LA BOMBA INTELLIGENTE
(Breve monologo)
“Nell'era post industriale sono considerata da tutti la vera protagonista di ogni guerra secondaria od importante, che si combatte nei cinque continenti. Io sono stata presente nell'Iraq di Saddam e nella Libia di Gheddafi, come lo sono ora nell'Afghanistan dei fondamentalisti islamici, detti anche Talebani, pronta a correre in lungo ed in largo, dove c’è sentore di guerra.
Quando mi chiamano per una nuova missione io mi metto subito a disposizione, pronta ad eseguire gli ordini del padrone committente. Io sono modestamente la bomba intelligente. Sono l'ultima scoperta originale della moderna scienza militare, che ha ritenuto opportuno e conveniente dotare gli arsenali dei paesi più potenti anche di bombe cosiddette intelligenti.
Io ubbidisco sempre ai comandi, che mi hanno dato, e punto precisamente sul bersaglio, che i tecnici mi hanno programmato, sperando di non commettere mai qualche sbaglio. Ogni tanto, però, per puro caso o accidente, succede, purtroppo, che anch’io colpisco dei poveri innocenti. Allora mi rimorde la coscienza e provo veramente un gran dolore, perché sotto, sotto anch'io tengo un cuore.
Nel mio peregrinare da un posto all’altro del pianeta, io non ho rinunciato, però, a riflettere su un fatto, che mi pare abbastanza rilevante: se sia, cioè, davvero un privilegio, del quale menare vanto, quello di essere una bomba intelligente. In effetti se io in un posto non ci voglio andare, perché magari non ritengo giusto uccidere della povera gente, che con la guerra non c’entra niente, loro mi ci spediscono lo stesso perché, a prescindere dalla mia decantata intelligenza, sono sempre i capi di Governo a comandare ed a decidere se mandarmi a proprie spese a questo oppure a...quel paese.
Volando nello spazio infinito, nell'attesa di giungere al bersaglio io continuo, perciò, a ragionare sulle cose, che non vanno bene sulla terra, e mi sono convinta di avere il diritto di muovere qualche critica anche a questi illustri governanti. Siccome sono intelligente credo di essere nel giusto se cerco di capire quello che succede in questo mondo. Capire cosa? Si domandano coloro, che guardano con sospetto a questa mia capacità raziocinante. Capire per esempio perché c'è tanta ingiustizia sulla terra e perché si fa la guerra. Io vorrei capire, capire solamente per il fatto che sono una bomba intelligente.
Vorrei capire se è giusto perpetuare ed accentuare sempre di più l'attuale disequilibrio mondiale a vantaggio di chi è più forte. Io vorrei capire, capire solamente.
Vorrei capire in sostanza se quelli, che oggi sono poveri, lo dovranno essere anche in futuro e perché in molte zone del pianeta si muore di fame, mentre in altre c'è uno spreco esagerato di derrate alimentari.
Vorrei capire, infine, perché gli uomini, che sono stati creati ad immagine di Dio, non sono tutti uguali. Lo vorrei solo capire. Lo vorrei capire solamente per il fatto che sono intelligente.
Quando attraverso mari e monti e dall'alto guardo la terra, vedo sparse qua e là enormi sacche di indigenza, dove ci sono milioni di persone, che vivono fra rinunce e sofferenza. Vedo l'odio, che vince sull'amore, e provo dentro di me tanto dolore. Vedo che l'amicizia fra i popoli non è più un valore da salvaguardare e che fra compagni di viaggio c'è la lotta più sfrenata per raggiungere un vantaggio personale a scapito soprattutto dei più deboli ed in questo disordine di massa vedo che anche la famiglia si sconquassa. Ed è una cosa deprimente constatare che è l'egoismo il sentimento, che oggi domina nel mondo. Spesso mi sono chiesto: che posso fare io per cambiare queste cose? E non sono venuta mai a capo di niente. Ma ora ho capito finalmente che qualcosa posso fare. Mi sembra, infatti, naturale che io non possa ulteriormente tollerare che, in un mondo popolato
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da emeriti imbecilli, che pensano solamente a farsi la guerra, per soddisfare la loro sete di
potere, solo io, che sono una bomba, debba essere considerata intelligente. Perciò per una questione di decenza ho deciso di dimettermi e di rinunciare per sempre alla mia reale o
supposta intelligenza. Da questo momento, quindi, per protestare contro questa umanità sciocca, ottusa, ed inconcludente, mi rifugio volontariamente nella mia antica e beata stupidità, perché preferisco tornare ad essere una bomba cieca ed ignorante per non vedere nulla e non capire niente”.
Italo Schirinzi
Dalla raccolta “Cose di questo e … dell’altro mondo”.
A questo monologo, volendo, può fare seguito anche questa breve composizione, recitata o dalla stessa attrice o da un’altra, che subentra subito dopo di lei.
NON VOGLIO SENTIRE NIENTE
Non voglio sentire niente.
Non voglio sentire parlare di politici corrotti,
di donne violentate, malmenate, sfigurate.
Non voglio sentire parlare di abusi sui minori,
di guerre fratricide, di lotta agli emigranti.
Non voglio sentire parlare la gente, che è ignorante.
Non voglio sentire niente, niente, niente.
Non voglio sentire niente.
Non voglio sentire parlare di coloro, che hanno fame,
del colpevole spreco di risorse alimentari.
Non voglio sentire parlare di mortalità infantile,
di ragazze infibulate o vendute come schiave.
Non voglio sentire parlare la gente, che è arrogante.
Non voglio sentire niente, niente, niente.
Non voglio sentire niente.
Non voglio sentire parlare di musei che sono chiusi,
di opere d’arte trafugate, di beni culturali abbandonati.
Non voglio sentire parlare di smog e di ambiente,
di scafisti, di trafficanti e di stragi di innocenti.
Non voglio sentire parlare la gente, che ci offende.
Non voglio sentire niente, niente, niente.
Una sola parola vorrei sentire gridare da tutti gli abitanti del pianeta,
vorrei sentire gridare l’unica parola, che a me piace: pace, pace, pace.
Italo Schirinzi.