La donna rossa

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LA DONNA ROSSA

Spettacolo drammatico in un atto

di GUGLIELMO GIANNINI

PERSONAGGI

SILVIA WARRINGTON

TE­RESA

MARTA

OSVALDO STAMFORD

JIM LODER, ispettore di polizia

CARLO DRAKE, medico del comune

ERNESTO BRIGHTON, notaio

BRIEN, sergente di polizia.

In una villa sulla costa meri­dionale dell'Inghilterra, epoca presente. La mano è quella del suggeritore.

Commedia formattata da

Una sala a pian­terreno nella villa Ada, sulla costa me­ridionale dell' Inghilterra, a breve di­stanza dal mare. Avanti a sinistra, un'entrata (sini­stra) Fra la sinistra e il fondo un finestrone ad angolo dai cui vetri entra copiosa la luce del so­le. Lungo il fine-strane uno scaffale basso, pure ad an­golo, pieno zeppo di libri. Sullo scaffale vari oggetti: un vaso con fiori, dei giornali, lettere e libri, un vassoio con gli avanzi d'una breve colazione. Al fondo, verso la destra, altra entrata (fondo) ed a destra, verso il fondo, entrata in pendant (destra) Alle pareti qualche quadro di soggetto marinaresco. Mobili di stile vario, ricordi di viaggi. Sedie italiane, arabe, sgabelli cinesi. Un tavolo addossato al fondo, tra la finestra e l’entrata, con sopra porcellane, terraglie, oggetti di rame, armi esotiche. Un altro tavolo, addossato alla parete a destra, su cui è una vetrina contenente un modellino di nave o altro oggetto d'ornamento marinaresco.

 (Sono le undici d'una lucente mattina di giugno)

Silvia                             - (trent’anni, abito da mattina, seduta verso la destra, fumando una sigaretta, nervosa, inquieta) Dovete sforzarvi a prendere qualcos'altro!

Teresa                            - (trentacinque anni, abito scuro, grembiule bian­co, in piedi verso sinistra) Certo... non si può vivere di solo caffelatte!

Drake                            - (cinquant’anni, abito da caccia, pipa accesa, in piedi, addossato al tavolo di fondo) Bisogna vincersi,

Osvaldo                        - (quarant'anni, seduto su una sedia a ruote gommate, nell'angolo a sinistra, giacca da casa, un libro in mano, stanco, annoiato) Ma se non ho appetito!

Drake                            - Non avete appetito perché siete debole, e siete debole perché non avete appetito.

Silvia                             - Quante ciarle inutili! (A Teresa) Andate a preparargli la colazione, e penserò io a fargliela mangiare!

Teresa                            - Sì, signora. Vado. (Esce dalla destra)

Osvaldo                        - (alza gli occhi al cielo, poi fa spallucce, riapre il libro e ricomincia a leggere)

 Silvia                            - (spegne la sigaretta seccata, guardando Drake quasi con astio)

Drake                            - (riaccendendo la pipa) L'energia è una bella cosa con i malati, ed io sono il primo a predicarla. E’ seccante però sentirsi dire che si fanno chiacchiere inutili, quando si ha la coscienza d'aver vinto un caso di paralisi assolutamente disperato!

Osvaldo                        - Ma la signora non diceva che...

Drake                            - (interrompendo) Tre anni fa non potevate muovere nemmeno la testa, e non avevate di vivo che gli occhi! Oggi vivete con le spalle, con le braccia, con tutto il busto... Non pretendo d'essere proclamato il primo medico del mondo, ma 3e questi non sono risultati io domando e dico cosa sono! (Pausa: Osvaldo e Silvia tacciono) Mh!

Silvia                             - (dopo una pausa) Certo... il dottore ha ra­gione.

Drake                            - Meno male.

Teresa                            - (sulla destra) La colazione è pronta.

Osvaldo                        - Uff... Portamela qui.

Silvia                             - (alzandosi) Ma no, perché dovete mangiare sempre alla disperata?

Teresa                            - L'appetito è già poco...

Silvia                             - (spinge la sedia a ruote verso la destra)

Teresa                            - (esce dalla destra)

Drake                            - (fa per seguire Silvia)

Brighton                        - (trentacinque anni, notaio del capoluogo, eleganza provinciale, cappello in mano, portafogli sotto il braccio, dalla sinistra, fermandosi sulla soglia. Parla facendo fischiare la esse) Disturbo?

Osvaldo                        - (fermandosi, volgendo la testa vivamente) Oh, il signor Brighton... (Fa per girare verso di lui mo­vendo con le mani le ruote della sedia)

Silvia                             - Prima la colazione. Il signor Brighton può aspettare dieci minuti.

Brighton                        - Ma certamente...

Silvia                             - E il dottore gli terrà compagnia. (Spinge la sedia, uscendo con Osvaldo dalla destra)

Drake                            - (ha un gesto di contrarietà) Lo sapevo che sarebbe toccata a me!

Brighton                        - (stupito) Scusate, dottore... ma se credete che sia proprio una disgrazia rimaner cinque minuti con me, potete anche abbandonarmi al mio destino...

Drake                            - (con un gesto di collera) Ma non l'ho con voi! M'indispongo contro quella donna che lo monopo­lizza, lo sequestra...

Brighton                        - La signora Warrington?

Drake                            - Sedicente signora e sedicente Warrington, secondo me!

Brighton                        - (facendo spallucce) Perché dovrebbe mentire la sua identità?

Drake                            - A me il passaporto non me l'ha mai mo­strato! Chi la conosce? Venne qui a fare i bagni di mare l'anno scorso, insieme a centinaia di altri cittadini della capitale. Finita la stagione invece d'andarsene è rimasta, il che mi sembra abbastanza inesplicabile...

Brighton                        - Se le piace il posto, scusate...

Drake                            - A chi volete che piaccia? Solo un idiota si può adattare!

Brighton                        - Grazie per me!

Drake                            - Che c'entra... Voi, io... ci siamo nati, è un altro paio di maniche! Ma lei? E' rimasta in pensione dalia vecchia Marta qui a fianco... pensione per modo di dire, perché vive qui, mangia qui, s'è attaccata come un'ostrica qui... e va dalla Marta solo per dormire! E da quando è successo il fattaccio si dà delle arie da padrona di casa che non posso assolutamente tollerare!

Brighton                        - Vorrà fare da infermiera a Osvaldo, ora che Patrizio è morto...

Drake                            - Il nuovo infermiere lo. voglio scegliere io! Osvaldo ha bisogno di cure per cui una donna non è adatta. Ci vuole un uomo... un uomo serio, forte... che non creda a queste storielle di serve!

Brighton                        - Mh... Storielle di serve... Patrizio era alto circa un metro e ottanta, se non sbaglio... Ed era for­tissimo... Pure s'è lasciato strangolare dalla Donna Rossa...

Drake                            - (balzando) Ma non dite sciocchezze! La Donna Rossa... E' possibile che crediate ai fantasmi, voi?

Brighton                        - Non credo affatto ai fantasmi... Le tracce livide sulla gola di Patrizio non sono state lasciate da dita incorporee, ma solide, muscolose, attaccate a mani di ferro! Dev'essere un peso massimo, la Donna Rossa!

Drake                            - Vi credevo superiore a certe superstizioni!

Brighton                        - Non è una superstizione, ma una realtà...!

Drake                            - Ma pensate sul serio che una donna abbia potuto fare una cosa simile?

Brighton                        - Non si tratta d'una donna ordinaria, ed io ne ho viste di quelle che alzavano di peso due o tre persone...

Drake                            - (sdegnoso) Nei circhi equestri!

Brighton                        - Appunto: e chi ci dice che non si tratti proprio di questo? Apparire e sparire, spostarsi da un punto all'altro in un batter d'occhio, saltare dalle finestre, arrampicarsi su per i muri, sono cose che una donna da circo può fare benissimo...

Drake                            - E voi avete veduto la Donna Rossa fare tulle queste belle cose?

Brighton                        - Io non l'ho mai veduta, ma se mi capiterà di vederla, se posso, scappo... e se no... (Si tocca sul fianco destro dove ha la rivoltella)

Drake                            - (ansioso) Le sparereste?

Brighton                        - Senza esitare. Non ci tengo a far la fine di Patrizio, io.

Silvia                             - (dalla destra)

Drake                            - (al lieve rumore sussulta e si volge)

Brighton                        - (dà una rapida occhiata a Drake e a Silvia)

Silvia                             - Ancora un momento di pazienza, signor no­taio. Sono riuscita a fargli mangiare qualcosa. Bisogna imporsi, alle volte.

Brighton                        - Una buona infermiera deve saperlo fare.

Drake                            - (ha un gesto di stizza)

Silvia                             - (dando una rapida occhiata a Drake) Ed io sento che diventerò una buona infermiera... posso dirvi anzi che da dieci minuti sono già in carica.

Drake                            - (ha un gesto di collera)

Silvia                             - Sì, il signor Osvaldo m'ha detto, ridendo, che m'avrebbe dato il posto di Patrizio se me ne sentivo il coraggio... Ed So ho accettato senz'altro.

Drake                            - (reprimendo la collera) Ma vi rendete conto del compito che volete assumervi?

Silvia                             - Non credo sia difficile... Non si tratta che di seguire le vostre istruzioni... (Drake comincia a calmarsi) Voi mi guiderete, io vi obbedirò ciecamente... Come vedete non è difficile.

Drake                            - (s'è calmato) Certo... Certo, guidandovi io... affidandovi completamente a me...

Silvia                             - Potete esser sicuro che se gli ordinate una medicina gliela farò prendere, con le buone o con le cattive.

Drake                            - Ecco, ecco... questo sì... Le medicine bisogna prenderle! Sapeste com'è seccante, per un medico, ordi­nare una cosa e vedere che l'ammalato se ne infischia!

Silvia                             - Questo non accadrà più.

Drake                            - Le iniezioni, per esempio...

Silvia                             - Gliele farò senza permettergli di brontolare.

Drake                            - Ah, se riuscirete a questo vi proclamerò la prima infermiera... del mondo! E' un benedetto indi­viduo che ha l'orrore delle iniezioni... una idiosincrasia... Pensare che in tre anni ho dovuto somministrargli tutto per via orale... (Guardando Brighton) Per bocca, voglio dire...

Brighton                        - Ho capito. Non pretendo d'essere il primo notaio del mondo, ma arrivo anch'io a capire che per via orale significa per bocca.

Silvia                             - Insomma, dottore, potete ordinare tutto quello che vorrete, e troverete in me un gendarme che vi farà obbedire,

Drake                            - (contentissimo) Oh... così mi piace! Osvaldo ha avuto un'idea felicissima... E' vero che ci avevo pen­sato anch'io, ma... (Guarda Brighton che lo guarda: s'in­terrompe esitando) Eh già, certo, sicuro. Voglio congra­tularmi con l'ottimo Osvaldo... (Come chiedendo il permesso a Silvia) Scusatemi... (Si muove verso la destra, poi) Oh... anche voi scusatemi, eh notaio...

Brighton                        - (ha un gesto di cortese condiscendenza)

Drake                            - (esce dalla destra)

Silvia                             - (guarda Brighton quasi sorridendo)

Brighton                        - (accenna con la testa alla destra, riferendosi a Drake) Mh... Non me ne fiderei nemmeno per farmi curare un mal di denti...

Silvia                             - Non siate cattivo.

Brighton                        - Non posso esser buono. Non vi può sof­frire, ed io odio chi vi vuol male.

Silvia                             - Non mi pare... Odiavate anche il capitano Wilson se non sbaglio...

Brighton                        - "Wilson vi voleva troppo bene.

Silvia                             - Insomma odiate tutti.

Brighton                        - Sì, e voi sapete il perché .

Silvia                             - (mezzo seccata, mezzo sorridente) Uff!

Brighton                        - Sono così repulsivo?

Silvia                             - Sapete bene che vi trovo simpatico... Ho anche avuto il torto di dirvelo...

Brighton                        - E allora perché , da un giorno all'altro... anzi... da una notte all'altra...

Silvia                             - (impaziente) Oh, insomma, finitela!

Brighton                        - No! Non la finirò se non saprò la ve­rità! Perché non siete venuta più a passeggio con me la sera?

Silvia                             - Perché ha cominciato a far freddo ed a pio­vere, e io odio i raffreddori!

Brighton                        - Ma ora son passati l'autunno e l'inverno, ed il bel tempo è tornato.

Silvia                             - Ora non sono più libera... Non avete sentito che faccio l'infermiera?

Brighton                        - Fino ad un quarto d'ora fa non lo eravate!

Silvia                             - Fino ad un quarto d'ora fa speravo di di­ventarla ed ero [Occupata a far di tutto per diventarla... (Turbandosi) Ma cosa mi fate dire adesso... Chi mi ascoltasse potrebbe pensare che sono stata io a levare di mezzo quel povero Patrizio!

Brighton                        - (ha un brivido involontario, la fissa)

Silvia                             - (dopo una pausa) Eh... cos'avete, ora?

Brighton                        - (rimettendosi) Niente... niente... Pen­savo... (E' pieno di sospetto)

Silvia                             - (fissandolo) Cosa?

Brighton                        - Pensavo... che cosa curiosa... il destino... sì, dico... il vostro destino... nata e vissuta in una grande città come Londra... (finire in un paesetto come questo...

Silvia                             - Prima di tutto io non penso affatto a « fi­nire » qui... Poi non sono stata sempre a Londra... Il mondo l'ho girato anche troppo... e Un po' di riposo non mi farà male.

Brighton                        - Non sapevo che foste una viaggiatrice.

Silvia                             - Vi dispiace d'averlo saputo?

Brighton                        - No, ma penso che i viaggi costano e...

Silvia                             - ... e che io non sono ricca?

Brighton                        - 'Non volevo ;dir questo, ma...

Silvia                             - ...ma lo pensavate, non è vero?

Brighton                        - Non credevo d'offendervi...

Silvia                             - Né m'avete offesa. (Non essere ricchi non è un delitto.

Brighton                        - No, ma non consente viaggi costosi.

Silvia                             - (seccata) Non è detto che i viaggi debbano esser sempre costosi... Non è detto che si debba sempre viaggiare a proprie spese! Posso essere stata dama di compagnia, istitutrice... Posso aver viaggiato come artista drammatica, d'operetta...

Brighton                        - (guardandola) ...da circo...

Silvia                             - (sussulta, fissa Brighton, poi, dopo una pausa) C'è qualcosa di male nell'essere stata in un circo?

Brighton                        - (toccando nervosamente dove ha il revolver) (No, certo... affatto... D'altronde... siete stata mai in un circo, voi?

Silvia                             - (fissandolo, dura) Che ve ne importa?

Brighton                        - (imbarazzato) Oh... dicevo così... per dire... non certo per...

Teresa                            - (dal fondo, in punta di piedi) Sst!

Brighton                        - (sussultando) Che c'è?

Teresa                            - (basso) L'ho saputo or ora... me l'ha detto la Marta... (Guarda verso la destra)

Silvia                             - (impaziente) Ma che cosa?

Teresa                            - (basso) Sssst... è meglio che lui non senta è arrivato uno della polizia da Londra... un pezzo grosso, pare...

Silvia                             - (nervosa) A far che?

Teresa                            - Sempre per l'affare di Patrizio... Ha par­lato con il farmacista, col capitano Wilson, e con altri del porto... Poi è stato dalla vostra padrona di casa,....

Silvia                             - Da Marta?

Teresa                            - E' lei che m'ha detto... Purché non venga anche da noi...

Silvia                             - (ridendo contro voglia) E volete che non venga da noi, nella casa del delitto?

Teresa                            - Vorrei risparmiare altri fastidi ed altre emozioni al signor Osvaldo... E' un povero malato, in­chiodato su una sedia da tre anni, e non è giusto tormentarlo...

Osvaldo                        - (appare nella sedia sulla destra spinto da Drake)

Brighton                        - (fa cenno a Teresa di tacere)

Osvaldo                        - (avanzando, spingendo le ruote) Chi è che non deve tormentarmi?

Silvia                             - Vi dirò io poi...

Osvaldo                        - (irritandosi) Ma che poi e poi... Voglio saper subito di che si tratta... Voglio comandare io in casa mia! Chi ci vuole stare ci stia, e chi no se ne vada! (Eccitandosi di più) Ecco, ecco, ecco cosa si­gnifica non potersi muovere, non poter far nulla senza l'aiuto degli altri, essere un morto e vivere ancora... Maledizione... (In preda al furore si morde le mani)

Drake                            - (afferrandogli le mani) Piano... piano... non fate il bambino, perbacco... E voi ditegli cos'è successo, non sarà la fine del mondo...

Silvia                             - Il fatto è questo, signor Osvaldo... La po­lizia torna ad occuparsi del... dell'affare di Patrizio e ha mandato un funzionario da Londra.

Osvaldo                        - (febbrilmente) Dov’è? Andate... cerca­telo... chiamatelo... Voglio vederlo...

Silvia                             - Ma verrà anche qui, certamente...

Osvaldo                        - (c. s.) Non voglio aspettare... voglio ve­derlo subito. Deve finire quest'incubo! Andate, vi dico... Tu, Teresa... Voi, dottore... Andate... Ma perché non vi muovete? Perché non posso essere obbedito mai? (Ur­lando) Ma insomma, nessuno... nessuno vuol fare ciò che dico io? ((Riprende a colpirsi e a gridare)

Tutti                              - (gli si affollano intorno)

Drake                            - (trattenendolo) Andrò io, subito, immediatamente... Ma state fermo, Dio santo... Volete costringermi a mettervi la camicia di forza?

Jim                                - (quarant’anni, ispettore di polizia, dalla sinistra. Si ferma stupito a guardare il gruppo)

Brien                             - (sergente di polizia, dai trenta ai cinquant’anni, in .abito civile, lo segue)

Jim                                - Ehi, là... che succede, che c'è?

Drake, Brighton, Silvia e Teresa        - (si volgono, la­sciano Osvaldo)

Osvaldo                        - (fissa Jim)

Brighton                        - Chi cercate?

Jim                                - Sono l'ispettore Jim Loder di Scotland Yard (Presentando) Il sergente Brien... Desidero parlare col signor Osvaldo Stamford...

Osvaldo                        - Sono io.

Jim                                - Perché vogliono mettervi la camicia di forza?

Dbake                           - (vivamente) Per carità, ispettore, non pren­dete equivoci... Io sono il dottor Carlo Drake, medico del Comune, e curo il signor Stamford da tre anni. Ho minacciato... dirò così... amorevolmente... la camicia di forza, per impedirgli di farsi del male.  Non c'è altro che questo, sapete... nient'altro,

Brighton                        - (a Jim) Il dottore, insomma, vuol dirvi che siamo -degli amici di casa, e non dei banditi sor­presi sul lavoro.

Jim                                - Ho capito. Voi siete il signor...?

Brighton                        - Ernesto Brighton, notaio del circonda­rio, e son venuto per rimettere al mio cliente signor Stamford delle somme che gli appartengono.

Drake                            - (spiegando) Le pigioni.

Brighton                        - Le pigioni ed altro.

Jim                                - (guarda Silvia)

Silvia                             - (inchinandosi come una collegiale, con lieve ironia) Silvia Warrington, infermiera del signor Stamford.

Jim                                - Infermiera? Sapevo che non c'era nessun in­fermiere.

Silvia                             - Lo sono da oggi soltanto.

Jim                                - Non siete infermiera di professione.

Silvia                             - No... ma spero di riuscire.

Jim                                - Auguri. (Guarda Teresa)

Teresa                            - (candida) Teresa. Cuoca.

Jim                                - Molto bene. Dunque vediamo. Perché era così irritato il signor Stamford?

Osvaldo                        - Ecco.

Drake                            - Voleva.

Brighton                        - Appunto.

Teresa                            - Vi dirò io.

Osvaldo                        - (furibondo) Ma posso parlare una volta io? (a Jim) Io non sono niente in questa casa. Se voi mi credete il padrone qui, vi sbagliate! Debbo parlare quando lo vogliono gli altri, mangiare come vogliono gli altri, vedere le persone che vogliono gli altri! I padroni qui sono il dottore, il notaio, la cuoca.  Io sono zero, zero assoluto!

Jim                                - Calmatevi, signor Stamford... Ciò che mi dite mi convince che siete circondato da persone che vi vogliono bene...

Teresa                            - (commossa) Oh, finalmente, c'è qualcuno che glielo dice!

Osvaldo                        - Ho saputo che eravate in paese.  Ma non perché qualcuno si sia degnato di venirmelo a dire, intendiamoci bene!

Teresa                            - (fa per parlare)

Osvaldo                        - L'ho saputo per combinazione.  Perché la mia signora cuoca ne discorreva con la mia signora infermiera e col mio signor notaio.

Brighton                        - Tutti signori, come vedete.

Osvaldo                        - Non volevano ch'io sapessi. Allora ho detto di venirvi a chiamare, perché , anche se gli altri si oppongono, io debbo parlarvi (febbrilmente) voglio parlarvi...

Jim                                - Capisco, capisco... Ma ora calmatevi. Io sono qui, a vostra disposizione, e vi ascolterò con la massima attenzione. Volete parlarmi... da solo?

Osvaldo                        - (guardandosi intorno) Ah certo!

Jim                                - (agli altri) Allora, signori.

Brighton                        - (movendosi) Oh, per me posso benis­simo ritornare domani. (Va verso la sinistra)

Jim                                - (fermandolo) Ecco, se non vi dispiace, aspet­tate, visto che vi trovate già qui. Debbo parlare anche con voi», sono già passato dal vostro ufficio. Ed anche voi, dottore.

Drake                            - Spero che vi sarete reso conto che il signor Stamford. (accenna poi per dire: non ha la testa a posto)

Jim                                - Mi sono reso conto di molte cose. Non ab­biate paura, dottore, ho capito bene che non siete un brigante.

Drake                            - Oh, meno male!

Silvia                             - Potete aspettare il vostro turno d'interro­gatorio con animo tranquillo e sereno.

Jim                                - (guardandola) La tranquillità è in funzione della propria coscienza, signora.

Silvia                             - Signorina. Bella frase, ma l'ho già letta, (Esce dalla destra, dopo aver salutato con un cenno della testa Jim)

Teresa                            - (fa anche lei un breve cenno di saluto a Jim con la testa e segue impettita Silvia)

Brighton e Drake          - (sono sulla destra, fanno entrambi per uscire e si urtano)

Brighton                        - (cedendo il passo) Prego...

Drake                            - (imitandolo) Dopo di voi.

Brighton                        - (esce dalla destra)

Drake                            - (lo segue)

Jim                                - (fa un cenno a Brien)

Brien                             - (avanza verso Jim)

Jim                                - (gli indica la destra, ma poi, trattenendo Brien che già si muove, va rapidamente alla destra e l’apre. Non c'è nessuno dietro la porta: immediatamente Jim apre il fondo e quasi urta Silvia che appare sulla so­glia) Ah»volevate?

Silvia                             - (mostrando un pacchetto di sigarette ed una scatola di fiammiferi che ha in mano) Le sigarette per il signor Stamford. (Entra con passo fermo, mette sigarette e fiammiferi sul davanzale a portata di mano di Osvaldo, esce dal fondo chiudendo la porta)

Jim                                - (fa un cenno a Brien)

Brien                             - (prende una sedia e siede nell’angolo a destra fra le due porte)

Jim                                - (a Osvaldo) Dunque... vi ascolto.

Osvaldo                        - Ispettore. prima di parlare. desidero che mi facciate una promessa.

Jim                                - Sentiamo.

Osvaldo                        - Promettetemi che mi ascolterete come si ascolta una persona normale, col cervello perfettamente a posto.

Jim                                - Ma io sono convintissimo che avete il cer­vello a posto. A quanto mi risulta voi soffrite di pa­ralisi alle gambe... Nessuno m'ha detto che non avete la testa in ordine. Essere irritabile non significa essere pazzo.

Osvaldo                        - Appunto: di questo voglio convincervi: non sono pazzo. (Esita, come cercando le parole per cominciare)

Jim                                - (incoraggiante) Sentiamo.

Osvaldo                        - (esitante) Ispettore... credete agli spiriti?

Jim                                - (guarda Osvaldo, poi scambia una rapida oc­chiata con Brien)

Osvaldo                        - (disperato) Ecco... ecco che mi credete pazzo!

Jim                                - No, non vi credo pazzo. Dovrei creder pazzo tutto il paese. Ho capito di chi volete parlarmi. Della Donna Rossa, non è Vero?

Osvaldo                        - Voi sapete...

Jim                                - Tutti ne parlano in paese. Ma nessuno l'ha vista mai!

Osvaldo                        - (basso, con un fremito) Io l'ho vista!

Jim                                - (stupito) Voi?

Osvaldo                        - (c. s.) Si.

Jim                                - Quando, dove, come?

Osvaldo                        - (c. s.) Posso dire che la vedo sempre, quasi sempre... E quando non la vedo... la sento... Sento che c'è... (Guardandosi intorno con terrore) In questo momento, per esempio.

Brien                             - (s'alza in piedi)

Jim                                - (dà un rapido sguardo intorno)

Osvaldo                        - So che c'è... So che mi guarda... che mi ascolta...

Jim                                - (porta istintivamente la mano alla rivoltella, ma subito fa spallucce come per dire a se stesso di non la-sciarsi impressionare. Si volge, vede Brien in piedi, gli fa un gesto interrogativo) Cosa c'è?

Brien                             - (ha un gesto vago)

Jim                                - Siedi!

Brien                             - (siede)

Jim                                - (a Osvaldo) Continuate, anche se la Donna Rossa vi ascolta. Non abbiate paura.

Osvaldo                        - Oh, io non ho paura, perché so che non ha niente contro di me. Non è uno spirito maligno.

Jim                                - Non sarà maligna con voi, ma col vostro in­fermiere... quel povero Patrizio... lo ha strangolato senza pietà!

Osvaldo                        - Non è stata lei, ispettore, ne sono sicuro!

Jim                                - E chi è stato, allora?

Osvaldo                        - (basso, con terrore crescente) In questa casa c'è un mistero. Io la conosco meglio di tutti quelli che ci vivono, perché non la lascio mai, nemmeno quando dormo... Il mio sonno non dora mai più di qualche minuto... Dormo qualche volta di giorno, sulla mia sedia, qui in quest'angolo, dove trascorro quasi tutta la mia vita... Ma le notti le passo ad occhi aperti, im­mobile nell'oscurità perché mi stanco di leggere e di tenere il lume acceso... E allora, nell'ombra, vedo delle altre ombre, e sento Idei passi... e dei rumori strani... e delle voci soffocate che parlano una lingua scono­sciuta.

Jim                                - (pensoso) Una lingua... Siete sicuro che si tratti d'una lingua, e non piuttosto di suoni confusi, inarticolati?

Osvaldo                        - Certo... per me sono suoni confusi ed inarticolati... Ho dettò una lingua sconosciuta così per dire... sotto un'influenza letteraria... mi scuserete quando saprete che leggo quasi continuamente... alle volte due romanzi in un giorno... Io so... sento che c'è un mi­eterò nella casa... Dicono che vi si nascondessero i contrabbandieri dei sottomarini... Cercate... Frugate…..Fate scavare nella cantina... esplorate i muri, vedete se c'è un passaggio segreto che porti al mare... Io son certo che c'è... E' di là che passavano durante la guerra... Se cercherete bene troverete... e scoprirete chi ha as­sassinato Patrizio...

Jim                                - Ne siete sicuro?

Osvaldo                        - Quel disgraziato è stato assalito e ucciso in riva al mare... (si volge a sinistra, guarda attraverso i vetri) là, vedete...

Jim                                - (s'avvicina a Osvaldo, guarda nella direzione da lui indicata)

Osvaldo                        - (indicando a sinistra) A due o tre passi da quel sasso bianco... quasi sulla riva, e per miracolo il mare non ha portato via il corpo... (Si copre il volto cori le mani, poi si volge con un brivido) Perché l'hanno ucciso proprio là? Certamente aveva scoperto qualche cosa... veduto qualcuno...

Jim                                - (come pensando) La Donna Rossa...

Osvaldo                        - (vivamente) No! No, non è possibile! Non è stata lei! E' buona, vi dico, incapace di commettere un delitto!

Jim                                - (fissa Osvaldo, stupito, un po' inquieto)

Osvaldo                        - (spaventandosi) Ecco... ecco come mi guardano tutti, quando tento di dire quello che so... Mi credete pazzo... Anche voi! (Agitando le inani, di­sperato) Ma io non sono pazzo, non sono pazzo, non sono pazzo! Cosa debbo fare per convincervene? (pian­gendo) Oh Dio, Dio, Dio santo, ma quale peccato ho commesso per dover soffrire così?

Jim                                - (toccandogli le spalle, con dolcezza) Calma­tevi... Farò subito le indagini che suggerite. Intanto riposatevi... Siete molto nervoso...

Osvaldo                        - Nervoso, ma non pazzo!

Jim                                - Non pazzo, ma ammalato di nervi certamente. Dovreste andare a Londra, farvi esaminare da uno spe­cialista...

Osvaldo                        - Io non sono ammalato di nervi, ma di paralisi. L'aria del mare mi fa bene, la sabbia bollente mi fa bene... Solamente qui posso guarire... se è pos­sibile guarire.

Jim                                - Non bisogna mai disperare della guarigione.

Osvaldo                        - Il mio medico ci spera più di me.

Jim                                - Benissimo. Allora... siccome desidero appunto parlare col dottore... vi prego di scusarmi se vi lascio.

Osvaldo                        - (movendosi con la sedia, vivamente) Oh no, vado via. Questa è l'unica stanza decente...

Jim                                (fa un cenno a Brien)

Brien                             - (spinge la sedia, aiutando Osvaldo a spostarsi verso la destra)

Jim                                - (apre la destra) Dottor Drake?

Drake                            - (apparendo sulla destra) Eccomi  (entra)

Silvia                             - (appare sulla destrorsi sostituisce a Brien nello spingere la sedia, esce dalla destra con Osvaldo)

Brien                             - (chiude la porta a destra, siede)

Jim                                - Dunque, dottore... Voi conoscete bene questa casa... almeno a quanto m'hanno riferito.

Drake                            - Conosco tutte le case del paese, io... Non pretendo certo d'esser proclamato il primo medico del mondo... ma posso dire d'aver salvato la vita a tutti gli abitanti del distretto.

Jim                                - Sapevo già.

Drake                            - Ah, vi siete informato?...

Jim                                - Mi sto informando di tutto, da quando la po­lizia distrettuale ha incaricato Scotland Yard di inve­stigare sulla tragedia.

Drake                            - Non avrei mai creduto che le indagini sa­rebbero state riprese.

Jim                                - Ah, non sono state riprese... Non sono mai state abbandonate. Me ne occupo dal primo momento, da quando fu trovato il cadavere di Patrizio, l'infer­miere che voi avevate messo in questa casa.

Drake                            - (preoccupandosi) Ecco... io l'ho messo in questa casa... come avevo messo anche altre due per­sone...

Jim                                - Sì, lo so. Non riuscì a resistere nessuna delle due. La prima se ne andò dopo sei mesi, la seconda dopo tre. e non volle nemmeno rimanere in paese.

Drake                            - Le donne, si sa...

Jim                                - Eh sì, sono più impressionabili degli uomini. Vedono l'ombra d'una candela che vacilla e la scam­biano per un fantasma, sentono scricchiolare un mobile e credono dì sentire il passo dell'angelo dell'Apoca­lisse...

Drake                            - Io non ho mai creduto a queste sciocchezze.

Jim                                - Nemmeno io... quando sono sciocchezze. Ma quando so che un uomo, forte, robusto, è strangolato come un pollo, mi convinco che non si tratta di scioc­chezze.

Drake                            - (fissandolo) Ispettore... debbo pensare sul serio che voi... anche voi... crediate a questo famoso fantasma delle rocce...

Jim                                - La Donna Rossa...

Drake                            - La Donna Rossa! lo ho cinquantacinque anni e non l'ho vista mai!

Jim                                - E c'è chi l'ha vista.

Drake                            - Qualche pazzo... che ha sognato.

Jim                                - Credete che Stamford sia pazzo?

Drake                            - Stamford è un uomo normalissimo... esa­cerbato da un'infermità che gli ha tolto l'uso delle mèmbra. Chiunque sarebbe nervoso nel suo caso... Non è nato paralitico.. Era abituato a muoversi, a girare il mondo... Sono solo tre anni che la paralisi lo ha colpito.

Jim                                - Fu la notte in cui gli morì la zia, non è vero?

Drake                            - Appunto. Anche quella poveretta credeva a queste storie di spettri e di Donne Rosse... Viveva in un continuo spavento. Lui era tornato dall'Australia e stava qui [da un paio di settimane. Una notte udì delle grida, accorse etrovò la zia che urlava in preda allo spavento, perché aveva visto la Donna Rossa en­trare nella stanza. Lui s'affacciò alla finestra e chiamò gente... Nessuno lo sentì. Allora corse a chiamare la Marta...

Jim                                - (sorpreso) La custode della villa qui accanto?

Drake                            - Precisamente. Corse a chiamare la Marta, che venne subito. Ma la zia, in preda al delirio, era scesa nel giardino e correva verso il mare. Lui la in­seguì, ma non riuscì a raggiungere la vecchia ch'era già entrata in acqua, come se seguisse qualcuno. Si sentì mancare le forze e cadde, paralizzato. Io lo trovai così quando arrivai, una mezz'ora dopo... Riuscii a farlo parlare solo dopo ire mesi.... ed ho potuto vincere la paralisi fino al busto... ma non più in là, disgra­ziatamente.

 

Jim                                - (pensa) Ho capito. E con tutto quésto po' po' di roba, voi persistete a non credere alla Donna Rossa?

Drake                            - Ispettore... io so com'è morta la vecchia Stamford. Era vedova da qualche anno, aveva adorato suo marito, e la solitudine dopo tanti anni di felicità era una tortura per lei. Sapete come sono queste mogli di marinai... Avrà creduto di sentirsi chiamare dall'oceano. E' un caso di allucinazione molto comune tra la gente di mare.

Jim                                - Dove morì il marito della signora Stamford?

Drake                            - Nell'Oceano Indiano.

Jim                                - Scampò nessuno al naufragio?

Drake                            - Uno solo: il capitano Wilson...

Jim                                - ... che oggi comanda il porto.

Drake                            - Precisamente.

Jim                                - Ah! (Pausa) Benissimo, dottore. Non m'oc­corre altro.

Drake                            - (lo saluta con un inchino, va verso la destra)

Brien                             - (si alza)

Jim                                - Scusate, dottore... Un'ultima domanda. Cono­scete bene la nuova infermiera, Silvia Warrington?

Drake                            - Non molto... Ma è una brava donna... M'ha promesso che eseguirà coscienziosamente le mie istru­zioni.

Jim                                - Ah.

Drake                            - Spero, per mezzo suo, di convincere Stam­ford a sopportare le iniezioni.

Jim                                - (fissandolo) Non le sopporta bene?

Drake                            - Non ha mai consentito a farsele fare.

Jim                                - Ah? (Pausa) Bene, dottore, grazie.

Drake                            - (esce per la destra)

Jim                                - (a Brien) Tu... Corri da quella donna del vil­lino accanto dove siamo stati poco fa.

Brien                             - (s'è alzato) La Marta.

Jim                                - La Marta. Conducila qui.

Brien                             - (saluta, esce per la sinistra)

Jim                                - (affacciandosi sulla destra) Signor notaio...

Brighton                        - (sulla destra) Eccomi.

Jim                                - Accomodatevi. Avete finito i conti col vostro cliente?

Brighton                        - (è entrato) Sì... Si trattava di un'opera­zione molto semplice. Non dovevo dargli che del da­naro.

Jim                                - Molto danaro?

Brighton                        - Poco più di seicento sterline.

Jim                                - Ho capito. Voi conoscete più o meno tutti gli affari del circondario?

Brighton                        - Capirete... Faccio il notaio da quindici anni...

Jim                                - Chissà quanti misteri si celano nel vostro archivio...

Brighton                        - Non molti... E' una clientela tranquilla... pescatori, marinai... piccoli proprietari...

Jim,                               - Voi li avete tutti.

Brighton                        - Tutti... Sono il solo nel circondario...

Jim                                - Quindi anche il dottor Drake, anche il capi­tano Wilson...

Brighton                        - Certamente.

Jim                                - Avevate anche la vedova Stamford...

Brighton                        - Ma sì, ispettore, tutti... Tutti, vi dico, nessuno eccettuato...

Jim                                - Allora l'unica persona che sfugge al vostro controllo è la nuova infermiera...

Brighton                        - (.compiaciuto) Ah no! Per quanto la si­gnora Warrington sia di Londra, ed abiti qui appena da un anno, mi ha fatto l'onore di servirsi di me.

Jim                                - (interessato) Ah? Ha anche lei degli affari in paese?

Brighton                        - No, mi ha semplicemente affidato il suo testamento.

Jim                                - (c. s.) Il tuo testamento? Come?... una donna cosi giovane.

Brighton                        - Il testamento si può fare a qualunque età,.. Basta essere maggiorenni...

Jim                                - Vedo vedo vedo... Oh perbacco... Che don­nina previdente... E voi... sì dico... voi conoscete questo, testamento?

Brighton                        - (fissa Jim) Ispettore... cosa volete chie­dermi?

Jim                                - Ve l'ho chiesto... Se conoscete questo testa­mento.

Brighton                        - (fissandolo, grave) Io non lo conosco... ma debbo dichiararvi che, se lo conoscessi, dovrei ugualmente dirvi che non lo conosco.

Jim                                - (si allontana da Brighton, si passa la mano sulla fronte, poi, come decidendosi) Signor Brighton... vi chiederò solamente questo... Potete darmi la vostra pa­rola d'onore che non lo conoscete?

Brighton                        - Senz'altro.

Jim                                - Volete dirmi... per esempio... se è volumi­noso... se sembra che contenga altre carte... documenti...

Brighton                        - Posso dirvi tutto quanto riguarda l'a­spetto pubblico del testamento. E' una busta gialla, con cinque suggelli, sulla quale è scritto: « Da aprirsi immediatamente dopo la notizia della mia morte. Silvia Warrington».

Jim                                - Niente altro?

Brighton                        - Nient'altro.

Jim                                - Quando vi fu affidato questo testamento?

Brighton                        - Il due settembre dell'anno scorso.

Jim                                - Vi risulta che la signora Warrington doveva ritornare a Londra?

Brighton                        - Voleva ritornarci, ma poi decise di fermarsi qui. 

Jim                                - Non sapete per quale ragione?

Brighton                        - (esita) No.

Jim                                - Non sembrate convinto;

Brighton                        - In verità non lo sono. In un primo tempo ho creduto che volesse fermarsi qui per... perché le piaceva la compagnia di qualcuno...

Jim                                - Chi?

Brighton                        - Ispettore... io capisco tutta l'importanza delle vostre domande... ma vi sarei, grato se su questa non insisteste.

Jim                                - Eravate voi quella persona?

Brighton                        - Sì... credevo almeno di esserlo.

Jim                                - (battendogli sulla spalla) Ringraziate il cielo di non esserlo stato, signor Brighton.

Brighton                        - (stupito) Che? Voi credete?

Jim                                - (spingendolo gentilmente verso la sinistra) An­date al vostro ufficio, e. portatemi subito quella busta. Ve la chiedo come ufficiale di polizia, in nome della legge.

 Brighton                       - Ma come. Voi supponete.

Jim                                - Non suppongo. So. Ritornate qui al più presto possibile. (Sono già verso sinistra quando questa si apre)

Brien                             - (sulla sinistra, precedendo Marta)

Marta                            - (sui cinquant’anni, tipo di moglie di pesca­tore, un po’ spaventata)

Jim                                - (spinge Brighton)

Brighton                        - (esce stupito)

Jim                                - (fa cenno a Marta d'avanzare, a Brien di chiu­dere la porta, poi, a Marta) Brava, voi! M'avete fatto sgolare per mezz'ora, e non m'avete detto quello che m'interessava di più!

Marta                            - (seccatissima) Ma signore... Io ho risposto a tutte le vostre domande!

Jim                                - Perché non m'avete detto che foste voi la prima ad accorrere la notte in cui morì la signora Stamford?

Marta                            - Ma questo voi non me l'avete chiesto, si­gnore!

Jim                                - (ha un gesto impazienza, subito frenato) Ditemi... Cosa successe quella notte?

Marta                            - Ma... non saprei... stavo dormendo... Sentii dei rumori alla porta... e misi la testa sotto il cuscino credendo che fossero gli spiriti...

Jim                                - (paziente) E poi?

Marta                            - E poi riconobbi la voce del signor Osvaldo che gridava... Aiuto, Marta... Aiuto! La zia sta male! Allora saltai dal letto e corsi...

Jim                                - Dove?

Marta                            - Qui... ma prima andai sulla spiaggia... e poi a chiamare il dottor Drake!

Jim                                - Come usciste, in camicia da notte?

Marta                            - (offesa) Oh, signore!

Jim                                - Vi vestiste?

Marta                            - Ma si capisce!

Jim                                - Cosa vi metteste indosso?

Marta                            - E chi si ricorda, Dio santo... La gonna, lo scialle...

Jim                                - Ossia impiegaste almeno cinque minuti a ve­stirvi... Intanto il signor Osvaldo v'aspettava?

Marta                            - Ma no, signore... Tornò dalla zia che de­lirava e correva verso il mare!

Jim                                - E voi vedeste la signora gettarsi in acqua?

Marta                            - Altro che! Aveva una pancia così (gesto) povera donna!

Jim                                - Avrà avuto una pancia così (gesto) quando fu ripescata!

Marta                            - Ah, certo, quando la ripescarono! Prima era magra, piuttosto... come me, insomma.

Jim                                - (guardandola e notandone l’abbondante figura) Vedo. Cosicché, voi, in acqua non l'avete vista gettarsi?

Marta                            - Era così scuro! (Jim ha un gesto di di­spetto) Ma l'ho sentita però!

Jim                                - Cosa diceva?

Marta                            - Ah, non l'ho capito. Gridava... con una voce terribile che non avevo sentita mai... Arrivai vi­cino all'acqua e trovai il signor Osvaldo che pareva morto, e non parlava, ma guardava soltanto... Oh, quegli occhi... Se li aveste veduti...

Jim                                - Allora andaste a chiamar subito il medico...

Marta                            - Non subito... Cercai prima di portare il signor Osvaldo nel villino. Ma sì! Pesava in un modo!

Jim                                - E quando tornaste col dottore il signor Osvaldo era sempre allo stesso posto?

Marta                            - Non s'era mosso d'un centimetro.

Jim                                - (pensa, poi) Ho capito. (Potete andare.

Marta                            - (va verso la sinistra, poi, ritornando) Ora non rimandatemi a chiamare per dirmi che non v'ho detto qualche altra cosa!

Jim                                - (le fa cenno d'uscire) Via, via!

Marta                            - (esce per la sinistra impettita) ,

Jim                                - (cava il taccuino, scrive rapidamente su un fo­glietto, lo strappa, poi lo porge a Brien) Corri al faro, dal capitano Wilson, dagli questo biglietto e por­tami subito quello che ti darà.

Brien                             - (prende il biglietto, va alla sinistra leggendo, si ferma dubbioso) Cosa mi deve dare, dei razzi di segnalazione?

Jim                                - (seccato) Appunto! Va' e torna!

Brien                             - (esce dalla sinistra)

Jim                                - (va alla destra, l’apre) Signora Warrington!

Silvia                             - (dall'interno) Eccomi... (appare sulla de­stra) Tocca a me ora?

Jim                                - (tornando indietro) Sì, tocca a voi.

Silvia                             - (ironica) A vostra disposizione.

Jim                                - (la fissa, pausa, poi) Siete un'interessante fi­gura.

Silvia                             - Grazie.

Jim                                - Dovete essere impressionante vestita di rosso.

Silvia                             - (sussulta, poi, dominandosi) Non ero pre­parata a sentire delle barzellette.

Jim                                - Ne ho intenzione di raccontarvene. Ditemi piuttosto... quale ricatto state facendo in questa casa?

Silvia                             - (dominando lo spavento) Ricatto... io io starei facendo un ricatto... A chi?

Jim                                - A Osvaldo Stamford.

Silvia                             - (c. s.) Voi... voi siete un pazzo, un... un... oh! Se credete che mi lascerò insultare così vi sba­gliate! Oggi stesso lascerò questa casa!

Jim                                - Lo credo anch'io. Verrete con me, a Londra e con le manette!

Silvia                             - (c. s.) Io? E che cosa ho fatto? Di che mi si accusa? E chi mi accusa? Io comincio col dirvi che non vi conosco, caro signore... Dite che siete ispet­tore di polizia, ma a me non risulta affatto!

Jim                                - (cavando la tessera e mostrandogliela) Ecco riparata l'omissione. Vedete? Ispettore Jim Loder, quinto ufficio... ecco la mia fotografia... un po' più giovane di me, ma somigliante ancora. (Rimette la tes­sera in tasca) Voi non potreste farlo, invece... non po­treste esibirmi dei documenti.

Silvia                             - (c. s.) Non li ho certo indosso

Jim                                - Li avete dalla Marta, dove abitate... ossia dove fingete d'abitare. Ma non servirebbero a niente, quei documenti... Iovi conosco già... so bene che non vi chiamate Silvia Warrington, ma Elisa Vane... che avete cominciato col fare la dama di compagnia, e finito col fare molti altri mestieri... fra cui anche l'equilibrista di circo equestre

Silvia                             - (c. s.) Il lavoro non disonora nessuno!

Jim                                - No! E voi non vi siete disonorata col lavoro, ma con l'abitudine sistematica di derubare tutte le signore che v'hanno presa come cosiddetta dama di com­pagnia! Siete stata in carcere tre volte, la prima a Dartmoor, la seconda al Capo, la terza in Australia

Silvia                             - (cedendo) Basta! Non mi tormentate più... Sapete pure che sono una disgraziata... che fui trasci­nata, travolta... Sono cinque anni che vivo senza far male a nessuno... arrischiando la vita su un filo di ferro per divertire gli altri

Jim                                - Sì, ma so che l'equilibrista non la fate sol­tanto nel circo... che del resto avete lasciato da un anno... da quando avete trovato più comodo equili­brarvi qui... a fare la Donna Rossa.

Silvia                             - (vivamente) No... no… Non è vero! Mai… mai ho pensato una cosa simile! E' un'infamia sospet­tare di me così….Ho potuto rubare, spinta dalla mi­seria.- esacerbata dall'invidia di vedere gli altri go­dersi la vita... ma uccidere no! Mai!

Jim                                - Voi avete scoperto il segreto di questa casa... un segreto mortale! Dovete averlo sorpreso durante una delle vostre passeggiate sentimentali col notaio Brighton…. Avete subito capito l'importanza della vostra scoperta - Allora avete scritto una denuncia, l'avete de­positata nelle mani del notaio in una busta da aprirsi alla notizia della vostra morte... Poi siete andata dalla persona a cui il segreto interessava e gli avete detto­ti: Io so tutto! Non tentate d'uccidermi, perché se muoio il mio testamento parlerà per me e vi denunzierà E' così o non è così?

Silvia                             - (affranta) Oh- finire- finirla una volta per tutte!

Brien                             - (dalla sinistra, con un pacco in mano) Ecco,, ispettore.

Jim                                - Ah metti là (gli indica il tavolo a destra)

Brien                             - M'ha detto di stare molto attento quando li accenderete, perché sono pericolosi

Jim                                - Metti là, e sta zitto. (A Silvia) Ora voi

Brighton                        - (in fretta dalla sinistra) Eccomi, ispet­tore. Ho fatto il più presto che ho potuto. (Fa per aprire il portafogli, ma vede Silvia. Si ferma imba­razzato)

Jim                                - Non vi preoccupate. La signora vi autorizza a consegnarmi il documento.

Brighton                        - (guarda Silvia)

Silvia                             - (abbassa gli occhi, affranta)

Brighton                        - (cava dalla borsa una busta con cinque suggelli, la dà a Jim}.

Jim                                - (prende la busta, l’apre, legge, ha una breve ri­satina) Lo sapevo- Era così- Non poteva essere che così (Rimette il foglio e la busta in tasca. A Brien) Accompagna la signora a casa sua, e aiutala a far le valigie.

Brighton                        - (a Silvia) Partite?

Jim                                - Sì, fa una scappatina a Londra con me. (A Brien) Via, via, sbrigati!

Silvia                             - (s'è alzata, vacilla)

Jim                                - (sorreggendola) Coraggio, Domani starete meglio.

Brien                             - (prende con dolcezza Silvia per un braccio, esce con ,sei dalla sinistra)

Brighton                        - (stupefatto) Ma ch'è successo?

Jim                                - Niente di straordinario. Ho scoperto la Donna Rossa,

Brighton                        - (sussultando) Era lei?

Jim                                - (guarda Brighton, ha un breve riso) Eh eh... Chi lo sa? (Va atta destra, l’apre) Dottore?

Drake                            - (dall’interno) Dite...

Jim                                -Io me rie vado... Ritornerò fra una mezz'ora...

Drake                            - (apparendo sulla destra) Vi accompagno...

Jim                                - Ecco, volevo invece pregarvi di non lasciare il vostro malato fino al mio ritorno.

Drake                            - Allora aspetterò.

Osvaldo                        - (dall'interno) Posso ritornarmene nel mio angolo, io?

Jim                                - Ma certo... anzi! Venite... ossia, portatelo pure... Ecco, brava, così. (Si fa da parte)

Osvaldo                        - (appare sulla destra, nella sedia, spinto da Teresa. Guarda in giro, poi) E la signora Warrington?

Jim                                - Verrà subito. E' andata a prendere una carta a casa sua... Un documento che m'interessava molto. Non state in pensiero per lei.

Teresa                            - (intanto che Jim parla ha spinto la sedia nell’angolo a sinistra)

Jim                                - (prende il pacca che Brien ha messo sulla tavola, e strappa un po' dell’involucro di carta, dando uno sguardo all'apertura) Io torno fra mezz'ora... Ho qualche cosa da vedere all'ufficio del notaio...

Brighton                        - Ah?

Jim                                - Sì, signor Brighton. Allora... scusatemi per il disturbo che v'ho dato...

Osvaldo                        - Ma prego, anzi...

Jim                                - ... e per quello che vi darò ancora. (Cava una sigaretta) Finalmente posso fumare una sigaretta-Quando sono nel pieno del lavoro non posso fumare, ma quando ho finito... (si mette la sigaretta in bocca, cerca un fiammifero)

Brighton                        - (cava In scatola di fiammiferi, fa per ac­cenderne Uno)

Jim                                - Oh, grazie, non v'incomodate, faccio da me. (Prende la scatola di fiammiferi dalle mani di Brighton, accende un fiammifero, ma, invece d'accostarlo alla sigaretta, fulmineamente dà fuoco ai razzi che ha in meno, e che sono contenuti nel pacco che ha portato Brien, e li getta verso i piedi di Osvaldo)

(I razzi scoppiano producendo un po' di fumo. Si odono due colpi di rivoltella: è Jim che ha sparato)

Tutti                              - (hanno avuto un grido di spavento)

Osvaldo                        - (è balzato in piedi)

Jim                                - (con la rivoltella in mano) Ah ah;., caro signor paralitico... I/avevo indovinato subito che le gambe vi servivano benissimo!

Drake                            - (al colmo dello stupore) Ma... è possibile...

Brighton e Teresa          - (sono atterriti)

Osvaldo                        - (fa per slanciarsi su Jim)

Jim                                - (puntandogli la rivoltella contro) Eh no, amico caro... Io non sono Patrizio, e non mi lascio sorprendere... Fermo là!

Brien                             - (accorrendo dalla sinistra) Ispettore... ch'è successo?

Jim                                - (indicandogli Osvaldo) Le manette!

Brien                             - (guarda Osvaldo, ha un gesto di stupore, corre a mettergli le manette)

Marta e Silvia                - (s'affacciano stupite sulla sinistra)

Jim                                - (a Drake) Questo signore (indica Osvaldo) soffocò la zia e la gettò a mare, inscenando la storiella della Donna Rossa e simulando un attacco di paralisi per stornare i sospetti e godersi in pace l'eredità. Sa­rebbe poi guarito a poco a poco (a Drake) con le vostre assidue cure... Due sole persone scoprirono che non era paralitico affatto, perché lo videro in piedi... la signora... (indica Silvia) e il povero Patrizio. Solo che la signora fu un po' più furba... (Guardando Osvaldo) Non è così, signor Osvaldo Stamford?

Osvaldo                        - (ha un gesto di furore, un urlo soffocato)

Drake                            - Chi avrebbe potuto mai supporre una cosa simile? Una paralisi è una paralisi, perbacco... Non pre­tendo d'esser proclamato il primo medico del mondo, ma...

Jim                                - (ha una breve risata) Oh, non vi ci procla­merà nessuno, state tranquillo...

Teresa Silvia e Marta    - (sono immobili e fissano ter­rorizzate Osvaldo)

Brighton e Brien           - (trattengono Osvaldo che ha un nuovo gesto d'impotente furore)

FINE