La casa del grande maghello

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LA CASA DEL GRANDE MAGHELLO

di Maria Mancani

(con la collaborazione di colleghi e alunni)

Personaggi:

MAGHELLO

RAPERONZOLO

BIANCANEVE

BELLA ADDORMENTATA

CENERENTOLA

UOMO

DUE RAGAZZE

TRE DONNE

CAPPUCCETTO ROSSO

LUPO

CAPPUCCINO ROSSO

TAGLIALEGNA

NONNA

PRINCIPE RAPERONZOLO

STREGA RAPERONZOLO

PRINCIPE BIANCANEVE

STREGA BIANCANEVE

SPECCHIO

UNDICI NANI:

ARTICOLO

BRUFOLO

DIARREOLO

DISCOLO

DONDOLO

FASCICOLO

FOSCOLO

MUSCOLO

SECOLO

TITOLO

ZUFOLO

PINOCCHIO

CORO

BALLERINI

COMPARSE

ATTO UNICO

Sipario chiuso. Musica: “A mille ce n’è”.

MAGHELLO - (viene dal fondo della sala) No, no, no! Niente affatto! C’era una volta e ancora c’è. Non ci credete? Vi mostro le fiabe in diretta. (Si apre il sipario. Ballo aerobica) Ragazzi ci siete?

CORO: Sì, siamo qui.

RAPERONZOLO: È il primo giorno e come vedi non ci stiamo annoiando. La padrona di casa è proprio una signora, una brava animatrice.

MAGHELLO - C’è una sorpresa per voi… potete mostrarvi per quello che siete… un viaggio nella storia.

CORO - Nella storia?!

BIANCANEVE - Io ho avuto insufficiente nella storia…

BELLA ADDORMENTATA - Anch’io…

CENERENTOLA - Sì, vabbè! La casa del Grande Maghello la trasformiamo così in casa della grande noiella!

MAGHELLO - Ma cosa avete capito? Farete un viaggio nella vostra storia personale; in una parola racconterete e rivivrete le vostre esperienze!

CAPPUCCETTO - Come sono emozionata!

MAGHELLO - Devi andare in confessionale. (buio in palcoscenico. Riaccende il video in cui parla Cappuccetto)

CAPPUCCETTO - Beh, che dirvi! Il sono fiera di me stessa, della mia vita, di quello che ho fatto… Ma, confesso, qualche brutto momento l’ho passato, ora che ci penso… Vivevo con la mia mamma in una casa al margine del bosco. Un giorno la mamma mi chiese di portare un cestino di frutta fresca e acqua minerale a casa della nonna. A dire il vero, nel cesto vi aggiunsi un barattolino di Nutella contro il parere della mamma; ho sempre pensato che la vecchiaia debba essere allietata da leccornie… (s’illumina il palcoscenico. Si spegne il video. C’è Cappuccino che, nascosto dalla mantella, sembra proprio Cappuccetto Rosso al Lupo che subito dopo entra)

LUPO - Sai, mia cara bambina, non è affatto prudente che una piccina come te se ne vada in giro da sola per i boschi! Non leggi i giornali? (Cappuccino si leva il cappuccio di scatto, il lupo sobbalza)

CAPPUCCINO - Per carità di Dio! Non sai che l’informazione oggi è tutta di parte?

LUPO - Oh! Oh! Ma lei non è l’indifesa fanciulla a cui per contratto devo far paura! Non è Cappuccetto Rosso!

CAPPUCCINO - Dici bene, mio caro! Io sono Cappuccino Rosso, prete comunista! Fra dieci minuti devo dir messa fra i miei compagni della CGIL: dunque smamma!

LUPO - Un secondino, Padre, non ha nulla per me nella sua cesta? Lo sa che noi lupi siamo golosi e famelici!…

CAPPUCCINO - Certo, beccati questo!

LUPO - (ricevendo un opuscolo) “Nutella per tutti! Meglio una Ferrero che una Ferrari!” Che diavolo è?

CAPPUCCINO - È il mio credo politico attuale. La suddetta cioccolata deve, secondo me e i miei compagni, poter essere distribuita a tutti! Tutti hanno diritto alla felicità che dona la Nutella. Siamo realisti: chiediamo la Nutella! “Nutella al potere! Ruba la Nutella ai ricchi per donarla ai poveri”

LUPO - La prego, Padre! Non mi martirizzi con i suoi slogan sessantottini! Che barba, che noia! Che noia che barba!

CAPPUCCINO - Bestia insolente, impermeabile ad ogni passione politica! Qualunquista! È vero che uno dei nostri esempi di fede, il buon S. Francesco, ti diede confidenza, ma non pensare di approfittare anche del mio tempo! I tempi sono cambiati e noi aspiranti santi, abbiamo altro da fare… Arismamma, che sono già in ritardo! (Cappuccino va via: Dalla parte opposta entra Cappuccetto Rosso canticchiando “C’era una casetta piccola così…” Lupo la guarda e commenta)

LUPO - È proprio lei! (si avvicina) Sai, mia cara, non è prudente che una bambina se ne vada da sola per questi boschi: non li leggi i giornali?! Le ragazzine corrono grossi pericoli!

CAPPUCCETTO - Trovo estremamente offensiva la sua affermazione discriminatoria, ma voglio ignorarla a causa della sua condizione di emarginato sociale; una situazione stressante che l’ha portata a sviluppare una sua visione particolare del mondo. E adesso, con il suo permesso, devo continuare per la mia strada.

LUPO - Vuoi che ti accompagni?

CAPPUCCETTO - Niente affatto! (si volta ed esce con uno scatto del capo all’insù)

LUPO - (rimasto solo al pubblico) I tempi sono decisamente cambiati (fa un passo avanti nervoso) ma io sono sempre un lupo: perdo il pelo, non il vizio, Le farò vedere io! (risata sarcastica e poi esce. Buio, trambusto, un urlo, s’illumina il palco, lupo è a letto)

CAPPUCCETTO - Nonna, ti ho portato uno spuntino privo di grassi e senza sodio e… un po’ di Nutella, in segno di omaggio per la tua funzione di matriarca saggia ed educatrice.

LUPO - Avvicinati, bambina, perché ti veda meglio.

CAPPUCCETTO - Nonna, che grandi occhi che hai!

LUPO - Hanno visto molto e molto perdonato, mia cara.

CAPPUCCETTO - Nonna, che grande naso che hai!

LUPO - Ha annusato molto e molto dimenticato, mia cara

CAPPUCCETTO - Nonna che grandi denti che hai!

LUPO - Sono soddisfatta di essere chi sono e come sono. (trambusto, grida di Cappuccetto. Richiamato dalle grida, entra il taglialegna)

TAGLIALEGNA - (al pubblico) Chi ha urlato? C’è il solito lupo? Ci saranno delle donne in pericolo. (un altro urlo; l’uomo si gira e corre verso il retro)

CAPPUCCETTO - E lei cosa vuole? (indietreggiando, il taglialegna è di nuovo in palcoscenico seguito da Cappuccetto che, minaccioso, punta un dito contro di lui) Piombare in casa nostra come un neanderteliano! Come osa supporre che donne e lupi non possano correre insieme e non siano in grado di risolvere i propri problemi senza l’aiuto di un uomo? (Entrano il lupo e la nonna. Questa strappa la scure dalle mani del taglialegna e gli dà un colpo in testa. L’uomo cade)

CAPPUCCETTO - Brava nonna!

NONNA - Brava tu, piccola mia!

LUPO - (batte le mani) Siete veramente straordinarie. Quel taglialegna mi era così antipatico! Distruggeva i boschi e dava la caccia a noi poveri lupi in estinzione… (piange e Cappuccetto lo consola abbracciandolo)

CAPPUCCETTO - Che ne dici, nonna, lo prendiamo con noi?!

NONNA - Sì cara, e dovremo anche darci da fare per evitare la violenza sulla natura: tagliare gli alberi, farne addirittura un mestiere… puah!

CAPPUCCETTO - Potremo fare un centro di agriturismo e racimolare i fondi per iniziative tipo Legambiente, WWF… (musica “Attenti al lupo” con relativo balletto; gradualmente si uniranno a tre a tre gli altri elementi)

MAGHELLO - Ragazzi, e allora, vi è piaciuta questa storia?

BIANCANEVE - Come può non piacere? È stata così eroica la nostra Cappuccetto!

CENERENTOLA - Sei veramente in gamba!

BELLA ADDORMENTATA - Cappuccetto? Se non ci fosse bisognerebbe inventarla!

CENERENTOLA - Mi sembra uno slogan pubblicitario! Dov’è che l’ho già sentita questa?

RAPERONZOLO - Stai zitta tu, Cappuccetto è stata un vera provvidenza per la salvaguardia della natura contro uomini che, non solo invadono gli spazi femminili, ma fanno anche uno scempio dell’arte che è in ogni manifestazione della natura…

CAPPUCCETTO - Ti riferisci al taglialegna?

RAPERONZOLO - Sì, al taglialegna… ma io non faccio distinzioni di classe… Ho conosciuto un principe…

Tutte: Principe?

RAPERONZOLO - Principe, principe! Perché lo conoscete anche voi?

CENERENTOLA - Naturale, carina. C’ha provato anche con me. Questi giovanotti di sangue blu, tutti uguali! Schifosi donnaioli!

BELLA ADDORMENTATA - Anch’io l’ho conosciuto… (sognante) Mi ha stregata col suo sguardo!

BIANCANEVE - Anch’io, non mi mollava un attimo!

MAGHELLO - Ragazze, calma. Tutte racconterete e rivivrete le vostre esperienze, ma ora diamo la parola a Raperonzolo. Vuoi continuare, cara, nel confessionale?

RAPERONZOLO - Certamente. (video) Io sono cresciuta in una torre, tutta sola. Mi manteneva una strega, che a suo modo mi amava. Difatti mi aveva rapita dalla casa dei miei genitori appena nata. Nella torre veniva solamente la strega, che a dire il vero mi diede la possibilità di educare la mia naturale bella voce, dandomi lezioni di musica e regalandomi un bel pianoforte. Pensate: io non vedevo mai nessuno oltre la strega. E la strega si deliziava quando io cantavo. Dimenticavo: mi chiamo Raperonzolo, dal nome di un’erba di cui andava ghiotta mia madre (Palcoscenico. Si accendono le ombre. Raperonzolo canta. Entra il principe, si ferma per ascoltare il canto. Poi al pubblico)

PRINCIPE - Questa melodia non può venire che da un bella persona. Devo assolutamente conoscerla. (intona una canzone: “Affacciati alla finestra bella mia”)

RAPERONZOLO - Mio dio, chi sarà mai? Chi è capace di osare tanto?

PRINCIPE - Vieni mia cara e lo vedrai. (Raperonzolo, timorosa, esce)

RAPERONZOLO - La prego, vada via, se la vedesse la mia istitutrice, passerebbe un brutto guaio… e anch’io.

PRINCIPE - Andarmene, ma lei non sa chi sono io! (La prende sottobraccio e fa per andare quando appare la strega)

STREGA - Fermo lì. (I ragazzi sorpresi e Raperonzolo spaventata, si arrestano) Ascolti, principe: io ho costruito la torre per tenere Raperonzolo lontana da uomini come lei. Le ho insegnato a cantare, educandone per anni la voce. Presumo dai suoi abiti che lei sia il solito barbosissimo principe dall’aria rimbambita che si crede in diritto di rapirmi la figliastra! Si sbaglia di grosso, nobilastro! Raperonzolo resterà qui e continuerà a cantare solo per me, perché io sono l’unica persona che la ami davvero

PRINCIPE - Potremo discuter più tardi i suoi problemi di insicurezza, prima però, mi lasci ascoltare… Raperonzolo, dico bene?… Mi lasci ascoltare Raperonzolo che canta.

STREGA - No! Ho intenzione di farle una magia cosicché lei divenga cieco e debba vagabondare per il paese maledicendo la sua malasorte per il resto dei suoi giorni!

PRINCIPE - Le consiglio di ripensarci. Sappia che ho amici nell’industria cinematografica, che sarebbero particolarmente interessati a… Raperonzolo, dico bene? C’è alcunché di diverso, di facile orecchiabilità, direi…

STREGA - Lo sapevo! Lei vuole portarmela via!

PRINCIPE - Ma no, no! Voglio che lei continui ad addestrarla, a perfezionarla quale suo manager. Poi al momento opportuno, diciamo un paio di settimane, potrà rivelare il suo talento al mondo intero, e noi non avremo che da rastrellare la grana.

STREGA - (pensierosa, come a parlare a se stessa) Suo manager… casa discografica… guadagno… notorietà… (poi al principe) E perché no? (si portano avanti in un angolo del boccascena)

PRINCIPE - Dovremo anzitutto firmare un contratto con la casa discografica, organizzare una campagna pubblicitaria con videoclip.

STREGA - Raperonzolo è così bella che si potrebbero produrre dei gadget… per esempio bambole con fattezze della cantante…

PRINCIPE - Vedrà, sarà un affare strepitoso… diventeremo ricchissimi…

STREGA e PRINCIPE: Potrebbe fare un bel calendario. (I due escono continuando a parlare di affari. Raperonzolo è rimasta tutto il tempo a guardarli facendo spesso gesti di disapprovazione. Poi al pubblico con tono di disprezzo)

RAPERONZOLO - Il gatto e la volpe. (musica. Inizia a ballare. Si aggiungono altri elementi)

CAPPUCCETTO - E tu cosa hai fatto poi?

RAPERONZOLO - Non avevo nessuna intenzione di farmi sfruttare da due esseri ignobili. Me ne sono andata in città dove ho creato una Fondazione senza finalità di lucro per la libera proliferazione della musica. Spero voi mi aiuterete lasciandomi cantare e devolvendo gli incassi per aiutare gli artisti.

BIANCANEVE - Sei proprio un “figlia dei fiori”.

RAPERONZOLO - Io, veramente, so che i miei genitori erano calderai…

CENERENTOLA - Si vabbè, questa è proprio tonta. Le riesce meglio cantare che pensare

MAGHELLO - Ragazzi, ci siete? Vedo che la storia di Raperonzolo vi ha davvero toccati…

CENERENTOLA - A proposito di toccare, ma quando tocca a me! Io vorrei raccontare la mia storia che con quella di Raperonzolo ha qualcosa in comune.

MAGHELLO - Mi meraviglio di te, Cenerentola. In ogni fiaba, come in ogni donna, c’è sempre un principe azzurro. Ma vai in confessionale, ripercorri la tua storia… (Riprende, piano la musica dell’aerobica. Le ragazze ballando escono di scena, mentre si accende il video: c’è Cenerentola)

CENERENTOLA - Mia madre morì quando io ero ancora bambina. Mio padre, incapace di gestire una casa, si risposò con una tipa che aveva già due figlie. Divenni la loro schiava. Un giorno arrivò in casa un invito: il principe dava un ballo in costume, le mie sorellastre erano eccitatissime. Dovetti aiutarle a indossare gli abiti. Un compito davvero sovrumano: era come ficcare dieci chili di carcasse animali in una pelle di cinque chili. Fu poi la volta di colossali addizioni cosmetiche di cui vi risparmio la descrizione. Io restai triste e da sola in casa. (Cenerentola in palcoscenico piange, seduta nel bel mezzo, vestita di stracci, poi) Sapessi almeno dove nascondono quella roba! (dietro il lenzuolo che si accende appare un uomo con cappello a larghe tese)

UOMO: Salve Cenerentola!

CENERENTOLA - (si volta e di nuovo verso il pubblico) Oh Dio, chi è?! Un boss, un industriale, un americano… l’uomo del monte?…

UOMO: Vedo che il virus della tivù ha rimbambito pure te, mia graziosa Cenerentola. Sono la tua persona fatata, o se preferisci, il tuo divino intermediario individuale. Vorresti andare al ballo, eh?! E far tuo il concetto maschile di bellezza? Strizzarti in un abito aderente che ti bloccherà la circolazione sanguigna? Infilare i piedi in scarpe a tacco alto che guasteranno la tua struttura ossea? E pittarti il volto con sostanze chimiche e trucchi che sono stati saggiati su animali?

CENERENTOLA - (che per tutto il tempo ha annuito vistosamente) Oh, sì, proprio così! È il mio sogno! Voglio andare al ballo.

UOMO: Allora sei proprio una ragazza sciocchina! Che frustrazione dover sempre esaudire desideri così banali! Mai nessuna che mi chieda un abbonamento a Internet o l’enciclopedia universale… ma vieni, avrai quel che vuoi. (Cenerentola, rapita, canticchiando “I sogni son desideri” esce. Si spegne il lenzuolo, si illumina il palcoscenico. Principe e nobili con giornale che si abbassa all’arrivo delle donne, per poi continuare ad essere centro d’interesse. Musica valzer. Dalla sala giunge Cenerentola, barcollante sui suoi tacchi a spillo. Gli uomini abbassano lentamente il giornale, lo buttano e avanzano verso Cenerentola. Il principe dà qualche gomitata, le ragazze commentano sottovoce)

I RAGAZZA: E questa da dove spunta?

II RAGAZZA: Mai vista prima!

I RAGAZZA: Che sia una principessa in trasferta?

I RAGAZZA: Sì, vabbè, e che siamo in una squadra di calcio? (poi vengono invitate a ballare dagli uomini. Valzer oppure “I sogni son desideri”. Suona la mezzanotte. Si presenta l’uomo. Tutti si arrestano)

UOMO: I patti vanno rispettati, Cenerentola! Hai dimenticato che a mezzanotte saresti dovuta rientrare, ridonami gli abiti!

CENERENTOLA - Perdonami, ti prego. Verrò a casa con te, ti restituirò tutto e potrò riprendermi i miei panni! (Gli altri sono sbigottiti. Alcune parlottano “ben le sta”)

I RAGAZZA: Naturale che c’era il trucco

II RAGAZZA: Non è che una puzzolente stracciona.

UOMO: Niente affatto, subito, Cenerentola! (Cenerentola sfila lentamente gli abiti e le scarpe. Resta in sottoveste. Le donne l’accusano di falsità, additandola; gli uomini sono colti da afasia, sono tutti con la bocca aperta e gli occhi sgranati)

CENERENTOLA - (sospira, dilata le costole e se le gratta. Guarda tutti e poi) E adesso ammazzatemi pure, ma per lo meno morirò comoda. (le donne la guardano, si guardano, poi si strappano di dosso i vestiti e le scarpe, li buttano sugli uomini. Intanto irrompe “Il ciclone”. Le donne ballano, si aggiungono le altre, si spegne il palcoscenico. Il balletto potrebbe essere posto alla fine del dialogo) I tempi sono cambiati, signori; le donne sono stanche di fare le bamboline, le “Barbie”, come se fossero poste in vetrina. (Rivolta alle donne che intanto si sono schierate facendole ala) Volete collaborare con me? Ho intenzione di fondare una casa di moda che produca abiti comodi, sportivi. Via i corsetti! Fuoco alle groupiere, a morte i mutandoni.

GLI UOMINI: E noi?

CENERENTOLA - Se vi comporterete bene, potrete lavorare come operai nella nostra cooperativa. (gli uomini commentano sottovoce, scandalizzati dalla proposta)

I DONNA: Avremo un lavoro!

II DONNA: Non dovremo più chiedere soldi agli uomini.

III DONNA: Come chiameremo l’azienda?

CENERENTOLA - VESTICENERENTOLA. Vedrete, ragazze. Insieme saremo un ciclone! (balletto. E il balletto verrà alla fine del dialogo, le ragazze potrebbero liberarsi degli abiti, quando Cenerentola dirà “via i corsetti…” Centro agriturismo. Sono presenti: Cappuccino, Cappuccetto, nonna, nani, Biancaneve, Addormentata, Lupo, Principe, sorellastre, matrigna, strega di Biancaneve, Raperonzolo, Cenerentola, principe)

CENERENTOLA - È nata così la catena “Vesticenerentola”.

TUTTE - Brava!

RAPERONZOLO - Quando iniziano gli sconti?

BELLA ADDORMENTATA - Sei una ragazza intraprendente e coraggiosa.

BIANCANEVE - Spero che il Grande Maghello mi darà la possibilità di farvi conoscere la mia storia. (guarda la strega) Anzi la nostra storia; sapete, anch’io ho avuto a che fare con un principe.

LUPO - Anche tu?!

CAPPUCCETTO - Sarà stato un virus che ha colpito intere generazioni.

NONNA - Sì, quelle dell’800 e in parte del ‘900.

PRINCIPE - Bei tempi, quelli!

STREGA - Le tue nostalgie sono del tutto sterili.

CAPPUCCETTO - Piuttosto, che ci fate qui? C’è da accogliere da accogliere gli ospiti, accudire i cavalli… via, via… (escono nani, principe e cappuccino. (Appare Grande Maghello)

MAGHELLO - Ci colleghiamo ora con la casa del Grande Maghello. Ragazzi, ci siete?

CAPPUCCETTO - Eccoci

MAGHELLO - Siete eccezionali, ma non vedo gli uomini.

CAPPUCCETTO - Qualcuno deve pur interessarsi all’andamento dell’azienda… sono a lavorare nei campi.

MAGHELLO - Biancaneve, è il tuo turno.

BIANCANEVE - Volentieri. (palcoscenico al buio. Video) Anch’io persi la mamma quando ero ancora piccola e il re, mio padre si risposò con una donna piena di complessi, interessata soprattutto alla sua bellezza fisica. (si accende il lenzuolo, strega con specchio. Musica “Gechi e vampiri”; balletto in palcoscenico. Si arresta la musica: ballerini in palcoscenico)

STREGA - Specchio, specchietto delle mie brame, chi è la più bella del reame?

SPECCHIO - Regina, signora tu sei una stella, ma Biancaneve è mille volte più bella!

STREGA - E Biancaneve deve morire! (Riprende “Gechi e vampiri” con “Devi scappare, Biancaneve”. Buio: i ballerini escono. Bosco dei “nani”. Un principe si aggira, disorientato)

PRINCIPE - (al pubblico) Per tutti i sovrani dell’universo! Lo sapevo! Il mio senso di orientamento è semplicemente penoso! Mi sono perso! Vediamo un po’ di nuovo le istruzioni… Missione: bacio… Cercare una principessa. Svegliarla, sposarla. E io c’ho un sonno! E mi fanno pure male i piedi co’ sti sandali nobili… (massaggio ai piedi) E giusto oggi il mio fidato destriero doveva bidonarmi con uno sciopero equino per tutta la foresta! (si sente in lontananza “Andiamo a lavorar”, entrano in fila indiana i nani)

PRINCIPE - (guarda entrare sbalordito i nani, poi guarda le istruzioni della missione) Nani… nani, ecco giusto. Le cose cominciano a quadrare. Avrei dovuto infatti incontrare i 7… no… 8… 9… 10 nani! Mai che queste istruzioni fossero esatte! Che servitù strafottente! E io pago!

NANI - (alla vista del principe fanno un balzo indietro) Oh! Oh! Oh…

PRINCIPE - Ma, ma, ma… non dovevate essere sette?

SECOLO - E lei che ci fa qui? Vada via…

PRINCIPE - Non ci capisco più nulla! Pure voi mi remate contro? Io c’ho una missione: baciare una principessa. Ho tentato di baciarne una, ma quella mi ha mollato un ceffone perché l’avevo disturbata mentre faceva training autogeno. Forse avevo sbagliato principessa, forse non si trattava della mia promessa sposa… Insomma, aiutatemi voi!

SECOLO - Ah! Forse indovino! Aveva lo sguardo intontito?

PRINCIPE - In che senso, mi scusi?!

SECOLO - Sembrava un po’ scema?

PRINCIPE - Come osa rivolgere a me, un principe, una domanda tanto offensiva nei riguardi di una pulzella?

SECOLO - A’ principe! era tonta o no?

PRINCIPE - Be’… veramente… l’aria sveglia non sembrava appartenesse al suo bellissimo viso…

TITOLO - La bella addormentata! Aristocratico demente, hai molestato la fanciulla sbagliata!…

PRINCIPE - Me tapino!

SECOLO - Signor principe, si dia una mossa!

PRINCIPE - Avete ragione, vado, vado! (Con rassegnazione)

ARTICOLO - Mi auguro che non abbia cacciato il naso nei nostri segreti. (lo spinge, accompagnandolo verso l’uscita. Dalla parte opposta giunge Biancaneve ansante, sviene e cade)

TITOLO - Sconosciuta, piomba in casa di onesti lavoratori, portando scompiglio e sgomento.

FASCICOLO - Potremo ricavarci un dossier.

FOSCOLO - Tanto gentile e tanto onesta pare…

ZUFOLO - Ma questo è Dante Alighieri. Tu sei Foscolo!

FOSCOLO - Già, dimenticavo… Né più mai toccherò le sacre sponde…

DISCOLO - Che noia! Fatelo tacere, per favore… (Biancaneve intanto si sveglia e si leva con un sobbalzo, inghiottendo il fiato)

BRUFOLO - Visto? Proprio la solita donna volubile: un momento riposa tranquillamente, un istante dopo balza su con un grido.

DIARREOLO - D’accordo. Costei spezzerà il nostro forte legame di fratellanza e creerà competizione fra noi per guadagnarci il suo affetto.

MUSCOLO - Io propongo di gettarla nel fiume dentro un sacco pieno di pietre.

DISCOLO - Sono d’accordo che dobbiamo liberarcene, ma perché compiere un atto di degradazione ecologica?

DONDOLO - Meglio darla a un orso in modo che divenga parte della catena alimentare.

ZUFOLO - Buona idea.

BRUFOLO - Ben pensata, fratello.

BIANCANEVE - (Supplicante) Vi prego, non uccidetemi! Non credevo di far niente di male rifugiandomi qui nella vostra casetta!

DISCOLO - Ah! Sentito? Costei disprezza il nostro rifugio!

DONDOLO - A morte, a morte!

BIANCANEVE - No, perdonatemi! Se sono penetrata così a fondo in questi boschi, è perché la mia matrigna, la regina, ha ordinata di uccidermi!

ARTICOLO - Visto? Mortifera vendicatività femminile! Non tentare di fare la vittima con noi, ragazza!

SECOLO - Zitti! Parla: come ti chiami e per quale ragione sei venuta qui?

BIANCANEVE - Mi chiamo Biancaneve e, ve l’ho già detto: la mia matrigna, la regina, ha ordinato ad una persona guardaboschi di portarmi nella foresta e uccidermi. Ma costui ha avuto pietà e mi ha detto di fuggire e di addentrarmi il più possibile nei boschi.

TITOLO - Tipico di una donna indurre un uomo a fare per lei uno sporco lavoro.

SECOLO - (alza le mani per imporre silenzio) Bene, Biancaneve, se quello che dici è vero, credo che dobbiamo prestarti fede. (Biancaneve dà segni di insofferenza)

BIANCANEVE - Ma si può sapere chi siete voi?

SECOLO - Ci chiamano i Giganti torreggianti. Ci guadagnavamo da vivere scavando nelle nostre miniere, ma abbiamo deciso che un simile stupro del pianeta era immorale e miope.

FASCICOLO - A parte il fatto che il mercato dei metalli è crollato.

FOSCOLO - Adesso siamo impegnati custodi della terra e viviamo in armonia con la natura.

BRUFOLO - Per arrivare a far quadrare i nostri bilanci, siamo costretti a smerciare della roba.

BIANCANEVE - Smerciare droga! Non mi va di essere complice dei vostri luridi affari.

SECOLO - Lo trovo giusto. Libera di riprendere la via dei boschi. Porta il nostro saluto alla regina.

BIANCANEVE - Beh, penso di poter restare finché non avrò elaborato un nuovo piano.

CAPO - D’accordo. Ma abbiamo alcune regole fondamentali. Non lavare la nostra biancheria, non spolverare, non rassettare…

DIARREOLO - Non cacciare il naso nel capanno del sudore.

BRUFOLO - E sta’ alla larga dalla nostra dispensa.

MUSCOLO - Non mi fido di costei!

DIARREOLO - Se dovesse scoprire la nostra Nutella?!

MUSCOLO - La divorerebbe tutta!

SECOLO - Fate silenzio, per tutte le felci del sottobosco! È vero: ripugna anche a me dar fiducia ad un’emerita sconosciuta, ma la pollastra è troppo bella per essere anche intelligente! Dunque non sarà un’impostora!

DISCOLO - E poi potrebbe far la guardia alla nostra Nute…

BRUFOLO - Sshhh… nano imprudente. (a parte, disapprovando Brufolo)

SECOLO - Noi dobbiamo andare… tu resterai qui. Ma guai a te se dovessi comunicare con qualcuno.

BIANCANEVE - Va bene, va bene…

SECOLO - In nome del potere conferitomi dalla comunità dei miei confratelli Giganti Torreggianti, nomino te Biancaneve portiera della casa!

BIANCANEVE - Giganti Torreggianti?! Io credevo che voi foste dei… nani.

TUTTI - Oh…

BIANCANEVE - Gn… Gnomi…?

SECOLO - Come osi sottolineare con tanta tracotanza il nostro, peraltro lievissimo handicap fisico, noi siamo Giganti: almeno di spirito! Musica maestro! (Balletto Watussi. Si accende il lenzuolo. Strega con specchio)

STREGA - Specchio, specchietto delle mie brame, chi è la più bella di tutto il reame? (Musica rap. Entrano ballerini-specchi, cantano e ballano)

Oh mia regina tutta rifatta

Di silicone, argilla e latta

sai Biancaneve morta non è

vive nei boschi coi nani ohimè!

Sempre più bella appare adesso

Stella lucente del gentil sesso

Accetta, dai, questa sconfitta

Riponimi per sempre su in soffitta

Lo specchio ora, le scatole s’è rotto

Di dirti il vero che ci sta sotto

Sei brutta, cessa, ormai l’ho detto

Tu sei in declino e questo è un fatto

Cedi il posto, dai, a quella bellezza

E gettati, ti prego, nella “monnezza”! (Dietro il lenzuolo, o sul palcoscenico, la regina urla e rompe lo specchio. Scappa via stringendo i pugni. Lo specchio-ragazzo, spinto dalla regina è caduto. Si spengono le luci. Quando si riaccendono c’è la casa dei nani. Biancaneve è sola: al centro del palcoscenico è in posizione yoga)

BIANCANEVE - Gnom… gnom… (musica “Gechi e vampiri”. Dal fondo della sala giunge la strega con cesto di mele e berretto da postino)

STREGA - Biancaneve, abita qui la signorina Biancaneve? (Biancaneve si solleva)

BIANCANEVE - Chi sarà mai! Non dovrei comunicare con nessuno, secondo quei giganti… ma almeno devo vedere di chi si tratta! (si sporge dal boccascena)

STREGA - C’è pasto per te! (sollevando il cesto e mostrandone il contenuto)

BIANCANEVE - Mi convoca Maria De Filippi! Sarà il principe azzurro!

STREGA - (Al pubblico, sottovoce) Sempre imbambolata, povera piccina!

BIANCANEVE - Entri, entri signor postino! Certo che vengo alla trasmissione!

STREGA - Mi dispiace, bella signorina; ma io dicevo “pasto”, le mele. Aiuta una donna dal reddito incerto, cara, le compri! Sono ecologiche, crescono nel mio orto!

BIANCANEVE - (delusa ma sempre gentile) Certo che le compro, mia povera signora! Ma non sono riuscita a trovare denaro in questa casa, posso solo pagarla con della Nutella, peraltro gelosamente nascosta dai padroni di casa… (Strega guarda Biancaneve, si guarda e fa una smorfia di disgusto; porta le mani alla faccia e singhiozza) Ma cosa succede?

STREGA - Sei così giovane e bella e io invece sono orrenda e destinata a peggiorare.

BIANCANEVE - Non deve dire questo. In fin dei conti la bellezza viene dall’intimo della persona.

STREGA - Me lo sono ripetuto per anni e ancora non ci credo! (cambiando tono e guardandola con attenzione) Come fai a mantenerti in forma così perfetta?

BIANCANEVE - Be’, medito, mi dedico all’aerobica tre ore al giorno, faccio yoga… Vuole che le mostri come fare?

STREGA - Oh, sì, sì, ti prego! (si mettono l’una accanto all’altra in posizione yoga, ma subito Biancaneve propone)

BIANCANEVE - Ma forse è il caso di consumare un po’ del pasto portato da lei!

STREGA - Come vuoi, cara! (Biancaneve prende dal cesto una mela, la divide in due e ne dà un pezzo alla strega. La portano ambedue alla bocca e cadono svenute. Entrano i nani, accompagnati dalla musica “I watussi”)

TITOLO - Panico in casa dei Giganti. Trovate morte due donne: suicidio? Omicidio? Disgrazia?

SECOLO - Secondo me, la nostra ospite e quest’altra donna hanno avuto un alterco e si sono ammazzate a vicenda.

MUSCOLO - Se, facendolo, credevano di riuscire a impietosirci, si sbagliavano di grosso.

ARTICOLO - Qui ci sono tutti i segni di un giallo; potrebbe uscirne un interessante articolo di cronaca nera.

BRUFOLO - Tu non fai nessun articolo: sapete perché si sono ammazzate? (mostrando il barattolo della Nutella) Per questa!

TUTTI - Oh…

CAPO - Be’, dal momento che dobbiamo liberarcene, organizziamo uno di quei funerali vichinghi… (Entra il principe trafelato)

PRINCIPE - Scusate, ma sono così stanco… (guarda Biancaneve, poi i nani, consulta il foglio) Credo di aver trovato la principessa da baciare… (avanza verso Biancaneve e fa per chinarsi. Il capo lo ferma)

SECOLO - Quei pezzi di mela mangiucchiati… La Nutella… Qui ci sono tutti i segni di una magia… Secondo me non sono affatto morte…

PRINCIPE - Uau! Meglio così! (avanza di nuovo verso Biancaneve)

SECOLO - Non la tocchi! Romperebbe l’incantesimo!

DIARREOLO - E noi dobbiamo assolutamente eliminare Biancaneve che ha scoperto il segreto della Nutella.

BRUFOLO - Può guardarla, ma non toccarla. Sa cosa le dico comunque? Che, se vuole, può baciare l’altra!

PRINCIPE - Non mi va di sembrare classista, ma l’altra non mi piace…

SECOLO - E allora niente! (ai nani) Forza, ragazzi, tiriamo su queste due e decidiamo cosa farne. (sollevano le due donne e, sia Biancaneve che la strega, lasciano cadere un pezzettino di mela. Si svegliano dall’incantesimo. Si liberano dei nani)

STREGA - Questa è la cosa più orrenda che io abbia mai udito: offrire me a destra e a manca come se fossi un oggetto inanimato.

BIANCANEVE - (al principe) E lei che voleva baciare una ragazza in coma…

PRINCIPE - Non mi biasimi, io ho una missione da compiere. (guarda ancora il foglio d’istruzione)

SECOLO - Piantatela di lanciare accuse a vanvera. Tanto per cominciare, voi siete penetrate in casa nostra di straforo. Potrei chiamare la polizia.

STREGA - Non provatici, Napoleone! Questa foresta è proprietà della corona. E siete voi gli abusivi! (i nani si guarda sbigottiti. Il principe sempre stanco e raffreddato)

NANI - Oh!…

STREGA - E un’altra cosa. Mentre noi eravamo immobili e voi blateravate alla vostra maniera miope, io ho avuto un’illuminazione. D’ora in poi dedicherò la mia esistenza a colmare la frattura fra l’anima e il corpo. Voglio insegnare alle donne ad accettare l’immagine del loro corpo naturale. Biancaneve ed io costruiremo, proprio in questo sito, una stazione termale, con un centro conferenze, dove organizzeremo meeting, congressi, summit e terremo riunioni per le donne di tutto il mondo.

SECOLO - E noi, cosa ne sarà di noi?

BIANCANEVE - Dopotutto mi avete ospitato, anche se malvolentieri. Ognuno di voi ha delle competenze: le metterà a frutto nel nostro centro.

ARTICOLO - Io mi occuperò dei rapporti con la stampa insieme ai fratelli Titolo e Fascicolo.

FOSCOLO - Un poeta io son, Foscolo modestamente. Delle vostre iniziative testimonial convincente.

BRUFOLO - E io? Cosa farò io? So fare solo la Nutella!

BIANCANEVE - E ti sembra niente? Sarai il beniamino di tutti. A chi non piace la Nutella? Non preoccupatevi: avrete tutti un ruolo!

PRINCIPE - (Col naso otturato perché raffreddato) Sono perduto: cosa saprò fare io?

STREGA - Farete il maestro di equitazione. A proposito, dov’è il vostro tradizionale cavallo? (il principe fa per spiegare ma la strega lo interrompe) Se lo preferite potrete fare l’istruttore di tennis. (a Biancaneve) Andiamo, cara. Abbiamo tanti progetti da elaborare; penseranno loro a pulire. (ai nani e al principe con autorità) E mi raccomando: pulizia straordinaria. (I nani si guardano e poi intonano “Andiamo a lavorar”. Balletto. Sipario chiuso. Esce Maghello. Musica sottofondo “A mille ce n’è”)

MAGHELLO - Ed ora, gentili spettatori, prima di collegarci con la casa, vi comunico che è in arrivo un personaggio che tutti voi avete amato… (guarda l’orologio, fa un cenno di disappunto) È in ritardo; forse ha avuto un contrattempo, vediamo intanto cosa succede nella casa. (si apre il sipario; i ragazzi parlano in crocchi. In primo piano Fascicolo e Muscolo)

MUSCOLO - E le nominations? Quando il Grande Maghello ci comunicherà le nominations?

FASCICOLO - (nervoso) La redazione sta per chiudere e io ho il compito di stendere l’articolo con i nominati…

MUSCOLO - Ma chi è questa star che deve arrivare? (Addormentata si stiracchia e sbadiglia)

ADDORMENTATA - Che succede? (musica “Pinocchio” in sottofondo. In un crescendo)

TUTTI - Pinocchio, la fata, Pinocchio, la fata… (cresce la musica, appare Pinocchio)

MAGHELLO - E la fatina? Dovevi portare la tua cara fatina…

PINOCCHIO - La fata dalla forfora azzurra? È in Turchia, la sua terra originaria. Le ho dato la mia personale nomination, troppo cattiva, era troppo cattiva. Primo: mi ha terrorizzato facendo apparire un funerale per convincermi a prendere la medicina amara; secondo: mi ha fatto disperare facendosi credere morta… (è interrotto da Secolo)

SECOLO - Bravo, Pinocchio, quei metodi educativi non vanno più oggi.

MUSCOLO - Sei uno dei nostri, Pinocchio!

TUTTI - Bravo! (battono le mani)

MAGHELLO - Avete tutti superato la prova del tempo. Per questa settimana niente nominations! (urlo generale. Viene avanti Cappuccino con un enorme barattolo e sporge il capo)

CAPPUCCINO - E finalmente “Nutella per tutti”!

SECOLO - Per la Nutella…

TUTTI - Hip, hip, urra’! (parte musica da discoteca)

SIPARIO