La conferenza

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    LACONFERENZA

                                                                   Atto  unico

di

                                                             Antonio  Sapienza

                                                                     -----------

Personaggi:

La conferenziera…………………………………………………….giornalista;

Alex …………………………………………………………………poeta;

Medico personale…………………………………………………… di Oriana;

Presidente………………………………………………………….….dell’Associazione.

La vicenda si svolge in un salone per conferenze.

Turri Lifo, dicembre 2018

Il sipario si apre sulla scena vuota, al centro, vi èsolamente un leggio, dopo pochi secondi entra in scena la Presidente dell’associazione che ospita la conferenza.

Presidente – Amiche e amici, benvenuti. Come già sapete questa Associazione ha in programma un ciclo di cinque conferenza, tenute da personaggi illustri, aventi come tema La libertà – specificatamente la libertà delle donne  dal ventesimo secolo, fino agli inizi di questo secolo presente.

Apre detto ciclo una nota giornalista- tanto, per la cronaca, ellaè stata la prima inviata speciale sui fronti della guerra, specificatamente quella del Vietnam – ed è anche una scrittrice di successo. Signore e signori, ho il piacere di presentarvi …(una salva di applausi dovrebbe coprire il nome dell’ospite).-

Da sinistra entra unadonna, di età indefinita, esile e stanca. Musica appropriata e luci adatte. Poco dopo la conferenziera parla, quasi con sofferenza:

Conferenziera- Grazie Presidente e grazie a voi tutti.Sono qui per parlarvi di Libertà, come recita la locandina (indica un ipotetico oggetto). Ecco, per me, la Libertà è un dovere e un diritto, ma se essa è scissa dalla Giustizia, diventasciancata, scialba e egoista. (pausa) Ma mi è statoanche chiesto, da qualcuno di voi, di parlarvi dell’11 settembre, perché fui una testimone oculare. Ebbene, gli argomenti s’intrecciano, e non mi sottraggo… anche se mi costa tanta sofferenza. Ma prima, come prologo, vorrei farvi ascoltare un brano - che ho letto, chissà dove, e non so neppure chi sia l’autore- ma che mi ha molto colpito. Dice così:

Ho visto due grandi torri innalzarsi verso

il cielo.

Nuova Babele.

E gli uomini- ape, costruttori di idoli,

che vibravanoattorno,

la cacofonia di suoni acuti, come di chi si

chiama,

vuole,

pretende.

Poi…oddio…

poi…

udii un sibilo lacerare l’aria,

vidi dei mostri di latta,

che sorvolano il cielo,

e, come gabbiani feriti,

s’abbattono sulle due torri!

Ed è uno schianto!

Ed è tutto una fiamma.

Fugge la folla

impazzita dal terrore.

Fuggecerca salvezza!

E fu morte, strazio, orrore, pazzia.

Poi un grido: Salvateci dall’inferno!

Ma un riso beffardo lordò l’aria,

mentre un urloabissale si levava al cielo:

“Chi si è sostituito a Te!”

Ma il Cielo rimase muto e fumoso.

Poi il grottesco crollo delle torri

che si inginocchiaronovinti:

Collassando,

in una nuvola di polvere,

in una Apocalisse annunciata.

E fu il Caos che venne a visitare

gli uomini!

E fu Erode - con la sua strage!!!

Fine di tutti gli effetti.

(conferenziera, tornando al presente) Che strazio! (pausa) Ed io c’ero! Io l’ho vissuto in prima persona! Io ero là!udii il rombo degli aerei, il rumore del crollo, l’ululato delle sirene. Poi le grida dei feriti… i morti…il caos…Ho detto tremendo, orrendo, ma sono eufemismi: Fu l’inferno!

E ne scrissi, dopo, in un lungo articolo, che mi dette il veleno che mi mancava per morire, poiché le forze del  male si scatenarono su di me!

Addosso!

Per stritolarmi!

Calunniarmi!

Massacrarmi!… (pausa) mi massacrarono, sì!

Mi saltarono addosso tutti - con squallidi allusioni anche al mio cognome-  i cosiddetti buonisti,  cioè coloro che fannosempre sapere alla mano destra ciò che fa la mano sinistra, inostalgici comunisti, i giornalisti schierati;ma si mossero anche gli Stati, i capi religiosi, i fanatici islamisti… e, purtroppo anche qualche paese europeo…in Francia, per esempio, dove mi processarono e mi condannarono per razzismo, per il mio scritto contro quelle belve! In Svizzera con la stessa accusa chiesero l’estradizione, negata dal governo italiano perché, fortunatamente, in Italia non esiste il reato d’opinione.Pensate un po’, essi, i terroristi, ammazzano migliaia di persone e sono poveri mammolette innocenti, mentre i giudici svizzeri e francesi condannano me per averle additate, accusandole!

Maspero che, per quella orrenda condanna, un giorno qualcuno, in Francia…possibilmente, chessoio, ecco: un Houellebecq, o qualche altro scrittore con le palle – con un libro ben azzeccato, magari profetico - apra gli occhi ai francesi e a tutti gli europei scettici… (con disprezzo) e, spero, anche ai miei giudici -conigli! (pausa, poi sconsolata) Vedete, lessi da qualche parte che il dubbio è il compagno di viaggio dello spirito libero. Ma, purtroppo, non tutti lo sanno; o, peggio, c’è chi lo sa e non lo mette in  pratica …quella volta i francesi e gli svizzeri ebbero solo errate certezze.

Ora, ditemi, erano o non erano di religione islamica gli attentatori? Ma c’è chi sostiene: i fanatici sono in pochi. E allora? Bene, si, ma gli altri li hanno condannati? No, perché sono fratelli… fratelli nella morte

Oh, sì, non so voi, ma io conosco molto bene quella gente, e la loro religione oscurantista: perché l’ho provato, purtroppo, sullamia pelle- personalmente. (lunga pausa)

E loro (indica un punto lontano) molti di loro, intanto covando terroristi, uccidono ancora! (pausa)

Qualcuno confutando il mio convincimento sull’islam, mi ribadisce che in tutte le civiltà, in tutte le nazioni di questo mondo ci sono le storture. Bene: Ma da loro, ci sono anche gli scannatori! Da loro, non c’è diritto al dissenso, alla critica, all’opposizione, alla liberta religiosa, anzi la libertà in assoluto! Certo hanno le loro leggi, giuste o sbagliate e le fanno rispettare, a tutti…Soprattutto umiliando le loro donne (pausa di riflessione) E, ditemi, credete che costoro,che arrivano in massa nella nostra terra, rispettino le nostre leggi?

E i nostri tribunali le fanno rispettare? (pausa lunga)

Dunque, convinta sostenni, difendiamoci: Porte aperteper tuttii profughi efuggitivi… ma, non per  i terroristi islamicicamuffati da migranti.Lo affermai allora e lo affermo ancora oggi, qui e sempre!

E giù offese e vituperi da ogni parte.

Sapete cosa scrissedi me un certo parroco buonista e progressista? Scrisse testualmente: “…per gente come quella là, sicuramente Giuseppe, Maria e il Bambinello, da fuggitivi, non sarebbero stati accolti in Egitto,ma rimandati nelle mani di Erode...” Fuggitivi? Ma sant’Iddio, i fuggiaschisi accolgono! E’ possibile che questo individuoin mala fede, manipoli pure il Vangelo di Matteo?

In subordine, allora, è cretino!(scandito)

Bene-a parte questo mio convincimento-per ciò che scrissi, fui accusata, anche in Italia di razzismo. (sdegnata) No, non ci sto cari tutti voi, buonisti e no, e loscrissipubblicamente : “…io sono una persona che ha combattuto contro i razzisti. Tutti i razzisti! I razzisti nazisti e gli imitatori nostrani. E, di fronte a queste accuse, io mi arrabbio! Ed ho tutto il diritto di farlo, perché ero una ragazzina quando lottavo,da partigiana, con la Resistenza, nella Brigata Rosselli, contro tutti i beceri razzisti, nazisti, fascisti, per liberare l’Italia da quella tirannide- e fui anche decorata. (pausa di sconforto) Ma di noi si perse la memoria…e restarono a galla – chissà perchè -solo i partigiani comunisti- solo loro- liberarono il nostro paese. Insomma (nella foga cerca un termine di paragone) insomma…pensate: è come dire che nei lager sono morti solo gli ebrei e basta. E i cattolici polacchi, i prigionieri russi, gli zingari, gli omosessuali, gli antifascisti di ogni nazionalità, i nostri soldati, Mafalda di Savoia, la figlia di Nenni, stavano lì in vacanza ? “ (gesto con l’indice per indicare un punto lontano).

Se sono addolorata? Certo che lo sono, (breve pausa, poi come se fosse straziata) perché ho una atroce ferita che sanguina ancora- nello stesso modo in cui mi sanguinava il cuoreper (tentenna il capo addolorata)… per la perdita del mio bambino-… e…e…per la morte dell’uomo che amavo... il mio Alex.

Voi pensate veramente che non sia stato assassinato?No! Lo fu! Coi colonnelli, in Grecia,tutto era possibile- allora…(pensosa)Egli fu un vero socialista, un puro, amava il suo popolo… e,insomma, forse fu anche un po’ comunista… ma era, sicuramente, per la libertà e la democrazia. (scuotendosi)

Fine del kommos personale.

Volete sapere quale fu il mio più grande rammarico professionale? Ebbene, ve lo dico: Quello di non aver sputato in faccia ad Arafat per le sberciate salivose interviste; e preso a sberle Khomeini per quel matrimonio col mio interprete-  che mi fu imposto – a causa della loro assurda legge religiosa; e per avermi paragonata a una donnaccia per non aver indossato lo chador in sua presenza; e, in seguito, per avermi impedito di lasciare l’Iran, sequestrandomi in albergo, da dovefui liberata grazie all’intervento di Pertini.

Ed ecco la differenza: loro come ho già detto, noi con Benedetto XVI,che mi ha ricevuto in udienza privata, rispettando le mie convinzioni di atea.(pausa)

Il dolore… la rabbia, l’impotenzae m’incupisco - e non per le vicissitudini di giornalista, d’inviata di guerra, in Vietnam – e lì rischiai, più volte, anche di morire: o in Messico dove, colpita dalla polizia, finii  all’obitorio data per morta. Ma m’incupisco, per i commenti delle persone serie che non capirono le mie parole, il mio grido! Mi incupisco per gli insulti e il sarcasmo di tutti gli ominicchi (BP)- come li definì Sciascia.(pausa, poi come se sussurrasse) Mi incupisco… perchè il male che mi tormenta, è sempre la conseguenza di quei miei scritti. (lunga pausa, come se non volesse continuare il discorso)… ma lo sapete che certuni si spinsero financo a “tifare per il cancro, perchè mi rodesse”? Provate a chiederlo a una nota cabarettista estremista, che fece una volgare satira sulla mia salute.

Già il cancro o meglio l’Alieno… voi pensate che mi affliggesse? No! sono stata io che ho afflitto lui, perché mi rifiutai di cedergli.

Ma dopo…dopo l’11 settembre… dopo l’11 settembre… volontariamente (scandito) smisi di curarmi, di fare accertamenti, mi rifiutai d’ingerire medicinali, di sottopormi a tutte quelle dolorose terapie per sopravvivere.Mi rifiutai! Sì. Perché? Ma per l’impellente bisogno di comunicare il mio dolore, e di scrivere, di scrivere …di scrivere… (come se volteggiasse in aria) di scrivere… d’informare, di mettere in guardia la nostra Società democratica, la civiltà europea, la nostra fede - per chi ce l’ha-  prima con il lungo articolo-testimonianza  “ La Rabbia e l’Orgoglio”, causa primaria dellamontagna di “sdegnose” reazioni-per non dire calunnie e fango! Poi con la stesura del libro“ La Forza della Ragione”, che non ebbe effetti immediati, sperati. (con gravità)

E l’Alieno si sfregò le mani e impazzì di gioia… e prese il sopravvento.

Sì, l’Alieno- come ho sempre chiamato quella specie di drago…( come se soffocasse)Oh, ma, ora, non mi curo più del mostro, o dei miei detrattori -poveri meschini…no, macchè…(si raccoglie in se stessa, poi con dolore)Perdonatemi, sono stanca… adesso, adesso…-

La donna cede, e cade delicatamente per terra. Dalle quinte escono due persone: un medico e la presidente dell’Associazione. Essi si affannano attorno al corpo della donna.

Presidente- Che succede? E’ svenuta? Un malore?-

Medico- Credo di si, presto, chiamate un’ambulanza. E’ urgente!-

Presidente- (verso la quinta) Giulia, chiama il 118, presto! (poi rivolta al pubblico presente) Signori, la nostra illustre ospite ha avuto un malore, la conferenza è annullata, vi prego di lasciare la sala ordinatamente, emetteremo più tardi un bollettino medico (poi al medico)  Coma sta?-

Medico- (che regge il capo di Oriana) Credo che sia messa malissimo. Speriamo che non sia troppo tardi!Sembra in coma profondo.-

Presidente- Come in coma profondo?-

Medico- Come tutti i mortali che hanno la vita attaccata ad un sottilissimo capello, Ecco come! –

Presidente- Oddio… non sarà stato per lo sforzo della conferenza? Mi sentirei in colpa, perché ho insistito tanto…poverina. –

Medico- Allora la colpa è anche mia che, come medico personale, glielo dovevo vietare tassativamente…-

Presidente- L’avrebbe ascoltata?-

Medico- No, non credo.-

Presidente- Voleva morire sul pezzo, probabilmente ci sta riuscendo.-

Medico- Questo non è sicuro. Ma ha richiesto troppo al suo fisico già debilitato…forse non hamisurato le sue forze.-

Presidente- Per medesidera questa fine. Lottare fino all’ultimo per quella convinzione che l’ossessionava: aprire gli occhi agli europei sul terrorismo! –

Medico- (insofferente) Può essere…può essere. (sbrigativamente) Ed ora, per favore, mi procuri una coperta, la dobbiamo coprirein attesa dell’ambulanza.-

Presidente-Certamente. Vado.-

Esce, intanto il medico ricompone il corpo, e le sistema la sua giacca affagottata, sotto il capo. Rientra la Presidente con un telo e, insieme al medico, coprono il corpo di Oriana, lasciandole, però, scoperto il viso.

Medico-Presidente, stia con lei, io vado a prendere la mia borsa, voglio auscultarla. –

Presidente- Un attimino, prima vorrei avvisare la polizia.-

Medico- La polizia?-

Presidente- Si, non vorrei eventuali problemi…poi, per avvisare i famigliari…-

Medico- (tentenna il capo) Faccia come crede…-

I due attori escono. Le luci calano, atmosfera irreale, musica dolce (Thais?), e, mentreOriana rimane impassibile al centro della scena, entra, come evocato, un uomo sui trentacinque anni, vestito sgualcito, barba lunga di vari giorni, occhiaie. E’ Alex. Egli si avvicina al corpo di Oriana, e le parla.

Alex- CiaoOriana, amore mio…. Come stai?-

Con un accorgimento particolare, la regia, dovrebbe fare in modo che l’attrice si alzi, e, al suo posto, coperta dal telo, ci sia una specie di simulacro della donna stessa.

Oriana –(alzandosi e guardandosi attorno come in trance) Come sto? Oh, Alex…dove sei? Dove mi trovo…oddio,sto… che volteggio, navigo, mi diffondo in un mondo fatto tutto d’azzurro, di giallo e di bianco. Ma navigare non è il termine esatto: io fluttuo in mezzo a quei colori. Come un feto che vive nell’utero materno, godo di una pace assoluta, di una felicità che può essere paragonata anche all’incredibile. E tra quel nulla e quel tutto, mi trovo colma di te, Alex: (riemergendo in se) Sapessi, caro, come migliaia di Alex mi attorniavano. Del mio Alex, che non volevo perdere… (Alex l’abbraccia affettuosamente) E mi lascio andare fiduciosa, mi lascio trasportare, quasi cullare dalle tue braccia; mi lascio accarezzare dalle tue mani piccole, ma forti, morbide e calde. E sono felice, e ha voglia di ridere, e di danzare, e voglio comunicare con tutti e con nessuno. E voglio restare dove sono, non tornare più in quel sogno brutto che ha fatto: Nella vita assurda che aveva sognato; nel corpo malato di una donna che ho appena percepito. Voglio il nulla, e l’ottengo.  Sono in un mondo incantato, percepisco, però questi sentimenti con dolore- se doloresia percepibile in questo luogo di felicità. E avrei voluto dire qualcosa a quel qualcuno che parlava di vendetta e di morte. Avrei voluto dire: ma suvvia, ci sono sensazioni inesplorate che hanno necessità di essere catturate; ci sono luoghi dove scorre l’azzurro e il profumo della zagara, che vogliono essere tuoi; ci sono… ci sono… come chiamarle? I luoghi del mio Alex? Forse… Insomma ci sono queste entità che mi deliziano, che mi amano, che mi proteggono, che mi avvolgono di estasi assoluta. Perchè mi parli, anima mia, di dolore vissuto, di amori perduti, di vite spente, di vendette, di violenze, distruzioni.

Orrore!  Vedo una figura simile al mio Alex che viene spappolata in mille pezzi e ricomposta cadaverica accanto a me. (lunga pausa, poi si ricompone, Alex la sorregge )Lo sai?La mia vita si è fermata a quel giorno luttuoso. Vissi per molto tempo d’inerzia. Non riuscivo più a tollerare quella vita vuota senza te. Volevo finirla. Un vuoto che mi comprimeva l’anima, mi squarciava il petto, mi toglieva il fiato.Quel vuoto mi faceva ondeggiare la testa, come una barca nel mare di scirocco;che mi faceva illanguidire, ogni attimo, al ricordo struggente dell’amato che non avevo più conme. (pausa)

Ecco, vedo ora il mio corpo galleggiare nell’aria. Volteggiare in una grande sala. Alcune persone,lo guardano e mormoravano parole strane tra di loro. Chi sono? Medici, infermieri? Barellieri?... O macellai? Dove sono? Alex, dove mi trovo?-

Alex- Sei vicina a me, cara.-

Oriana- Oh, sì! Stammi sempre vicino. –

Alex –Lo sono sempre stato. Come ti senti…adesso?-

Oriana- Bene, molto bene.Ma tu, come sei sciupato.-

Alex- E’ stato brutto, soprattutto lasciarti da sola. Sai? Mi ha fatto male più quel pensiero, che l’auto che mi dilaniò.-

Oriana- Ma, dimmi, sai chi furono i colpevoli di quella violenta atrocità?-

Alex.- Posso solo immaginarlo… qui non esiste legame col mondo…insomma qui sono in un’altra dimensione… e non m’importa nient’altro che di te, che mi sei rimasta immemore. No. Sto bene qua,più che mai.–

Oriana – E la poesia? T’è rimasta la poesia?-

Alex-La mia poesia?  E’ con me. Ti ricordi di questi versi?  “Sai, imiei germogli sono stati bruciati dal gelo, intisichendoli; sulla mia testa fluirono maree di delusioni.Ma ci sei rimasta sempre tu. Eri il mio amoreil mio bene, i miei occhi.Con te toccavo cime d’estasi:ti stringevo a me, e volavo;t’accarezzavo, e toccavo il cielo; ti baciavo, ed era il Paradiso.Ah, che amore! Anima mia...-

Oriana - …amandoti, il mio essere t’assorbiva, la tua voce mi scioglieva,il tuo odore mi sublimava il tuo calore mi stordiva -e vibrava la mia passione…

Alex- …poi fu la fine…-

Oriana-…Tu, quando non potrai più amarmi, mi avrai tanto amato che mi basterà per il resto della vita…

Alex-…Sognavo i tuoi occhi blu, che mi dicevano:consolati, m’hai trovato.Ed ecco, ora sei qui:

ti ho cercata,ti ho attesa, sei venuta:dal sogno dalla realtà.Ed io lo sapevo da prima, da sempre dall’Eternità….-

Oriana - …da oggi, da quest’attimo.E ciò è il Miracolo lungamente atteso.Non perderti,per favore,

non perderti…

Alex - …così sia, amore sano, amore infinito...-

Oriana - … e il tuo poco per me fu il tanto, il tutto.Vivere senza te, senza il tuo amore fu pazzia!E’ vero! Te lo giuro!”(pausa, poi quasi con tristezza) Sono gli ultimi tuoi versi, povero il mio poeta, povero amore mio.-

Alex- Non mi compatire, ora sto bene. Molto bene.-

Oriana- (maliziosamente) Sai? Forse…forse io sto meglio di te.-

Alex- E no! Meglio di me no!-

Oriana- E perchè, forse che i comunisti, anche qui, sono privilegiati?-

Alex- Sempre pungente. No, non è per questo. È perchè io sono in un posto, dove si deve per forza stare meglio di quel altro mondo,  pieno di brutture.-

Oriana- Ma di quale luogoparli, comunistaccio? Io sono nell’oceano della felicità.-

Alex - Per ora. Io invece sono nel regno dell’eterna pace. –

Oriana- Già la pace… allora sai cosa ti dico: scommettiamo a chi sta meglio tra noi due?-

Alex- Dai, Toscanaccia, che lo sai che qui non si scommette…-

Oriana- …fino a che non sono giunta io. Allora?-

Alex - Va bene, stai meglio tu. Ma, dimmi, tu conti di ritornare là?-

Oriana- Là, dove?-

Alex- Laggiù (indicherà il presunto corpo) dove vedrai i camici bianchiche trafficheranno attorno al tuo corpo.-

Oriana- Ah, là. No, non so, credo di no; sai, qui mi sento bene, anzi benissimo…no, resterei qui volentieri.-

Alex- Questo non è parlare da donna combattente, quale sei sempre stata, Oriana.-

Oriana – Lo so. Lo so. Ma ho già fatto tutto quello che potevo, adesso mi preme solamente unirmi a te, comunistaccio d’un amore puro.-

Alex- Non vorresti ritornare laggiù, a vivere ancora e a combattere il  male.-

Oriana - E ci riuscirei?-

Alex- Forse no! Ma combattere era la tua vita.-

Oriana- Vivere con te era la mia vita.-

Alex- Saremmo stati felici?-

Oriana- Chi lo sa? Forse si, forse no. Le ingiustizie ci avrebbero amareggiato quel che restava della nostra vita.-

Alex- Non credi che sia stato scritto così?-

Oriana- Tu ci credi?-

Alex- Forse prima, ora non più.-

Oriana- Alex, Alex, vivere laggiù, tra le ingiustizie, sarebbe stato possibile per i forti di cuore…ma vivere anche coll’alieno e senza di te, potrebbe chiamarsi vita?-

Alex- Tu hai fatto tanto, tantissimo, senza di me e con l’alieno che ti dilaniava. Hai denunciato un modo barbaro di contrastare le idee, i principi, la libertà, le leggi di chi la pensava diversamente da loro... Il terrorismo è un male biblico! –

Oriana-Sempre?-

Alex- Quasi sempre!-

Oriana-Quasi sempre? Ma, allora, qualche volta, insomma, in certi Stati, in altre epoche, è stato necessario, secondo te?-

Alex- Nell’altro mondo avrei forse detto sì,  argomentandolocome la necessità del Piccolo per combattere il Grande, senza avere la Potenza di quest’ultimo. Una specie di legittima difesa…diciamo… o contro i bombardamenti sui loro Popoli…Ma ora, qui, dico no! Un no fermo e sicuro: Gli innocenti sono sacri, non si toccano!-

Oriana- E questo vale anche per gli odierniterroristi islamici, che massacrano in nome della loro religione?

Alex- Certamente! per loro non possono più velleitari tentativi  di giustificazioni di sorta. –

Oriana- Ma l’eccidio conosce regole?-

Alex- Purtroppo no!-

Oriana- Ci dobbiamo rassegnare?-

Alex- Macchè! E tu ne sei stata l’esempio… Oriana, cara, tu sei stata la portabandiera della lottacontro il terrorismo e la tirannide,qualunque veste essi abbiano indossato… pensa a quello che hai assistito, a ciò che ti hanno fatto, a quello che ti avrebbero potuto fare…e senza mai arrenderti!-

Oriana- Si, ma seppur arrendendomi  all’alieno - è impressionante –fui costretta a lottare contro lecertezze ipocrite dei buonisti, la nequizia dei politici, le assurde e inattuabiliprediche evangeliche di parte della chiesa cattolica, la viltà di alcuni magistrati, di tutti i Ponzio Pilato del mondo, dei …scusami tanto…dei comunisti. Lottavo, e mi attaccarono tutti, tutti! Ero sola! La solita razzista! La nemica delle belve.Ma lo sai quanti altri attentati hanno fatto quelle “povere” belve? Innumerevoli, con centinaia di vittime… l’ultima è di recente data, a Strasburgo, nel mercatino di Natale, tra le luci e le musiche natalizie, tra gente che girovagava allegra tra le bancarelle…un orco gridando “Allah Akbar “,ha ucciso a colpi di pistola cinque persone e ferito una decina. Sai tra le vittime c’è stato un mio collega, un giovane giornalista che amava la pace, la fratellanza, un europeista convinto, un idealista. Che malvagità in nome di un loro dio, se esiste…(lunga pausa) Ma ora sono in pace con me stessa, ho avuto la mia catarsi, ti ho ritrovato, e, per me, è tutto ciò che potevo desiderare… tranne … tranne per il mio bambino.(lunga pausa) Ti ricordi di quando culminò il nostro amore e tupoetasti per me: “…la tua anima si è fusa con la mia,e si incontrano in infiniti Universi che frullano il nostrolanguore, mentre nei miei pensieri di carne, scorre la tuaVita,che con gratitudineaccolgo.” Ti ricordi?-

Alex- Ricordo, cara, il nostro fu in breve ma intenso vero amore. Peccato, però, …quell’aborto spontaneo…peccato…-

Oriana- …già, peccato. Alex, dimmi con sincerità, credi che possa rivederlo?-

Alex- Il bimbo? Io non ci sono riuscito, ma tu sei la madre e forse potresti riuscirci in virtù del tuo smisurato amore materno.-

Oriana- Ti ringrazio per la speranza che mi dai. Ma, dimmi, cosa dovrei dire, come dovrei fare, per rivederlo?-

Alex- L’amore non si dice né si fa. Si concede, e basta.-

Oriana- E basta? Allora lo vedrò!-

Alex- Forse, quando sarà l’ora…-

Oriana- Lo è già, Alex, lo è già. Andiamo. (lo prende per mano ed escono da destra)-

Rientrano, da sinistra,il medico e la Presidente.

Medico- (abbassandosi col lo stetoscopio sul corpo di Oriana) Accidenti, è morta!-

Presidente- Poverina, non ce l’ha fatta.-

Medico- (gravemente) O non ce l’ha voluto fare. (con musica adatta, copre il viso della presunta Oriana, poi si alza e con la dirigente, uno a destra, l’altra a sinistra, restano in raccoglimento)-

Si ode,la sirena del 118, prima in lontananza, poi più vicino, infine si spegne.

Sipario

NdA: Il presente testo è opera della fantasiadell’autore, che- libero da ogni ideologia- nellastesura dell’opera, per alcune battute di Oriana, ha attinto dagli organi d’informazione.