La febbre del sabato grasso

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La febbre del carnevale

La febbre del sabato grasso

Atto unico di Enzo Giannotta


Personaggi

                                                           Giulia              La madre

                                                           Marco              figlio di Giulia            (serio e un po’ triste) 

                        Amici di Marco:         Gigi                 (esuberante e allegrone)

                                                           Luca                (bonaccione e un po’ ingenuo)

                                                           Laura              (ragazzina tutto pepe)

                                                           Patty               (saputella ma simpatica, porta gli occhiali)

Gli interpreti hanno un’età compresa fra i 10 e i 12 anni.


Salotto della casa di Marco. Divano, poltrone, un tavolino basso davanti alla poltrona, a lato un pouf e dietro uno stereo, mobili vari. E’ sabato grasso.

Marco è seduto sul divano con un gomito appoggiato al bracciolo e con la mano che gli sorregge il mento. E’ imbronciato. Giulia siede su una poltrona, lavora a maglia.

Marco             (guardando verso il pubblico) Che ore sono?

Giulia              Quasi le tre.

Marco             Fra poco arrivano, cosa gli devo dire?

Giulia              Che non puoi andare alle giostre con loro perché hai la febbre.

Marco             Devo rinunciare al carnevale, alle giostre e tutto per qualche linea di febbre che non la sento neanche. (Giulia tace) Magari se mi copro bene…. (aspetta una risposta che non arriva) Mi metto sotto la maglia di lana con le maniche lunghe…

Giulia             No.

Marco             Anzi ne metto due, e sopra un maglione pesante, poi la sciarpa e il passamontagna.

Giulia              No.

Marco             Non mi sono ancora messo il paltò e sono già tutto sudato…

Giulia              Marco, non fare lo spiritoso.

            Suonano alla porta.

Giulia              Ecco, sono arrivati i tuoi amichetti (si alza e va ad aprire, uscendo verso destra)

Entrano Gigi, Luca, Laura e Patty. Sono allegri e vestiti in maschera. Dietro di loro Giulia.

Laura              (vedendo Marco vestito normalmente) Ma come, non sei ancora pronto?

Giulia              Oggi Marco non può uscire, ha la febbre.

Luca                Tanta?

Giulia              Trentasette e mezzo.

Gigi                 Tutta qui?

Patty               E lei, signora Giulia, la chiama febbre?

Giulia              Perché secondo te che cos’è?

Patty               Scusi, signora, posso vedere il suo termometro? Non vorrei fosse un modello dei tempi di Carlo Cudega.

Giulia              (trattenendo un sorriso) Cos’è, sei esperta di termometri? (incuriosita) Comunque se ci tieni… (esce)

Marco             Cosa c’entra il termometro?

Luca                (con fare di chi la sa lunga, gli batte una mano sul braccio) Lascia fare, lascia fare, vedrai che poi ti fa uscire.

Giulia              (rientra) Eccoti qui il termometro.

Patty               (prende il termometro e lo mostra a Giulia) Vede qui? (fa segno con l’indice alla scala graduata) Dove c’è trentasette e mezzo? Vede cosa c’è scritto? “Normale”. Marco sta benone, glielo dico io si fidi! Adesso può uscire?

Giulia              (molto divertita ma trattenendosi dal mostrarlo) Non credo proprio, tesoro…

Laura              Si fidi, signora, Patty da grande vuol fare il medico e ha già cominciato a studiare… sa, per portarsi avanti.

Patty               Sono già arrivata al secondo volume dell’ Enciclopedia Medica; se vado avanti di questo passo a tredici anni mi laureo.

Giulia              Bene, ne riparleremo quando avrai tredici anni.

                        (I quattro amici si guardano delusi)

Luca                (speranzoso) Visto che c’è qui il termometro perchè non gliela riproviamo, magari non ce l’ha più!

Patty               Non serve il termometro. (si avvicina a Marco e con aria molto professionale, con una mano gli sente il polso e con l’altra la temperatura della fronte)

                        Sta benone! Signora Giulia, le comunico che suo figlio è sano come il bronzo.

Giulia              Beh, in qualità di medico, dovresti sapere che più una guarigione è rapida e più alto è il rischio di una ricaduta ancora più grave.

                         

Luca                Fregati!

Laura              Beh, se Marco, è così moribondo, vuol dire che alle giostre non ci andiamo neanche noi: restiamo qui a fargli compagnia finché esala l’ultimo respiro.

Gigi                 (guarda Luca) Io non so dove va a prendere delle idee così cretine.          

 

Patty               Brava, ottima idea!

Luca                Adesso ci si mette pure la dottoressa.

Marco             (sempre più triste) No, vi ringrazio, non è giusto che rinunciate a divertirvi per causa mia. Andate, andate sulle giostre voi che potete. Io me ne starò qui, solo soletto a piangere sulle mie disgrazie… (nasconde il viso tra le mani, sbirciando sua madre tra le dita)

Giulia              E’ molto bello da parte vostra, ma non mi sembra il caso…

Gigi                 (interrompendola) Ha proprio ragione, signora, beh, noi andiamo, Ciao, Marco (fa per avviarsi, ma Laura lo afferra per la collottola, se lo tira vicino e gli dice in un orecchio)

Laura              Se ti azzardi a fare ancora un passo, ti spezzo le tutte e due le gambe e magari anche un braccio, tanto per gradire.

Gigi                 Ehm… Marco scherzavo… restiamo con te, piangeremo insieme sulle nostre disgrazie.

Giulia              Se proprio insistete…

Gigi                 (dando di gomito a Luca) Insistiamo, insistiamo… (a Luca, in un orecchio) insisti anche tu, se no questa ci ammazza.

Luca                (poco convinto) Oh, come insistiamo…

Giulia              Bene, io adesso esco per fare alcune commissioni, se riuscite a far sorridere Marco, quando torno vi faccio una bella cioccolata. (fa per uscire, poi ci ripensa e scherzosa) E… mi raccomando basta giocare al dottore…

Luca                Oh, signora, non si preoccupi, quello è un gioco che proprio non mi piace, anche perché a me mi fanno sempre guidare l’ambulanza…

Giulia              (scappa di corsa con una mano sulla bocca per non ridere)

Patty               Bene, Marco, cosa dobbiamo fare per farti ridere e guadagnarci ‘sta cioccolata?

Marco             Ci vorrebbe una bacchetta magica per trasformare mia madre in una madre meno apprensiva.

Laura              (curiosa) Ma dove doveva andare tua mamma che è scappata via cosi di corsa?

Marco             (si alza e, imitando Raul Cremona, quello di Zeig) Fùma fùma, parla parla, spendi spendi.

                        (gli altri quattro scoppiano a ridere)

Luca                Sbaglio o dovevamo essere noi a farti ridere?

Gigi                 Ho un’idea, ci ho una barzelletta da pisciarsi addosso.

Laura              (scettica) Dai, Gigi, sentiamo… (agli altri) controllate che la porta del gabinetto si aperta e l’asse sollevata, nel caso mi venisse voglia di vomitare.   

   

Gigi                 (la ignora) Dunque, è notte, siamo sull’Autostrada del Sole e c’è un nebbione…

Patty               Impossibile.

Gigi                 Cosa?

Patty               Non può esserci la nebbia.

Gigi                 Ci sei passata di recente?

Patty               Neanche a un deficiente verrebbe in mente di chiamare “del Sole” un’autostrada dove c’è la nebbia. 

Gigi                 (la guarda male) Dunque, è notte, siamo sull’Autostrada della Nebbia e c’è un nebbione…

Patty               Non esiste.

Gigi                 Cosa?

Patty               Un’autostrada con quel nome.

Gigi                 Senti, ma tu stai studiando da medico o da impiegata dell’Anas?

Patty               Se uno racconta qualcosa ci vuole un minimo di coerenza…

Gigi                 (alza gli occhi al cielo) Dunque, è notte, siamo sull’ Autostrada Senza Nome… (si ferma e guarda Patty che sta già per obiettare) se dici ancora una parola giuro che ti strozzo.

Patty               (alza le spalle) Va avanti, va avanti, volevo solo aiutare, dare un tocco di realismo

Marco             Allora ‘sta barzelletta?

Gigi                 Un camion procede nella nebbia più fitta, un camionista guida, mentre l’altro dorme nella cuccetta. (imita il rumore del motore stringendo tra le mani un volante immaginario) Wrrrr…. Wrrr… A un certo punto scuote quello che sta dormendo “Piero, Piero… quanto è alto un pinguino?

Patty               La so.

Gigi                 (si interrompe e la guarda e mima uno strangolamento)

Patty               (spazientita) Se la so, la so…

Gigi                 (la guarda ancora per un attimo poi torna al suo racconto) Quello si sveglia e gli dice: “Ma cosa ti viene in mente? Lasciami dormire che ho guidato tutto il giorno”

Patty               Che giorno è?

Gigi                 (credendo che si riferisca al giorno in corso) Sabato.

Patty               Al sabato e alla domenica i camion non possono circolare.

 

Gigi                 Credevo che giorno è oggi. Nella barzelletta è… martedi! (le mostra la lingua)

Quello giuda ancora per un po’ Wrrr… Wrrr… Poi, Piero, Piero, quanto è alto un pinguino? E Piero spazientito “Ma cosa ne so, sarà alto mezzo metro si e no.”  “Ommadonna ho investito una suora!”

                        (ridono tutti come matti, tranne Marco e Patty)

Luca                (guarda Marco) Ohe, oggi questo qui non ride neanche se lo prendiamo a sberle.

Laura              Proviamo col solletico.

                        (tutti e quattro gli si gettano addosso facendogli il solletico) chiriciriciri…

Patty               (gli toglie una scarpa e gli fa il solletico sotto la pianta del piede, poi si ritrae con aria schifata tappandosi il naso) Dio che puzza! Questo non si lava i piedi dai tempi di Erode: ecco la vera ragione della strage degl’innocenti.

Marco             (rimettendosi la scarpa) Sono malato e uno quando è malato non può lavarsi i piedi, cara la mia dottoressa, e poi pensa per te che ci hai un alito che puzza come le ascelle di un muratore bergamasco.

Patty               Da quando vai in giro ad annusare ascelle di muratori bergamaschi? Va  che ci sono modi migliori per passare il tempo sai?!

Gigi                 Ohe, la fate finita voi due? Dai facciamo un po’ d’allegria. Coriandoliii!!!

                        (Si ficcano le mani intasca e lanciano in aria manciate di coriandoli saltellando qua e là) E’ carnevale! E’ carnevale!

Marco             (annoiato) Ooohhh che divertimeeeento! Ooohhh che bel carnevaaaale! Che libiiiidine!

Laura              Perché non facciamo un po’ di musica?

Luca                Spiacente ma ho lasciato a casa il trombone.

Laura              Scemo, con lo stereo no?

Marco             (si avvia allo stereo) Ci penso io, disco music! Vi va?

(Tutti in coro) Siii!!!

(Parte la musica e si mettono tutti a ballare agitandosi come forsennati e gettendo in aria manciate di coriandoli)

Laura              (sale in piedi sul pouf e si mette a ballare a mo di cubista)

                        (Al termine della canzone sono tutti stremati e ansanti, chi si lascia cadere a terra, chi sul divano e chi sulla poltrona. Poi a poco a poco si riprendono)

Marco             Che bello, sembrava proprio d’essere in discoteca; avevamo anche Laura la cubista e che cubista!

Laura              (sospirando) Lo so, ragazzi; sono un mito, me lo dice sempre anche la mia mamma.

Gigi                 Mancavano solo le luci stramboscopiche.

Patty               Stroboscopiche! Che ignorante…

Luca                Che poi quelle luci lì dicono che fanno male agli occhi.

Patty               Si, e anche al cervello, visto quello che succede quando escono dalla discoteca.

Marco             (va a prendere un cabaret di chiacchere da un mobile e lo mette sul tavolino davanti al divano. Da qui in avanti, di tanto in tanto, a turno ognuno si alzerà a prenderne)

Laura              Beh, adesso che si fa?  (fa cenno con la testa a Marco) Questo non ride neanche se lo torturiamo, proviamo con un'altra barzelletta? (vede l’espressione atterrita di Patty) No, meglio di no.

Gigi                 Marco, sai a che ora torna tua madre? 

Marco             Dipende dal fùma fùma, parla parla, spendi spendi.

Luca                A proposito di mamme, perché non sparliamo un po’ dei nostri genitori, visto che è per colpa di una mamma apprensiva che ci troviamo qui?

Patty               Bella idea, Luca, perché non cominci tu? Così magari riusciamo a capire cos’hanno fatto di male per avere un figlio come te. Per esempio, che tipo è tuo papà?

Luca                Lui è bravo, molto bravo.

Laura              Si va beh, son tutti bravi finchè non scappano di casa con una cubista. Avrà pure un difetto il tuo papà.

Luca                (ci pensa un attimo) Si lui è molto geloso della mamma.

Laura              E come si chiama tuo papa?

Luca                Otello.

Patty               Pensa a volte i nomi…

Luca                Mia mamma si arrabbia sempre con lui perché quando fa pipì non solleva mai l’asse del water; lui solleva solo il coperchio.

Gigi                 Ho capito è pigro.

Laura              (alza gli occhi al cielo sconfortata, poi con molta pazienza) Scusa, Luca, ma che relazione c’è fra l’asse del water e la gelosia di tuo papa? Sei sicuro che è geloso di tua mamma e non dell’asse del water?

Luca                Lui una volta è tornato a casa e, stranamente, ha trovato l’asse alzata, allora è venuto a chiedermi se ero stato io ad alzare tutto quanto…

Laura              (trionfante) Visto? E’ geloso dell’asse del water!     

                         

Luca                Io gli ho detto che non ne sapevo niente. Allora lui ha fatto una scenata di gelosia alla mamma, voleva sapere chi era l’uomo che era stato in bagno a fare pipi.

Patty               Meno male che mio padre è geloso della sua collezione di dischi di Little Tony e non dell’asse del water!

Luca                Allora adesso, quando mia mamma lo vuol fare arrabbiare, gli alza l’asse. Dice che lo fa perché così poi è più bello fare la pace. (pausa) Mah…

Marco             (a Patty in un orecchio) Non ho capito se il padre di Luca è geloso dell’asse del water o se è cornuto.            

Gigi                 Mio papà, invece si arrabbia con mia mamma perchè dopo tanti anni di matrimonio, lei non ha ancora imparato a cucinare. In casa mangiamo di quelle schifezze… Pensate che quando cerchiamo di farle assaggiare al gatto, quello scappa dalla finestra. Una volta che abbiamo insistito più del solito è stato via una settimana.

                        Mio papà dice che con i suoi esperimenti culinari, finirà coll’avvelenarci.

Laura              E come si chiama tua mamma?

Gigi                 Lucrezia.

Patty               Nome che è tutto un programma… (a Laura in un orecchio) Mi sa che sti due sono destinati a restare orfani in tenera età.

Marco             Dicevi?

Patty               Niente, che spesso i nomi ci condizionano. Pensate che mio papà aveva un collega che un bel giorno a vinto al Superenalotto un sacco di miliardi. E sapete come si chiamava questo tizio?

                        (tutti fanno cenno di no)

Patty               Culetto Fortunato! Giuro, si chiamava così. Suo padre doveva avere il senso dell’umorismo.

Laura              Ha ragione Patty; a volte nei nostri nomi è racchiusa la nostra personalità, il nostro destino. Prendete me che di cognome faccio Bonazza; praticamente è ciò che sarò da grande e faro la cubista.

Luca                Ragazze, raccontateci qualcosa anche delle vostre famiglie, visto che le nostre vi divertono così tanto. Dai Laura comincia tu così ridiamo un po’ anche noi .

Laura              Oh, c’è poco da ridere e poco da dire. Mio papa e la mia mamma sono due persone bellissime; dicono tutti che sembrano appena usciti da Baywatch e, modestamente anch’io non sono da meno.

Gigi                 Che roba è “baywatch”?

Patty               Telefilm per celebrolesi, con delle donne che fanno le bagnine e che hanno tutte due seni tali (mima due gran seni) che non usano nemmeno il salvagente per salvare i bagnanti; stanno a galla anche senza. I bagnini invece sono tutti belli, biondi, muscolosi e deficienti.

Laura              (risentita) Cosa vorresti insinuare?

Patty               Niente, parlavo di quelli di baywatch, mica dei tuoi… (maliziosa) anche se gli somigliano.

Laura              (la guarda sospettosa, incerta sul significato delle ultime parole. Poi) Noi siamo molto sportivi, stiamo attenti all’alimentazione e ciò che beviamo. Corriamo, facciamo ginnastica cerchiamo insomma di sviluppare i muscoli e non il grasso…

Patty               E per il cervello? Niente? Encefalogramma piatto!

Laura              (prendendola in giro) La tua è tutta invidia perchè, come dice il mio papà, io da grande diventerò una gran bella sventola e farò impazzire gli uomini, mentre tu sarai una zitella occhialuta e…

Marco             Alt! Basta eh! Oggi è carnevale, avete voluto rimanere qui per tenermi compagnia o per litigare?

Patty               (dispiaciuta) Ai ragione. Ti chiedo scusa, Laura, non volevo offenderti, sai che sei la mia migliore amica… in fondo anche a me piacerebbe diventare una bella sventola eccetera.

Laura              Fidati, tu sarai una dottoressa sventolona che farà impazzire malati e dottori, questo l’ha detto un giorno mio papà e lui se ne intende di sventolone.

Patty               (triste, perché sa che l’amica cerca solo di consolarla)   Grazie, sei molto gentile.

Laura              Di un po’ perché domani mattina non vieni a correre nel parco con noi? Noi ti aiuteremo a sviluppare il fisico e tu ci aiuterai col cervello che, diciamolo, in famiglia non è certo l’organo preferito.

Patty               Volentieri.

Marco             Ohe, diamoci un taglio! Va bene non litigare, ma questo sembra un episodio di “Cuore”… forse meglio se litigate. Dai Patty, i tuoi che tipi sono?

Patty               I miei sono quelli che si possono definire “intellettuali”, In casa mia si fanno discorsi impegnati,  si cambiano pareri sui libri pallosi, si frequentano i cineforum dove fanno film iraniani e simili, dove si capisce poco ma in compenso si dorme molto.

Il massimo del divertimento è ascoltare dischi di Little Tony che a me mi fa andare il latte alle ginocchia. Mai che si litighi un po’ niente, neanche per l’asse del water. Insomma una noia tremenda! (cambiando discorso. A Marco) Io da grande farò il medico, tu che cos’hai intenzione di fare?

Marco             L’attore.

Gigi                 Ma va? Che tipo di attore?

Laura              Scarso, mediocre, gigione?…

Marco             Drammatico.

Gigi                 Giusto con quella faccia li… Ti vedo bene a fare il caratterista, saresti perfetto nella parte della persona colpita da grave lutto.

Luca                Certo che anche come beccamorto...

Marco             Con voi oggi non si può fare un discorso serio.

Patty               Per forza è carnevale! Carnevale! (tutti saltellano intorno lanciando coriandoli)

Luca                A proposito, c’è niente da bere in ‘sta casa?

Marco             Cosa volete? Coca, aranciata… (tutti fanno cenno di no)

Gigi                 Non ha qualcosa di più robusto?

Marco             Ci sono dei liquori. (si avvicina a un mobile bar, lo apre, ci infila dentro la testa) Cognac, whisky, grappa, poi amari, dolci…

Luca                Io un grappino me lo sparerei giù volentieri.

Marco             Voi? (nessuno vuole niente. Mette la bottiglia di grappa e un bicchiere sul tavolino davanti al divano).

Luca                (ne versa un dose abbondante e beve un lungo sorso. Poi resta a bocca aperta e gli fa aria con una mano, poi si asciuga gli occhi che hanno cominciato a piangergli. Gli altri lo stanno a guardare divertiti dalle su smorfie)

Gigi                 Luca, se prendi la ciucca guarda che io a casa non ti ci porto; tua madre è capace di dare la colpa a me.

Luca                (ridacchiando) Eh, eh, ci vuole ben altro per uno come me.

Marco             Staremo a vedere. E tu, Gigi, cosa vuoi fare da grande?

Gigi                 Il pompiere.

Laura              Cavolo, che originalità! Il pompiere, ciumbia! E’ una decisione che hai preso da solo o ti hanno aiutato?

Gigi                 Fai, fai la spiritosa, ma quando ti andrà fuoco la casa non chiamare me, arrangiati da sola, perché io non ci vengo e farò in modo che non ci vengano neanche i miei colleghi, così impari.

Patty               E tu, Luca, cosa vuoi fare da grande?

Luca                (sta bevendo altra grappa. Posa il bicchiere, boccacce; è già un po’ brillo)

Marco             Se il destino sta nei cognomi, come sostiene Patty, lui da grande farà il portinaio; di cognome fa Guardiola…

                        (ridono tutti, meno Marco)

Luca                (è brillo e lo sarà sempre di più fino alla fine) No, no, io do retta a mio papà: farò l’evasore fiscale. (singhiozzo)    

                        (si guardano con aria interrogativa poi scoppiano tutti a ridere tranne Marco)

Gigi                 Cos’è una nuova professione?… però sembra interessante.

Luca                (beve ancora un goccio) Lui dice (singhiozzo) “non studiare che non serve a niente”

                        E io infatti me ne guardo bene. “Fai l’idraulico o l’elettricista o l’imbianchino che c’è sempre gran richiesta e che non fanno mai fatture, quindi oltre a non pagare le tasse, sono mestieri che si possono fare anche da analfabeti. (pausa, singhiozzo) Non mi sento mica tanto bene…

Marco             (corre a metter via la bottigli di grappa) Questo qui è ciucco tradito!

Patty               Certo che suo padre dev’essere un gran pensatore!

Luca                Mi vien da vomitare.

Laura              Ma che schifo!

Luca                Dov’è il bagno? (si alza barcollando, tenendosi lo stomaco)

Marco             Esci di qui, (fa segno verso destra) è la porta di fronte.

Gigi                 (ironico) Vuoi che vengo a tenerti la testa?

Luca                (esce facendo cenno di no)

Patty               Marco, è meglio che vai a vedere dove va, se no quello lì è capace ti vomita nel posto sbagliato.

Marco             (esce)

                        Gli altri tre restano in scena per qualche attimo senza parlare, guardano tutti verso destra, dove si sentono versi strani.

                        Rientrano Marco e Luca, quest’ultimo è molto pallido, quasi cadaverico.

Luca                (crolla a sedere su una poltrona) Ohh, adesso sto meglio.

Patty               Oh, si, si vede, sembri una comparsa scappata dal film “la notte dei morti viventi”. (compiaciuta) Hai proprio una bella cera!

                        (si sentono gli scatti di una serratura, poi rumore di passi)

Giulia              (entra) Ciao bambini, avete fatto i bravi?

                         Educatamente si  alzano tutti in piedi, Luca che ha le gambe che tendono a cedere è sorretto da Marco.

Tutti                Buonasera signora!

Luca                Buonasera, come è andato il fuma fuma…

Marco             (gli tappa la bocca con una mano)    Ma sei scemo?

Giulia              (ancora non si è accorta delle condizioni di Luca) Allora siete riusciti a far ridere Marco?

Patty               Ah, signora Giulia, mi sa che la cioccolata non ce la meritiamo sa?

Giulia              E io ve la faccio ugualmente perché ve la siete meritata eccome per aver tenuto compagnia a Marco, rinunciando alle giostre. Spero vi siate divertiti ugualmente.

Tutti                (in coro e ruotando un braccio) Ooohhh!

                        (Luca tende continuamente a cadere e Marco a sorreggerlo)

Giulia              Beh, vado a prepararvi la cioccolata. (esce)

Patty               (dopo che han fatto sedere Luca va a tastargli il polso e la fronte)

Luca                Sto benone… forse.

Patty               Questo qui ciucco tradito.

Gigi                 Non è che ci volesse una dottoressa per capirlo. Perché non provi a rianimarlo con una respirazione bocca a bocca?

Patty               Perché non gliela fai tu?

Gigi                 Perché non sono dottore e poi mi fa schifo.

Luca                Ma piantatela che sto bene, ci ho solo le gambe un po’ fiacche, però non portatemi più nel labirinto degli specchi perché mi fa girare la testa…

Marco             Labirinto degli specchi? Questo sta delirando.

Laura              Ragazzi qui siamo tutti nella marmellata.

Gigi                 Ah, si chiama cosi adesso quella roba la? Marmellata? Originale. Questa me la segno. D’ora in avanti dirò “mamma mi scappa la marmellata”. Peccato che quand’ero piccolo glielo dicevo in modo diverso; lei di solito mi rispondeva “e tu corrigli dietro”.

Giulia              (rientra con cioccolata e biscotti. Non appena la sentono arrivare corrono tutti a sedere dove stavano prima) Ecco qua, bimbi. (comincia a servire)

                        Tutti bevono al cioccolata esprimendo qualche apprezzamento, quando posano le tazze hanno tutti degli sbaffi marroni sopra la bocca)

Giulia              (ride, poi porge loro dei fazzolettini) Datevi una pulita. (poi guarda meglio Luca, accorgendosi del suo pallore. Patty e Laura, si alzano in un tentativo di fuga)

                        Ma, Luca…

Patty               Beh signora, non dobbiamo scappare, buongiorno e grazie di tutto…

Laura              Si dobbiamo scappare, siamo in ritardo… abbiamo i morosi che ci aspettano, ciao a tutti… (escono di volata)

Giulia              Ma Luca che cos’hai, sei pallidissimo!

Luca                Chi? Io? No sto bene dev’esser stato l’effetto dell’ottovolante che mi squanquegnato lo stomaco.

Giulia              Siete usciti??!! (urla facendoli sobbalzare)

Marco             No, mamma, è che… che Luca voleva bere qualcosa assieme alle chiacchere, io volevo dargli una bibita ma lui ha insistito per… per un grappino…

Giulia              (a Marco) Ma cosa ti è saltato in mente?

Marco             Diceva d’esserci abituato, ne ha bevuti un paio e adesso è…

Giulia              Ubriaco!!! Lo vedo da me!

Gigi                 Ha vomitato.

Giulia              Meglio così. Gigi, portalo a fare un giro, chissà che con l’aria non gli passi un po’, poi quando sta meglio accompagnalo a casa.

Gigi                 Mi sa che sua mamma stavolta mi ammazza; già dice che non sono una compagnia adatta a suo figlio, specie da quella volta che ci hanno accompagnato a casa i vigili perché… beh, lasciamo perdere, adesso glielo riporto pure ubriaco…

Giulia              Non preoccuparti; di a sua mamma dille di telefonarmi così le spiego tutto… ma che cos’è quella storia dei vigili?

Gigi                 A momenti facevamo deragliare un tram… avevamo messo dei tondini di ferro sulle rotaie per vedere cosa succedeva ai tondini e…

Giulia              Si va beh, ho capito, dai portalo a casa.

                        (I due escono. Luca si sta riprendendo adesso barcolla solamente)

Luca                Andiamo anche noi a fare un po’ di fuma fuma… (il resto si perde)

                         

(Rimasti soli, Giulia e Marco si siedono nella stessa posizione com’erano all’inizio)

Giulia              (dopo una lunga pausa, sospirando) Allora, com’è andata, vi siete divertiti?

Marco             Abbastanza. Ma per me è stata una giornata molto importante…

Giulia              Perché?

Marco             Perché oggi ho capito l’importanza e il vero significato di una parola che spesso usiamo a sproposito.

Giulia              E sarebbe?

Marco             Amici! (si alza e si avvicina al pubblico come se parlasse a lui) Spesso definiamo amico chiunque frequentiamo o conosciamo. Ma questa parola racchiude in se un tesoro e va usata solo per persone come Luca, Gigi, Patty e Laura. Un amico è chi è disposto a sacrificarsi per te, rinunciando a divertirsi per stare con te, disposto a farti compagnia quando sei solo e triste o malato. Quando loro avranno bisogno di me, io ci sarò, perché noi siamo… (toglie di tasca una manciata di coriandoli e li getta in aria) AMICI!

(Guardando i coriandoli che scendono su di lui, finalmente sorride, mentre si chiude il sipario).

Fine