La cremazione del cugino Passoire

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LA CREMAZIONE DEL

CUGINO PASSOIRE

Commedia in tre atti

Di RUDOLPHE BRINGER

PERSONAGGI

TAUPARD

CELESTINA

LA CAMERIERA

BALUSTRE

MACHE

Commedia formattata da

ATTO PRIMO

La scena rappresenta un salotto in casa Taupard alle Batignolles, Il signor Taupard in maniche di camicia e pantofole sta leggendo il giornale accanto alla finestra. Entra Celestina, la moglie.

Taupard                         - Ebbene!...

Celestina                       - E' andato...

Taupard                         - - E' morto?...

Celestina                       - In questo momento. Ha fatto fff  ed è spirato.

Taupard                         - Dio mio, com'è effimera la vita...

Celestina                       - Oh sì! è proprio il caso di dirlo...

Taupard                         - Infine, che vuoi farci! Anche se versassimo tutte le nostre lagrime, Passoi­re non risusciterebbe ugualmente... Ormai è tranquillo; non ha più bisogno di nulla.

Celestina                       - Non sono i morti da compian­gere di più: sono quelli che rimangono!...

Taupard                         - Non sarà forse una novità, quel­la che dici, ma è sempre vero ugualmente. Pas­soire è morto e non ha più nemmeno da oc­cuparsi della sua sepoltura. Noi, invece, che giamo vivi, abbiamo tutte le noie, tutti i fa­stidi.

Celestina                       - Bisogna fare le cose a dovere.

Taupard                         - Diavolo! Un cugino che lascia più di centomila franchi!...

Taupard                         - Certamente! Non faccio per di­re, ma da sei mesi a questa parte, da quando Passoire è venuto a stare con noi, non abbia­mo avuto più un momento di tranquillità!

Celestina                       - Non bisogna dir male dei morti...

Taupard                         - Dio mi guardi dall'insultare la mia memoria! Non si può negare, però, che fos­te brontolone, egoista...

Celestina                       - Maleducato...

Taupard                         - Ignorante...

Celestina                       - E maligno... (Con un sospiro) Ormai è morto, non diciamone male. E poi, un'eredità di centomila franchi non capita mi­ca tutti i giorni. Possiamo fargli una degna sepoltura, non fosse che per sbalordire il vici­nato.

Taupard                         - Ben detto.

Celestina                       - A proposito! Un quarto d'ora prima di esalare l'ultimo respiro, mi ha indi­cato il tavolino da notte...

Taupard                         - Il tavolino da notte?... Avrà avuto qualche bisognino!... Voleva prendere le sue precauzioni prima di andare all'altro mondo...

Celestina                       - No! Il suo occhio mi indicava il cassetto; ho aperto e vi ho trovato una let­tera.

Taupard                         - (impallidendo) Una lettera!... Mi fai tremare... Dammi presto...

Celestina                       - Eccola.

Taupard                         - (leggendo la busta) « Da aprirsi dopo la mia morte ». Purché non sia una revo­ca del testamento che gli abbiamo strappato con tanta difficoltà.

Celestina                       - Suvvia, apri!

Taupard                         - Ho voglia di bruciare questa bu­sta sospetta.

Celestina                       - Adesso leggiamola... Avremmo sempre tempo dopo...

Taupard                         - (leggendo) « Desidero che i miei buoni cugini Taupard... ». Ci chiama « suoi buoni cugini », non dev'essere per diseredar­ci... «...che i miei buoni cugini Taupard mi facciano cremare, e che, durante l'operazione, un'orchestra suoni un po' di musica. Firmato: Passoire ». Tutto questo?... Uffa!... Mi sento sollevato... Avevo una paura...

Celestina                       - Le ultime volontà di un uomo che lascia centomila franchi di rendita sono sacre: faremo cremare il cugino Passoire!...

Taupard                         - Tanto più che ci costerà meno di una tomba perpetua.

Celestina                       - Gli faremo della musica.

Taupard                         - E... della buona musica.

Celestina                       - Tutto il vicinato ne parlerà.

Taupard                         - Vado subito a trovare Bechu, il celebre direttore d'orchestra...

ATTO SECONDO

La stessa scena del primo atto. La signora Taupard scrive gli indirizzi sulle partecipazioni mortuarie canticchiando un'aria di fox-trott. Entra, il signor Taupard rabbuiato in viso.

Celestina                       - Ebbene, hai visto Bechu?

Taupard                         - Vengo da casa sua.

Celestina                       - E allora?,

Taupard                         - Mia cara, vuole mille franchi!...

Celestina                       - Mille franchi?!...

Taupard                         - Non un soldo di meno.

Celestina                       - Spero che non avrai nemmeno trattato....

Taupard                         - Naturalmente!

Celestina                       - Mille franchi!...

Taupard                         - Io non chiedo di meglio che ot­temperare alle ultime volontà di nostro cugi­no, ma cinquanta luigi sono... cinquanta luigi.

Celestina                       - D'altronde, non esiste solo Bechu a Parigi!

Taupard                         - E' appunto quanto mi sono detto.

Celestina                       - Passoire non ha designato il direttore d'orchestra.

Taupard                         - Infatti! Così mi sono ricordato di un vecchio amico di caffè, il signor Madie, col quale faccio, ogni tanto, una partita a scopa, e gli ho scritto di venire a trovarmi.

Celestina                       - Chi è questo Mache?

Taupard                         - Un bravo musicista, mia cara, il capo del Circolo Lirico dei Sordomuti di via Bridaine. E' un uomo che si contenta. Sono sicuro che con cento franchi, forse meno...

La cameriera                 - (annunziando) Il signor Ba­lustre desidera presentare le sue condoglianze ai signori.

Taupard                         - Fate entrare.

Balustre                         - Ho saputo la triste notizia... Un signore così distinto, così buono.!...

Celestina                       - Non ne nascono più, di quella tempra!

Balustre                         - Non l'avevo mai veduto... Ne avevo però sentito parlare molto bene da un mio amico... che nemmeno lui, però, lo cono­sceva.

Taupard                         - Oh! E' stata una grande sven­tura, per noi, la sua perdita!... (Gentile). Ma, prego, datemi il cappello...

Balustre                         - Grazie... vi lascio subito... Si dice che vi abbia lasciato qualche cosa.

Celestina                       - Peuh, una miseria! (Sviando la conversazione) E la signorina vostra figlia, come sta?

Balustre                         - Benissimo, grazie! Sapete che si sposa? Così è la vita!... Voi fate un funera­le, io celebro un matrimonio!

Celestina                       - Infatti, è vero... In tutta questa confusione, avevamo dimenticato... Domani, mi pare, la cerimonia?...

Balustre                         - Precisamente. Ragione per cui malgrado tutto il piacere... pardon, volevo dire, il desiderio... il dolore che avrei provato non potrò intervenire all'accompagnamento poiché le nozze avverranno proprio alla medesima ora!

Taupard                         - Capisco!... capisco!...

La cameriera                 - (annunziando) Il Signor Mache.

Balustre                         - Vi disturbo... scappo!...

Taupard                         - (gentile) Ma no, restate...

ATTO TERZO

Mache                           - (entrando) Tempaccio cane!..,

Taupard                         - Giove Pluvio fa i capricci! Accomodatevi, vi prego, caro Mache. Permette che vi presenti il mio buon amico Balustre (A Balustre) Il celebre professor Mache, direttore del Circolo Lirico dei Sordomuti di Bridaine.

Balustre                         - (alzandosi) Fortunatissimo.

Mache                           - Il piacere è' tutto mio.

Taupard                         - Vengo senz'altro allo scopo! Oh!... Pardon... Volete darmi il cappello?

Mache                           - Grazie, non mi disturba!... E allora, dicevate?...

Taupard                         - Ho bisogno di un'orchestra per domani!

Balustre                         - Toh!... Come me, per il mio ballo!...

Taupard                         - E' morto mio cugino amatissimo e ha lasciato scritto che vuole essere cremato a suon di musica. Ho subito pensato voi!. ..

Mache                           - Troppo gentile.

Taupard                         - Bisognerebbe che per un'ora circa, voi ci suonaste qualche aria di circostanza, delle marce funebri, dei requiem...

Mache                           - Volentieri... volentieri... ma...

Taupard                         - Pagando, ben inteso!

Mache                           - Capisco... naturalmente... Soltan­to... ecco... la mia orchestra non conosce che dei balli, delle polke, dei valzer, dei fox-trot

Taupard                         - Ah! Diavolo!

Mache                           - Ecco,... mi capite... la musica re­ligiosa... è pochissimo richiesta nei balli pub­blici...

Taupard                         - Già… già...

Mache                           - Per questo, dovrete rivolgervi al­l'Opera.

Taupard                         - Scusate... io volevo una musica senza  economia, per esaudire le ultime volontà di mio cugino Passoire, ma non vorrei tuttavia compromettere il patrimonio dei figli che mia moglie potrebbe, un giorno, decidersi a darmi.

Mache                           - Mi spiace moltissimo... Sarei stato felice di potervi essere utile.

Celestina                       - Ma... dimmi un po' marito mio; nostro cugino non ha mica parlato di musica religiosa... non ha mica precisato...

Taupard                         - Infatti!...

Celestina                       - Era un uomo piuttosto gaio, Passoire, quando non soffriva della stitichezza ostinala che, in questi ultimi tempi, lo ha fatto tanto soffrire. Sono sicura che avrebbe preferito un fox-trott a una marcia funebre.

Taupard                         - Ebbene, ascoltate Mache, ci suonerete il vostro repertorio... L'impossibile, nes­suno lo può fare...

Celestina                       - E quanto vorrete?

Mache                           - Duecento franchi.

Taupard                         - Caspita... è caro!...

Mache                           - Che dite?... Otto professori!...

Taupard                         - E non basterebbero quattro?...

Mache                           - Mi sentirei a disagio... e poi, non farebbe effetto.

Balustre                         - Mi viene un'idea!...

Taupard                         - Parlate, caro Balustre!...

Balustre                         - Poiché anche a me occorre una orchestra per il ballo di nozze di mia figlia Atenaide, se voi voleste...

Celestina                       - Ebbene!...

Balustre                         - Noi pagheremmo cento fran­chi ciascuno e uniremmo insieme le due ceri­monie!. ..

Taupard                         - Ecco una buona idea!...

Balustre                         - Mentre si cremerà il vostro ca­ro cugino, il signor Mache ci suonerà il suo repertorio, e nulla impedirà ai giovani di sgran­chirsi le gambe.

Taupard                         - Bravo!... Va benone!... Tanto più che conosco la sala del forno crematorio: è abbastanza vasta perché vi si possa organizzare un ballo in piena regola!...

Mache                           - Sarà molto meglio di tutte le marce funebri di questa terra!...

Celestina                       - E nostro cugino Passoire non potrà lamentarsi: non soltanto avrà la musica che ha chiesto, ma gli si offrirà anche un bal­letto, per soprammercato!...

 

FINE