La casa nuova

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La casa nuova

LA CASA NUOVA

due atti

di

paolo cappelloni


Personaggi

Fabio

Gabriella  - sua fidanzata

Antimo    - amico

Gloria    - amica

Marina    - vicina di casa

La scena rappresenta una stanza che deve essere adibita a salotto; è completamente vuota e fa parte di un appartamento ancora disabitato. Non ci sono altre uscite oltre la comune.


Atto primo

Gabriella - (Entra credendo di essere seguita da Fabio)...E per quel che riguarda il salotto, io lo vedrei così:... (Si volta e non vede Fabio) Ma dov'è andato? (Si sporge oltre la comune e grida) Fabio!... Fabio! Porca vacca! Dove sei?

           (Entra Fabio con atteggiamento annoiato) E' possibile che ogni tanto ti devo perdere che non so dove sei? Nemmeno fossimo in un castello! Vado in cucina e te sei ancora in camera da letto, torno in camera da letto e te sei sul terrazzo, vado sul terrazzo e te sei al gabinetto!

Fabio     - Bè, quella volta del gabinetto è stata una necessità! Così l'ho inaugurato!

Gabriella - Solo quello potevi inaugurare, te! Allora dicevo che per quello che riguarda il salotto io lo vedrei così: dunque: il divano lo metterei ad angolo, in quel punto lì, (Indica l'angolo di fondo, a destra del pubblico) un bel divano di tipo moderno, tutto nero, con dei grossi cuscini a fiori...

Fabio     - Sì, e due candele per parte così appena uno si sdraia possiamo fare la veglia al morto!

Gabriella - Non fare lo spiritoso e fai dire a me che tanto te non capisci niente di queste cose.(Continua) Dei grossi cuscini... e davanti al divano un bel tavolinetto, basso basso, tutto in cristallo fumé.

Fabio     - Una corona sopra la porta...

Gabriella - (Non lo ascolta) In modo che da questo punto (Ci si mette) si può vedere comodamente il televisore che mettiamo proprio là.(Indica la parte opposta)

Fabio     - E lo stereo?

Gabriella - Sopra il televisore, imbecille! Facciamo un blocco unico: televisore, videoregistratore e impianto stereo, va bene?

Fabio     - Benissimo!

Gabriella - Grazie per l'approvazione.

Fabio     - Prego.

Gabriella - Per le lampade, invece, ci vorranno almeno tre o quatre punti-luce: due ai lati del divano, uno di fianco al televisore più una serie di faretti attaccati al muro, del tipo di quelli che si possono girare, ok?

Fabio     - (Senza scomporsi) Ok. Da che parte si dovrebbero girare?

Gabriella - Guarda, Fabio, quando fai così mi fai imbestialire! Invece di essere contento di sistemare 'sta casa nuova... guarda lì che faccia! Pare che ti fanno un dispetto! Guarda che se hai dei ripensamenti lo puoi dire! Dovrai solo combattere con mia madre!

Fabio     - Ci mancherebbe altro!

Gabriella - Poi in caso sai che c'è Luca che non aspetta altro che di sposarmi! Ha anche detto che mia madre l'ha trovata simpatica e graziosa!

Fabio     - Tua madre... Ma Luca non è quello che è sempre in giro perché lavora nel circo?

Gabriella - Certo! E' quello che bada le bestie dello zoo.

Fabio      Ah ecco. Adesso si spiega... E' abituato a trattare con gli orangutanghi!

Gabriella  E questo cosa c'entra col fatto che gli è simpatica... (comprende l'allusione di Fabio) Oh brutto...! Ti ho detto mille volte che non ti devi permettere di fare certe battute su di lei!

Fabio      Va bene, va bene... ma adesso cosa facciamo?

Gabriella  Come cosa facciamo? Pensiamo alla sistemazione!

Fabio     - Ma Gabriella, sono due mesi che abbiamo preso 'sto appartamento dove dovremo venire a stare appena sposati, più o meno fra tre mesi, e da due mesi mi ci trascini tutti i giorni, compreso le domeniche. (Fa un gesto per dire: "come oggi") E tutti i giorni mi dici le stesse cose! Perciò sono sessanta giorni che mi descrivi, senza cambiare neanche una virgola, la posizione di tutti i mobili, i mobiletti, le sedie, i tavolini e gli accessori vari. Avessi ogni tanto un ripensamento... no! Sempre le stesse cose nello stesso posto! Ormai ho imparato tutto a memoria! Mi sono ambientato! So anche dove tieni i bicchieri, i piatti, le forchette, i coltelli e i cucchiai del servizio buono!

(Si dirige a sinistra del punto in cui deve essere posto il

televisore e mima l'atto di aprire un'anta di un mobile ed

estrarre due bicchieri)

Fabio     - Ecco, sono questi i bicchieri?

Gabriella - Uuuuuh! Una volta tanto con le tue scemenze mi hai dato l'idea per avere meglio in mente la disposizione finale: Dai, fa' finta di metterti a sedere sopra al divano.

Fabio     - Cosa???

Gabriella - Fa' poche storie che hai capito benissimo! Mettiti a sedere come uno che sta guardando la TV! (Fabio esegue controvoglia) Bè? si sta a sedere così?

Fabio     - (Ironico) Devo accavallare le gambe?

           (Le accavalla e allarga le braccia come per appoggiarle sullo schienale)

           Aaaah, che bello! Vieni qui anche te!

Gabriella - Smettila, stupido! Dimmi un po', come si vede la televisione da lì?

Fabio     - Eeeeh! benissimo! perfettamente! Dovresti solo togliere un po' il colore perché fa male agli occhi!

Gabriella - Adesso alzati e vieni qui, verso la finestra. (Fabio s'alza e sta per avviarsi) Ma cosa fai? imbecille! Davanti al divano c'è il tavolinetto di cristallo fumé! Dovrai passargli intorno!

Fabio     - Ah, già, che sbadato! Stavo per andare a sbattere i ginocchi!

Gabriella - Gli stinchi!

Fabio     - Perché gli stinchi?

Gabriella - Perché il tavolinetto è più basso! (Riflette) Comunque dovrebbe stare più spostato se no chi sta sopra al divano deve fare un giro troppo lungo per arrivare nel centro della stanza.

Fabio     - Poveretto! Chissà che sudata! E se lo togliamo addirittura?

Gabriella - Il tavolinetto? Ma vorrai scherzare?! Che salotto verrebbe fuori? Quello che mi preoccupa, invece, è il mobiletto veneziano qui vicino al televisore!

Fabio     - Perché?

Gabriella - Per via della finestra! Ho paura che quando si apre, non so, si potrebbe rovinare.

Fabio     - La finestra?

Gabriella - Il mobiletto veneziano, cretino!

Fabio     - Scusa.

Gabriella - Certo che se non ci penso io a certe cose, con te staremmo freschi!

Fabio     - Se posso dire la mia...

Gabriella - Sentiamo.

Fabio     - Ecco: 'sto mobiletto veneziano... cioè, per "veneziano" intendi quei mobili laccati di bianco, con le rifiniture dorate...

Gabriella - Certamente!

Fabio     - Ecco, ma non ti pare che possa stonare un po' col tavolinetto?

Gabriella - Ma stai scherzando davvero? Ma quante assurdità vai dicendo? Il bello è proprio lì! Nel contrasto tra l'antico e il moderno! Ma non hai nemmeno un minimo di fantasia artistica?

Fabio     - Perché io pensavo...

Gabriella - Cosa pensavi? cosa pensavi? Che non ti andava bene nemmeno la cucina firmata componibile rossa con quei cuoricini rosa sui pensili che è la fine del mondo! Troppo... troppo... come hai detto che è?

Fabio     - Stucchevole.

Gabriella - Stucchevole! Sì, ci mancherebbe! Con quello che costa! Mi hanno garantito che è tutto legno massello! Altroché lo stucco!

Fabio     - (Rassegnato) Va be', comunque io non mi riferivo alla cucina, volevo dire che come nella camera da letto...

Gabriella - (Lo interrompe) Non ti permettere di fare critiche alla camera da letto! Che saremo una delle poche, pochissime coppie ad avere il letto rotondo e saremo invidiati da tutti!

Fabio     - Eh! Verranno a chiedercelo in prestito, il letto rotondo con la sopraccoperta in finto leopardo e senza la testiera! A proposito, dimmi un po' te, come devo fare se voglio leggere a letto?

Gabriella - Ah, fai presto: non leggi! Perché se c'è una cosa che non sopporto è la gente che legge a letto!

Fabio     - Ma è una cosa normalissima! Poi per me è l'unico momento in cui mi posso rilassare e leggere qualcosa!

Gabriella - Leggerai prima di venire a letto! (Acida) Non fai nemmeno uno straccio di sacrificio per la tua mogliettina che quando va a letto... non vuole rotture di palle?

Fabio     - Credo di aver afferrato il sottile giro di parole. (Cambia discorso ed indica l'angolo nei pressi della ribalta, a destra del pubblico) E in quell'angolo lì cosa vorresti mettere? Non ci hai ancora pensato!

Gabriella - Ci ho pensato, ci ho pensato, ma non ho mai detto niente perché sono indecisa se metterci un bel portariviste o una bella pianta. Te cosa dici?

Fabio     - (Sorpreso) Ioooo?

Gabriella - Con chi sto parlando, con Paperino?

Fabio     - Io direi che ci sta bene una bella pianta.

Gabriella - No, no, ho deciso: è meglio un bel portariviste, a portata di mano di chi sta a sedere in quel punto del divano.

Fabio     - Ma anche una bella pianta...

Gabriella - No, no, poi la pianta sporca. No, è meglio un bel portariviste dello stesso tipo del tavolinetto.

Fabio     - In cristallo fumé?

Gabriella - Certamente! Così fa la parure!

Fabio     - Bè, più che parure direi che fa prendere un colpo!

Gabriella - Allora adesso stammi bene a sentire: io vado a finire di pulire in cucina e sul terrazzino, tu intanto metti su una lampadina volante qui nel salotto se no non si vede un prete nella neve. Anche se, detto tra noi, quelle lampadine volanti mi mettono una tristezza... (Esce)

(Fabio, rimasto solo, si guarda attorno per cercare un punto di

corrente, guarda in alto ma dal soffitto non pende niente, esce un

attimo dalla comune e rientra con una scatola per gli attrezzi da

cui estrae un lungo filo elettrico con portalampada e spina)

Fabio     - (Grida) Non ci sono più le lampadine!

Gabriella - (Da fuori) Prendi quella del cesso!

Fabio     - (Esce con portalampada e spina. Da fuori)

           Già, e se poi devo fare una cosa urgente come faccio a vedere?...

Gabriella - Andrai a naso...!

(Fabio rientra con la lampadina, già avvitata, nella mano sinistra

e la spina nella destra, va alla ricerca di una presa che trova

nel punto, nascosto al pubblico, fra il sipario e la quinta, poi

appoggia la lampadina e il filo in terra, esce e torna con un

attaccapanni verticale, tipo "uomo morto" che pone al centro del

palco e sul quale sistema la lampadina girando il filo a mo' di

pianta rampicante; esce fra la quinta e il sipario, attacca la

spina, rientra. La luce si accende.)

Fabio     - (Grida) Fatto!

Gabriella - (Entra) E quello cos'è?

Fabio     - Un lampione!

Gabriella - Ecco dov'è la tua fantasia architettonica! Nelle boiate! E spegnila, adesso, quella lampadina, che la luce accesa mi dà un senso di scuro!

Fabio     - (Andando verso l'angolo della spina) Una luce che dà un senso di scuro... (Ad alta voce, da dietro il sipario) Questo è un paradosso!

Gabriella - Che schifo! Schiaccialo subito che quelle bestiacce mi fanno ribrezzo! (Fabio rientra, allibito ma ormai rassegnato all’ignoranza di Gabriella) ...L'hai ammazzato??

Fabio     - (Ironico) Come no! Ce n'erano quattro o cinque, di quei paradossi e li ho schiacciati tutti! (Campanello)

Gabriella - E adesso chi è?

Fabio     - Sarà Antimo con Gloria, ieri mi hanno chiesto se potevano venire a vedere l'appartamento.

Gabriella - E te li hai invitati??

Fabio     - E perché no?

Gabriella - (Andando ad aprire) Sei il solito imbecille!! (Da fuori) Che sorpreeeeesa! (Entrano: Gabriella, Antimo e Gloria) Come sono contenta che siete venuti!! E' da tanto che dicevo a Fabio: ci toccherà far vedere l'appartamento nuovo ad Antimo e a Gloria!!

Fabio     - Sì, sì, ha fatto due scatole!

Gabriella - (Ipocrita) Oh, scusate il casotto ma sapete com'è, l'appartamento è nuovo di zecca!

Antimo    - Non ti preoccupare, Gabriella. (A Fabio) Allora, Fabio? Stai preparando il nido d'amore, eh?

Fabio     - Già.

Gloria    - E' arioso, luminoso...!

Gabriella - Ah, se no non lo prendevo! In un primo momento avevo avuto una mezza idea di comprare un selvatico di campagna...

Fabio     - Si dice un "rustico" di campagna!

Gabriella - E va be': rustico... selvatico... Mi confondo per stare con un grezzo come te!

Gloria    - Comunque è grazioso.

Gabriella - Ah! Con quello che mi costa! Poi non hai visto la parte dalla parte della camera da letto che butta sul di dietro con la porta finestra che dà sui giardini! Vieni a vedere ché quella è già a posto e rimarrai con la bocca spalancata. (Escono Gloria e Gabriella)

Antimo    - Allora?

Fabio     - Allora cosa?

Antimo    - (Guardandosi attorno) Questo dovrebbe essere il salotto!

Fabio     - Dovrebbe essere. Invece verrà fuori una camera ardente con un bel tocco di settecento veneziano per ravvivare l'ambiente!

Antimo    - Vedo che i gusti tuoi non combinano tanto con i suoi.

Fabio     - Proprio per niente, e fosse solo per il salotto... a proposito, aspetta un momento.

           (Esce un attimo, nel frattempo Antimo osserva il lampione improvvisato. Rientra Fabio con una cassa vuota e quattro sedie da cucina)

           Ecco rimediato il salottino, mettiti a sedere che vado in cucina a vedere se c'è qualcosa da bere.

           (Fabio esce mentre Antimo si accomoda; rientra Fabio con una bottiglia di vino e qualche bicchiere)

           Ho solo vino, ti va bene lo stesso?

Antimo    - Va benissimo, ma non devi fare cerimonie. (Scherzando) Stavo ammirando questa bellissima lampada a stelo. E' un'idea tua?

Fabio     - E' chiaro! Gabriella sarebbe andata a comprare un lampadario a gocce in cristallo Swarowsky solo per far luce durante i lavori!

Antimo    - Stammi a sentire, Fabio, non saranno affari miei ma, sinceramente, non so... non hai da uno che si deve sposare fra poco! Mi aspettavo di vederti un po' più... fru-fru!

Fabio     - Prego...?

Antimo    - Più... entusiasta.

Fabio     - Ah, no, no, va tutto bene, solo che... sai, il matrimonio non è uno scherzo, è un passo importante, e a me sembra che la situazione sia come quest'appartamento: ancora tutta da fare!

Antimo    - Ma è chiaro! Ancora devi sposarti!

Fabio     - Ah, sì, sì. Speriamo che ci siano le fondamenta buone!

Antimo    - In questo palazzo?

Fabio     - No, in questo matrimonio! (Rientrano Gabriella e Gloria)

Gabriella - Ma bravo! Ti sei messo a fare bisboccia! Hai messo su anche il salottino! (A Gloria) Scusa, Gloria, ma siamo ancora messi così, alla strafalciona. Molti mobili devono ancora arrivare.

Gloria    - Ma figurati!

Fabio     - Tanto dove dovevo andare, in cucina dove non si gira nemmeno in due?

Gabriella - Se non ti soddisfava la metratura delle stanze lo potevi anche dire prima, così ci trovavamo un altro appartamento! (A Gloria) Non è che la cucina è piccola ma hai visto anche te che è ancora tutto incasinato! Poi abbiamo messo anche la lavastoviglie! A proposito, sapete dove abbiamo deciso di andare in viaggio di nozze??

Fabio     - (Sorpreso) No!

Gabriella - Come no! Andiamo alle Seiascèlle!

Fabio     - Sì, e ai quattro gomiti! Ma eravamo ancora indecisi tra le Mauritius e le Maldive?

Gabriella - E io ho tagliato la testa al toro e andremo alle Seiascèlle.

Fabio     - (Ironico e sconsolato) Ah, è vero! Che stupido! (A Fabio e a Gloria) Abbiamo deciso di andare alle Seychelles!

Antimo    - In effetti mi hanno detto che sono bellissime!

Gabriella - E poi quest'anno è obbligatorio andarci, ci vanno tutti!

Fabio     - Sì, ormai ci vanno a fare le gite aziendali, con pranzo al sacco!

Gabriella - Quanto sei scemo! Saranno 12 ore di viaggio! Ti pare che portano il fagottino?!

Gloria    - Fabio stava scherzando.

Gabriella - Ah, ma perché non si capisce mai quando scherza e quando fa per davvero! (Cambia discorso) Bada con me, Gloria... Vedi, qui nel salotto avrei intenzione di mettere un divano ad angolo.

Fabio     - Nero.

Gabriella - Sì. E davanti...

Fabio     - Un tavolinetto di cristallo fumé.

Gabriella - E il televisore col videoregistratore e il complesso stereo che abbiamo già ordinato, proprio qui di fronte. (Indica l'ubicazione)

Fabio     - In modo che dal divano nero ad angolo si possa guardare comodamente la televisione.

Gabriella - Vicino al televisore ci metterò un mobile in “stile veneziano”...

Fabio     - Che farà gentilmente a cazzotti con tutto il resto.

Gabriella - Che farà da contrasto con il moderno del divano...

Fabio     - E del portariviste che farà una gran parure insieme al tavolinetto.

Gabriella - Mentre per i punti-luce...

Fabio     - Guarda che a Gloria e ad Antimo non può fregare di meno dei tuoi punti-luce.

Gabriella - (Grida) Fabio mi hai rotto!!! E smettila di interrompere! (A Gloria) Come punti-luce metterò due steli ai lati del divano, una lampada vicino al televisore più una serie di faretti dizerion... direnozia... diroiz... che si possono girare quanto ti pare. Bello no?

Gloria    - Sssssì. Poi bisogna vedere il tipo di lampada.

Gabriella - Certamente! Ma per questo vado sul sicuro perché prenderò degli steli firmati e perciò non ci sarà nessun problema!

Fabio     - Sì, sì, non ci sarà nessun problema perché abbiamo ordinato tutta roba firmata, anche, senza offesa, sullo spazzolino del vater c'è una firmetta, piccina piccina, ma che di sicuro ti garantisce un funzionamento perfetto!

Gabriella - Sì, mio caro! E' vero! Vuoi mettere una scopetta qualsiasi contro uno spazzolino con tanto di designer?

Fabio     - (Ironico) Ma stai scherzando? Pensa le prove che avranno fatto i progettisti per raggiungere quella linea particolare e poterla firmare! Sicuramente, dopo, uno la fa con tutto un altro gusto!

Antimo    - Bene, è ora che togliamo il disturbo.

Gabriella - Ma no! Rimanete ancora! Ci fate piacere! Anche se non abbiamo tanto da offrirvi per colpa sua (Indica Fabio) che non pensa mai a queste cose!

Antimo    - Per carità! Non è per questo, è che sono stato invitato a pranzo da una ragazza e sono già in ritardo.

Gabriella - (A Gloria) Allora rimani tu.

Gloria    - No, ti ringrazio, devo andare anche io.

Gabriella - Comunque tornate a trovarci che noi siamo qui tutti i giorni, dopo il lavoro. (Gabriella e Fabio li accompagnano alla comune)

Fabio     - Sì, sì, tutti i giorni immancabilmente.

Gloria    - Ciao, Gabriella, ciao, Fabio. (Saluti. Escono)

Gabriella - (Rientrando) Guai a te se gli dici un'altra volta di venire a trovarci prima che sia tutto a posto a puntino!

Fabio     - Ma se li hai invitati te proprio adesso!

Gabriella - Ma l'ho detto così per dire! Scemo! Stai tranquillo che non tornano!

Fabio     - Te, Gabriella, hai qualcosa in testa che non funziona bene. Se non ti faceva piacere potevi stare zitta!

Gabriella - Sì, per fare la figura del grezzo che fai sempre te!

Fabio     - Ah, perché te, con la tua mania della firma, sei d'una finezza da ridere!

Gabriella - Oh, lasciamo stare la finezza, che a volte mi fai indirizzare i capelli dalla vergogna solo per come ti conci, con quei jeans comprati al mercato!

Fabio     - Cosa avranno di diverso i jeans comprati al mercato da quelli comprati in una boutique, dimmelo te.

Gabriella - E' una questione di principio e di moda.

Fabio     - No, è una questione di soldi e di fregature!

Gabriella - Ah, certo che per uno come te che non s'interessa per niente al look... io non so proprio come fai!

Fabio     - (Ironico) Sai che delle volte me lo domando anch'io? Mi sveglio di notte, di soprassalto, tutto sudato, e mi dico: Fabio, perché a te non ti frega niente del look?... poi vado in crisi e mi metto a piangere.

Gabriella - Ecco, adesso ho capito benissimo che stai facendo lo stupido e non ti rispondo neanche! Dai, via, mettiti a pulire i battiscopa che io torno in cucina (Esce)

Fabio     - (Fabio va oltre la comune e prende un secchio d'acqua e uno straccio con cui si metterà carponi a lavare i battiscopa, cantando) Se non va non va non va/ c'è una novità./ Forza ragazzi spazzola e tutto cambierà!/ Chissà se va, chissà se va, se va!

Gabriella - (Si affaccia) ... a morire ammazzato!

Fabio     - Adesso cosa c'è?

Gabriella - Sai che non sopporto di sentire cantare mentre si lavora! (Esce)

Fabio     - E se cambio canzone? (Gabriella non risponde, Fabio riprende a cantare) ... Figaro qua, Figaro là, Figaro su, Figaro giù!! Sono il factotum della città della città deeeeeellaaaaaa ciiiiitààààà!

Gabriella - (Compare dietro Fabio) Hai finito di ululare?

Fabio     - Ma questo era Rossini!

Gabriella - No, questo eri te! Vuoi che non riconosca la vociaccia tua?... Hai finito con 'sto battiscopa? Quanto ne hai fatto?

Fabio     - 'Sta parete qui.

Gabriella - Solo?!?

Fabio     - Ma stare in ginocchio stanca!!

Gabriella - Alora mettiti sdraiato! E mentre te finisci qui io vado a mangiare qualcosa.

Fabio     - Così io rimango a piedi!

Gabriella - Ti verrò a prendere più tardi... se ho voglia.

Fabio     - Alora vengo adesso con te.

Gabriella - No, no, ormai hai cominciato e devi finire! (Esce)

Fabio     - (Grida) E io quando mangio? (Nessuno risponde. Si rimette in ginocchio e canta) Ma Dio delle città/ e dell'immensità/ Se è vero che ci sei/ Fa' che le venga un qualcosa...  (Campanello. Fabio ha un gesto di stizza) E adesso cosa vuole? (Esce dalla comune da cui rientra un Fabio completamente trasformato da uno smagliante e inebetito sorriso, in compagnia di una bella ragazza)

Marina    - Chiedo scusa per il disturbo, mi chiamo Marina e sto di casa nell'appartamento qui di fianco.

Fabio     - Sì.

Marina    - Sento da un po’ di tempo che state sistemando questo appartamento ma non ci siamo mai incontrati.

Fabio     - No.

Marina    - Allora ho pensato che, dovendo lavorare qui non avrete il tempo di preparare da mangiare, così m’è venuto in mente, ecco, se lei, se tu e tua moglie voleste approfittare e venire a mangiare qualcosa... io sono sola...

Fabio     - Sì.

Marina    - Allora, se non vi offendete, potremmo mangiare insieme.

Fabio     - Sì. Cioè, la cosa... la mia fidanzata adesso non c'è.

Marina    - Ah, non siete ancora sposati?

Fabio     - Ancora no, per for.... ecco, lei è andata a mangiare da sua madre e io, io stavo in ginocch... stavo pulendo i battiscopa.

Marina    - Alora niente, mi dispiace, sarà per un'altra volta.

Fabio     - No, no, ecco, io, se non ti offendi... io a approfitterei volentieri, giusto qualcosa per fermare lo stomaco.

Marina    - Per me va benissimo, ti manca molto con quei battiscopa?

Fabio     - Devo fare quel pezzo là.

Marina    - Benissimo, allora ti aiuto io, così finiamo prima.

Fabio     - No, no, finisco io!!

Marina    - Ma stai scherzando? Quanto ci vuole? (Si mette ad aiutarlo, cantando)... E se domani / io non potessi / rivedere te... (Fabio si ferma ad ascoltare, piacevolmente, Marina che canta. Marina si volta e lo sorprende in contemplazione) Scusa ma non ci siamo nemmeno presentati.

Fabio     - Io mi chiamo Fabio.

Marina    - E la tua fidanzata?

Fabio     - (Cerca di far mente locale) eeeeee... Gabriella... sì, Gabriella. Tu, invece, di dove sei?

Marina    - Sono nata e cresciuta in questa città.

Fabio     - Sì, ma dove, precisamente?

Marina    - Io sono del Porto, e tu?

Fabio     - Io della zona Dogana.

Marina    - Allora stavamo vicini anche da piccoli!

Fabio     - Può essere ma magari non ci siamo mai incontrati perché io ero più grande. Quanti anni hai? Oh scusa...

Marina    - Che scusa! Non mi vergogno mica! Ne ho 24, e tu?

Fabio     - Eh?

Marina    - Tu, quanti anni hai?

Fabio     - 33.

Marina     Gli anni di Cristo!

Fabio     - Sì. Proprio quando l'hanno messo in croce.

Marina    - E quando avete intenzione di sposarvi?

Fabio     - Le cose dovrebbero precipitare tra poco.

Marina    - Ne parli come se fosse una disgrazia!

Fabio     - Perché, cosa ho detto?

Marina    - Hai parlato di precipitazioni! Cos'è, una valanga o un matrimonio?

Fabio     - Boh!

Marina    - Bè, dovresti pensarci su!(Si rimette a pulire i battiscopa canticchiando) I sogni son desideri / di felicità....

BUIO

E' passata una settimana. Gabriella e Fabio stanno sistemando delle scatole contenenti oggetti o prodotti per le pulizie e suppellettili varie. Il salotto è nelle stesse condizioni di una settimana prima.

Fabio     - (Entrando con un enorme scatolone) E questo dove lo metto?

Gabriella - Cosa c'è, dentro?

Fabio     - Cosa vuoi che ci sia? Tutte le condizioni meteorologiche! (Guardando all’interno dello scatolone) Baleno e lavoro meno, Tuono il detersivo buono, Lampo e il lerciume non ha scampo e Sole di Marsiglia che combatte la poltiglia. Ho lasciato niente?

Gabriella - Mi pare di no, le boiate le hai dette tutte!

Fabio     - Allora dove lo metto?

Gabriella - In cucina, no? Testa di coccio! (Fabio esce. Gabriella, ad alta voce) E' passata un'altra settimana e ancora non c'è il salotto! Se per domani non me lo portano vado giù e faccio da matto! Do vergogna a tutti quanti!

Fabio     - (Rientrando) Abbi pazienza, arriverà anche il salotto, che poi, più tarda...

Gabriella - Cosa vorresti dire?

Fabio     - Che più tarda e più possiamo pulire per bene.

Gabriella - Perché non ti credere che ho capito che a te 'sto salotto non ti piace granché ma a me non me ne frega niente perché te non hai la fantasia d'immaginare come verrà alla fine... Dunque: il divano lo mettiamo ad angolo...

Fabio     - No! No! Per carità! Gabriella, non ricominciare a farmi la descrizione del salotto che mi esce dagli occhi!

Gabriella - Vedi? Dopo per forza non ti piace! Perché non cerchi di immaginarlo!

Fabio     - Me lo immagino, me lo immagino!

Gabriella - Allora sai cosa devi fare?

Fabio     - Non dirmelo!

Gabriella - Vai a prendere quegli scatoloni che abbiamo di là e costruisci il salotto per vedere la sistemazione e l'effetto finale... Allora, va' a prendere quelli grossi per fare il divano. (Fabio esegue, torna con grossi scatoloni che dispone ad angolo, secondo le direttive di Gabriella) Ecco... va bene... adesso con quello dei detersivi facciamo il tavolinetto di cristallo fumé. (Fabio esegue)

Fabio     - Non è un po' troppo alto?

Gabriella - Scemo! Questa è una finzione!

Fabio     - Ah, bè, se è una finzione...

Gabriella - Adesso metti quello scatolone grosso che c'è nel corridoio dove deve andare il mobiletto veneziano.

Fabio     - (Eseguendo) Vicino alla finestra...

Gabriella - Sì, ma non troppo vicino se no si rovina.

Fabio     - (Ironico) Lo scatolone?

Gabriella - Il mobiletto veneziano! Testa di duralluminio! (Fabio prende dei resti di cartone e li dispone con cura sul pavimento) E adesso cosa fai?

Fabio     - La moquette!

Gabriella - Ma la moquette non la mettiamo!

Fabio     - Allora facciamo finta che sia un tappeto! Ecco, è tutto a posto, a parte i punti-luce.

Gabriella - No, manca il portariviste.

Fabio     - Ah, già, il portariviste fumé come il tavolinetto.

Gabriella - Vedi che se vuoi ti ricordi le cose che ti dico? Prendi la scatola che c'è in cucina e mettila lì. (Fabio esegue)... Vedi come va bene?! Mettiti a sedere sopra il divano.

Fabio     - Vuoi fare un'altra volta la scena di quello che guarda la televisione??

Gabriella - Ah, già. (Prende una sedia e la mette al posto del televisore) Gli scatoloni sono finiti, la TV la facciamo con questa.... Oooooh, adesso si capisce meglio! Dai, giuggiolone, mettiti a sedere! (Fabio si siede sullo scatolone che funge da divano, si sbilancia e ci casca dentro) Cataclisma! Se mi fai così col divano ti butto giù dalla finestra! Dagli una sistemata, disgraziato! (Fabio esegue)

Fabio     - Voglio sperare che quello vero non abbia la stessa consistenza... se no tua madre dovrà stare sempre in piedi!

Gabriella - Cos'è, un insinuamento al suo peso?

Fabio     - Non è un'insinuazione, è una constatazione.

Gabriella - Ma cosa const... cosa cons... ma quante cazzate spari? Se mia madre è un po' robusta è perché sta bene in salute!

Fabio     - E questo il fatto... (Con rammarico) Che è in salute!

Gabriella - A proposito, andiamo ché a quest'ora sarà quasi pronto, sai che lei vuole mangiare presto... dopo che t'ha anche invitato!

Fabio     - Va' pure, io rimango qui a dare una messa a posto.

Gabriella - Cos'è che devi mettere a posto? Cos'è questo attaccamento improvviso alla polizia?

Fabio     - Vuoi lasciare il salotto di cartone? Si dovrà rimettere tutto a posto!

Gabriella - No, no, lascialo così, ché appena ritorno mi piace avere il colpo d'occhio.

Fabio     - Ah, poi devo guardare lo sciacquone del vater che mi sa che perde un po'.

Gabriella - Ho capito: o non hai fame o non hai voglia, come al solito, di venire da mia madre, comunque io vado e te vedi di non combinare danni... Materiale come sei! (Esce)

(Fabio, solo in scena, guarda l'orologio, lascia passare un po' di tempo: gira per la stanza, prova a risedersi sul divano, si rialza, si ravvia i capelli, si sistema il vestito ed esce. Rientra quasi subito con Marina.)

Fabio     - Ti volevo far vedere il salotto...

Marina    - (Lo osserva e si mette a ridere) Originale! E' d'una ditta che non ha paura di mostrare il materiale che adopera!

Fabio     - Naturalmente questo è un esempio della sistemazione!

Marina    - L'avevo capito! Ma è simpatico lo stesso!

Fabio     - Non t'ho chiesto che mestiere fai.

Marina    - Sono infermiera.

Fabio     - Accidenti! E fai anche i picchi?

Marina     Certo!

Fabio      Col pizzicotto?

Marina     Se uno vuole...

Fabio      Che bello! Io me li son fatti fare sempre dall'orangut...dalla mia futura suocera ma invece dei pizzicotti lei mi da le zampate! Per non farmi sentire il dolore, dice lei... (Campanello) Cielo! Mia moglie! Si è fermata all'antipasto ed è tornata! (Esce e rientra con Antimo) No, no, non disturbi... molto. Stavo... (Antimo vede Marina) stavamo parlando. Questa è Marina, la mia vicina.

Antimo    - (Colpito) Io sono Antimo l'amico intimo.

Fabio     - Mo come parli?

Antimo    - (Fissando Marina) Eh, era per continuare con la poesia! Non c'è Gabriella?

Fabio     - No, è andata a mangiare. Io sono rimasto perché dovevo fare ancora qualcosa... Siediti.

Antimo    - Dove? Sugli scatoloni?

Fabio     - Ah, già! Vado a prendere le sedie (Esce)

Antimo    - (Eloquente silenzio di Antimo che viene colpito da Marina. Dopo un po’ rompe il silenzio e le parla in italiano) E' molto che conosci Fabio?

Marina    - Ci siamo conosciuti domenica scorsa.

Antimo    - Abiti qui attaccata?

Marina    - Sì, nell'appartamento qui di fianco.

Antimo    - Con la tua famiglia?

Marina    - No, a dir la verità sto sola.

Antimo    - Capisco.

Marina    - Cosa?

Antimo    - Che stai sola.

Marina    - Eh, te l'ho detto io!

Antimo    - Già, che sbadato! (Entra Fabio con tre sedie e Marina accorre ad aiutarlo. Si siedono)

Fabio     - (Ad Antimo) Alora, com'è 'sta visita?

Antimo    - Niente, così, oggi ho mangiato presto, non sapevo cosa fare...

Fabio     - (Lo interrompe) E hai pensato di venire qui...

Antimo    - Sì. Volevo vedere come procedono i lavori.

Fabio     - Eh, ancora bisogna usare un po' di fantasia (Indicando il salotto di cartone)

Antimo    - Ah, pensavo che fosse l'ultimo modello di salotto firmato.

Fabio     - Cosa prendi per il... Scusa Marina.

Antimo    - No, no, era una battuta. (Guardando Marina) Perché a me mi scappano così, (Schioccando le dita) op!

Fabio     - A proposito, volete qualcosa da bere? Come al solito ho solo il vino.

Marina    - No, ti ringrazio, Fabio, ma devo andare, ho delle cose sul fuoco.

Antimo    - Ah, sì, lascia stare, anche io devo andar via, ero venuto solo per un salto. (Con noncuranza) Ti posso accompagnare, Marina?

Marina    - Guarda che non devo nemmeno attraversare il pianerottolo, non corro alcun pericolo.

Fabio     - Poi, in caso ci sono io.

Marina    - (A Fabio, con un sorriso) Grazie!

Fabio     - Prego!

Antimo    - Bene, allora io vado.

Marina    - Ma guarda tu che stupida che sono! Avevo messo su il sugo ma poi l'ho spento! Allora un bicchiere lo accetto volentieri!

Antimo    - (Che non può più cambiare idea) Be', allora... mi tocca andare... (Guarda Marina) Ciao Marina...

Marina    - Ciao, Cosimo.

Antimo    - Antimo.

Marina    - Ah, sì, ciao.

Antimo    - Ciao, Fabio.

Fabio     - Ciao, grazie per la visita improvvisa.

Antimo    - Di niente. Mi sarei trattenuto ma... (Esce guardando Marina)

Marina    - Hai sentito? Si sarebbe trattenuto ma... si vede che gli scappava!

Fabio     - Non l'avrai mica fatto apposta?

Marina    - (Ironica e sorridente) A mandarlo via?? Io?? Ma tu scherzi! Per chi mi prendi!

Fabio     - Raccontami qualcosa di te!

Marina    - Cosa vuoi che ti racconti... Ti ho già detto: faccio l'infermiera all'ospedale da tre anni, vivo da per me perché sono rimasta sola...

Fabio     - In che senso?

Marina    - Nel senso che non ho nessuno.

Fabio     - Mariti, fidanzati, un gatto... niente di niente??

Marina    - Ho avuto un fidanzato per qualche tempo ma lavorava alla Telecom...

Fabio     - E alora?

Marina    - Alora niente: invece di fare le telefonate faceva le telefoniste così ho staccato i fili.

Fabio     - Hai fatto bene!

Marina    - E te?

Fabio     - Io cosa?

Marina    - Come sei arrivato fin qui?

Fabio     - Gattonando. Mi son fidanzato con Gabriella che avevo 18 anni...

Marina    - Bella età.

Fabio     - Ah, sì, perché non si capisce niente! Sicché mi sono fidanzato, ho trovato un lavoro e adesso sono qui.

Marina    - E stai bene?

Fabio     - Prego?

Marina    - Dicevo: sei felice?

Fabio     - Mah, come si fa a dirlo?

Marina    - E' difficile?

Fabio     - Sinceramente sì.

Marina    - Eh, capisco.

Fabio     - Cosa?

Marina    - Quel che vuoi dire. Come si fa a raggiungere la completa felicità? Solamente un imbecille può essere completamente felice! Allora, vieni a mangiare, sì o no?

Fabio     - Ma hai detto che il sugo...

Marina    - Stai tranquillo che sono una brava cuoca! La settimana scorsa non sei rimasto soddisfatto?

Fabio     - Porca paletta!

Marina    - Allora fidati di me! (Escono)

(La scena rimane vuota per qualche secondo, quindi entra Gabriella

come una furia)

Gabriella - Dove sei!? Dove sei?!... Fabio!! (Lo cerca nelle varie stanze poi torna in scena. Grida più forte) Fabiooo!!! (Entra Fabio impacciato e con la bocca piena)

Fabio     - Sono qui.

Gabriella - Con chi eri? Cosa stavi facendo?

Fabio     - Stavo mangiando un boccone che... sì, ecco, è capitato che ho fatto conoscenza con la nostra vicina di casa e lei m'ha invitato a mangiare qualcosa da lei.

Gabriella - Diciamo pure che sei stato te a invitarla qui perché m'ha detto Antimo che quando è arrivato t'ha trovato in dolce conversazione!

Fabio     - Aspetta! Antimo t'ha telefonato apposta per dirti che io ero con lei?

Gabriella - Perché, ha fatto male?

Fabio     - (Alza la voce) Perché, c'è qualcosa di male scambiare due parole con una coinquilina?

Gabriella - Bisogna vedere come si scambiano le due parole. (Campanello) Aspetta qui che non ho finito. (Va ad aprire e rientra con Marina) (Acida) Buongiorno... Allora?

Marina    - Scusate se non sono venuta subito, sono la vostra vicina di casa e visto che prima Fabio mi ha voluto mostrare, tutto orgoglioso, la disposizione del salotto, alora ho pensato di invitarlo a mangiare qualcosa da me, ma... (Apparendo entusiasta e ammirando il vestito di Gabriella)... ma questo vestito è favoloso! Si vede subito che hai buon gusto! Ma dove l'hai comprato?

Gabriella - (Presa di contropiede, combattuta ma lusingata) Eh? Oh, non è niente, è una robetta che ho preso alla boutique "Tormento" e che ho pagato solo 450 euri...

Marina    - E' proprio una delizia!

Gabriella - Grazie. Vuoi approfittare per vedere l'appartamento? O l'hai già visto?

Marina    - No, no, Fabio non me l'ha fatto ancora vedere.

Gabriella - (A Fabio) Il solito rustico maleducato! (Escono. Dopo alcuni secondi si sente un urlo di Gabriella che rientra di corsa, seguita da Marina. Gabriella si rivolge a Fabio) Chi t'ha detto di mettere la tua robaccia nella camera qui di fianco?

Fabio     - Eh, perché tanto quella è una camera da sbroglio.

Gabriella - Lo dici te! Lì devo portare tutta la roba di mia madre!

Fabio     - Perché, non ha più il posto a casa sua?

Gabriella - No, perché deve venirci a stare lei!

Fabio     - Cooooosa??? Tua madre viene a stare qui con noi? E quando ne abbiamo parlato?

Gabriella - Non sarà capitato ma è così!

Fabio     - E tuo padre?

Gabriella - Oh, lui sarà tutto contento!

Fabio     - Questo me lo immagino, comunque non sono d'accordo io! Vivesse da sola potrei anche capire, ma così non c'è ragione!

Gabriella - C'è, c'è! Io avrò pur bisogno di qualcuno che mi dia una mano, oppure un qualche consiglio su come mi devo comportare in qualche situazione difficile.

Fabio     - Oh, Signore!

Marina    - Scusate, forse è il caso di togliere il disturbo.

Gabriella - No, no, rimani pure qui, (Guardando Fabio) tanto ormai sei di casa!

Marina    - A parte il fatto che non mi sento affatto "di casa", ma non mi sembra giusto restare ad ascoltare delle questioni private.

Gabriella - Ah, sì, sì. Se sei così delicata...

Marina    - Be', piacere d’aver fatto la tua conoscenza.

Gabriella - (Melliflua) Il piacere è il mio.

Fabio     - T'accompagno.

Gabriella - Ah, Fabio, stammi a sentire... (Marina se ne va da sola)

Fabio     - Cosa c'è?

Gabriella - (Sottovoce, con ira repressa) Se permetti volevo finire il discorso!

Fabio     - Quale? Quello di lei o quello di tua madre?

Gabriella - Tutti e due: Primo: Lei non voglio più vederla nemmeno dipinta... Secondo: mia madre verrà a stare qui!

Fabio     - Posso dire la mia? Primo: Sarà difficilissimo non vedere più Marina visto che abita qui di fianco. Secondo: Te conosci bene i rapporti fra me e tua madre, lei non può vedere me ed io sono al settimo cielo quando non vedo lei, quindi la signora, qui, non entra!

Gabriella - Se qui non entra mia madre non entro nemmeno io!

Fabio     - E se invece entra lei scappo io!

Gabriella - Sai che danno!

Fabio     - Ah! Alora te preferisci... (Campanello)

Gabriella - Vado io! (Esce e rientra con Gloria) No, no, stavamo parlando di mia madre.

Gloria    - Allora tolgo il disturbo.

Gabriella - No, no, ormai sei qui... (Fabio le porge una sedia)... e Antimo?

Gloria    - Boh! Non sono mica la sua fidanzata... per fortuna!

Fabio     - Ben detto!

Gloria    - Ho incontrato la vostra vicina di casa, qui fuori, l'avete già conosciuta?

Gabriella - Chi? Quella sciacquetta? Chiedilo a Fabio.

Fabio     - Non è vero che è una sciacquetta, è lei che non la può vedere!

Gabriella - Oh, sì, va'! Mi metterà paura! Grossa, la bestia...!

Gloria    - Anche a me non ha fatto una gran bella impressione, ha una prosopopea...

Gabriella - Fosse solo la prosopoppea...! (Facendo un gesto per indicare il seno) Le hai visto anche il di dietro?

Fabio     - (A Gloria) Come fai a dir male d'una persona che hai visto solo di sfuggita?

Gloria    - E' stata un’impressione a prima vista, ma mi potrei anche sbagliare.

Gabriella - No, no, non sbagli per niente!

Fabio     - Certo che voi, se potete dare la croce addosso a qualche altra donna...

Gabriella - Non è vero niente! Perché, con te non capita mai?

Fabio     - Ah, questo è vero! Come dai la croce addosso a me non la dai a nessuno!

Gabriella - Ecco, adesso fa la vittima! Poverino! Aspetta che siamo sposati...

Fabio     - (Preoccupato) Quanto manca?

Gabriella - (Perentoria) Poco.

Gloria    - Ma Fabio! Si potrà dire così? Sembra che tu debba andare al patibolo!

Gabriella - Ah, ma è sempre così! Io non so più cosa fare! Certo che, se lo viene a sapere mia madre che si comporta in questo modo...

Fabio     - Madonna mia! Non mi parlare di tua madre che ormai la vedo come una sciagura incombente!

Gloria    - (Con tono di rimprovero) Fabio ...!

Gabriella - Comunque intanto le ho detto che hai preso una scusa per non andare a mangiare da lei.

Fabio     - E lei cos'ha detto?

Gabriella - (Truce) Niente, ha scrocchiato le dita e ha dato un cazzotto sul tavolo che ancora barcolla.

Fabio     - (A Gloria) Senti che suocera che ho? Quella è capace di menare anche me!

Gloria    - Perché? Chi mena?

Fabio     - Il marito! E' dovuto andare tre volte al pronto soccorso!

Gabriella - (Lo corregge) Due volte!

Fabio     - Ah, già, la terza volta s'è curato da solo. (A Gloria) Ormai s'è impratichito perché lo mena sempre sullo stesso punto!

(A questo punto si odono dei passi pesanti e cadenzati, tutti

tacciono. Sulla parete che sta dietro alla comune compare una

enorme sagoma di donna. Fabio e Gloria sono immobili)

Gabriella - (A Fabio, con un ghigno) Indovina chi è?

Fabio     - (Terrorizzato) Tua madre!!!

FINE DEL PRIMO ATTO


SECONDO ATTO

Il giorno dopo, verso sera. Il salotto in casa di Marina, arredato

con gusto un po' bamboleggiante ma carino, con la stessa uscita

sul fondo. Marina è in scena, sta spolverando e canticchiando.

Marina    - I sogni son desideri / di felicità... (Campanello. Marina va ad aprire e rientra con Gloria)

Gloria    - Allora? Come va?

Marina    - Nessuna novità, sento delle grandi litigate, uno sbattere continuo di roba per terra, ogni tanto sento un vocione da uomo che non so chi sia...

Gloria    - La madre di lei.

Marina    - Ah, comunque sviluppi ancora non se ne vedono.

Gloria    - Vedrai che qualcosa si smuoverà. Mi sono accorta che non ce la fa più.

Marina    - Cosa te lo fa pensare?

Gloria    - Tutto. Lei continua a comportarsi per quello che è. Lui comincia a vederla come la madre in miniatura. Basta una parola in più e vedrai che la molla scatta e farà cadere tutto quel castello di carte.

Marina    - Certo che è strano! Tu mi parlavi sempre di questa coppia dove lei trattava il suo ragazzo come una pezza da piedi, lo tiranneggiava in tutti i modi e lui non faceva altro che subire, tanto che ti dissi: "sarà anche lui che è un po' imbecille?" E poi, guarda te i casi della vita: sei venuta a dirmi che sarebbero venuti ad abitare proprio vicino a me.

Gloria    - E tu hai trovato subito la maniera di incontrarlo!

Marina    - Per curiosità! Non m’immaginavo sicuramente di provare subito qualcosa che non m'era mai successo prima! Ti giuro che è stato il classico colpo di fulmine!

Gloria    - Può succedere. E non credere che mi dispiaccia! Ieri, mentre parlavo con loro, ho voluto fare un esperimento: ho detto che t'avevo incontrata e che mi avevi fatto una brutta impressione... Dovevi vedere come t’ha difeso Fabio!

Marina    - E' un qualcosa di unico! Ho anche notato che quando è con lei cambia completamente il suo modo di fare!

Gloria    - Ah, per forza! Hai visto con chi deve combattere? Io ho continuato a frequentarli solo perché sono amica di Fabio, altrimenti... E tante volte, a tu per tu con lui, ho cercato di farlo parlare per capire cosa mai ci trovava in quella donna ma hai visto com'è, non si sbilancia mai del tutto! (Campanello)

Marina    - Scusa. (Va ad aprire e rientra con Fabio)

Fabio     - (Sconvolto) Scusa, Marina, ma... (Vede Gloria) e te cosa fai, qui?

Gloria    - (Ripete, presa di contropiede) Cosa faccio?... (Cerca di inventare qualcosa) Sai che ieri mi sbagliavo nei confronti di Marina? La mia prima impressione era completamente sbagliata! Oggi ci siamo incontrate sulla tromba delle scale, ci siamo messe a parlare un po'...

Fabio     - Sulla tromba delle scale...

Gloria    - Sì, ma poi lei mi ha offerto un caffè e... insomma stiamo facendo amicizia! Come va?

Fabio     - Male. (Si tocca la testa) Gabriella è più inviperita del solito perché le è arrivato il divano grigio fumo invece di nero. La madre ha preso la proprietà di mezzo appartamento insieme a Fufi...

Marina    - E chi è Fufi?

Fabio     - Il suo cagnolino. Un Dobermann con la cuccia e tutto! E appena le ho detto qualcosa m'ha tirato la scopetta firmata del vater, che s'è rotta. Poi Gabriella se l'è presa con me e m'ha fatto anche una scenata di gelosia.

Marina    - A causa della scopetta?

Fabio     - No, a causa tua! (Accenna a sedersi su di una poltrona poi si alza, indicando la poltrona) Posso...?

Marina    - Certamente! Non sei mica a casa tua!

Gloria    - Be', è ora che vada (A Marina) Grazie per il caffè e spero di rivederti presto.

Marina    - Lo spero anch'io (L'accompagna alla porta)

Gloria    - Ciao, Fabio.

Fabio     - (Distratto) Eh?

Gloria    - Ho detto ciao!

Fabio     - Ah, sì, sì, ciao!

Marina    - (Rientrando) Fammi vedere quella testa.

Fabio     - Oh, c'è poca roba, dentro.

Marina    - Volevo dire la ferita. Oh, ma è solo un bernoccolo! (Lo tocca)

Fabio     - Ahi! Chiamalo bernoccolo! Questo è un soprosso!

Marina    - Ma smettila! Soprosso! Aspetta un momento. (Esce e torna con della carta bagnata che gli mette in testa) Ecco!

Fabio     - Io, Marina, non ce la faccio più. Scusami tanto se mi sfogo con te ma, come posso dire... mi sembra di conoscerti da una vita, mi fai questo effetto!

Marina    - Non ti preoccupare, dimmi pure.

Fabio     - Ecco: Fino a qualche tempo fa andava tutto bene, o forse ero io che volevo così ma ad un certo punto, non so, sarà stata la novità della casa nuova che ha esaltato Gabriella o il pensiero del matrimonio che m'ha fatto riflettere, non lo so! Io non sono più sicuro, sono entrato in crisi! Poi, non bastasse questo, sei arrivata tu...

Marina    - Io cosa c'entro?

Fabio     - Eh, c'entri eccome!

Marina    - Tu, Fabio, devi comportarti come ti dice il cuore. Ci si fidanza apposta! (I due si avvicinano sempre più fin quasi a sfiorarsi con un bacio) Poi, se va bene va bene, altrimenti...

Fabio     - Amen.

Marina    - Già! (Si sente una cupa voce maschile, fuori scena)

½Voce

½maschile

½fuori

½scena    - Fabio!! Deficiente!!

Fabio     - Mia suocera! Devo scappare!

Marina    - Come sarebbe a dire: "devo scappare"? Cos'hai, paura di tua suocera?

Fabio     - Paura? Il terrore!! Ma te l'hai mai vista?

Marina    - No.

Fabio     - Meglio così!

Marina    - Rimani qui e lasciala gridare quanto vuole!

Fabio     - Così quando torno di là mi tira qualcos'altro. Marina...

Marina    - Dimmi, Fabio.

Fabio     - Aiutami tu! (S’inginocchia ai suoi piedi) (Campanello) Io non ci sono, eh?! (Marina va ad aprire e rientra con Gabriella)

Marina    - Sì, sì, Fabio è qui. (Terrore di Fabio)

Gabriella - (Entra guardandosi attorno con uno sguardo disgustato, poi si rivolge a Fabio) Cos'è, questo, la prolunga del nostro appartamento? E' la sua appendicite?

Fabio     - Sono venuto qui per ripararmi dagli attacchi di tua madre!

Gabriella - Poverino! Ha bisogno del rifugio!

Marina    - Accomodati.

Gabriella - No, grazie, mi da fastidio stare in stanze dove non c'è molta luce. (Nota il divano) Oh, guarda! Lo stesso divano che ho visto nell'anticamera del dentista della mutua! Cariiiino!

Marina    - Certo che non è sicuramente della stessa classe del divano nero firmato.

Gabriella - Ah, certo! Volevo dire... be', sai, è tutta un'altra cosa. (A Fabio) Ehi, tu! Vorrei avere un ragguagliamento sul tuo comportamento!

Fabio     - (Guardandola con commiserazione) Un ragg...I ragguagli te li ho già dati, ora a sto semplicemente riprendendo fiato!

Gabriella - Poverino! Gli è venuto il fiatone! (Perentoria) Torna di là, cammina, che mia madre va via... per ora! La vorrai salutare?!

Fabio     - (Prendendo coraggio) No!

Gabriella - Come no?

Fabio     - No, se non mi chiede scusa!

Gabriella - Scusa per cosa?

Fabio     - Come per cosa? Per la scopettata!

Gabriella - Ma sarai te che devi chiedere scusa a lei e a me che dovrò andare a comprare una scopetta nuova! Anzi, l'hai rotta te e la ricompri te! Ah! (A Marina) Perché se non si comincia a mettere le cose in chiaro subito, dopo è moooolto difficile!

Marina    - E' proprio quello che gli stavo dicendo io poco fa.

Gabriella - Allora?

Fabio     - Allora niente: Io verrò di là quando la... cosa sarà andata via.

Gabriella - Questa, mia madre, se la legherà al dito!

Fabio     - Ma che si ingarbugliasse tutta!

Gabriella - (Minacciosa) Fabio, adesso stai esagerando!

Fabio     - Te non ti preoccupare, vai e riferisci al coso, lì... (Facendo il verso dell'orangutango) a tua madre quel che ti ho detto.

Gabriella - (Fissando trucemente Fabio) Sei sull'orlo di un feretro.

Fabio     - Ma che ci cascassi dentro te, al feretro!

Gabriella - (A Fabio, c.s.) Ci vediamo dopo. (Uscendo, a Marina) Ciaaaaao...

           (Fabio, appena uscita Gabriella, va ad appoggiare l'orecchio alla parete che divide i due appartamenti)

Marina    - E' ancora lì?

Fabio     - Sta andando via adesso. (Si sentono pesanti passi che si allontanano) Marina, devo andare. (Con atteggiamento melodrammatico) Non so se tornerò... vivo!

Marina    - Ricordati quel che t'ho detto! (Fabio esce. Marina telefona a Gloria) Pronto? Gloria?... Sì... sì, hai ragione te: la molla un primo scatto l'ha già fatto, ora sto aspettando il salto finale... Sì, sì, va bene... (Campanello) sì, scusa, suonano alla porta, ci sentiamo domani. Ciao. (Va ad aprire e rientra con Antimo)

Antimo    - Ero venuto a trovare Fabio ma poi mi sono detto: Passiamo prima da Marina. Ho fatto male?

Marina    - Mah. Tante volte si fanno dei gesti inconsulti. Mettiti pure seduto. (Gli prepara qualcosa da bere) Whisky?

Antimo    - Liscio, grazie. Stammi a sentire, Marina, ma te stai sempre sola? Sempre in casa? Non hai amici? Cosa fai il sabato sera?

Marina    - Ricomincia da capo facendo una domanda alla volta.

Antimo    - Ah, sì, scusa. Qual era la prima?

Marina    - Se sono sempre sola, risposta: Adesso no. Poi mi hai chiesto se ho degli amici: Adesso sì.

Antimo    - E sabato sera cosa fai?

Marina    - Quel che mi pare.

Antimo    - Allora puoi anche uscire con me?

Marina    - Nemmeno se mi pagano.

Antimo    - Come non detto. Vieni a sedere qui.

Marina    - (Ironica) Oh, grazie! (Si siede)

Antimo    - (Mettendole un braccio intorno al collo) Eh, cara Marina...

Marina    - (Togliendoglielo) Eh, caro Priamo...

Antimo    - Antimo.

Marina    - Ah, sì. Hai finito quel whisky?

Antimo    - No, perché?

Marina    - Perché dovrei preparare la cena.

Antimo    - Oh, scusa! Fai, fai.

Marina    - Come, “fai fai”? Non t'ho mica invitato!

Antimo    - (Rimettendole il braccio intorno al collo) Be', starò a guardarti.

Marina    - (Togliendoglielo e alzandosi) Sarà meglio che tu vada a casa a guardare la televisione.

Antimo    - Allora dimmi che mi vuoi mandare via!

Marina    - Dal momento che l'hai indovinato da solo...

Antimo    - (Maligno) Ah, ma io le cose le capisco! Adesso c'è Fabio! E' vero?

Marina    - Adesso c'è chi mi pare e a te non deve interessare neanche un po', buonanotte!

Antimo    - Buonanotte, buonanotte. (Si alza) Comunque non sai quello che perdi!

Marina    - Eh. Non ci dormirò la notte, per il rimpianto!

Antimo    - (Andandosene) Ne sono convinto. Vai pure...

Marina    - A morire ammazzato!

BUIO

La sera dopo. Marina è intenta alla lettura di un libro. Ha una scopa appoggiata vicino a sé)

Marina    - (Legge a bassa voce) Jenny era sola in casa ma sapeva che di lì a poco sarebbe entrato qualcuno. Ella avvertiva paura e coraggio insieme. Ad un tratto la luce si abbassò misteriosamente, (La luce si abbassa e Marina si guarda attorno stupita) subito dopo, altrettanto misteriosamente, tornò regolare. (La luce si rialza) "Meno male" - pensò Jenny - "che possa vedere bene con chi avrò a che fare". Il coraggio, comunque, le veniva anche dal fatto che teneva la sua fedele carabina vicino a sé. (Marina allunga un braccio e trova il manico della scopa appoggiata lì accanto) Ad un tratto... (Campanello. Marina ha un sobbalzo) Ma che ti venga un colpo! (Marina va ad aprire ed entra Gabriella, come una furia)

Gabriella - Allora ce l'hai fatta! Brutta puttanella da strapazzo! Dai e dai sei riuscita a mandar via di testa quel deficiente di Fabio?

Marina    - Guarda che Fabio è da un bel pezzo ad esser via di testa per causa tua!

Gabriella - Ma smettila! Sciacquetta! Comunque non credere che finisce qui. Vedrai che gli faccio pagare tutti i mobili e tutto il resto che ho ordinato e che naturalmente rimarrà di là con me!

Marina    - (Sorpresa) Eh, be', certo che questa è la prima cosa che può venire in mente ad una come te!

Gabriella - Perché? Dovrei forse disperarmi per un cretinetti come Fabio?

Marina    - Ma, scusa, allora perché lo volevi sposare?

Gabriella - Me lo sto chiedendo anch'io! Sai quanto starò meglio con mia madre!

Marina    - Ah, sicuramente! Farete proprio una bella coppia!

Gabriella - (Avviandosi) Ti auguro cordialmente qualcosa di brutto!

Marina    - A te di molto peggio, addio!

Gabriella - Addio! (Uscendo incrocia Fabio) Ci vedremo per la resa dei conti! Non voglio mica essere il tuo zibellino!

Fabio     - Si dice "zimbello"! Ignorante cronica! (Appena Gabriella è uscita) Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta! Le ho detto tutto quello che avevo qui dentro! Di lei e di sua madre! Dopo dodici anni!

Marina    - La madre era presente?

Fabio     - No! A lei le scriverò.(Massaggiandosi la testa) Per maggior sicurezza.

Marina    - Bravo! Era ora!

Fabio     - (Prendendole la mano fra le sue) Marina. So che questo non è il momento adatto ma sono talmente euforico che mi viene da dirti tutto quello che provo per te: Dal primo momento che t'ho vista... (Si ferma)

Marina    - Sì?

Fabio     - Eh?

Marina    - Dal primo momento che m'hai vista...?

Fabio     - Eh, ho perso il filo! Abbi pazienza, non son più abituato a fare le dichiarazioni... d'amore!

Marina    - Non importa. Ti voglio bene lo stesso anche io. (Lo bacia) Gabriella, piuttosto, come ha reagito con te?

Fabio     - Oh! Prima m'ha dato dell'imbecille, poi ha detto qualcosa di te e alla fine m'ha promesso che farà i conti della roba che deve tenere lei e delle cianfrusaglie che avanzeranno per me.

Marina    - Pensa un po'... L'importante è che tu abbia concluso tutto!

Fabio     - Aaaah, sì!! E' stato proprio un colpo di spugna! Ora mi sento un altro! Più leggero, più forte! Più... più uomo! Sai quanto m'importa delle beghe che mi tirerà fuori quella strega! Mi pare già di sentirla: "Io ti lascio il rasoio elettrico che caro m'è costato ma l'anello d'oro col brillante che m'hai regalato, essendo un regalo di compleanno, lo tengo io!"

Marina    - Ma è stata sempre così acida e inviperita?

Fabio     - Adesso che ci penso... sempre! Pensa che in una delle prima e poche passeggiate romantiche che abbiamo fatto siamo andati sulla riva del mare, di notte. Ricordo che m'è venuto da dirle: "Ti darei tanti baci quanti pesci ci sono nel mare!" e lei m'ha risposto: "Nel conteggio leva le sardine che mi fan dare di stomaco!"

Marina    - Ah, sì! Proprio romantica!

Fabio     - E' che io, forse, non ci facevo caso.

Marina    - Dai su, ché adesso è tutto risolto!

Fabio     - Ah, sì! L'unico problema sarà la casa.

Marina    - Perché? L'appartamento è intestato a tutti e due?

Fabio     - Vorrai scherzare?! E' intestato a lei! Parlavo dell'appartamento dove sto in affitto adesso ma che prevedendo di venire via tra poco ho già disdetto e ci son già dentro le cose del nuovo inquilino. Insomma fra un po' mi ritroverò nel mezzo di una strada, ramingo, a dormire sotto...

Marina    - Fra quanto tempo dovresti andar via?

Fabio     - Improrogabilmente fra due mesi.

Marina    - Be', se fra due mesi non avrai trovato niente e se fra noi andrà tutto bene, potresti... insomma potrai venire a stare qui con me.

Fabio     - Marina! Ma sarebbe come trasferirmi in paradiso!

Marina    - Non esagerare, Fabio! Non è mica come l'appartamento che sta mettendo su Gabriella!

Fabio     - Per fortuna!

Marina    - Adesso te lo posso anche dire, Fabio, che il nostro incontro non è stato del tutto occasionale.

Fabio     - In che senso?

Marina    - Nel senso che grazie a Gloria, che è una mia vecchia amica, sapevo da tempo come andava avanti il tuo rapporto con Gabriella e la cosa mi era abbastanza indifferente, a dir la verità...

Fabio     - Allora?

Marina    - Be', tutto è cambiato la prima volta che t'ho visto, quando t'ho sentito parlare: Ho capito subito che eri un ragazzo sensibile, indifeso, allora... badabànghete!

Fabio     - Prego?

Marina    - Ho detto: Badabànghete. Sarebbe il colpo di fulmine.

Fabio     - Ah, a te il colpo di fulmine fa così? Anche io l’ho sentito la prima volta che ho visto te ma m’ha fatto un altro rumore. Anzi, non ha fatto rumore per niente. È stato come un rosicchio...

Marina    - L’importante è che sia stato reciproco.

Fabio     - Il rosicchio?

Marina    - Il colpo di fulmine!

Fabio     - Tu pensi che staremo bene insieme?

Marina    - Perché no?

Fabio     - (Sognante) Cominceremo una vita insieme: Romantica, senza litigi, senza magoni...!

Marina    - Sarà tutto diverso, Fabio!

Fabio     - Sì, Marina! Allora fra un po', se non trovo niente, nei ritagli di tempo potrò trasferire le mie poche cose qui da te...

Marina    - Certamente! Così in qualche modo andrai sempre a stare in una casa nuova!

Fabio     - E l'importante è che ci sia anche una donna nuova, e fatta molto meglio!

Marina    - Poi, se verrai a stare qui, qualcosa dovremo rinnovare anche noi. Il divano, per esempio: in fondo ha ragione Gabriella, è ridotto maluccio. Ne prenderemo uno nuovo, tutto rosso! E lo metteremo in quell'angolo lì... no, là di fronte, in modo che si possa veder bene la televisione che dovrò sicuramente cambiare perché è un modello vecchissimo e ne vorrei una ultrapiatta...

(Fabio ha un brivido. La luce si abbassa e s'illumina la parete

dietro la comune dove riappare la sagoma di una donna (la nuova

suocera?) Marina continua.)

           ...poi un tavolinetto nuovo da mettere davanti al divano... basso basso... due lampioncini...

SIPARIO


Arredi di scena per "La casa nuova"

I Atto

Fabio:

*    Cassetta per attrezzi con un lungo filo elettrico completo di portalampada e spina.

*    Una lampadina

*    Un attaccapanni tipo "uomo morto"

*    Una cassa di legno vuota

*    Quattro sedie da cucina

*    Una bottiglia di vino con qualche bicchiere

*    Un secchio con acqua e uno straccio

*    Uno scatolone con vari flaconi di detersivo

*    Due grandi scatoloni che fungano da divano

*    Uno scatolone che funga da mobile

*    Uno scatolone che funga da portariviste

*    Vari cartoni che fungano da moquette

*    Una sedia che funga da televisore

II Atto

Marina:

*    Un pezzetto di carta gialla bagnata

*    Una bottiglia di whisky con bicchiere

*    Un libro

*    Una scopa


I personaggi de "La casa nuova"

Fabio

è un ragazzo che si è lasciato trascinare fino alle soglie del matrimonio da una ragazza con cui ha passato lunghi anni di fidanzamento ma senza mai riflettere se il loro fosse veramente amore o soltanto un rapporto "casuale" con il solo fine di fare quel passo voluto dalla tradizione e dalle convenzioni sociali (alle quali egli peraltro non crede). Avverte questo suo disagio ma non ha la forza né la capacità di reagire rimanendo così succube della fidanzata. Quando, perciò, incontra Marina e viene immediatamente pervaso da un vero sentimento, Fabio diventa conscio della sua attuale infelicità e mette in discussione il proprio rapporto con Gabriella.

Gabriella

è una ragazza che vive per le convenzioni sociali; è probabilmente plasmata dalla madre ed è a lei che si ispira e si appoggia per qualsiasi cosa, anche nel rapporto con Fabio, perché Gabriella, oltre all'ignoranza e alla mancanza di sensibilità, possiede anche una forte insicurezza che però sa nascondere molto bene nei rapporti col prossimo, anzi, è proprio l'insicurezza che la porta all'aggressività che la contraddistingue.

Marina

è a conoscenza del tipo di rapporto esistente fra Fabio e Gabriella, grazie all'amica comune Gloria, e si lascia razionalmente trasportare dal vero e proprio colpo di fulmine provato nei confronti di Fabio. È certamente molto diversa da Gabriella: più colta, più dolce, più sensibile ed è ciò che affascina Fabio; lei ne è consapevole e si comporta di conseguenza per raggiungere il suo scopo.

Antimo

è un ragazzone presuntuoso, inaffidabile come amico e un po' ignorante: è un'altra di quelle persone che Fabio continua a frequentare per la sua mancanza di volontà nel fare delle scelte precise e consapevoli. Antimo non perde occasione per cercare di portare a proprio vantaggio il casuale incontro con Marina che la considera solo una sua preda ed usa meschini mezzucci per avere facile strada verso la sua conquista, ma non ha fatto i conti con lei che ormai ha un tutt'altro interesse.

Gloria

è amica di Gabriella ma intima e vera amica di Marina (all'insaputa di Gabriella). È lei che precedentemente le ha sempre perlato di Fabio e della sua situazione, che l'ha informata del suo arrivo nell'appartamento accanto al suo e che l'ha spinta, in un certo senso, all'incontro con lui. Ora non fa altro che raccogliere informazioni sull'andamento della conquista e godersi la vittoria di Marina.


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