La congiura degli innocenti

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In scena all’inizio vi è un unico grande baule, ma al suo interno ce ne sono altri 6 uno rientrante nell’altro (tipo scatole c

LA CONGIURA 

DEGLI INNOCENTI

dal film di Alfred Hitchcock

traduzione ed adattamento teatrale di

Mauro Fontanini

PERSONAGGI:

Albert  Wiles - il capitano

Miss Heidi Gravely – la zitella

Jennifer Rogers – la giovane vedova

Emily – sua figlia

Sam Marlowe – il pittore

Signora Wiggs – la proprietaria dell’emporio

Dr. Greenbow – il medico

Una milionaria

Un vagabondo

 

PRIMO ATTO

SCENA PRIMA

♫1-Musica inizio. Esterno. Una bambina sta correndo sui prati verso il bosco. Si odono tre colpi di un fucile da caccia.

VOCE CAPITANO – Ecco, questa volta c’è rimasto secco!

EMILY – Mamma, mammina!

(Si ode un quarto colpo di fucile ed la bambina, accortasi della presenza di un cadavere disteso fra l’erba, fugge via impaurita).

CAPITANO– (seduto sotto un albero sta parlando al suo fucile) – Beh, vecchio mio, hai fatto abbastanza per oggi. Se non ci siamo beccati almeno due lepri meritiamo di rincasare a mani vuote. Eh, già. Beato chi non si aspetta niente, perché non sarà mai deluso. Poche cose a questo mondo danno più piacere della caccia. Soddisfano pienamente il nostro istinto di andare in giro in cerca di prede per i boschi. Mah, forza vecchio mio, che le lepri sono pronte per le padelle. (Si alza in piedi con fatica e si allontana. Raccoglie un barattolo di latta bucato da alcune pallottole.) Se avesse avuto quattro zampe ed una coda se lo mangeremmo stasera. Dritto al cuore! (Getta via il barattolo. Fa alcuni passi e trova un cartello di “caccia vietata” e lo getta vi. Infine si imbatte nel cadavere. La musica si fa più incalzante) Per Giove! L’ ho accoppato! (Si guarda in giro per vedere se qualcuno può averlo visto) Un colpo a vuoto su una lepre ed eccomi un omicida, un assassino! Mamma lo diceva che sarei finito male! (al cadavere) Ma tu, poi, che diavolo stavi facendo qui. Non credo d’averti visto prima da queste parti. No! E perché non ti sei fatto sparare addosso al tuo paese! (guarda nella tasca interna della giacca del cadavere e trova una busta. Legge) “Signor Harry Worp 87 Meckfarrel Avenue - Boston Massacusset”. Beh, Worp, sei un po’ lontano da casa. E a quanto sembra non ci farai ritorno neanche per Natale. Eh, no! L’inverno è molto duro da queste parti e c’è il caso che tu resti qui a lungo, molto a lungo, direi. Anche troppo per me, Harry. Oh, si! (Cerca di spostare il morto trascinandolo per le gambe ma viene sorpreso da Miss Gravely che entra in scena all’improvviso).

MISS – Capitano Wiles!

CAPITANO – Oh, miss Gravely!

MISS – E’ accaduto forse qualcosa, capitano?

CAPITANO – Beh, ecco. Veramente ha tutta l’aria di un incidente inevitabile. E’ morto! (Miss Gravely da un paio di colpi con il piede al morto, che non accenna a muoversi).

MISS – Sono della stessa opinione, per quanto non me ne intenda molto a dir il vero.

CAPITANO – Lo conoscete Miss Gravely?

MISS – No, non vive qui attorno.

CAPITANO – Ma ci è morto. E’ quello che conta, ora.

MISS – (con imbarazzo) Che pensate di farne, capitano?

CAPITANO – Miss Gravely, a quale scopo nascondervi la verità. Voglio farlo sparire! Nasconderlo, scordarmelo!

MISS – E non ne informerete la polizia, capitano?

CAPITANO – No. Dimenticatemi d’avermi visto. Cacciatevelo dalla mente. E’ stata una disgrazia! S’era messo a girare qui attorno ed io ho pensato che si trattasse di una lepre. E’ più che naturale. Ve ne prego. Oh, ve ne prego. Vi supplico! Non dite niente a nessuno, Miss Gravely.

MISS - Fate come credete meglio. Voi di certo vi sarete già trovato in situazioni simili nei vostri viaggi per mare.

CAPITANO – Oh, sì. E anche peggiori, per la verità.

MISS – Non dirò niente, state tranquillo.

CAPITANO – Ben peggiori! Ricordo che una volta sull’Orinoco ci fu un turco, un omaccione grande e grosso che con una scimitarra…

MISS – (interrompendo) Capitano, se io dovessi nascondere una disgrazia, non perderei tempo.

CAPITANO – Oh, quanto avete ragione Miss Gravely. Volete sapere una cosa? Sono lieto di avervi incontrata e di essermi potuto confidare con una persona amabile, cortese, comprensiva come voi.

MISS – Oh, ecco … al contrario, io… Sono felice di esservi stata d’aiuto. Perché non passate da me a prendere qualche focaccina con mirtilli assieme ad un buon caffè, mirtilli di macchia!

CAPITANO – Oh, devo dire che è proprio una gradita sorpresa!

MISS – E magari anche un goccio di vin dolce!

CAPITANO – Oh!

MISS – Dopo tutto siamo quasi tre anni che siamo vicini e non ci siamo mai frequentati.

CAPITANO – E’ giusto! E’ ora che vi faccia una visita. Quando devo venire?

MISS – Beh, diciamo oggi pomeriggio?

CAPITANO – Va bene! Verrò e farò onore alle vostre focaccine.

MISS – Ci conto!

CAPITANO – E ora è meglio che ve ne andiate. Non voglio che siate coinvolta in questa faccenda.

MISS – (Si stringono la mano) Apprezzo molto il vostro gesto, capitano Wiles! Arrivederci.

CAPITANO – Addio! (N.B. – Possibile arrivo del dottore per ridurre  un personaggio)

(Lei si allontana e lui rimane solo con il morto. Riprende a trascinarlo per le gambe)

VOCE DI EMILY – Lì, mammina!

(Il capitano fugge via dopo aver raccolto il fucile. Va a nascondersi dietro un albero. Entrano in scena Jennifer con la figlioletta Emily.)

EMILY – Eccolo lì, mammina. Che ti avevo detto?

JENNIFER – Non toccarlo, Emily!

EMILY – Hai visto?

(Madre e figlia guardano il cadavere mentre il capitano li osserva, non visto, dietro all’albero)

JENNIFER – No, non può essere! Harry! (ricontrollando il viso del morto) Harry! Sia lodata la Provvidenza! E’ finita!

EMILY – Chi è la Provvidenza, mamma?

JENNIFER – Una cara amica. Come? Non lo sai chi è?

EMILY – Harry hai detto, no?

JENNIFER - Non te ne ricordi?

EMILY – Perché adesso non si alza e fa qualcosa?

JENNIFER – Sta dormendo, dormendo profondamente ed è molto soddisfatto, sembra.

EMILY – (accorgendosi di una ferita che il cadavere ha sulla tempia destra) Perché è ferito alla testa?

JENNIFER – L’ hanno messo dove non era desiderato, immagino.

EMILY – Ma guarirà, poi?

JENNIFER – No, se abbiamo fortuna (pausa) Andiamo a casa, ti farò una limonata.

EMILY – E con la limonata mi addormenterò anch’io come lui mamma?

JENNIFER – No, ma ti farà molto bene.

EMILY – Certe cose non le capisco.

JENNIFER – Non importa, ma dimentica di aver mai visto quest’uomo.

EMILY - C’è un modo speciale per dimenticarmelo?

JENNIFER - Pensa a qualcos’altro!

EMILY - Penso che domani cercherò di non vederlo.

JENNIFER – Ecco, brava. Ed ora andiamo a prendere la limonata. (se ne vanno)

CAPITANO – Sembra che se ne infischi di ciò che ne farò. (esce dal nascondiglio ma vede sopraggiungere un uomo con gli occhiali, che è tutto intento a leggere un libro) Neanche se avessi venduto i biglietti d’ingresso! Che cosa c’è che li attira tutti qui?

(Il dr. Greenbow, distratto, finisce con l’ inciamparsi nel cadavere. Perde gli occhiali. Raccolti poi occhiali e libro si rialza e, senza girarsi, prosegue il cammino sprofondato nella lettura)

CAPITANO – (sospirando) Va a finire che è il giorno più fortunato della mia vita. (Arriva un vagabondo) Meglio sedersi ed aspettare che il mondo intero sia venuto a rendergli l’estremo omaggio e non mi stupirei se ci capitasse anche il vice sceriffo.

(Il balordo, dopo aver preso a calci il cadavere per essere sicuro che si tratti di un morto, gli toglie le scarpe nuove e, indossatele, si allontana felice e soddisfatto).

♫ 2 - Musica di cambio scena 1

SCENA SECONDA

Negozio di Mrs. Wiggs. Sam Marlowe, arriva cantando una canzone. Ha un quadro sotto il braccio. Si avvicina a Mrs. Wiggs.

WIGGY – Salve, signor Marlowe.

MARLOWE – Wiggy, Wiggy, vedo sempre lì i miei quadri! Non ne avete venduto neanche uno!

WIGGY – Eh, passano così poche macchine. E non pare che… Credo che sia il sidro a distrarre i clienti.

MARLOWE – Il sidro? Il sidro? Buttatelo via! Bevetelo!

WIGGY – E’ così cattivo.

MARLOWE – Neanche un quadro venduto!

WIGGY – Beh, mi dispiace signor Marlowe. Ma vediamo questo nuovo. Alzatelo un po’?

MARLOWE – E a che servirà se ve lo faccio vedere? Non ve lo meritate! Cosa mangerò, dico io?

WIGGY – Non vi arrabbiate! Pure mio marito si batteva sempre lo stomaco quando era arrabbiato. Ma un giorno gli si ruppe qualcosa dentro.

MARLOWE – Credete che gli affari andrebbero meglio a New York?

WIGGY – Se è un posto dove c’è più gente!

MARLOWE – Oh, ce n’è moltissima, migliaia, milioni di persone!

WIGGY – Beh, allora andrebbero meglio.

MARLOWE – Ma di che gente si tratterebbe, Wiggy? Ve lo dirò io. Di gente meschina e col cappello in testa. Avete delle sigarette? (toglie metà sigarette dal pacchetto) L’altra metà la comprerò domani.

WIGGY – (Guardando il nuovo quadro che ha portato Marlowe) Oh, signor Marlowe, ma è stupendo! (Marlowe le gira il quadro che lei aveva ammirato alla rovescia)

MARLOWE – Ho molto sofferto in questi ultimi tempi.

WIGGY – Che cos’è?

MARLOWE – Ah, Wiggy, che critico severo siete!

WIGGY – Oh, può anche darsi. Ma sono anche una vostra ammiratrice, come la signora Rogers del resto.

MARLOWE – Le avete parlato?

WIGGY – Beh, ecco…

MARLOWE – E’ quella graziosa signora con una bambina, vero?

WIGGY – Uhm! Ebbi occasione una volta di fare il vostro nome parlando di gente strana.

MARLOWE – Come?

WIGGY – Voglio dire di estranei, di gente che non conosceva.

MARLOWE – E che dice di me quella deliziosa mammina?

WIGGY – Niente.

MARLOWE – Sarà meglio che parliamo di affari. Mi serve questa roba.

WIGGY – Va bene, vado a prenderla. A proposito, signor Marlowe, ha sentito degli spari poco fa?

MARLOWE – No.

WIGGY – Beh, io sì. E qui non se ne dovrebbero sentire.

MARLOWE – Perché?

WIGGY - E’ proibito, ecco perché!

MARLOWE – Ah, davvero?

WIGGY – E’ stato lo sceriffo a proibirlo!

MARLOWE – Wiggy, la pagano forse per fare il vice sceriffo?

WIGGY – (con ironia) Si, a cottimo. Mi pagano per quanti faccio arrestare.

MARLOWE – Perché se la prende tanto, allora, se qualcuno spara un po’. Serve da sfogo.

WIGGY – I fucili sono pericolosi, ammazzano!

MARLOWE  - Nessuno riesce ad ammazzare nessuno qui da noi.

WIGGY – Forse ha ragione, signor Marlowe. Comunque la legge è legge. Ed io ho intenzione di dare un’occhiata in giro. Voglio scoprire chi è stato e fargli appioppare una bella multa.

MARLOWE – Un po’ di lavoro a cottimo, eh?

WIGGY – Come la volete la pancetta signor Marlowe?

MARLOWE – Che avete detto?

WIGGY – Ho chiesto come volete la pancetta.

MARLOWE – A fette.

MISS – (entrando nell’emporio fa squillare il campanello della porta) Che magnifica giornata, eh?

MARLOWE – Lo era anche ieri, eppure non me ne avete detto niente.

WIGGY – Cosa desiderate Miss Gravely?

MISS – (cambiando discorso) E questi meravigliosi quadri! M’ hanno detto che sono vostri, vero? Dovreste venderli e farci un mucchio di soldi.

MARLOWE – Non ci avevo mai pensato. E’ un’idea che dovrò esaminare.

MISS – E quella canzone che cantate così bene? L’avete scritta voi, immagino.

MARLOWE – Volete qualcosa in prestito?

MISS – Oh, via. La gente deve essere pure incoraggiata alle volte, signor Marlowe.

MARLOWE – Come sapete il mio nome?

MISS – Beh, sta scritto sui quadri.

MARLOWE – Non dovrebbe essere leggibile.

MISS – Oh, certo. Molto giusto, molto professionale, non vi pare signora Wiggs?

WIGGY – Ma veramente, io… Tutto quello che so è che nessuno li compra.

MARLOWE – Grazie del vostro incoraggiamento, Miss Gravely.

MISS – E voi come lo sapete il mio nome?

MARLOWE – Lo ha appena detto Wiggy.

MISS – Wiggy? Assolutamente ridicolo come nomignolo. Vi dispiace se mi chiamo anch’io Wiggy?

WIGGY – Purché paghiate puntualmente i vostri conti. Ecco, signor Marlowe. Pancetta, fagioli, sapone, zucchero, tè e marmellata. Un dollaro e 95.

MARLOWE – E il mezzo pacchetto di sigarette?

WIGGY – Ah, sì. 10 cents. Due e 5.

MARLOWE – Tanto? (si fruga nelle tasche) Ho l’impressione di aver dimenticato…

WIGGY – Lo so. Appena avremmo venduto qualche quadro. (Si blocca ad osservare Miss Gravely che ha in mano una grande tazza di porcellana)

(Si ode il ♫ 3 - rumore della macchina della milionaria che entrerà poi nel negozio a visionare i quadri.)

WIGGY –  Un momento signor Marlowe.

MARLOWE – Vi prego, lasciate che…

MISS – (prendendo in mano e rimirando una grossa tazza si rivolge a Marlowe) Che ne pensate?

MARLOWE – Ottima per il caffè.

MISS – Vi dispiacerebbe provarla? (dà la tazza a Marlowe) Mettete il dito nel manico, per favore. Vi pare che sia della misura giusta?

MARLOWE – Eh?

MISS – Voglio dire: vi va bene? Si adatta bene al dito?

MARLOWE – Al mio dito senz’altro.

 

MISS - (dopo aver controllato soddisfatta il dito di Marlowe) Quant’è?

WIGGY – 15 cents.

MISS – E il piattino?

WIGGY – 10.

MISS – Uh, un prezzo onesto, devo dire.

MARLOWE – Ma che c’entra la misura del dito?

MISS – Volevo esser certa che fosse adatta per un uomo… di una certa taglia.

MARLOWE – Un uomo?

MISS – Sì, ecco, una persona che verrà a trovarmi oggi pomeriggio.

MARLOWE – Dite davvero?

MISS – Ho fatto delle focaccine coi mirtilli.

MARLOWE – Ah, vecchia regina dei salotti!

MISS – Vecchia?

MARLOWE – Parlando figuratamente, s’intende.

WIGGY – (accortasi dell’arrivo della milionaria che sta osservando con cura i quadri di Marlowe) Oh, una cliente dalla vista corta, finalmente.

MISS – (a Marlowe) Che età pensate che abbia giovanotto?

MARLOWE – Mah, 50. Che età credete di avere?

MISS – 42! Volete vedere i miei documenti?

MARLOWE – Temo che dovrete far vedere ben di più per convincere un uomo.

MISS – Come sarebbe?

MARLOWE – Che dovrete mostrare il vostro carattere, la vostra indole, le qualità nascoste. La vera Miss Gravely, tenera, giovane di sentimenti e senza età in amore e devozione! Ce la farò! (la osserva) Sì, credo che ce la farò!

MISS – A far che?

WIGGY – Vado a vedere cosa vuole quel signore.

MARLOWE – In un momento come questo? Dove sono le forbici?

WIGGY – Sono fuori.

MARLOWE – Le taglieremo i capelli!

MISS – Cosa?

MARLOWE – Glieli tagliamo corti all’ultima moda in uno stile romantico e spensierato. Vi toglieremo dieci anni di dosso. (a Wiggy) Come state a nastri?

WIGGY – Dev’essercene qualcuno, credo.

MARLOWE – Cipria e rossetto?

WIGGY – Anche.

MARLOWE – Niente di misero e volgare, ma gioventù, classe, carattere! Prendete le forbici, io vado a preparare il resto. (esce in quinta)

WIGGY – (prende le forbici ed incontra la milionaria) Ah, eccole qui.

MILIONARIA – Scusate signora, vorrei… (Wiggy non la degna di uno sguardo) Ah, beh. (esce rincorrendo Marlowe) Signor Marlowe, signor Marlowe…

WIGGY – (sta stagliando i capelli a Miss Gravely) Beh, possono sempre ricrescere.

♫ 4 -Musica di cambio scena 2

SCENA TERZA

(Esterno: il bosco. Entra il Capitano da destra camminando all’indietro, poi appoggia il fucile sul tronco di un albero e si addormenta, mentre arriva nel bosco Sam Marlowe con un blocco da disegno sotto il braccio. Trovato un panorama interessante, inizia a disegnare, ma si accorge delle gambe del morto che intralciano la visione del panorama nel suo quadro)

MARLOWE – Ehi, vi spiacerebbe uscire dal mio quadro? (Si avvicina al cadavere. Gli solleva un polso e si accorge che è morto. Scappa via, si guarda intorno e ritorna sui suoi passi. Inizia a guardargli il viso e comincia a fargli un ritratto. Intanto il Capitano si sveglia e vede Marlowe che disegna a carboncino la faccia del morto)

CAPITANO – Non resta altro che lo trasmettano per televisione! (si alza e si avvicina a Marlowe)

MARLOWE – (accortosi del Capitano e vedendo che ha in mano il fucile) E’ vostra questa salma?

CAPITANO – Oh, non denunciarmi! E’ stata una disgrazia, una disgrazia pura e semplice. Credevo fosse una lepre o un fagiano. Potrebbe essere capitato anche a te.

MARLOWE – E se mi raccontaste tutto dal principio?

CAPITANO – Va bene, forse mi potrai aiutare. La prima cosa che ho visto stamane uscendo è stato un grosso ragno giallo e tutto peloso, immobile sulla soglia di casa. Lo sapevo che un ragno al mattino porta male, ma non immaginavo che lo dovesse portare a me. Beh, la dispensa era vuota ed io pensai di riempirla con una bella lepre.

MARLOWE – Più che logico che non possano farvi niente.

CAPITANO – Niente è logico di questi tempi.

(Il tempo passa: CAMBIO LUCI e posizione degli attori)

CAPITANO – … Ecco, Sam. E così ora sai tutto.

MARLOWE – E’ stato un caso. Un atto di Dio, forse. Dovreste anche provare una certa gratitudine per aver avuto parte nel compiere il destino di un altro essere umano. Supponete che fosse scritto nei libri del Fato che la morte di costui dovesse aver luogo proprio oggi e in questo posto, e supponete pure che l’attuazione della sua dipartita fosse stata ostacolata da qualche imprevisto. Può darsi che dovesse morire di fulmine e che non ci fosse sotto mano un temporale. Ecco che arrivate voi e lo sistemate. La volontà del cielo è fatta e il destino compiuto. La vostra coscienza è pulita. Non avete niente da rimproverarvi.

CAPITANO – Senti, io non ce l’ ho la coscienza! E non è il cielo che mi preoccupa perché non credo che ci andrò mai a finire. Né tutte quelle nobili cose di cui hai parlato. No, no, niente di tutto questo.

MARLOWE – E allora?

CAPITANO – Vedi, è di me stesso che mi preoccupo. Di me e del mio futuro, perché so io quanto è sospettosa la polizia. Per loro sei senz’altro colpevole, finché non provi di essere innocente. Seppelliamolo, dico io, e che sia finita! Tanto ormai non serve a nessuno. Che riposi in pace. Mettiamolo sotto terra e addio. Io non sono stato e tu non l’ hai mai visto.

MARLOWE – Sì, ma l’ hanno visto quegli altri, però. Quella giovane donna con la bambina, Miss Gravely e il vagabondo e quel tale che leggeva, il dottor Greenbow. Come la mettiamo con questi?

CAPITANO – Beh, non gliene importava niente a nessuno. Nessuno se n’è curato finché non sei arrivato tu.

MARLOWE – Questo lo pensate voi. E se cominciano ad interessarsene dopo che lo avete sepolto?

CAPITANO – Non vorrei che stia qui ad aspettare che la gente si decida ad interessarsene e che un modesto incidente diventi una carriera?

MARLOWE – Supponete che quella giovane donna si convinca che, dopo tutto, lo amava.

CAPITANO – Ma se non stava più in sé dalla gioia!

MARLOWE – (continua a disegnare il ritratto della salma) Era carina?

CAPITANO – Bella come un fiore. Vorrei avere due anni di meno.

MARLOWE – E la bambina?

CAPITANO – Avrà avuto 6 o 7 anni.

MARLOWE – Sì, dev’essere la signora Rogers.

CAPITANO – Senti, cosa ne dici se lo sistemiamo sotto terra, adesso che hai finito. I particolari li discuteremo poi.

MARLOWE – Ma non mi va. Le autorità ci tengono a sapere quando muore qualcuno.

CAPITANO – Beh, come vuoi. Pazienza! Taglia pure la corda. L’ ho ucciso io e io mi curerò dei suoi resti.

MARLOWE – E che farete? Ve lo trascinerete appresso per le campagne?

CAPITANO – Oh, farò del mio meglio. Che si può chiedere di più ad un uomo.

MARLOWE – Se non state attento, vi accuseranno di omicidio e per la verità comincio io stesso a sospettare qualcosa.

CAPITANO – Bene, ci siamo. Se tu, un artista, sospetti il peggio, cosa farà mai la polizia?

MARLOWE – E che ne dite di quella busta col suo nome ed indirizzo? Potreste rispedire Harry a casa sua.

CAPITANO – Sam ti sei dimenticato chi ha l’incarico di ufficiale postale qui? Quella pettegola della signora Wiggs. Quella fa sempre troppe domande, nemmeno fosse il vice sceriffo!

MARLOWE – Avete ragione, bisogna fare una cosa. Scoprire quali erano i rapporti fra quest’uomo e la signora Rogers e se lei ha intenzione di avvisare la polizia della sua morte.

CAPITANO – E che servirà?

MARLOWE – Ah, servirà moltissimo. Se era soltanto un suo lontano amico e se lei non ha intenzione di avvisare le autorità, allora mi impegno ad aiutarti a seppellire Harry.

CAPITANO – Ah, bravo! Ti sei deciso, allora. Ma che ore sono?

MARLOWE – Mezzogiorno.

CAPITANO – Cielo! Devo andare a mettermi in ghingheri. Ho un appuntamento con Miss Gravely.

MARLOWE – Voi? Oh, non è possibile!

CAPITANO – Oh, Sam. Potrebbe toccarle ben di peggio.

MARLOWE – Non potrebbe toccarle di meglio! Ma attento, stabilirete un precedente.

CAPITANO – Non stabilirò un bel niente! E’ lei che mi ha invitato a prendere le focaccine coi mirtilli e il caffè. Ed io ci vado, ecco. E magari aggiungo anche un po’ di vino dolce.

MARLOWE – Ma vi rendete conto che sarete il primo uomo a… varcare la sua soglia?

CAPITANO – Oh, no… Non è mai troppo tardi. E’ ottimamente conservata.

MARLOWE – Vi invidio.

CAPITANO – Sì, e le conserve in fondo sono fatte per essere consumate, non vi pare? (ride) Ed ora andate a vedere cos’ ha da dire la signora Rogers.

MARLOWE – Non sarebbe meglio nascondere Harry, prima?

CAPITANO – Accidentaccio! Trascurare una cosa del genere può portare al capestro! (trascinano via il morto)

Ricompare in lontananza il solito lettore, il dottor Greenbow, che nuovamente s’inciampa sul morto. Raccoglie gli occhiali ed il libro e, finalmente, si accorge della salma.

DR. GREENBOW – Oh, vogliate scusare. (si allontana e riprende a leggere)

CAPITANO – Spero di non dover mai essere operato dal dottor Greenbow.

MARLOWE – Su, avanti, al lavoro!

CAPITANO – Sì. (Portano la salma dietro un albero a destra)

( ♫ 5 -Musica di cambio scena 3, mentre Emily entra in scena saltellando. Sta giocando quando trova dietro un cespuglio una lepre morta. La raccoglie e la porta a casa come fosse un trofeo ).

SCENA QUARTA

CONTROSCENA: Il Capitano al rientro in paese incontra Wiggy e, impaurito, nasconde il fucile dietro la schiena e la gamba. Accelera il passo e cammina con la gamba destra un po’ rigida, per nascondere meglio il fucile. Intanto Sam Marlowe va a casa di Jennifer Rogers.

Casa di Jennifer Rogers, all’esterno.

JENNIFER – Buongiorno!

MARLOWE – (guardandola estasiato) Siete magnifica, stupenda. La più mirabile cosa che io abbia mai visto. Vorrei farvi il ritratto.

JENNIFER – Siete venuto qui per dirmi questo, signor Marlowe? Non mi par vero.

MARLOWE – (sollevandole in lembo della gonna ed ammirandola) Siete un donna veramente deliziosa. Mi piacerebbe dipingervi nuda.

JENNIFER – Un’altra volta signor Marlowe. Devo preparare una limonata per Emily.

MARLOWE – Ah, certo, naturalmente. Forse sono venuto in un momento inopportuno.

JENNIFER – Beh, se avete intenzione di spogliarmi, senz’altro.

MARLOWE  - Beh, non è questo. Sono venuto a parlarvi di qualcosa, va appena vi ho vista, mi è sfuggita di mente.

JENNIFER – Allora non doveva essere importante.

MARLOWE – Forse avete ragione.

JENNIFER – Perché non vi sedete un attimo qui fuori? Farò una limonata anche per voi e forse ve ne ricorderete.

MARLOWE – Non solo siete stupenda, ma anche saggia.

(Jennifer fa per entrare in casa, ma si scontra con la piccola Emily che sta uscendo dalla porta)

JENNIFER – Emily!

EMILY – Salve, signor Marlowe.

MARLOWE – Cos’ hai lì, una lepre?

EMILY – (vede che Marlowe tiene in mano un cartoccio di carta chiuso) Sì, è tu cos’ hai?

MARLOWE – Ah, io una piccola rana. (apre il cartoccio e la rana esce saltellando) Eccola qui.

JENNIFER – Ha fame, le ci vuole una mamma. (saltelli della rana )

EMILY – Facciamo cambio?

MARLOWE – La tua mamma per la mia?

EMILY – La lepre per la rana.

MARLOWE – Va bene, d’accordo.

EMILY – L’affare migliore l’ hai fatto tu. Le lepri morte non mangiano.

JENNIFER – (prendendo il sacchetto con la rana) La porto in cucina, così prendo anche la limonata.

EMILY – (accarezzando la lepre) Oh, povera lepre, com’è stata sfortunata. Doveva andarsene in giro con un quadrifoglio.

MARLOWE – E un ferro di cavallo.

EMILY – Senti, come nascono le lepri?

MARLOWE – Come gli elefanti.

EMILY – Ah, già. Com’è che non sei mai venuto prima a trovarmi?

MARLOWE – Non sapevo che la mamma fosse così bella.

EMILY – Oh, tu non sai quello che è bello. Dovresti vedere il mio arco con le frecce.

MARLOWE – Forse tornerò a vederla domani.

EMILY – E quand’è?

MARLOWE – Il giorno dopo oggi.

EMILY – E cioè ieri. Oggi è domani.

MARLOWE – Lo era!

EMILY – E ieri quand’era domani, signor Marlowe?

MARLOWE – Oggi.

EMILY - Oh, già. Era ieri.

JENNIFER – (uscendo di casa con un vassoio con i bicchieri di limonata) Lasciate andare, ci impazzirete. Emily ha una misura del tempo tutta sua. (dà un bicchiere di limonata a Marlowe ed uno ad Emily) Questa è per te.

EMILY – Me ne sono già grattati due bicchieri.

JENNIFER – Ma anch’io te ne avrei dati due bicchieri.

EMILY – E’ più bello “grattati”. Me la prestate la vostra lepre signor Marlowe?

MARLOWE – Certamente, ma che ne vuoi fare?

EMILY – Oh, una lepre può fare sempre comodo. Oggi ci ho già ricavato una rana. (se ne va con la lepre)

JENNIFER – Emily? Dove vai, adesso?

EMILY – (ormai lontana) A fare qualche altro cambio!

JENNIFER – Torna in tempo per la cena.

EMILY – Ci proverò.

(Sam e Jennifer si siedono fuori casa, sul divano, a sorseggiare la limonata)

MARLOWE – Qual è il vostro nome? Se non volete dirmelo, inventatene uno.

JENNIFER – Jennifer, Jennifer Rogers.

MARLOWE – Carino! Chi è quell’uomo là , sul prato?

JENNIFER – Quale uomo?

MARLOWE – Ma sì, Harry, il morto!

JENNIFER – Oh, già. Mio marito.

MARLOWE – Allora siete vedova.

JENNIFER – E’ abbastanza dolce la limonata? A me piace aspra.

MARLOWE – Sicché Harry era il padre di Emily.

JENNIFER – No, il padre di Emily è morto.

MARLOWE – Anche Harry è morto.

JENNIFER – Grazie a Dio! Era troppo buono per vivere.

MARLOWE – Dall’aspetto non mi è sembrato del genere troppo buono.

JENNIFER – E invece lo era, in modo orribile!

MARLOWE – Ah, che bocca stupenda! Specialmente quando dite “orribile”.

JENNIFER – Volete dell’altra limonata?

MARLOWE – Dopo, magari, grazie. Dove l’ ha presa Emily quella lepre?

JENNIFER – L’ ha trovata. Deve averla uccisa il capitano Wiles.

MARLOWE – Raccontatemi qualcos’altro della vostra vita. Vedete, non sappiamo proprio cosa fare di Harry e forse voi potreste darci qualche idea.

JENNIFER – Oh, per quel che mi interessa voi potreste anche impagliarlo e metterlo in una custodia di vetro. Solo che consiglierei un vetro opaco.

MARLOWE – Ma ce cosa vi ha fatto, oltre a sposarvi?

JENNIFER – Vedete, molte volte avrei voluto spiegare di Harry, ma nessuno riusciva a capirmi e tanto meno lui. Ma voi, voi siete un artista e cogliete ciò che gli altri non colgono.

MARLOWE – Se ho fortuna. Avanti, ditemi tutto. Raccontate.

JENNIFER – E’ stato molto tempo fa. Ero innamorata, troppo innamorata.

MARLOWE – Come si chiamava?

JENNIFER – Robert. Decidemmo di non badare alle nostre famiglie e di sposarci.

MARLOWE – E fu così?

JENNIFER – Oh, certo. Ma poi Robert morì.

MARLOWE – Oh!

JENNIFER – Ne ebbi il cuore infranto per sei settimane. E poi mi resi conto che avrei avuto un figlio.

MARLOWE – Dev’essere stato un colpo.

JENNIFER – E’ qui che entra in scena Harry. Harry, il magnifico eroe. Harry, il santo. Harry, l’unico.

MARLOWE – Come avete detto che si chiamava?

JENNIFER – Harry Worp. Era il fratello maggiore di Robert.

MARLOWE – E si innamorò di voi?

JENNIFER – Magari. Il guaio è che come fratello di Robert voleva sposarmi solo perché lo considerava un suo dovere.

MARLOWE – Ma voi credevate che fosse innamorato, però.

JENNIFER – Decisi di lasciarmi andare per il bene di mia figlia. Fu alla seconda notte di nozze che appresi la verità.

MARLOWE – Non l’avevate appreso alla prima?

JENNIFER – Fu una terribile verità, la verità su Harry.

MARLOWE – Ma che cosa accadde?

JENNIFER – Che età avete, signor Marlowe?

MARLOWE – Quarant’anni circa.

JENNIFER – Ecco che accadde. Ero rimasta sola nella camera d’albergo e mi ero messa in camicia da notte. Mi seguite?

MARLOWE – Eccome.

JENNIFER – Quantunque non sentissi un gran che per Harry, ero riuscita a portarmi ad un certo entusiasmo, pensando che mi amasse.

MARLOWE – Non dev’essere stato semplice.

JENNIFER – C’era la luna piena ed io mi sedetti accanto al balcone in modo che il mio abbigliamento ne risultasse avvantaggiato.

MARLOWE – Naturale!

JENNIFER – Chissà perché vi racconto tutto questo? Vi conosco appena. Vi sto annoiando, forse?

MARLOWE – No, no . Niente affatto.

JENNIFER – Un altro po’ di limonata?

MARLOWE – Dopo, dopo, grazie.

JENNIFER – Dov’ero?

MARLOWE – Seduta accanto al balcone con la luna piena ed eravate riuscita a darvi un certo entusiasmo.

JENNIFER – (ridendo) Ho detto così?

MARLOWE – Ed Harry, quando arriva?

JENNIFER – Non arriva. Lo aspettai invano e lo rividi solo il mattino seguente.

MARLOWE – Il mattino seguente?

JENNIFER – La sera prima nell’atrio dell’albergo aveva acquistato una rivista. C’era il suo oroscopo.

MARLOWE – Cattivo?

JENNIFER – Diceva, lui era del Toro, di non iniziare niente quel giorno se non si voleva lasciarlo a metà.

MARLOWE – E voi che faceste?

JENNIFER – Lo piantai immediatamente e ritornai da mia madre. Fine.

MARLOWE – Che storia straziante.

JENNIFER – Voi mi avete capita, vero? Ma tutti gli altri, no.

MARLOWE – Nemmeno vostra madre?

JENNIFER – (riportando fuori vassoio e bicchieri) Secondo lei dovevo tornare con Harry. Una pazzia! Lui mi tormentò perché tornassi, ma io rifiutai! E se una sera avessi voluto fargli fare qualcosa? Fargli lavare i piatti, per esempio. E l’oroscopo glielo avesse proibito?

MARLOWE – Vi capisco benissimo.

JENNIFER – Ci sono cose che proprio non mi va di fare da sola.

MARLOWE – E nessuna persona ragionevole potrebbe dargli torto.

JENNIFER – Appena Emily fu nata mi spostai qui, dove pensavo che Harry non mi avrebbe trovato. Cambiai di nome e…

MARLOWE – E invece vi trovò.

JENNIFER – Stamane bussarono alla porta. Prima ancora di aprire sentii che si trattava di lui.

MARLOWE – E che voleva?

JENNIFER – Me. Voleva me perché ero sua moglie, ecco tutto. E perché, a sentir lui, aveva un gran bisogno della mia compagnia. Solitudine.

MARLOWE – E voi che provaste?

JENNIFER – Disgusto. Avete notato i suoi baffi e i suoi capelli ondulati?

MARLOWE – Sì, ma quando l’ ho visto io era morto.

JENNIFER – Da vivo era identico, solo che stava in posizione verticale.

MARLOWE – E che gli diceste quando entrò?

JENNIFER – Niente. Gli diedi una bottigliata in testa per renderlo grullo.

MARLOWE – Grullo?

JENNIFER – Tonto, ebete. Se ne andò via barcollando e giurando che avrebbe riavuto sua moglie a costo di rimetterci la pelle.

MARLOWE – L’avete accontentato!

JENNIFER – (alzandosi) Eh, … un altro po’ di limonata? (Marlowe fa cenno di no e si alza)

 

SCENA QUINTA

(Esterno.♫ 6 -Musica di cambio scena 4. CONTROSCENA:Il capitano Wiles si reca a casa di Miss Gravely. Avvicinandosi si preoccupa di aggiustarsi il fiore all’occhiello)

MISS – Capitano, ma che bella sorpresa!

CAPITANO – Veramente mi avete invitato voi, o non ho capito bene?

MISS – Sì, sicuro. Ma è sempre una bella sorpresa.

CAPITANO – Ah, grazie. Voi sapete di certo come ricevere un ospite.

MISS – Prego, accomodatevi.

CAPITANO – Oh, grazie. Ne sono onorato.

(Si vede Emily che arriva saltellando con la lepre in mano)

CAPITANO – Ci vuole una cuoca in gamba per le focaccine coi mirtilli, altrimenti i mirtilli si raccolgono tutti in fondo.

MISS – Sono mirtilli di macchia, ecco il segreto. Li ho presi vicino al luogo dove… avete sparato a quel pover’uomo.

CAPITANO – (ammirando una tazza) Ecco una bella tazza davvero!

MISS – E’ un vecchio ricordo di famiglia. Mio padre l’ ha usata per anni, fino alla morte, anzi.

CAPITANO – Voglio sperare che il suo trapasso non sia stato doloroso.

MISS – Fu maciullato da una trebbiatrice. Oh, spero di non avervi impressionato.

CAPITANO – No, no, affatto. Sono abituato alle cose forti per la verità e ho affrontato spesso la morte in passato.

MISS – E anche recentemente, direi.

CAPITANO – Già. (Entra Emily in casa)

MISS – Emily, cos’hai in mano?

EMILY – Una lepre.

CAPITANO – Una lepre?

MISS – Fammela vedere.

EMILY – E’ morta e non è mia.

CAPITANO – E di chi è, allora?

EMILY – Tua. L’ hai uccisa col fucile.

MISS – Dovete averla uccisa oggi. Potrete fare un magnifico salmì.

CAPITANO – Una lepre! Ho ucciso una lepre, finalmente! E dove l’ hai trovata?

EMILY – L’ ho trovata nelle focaccine

CAPITANO – Cosa?

EMILY – Su, nel bosco.

MISS – Ecco qua. Una focaccina per una lepre.

EMILY – Quella è una lepre da due focaccine. (Miss Gravely gliene dà due) Ora devo andare.

CAPITANO – (ridacchiando) Oh, che delizioso e interessante pomeriggio!

MISS – Certo.

CAPITANO – Eh, già. Voi siete molto simpatica.

MISS – Ah, siete veramente gentile capitano. Torniamo al nostro piccolo problema: Harry. Che cosa accadrà di lui?

CAPITANO – Via, via. Non preoccupatevi di Harry. Prima di sera sarà comodamente sotterrato.

MISS – Ah, ci sarà da scavare, però. Non potreste forse fare in modo che scivoli giù dal muretto del vostro stagno?

CAPITANO – Ricomparirebbe a galla dopo un’ora. Oh, no. E invece non si torna a galla sotto un metro di terra. E poi lì ci raccolgono il ghiaccio, d’inverno. E ve lo immaginate se tagliando un blocco di ghiaccio…

MISS – Capisco, capisco, certo. Sì, il miglior posto per Harry è sotto terra.

(CONTROSCENA: Entra in scena Emily correndo saltellando. Si siede addenta la focaccina e la mangia vorace. Poi ne lascia un pezzetto che sbriciola)

EMILY – Questo è per i miei amici uccellini. (esce saltellando)

SCENA SESTA

♫ 7 -Musica di cambio scena 5.Esterno.Sam ed il capitano, con un badile sulla spalla stanno camminando e si avvicinano al posto dove hanno lasciato Harry.

CAPITANO – (guardando la salma) Sembra soddisfatto, vero? Molto soddisfatto e comodo.

MARLOWE – Ormai non ci resta che seppellirlo e prima facciamo meglio è.

CAPITANO – Se quello che hai detto della signora Rogers è vero, sono senz’altro d’accordo con te.

MARLOWE – Su, cerchiamo un posto adatto. Bisogna che la terra sia soffice. E’ inutile che facciamo una sfaticata.

CAPITANO – Sì, e un posto dove l’intero villaggio non ci capiti addosso mentre lavoriamo.

MARLOWE – Un posto attraente e con un certo carattere.

CAPITANO – Rivolto ad ovest. Cosicché Harry possa vedere il tramonto.

MARLOWE – Che sia riparato d’inverno.

CAPITANO – E fresco d’estate. Lo sai che sto quasi invidiandolo?

MARLOWE – Beh, se non volete che questo, la facciamo doppia.

CAPITANO – Beh, no. Grazie molte. Sarà per un’altra volta.

MARLOWE – (prova il terreno con la pala) Qui. Questo mi sembra un buon posto.

CAPITANO – Ah, sei un uomo fortunato Harry Worp. (si siede a riposarsi)

MARLOWE – Forza capitano, via la giacca.

CAPITANO – Dici a me?

MARLOWE – Certo, è vostra questa salma, no?

CAPITANO – Oh, io non sono un gran che come becchino.

MARLOWE – Dovevate pensarci prima di andare a caccia. (Si sente il campanello di una bici)

CAPITANO – Quella pettegola di Mrs. Wiggs! Che facciamo?

MARLOWE – Pensiamo a una bella storia da scodellargli. (iniziano a scavare)

(♫ 8Musica scavo e CAMBIO LUCI. Scavano da tempo ed il buco è ormai molto profondo)

CAPITANO – Metti giù quella pala, Sam.

MARLOWE – Che succede?

CAPITANO – Sono stanco morto.

MARLOWE – Beh, io lo sono da almeno dieci minuti, ma aspettavo che vi fermaste voi per primo.

CAPITANO – Mi dà i brividi.

MARLOWE – Avanti, prendiamo Harry e sistemiamolo.

CAPITANO – Con reverente fretta.

(♫ 9Musica scavo e CAMBIO LUCI. Stanno chiudendo la fossa con le ultime palate)

MARLOWE – Vi andrebbe di dire qualche parola?

CAPITANO – Ah, volentieri! Ehi, Worp, non farti mai più vedere da queste parti! (si sente il campanello della bicicletta di Wiggy) Avanti, non vedo l’ora di aver finito.

MARLOWE – Capitano, credo che Wiggy stia cercando qualcosa. Anche stamattina, al negozio, mi ha chiesto se avevo udito degli spari. Pensate che sappia che Harry è venuto qui su?

CAPITANO – Sam, lo sai che questa è un’idea orribile?

MARLOWE – E che si domandi cosa gli è accaduto e dov’è?

CAPITANO – La conclusione è che bisogna andarsene di qui, e presto, anche.

MARLOWE – Comunque d’ora in poi cercate di limitarvi a cacciare le lepri! Sono più maneggevoli!

CAPITANO – Ah, a proposito. Non te l’ ho ancora detto. Ho ucciso una lepre, oggi!

MARLOWE – Non gridate! L’ ho saputo. Ero da Jennifer Rogers quando ho visto Emily con la vostra preda.

CAPITANO – (ridacchiando) Jennifer? Non hai perso tempo a quanto pare. Comunque hai la mia approvazione. E’ una magnifica vedova, deliziosa.

MARLOWE – Beh, ne discuteremo quando avremo sistemato Harry.

CAPITANO – Non è il caso che te la prendi. Non intendo parlare delle tue avventure. Ho le mie a cui pensare.

MARLOWE – Con la mia protetta.

CAPITANO – Come hai detto?

MARLOWE – Con Miss Gravely, la signora che io restaurato oggi pomeriggio su all’emporio. Un impressionante ritorno alla femminilità.

CAPITANO – Vuoi spiegarmi che stai dicendo?

MARLOWE – Beh, si è presentata lì con un’aria molto eccitata. Voleva una tazza nuova, un piattino ed un sacco di altre cose. E io gli ho rifatto il trucco e la pettinatura. Non ditemi che non l’avete notato?

CAPITANO – Oh, è una donna davvero simpatica e attraente.

MARLOWE – Non lo metto in dubbio. E’ questione di punti di vista, immagino.

CAPITANO – Dev’essere proprio così. Oggi per esempio non so se vedo tutto color rosa o se…

MARLOWE – O se… siete innamorato.

CAPITANO – Ah. (ride) Non c’è niente come sentirsi innamorato. No. Aggiunge gusto al lavoro. (picchiando con la pala il terreno) Gusto, gusto, gusto!

MARLOWE – Io di gusto ne ho avuto abbastanza, per ora. Proviamo a riposarci un po’.

CAPITANO – Perché no? Ce lo meritiamo (lasciano i badili). Dimmi un po’ che ne pensa Jennifer del mio guaio?

MARLOWE – Intendete la signora Rogers?

CAPITANO – Ormai credo di avere il diritto di chiamarla con il suo nome di battesimo. Sono stato io in fondo a liberarla con una pallottola.

MARLOWE – Una pallottola? E tutte le altre che avete sparato?

CAPITANO – Uh, beh! Tre. Una per il divieto di caccia, una per quella lattina ed una per Harry.

MARLOWE – Dimenticate la lepre.

CAPITANO – E una per la lep… (s’interrompe perplesso) Oh! (riprende a scavare la fossa per riesumare il morto).

MARLOWE – Ma che vi prende? Che succede? Vi ha morso una vipera?

CAPITANO – Ma io ho sparato solo tre colpi. Tre. Uno per il divieto, uno per la lattina… (continua sempre a scavare)

MARLOWE – E uno per poveretto che è lì in quella fossa.

CAPITANO – No, amico mio. Questo è il punto! Uno per la lepre! E se ho tirato alla lepre non ho tirato ad Harry. Oh, Sam, che cosa stavi per farmi fare! Stavi per trasformarmi in un assassino! Beh, avanti, aiutami! Dammi una mano!

MARLOWE – Anche se non lo avete ucciso voi, perché dissotterrarlo? E’ già sistemato! Ho promesso a Jennifer che l’avremo sepolto e vorrei mantenere la parola. Del resto, che lo abbiate ucciso o no, siete lo stesso un criminale. Ed è più arduo spiegare perché si è sepolto un morto di cui non si è responsabili, anziché un morto di cui per caso si è contribuito al trapasso. Dico bene? Nessuno si aspetta che se trovate un morto lo seppelliate. Direi che è il contrario. Ci si aspetta che avvertite la polizia o che lo diciate a qualcuno.

CAPITANO – Oh, Sam. Ma non capisci? Non ti rendi conto di ciò che mi preoccupa? Vorresti che andassi avanti tutta la vita senza sapere se l’ ho ucciso o no?

MARLOWE – Prima dite di non aver coscienza, e ora mi parlate in modo da far pensare tutto il contrario.

CAPITANO – Su, avanti, aiutami. Non mi importa se l’ ho ucciso o no. Non ha significato. Ma se non ci vedo chiaro, mi verrà la tremarella ogni volta che vedo un poliziotto.

MARLOWE – E va bene. Io comunque ormai lascerei che sia la polizia a disseppellirlo. (inizia a scavare anche lui)

CAPITANO – Grazie, Sam. In due vedrai che lo tireremo fuori in un lampo. (scavano per dissotterrare il morto).

10Musica scavo e CAMBIO LUCI. Passa del tempo.

CAPITANO – (guardando dentro la fossa) Io non vedo niente da qui. E’ meglio che scenda e che guardi da vicino.

MARLOWE – A me questo onore, capitano.

CAPITANO – Sì, tu hai gli occhi migliori dei miei.

MARLOWE – (dentro la fossa) Ehi! Quella non è stata una pallottola!

CAPITANO – Non è stata una pallottola?

MARLOWE – No.

CAPITANO – Ah, questa poi!

MARLOWE – E’ quella che si dice una ferita da corpo contundente.

CAPITANO – Uh, e che mi dice, Sam?

MARLOWE – Dico, caro capitano, che siamo coinvolti in un omicidio!

CAPITANO – Ma, un omicidio commesso da chi?

MARLOWE – Non ne ho idea.

CAPITANO – Oh, neanch’io per questo. A parte Jennifer Rogers, chi altro potrebbe essere stato?

MARLOWE – A parte Jennifer…

CAPITANO – Sì, credi che possa essere stata lei?

MARLOWE – No, è ridicolo. Non avete detto che fu molto sorpresa di averlo trovato qui?

CAPITANO – Sappiamo anche, però, di quella bottigliata. Ricordo che una volta sulla mia nave un fuochista batté la testa contro un muro e morì soltanto dopo due giorni.

MARLOWE – E come fece a trovare un muro su una nave?

CAPITANO – E’ quello che mi sono sempre chiesto.

MARLOWE – Non può essere stata Jennifer. No. E poi che importanza ha chi è stato? Sarà meglio per tutti noi se Harry è sepolto e dimenticato.

CAPITANO – No, niente da fare. Io non voglio seppellire gli errori degli altri.

MARLOWE – E se fosse stata Miss Gravely?

CAPITANO – Oh! (risata sguaiata)

MARLOWE – Non c’è poi tanto da ridere. L’avete detto voi che non si meravigliò affatto di vedervi trascinare Harry per i piedi.

CAPITANO – Voi artisti non ne capite niente di etichetta. Miss Gravely è donna di costumi gentilizi, avezza a nascondere le proprie emozioni. E se non fosse che tenevo Harry per le caviglie, non ci avrebbe fatto neanche caso.

MARLOWE – Davvero?

CAPITANO – Quando ha detto (imita la voce di Miss Gravely): “Vi è forse caduto qualcosa, capitano?”. Non si trattava che di una frase convenzionale, in fondo. Come : “Che bella giornata, eh, capitano” o qualcosa di simile.

MARLOWE – Allora mi date una mano sì o no?

CAPITANO – Ma, non lo so.

MARLOWE – Potrebbe essere stato anche il dottor Greenbow o il vagabondo o…

CAPITANO – Jennifer!

MARLOWE – (arrabbiato) Vi ho già detto che… Ah, è inutile discutere. Liberiamoci di Harry, piuttosto.

CAPITANO – Come vuoi, mi hai aiutato nell’ora del bisogno ed è giusto che io faccia altrettanto.

MARLOWE – Archivieremo Harry definitivamente.

CAPITANO – Già!

MARLOWE – E niente più sciocchezze! (richiudono la buca)

11Musica scavo e BUIO.

                                                           

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

SCENA PRIMA

1Musica inizio secondo atto. Miss Gravely ed il capitano Wiles entrano in casa di lui, che l’ ha invitata ed apre la porta.

CAPITANO – Venite a bordo, miss Gravely, venite a bordo. Non è che un vecchio comodo ancoraggio, modesto, non sontuoso come il vostro, ma intimo, molto intim…(si blocca nel vedere i suoi mutandoni appesi ad asciugare sul filo. Si precipita a levare la biancheria stesa e la nasconde maldestramente, poi riprende) Oh, accomodatevi, prego.

MISS – Grazie. (si siede)

CAPITANO – Curioso, vero, che siamo diventati tanto amici in un solo pomeriggio. Io lo sapevo, però, che non eravate così severa e intransigente come dicevano. Ne ero certo, anzi.

MISS – Sul serio?

CAPITANO – Sicuro! Oh, io le capisco subito le vere qualità di una donna! Quando vi ho incontrata, là dove giaceva Harry …

MISS – (interrompendolo) Capitano, io vorrei …

CAPITANO – Dite, prego.

MISS – Prima che continuiate, io sarei lieta di potervi dare una… una spiegazione di questo mio improvviso invito di oggi a prendere il caffè con le focaccine a casa mia e del fatto che ora io sia qui.

CAPITANO – Oh, non c’è proprio niente da spiegare. Voi mi avete aiutato in un momento di crisi ed io ve ne sono grato.

MISS – Grazie! Ma il fatto è che… che devo dirvi la ragione…

CAPITANO – Oh, no . Non voglio sentire una parola. Voi vedeste le difficoltà in cui mi trovavo con quella salma e chiudeste gli occhi sulla faccenda in un modo diremo così… molto sportivo.

MISS – Capitano.

CAPITANO – Prego, prego.

MISS – Vorrei dirvi che la ragione dell’invito a prendere il caffè con le focaccine a casa mia era che… che sentivo …

CAPITANO – Simpatia?

MISS – No, gratitudine.

CAPITANO – Gratitudine ? Oh, sono io che devo esservi grato.

MISS – No, sono io, ve l’assicuro. Ve ne sono grata. Vi sono molto grata per aver sepolto quella salma.

CAPITANO – Quale salma?

MISS – Quella di stamattina. Sono stata io a colpirlo alla testa col tacco di una mia scarpa sportiva.

CAPITANO – Voi?

MISS – Un tacco col rinforzo metallico.

CAPITANO – E come mai?

MISS – Mi aveva seccato. Stavo andandomene a casa, quando mi si avvicinò con uno sguardo feroce gridando che noi eravamo… eravamo sposati.

CAPITANO – Ah, ma allora vi eravate già conosciuti.

MISS – Vi sembrerà impossibile, capitano, ma io non l’avevo mai visto prima. E anche se l’avessi visto, non l’avrei certo mai sposato.

CAPITANO – Allora deve avervi preso per un’altra.

MISS – No, era molto sicuro di se stesso quando mi… mi trascinò fra i cespugli.

CAPITANO – Sì.

MISS – Io scappai fuori.

CAPITANO – Avanti.

MISS – E lui mi ritrascinò dentro.

CAPITANO – E due!

MISS – E lì mi disse delle tremende, delle terribili volgarità che io non capii, naturalmente.

CAPITANO – Ah, certo. Me l’immagino.

MISS – Lottammo.

CAPITANO – E poi?

MISS – Vinsi io. Mi si era levata una scarpa e… e lo colpii con tutta la forza di cui ero capace.

CAPITANO – E lo avete ucciso.

MISS – Immagino di sì. Ero seccata, capitano, molto seccata.

CAPITANO – Naturale.

MISS – Non ero mai stata così seccata, per la verità. Ed ecco perché, suppongo, non mi sono resa conto della forza che ci mettevo.

CAPITANO – Evidentemente! La signora Rogers l’ha intontito e voi l’avete liquidato.

MISS – Ma che cosa c’entra la signora Rogers?

CAPITANO – Era sua moglie.

MISS – Oh, poveretta! Ah, credevo che avesse più buon gusto! Vedete, capitano, quando riuscii a mettermi in salvo decisi di non dire niente a nessuno. Poi vi incontrai e mi resi conto di quanto fosse conveniente che pensaste di essere voi il responsabile. Dovete perdonarmi, ma ero sconvolta.

CAPITANO – E’ comprensibile.

MISS – E’ per questo che mi sento… mi sento tanto in obbligo verso di voi.

CAPITANO – Oh, per carità, non è niente.

MISS – No, non è possibile e non sarebbe giusto che passaste il resto della vostra vita sapendo di aver sepolto un uomo che non avete ucciso e col mio crimine sulla coscienza.

CAPITANO – Oh, sarà un piacere. Sì, certo…

MISS – Del resto, ora mi sembra chiaro che quell’uomo era completamente pazzo e quindi… e che la mia reazione era più che giustificata. Non c’è alcuna ragione per non informarne le autorità. Oh, tutto sarà molto semplice. Sono certa che la polizia si renderà conto di come è accaduto. E forse i giornali non ne parleranno neanche.

CAPITANO – Levatevelo pure di mente! Le adorano queste cose i giornali! Delitto e passione! Dimenticatevi di Harry e di aver mai visto la sua faccia, come faremo Sam, io e la signora Rogers.

MISS - Oh, ma non è mica vostro il morto! Dopo tutto l’ ho ucciso io ed è più che giusto che sia io a prendere una decisione. Non siete d’accordo?

CAPITANO – Beh, in un certo senso…

MISS – Ne ero sicura. Sapete cosa facciamo, capitano? (fa per uscire) Andiamo a prendere una pala!

CAPITANO – Per carità…

MISS – E dopo che lo avremo dissepolto andremo a prendere una buona tazza di cioccolata a casa mia. (escono e vanno nel bosco a scavare)

2Musica per cambio scena 1.  CONTROSCENA:Miss Gravely sta scavando dentro la fossa, mentre il capitano Wiles sta seduto, fumando tranquillamente la pipa.

SCENA SECONDA

(Casa di Jennifer Rogers. Sam Marlowe è già in scena, poi entra anche Jennifer con il vassoio)

JENNIFER – (entra portando un vassoio con il caffè) Emily era così stanca che si è addormentata levandosi le scarpe.

MARLOWE – Ma sapete che avete una bella casa?

JENNIFER – L’assicurazione di Robert non era gran che. Zucchero?

MARLOWE – No, amaro.

JENNIFER – Curioso, ma mi sento terribilmente bene insieme a voi.

MARLOWE – E’ quello che accade anche a me ed è una buona cosa, sentirsi a proprio agio con chi ha la stessa impressione.

JENNIFER – C’è un fatto, però, che non mi lascia tranquilla.

MARLOWE – Ditemi di che si tratta e ci penserò io.

JENNIFER – Che ne è accaduto di Harry?

MARLOWE – Harry? Oh, non ci pensate nemmeno. Fa parte della terra, dell’eternità, dell’infinito. Credete pure a me. Harry fa parte della storia. (bussano alla porta)

JENNIFER – Avanti, chiunque sia!

(Entrano Miss Gravely, tutta sporca di terra sul viso ed il capitano Wiles)

MARLOWE – Cos’è successo?

CAPITANO – Sam, devo dirti una cosa.

MISS – Oh, no, capitano. (stanchissima, si lascia andare su una sedia) Sono io che devo dirglielo.

MARLOWE – Vediamo, chi è che deve dire che?

MISS – Sono stata io ad uccidere Harry Worp, colpendolo alla testa con una delle mie scarpe sportive.

JENNIFER – (quasi felice) Ah, siete stata voi!

MISS – Stiamo andando ad avvertire subito la polizia.

CAPITANO – Ed io le sto dicendo di non farlo.

MARLOWE – Beh, ha ragione! E poi non è serio. Harry è morto e sepolto.

CAPITANO – Sam, devo dirti un’altra cosa.

MARLOWE – No? L’avete ritirato fuori?

CAPITANO – Beh, ecco… (si apre la porta e Jennifer la chiude)

MISS – Sono stata io ad insistere, signor Marlowe.

MARLOWE - Non dovevate farlo!

MISS - Non c’è niente da temere. La responsabilità è tutta mia! Appena il capitano mi ha detto perché Harry si trovava qui, ho capito che era meglio non nascondere niente.

JENNIFER – Conoscete la sua storia?

MISS – Beh, sì. E in tutti i particolari, anche. Penso che nessuno potrà dire niente delle mie reazioni di fronte ad uno squilibrato.

MARLOWE – No, vi illudete. Voi non sapete quello che comportano cose del genere. Ore e ore di interrogatori e di fotografie, e la vostra vita privata indecentemente diffusa dai giornali!

MISS – E cosa vi fa pensare che la mia vita privata sia indecente?

MARLOWE – No, volevo dire… E’ il sistema che è indecente. Non vi lasceranno più vivere. Giornalisti, fotografi, poliziotti…

MISS – No, ormai ho deciso.

CAPITANO – Allora è finita.

MISS – Comunque ho ritenuto giusto venire ad informare la signora Rogers di ciò che volevo fare. Dopo tutto mi sembra che sia lei la più interessata alla questione. Che ne pensate, signora Rogers?

JENNIFER – Non vedo perché stiate facendo tanto chiasso per Harry, e dato che era bello e sepolto, perché ritirarlo fuori? Comunque ormai regolatevi pure come credete meglio. Personalmente non mi interessa ciò che ne farete. Purché non lo resuscitiate.

MISS – Ho mano libera, allora?

JENNIFER – Libera come l’aria. Per me Harry fa parte della storia, ormai.

MARLOWE – Un momento, un momento, Jennifer. Avete dimenticato una cosa. Vi rendete conto che se questa storia si verrà a sapere, si verrà a sapere anche del vostro matrimonio?

JENNIFER – Oh!

MISS – Devo confessare che neanch’io ci avevo pensato.

MARLOWE – Dov’è adesso, Harry?

CAPITANO – E’ lassù, sotto la quercia.

MARLOWE – Vado a prendere la pala.

MISS – Scusate se vi do tanto lavoro. Mi dispiace molto.

MARLOWE – Oh, non è niente, figuratevi.

JENNIFER – Beh, interessante, però. Sapete che non sono mai stata a un funerale fatto in casa? (ride.)

(Le due donne escono di scena portando fuori le sedie.)

CAPITANO – Io, sì. Questo è il terzo, e nello stesso giorno. (mette la pala sulla spalla)

MARLOWE – Forza, capitano! (la porta della stanza ritorna ad aprirsi da sola).

CAPITANO – Sì.  (Tutti escono)

CONTROSCENA: Emily si è svegliata ed entra in pigiama con un orsacchiotto sotto il braccio. Comincia a parlottare con lui.

EMILY – Ah, amico mio, in questa casa sono si riesce più a chiudere occhio!

SCENA TERZA

3Musica scavo + lenta per cambio scena 2. Esterno. I soliti quattro. Hanno finito il seppellimento. E’ quasi notte (effetto luci tramonto → buio). Le donne gettano dei petali di fiore sulla tomba.

CAPITANO – Ci vorrebbe una colata di cemento!

MISS – In primavera verrò a piantarci i mirtilli.

CAPITANO – Non sarebbe meglio qualcos’altro? Dei lillà, per esempio.

MARLOWE – Ci penserà la natura, vedrete.

CAPITANO – Diciamo una preghiera?

MARLOWE – Non me ne viene in testa nessuna e poi non ho più fiato.

JENNIFER – (getta altri petali) E’ troppo tardi per le preghiere. Ormai dovunque dovesse andare c’è arrivato. Addio, Harry. Ti perdono.

(I quattro camminano di notte al chiaro di luna. Si odono in lontananza delle trombe.)

CAPITANO – Le trombe che accolgono Harry.

JENNIFER – Non lo conoscevate.

MARLOWE – Mi piacerebbe dipingervi così, Jennifer. Così, avvolta dalla luce della luna.

CAPITANO – Sembra che stiano scendendo dal villaggio, no?

MISS – Lo so io cos’è. E’ il richiamo della diligenza fantasma che passava di qui ogni notte 200 anni fa.

CAPITANO – Uh, fandonie!

MISS – La vecchia strada correva laggiù in fondo, ai piedi delle colline.

MARLOWE – Ah, essere un brigante in una notte come questa!

JENNIFER – Sentite, qualcuno che corre. (si odono delle grida in lontananza)

MISS – Un cavallo!

MARLOWE – Se è un cavallo ha imparato a parlare!

CAPITANO – Che cosa dice?

JENNIFER – Lo sapremo fra un attimo. Sta venendo qui.

MARLOWE – E’ Wiggy, la mia Wiggy! Quella ficcanaso deve aver scoperto tutto!

WIGGY – (gridando in lontananza) Signor Marlowe, signor Marlowe!

MARLOWE – Wiggy, che diavolo fate, qui!

WIGGY – (con il fiato corto) Lui, ecco, vuole…

MARLOWE – Riprendete fiato! Lui… lo sceriffo?

WIGGY – Ma che c’entra lo sceriffo. E’ un miliardario!

MARLOWE – (rassicurato) Chi?

WIGGY – Ecco, vuole comprare i vostri quadri, signor Marlowe.

MARLOWE – Quali?

WIGGY – Tutti quanti e degli altri ancora. Dice che siete un genio!

MARLOWE – Ah, beh, ha ragione! Ma non credo lo stesso che voglia comprarli.

MISS – Comunque io gli parlerei lo stesso, se non altro per curiosità.

WIGGY – Non sprecate una così buona occasione!

MARLOWE – Va bene, d’accordo. Gli parlerò.

CAPITANO – (bluffando con Wiggy) Siamo stati a scavare radici di tarassaco.

WIGGY – Il decotto di radici vi farebbe bene, capitano. Mio marito ci guarì i dolori dell’artrite, poco prima di morire.

CAPITANO – Quanto è disposto a pagare il miliardario?

WIGGY – Gli ho chiesto sette dollari per quello che sembra fatto di macchie di colore in mezzo a un temporale.

MARLOWE – E lui?

WIGGY – Ha detto che ero matta. Sono senza prezzo!

CAPITANO – Senza prezzo? Roba che io dipingevo all’asilo!

MARLOWE – Capitano, quel quadro rappresenta simbolicamente l’inizio del mondo.

CAPITANO – E’ all’asilo che io cominciai a conoscere il mondo!

SCENA QUARTA

4Musica cambio scena 3. CONTROSCENA: Si vede la Milionaria in proscenio che sta arrivando all’emporio di Wiggy. La scena inizia con la Milionaria che sta osservando molto attentamente i quadri. Mentre ne prende uno in mano, le si avvicina Sam Marlowe.

MILIONARIA – (in proscenio) Mi ha parlato di voi un mio amico che è un critico del museo d’arte moderna.

MARLOWE – (in proscenio) Scusate, ma non me ne importa affatto di ciò che dicono i critici.

MILIONARIA – Ah, davvero?

MARLOWE – Vedete, lo so che i miei quadri sono buoni. E non è lui che li vuole, ma voi. Importa ciò che ne pensate voi.

MILIONARIA – Ve l’ ho detto che sono opere di un genio e che li voglio comprare tutti.

MARLOWE – Peccato.

MILIONARIA – Perché?

MARLOWE – Perché ho appena deciso di non venderli, e poi non potreste permettervelo.

MILIONARIA – Oh! (Risata. Fa per prendere il portafogli dalla sua borsetta)

WIGGY e CAPITANO – (guardandosi) Uh, denaro!

CAPITANO – Sam, non essere sciocco! Faglieli pagare ben salati!

WIGGY – Avanti, signor Marlowe, siate ragionevole!

MILIONARIA – O siate irragionevole, se preferite.

MARLOWE – (a Jennifer) Che ne dite?

JENNIFER – Il genio è vostro, sta a voi decidere.

MARLOWE – D’accordo. Cos’è che vi piace di più al mondo?

JENNIFER – Non saprei, le fragole forse.

MARLOWE – Fragole. ( la milionaria fa prendere appunti alla signora Wiggs) Allora scrivete Wiggy. Due cestini di fragole fresche al primo di ogni mese in stagione e fuori stagione. Va bene?

MILIONARIA – Certo, molto semplice. Che altro?

MARLOWE – (a Jennifer) Cosa piacerebbe ad Emily?

JENNIFER – Una tromba, immagino.

MARLOWE – Di che genere?

JENNIFER – Una che faccia molto chiasso.

MARLOWE – Capito?

MILIONARIA – (dettando) Scrivete signora Wiggs: “Una tromba che faccia molto chiasso”.

MARLOWE – Wiggy. Che vi piacerebbe, Wiggy?

WIGGY – Un registratore di cassa cromato e col campanello

MARLOWE – E dove lo metterete?

WIGGY – Oh, lo troverò il posto.

MARLOWE – Un registratore

WIGGY – (interrompendo) Cromato e col campanello, mi raccomando.

MILIONARIA – Certo!

MARLOWE – Miss Gravely. Un istituto di bellezza completo?

CAPITANO – E per fare che?

MISS – Un armadio per poterci mettere dentro tutto il mio corredo.

MILIONARIA – (sempre dettando) Un armadio per il corredo.

MARLOWE – Capitano?

CAPITANO – Un buon fucile, un bel po’ di cartucce, un paio di pantaloni, un giaccone ed un cappello da caccia. Marrone.

MILIONARIA – Buffalo Bill al completo.

MARLOWE – Allora ci siamo, credo. I quadri sono vostri.

MILIONARIA – Sì, ma… E per voi?

JENNIFER – Già, dovete chiedere qualcosa anche per voi.

MARLOWE – Beh, ecco… (si illumina vedendo Jennifer) Certo!

JENNIFER – Che cosa?

MARLOWE – Scusatemi. (dice qualcosa all’orecchio della milionaria) Che ne dite?

MILIONARIA – Sì, non credo che debbano esserci delle difficoltà. (Wiggy rimette nel casseto il foglio degli appunti)  Bene, ecco fatto. Allora manderò domattina il mio maggiordomo a prendere i quadri. Signor Marlowe, è un giorno, questo, che ricorderò per il resto della mia vita (si stringono la mano)

MARLOWE – Spero di rivedervi. Avrò degli altri quadri il mese prossimo.

MILIONARIA – Oh, io sarò un vostro fedele cliente, anche se aumenterete i prezzi. Bene. Buona notte a tutti.

TUTTI – Buona notte.

MILIONARIA – Addio, giovanotto.  

CAPITANO – Congratulazioni, Sam. Bravo!

WIGGY – Bisogna festeggiare! Torno subito. (esce)

MARLOWE – Mi sono comportato bene?

JENNIFER – Oh, senz’altro, molto bene.

MARLOWE – Dire davvero? E’ importante per me che ne siate convinta.

JENNIFER – Perché?

MARLOWE – Perché vi amo e vi vorrei sposare.

JENNIFER – (ride) Oh, volete sposarmi?

MARLOWE – E perché no?

JENNIFER – (seduta tenendosi le gambe piegate fra le braccia) Perché ho appena riacquistato la mia libertà.

MARLOWE – Venuta e andata. Comunque, se ci sposiamo, ve la lascerei.

JENNIFER – Dovete essere quasi unico, voi.

MARLOWE – Rispetto la libertà. E più ancora la amo. Potremo essere gli unici marito e moglie liberi al mondo.

JENNIFER – (sospira) Non so che cosa dirvi. Dovete darmi un po’ di tempo per rifletterci.

MARLOWE – Molto giusto. Ci rifletterete fino a casa vostra.

(Rientra Wiggy con vassoio, bottiglia e bicchieri.)

WIGGY – Oggi è successa una cosa straordinaria! Signor Marlowe siete riuscito a vendere tutti i vostri quadri ad una milionaria e ci avete fatto più di quanto avrei mai immaginato. (versa da bere a tutti) Brindiamo! Offre la ditta! (mostra un paio di scarpe mentre tutti bevono) Questo pomeriggio ho visto un vagabondo che girava qui attorno con queste addosso. Pensate, me le ha vendute per due dollari ed una bottiglia di wisky. Mi ha detto di averle prese da un morto. Però mi ha portato dove secondo lui l’aveva lasciato e non c’era niente. Forse è meglio che telefoni alla polizia. Lo sceriffo vorrà vederci chiaro in questa faccenda.

MARLOWE – Un po’ di lavoro a cottimo, eh?  Credo che sia ora di andare.

WIGGY – Grazie del registratore di cassa.

MARLOWE - E’ stato un piacere.

WIGGY – Ah, signor Marlowe?

MARLOWE – Sì, Wiggy.

WIGGY – Posso incorniciare quel quadro lì per terra?

MARLOWE – Sì, ma il mio ultimo lavoro non è in vendita. Buona notte. (Escono Miss Gravely, Sam e Jennifer mano nella mano.)

WIGGY – (sospettosa) E perché mai? Glielo chiederò domani.

CAPITANO – Buona notte. (esce)

WIGGY – Buona notte, capitano.

WIGGY – (vedendo il quadro) L’ha lasciato qui stamattina quando è andato dalla signora Rogers. Chissà perché non ha voluto venderlo. (Va al telefono) Sono io, sergente, la signora Wiggs. Sì, aspetto. (Mentre è al telefono sposta con un piede il ritratto del morto che Sam aveva disegnato e che è rimasto a terra all’emporio.) Ma questo ritratto coincide con la descrizione… Ah, pronto sceriffo. Sono la signora Wiggs. C’è qualcosa che può interessarvi. Nel mio negozio un paio d’ore fa si è presentato un vagabondo con addosso un paio di scarpe rubate ed una fantastica storia di un morto che… (♫ 5Musica per il cambio scena 4 )

SCENA QUINTA

(I quattro sono arrivati nei pressi del bosco)

CAPITANO – (a Sam) Che ne pensi? Wiggy ha trovato le scarpe di Harry, non vorrei che telefonasse alla polizia.

MARLOWE – Ma, non so. Forse sbaglio, ma io non credo che Wiggy sospetti di noi.

CAPITANO – Mi ha guardato in un modo, però.

MARLOWE – Perché non ci ha tenuto ancora lì, allora, e con una scusa  non ha chiamato subito la polizia?

CAPITANO – Oggi i metodi della polizia sono tutti psicologici, caro mio. Psicologici! Insistono e continuano a insistere finché sei tu a chiedergli di condurti sulla sedia elettrica.

MARLOWE – Non credo che la polizia prenderà sul serio quella storia delle scarpe.

CAPITANO – Beh, speriamo.

JENNIFER – Ho deciso, Sam.

MARLOWE – Deciso che?

JENNIFER – Di sposarti, se ti ricordi di avermelo chiesto. Tu … mi piaci molto e credo che sarai un buon padre per Emily. E poi ci sono altre ragioni che non sta bene dire.

CAPITANO – Beh, il matrimonio è un magnifico sistema per passare l’inverno. Ma adesso dovremo piuttosto studiare qualche buona storia da raccontare alla polizia, se si fa vedere.

MARLOWE – Perdonami, davvero ti ho chiesto di sposarmi?

JENNIFER – Ci sono dei testimoni.

MARLOWE – Oh, non c’è dubbio. D’accordo. Ti sei guadagnata un marito. Ed ora te lo proverò con un bacio. (Si baciano)

JENNIFER – Vacci piano. Ho le valvole che saltano facile! (Bacio appassionato)

MISS – (al capitano) Che bella coppia, vero?

JENNIFER – Sam, che cosa hai chiesto alla milionaria? (Sam glielo dice in un orecchio) Oh, molto pratico! (ridono)

MISS – Congratulazioni, mia cara!

CAPITANO – Sei un uomo fortunato, Sam. Credo che sarete molto felici.

MARLOWE – Grazie.

CAPITANO – Scusate se ho brontolato un po’ per la mia parte di lavoro per Harry, ma ora mi rendo conto che ne valeva la pena. E se posso fare qualcos’altro…

MARLOWE – Un momento, un momento. Fermi!

JENNIFER – Cosa c’è che non va, adesso?

MARLOWE – Harry! Non è ancora finita con lui.

JENNIFER – Se è finita con qualcheduno, è con Harry. L’abbiamo seppellito tre volte!

MARLOWE – Per sposarci dovremo provare che sei libera e per provare questo dovremo provare che Harry…


JENNIFER – E’ morto. Oh, che orribile complicazione!

MISS – Oh! Non è detto che lo sia.

CAPITANO – Perché guardate proprio me? Sam, farò qualsiasi cosa, ma ti supplico, non chiedermi, non chiedermi di ridisseppellire Harry!

MISS – No, via, via, capitano.

JENNIFER – No, è impossibile!

MISS – Ma non pensate alla cattiva stampa che vi faranno?

JENNIFER – No, neanche per sogno! Sam vale questo e molto di più, anche. Ma sto pensando a voi, miss Gravely. Un omicidio è sempre un omicidio, a parte qualsiasi circostanza attenuante. E non è giusto che voi corriate un rischio simile.

CAPITANO – Molto bene, è meglio lasciarlo dove sta. Fra sette anni potrai ottenere una dichiarazione di morte presunta.

MARLOWE – Fra sette anni? Ma sarò un vecchio.

JENNIFER – Non dite sciocchezze. Hai già aspettato ben più di sette anni.

MARLOWE – Sì, ma ora so cosa sto aspettando.

MISS – Insisto perché disseppelliate quel disgraziato. Non importa di ciò che diranno. Chi mi conosce non può affatto dubitare che quell’uomo non fosse un pazzo.

CAPITANO – Non sono affatto d’accordo!

MISS – Davvero, capitano?

CAPITANO – Beh, lo ridisseppellirò. Ma è meglio che lo facciamo prima che Wiggy riesca a portare quassù la polizia.

(♫ 6Musica scavo  e CAMBIO LUCI)

Gli uomini scavano. Le donne stanno sedute.

JENNIFER – Che ne direste se ci dimenticassimo di come è veramente accaduto? Potrei dire che Harry oggi era passato da me e che poi se n’era andato. Non vedo perché dovremo saperne di più.

MISS – No, no. Potrebbero incolpare un altro, il quale magari non si troverebbe a disporre a sua difesa delle buone ragioni che ho io.

MARLOWE – Che vorreste dire con “un altro”?

MISS – Ci sono qui almeno due persone che potrebbero essere state interessate a sopprimerlo. (guarda Jennifer) Voi che lo avete sposato. E ora Sam.

MARLOWE – Io? E perché avrei dovuto farlo? Non l’avevo mai visto prima.

MISS – Eppure una ragione potevate averla.

JENNIFER – Vuole dire, me.

MISS – Sì.

MARLOWE – Ma io mi innamorai di lei solo dopo la morte di Harry.

CAPITANO – E pensate che la polizia vi crederà? Ha ragione, ragazzo mio.

JENNIFER – Ma dopo tutto, perché non dire la verità? Non vi sembra un’idea?

(Hanno finito di scavare e riportano in superficie la salma)

MARLOWE – Dovremo spiegare perché la polizia non è stata informata prima d’ora.

CAPITANO – Sì, e le condizioni in cui si trova. Beh, credo che sarà facile.

JENNIFER – Beh, gli daremo una pulitina. E’ orribile, ma non c’è altra da fare, ormai. Non possiamo aggravare la posizione di Miss Gravely.

MISS – In quanto al ritardo potrei dire che ero così sconvolta dell’accaduto che… che andai a casa a riposarmi.

CAPITANO – E’ più che naturale.

MARLOWE – Penseranno che avete riposato un bel po’.

JENNIFER – E’ inutile passare la notte qui a discutere. Andiamo da qualche parte e riassettiamo un po’ Harry.

(Si avvicina all’improvviso il dottor Greenbow che sta declamando a voce alta l’Amleto)

VOCE DR. GREENBOW – Questo è il problema…

MARLOWE – Via, presto, nascondetevi!

(si nascondono tutti e quattro dietro ad un grosso tronco d’albero)

DR. GREENBOW – Se sia più nobile all’animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell’iniqua fortuna, o prender l’armi contro un mare di tribolazioni e combattendo disperderli. Morire, dormire, nient’altro. E come un sogno dire che noi poniamo fine alle doglie del cuore ed alle mille offese naturali… (si accorge di Harry e si china sul cadavere)

MARLOWE – (uscendo dal nascondiglio) Ecco, … dev’essergli capitata una disgrazia, dottor Greenbow.

DR. GREENBOW – Oh, non c’è dubbio! Chi era?

JENNIFER – (uscendo dal nascondiglio) Era mio marito, dottore.

DR. GREENBOW – Oh, scusate. Non sapevo che foste sposata. Mi dispiace molto.

JENNIFER – Ah, pazienza. E’ la vita, che volete.

DR. GREENBOW – E che gli è accaduto?

JENNIFER – Beh, era…

CAPITANO – (uscendo dal nascondiglio) E’ ciò che vorremmo sapere, dottore. Forse potreste dircelo voi. E’ così strano…

DR. GREENBOW – Con questo buio non potrei dirvi niente di attendibile.

MISS (uscendo dal nascondiglio) – Allora potremmo portarlo in qualche posto più illuminato.

DR. GREENBOW – D’accordo, ma vado a prendere gli strumenti. Dove ci vediamo?

JENNIFER – (prendendolo sotto braccio) Lo porteremo a casa mia, dottore.

DR. GREENBOW – A casa per l’ultima volta. (se ne va)

JENNIFER – Spero bene che sia l’ultima.

CAPITANO – Forza, Sam. Ormai non ho più fiato che per viaggiare.

(Prendono le pale. Portano il morto, mentre le due donne si mettono in spalla i badili)

(♫ 7 Musica di cambio scena 5 )

CONTROSCENA:Esterno. Scena mimica con Emily intenta a giocare a pea, saltella, fa la ruota, ecc. mentre Wiggy passa in bicicletta con le scarpe di Harry ed il ritratto di Sam sotto il braccio.

 

EMILY – (canticchia una cantilena saltellando) An ghin go tre civette sul comò, che facevano l’amore con la figlia del dottore, il dottore si ammalò….

SCENA SESTA

Casa di Jennifer.

Stanno pulendo e spazzolando i vestiti di Harry. Appendono la camicia e la cravatta vicino al fuoco, mentre Jennifer sta stirando i pantaloni. Il capitano invece sta dormendo, sprofondato su una poltrona.

MARLOWE – Rimetto a posto le bretelle, eh?

JENNIFER – Non posso stare ad aspettare che sia pronto. L’asciugherò col ferro. Curioso, vero? Dopo aver tanto resistito, eccomi qui a fare il bucato ad Harry.

(Il capitano si risveglia, spaesato e si accorge che la solita porta si è aperta da sola. Urla.)

MISS – No è il caso di agitarsi, capitano. E’ soltanto una porta.

CAPITANO – Credevo che fosse Harry.

MARLOWE – Non preoccupatevi. Harry non si è mosso.

MISS – E il taglio che gli ho fatto in testa con il tacco della mia scarpa?

JENNIFER – Oh, gli metterò un pezzetto di cerotto. Lo crederanno precedente alla morte.

MARLOWE – Quando saremo finito con la camicia saremo quasi a posto, no? (Campanello di una bicicletta)

CAPITANO – Se questo è chi penso io…

MARLOWE – (guardando da una finestra in quinta) E’ Wiggy! (arriva in bicicletta dalla platea)

(Wiggy suona alla porta due volte8. Ha il disegno di Sam, il ritratto del cadavere,  sotto il braccio)

JENNIFER – Eccomi, vengo. (in quinta aprendo) Ah, siete voi, signora Wiggs, che sorpresa! Siete venuta fin qui in bicicletta! Dev’essere successo qualcosa di importante!

WIGGY – (da fuori scena) E’ qui Sam?

JENNIFER – Sì, sì. E’ qui.

WIGGY – (da fuori scena) Posso vederlo un attimo?

JENNIFER – C’è la signora Wiggs che ti vuole vedere.

MARLOWE – (da dentro) Dille che vengo subito.

JENNIFER – Dice che adesso viene.

WIGGY – (da fuori scena) E non è meglio che entri io? (Entra in casa. Tutto è stato riordinato a tempo di record. Miss Gravely ed il capitano giocano a carte seduti vicino ad un tavolo mentre Sam sta in piedi, in fondo).

CAPITANO – Sera, Wiggy, aveva nostalgia della nostra compagnia?

WIGGY – Buona sera, capitano. Miss Gravely.

CAPITANO – Li stiamo battendo a quadri e a fiori. Dovevano restare a quadri. Giocate a bridge, voi?

WIGGY – No, non mi interessa.

CAPITANO – Me l’immaginavo.

MARLOWE – E’ successo qualcosa, Wiggy? 

WIGGY – Dove è stato oggi, signor Marlowe?

MARLOWE – Al lavoro, come al solito.

WIGGY - Magari dalle parti dei prati di Meedow?

MARLOWE – Può darsi, giro parecchio quando disegno. Perché?

WIGGY – (mostrandogli l’album di disegno con il ritratto di Harry) Allora è lì che ha dipinto questo?

MARLOWE – Avevo lasciato quel ritratto nel suo negozio per incorniciarlo. Chi le ha permesso di portarlo in giro? Potrebbe rovinarsi!

CAPITANO – E’ roba senza prezzo! Bisogna starci attenti.

WIGGY – Se si rovina gli manderò una cassetta di mirtilli ogni mese, ma temo che dovrò spedirglieli in galera! Signor Marlowe, voglio che lei mi dica dov’è che l’ ha dipinto e chi è.

MARLOWE – Prima di tutto non è un dipinto, ma un disegno. Per esser precisi, anzi, un pastello. E in quanto al soggetto è soltanto frutto della mia ispirazione.

WIGGY – Ma guarda!

MARLOWE – Perché si comporta come un vice sceriffo?

WIGGY – Il vagabondo che aveva indosso quelle scarpe ha detto di averle prese a un morto e la descrizione che mi ha fatto di quel disgraziato coincide perfettamente con questo ritratto.

MISS – Un vagabondo, immagino, incapace di un lavoro e dedito all’alcool. Ha confermato lei stessa che gliele ha cedute per soli due dollari ed una bottiglia di wisky. Ah, io non darei molto peso alle sue parole.

WIGGY – L’ ho rintracciato che dormiva dentro la chiesa. Ho preso questo dipinto…

MARLOWE – Disegno, se non le dispiace.

WIGGY – E gliel’ho fatto vedere. E’ quasi svenuto. “La stessa faccia”, ha detto. Avanti, dove l’ha visto?

MARLOWE – Nel mistero del subcosciente.

WIGGY – Signor Marlowe, mi dispiace dirglielo, ma non le credo!

CAPITANO – Ah, con tutte queste chiacchiere non si può giocare. Io vado a casa. Scusate tanto. Ci vediamo domani, eh? (esce)

MARLOWE – Come sarebbe a dire: “Non mi crede”?

WIGGY – Certo, vede, io forse non capisco niente di arte. Ma so distinguere la faccia di un vivo da quella di un morto. E’ questa è di un morto!

MARLOWE – Beh, Wiggy, se si tratta di capire l’arte, posso aiutarla io. Vede questo? (le prende di mano il disegno) Ritratto di dormiente. Un viso rilassato e… lontano dalle cure terrene. Frutto della memoria e di… impressioni quasi dimenticate, e sorto dalle ombre informi di impulsi astratti, fino a nascere nella sua interezza dalla realtà meccanica dei miei polpastrelli.

WIGGY – Ah via, signor Marlowe.

MARLOWE – Io non ho bisogno di essere ispirato da un soggetto. Invece di creare questo viso, io potevo… scegliere tutto un altro settore di impulsi artistici. Il mio subcosciente, vede, è come una ricca collezione di ritratti. (inizia a correggere con un carboncino il ritratto che ha dinanzi) E del resto anche la sola struttura dell’anatomia umana è così infinitamente varia d’andare oltre ogni più sfrenata immaginazione. Un sopracciglio rialzato, ad esempio, una guancia un po’ più rotonda o un labbro pendente, e tutto cambia. (gira il ritratto che così risulta nettamente modificato)

WIGGY – Un momento! Lo sa cosa ha fatto?

MARLOWE – Certamente! Le ho mostrato quanto male lei interpreti la mia arte.

WIGGY – Ha distrutto un elemento di prova!

MARLOWE – Wiggy, vedo che lei non ancora ha capito.

WIGGY – Ho capito, comunque, che lei si sta burlando di me. Ma ho ancora prove sufficienti per sapere che mi nasconde la verità. E non ho intenzione di rinunciare a scoprirla! (fa per uscire)

JENNIFER – Buona notte, signora Wiggs.

(Si apre la solita porta e cade a terra lo stendibiancheria).

EMILY – (entrando all’improvviso in pigiama) Ehi, che sta facendo nella nostra vasca da bagno?

MARLOWE – (salvando la situazione) E’ lì che devono stare le rane.

JENNIFER – (correndo da Emily) Oh, su Emily, torna a letto.

WIGGY – La polizia sarà qui domattina e credo che lo sceriffo dovrà interrogarla. Si faccia trovare!

JENNIFER – A letto, Emily, presto.

MARLOWE – Potrà sempre trovarmi allo studio.

WIGGY – Va bene, intesi, glielo dirò.

(Entra il dott. Greenbow che trova la porta aperta)

DR. GREENBOW – Allora, dov’è?

JENNIFER – E’ in bagno, che gioca con le rane.

DR. GREENBOW – (stupefatto) Ah!

MARLOWE – Di qui, prego, dottore. (lo accompagna fuori scena)

JENNIFER – (a Wiggy) E’ Emily che non sta molto bene.

(Il capitano suona ripetutamente il campanello della bicicletta di Wiggy)

WIGGY – Ma chi è che si diverte con la mia bicicletta? (esce di casa)

(Miss Gravely, si abbandona distrutta sul divano. Si sente ancora il campanello della bicicletta di Wiggy. Il capitano si allontana dalla bicicletta all’arrivo di Wiggy.)

WIGGY – Si può sapere cosa state facendo? Toccate la roba vostra!

CAPITANO – Ecco, Miss Gravely ed io ci andiamo orientando verso l’acquisto di una bicicletta e ci stiamo guardando un po’ attorno. E così ho voluto dare un’occhiata alla vostra. E’ stupenda!

WIGGY – Ed è per questo che non dovete toccarla!

CAPITANO – Su, andiamo! Non è questo il modo di parlare ad un eventuale cliente.

WIGGY – Voi non siete un eventuale cliente. Non intendo venderla.

JENNIFER – (a Sam che è rientrato in scena dal bagno) Se ne è andata.

MARLOWE – Ho rimesso a letto quella… Ho rimesso a letto Emily.

JENNIFER – Che cosa ha detto il dottore?

MARLOWE – Mi ha detto di uscire dalla stanza. E aveva uno sguardo che non mi piaceva. C’è qualcosa che lo preoccupa. (rientra in scena il capitano).

MISS – Beh, capitano, vi è passata la paura?

CAPITANO – La paura? Oh… (ride) No, no. Non sono uscito per questo. E non sono uno che si spaventa facilmente. Ne ho viste tante in tutti gli anni che ho trascorso sugli oceani… Luoghi strani, gente di ogni risma… (pentito) Miss Gravely, che ne direste se vi confessassi che ho comandato solo un rimorchiatore nella baia di New York e che non mi sono mai allontanato per più di un miglio dalla costa?

MISS – Eh, direi che eravate il più bel comandante di rimorchiatore di tutta la baia!

CAPITANO – (ridendo contento) Oh, via, non esagerate. Ah, volete vedere una cosa? Ecco, ecco qua! (si toglie da sotto la giacca le scarpe di Harry che si era infilato tra i calzoni)

JENNIFER – Capitano!

MARLOWE – Dove le avete prese?

CAPITANO – (mostrando le scarpe) Nel cestino della bicicletta della signora Wiggs. Le aveva nascoste sotto un po’ di verdura. L’avevo immaginato che tu, Sam, stavi liquidando la metà delle prove. Ed io ho pensato di fare il resto.

JENNIFER – (abbracciando il capitano e baciandolo sulle guance) Oh, siete il più caro capitano di tutta la flotta!

DR. GREENBOW – (uscendo) Ma che sta facendo nel bagno?

MARLOWE – Beh,… Che gli avete trovato, dottore?

DR. GREENBOW – E’ chiaro, è stato un infarto cardiaco.

JENNIFER – Il cuore?

DR. GREENBOW – Certo!

MISS – Un infarto?

CAPITANO – Questa, poi! Morto di morte naturale!

DR. GREENBOW – Non c’è dubbio. Ma potrei sapere cosa fa mezzo spogliato nella vasca da bagno?

JENNIFER – Beh, non volevamo che Wiggy lo vedesse. E poi era molto sudicio dopo dissepolto.

DR. GREENBOW – Dissepolto?

JENNIFER – E’ meglio che vi spieghi, dottore. Andiamo a fare una passeggiatina.

(Inizia il cambio scena. LUCI di TAGLIO in PROSCENIO su Jennifer ed il Dr. Greenbow. Resta semibuia la scena dell’appartamento mentre tutti portano fuori sedie, divanetto, tavolini, ecc. mentre Jennifer ed il dr. Greenbow stanno parlando.)

JENNIFER – Harry è stato sepolto e dissepolto tutto il giorno.

DR. GREENBOW – Cosa?

JENNIFER – Ma alla fine provocò tante complicazioni che… decidemmo di ridargli una sistematina e riportarlo dove l’avevamo trovato.

DR. GREENBOW – Ma non capisco. Quali complicazioni?

JENNIFER – Beh, ad esempio, imbarazzo molto il capitano che credeva di averlo fatto fuori. Per via di quella ferita, sapete. Ma poi risultò che non era stato il capitano, ma Miss Gravely, che per difendersi l’aveva colpito con una scarpa.

DR. GREENBOW – (sempre più confuso) Il capitano aveva assalito Miss Gravely?

JENNIFER – No, dottore, Harry. La trascinò tra i cespugli credendo che fossi io. Ma forse era confuso, non sapeva quello che faceva per la bottigliata che gli avevo dato in testa.

DR. GREENBOW – Ah!

JENNIFER – Così Sam e il capitano lo seppellirono. Il capitano, però, dopo fece il conto dei colpi che aveva sparato ed Harry tornò fuori. Allora Miss Gravely pensò di essere stata lei con la scarpa e così il capitano, molto cavallerescamente direi, lo rimise nella fossa. Andò su e giù per un altro po’, non so bene perché, ma adesso è di nuovo fuori perché io e Sam intendiamo sposarci.

DR. GREENBOW – Ma perché voi gli deste…

JENNIFER – La bottigliata in testa? Oh, per ragioni personali e prive di ogni valore scientifico. Comunque veniamo al pratico. Se voi non direte niente, dottore, domani mattina rimetteremo a posto Harry e tutti saranno felicissimi di non avere più a che fare con queste complicazioni.

DR. GREENBOW – Rimettetelo a posto, fatene quel che volete! Questo è l’unico vero incubo di tutta la mia vita! (esce seccato)

JENNIFER – Quanto è strano, vero? (ride)

MISS – (con i vestiti di Harry in mano) Direi che sarebbe meglio rivestire Harry, no?

MARLOWE – Sì, giusto!

JENNIFER – Sentite, e se Emily lo ritrovasse da capo? Verrebbe a casa a dirmelo ed io avviserei Wiggy che telefonerebbe subito alla polizia.

MARLOWE – Sì. E così Emily potrebbe spiegare allo sceriffo…

JENNIFER - … di aver ritrovato Harry domani.

MARLOWE – Vuoi dire, oggi.

JENNIFER – Ma per Emily, lo sai, domani è ieri.

MARLOWE – Andiamo a prendere Harry. Avanti, capitano! (escono)

(♫ 9 - Musica di cambio scena 6 )

SCENA SETTIMA

Esterno. Il bosco. Rientrati, i quattro sono nascosti dietro un tronco in attesa dell’arrivo di Emily.

MISS – Capitano, lo sapete che non conosco ancora il vostro nome?

CAPITANO – Albert. Il vostro, qual è?

MISS – Heidi. (ripensandoci) Albert… elegante!

(Entra Emily che sta giocando con l’arco e le frecce)

MARLOWE – (indicandola) Eccola.

JENNIFER – Avanti, Emily, corri a casa a dirmelo!

CAPITANO – Non toccarlo!

MISS – Andiamo Emily, corri a casa a dirlo alla mamma!

MARLOWE – E sbrigati, sbrigati, animale!… Volevo dire… Su, figliola!

EMILY – Mamma, mammina!

(Emily fugge via per andare a casa dalla mamma. Sollevati e soddisfatti i quattro si rialzano dal loro nascondiglio.)♫ 11 - MUSICA PER IL FINALE

F I N E