Stampa questo copione

LA CAMBIALE

LA CAMBIALE

di Giovanni Falduto e Raffaella Dalla Rosa

Interpreti:

LAURA moglie di Vittorio, sorella maggiore di Linda

LINDA sorella minore di Laura, vive con il padre Ettore

VITTORIO marito di Laura

MARTA figlia convivente di Vittorio e Laura

ETTORE vedovo, padre di Laura e Linda, nonché nonno di Marta

DE ROSA avvocato, beneficiario della “cambiale”

Laura sfaccenda in cucina. Entra ed esce brevemente di scena. Si intuisce che sta preparando la colazione. Ogni tanto dà un’occhiata alla TV che trasmette il notiziario. Il segnale orario della TV segna le 7.30. Laura controlla l’orologio.

Laura:

Oddio, le sette e trenta! È tardi! (squilla il telefono. Laura risponde tenendo con una mano la moka). Pronto? Ah, Linda, ciao, buongiorno. Certo che è pronto il caffè. Dai, vieni… ti vengo ad aprire… Ma devi solo attraversare il pianerottolo. Papà è già uscito? (versa il caffè in una tazzina, mette la tazzina su un vassoio che è già preparato con zuccheriera etc. e che poi porterà al marito. Intanto suona il campanello della porta). Vengo! (va ad aprire. Entra Linda, già vestita per uscire. È di casa, appoggia la borsa da una parte. Laura torna al suo vassoio).

Linda:

Ciao sorellona… guarda che sono di fretta stamattina…

Laura:

Dai, siediti, un momento solo… porto il caffè a Vittorio, così si alza… e poi lo prendiamo insieme… su, dai, siediti… (esce con il vassoio. Linda si siede controvoglia e dà un’occhiata alla TV. Torna Laura)

Linda:

Hai finito di fare la cameriera? Hai portato il caffè al principe?

Laura: (mentre prepara le due tazzine)

Sì, sorellina. Il principe è servito, si sta alzando (ha l’aria divertita. Si siede accanto a Linda con le tazzine). Allora Linda, com’è andata ieri sera? Su, dai, racconta… tutto bene con Augusto? Oh, scusa, il dottor Augusto Serra!

Linda:

Sì, brava, il “dottor” Augusto Serra!

Laura:

Allora?

Linda:

‘Na schifezza, come sempre!

Laura:

Perché? Cos’è successo? Cosa c’era che non andava, questa volta? È un bell’uomo, hai detto!

Linda:

Esatto, un gran bell’uomo. Colto, intelligente, elegante…

Laura:

Ma non ha una lira…

Linda:

No, no, anzi… è proprio imballato di soldi…

Laura:

E allora non gli piaci…

Linda:

Gli piaccio, gli piaccio molto… mi trova… divina…

Laura:

Eh…? Quindi?…dove sta il problema???

Linda:

Niente… tutto bene, la cena, le chiacchiere… bla bla… Ti porto di qua, ti porto di là…(si ferma, guarda la sorella). Mi ha fatto vedere le foto che teneva nel portafoglio: ha moglie e figli…

Laura:

NO!

Linda:

Sì! Sì, mia cara sorellona, è felicemente sposato… voleva portarmi sulla sua barca a farmi conoscere la sua famiglia. Mah…Ci capisci qualcosa tu? Forse voleva prendermi a servizio.

Laura: (ride)

Sì… ad ore.. anzi, a giorni… che delusione!

Linda:

A chi lo dici!

Laura:

Andrà meglio la prossima volta!

Linda:

Sì, la prossima, o quell’altra ancora…

Laura:

L’importante è non arrendersi, combattere!

Linda:

Ah, se è per questo, chi si arrende? Solo che comincio ad essere stanca di non arrendermi. Possibile che con tutti gli uomini che ci sono in giro, che mi ronzano intorno, che mi invitano a cena o a ballare, non ce ne sia uno di normale?

Laura:
Bè, anche tu un po’ difficilina sei! Non è che ti accontenti facilmente. Questo va bè, è sposato, ma l’ingegnere? Lavorava troppo. Elio, il farmacista, era basso…

Linda:

E somigliava a papà…

Laura:

Alberto, il musicista, ti piaceva tanto… ma non era ricco…

Linda:

Gli pagavo anche i cappuccini al bar…

Laura:E che dire allora del commercialista? Aveva tutte le carte in regola…

Linda:

Oh sì…come no, imbalsamato come un…come un…come un coccodrillo al Museo Egizio!

Laura:

Scusa, Linda, ma se abbassassi un po’ il prezzo… se ti accontentassi?

Linda:
Per esempio?

Laura:

Non so, di un impiegato, un vigile urbano, un postino… una persona normale…

Linda:

Ma vuoi scherzare? Ho aspettato tanto, sto spendendo l’ira di Dio tra vestiti di lusso, parrucchieri, estetisti, viaggi, tutto per frequentare gli ambienti… coi soldi… e mi dovrei accontentare di uno, uno… (Guarda verso l’interno) uno come tuo marito…

Laura:

Ecco, ci risiamo, ogni volta che parliamo di questo argomento, tiri fuori Vittorio…

Linda:

E no, bella mia, io la tua fine non la voglio fare…

Laura:

La mia fine? Che fine avrei fatto io? (non è arrabbiata, è divertita)

Linda:

Tutto il giorno lava, stira, prepara pranzi e cene e soprattutto servi il Marchese del Grillo.

Laura:

E allora, che male c’è? Mi piace. Mi piace lavare, cucinare, correre di qua e di là e soprattutto mi piace servire il Marchese del Grillo… perché si dà il caso che io a quest’uomo voglia bene…

Linda: (si alza)

Ma guarda come ti sei ridotta! Sembri più vecchia di dieci anni! Le tue amiche hanno tutte un lavoro, una donna a ore, una macchina, vanno dal parrucchiere tutti i sabati e qualcuna… ha pure l’amico.

Laura:
E io non ho niente di tutto questo… non ho mai voluto lavorare perché i soldi che porta a casa Vittorio bastano e avanzano. È una scelta… nessuno me l’ha imposto. Ho scelto di dedicarmi a mia figlia e a mio marito… E sono felice… dai, sorellina, non ricominciamo, abbiamo fatto altre volte questo discorso…

Linda:Ma fai una vita piatta… monotona… sempre le stesse cose…

Laura:

Ma mi piace così! Lo vuoi capire? Basta, stop, fine. Dimmi invece cosa hai da fare oggi… come mai esci così presto? Novità per il lavoro?

Linda:Porto delle foto all’agenzia tedesca… (prende in mano un portafotografie che la raffigura con una pelliccetta rosa) oddio…non certo questa…ma sono orrenda in questa foto!…e sta pelliccetta rosa poi, passata di moda da tempo!

Laura:Non ricominciare con la storia della foto…che sei tanto carina così…

Linda:

Come no, sembro un confetto… (ha un moto di ribrezzo) No, questa non la porto (toglie la foto dal portafotografie) anzi te la lascio qui, buttala nel secchio (lascia la foto sul tavolo e poi guarda l’orologio)… e si sta facendo tardi…

Laura: (alzandosi)

Accidenti, è vero… devo chiamare Marta… A forza di chiacchierare… (va per uscire di scena)… aspetta, non andare, torno subito… (esce e, fuori di scena) Su su Marta, sveglia… è tardi…

(Linda, si alza prepararsi ad andare. Entra Vittorio, vestito solo a metà, sbadigliando)

Vittorio:Tò, guarda guarda, la cognatina… ‘giorno… Miss Simpatia… Cos’è? Lo zoo ha lasciato i cancelli aperti stanotte?

Linda:Sì, è probabile, visti i gorilla che girano da queste parti…

Vittorio:A me sembravano iene… iene maculate… che ora è, congiunta cara?

Linda:E’ ora che la smetti di fare l’imbecille, tanto non attacca… Non riuscirai mai a diventare simpatico… (chiama) Laura, io vado… ci vediamo più tardi…

Vittorio:

Ecco, brava, meglio più tardi, quando io non ci sono… ma dove ho messo la cravatta?

Linda:Hai guardato nella spazzatura?

Vittorio:Pi Acca basso stamattina, vero?… siamo piuttosto acidi… (scontrandosi quasi con Laura) Hai visto la mia cravatta? (esce)

Laura: (urlando dietro a lui)

E’ appoggiata sulla poltrona, in camera… lascia tutto così, poi sistemo io…

Linda:Mi pare logico… il marchese lascia disordine, la serva sistema… Ma senti un po’… Vieni un attimo qui.. (si appartano)…Ma ti pare normale tuo marito…?

Laura:In che senso?

Linda:

Non ti sembra che da qualche tempo sia strano?

Laura:Perché porta la cravatta?

Linda:

Non è solo quello… lo vedo nervoso .. più nervoso del solito… prima non era così… attento all’abbigliamento…

Laura:

Ma no, è per il lavoro… ha acquisito nuovi clienti… Deve fare bella figura…

Linda:

Dici?

Laura:

Ma sì… perché, cosa ti frulla in quella testolina matta?

Linda:

Non so, ma mi pare strano… è cambiato anche l’atteggiamento… come si muove, come parla… per me c’è sotto qualcosa di poco chiaro…

Laura: (ride)

Linda! Ma che cosa vuoi che ci sia nella vita di Vittorio di poco chiaro… è così… come dire, abitudinario, tranquillo…

Linda:Moscio.

Laura:

Proprio non riesco a pensare che faccia cose strane… non ne sarebbe capace. La sua vita è fatta di numeri, cifre, statistiche, proiezioni, interessi composti… No, cara, sono proprio tranquilla. È vero, facciamo una vita piuttosto piatta, usciamo poco, non abbiamo molti amici, Natale in famiglia, vacanze sempre nello stesso posto… ma noi stiamo bene così. Lui guadagna bene, i soldi bastano e…Marta non ci da preoccupazioni… va tutto bene, perché devi sempre vedere cose strane dappertutto?

Linda:Sarà, ma io ci starei attenta…

Laura:

Va bene, tranquillizzati, starò più attenta…

Linda: (che è quasi sulla porta per uscire, si ferma e si volta di colpo)

E se ci fosse di mezzo una donna?

Laura:
Ma che stai dicendo?

Linda:

Sì, e se Vittorio avesse una storia con una donna?

Laura:
Vittorio? Un’amante? (è sempre serena, sorridente)… Ma che ti salta in mente?

Linda:Ti pare impossibile? A me no!

Laura:

Ma Vittorio…

Linda:

Ma Vittorio è un uomo… e proprio perché la vostra vita è monotona ti dovresti preoccupare… svegliati, Laura, svegliati…

Laura:

Adesso basta… stai esagerando (si è un po’ irritata)… So come badare alle mie cose… ed anche a mio marito… non sono proprio nata ieri… adesso vai o farai tardi davvero (Linda rimane male). Scusa Linda, ma forse non è una buona giornata… Comunque ti prometto che starò attenta a tutto, e se succedono cose strane… poi ne riparliamo.

Vittorio: (Rientrando vestito di tutto punto)

Oh, ancora qui Miss Latte e Miele?

Linda:Niente paura, vado via subito.

Vittorio:
Conviene affrettarsi… a quest’ora passa sempre il camion della nettezza urbana e porta via tutta la spazzatura…

Laura:Vittorio!
Vittorio:Intendevo dire che poi blocca tutta la strada… (è un po’ imbarazzato)

Linda:

Guarda che o prima o poi ti passerà la voglia di fare il buffone… ciao, Laura (esce)

Laura: (a Vittorio che intanto ha preso la 24ore e ci rovista dentro)

Ma perché devi essere sempre così sgarbato con mia sorella…?

Vittorio:
Scusami, Laura, ma è più forte di me… Lei mi odia, mi ha sempre odiato ed ha sempre fatto di tutto per mettere in crisi il nostro rapporto… anzi, mi meraviglio di come ancora non ti abbia messo in testa che mi sono fatto l’amica…

Laura:
Senti, non è il momento di scherzare… Linda è mia sorella, vive con papà nell’appartamento accanto… io ci vado d’accordo, ci vogliamo bene… non potresti fare un piccolo sforzo?

Vittorio: (si ferma, guarda Laura, sorride)

Va bene, amore… prometto, sarò più buono con la iena…

Laura:Ricominci?… Piuttosto, come mai esci così presto?

Vittorio:

Ho un appuntamento con un certo Morelli, faccio una perizia… devo depositarla in tribunale entro venerdì…

Laura:Morelli, hai detto…

Vittorio:

Sì, Morelli, perché?

Laura:

Perché hai appuntamento alle dieci con Morelli…

Vittorio: (incuriosito)

E tu come lo sai?

Laura:

Ho visto sulla tua agenda…

Vittorio:

Cosa? Hai guardato nella mia agenda? E da quando questa novità? (nervosamente)

Laura:Mio caro, da un po’ di tempo sei diventato un po’ distratto… ieri sera evidentemente eri stanco e hai lasciato l’agenda aperta lì, sul tavolo… stamattina l’ho richiusa per metterla nella tua valigetta… non ho potuto fare a meno di leggere l’appunto… Morelli, ore 10.

Vittorio:Ah, sì, è vero, ma prima devo passare da… (imbarazzato) dall’Assicurazione e dal meccanico…

Laura:

Vittorio, non è il caso che ti giustifichi… se hai da lavorare e sei impegnato, non c’è nulla di strano… perché ti agiti?

Vittorio:
Io non mi agito. È solo che non mi va di parlare del mio lavoro alle 8 di mattina… E poi, lo sai che la vista di tua sorella riesce a mettermi di malumore…

Laura:

Volevo solo che restassi un momento con me… Marta sta ancora a letto… ieri sera hai fatto tardi e non ci siamo neanche salutati…

Vittorio:
E’ che ho un periodo di lavoro… è un momentaccio

Laura:

Bene, come vuoi, ciao (bacio sulla guancia, Vittorio ha evidente fretta di andare, allontana quasi sgarbatamente Laura)

Vittorio:

Ciao ciao, ti faccio sapere se torno a pranzo, ci sentiamo, ti telefono, ciao… (esce)

Laura: (a parte)

Che strano… non è mai stato così… forse Linda… ma no, sarà pure strano, ma una donna… il lavoro, quello sì…sarà un periodo…

(Entra Marta, figlia 15enne, in pigiama)

Marta:Giorno mamma… (va sul divano e prende il telecomando)

Laura:

Marta, ma sei ancora in pigiama… hai visto che ora è? Farai tardi a scuola… dovrò chiedere a nonno di accompagnarti in macchina…

Marta:

No, mamma, niente scuola oggi… assemblea d’Istituto… preferisco starmene a casa, almeno ripasso qualcosa…

Laura:Bene, vieni a far colazione, il caffellatte è pronto… (Marta si alza stiracchiandosi e va al tavolo. Citofono. Risponde Marta)

Marta:Sì?… Ciao nonno… Non devo andare a scuola, non serve… (ascolta un attimo, poi alla madre) E’ nonno Ettore, dice che giù c’è un tizio con un furgone che vende carciofi, se vuoi te li prende…

Laura:

No, niente carciofi, fallo venire su…

Marta: (al citofono)

Niente carciofi nonno, vieni su… (ascolta ancora, poi alla madre)… ma’, dice che è un peccato, 20 carciofi a 4 euro…

Laura: (prende il citofono di mano alla figlia)

Papà, lascia perdere, non voglio carciofi, vieni su… andremo più tardi a fare la spesa… Non m’importa se sono i carciofi romani… non li voglio, dai vieni su (riattacca)

Marta:
E’ inutile, il nonno non cambierà mai… tutti i giorni trova qualcosa da comprare a prezzi, come dice lui, stracciati…

Laura:

Non riesco proprio a levargli il vizio… ah, devo raccogliere i panni stesi fuori… apri tu a nonno, e dagli un po’ di caffè… digli di aspettarmi, faccio in un attimo…. (esce)

(Marta riceve la  telefonata di una compagna di classe)

Marta:

Pronto, ciao Arianna! Sì, sono Marta … eh, anche io salto l’assemblea, con tutto quello che abbiamo da studiare! …sì, anch’io mi ci sono messa un momento, ma è un casino, non riesco a capirci nulla …. Sì, ciao!!!!! Magari avessi la tua testa con la matematica … a te viene sempre bene tutto .. anche la proff lo dice sempre (imita la proff) “guardate Salieri, osservate i passaggi, vedete? Ah se fossero tutti come Salieri” …. Ma non ti prendo in giro … Allora, mi detti sta benedetta equazione? Sì, sono prontissima … E va bene poi me la spieghi, adesso detta, dai …. (scrive) Piano: quadra …. Due ics che moltiplica …. (campanello). Aspetta suonano alla porta .. resta in linea … (appoggia il telefono e va ad aprire. Entra Ettore, padre di Laura. Marta lo bacia affettuosamente. Ettore ha in mano due buste della spesa con i carciofi)

Marta:
Ciao nonno… Arrivo subito (torna al telefono) … Arianna? Eccomi … ripeti .. ma scusa quanto è lunga? … caspita! E allora perché non me la mandi per e mail? …il solito marta(punto)anselmi(chiocciola)Virgilio(punto)it .. sì, io ti rimando inglese …. Okappa … a dopo, ciao Arianna (riattacca)

Ettore (mentre cerca un posto per sistemare le buste)

Ciao Martina, com’è? Niente scuola oggi?

Marta

No, assemblea …

Ettore

Assemblea? Ma che siete il sindacato?

Marta

Ma che sindacato … assemblea studentesca  …certo ai tuoi tempi …

Ettore

Ai miei tempi, cara dottoressa, si faceva la scuola e basta .. assemblea! Quando andavo a scuola io, a Catanzaro ….

Marta

Lo so nonno, c’erano ancora le carrozze …

Ettore

Spiritosa … no, non c’erano le carrozze …. E a scuola non si andava col motorino, ma con l’autobus …..

Marta

Nonno, il mondo è cambiato … adesso c’è internet …

Ettore

Internet? Non ci sono più gli autobus?

Marta

Ma sì che ci sono, nonno .. ma ci sono altre cose …. E non siamo in Calabria, siamo nel Veneto ..

Ettore

Perché, cos’ha che non va la Calabria? Mo ti ci metti pure tu? Io sono fiero di essere calabrese..

Marta

E chi ti dice niente? Ti dicevo solo che qui siamo nel Veneto e sono passati trent’anni che ci vivi, ma la testa dura ti è rimasta uguale ..

Ettore

Uhè, signorina, bada come parli … testa dura …. Che testa dura? Io sono come sono e …

Marta

E fai come ti pare … cosa sono quelli? .. carciofi! Li hai comprati!

Ettore:

Era un affare, carina,… tua madre non capisce niente… ne ho prese quattro buste, me le ha messe 15 euro…

Marta:Quattro buste? Ma che ci devi fare?

Ettore:

Era un affare ti dico… (intanto cerca un posto per sistemare le buste)

Marta:Adesso senti la mamma!!!!!… (telefono, risponde Marta) Pronto, ciao zia… no, mamma è su in terrazzo…sì, ti faccio chiamare sul cellulare… (Ettore fa cenno di voler parlare a Linda) Aspetta, ti passo nonno (e da il telefono a Ettore)

Ettore:
Pronto Linda, senti ho comprato i carciofi, tu che fai… torni a pranzo?… Ho capito, fammi sapere… No, li ho comprati qui sotto, c’era uno… lo so che stai sul cellulare… ma volevo sapere se devo preparare… Ho capito, ma era un affare, pensa che anche il ragioniere qui sotto… Linda? (a Marta) Ha riattaccato, era nervosa…

Marta:
Zia Linda è sempre nervosa… le ci vorrebbe un calmante…

Ettore:
Le ci vorrebbe un marito, altro che calmante… Tutti ne abbiamo bisogno…

Marta:
Di un marito? Ma che dici nonno?…

Ettore:

Di un compagno per la miseria! Può stare in eterno in casa con me? Anch’io ho le mie esigenze…

Marta:
Bè, se la zia si trova un compagno, tu rimani solo…

Ettore:

Non è mica detto… ci siete voi, sullo stesso piano e poi, non si sa mai… potrei incontrare anch’io…

Marta:

Nonno, smettila di fare il vago… Sappiamo tutti che la signora Bettina, della tintoria, ti fa gli occhietti dolci…

Ettore:

Sappiamo tutti? Cosa sapete tutti? La signora Bettina è una brava donna, una buona amica… che male c’è ad avere un’amicizia…

Marta:
Nonno, ma se tutti i giorni hai qualcosa da far lavare in tintoria…

Ettore:

Ma che ne vuoi sapere tu? Hai ancora quindici anni! Quando arriverai alla mia età o resterai vedovo…

Marta:
Andrò tutti i giorni in tintoria… (gli dà un bacio scherzoso) Dai nonnetto, non ti arrabbiare, io vado di là a studiare, adesso arriva mamma… (esce)

(Ettore, rimasto solo, si assicura che non ci sia qualcuno nei paraggi, poi va al telefono e forma un numero)

Ettore:

Pronto, è la tintoria? La signora Bettina? Buongiorno signora, sono Ettore… ah, mi ha riconosciuto?… la disturbo? Bene, volevo dirle… non so se ho fatto bene… Avrei qualcosa per lei…un regalo? Non proprio, sono 20 carciofi… sa, qui sotto c’era un tizio, veniva da Latina…li ho presi per me e ho pensato che forse… se non si offende… Ma non lo dica neppure… sono un modesto omaggio…allora faccio un salto tra poco…bene…a dopo…ma le pare… Arrivederci. (riattacca. Entra Laura)

Laura:

Ah, papà, ciao… Marta?

Ettore:

Di là a studiare… Ti ha cercato Linda… Devi chiamarla sul cellulare…

Laura:

Che sarà successo? Non mi chiama mai la mattina (prende il telefono e con la cornetta alzata parla al padre) Ma possibile che tutti i giorni devi spendere dei soldi col primo carrettino di frutta che passa…

Ettore:Non era un carrettino…

Laura:Sì, va bene…era un treno… Voi siete due persone, Linda non c’è quasi mai a pranzo, che ci fai con 20 carciofi?

Ettore:Ma ci siete pure voi tre…e poi i carciofi fanno bene…aiutano la digestione

Laura:Ma tu non sai quello che mi serve, che cosa ho in casa… se proprio vuoi saperlo ho fatto la spesa ieri e ho comprato anche i carciofi…

Ettore:NO!

Laura:Per questo ti ho detto di non prenderli… (mentre parla scorge la busta con i carciofi)… che roba … non raggiungibile (rimette a posto il telefono)… PAPA’ !!!!!, li hai comprati…

Ettore:Ma sono belli….

Laura:

Sei incorreggibile…

Ettore:

E poi con 15 euro me ne ha date 4 buste…

Laura:

Quattro buste? Ottanta carciofi? Papà, ma che ci facciamo con ottanta carciofi, la mensa all’ospedale?
Ettore:

Bè, possiamo sempre fare un regalo a qualcuno…

Laura: (riprende il telefono per chiamare Linda)

Un regalo a qualcuno… Adesso andiamo a far visita ai parenti di Grisignano e ad ognuno portiamo…pensa te…un mazzo di carciofi…ma cosa bisogna fare con te?

Ettore:Ma io so già a chi possiamo re….

Laura: (si ferma e rimette a posto il telefono)

Papà! Li hai presi per la signora della tintoria!

Ettore:
Una busta solo per lei…e poi che male c’è? Siamo amici…

Laura:

Senti papà, vieni qui…siediti… Facciamo un discorsetto una volta per tutte (Si siedono entrambi sul divano. Ettore con gli occhi bassi). Tu sai quanto ti vogliamo bene… io, Vittorio, Marta, Linda… E sappiamo che da quando mamma non c’è più, tu rimani spesso solo e da qualche tempo senti il bisogno di un po’ di compagnia… Non c’è nulla di strano… Sinceramente non faccio salti di gioia al pensiero che un’altra persona possa prendere il posto di mamma, ma non posso neanche impedirti di provare dei sentimenti… è la tua vita, vivila come meglio credi…ma non mi piace che tu faccia la figura del ragazzino… Tutti sanno la storia…

Ettore:
Quale storia? Non è vero…

Laura:
E’ vero…ne parlano i vicini, gli amici, i parenti… Non è giusto né per te, né per la signora, che credo abbia una famiglia anche lei…

Ettore:

Sì, ha un figlio a Milano nelle ferrovie, tre nipotini, una sorella…

Laura:

Papà! Se vuoi fare qualche cosa di serio, parla seriamente con questa persona e senti cosa ne pensa…ma non continuare ad aspettarla alla chiusura del negozio fingendo di essere lì per caso…e soprattutto smettila di portare in tintoria tutto quello che hai in casa per il lavaggio a secco…stai spendendo un patrimonio…

Ettore:
Neanche questo è vero…

Laura:

Mi ha detto Linda che ha trovato una ricevuta in una busta con i calzini…i tuoi calzini… papà, hai portato in tintoria anche i calzini!

Ettore:

Linda parla troppo… e poi ho un’allergia alla pianta del piede, dovuta al detersivo che si usa in casa…i miei calzini bisogna lavarli a secco…

Laura:
Papà, le allergie non vengono a sessant’anni…comunque sono fatti tuoi e soldi tuoi…ma…ci siamo capiti?

Ettore: (annuisce e si alza)

Capito, capito… vuol dire che affronteremo il problema oggi stesso…ci vado a parlare…

Laura:
Non intendevo subito!

Ettore:
Meglio subito, così le porto anche i carciofi…

Laura: (sospirando)

Oddio, i carciofi…e chi pensava più ai carciofi… va bene papà, fai come credi, ma cerca di non fare brutte figure…

Ettore:

Promesso… (va verso la porta)…ricordati di chiamare Linda… (esce)

(Laura telefona a Linda)

Laura:

Pronto Linda, finalmente… mi hai cercato?… Come dobbiamo vederci subito? Cos’è successo?… Riguarda Vittorio? Cioè?… è uscito subito dopo di te… dal meccanico, all’assicurazione…a via Massimi? No, a via Massimi non c’è né il meccanico né l’assicurazione…ma sei sicura che sia lui?…io? E che ci devo venire a fare io?…ancora con sta storia dell’amante? E va bè…cerco di raggiungerti, almeno si chiarisce una buona volta sta cosa e ti levi certe idee dalla testa…aspettami sulla strada…va bene, davanti al negozio di fiori…arrivo (riattacca e rimane a pensare).

Bò? Chi ci capisce nulla? È così strano… Marta! (chiama la figlia)…io devo uscire, ci vediamo più tardi tesoro…(prende la borsa, si toglie il grembiule ed esce)

Marta: (fuori scena) 

Ok ma’….ciao!

MUSICA - BUIO IN SALA

Si riaccendono le luci. Suona il telefono. Marta entra in scena con occhiali e penna, stava studiando. Va a rispondere al telefono.

Marta:Sì, pronto, chi è?… prego? Avvocato De Rosa?…no, non c’è nessuno…né papà né mamma… sì, senz’altro, dirò che ha chiamato…come? “è arrivato il momento”???…(perplessa) ok, sarà fatto…arrivederci. (riattacca) Bò, parla come don Rodrigo st’avvocato, direttamente dai Promessi Sposi…mah (esce di scena)

Rientra Laura, trafelata e in evidente stato di agitazione.

Laura: (riponendo la borsa)

Non è possibile…qualcosa non quadra…Vittorio, Vittorio…non può, non può farmi una cosa del genere…sicuramente c’è una spiegazione a tutto ciò…ma quale??? E se Linda avesse ragione?…ma no, non è possibile…non ci credo…mi rifiuto di credere una cosa del genere…Adele, quella era Adele, la segretaria del notaio Belli … Vittorio lavora tutto il giorno coi notai, quindi dovrebbe essere normale … ma l’atteggiamento …. Sembrava la pregasse .. non poteva trattarsi di lavoro …. O sì? Dovrei chiedere a lui ….oddio, che faccio fino a che non torna?? Che faccio… (guarda la busta con i carciofi)…ma sì, tanto vale mettersi al lavoro…servirà a distrarmi… oddio, non a me, ti prego… non a me… (si mette un grembiule e si accinge a pulire i carciofi) Ragiona Laura…ragiona…in fin dei conti non hai le prove …no, non gli chiederò nulla, per il momento … devo fingere, sforzarmi di essere normale … (pulendo i carciofi si taglia un dito) Ahia! Maledetti carciofi! (scoppia in lacrime)… (si fascia in dito con un asciugapiatti ed esce di scena per andare a medicarsi)

Rientra Vittorio.

Vittorio:
Laura! Laura! Ci sei?…(si guarda intorno mentre posa la 24ore sul tavolo. Prende in mano un carciofo) Ma che è sta roba? Oddio, carciofi….puah! (lo ributta sul tavolo tra gli altri)  Eppure lo sa che mi stanno sullo stomaco… (entra in scena Marta con il libro di storia, saluta Vittorio e lo va a baciare)

Marta:

Ciao papà! Che fai a casa a quest’ora?

Vittorio:

Ciao principessa…ho dimenticato un documento importante…tu piuttosto, niente scuola, stai male??

Marta:Assemblea d’istituto, ne approfitto per studiare… ah, papino, hai ricevuto la visita di don Rodrigo dai Promessi Sposi (sghignazza),,,scherzo, un certo avvocato De Rosa…(Vittorio appare sorpreso)

Vittorio: (visibilmente a disagio, si allenta la cravatta)

Ah sì?…ah bene bene…e che voleva?

Marta:(sorridendo divertita) Bò, che ne so…ha solo detto di riferirti che … “verrà un giorno o il giorno è giunto” o qualcosa del genere…ma chi è st’avvocato, un picciotto della mafia??

Vittorio: (si asciuga la fronte con un fazzoletto)

Ma che vai dicendo…ehmm…ecco il documento (afferra al volo il libro di storia), scappo principessa…ci vediamo più tardi….

Marta:

Ma papà…tutto bene?  Il mio libroooooooo!!!! (preoccupata)

Vittorio: (esce di corsa)

Sì sì…ciao.

Marta:

Mah…non capisco…mamma! Mamma!

Laura: (fuori scena)

Che c’è?

Marta:
Vieni un momento per favore…devo dirti una cosa…

Laura: (rientra con il dito fasciato e dolorante)

Che succede?

Marta:
Ma… che è successo a te?

Laura:

Perché?…ah, dici per questo? No, niente…un taglietto…una cosa da niente…piuttosto, dimmi ….

Marta:

Niente…è rientrato papà poco fa…

Laura:
Papà?

Marta:

Sì, diceva di aver dimenticato una cosa…comunque, gli ho detto che l’ha cercato un certo avvocato De Rosa, e lui si è messo subito in agitazione…ed è uscito alla svelta…non è che è successo qualcosa?

Laura

Ma no, cara … no … (perplessa) Avvocato De Rosa? Non ho idea di chi sia …e papà è uscito di corsa, dici?

Marta

Già. Ed era parecchio sconvolto …

Laura: (si accascia sul divano sconsolata)

Oh mio Dio…(si ricompone vedendo la figlia preoccupata) no, niente tesoro, stai tranquilla…è per…per una causa, sì, una causa di un cliente di papà…ecco…

Marta: (accarezza la mamma)

Ne sei sicura mamma? Sei così pallida…tutto d’un tratto…

Laura:

Ecco…è una causa importante, forse papà non se l’aspettava così…proprio oggi…

Niente cara…niente…stai tranquilla (le sorride amorevolmente)

Suona il telefono.

Laura:

Rispondi per favore … grazie

Marta: (risponde al telefono)

Pronto? Sì nonno…ciao (Laura si accinge ad alzarsi per rispondere)….ti passo mamma….ah no? Dimmi allora…se ho da fare? Devo studiare un po’, perché??….devi comprare un regalo per chi???….(sorride divertita) ok nonno, dammi il tempo di raggiungerti…ma sì, vengo volentieri…arrivo! (riaggancia) mamma…accompagno il nonno a far compere…non ti scoccia, no?

Laura:

Ma figurati…anzi, vai…vai con il nonno…(Marta esce di corsa: Laura rimane sola)… addirittura…addirittura l’avvocato, allora la cosa è seria…oddio…qui sta succedendo qualcosa …(si nasconde il viso tra le mani e singhiozza. Dopo un po’ si soffia il naso e si alza di scatto)…eh no, se crede che resterò con le mani in mano…bè, si sbaglia di grosso…di qualunque cosa si tratti….(ha come un’illuminazione) …ma sì, Linda!Solo Linda può darmi aiuto (si alza e compone il numero al telefono) Linda sì, sono io…sì, ci sono altre novità, ..no, non qui, lui potrebbe tornare da un momento all’altro, non voglio ancora parlarci! Sì, vengo … gli lascio un biglietto .. sì ciao! (si toglie il grembiule, prende la borsa, scrive un biglietto che lascia sul tavolo ed esce)

MUSICA – BUIO IN SALA

Rientra Vittorio. Perlustra la stanza chiamando la moglie e la figlia. Si accerta che non c’è nessuno in casa. Legge il biglietto di Laura …

Vittorio (leggendo il biglietto)

“Vado a fare dei giri con Linda, Marta è col nonno, ci vediamo dopo …” Oh, meno male, non c’è nessuno in casa…..

Compone un numero al telefono

Vittorio:

Pronto, studio del notaio Belli? Mi passa Adele, per favore? Grazie ….. Adele? Sono Vittorio Anselmi …. Aspetta un attimo … fammi parlare … Derosa è venuto a casa mia .. quì tra un po’ succederà il finimondo …. Non puoi fare?….. Sì, lo so scusami, ma non so come fare ….. ottantamila euro .. dove li trovo? Sì, ma Derosa me li ha dati perché ci ha visti insieme, ed ha pensato che eri mia moglie   . va bene, va bene … io gliel’ho fatto credere, ma avevo capito subito che appena t’ha visto gli occhi gli si sono storti …. E lui adesso sa che TU sei mia moglie  …. Grazie tante, lo so che sono affari miei e devo sbrogliarmela da solo .. ma quello adesso torna e vuole i soldi … o mia moglie … ma come faccio a dirlo a mia moglie? Laura mi ammazza … e poi lui non conosce Laura … Lui pensa che tu sei mia moglie …. Eh! Perché ho firmato, perché ho firmato? Perché ero disperato … in quel momento mi servivano ottantamila euro, lui me li dava, ed io gli ho firmato quella maledetta cambiale …. Sì, anche la carta … l’impegno …. I soldi o mia moglie … ma quello sa che mia moglie sei Tu … ho capito, non te ne importa nulla .. sì, sì, hai da fare … (riattacca) ma va all’inferno …. (compone un altro numero)

Sì pronto…sono…Vittorio Anselmi….sì, avrei bisogno di parlare con l’avvocato De Rosa…sì grazie, attendo in linea…(si allenta la cravatta nell’attesa e si muove agitatamente)…ma tu pensa che guaio….(arriva l’altro al telefono). Sì, De Rosa, sono io…Anselmi…dove possiamo vederci? A casa mia? … Capisco ..no, non c’è nessuno…ti aspetto…(riaggancia e si asciuga la fronte con il fazzoletto)…porcaccia la miseria….stavolta sono nei guai…(suonano alla porta) chi sarà adesso? (va ad aprire) Vieni … vieni (rientra seguito da Ettore che ha in mano quello che sembra un quadro, incartato) che roba è ..

Ettore

Chiama Laura, devo farle vedere una cosa..

Vittorio

Non c’è nessuno in casa .. Laura è a far giri con Linda e Marta, non lo so ..

Ettore

Marta era con me, l’ho lasciata da una sua amica si scuola … doveva prendere un’acquazzone, ha detto … io non ho capito cos’era, ma mi so’ stato zitto .. hai visto mai …. Quella mi avrebbe preso in giro tutto il giorno ..

Vittorio

Equazione, Ettore, forse era un’equazione … (indica il pacco) ma cos’è?

Ettore

E’ un regalo che devo fare .. prima di darlo volevo farlo vedere a Laura …..

Vittorio

E che razza di regalo è? E’ enorme ..

Ettore

Eh eh .. è una sorpresa … è .. è una cosa unica al mondo …

Vittorio

Uh… e che sarà la Gioconda?

Ettore

No, ma ci sei andato vicino … è un ritratto …

Vittorio (fingendosi interessato)

Ah... un ritratto… e cosa rappresenta?

Ettore (avvicinandosi con atteggiamento complice)

Sai mantenere un segreto? Dunque, io sono il padre di tua moglie e …siamo fra uomini ….. devi sapere che da qualche tempo ho una certa …. chiamiamola simpatia …. per una signora, di cui, per delicatezza, non posso fare il nome …

Vittorio

La signora Bettina, quella della tintoria ..

Ettore (sorpreso)

Lo sapevi? Oh, per la miseria … anche tu … ma allora lo sanno tutti ..

Vittorio

Tutti no, forse, ma .. diciamo che in paese … se ne parla ….. ma scusa di che ti preoccupi? (Ettore c’è rimasto male) Senti Ettore, tu dimentichi spesso che qui non siamo in Calabria …

Ettore

Eccone un altro con la Calabria ..

Vittorio

Ma sì, scusa … probabilmente in Calabria una situazione come questa … tu e la signora Bettina … farebbe parlare la gente … ma qui non gliene importa niente a nessuno  .. e poi, tu sei vedovo, lei pure … è abbastanza normale …

Ettore

Dici?

Vittorio

Ma sì, non pensarci (guarda l’orologio) e adesso scusa ma aspetto una persona ….. ho un appuntamento di lavoro …

Ettore

Ah sì, sì, certo  .. vado (riprende il pacco, poi si ferma) … ma non vuoi vederlo? Magari mi dai un parere ..

Vittorio (riguarda l’orologio)

E va bene, fammi vedere …

Ettore (toglie un po’ di carta dal pacco)

Tiè … che te ne pare?

Vittorio (osserva curioso, poi chiede)

Cos’è?

Ettore

Come cos’è? Non si capisce?

Vittorio

Sembra un ritratto …

Ettore

Come “sembra un ritratto” … E’ un ritratto  … Vittorio, questo sono io …..

Vittorio

TU?

Ettore

Io, io, sissignore .. bello vero?

Vittorio

Sì, sì, molto bello ….. e i capelli?

Ettore

Che capelli?

Vittorio

Come mai ha i capelli? Hai detto che sei tu !!!! Questo ha i capelli ..

Ettore

Adesso ti spiego  …. L’artista che l’ha fatta … il famosissimo Maestro Ugo Pistocchi … lo conosci, vero?

Vittorio (non convinto)

Sì, di nome … mi pare ….

Ettore

Lui ha lo studio a Montecchio, lo sai … il maestro Pistocchi, dicevo, ha voluto una mia foto per poter fare il lavoro ….

Vittorio

E tu gli hai dato la foto di quando avevi vent’anni ….. se avevi i capelli …

Ettore

Ma no, senti che ti dico … la foto era dell’anno scorso, di quando siamo andati col “centro anziani” in pellegrinaggio a Biella …. Solo che io gli ho chiesto se poteva mettermi i capelli …. Così, tanto per abbellire un po’ l’ovale del viso … il maestro in un primo momento si è rifiutato … ah, come s’è arrabbiato … “io le mie opere non le trucco ..” dovevi sentirlo …… poi gli ho spiegato che era per una buona causa, insomma … per far colpo su una donna … lui ci ha pensato un attimo .. io ci ho aggiunto 500 euro …. E l’ho convinto ..

Vittorio

Eh bè! L’arte è arte, e 500 euro per un po’ di capelli non sono poi tanti…. E adesso gliela porti alla signora .. in tintoria … mi sembra un’ottima idea …

Ettore

Io, veramente, volevo che ci mettesse pure il fucile, così tra le braccia, mi sembrava che ci stesse bene ..

Vittorio

La lupara? Ettore, ma sei matto? La lupara non esiste più neanche dalle parti tue. Ettore, convinciti, i tempi sono cambiati …. La lupara …

Ettore

Saranno cambiati, ma io la lupara nascosta , al sicuro, la tengo sempre … non si sa mai ..

Vittorio

Ma smettila … la foto va bene così. E’ bella pure senza fucile …

Ettore

Trovi? Bella vero? Pensa che la può mettere sulla parete di fronte al bancone così mi può guardare tutto il giorno .. E tutti i clienti, quando entrano si trovano davanti questo ritratto bellissimo …. Eh, c’è poco da dire, ma a me le idee, quando mi vengono …

Vittorio

Ma sì, certo … vai pure, è una bellissima idea ….. (aiuta Ettore ad incartare di nuovo il ritratto) …

Ettore

Bè, ci vediamo più tardi (esce)

Vittorio

Sì, ciao ….E adesso a noi due, De Rosa … il problema adesso è serio … (si guarda intorno) devo prendere tempo, ho bisogno di tempo …. (vede le foto incorniciate su un mobile) … le foto, quelle vanno tolte …. Non deve vedere le foto di Laura. (prende un portafotografie e lo ripone in un mobile. Poi mentre sistema le altre foto, scorge sul tavolo la foto di Linda “pelliccetta rosa”) E questa? Ah, la strega di Linda … questa la buttiamo via … (fa per andare verso la cucina, poi si ferma). Aspetta, aspetta …. (fa una pausa per riflettere). E se ….. ma, vuoi vedere? … Ma sì, potrebbe andare …. (riprende dal mobile il portafotografie e, dopo aver provato che la foto che ha in mano è della stessa misura, fa lo scambio delle foto). Ma tu guarda, niente male come idea .. se funziona … poi bisognerà pensare alle donne .. e ci penseremo poi….(Gira la foto in modo che sia ben visibile sia a chi sta in scena, che al pubblico) .. Ecco … egregio avvocato De Rosa, ti presento mia moglie Linda (poi al pubblico) e speriamo che vada tutto bene … altrimenti .. meglio non pensarci (suonano alla porta. Vittorio va ad aprire e rientra con Derosa. Derosa è vestito bene, curato, con cravatta ed abito scuro, fazzoletto nel taschino e cartella 24 ore).

Vittorio (precedendo De Rosa)

Vieni .. accomodati …. Qui possiamo parlare, non c’è nessuno.

Derosa (si guarda intorno come per valutare la casa. Poggia la cartella sul tavolo)

Complimenti, Anselmi, hai una bella casa…. E la signora non c’è?

Vittorio

Lascia stare mia moglie …. Per adesso…. Parliamo prima un momento ..

Derosa

E che vuoi parlare? C’è poco da parlare.

Vittorio

E va bene, c’è poco da parlare … ma parliamo …

Derosa

E parla … ti ascolto (si siede al tavolo)

Vittorio

Noi ci conosciamo da tanti anni e tu sai che il mio lavoro è sempre andato alla grande ..

Derosa

Quasi sempre … da un po’ di tempo ….

Vittorio

E’ vero, da qualche tempo mi da qualche problema, ma è solo un periodo … Tu sai che non ho mai sbagliato una previsione …. Ma che la INFRAcom sarebbe andata così a picco, non se lo aspettava nessuno ….

Derosa

Sì, ma tu avevi comprato le azioni con i soldi dei clienti, non con soldi tuoi …

Vittorio

Ma è per questo che mi sono serviti i tuoi soldi .. per non toccare il portafoglio dei clienti …

Se i clienti avessero saputo, figurati … il carcere non me lo toglieva nessuno … e poi anche per motivi di immagine ….

Derosa

Sì, va bene, capisco, capisco …. Ma sono affari tuoi .. io ho tirato fuori ottantamila euro

Ed il tempo è scaduto … domani metto all’incasso la cambiale, oppure, se vuoi una piccola proroga … (guardandosi intorno) ,… la signora è in casa?

Vittorio

Ma ci sono buone probabilità che la INFRACOM venga assorbita ….

Derosa:

Poche storie Anselmi…un debito è un debito…e il tempo è scaduto a mezzanotte… i patti sono patti “verrà un giorno…” ti ricordi? e il giorno è arrivato…

Vittorio:

Ma la smetti di parlare come un malandrino? …come se non ci conoscessimo…non puoi farmi una cosa del genere…io avrò i soldi…ehm…la settimana prossima…ti assicuro che la settimana prossima li avrò, liquidi….uno sull’altro….

Derosa:

Un patto è un patto Anselmi…vedi di finirla … se vuoi un rinnovo della cambiale devi mantenere il patto ..(guardandosi intorno) Non c’è tua moglie?… Certo, non credo che tu l’abbia informata del nostro … accordo … e per questo mi sono portato (batte una mano sulla cartella) una copia del contratto … cambiale e contratto …. (fa per alzarsi) dov’è la signora, di là?

Vittorio: (lo trattiene)

Non ti azzardare …

Derosa: (scrollandosi la mano di Vittorio)

Bè? Che fai, minacci adesso? Ma vedi di finirla …. I soldi non ce li hai, quindi chiama la signora ….. e cerca di sbrigarti …

Vittorio

Aspetta .. c’è un altro problema….

Derosa

Un altro?

Vittorio (esitando)

Quella donna … quella che hai conosciuto al bar .. che ti ho presentato ….

Derosa

Tua moglie…

Vittorio (pausa)

Non era mia moglie …

Derosa (arrabbiato, alzandosi)

Cosa? Che stai dicendo disgraziato? Vuoi dire che mi hai fatto conoscere tua moglie … e non era tua moglie?

Vittorio

Già. Proprio così …

Derosa

Sei un vero imbecille … e cosa credevi di fare con questa sceneggiata? (prende la cartella).  Adesso vado in banca e metto la cambiale all’incasso .. figlio di …

Vittorio (trattenendolo)

Aspetta … aspetta …. Un momento …. Senti almeno quello che ho da proporti ….

Derosa

Sì, ma fa’ in fretta … **************

Vittorio

Io … ne avevo parlato con mia moglie …. Quella vera …. E … lei .. era disposta …. Certo, devi capire, la situazione è quella che è …. Insomma lei è disposta ….

Derosa

E’ disposta a fare che? Ma sei scemo? Io ti ho prestato i soldi perché sapevo che non me li avresti restituiti alla scadenza ed ero convinto di risolvere con tua moglie … ma per me tua moglie … era quella del bar ….a me di tua moglie, quella vera, non me ne importa niente ….. magari sarà pure ‘na scorfana ..

Vittorio (con intenzione)

Ah bè, certo non è come Adele … hai ragione, su questo hai ragione .. (distrattamente prende il portafotografie con Linda “pelliccetta rosa” e lo passa a Derosa)

Derosa (guarda la foto a lungo)

Questa è tua moglie? (Vittorio fa cenno di sì). Bè, quella del bar era un’altra cosa … ma … non è male anche tua moglie ….(poi deciso)  Fammi parlare con lei …

Vittorio

Te l’ho detto che non è in casa, tornerà fra poco .. è uscita con la sorella … ma sarà qui a momenti …

Derosa

E va be …. Fammi vedere altre foto ….

Vittorio

Come “altre foto”, non va bene questa?

Derosa

Sì, ma qui sta in posa .. non è naturale … fammi vedere altre fotografie , che ne so, mentre state al mare, in costume da bagno … ne avrai di fotografie di tua moglie!!!!

Vittorio

Uh! Hai voglia …… ma adesso vai a vedere dove stanno sistemate ……

Derosa (indicando su uno scaffale)

Scusa, ma quello non è un album di fotografie?

Vittorio

Quale … quello? Ah sì, sì, ma non c’è niente che vale la pena …

Derosa (prende l’album e comincia  a sfogliarlo)

Questa donna chi è?

Vittorio

E questa è mia mo … mia cognata …. Questa è mia cognata …

Derosa

Anche questa ..

Vittorio

Mia cognata ..

Derosa

Scusa Anselmi … ma tu ti stai abbracciato con tua cognata? E tua moglie non dice niente?

Vittorio

No, cioè sì, è che abbiamo fatto le foto alla festa di Marta, nostra figlia, e siccome mia cognata è anche madrina di Marta (e fa un’espressione come per dire “ma che diavolo mi sto inventando?”)

Derosa (sfogliando)

Tua cognata, tua cognata …. Qui c’è sempre tua cognata ..

Vittorio

No, è che le foto le scatta sempre mia moglie ed allora lei ci sta poco ..

Derosa

Ah, eccola …. Questa è tua moglie ….. e questo che la sta abbracciando chi è?

Vittorio

Il fidanzato ….

Derosa

Fidanzato? Ma che dici?

Vittorio

Ma sì, lei lo chiama il suo fidanzatino .. ah ah ah .. è suo fratello .. Ubaldo, si chiama Ubaldo …(e fa un gesto come per dire “quante ne devo inventare!”)

Derosa

Bè, è carina …

Vittorio

Accidenti …. Altro chè!

Derosa

E tu dici che sarebbe d’accordo?

Vittorio

Certo, con un po’ di imbarazzo … di sacrificio ..

Derosa (guarda Vittorio con faccia minacciosa)

Anselmi, non è che stai tentando di fregarmi?

Vittorio

Ma quale fregarti …. Certo non pensare che per me sia una passeggiata … e poi, scusa, che ci rimetti? Non puoi aspettare fino a stasera? Se ti va buca con mia moglie, domattina metti la cambiale all’incasso …..

Derosa (guarda la foto di Linda poi decide)

E va bene  … aspettiamo ancora un paio d’ore .. tanto, dove scappi? E, dimmi, come pensavi di fare…

Vittorio

Allora ascolta …. Tu adesso vai a fare qualche giro .. ci vediamo, diciamo tra un paio d’ore … solo che, sai .. qui in casa c’è sempre in giro mio suocero, … e non è che anche a lui possiamo dire … mi capisci ….

Derosa

E allora?

Vittorio

E allora tu dovrai farle, come dire, un po’ di corte … come se io non sapessi niente … mi capisci … insomma, lei sa tutto, ma un po’ di finta … per non sembrare che si butta nelle braccia del primo venuto … anzi io avevo pensato che tu vieni e la inviti a cena fuori, come se dovessi parlare di lavoro e poi … una volta fuori …… siete soli ….. ma, ti raccomando un po’ di tatto …. Perché se poi lei ha l’impressione di essere considerata una …. Una …. Insomma mi hai capito ….. potrebbe saltare tutto …

Derosa

Senti Anselmi, io torno tra un paio d’ore, e farò come dici tu… ma se mi accorgo che stai cercando di fregarmi ..

Vittorio

Ma come vai a pensare …. Su, dai .. vai adesso .. ci vediamo dopo …

Derosa (avviandosi)

Ti mando un messaggino col telefonino quando sto per arrivare e tu mi farai sapere se tutto è a posto…. A proposito, come si chiama tua moglie?

Vittorio

Laura, si chiama Laura (poi fa il gesto di chi si pente)

Derosa

Laura. Bel nome, mi piace …Laura .. a dopo, ciao (esce)

Vittorio

E adesso la parte più difficile …spiegare la situazione a Laura … e a quella simpatica di Linda …. E speriamo bene …. Altrimenti ho paura che come dice nonno Ettore … a’ schifio finisce ..

MUSICA – BUIO IN SALA

(SIPARIO)

ATTO II

(Sulla scena Vittorio, Laura e Linda. Linda e Laura sedute, una sul divano l’altra al tavolo. Vittorio, in piedi, alle spalle delle due donne è nervoso. Naturalmente il suo tono di voce è supplichevole perché deve farsi perdonare da Laura e convincere Linda ad aiutarlo)

Vittorio 8.36

Ma insomma, non sarà mica la fine del mondo …..

Laura

Ah no? Sei senza lavoro, chiedi ottantamila euro in prestito ad un lestofante, fai passare un’altra donna tua moglie, cedi tua moglie in cambio di una settimana di proroga …. E non è la fine del mondo?

Vittorio

Ma ho dovuto farlo … ho dovuto … ero disperato e quel Derosa è stato l’unico disponibile ad aiutarmi…

Laura

A che prezzo però! Io non lo so … come hai potuto fare una cosa simile? Non hai pensato a tua moglie, a Marta ….

Vittorio

Ma è proprio perché ho pensato a voi che ho fatto questo …. Perché speravo di riuscire a risolvere per farvi continuare a star bene …

Laura

E ci sei riuscito … adesso stiamo benissimo ….

Vittorio (a Linda)

Ma diglielo tu a Laura .. che non avevo altra strada …..  non c’era via d’uscita ….

Linda

Io, è meglio che non ti dico quello che penso …. Già prima ti consideravo un idiota, presuntuoso, buono a nulla ….. come hai fatto poi a pensare di far passare un’altra donna per tua moglie ?….

Vittorio

Quello è stato un caso: mentre parlavo con lui, nel bar di Piazzale Manzoni, è entrata Adele, la segretaria del notaio Belli … lo sapete che quella saluta tutti come se ti conoscesse da una vita come se stesse in confidenza …

Laura

Anche troppo, mi sembra

Vittorio

Bè, per farla breve, mi ha chiamato da parte per dirmi di una trascrizione del notaio e quando lei se n’è andata Derosa mi ha chiesto se era mia moglie…. Ho capito che se avessi detto di sì, avrei ottenuto il prestito più facilmente .. e quindi….

Laura

E quindi l’hai fatta passare per me … senza pensare al guaio in cui mi cacciavi ..

Vittorio

Ma ho provato anche a parlare con Adele, a convincerla a farmi il piacere di stare al gioco, per questo mi avete visto in quel posto a parlare con lei.

Linda

Ed è stato un colpo di fortuna che passavo di lì ed ho chiamato Laura … altrimenti tu difficilmente avresti confessato la storia….. E poi quella benedetta fotografia … che io stavo per buttare … certo che riesci ad architettare i casini più impensati ….da un po’ di tempo se ti si lascia solo un momento, diventi pericoloso ….

Vittorio

Ma non capisci che in questo modo ho pensato pure a te ….

Linda

A me? Tu hai pensato a me? Tu mi stai dicendo che tutta questa messa in scena che stai architettando servirà anche a me? Vittorio, sei senza limiti … Io non ho bisogno di patrocinanti per trovare un uomo .. soprattutto non ho bisogno di te ….

Vittorio

Ma se non mi avete neanche lasciato finire di spiegarvi come ho pensato di fare ….

Laura

Ma smettila …

Vittorio

Ecco vedete? Siete prevenute, siete prevenute nei miei confronti …. Siccome ho combinato un grosso guaio e la colpa è mia e adesso devo prendermi solo le botte in testa

Linda

Per te non basterebbe neanche la lupara di papà…

Vittorio

Ma il piano è semplice …. Basterà che per una sera voi due vi scambiate i ruoli ….. tu (a Linda) fingerai di essere Laura, e tu (a Laura) sarai Linda …. Derosa è convinto che tu sei mia moglie (a Linda) …. Verrà qui, ti inviterà a cena, uscirete e se ti va … solo se ti va …. l’amicizia potrà proseguire … e saranno affari tuoi .. vostri … se tu riuscirai a tenerlo sulla corda per qualche giorno …. Io posso cercare di rientrare col debito ……

Laura

E secondo te, quello troverà normale il fatto che viene qui, invita TUA MOGLIE  fuori a cena e TUA MOGLIE accetta di passare una serata con un uomo, consapevole che tutta la famiglia è d’accordo … questa storia puzza d’imbroglio fino a Milano e quello, se non è un idiota se ne accorgerà …

Vittorio

Ma è proprio per questo che dobbiamo organizzare bene la cosa, studiarla un attimo per non fare sbagli … e la parte più difficile deve farla Linda (cambiando tono) sempre che la voglia fare ….

Linda (alzandosi di fronte a Vittorio)

Punto primo non so se voglio partecipare a questa pagliacciata ….. punto secondo se lo faccio, non lo faccio certo per la tua bella faccia, ma per mia sorella … terzo … si fa se Laura è d’accordo …. Quarto faccio come sento di fare, non voglio regole e copioni … non mi posso mettere a fingere per una serata …. Laura?

Laura

Non so … non lo so ….. non so che fare .. siamo in un pasticcio e qualcosa bisogna fare .. e poi io non sono brava a recitare …

Vittorio

Ma non serve essere brava …. Basta per pochi minuti fingere di essere Linda … poi lei (indicando Linda) esce con Derosa e poi …

Linda

E poi il problema è mio  .. a quanto sembra il problema devo gestirmelo io … Va bene … se Laura è d’accordo ….

Laura

E va bene … che altro possiamo fare?

Vittorio (esultante)

Bene, benissimo e adesso organizziamoci ….. tra poco arriva Derosa …

Laura

E Marta? Che pensi di fare con Marta … e papà …. Papà è un altro problema … quello col suo modo di pensare … se si accorge di cosa stiamo combinando …..

Vittorio

Guarda che tuo padre se capisce che  la situazione è grave e che facciamo questo anche per … per Linda.

Linda

Per me, cosa? Ancora insisti con la storia che con questa recita io mi troverò il marito? Guarda che quando voglio un marito confezionato, so dove andarlo a prendere e cerca di smetterla …. E se vuoi che faccia questa … questa … commedia … va bene, la faccio … ma la faccio a modo mio … faccio come mi gira di fare e non voglio interferenze da parte di nessuno … O avete il dubbio che non sia in grado di gestire un imbecille di avvocato, che per avere una donna deve ricorrere a questi ricatti del cavolo? Lasciamelo da solo per un po’, e vedi come te lo combino ..

Vittorio

Eh, calma …. Calma … va bene che fai come vuoi tu, ma non è che combiniamo qualche pasticcio ancora più grosso?

Linda

Guarda che più grosso di quello che hai combinato tu, è difficile …Comunque, se vedete che la cosa fila con Derosa, voi due fate in modo di lasciarci soli qui … voi andate di là da me.

Laura

Ma non è meglio che andate voi di là, a casa tua?….. se rimani qui potresti fare qualche cosa di sbagliato .. questa non è casa tua, lui se ne accorgerebbe …

Linda

Ma no, … intanto conosco questa casa come la mia … e poi c’è il problema di papà … se papà torna a casa e mi trova in casa con un uomo …. Te l’immagini il macello che combina?... invece, quando arriva trova voi … potete dirgli che io sono di qua a parlare con questo avvocato che è interessato a me ….. qualsiasi cosa gli dite, andrà bene… OH! La fede!!! Dammi la tua fede che me la infilo al dito! (Laura si sfila la fede dal dito e la passa a Linda che la indossa;nel frattempo  si sente lo squillo di un messaggio sul telefonino)

Vittorio

Eccolo, questo è lui (smanetta come per rispondere al messaggio)…… E adesso dai, ripassiamo un attimo le cose da fare .. allora io direi  di fare in questo modo ….. (si riuniscono tutt’e tre sul fondo verso la cucina, di spalle al pubblico)

MUSICA – BUIO IN SALA

(Squilla il campanello, la musica sfuma, le luci tornano normali)

Vittorio

Eccolo, è lui … voi andate di la e ricordate la cosa più importante, cercate di stare insieme spesso per evitare confusione di nomi .. via

(Linda e Laura escono. Vittorio va ad aprire e rientra con Derosa, che ha dei fiori in mano) Vieni, vieni avanti, accomodati …. Prego … vedo che hai pensato ai fiori .. bene ..

Derosa

Sei stato tu a dirmi di essere … come si dice … galante .. ed ho pensato

Vittorio

Ma hai fatto benissimo .. bravo …. Vuoi dare a me?

Derosa

E mica li ho portati per te .. li do’ personalmente a … a …..

Vittorio

A Laura, ho capito … anzi aspetta che le chiamo?

Derosa

Come, “le chiamo”?

Vittorio

Laura e Linda, sua sorella ... sai, per convincere Laura ho dovuto chiedere aiuto alla sorella…  stanno di là …. (esce di scena chiamando) Laura, Linda venite .. è arrivato Derosa ….

(Entrano Linda e Laura e Vittorio le presenta) Ecco … l’avvocato Derosa, mia moglie Laura e mia cognata Linda. (tutti mormorano “piacere” a soggetto)

Vittorio (a Derosa)

Bè, avvocato, non ti vuoi accomodare un attimo? ….. Dai, vieni (gli indica il divano)  .. tanto c’è tempo, no?

Derosa (che ha ancora i fiori in mano)

Sì, certo … volevo .. avevo portato questi per … la signora Laura (e guarda Linda)

Laura (parte in quarta e prende i fiori dalle mani di Derosa)

Oh, grazie, veramente gentile (poi si accorge dell’errore e da’ i fiori a Linda) Non sono belli? Non ringrazi l’avvocato? Li ha portati per te.

(Vittorio e Laura cercano di avvicinare Linda e Derosa, in tutti i sensi, perché sperano possa veramente nascere qualche cosa)

Linda

Ah sì, certo, grazie (rida’ i fiori a Laura) Puoi sistemarli tu, per piacere? Grazie (a Derosa) … Mia sorella conosce a memoria questa casa … come se fosse sua…. Prego (e fa il gesto per dire “si accomodi”)

Derosa

Grazie .. (si siede. Anche Linda si siede su una sedia. E’ chiaramente agitata)

Vittorio (scherzando nervosamente)

Eh eh, bene …. Intanto che ne dite di un caffè. Eh? Che ne dite … (a Laura) Su, Laura, facciamo questo caffè …

Derosa (a Linda)

La chiama suo marito …. (Linda è perplessa) … per il caffè ….

Linda (si riprende e dice a Vittorio)

Dai, fate da soli … lei (indicando Laura) è più brava di me per il caffè.

(Intanto alle loro spalle Vittorio e Laura gesticolano per sottolineare l’equivoco)

Linda

E così, eccoci qua….

Derosa

Già … Bè, signora …. Sa, per me è imbarazzante … ma spero che lei capisca …..

Linda

Certo, certo .. la situazione è .. quantomeno  strana ….

Derosa

Ma mi creda, Laura … posso chiamarla Laura?

Linda

Ma certo ….. Laura …

Derosa

Anzi, mi scuso, ma non le neanche detto come mi chiamo …. Permette? Aristofane Derosa ..

Linda

Aristofane?

Derosa

Sì, vede, mio padre era professore di latino e greco al Liceo Campanella di Crotone .. era un appassionato dei classici greci ….. pensi che mia sorella si chiama Elettra ….. ed ho anche un fratello  (si ferma) .. mi scusi, stavo divagando sulla mia famiglia ….

Linda

Ma no, non è un problema …

Derosa

Stavo dicendo.. spero che lei capisca la situazione …… ma per me è una questione di principio … Vittorio aveva preso un impegno … e gli impegni vanno rispettati e la parola data, dalle nostre parti …. La mia famiglia è di origine calabrese ….

Linda

Ah, anche lei? (volge gli occhi al cielo, come per dire “pure lui”) Ma pensa, mio padre è pure calabrese .. e devo dire che un po’ …la capisco … anche papà, col suo carattere ..  lui vuole sempre risolvere a modo suo ….Ma mi stava dicendo?

Derosa

Sì, le stavo dicendo … che mi dispiace della situazione … non so se lei è al corrente di tutta la faccenda …. Suo marito l’ha informata?

Linda

Sì, Vittorio mi ha detto tutto …. E va bene! Gli impegni sono impegni … è giusto … la parola è parola …. E quindi …. Che dobbiamo fare?

Derosa

Che dobbiamo fare?

Linda

Dicevo: che dobbiamo fare .. nel senso “c’è poco da fare” … e va bene così … lei aveva pensato a come fare? Intendo: come vuole che facciamo, dove andiamo ….. 

Derosa

Ma .. veramente ….. io avevo pensato …. (poi cambiando tono di voce) ma, mi scusi .. in famiglia tutti sanno …. di questa cosa? …

Linda

Solo mia sorella….Non certo mio padre, nè Marta, la nipote…

Derosa

Ah, sua figlia? Perché dice nipote?

Linda

La nipote, si, di mio papà, intendevo … a Marta non abbiamo detto nulla …. È una ragazza ….. ma tutti gli altri siamo d’accordo ….

Derosa

Capisco … (pausa di silenzio) ma lei vuole che rimandiamo?

Linda

E perché? … anzi prima facciamo e meglio è ….. (campanello della porta) Suonano (alla sorella) aprite voi?

Vittorio (andando ad aprire)

Vado …. (esce ed entra subito con Marta. Marta ha in mano un vassoio di dolci)

Marta

Ciao pa’, ciao ma’ … ciao zia … uffa che fatica ..

Laura

Ma dove sei stata?

Marta

Col nonno, m’ha fatto fare i giri di Peppe … prima a Montecchio da un matto … poi per un regalo .. poi la pasticceria siciliana .. (si accorge di Derosa) … oh, buona sera …scusi … ah! Ecco perché servivano i dolci ….. nonno mi aveva detto di un fidanzamento … ma non avevo capito .. (mette il vassoio dei dolci sul tavolo) .. sono cannoli siciliani ….. sono per voi … Scusate vado di là a cambiarmi ….

Derosa

Grazie, molto gentile … (a Linda)

Linda (imbarazzata)

Prego, prenda pure …

Derosa

No, no grazie ….. sa, prima di cena …..

Linda

Ah, vero .. allora come aveva pensato di fare … per … intendo .. per quello che dobbiamo fare ……

(intanto arrivano Vittorio e Laura col caffè)

Vittorio

Ecco il caffè … per te (a Derosa) …. E questo è tuo (a Linda)

Laura

Zucchero?

(A soggetto. Laura serve. Anche Vittorio e Laura prendono il caffè)

Vittorio

Allora avete deciso che fare?

Linda

Ne stavamo appunto parlando ….

Derosa

Sì, stavo dicendo che … in un primo momento avevo pensato che potevamo andare a mangiare qualcosa ….

(Tutti, a soggetto, “Bene, giusto, d’accordo”)

…e poi si poteva andare a casa mia ……

(Tutti id.)

Ma se Laura vuole, possiamo rimandare … fare un’altra volta ….

Laura

Ma io, veramente …

Vittorio

Ma no! Assolutamente no … stasera dovete fare quello che dovete fare … ma ci mancherebbe altro … ormai gli impegni sono presi e vanno rispettati ….

Laura

E già .. ne abbiamo parlato tanto …. Ormai non si può tornare indietro …

Derosa

Sì, sì va bene …. Ma ho pensato che a casa mia non si può …. Ci sono dei parenti …

Vittorio

Ma questo non è un problema …..

Laura

Ma certo un posto si troverà …..

Vittorio

Magari un albergo ….

Linda

Vittorio! In albergo? Ma come ti viene in mente?

Laura

E allora di là (indicando la porta d’ingresso)

Linda

Dove: di la?

Laura

Di là .. a casa tua …

Vittorio (Correggendo )

… a casa vostra …. Quella è sempre stata la vostra casa ….

Linda

No, ne abbiamo già parlato, mi pare …. (a Derosa) Lei che ne dice?

Derosa

Di cosa?

Linda

Di rimanere qui o andare di là ..

Derosa

Di là, dove?

Linda

Nell’appartamento accanto …. È li che abitiamo …. Cioè .. è lì che abitavo con papà prima di sposarmi, adesso ci sta papà con mia sorella … è un’idea ……

Marta (affacciandosi)

Mamma non trovo l’accappatoio …… (poi entrando in scena) Posso prendere un dolce?

(riferendosi al vassoio con i dolci) .. ma non li avete neanche aperti, nonno ci resterà male.

Meglio metterli in frigo ..(li prende e si gira di spalle andando verso la cucina)

Laura (toccando Linda)

Tua figlia non trova l’accappatoio …

Linda

Ah, sì dovrebbe essere (incerta guarda Laura che alle spalle di Derosa fa cenni per indicare dove trovare l’accappatoio) Dietro  il quadro, sotto il tavolo, nel forno ….  Nel cassetto dell’armadio (a Laura) Diglielo tu dove deve guardare, per l’accappatoio

Laura (urlando a Marta che sta uscendo di scena)

Terzo cassetto ….. (poi a Derosa) Conosco questa casa come le mie tasche ….

Vittorio (a Derosa)

Scusa, ma adesso è il caso che decidiate … poi si fa tardi ..

Derosa

Sì, certo … ma dove andiamo, ancora non abbiamo deciso …

Linda

Ma sì, invece…. Noi restiamo qui, voi due andate di là …. è la cosa migliore ….

Laura

Ma sì, senza andare in giro … che bisogno c’è di andare in albergo ?

Derosa

Ma veramente pensavo che forse era meglio magari … prima mangiare qualcosa … così, per prendere confidenza ….. se vogliamo uscire …..

Vittorio (prendendo per un braccio Derosa e facendolo alzare)

Senti … facciamo così .. Noi vi lasciamo soli … quando … quando avete deciso cosa fare ci chiamate.  Eh, Derosa, che ne pensi?

Linda

Bene, (a Laura) visto che torni di là, fammi un piacere (si allontana con Laura come per dirle qualcosa e rimangono a fondo scena, parlottando)

Derosa (rimasto solo con Vittorio)

Senti Anselmi … aspetta un attimo …. Mi sento un po’ confuso … io veramente non pensavo che la cosa si sarebbe messa così … ci stavo ripensando ….  Ho bisogno di riflettere …

Vittorio

Ma su cosa …. Su cosa devi riflettere …. mia moglie, hai visto, è d’accordo… come dici tu “gli impegni sono impegni”, noi siamo tutti d’accordo …

Derosa

Ecco, appunto .. è proprio questo il discorso …che tutto sembra normale... sembra che stiamo trattando l’acquisto di una barca … Scusa Anselmi … ma tu veramente sei contento che io stia con tua moglie?

Vittorio

E come no? Certo che sono ….. cioè, no…. Non è che io sia contento ….. ma se questo sacrificio serve a rispettare i patti …

Derosa (con intenzione)

Perché pensavo … a una cosa …. Che per me sarebbe uguale …

Vittorio

Cosa?

Derosa

Tua cognata …

Vittorio

Mia cognata, cosa?

Derosa (indica Laura)

Lei … tua cognata …

Vittorio (capisce)

Ah, lei …..  allora?

Derosa

Potrei fare con lei ….. per me va bene uguale … e tu sei pure più contento ….

Vittorio

Nooooooooooooooooo ! Con lei no, impossibile …. Lei, quella lì, è … come posso dire, asessuata …

Derosa

Asessuata? In che senso?

Vittorio

Nel senso che non … non ….è interessata al sesso … la vedi? Guardala bene …

Derosa

A me sembra normale …

Vittorio

Sembra … sembra normale … invece .. è per quello che non si è sposata … stiamo pensando di convincerla a farsi suora … e poi mio suocero  .. tiene tanto a quella figlia …. Dice che è una santa …… e Linda di qua e Linda di là   … guai a che gliela tocca …. Quello, mio suocero, sarebbe capace, se qualcuno gli tocca quella figlia, sarebbe capace..

Derosa

Ho capito …

Vittorio

Eh, sì .. mio suocero è terribile ….e poi tu conosci le usanze del sud …. Ma adesso meglio andare ….

Derosa (è indeciso)

Ma senti, non potremmo ….

Vittorio

No, non potremmo (a Laura). Forza Linda, andiamo…

Derosa

E va bene

Vittorio

Tranquillo … vai, fate le vostre cose …

Derosa (lo ferma un attimo prima che Vittorio esca)

Dovrei … scusate … dovrei andare un attimo …

Laura

Ah, certo, in bagno? E’ di là, la porta in fondo…

Derosa (si toglie la giacca e la sistema su una sedia; uscendo)

Grazie

Vittorio

Oh, è tosto eh!

Laura

Ma che tosto! E’ chiaro che le cose non gli quadrano e si pone mille domande…

Linda (a Laura)

Tanto scemo non mi sembra! Oh, io approfitto un attimo per andare in camera tua a cercare qualcosa che mi possa andar bene..

Laura

Guarda nell’armadio … al centro ci sono le  vestaglie (Linda esce)

Vittorio

Adesso basta che Linda faccia bene la sua parte e noi otteniamo una proroga … una settimana, forse basta una settimana … e risolvo …. Se i titoli riprendono … sono giorni che aspetto una certa notizia…

Laura

Che notizia?

Vittorio

Pare che la Gescatel stia trattando la fusione con INDRAcom ….

Laura

E allora …?

Vittorio

Se le due società fondono, i titoli andrebbero alle stelle … ed io avevo acquistato quelle azioni …. Ottantamila euro in azioni INDRAcom … adesso come adesso valgono una cicca .. ma una fusione ……

Laura

Vittorio … ancora ci speri? Ma guarda che con la fortuna che abbiamo noi   . sarà difficile che le cose vadano bene … (Intanto entra Ettore col pacco che contiene il ritratto)

Ettore

Ehi, voi … ma avete lasciato la porta aperta ?

Laura

Ah papà, sei tornato? E questo cos’è?

Vittorio

Questo, cara moglie, è il capolavoro del maestro Ugo Biscotti …

Ettore

Uè, Vittorio, c’è poco da fare gli spiritosi … intanto il maestro si chiama Pistocchi e non Biscotti .. e se proprio lo vuoi sapere, ha fatto un ottimo lavoro (intanto ha appoggiato il pacco) .. to’, guarda (toglie un po’ di carta dal pacco. Laura e Vittorio guardano il ritratto) Che ve ne pare?

Laura

Cos’è?

Ettore

Come “cos’è” … Laura, figlia bella, non riconosci tuo padre?

Laura (molto meravigliata)

Sei tu? Papà, sei tu? Questa cosa, sei tu?

Ettore

Ma perché, non mi somiglia?

Vittorio

I capelli … ci sono ancora i capelli … ma non eri andato a tagliarteli ….

Ettore

Sì, mo’ ero andato dal barbiere …no..no..…. Ero andato dal maestro Pistocchi per togliere i capelli ..  ma quello s’è arrabbiato, madonna santa, che storie che ha fatto … io gli avevo offerto pure altri 500 euro … ma lui … niente ….

Vittorio

Non li ha voluti …

Ettore

No, se li è presi … i soldi … i 500 euro se li è presi …. Giusto perché ero io … ma i capelli li ha lasciati  … solo che mi ha cambiato la riga .. vedi? Prima era di qua e adesso è a sinistra …

Laura

Papà, ma possibile che devi sempre buttare i soldi? Che ci devi fare tu con questa cosa?

Ettore

Intanto questa “cosa” è un ritratto d’arte... e poi quello che ci devo fare sono affari miei… sono cose personali …..

Laura (che ha intuito)

La signora Bettina! Ma certo qui c’entra la signora Bettina … ma dovevo immaginarmelo

Vittorio

Scusa Laura, ma tuo padre non è mica un ragazzino ….

Ettore

E’ quello che dico anch’io  … e poi ormai .. le cose …. Le cose sono già decise …. Ho sistemato tutto ….

Laura

Cioè, che significa “sistemato tutto”?

Ettore

Ci siamo parlati, ci siamo dichiarati … ed anche lei è d’accordo ….

Laura

Ma d’accordo su che? Perché non parli chiaro?

Ettore

Oh, insomma … sei stata tu a dirmi di parlare con lei … io ci ho parlato e adesso mi sta aspettando …

Vittorio

Senti Laura, vuoi lasciarlo in pace che anche noi adesso abbiamo altre cose a cui pensare?

Ettore

Bravo Vittorio! (a Laura) Vuoi lasciarmi in pace? Adesso vado di là, che poi devo uscire (ammiccante) … Uh, madonna, e non abbiamo preso ancora il regalo, con Marta

Vittorio

Bene, veniamo anche noi

Ettore

Perché, che dovete fare di là da me?

Laura

Vieni, andiamo, adesso ti spieghiamo .. (lo spinge verso fuori)

Ettore

E stai ferma … io adesso lascio il ritratto qui e torno a riprenderlo dopo .. adesso devo andare a casa di Betty …. della signora Bettina, mi vuole far conoscere il figlio … ecco perché sono uscito con Marta .. per farmi consigliare … per il regalo di fidanzamento …

Vittorio

Addirittura …

Ettore

Eh, sì, stavolta facciamo sul serio …. Oh, sentite …. Io a Marta non ho detto che si trattava del mio fidanzamento, un po’ mi vergognavo .. ma quella è una birbante ... secondo me ha capito tutto … quella zitta zitta faceva finta …. Ma ha capito tutto ….

A proposito, chiamala …. Dobbiamo finire una certa operazione …

Laura (a Vittorio, a parte)

Marta!

Vittorio

Marta, cosa?

Laura

Marta è di là … Non può restare qui .. meglio farla uscire con papà.

Vittorio (uscendo)

Ci penso io.

Ettore

Che succede?

Laura

Niente papà, che deve succedere?

Ettore

E che ne so? Siete tutti misteriosi.

Laura (nervosamente)

Poi ti spiego, intanto andiamo di là, dai …

(Tornano Vittorio e Marta. Marta è mezza vestita e sta ancora infilandosi qualcosa).

Marta

Ma mi spiegate che sta succedendo?

Vittorio

Niente, devi uscire con nonno ….

Ettore

Marta, figlia bella, non abbiamo deciso il regalo……. Forza altri dieci minuti di sacrificio.

Marta

Uff, nonno … questo è l’ultimo giro, però…. Abbiamo perso due ore tra una gioielleria ed una farmacia ….

Ettore

Zitta, Marta, non svelare niente .. la sorpresa ….

Marta

Ma come faccio ad aiutarti se non mi dici chiaramente cosa vuoi combinare?

Ettore

Questo è un segreto ancora per poco … eh eh

Marta

Sì, ma un momento dici che è un regalo di fidanzamento … e siamo andati in gioielleria, dopo un po’ dici che non serve il gioiello e vuoi una cosa più pratica .. e va bene … ma una pancera ….. non ci capisco nulla..

Ettore

Va bene, parliamone  dopo, su.

Laura (a Marta)

Dai, vieni adesso … (la fa uscire con lei)

Vittorio

Andiamo (ma, entra Derosa)

Derosa

Vittorio, Vittorio scusa .. ti devo parlare un momento (lo chiama da parte)

Vittorio

(Imbarazzato perché c’è Ettore. Poi ne approfitta per fare le presentazioni) Ah, ecco nonno Ettore …. Mio suocero, l’avvocato Derosa. (Ettore e Derosa si danno la mano mormorando piacere a soggetto). Allora noi andiamo (tirando Ettore).

Ettore

Ah sì, andiamo? Vittorio, ma mi vuoi spiegare…..

Vittorio

E adesso ti spiego … Dobbiamo lasciare l’avvocato Derosa un momento da solo…

Ettore (un po’ trascinato verso f.s.)

Io non ci capisco niente … Dobbiamo lasciare l’avvocato da solo?

Vittorio

Eh sì, andiamo adesso, così ti spiego …. (a Derosa)… a dopo avvocato…(escono)

(Derosa rimane solo, si guarda intorno poi prende la valigetta, la poggia sul tavolo, la apre e tira fuori un foglio, lo legge. E’ il “contratto” che ha fatto firmare a Vittorio. Entra Linda. E’ in vestaglia)
Linda

Sono andati via?

Derosa

Sì, non c’è nessuno….

Linda

Bene. Allora possiamo “procedere”, per usare un termine da avvocati …. Se vuole, possiamo andare di là, in camera ….. così portiamo a termine l’impegno….

Derosa

Ancora un momento, Laura, … un minuto solo … ho l’impressione, cara signora, che dal tono che usa … non sia affatto contenta di quello che deve …. Che dobbiamo fare …

Linda

E si meraviglia? Dovrei essere pure contenta?

Derosa

Veramente prima mi era sembrato che non le dispiacesse molto …

Linda

Prima c’era Vittorio .. e mia sorella … è vero, volevo dare l’impressione che la cosa non mi costasse nulla ..

Derosa

E invece le costa molto..

Linda

Moltissimo.

Derosa

E allora non lo faccia, non la obbliga nessuno.

Linda

Mi obbliga lei, avvocato Derosa, e il suo pezzo di carta che Vittorio le ha firmato.

Derosa

Questo? (mostra il foglio) Tò, prenda … se è questo pezzo di carta che la preoccupa, lo prenda, può farne quello che vuole ….

Linda (guarda il foglio, ma non lo prende)

Cosa spera, di farmi impressione assumendo quest’aria di superiorità da ricco indifferente? Cosa sta cercando di dirmi? Che con i soldi può comprare quello che vuole perché dei soldi non le importa niente?

Derosa (posa il foglio sul tavolo)

Bene, signora Laura, vedo che vuole giocare pesante …. Vuole farmi sentire un verme per quello che sto facendo   … e va bene, giochiamo pesante … il foglio rimane qui … lo può prendere quando vuole e farne quello che vuole … ma non le consiglio di strapparlo, anzi..

Linda

E che dovrei farne, incorniciarlo?

Derosa

Conservarlo …. Lo tenga conservato, servirà per ricordarle, ogni tanto, in che guaio si è messo suo marito ed in che situazione il nostro Vittorio ha messo sua moglie…. Un bel soggetto Vittorio Anselmi.

Linda

Perché, lei crede di essere migliore? Vittorio era disperato … è disperato … lei non può capire, avvocato, lei i soldi ce li ha … e tanti … quindi non può sapere in che razza di inferno ci si può trovare quando tanti .. tanti soldi … se ne vanno in fumo …. Lei non può capire che per non annegare ci si aggrappa a qualsiasi cosa …..

Derosa

E se questa cosa che non ti fa annegare è un delinquente di avvocato che ti chiede in cambio la moglie, ti ci aggrappi lo stesso? E’ questa la sua giustificazione, vero Laura? E allora se la cosa è normale, perché se la prende con me....lei dice che Vittorio non poteva fare diversamente …. Quindi ha fatto bene ….. e allora perché lei non ne sapeva niente?

Perché Vittorio ha provato a farmi fesso facendo passare un’altra per sua moglie?

Linda

Ma insomma, cos’altro vuole, adesso? Il “mea culpa” di tutta la famiglia? Vittorio ha sbagliato e sta cominciando a pagare il suo debito … i soldi li riavrà, stia tranquillo

Derosa

Non mi preoccupano i soldi …

Linda

Lo so, lo avevo capito …. E allora si prenda anche il resto, avanti (indica la stanza da letto) .. si accomodi … ma la smetta di fare prediche … non mi sembra la persona ideale per sputare sentenze….

Derosa

Ma la smetta lei … la smetta di fare la sceneggiata …. Se non le stava bene la situazione, poteva dirlo prima … invece di aspettare di trovarsi sola con me per sbattermi in faccia il suo veleno …. Lo sbatta in faccia a suo marito il veleno .. e non mi venga a dire che per amore bisogna essere disposti a tutto ….

Linda

Per amore? E se anche le dicessi “per amore”, lei lo capirebbe, signor avvocato? Lei capirebbe? Ne è sicuro? E’ sicuro di conoscere questo il significato sentimento?

Derosa

(dopo un attimo di pausa, indossa la giacca e prende il foglio. Lo strappa. Poi parla lentamente)

Per quanto può sembrarle strano, Laura, lo conosco … e lo conosco talmente bene che non riesco proprio a spiegarmi come possano succedere certe cose …. Sarà pure vero che una donna, per amore del marito, è disposta a fare cose incredibili …. Ma è molto più vero che un uomo, per amore della moglie e dei figli, non arriva mai a certi compromessi … se lei fosse stata mia moglie non avrei firmato una cosa del genere (mostrando il foglio strappato) avrei preferito il fallimento, il carcere, … sarebbe stato meno umiliante ….. Stia bene, Laura. Dica quello che vuole a Vittorio … e per i soldi, nessun problema, ha tutto il tempo che vuole … (fa per andare via)

Linda (chiamandolo)

Aspetti … c’è qualcos’altro che deve sapere …. Vittorio ha fatto passare un’altra donna per sua moglie, proprio per non mettere sua moglie in questa situazione, riesce a capirlo questo? E se proprio vuole sapere tutto .. io .. non sono …

Derosa

L’ho capito, Laura,.. lei non è affatto d’accordo … non serve che urli .. è per questo che rinuncio ad incassare quanto mi spetta …. Lei sta facendo tutto questo per salvare Vittorio, io stimo questo suo atteggiamento, mi creda… ma non ha nessun piacere a farlo, è naturale …. L’ho capito ….

Linda

Aspetti… (lui si ferma) .. volevo dirle un’ultima cosa…. Non volevo essere così ….

Derosa

Non c’è problema, Laura … Dispiace anche a me …. E voglio dirle una cosa prima di andare via ….  (le guarda la mano con la fede e gliela prende teneramente) E’ un vero peccato che lei sia sposata … una donna come lei, mi sarebbe piaciuto conoscerla meglio … Arrivederci ….  (suonano alla porta)

(da fuori scena)

Ettore

Vittorio, sono Ettore, mi aprite un attimo? Dai, su che ho fretta….

Linda (a Derosa)

E’ papà … adesso se mi vede così farà un casino .. per piacere, gli apra e lo trattenga un attimo .. il tempo di rivestirmi …

Derosa

D’accordo … ma stia tranquilla, ci penso io (va ad aprire)

Ettore (entrando)

Ah, finalmente … devo prendere il ritratto .. ma lei è ancora qui? E Vittorio non c’è?

Derosa

Sì, adesso dovrebbe venire. Ma non era con lei?

Ettore

Sì, prima … quando siamo usciti … ma m’ha ‘mpapocchiato una storia .. non ci ho capito nulla .. e poi ci ho la testa altrove … (ammiccante). Stasera ho un appuntamento galante.

Derosa

Ah, mi fa piacere per lei…

Ettore

Ho lasciato Vittorio e Laura a casa mia, dovevo andare a comprare dei fiori …. Ma pensavo che erano tornati di qua …

Derosa

Laura? A casa sua? Forse l’altra figlia, Linda? Laura è di là, in camera..

Ettore

Uè, avvocato bello, vuole che non conosca le mie figlie adesso? A proposito, ma dall’accento mi sembra anche lei del sud, come me … o sbaglio? ..

Derosa

No, non sbaglia, sono originario di Crotone, Calabria ..

Ettore

Eh, l’avevo capito .. io sono di Catanzaro, piacere … e dica, come si trova qui nel Veneto?

Derosa

Bene, molto bene … mi sono trasferito qui da dieci anni .. nessun problema….., anzi …

Ettore (un po’ confidenziale)

Eh, mi dica una cosa, avvocato, il fatto che viene dal sud, non le ha mai creato problemi .. Sa, qui la gente … a quelli che vengono dal sud ….. li guardano un po’ .. come dire …

Derosa

Ma no, ma assolutamente no … Guardi col mio lavoro ho conosciuto bene questa gente … da  queste parti si pensa molto al lavoro e la gente bada ai fatti propri … quando arriva uno da fuori, se viene dal sud o dall’est, o da dove diavolo vuole … se lavora e bada ai fatti suoi   ….. (fa una pausa), ma perché? Lei ha avuto qualche problema?

Ettore

No, per l’amore di Dio, farei peccato a dire che la gente mi vuole male, anzi … ma sa cos’è .. posso farle una confidenza?

Derosa

Dica, dica …

Ettore

Qui, la gente, bada troppo ai fatti suoi …. E per questo c’è troppa libertà, non so se mi spiego … qua i ragazzi fanno quello che vogliono .. dalle parti nostre, certe cose, non so se mi capisce … mi capisce, avvocato?

Derosa

No, sinceramente no.

Ettore

Le faccio un esempio: il fidanzamento. Ha presente il fidanzamento? Qui non esiste. Dalle parti nostre un giovanotto conosce una ragazza? Bene. E’ interessato? Bene. Cosa fa?

Derosa

Cosa fa? Lo dice alla ragazza ….

Ettore

Eh no, avvocato bello .. E’ qui l’errore …. Dalle parti nostre prima della ragazza viene la famiglia della ragazza … Un giovane serio, se è intenzionato a fidanzarsi con una signorina seria, va dal papà della ragazza e chiede il permesso di fidanzarsi in via provvisoria con la figlia … I ragazzi si frequentano e se si trovano di loro gusto confermano il fidanzamento ufficiale che si concluderà col matrimonio  … questo dalle parti nostre..

Derosa

Mio caro signore, ho l’impressione che lei manchi da molto tempo dalla nostra terra… guardi che anche lì, le cose sono un po’ cambiate ..

Ettore

Saranno cambiate, ma io sono rimasto con le mie idee di una volta .. la vuole sapere una cosa? Posso farle una confidenza? Io ho una figlia, si chiama Linda, e ragiona come ragionano qui al nord… non è sposata, .. per me …non riesce a trovare uno che se la pigli … forse per il suo carattere … be, insomma … ci sto pensando io … a trovarle un marito … c’è una signora, una mia amica, che ha una tintoria

Derosa

La conosco, la signora Bettina…

Ettore

Bravo avvocato proprio lei … siccome io e lei …insomma .. stiamo pensando di …. Lei mi capisce… allora le ho parlato di Linda, che non riesce a trovare marito … per  farla breve, si è interessata anche Bettina e l’abbiamo trovato ….

Derosa

Avete trovato, cosa?

Ettore

Un marito per Linda …. Eh, cosa crede, avvocato, se non ci pensiamo noi genitori .. allora questo fidanzato di Linda ha una casa a San Giovanni ed un pezzo di terreno dietro a Lonigo, ed io a mia figlia do’ ventimila euro di dote ..

Derosa

Cosa? La dote ..

Ettore

E’ stato difficile, mi creda …. Lui ne voleva cinquantamila, per il fatto che ci ha la casa … ma io ho tenuto duro … e l’ho spuntata a ventimila .. e stasera viene anche lui … Insieme alla signora Bettina che viene a fare la conoscenza con la mia famiglia … ( pag.34)

Derosa

Viene? Qui …. E sua figlia non sa niente?                                                                

Ettore

Ma viene solo a vedere  se gli piace … perché lui, bisogna capire .. se non vede la ragazza, e mica si può impegnare ad occhi chiusi … prima la vede, e se gli piace allora concludiamo ..

Derosa

Accidenti signor Ettore, che idea, mamma mia … e chi sarebbe questo fidanzato?

Ettore

E’ un parente della signora Bettina, si chiama Tommasino .. Altavilla Tommasino…

Derosa

Altavilla Tommasino? NO!

Ettore

Lo conosce?

Derosa

Lo conosco, sì… lo chiamano Tommasino il matto ..

Ettore

Eh, sì, è un po’ strano …

Derosa

Per forza, è convinto di parlare con i morti ……

Ettore

Eh, vabbè, sarà un tipo di compagnia …

Derosa

Ma ha sessant’anni ..

Ettore

A luglio … a luglio ne fa sessanta …. Adesso è ancora cinquantenne …. Avvoca’, io meglio di questo non ho trovato …. E poi speriamo che lui resti contento di Linda, perché, se non gli piace …. Non combiniamo …. Avvocato, a me come la pensano da queste parti, non mi piace … Marta, mia nipote, ha quindici anni … l’altro giorno parlava con un ragazzo e .. mamma mia, solo a pensarci mi vengono i brividi … a un certo punto si sono salutati e lei, Marta, lo sa che ha fatto?

Derosa

No .. che ha fatto?

Ettore

Gli ha dato un bacio.  Anzi due ,, uno di qua e uno di qua (indicando le guance). E quando le ho chiesto se quello era il suo fidanzato, lo sa cosa mi ha risposto? No, dico, lo vuole sapere cosa mi ha risposto?

Derosa

E me lo dica…

Ettore

Mi ha detto “Ma nonno, il fidanzamento non esiste più”. Ah, no? E cosa esiste? Se due non si fidanzano, come fanno a conoscersi? Come fanno a sapere se sono fatti l’uno per l’altro? E lo sa cosa mi ha risposto? No, dico, lo vuole sapere cosa mi ha risposto?

Derosa

Certo, me lo dica ..

Ettore

Vanno a convivere … mi ha detto proprio così, vanno a convivere … Avvocato, glielo giuro, se campasse ancora la buonanima di mio padre, si sparerebbe ogni quarto d’ora …

Ho detto questa cosa a Laura, la mamma di Marta … mi ha risposto che la figlia ha detto bene … che è normale … poi l’ho raccontato a Linda, l’altra figlia .. avvoca’, s’è messa a ridere ….

Derosa

E perché ..

Ettore

Perché è scema … avvocato … io ho una figlia scema …. E in un mondo come questo, dove si parla di convivenza come fosse un comandamento …. A me, ogni tanto, mi prendono le botte di nervatura ..

Derosa

Ma signor Ettore, lei non deve prendersela …. Questa è la vita di oggi .. e non solo qui nel Veneto … anche dalle parti nostre...

Ettore

Dice? Avvoca’, anche a Crotone succedono queste cose?

Derosa

Anche a Crotone … in tutto il mondo …

Ettore

E secondo lei, ci dobbiamo rassegnare? … ma mi faccia il piacere, dovessero parlare a me di convivenza…avvoca’, io in campagna ho un fucile…Un 75 a doppia canna, li sistemerei io…

Derosa:

Che esagerazione…ma no signor Ettore, si capisce che quando succedono queste cose…un genitore, sì, ci soffrirà parecchio, ma poi bisogna guardare il lato positivo: se si amano… ma piuttosto stia attento lei, mica può tenere un fucile abusivamente…

Ettore:

Avvoca’, e per piacere, quello è un mezzo di legittima difesa…lei ch’è uomo di legge…

(entra Linda) Ah, tu sei qua? E tua sorella? E Vittorio?

Linda

Pensavo stessero con te … di là…

Ettore

Di là? Non sono qui?

Derosa

Bè, scusate, io vado …

Ettore

Aspetta, aspetta … avvocato aspetti un momento, qui c’è qualcosa che non torna …

Voi due stavate soli in questa casa? E che ci facevate?

Linda

Niente, papà … niente di strano …. Adesso ti spiego tutto … lascia che l’avvocato vada, ne parliamo noi … arrivederci avvocato ….

Ettore

Sì, è meglio che vada, l’avvocato o potrei essere costretto a fare un salto in campagna.

Derosa

Ah, sì …. E allora è meglio restare … così i chiarimenti vengono meglio …

Linda

Avvocato, per piacere, se ne vada …. Penso io a parlare con mio padre …

Derosa

Se deve parlare di me …. Io resto …. Non sia mai venisse la tentazione a qualcuno di fare un salto in campagna ….

Linda

E va bene… L’avvocato Derosa …

Derosa

Permette che parli io? Signor Ettore io mi trovavo qui  perché ero interessato a sua figlia.. all’altra sua figlia, a Linda

Ettore

L’altra mia figlia? Quale altra? E poi “Interessato”? Che significa, che voleva fidanzarsi con lei?

Derosa

Diciamo di sì.

Ettore

E lei che viene dal sud, non sa quali sono le cose da fare in questi casi? Quali sono i doveri di un galantuomo? Se aveva intenzione di fidanzarsi con mia figlia, avrebbe dovuto, da buon ragazzo rispettoso, informare il padre, cioè il sottoscritto … che avrebbe dovuto dare il consenso alla frequentazione .. e non tentare di approfittare di lei … in assenza del genitore legittimo.

Linda

Ohhhhhh, ma dico: ti sei bevuto il cervello? Ma cavolo stai razzolando? Genitore legittimo … ma mica penserai di stare ancora nel Medioevo?

Ettore

Medioevo o no, io sono tuo padre e mi devi stare a sentire…

Linda

Ma guarda che non ho più dieci anni.

Ettore

Dieci o cinquanta, sono tuo padre …. E la devi smettere con questo tono della regina Elisabetta che comanda lei, e sa tutto lei, e fa tutto lei …. E’ ora che ti dai una regolata, alla lingua ed a tutto il resto …

Linda

Quando mi dovrò dare la regolata, ci penserò da me … e comunque non sono affari tuoi ..

Quello che faccio, se ti sta bene … è bene .. altrimenti … mi duole fino all’osso, ma piangere non posso … sciò, aria …

Ettore

Ma sentitela, ma sentitela (a Derosa), e questa sarebbe mia figlia … ma vi pare il modo di parlare al padre … e dire che viviamo pure insieme da sempre …. Ecco, ecco perché non trovi marito … ma chi vuoi che ti si piglia con quel caratterino di Ercolino spaccatutto …

Derosa

Aspettate, aspettate un momento … che significa “non trova marito”?

Ettore

Che deve significare? Che a quell’età è ancora zitella  .. e ci rimarrà ancora per molto …

Derosa

C’è qualcosa che mi sfugge…

Linda

No, avvocato, adesso faccia il piacere, ci lasci soli  .. sono cose nostre ….

Ettore

Ecco, appunto, avvocato .. se vuole andare, nessuno la trattiene …

Derosa

E invece resto … mi dispiace, ma resto …. Scusi, signor Ettore, ma io faccio sempre confusione con i nomi … mentre stava parlando con Laura (indica Linda)

Ettore

Linda, lei è Linda … Laura è l’altra, quella sposata.

Derosa

Ho capito …

Linda

Benissimo avvocato … adesso che ha capito tutto, perché non toglie il disturbo … stava andando via, mi pare … ed allora, cosa aspetta?

Ettore

Forse aspetta che vado a prendere il fucile…

Derosa

Ma la vuole smettere con questa storia del fucile? Ma possibile che ancora non ha imparato che la lupara non ha mai risolto niente? Allora (a Linda) … gentile signorina “Linda” … ripensi a quello che ho detto .. adesso che le cose sono più chiare ….

Ettore

E meno male che sono più chiare … e chi ci capisce niente?

(entrano Vittorio. Laura e Marta. Marta ha un pacchetto regalo in una busta)

Marta

Nonno, ma sei qua?

Laura

Papà ….

Vittorio

Ettore … ah, c’è anche…ehm…lei…tu (notando il disagio degli altri) .. ma è successo qualcosa?

Derosa

No, tutto a posto .. è tutto risolto, Anselmi, poi ne parliamo…

Vittorio

Ma…mi devo preoccupare?

Derosa

No, no…stai tranquillo…allora io vado, ci sentiamo…

Vittorio

Ma no, aspetta un momento….siediti dai, vediamo di chiarire, appena si sfoltisce sta folla…

Derosa

Allora io ne approfitterei per darmi una rinfrescata…

Vittorio

Ma prego, fai come fosse casa tua… (Derosa esce e Vittorio cerca lo sguardo di Linda, che gli fa segno che tutto è a posto)

Marta

Uè… Nonno, ma ti decidi? Che ci facciamo con questo regalo?

Ettore

Uh, mi stavo dimenticando, con tutti sti misteri ….. Hai fatto fare una bella confezione? (prende la busta da Marta, toglie il regalo che è incartato in una carta da farmacia)… Brava …

Laura

Papà, vuoi spiegare qualcosa anche a noi, o dobbiamo tirare ad indovinare?

Ettore

E va bene … tra un po’ viene Betty, la signora Bettina  … e questo è una specie di … diciamo, regalo di fidanzamento …

Vittorio

Della farmacia?

Linda

Papà, non saranno medicine?

Ettore

Linda, te l’ho detto … a te manca qualcosa qui (si tocca la fronte) .. ma possono essere medicine? Questo è un idro termo contenitore a temperatura variabile a calo costante … almeno, così l’ha chiamato il farmacista ….

Vittorio

E sarebbe? …

Marta

Una borsa per l’acqua calda.

(tutti, a soggetto: cosa?)

Ettore

Un regalo utilissimo per le notti fredde …

Linda

Ovvio .. a una certa età …

Ettore (a parte)

E’ scema, che dico sempre? Ho fatto una figlia scema….

Vittorio

Ma facci capire: la signora sta venendo qui?

Marta

Sì, papà, tra due minuti sarà qui …. Aspetta che prendo i dolci dal frigo …

Laura

Oh. Mamma mia …. Ma la casa è in disordine …. Ma non potevi dirlo prima?

Ettore

E ci ho provato! Ma eravate tutti presi da chissà quale mistero …

(Ettore, Laura, Linda e Marta si danno da fare per sistemare la stanza.Rientra Derosa che si dirige verso Vittorio.  Ettore cerca un posto per piazzare il ritratto. Squilla il cellulare di Vittorio)

Vittorio

Pronto? Sì, sono Anselmi… (agli altri che continuano a muoversi sulla scena). Potete stare un attimo zitti? … (al telefono). Pronto, sì… Ruggeri .. dimmi … COSA? (tutti si immobilizzano e guardano Vittorio) … ne sei sicuro? Ti ringrazio, certo .. hai fatto benissimo .. Ti saluto … (spegne il cellulare. Pausa). E’ fatta… La Gescatel e la Infracom hanno firmato l’accordo per la fusione … è ufficiale … domani la notizia sarà pubblicata sul SOLE 24 ORE.

Laura (va ad abbracciare Linda)

Signore, ti ringrazio …. Finalmente una buona notizia…

Ettore (a Marta)

Scusa, dobbiamo essere contenti di questa cosa?

Marta

Non so niente, nonno … so solo che in questa casa da qualche giorno sembrano tutti matti.

(Intanto Vittorio ha chiamato da parte Derosa)

Vittorio

Hai sentito? …. Adesso puoi stare tranquillo, tra qualche giorno risolviamo tutto..

Derosa

Ho sentito .. sono contento per te … almeno la smetterai di far passare per tua moglie altre persone …. Prima Adele, poi tua cognata …

Vittorio

Mi dispiace … ma ..

Derosa

Nessun problema … ma adesso devo andare … ci sentiamo in questi giorni … Signor Ettore … la saluto e le faccio tanti auguri per il suo fidanzamento …

Ettore

E dove va? Proprio adesso che sta arrivando Bettina? Ma no, ma no .. lei si ferma con noi. Tu che ne dici, Linda .. l’avvocato, non è meglio che si fermi con noi …

Linda

Ma deve decidere lui … se vuole andare …

Ettore (a parte)

E’ scema, che dico sempre? Non ha capito niente…

Linda

…. Ma se rimane, mi fa piacere .. fa piacere a tutti noi ….

Derosa

E va bene, grazie … ma prima devo chiederle una cosa .. (a Ettore)

Ettore

A me? Dica ..

Derosa

Lei prima mi ha detto che una persona perbene se intende corteggiare una ragazza con intenzioni serie, deve chiedere il permesso al padre ..

Ettore

Infatti ….

Derosa

Ed allora, signor Ettore, sono qui a chiederle il permesso di frequentare sua figlia Linda a scopo di eventuale fidanzamento.

(Tutti, a soggetto, si comportano come per far capire che la cosa è ridicola)

Ettore all’improvviso si ricorda di Tommasino. Si batte la mano sulla fronte, prende per un braccio Derosa e lo allontana per parlargli in privato.

Ettore

State un po’ zitti che devo chiedere una cosa riservata all’avvocato … (a Derosa, a parte) Avvocato, sono mortificato, ma non posso darvi il mio consenso …

Derosa

E perché?

Ettore

Ma come, non ricorda? Tommasino … adesso viene Tommasino … io avevo preso un impegno con Tommasino … mo’ che gli dico?

Derosa

Non si preoccupi signor  Ettore, a Tommasino il matto ci penso io …. E’ mio cliente, ci parlo io ..

Ettore

Ah, meno male …. Ma lei è sicuro che vuole fidanzarsi con Linda…

Derosa

Sì, ci voglio provare, almeno …

Ettore

Avvoca’, ma io sempre ventimila euro di dote vi posso dare …

Derosa

Ma quale dote! Se le cose vanno bene, stia tranquillo signor Ettore, non deve spendere nemmeno un soldo..

Ettore

Non vuole la dote?

Derosa

Ma no, quale dote? Siamo nel 2005, non esiste più la dote …

Ettore

Siete sicuro? Niente dote?

Derosa

Niente dote.

Ettore

E allora qua la mano, niente dote e a Tommasino ci pensate voi (si stringono la mano)

State a sentire voi (agli altri) caro avvocato Derosa,  come genitore legittimo le dico che mi sento onorato della sua richiesta e le do’ ufficialmente il mio consenso …

Linda

Certo … bravo … perché, tanto, quello che penso io conta poco, vero?

(Ettore si tocca la fronte col dito per dire “è scema”)

Derosa

Conta moltissimo invece ….. se lei non ha piacere …. O se lei considera buffa questa mia richiesta, faccia la cortesia di dirlo ….

(C’è una pausa)

Ettore

Basta che fai presto

Marta

Che’ Bettina è alle porte…

Linda

Va bene … possiamo provare … (si avvicina a Derosa e gli passa la mano sotto il braccio)

(Tutti a soggetto danno cenno di approvazione. Suona il campanello)

Ettore

E’ lei … ognuno ai vostri posti ….

Marta

Sì, e allacciate le cinture di sicurezza ..

Laura

Presto, presto …

(Si dispongono in attesa dell’ingresso di Bettina: Laura vicino a Vittorio, Linda è già vicino a Derosa e Marta a centro scena col vassoio di dolci in mano. Derosa passa il braccio dietro a Linda che gli si avvicina e gli poggia la testa sulla spalla. Ettore sta andando ad aprire)

Ettore

Tutti pronti? (ad alta voce) Eccomi, arrivo …. (poi vede Linda e Derosa in atteggiamento tenero. Si rivolge a loro). Ehi, voi due … non facciamo scherzi, eh?

Marta (al pubblico, imitando la cadenza del nonno)

Altrimenti a schifio si finisce ….

SIPARIO