LA COMARE
Commedia in un atto
“POUR LES COMEDIESN ITALIENS”
di MARIVAUX
Nota e traduzione italiana di La Commère di Costanza Andreucci.
PERSONAGGI
LA VALLEE
IL SIGNOR REMY, MERCANTE
IL SIGNOR THIBAUT, NOTAIO
UN SECONDO NOTAIO
IL NIPOTE DELLA SIGNORINA HABERT
LA SIGNORA ALAIN
LA SIGNORINA HABERT
AGATA
JAVOTTE
La scena si svolge a Parigi, in casa della signora Alain.
Commedia formattata da
SCENA I.
La Vallèe e la signorina Habert
La Vallee - Accomodiamoci in questo salotto. Poiché hanno detto che la signora Alain sta per tornare non vale la pena di risalire a casa vostra per doverne scendere subito. Possiamo attendere qui e conversare.
Signorina Habert - Volentieri.
La Vallee - Oh, la felicità che provo a rimirarvi! Dicono che di gioia si muore, ma poiché sono qua, non dev'essere vero. E tutta questa gioia per il nostro matrimonio non mi viene per la ricchezza che voi avete e io no. Le rendite, non lo nego, sono sempre buone e fa piacere averne a tutti, ma che cosa sono in confronto alla vostra incantevole persona?
Signorina Habert - E' dunque vero, La Vallèe, che un poco mi amate?
La Vallee - Un poco? In fede! Guardatemi negli occhi per vedere se è un poco!
Signorina Habert - Ohimè! Quello che a volte mi fa dubitare di questo amore è la nostra differenza d'età.
La Vallee - Ma dove mettete la vostra età? Sul viso non ne portate traccia... o che forse il vostro viso è più giovane di voi?
Signorina Habert - Non dico di essere proprio vecchia; per un altro, ad esempio, potrei an-dare ancora bene.
La Vallee - Ebbene, quell'altro, sono io. Del resto ognuno ha il suo momento per venire al mondo: uno arriva al mattino, l'altro alla sera e poi ci si incontra e non ci si sta a chiedere da quando si è arrivati.
Signorina Habert - Quello che faccio per voi, mio caro ragazzo, lo vedete bene.
La Vallee - Perbacco! Vedo da parte vostra meraviglie di bontà: mi avete donato un abito che mi fa sentire un marchese, e se penso a quando ci siamo conosciuti... mi chiamavo Giacobbe e, dopo quindici giorni, ecco l'idea di chiamarmi signor de La Vallèe ed elevarmi al grado di vostro cugino. Non è meraviglioso tutto questo?
Signorina Habert - Mi sono separata da una sorella con la quale vivevo in perfetta armonia da più di venticinque anni, e ora affronto la riprovazione di tutta la fa-miglia che non mi perdonerà mai, quando saprà, questo matrimonio.
La Vallee - Veramente non c'è cosa che non abbiate fatta per me. Non conoscevo le finezze del viver di mondo ed ora, grazie a voi, sono educato, ho buone maniere. Parlavo volgarmente ed ora mi esprimo con tale garbo che mi si prenderebbe per un libro. Non è bellissimo?
Signorina Habert - E non è che vi sposi per i vostri averi.
La Vallee - Né certamente per la mia condizione. A voi debbo nome, disinvoltura, parentela, il mio buon linguaggio, l'educazione, il bell'aspetto, e in più, qua-si io fossi veramente un borghese di Parigi, vi accingete a prendermi come l'uomo della vostra vita.
Signorina Habert - La Vallèe, vi prego! Che maniera di esprimervi! Vi sposo, dite così, non che vi prendo come il mio uomo.
La Vallee - Perbacco, cugina, grazie! Scusatemi, sì, mi sposate. E quale piacere è per me! Mi donate un cuore che vale quattro volte il mio.
Signorina Habert - Se mi amate, ne sono ripagata largamente.
La Vallee - Pago per quanto posso, senza far di conto e senza economia,
Signorina Habert - Vi credo, vi credo... ma, perché quando Agata è con noi la guardate tanto?
La Vallee - La figlia della signora Alain? E' lei che mi provoca. Vorrebbe essere corteggiata e io non so come dirle che sono già impegnato.
Signorina Habert - La piccola sciocca!
La Vallee - Perbacco, e la madre, non va sempre dicendo che sono un bel giovane?
Signorina Habert - Oh, per la madre! Per quanto si lusinghi, non mi preoccupa. Dopo tutta l'amicizia che mi professa sono convinta che non rischio proprio nulla a confidarle i miei progetti. E altrimenti, a chi li potrei confidare? Parlarne alla gente che mi conosce non sarebbe per niente prudente. Non voglio che si sappia chi sono, e proprio, non c'è che la signora Alain a cui rivolgerci. Ma intanto non arriva... Ora che mi ricordo, ho un ordine da dare per la cena di stasera. Salgo un momento. Restate qui voi, e quando la signora sarà tornata avvertitela comunque. Io ridiscendo immediatamente.
La Vallee - Sì, immediatamente, cara cugina, affinché questo vostro parente vi possa subito rivedere. (Le bacia la mano, ella esce) Quella donna mi adora. Si strugge per la mia giovinezza. Ed ecco così fatta la mia fortuna. (La Vallèe piace moltissimo anche ad Agata che non glielo nasconde. Un bacio sulla sua piccola mano e l'ingenua giovane già s'attende una domanda di matrimonio) .
SCENA III.
La Vallèe, la signora Alain
Signora Alain - Ma ditemi dunque, giovanotto, di che parla la signorina Habert? Che volete fare?
La Vallee - Parlare, come ella ha detto, di matrimonio e di amore.
Signora Alain - Non avrei proprio creduto che pensaste ad Agata... immaginavo altro.
La Vallee - Non è ad Agata che penso. In quanto a lei è la parola matrimonio che la trae in inganno.
Signora Alain - Ma guardate un po', questa ragazzina! Indubbiamente non le dispiacete, e del resto non dispiacete nemmeno a sua madre.
La Vallee - (a parte) Un'altra innamorata. Il mio fascino non ha limiti. (Alla signora Alain) No, non penso ad Agata.
Signora Alain - E si tratta di amore e matrimonio? Oh! ci sono! Ora vi capisco!
La Vallee - E cosa capite, signora Alain?
Signora Alain - Perbacco, ragazzo mio, ciò che il vostro comportamento mi ha sempre fatto capire. Non c'è niente di più chiaro. Avete tanto detto che il mio carattere e le mie maniere vi andavano a genio, siete sempre stato così pazzerello con me che quello che volete dirmi s'intende d'avanzo.
La Vallee - (a parte) Con lei?
Signora Alain - Mi sono bene accorta che mi desideravate; e non me ne sono dispiaciuta.
La Vallee - In quanto a desiderarvi, è vero... che avete un così bell'aspetto, che siete così fresca...
Signora Alain - Eh, là! E perché non dovrei esserlo! Ho solo trentacinque anni, figlio mio! Mi sono sposata a quindici anni, mia figlia è quasi vecchia come me. Ho ancora una madre che, figuratevi, ha ancora la sua...
La Vallee - Sì, sì, non siete che una bambina cresciuta...
Signora Alain - E confessatelo, questa bambina vi piace, non è vero?
La Vallee - (a parte) Che visione! (Alla signora din) Eh, certamente... (A parte) (Come dirle di no?
Signora Alain - Io sono sincera e vi confesso che anche voi mi andate veramente a genio. Non ve ne siete accorto?
La Vallee - (Hem, hem... qua e là...
Signora Alain - Volevo ben dire. E tuttavia, soltanto aveste dieci anni di più, tutto andrebbe meglio. Perché voi siete molto giovane... Quanti anni avete?
La Vallee - Non ancora venti... ma li compirò domattina.
Signora Alain - Oh, non abbiate fretta ! I vostri vent'anni mi van bene così. Non mi spaventano oggi più di quanto potrebbero domani; e dopo tutto, via, un marito di vent'anni con una vedova ili trentacinque stanno bene insieme, stanno benissimo. Non è qui l'ostacolo, soprattutto trattandosi di un marito piacente come voi e di così (buon carattere.
La Vallee - Ma che dite!
Signora Alain - Piacentissimo, dico, e veramente amabile.
La Vallee - Vi prego, signora, smettete... non prendetevi pena a lodarmi, ci sarebbe troppo da ribattere, e in verità, mi confondete... (A parte) Non so più come cavarmela.
Signora Alain - Che modestia! Andiamo, non dirò altro. Ma dal momento che mi amale, mettiamoci d'accordo. Vediamo un po'... Sposarsi non è tutto. Bisogna accasarsi. Alla vostra età si è pieni di vita, e voi avete l'aria di esserlo più di un altro. E d'altra parte, anch'io che vi parlo non è J che,..
La Vallee - Oh, voi! Siete tutta fuoco!
Signora Alain - Ed eccoci dunque in due, ma già in pericolo di diventar tre, quattro forra, o cinque... come facciamo a prevederlo dove può arrivare la famiglia? Sempre meglio pensarne più che meno, non vi pare? Io da parte mia ho beni sufficienti; ho una madre che pure ne ha, una nonna che non ne manca, un vecchio parente di cui sono l'erede; per poco che voi abbiate, nel ricevere qualcosa, ci si sostiene e si tira avanti. Che cosa possedete, voi?
La Vallee - Io? nulla.
Signora Alain - Che intendete dire?
La Vallee - Che non ho niente. L'intero mio capitale sono io.
Signora Alain - Come! Proprio niente?
La Vallee - Nient'altro che fratelli e sorelle.
Signora Alain - Ma ragazzo mio con niente non si fa niente!
La Vallee - E tuttavia io non ho di più. Ve ne accontentate?
Signora Alain - Ahimè! Non vedo come, proprio, ra-gazzo mio, non vedo come.
La Vallee - E' questo che volevo sapere prima di farci un pensiero, poiché per amarvi è presto fatto.
Signora Alain - Peccato davvero. Rimpiango molto i vostri vent'anni, ma... via, che possiamo fare con niente? E non avete in vista nemmeno un'eredità?
La Vallee - Oh, sì! Sono l'erede sicuro di sette od otto parenti, tutti di sana e robusta costituzione. Quando saranno morti...
Signora Alain - Eh, ma ci vorrebbe una mortalità furiosa, signor de La Vallèe! Questi signori, a meno che non li si uccida, mi sembran duri a morire! E vostra cugina, la signorina Habert, che vi vuol tanto bene, non potrebbe lasciarvi qualcosa?
La Vallee - Veramente la signorina Habert mi lascerà d'avanzo, poiché mi vuol sposare.
Signora Alain - Hem! State forse dicendo che vostra cugina vi sposa?
La Vallee - Proprio così. Ve lo comunico, ed è di questo che ella vi deve parlare. Ma non andate a dirle che vi davo la preferenza, è gelosa e mi fareste torto.
Signora Alain - Io? andare a dirglielo? Ma vi sembra possibile? Per chi mi prendete? Per una donna che fa ciarle? La signora Alain ciarlare! la signora Alain che vede e sa tutto e non apre mai bocca! (E subito dà prova della sua discrezione confidando al giovane La Vallee che il suo vicino, un certo signor Remy, si sforza di guadagnarsi i suoi favori facendole ricchi doni. Frattanto la signora Habert, che ha bisogno del suo aiuto, si dispone a confidarle i suoi progetti) .
SCENA IV
La Vallèe, la signora Alain, la signorina Habert.
Signora Alain - Bene, ditemi tutto. Dunque, vi amate; è davvero divertente!
Signorina Habert - E cosa ci trovate di così divertente, signora, nel nostro matrimonio?
Signora Alain - Niente. Non ci trovo niente. Anzi, l'approvo, mi fa piacere e me ne rallegro. Che volete che ci trovi, io? Che ci sarebbe mai da ridire? Voi amate questo ragazzo, benissimo. Se ha solo vent'anni non è colpa vostra, lo prendete com'è. Fra dieci anni egli ne avrà trenta e voi dieci di più, ma che importa? C'è l'amore, ci si accontenta. Ci si marita all'età che si ha. Potessi togliervi tre quarti dei vostri anni, avreste subito la sua età.
Signorina Habert - Ma signora, state sognando? Che intendete dire? Sappiate che io ho quarant'anni... al più.
Signora Alain - Non ve la prendete! è l'aspetto che inganna!
La Vallee - Ma non direte sul serio! Se si prenderebbero per anni di sei mesi! E via! finitela!
Signora Alain - Ma di che si offende? La signorina Habert sa che le voglio bene. (Alla signorina Habert) Su, cara amica, un po' di allegria. State sempre sul chi vive! valete forse meno per essere pi un po' matura? Ma guardate come si è ben mantenuta: come è fresca e bianca...
La Vallee - Ha degli occhi, e un incarnato...
Signora Alain - Ah, il briccone! Come sa rivendere la merce altrui! Ma ritorniamo a noi. Voi lo sposate, e io, che debbo fare?
Signorina Habert - Non verrà nessuno ad interromperci?
Signora Alain - Un momento, vado ad assicurarmi... (chiama) Javotte, Javotte!... (Quindi la signora Alain proibisce l’ingresso a qualsiasi visitatore e perfino alla sua servente e con tali precauzioni da risvegliare la curiosità anche nei più indifferenti. La signorina Habert può ora confidarle il suo segreto) .
SCENA VII
La Vallèe, la signora Alain, la signorina Habert.
Signora Alain - Proseguiamo. Per prevenire ogni evenienza bisogna che io sia informata di tutto. Per quale ragione tenete segreto il vostro matrimonio?
Signorina Habert - Ecco, non voglio che mia sorella, con la quale ho finora vissuto, lo venga a sapere.
Signora Alain - Benissimo. E vedete, per esempio, io non sapevo neppure che avevate una sorella. Buono a sapersi. Se venisse una signora a cercarvi comincerei col chiederle: siete sua sorella?
Signorina Habert - Eh no, signora! Voi dovete ignorare assolutamente chi io sia!
La Vallee - (Alla signora Alain) La prima cosa che vi domanderebbe è come fate a sapere che questa cara ragazza ha una sorella.
Signora Alain - Avete ragione. Io non so nulla. La lascerei parlare e poi direi: «E chi è mai questa signorina Habert? Mai sentita nominare, e nemmeno suo cugino, il signor de La Vallèe ».
Signorina Habert - Quale cugino?
Signora Alain - (Indicando La Vallèe) Eh! costui?
La Vallee - Ecco... noi non siamo veramente cu-gini.
Signora Alain - Capisco, non lo siete affatto.
La Vallee - Tutto per salvare le apparenze, da quindici giorni a questa parte, e per poterci incontrare senza suscitar pettegolezzi.
Signora Alain - Capisco benissimo! niente cugini! Ma sì che è comica! Cos'è l'amore! Questa cara ragazza...! E guardate come si fa presto a farsi delle idee: io, un'aria di famiglia ce la vedevo, fra voi due. Anche se lontana, a esser sinceri, perché si tratta di visi così diversi... Ma parliamo del resto. (Alla signorina Habert) Cosa temete da vostra sorella?
Signorina Habert - Ho paura che in un modo o in un altro, per artificio, per malizia o per forza, ostacolino il mio matrimonio.
La Vallee - Mi trafiggerebbero l'anima!
Signora Alain - Certo che di opposizioni ce ne sarebbero. Potrebbero forse parlare d'interdirvi.
Signorina Habert - Interdirmi? e in virtù di che?
Signora Alain - In virtù di che? Mia cara, direbbero che fate una pazzia, che so io, che non avete più la testa a posto, che è quel che si dice in casi simili quando se ne ha un po' motivo, e qui, di motivo, ce n'è.
Signorina Habert - (In collera) Mi ritenete dunque pazza?
Signora Alain - Amica mia! ma che dite! Io vi capisco, vi scuso, compatisco lo stato del vostro cuore e voi non mi intendete. Parlo per amicizia. So bene che siete sana di mente, lo sottoscriverei, io, ma per provare che non lo siete addurranno i vostri amori che diranno ridicoli, la vostra intenzione di sposarvi che riterranno infantile; i vostri quarant'anni che malauguratamente sembrano cinquanta; a lui, poi, faranno una colpa della sua giovane età e gli attribuiranno mille cattive intenzioni che voi invece credete buone. Ascoltale-1 mi, c'è ragione che io vi voglia (ai inquietare? In una parola, se vi spavento, è solo per zelo.
Signorina Habert - (a parte) Ed è di una indelicatezza, nel suo zelo!
La Vallee - Ma signora Alain, l'età della cugina, pensateci bene, dove volete che vadano a prenderla?
Signora Alain - (vivacemente) Sui registri dove sta scritta, ragazzino! E adesso però mi spazientite, tutti e due. Lo faccio per voi, e voi non fate che strillare, E' inutile, ve lo assicuro io, diranno che è una nonna che sposa il nipotino e, per conseguenza, che vaneggia. Voi siete ancora nella culla rispetto a lei, proprio così, nella culla, inutile farsi illusioni a questo proposito, carino.
La Vallee - (scontento) Non poi così carino, signora Alain.
Signorina Habert - Di grazia, signora mia, lasciamoquest'argomento, ve ne scongiuro, Tutte le opposizioni verrebbero solamente per il fatto che il signor de j La Vallèe è un cadetto che non possiede niente...
Signora Alain - (interrompendola) Me lo ha detto, non ha proprio niente. Dimenticavo questo particolare.
Signorina Habert - ... E verrebbero anche perché ho un nipote, al quale mia sorella è affezionatissima, che conta sulla mia eredità.
Signora Alain - Trovatemi un nipote che non ci conti! Bisogna che il vostro resti deluso e che tutto vada al signor de La Vallèe.
La Vallee - Oh, per me! (Indicando la signorina Habert) Ecco qui tutto il mio bene!
Signora Alain - D'accordo, ma non guasterà se ci sarà anche il resto. Sempre che ve lo meritiate, signor de La Vallèe. Comportatevi con vostra moglie sem-pre da buon marito, non vi allontanate da lei, e non trascuratela col pretesto che è in declino.
Signorina Habert - (scontenta) E che c'entra adesso il mio declino? Non mi sembra proprio d'essere a questo punto! Ma finiamo. Vi stavo dicendo che ho lasciata mia sorella, senza informarla del mio nuovo indirizzo. Voi stessa credete che non esco per tema che qualche conoscente mi veda e mi segua. Pertanto ho bisogno di due notai e, penso, un testimonio. Volete incaricarvi di trovarmeli?
Signora Alain - Va bene. Li volete per domani?
La Vallee - Subito. Io languisco.
Signorina Habert - Se si può, sarei contenta di finire lutto oggi stesso.
Signora Alain - Oggi, dice lei! Ah l'amore! E che impazienza! Guardatela, sembra ringiovanita di vent'anni. Fa venir voglia di maritarsi. E va bene, cuor mio, va bene mia regina: oggi. State allegri! vado immediatamente a darmi da fare per voi. (Agata sente parlare di testimoni e di notai; persuasa che il suo matrimonio si avvicini, fa mille gentilezze alla signorina Habert nella quale ella crede di vedere la parente del suo futuro sposo. Queste gentilezze m mettono un po' di inquietitudine nel cuore della signorina Habert. La signora Alain se la ride col signor Remy del tanto disperato matrimonio che si sta per celebrare. Arrivano i notai, e si sta per dar avvio alle formalità d'uso allorché il signor Remy consiglia la signora Ahin di ricevere un giovane che sentendolo parlare di un matrimonio segreto ha detto d'aver cose singolari da rivelare) .
SCENA VIII
la signora Alain, La Vallee, il nipote della signorina Habert.
Il nipote - Scusate la libertà che mi prendo. Si dice che avete in casa vostra una I signorina che sta per maritarsi in I incognito.
La Vallee - Niente di quest'incognito, qui. Deve essere altrove. (A voce bassa, alla signora Alain) Diffidate di costui.
Signora Alain - (stesso tono, a La Vallèe) Non c'è nulla di misterioso. Questo giocane è stato portato qui dal signor emy, (Al nuovo arrivato) Sì, signore, c'è una signorina che si sposa, ed è forse la ventesima del quartiere a farlo; io stessa ne conosco cinque o sei. Resta da sapere se è la nostra, che il signore conosce.
Il nipote - Se si tratta di quella che cerco, sono suo amico e devo consegnarle una cosa.
La Vallee - La nostra signorina non attende niente. (A voce bassa, alla signora Alain) Non lasciatevi ingannare.
Signora Alain - (stesso tono, a La Vallèe) Calma! (Al nipote della signorina Habert) Dove sono queste cose particolari che mi dovete dire e che non sono, apparentemente, favorevoli alla sposa? Dal momento che le dite concludo che non siete suo amico.
La Vallee - E che non fate il suo interesse.
Il nipote - (a parte) Giochiamo d'astuzia. (Alla signora Alain) Mi scuserete signora. E' verissimo che le debbo parlare e che le sono amico, ed è quest'amicizia che la vuol dissuadere da un matrimonio che dispiace alla sua famiglia e che è intollerabile.
La Vallee - (a bassa voce, alla signora Alain) Cerca ancora vie traverse.
Signora Alain - Veniamo prima di tutto alle cose particolari, che è quel che conta.
Il nipote - Mettetevi nei miei panni. Prima di confidarvele non dovrei sapere se la persona che alloggiate è proprio quella che io cerco? Datemi un'idea almeno di com'è questa vostra signorina.
La Vallee - Una ragazza che si sposa, ecco tutto.
Signora Alain - Un modo per chiarirci, e in fretta, c'è. Non è una ragazza giovane che andate cercando? Ne avete tutta l'aria. Rispondete.
Il nipote - Giovane... sì, signora. Perché la vostra non lo è?
Signora Alain - Veramente no; è una donna d'età; ecco una gran differenza, e così per tutto il resto. Non abbiamo quel che vi occorre. Scommetto poi che la vostra signorina ha padre e madre.
Il nipote - Son d'accordo.
Signora Alain - Vedete bene che non c'è niente di comune.
Il nipote - La vostra non ha più dunque i genitori?
Signora Alain - Non ha che una sorella con la quale ha trascorso tutta la vita.
La Vallee - (a voce bassa, alla signora) II cuore mi dice che mi state rovinando.
Signora Alain - Il vostro cuore delira.
Il nipote - Proprio non ci siamo. La mia è bionda e non ha che una zia.
Signora Alain - Eh, bene! La nostra è bruna e non ha che un nipote.
La Vallee - (tono basso, alla signora Alain) Non dovevate nominare né sorella né nipote.
Signora Alain - Con chi si marita la vostra?
Il nipote - Con un vedovo di trent'anni, uomo abbastanza ricco ma che non piace alla famiglia.
Signora Alain - (indicando La Vallèe) Ed ecco il futuro sposo della nostra.
La Vallee - (a parte) Il banditore dirà il resto !
Il nipote - Ce n'è abbastanza, mi arrendo signora. Non è qui che troveremo la signorina Dumont.
Signora Alain - No, bisogna che vi accontentiate della signorina Habert, che da parte sua è spaventatissima e che io vado a rassicurare avvertendola che non ha nulla da temere.
La Vallee - (a parte) Siamo rovinati!!!... Tutto è perduto.
Signora Alain - (chiamando la signorina Habert) Presentatevi, amica nostra! Venite a ridere delle paure del signor de La Vallèe!
SCENA XIX
La signora Alain, La Vallèe, il Nipote, la signorina Habert.
Signorina Habert - Ebbene signora, di che si tratta? Chi era con voi? (Si accorge del nipote) Che vedo io? E' mio nipote! (Scappa). (Il nipote rivela il nome oscuro e l'umile origine di La Vallèe, e con le sue dichiarazioni ipocrite sull'onore dei suoi familiari, convince la signora Alain della sconvenienza del progettato matrimonio. La signorina Habert e La Vallèe si sforzano di riguadagnarsi la sua buona volontà di aiutarli) .
SCENA XXIII
Signora Alain, La Vallèe, signorina Habert.
Signorina Habert - E' mai possibile che mi vogliate amareggiare per le chiacchiere di un uomo che vi dovrebbe essere sospetto, di un uomo che ha tutto l'interesse a falsare il vero e che, infine, è mio nipote, e il più avido dei nipoti? Come se non sapeste di che pasta sono i parenti! E potete rimproverarmi, con tutto il vostro buon senso?
La Vallee - Con tutto il vostro senso pratico...
Signora Alain - Calmatevi signorina Habert, mi addolorate. Io non posso veder piangere gli altri senza piangere anch'io.
La Vallee - (singhiozzando) E può essere che proprio la signora Alain ci maltratti!
Signora Alain - (piangendo) Adagio! Come facciamo a spiegarci se piangiamo tutti? Lo so anch'io che tutti i nipoti e i cugini che aspettano le eredità non valgono niente, ma al vostro si crederebbe. Egli approva che vi sposiate, signorina Habert, e si adonta solo perché si tratta di Giacobbe... e via, non ha torto! Giacobbe è un gran bel ragazzo, è un buon ragazzo, sono del vostro parere, non è che io lo disprezzi: si è quel che si è, ma c'è una regola nella vita. Vedete, si sono stabilite delle condizioni e non dico che è ben fatto, ma è molto tempo che si rispettano, tutti le seguono, e noi arriviamo troppo tardi per contraddirle. E' la moda, e non la si può cambiare per voi o per questo ragazzino. In Francia e ovunque, un contadino è un contadino, e non fa per la figlia di un borghese di Parigi.
Signorina Habert - Signora Alain, si esagera...
La Vallee - Ma ricapitoliamo: il nipote di madamigella dice che sono un contadino, nondimeno mio padre è morto che era primo fabbriciere del luogo. Nessuno mi toglierà quest'onore.
Signorina Habert - E sono di solito le persone più importanti ad essere scelte nei paesi e nelle città per queste funzioni.
Signora Alain - Lo ammetto; non domando dì meglio che essere stata ingannata. Ma il padre vignaiolo?
La Vallee - Vignaiolo... è che aveva delle vigne, e non è che ne abbia chi ne vuole.
Signorina Habert - Vedete come si abusa delle cose.
Signora Alain - Certo che di vigne, tutti, conti, marchesi, principi e duchi ne hanno, e ne posseggo io stessa.
La Vallee - Ecco dunque, voi siete una vignaiola...
Signora Alain - Non ci sarebbe niente di più impertinente !
La Vallee - Egli dice che ho uno zio che conduce le carrozze, una malignità in più. Mio zio le fa condurre. Padrone e cocchiere sono due cose diverse. Questo mio zio possiede delle carrozze, ma sia carrozze che conducenti sono suoi. Che ci trova mai egli da dire?
Signora Alain - (alla signorina Habert) Che cosa significa tutto questo? Come, è cosi che l'intende vostro nipote? Mio suocero aveva ben venti «fiacres » sulla piazza, e allora, a suo parere non era di buona famiglia?
La Vallee - No: vostro marito era figlio di gente da poco, e voi, sposandolo, avete perso il vostro onore. (Riconquistata la signora Alain si rimette di nuovo al servizio della signorina Habert e di La Vallèe. La compagnia si riunisce per la lettura del contratto, ma le ciarle della si. gnora Alain portano subito i loro frutti suscitando una lite generale durante la quale la signorina Habert apprende con disperazione che ™ Vallèe corteggiava sia Agata che h signora Alain) .
SCENA XXIX (ultima)
I1 Signor Thibaut, signora Alain, signor Remy, La Vallèe, signorina Haben, Agata, Javotte.
Signorina Habert - (a La Vallèe) Ingrato! sono queste le testimonianze della tua riconoscenza? (Ai signori Thibaut e Remy) Signori, non vi sarà più alcun contratto. (A La Vallèe) Vattene, non voglio più vederti.
La Vallee - (cercando di trattenerla) Amica mia! state a sentire come sono andati i fatti ! E' un quiproquo che vi confonde !
Signorina Habert - Lasciami, ti dico! Ti detesto.
La Vallee - (alla signorina Habert che fugge) Vi dico che dobbiamo ragionarne. (Ai signori Thibaut e Remy) Signori, conversate un poco per passare il tempo, aspettando che la riconquisti. (Alla signora Alain) Ah! lingua che mi trafigge il cuore! (Esce precipitosamente).
Signora Alain - Parlate della vostra, amico, e noi della mia! (Ad Agata) Anche voi,) disgraziata ragazza, che mi attirale rimproveri !
Agata - Non io madre mia, ma Javotte.
Signora Alain - (al signor Thibaut) Perbacco signor Thibaut, siete una vera comare con i vostri quattromila franchi che) siete venuto a spiattellarci così a proposito! Non ne avete vergogna?
Signor Thibaut - (uscendo) Possa il cielo amarvi tanto da rendervi muta!
Signora Alain - Sì, vedrete adesso che sono io ad aver torto.
Signor Remy - Il tempo di vuotare il vostro sacco e l'avrò fatta finita anche con i miei complimenti.
Signora Alain - Benissimo, signori, benissimo. Ecco quel che succede quando non si sa tacere !
FINE