERINO, Amico di Angela
« Addomesticare la morte ». (Montaigne)
A Paolo
Tenero, 8 gennaio 1982
PRIMO TEMPO
Sala d'aspetto dell'avvocato Neutro, Ninni Introduce i coniugi Marenni.
Ninni Prego s'accomodino. L'avvocato non tarderà.
Renzo (Nervoso) Ah, perché? Non è ancora arrivato?
Ninni No. Cioè sì. Voglio dire: non tarderà a riceverli. (Esce)
Renzo Ma guarda che roba! «Sì, no». È una segretaria quella? Sembra sempre appena discesa col paracadute.
Isa (Voce lamentosa) Oh ma possibile che non ti vada bene mai niente? (Siede)
Renzo (Passeggiando sempre più nervoso) Senti un po' chi parla! Eccomi qui, per causa tua in un'avventura da disegni animati, ed è a me «che non va bene mai niente»!
Isa Per causa mia?! Ah, è per causa mia che siamo qui! Ma lo sai che la tua faccia tosta mi toglie il respiro?
Renzo Sì, lo dici sempre e non succede mai!
Isa (Piagnucolando) Per causa mia! «Per causa mia»!
Renzo E non cominciare a frignare! (Forte) Sì: per causa tua. Chi l'ha voluto il cane?
Isa (Scattando in piedi) Tu, quando hai saputo che eri sterile.
Renzo (Sedendo) Sarà anche vero ma io volevo un cane d'appartamento. Uno di quei cagnetti da niente ai quali ci si affeziona come a un bambino. E invece non c'è stato verso perché alla signora, quei cagnetti, facevano schifo e che ti porta a casa la signora? Un Mastiff della Gran Bretagna.
Isa Quanto sei disonesto! Sei andato in brodo di giuggiole appena l'hai visto, il Mastiff della Gran Bretagna e non finivi più di coccolartelo!
Renzo Eh sì; sfido: era appena nato. Ma purtroppo il tempo passa anche per i cani e quando son alti ottantacinque centimetri e pesano novanta chili, non li puoi più tanto coccolare ne tenere in casa. Cosi, li lasci liberi in giardino. Ma si sa, la gente è cattiva, te l'avvelena e un bel mattino, dopo aver sentito uno strano «pata-bum» ti ritrovi novanta chili di cane stecchito in mezzo alle rose.
Isa Ecco: le rose, sempre le rose! Da quando è cresciuto, tu non bai mai più voluto bene a quella povera bestia e anche quando è morto, il tuo unico dispiacere è stato per le rose.
Renzo Lo credo: più di cento rose Meilland, un capitale e so solo io cos'ho sudato per ottenerle di quel colore!
Isa Sei un ingrato, ecco quel che sei! Ora li dimentichi, vero, tutti i ladri che quella povera bestia ha tenuti lontani dalle tue rose?
Renzo Valeva la pena tenermi lontani i ladri e poi rovinarmene cento d'un colpo col proprio cadavere!
Isa (Massaggiandosi una spalla) E piantala di sragionare che mi fai risentire i miei reumatismi! Credi che abbia avuto il tempo di scegliere dove morire, quel mio povero animale? Cosa pretendevi, che facesse anche testamento?
Renzo A me sarebbe bastato che morisse sul viale, «quel tuo povero animale», e non sulle mie rose.
Isa Ma le riavrai le tue rose, sta tranquillo. La droghiera te le pagherà dieci volte il loro prezzo. Pagherà tutto, quella bastarda! La farò talmente pentire che piuttosto di avvelenare un altro cane, il «biscotto» se lo ingoierà lei.
Renzo Te l'ho già detto: non farti troppe illusioni. Anche ieri ho sentito che questo avvocato Neutro, da qualche tempo, sta come andando fuori fase. Poi non abbiamo testimoni...
Isa Non «avevamo» testimoni.
Renzo E dalli! Ma si può sapere chi hai convinto?
Isa Lo saprai tra poco, quando lo dirò all'avvocato.
Renzo Ma sei ben sicura che sia la persona giusta?
Isa Adesso non farmi venire dei dubbi. Cosa vuoi dire?
Renzo Mi sembra chiaro: la persona che non si tirerà indietro all'ultimo momento. Quanto le hai offerto?
Isa Molto e Matilde «la zoppa», per i soldi, si lascia linciare.
Renzo (Sobbalzando) Matilde «la zoppa»?! Ma sei matta?
Isa Perché?
Renzo Ma perché Matilde «la zoppa», per i soldi si lascerà magari linciare, ma, bigotta com'è e per giunta ossessionata dall'Inferno, non giurerà mai il falso.
Isa E chi ti dice che deve giurare il falso?
Renzo Come, chi me lo dice! (Grida) Isa: sveglia! La legge me lo dice. Quella deve giurare sulla Bibbia di aver visto la droghiera buttare il «biscotto» al cane. Gliél'hai detto?
Isa (Smarrita) No... io non sapevo... Ma ne sei proprio sicuro? Cosa c'entra la Bibbia? Chi va a pensare... E sicuramente nemmeno «la zoppa» lo sa...
Renzo (Facendola alzare) Ma si può essere più ignoranti? Via! Sloggiare e subito che almeno ci risparmiano una seduta.
Isa Ma come si fa...? Qui abbiamo un appuntamento...
Renzo Non importa. L'avvocato è in ritardo e ci è venuto in mente all'improvviso che abbiamo lasciato il gas aperto.
Isa Ma se abbiamo l'elettrico...
Renzo Isa: non farmi dannare! Mi avevi garantito di avere «un asse nella manica».Ti ho creduta. Bell'asse! Matilde «la zoppa» e per fortuna ti è scivolato fuori dalla «manica»! Andiamo. Cercati dei testimoni che considerino la Bibbia non più di un Salgari.
(Fa per spingerla fuori ma sull'entrata si scontrano con Ninni che sta facendo passare il professor Bruni, signore anziano e molto distinto)
Ninni S'accomodi professore. I signori possono passare. L'avvocato li aspetta.
Isa Ah... ci aspetta? (Al marito) Allora dobbiamo andare da lui... se ci aspetta...
Ninni (Incerta) Ma, se ben ricordo, i signori hanno un appuntamento... o mi sbaglio?
Renzo Sì certo. Abbiamo un appuntamento. Non badi a mia moglie. Non è mai stata fatta per afferrare le cose al volo.
(Escono lasciando solo il professore)
Bruni Ma guarda con quanta scioltezza uno può far della cattiva ré-clame alla propria moglie! Non c'è più discrezione. (Siede e apre un giornale che si toglie di tasca. Legge forte) «Il consiglio dei ministri vara anche il rilancio dell'edilizia. Sfratti...»eccetera eccetera. (Commenta) L'ho sempre detto; l'era migliore è stata quella delle caverne. (Continua a leggere) «Hanno derubato il mare e la spiaggia spianando le dune e ora il mare si vendica tornando sulla terra.» (Commenta) Di bene in meglio! Non avremo più nemmeno il mare «pacifico». (Continua c.s.) «Quindicimila ventidue cacciatori in lotta con gli ecologi». (Commenta) Quindicimilaventidue! Però! (Pausa) E nota che precisione questi statistici non quindicimilaventi o quindicimila. No: quindicimilaventidue. (Continua c.s.) «Quell'ala destra che salvò la partita». (Commenta) E giù un articolo di due colonne che naturalmente non fa per me. (Continua c.s.) «Trench ma in pelle. Da scegliere subito. Cucitura in vita e tasche a zip». (Commenta) Tasche a zip?! Cosa diavolo sono? Mai sentite! Tasche a zip... (Sorride scuotendo il capo e continua a leggere) «II Medicai center di Houston è una città ospedale: cinquemila posti letto. Si riparano cuori, si guariscono tumori, si ridà l'udito ai sordi. E si fanno sopravvivere bambini di mezzo chilo.» (Commenta) Mica male! Manca solo l'endovenosa per quelli che non hanno più speranza.
Ninni (Entrando) Professore: è arrivata sua sorella. Se vuole la faccio passare nell'altra sala d'aspetto.
Bruni No, perché? Non ho niente contro mia sorella. Dovevamo anzi arrivare insieme. Ma lei è sempre in ritardo e io me ne sono andato.
Ninni Va bene, la faccio passare subito. Mi scusi. (Sta per uscire)
Bruni Signorina: senta.
Ninni Mi dica professore.
Brunì Lei sa per caso cosa sono le tasche a zip?
Ninni Prego?...
Bruni Le tasche a zip: sa cosa sono?
Ninni Beh... credo che siano delle tasche...
Bruni Sì signorina: che siano tasche non vi è nessun dubbio, ma è questo «zip» che mi interessa. Vedo però che anche lei sta navigando a vuoto e non importa. Vada pure.
(Ninni esce con aria più disorientata che mai. Il professore continua a leggere ma sottovoce. Dopo un attimo Ninni introduce Pierina Zeni e sparisce subito.)
Vienna Scusa il ritardo Fausto, ma potevi aspettarmi altri cinque minuti. T'ho chiamato dalla finestra. Perché non sei salito?
Bruni Primo: perché dalla finestra si fischia solo al cane. Secondo: perché non ho trovato posteggio. Terzo: perché, per me, un orario è un orario e lo sai. Da anni vi predico la puntualità e ne sono arcistufo.
Vienna Intanto io ho dovuto rincorrerti in taxi!
Bruni Ti ricordo che sono qui per lasciare a te, a tua figlia e al suo consorte, un capitale che anche se correte in taxi tutta la vostra vita non riuscirete a estinguere.
Pierino Che discorsi! Non lo dicevo per la spesa ma perché detesto i taxi.
Bruni E io detesto il ritardo.
Vienna Va bene, l'abbiamo capito!
Bruni No, che «abbiamo»! Tu, magari, l'avrai capito, ma loro no: non l'hanno ancora capito i miei signori nipoti che il loro essere regolarmente in ritardo è un fatto amorale per loro e per chi lì deve sempre aspettare. Ora, tu, sei troppo... diciamo, «vissuta», per poterti correggere ma loro sono ancora correggibili e da parte mia, sarebbe imperdonabile non farlo.
Vienna (In allarme) Quale altra diavoleria hai in mente?
Bruni «Diavoleria»? Quali son state le mie diavolerie, di grazia? Mentre io studiavo come un pazzo, tu, hai sempre fatto soltanto finta di studiare, poi, a toglierti d'imbarazzo con il matrimonio è arrivato l'allevatore di polli. Pace all'anima sua, ma di fallimento in fallimento ti ha asciugato tutto quel tuo capitale paterno, che a me è rimasto intatto e che sono disposto a lasciarvi ora a una condizione. Ma «condizione» che ti prego di non chiamarmi almeno «altra mia diavoleria».
Vienna Va bene Fausto. Scusami. Ma non continuare a tenermi così sulla corda! Lo sai: ho estremo bisogno di soldi. L'ultima epidemia...
Bruni (Subito) Per carità non mi parlare delle tue galline!
Vienna No, ma più di me, ti stavo dicendo, han bisogno di soldi loro...
Bruni Chi? Le galline?
Pierina Ma no! Quei ragazzi...
Bruni Ah già, i ragazzi. Han bisogno di soldi?
Pierina Vorrebbero ritirare un ristorante. Gli è stata offerta un'ottima occasione.
Bruni Ho capito. Quale ristorante?
Pierina «L'Acobaleno» in via...
Bruni Sì conosco. Ci vado di rado perché vi si mangia male ma conosco bene il proprietario e anche il cuoco.
Pierina Davvero!? È una fortuna che tu conosca... e... non potresti...
Bruni Certo che posso. Se ne vale la pena, ritiro io il ristorante, sta tranquilla.
Pierina Come... Ma allora, loro, potrebbero averlo solo... solo dopo... quando tu...
Bruni (Sbuffa) Non capisci mai niente Pierina! Non hai ancora nemmeno capito che io, gli eredi, voglio VEDERLI felici. Ve-der-li, capisci? Non me ne importa un accidente che siano felici o che s'impicchino quando io non ci sarò più, proprio perché non ci sarò più e più niente potrà toccarmi.
Pierina Capisco: vuoi ritirar tu il ristorante per subito regalarglielo.
Bruni «Subito»non è esatto. Tra un anno.
Pierina Perché un anno?
Bruni Perché per un anno dovranno imparare a essere puntuali. Se vorranno il ristorante e il resto del mio capitale dovranno venir qui dall'avvocato per un anno, a partire da domani, ogni giorno salvo il sabato, la domenica e gli altri giorni festivi, naturalmente.
Pierina Scusa... venir qui dall'avvocato, a far cosa?
Bruni A fare nient'altro che un atto di presenza ma all'ora esatta che l'avvocato fisserà loro di giorno in giorno. Un solo minuto di ritardo vorrà dire prolungare la prova di un altro anno. Mi son già messo d'accordo con l'avvocato. Non hanno che da firmare.
Pierina E vorresti dirmi che Neutro ha accettato...
Bruni Non Neutro, Beri: il suo assistente. Di Neutro non mi fido più tanto. Anche l'altro giorno, mentre gli parlavo avevo l'impressione che non mi ascoltasse affatto e mi ha poi dato una risposta che c'entrava come ì cavoli a merenda.
Pierina Ma è una pazzia quello che esigi da quei ragazzi!
Bruni No. È solo una condizione posta per il loro bene. Vedi: anche adesso hanno più di mezz'ora di ritardo e sapevano che l'appuntamento era molto importante. Mi dici come funzionerebbe «L'Arcobaleno» con dei proprietari simili?
Ninni (Entrando) Se i signori si vogliono accomodare, l'avvocato Beri li attende.
Bruni Per favore signorina, se arrivano i signori Zeni li faccia attendere qui.
Ninni Senz'altro professore.
Bruni (Mettendo una mano sulla spalla della sorella) A proposito Pierina: tu lo sai cosa sono le tasche a zip?
(Scena vuota per qualche istante poi Ninni fa passare Elena ed Enio Zeni)
Ninni Il professore vi prega di attendere qui.
Elena È arrivato molto in anticipo?
Ninni Come al solito: cinque minuti.
Enio E scusi: che umore ha?
Ninni Così: come al solito. Con permesso. (Esce)
Enio L'umore «così» di tuo zio, mi sai dire che razza di umore è? Ma vi può essere al mondo una segretaria più deficiente di quella?
Elena Scusa, ma, anche tu fai certe domande! Quale umore vuoi che abbia? Sarà fuor di sé perché siamo come sempre in ritardo.
Enio Colpa mia. vero? Non sei mai pronta! Non sei mai stata pronta in vita tua. Perfino il giorno delle nozze: cento invitati ad attendere una sposa che aveva circa due ore di ritardo. Mai registrato!
Elena Enio: non provocarmi almeno questa mattina con la storia del ritardo! Da due settimane siamo senza macchina perché tu sei andato per ritirarla un'ora dopo l'appuntamento, così il garagista è partito in vacanza e lo sapevi che quello doveva prendersi un treno. Solo per dirne una e la più recente.
Enio Va bene. Hai ragione.
Elena Ti senti male?
Enio No. Perché?
Elena È la prima volta che mi dai ragione da quando ci conosciamo.
Enio (Abbracciandola) Ma ti sembra che in un giorno come questo sia il caso di litigare?
(Da questo momento la scena fra i due dovrebbe andare in crescendo fino all'euforia finale)
Elena Giusto amore mio! Con uno zio che sta di là afirmare il suo grande atto di donazione?
Enio Ti rendi conto? Da questo momento tutte le porte ci sono spalancate!
Elena Da domani finiti tutti gli incubi del ritardo!
Enio Sicuro: chi bada mai al ritardo della gente ricca?
Elena Ma nessuno! Anzi! Essere in ritardo fa «chic». (Avanza lenta verso il marito con aria e voce sdegnosa, offrendo la mano) Mi scusi per il ritardo, onorevole.
Enio (Stando al gioco con un perfetto baciamano) Ma prego, cosa dice mai carissima signora! Colpa mia: son sempre in anticipo.
Elena E «L'Arcobaleno»? Ti rendi conto? È nostro!
Enio Ti rendi conto? Siamo ormai ì proprietari dell'«Arcobaleno»!
Elena Siamo ormai «i signori dell'Arcobaleno»!! (Si abbracciano al colmo della gioia)
(Buio. Musica. Cambiamento di scena e quando le luci si rialzeranno saremo nello studio dell'avvocato Neutro)
La scena è ancora nel buio quando squilla un telefono. Dopo i primi squilli, le luci si alzano lentamente. AI centro della scena, una scrivania con qualche sedia attorno e sul fondo scena una gabbia da bestia feroce nella quale vi sarà uno sgabello. Seduto alla scrivania, o per meglio dire, letteralmente addormentato sulla scrivania, sta l'avvocato Neutro e nella gabbia vi è una donna: Decima٭. raggomitolata per terra e immersa lei pure, nel sonno. Al regista la libertà di guidare il tecnico luci e suoni, per esempio illuminando prima la gabbia con effetti sonori di uno o più ruggiti. Pure al regista la libertà di decidere il costume della donna, purché richiami l'idea della bestia feroce.
Decima (Si sveglia e ascolta. Starà nella gabbia sdraiata per terra o rannicchiata sullo sgabello o aggrappata alle sbarre, sempre con movenze e atteggiamenti felini)
Ehi tu! Rispondi sì o no a quel maledetto arnese? Ti venisse... (gli tira un osso di cinghialetto)
Macché, mica si sveglia, sto verme! (Scuote le sbarre e urla mentre il telefono continua a suonare) Svegliati animale! Lo sai che sono allergica ai suoni metallici.
Neutro (Si sveglia e solleva il ricevitore) Pronto. Studio avvocato Neutro.
Decima Sì, «neutro» sempre quand'è sveglio come quando dorme: per questo le cause son già tutte perse in partenza.
Neutro Taci bestiaccia! (Nel microfono) Ma no! Non dico a te. Già. Parlo da solo. Sì, ieri sera ho letto il tuo biglietto. Ma doveva essere un concerto dalla durata straordinaria perché stanotte, alle tre, non eri ancora rientrata. Sei andata a bere qualcosa come al solito... lo so. Non affannarti a spiegarmi. Io? Io non son riuscito ad addormentarmi: son venuto in ufficio a sbrigare un lavoro e per finire mi sono addormentato qui, sulla scrivania. Ah! Sei stata in pensiero... Non ti credo mia cara. Tu, appartieni a quella categoria di mogli che stanno in pensiero solo quando vedono il marito rientrare.
Decima L'avvocato Neutro fa dello spirito impegnato nonché di rapa.
Neutro (Si toglie una scarpa e gliela tira) Rumore? Che rumore? Ah sì... mi è caduto un libro...
Decima La verità sempre e innanzi tutto! (Prende la scarpa facendola passare attraverso le sbarre) Adesso, per riavere questa, dovrai introdurre le tue manacce in casa mia.
Neutro Sì sì ho capito: farai un salto tra poco. Scusa, ma perché? Per raccontarmi del concerto? E non puoi raccontarmi stasera? Ho una processione di clienti nella mattinata. Comunque tenta... al limite, aspetterai. Arrivederci. (Riappende e si dirige minaccioso alla gabbia) Decima: dammi subito quella scarpa!
Decima (Canta in tono di sfida la vecchia canzone popolare) «El purtava i scarp de tennis... el parlava da per lù...»
Neutro No eh! Non cominciamo come ieri con le sfide, le parolacce, gli sputi in faccia. Oggi ho una giornata durissima. Se non te ne stai buona e zitta nella tua gabbia, dò il fuoco a questo maledetto ufficio che da quando ci sei entrata tu manca sempre più di ossigeno.
Decima Stammi bene a sentire, mio Azzeccagarbugli carissimo. Tu dimentichi sempre che io non esisto per niente in questa storia. Voglio dire: non esisto in carne ed ossa come tu mi vedi e senti. Se la tua testa da mentecatto ha incominciato a vedermi come una belva in gabbia da addomesticare e sotto spoglie femminili, la colpa non è mia,
Neutro Va bene va bene, ma intanto ridammi la scarpa.
Decima E prenditela! Non la vedi?
Neutro Già! La prendo; per ritrovarmi senza scarpa e con un moncherino.
Decima Come vuoi. Il problema è tuo.
Ninni (Entra con un incarto sotto il braccio. Cammina a passetti rapidi e corti per via della gonna stretta. Oppure può avere altre caratteristiche purché, come segretaria, risulti fuori del comune) Buongiorno avvocato. Ecco la pratica del primo cliente: Clemente Salice, contadino.
Neutro Buongiorno Ninni. (Si riavvicina alla scrivania)
Ninni Ha perso una scarpa, avvocato?
Neutro Sì... stavo appunto rimettendomela... (ritorna verso la gabbia)
Ninni (Vedendolo esitare davanti alla gabbia che naturalmente lei non vede) Vuole un calzatore, avvocato?
Neutro No grazie. Soltanto... ecco... credo di avere uno strappo muscolare e non posso chinarmi... (parlando ritorna alla scrivania e si siede lentamente, una mano sulla schiena) Le spiacerebbe, Ninni riportarmi la scarpa?
Ninni Subito avvocato. (Va a prendere la scarpa attraverso le sbarre, come se non esistessero)
Decima (Mentre Ninni riporta la scarpa) Che figlio di puttana!
Neutro Grazie Ninni.
Ninni Prego avvocato. Vuole qualcosa? Un'aspirina, un cerotto Bertelli, una camomilla? Come ha fatto, avvocato, a beccarsi uno strappo muscolare?
Decima Si è scontrato col Codice.
Neutro Non voglio niente Ninni. Grazie. Passerà
Ninni (Avviandosi) Già. Tutto passa.
Decima (Sbadigliando) «E quasi ombra non lassa.»Che belle frasi!
Neutro (A Ninni che sarà arrivata davanti all'osso di cinghialetto) Attenta all'osso!
Ninni (Fermandosi e voltandosi sbalordita verso di lui) Quale osso, avvocato?
Neutro Ma quell'osso di cinghialetto che ha davanti ai piedi.
Ninni (Guardandosi attorno ai piedi) Scusi avvocato, ma io non vedo nessun osso.
Neutro Come non lo vede?! È cieca? Ancora un centimetro e vi inciampa.
Decima Bravo! Insisti e questa chiama gli infermieri con la camicia di forza.
Neutro Mi scusi Ninni. Da qualche tempo soffro di allucinazioni.
Ninni Avvocato: lei si deve riposare. È da tempo che glielo dico. Perché non si prende una bella vacanza?
Neutro Me la prenderò.
Ninni Ecco permette? Sta qui il suo errore avvocato: rimanda sempre tutto. Lei deve prendersela subito la vacanza. Con le allucinazioni non si scherza. Anche mio nonno ha cominciato così. Ma lui vedeva le zebre: - Guarda quante! Guarda che belle! - diceva a mia nonna e quella poveretta: - Osvaldo, non farmi ridere, sono i bambini che escono da scuola - e lui si arrabbiava: - Ti dico che sono zebre! Guarda quant'è bellina quella grassottella con gli occhi cerchiati... - Ma Osvaldo è la figlia del portinaio che porta gli occhiali - urlava mia nonna, E lui continuava imperterrito: -Oh guarda quella povera bestiola come zoppica! - Macché bestiola! - si scatenava mia nonna con gli occhi fuor dalle orbite: - Non vedi che è la maestra di sci con la gamba ingessata?
Decima Secondo me è impazzita prima la nonna.
Neutro È proprio quello che stavo pensando anch'io.
Ninni Come dice avvocato?
Neutro Io? Niente. La stavo ascoltando.
Ninni Ma no. Lei ha parlato. Vede avvocato? Parla anche senza rendersene conto. Sono gli stessi sintomi del nonno. Mi dia retta: vacanze e subito. Vado a chiedere i prospetti alle agenzie. Ha qualche preferenza? Un bel «safari» in Africa, per esempio. Penso che in questo momento, niente come le bestie feroci potrebbero distrarla.
Decima (Fischio d'ammirazione) Che intuito sta segretaria!
Neutro Per amor di Dio Ninni! Fin da bambino ho sempre detestato le bestie feroci e tra l'altro sono allergico perfino ai cani. In generale, ai bambini, gli si promette il Circo se saranno buoni: per me, il Circo valeva come minaccia quando ero cattivo.
Ninni Allora, che ne dice d'un bel giro nei Castelli della Loira. Oppure, cambiando completamente clima, usi e costumi, tre settimane alle Isole Canarie?
Neutro Ma sì. Faccia lei. Purché non sia prima della settimana ventura.
Decima Ma senti il pirla! Sempre tutte vinte gliele da a sta cretina!
Ninni Prevedo per due, vero avvocato? Suppongo che la signora vorrà accompagnarla.
Decima Ma mandala a farsi impiccare!
Neutro Chi? Mia moglie?
Decima No: dico questa scema.
Ninni Ma sì, la signora. Perché? Vorrebbe farsi accompagnare da qualcun'altro? Lei conosce la mia discrezione avvocato. Non faccia complimenti. Mi dica.
Decima Coraggio piccolo. Confessati.
Neutro Ninni: tutto questo è prematuro. Non so nemmeno se partirò: dipende dal lavoro. Lei mi faccia avere i prospetti: la Loira, le Canarie, quel che vuole, poi deciderò dove e con chi partire.
Ninni Per il lavoro non si preoccupi: c'è Vinicio e ci sono io, qualcosa combineremo...
Decima (Sullo stesso ritmo) ...magari anche solo un figlio...
Neutro (Scattando) Adesso se non la pianti... (s'interrompe, mani sulle reni) Dico alla mia schiena. Dovrebbe piantarla di farmi così male!
Ninni Avvocato: io corro a prenderle un cerotto Bertelli, È quel che ci vuole: glielo dico io. Quanto ai prospetti, calcoli di averli già in mano. (Esce con la sua strana camminata a passetti rapidi e brevi)
Neutro (Va a prendere l'osso e si dirige alla gabbia) Non so chi mi trattiene dal fartelo ingoiare.
Decima La fifa, tutta la fifa, nient'altro che la fifa. E del resto, non sarebbe un sistema ideale per addomesticarmi.
Neutro (Buttando l'osso attraverso le sbarre) Sai cosa ti dico? Se ti riprovi a interferire quando c'è qualcuno, domani mi porto la carabina e ti sparo.
Decima Ma si può essere più deficienti? Mi spara, lui! Per ottenere un titolo sui giornali del giorno: «Avvocato improvvisamente impazzito, spara nel muro del suo ufficio.»
Neutro Non me ne frega niente, perché in ogni modo, se continua così, finirò per impazzire ugualmente. Sparandoti mi sfogherò e la farò finita al più presto.
Decima E piantala di barare con te stesso! Tu non credi una parola di quello che stai dicendo.
Neutro Vedrai se domani non porto la carabina.
Decima Ma sì, magari la porti la carabina, tanto per provarti che mantieni le promesse, ma non la userai contro di me, né tanto meno contro di te. Comunque sarebbe uno spasso vederti entrare con la carabina. Tutto uno spasso a cominciare dalla faccia che farebbe quel tuo scherzo di segretaria. Ogni volta che la vedo e sento mi fa pensare che l'hai vinta a una tombola di beneficenza.
Neutro (Che si sarà seduto alla scrivania e avrà cominciato a consultare le sue carte) Ninni è una segretaria ideale e mi sta benissimo. E ora guai a te se dici ancora una parola!
Decima Se continui a minacciarmi, finirà che invece di parlare ruggirò e sarai ancora tu che l'avrai voluto.
Neutro Amore di bestiola: posso chiederti di tacere?
Decima Così va meglio. Mi taccio.
Neutro Oh finalmente! (Lunga pausa)
Decima (Salta un paio di volte su e giù dallo sgabello, sbadiglia rumorosamente, poi si sdraia per terra, si stira tutta quant'è lunga e si mette supina dicendo) Noia. Annoiarsi, Annoiata. Annoiandosi. Tutti si annoiano su questa terra. Diciamo: non tutti, una parte si annoia e l'altra si ammazza dal lavoro. Il compromesso, sono i vagabondi.
Neutro (Gridando) Decima!
Decima (Balzando alle sbarre) Decima un corno! Decima sta crepando di noia senza il suo arcolaio٭, costretta quaggiù da quest'imbecille che si ostina a vederla come una belva in gabbia.
Vinicio (Entra con un vassoio sul quale vi è un giornale e una tazza di caffè) Buongiorno avvocato. Ha chiamato?
Neutro Buongiorno. No. Non ho chiamato e finché non chiamo vorrei essere lasciato in pace.
Vinicio Scusi, mi pareva proprio che lei avesse chiamato. Saranno le mie orecchie.
Neutro E tra l'altro, quando chiamo, uso il citofono no?
Vinicio Già. Comunque sarei dovuto entrare ugualmente per il caffè e il giornale che Ninni mi ha pregato di portarle. Ha dovuto andare d'urgenza In farmacia. Non mi ha detto per che cosa.
Decima Questo, non sta certo pensando al cerotto Bertelli.
Neutro Ricominciamo?
Vinicio Dice per la farmacia? Ninni non ci va mai...
Neutro Ma no! Non dicevo per Ninni. Stavo pensando qualcosa e mi son risposto ad alta voce.
Vinicio Capita spesso anche a me. Dev'essere la professione.
Neutro Già.
Vinicio Ha bisogno d'altro avvocato?
Neutro No. Grazie per il caffè. (Beve)
Vinicio Prego, avvocato. (Sta per uscire con il vassoio)
Neutro A che punto è la causa Marenni?
Vinicio È stata fatta l'autopsia al cane: l'hanno veramente avvelenato. Naturalmente il droghiere continua a negare ma adesso pare che la signora Marenni abbia dei testimoni: gente che ha visto la dro-ghiera gettare il «biscotto» nel giardino dei Marenni.
Decima Certo, che con quel vassoio, sembra più a un cameriere che al tuo assistente.
Neutro Se ne occupi lei, la prego. La Marenni, finisce sempre per parlarmi dei suoi reumatismi e i droghieri si mettono ogni volta a litigare tra loro. Convochi lei anche i testimoni. Io non ho più tempo per questa gente.
Vinicio Va bene avvocato. (Esce)
Decima Sei un lavativo. Gli rifili sempre le cause più marce!
Neutro (Si precipita alla gabbia con i pugni chiusi) Taci bestiaccia infernale! Taci o ti sgozzo!
Decima (Gli mostra tutti i denti ringhiando come una belva e riesce ad afferrargli il bavero della giacca) Chi sgozzi, chi sgozzi povero essere umano, piccolo vermiciattolo che non sei altro! Chi mai vuoi sgozzare, dimmi?
Neutro (Dibattendosi disperatamente) Lasciami maledetta! (Con uno strattone sarà riuscito a liberarsi, ma la giacca dovrà rimanere per terra, fra le sbarre. Neutro risiede alla scrivania e si prende la testa fra le mani. Dopo una lunga pausa, come decidendosi improvvisamente, si rialzerà e tornerà alla gabbia con una zolletta di zucchero avanzata dal caffè)
Neutro Decima.
Decima (Sdraiata bocconi, il mento sulle mani, gli occhi chiusi, non risponde)
Neutro Decima.
Decima Crepa.
Neutro Guarda Decima: ho lo zucchero.
Decima Mettitelo in un occhio.
Neutro Non vuoi far la pace?
Decima Nooo! Vattene che mi togli l'aria.
Neutro Senti Decima: sono stanco. A un tratto mi è venuta urta gran voglia di abbracciarti e farla finita.
Decima Non è ancora il tuo momento e quando verrà, sarò io ad abbracciarti. E riprenditi la giacca, altrimenti, quella tua marionetta, comincerà a chiedersi come mai perdi sempre in questo punto i tuoi capi di vestiario.
Neutro (Raccogliendo la giacca) Hai ragione. (E si dirige alla scrivania con la giacca in mano)
Ninni (Entra con il cerotto) Bravo avvocato che si è già tolto la giacca! Però deve stare attento a non prendere freddo che è micidiale per gli strappi muscolari! Lei permette, vero, che glielo applichi io? Si fidi: ho fatto un corso di samaritana...
Decima Pure!
Ninni ...e sono risultata prima.
Neutro (Tentando di schermirsi) Grazie ma lasci stare. Lo metterò questa sera.
Ninni Ma perché vuoi soffrire tutto il giorno? Stasera lei sarà già in via di guarigione. Mi lasci fare. (Prepara il cerotto togliendo la carta adesiva e gli si mette alle spalle) È questione di un attimo. Ecco. Per favore avvocato: vuoi tirar su la camicia e indicarmi il punto esatto dove le duole?
Neutro (Obbedendo automaticamente e indicando un punto a caso della schiena) Qui.
Ninni Ecco fatto. Vedrà che si sentirà subito meglio.
Neutro (Rimettendosi a posto la camicia e infilandosi la giacca) Grazie.
Ninni Non c'è di che, avvocato. Ora vado a occuparmi dei prospetti. (Esce)
Neutro (Rimettendosi a sedere e a riguardare i suoi incarti) E per favore: soprattutto niente commenti.
Decima Ma posso ridere?
Neutro E ridi finché vuoi!
Decima Veramente, analizzando bene, sarebbe il caso di piangere.
Neutro (Sempre fra le sue carte) E allora piangi!
Decima (Sbadiglia rumorosamente, poi canterella ancora) «El purtava i scarp de tennis, el parlava da per lü...» (s'interrompe) Neutro.
Neutro Che vuoi?
Decima Mi passi il giornale?
Neutro (Si alza e le porta il giornale) Tieni, Se ti occorre altro, dimmelo, visto che sono in piedi, ma poi dovresti lasciarmi in pace perché tra poco arriva Salice e non ho ancora dato nemmeno un'occhiata alla sua pratica.
Decima Grazie. Non mi occorre altro. (Apre il giornale mentre Neutro ritorna alla sua scrivania) Come va il cerotto Bertelli?
Neutro Se non mi ci fai pensare riesco perfino a dimenticarla. (Pausa)
Decima Neutro.
Neutro Ancora?
Decima Sta a sentire perché qui c'è roba per te. A quale concerto è andata tua moglie ieri sera?
Neutro Recital del pianista Isidoro Dei Bravo,
Decima (Legge) «Un pauroso incidente automobilistico è avvenuto ieri sera tra un taxi e una Perché in via Cherubini...»
Neutro Sì va bene. Ne succederanno venti al giorno in città. Non vedo cosa c'entro io. Lasciami lavorare.
Decima E tu lasciami finire! Sai chi era il passeggero del taxi? (Legge) «Isidoro Del Bravo che trasportato d'urgenza all'ospedale con il conducente del taxi, versa in gravi condizioni. Al Teatro Cometa, dove un pubblico numerosissimo attendeva il grande pianista, vi è stato ieri sera, all'improvviso annuncio dell'incidente, un lungo momento di panico. Evidentemente il concerto non ha avuto luogo.» Che ne dici?
Neutro Niente. Cosa vuoi che dica? Non è la prima volta che mia moglie mi dice di andare dove non va.
Decima (S'infuria e butta il giornale fuori dalla gabbia) In questo campo voi uomini siete tutti uguali: v'innamorate come idioti e quando Io siete sposereste anche una capra. Dopo piangete sulle corna o su tuni i difetti che solo un quadrupede può avere!
Neutro Guarda che io non piango affatto sulle corna: se non mi ci fai pensare...
Decima ... «riesci perfino a dimenticarle.»Come il cerotto Bertelli,
Neutro Esattamente.
Decima Neutro: sei un «povero cristo».
Neutro Lo so. Lasciami perdere.
Decima No che non ti lascio perdere, perché sei pieno di risorse per non esserlo «un povero cristo». Ma guardati una buona volta! La moglie ti fa credere al «gatto con gli stivali», quel carnevale di segretaria si elegge infermiera tuo malgrado e ti violenta...
Vinicio (Entra)
Decima (Continuando) ... quest'altro, per il momento, sembra un pesce sott'olio, ma quando avrà capito l'antifona diventerà pesce cane e anche lui finirà per mangiarti.
Neutro (Esasperato, a Vinicio) Ma lei la sente?!
Vinicio (Sbalordito) Scusi... chi?
Neutro (Indicando Decima) Quella! Non la vede?
Vinicio Dice la parete?
Neutro (Riprendendosi) Già. La parete.
Vinicio Le dà fastidio quella parete, avvocato?
Neutro Non è la parete che mi da fastidio: è la perforatrice. Possibile che lei non la senta?
Vinicio Certo che la sento, ogni tanto. Ma il rumore non viene da quella parete. Stanno lavorando giù nella strada.
Neutro Si vede che il rumore, chissà per quale anomalia urbanistica, si ripercuote su quella parete.
Vinicio (Perplesso) Può darsi... (Un tempo) Posso prendere il giornale, avvocato?
Neutro (Senza alzare il capo dai suoi incarti) Lo prenda.
Vinicio (Cercandolo sulla scrivania) Scusi: dov'è?
Neutro Che ne so? Era qui...
Decima Sarà uscito per una boccata d'aria...
Neutro (Girandosi appena e indicandolo) Ah eccolo là! Mi è caduto.
Vinicio (Andando a raccoglierlo) Grazie avvocato.
Decima (Quando l'ha di fronte) A me, questo mi sta proprio sulla matrice!
Vinicio (Sulla porta) Come va Io strappo, avvocato?
Neutro (Guardandosi allarmato) Quale strappo?
Vinicio Ninni mi ha detto che soffre di uno strappo muscolare...
Decima (Contando sulle dita) Segretaria, samaritana e portinaia: perfetta.
Neutro Va meglio, molto meglio. Grazie.
Vinicio Me ne rallegro. (Esce)
Decima Hai capito? Se ne rallegra, il pesce sott'olio. Capirai cosa gliene frega anche se crepi all'istante!
Neutro (Avvicinandosi alla gabbia) Decima: sono calmo, vedi? Ma ti garantisco che così non può continuare.
Decima Di cosa parli?
Neutro Parlo di te e di me. Di questo tuo esistere solo ai miei occhi. Tu tenessi almeno la bocca chiusa!
Decima Devo ripeterti per la millesima volta che io non c'entro?
Neutro Lo so, lo so. Ma al punto in cui sono, per non impazzire, mi ci vorrebbe almeno qualcuno che ti vedesse e ti sentisse come me. Anche una sola persona.
Decima Uh... e hai detto niente!
Neutro Sì, mi rendo conto che è impossibile.
Decima Oh Dio! Impossibile non direi. Comunque non facile. Dovresti trovare nel tuo cerchio qualcuno che ti ama molto, un'amicizia allo stato puro.
Neutro Così a occhio e croce, nel mio cerchio, non ho nessuno che mi ami anche solo normalmente. Mi domando se anche questo, non sia ancora per colpa mia.
Decima Lascia stare le auto analisi, e provati a cercare, anche fra persone che hai perse di vista, se vi è quella che fa al caso tuo.
Neutro Non saprei, così sul momento. Dovrei pensarci. Ma anche se la ritrovo, potrebbe essere cambiata. Gli anni lasciano quasi sempre in ogni essete umano, un segno indelebile.
Decima L'importante è trovarla. Se non va, potrai sempre lasciar perdere.
Ninni (Mettendo dentro la testa) Avvocato: credo che non funzioni il citofono. Vuoi controllare per favore?
Neutro (Dopo aver premuto il bottone) Infatti.
Ninni Chiamo subito il tecnico.
Neutro Ninni: non chiami nessuno, per il momento. Non voglio vedere più gente di quella che son costretto a vedere.
Ninni Ma avvocato, scusi; come si fa senza citofono.
Neutro (Seccamente) Si fa come prima che l'avessero inventato. (Dopo un attimo di sbalordimento, la faccia di Ninni sparisce!
Decima Oh finalmente ci stai dando un po' di colore! Vedi che le hai le risorse per non essere un «povero cristo»?
Ninni (Riapparendo solo con la testa) Avvocato; è entrato in questo momento il signor Salice. Faccio passare?
Neutro Faccia passare.
(Ninni sparisce)
Salice (Entra. É un uomo con un occhio bendato di nero e l'aspetto del contadino. Parlerà con accenti dialettali) Buongiorno avvocato. (Gli strige la mano)
Neutro Buongiorno. S'accomodi. (I due, seduti l'uno di fronte all'altro, si guardano un attimo in silenzio)
Decima Ma guarda questo! Sembra come uno sputo a Moshe Dajan.
Neutro Signor Salice; ho letto il rapporto delle due assicurazioni che la riguardano, ma se non le dispiace, vorrei risentire da lei come si sono svolti i fatti.
Salice I fatti, son subito detti, caro lei! Era il ventun novembre, giorno di San Clemente che è il mio onomastico. Mia moglie mi dice: - Clemente, quest'anno ti ho preparato una gran sorpresa. -«La gran sorpresa» era che quel giorno non dovevo lavorare: mi aveva fissato un appuntamento in città con parenti e amici che volevano festeggiarmi con pranzo in un gran ristorante e tutte quelle balle lì. Io le ho subito gridato che doveva essersi rincoglionita. Figurarsi se con una giornata come quella, addirittura primaverile, e così ideale per arare che pareva mandata da Dio, io me ne andavo in giro in città a fare l'idiota del villaggio! Son saltato sul trattore e l'ho lasciata che sbraitava come una gallina spennata viva.
Decima Favoloso il Moshe Dajan!
Neutro (Automaticamente mettendosi un indice sulle labbra) Sst!
Salice Parlo troppo forte?
Neutro No no! Non era per lei... Mi fa male questo dito e ogni tanto vi soffio sopra.
Salice Artrite. Bisogna curarla subito, caro lei, perché invecchiando diventa sempre peggio.
Neutro Sì lo so. Mi diceva che è saltato sul trattore.
Salice E ho fatto male: per una volta tanto avrei potuto ascoltare anche quella vecchia carcassa. Quel giorno, pareva che tutti i gabbiani della terra si fossero dati appuntamento intorno al mio aratro e alla mia faccia. I vermi capisce? I vermi.
Neutro I vermi!? Quali vermi?
Salice I vermi della terra, diavolo! Era appena piovuto il giorno prima e, arando, i vermi saltavan su a migliaia per la gioia dei gabbiani e per la mia disperazione.
Neutro Ho capito. Continui.
Salice Avevo un bello scacciarli quei bastardi di gabbiani: urlavo, bestemmiavo, sputavo, mi agitavo tutto quello che mi permetteva la guida. Eh sì! Era come invitarli a nozze.
Decima (Ridendo) Ma tu la vedi la scena?
Salice A un tratto è stato come se mi fosse arrivato un sasso in quest'occhio. Un gabbiano, capisce? Un gabbiano, cori licenza parlando, mi ha preso l'occhio per il suo gabinetto personale.
Decima (Per terra, cercando di soffocare le risa) Oh no: è troppo bello!
Salice Con tutto lo spazio che c'era attorno! Forse avrei dovuto correre subito a lavarmelo quest'occhio della mal'ora. Ma non mi andava di smettere per un fottuto gabbiano, poi ho pensato che non era grave; invece guardi un po' lei che roba: infezione e tutto il casino delle assicurazioni.
Neutro Ecco, Le assicurazioni, appunto, signor Salice. Dunque, in seguito all'incidente lei ha mandato la fattura dell'oculista alla sua cassa malattia...
Salice Già, com'era logico no? Ma quei disgraziati me l'hanno subito rimandata dicendomi di rivolgermi all'assicurazione contro i danni della natura. L'agente della assicurazione contro i danni della natura, arriva per constatare il danno e lo sa qual è stato il risultato? Che credevo mi morisse dal gran ridere e ho dovuto anche dargli «un amaro» per fargli ritornare il fiato.
Decima (c.s.) Ah lo credo!
Salice Ora, mi dica lei avvocato, cosa devo fare.
Neutro Intanto, niente, signor Salice. Mi mandi gli statuti della sua cassa malattia al più presto possibile. Secondo me, la cassa è obbligata a rimborsarla.
Salice Gli statuti? Cosa sono questi altri accidenti?
Neutro Sono delle norme raccolte in un libretto concernenti il funzionamento della cassa e che la cassa rilascia a tutti gli assicurati.
Salice Ho capito. Deve averli senz'altro la vecchia che mette sempre via tutto. Le dirò di mandarglieli subito. Sa, è molto ordinata anche se non fa che sbraitare soprattutto da quando ho l'occhio chiuso. Dice che è la punizione del cielo perché non ho voluto festeggiare San Clemente. Tira in ballo anche la Bibbia con un certo Tobia perché, a quanto pare, gli uccelli gli hanno fatto Io stesso servizio che ha fatto a me il gabbiano. Insomma, mi scusi la franchezza, dice un sacco di stronzate. Ma cosa vuole? Mica me l'ha ordinata il medico: l'ho scelta io e pare che ognuno ha la moglie che si merita.
Salice (Un tempo) Posso andare? Ho la corriera fra dieci minuti.
Neutro (Si alza e lo accompagna alla porta) Ma certo. (Gli stringe la mano) Mi raccomando gli statuti. Stia tranquillo e tanti auguri.
Salice Eh... auguri... Più scalognato di così... Comunque grazie e arrivederla. (Esce)
Neutro (Sempre sulla porta e parlando all'esterno) Ciao. Entra. Arrivi al momento giusto ma non posso darti che cinque minuti perché ho subito un altro cliente. (Lascia passare Angela che entra, elegantissima, mentre lui si risiede alla scrivania)
Angela (Gli siede di fronte, dove stava seduto Salice e incomincia subito a fumare) Permetti? So che il fumo ti da fastidio specialmente nel tuo ufficio, ma oggi sono nervosissima, come sempre quando devo chiederti soldi. Detesto i soldi. Sono assolutamente d'accordo con la definizione che siano lo stereo del demonio.
Decima È la mattinata degli escrementi.
Neutro Vorresti dirmi che il tuo conto in banca è già a secco?
Angela Quasi. E ti garantisco che stavolta non ho fatto spese pazze
Neutro Per fortuna. Se tu le avessi fatte, avrei dovuto vendermi almeno la macchina.
Angela E ogni volta predichi!
Neutro Predico? Contabilizzo.
Angela No caro. Tu non contabilizzi mai un accidente. Per esempio: lo sai quanto mi costa mensilmente la scuola di ballo? Me ne occupo da anni e tu non vi hai mai nemmeno messo piede.
Neutro Figurati che da quando te ne occupi, ti pago l'affitto e le imposte. Non ti basta?
Angela Lo vedi? Ancora mi rinfacci i soldi. A sentirti, si direbbe che io non lavoro e tu mi mantieni.
Neutro Mia cara: io so soltanto che ti mantengo. Se lavori, tanto meglio per il tuo spirito, ma per me, il tuo lavoro, rappresenta soltanto un'uscita.
Angela Sei meschino quando parli così!
Neutro No: sono realista. Quanto vuoi?
Angela Per favore fammi un bell'assegno. Così, l'argomento è chiuso per un po' di tempo, perché ti giuro che questo elemosinare, ogni volta, mi fa star male un mese.
Neutro (Firma l'assegno e glielo mostra) Ti sta bene, come «elemosina»?
Angela Se aggiungi uno zero, magari mi sta meglio.
Neutro Senti un po': li mangi col mestolo?
Angela Ma tu lo sai quanto mi costa solo Oreste?
Neutro Veramente, prima di sapere quanto ti costa Oreste, dovrei sapere chi è.
Angela E chi vuoi che sia se non il nuovo maestro di ballo?
Neutro (Aggiunge lo zero e le dà l'assegno) Capisco. Zero per il tuo Nurejev.
Angela Ti assicuro che lo vale.
Neutro Uno zero?
Angela Sai bene che sopporto male le ironie e quando si tratta del mio lavoro, non le sopporto affatto. (Mettendo l'assegno nella borsetta) Comunque grazie. Ma non son venuta solo per i soldi.
Neutro Ah no! Che altro c'è?
Angela Avevo anche voglia di rivederti.
Neutro A ognuno le sue stranezze!
Angela Che stranezze? Non ci siamo rivisti da ieri l'altro.
Neutro Non è colpa mia se quando io rientro, tu sei uscita.
Angela Questa notte è avvenuto il contrario.
Neutro Già. Ma bisogna anche tener conto degli orari. Stanotte io sono uscito alle tre e tu non eri ancora rientrata.
Angela Sono stata al concerto: te l'ho scritto sul biglietto no? Ero con Oreste e altri amici. Poi siamo finiti a discutere in casa della solita pseudo intellettuale che sosteneva di non aver mai sentito Isidoro Del Bravo suonare così male.
Decima Eh sfido!
Angela Puoi capire se non ce la siamo mangiata viva. Del Bravo ieri sera ha veramente superato sé stesso: ha suonato un Bela Bartok come credo non sia possibile suonarlo meglio!
Decima E figuriamoci Oreste come ha goduto!
Neutro (Scoppia in una gran risata)
Angela Perché ridi?
Neutro Così... un'immagine. Scusa. Vai avanti.
Angela Cosa ti dicevo?
Neutro Che Oreste ha goduto...
Decima (Scoppiando a sua volta in una risata) Ma bravo!
Angela Come!? Sei matto?
Neutro (Ridendo con Decima) No, scusa... volevo dire... (I due rideranno come pazzi)
Angela Quando avrai finito di ridere, telefonami. Ma ti avviso che non tollero nessuna insinuazione sulla mia amicizia con Oreste, se è quello che hai voluto dire. Tu piuttosto: da qualche tempo ho il sospetto che ti sei preso un'amante. A proposito di questa notte, per esempio. Non penserai di avermi fatto credere che ti sei addormentato qui. Nota che non me ne frega un bel niente, ma è solo per mettere le cose a punto,
Neutro (Che durante la tirata della moglie si sarà fatto serio) Angela: io realizzo forse per la prima volta, che se vi è un'unione che non ha ragione di essere, questa è proprio la nostra.
Angela (Si alza più che mai aggressiva) Devi amarla molto la tua amante, per dirmi questo.
Neutro Tu sai benissimo che lo non ho nessuna amante, almeno per il momento. Ma ti fa comodo farmi credere che lo pensi per pareggiare la partita.
Angela Non capisco. Quale partita?
Neutro La tua.
Angela Io non ho amanti.
Neutro Vedi che hai capito? Ma perché nascondi sempre la verità? Non ci amiamo più, Angela, se mai ci siamo amati perché forse vi è stato fra noi solo il sesso che, come capita a volte, fa confondere il desiderio con l'amore. Nel nostro caso, il guaio è che non riuscendo nemmeno a detestarci, arriviamo al risultato più triste: l'indifferenza.
Angela Augurati che io dimentichi tutto quanto mi stai dicendo.
Neutro Tu scherzi. Mi auguro proprio il contrario. Per il bene tuo e mio.
Angela In ogni caso non credere di cavartela così a buon mercato. (Si avvia)
Neutro (Si alza per accompagnarla) «A buon mercato», con te? Non mi faccio illusioni.
Angela Tu non bai mai capito mente di me e non capirai mai niente.
Neutro Può darsi. Comunque, io ho almeno tentato di capirti. Tu invece sei sempre stata troppo lontana da me anche solo per tentare.
Angela Vuoi sempre aver ragione tu.
Neutro Questa, infatti, è l'unica risposta che puoi darmi.
(I due escono. Ma Neutro rientra quasi subito e si precipita alla scrivania. Si mette a cercare febbrilmente nell'elenco telefonico)
Decima (Che si era quasi assopita durante le ultime battute dei due, si raddrizza subito interessata) Neutro: che fai?
Neutro (Concitato) Ho trovato... mi è venuta in mente a un tratto la persona adatta...
Decima Quale persona?
Neutro Quella che forse mi vuole ancora tanto bene da vederti e sentirti come me. (Continua a cercare) Studiava medicina, all'epoca... (Pausa) Ma nell'elenco dei medici non c'è... Cosa sarà mai diventata?! (Alzando la testa, perplesso) E se fosse morta?...
Decima Quanto sei stupido! Chiaro che se è morta nella guida non c'è, ma comincia a cercarla prima di supporre. Se non c'è nella rubrica dei medici, vuoi dire che avrà semplicemente bocciati gli esami. Cercala fra gli abbonati normali.
Neutro È quello che sto facendo. (A un tratto) Eccola... eccola qui: Fiorini Nives viale dei Tigli 19... abita sempre lì! (Poi subito sbalordito) Come??! Cos'è diventata!! Car... cartomante!? Oh Dio! Ma com'è possibile!!
Decima Beh, che c'è di tanto strano? E tu, non sei un avvocato?
Fine primo tempo
SECONDO TEMPO
Stessa scena, soltanto, l'interno della gabbia è nascosto interamente da tende bianche che scendono all'interno, lungo le sbarre. Ninni sta spolverando la scrivania e aggiustando un bel fiore in un vaso.
Vinicio (Entra) Ah sei qui Ti ho cercata dappertutto.
Ninni Perché?
Vinicio Niente, Volevo vederti. Sei sempre qui da lui anche quando non c'è e fuori orario. Perfino i fiori gli metti ogni giorno sulla scrivania. Nel mio ufficio, invece, non ci metti mai nemmeno un piede.
Ninni Sfido! Hai le mani troppo lunghe e io, che ho il senso dell'ordine, le preferisco al loro posto.
Vinicio Mi piaci Ninni. Mi piaci ogni giorno di più.
Ninni Non è una ragione. Anche a me piace Neutro, ma non allungo mica le mani.
Vinicio Io sto sempre a domandarmi come fa a piacerti Neutro.
Ninni Esattamente come a te piaccio io. È lo stesso meccanismo.
Vinicio Sì ma quello è matto e va peggiorando di giorno in giorno.
Ninni Non è matto: è originale ed è quello che mi piace di più in lui,
Vinicio Chiamalo originale! Un giorno, la perforatrice che manovrano giù nella strada, la sente in quella parete. Un altro giorno, entri e lo vedi giocare a scacchi, da solo, sempre addossato a quella parete. Senza contare le volte che gli parli e ti risponde pollastro per pilastro o si mette a parlare per conto suo.
Ninni In questo periodo è piuttosto esaurito.
Vinicio E tu subisci il fascino anche del suo esaurimento. Ho capito.
Ninni Senti Vinicio: a parte il fatto che vuoi venire a letto con me, puoi essermi amico?
Vinicio Non lo so. Io appartengo a quella categoria di uomini che per sapere se possono essere amici devono prima provare il letto.
Ninni Allora non mi servi.
Vinicio (Cercando di prenderla) Scherzavo. Siediti qui, sulle mie gi-nocchia e dimmi tutto.
Ninni Capirai come mi ascolteresti seduta sulle tue ginocchia!
Vinicio Andiamo nel mio ufficio se devi parlarmi. Questo, sembra l'atrio di una prigione. Non si è mai visto un ufficio più spoglio e più triste. Nel mio, vi sono almeno due poltrone e un piccolo bar.
Ninni E un grande divano.
Vinicio Ti prometto che sarà come se non ci fosse.
Ninni Dunque possiamo anche starcene qui.
Vinicio E va bene! Stiamocene qui. Posso almeno sedermi?
Ninni Certo. Io qui (siede alla scrivania) e tu lì. (Indica la sedia di fronte, quella del cliente) Vinicio (Sedendo) Sentiamo.
Ninni Spero di potermi fidare, se non della tua amicizia, almeno della tua discrezione.
Vinicio Fidati. Farò come se si trattasse di un segreto professionale.
Ninni Vinicio: Neutro ha un'amante e io non ci dormo più.
Vinicio Come «non ci dormi più», con Neutro?
Ninni (Facendo l'atto di alzarsi) Senti: se hai voglia di scherzare, me ne vado.
Vinicio No no, va bene: non ci dormi più dai dispiacere...
Ninni Che dispiacere! Dall'angoscia, dalla rabbia, dalla gelosia, dal rodermi per sapere cosa abbia mai quella da offrirgli più di quello che possa offrirgli io!
Vinicio Ah ma quest'è bella! E te lo chiedi? È per via del «meccanismo» cara. Tu stessa ne parlavi un attimo fa.
Ninni Me ne frego del meccanismo. Neutro lo voglio io. Ad ogni costo.
Vinicio Sì: questo l'ho capito da un pezzo. Quello che non ho capito è cosa vuoi da me.
Ninni Ecco: vorrei che tu contattassi questa donna.
Vinicio Per...
Ninni Per soffiargliela..,
Vinicio Dico: sei matta?
Ninni (Continuando) ... dopo di che, io sarò disposta a venire a letto con te.
Vinicio (Tra stupito e divertito) Ah ma sai che tu... tu sei già una gran bella scoperta! Questa proprio non me l'aspettavo!
Ninni Allora? Sì o no?
Vinicio Eh porca miseria! Aspetta. Lasciami il tempo di riprendermi dalla sorpresa... Certo che, così, diventi ancora più desiderabile.
Ninni «Così», come?
Vinicio Così, tutta presa per uno, al punto di concederti a un altro. In generale le donne non lo fanno.
Ninni Tu non conosci le donne!
Vinicio Può darsi, anche perché non m'interessa molto «conoscerle» all'infuori dal senso biblico.
Ninni Appunto per questo sei il tipo che fa al caso mio.
Vinicio Non ti nascondo che l'avventura incomincia a tentarmi. Ma scendiamo al pratico. Chi è questa donna? Non dev'essere certo una da poter avvicinare per la strada con il solito ammuffito: «signorina posso accompagnarla?»
Vinicio Stai tranquillo: siamo già favoriti in partenza dal suo mestiere.
Vinicio Cos'è? Una prostituta?
Ninni Ma non dir fesserie! Lo vedi Neutro, con una prostituta?
Vinicio Tu non conosci gli uomini!
Ninni Gli uomini, magari, no, ma Neutro, sì: gli vivo accanto ormai da dieci anni e per otto ore al giorno.
Vinicio Spara cosa fa questa donna. Mi stai facendo sentir curioso come una portinaia.
Ninni È una cartomante.
Vinicio Scherzi?
Ninni Ti giuro. Fiorini Nives, Viale dei Tigli 19, cartomante. Puoi controllare nella guida telefonica.
Vinicio Ah ma questa poi... (ride) Una cartomante! Neutro con una cartomante! Proprio non lo immagino.
Ninni Dunque: quando conti di chiederle appuntamento per una seduta?
Vinicio (Come tra sé) Una cartomante: potrebbe essere molto interessante... e mi manca nella mia collezione...
Ninni Ti ho fatto una domanda.
Vinicio Ah sì! L'appuntamento. Domani. Me lo prendi tu?
Ninni Eh no! Facciamo le cose con un minimo di prudenza. Già è difficile sperare che credano al caso: cioè che a te, per caso, è venuta l'idea di farti fare le carte e che, per un altro caso, capiti proprio su di lei. Figurati se ti prendo io l'appuntamento! Sarebbe come mettergli il nostro accordo sul piatto di portata.
Vinicio Giusto. Potrei perfino dare un altro nome.
Ninni No. Anche questo sarebbe imprudente.
Vinicio E scusa una cosa: come fai a essere sicura che avrò successo?
Ninni Non ne sono sicura. Lo spero. L'aureola d'irresistibile ce l'hai, (Si alza) Beh, io vado.
Vinicio (Alzandosi a sua volta) Ti accompagno.
Ninni Torno a casa.
Vinicio Appunto.
Ninni «Appunto» cosa? Conosco la strada, grazie.
Vinicio (La prende decisamente alla vita) Non me lo vuoi dare un anticipo?
Ninni (Liberandosi fermamente ma con dolcezza) No caro. Io pago sempre posticipato.
(Sulla porta si scontrano con Neutro)
Neutro (Contrariato) Ah... siete ancora qui?!
Ninni Buona sera avvocato. Stavo andandomene...
Vinicio Già... stavamo andandocene...
Neutro (Sedendo alla scrivania, a Vinicio) Lei aveva del lavoro straordinario?
Vinicio Beh, no...
Neutro E allora, scusi, perché trattiene la segretaria fino a quest'ora?
Ninni Veramente, sono io che ho fatto tardi, avvocato.
Neutro Vi è stata qualche urgenza?
Ninni No...
Neutro E allora? Non le bastano otto ore al giorno di lavoro?
Ninni È che quest'ufficio mi piace tanto avvocato: tanto quanto casa mia e mi son trattenuta per rimettere in ordine, spolverare...
Neutro Spolverare?! Ma non c'è più la donna delle pulizie?
Ninni Lei... lei, non capisce, avvocato..
Neutro Infatti. Proprio non capisco.
Vinicio (Che durante il dialogo avrà dato segni evidenti d'impazienza) Noi andiamo avvocato. (E prende decisamente Ninni per un braccio) Buonasera.
Ninni (Guardando Neutro come ipnotizzata, dirà con accento dolcissimo) Buona notte, avvocato.
Neutro (Brusco) Buona notte.
(Vinicio spinge fuori Ninni che non smetterà di fissare Neutro)
Neutro (Alzando la testa dalle sue carte) Ma cosa diavolo succede a quella da qualche tempo a questa parte? Sembra incretinita! (Pausa) Che si stia innamorando di Vinicio? (Un tempo) Ma!
Ninni (Rimettendo dentro la testa) Avvocato: le piace il fiore?
Neutro Quale fiore?
Ninni Quello che le ho messo sulla scrivania...
Neutro Ah... è lei? Pensavo che fosse la donna della pulizia. Comunque... (Qui, sarà evidente che Vinicio, dal di fuori, da uno strattone definitivo a Ninni che scompare, mentre Neutro terminerà con un) ... grazie. (Pausa, poi, d'un tratto) Ma quella... quella non è innamorata di Vinicio... quella... Oddio: è proprio l'ultima che mi doveva capitare. Dovrò licenziarla. (Si volta verso la gabbia) Tu te n'eri accorta? (Pausa) Decima! (Dalla gabbia nessuna reazione) Già. Non c'è più. (Si alza e si avvicina alla gabbia)
Neutro Decima. Cosa ti è accaduto? (Pausa) Perché sei sparita? (Pausa) Che ti ho fatto? (Altra pausa più lunga delle precedenti) D'accordo: ho avuto dei torti e più di una volta, anche se inconsciamente, ho sbagliato tattica e sono stato violento. Ma... ma vedi. Decima: mi sono così abituato a te che mi sembra di non poterne più fare a meno. (Va a prendere una sedia e siede accanto alla gabbia) O forse mi manchi ramo perché la tua presenza era la sicurezza di restare vivo. (S'innervosisce) L'idea... l'idea che tu mi-balzi addosso all'improvviso, mi da il panico e non la sopporto più. Capisci? (Pausa. La scena va in crescendo) E rispondimi almeno! Potessi almeno risentire la tua voce! (Si alza) Non la posso più vedere questa parete bianca. La farò abbattere. Impazzirò. (Urla battendo i pugni sulla parete di fianco alla gabbia) Decima! Mi hai sentito? Rispondimi! Impazzisco! Impazzisco! È questo che vuoi? (Si lascia andare sfinito e ansante sulla sedia. Si asciuga il sudore dal viso con un fazzoletto. Poi, più calmo) Senti Decima. Io son sempre stato onesto con te. Abbiamo passato insieme dei bei momenti. Abbiamo perfino riso. Ti ricordi quel giorno che è stata qui Angela a raccontarmi del concerto? E quell'altro giorno... ma gli aneddoti non hanno importanza. Resta il fatto che siamo stati bene insieme e quando una donna e un uomo stan bene insieme, vuoi dire che sono innamorati o che sono amici. Noi dunque siamo amici. (Pausa durante la quale entra Nives e si ferma sull'entrata. Dopo la pausa, Neutro ricomincia a innervosirsi) Ora, tu non me lo puoi fare il tradimento di sorprendermi alle spalle. «Uccidere, rubare. giurare il falso ai danni del prossimo, possono anche non essere delitti umani. L'unico vero delitto umano è tradire la fiducia di un amico.» L'ha detto Ibsen. È una verità che non ho mai scordata, anche se più di una volta, sui suoi drammi mi ci sono addormentato, Non si può prediligere un uomo come tu mi hai prediletto e poi togliergli tutto. (Fa uno sforzo evidente per calmarsi) Tu, sei sparita dal giorno che io ho rivisto Nives. Perché? Tu stessa sei stata d'accordo che la cercassi, d'accordo che tentassi di trovare qualcuno che ti «vedesse» e «sentisse» come me, allo scopo di non sentirmi morire di solitudine come un naufrago, Nives dovrebbe essere già qui. Nives è la mia ultima speranza di farti riapparire, perché forse è soltanto questo che vuoi, Decima: vedere Nives qui, dove io ti ho vista per la prima volta, in quest'ufficio che era ormai diventato il tuo quartiere generale. (Lunga pausa)
Nives (Sentendo che Neutro non continua, pianissimo) Adamo.
Neutro (Si volta di scatto e poi si rigira lentamente verso la gabbia. Dirà lui pure pianissimo) Sono disperato... Nives. Nives (Gli si avvicina e lo abbraccia) Lo so, caro. Lo so. Neutro Che devo fare?
Nives Ignorarla. Su. Togliti da questa parete. (Parla e si muove con estrema dolcezza pur essendo decisa. Lo fa alzare) Mettiti qui.
(Prende la sedia e la mette accanto a quella girevole che sta alla scrivania e sulla quale fa sedere Neutro. Siede a sua volta. I due saranno in faccia al pubblico, dando le spalle alla gabbia)
Neutro Ignorarla, dici! E come?
Nives Non ho detto «scordarla». Ho detto ignorarla; cioè, per esempio, non più parlarle direttamente. Insomma, fingere di accettare la sua sparizione.
Neutro Credi... credi che valga?
Nives Tenta.
Neutro Dimmi Nives: come fai a esser sempre così serenamente imperturbabile? E l'incredibile è che son passati vent’anni e non sei cambiata.
Nives Il tempo è immobile, caro. Siamo noi che «passiamo». Il tempo non esiste. Infatti non è il tempo che invecchia, ma noi.
Neutro Nives: ritorna sulla terra. Provami che Nerone è nato ieri. Cosa ne fai della storia?
Nives Lo so che cronologicamente il tempo esiste, ma io mi riferivo all'eternità.
Neutro Non credo in un'altra vita.
Nives Ma caro: quando non respireremo più, l'aria continuerà a esistere. Puoi non credere in un'altra vita ma non puoi negare l'eternità che consiste appunto nell'immobilità del tempo.
Neutro Diciamo che questa è la tua concezione personale dell'eremita. Ma potresti darne un'immagine più concreta?
Nives Sì certo. II cerchio. Dove comincia e dove finisce?
Neutro Già. Ma ti prego: lasciamo questo discorso.
Nives Perché?
Neutro Ho l'impressione che sia il mio discorso funebre.
Nives Va bene Adamo. Lasciamo questo discorso.
Neutro Parliamo di te Nives. Non mi hai ancora detto perché hai lasciato la medicina, pur essendo arrivata alla vigilia degli esami finali, come mi hai precisato. Deve pur esservi stato un motivo,
Nives (Alzandosi) Vorrei che tu non me lo chiedessi.
Neutro (Alzandosi) E se te lo chiedo?
Nives Toccherebbe a me aver l'impressione che si tenga il mio discorso funebre e forse mi vedresti perdere quella serenità imperturbabile che dicevi prima.
Neutro Ti faccio una domanda indiscreta. Qualcuno all'infuori di te conosce questo motivo?
Nives No.
Neutro È quello che immaginavo. Grazie.
Nives Perché mi ringrazi?
Neutro Perché è come se tu mi avessi atteso. Perché ora so che questo motivo tu lo puoi dire solo a me.
Nives (Di scatto lo abbraccia) Caro e unico amico mio!
Neutro (Sciogliendosi dolcemente e guardandola un attimo in silenzio) Ti avevo così vicina e non ti ho vista!
Nives Capita spesso.
Neutro Sì: ai fessi. Ma veniamo al tuo motivo.
Nives Ti prego Adamo! Un'altra volta.
Neutro No cara. Vent'anni di silenzio, bastano. Saprai meglio di me che. in psichiatria, i casi più gravi son dovuti al silenzio.
Nives (Fa qualche passo come concentrandosi e respirando a fatica) È stata... è stata quella bambina. Era alla fine del suo primo anno di scuola, mi avevano detto... e quella mattina doveva essersi divertita a scrivere le lettere del suo nome sulle unghie della roano. Una manina paffutella.., con le unghie un po' rosicchiate. Cinque lettere scritte in stampatello con un inchiostro rosso... Si chiamava come me... (Si ferma e guarda Neutro come smarrita)
Neutro Vai avanti.
Nives (Parlando sempre più a stento) Aveva avuto un incidente sulla strada tornando da scuola e l'avevano portata d'urgenza in sala operatoria dove io mi trovavo con un gruppo di studenti... (Si attesta di nuovo guardando Neutro c.s.)
Nutro Coraggio Nives.
Nives Quella... quella sua piccola mano... gliel'hanno dovuta amputare... (Pausa)
Neutro Nives; cerca di dirmi chiaramente cos'hai provato.
Nives Io... io non conosco il parto... ma... ma è stato come se quella bambina me l'avessero strappata brutalmente dalle viscere e che quella sua mano mi fosse rimasta dentro, nel cuore.
Neutro E qual è stata la tua reazione esteriore?
Nives Niente, sul momento. Ma appena a casa ho avuto una crisi isterica tremenda con urla e vomito. I miei hanno sempre creduto a una mia depressione nervosa.
Neutro E io? Perché non mi hai chiamato?
Nives Ti eri già laureato ed è successo in quel primo anno che tu non eri già più in città. Nessuno sapeva dov'eri finito.
Neutro Son stato assente solo un anno.
Nives Ma dopo un anno, io avevo già scelto la mia strada, o meglio: me l'ero già imposta.
Neutro Perché imposta? Non ne eri convinta?
Nives Di diventare cartomante? (Ride) Oh Adamo! Una volta non mi sottovalutavi!
Neutro Scusa: ora non ti seguo più.
Nives Vedi caro: esistono svariati motivi che spingono a diventare medici. La passione per la scienza, i soldi, le circostanze. Vi sono perfino dei medici che lo sono per tradizione di famiglia. Io, avevo scelto la medicina per amore del prossimo, perché sono sempre stata sensibile ai bisogni altrui. Ma il mio, e lo prova l'episodio di quell'amputazione, era un amore viscerale mentre un buon medico, per essere tale, deve nutrire un amore soprattutto scientifico. Incominciai a pensare che quella piccola mano con il mio nome scritto sulle unghie, avesse voluto indicarmi qualcosa, come un simbolo e che insomma, quel fatto, non mi era accaduto «per caso», Mi misi a studiare le linee della mano. Dovevo rinunciare alla scienza ma non potevo rinunciare all'amore per il prossimo e quella mi sembrava l'unica strada. I primi mesi son stati i più duri perché avevo l'impressione di barare, ma poi son stata presa dal gioco dell'auto convinzione ed è stato tutto più semplice.
Neutro Comunque, a giudicare dal tuo telefono sempre occupato e dalle difficoltà per averti un'ora, il risultato dovrebbe essere un successo.
(A questo punto, dall'interno della gabbia, Decima staccherà in alto le tende che lascerà cadere a terra e si metterà tranquilla sullo sgabello ad ascoltare i due che continueranno a darle le spalle)
Nives (Rabbrividendo all'improvviso) Non senti che freddo?
Neutro Freddo! No. Trovo che qui si sta bene.
Nives Anch'io. Ma ho sentito un freddo improvviso: come un gran brivido... Cosa mi stavi dicendo?
Neutro Parlavamo dei tuoi risultati.
Nives Ah sì! La gente dice che «indovino». È la mia condanna questa parola. Ogni volta la sento, riprovo quell'impressione dei primi mesi, di aver barato. Non è vero che «indovino». Non faccio che amare gli esseri umani e partecipare ai loro problemi come se fossero i miei. Dò consigli pensando ad alta voce come se consigliassi me stessa.
Neutro Brava! Dai consigli? Siamo dunque alla concorrenza.
Nives Ma le mie parcelle sono gratuite, caro. Non ho mai chiesto soldi a nessuno.
Neutro Permettimi un'altra domanda indiscreta. Come vivi?
Nives La gente mi lascia soldi sotto lo zerbino, nei libri, dietro i vasi di fiori. Ne trovo dappertutto. Qualche volta ne ho ritrovati perfino nella piccola farmacia che tengo in bagno. Altri, invece, arrivano con i doni più svariati. Un giorno una contadina, mi ha portato un capretto. Quella notte ho dovuto tenerlo a letto con me per farlo tacere. Ha svegliato tutto il caseggiato.
Neutro È un fatto che i contadini, sono gente imprevista. Anch'io ho un cliente che un giorno ha fatto tanto ridere Decima... (Automaticamente si gira appena verso la gabbia e resta sbalordito)
Decima Beh? Non mi hai mai vista?
(Vi è un attimo di sospensione come in un filmato che si arresta)
Nives E' tornata, vero Adamo?
Decima Dille di non chiamarti Adamo che mi dà fastidio. Sembra di essere in un paradiso terrestre artificiale...
Angela (Entra più che mai arrogante) Buona sera.
Decima ... anche se la serpe entrata, è al naturale.
Neutro (Alla moglie, di scatto) Cosa fai tu qui, a quest'ora?
Angela Calmati e soprattutto non affrettarti a presentarmi la signorina. Una cliente, suppongo, con problemi tanto gravi da richiedere il fuori orario!
Decima Neutro; quand'è che l'anneghi?
Neutro Io, a te, non devo rendere conto di niente. Tu la tua vita, io la mia. Questi sono i patti.
Angela Questi son sempre stati solo i tuoi patti.
Neutro (Avvicinandosele minaccioso) Ma cosa vuoi ancora, tu, da me? Hai avuto il mio amore, il mio nome, i miei soldi. Hai calpestato tutto, salvo i soldi beninteso. I soldi sono la sola cosa che puoi volere ancora da me e dunque, se non sei qui per soldi, vatteneì
Nives (Avviandosi) Calmati Adamo. Me ne vado io. Buona sera signora.
Neutro (Violento) Nives: guai a te se ti muovi! Delle due tu sei quella che ha diritto di star qui con me.
Angela (Lanciandosi furibonda contro di lui) Tu... tu osi dirmi questo davanti a questa ciarlatana!?
Neutro (Alzando una mano per schiaffeggiarla) Brutta...
Nives (Impedendoglielo fulmineamente) No!
Angela (Gridando al tempo stesso) Oreste!
Oreste (Entrando) Calma calma signori. Eccomi qui. E innanzi tutto; buona sera. (Impeccabilmente in abito scuro, è qualcosa tra l'avventuriero e il damerino)
Decima Guarda guarda: c'è anche lui! Scappato dal cilindro d'un prestidigitatore invece del solito coniglio.
Angela Oreste: io spero che tu abbia sentito come mio marito ha osato trattarmi davanti alla sua amante! Spero che tu abbia veduto come abbia perfino osato alzare le mani su di me!
Oreste Calma signori! Vogliamo star calmi?
Neutro Le faccio notare che io sono a casa mia e sto come mi pare. Piuttosto, favorisca dirmi chi è lei.
Oreste Giusto, caro signore, giusto. Permette? (Gli stringe la mano) Oreste Ballerino.
Neutro Sì lo so che lei fa il ballerino. Ma è il suo cognome che non ho ancora l'onore di conoscere.
Oreste Mi chiamo Ballerino, signore. Ballerino di nome e di fatto. Impegnato fin dalla nascita, capisce? Come potevo non essere «ballerino»? (Ride solo lui)
Decima (Lugubre) Spassoso!
Neutro Bene, signor Ballerino. Mi spieghi cosa vuole da me.
Angela (Violenta) Te lo spiego io, cosa vuole da te...
Oreste Eh no, Angela, permetti?
Angela No!! Non permetto perché tu sai esprimerti solo con la danza, mentre lui è talmente abile con la parola che se lo lasci dire in un minuto ti ritrovi fuori di qui senza aver spiegate le tue ragioni.
Neutro Se me le vuoi spiegare danzando, io non ho nulla in contrario.
Angela (A denti stretti, puntandogli un indice contro) L'ironia riservala per le tue fattucchiere.
Neutro (Torcendole l'indice) Fuori di qui, tu e il tuo cavalier servente!
Nives Adamo, ti prego, lasciala dire: ha bisogno di sfogarsi.
Angela Oh senti che dolcezza! (Rifacendole il verso) «Ha bisogno di sfogarsi». Chi gliel'ha detto? La palla di vetro o il gufo?
Neutro (Lanciandosi verso la moglie) Fuori!
(Nives e Oreste si mettono fra i due)
Oreste Ma no, ma no, signori, prego! Restiamo calmi. La vita è breve. Non vale la pena arrabbiarsi così. Ci si può sempre mettere d'accordo. A volte, i contatti sono difficili, ma poi tutto s'aggiusta. Che diamine! Un po' di sforzo da una parte e un po' di sforzo dall'altra.
Decima Amen!
Ninni (Entra e si ferma sbalordita) Oh scusate!
Neutro Bene. Siamo al completo. Si può sapere cosa fa lei di nuovo qui?
Ninni Mi scusi tanto... avvocato. Passavo... e ho visto la luce. Ho creduto che lei l'avesse dimenticata accesa e son salita. Non pensavo di... di...
Decima ... di fare la frittata.
Ninni Scusino. In anticamera vi era un cane. Quando sono entrata è scappato. Spero non sia grave...
Oreste Oh Dio: è Ninni!
Ninni Sì, sono io... Scusi, ma io non la riconosco.
Oreste Neanch'io... Ninni è la mia Terranova; medaglia d'oro dell'ultima esposizione nazionale! Loro permettono, vero, che io la rincorra? (Esce correndo)
Angela (Sfidando ancora Neutro) Colpa tua! Gliel'ho fatta lasciare in anticamera per rispettare la tua stupida avversione ai cani. Ed è in calore, quella bestia. Se le succede qualcosa, la paghi come non te lo immagini!
(Mentre esce le luci si spengono e quando si rialzano, dopo un breve intermezzo musicale per staccare il finale, sono in scena Neutro e Decima. Il primo, seduto alla scrivania, sta leggendo un libro e l'altra sta come sempre nella sua gabbia)
Decima Cosa leggi?
Neutro Un libro di poesie.
Ninni (Entra) Avvocato: ho rimandato tutti i clienti di oggi come mi ha ordinato. Molti hanno protestato energicamente...
Neutro Non m'interessa Ninni.
Ninni Lo so, dal momento che li ha rimandati... Ma volevo soltanto dirle, avvocato, che son stata costretta a fissare dei nuovi appuntamenti spostandone altri...
Neutro Va bene, non si preoccupi. Ora può andare anche lei.
Ninni Andare? Andare dove?
Neutro A casa. Arrivederla.
Ninni Ma avvocato! Sono appena le dieci...
Neutro Senta Ninni. Le dò un giorno di libertà. Non è contenta? Torni a casa o raggiunga Vinicio che sta giù al bar e anche a lui ho detto di non tornare. Vada a spasso con lui. Non vede che splendida giornata?
Ninni Sì... certo... la vedo. Grazie avvocato. Lei... lei è tanto buono! Cosa posso fare per lei?
Neutro Partendo, non chiuda a chiave la porta d'entrata. È tutto. Buon giorno Ninni.
Ninni (Quasi piangendo) Buongiorno avvocato. A domani. (Esce)
Neutro Oh finalmente! (Riprende a leggere. Lunga pausa)
Decima Sono belle quelle poesie?
Neutro Non lo so. Mi piacciono.
Decima Di chi sono?
Neutro È una raccolta di poeti sconosciuti. (Pausa)
Decima Neutro: hai chiamato Nives?
Neutro Sì. Dovrebbe essere qui fra poco.
Decima Le hai detto che è urgente?
Neutro Sì. Non hai sentito? (Pausa)
Decima Neutro: leggimi la poesia che stai leggendo.
Neutro «Che riposino in pace. / Ma io, non entro / perché non ho bisogno di vedere una lapide / costruita sul mio sentimento. / Mi basta il ricordo. / Mi basta il tormento: così com'è.
Decima Non mi piace. Leggimene un'altra.
Neutro «Quando morirò», dice un certo poeta٭ / «seppellitemi in una banderuola.» / Quando morirò, dico io / a tutti quanti mi conoscete / fate in mio onore / tutto quel che accidente volete. / Questa è la mia eredità d'amore.
Decima Altruista, il tipo!
Neutro Già. E sdrammatizzava il problema.
Decima Chi è il poeta che ha detto: «seppellitemi in una banderuola»?
Neutro Non ricordo. (Pausa)
Nives (Entra ansando come se avesse corso) Buongiorno caro. Che c'è? Ho piantato in asso una povera donna! Perché mi hai detto che è urgente?
Neutro (Alzandosi e abbracciandola) Perché «è» urgente, cara.
Decima Infatti. Il filo sta per spezzarsi.
Neutro Me ne vado Nives. Stammi vicina. Accompagnami fino a «lei».
Nives (Che improvvisamente «vede» Decima e ne resta come abbagliata, dirà) Decima! La vedo Adamo... la vedo... anch'io... come te...
(Neutro e Nives tenendosi per mano o allacciati alla vita si avvicineranno lentissimamente alla gabbia. Nives continuerà)
Nives Coraggio caro: non ha affatto l'aria crudele! Sarà come perdere la memoria dei ricordi... Coraggio caro: vai.
(Decima, quando i due cominceranno a muoversi verso di lei, riattaccherà molto rapidamente le tende in alto e la gabbia apparirà di nuovo tutta bianca. A questo momento, Neutro, staccandosi da Nives come sotto ipnosi, entrerà nella gabbia da un'apertura invisibile al pubblico. Allora Nives, spalle al pubblico, addossata alla gabbia, allargherà le braccia come per abbracciarla e scivolerà in ginocchio piano piano, sempre tenendo le braccia in croce)
F I N E
٭ Nome d'una delle tre Parche.
٭ L'arcolaio con il quale le Parche filano la vita umana.
٭ Garcia Lorca.