La danza dei respiri

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La danza dei respiri

di Viviana Isgrò


Una donna immobile, rannicchiata dentro un cerchio, di colpo si risveglia. Resta seduta, ma inizia a parlare.

Donna: Mi hanno detto che devo stare ferma, che se potessi dovrei anche smettere di respirare. Mi hanno detto di restare dentro il cerchio, perché se poi valichi il confine non sai cosa puoi trovare, mi hanno anche detto che non devo parlare, allora non mi rimane che starmene qui rannicchiata e in silenzio, immobile come lo sono i soprammobili.

Si chiudono le luci, al centro della scena ci sono un uomo e una donna, sono Margherita e Giorgio.


Margherita: Giorgio caro.
Giorgio: Si, amore.
Margherita: Giorgio, amore…
Giorgio: Si tesoro.
Margherita: Giorgio, io…
Giorgio: Cosa c’è tesoro?
Margherita: Mi fai parlare, Giorgio? (Urlando).
Giorgio: Si tesoro, scusa.
Margherita: Mi vedo con un altro.
Giorgio: Ti sta bene questo vestito, dovresti metterlo più spesso.
Margherita: Hai sentito cosa ho detto Giorgio?
Giorgio: Naturalmente, cara.
Margherita: E non dici nulla?
Giorgio: Cosa devo dire?
Margherita: Qualunque cosa.
Giorgio: Perché?
Margherita: Per questo.
Giorgio: Per questo cosa?
Margherita: Per tutto questo.
Giorgio: Per tutto questo cosa?
Margherita: Tu non capisci mai niente.
Giorgio: Tu non mi spieghi mai niente.
Margherita: Appunto.
Giorgio: Sono confuso.
Margherita: Anch’io.

La scena si oscura. Si aprono le luci e c’è la solita donna nel cerchio.

Donna: Mi hanno chiesto come si fa a stare fermi e io ho risposto che non lo so, loro mi hanno detto che basta annullare tutti gli impulsi che ci vengono inviati da fuori, basta smettere di vivere, eppure io sono ferma, ma respiro ancora, quindi sono viva.

Si chiudono le luci e la donna si rannicchia di nuovo. Al centro della scena due uomini e una donna. Sono tre scienziati.

Dottoressa: Dottore, secondo i miei ultimi rilevamenti scientifici, ho scoperto che se si riescono ad annullare tutti gli istinti primordiali del soggetto esaminato, si può creare uno stato di immobilità permanente.
Dottore: Ottimo lavoro dottoressa, il soggetto in questione però si rifiuta di collaborare.
Dottore 2: Stiamo cercando attraverso dei farmaci di nostra sperimentazione di annullare tutti i suoi istinti, ma la donna, continua a resistere.
Dottore: Forse dovevamo scegliere un uomo.
Dottoressa: La sua teoria mi offende e comunque dopo accurati calcoli scentifici è stato dimostrato che la donna riesce ad annullare i propri stimoli con maggiore facilità degli uomini.
Dottore 2: Inutile stare a pensare, bisogna continuare a provare, siamo noi a dovere riempire le statistiche.
Dottore: Ha ragione.

La scena si oscura.Tornano Giorgio e Margherita.

Margherita: Tesoro, vuoi un po’ di caffè?
Giorgio: Grazie cara, ma preferirei sapere dove ho sbagliato.
Margherita: Forse ho sbagliato io.
Giorgio: Forse?
Margherita: Non serve interrogarsi sulle nostre colpe.
Giorgio: E allora cosa serve?
Margherita: Forse per un po’ dovremmo stare immobili, Giorgio caro.
Giorgio: Non si può stare immobili!
Margherita: Gli asceti ci riescono.
Giorgio: Ti sembriamo degli asceti?
Margherita: Non lo so, amore.
Giorgio: Se lo vuoi sapere, gli asceti non scopano. Vuoi che non lo facciamo più nenche noi?
Margherita: Si può fare sesso anche stando immobili?
Giorgio: Non credo.
Margherita: Io credo di si.
Giorgio: Come, cara? Vorrei capire.
Margherita: Io penso che il sesso si possa fare anche senza toccarsi, basta il pensiero.
Giorgio: Il sesso è contatto.
Margherita: Io a volte sono immobile e sto facendo sesso con te anche se tu non te ne accorgi.

Le luci si chiudono. Le luci si riaprono, c’è la solita donna rannicchiata nel cerchio.

Donna: Mi hanno detto, che anche pensare crea movimento, potrei provare con lo yoga, ma in fondo anche quello è movimento. Potrei provare a legarmi, ma non servirebbe a molto, proverei un forte prurito ad un piede e dovrei muovermi per grattarmi. Allora, non mi resta che morire, ma i morti sono tutti immobili, quindi non sarebbe strano, loro dicono che devo stare immobile restando viva, ma anche il respiro è muoversi e se non respiro muoio. In ogni caso non posso stare ferma.

Le luci si chiudono, entrano gli scienziati e la luce si apre.

Dottore: Secondo calcoli matematici ben dimostrati, annullando gli stimoli primari si può creare l’immobilità.
Dottore 2: Dobbiamo solo capire come annullare tali stimoli.
Dottoressa: Allora, si metta a lavoro.
Dottore 2: Lo sto già facendo.
Dottore: Non mi sembra, io la vedo immobile.
Dottore 2: Infatti.
Dottore: Non capisco.
Dottore 2: Anch’io sto cercando di capire.
Dottoressa: Il soggetto continua a reagire.
Dottore: Non ci sono miglioramenti.
Dottore 2: Io sono fiducioso.
Dottoressa: Non ci resta che continuare.

Le luci si spengono.
Le luci si riaprono, seduti su due sedie immobili ci sono Giorgio e Margherita.

Margherita: Perché te ne stai fermo su una sedia, Giorgio caro?
Giorgio: Ascolto il tuo suggerimento, amore.
Margherita: Ci riesci caro?
Giorgio: No.
Margherita: Come mai?
Giorgio: Mi stai deconcentrando cara.
Margherita: Scusa caro.
Giorgio: Per ora stiamo facendo l’amore?
Margherita: Io no, di conseguenza neanche tu, non si può fare da soli.
Giorgio: Non ti piaccio più?
Margherita: Certo che mi piaci.
Giorgio: Allora non ti attiro più sessualmente.
Margherita: Si che mi attiri.
Giorgio: E allora perché non vuoi fare l’amore con me?
Margherita: Io non ho detto questo, ho solo detto che non lo stiamo facendo.
Giorgio: E perché non lo stiamo facendo?
Margherita: Non lo so.

I due ritornano immobili. Si chiude la luce, ora si accende una luce soffusa, in penombra la solita donna, sempre più stremata.

Donna: Sono ferma da una vita eppure mi sento stremata, sto perdendo le forze e pure ogni istinto, non mi resta che morire. Forse sto raggiungendo l’immobilità, ma anche esser stanchi è muoversi perché il pensiero di esserlo significa muoversi. Ma allora, come si fa a stare fermi? Qualcuno di voi lo sa? Io non mi posso muovere, quindi, non posso venire da voi, perciò gridate, se no non sento.
Lei in prima fila, mi sa dire come si fa a stare fermi? Mi risponda la prego, lo devo sapere.

Risposta dell’uomo.

Donna: Grazie, grazie, lo so che in fondo non è cambiato niente, ma grazie. Dovrei smettere di respirare, ma se smetto muoio e se non smetto mi muovo e allora continuo a respirare e quindi a muovermi.

La luce si chiude, al centro c’è un televisore vecchio con effetto- neve.

La terra bussò al sole e gli chiese di poter smettere di girare, ma lui rispose cortesemente che non si può fermare ciò che in movimento, l’unico modo è farlo morire lentamente, ma poi non rimane che altro movimento.

Entrano i tre scienziati.

Dottoressa: Il soggetto continua a muoversi.
Dotttore: Potremmo provare a legarla.
Dottore 2: Si, ma se le prudesse qualcosa dovrebbe muoversi per grattarsi.
Dottoressa: Potremmo addormentarla.
Dottare: Lei nel sonno non si muove?
Dottoressa: Si.
Dottore: E allora pensi a qualcosa di risolutivo, invece di dire sciocchezze.
Dottoressa: Si, dottore.
Dottore: Dopo lunghe riflessioni ho pensato di scappare, allora forse, se qualcuno mi fermasse smetterei di muovermi, dottore.
Dottore: Interessante teoria, proviamo ad applicarla sul soggetto.
Dottoressa: Il soggetto non ha la forza per scappare.
Dottore: Allora forse non si muove.
Dottoressa: Anche stando nello stesso punto, ci si può muovere.

Si chiudono le luci.
Le luci si riaprono, sdraiati a terra ci sono Margherita e Giorgio.

Giorgio: Margherita cara…
Margherita: Si Giorgio caro.
Giorgio: Ora secondo te stiamo facendo l’amore?
Margherita: Giorgio, tesoro, penso proprio di si.
Giorgio: A che punto siamo?
Margherita: Io ti ho tolto la maglietta, tu?
Giorgio: Lo sai che io ho sempre fretta, ti sto togliendo il reggiseno.
Margherita: Ne indosso uno bellissimo.
Giorgio: E poi? 
Margherita: E poi se parli ancora, non siamo più fermi.
Giorgio: Hai ragione Margherita.

Le luci si chiudono.


Secondo atto


Un uomo ed una donna danzano insieme come se stessero facendo l’amore, si sentono solo i loro respiri, alle spalle un televisore vuoto.
Alla fine del ballo rimane alle spalle un televisore spento, si chiudono le luci.
Le luci si riaprono, al centro della scena, la solita donna dentro un cerchio, immobile.

Donna: Due corpi danzano nel buio, si aggrovigliano, si attraggono e si respingono. Creano movimento e allo stesso tempo stanno fermi, se li guardi e li ascolti con attenzione, puoi vedere danzare i loro respiri, nel buio li puoi sentire scomparire e poi rimane solo un televisore spento.

La luce si spegne.
Si accende una luce soffusa, Margherita e Giorgio, sono immobili su un piede.

Giorgio: Cosa stiamo facendo Margherita cara?
Margherita: Stiamo facendo sesso spinto.
Giorgio: Stando su un piede?
Margherita: Si.
Giorgio: Io sto per cadere.
Margherita: Tu perdi sempre l’equilibrio.

Giorgio cade.

Giorgio: Sono caduto.

Margherita si butta giù.

Margherita: Anch’io.
Giorgio: Tu ti sei buttata.
Margherita: E’ lo stesso.
Giorgio: No.
Margherita: Hai ragione caro, non lo è mai.

Le luci si spengono.
Si accende una luce sparata, c’è la solita donna immobile rannicchiata in un cerchio.

Donna: Bisogna cercare il perfetto equilibrio per stare fermi. Io non sono molto equilibrata, forse per questo non riesco a stare ferma. Cammino in equilibrio, cerco di non respirare, sono in bilico tra la morte e la vita, tutto per un attimo si ferma ma poi continua a camminare.

Le luci si spengono.
Si sente dal buio un bollettino radio. 

I luminari della nuova scienza, stanno facendo dei nuovissimi studi scientifici per dimostrare l’esistenza dell’immobilità in un essere vivente. I risultati di tali ricerche non sono ancora noti, ma sono trapelati dati molto incoraggianti.

Le luci si aprono, ci sono i dottori.

Dottore: Il soggetto non reagisce ad alcuni stimoli fondamentali.
Dottoressa: Stiamo arrivando a dei risultati concreti. 
Dottore 2: Forse stiamo solo andando verso la morte del soggetto.
Dottore: I risultati ottenuti mi portano a credere che fra qualche giorno arriveremo a risutati soddisfacenti.
Dottoressa: Concordo pienamente.
Dottore 2: Lo spero.

Le luci si chiudono.
Si apre una luce tenue, Giorgio e Margherita sono avvinghiati l’uno dentro l’altro, aprono le braccia a farfalla.

Giorgio: Margherita cara.
Margherita: Si tesoro.
Giorgio: Ora siamo immobili.
Margherita: Non direi.
Giorgio: E come siamo?
Margherita: Una cosa sola.
Giorgio: Una cosa sola immobile?
Margherita: No, una cosa sola e basta.
Giorgio: Forse se stiamo zitti diventiamo immobili.
Margherita: Dovremmo smettere di respirare.

Le luci, si spengono.
Una luce fioca si accende, al centro la solita donna rannicchiata nel cerchio.

Donna: Ho perso le forze, sono stanchissima, non sento più niente, eppure ancora mi muovo, come faccio a stare ferma? Mi muovo e mi rimuovo, eppure sono ferma, come si fa ad annulare tutti gli impulsi? Dovrei smettere di respirare, ma se smetto, non vivo, e allora non lo posso fare. Basta sono stanca di parlare, sono stanca di pensare.

Le luci si spengono. 
Si apre una luce forte ed entrano i dottori.

Dottoressa: Il soggetto è recidivo.
Dottore: Bisogna insistere.
Dottore 2: La stiamo stremando.
Dottore: Forse se la stremiamo rimane ferma.
Dottore 2: Lo credo anch’io, i morti non si muovono.
Dottoressa: Dottore, mi sembra che lei abbia acquisito una certa insolenza, siamo qui per dimostrare qualcosa di davvero innovativo in nome della sacra scienza.
Dottore 2: Anche per me la scienza è sacra, ma credo che certe cose vadano al di là di essa e quelle cose, secondo il mio modesto parere, sono di competenza divina.
Dottore: Dio ha fatto il mondo, noi lo miglioreremo.
Dottore 2: Su questo ho qualche dubbio, ma credo che sorvolerò.
Dottoressa: Bisogna arrivare fino in fondo.
Dottore: Il progetto è la cosa più importante.

Le luci si spengono.
Si accende una luce fioca, a terra su un fianco, ci sono Margherita e Giorgio.

Giorgio: Margherita cara.
Margherita: Si amore.
Giorgio: A me, a stare così, viene il mal di schiena.
Margherita: Pazienta un po’ amore e riusciremo a stare fermi.
Giorgio: Forse hai ragione tesoro, ma io sarò fermo con il mal di schiena.
Marherita: Se ti lamenti ancora non sarai neanche fermo.
Giorgio: Hai proprio ragione, proverò a non parlare.
Margherita: Ah, amore, cerca anche di respirare in silenzio, mi deconcentri.
Giorgio: Si cara.

La luce si spegne.
Si accende una luce violenta, al centro c’è la solita donna nel cerchio.

Donna: Una volta il vento spostava i miei capelli e spostandoli creava scompiglio. Il vento giocava come in una danza col mio viso, tutto si muoveva, ora invece sono qui, niente si muove, persino io sto cercando di stare ferma.

Si spengono le luci, si sente un bollettino radio.
Incoraggianti scoperte, sono state fatte da tre grandi scienziati, si pensa che stremando un essere umano, si possa creare un’assenza di movimento. Notizie certe non ci sono ancora sopravvenute, ma le poche che abbiamo, sono molto confortanti.

La luce si accende, solita donna al centro del cerchio.

Donna: Forse, sono ferma, no, sto parlando quindi mi muovo, prima o poi dovrò riuscire a non farlo.

Si chiude la luce.
Si riapre ed entrano i dottori.

Dottoressa: Siamo arrivati a risultati stupefacenti: il soggetto, non ha più la forza di parlare.
Dottore 2: Infatti, la stiamo uccidendo.
Dottoressa: Lei continua a contrastare il progetto, la pregherei di svolgere il suo lavoro in silenzio.
Dottore: La collega ha ragione, in ogni caso il progetto deve continuare.
Dottore 2: Io sto svolgendo il mio lavoro, quindi la pregherei di non lamentarsi.
Dottore: Se non me ne darà motivo non lo farò.
Dottore 2: Il progetto è la cosa più importante.
Dottore: Bravo, così va bene.
Dottore 2: Lo so.
Dottoressa: Il progetto sta per realizzarsi.

Le luci si chiudono.
Le luci, si riaprono, ci sono Margherita e Giorgio spiaccicati con la faccia per terra.

Giorgio: Margherita, amore.
Margherita: Si Giorgio caro.
Giorgio: Così non posso nenche parlare.
Margherita: Non devi parlare, devi stare fermo.
Giorgio: Tu hai sempre ragione cara.
Margherita: Grazie caro.

Le luci si spengono.
Le luci si riaprono e al centro c’è un televisore effetto neve.

Un giorno una ballerina, smise di ballare, lei credeva di potere stare ferma, ma quando si fermò, capì che in realtà era morta.

Le luci si chiudono.
Le luci si riaprono, c’è la solita donna al centro del cerchio.

Donna: Mi hanno detto che non mi devo muovere, che devo stare ferma, non devi provare stimoli, non devi respirare e soprattutto, non devi parlare.


Terzo atto

Due danzatori entrano ballando, i loro corpi sembrano quasi fare l’amore.

La luce si spegne.
La luce si riaccende, c’è la solita donna al centro del cerchio.

Donna: Due corpi danzano nel vuoto di una stanza, si muovono, volteggiano leggeri nell’aria di una notte. Il buio avvolge i loro corpi e dopo non rimane che la stasi.

La luce si spegne.
La luce si riaccende, Margherita è seduta sul pavimento insieme a Giorgio, che si alza di scatto.

Margherita: Giorgio caro, perché ti sei alzato di scatto?
Giorgio: Perché mi sono stufato.
Margheria: Ma così ti sei mosso.
Giorgio: Lo so, Margherita cara.
Margherita: Ma dovevamo stare fermi.
Giorgio: Tu non eri ferma quando mi tradivi.
Margherita: Ma io…Giorgio caro….
Giorgio: Giorgio caro cosa?
Margherita: Giorgio caro, io non volevo.
Giorgio: Nemmeno io volevo.
Margherita: Dovevamo stare fermi, siediti Giorgio.
Giorgio: Non mi voglio sedere.
Margherita: Allora, mi alzo io.
Giorgio: Fai come credi.
Margherita: Giorgio caro, dobbiamo stare fermi.
Giorgio: Margherita cara, se vuoi, stai ferma tu.
Margherita: Ma Giorgio caro, sola mi annoio.
Giorgio: Allora chiama quell’altro.
Margherita: Ma io non voglio quell’altro.
Giorgio: Allora sarai costretta a stare ferma da sola.

Le luci si chiudono.
Le luci si riaccendono, c’è la solita donna al centro.

Donna: Mi hanno detto di non respirare, ma un corpo solo in una stanza non può smettere di farlo, si sente comunque che sta fingendo, perché se non fingesse in ogni caso, sarebbe morto.

Le luci, si chiudono.
Le luci, si riaprono ed entrano i medici.

Dottoressa: Sono lieta di dirvi che il soggetto ha rallentato i suoi movimenti del cinquanta per cento.
Dottore: Risultati incoraggianti, dottoressa.
Dottore 2: Si, manca un cinquanta perché muoia.
Dottore: Torni al suo lavoro e si risparmi certi commenti.
Dottore 2: Con piacere.
Dottore: Dottoressa, per fortuna c’è lei.
Dottoressa: Io ci sono sempre, il progetto, viene prima di tutto.
Dottore: Il progetto, viene prima di tutto.

La luce si spegne.
La luce, si riaccende, Margherita è seduta di spalle, accanto, in piedi, c’è Giorgio.

Giorgio: Margherita cara, non fare così!
Margherita: Io volevo stare ferma con te.
Giorgio: Nella vita non si ha sempre ciò che si vuole, Margherita cara.
Margherita: Non chiedevo molto, solo di stare fermi.
Giorgio: Non si può stare fermi, perché tutto si muove.
Margherita: Noi ci stavamo riuscendo.
Giorgio: Non è vero, stavamo solo giocando.
Margherita: Io non stavo giocando.
Giorgio: Io si.
Margherita: Sei crudele.
Giorgio: Sono solo realista.
Margherita: Ma, Giorgio caro, tutto è possibile.
Giorgio:Margherita cara, tutto non include che si possa stare fermi, l’uomo deve muoversi, se no muore.
Margherita: Sei tu che mi stai uccidendo.
Giorgio: Forse.
Margherita: Ma Giorgio, tesoro, io ti amo.
Giorgio: Anch’io Margherita cara, ma non posso più stare fermo.
Margherita: Giorgio, tesoro, tu non mi ami abbastanza.
Giorgio: Io ti amo tanto, solo non posso stare fermo.
Margherita: Sono solo parole.
Giorgio: Sono sempre solo parole, Margherita cara.

Le luci, si spengono.
Le luci si riaccendono, al centro c’è la solita donna nel cerchio.

Donna: Mi hanno detto di annularmi ed io forse l’ ho già fatto, non mi resta che morire forse, oppure potrei piangere, ma piangere è muoversi e io devo stare ferma.

Le luci si spengono.
Le luci si riaccendono ed entrano i dottori.

Dottore: Il soggetto piange.
Dottoressa: Dobbiamo privarlo delle emozioni.
Dottore 2: In pratica dobbiamo ucciderlo.
Dottoressa: No, basterà annientare i suoi stimoli e impulsi esterni.
Dottore: Brava dottoressa, lei sa sempre cosa fare.
Dottoressa: Grazie dottore.
Dottore 2: Il progetto prima di tutto.

Le luci, si chiudono, si sente un bollettino.

Gli scienziati hanno capito che forse annullando stimoli e impulsi esterni, si può cominciare ad avviare l’essere umano allo stato di immobilità. I grandi luminari stanno continuando le loro preziosissime ricerche.

Le luci si accendono, al centro della scena ci sono Giorgio e Margherita.

Giorgio: Margherita cara.
Margherita: Si Giorgio caro.
Giorgio: Credo sia tempo di cambiare.
Margherita: Lo dici perché ti ho tradito?
Giorgio: No, Margherita cara.
Margherita: Allora, perché non vuoi stare fermo.
Giorgio: Nenche tu puoi stare ferma, Margherita cara.
Margherita: Insieme potremmo riuscirci, Giorgio caro.
Giorgio: Insieme non siamo neanche riusciti a starci, Margherita cara.

Si chiudono le luci.
Le luci si riaprono, al centro c’è la solita donna nel cerchio.

Donna: Una formichina biricchina camminava in un salone, ma il padrone della casa camminando la schiacciò.

Le luci si spengono.
Le luci si riaccendono ed entrano i dottori.

Dottore: Il trattamento comincia a fare effetto.
Dottoressa: Il soggettocomincia ad arrendersi alle nostre cure.
Dottore 2: Il soggetto comincia a morire a poco a poco.
Dottoressa: Si ricordi che il progetto deve comunque continuare.
Dottore: Il progetto è la cosa più importante.

Le luci, si spengono.
Le luci si accendono e al centro c’è un televisore spento.

Un giorno una farfalla smise di volare, il collezionista era convinto che immobile lei fosse, ma quando, lui la intrappolò in realtà l’ ammazzò.

Le luci si spengono.
Le luci si accendono e al centro c’è la solita donna nel cerchio.

Donna: Farfallina, farfalletta che volavi, furba e vispetta…Tutto si muove, ma io devo restare ferma.

Le luci si chiudono.



Ultimo atto

Una danzatrice entra nel buio e volteggia come se si fosse persa o avesse perso qualcosa.

Le luci si spengono.
Le luci si riaccendono, al centro c’è la solita donna nel cerchio.

Donna: Una coppia in perfetto equilibrio danza nella notte, ma qualcosa all’improvviso si rompe.
L’equilibrio perfetto non esiste ed ecco qualcuno che vuole predominare. Una donna danza sola ora nel buio, poi si perde nella grande ombra e di nuovo è l’immobilità.

Le luci si spengono.
Le luci si riaccendono ed entano i dottori

Dottore: Dottoressa, mostri le foto agli altri colleghi.

La dottoressa dà le foto agli altri colleghi, rappresentati dal pubblico. Ritraggono tutte una bambola di pezza.

Dottoressa: Vedete cari colleghi, qui c’è ritratta l’immobilità, ci manca poco e riusciremo a crearla. Vi ringraziamo per il sostegno che ci avete dato, speriamo di non deludervi e di arrivare presto alla conclusione del nostro progetto. Dottore a lei la parola.
Dottore: Salve cari colleghi e ancora grazie. Abbiamo scoperto che sparando ad un uccello, nel momento in cui lui è ancora vivo e sta precipitando a causa dello sparo, è fermo e si viene a ricreare l'immobilità.
Dottoressa: Allora potremmo sparare al nostro soggetto e ricreare la stessa situazione.
Dottore: Ottima idea, dottoressa.
Dottore 2: Ma non parliamo di un uccello, ma di un essere umano.
Dottore: Beh, in questo caso probabilmente, ci verrà anche meglio.

Si chiudono le luci.
Le luci, si riaprono, al centro c’è la solita donna nel cerchio.

Donna: Il progetto continuò, finalmente qualcosa si fermò, tutto si muoveva ora, tutto tranne me.

Le luci si spengono.
Le luci, si riaccendono, al centro della scena, ci sono Margherita e Giorgio.

Margherita: Giorgio caro, cosa vuoi fare?
Giorgio: Margherita cara, mi voglio muovere.
Margherita: Dove?
Giorgio: Purtroppo, lontano da qui.
Margherita: Perché Giorgio caro?
Giorgio: Perché qui, anche quando mi muovo resto fermo.
Margheerita: Allora te ne vai, Giorgio caro?
Giorgio: Si Margherita cara.
Margherita: E mi lasci sola Giorgio caro?
Giorgio: Anche tu ti devi muovere Margherita cara.
Margherita: E allora, questo è un addio?
Giorgio: Addio Margherita cara.

Margherita rimane sola e immobile al centro della scena.
Le luci, si spengono, si sente il bollettino.

Terrificanti notizie arrivano dai nostri scienziati, a quanto pare l’immobilità non è stata dimostrata. Tutto si muove, solo chi muore sta fermo.

Le luci, si aprono, al centro c’è un televisore effetto neve.

La terra disse al sole che si era stancata di girare, ma il sole non l’ascoltò e la terra continuò.