La chiamata

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LA CHIAMATA

Opera in due parti

di

Antonio Sapienza



Personaggi:

Anna............studentessa universitaria;

Gianni..........ragazzo di Anna;

Cristina........amica di Anna;

Sabina..........amica di Anna;

Figura in Bianco;

Figura in Nero;

Figura in Rosso;

Figure in trasparenza.



La vicenda si svolge tutta nella stanza di Anna, con brevi flash-beack che richiamano l'evento, la situazione, il luogo.

Catania, aprile '87.

Parte prima

Sulla scena e` stata ricostruita la camera di una ragazza:Divanetto, tavolino con sedie, tappeti, cuscini, etageres, e altri oggetti vari d'arredamento per giovani. Le pareti di detto locale, sono formate da assi e stoffe, al fine di realizzare, con l'aiuto delle luci, le varie rievocazioni, le visioni della protagonista e le scene in trasparenza. All'apertura del sipario, in scena c'e` Anna, che indossa un golfino chiaro, un'ampia gonna scura e calza scarpe basse. Ella e` distesa sul tappeto, immobile, come se dormisse. Sul divanetto vi e` una bambola di stoffa. Luci adeguati per materializzare un incubo. Musica
ossessiva. Dal buio di destra viene avanti la figura in bianco, da quello di sinistra la figura in nero. Con coreografia adeguate, queste figure si contenderanno la bambola, fino a ridurla a pezzi. Musica in sottofondo. Poi, in trasparenza si vedranno due silhuette, una maschile e una femminile, che si
rivolgeranno alla ragazza che e` in scena. E` un breve ricordo di Anna.
Mas.-Chi lei?-
Fem.- Ma perche`?-
Mas.- Questa e` bella!-
Fem.- Capisco...-
Mas.- Suvvia, non scherzare.-
Fem.- Ma ti pare logico?-
Mas.- Ma piantala, cretina!-
Fem.- Questo non dovevi farlo.-
Mas.- Senti, ora avrei da fare, se non ti dispiace...-
Fem.- No.No.No.-
Mas.- Ne parleremo dopo, semmai.-
Fem.- Non ti ascolto piu`!-
Mas.- Esaltazione giovanile, nient'altro..-
Fem.- Te lo proibisco.-
Mas.- Ora basta, mi stai seccando!-
Fem.- Per carita`, pensaci bene.-
Mas.- Basta, hai capito!-
Fem.- Mio Dio, mio Dio.-
Mas.- Vai in camera tua e restaci.-
Fem.- Ma proprio a me doveva capitare?-
Mas.- Oh Signore, non c'e` piu` rispetto!-
Fem.- Oh Signore, falla ragionare.-
La musica riprende. Qualche cenno ancora di evoluzioni con la bambola rotta, poi cala la musica, finiscono i giuochi di luce. Luce soffusa sulla ragazza che accenna a muoversi. 
Ann.- Oh Signore, aiutami tu.- 
Poi ancora giuoco di luci e musica da discoteca:I Flash- beach. Anna sara` illuminata da un occhio di bue al centro della scena. Se e` il caso, cantera` una triste canzone impegnata. ( discrezione della regia) Alla fine si mettera` a ballare. Entra da sinistra Gianni, maglione e jeans, che ballera` vicino alla ragazza.( E` da considerare, per tutta la durata dello spettacolo, che quando ci sono dialoghi ed e`
prevista anche la musica, questa dovra` andare sempre in sottofondo, per poi riprendere alla fine del dialogo stesso.) 
Gia.- Ciao Anna.-
Ann.- Ciao, ma chi sei?-
Gia.- Sono Gianni.-
Ann.- Ciao Gianni,... ci conosciamo gia`?-
Gia.- Certo, non ti ricordi di me?-
Ann.- Spiacente, ma non mi ricordo proprio.-
Gia.- Vuoi sforzarti un poco.-
Ann.- Tanto non ci riesco, mi conosco. Comunque provo..( sta qualche secondo in silenzio come se si sforzasse di ricordare e lo guarda attentamente) Spiacente, niente.-
Gia.- Eppure ti sei maturata solo l'anno scorso..-(deluso)
Ann.- Ci siamo conosciuti al liceo?-
Gia.- Ma certo.(b.p.) Tu stavi in terza A,io ero in terza L.-
Ann.- Stavi nei bassifondi allora.. (scherzosa).-
Gia.- Gia`, mentre tu stavi nella sezione migliore. (b.p.) Cosa fai ora?-
Ann.- Faccio medicina. E tu?-
Gia.- Rifaccio la terza L.: respinto!-
Ann.- Mi dispiace. E come mai? Cosa t'ha fregato?-
Gia.- Le date. M'hanno fregato le date storiche.-
Ann.- Ma va`..stavi facendo la maturita`, non la media.-
Gia.- E` quello che risposi anch'io. Mi disse quella strega: Le date, voglio pure le date. Le date collegano l'avvenimento nel periodo storico giusto; fanno capire il fatto, l'accaduto, i presupposti.
Ed io: Ma l'avvenimento lo so, professoressa.. E lei: Chi non conosce le date non conosce la storia.
Voglio le date!-
Ann.- E allora?-
Gia.- La mandai a quel paese a cercarsi le sue stramaledette date. E lei mi rimando` all'altr'anno. Amen!- 
Ann.- Ma che stronza. Dai balliamo non ti rattristare piu`.-
Ballano ancora un minuto, poi le luci calano lentamente, cosi` pure la musica. Riprendono subito dopo con luci piu` soffuse e musica dolce, ballabile, da mattonella. In scena ci sono sempre Anna e Gianni: Ballano stretti stretti.
Gia.- Anna?-
Ann.- Si?-
Gia.- Anna, credo di volerti bene.-
Ann.- Anch'io te ne voglio...-
Gia.- Ma io te ne voglio in modo diverso... Forse non d'amico.-
Ann.- Ma che dici? Se ci conosciamo solo da pochi giorni..-
Gia.- Anna, forse ti volevo bene anche da prima.-
Ann.- Ti prego, per adesso non ne parlare piu`. Balliamo.-
Fine ballo e luci di discoteca. Buio. Quando le luci riprendono, Anna sara` sempre stesa per terra, ma dai movimenti sembra che stia per svegliarsi. Voce di Gianni:
Gia.- Anna, forse ti volevo bene anche da prima. Anna ti amo da morire. Si, d'accordo, ti daro` tutto il tempo che vorrai. Certo ci dovrai pensare, e` giusto. Ma ti prego, fallo presto, presto, presto, presto.. (la voce cala).-
Cambio di luci ed entra in scena Cristina.
Cri.- (contenta) Ciao Anna.-
Ann.- Cristina, ciao. (si baciano).
Cri.- (lasciando cadere la borsa su una sedia) Anna. ti debbo dare una notizia favolosa: Gianca mi ha baciata.-
Ann.- Noooo.-
Cri.- Siii. Mi ha baciata. Vuoi che ti racconti?-
Ann.- E me lo chiedi?-
Cri.- ( sedendosi) Avevamo finito di mangiare la pizza. Siamo usciti all'aperto per prendere un po' d'aria - si fa per dire- (ridacchia) Quando lui guardando la luna, si e` fatto serio serio in viso, mi ha dato un'intenso sguardo, poi si e` avvicinato, mi ha preso il viso tra le sue mani e... dolcemente mi ha baciata. (pausa) Oh, Anna, e` stato come se qualcosa mi si sciogliesse dentro. Le gambe mi si sono rammollite, la pelle del viso me la sentivo di fuoco. Infine mi sono sentita cullare...- (alzandosi)
Ann.- ... Nel cielo turchino, tra le nuvole, fino alla luna. Ma va la`, non me la dai a bere...-
Cri.- Eppure poteva essere davvero cosi` semplice: Bastava che mi si avvicinasse e mi prendesse il viso tra le sue mani... Ma quello dopo una pizza se ne prende un'altra ancora. E` un affamato quello! ( fa il broncio).-
Ann.- Suvvia, prima o dopo te lo dara` questo sospirato bacio.-
Cri.- E tu a Gianni lo hai gia` dato?-
Ann.- Ma no. Perche` avrei ovuto?-
Cri.- Ma non siete messi insieme?-
Ann.- Chi l'ha detto?-
Cri.- Nessuno, pero` si vede che ti sta appresso. Mica siamo cieche.-
Ann.- No, non siamo ancora messi insieme.-
Cri.- Per causa tua suppongo.-
Ann.- Perche` per causa mia? Ho forse colpa se non sono sicura di volergli bene? Ho forse colpa se non lo bacio senza amarlo? Accidenti, ma perche` pretendete che tutti facciano come voi?-
Cri.- Va bene, va bene. Non ti scaldare. (pausa) Si usa cosi`: ci si mette insieme e si fa l'amore,
poi...-
Ann.- Ma quale amore? Il vostro non e` amore. E` scimmiottare l'amore. (b.p.) E` offendere l'amore. Almeno quello con l'A maiuscola. (b.p.) La penso cosi, Cristina, non t'offendere. E so anche
che sono in minoranza. Ma cosa posso farci? (pausa) Dai studiamo. Ripeti prima tu o io?-
Cri.- Ripeto io. (pausa) Caspita, pero` mi fa rabbia!-
Ann.- Cosa?-
Cri.- Gianca e` un ranocchio in confronto a Gianni. Io mi accontenterei del bacio di un ranocchio, mentre tu rifiuti quello di un bono come Gianni. Mi fa rabbia, ecco!-
Ann.- Quando saro` sicura dei miei sentimenti, bono o ranocchio, io lo bacero` e ci faro` anche l'amore.
Ma finche` non ne saro` sicura..-
Cri.- Cintura di castita`. ( scanzando uno scappellotto affettuoso di Anna) Buona, buona, studiamo, ripeto io: la tubercolosi e` una affezione...-
Calano le luci, poi riprendono. II flash-beack: Luci diffuse, col occhio di bue sul Anna e su Sabina. Le ragazze sono sedute davanti al tavolino, hanno terminato di studiare e stanno riordinando le loro cose. Sab.- ... Poi dovremmo farci un programma di massima: Guarda, io avrei preparato questo ( mostra un foglio): Il libro e` di trecento pagine. Facendone dieci al giorno, in circa trenta giorni potremmo terminare di spolparcelo...-
Ann.- Sabina, e le domeniche? e i sabati?-
Sab.- Accidenti, non ci avevo pensato. Dunque: togliendo le quattro domeniche...-
Ann.- E i quattro sabati...-
Sab.- E i quattro sabati, e facendo tredici pagine al giorno...-
Ann.- Okkay, vada per tredici al giorno. Mih, ma sei una secchiona...-
Sab.- ...( dandole un'occhiata di finta minaccia)...Facendo tredici pagine al giorno, avremmo finito il libro per la prima volta. ( sottolineando) E si, mia cara: Per la prima volta. Poi lo rifaremo una seconda volta, diciamo in quindici giorni... infine lo ripeteremo penso in altri quindici giorni. In due mesi, questa materia e` fatta!-
Ann.- Ed io saro` distrutta. Sabina, io non sono abituata a studiare con questo ritmo. Mi vuoi morta?-
Sab.- All'universita` si studia cosi`, altrimenti la laurea in medicina te la prendi a quarant'anni.-
Ann.- ( Supplichevole) Sabina non sono mai stata una una staconovista...-
Sab.- Dai che ti abituerai.(b.p.) Quindi, lavorando bene, chissa` se non la potremmo ripetere anche per la terza volta.-
Ann.- Ciao Sabina, se non ti calmo tu me la farai ripetere anche venti volte. Dammi questo foglio, me lo studio per bene, e vediamo se non ci trovo qualche buco per riposarmi un pochino con una settimana bianca, per esempio...-
Sab.- Sogni ad ogni aperta, mia cara. Ciao ( si prepara per andarsene) ci vediamo domani alla stessa ora.- 
Ann.- ( fa per accompagnarla, quando si accorge che nel foglio ci sono degli appunti) Ciao.. Sabina, qui ci degli appunti, ti servono ( mostra il foglio).-
Sab.- Eccome! Sono i miei turni al telefono amico.-
Ann.- Fai il telefono amico? Non me ne hai mai parlato.-
Sab.- Non c'e` stata l'occasione..-
Ann.- Ma..e` impegnativo?-
Sab.- Cosa?-
Ann.- Quello che fai li`, al telefono...-
Sab.- Caspita se non lo e`. Ma io, per la verita`, faccio la centralinista: smisto le chiamate.-
Ann.- E a chi?-
Sab.- Dipende. O allo psicologo, al sacerdote, al medico. Dipende dal caso.-
Ann.- E come fai a capirlo?-
Sab.- Beh, da come si presentano, da quello che dicono..poi, se sbaglio a smistarle, si puo` sempre rimediare.-
Ann.- Senti ( titubante) ma credi.. credi che potrei farlo anch'io?-
Sab.- Senti, senti, la lavativa. Ma certo che potresti, basta poco tempo per imparare. Ma, vuoi per davvero?-
Ann.- Forse si. Sarebbe una esperienza interessante, credo..-
Sab.- Bada che si lavora sul serio. Li` siamo peggio dei militari; bisogna rispettare i turni.. assumersi delle responsabilita`. Insomma e` cosa assai seria..-
Ann.- Sabina, io saro` un pochino sfaticata con lo studio, ma sai perche`? Perche` sono sempre riuscita a recuperare e a conseguire anche buoni risultati. Allora mi dico: perche` sgobbare se posso ottenere quello che voglio senza ammazzarmi? La maturita` l'ho presa con sessanta, sai?-
Sab.- Lo studio al liceo era una cosa. Quello universitario e` piu` impegnativo,`: Ti lascia autonomia, iniziativa, c'e` forse piu` gusto, ma sempre studio e`. Ma gli impegni di lavoro, sono tutt'altra cosa. E col volontariato non si puo` scherzare: E` un lavoro a tutti gli effetti. Insomma, ti voglio dire: Se prendi un impegno, per imperativo morale, lo devi mantenere.-
Ann.- Si potra` fare una prova, almeno?-
Sab.- Ma e` naturale. Certo, si prova e poi ci si impegna.-
Ann.- Allora voglio provare.-
Sab.- Decisa?-
Ann.- Almeno per la prova, si!-
Sab.- E la settimana bianca?-
Ann.- Scherzavo, non si capiva?- ( accompagnandola).
Calano le luci. Quando riprendono, ci sara` il III flash- beack. Il ricordo sara` quello di una riunione culturale dei volontari del telefono amico. In scena ci saranno Anna, Gianni, Cristina, Sabina e qualche comparsa, tra i quali un chitarrista . Un uomo, che si vede in trasparenza, parlera` con voce affettata.
Uom.- Come vi dissi, questa associazione non e` solo religiosa, e il suo impegno non e` solo nel sociale, ma e` polivalente, e il consiglio direttivo nel mettere a disposizione i locali, ha manifestato coi fatti, l'intendimento di aiutare la crescita morale e spirituale dei soci, organizzando anche dibattivi,
convegni e manifestazioni culturali. Nel quadro di dette iniziative culturali, ieri sera siete stati edotti sulla complessita` dei valori che il dialetto rappresenta nella cultura dei popoli, aiutati in cio` dal chiarissimo Prof. Lomeo. Questa sera abbiamo l'incontro con la poesia in vernacolo. Questo incontro e` stato organizzato sotto forma di recital allo scopo di coinvolgere, anche con l'impegno diretto, i nostri soci vecchi e giovani. Per cui, nella prima parte della scena, abbiamo ascoltato la " Storia d'amuri", vista da due comari, vicine di casa; dalla madre della ragazza, "putiara", e da una cliente, declamate dai soci adulti, Nella seconda parte presenteremo la stessa storia, pero` vista, questa volta, da "Lui" e da "Lei"; e anche da un altro essere non meglio precisato: Il figlio abortito, e le liriche saranno declamate dai nostri soci piu` giovani. Vi leggo una nota critica del prof. Lomeo riguardante
il nostro poeta: ...Con l'incisivita` propria del dialetto siciliano e con la musicalita` dei suoi versi,
in quest'opera si sprigiona un'intensita` emotiva che mette subito in gran risalto la drammaticita` dei personaggi in balia del Fato. I fatti si manifestano, quindi, affiorando dal contenuto dell'opera come naufraghi fra le onde. Sabina, potete iniziare.-
Sab.- Chitarra, prego. ( il chitarrista fa alcuni giri armonici) Gianni, a te.- ( si siede)
Saranno recitate le predette poesie, composte dall'autore del presente testo. A discrezione della regia, esse possono essere sostituite con altri brani, in lingua o in vernacolo, a seconda del caso.
Ancora buio, poi quando riprendono le luci si saranno in scena Anna e Gianni: Stanno ai lati opposti della scena. 
Gia.- Da quando ci siamo messi insieme, tra i turni al telefono amico, lo studio, gli impegni culturali, e
tutte le novita`, che vengono fuori, quasi settimanalmente, noi non riusciamo ad avere neppure un
giorno tutto per noi. Ma che dico un giorno, neppure un'ora. Ci vediamo solo il sabato, in pizzeria, insieme agli amici...-
Ann.- Ti prego Gianni, non ricominciare con questi discorsi. Noi due non siamo innamorati l'uno dell'altro. Non siamo una coppia normale, ecco.-
Gia.- Tu, forse, non sei innamorata, ma io si. Io lo sono, pazzamente, e di te.-
Ann.- L'hai detto. Tu, non io. E questo lo sapevi fin dal primo giorno, perche` te lo dissi chiaramente: Ti voglio bene, ma non ti amo. E tu cosa mi dicesti? "Mi sta bene,- dicesti- ci frequenteremo e avrai tutto il tempo per scrutare nei tuoi sentimenti, per amarmi." Te lo ricordi? Ebbene, mi dispiace, ma ancora essi non sono mutati, ed io sono piu` confusa di prima.-
Gia.- Lo credo! Comunque e` vero, ti dissi proprio cosi`. Ma se non ci vediamo quasi mai, come potra` avenire il cambiamento dei sentimenti? come potrai imparare ad apprezzarmi, ad amarmi? Eppoi, pensa anche a me, per favore. Io ne soffro...-
Ann.- Io ci penso a te, Gianni. E penso anche a noi due, che forse abbiamo sbagliato tutto. Noi dovevamo rimanere soltanto amici, e basta. Non ti amo. Non sarebbe piu` onesto lasciarci? ( b.p.) Gianni, lasciamoci.-
Gin.- No, ma che dici? Mai. Lasciarci mai. Saro` ancora piu` paziente. (b.p.) Ti daro` tutto il tempo che vorrai..-
Ann.- Gia`, il tempo. (pausa) Sai, ieri, ho preso una telefonata di una ragazza sui quindici-sedici anni. Era disperata. Era sul punto di commettere una sciocchezza. (b.p.) Aveva preso uno in latino, ed era ripetente. Temeva d'essere bocciata nuovamente. (b.p.) Voleva uccidersi. (b.p.) Uccidersi, capisci? ( quasi urlato) Si voleva uccidere per un uno in pagella. (b.p.) In quel momento ero sola, non c'era nessuno. Fui presa dalla paura, non sapevo cosa fare. poi, sentendo quella vocina angosciata, mi feci coraggio e le parlai.(b.p.) Le parlai come se stessi parlando con Cristina o con un'altra mia amica qualsiasi. Le parlai pacatamente, con scioltezza, senza scegliere le parole, ma col cuore in mano. (pausa) Ed ella capi` e pianse. Allora, e solo allora respirai. Sapevo che quando si piange, la crisi peggiore e` gia` passata. Mi tremavano le gambe dall'emozione, ma riuscii a sdrammatizzare
quell'insuccesso scolastico. E sai come? Le raccontai di quel ragazzo che non sapeva le date storiche. Le dissi di te, di come ti sei ripreso, e delle buone probabilita` di maturarti con ottimi voti. E conclusi: adesso quel ragazzo si gode la vita ed e` felice..-
Gia.- Dovrei? Potrei essere felice, se qualcuna lo volesse. 
Ann.- Zitto, zitto. (b.p.) Lo sai che ancora adesso mi sento elettrizzata, mi sento qualcosa addosso, qualcosa che non conosco bene ancora, ma credo che sia...felicita`, o quasi.-
Buio. Entra Sabina. Le luci riprendono, ma restano molto basse, tranne negli angoli dove sono gli attori. Anna restera` al centro della scena, seduta per terra. 
Gia.- Tu dovresti lasciarla in pace.-
Sab.- Io? Ma scherzi? E chi la turba? ( indica Anna).-
Gia.- Tu, proprio tu. (b.p.) Da quando ti frequenta non e` piu` la stessa. Sento che mi evita, che mi sfugge..-
Sab.- Ti sfugge perche` non ti ama. E` solo questo il motivo. ( sarcastica) Renditene conto, caro...-
Gia.- Questo lo so gia`, cara (sottolineato), ma spero che il suo affetto si muti in amore. ( con passione) Ma stando appresso a te e a quel stramaledetto telefono amico.. Quindi la colpa e` tua. Devi lasciarla in pace, affinche` ella faccia una vita normale, quella vita normale che dovrebbe condurre una ragazza normale. 
Sab.- Potresti finirla di sottolineare la parola normale. Sti prendendo un granchio. Io sono normale, amico mio, normalissima, capito?-
Gia.- Invece corrono certe voci...-
Sab.- Piantala Gianni! Non insinuare piu`! (pausa) Lei, lei sta attraversando una profondissima crisi, ed
ha bisogno d'aiuto, non di polemiche tra di noi.-
Gia.- Questa crisi ha un nome: Sabina!-
Sab.- Sei uno stronzo! Questa crisi ha un'altro nome, un'altra causa che forse non immaginerai mai..-
Gia.- E` crisi esistenziale? adolescenziale? sentimentale?-
Sab.- No, mistica!-
Gia.- Mi.. mistica? Ma che dici?-
Sab.- Dici che anna e` travagliata da problemi cosi` grossi, che io e te, al confronto, siamo piccoli
insignificanti insetti. (b.p.) Hai capito ora?-
Gia.- Sabina, io l'amo. E crisi o non crisi, mistica o no, io la voglio lo stesso. (b.p.) Io vivo per lei. Lo capisci questo?-
Sab.- Gianni, queste sono cose che Anna deve decidere da se`, e sempre da se`, deve risolvere.(b.p.)
Noi la possiamo, anzi la dobbiamo aiutare, lasciandola tranquilla, lasciandola riflettere e decidere... No lasciami finire, per favore, stai zitto. ( b.p.) Anna, nell'uno o nell'altro modo, dovra` uscirne. Se decide di continuare la sua vita da donna, da moglie, da madre, tu potrai ancora sperare che in qualche modo possa volerti. Ma se decidesse di cambiare radicalmente se decidesse di dedicare la sua vita agli altri, di offrirla a Dio.. ebbene, mio caro Gianni, allora dovrai scordartela e per sempre.(b.p.)Sono stata chiara?- 
Gia.- ( sbalordito) Anna potrebbe? Diventerebbe.. insomma credi che...-
Sab.- Credo che potrebbe prendere i voti.- 
Gia.- I voti? addirittura! Ma non scherzare. Che sciocchezze vai dicendo, Sabina. Lei e` altruista, e` generosa, e` buona, e` dolce, ma tra l'avere queste doti e farsi monaca di differenza ne corre, eccome.
Le parlero` io, vedrai la convincero`. Ma a patto che tu te ne stia ben lontana da lei. ( minaccioso)
I voti.. sciocchezze!-
Sab.- (sarcastica) Gianni, hai il dono di non capire nulla.-
Gia.- Sabina, mettilo bene in testa: Io mi prendero` Anna e tu farai bene a non immischiartene. Intesi? I voti.. roba dell'ottocento..-
Sab.- Tu le farai solo del male! Tu non le vuoi veramente bene. (b.p.) Se cosi` fosse la capiresti, non la
faresti soffrire, non gli complicheresti la vita..-
Gia.- Sabina basta!-
Buio. Esce Sabina. Luce soffusa su Anna che si e` alzata e che regge in mano un libriccino.
Ann.- Solo un Dio. Solo un Dio puo` pronunciare parole cosi` forti, cosi` dolci, cosi` giuste. Solo un Dio puo` morire in croce e risorgere. Solo un Dio puo` comandare di amare i proprio nemici, di offrire l'altra guancia all'offensore. Ed era questo il Dio che cercavo da tanto tempo. Il Dio che mi comanda di amare il prossimo mio come me stessa. E l'ho trovato. Ora so come vivere. Ora la mia vita e` tracciata, il mio futuro tutto definito... In questa terra e oltre...-
Gia.- Nessuono vuole privarti di cio`. Percorreremo insieme questo sentiero: io e te.-
Ann.- Sarebbe bellissimo. (b.p.) Ma non posso. Io voglio andare oltre, voglio seguirlo fino in fondo... voglio lasciare il mondo..-
Gia.- Vuoi ucciderti?-
Ann.- No, ma che cosa hai capito?- (b.p.)
Voglio dire che non intendo vivere secondo le leggi del mondo, ma secondo le sue. ( indica l'alto)
Voglio vivere nella pienezza della sua Parola... rimanere casta...-
Gia.- Non credo che Lui pretenda tanto da noi uomini. (b.p.) Casta sara` inteso in senso figurato. ( b.p.) Una buona madre puo` essere morigerata, moralmente sana, onesta, amorosa.-
Ann.- Oltre, ancora oltre.(b.p.) Casta vuol dire pura, incontaminata nella carne, vivere solo per lo spirito. Egli lo ha detto chiaramente: Beati i puri..-
Gia.- Ma ha anche detto: Beati i misericordiosi. E allora, abbi compassione di me.-
Ann.- Gianni, se tu sapessi quanto mi dispiace vederti soffrire. (pausa) Io non voglio farti del male, ma non posso diventare la tua donna. (pausa) Voglio prendere i voti.-
Gia.- Tu monaca? Ma e` assurdo!-
Ann.- E` quello che faro`.-
Gia.- Tu non lo farai. Io non te lo permettero`. Mai!-
Ann.- Gianni, perche` pronunzi queste orribili parole? Sono parole dure le tue. E sai che non dovresti dirle perche` non ne hai il diritto.-
Gia.- Il diritto? Ce l'ho il diritto! Ti amo e debbo impedirti di fare una sciocchezza.-
Ann.- Ma perche` quello che tu non riesci a comprendere deve essere per forza una sciocchezza?
Ascoltami bene Gianni: Io so cosa faccio. (pausa) Ma cosa pensi che non ci abbia pensato? Ho riflettuto, a lungo, eccome.(b.p.) Ma non e` stata propriamente la ragione a farmi decidere. E` stato Lui che mi ha chiamata. Prima l'ha fatto con un lieve segno, poi piu` dolcemente, infine, prepotentemente ho sentito la Sua Voce che si manifestava con grande desiderio di seguire la sua Via. E non e` un sacrificio, credimi. E` la cosa piu` bella del mondo. (pausa) Quando capii e inginocchiandomi gridai: Mio Dio, mio Signore, mi sembro` di fluttuare in un mare di lacrime, tante ne scorrevano sul mio viso. (b.p.) Guardavo e vedevo tutto come se fossi un gradino al di sopra di tutti. Ma non per superbia, ma per il distacco dalle cose del mondo.(b.p.) Esse non mi interessavano piu`.(pausa) Sai qual'e` stata, in questi mesi, la giornata piu` bella? E` stata quella trascorsa in montagna, quando andammo a trovare l'eremita. Ero talmete sazia di spiritualita`, che non toccai cibo ne` acqua per tutto il giorno. Ed era piena estate, ricordi? Quel giorno capii cosa significavano le sue parole: Non si vive di solo pane...-
Gia.- Ti capisco. Sono con te. Pero`, ti prego, non ti incaponire, aspetta. Potrebbe essere una crisi
passeggera, potresti ricambiare idea. Ti prego, ti prego, aspetta... non farlo.-
Le luci si abbassano sul palco, e in trasparenza si vedono le due figure che disputano con Anna.
Mas.- Esaltazione giovanile e basta.-
Fem.- Suvvia, non scherzare.-
Mas.- Io te lo proibisco!-
Fem.- Questo non me lo dovevi fare...-
Mas.- Ma davvero?- (ironico)
Fem.- Per carita`, pensaci bene.-
Mas.- Ora basta, mi stai seccando.-
Fem.- Ti prego, ti prego.-
Mas.- Vai in camera tua e restaci!-
Fem.- Mio Dio, mio Dio.-
Mas.- Proprio a me doveva capitare?-
Fem.- O Signore, illuminala.-
Mas.- O Signore, non c'e` piu` rispetto!-
Ann.- O Signore, aiutami. ( poi leggendo il libriccino): Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra, ma la spada. Perche` sono venuto a dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocere. E i nemici dell'uomo saranno i suoi stessi famigliari.-
Scena del distacco delle cose del mondo.Con luci e musica adeguate, entrano in scena le figure in
bianco, in nero e un'altra in rosso. Esse si porranno ai vertici del palco, circondando la ragazza. Essa si avvede delle figure che si avvicinano per ghermirla e tenta di allontanarle.
Le figure, a turno, uscendo di scena, faranno dei giri coreografici attorno alla ragazza, dalla quale saranno respinte.
Poi fine della musica, calano le luci, e fine della prima parte.




Seconda parte
Quando le luci riprendono, sulla scena ci sara` Anna sdraiata per terra. Si udra`, intanto una soavissima musica. Tutta la scena dovra` essere intrisa di un'atmosfera metafisica, impalpabile, ma nello stesso tempo comprensibile di un fenomeno paranormale che si sta svolgendo in quell'istante. E` il momento forte della chiamata di Dio. Due minuti di effetti, e Anna incominciera` a muoversi e a parlare.
Ann.- Io sono il nulla che cerca il tutto. Io sono la materia che cerca lo spirito. Io sono la creatura che cerca il suo Creatore. Io anelo, desidero, invoco il mio Dio. E frugo nell'Universo e nel mio cuore,
per trovare la via che mi condurra` a Lui. Ma non la trovo. Tu solo puoi indicarmela, mio Signore:
Ti prego, dammi un segno, una parola, una luce...- ( poi prende il libriccino e legge) Ascolta: Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e si imbatte` nei ladroni... ( si alza la dolce musica per
pochi secondi, poi scende di nuovo) Questa e` la strada! Ma che sciocca, l'avevo sotto il
naso: Ama il prossimo tuo... ( pausa) Ma come posso amare chi non conosco? come posso amare l'automobilista che mi taglia la strada; il funzionario pubblico che mi insolentisce; il professore che mi prevarica? (b.p.) Ama il prossimo tuo... Ma io non so amarlo, non so come amarlo...( riporende a leggere) Amate i vostri nemici, pregate per loro. Si, ci sono, questa e` la chiave!( b.p.) Signore, ti prego per la pace in Italia e nel mondo... ( riflettendo) Ma Dio potrebbe dirmi: Tu mi preghi e
fai bene. Ma tu cosa fai per coloro per i quali mi preghi? Opera prima tu e se le tue forze non
bastassero, allora pregami, pregami e ancora pregami. Ecco allora: Prima operare, poi pregare. Ed io sono pronta. Signore, mi accingo a mettermi alla tua sequela, ma dimmi cosa debbo fare per Te e il mio prossimo?-
Riprende la musica soave e i giochi di luce. In scena entrano le figure in bianco, in nero e in rosso. Esse si disporranno in modo da circondare la ragazza che sta quasi seduta, al centro della scena. Con coreografia adeguata, simulare la sopraffazione dei tre, a turno, respinta dalla ragazza. Infine i tre tenteranno insieme, quasi soffocandola coi loro mantelli, ma Anna, emergendo prepotentemente, li scaccera` via. Si consiglia di formare il quadro d'insieme come lo sboccio della corolla di un fiore. Tre minuti e fine di tutto.
Sulla scena, con luci abbassate rimarra` soltanto Anna, mentre in trasparenza si vedranno le figure femminile e maschile. Intanto che loro diranno le batture, Anna dovra` mimare la sofferenza nell'udire parole che per lei sono dure. 
Fem.- Bisogna fare qualcosa.-
Mas.- Cosa?-
Fem.- Qualcosa, una cosa qualsiasi, bisogna distrarla..-
Mas.- Le faro` fare un viaggio.-
Fem.- E` una buona idea. Mandiamola in giro per l'Europa.-
Mas.- A conoscere il mondo..-
Fem.- La gente..-
Mas.- Gli usi, la lingua..-
Fem.- Qualche bel giovanotto...-
Mas.- Che le faccia cambiare idea..-
Fem.- Chissa`...-
Scena della violenza e dello stupro.
Cambio di luci. Musica che ricorda il rumore di un treno in corsa. Anna portera` la sedia verso la parte destra della scena, dove, in trasparenza, si vedra` uno scompartimento di treno. Quindi si udra` una musica caratteristica francese. La ragazza si alzera` e ballera` al centro della scena. Quindi musica inglese ( con eventuale suono del Big Ben). Poi nuovamente il treno. Semioscurita`. Dall'altra parte della scena entra un uomo che indossa un impermeabile e cappello. Egli mimera` l'apertura degli scompartimenti in cerca di un posto a sedere. Quando arriva in quello di Anna, fara` cenno alla sedia, precendentemente posta accanto a quella della ragazza, per chiedere s'e` libera. Anna togliera` la borsetta che vi aveva posto, e l'uomo si siedera`. A questo punto, a discrezione della regia, l'uomo tentera` d'attaccare bottone, mentre Anna si schermira`. Alla fine, l'uomo vedendosi solo con la ragazza, fara` delle avances, regolarmente respinte, infine la prendera` con la forza. La ragazza sara` buttata per terra, al centro del palco, l'uomo le si lancera` addosso, trattenendola per i polsi. Fermo di scena. Musica violenta. Luci taglienti. Entrano in scena le tre figure che gireranno attorno ai due.
Tre minuti in tutto, poi escono, nell'ordine: le tre figure; poi l'uomo, guardandosi attorno esitante, quindi di corsa. Anna restera` stesa per terra inerte. Pochi secondi, quindi luci di ulteriore flash-beack.
Entra da sinistra Sabina. 
Sab.- Anna, tutto e` pronto, andiamo?-
Ann.- (apatica) Andiamo...-
Sab.- Non ti senti bene?-
Ann.- Sto bene, grazie.-
Sab.- Mi sembri un po' strana.. sei distratta. Poi, in questi ultimi mesi parli cosi` poco...-
Ann.- Sono soltanto un po' stanca. non e` nulla.-
Sab.- Se e` solo stanchezza, tutto si sistema. Nel posto dove andremo a fare il ritiro di convivenza, c'e` una pace paradisiaca, un'aria cosi` salubre, un paesaggio ameno che, sono sicura, contribuiranno a rimetterti in sesto, Al ritorno, vedrai, sembrerai un'altra..-
Ann.- Lo spero.-
Sab.- ( facendo l'atto di aiutare Anna a prendere i bagagli) Sai, oggi padre Gentile, nel dare il benvenuto alla comunita`, parlera` di te e della tua chiamata. ( Anna restera` sempre indifferente) Dira` dell'origine della tua vocazione al servizio, parlera` del telefono amico come strumento di santificazione...-
Ann.- Basta! Ti prego ho mal di testa.-
Sab.- Ecco, vedi che hai qualcosa. Va bene, sto zitta. andiamo?-
Ann.- ( rassegnata) Andiamo.-
Calano le luci e, in trasparenza a sinistra, si vedra` un altare di una chiesa. Musica adatta. Poi, in trasparenza si vedra` la sagoma di un sacerdote che dice Messa. In scena saranno entrati Sabina e altre comparse, mettendosi in ginocchio, vicino ad Anna. Al culmine della messa. quando il prete alza il calice, Anna, con uno scatto, corre verso l'altare, quindi si gira verso il pubblico e dice:
Ann.- Io confesso! Confesso a Dio, a lei padre, e a voi fratelli tutti. Confesso che ho peccato distruggendo la mia vita e la mia vocazione.(b.p.) Ho risposo di no alla chiamata di Dio. ( pausa)
Sono stata violentata! Ed ora la giustizia degli uomini segua la sua strada, io seguiro` la mia. (pausa) Sono stata presa con la forza. Ma vi giuro non volevo. Io non volevo! (gridato) Prima non volevo (sussurato, quindi b.p.). Mi sono opposta, ho lottato. Anche disperatamente ho lottato, con tutte le mie forze, per contrastare quel bruto. Ho lottato prima di cedere. (pausa) No, non e` vero! Io non lottai fino in fondo, non lottai disperatamente e con tutte le mie forze (b.p.), perche` cedetti alla violenza e mi abbandonai allo aggressore. E, lo confesso, mi piacque. Fu talmente il piacere che provai, che anzicche` respingere quell'uomo, io mi avvinghiai a lui. Ed ora sono incinta di costui. Porto in grembo il frutto di quel folle momento. Porto in grembo mio figlio.(pausa) Confesso questo a voi perche` sono stata debole con la carne, sono stata una peccatrice. Ma non sono un'assassina! No, fratelli miei, non sono un'assassina. (pausa) Io non abortiro` mio figlio! Mio figlio vivra`. Gente, mio figlio vivra`! Se Dio vuole, mio figlio vivra`!-
Finita la tirata, Anna si accoccolera` per terra. Musica e luci adatte. Gli altri, uno alla volta, usciranno tutti di scena lasciandola sola. Fine degli effetti. Luce soffusa sul palco e, trasparenza, si vedranno la figura maschile e quella femminile che diranno le loro battute alternativamente. 
- Bisogna intervenire.-
- Certo, ma come?-
- Faciamola abortire!-
- Ma si opporra`.-
- Vedremo!-
- Allora teniamo la faccenda nascosta a tutti, mi raccomando.-
- So a chi rivolgermi. Se lo paghi bene, stara` zitto e non fara` storie.-
- Bene, vagli a parlare.-
Ann.- No, per carita`, non fatelo! Io non voglio, non voglio! Oh Dio mio, aiutami tu. Io sono fragile, sono debole, non so resistere. Lo sai che non so lottare fino in fondo...(b.p.) Padre, aiutami, non ho che te.- 
- Ha parlato, maledizione ha parlato.-
- Possibile?-
- Certo! Ha confessato tutto in pubblico, durante la messa.-
- Oddio, che vergogna.-
- Ma io l'ammazzo, giuro che l'ammazzo!-
- Calmati, ti prego, ragioniamo.-
Fine della scena in trasparenza e dei flash-beack. Da questo momento si e` in azione diretta. Luci normali di scena. Entra Gianni.-
Gia.- Ho saputo quello che ti e` accaduto, Anna, e non me ne importa nulla. Proprio nulla. Io ti voglio ancora bene.-
Ann.- Sei buono, Gianni, tanto buono...Ma credo che ormai sia troppo tardi.-
Gia.- No, ma che tardi.(b.p.) Sai ho deciso di lasciare gli studi e di mettermi a lavorare.(b.p.) Potrei sposarti. Potremmo avere tanti bambini, anche cinque, se lo vuoi. Bambini tutti nostri...-
Ann.- Tutti nostri? Spiegati.-
Gia.- E cosa c'e` da spiegare? Ti sposo e ti faro` avere tanti bambini. Ehi, non crederai che non ne sia capace, vero?-
Ann.- Non volevo dire questo. Non sono cosi` stupida.(b.p.) Volevo solo capire meglio il significato di quelle tue parole.-
Gia.- Quali?-
Ann.- Bambini tutti nostri.-
Gia.- Certo che ho detto cosi`. E cosa c'e` di misterioso?-
Ann.- Tutti nostri. (pausa) E il mio?-
Gia.- Il tuo? Ma cosa c'entra? non hai mica un figlio..-
Ann.- Lo avro`... questo lo sai.-
Gia.- Lo avro`... lo dovresti avere. Ma credo che non lo avrai...-
Ann.- Non l'avro`?-
Gia.- Certo. Ho saputo che dovrai abortirlo.-
Ann.- Io non lo abortiro`. mettetevelo tutti bene in testa: Io non lo abortiro`!-
Gia.- Suvvia, non adirarti e sii ragionevole. (b.p.) E` una cosa da farsi. E` saggio farlo. E` giusto.-
Ann.- Per chi? Per te, per mio padre? per mia madre? Ma per me credi che sia saggio? E per il bambino e` giusto? Rispondimi!-
Gia.- Ecco, io ti sto offrendo una possibilita`...-
Ann.- Te la puoi anche tenere! Non ho bisogno della tua pieta`.-
Gia.- Volevo solo aiutarti...-
Ann.- Ma nel modo sbagliato. Comunque grazie lo stesso e .. addio.-
Gia.- Mi cacci via?-
Ann.- No, te ne vai via, e subito.-
Gia.- Per il momento vado..vado. ( esce).-
Ann.- Addio mio caro Gianni. (ironica. Poi parlera` col proprio grembo)
Stai tranquillo tesoro, stai tranquillo. Mamma ti difendera`. Non metteranno le loro sporche manacce sulle tue tenere carni, non ti butteranno nella fogna come avanzo di triviali banchetti. No, tesoruccio, mamma lo impedira`.(pausa) Sai un giorno mamma ti raccontera` una storia. La
storia di una ragazza che viene chiamata da Dio; e di come ella non ha saputo rispondere.
Una storia di impedimenti, di ostacoli, di litigi, di silenzi coi suoi famigliari; di meschinita`
d'innamorati; di pettegolezzi di amiche; di cattiverie della gente che l'hanno immiserita.
Ma tu vivrai ed io vivro` per te. Il tuo cordone ombelicale unisce, indissolubilmente, le nostre
esistenze.- 
Entra Sabina.
Sab.- Ciao Anna, come stai oggi?
Ann.- Non male. e tu?-
Sab.- Ho un'emicrania che non ti dico. E sono stanca da morire...-
Ann.- Siediti. ( offre la sedia) Che novita` ci sono?-
Sab.- Nessuna novita`... o quasi.-
Ann.- Parla, per favore.-
Sab.- E` poca cosa... insomma, ti aiuteranno, certamente. Ma dovrai avere ancora pazienza.-
Ann.- Quanta pazienza?-
Sab.- Una, forse due settimane. Il tempo che a Roma decidano sul da farsi. E li` sono lenti, come dire: cauti.- 
Ann.- Insomma, parto o non parto?-
Sab.- Partirai. Certamente che partirai. Ma dopo che avranno deciso, te l'ho gia` detto. Dopo che avranno trovato una sistemazione per te, un posto dove accoglierti...-
Ann.- Roma e` piena di conventi...-
Sab.- Se non fossi incinta sarebbe facilissimo, ma in queste condizioni...(b.p.) Di quanti mesi sei?-
Ann.- Di quattro mesi e dieci giorni..( si tocca il ventre, accarezzandolo).-
Sab.- E gia` si vede la pancia.(b.p.) Ti hanno dato i risultati delle analisi?-
Ann.- Non ancora. (b.p.) Sabina, ma che difficolta` sono queste che mi state facendo? Cosa mi stai raccontando, Sabina? Io se ho bisogno d'aiuto e` proprio perche` sono incinta. Quindi mi sembra logico che...-
Sab.- (interrompendola) Anna, io non c'entro! Sono quelli lassu` che decidono. Capiscilo.- (brusca)
Ann.- (autoconvincendosi) Certo, capisco. Capisco. Avranno sicuramente qualche difficolta`.(b.p.) Comunque io aspetto con impazienza il momento di partire. Solo via da qui mi sentiro` al sicuro. (pausa) In questa casa, col passare dei giorni, l'aria si fa sempre piu` pesante. Irrespirabile. In questa famiglia si litiga ogni momento: Mio padre contro mia madre, e loro, due, a turno, contro di me. Poi ci si mette anche Gianni... Credimi, vivo in un inferno.-
Sab.- ( insofferente, guardando l'orologio) E` tardi, devo andare. sono di turno. Ci vediamo domani. Ciao. ( la bacia ed esce quasi di corsa.).-
Calo di luci, e figure in trasparenza. 
- Esigo che si faccia come stabilito.-
- Tu non esigi un bel nulla.-
- Sei la mia nemica!-
- E tu uno stronzo!-
- Bada come parli, villana.-
- Saresti tu il gentiluomo?-
- Cose da pazzi. Cose da pazzi.-
- Non ne posso piu`. Basta! E` ora di finirla.-
- E lo chiedi a me?-
- No, al padreterno.-
- Vigliacca tu e quella vipera.-
- E tu ne sei degno padre.-
- Alla malora.-
Fine della scena. Luci normali su Anna.
Ann.- Signore Iddio, e` giusto che tu punisca me: Io ho peccato. Ma risparmia loro, ti prego. Loro non capiscono, non riescono a capire...e non hanno responsabilita`. Diretta responsabilita`. Sono io ho sbagliato. E sono disposta a pagare. Ti prego, fammi fare una vita da miserabile, piena di stenti, di malattie, ma ti supplico, fammi andare via da qui. Fammi uscire da questa casa. Ti prego, ti prego...-
Musica soave e gioco di luce, come se ci fosse una presenza trascendentale e la ragazza la percepisse. Pochi minuti e tutto finisce.
Luci normali. Entra in scena Cristina.
Cri.- Buongiorno Anna, come stai?-
Ann.- (buttandogli le braccia al collo) Male Cristina, male.-
Cri.- Cosa ti senti?-
Ann.- Non sono mali fisici. (pausa) Cristina sono disperata. Disperata e stanca di lottare,
tanta stanca..-
Cri.- Non hai pace, vero?- 
Ann.- Per niente!-
Cri.- Coraggio, so che dovrai partire...-
Ann.- Si dovrei partire, ma loro rimandano, di giorno in giorno, la mia partenza. Proprio pochi minuti fa Sabina mi ha detto che se ne parlera` fra qualche settimana.-
Cri.- Passeranno, vedrai..-
Ann.- Debbono, passare due settimane per sapere se mi possono accogliere a Roma? a me sembrano troppe. Un'eternita`.-
Cri.- Passeranno. Eppoi, lo sai? io ti verro` a trovare.-
Ann.- ( staccandosi da Cristina) Grazio, se una vera amica.-
Cri.- Sono una delle tue tante amiche...-
Ann.- No sei la sola!-
Cri.- Neanche Sabina?-
Ann.- Neanche lei. (b.p.) Sissignore, nenache lei. Viene a trovarmi perche` non puo`, farne a meno. Ma la sento distante, distaccata, quasi infastidita. E non vede l'ora di andarsene via. Neanche lei, cara Cristina.- 
Cri.- E Gianni?-
Ann.- Di lui e` meglio non parlarne..-
Cri.- Mi sembrava che t'amasse...-
Ann.- A modo suo, forse. Voleva anche fare il beau-jest, mi ha proposto di sposarlo. Vorrebbe abbandonare gli studi, lavorare. Tutte chiacchiere. I suoi genitori gli farebbero fare certe corse...(pausa) Eppoi non vorrebbe il mio bambino. E` d'accordo con gli altri perche` abortisca. Ma stai fresco mio bel bacchettone. Io non lo abortiro`, mai! ( si accarezza il ventre).-
Cri.- Lo senti?-
Ann.- Qualche volta mi sembra di percepire un piccolo sussulto... come adesso.. qui.-
Cri.- Fammi sentire.-
Ann.- (posando la mano di Cristina sul proprio ventre) Qui, proprio qui, lo senti?-
Cri.- No, mannaggia, no.-
Ann.- Aspetta ancora un momento, vediamo se si rimuove.. Ecco, ecco.-
Cri.- No, non l'ho sentito..-
Ann.- Ancora un po' di pazienza... senti nulla?-
Cri.- ( con indecisione prima, ma poi con fermezza) Mi sembra.. mi sembra di avvertire qualcosa.. forse un breve pulsare.. appena percepibile. Lo sento, si lo sento. Che impressione!-
Ann.- Evvero? Il mio tesoro...-
Cri.- Anna, tu avrai tutto il mio sostegno, ci credi?- 
Ann.- Ci credo.-
Cri.- Bene. Grazie. (b.p.) Vuoi studiare?-
Ann.- No Cristina, mi dispiace...-
Cri.- Che sollievo. anch'io non ne avevo proprio voglio. (b.p.) Cara signorina, adesso sono l'amica in visita di cortesia...-
Ann.- ( stando allo scherzo) S'accomodi signorina Cristina, posso offrirle il the?-
Cri.- Grazie, gentile signorina...( sbuffano a ridere) Calano le luci. Cristina esce. Figure in trasparenza.
- Ora sistemo io questa faccenda.-
- Con calma, mi raccomando.-
- Non temere, so come trattarla.-
- Prudenza, bisogna evitare gli scandali.-
- Anna, posso entrare?-
Ann.- Cosa vuoi?-
V.m.- Fammi entrare e te lo dico.-
Ann.- Non posso aprirti, dimmelo da li`... sono svestita.-
V.m.- Non ci credo. Sei sempre la solita bugiarda. Comunque, ti parlo da qui. Ascoltami bene: Tu non
andrai in nessun posto. Non andrai ne` a Roma, ne` altrove. Tu resterai qui, in casa. Hai capito? E` per il tuo bene che ti parlo cosi`. (b.p.) Adesso io e tua madre stiamo uscendo, dobbiamo parlare
con una certa persona in grado di aiutarci. Non baderemo a spese. Hai visto che ti vogliamo bene? Non badiamo a spese. Intanto ritireremo i risultati delle analisi, cosi`, per tutte le eventualita`, le avremo gia` pronte. Tu non muoverti da casa e aspettaci fiduciosa. Anzi, per evitarti tentazioni e visite strane, ti chiuderemo a chiave, in camera tua. Vedrai che andra` tutto bene. Sistemeremo tutto. Intesi?- 
Ann.- Ci siamo. e` fatta. Mi costringeranno con la forza. Ancora una volta subiro` violenza e stavolta insieme al mio bambino. Ancora una volta dovro` piegarmi alla forza.(pausa) Mio Dio, aiutami tu.-
Inizia una musica drammatica, gli effetti di luce sono di uguale intensita`. La musica cresce e Anna sembra avvolta in una spirale di dolore. Quindi ci tocca il ventre, si inginocchia e rotola per terra.
Ann.- (guardandosi la mano) Oddio, cos'e` questo? Ma e` sangue, e` sangue! Aiuto. Aiutatemi.. sto male. Mamma, aiuto.. chiamate un medico. Sto perdendo il mio bambino! (tenta di andare verso l'uscio, ma e` chiuso) Lo perdo! Aiutatemi, non ce la faccio piu`... Signore Iddio, sono nelle tue mani... Padre nostro, che sei nei Cieli...-
La musica cala e le luci si fanno piu` morbide. Poi c'e` cambio di atmosfera. Tutto diventa piu` soave: musica e luci. Anna accenna un movimento, poi non si muovera` piu`. Entrano le tre figure. Due di esse portano la bambola fatta a pezzi durante la scena della prima parte. Con musica adatta: prima ossessiva, poi languida, e con una coreografia appropriata, le figure in bianco e in nero, rimetteranno insieme tutti i pezzi della bambola, ricostruendola. Quindi la figura in rosso la strappera` dalle loro mani, e facendola girare con se` sulla scena, alla fine la scaraventera` per terra, inerte! Fine scena. Escono le figure. In trasparenza si vedo la figura maschile e quella femminile. 
- La colpa e` tua.-
- Mia? Guarda chi parla!-
- Dovevi stare piu` attenta.-
- Sei un bastardo!-
- E tu una troia!-
- Bastardo, bastardo1-
- Non so chi mi tiene...-
- La tua vigliaccheria ti tiene.-
- Adesso ti faccio vedere io.-
- Avanti sbruffone, cosa mi fai vedere?-
- Ma va al diavolo!-
- Vacci tu e la tua boria!-
- Con te finiro` dopo.
Anna, aprimi, ti debbo far vedere i risultaqti delle analisi. (b.p.) Apri ti dico! (b.p.) Non vuoi aprire? Bene te li dico io allora: Quel bastardo in treno ti ha impestato! Hai l'Aids! Hai capito? Sei
sieropositiva! Dovrai abortire comunque, lo voglia o no. Noi siano di la`, quando sarai pronta chiamaci.- 
- Ed ora a noi: Tu dovevi badarele di piu`.-
- E tu no? Sei suo padre.-
- Dovevi controllare le sua amicizie.-
- Come? facendole la sentinella?-
Queste ultime battute saranno sempre piu`affievolite, finche` non si udra` piu` nulla. In scena si vedranno, sempre in trasparenza, le due figure che litigano e Anna stesa per terra morta.
Poi si levera` una musica dolcissima e un raggio illuminera` il corpo della ragazza. Un minuto, poi tela e…
Fine.