La figlia di Sherlock Holmes

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La figlia di Sherlock Holmes

Commedia "Giallo-Umoristica"

in Tre Atti

- Napoli, 1997 -

  

     CICLO DEL BUONUMORE

          La Figlia di Sherlock Holmes

       Commedia Giallo-Umoristica

                    in Tre Atti

                        di

                  Antonio Magliulo

           

     

                           -   Napoli, 1997  -

                  PERSONAGGI:

                                                     

                  Lana Ross    

                  Charles                     

                        Susanna    

                  Sir Arcibald Greene                 

                  Albert  Barrimore                             

                  Sarah   Barrimore                                        

           

                  Basil Malone     

                  Guendaline Holmes                       

                  Dottor Watson    

                 

                       Tom Doog        

             

                                   

                                ATTO PRIMO

                                                 

       L'ampio soggiorno di una sontuosa villa, sita su una delle tante alture dell'isola di Capri. Arredo in stile inglese: divano, poltrone, tavolino -con vaso e relativi fiori rosa- mobile-vetrina, grosso pendolo, soprammobili, statuina in bronzo, quadri alle pareti, tavolino con telefono, ad angolo.

      Due uscite a destra e una, in prima quinta, a sinistra. Ancora a sinistra, in seconda quinta, ampia scalinata che conduce al piano superiore, dove si trova un'ulteriore apertura (praticabile). Sul fondo, è visibile la porta d'ingresso. Dalla finestra accanto, penetra la luce del giorno.

      Al levarsi del sipario, è in scena Charles, il domestico, intento a lucidare la vetrina.

Lana  -(Intorno ai quaranta; di una sobria eleganza; alquanto austera nel modo di fare. Entrando da destra) Buongiorno, Charles.

Charles     -Buongiorno, màdam.

Lana  -Quando hai terminato qui, ti sarei grata se preparassi la stanza degli ospiti.

Charles     -Altre visite?

Lana  -La  nipote di milady.

Charles     -Capisco.

Lana  -Un' altra cosa...

Charles     -Dite.

Lana  -Dovresti dare una mano in cucina.

Charles     -Avete detto: "cucina"?

Lana  -Si, perché?

Charles     -Niente.

Lana  -Come, "niente"?!

Charles     -Ecco, io...

Lana  -Credo di aver capito: si tratta di Tom, il cuoco.

Charles     -Ebbene, si.

Lana  -Fra voi non corre buon sangue.

Charles     -E ad essere sinceri, màdam, vorrei  non ne corresse.

Lana  -Da quando Tom è giunto qui, la settimana scorsa, mi sono accorta di questa tua avversione per lui, e devo dire: mi rincresce.

Charles     -La colpa non è mia, madame.

Lana  -Vorresti dire che è sua?!

Charles     -Purtroppo, è così.

Lana  -Impossibile.

Charles     -Perché?

Lana  -Tom è un benemerito.

Charles     -Non lo sapevo.

Lana  -Cosa?

Charles     -Che appartenesse all'Arma.

Lana  -Quale arma?

Charles     -Dei Carabinieri.

Lana  -Ma no, "benemerito", nel senso che è un giovane indefesso.

Charles     -Questo è certo.

Lana  -Che è instancabile?

Charles     -(Fra sé) Fesso.

Lana  -La tua avversione per lui è inopportuna, specie nel momento in cui un grave lutto si è abbattuto su questa casa e sir Arcibald sta...

Charles     -Distrutto.

Lana  -Non esageriamo.

Charles     -Straziato.

Lana  -Insomma...

Charles     -Addolorato?

Lana  -Non proprio.

Charles     -Turbato?

Lana  -Non esattamente.

Charles     -(Mima un balletto) Se sta  festeggiando, di sopra, potete dirlo.

Lana  -Charles!

Charles     -Sorry.

Lana  -Cosa dici! Io cerco la parola esatta per definire lo stato d'animo di Arcy, insomma, di sir Arcibald. Ecco: "seccato" è il termine giusto. Milord è alquanto seccato. Ha perso...

Charles     -Qualcosa?

Lana  -Macché!

Charles     -(Realizza) Ha perso la moglie!

Lana  -La moglie...

Charles     -No?

Lana  -Si, ma...

Charles     -Non era la moglie?

Lana  -Andiamo!

Charles     -Convivente?

Lana  -Che c'entra!

Charles     -Parlate liberamente. Sono una tomba.

Lana  -Sei di cattivo gusto!

Charles     -Voglio dire: so mantenere un segreto. (Bisbigliando, con aria di complicità) Fuori il rospo.

Lana  -Quale rospo! (Ride) Ah...

Charles     -E' un fatto comico?

Lana  -Mi aliti sul collo!

Charles     -Pardon.

Lana  -Insomma, fai in modo di non contrariare milord.

Charles     -Povero vecchio!

Lana  -Come osi!

Charles     -Ne indovinassi una!

Lana  -Milord non è affato vecchio. E' un po' sotto tono, questo si, ma non sono fatti che ti riguardano.

Charles     -Va bene, madam.

Lana  -Insomma, qual'è la causa del tuo disaccordo con Tom?

Charles     -Del suo disaccordo con me, volete dire!

Lana  -Allora?!

Charles     -Ogni volta che mi vede,  vorrebbe...

Lana  -Vorrebbe?

Charles     -(Mesto) Farmi la barba.

Lana  -Si?!

Charles     -(Allargando le braccia) Con un coltello di questa maniera!

Lana  -Povero Charles (Ride) Ah!

Charles     -(Fra sé) Quella ride!

Lana  -Rido. (Premendosi il petto) Vedi, rido, quando ho qualcosa qui.

Charles     -Vi ha colpito?!

Lana  -Povero Charles! 

Charles     -Dagli!

Lana  -Sei capace di farmi sorridere, mentre sù c'è la salma.

Charles     -La salsa?

Lana  -La salma, il corpo esanime di milady.

Charles     -(Realizzando) La salma! Piccola, delicata.

Lana  -Centoventi chili!

Charles     -Allora, un salmone.

Lana  -(Senza raccogliere) Non senti un'atmosfera greve?

Charles     -Greve?

Lana  -Pesante.

Charles     -Un odore?

Lana  -E sai cos'è quest'odore?

Charles     -Il "Nastrolindo".

Lana  -Che Nastrolindo!

Charles     -Ottimo: una passata e via.

Lana  -Che idiozie! Questa è l'ora...

Charles     -Dei Bavesini?

Lana  -Della nemesi.

Charles     -Un'altra marca?!

Lana  -La vendetta della storia.

Charles     -Con l'Inglese, zoppico ancora.

Lana  -Cretino! (Fra sé) Io non so perché milady assunse un ignorante come te!

Charles     -Dicevate di questa vendetta?

Lana  -Non potresti capire.

Charles     -Mi sottovalutate.

Lana  -Povero Charles!

Charles     -E sono tre!

Lana  -Comunque, Tom scherza...

Charles     -Dite?

Lana  -E' un bonaccione!

Charles     -Siete sicura?!

Lana  -Vedi, Charles, Tom voleva diventare barbiere.

Charles     -Barbiere?!

Lana  -Voleva fare il mestiere del nonno.

Charles     -Nonno?

Lana  -Bill Doog.

Charles     -Ora si spiega...

Lana  -Cosa?

Charles     -(Mimando) La faccia da cane.

Lana  -Come ti permetti!

Charles     -L'avete detto voi: bull dog.

Lana  -(Rettifica) Bill Doog, il nonno di Tom! (Un tempo) Aveva un avviato negozio a Piccadilly Circus. Poi accadde l'incidente.

Charles     -Tagliò la gola a qualcuno?

Lana  -Lui e la figlia, ovvero la madre di Tom, finirono sotto un tram.

Charles     -(Impressionato) Uh!

Lana  -Poveretti! (Un tempo) Conoscevo bene il vecchio Bill Doog.

Charles     -Sua cliente?!

Lana  -Che cliente! Mi faccio la barba io?!

Charles     -(Fra sé) Non lo so!

Lana  -Sir Arcibald si serviva da lui e lo stimava. Poi, in seguito alla tragedia, milord prese il ragazzo con sé. E' cresciuto in casa Greene.

Charles     -Come barbiere?

Lana  -Come cuoco.

Charles     -E fa il barbiere?!

Lana  -Si esercita.

Charles     -Quattro rasoiate qua e là. (Intonando) Figaro qua...

Lana  -(Indicando il piano superiore) Che canti!

Charles     -Oh!

Lana  -Col cadavere sopra!

Charles     -(Alza lo sguardo) Dove sta?!

Lana  -Cosa?

Charles     -Il cadavere.

Lana  -Sei irrecuperabile!

Charles     -Pardon.

Lana  -Sai, Tom rade la barba pure a sir Arcibald.

Charles     -E lui?!

Lana  -Non lo diresti mai.

Charles     -Cioé?

Lana  -Se ne sta buono, immobile.

Charles     -(Detergendo il sudore) Ci credo!

Lana  -Ora devo andar sù, a vegliare milady.

Charles     -Fate pure.

Lana  -Non è un compito allegro, sai.

Charles     -Effettivamente.

Lana  -Lady  Margaret non era bella da viva...

Charles     -Figuriamoci da morta!

Lana  -Poi, nel pomeriggio, sarà tutto finito.

Charles     -Finito?

Lana  -I funerali.

Charles     -Già.

Lana  -Va', Charles, vatti a fare la barba... cioé, va a rigovernare di sopra e poi  presentati...

Charles     -(Mostrando il collo) Al boia.

Lana  -A Tom.  (Via, per le scale)

Charles     -(Al suono del campanello, all'ingresso, va ad aprire) Tu!

Susanna     -(Fra i venti e i trent'anni. Procace, passionale. Nell'entrare, gli getta le braccia al collo) Amore!

Charles     -Che sorpresa!

Susanna     -Bello di Susanna tua!

Charles     -Che furia!

Susanna     -Non mi dai un bacio?!

Charles     -Smak!

Susanna     -Che fai?!

Charles     -Il bacio.

Susanna     -Ma questo è solo la mossa!

Charles     -Sto in soggezione. (Si guarda intorno, poi esegue) Ecco fatto!

Susanna     -Come sei timido!

Charles     -Davanti agli altri...

Susanna     -Quali altri?!

Charles     -Come mai questa visita?

Susanna     -Non ci siamo visti per tre giorni!

Charles     -Lo so.

Susanna     -Non resisto senza te, Carlo mio!

Charles     -Charles.

Susanna     -Ce l'hai?

Charles     -Che cosa

Susanna     -La caramella.

Charles     -Che caramella?!

Susanna     -(Frugandogli nelle tasche) Tu hai detto Charms.

Charles     -No, Charles.

Susanna     -Già, loro così ti chiamano!

Charles     -Sono forestieri. (Circospetto) E' gente strana.

Susanna     -Dici?

Charles     -Tu almeno stai con un tipo normale.

Susanna     -Lo credi tu!

Charles     -No?

Susanna     -Hai visto il mio, Malone?

Charles     -Il tuo...?  Ancora no.

Susanna     -Lo dovresti vedere.

Charles     -Finalmente! Che piacere, Susanna  mia!

Susanna     -Cosa?

Charles     -Vuoi mostrarmi il...

Susanna     -Che hai capito?! Parlo del principale!

Charles     -Il poliziotto?

Susanna     -Ispettore.

Charles     -E' stato promosso. E allora?!

Susanna     -Lo vuole da me.

Charles     -Il melone?!

Susanna     -Ma no!

Charles     -E cosa?!

Susanna     -Dice che devo dargli una mano.

Charles     -(Sospettoso) A far ché?!

Susanna     -Indagare, scrutare, osservare.

Charles     -E' guardone?  

Susanna     -Ma no!

Charles     -Ti corteggia?

Susanna     -Non so, forse. 

Charles     -(Disperandosi esageratamente) Lo sapevo! Oh, me meschino! Si vedono assai le corna?

Susanna     -Esagerato!

Charles     -Che c'entra lui! Tu lavori per l'Agenzia Volponi.

Susanna     -Volpini.

Charles     -Sei dattilografa.

Susanna     -Ma lui ha insistito tanto col direttore e lo ha convinto.

Charles     -Davvero?!

Susanna     -Dice che ho la stoffa della detective.

Charles     -Per tenerti con lui!

Susanna     -Basta che mi pagano!

Charles     -Susa', dimmi una cosa: ti piace il Malone?

Susanna     -Assai, ma è indigesto.

Charles     -Io parlo di quel coso antipatico.

Susanna     -Non è malvagio, come investigatore, intendo. Sai che lo chiamano Kojak?!

Charles     -Non è malvagio?! Con giacca, senza giacca?! Susa', qui finisce a tragedia!

Susanna     -Stai calmo, io voglio bene a te.

Charles     -(Senza raccogliere) Ho già i problemi miei.

Susanna     -Problemi?

Charles     -Cuochi, barbieri, morti volanti.

Susanna     -Morti?!

Charles     -Non lo sai? Milady.

Susanna     -Che fa?

Charles     -Ieri, all'improvviso, puf!

Susanna     -Uh! Che dici?

Charles     -Purtroppo.

Susanna     -E come mai?

Charles     -L'età.

Susanna     -Non era tanto vecchia.

Charles     -Centoventi.

Susanna     -Macché, al massimo, sessanta!

Charles     -Parlavo del peso.

Susanna     -Mi spiace. La conoscevo: una brava persona. Da anni, era costretta a letto, ma non sembrava agli sgoccioli.

Charles     -E invece ci ha lasciato le penne. Nel pomeriggio si fanno pure i funerali.

Susanna     -Che destino!

Charles     -Ora, dammi un bacetto presto presto e vai.

Susanna     -E non stiamo un po' assieme?

Charles     -Più tardi, al cimitero.

Susanna     -Che bello!

Charles     -Sei contenta?!

Susanna     -(Stringendolo a sé) Così mi piaci!

Charles     -(Con voce alterata) Così, mi strozzi. (Susanna esce e Charles l'accompagna)

Albert      -(Sui trent'anni, disinvolto. Entrando dalla porta sul fondo, intento a parlottare con Sarah, una donna di mezza età, che reca una valigetta. Entrambi sono vestiti in modo sportivo) Eccoci qua.

Sarah -Finalmente!

Albert      -Stanca?

Sarah -Un po'.

Albert      -Che ne dici del posto?

Sarah -Molto bello. Ma c'è troppo silenzio.

Albert      -Zia Maggy...

Sarah -(Sobbalzando) Dov'è!

Albert      -Sopra, sul suo letto di morte.

Sarah -Già.

Albert      -Calma.

Sarah -Scusa: ho i nervi tesi.

Albert      -Zia Maggy, dicevo, volle acquistare la villa proprio qui, perché c'è pace.

Sarah -Anche troppa, per i miei gusti.

Albert      -Lo so: sei abituata alle grandi metropoli tu!

Sarah -Già. Poche ore fa ero ancora a New York.

Albert      -A proposito, come vanno le cose nel Nuovo Continente?

Sarah -Non male.

Albert      -La tua galleria d'arte rende bene?

Sarah -Insomma.

Albert      -Sei vaga.

Sarah -E tu impiccione.

Albert      -(Sorridendo) Temi che voglia chiederti dei soldi?

Sarah -Non ne hai bisogno.

Albert      -Dici?

Sarah -I tuoi affari andranno a gonfie vele.

Albert      -Non mi lamento.

Sarah -E se mai avessi problemi, ci sarebbe la zia.

Albert      -Lei, ormai...

Sarah -Già. (Un tempo) Quando ieri chiamasti per darmi la notizia, rimasi di sasso, non potevo crederci.

Albert      -Pure per me fu un colpo: Ero a casa, quando il vecchio chiamò e disse: "Albert, zia Maggy morta. Avverti Sarah et raggiungeteci Capri. Stop.

Sarah -Disse proprio così?

Albert      -Parla poco per risparmiare il telefono.

Sarah -Veramente?!

Albert      -Giuro che mi ha stupìto! Pensavo mandasse un piccione viaggiatore, col messaggio in bocca.

Sarah -Sbaglio o ti sta antipatico?

Albert      -A te?

Sarah -Non lo conosco. I miei contatti sono sempre stati con zia Maggy.

Albert      -Certo, i soldi li ha lei.

Sarah -(Precisando) Li aveva lei.

Albert      -Già. Lei sì che era generosa!

Sarah -Da quando restammo orfani, zia Maggy si è occupata di noi.

Albert      -Le chiedevi denaro: "Certo, caro". Le chiedevi la barca, e lei: "Prendila caro". Le chiedevi la spider e lei: "Pronto, caro". Le chiedevi i cavalli e lei:

Sarah -(Sicura) Tieni...

Albert      -Tieni le pigne, caro!

Sarah -Ah!

Albert      -Dei cavalli era gelosa. Le potevi chiedere tutto, ma non quelli. Poi, da quando s'è trasferita qui, non ha voluto saperne più.  Ha lasciato a me la scuderia. A proposito, stamane hanno chiamato da Londra per dirmi che s' è azzoppata una bestia.

Sarah -Poveretta!

Albert      -La bestia?

Sarah -La zia. E' stata prodiga anche con me.

Albert      -Ha messo sù la tua galleria d'arte.

Sarah -A te l' ufficio in borsa.

Albert      -Non rivanghiamo

Sarah -E zio Arcy?

Albert      -Maledetto taccagno!

Sarah -Piano!

Albert      -Perché?

Sarah -Ti sente!

Albert      -Dici?

Sarah -Certo.

Albert      -(Cauto, sommessamente e con voce distorta) Negli ultimi tempi, Zia Maggy elargiva i suoi soldi, di nascosto, perché quella carogna...

Sarah -Che dici?

Albert      -(Urla) Quella carogna...

Sarah -Eh!

Albert      -Non voleva.

Sarah -Possibile?!

Albert      -Che motivo avrei di mentirti?!

Sarah -Che io sappia, zioArcy non era così.

Albert      -La vecchiaia...

Sarah -Lo detesti tanto?

Albert      -Non immagini quanto.

Sarah -Addirittura!

Albert      -Con tutti i sentimenti.

Sarah -Caspita!

Albert      -A Londra, se la spassava il maledetto.

Sarah -Zio Arcibald?!

Albert      -Sembra impossibile. Ha pure la dentiera! (Imitando un vecchio sdentato) "Baciami, cara"...

Sarah -Che schifo!

Albert      -(Pudìco) Io, ad esempio, non lo bacerei mai.

Sarah -Intanto, ora eredita una fortuna. E in questo momento, non nascondo, mi farebbero comodo un po' di soldi.

Albert      -Lo credo. Ti sei fatta catapultare. (Mimando, platealmente) New York-Capri!  Iuh!  Hai risparmiato pure il biglietto aereo.

Sarah -(Indicando sù) Son sempre la nipote.

Albert      -Che è venuta a prendersi la sua fetta di torta.

Sarah -La mia fetta, purtroppo, l'ho già avuta. Come te, d'altra parte. La "torta" ora spetta interamente a zio Arcibald. E lui camperà a lungo per godersela.

Albert      -C'è sempre l'imprevisto.

Sarah -Dici?

Albert      -Una disgrazia. 

Sarah -Come?

Albert      -(Con una smorfia) Un accidente, secco, fulminante: "squit" e sei in braccio a Lucifero! 

Sarah -(Con un sorriso ambiguo) Che bastardo! (Un tempo) A quanto ammonta questo patrimonio?

Albert      -Venti milioni di sterline.

Sarah -(Prontamente) Tu credi all'omicidio perfetto?

Albert      -Se studiato bene...

Sarah -Dici? (Un tempo) Sarebbe ora di salutare il vecchio!

Albert      -Ho capito: preferisci la linea morbida! Vai, vai a strisciare ai suoi piedi.

Sarah -Si vede che non mi conosci.

Albert      -No?

Sarah -Ho il mio amor proprio io! E non lo baratto con alcuna somma.

Albert      -Ed io preferirei morire, piuttosto che compiacere quel babbeo.

Sarah -A chi alludi?

Arcibald    -(Sulla sessantina, magro, emaciato, elegantemente vestito; dall'aria svagata. Scendendo le scale) Certamente a me, cara.

Sarah -Zio Arcibald!

Arcibald    -Tuo cugino, talvolta, mi chiama: "babbo". (Abbracciandola) Anche se è un brutto giorno per fare conoscenza,  sii la benvenuta.

Sarah -Grazie.

Albert      -Ci sono anch'io.

Arcibald    -Ci siamo salutati ieri noi due.

Sarah -(Bisbigliando) Ora che sono qui, disponi di me, zio!

Albert      -(C.s.) Ed anche di me: qualsiasi cosa, anche la più umile.

Arcibald    -Grazie figliuoli!

Sarah -Sai, zio, che di persona, sei meglio che in fotografia!

Albert      -Questo dicevo a Sarah: zio Arcy? Sta d'incanto!

Arcibald    -Davvero?

Albert      -Una roccia, un granito!

Arcibald    -Vuoi adularmi.

Albert      -Pura verità.

Sarah -(Sistemandogli il cuscino del divano)  Vieni, zio, siedi accanto a me.

Arcibald    -Troppo buona!

Sarah -(Nel mentre Charles, rientrato, prosegue nelle sue pulizie) Ma dimmi, come mai questa tragedia?

Arcibald    -L'hai detto: un fulmine a ciel sereno! Ieri l'altro, dopo colazione, Maggy si sentì male. E poco dopo spirò.

Sarah -Il cuore?

Arcibald    -Già.

Sarah -Che disdetta!

Arcibald    -A nulla son servite le cure. Le migliori.

Albert      -(Sottovoce) A sudare, le ha dato un'aspirina.

Sarah -(C.s.) Vado sù, a vederla. C'è  qualcuno da lei?

Arcibald    -Lana...

Sarah -Lana?

Arcibald    -La segretaria di zia Maggy, e il dottor Watson.

Albert      -Chi?

Arcibald    -Watson, di Londra.

Albert      -Watson...?

Sarah -Non alluderai al socio di Scerlock Holmes?!

Arcibald    -Proprio a lui, cara: un vecchio amico d'infanzia.

Sarah -Ma avrà almeno cent'anni!

Arcibald    -E' mio coetaneo.

Albert      -Allora, è un giovanotto!

Arcibald    -Un tipo sveglio!

Sarah -Che ci fa qui?

Arcibald    -E' in gita turistica.

Albert      -Non sapevo che Watson fosse  in Italia.

Arcibald    -Allora ignorerai anche che qui, a Capri, con lui, si trova Guendaline Holmes.

Sarah -Chi?

Arcibald    -La figlia del compianto Sherlock.

Sarah -Il detective?

Albert      -Il leggendario Holmes?

Arcibald    -Proprio lui.

Sarah -Chi l'avrebbe detto!

Arcibald    -Ecco Watson!

Watson      -(Appare sulla scala. Piuttosto anziano, incline ai colpi di sonno: pochi capelli e bianchi;  indossa un abito grigio; scendendo i gradini molto cautamente) Amico mio, sù, in quella pace, mi sono appisola... raccolto in preghiera. (Un tempo) Vedo che è in compagnia.

Arcibald    -Albert e Sarah, i nipoti di Maggy:

Watson      -Ricordo. La poveretta una volta, mi parlò di questi bravi giovani.

Sarah -(Andandogli incontro) Parlò bene, spero.

Watson      -Certo: orgogliosa delle vostre carriere.

Sarah -Carriere?!

Albert      -Incredibile, dottore, lei ancora vivo!

Sarah -(Rettifica) Vuol dire: in attività.

Watson      -(Aiutato da Sarah, scende gli ultimi gradini e siede sul divano) Mi tengo in esercizio.

Arcibald    -Allora, l'avete vista?

Watson      -Si e posso dirvi che Margaret è fra noi.

Albert      -Resuscitata?!

Arcibald    -Albert!

Sarah -Idiota!

Watson      -Il suo spirito aleggia in questa stanza.

Sarah -Ne è sicuro?!

Watson      -Prima di volare lassù, ella s'intrattiene fra noi per salutarci.

Sarah -(Turbata, agitandosi sul divano) Ah!

Watson      -Mi pare di sentire la sua voce suadente.

Albert      -(Con voce gutturale, profonda) "Albert, perché hai impiccato il gatto?!"

Sarah -(Impressionata) Oh!

Albert      -Che scapaccioni mi dava da ragazzo.

Arcibald    -Anche da grande...

Watson      -(Spruzzando Albert) Ed ora non è più!

Arcibald    -Amen.

Watson      -Un filo sottile separa la vita dalla morte. (Riflette) "Càpite gravat mors"  (Si appisola)

Sarah -Che sia morto anche lui?!

Arcibald    -Watson!

Watson      -(Riavendosi) Scusate... un capogiro.

Sarah -(Nel mentre rientra Charles) Per forza, qui non si respira.

Arcibald    -E' tutto chiuso.

Sarah -Aria fresca, pulita!

Charles     -(Fra sé, un po' in disparte, mostrando il flacone di spray) No, io questo lo butto e compro Spik e Spak!

Albert      -Ci vorrebbe qualcosa da bere.

Charles     -Prendo un wischy?

Arcibald    -(Precedendolo, svelto, alla vetrinetta) No!

Watson      -Meglio una boccata d'aria.

Sarah -(Levandosi in piedi) Ne ho bisogno.

Watson      -Guendaline!

Sarah -(Sobbalzando con gli altri) Chi è?

Watson      -Mi ero scordato di lei! S'intrattiene in giardino.

Sarah -Allude alla signorina Holmes?

Watson      -Infatti.

Arcibald    -Perché non è entrata?!

Watson      -E'  una grande appassionata di fiori.

Arcibald    -Per noi sarà un onore conoscerla.

Albert      -Che tipo è?

Watson      -Una donna molto...singolare  (Escono tutti, tranne Arcibald)

Charles     -(Precedendo Malone) Venga, s'accomodi.

Malone      -(Dal fondo. Sui trent'anni, nervoso, sospettoso) Grazie.

Charles     -Attenda un istante.

Arcibald    -(Riappare) Buongiorno.

Malone      -Sono...

Arcibald    -Ricordo: il nostro bravo poliziotto!

Malone      -Ispettore!

Arcibald    -Pardon. A che devo l'onore?

Malone      -Sono qui per...

Arcibald    -Le condoglianze, capisco.

Malone      -Veramente, no.

Arcibald    -No?!

Malone      -Sono qui, in veste ufficiale.

Arcibald    -Ufficiale?

Malone      -Indago sulla morte della morta... della defunta. Insomma, di Margharet Barrimore.

Arcibald    -Indaga?! E perché mai?!

Malone      -(Mostrando un biglietto) Stamane, qualcuno ha lasciato questo sotto l'uscio della porta della nostra Agenzia.

Arcibald    -Un biglietto?!

Malone      -Amonimo...anonimo.

Arcibald    -"Indagate sulla morte di Margaret Barrimore.

Arcibald    -Egregio, signore...

Malone      -Ispettore.

Arcibald    -Ispettore... E' il biglietto di un pazzo, di un buontempone. Sanno tutti come è morta la morta, cioé mia moglie!

Malone      -E com'è morta?

Arcibald    -Il cuore.

Malone      -Avete il referto?

Arcibald    -Certamente. L'ha stilato il medico locale.

Malone      -Il medico?

Arcibald    -Di lui vi fiderete!

Malone      -Fidarsi è bene. Non fidarsi è meglio.

Arcibald    -Suvvìa!

Malone      -Signore, siamo di fronte a un delitto.

Arcibald    -Quale delitto?!

Lana  -(Scendendo le scale) Buongiorno.

Malone      -Chi è là?

Arcibald    -Lana, la segretaria.

Malone      -Siamo certi?

Lana  -Signor Malone!

Malone      -Ispettore Malone!

Lana  -Complimenti! Non sapevo della promozione. Gradisce un brandy?

Arcibald    -(C.s) No!

Malone      -Non bevo in servizio.

Lana  -Servizio?!

Malone      -Indago su questo caso.

Lana  -Quale caso!

Malone      -Omicidio.

Lana  -Vuole scherzare! Qui non c'è nessun omicidio.

Malone      -Si fa presto a dire...

Arcibald    -Andiamo!

Lana  -Ci conoscete: siamo dirimpettai.

Malone      -Mi assicurate?

Lana  -Può stare certo.

Malone      -D'accordo, voglio crederle.

Arcibald    -Sa la novità?

Malone      -Quale?

Arcibald    -C'è la figlia di Holmes.

Malone      -Chi?

Arcibald    -La figlia di Sherlock Holmes.

Malone      -Vuole scherzare!

Arcibald    -Le assicuro.

Malone      -E dove sarebbe?

Arcibald    -In giardino.

Malone      -Impossibile!

Arcibald    -Ed io le ripeto che è Guendaline Holmes...

Lana  -(Enfatica) E' qui!

Arcibald    -Se vuole, gliela presento.

Malone      -E' certo si tratti proprio della figlia del collega?

Arcibald    -Certissimo.

Malone      -Detective, anche lei?

Arcibald    -Probabile.

Malone      -Sarei curioso di misurarmi con questa Holmes.

Lana  -Allude ad una gara poliziesca?

Malone      -Perché no!  

Lana  -Due assi a confronto.

Malone      -(Fra sé) Sarà pure la figlia di Holmes, ma è sempre una donna.

Arcibald    -Gradisce...

Lana  -Un cocktail?

Arcibald    -No!

Lana  -Un cioccolatino?

Arcibald    -(Sbarrandole il passo) Alt! (Detergendo il sudore) Gradisce partecipare alle esequie?

Malone      -Non mancherò. A più tardi. (Via)

Lana  -Torno sù.

Arcibald    -Grazie, cara. Io vado a salutare la figlia di Holmes. (Via)

Lana  -Va bene.  (Via)

Tom   -(Ventenne di colore, alto, corpulento, con grembiule e cappello da cuoco. Provenendo da sinistra, con una mano ha una radiolina, che tiene attaccata all'orecchio. Canticchiando uno spiritual, "ad libitum")  Somebody....

Charles     (Apparendo a sua volta) Eccolo là!

Tom   -Ehi, Charles!

Charles     -Si?

Tom   -Vieni in cucina?

Charles     -Chi?

Tom   -Tu.

Charles     -A far che?

Tom   -A pelare patate.

Charles     -E tu che fai?

Tom   -Io fare altro lavoro.

Charles     -Cioé?

Tom   -Scuoiare.

Charles     -(Sobbalzando) Scuoiare chi?!

Tom   -Maiale. Grossa bestia.

Charles     -(Fra sé) Come te!

Tom   -(Riattacca a cantare) Same body some ...

Charles     -Che canti! 

Tom   -Io sapere.

Charles     -E allora?!

Tom   -(Gridando) Che dici? Io non sentire!

Charles     -Fai silenzio!

Lana  -(Affacciandosi) Charles!

Charles     -Si, màdam?

Lana  -Che modi sono questi!

Charles     -E' lui!

Lana  -Non può essere.

Charles     -Ma canta!

Lana  -Cosa dici! Non vedi che piange? Poveretto!

Tom   -Yes. Io essere triste per povera signora Maggy.

Lana  -E' così.

Charles     -Mah!

Lana  -Sù, Charles, riprendi immediatamente il tuo lavoro

Charles     -E' lui?

Lana  -E tu, Tom, continua a soffrire quanto ti pare. (Via)

Charles     -(Piagnucolando, mentre Tom gli danza intorno, soddisfatto) Hai visto, se l'è presa con me!

Tom   -Allegro, Charles, domani io fare te barba.

Charles     -Stai fresco!

Tom   -Ciao, amigo! (Sale le scale e scompare, cantando)

Charles     -Chi ti conosce!  (Via)

Arcibald    -(Rientrando con i predetti, più Guendaline Holmes) E' un onore per noi, averla qui. Mi spiace solo per Maggy.

Guendy      -(Sui trent'anni, svagata e fortemente miope; perciò, pur recando spessi occhiali, urta persone ed oggetti ed inciampa di frequente. Indossa un tajeur a scacchi, di colore grigio e giallo; sciarpa di seta, e "classica" mantellina, in tinta col resto. Porta inoltre con sé  -ora in braccio e ora a guinzaglio- un cane di peluche. Ogni tanto, estrae dalla tasca una grossa lente d'ingrandimento e scruta ogni cosa che vede. Si esprime in modo alquanto infantile, rivolgendo continue domande in tono petulante) Chi è questa Maggy?

Watson      -(Fra i denti) La moglie di sir Arcibald.

Guendaline  -Non la conosco.

Sarah -(Indicando il divano) S'accomodi.

Guendy      -(Inciampa e finisce addosso ad Albert) Sorry

Albert      -Di niente.

Guendaline  -(Indicando il cane) Non abbia paura. Sembra  feroce, ma è una pasta di cane. Vero, Watson?

Watson      -Si, cara.

Guendaline  -A volte, però, ne combina di cotte e di crude! E' un po' monel e un po' laccio.

Albert      -Prego?

Guendaline  -Monellaccio.

Albert      -Capisco. S'accomodi.

Guendaline  -Thank You (Inciampa)

Albert      -Attenta!

Guendaline  -Colpa sua. Sei impossibile! Capito, Watson?!

Watson      -(Destandosi di colpo) Mia?

Guendaline  -Certo!

Watson      -Mi spiace.

Albert      -S'accomodi, signorina.

Guandaline  -Guendy.

Albert      -Candy?

Guendaline  -(Contrariata) Non Candy! Guendy-Guendy!

Albert      -(A Watson, scuotendolo) Piange?

Watson      -No, si è presentata.

Guendaline  -Mi sono presentata.

Albert      -Piacere, Albert Barrimore.

Sarah -Sarah Barrimore.

Guendaline  -Molto piacere, tanto piacere, veramente piacere.

Watson      -Guendy!

Guendaline  -Si?

Watson      -Hanno capito!

Guendaline  -Meglio essere chiari: tante volte uno può pensare che non si ha piacere e invece io ho un sacco piacere.

Sarah -Dunque, lei sarebbe la signorina Holmes?

Guendaline  -(Precisando) Sono la signorina Holmes.

Sarah -Figlia del grande Sherlock?

Guendaline  -Già. Papà mi chiamava Guendy. Mamma: Charlotte.

Sarah -Mamma Charlotte?

Guendaline  -Si.

Albert      -(Equivoca) E dov'è?

Guendaline  -Chi?

Albert      -Mamma Charlotte.

Guendaline  -Sono io mamma Charlotte. Cioé, Charlotte.

Albert      -Non capisco.

Guendaline  -Non sono mamma, nemmeno figlia, sono. (Al cane) Chi sono Watson?

Watson      -Guendaline, Charlotte  Holmes.

Guendaline  -Esatto.

Watson      -La signorina Holmes ha due nomi.

Guendaline  -(Lisciando il cane) Bravo!

Watson      -Grazie.

Guendaline  -Vedo che hai capito. Mi raccomando, non andare in giro, a curiosare qua e là.  No, perché questo è indiscreto. Mi fa fare certe figure!

Sarah -Cosicché, signorina, prima dicevate che vi piacciono i fiori?

Guendaline  -Tantissimo.

Arcibald    -Come Maggy.

Guendaline  -Chi è Maggy?

Watson      -(Con un soprassalto) Chi è?! 

Albert      -La defunta.

Guendaline  -Ah, già.

Sarah -Quali fiori preferite, in particolare, signorina Holmes?

Guendaline  -Dalie, camelie, ofelie, campanule, primule, mammole, cannule, giuggiole,  bubbole..

Sarah -Bubbole?!

Guendaline  -Si, bubbole, bubbole!

Albert      -Amate tutti i fiori?

Guendaline  -Quelli a gambo lungo.

Sarah -Anche le rose?

Guendaline  -Le rose no.

Sarah -Hanno il gambo lungo!

Guendaline  -Ma  pure le spine.

Sarah -Credevo...

Guendaline  -Una volta mi hanno punto il...

Sarah -Cosa?

Guendaline  -(Indica il sedere) Ho ancora il segno.

Sarah -Però, le rose sono belle.

Guendaline  -Macché.

Sarah -Andiamo!

Guendaline  -No, no e no!

Watson      -De gustibus...

Guendaline  -Elementari, Watson!

Sarah -La celebre frase del padre!

Watson      -(Termina la frase e riprende a sonnecchiare) Non disputandum est.

Guendaline  -Eccolo!

Albert      -(Alludendo a  Watson) Diceva?

Guendaline  -E' Latino.

Albert      -Davvero?

Guendaline  -(Squadrandolo) Non lo sapeva?

Albert      -No.

Guendaline  -Peccato, un giovane come lei: prestante, aitante, scattante...

Sarah -Brillante.

Guendaline  -No, brillante no.

Sarah -Ma Albert è brillante.

Guendaline  -Ho detto no!

Albert      -Perché non conosco il Latino?

Guendaline  -(Tirandogli le orecchie) Somarello!

Arcibald    -Albert ha compiuto studi finanziari.  S'interessa di Borsa.

Guendaline  -Borsaiolo?

Albert      -Affarista!

Guendaline  -E la divisa come va?

Albert      -Quale?

Guendaline  -La vostra.

Albert      -(Ridendo) Non sono militare.

Sarah -La signorina allude alla moneta.

Albert      -Che sbadato!

Guendaline  -(C.s.) Cattivaccio!

Albert      -Al cane?

Guendaline  -A lei.

Arcibald    -Lo scusi. E' frastornato dal dolore per la perdita di Maggy.

Guendaline  -(Scuotendo Watson) Chi è questa Maggy?

Watson      -(Urlando) Chi è?

Guendaline  -Watson!

Watson      -Si?

Guendaline  -Che ha da urlare?! Disturba i morti... cioé i vivi.

Watson      -Pardon.

Guendaline  -Allora, questa sterlina?

Albert      -Bene, grazie.

Guendaline  -(Guardando un dipinto alla parete) Interessante.

Albert      -La Borsa?

Guendaline  -Il quadro.

Sarah -Le piace?

Guendaline  -Possente, rude, virile, macho. Molto macho.

Sarah -Ma qui dice: "Somaro al pascolo"!

Guendaline  -E' un tipo, si, a modo suo, è un tipo anche lui.

Sarah -La appassionano i quadri?

Guendaline  -No, i machi. Questo, invece, rassomiglia a quel giovanotto che ho incontrato in giardino.

Arcibald    -Giovanotto?

Guendaline  -Quel tipo un po' "canni e un po' "bal".

Albert      -Cànnibal?!

Guendaline  -Si, quello tutto abbronzato...

Arcibald    -Allude a Tom!

Guendaline  -Chi è Tom?

Arcibald    -Sarah possiede una galleria d'arte contemporanea.

Sarah -Colleziono dipinti.

Guendaline  -Io lumache.

Sarah -Lumache?!

Guendaline  -Si, lumache. Sono un tantino lente nei riflessi, ma di compagnia. (Continuando il suo giro fra i dipinti) Picasso?

Sarah -(Avvicinandosi e scrutando) E' scritto qui.

Albert      -(Ridacchiando) Indaga anche i quadri?

Guendaline  -(Usando la sua lente) Dato che sono cecata...

Arcibald    -Quella? Una stampa.

Guendaline  -Il celebre "Guernica"!

Sarah -Già.

Guendaline  -Periodo blu?

Sarah -Brava!

Guendaline  -Che vinco, che vinco?

Albert      -Un drink.

Arcibald    -(Sbarrandogli il passo) Sei pazzo!

Albert      -Perché?

Arcibald    -A quest'ora!

Sarah -Allora?

Arcibald    -Non vorrai rovinarle l'appetito!

Watson      -Infatti, è tardi. Dobbiamo andare.

Arcibald    -Di già?

Watson      -Voi avrete da fare.

Guandaline  -Si, avrete da fare. (A Watson) Cosa fanno?

Watson      -A rivederci, allora.

Arcibald    -A più tardi, signori. Al cimitero.

Guendaline  -(Esultante) Al cimitero!

Watson      -Ossequi.

Arcibald    -Grazie, amici.

Guendaline  -Dove sei, Watson?

Watson      -Qui, cara.

Guendaline  -(Indicando il cane) Un giro d'occhi e, come niente, sparisce. Si ficca dappertutto. E' tremendo. Fa il bravo, sennò ti metto il guinzaglio! Hai capito, Watson?

Watson      -(Confuso) Si, cara.  (Escono entrambi, incespicando)

                           (Cala la tela)

                                     ATTO SECONDO

         Sera. Identico ambiente e medesimo arredo. Ad aprirsi del sipario la scena

è vuota. Poco dopo, la porta d'ingresso si apre ed entrano Susanna e Charles.

Charles     -Vieni, cara.

Susanna     -Grazie.

Charles     -Non possiamo stare molto, però.

Susanna     -Non sono nemmeno entrata e già mi mandi via?!

Charles     -Tanto, ci vediamo dopo, alla cerimonia.

Susanna     -Quale cerimonia?

Charles     -Quella di milady.

Susanna     -Già, dimenticavo. 

Charles     -Facciamo quattro salti.

Susanna     -Che salti!

Charles     -No?

Susanna     -E' un incontro di lutto.

Charles     -Già... ma l'importante è che stiamo assieme.

Susanna     -Ci sarà anche il mio principale. Invece, io volevo stare un po' sola con te. Adesso.

Charles     -Non si può.

Susanna     -Che male c'è?!

Charles     -Ci vedono.

Susanna     -(Guardandosi intorno) Macché!

Charles     -C'è gente dappertutto; siamo circondati.

Susanna     -Esagerato!

Charles     -Insomma, ti devi mettere in testa che io qui ho i padroni.

Susanna     -Io non ho il Malone?!

Charles     -(Allusivo) E che melone, Susanna mia!

Susanna     -(Rimproverando) Charles!

Charles     -Mi piace la frutta! 

Susanna     -Sfacciato!

Charles     -Dimmi la verità, tieni per quello lì?

Susanna     -Ancora!

Charles     -(Mimando) Gli faccio pelo e contropelo. Anzi, gli presento un amico.

Susanna     -Chi?

Charles     -Un cuoco, anzi, un barbiere; più che un barbiere, un boia.

Susanna     -Non fare il geloso. Pensa a quando ci sposeremo.

Charles     -Quando?

Susanna     -Presto.

Charles     -E come mettiamo sù casa?!

Susanna     -Uniamo i nostri risparmi e...

Charles     -Prendiamo una cabina al mare.

Susanna     -(Sospirando) Due cuori e una capanna.

Charles     -(Tossisce e si massaggia le ossa) Due fessi all' ospedale: la spiaggia è umida, Susanna mia.

Susanna     -Sai, sto mettendo da parte il denaro.

Charles     -Io non ci riesco. Eppure, non mi prendo svaghi.

Susanna     -Niente ho...

Charles     -Lo so.

Susanna     -Niente ho...    

Charles     -Niente hai. Parli siciliano?!

Susanna     -(Precisa) Niente hobby, passatempi!

Charles     -Ah!

Susanna     -Mi piacerebbe dipingere.

Charles     -A me, cantare.

Susanna     -Lo so, sei bravo.

Charles     -Compongo anche. All'istante.

Susanna     -Davvero?

Charles     -Dammi uno spunto.

Susanna     -Non mi permetterei mai!

Charles     -Uno spunto, una traccia.

Susanna     -Quale?

Charles     -Una qualsiasi e ti faccio una canzone.

Susanna     -Che ne so.(Guarda fuori) La pioggia.

Charles     -(Accennando un motivo)  Piove e tu sei chissà dove/ L'acqua vien dal cielo e mi annacqua...

Lana  -(Affacciandosi dal pianerottolo) Charles!

Charles     -Via! (Susanna si dilegua per la porta in fondo)

Lana  -Charles!

Charles     -Si, màdam?

Lana  -Sei un imbecille!

Charles     -Io?!

Lana  -Che hai da muggire?!

Charles     -Muggire?

Lana  -Proprio così!

Charles     -Sono intonato.

Lana  -(Scendendo) Sei una vacca isterica.

Charles     -Addirittura!

Lana  -Per farti un complimento.

Charles     -Va bene, ho capito.

Lana  -Cosa?

Charles     -Avete una preferenza per il boia...per il barbiere.

Lana  -Che c'entra! Tom gode della nostra fiducia perché...

Charles     -Perché?

Lana  -Ha dei meriti alle spalle.

Charles     -Modestamente, anch'io ho qualcosa alle spalle.

Lana  -Cos'hai tu?

Charles     -(Riflette) F.I.D.O.

Lana  -Dov'è?

Charles     -Che cosa?

Lana  -Il cane.

Charles     -(Cercando)  Non c'è nessuno.

Lana  -L'hai detto tu: Fido.

Charles     -Ma no! F.I.D.O. Federazione Italiana Domestici Onesti.

Lana  -Idiozie!  (Via, di sopra)

Tom   -(Da sinistra, portandosi alle sue spalle) Amigo!

Charles     -(Sobbalzando) Ah!

Tom   -Charles.

Charles     -Disgraziato!

Tom   -Ehi!

Charles     -Che vuoi?

Tom   -Questa essere volta buona.

Charles     -Quale volta?!

Tom   -Io fare barba te.

Charles     -Non facciamo scherzi!

Tom   -Adesso io avere lama ben affilata.

Charles     -Sei scemo!

Tom   -Più tardi, io prima radere un altro cliente e poi venire da te.

Charles     -Chi ti vuole!

Tom   -Tu rimanere contento.

Charles     -Io rimanere sfregiato.

Tom   -(Prende a canticchiare) Somebody love....

Charles     -Zitto, ti sente.

Tom   -Okay, okay (Continua a cantare) Somebody love...

Charles     -Zitto!

Lana  -(Riappare) Charles!

Charles     -Si?

Lana  -Ancora!

Charles     -E' lui!

Lana  -Macché.

Charles     -Guardate: si diverte!

Lana  -Quando mai!

Charles     -(Ironico) Allora, è disperato!

Lana  -Affatto.

Charles     -Volevo dire!

Lana  -E' nostalgico.

Charles     -Nostalgico?!

Lana  -Certo. Non senti!

Tom   -Somebody some...

Lana  -Struggiti, Tom,  struggiti.

Tom   -(C.s.) Somebody...

Lana  -(Scendendo le scale) E tu lascia stare quel povero ragazzo!

Tom   -Ci vediamo, amigo. (Via)

Charles     -(Fra sé) Quanto è antipatico! (Via, dal lato opposto)

Lana  -(Mentre l'uomo entra dalla porta sul fondo) Arcibald!

Arcibald    -Ciao, Lana.

Lana  -Solo?

Arcibald    -Già.

Lana  -E il notaio?

Arcibald    -Non verrà.

Lana  -Come mai?

Arcibald    -Ha perso il battello.

Lana  -Prenderà il successivo.

Arcibald    -Non credo.

Lana  -Perché?

Arcibald    -Le condizioni del mare sono proibitive. Si prevede burrasca. Dormirà a Napoli e domani sarà qui.

Lana  -Non ci voleva!

Arcibald    -Seccata?

Lana  -Più che altro, curiosa.

Arcibald    -Curiosa? E perché mai?!

Lana  -Mi pare logico, con quel che bolle in pentola! E mi sorprende che non sia curioso anche tu.

Arcibald    -(Turbato) Lo sono, ti assicuro. (Un tempo)  E gli ospiti?

Lana  Saranno qui a momenti.

Arcibald    -Bene!

Lana  -Così consumeremo anche quest'ultima formalità e di Maggy Barrimore non si parlerà più.

Arcibald    -Chissà!

Lana  -Perché dici: "chissà"?

Arcibald    -Mi preoccupa quel Malone.

Lana  -Dici?

Arcibald    -Potrebbe darci delle noie.

Lana  -Per via del biglietto anonimo?

Arcibald    -Lo ha insospettito molto. In questi giorni non ha fatto altro che ficcanasare.

Lana  -Faccia pure, non approderà a nulla.

Arcibald    -Figurati che anche la signorina Holmes, ieri, mi ha chiesto di Maggy e delle circostanze della sua morte. L'ho vista pure gironzolare per le stanze.

Lana  -Quella poi...

Arcibald    -Che tipo!

Lana  -Se non l'avesse presentata Watson, stenterei a credere che sia figlia a quel genio.

Arcibald    -Ciò nonostante, sono inquieto. Mi sento un po' in colpa.

Lana  -Io, invece, per niente. E vorrei che fosse così  anche per te.

Arcibald    -Forse, hai ragione tu: si aprono nuove prospettive.

Lana  -Dici?

Arcibald    -Io, in fondo, sono ancora giovane.

Lana  -(Puntigliosa) Giovane dentro!

Arcibald    -Si, dentro.

Lana  -Perché fuori, caro mio...

Arcibald    -Lana!

Lana  -Piove parecchio.

Arcibald    -Già.

Lana  -(A Charles, che riappare) Charles, apri le finestre, per favore, profittiamo  per ripulire l'aria.

Charles     -Ancora?!

Lana  -Certo! C'è puzzo di chiuso!

Charles     -Da poco ho passato "Spik e Spak".

Lana  -Sbrigati!

Charles     -E allora devo acquistare a "Toc verde"!  (Via per sinistra)

Lana  -E tu,  non vai a cambiarti? (Via)

Arcibald    -Devo pure radermi. A fra poco. (Via, per le scale)

Albert      -(Da destra, con Sarah, intento a parlottare) Non c'è altra scelta. Capisci?

Sarah -Sono d'accordo con te.

Albert      -Però preferirei un altro sistema.

Sarah -Non ne vedo altri.

Albert      -Tu dici di sparargli?

Sarah -E' l'unica soluzione.

Albert      -E se, invece, provassi col veleno?

Sarah -Poveretto!

Albert      -Perché?

Sarah -Sai le sofferenze!

Albert      -Allora, che si fa?    

Sarah -Ripeto: una pallottola alla nuca.

Albert      -Non sono convinto.

Sarah -Guarda che è una morte stupenda.

Albert      -Si, ma detesto il fracasso.

Sarah -Come sei delicato!

Albert      -E poi, il rumore di uno sparo allarmerebbe i vicini.

Sarah -Insomma, vuoi levarti il pensiero, si o no?!

Albert      -Certo.

Sarah -E allora?!

Albert      -Perché non lo fai tu!

Sarah -Io?!

Albert      -Già.

Sarah -Non sono capace.

Albert      -Per te sarebbe più facile. In fin dei conti, sei un'estranea per lui.

Sarah -E se lui si ribella?

Albert      -Nelle sue condizioni...

Sarah -No?

Albert      -E'  stanco, indebolito.

Sarah -(Riflette) No, non mi va.

Albert      -Per una volta che ti chiedo un piacere!

Sarah -Sai, invece, cosa potresti fare?

Albert      -Cosa?

Sarah -(Mimando) Un taglio in gola: elegante, pulito.

Albert      -Pulito!

Sarah -Certo.

Albert      -Sai quanto sangue!

Sarah -Sei incontentabile!

Albert      -Voglio pensarci sù.

Sarah -Però sbrigati, perché  in un modo o nell'altro, dobbiamo sopprimere..

Albert      -Zitta!

Sarah -(Scorgendolo)  Zio Arcy!   

Albert      -Carissimo.

Arcibald    -(Scendendo le scale, con alcuni cerotti sul viso) Buonasera, figlioli.

Albert      -Che eleganza!

Sarah -Uno schianto!

Arcibald    -Davvero?

Sarah -Certo.

Arcibald    -Grazie, Sarah.

Albert      -L'ho detto prima io.

Sarah -Io!

Albert      -Ruffiana!

Sarah -Ipocrita!

Albert      -Non darle retta: sai che ti voglio bene.

Sarah -Io più di lui.

Arcibald    -Lo so.

Albert      -(Allarga le braccia) Io, così.

Sarah -(Infantile) Ed io, tutta la casa, il giardino, il mare e anche di più

Albert      -Impossibile.

Sarah -Bugiardo.

Albert      -Stupida!

Arcibald    -Ragazzi...

Sarah -Ha cominciato lui.

Albert      -No, lei!

Sarah -Ti detesto.

Albert      -Strega!

Sarah -Orco!

Albert      -Ti odio, ti odio, ti odio!

Arcibald    -Via, fate la pace.

Albert      -No.

Arcibald    -Sù!

Albert      -Insisti?

Arcibald    -Certo.

Albert      -Lo faccio solo per te.

Sarah -Anch'io.

Arcibald    -Stringetevi la mano.

Sarah -(Esegue) Va bene.

Albert      -Dimmi, zio, non aspettavi il notaio?

Sarah -Albert!

Albert      -Che c'è?

Sarah -Sei indelicato!

Albert      -L'ho detto solo per... per scambiare due chiacchiere.

Sarah -Si vede benissimo che sei interessato!

Albert      -(Con una risata falsa) Interessato io?! Guarda, sono talmente superiore...

Arcibald    -Sù, figlioli, state buoni, stasera...

Sarah -Stasera, festeggeremo la tua eredità!

Arcibald    -Veramente, ricordiamo la zia.

Sarah -Già, che sciocca!

Albert      -Che grezza!

Sarah -Imbecille!

Albert      -Cafona!

Arcibald    -Per favore, non ricominciate.

Albert      -Hai ragione, beviamoci sù.

Sarah -A me, uno sckotch.

Albert      -(C.s.) No!

Sarah -Che c'è?

Arcibald    -Lo skotch vi...innervosisce.

Albert      -Un bourbon, allora.

Arcibald    -No. (Fra sé, oltremodo affannato, piegandosi in due) Oggi risparmierò pure il liquore, ma mi toccherà pagare l'ambulanza. (Suono del campanello alla porta) Charles!

Charles     -(Apparendo) Dite, milord.

Arcibald    -Hanno suonato.

Charles     -Vado (Esegue ed apre) Il signor Gelone!

Malone      -Malone! Ispettore Malone.

Charles     -Si, si: Malone.

Susanna     -E assistente.

Charles     -(Ironico) E assistente.

Susanna     -Buonasera.

Malone      -(Seguito da Susanna) Buonasera.

Arcibald    -Caro, signor Malone.

Malone      -Ispettore.

Arcibald    -Sorry. I nipoti della povera Maggy...

Malone      -Conosco.

Sarah -Al funerale.

Albert      -Ci ha fatto tante domande.

Sarah -Chissà poi perché!

Malone      -Deformazione professionale.

Charles     -Lo deformerei io! Con un pugno sul naso.

Malone      -Un investigatore è sempre allerta.

Susanna     -Lo chiamano "Kojak"!

Charles     -(Fra sé) Buffone!

Malone      -Susanna, la mia assistente investigativa.

Sarah -Conosciamo. Ormai siete inseparabili. (Prende a parlottare con Albert)

Charles     -(Mordendo il fazzoletto) Mannaggia! Questa me la paghi!

Malone      -(Indicando Charles) Lui è Charles, se ricordo bene?

Arcibald    -Il domestico.

Charles     -(Prontamente) Si fa per dire.

Malone      -In che senso? 

Charles     -(Circospetto) Non badate alle apparenze.

Malone      -No?

Charles     -Sono in incognito.

Malone      -Davvero?!

Charles     -Indago.

Malone      -Anche voi?

Charles     -Piacere, Derrico.

Susanna     -(Fra i denti) Che dici!

Charles     -Lasciami fare.

Susanna     -Non è vero!

Charles     -Il grande Derrico.

Susanna     -Grande imbecille!

Malone      -Anche lei detective?

Charles     -(Orgoglioso) Dell'Interpollo.

Susanna     -(Colpendolo allo stinco) L' Intergallina!

Charles     -Ahi! Sei scema?!

Susanna     -E tu sei pazzo?!

Charles     -(Bizzoso) Lui è Collgiac e io sono...

Susanna     -Collacamicia! La finisci di fare l' idiota!

Malone      -(In disparte, intento a curiosare) Susy!

Susanna     -Eccomi.

Malone      -Saranno pure dirimpettai, ma questa gente non mi convince.

Susanna     -Dite?

Malone      -Questa casa puzza.

Charles     -Ancora?! E allora passo a "Favoloso"!

Malone      -(Indicando Charles) Tieni d'occhio tutti, anche lui.   

Susanna     -Lui?! E' inoffensivo. Comunque...

Malone      -Se mi aiuti a risolvere questo caso, ti darò una gratifica.

Susanna     -Davvero?!

Malone      -Una grossa gratifica. Contenta?

Susanna     -Tanto.

Malone      -Mi raccomando: sorveglia, spia e riferisci.

Susanna     -Va bene.

Malone      -Ora vai, cara.

Charles     -"Cara"! Ma io gli rompo il muso a quello lì.

Susanna     -Sta attento: è maestro di Judo.

Charles     -Maestro di Giulio?

Susanna     -Che dici!

Charles     -Gli dò una lezione.

Susanna     -La lezione la dà lui a te.

Charles     -Vorrei vedere! (Mimando) Io gli mollo prima un gancio, poi un dritto e un rovescio....

Susanna     -E fai il punto a croce!

Charles     -Ne faccio polpetta.

Susanna     -(Trascinandolo) Vieni, "polpetta", cammina! Profittiamo per parlare un po' da soli. (Via entrambi)

Albert      -Manca qualcuno, o sbaglio?

Arcibald    -La signorina Holmes.

Albert      -L'ha conosciuta?

Malone      -(Trattenendo il riso) Eccome!

Sarah -Che tipo!

Malone      -Una povera sciocca!

Albert      -Buffa, eh! Inciampa ad ogni pié sospinto.

Malone      -Vedrà, casca pure stasera.

Charles     -(Al suono del campanello, va ad aprire la porta e introduce gli ospiti)  Il dottor Watson e la signorina Holmes!

Malone      -Eccola!

Guendaline  -(Entrando, decisa) Hellò! (Inciampa e tutti si sbellicano dalle risate) 

Watson      -(Aiutandola a rialzarsi) Perché ridono tanto?

Guendaline  -(Al cane) Ridono di te: Non vedi come sei buffo?!

Watson      -Io?

Arcibald    -Ma no,  raccontavamo una barzelletta.

Guendaline  -Balordo!

Watson      -(Mortificato) Perché, cara?!

Guendaline  -Questo cagnaccio dispettoso: mi fa inciampigliare, inciaminare... inciampischiare.

Albert      -(Sorreggendola) Inciampicare.

Guendaline  -Però!

Albert      -Cosa?

Guendaline  -La facevo più ignorante, sa! (Al cane) Insomma, vedi che mi fai in... cascare!

Arcibald    -S'accomodi.

Guendaline  -Non tirarmi, Watson!

Watson      -No, cara.

Guendaline  -Non si direbbe, ma ha una forza esagerata.

Watson      -(Compiaciuto, tastandosi) Grazie.

Guendaline  -(Inciampa) Oh!

Malone      -(Sorreggendola) Attenta!

Guendaline  -Pardon! (Un tempo) Ma lei è Bellone!

Malone      -Malone, prego!

Guendaline  -Entrando, mi sono detta: è lui o non è lui? E' lui o non è lui? 

Malone      -Sono lui... cioé io.

Guendaline  -Malone...

Malone      -Bellone.

Guendaline  -(Rettifica) Malone!

Malone      -Ah, già!

Guendaline  -Il famoso detective!

Malone      -Della "Volpini Investigation"

Guendaline  -Americano?

Malone      -Di origini.

Guendaline  -Un vero detective, in carne ed ossa! (Tastando) E muscoli, si, muscoli!

Malone      -(Mal celando la propria soddisfazione) Non esageriamo.

Guendaline  -Quando lo racconterò alle amiche! (Al cane) Tu non anticipare niente. Hai capito?! No, perché questo, quando torniamo a Londra, è capace di spifferare tutto ai quattro venti e mi toglie lo sfizio. Guai a te, se apri bocca!

Albert      -Signorina Holmes, siamo tutti curiosi, dovrebbe raccontarci qualcosina di sé. 

Guendaline  -Di me?

Albert      -Della sua vita.

Guendaline  -(Inciampando nuovamente nel guinzaglio del cane) Io ho una vita molto... movimentata. (Cascando sul divano) Mannaggia! Chi ha spento la luce? (Rialzandosi)  Ti odio, Watson!

Watson      -Mi spiace, cara!

Sarah -E la sua attività poliziesca?

Guendaline  -Sono alle prime armi.

Arcibald    -Possibile?!

Guendaline  -Ma mi applico, sa. Sto seguendo un corso.

Arcibald    -Un corso?

Guendaline  -Per corrispondenza: "Come scoprire un assassino, in dieci lezioni e una premessa".

Sarah -Davvero?

Guendaline  -Certo.

Sarah -E ne ha tratto profitto?

Guendaline  -A dire il vero, ho incontrato qualche difficoltà con la premessa.

Albert      -Quale premessa?

Guendaline  -Trovate un cadavere che vi affidi un incarico.

Malone      -(Ride, sguaiatamente) Ah!

Guendaline  -Che ride?!

Arcibald    -Ispettore!

Malone      -Pardon.

Sarah -Forse è meglio che ci racconti un' impresa di suo padre.

Guendaline  -Mi vergogno.

Albert      -Sù!

Sarah -La prego.

Guendaline  -No, no e no!

Sarah -Perché?

Guendaline  -Ho soggezione.

Malone      -Se è per me, non è il caso.

Guendaline  -Com'è generoso lei!

Charles     -(Rientrato con Susanna. A Malone) La desiderano alla porta.

Malone      -Con  permesso (Via)

Lana  -(Apparendo) Buonasera, signori.

Tutti -Buonasera.

Lana  -Si ricorda di me?

Guendaline  -Veramente...

Lana  -Lana Ross.

Guendaline  -Luna rossa? (Canticchia)

Lana  -No, Lana Ross!

Guendaline  -Quella delle coperte!

Arcibald    -La segretaria di lady Margaret.

Guendaline  -(Estrae la lente e osserva) Che stupida! Deve scusarmi, siccome che non ci vedo...

Albert      -Allora, offriamo un drink?

Arcibald    -Sei pazzo!

Albert      -Perché?!

Albert      -Non è il momento.

Lana  -Direi di cominciare. Tocca a lei, milord.

Arcibald    -Io non me la sento. Dica due parole lei, dottore.

Watson      -Io?!

Lana  -Perché no?! Conosceva bene Maggy.

Watson      -Se proprio insiste...

Guendaline  -(Al cane) Stai qui e ascolta quel che dirà il reverendo...il dottor Watson.

Lana  -Cominci pure, dottore.

Watson      -(Aiutato da Charles, si pone su uno sgabello) Che dire di lady Barrimore...

Guendaline  -Che dire?

Watson      -Chi era Maggy...

Guendaline  -Chi era?

Watson      -Era...

Guendaline  -Un'amica?

Watson      -Ma no!

Guendaline  -Una conoscente?

Watson      -(Confuso) Era...

Arcibald    -Un' anima buona.

Watson      -Infatti! Ora, senza di lei, chi vi darà più...

Albert      -(Sospirando) I soldi?

Sarah -Nessuno.

Albert      -(Si dispera) Che disdetta, che disdetta!

Guedaline   -Piange?

Arciibald   -Era affezionato.

Watson      -Ingrato destino! Ci ha tolto quella...

Albert      -(C.s) Quella comodità, ci ha tolto!

Watson      -Persona tanto cara. I latini dicevano: "Nonnunquam...

Guendaline  -Elementari, Watson!

Watson      -Fatum ingratum est". (S'addormenta e prende a russare)

Guendaline  -Eccolo là!

Arcibald    -Forse, il modo migliore di commemore la povera Maggy sarebbe di cantare tutti insieme.

Sarah -Un inno!

Albert      -Io sono stonato.

Sarah -Anch'io.

Guendaline  -Potrebbe farlo quel giovanotto.

Lana  -Chi?

Guendaline  -Quel tipo, un po' Luis e un po' iana.

Sarah -Luisiana!

Albert      -Allude a Tom!

Lana  -Purtroppo ora è occupato. 

Susanna     -(Indicando Charles) Potrebbe provare lui.

Lana  -A far che?

Susanna     -A cantare.

Lana  -Nemmeno per sogno!

Guendaline  -Sentire, sentire!

Arcibald    -Canta tu, Charles: mi raccomando, qualcosa di adatto alla circostanza.

Charles     -Ci penso io.

Arcibald    -(Nel mentre torna Malone) Bravo!

Charles     -Dentro il camposanto/ io sento un triste pianto/ la fossa è già scavata/ la cassa è foderata.

Lana  -Charles!

Charles     -(Continua, sicuro) Milady se n'è andata/  è stata sotterrata / ma a noi che ce ne importa /  allegra-allegra è morta.

Guendaline  -(Applaudendo) Bravo!

Susanna     -Bene!

Guendaline  -Bis!

Malone      -Il nostro canterino sbaglia.

Susanna     -Ma no!

Guendaline  -E'  intonato!

Lana  -Fa schifo!

Guendaline  -Ma no. Ricorda il vecchio Teddy.

Sarah -Chi?

Guendaline  -Teddy...Teddy Freno.

Malone      -Insisto, non solo è stonato, ma ha sbagliato tutto.

Charles     -Perché?

Malone      -(Nel mentre da fuori proviene il rumore della tempesta e la luce nella stanza comincia a vacillare) Perché Margaret Barrimore aveva poco da stare allegra.

Arcibald    -Questo è certo.

Malone      -Infatti, la poveretta è stata assassinata. (Moto di sopresa nei presenti)

Guendaline  -Che emozione!

Arcibald    -Come?!

Lana  -Non è possibile!

Arcibald    -Tutto ciò è ridicolo, pazzesco!

Malone      -Ho sempre sospettato qualcosa di losco nella sua morte. Così, ieri ne ho ordinato l'autopsia. Poco fa mi hanno comunicato l'esito.

Sarah -Come è stata uccisa?

Malone      -Veleno.

Arcibald    -Assurdo!

Guendaline  -Macché! E' fantastico!

Lana  -(Accusando un mancamento) Oh!

Arcibald    -Lana!

Lana  -Arcy...

Arcibald    -Aprite le finestre!

Sarah -Manca l'aria.

Charles     -(Eseguendo) Allora qui ci vuole: "L'ovino bianco"!

Arcibald    -Non posso credere.

Malone      -Eppure, il referto parla chiaro: milady è stata avvelenata.

Lana  -Chi può aver fatto una cosa simile?

Malone      -Così, su due piedi, chi può dirlo!

Albert      -(Avvicinandosi, discreto) Ha pensato al marito?

Malone      -Milord?

Albert      -Sia chiaro, l'ho buttata lì, senza alcuna malizia.

Malone      -Sembra un galantuomo.

Sarah -(C.s) L'apparenza inganna.

Lana  -Allora, ispettore ha già qualche sospetto?

Malone      -(Risoluto) Qualcuno.

Guendaline  -(Con tono confidenziale e petulante) Dica, dica.

Malone      -Non posso.

Guendaline  -(Traendolo in disparte) A me, si. Andiamo! 

Malone      -Segreto professionale.

Guendaline  -Sputi, sputi.

Malone      -Cosa?!

Guendaline  -Me lo dica!

Malone      -Non posso.

Guendaline  -Sennò, le porto il broncio.

Malone      -(Fra sé) Ma si, tanto che  ho da temere da quest'oca giuliva! E va bene!

Guendaline  -Che bello!

Malone      -(Indicandolo) Credo sia stato lui.

Guendaline  -Sir Arcibald?

Malone      -Già.

Guendaline  -Come?

Malone      -Veleno.

Guendaline  -Che tipo di veleno?

Malone      -Estratto di oleandro. Era nel latte che milady bevve a colazione..

Guendaline  -Uno scherzo?

Malone      -Lo chiama scherzo!

Guandaline  -E perché l'avrebbero uccisa?

Malone      -E' chiaro: per papparsi l'eredità.

Guendaline  -Lei è un fenomeno, caro Mentone.

Malone      -Malone!

Guendaline  -Pardon.

Malone      -Anche lei indaga?

Guendaline  -Io?

Malone      -Non è già al lavoro?

Guendaline  -(Schermendosi) Io sono piccina.

Malone      -Piccina?

Guendaline  -Certo. E voglio seguirla, così imparo il mestiere.

Malone      -Ne vedrà delle belle!

Guendaline  -Hai sentito, Watson?

Watson      -(C.s) Si?

Guendaline  -Vedremo le bolle.

Watson      -Che bello!

Charles     -Mi scusi, milord.

Arcibald    -Si?

Charles     -La vogliono a telefono.

Arcibald    -Grazie. (Parlando a telefono) Pronto? Buonasera, notaio. E' a Napoli? Lo so: la tempesta. Come? (Un tempo) Deve tornare immediatamente a Londra, ma vuole notificarmi ugualmente il contenuto del testamento? Per telefono?! Non so se è legale.

Lana  -Si che è legale!

Arcibald    -Va bene, d'accordo. (Nel mentre gli altri ascoltano in silenzio) Come? Non è possibile?! (Si blocca, visibilmente scosso, turbato)

Lana  -(Prendendo la cornetta) Sono Lana Ross. (Un tempo) Esatto. Dica pure a me, notaio. (Un tempo) Capisco, grazie di tutto. (Depone la cornetta, soddisfatta) Margaret ha lasciato tutto a te... a lei, milord.  Milord!

Arcibald    -Si?

Lana  -Ha capito?!

Arcibald    -(C.s.) Si.

Sarah -Sei contento?

Arcibald    -Si.

Sarah -Sei ricco!

Albert      -(Intona con Sarah, Susanna e Charles) Perché è un bravo ragazzo/ perché è un bravo ragazzo...

Lana  -Signori!  (Un tempo) Arcy, ti senti bene?

Arcibald    -Si...scusatemi. (Via, in fretta, per le scale)

Lana  -L'emozione!

Guendaline  -Quando uno dice le sorprese!

Lana  -(Tuona e va via la luce, gettando la sala nella semioscurità e provocando un mormorio di disappunto generale)  Charles!

Charles     -Si, madàm?

Lana  -Vedi di fare un po' di luce, per favore.

Sarah -Ci vorrebbe una torcia.

Albert      -Vado a cercarla. (Si allontana con Sarah)

Lana  -Questione di un momento, signori.

Watson      -Sarà saltato il contatore.

Lana  -(Mentre tutti brancolano nel buio e si chiamano fra loro) Charles!

Charles     -Yes, màdam.

Guendaline  -Watson!

Watson      -Si?

Guendaliine -Cucciolo! Dovei sei?

Watson      -Qui, cara.

Lana  -Albert!

Susanna     -Non c'è.

Lana  -Sarah!

Susanna     -Nemmeno.

Guendaline  -(Inciampando)  Oh! Pardon!

Malone      -Chi è?!

Guendaline  -Sono io, sì, sono io. (Tastandolo) Che fisico! Ma...lei è Nerone!

Malone      -Malone, Malone!

Guendaline  -Pardon.   

Lana  -Allora, Charles, questa torcia?!

Charles     -(Accendendo una piccola torcia elettrica) Eccola madam!  

Lana  -Va subito a chiamare milord.

Charles     -Subito. (Esegue. Dopo qualche secondo si affaccia dal pianerottolo)  Non c'è.

Lana  -Come: non c'è?!

Charles     -Non c'è.

Lana  -Non può mica essere sparito!

Charles     -(Scendendo) Invece, è così.

Lana  -(Avviandosi) Non muoverti, salgo a vedere io.

Charles     -(Consegna la torcia a Lana e questa esce di scena) Il fatto strano è...

Malone      -Cosa?

Charles     -Che il letto è sporco di vernice rossa. (Via, dietro Lana)

Susanna     -(Mentre Albert e Sarah rientrano) Vernice rossa?!

Guendaliine -Ci saranno i pittori.

Malone      -Quali pittori,  quale vernice! Quello è...

Susanna     -Sangue!

Tutti -Oh!

Lana  -Se è così...

Susanna     -Milord...

Malone      -E' morto!

Albert      -(All'unisono con Sarah e Guendaline) Urrah!

Guendaline  -Fantastico!

Malone      -Signori!

Albert      -Sorry.

Guendaline  -(Esultante) Dispiace certo, ma con questa disoccupazione che c'è in giro...

Susanna     -Non capite, siamo in pericolo anche noi!

Malone      -No, Susy, ho la situazione in pugno. 

Susanna     -Io ho paura!

Malone      -Non temere Ci sono qua io!

Susanna     -Ma...

Guandaline  -C'è lui! 

Tom   -(Da destra, in camice da lavoro, imbrattato di sangue; brandendo un  enorme coltello, anch'esso sporco di sangue. Con voce rauca, profonda)  Somebody... ( Tutti restano impietriti)

Susanna     -Mamma mia!

Guendaline  -Chi è?

Susanna     -Stia attenta!

Guendaline  -(Tranquilla) Perché?

Susanna     -E' l'assassino!

Guendaline  -(Cerca di scrutarlo con la propria lente) Non male, sa! E' un tipo, un tipo!

Tom   -(Avvicinandosi) Somebody...

Malone      -(Scappa) Aiuto! (Segue fuggi-fuggi generale)

(Cala la tela)

                                        ATTO TERZO

       Ambiente e arredo descritti in precedenza. La luce che penetra dalla finestra è

quella del giorno. In scena Lana, intenta a sistemare un cespo di fiori rosa nel vaso.

Lana  -(Chiamando) Charles... Charles

Tom   -(Da sinistra) Si?

Lana  -(Voltandogli le spalle) Sei tu, Charles?

Tom   -No, essere io, madam.

Lana  -Tom! Hai visto Charles?

Tom   -Yes, lui essere uscito presto, molto presto, stamattina.

Lana  -Senza dir niente?!

Tom   -Niente di niente.

Lana  -Bene! Quando torna, mi sente. (Via, di sopra)

Tom   -(Prende a cantare) Somebody ...

Charles     -(Dalla porta comune. Recando una borsa) Ueh!

Tom   -Ueh!

Charles     -Sciò!

Tom   -Come?

Charles     -Alla larga!

Tom   -Perché?

Charles     -Sei pericoloso.

Tom   -Pericoloso?

Charles     -Il coltello.

Tom   -Ma io non avere nessun coltello.

Charles     -No?

Tom   -Ieri, portato via quel poliziotto.

Charles     -Meno male: una cosa buona l'ha fatta!

Tom   -(C.s) Somebody...

Charles     -Allora sei scemo!          

Tom   -Perché?

Charles     -Con quel putiferio che hai combinato ieri, canti pure!

Tom   -Somebody...

Charles     -Duro come la pietra!

Tom   -(C.s) Somebody...

Charles     -(Urlando) Smettila!

Lana  -(Affacciandosi) Si, smettila!

Charles     -(Soddisfatto) Ora senti!

Lana  -Adesso mi hai stufato, Charles!

Charles     -Charles?!

Lana  -Si.

Cherles     -A me?!

Lana  -Che diamine hai da urlare?!

Charles     -Ma è lui che canta!

Lana  -(Mentre Tom, imperterrito, continua a cantare) Lo chiami cantare questo?!

Charles     -No?!

Lana  -Assolutamente.

Charles     -E cos'è, scusate?!

Lana  -Un grido di amarezza.

Charles     -(Allargando le braccia) Amarezza...

Lana  -Certo. (Affranta) Per la sciagura occorsa a milord.

Tom   -Yes. (Via, cantando)

Charles     -(Scimmiottando) Questo sa dire: "Yes!

Lana  -Piuttosto, si può sapere dove ti eri cacciato?!

Charles     -(Mostrando la busta) Commissioni.

Lana  -Chi le ha ordinate?

Charles     -Il boia... il barbiere, cioé il cuoco.

Lana  -E quanto ti ci è voluto?!

Charles     -Il tempo di cercare... Insomma, il tempo necessario.

Lana  -Sei imperdonabile.

Charles     -Perché?

Lana  -Lasciarmi nel momento del bisogno!

Charles     -(Armeggiando nella busta) Non c'è problema.

Lana  -Cosa?

Charles     -(Porgendole un rotolo di carta) Il bisogno.

Lana  -(Senza raccogliere) Dai una rinfrescata all'ambiente, sbrigati.

Charles     -Ma io ho già pulito.

Lana  -Pulito, e quando?!

Charles     -Stamane presto, ho passato "Favoloso"! E' tutto uno specchio.

Lana  -Ma che specchio! Non senti che aria bassa?!

Charles     -Sarà cresciuta poco.

Lana  -Irrespirabile!

Charles     -E allora non ho altra scelta.

Lana  -Cioé?

Charles     -Compro "Tornando Blu".

Lana  -Si?!

Charles     -E non se ne parla più!

Lana  -Non ti sopporto più! (Via)

Charles     -"Tornando", il segreto della brava massaia. (Via)

Albert      -(Da destra, con una valigia. Circospetto, avanzando verso la  porta comune di spalle)  Nessuno in vista. Bene!

Sarah -(C.s.) Nessuno in vista. Bene! (Finisce per urtare Albert) Ah!

Albert      -(Spaventato) Aiut!

Sarah -(Voltandosi) Sei tu!

Albert      -Che fai?

Sarah -Andavo... a fare due passi.

Albert      -Anch'io.

Sarah -E quella?!

Albert      -Il borsello!

Sarah -Lo chiami borsello!

Albert      -E la tua, allora?

Sarah -La borsetta.

Albert      -Un vagone merci!

Sarah -Ok. Sto partendo. Va bene?!

Albert      -Paura?

Sarah -E di che?

Albert      -Della Legge.

Sarah -Che c'entra la Legge?!

Albert      -Quel poliziotto, ieri sera, tre ore di interrogatorio...

Sarah -Alla fine è sembrato soddisfatto delle nostre risposte.

Albert      -Delle mie, forse.

Sarah -Dici?

Albert      -A te non ha creduto. Nel congedarti, ha detto: "Tenetevi a disposizione".

Sarah -Se è per questo, a te ha imposto di non allontanarti.

Albert      -Si, ma per simpatia.

Sarah -Ma va!

Albert      -Vuole socializzare.

Sarah -Con te!

Albert      -Comunque, io sono tranquillo.

Sarah -Anch'io. Lo sono tanto, che mi metto comoda. (Siede sul divano)

Albert      -Ed io ci bevo sopra. Mi godo un buon drink. (Si porta alla vetrina e suona il campanello all'ingresso)

Sarah -Via! (Dopo molta concitazione, sparisce da destra)

Albert      -Accidenti! (Fa altrettanto, da sinistra)

Charles     -(Introducendo Malone e Susanna) Il nostro Mellone!

Malone      -Ispettore Malone.

Charles     -Dimenticavo.

Susanna     -E assistente.

Charles     -(Ironico) E assistente!

Susanna     -Che c'è?

Charles     -(Fra i denti) Te la do io l'assistente!

Susanna     -Come?

Charles     -Niente.

Susanna     -Si può sapere che hai?!

Charles     -Dopo facciamo i conti io e te.

Susanna     -Perché?!

Charles     -Lo so io.

Susanna     -Mi vuoi spiegare.

Charles     -E tu molla il Melone!

Susanna     -Sei scemo!

Lana  -(Sopraggiungendo) Buongiorno, ispettore.

Malone      -Buongiorno.

Lana  -Novità?

Malone      -Purtroppo, si..

Lana  -Ditemi, per favore, sono sui tizzoni ardenti. Da ieri sera, la mia vita è un inferno.

Malone      -Ebbene, màdam, ho motivo di credere che sir Arcibald sia morto.

Lana  -(Siede, affranta) Oh!

Malone      -Mi spiace. So quanto gli eravate affezionata.

Susanna     -Una vita assieme.

Lana  -Già. (Un tempo) Una vita di lavoro, s'intende.

Susanna     -Certo, certo.

Lana  -E' sicuro che Arcy...che milord sia morto?

Malone      -Non ho più dubbi. Sul retro della villa, in giardino, ho trovato le orme dell'assassino.

Lana  -Come ha fatto ad ucciderlo?

Susanna     -(Cogliendo un cenno di incoraggiamento da Malone) Dapprima si è introdotto in camera...

Malone      -(Usando Charles per la sua dimostrazione) Lo ha accoltellato e poi si è sbarazzato del cadavere, gettandolo prima dalla finestra e poi, subito, in mare.

Charles     -(Si rialza e vorrebbe strapazzare Malone, ma questi scansa, fortuitamente, ogni suo colpo e finisce, rovinosamente, fuori alla porta, a destra) E se invece l'assassino avesse fatto così...così...e così?! (Un tempo) Ahia!

Malone      -(Mentre Susanna va a controllare)  Che fa?

Lana  -Canta. E' fissato.

Malone      -Dunque, ha capito cosa è successo a sir Arcibald, signora Ross?

Lana -Avete già trovato la carcassa, cioé, il corpo?

Malone      -Ho incaricato alcuni sommozzatori di cercarlo.

Sarah -(Molto turbata) Pensate lo ritrovino?

Malone      -Se i pesci non l'hanno divorato.

Lana  -Per questo non c'è pericolo.

Susanna     -Come fate a dirlo?

Lana  -Arcibald era un cumolo d'ossa.

Charles     -E' vero.

Lana  -Zitto tu!

Malone      -(Uscendo, per destra) Col vostro permesso.

Lana  -Dove va?

Susanna     -A interrogare il cuoco.

Lana  -Tom?!

Susanna     -Già.

Lana  -Ma Tom non c'entra!

Susanna     -Purtroppo, le prove contro di lui sono schiaccianti.

Charles     -Si riferisce al coltello?

Susanna     -Si.

Lana  -Ho già spiegato all'ispettore cosa stava facendo Tom con quell'arnese! Sembrava convinto che il ragazzo fosse innocente.

Charles     -(Fra sé)  Il ragazzo!

Lana  -(Affranta) E' un bravo figliolo.

Susanna     -Invece, l'ispettore è sicuro che sia stato lui a uccidere milord.

Lana  -Sciocchezze!

Charles     -Lo dicevo io: quello è pericoloso.

Lana  -Voglio parlare a Malone. (Escono tutti, da destra)

Albert      -(C.s.) Via libera. (C.s. scontrandosi di nuovo con Sarah)  Non sparate!

Sarah -Mi arrendo!

Albert      -Tu!

Sarah -Ancora tu!

Albert      -Chiudi il becco e filiamo, prima che se ne accorgano!

Sarah -Hai ragione. (Si avviano)

Guendaline  -(Dalla comune in fondo. Chiamando) Ehi! C'è nessuno?

Albert      -(Cerca freneticamente di nascondere la valigia, ma non ci riesce. Stessa cosa fa Sarah, senza risultato. Intanto, Guendaline fa capolino) Si?

Guendaline  -C'è permesso?

Albert      -Lei!

Guendaline  -Io. Sono entrata perché la porta era aperta. Era aperta. Eh?!

Sarah -Ho capito.

Guendaline  -No, perché uno potrebbe pensare a male! 

Albert      -Certo...

Guendaline  -Con tanta brutta gente che c'è in giro.

Sarah -Eh!

Guendaline  -(Esaminando prima i due interlocutori, poi i bagagli) In partenza?

Sarah -Macché!

Albert      -Una gita.

Guendaline  -Colazione a sacco?

Albert      -Esatto.

Guendaline  -Scapperei anch'io, sa?

Albert      -Come dice, scusi?

Guendaline  -Con una giornata come questa, andrei fuori anch'io, se non fossi occupata.

Sarah -Occupata?

Guendaline  -Ma non lo riferite all'ispettore.

Sarah -Certo.

Albert      -Allora?

Guendaline  -Mi vergogno.

Sarah -Ci dica.

Guendaline  -Ho un caso per le mani.

Guendaline  -Un caso, si, un bel caso.

Albert      -Di che si tratta?

Guendaline  -Sto indagando.

Albert      -(Voltandosi dall'altra parte, per ridere) Sta indagando!

Sarah -Incredibile!

Albert      -Di che vi state occupando?

Guandaline  -Della sparizione di sir Arcibald.

Sarah -E cosa avete scoperto?

Guendaline  -Niente.

Albert      -(C.s) Sentila!

Guendaline  -Ma io sono testarda, sa. Non mi arrendo.

Sarah -Brava!

Albert      -Non fate complimenti, giocate pure...cioé, indagate.

Guendaline  -(Indicando le valige) Chissà  quante cose buone avrete lì dentro?

Albert      -Abbiamo?

Sarah -Tutto per il pic-nic.

Guendaline  -Giusto: crostini, panini, salamini, grissini, pasticcini, sofficini, budini, fusini.  

Sarah -Fusini?

Guendaline  -Fusini. Non ditemi che non l'avete mai assaggiati!

Albert      -Uh!

Sarah -Una pancia così.

Guendaline  -Volevo ben dire! Uno ci prima ci spalma un po' di... Poi l'intinge nel... E dopo: gnam-gnam, gurp-gurp.

Sarah -Ha detto: gurp-gurp, gnam-gnam?

Guendaline  -No, ho detto: gnam-gnam, gurp-gurp.

Sarah -Dev'essere saporito. (Si avvia) Che fai, non vieni?!

Albert      -Vorrei la ricetta.

Sarah -Cammina! (Spingendolo) Bye-bye.

Guendaline  -Bye bye (Via, per sinistra, scrutando ogni cosa con la sua lente d'ingrandimento)

Sarah -(Sente dei passi e torna indietro con Albert) Porca miseria!

Albert      -Via!

Lana  -(Rientrando con gli altri, compreso Tom) Ed io ripeto, ispettore, che  vi sbagliate.

Malone      -Siete voi in errore, màdam.

Lana  -Impossibile!

Malone      -Ho svolto le indagini e ho individuato il colpevole.

Lana  -State prendendo un granchio.

Malone      -Io, Basil Malone, un granchio?!

Lana  -Perché, siete infallibile?!

Malone      -L'avete detto.

Susanna     -Lo chiamano Kojak!

Malone      -Grazie, cara.

Charles     -Pure "cara"! (Piagnucola) Mannaggia!

Malone      -Ho la prova assoluta che l'assassino è il cuoco: il sangue trovato sul coltello, che lui impugnava  ieri sera,  è quello di Arcibald Greene.

Albert      -(Venendo fuori, con Sarah, senza valige) Buongiorno, ispettore.

Malone      -Salve.

Sarah -Hellò.

Albert      -Dunque, avete preso il responsabile di questa brutta storia?

Malone      -(Indicando Tom con lo sguardo) A quanto pare...

Sarah -Lui! C'era da immaginarselo.

Tom   -(Cs.) Somebody...     

Malone      -Allegro?!

Charles     -Che dite?! Sta nero!

Lana  -Quando mai!

Charles     -Non sta...?!

Lana  -E' solo perplesso.

Charles     -Si?!

Albert      -Non temere, Tom. ingaggeremo per te i migliori avvocati.

Tom   -Somebody...

Sarah -Io verrò a trovarti in carcere e ti porterò... i fusini

Tom   -Che essere questi fusini?!

Charles     -(Concessivo) E io ti porterò le frittelle.

Tom   -Somebody...

Charles     -Contento, eh?!

Lana  -Macché! 

Charles     -Chi lo capisce!

Lana  -Detesta le frittelle.

Tom   -Io volere sapone da barba.  (Charles esce, con un gesto di stizza)

Albert      -Anche se sei un crudele assassino, mi spiace per te, Tom.

Sarah -(Mal fingendo le lacrime) Dispiace anche a me.

Malone      -Fareste bene a dolervi per voi.

Albert      -Per noi?

Malone      -Certo.

Sarah -Perché?!

Malone      -Vi dichiaro in arresto per l'omicidio di sir Arcibald Greene.

Albert      -(Ride nervosamente) Ah...ah...

Susanna     -Quelli ridono!

Albert      -Umorista!

Susanna     -Guardate che dice sul serio!

Albert      -(Sobbalzando) Sul serio?!

Malone      -(Ripete, scandendo) Siete in arresto.

Albert      -(Indicando Tom) Ma se avete detto che il colpevole è lui!

Sarah -Che c'entriamo noi?!

Malone      -Voi siete i suoi complici.

Albert      -Quali complici!

Sarah -Si sbaglia!

Albert      -Egregio, Ananasso...

Malone      -Che Ananasso! Malone!

Albert      -Siamo là! Insomma, come fate a sostenere la vostra accusa?!

Malone      -Il vostro alibi, ad esempio: fa acqua da tutte le parti.

Albert      -Può testimoniare mia cugina per me.

Sarah -Io?! Chi ti conosce!

Albert      -Sei carogna!

Sarah -Io sono andata a prendere una torcia.

Albert      -Anch'io.

Malone      -Inutile negare, voi avete ammazzato vostro zio.

Charles     -(Tornando) Il té è servito, prego. (Poggia sul tavolo una guantiera con un bricco di té e alcune tazze)

Lana  -E perché lo avrebbero fatto?

Malone      -Per interesse.

Susanna     -Sono gli unici che avrebbero tratto profitto dalla sua scomparsa.

Lana  -Come fate a saperlo?

Susanna     -I potenti mezzi della Volpini Investigation.

Guendaline  -(Sull'uscio di sinistra, battendo le mani e inducendo gli altri a fare altrettanto) Bravo! Bene! Bis!

Sarah -(Ad Albert) Che batti, idiota!

Lana  -Signorina Holmes!

Guendaline  -Caro signor Mesone!

Malone      -(Esasperato) Insomma!

Guendaline  -Sorry.

Malone      -Malone. Ispettore Malone.

Guendaline  -Devo farvi i miei complimenti. E quelli di Watson.

Malone      -Il dottor Watson?

Guendaline  -(Indica il cane) Lui. E' entusiasta di voi. (Un tempo) Dunque, avete risolto l'emigna, l'enigna, l' emigna, l'animaccia sua! Com'è difficile 'sta parola! (Cascandogli addosso)

Malone      -Attenta! Che ha detto?!

Susanna     -Che avete risolto...

Guendaline  -Questo puzzle.

Charles     -Non ricominciamo!

Susanna     -Cosa?

Charles     -Che qua puzza.

Guendalina  -Puzzle, puzzle.

Charles     -Non so più che usare!

Guendaline  -Provato il "Pompiere bianco"?

Charles     -Lo consigliate?

Guendaline  -Una mano santa.(Indica il cane) Chiedetelo a lui.

Charles     -Io me lo segno.

Malone      -(Mentre i due si allontanano, furtivamente) Dove andate voi due!  Alt!

Albert      -(Tornando sui propri passi) Porca miseria!

Sarah -Accidenti!

Susanna     -Non si sfugge al grande Kojak!

Malone      -Grazie, cara.

Charles     -(Fra sé, rabbioso) Mi sto mangiando tanto di quel limone, ma così tanto, che mi sento sazio!

Guendaline  -Allora tutto è risolto?!

Malone      -Direi proprio di si.

Susanna     -Sir Arcibald è stato assassinato dai nipoti, con la complicità del cuoco.

Lana  -Insiste!

Malone      -Non c'è altra spiegazione.

Lana  -Vi giuro che Tom è innocente.

Tom   -Io volere bene al vecchio Arcy. (Esce, col capo basso) 

Malone      -Si fa presto a dire "bene".

Lana  -Tanto bene, vi assicuro.

Malone      -(Ironico) Un servo che ama tanto il suo padrone?!

Lana  -Certo.

Malone      -E come mai?

Lana  -Così...

Malone      -(Secco) Perché?!

Lana  -Perché...

Watson      -(Da un po' sulla porta) Perché sir Arcibald non è il suo padrone, ma suo padre.

Malone      -Come sarebbe?!

Guendaline  -Già. Quel bel macho, un po' Mandi e un po' ingo è il figlio di milord.

Malone      -(Ridendo con Susanna) Non mi faccia ridere!

Guendaline  -Ridi, ridi che mamma ha fatto i gnocchi! (Rivolta al cane) I gnocchi o gli gnocchi?

Malone      -Che idiozie!

Watson      -La signorina Holmes ha ragione.

Malone      -Come sarebbe?!

Lana  -Ebbene, si! Tom è il figlio di Arcibald Greene.

Susanna     -Ma lui è...

Guendaline  -Nero, nero, nero...come il carbon.

Malone      -Non capisco.

Lana  -Tom nacque dalla relazione di sir Arcibald con una donna di colore,  la figlia di Bill Doog.

Charles     -(Fra sé) Il cane?!

Lana  -Il barbiere!

Susanna     -(Gettando via il notes) Come si fa!

Lana  -Ovviamente, sir Arcibald non poté mai svelare a nessuno, né a Tom e tantomeno alla moglie, quel suo peccato di gioventù.

Guendaline  -(Sospirando)  Donnaiolo!

Lana  -Ne ha combinate tante! Per il passato, s'intende, perché negli ultimi tempi...

Guendaline  -Non creda, sa, è un tipo, si, un tipo.

Lana  -Quando Tom perse i suoi familiari, milord lo prese a servizio con sé. Ma, di fatto, l'ho cresciuto io ed ora gli sono molto affezionata.

Tom   -(Rientrando) Somebody...

Malone      -Ciò non toglie che sia stato lui ad ammazzare sir Arcibald.

Guendaline  -Toglie, toglie.

Malone      -Non toglie.

Charles     -Siete insistente!

Malone      -Come osate!

Charles     -Se vi ha detto che toglie!

Susanna     -Voi dunque affermate che non è stato lui?!

Guendaline  -Affermo, si, voglio affermare.

Malone      -E non venitemi a dire che anche loro sono innocenti!

Albert      -Ma noi siamo innocenti!

Sarah -Lo dica anche lei, signorina.

Susanna     -Sono innocenti?

Guendaline  -Si e no.

Malone      -Spiegatevi meglio!

Guendaline  -Sono un po'  bricco e un po' ncelli, ma non sono stati loro.

Malone      -Io non capisco!

Lana  -Nemmeno io!

Watson      -Si, se facciamo il processo all'intenzione. No, se si considera la realtà dei fatti

Guendaline  -Bravo, Watson!

Watson      -(Secco) Lasciamo perdere!

Guendaline  -Dicevo proprio a lei

Malone      -Insomma, sto perdendo la pazienza. Qual'è questa realtà dei fatti?!

Albert      -La scongiuro, signorina Holmes, si sbrighi a dire quello che sa.

Sarah -Siamo nelle sue mani.

Guendaline  -Questi due baldi giovani...

Albert      -Adesso ci scagiona.

Watson      -Sono dei farabutti.

Albert      -Ecco fatto!

Watson      -Ma non hanno ammazzato lo zio.

Sarah -Meno male!

Susanna     -Eppure, milord è morto.

Guendaline  -Qui sbaglia.

Malone      -Come sarebbe?!

Watson      -Sir Arcibald è sano e salvo; e se ha pazienza, fra due secondi, lo vedrà apparire da quella porta. (Silenzio glaciale)

Arcibald    -(Appare, suscitando un mormorìo d'incredulità. Spettinato, con i vestiti sgualciti) Buongiorno.

Susanna     -Il fantasma!

Lana  -Arcibald!

Albert      -(Baciandogli le mani) Zietto!

Sarah -Dio mio, ti ringrazio!

Lana  -Ma è vivo?!

Charles     -Dalla faccia, non si direbbe.

Lana  -Oh, Arcy...milord!

Arcibald    -Mi spiace di avervi fatto stare in ansia per me.

Lana  -Cosa è successo?

Malone      -Vorrà spiegarci, spero!

Arcibald    -Ricorderete che ieri, dopo la telefonata del notaio, corsi in camera mia.

Susanna     -Già, perché?

Arcibald    -Ero frastornato, come rimbecillito.

Lana  -E di che ti sorprendi?!

Arcibald    -Mi sentivo perseguitato.

Susanna     -Perseguitato?

Arcibald    -(Guardando Albert e Sarah) Pensavo che qualcuno volesse attentare alla mia vita, per via dell'eredità.

Albert      -Che idea bislacca!

Sarah -Come hai potuto pensare...?

Arcibald    -Proprio voi me lo domandate?! Insomma, ieri sera, quando seppi dell'eredità, persi la testa e pensai di fuggire.

Lana  -Invece di essere contento...

Arcibald    -Così, aprii la finestra, mi calai in giardino, quindi, mi allontanai dalla villa.

Susanna     -L'abbiamo cercata dappertutto.

Malone      -Abbiamo setacciato l'isola palmo a palmo.

Arcibald    -Ero al porto, nascosto sotto il telone di una barca.

Susanna     -Chi l'ha trovata?

Arcibald    -Charles.

Malone      -Lui?!

Arcibald    -Già. Si è rivelato un ottimo segugio.

Charles     -(Soddisfatto, a Susanna) Segugio. Nota bene!

Susanna     -E come mai ha deciso di tornare a casa?

Arcibald    -Il dottor Watson mi ha convinto che qui non corro alcun pericolo.

Susanna     -Lui come fa ad esserne sicuro?

Guendaline  -Gliel'ho detto io.

Malone      -Voi?

Guendaline  -(Carezzando il cane) Si, gliel'ho detto io. Va bene?!

Susanna     -Va bene. (Un tempo) E le macchie di sangue sul suo letto?

Arcibald    -Quelle! Mi ferii, ieri sera...radendomi.

Tom   -Io avere fatto barba lui.

Charles     -Incosciente!

Lana  -Per fortuna tutto è chiarito: milord è vivo e loro scagionati da ogni accusa.

Arcibald    -Tutto è bene, quel che finisce bene.

Malone      -Non proprio.

Arcibald    -Prego?

Guendaline  -Ha detto: "Non proprio".

Arcibald    -In che senso, scusi?

Malone      -Rimane sempre il delitto della signora Maggy.

Guendaline  -Chi è questa Maggy?

Watson      -La Barrimore.

Arcibald    -Andiamo, ispettore, non crederà che fra noi ci sia un assassino?!

Malone      -Invece è quel che credo..

Arcibald    -(Molto abbattuto) Che dice?

Guendaline  -E' quel che crede.

Malone      -(Sollevando un mormorio generale) Milord, la dichiaro in arresto per l'assassinio di Margaret Barrimore.

Arcibald    -Lei è matto!

Malone      -Come si permette!

Lana  -Matto da legare.

Albert      -(Teatralmente affranto) Però, scusate -lo dico con la morte nel cuore- se è stato lui, è giusto che paghi. D'altra parte, è immorale tenere un assassino in libertà. Perciò io grido: Viva la galera! Viva la Legge!

Sarah -E a me l'Eredità!

Albert      -(Fra i denti) Stai zitta, cretina!.

Lana  -Che "galera"! Che  "Legge"!

Malone      -Adesso basta con le chiacchiere.

Susanna     -Attenti: lo chiamano Ko...

Charles     -(Intonando prontamente) Komò, ma il suo nome è Lucia!

Lana  -Guardatelo! Questo non è capace di...di  uccidere una mosca!

Malone      -Ma la moglie si!

Guendaline  -No.

Malone      -Come no?! Si!

Guendaline  -No. (Dopo un po' di tira e molla) Ed io dico di no!

Susanna     -Insomma, signorina Holmes!

Guendaline  -Sù, Watson, parli lei!

Watson      -Il cane?

Guendaline  -Lei!

Watson      -Milord non avrebbe avuto alcun scopo di uccidere sua moglie.

Susanna     -Dimentica l'eredità.

Guendaline  -Macché!

Malone      -Dagli! (Un tempo) Continui, dottore.

Watson      -Sir Arcibald sapeva che la moglie aveva i giorni contati: il suo cuore era molto malato e le restava poco da vivere.

Malone      -Come lo ha scoperto?

Watson      -E' stata lei, frugando fra le sue carte.

Guandaline  -(Schermendosi) Si, sono stata io. Perché?!

Watson      -Scovò questo in un cassetto. (Mostrandolo)

Susanna     -Un referto. (Leggendo) Io sottoscritto, Artur Foreman, cardiologo in Londra, attesto che la signora Margaret Barrimore è affetta da grave... E'  vero.

Lana  -A me non aveva detto nulla.

Arcibald    -(Turbato) Cosa avrebbe cambiato?!

Malone      -Rimane il fatto che lady Margaret è morta avvelenata.

Arcibald    -Già, ma chi ha l'avvelenata?

Watson      -Come dice il poeta: "Hoc arcanum...

Guendaline  -Elementari, Watson!

Watson      -...Magnum est" (S' addormenta)

Guendaline  -Eccolo lì!

Malone      -Escludendo sir Arcibald, chi avrebbe tratto vantaggio dalla morte di Margaret Barrimore?

Albert      -(Arretrando di qualche passo) Non guardate me!

Sarah -(C.s) E nemmeno me.

Albert      -Noi non c'eravamo.

Arcibald    -(C.s) Io non avevo motivo..

Malone      -Chi è stato, allora?

Charles     -(Rimasto solo) Ueh, non scherziamo!

Malone      -Riepiloghiamo i fatti.

Susanna     -(Guardando gli appunti) Fu la signora Lana a portare il latte avvelenato a lady Margaret.

Malone      -Lei conferma questa circostanza?

Lana  -Certo. Ma giuro che il latte non l'ho avvelenato io!

Malone      -Ne è sicura?

Lana  -A che scopo?!

Susanna     -Rancore personale, ad esempio.

Lana  -Perché?!

Malone      -Gelosia.

Lana  -Gelosa di lui?

Malone      -Effettivamente...

Guendaline  -Andiamo...

Lana  -Cosa?!

Guendaline  -Vorrebbe farci credere che Arcy le è indifferente?!

Lana  -No, lavoriamo assieme da tanto.

Guendaline  -Io, ad esempio, lo conosco appena e non mi dispiace.

Malone      -No?

Guendaline  -A modo suo, è un tipo; un po' asciutto forse, stringato, ma mi piace.

Susanna     -Trova?

Guendaline        -Stirato e inamidato, può fare la sua figura.

Albert      -(Sottovoce, ridacchiando) Di spaventapasseri.

Guendaline  -E lei un pensierino sullo spavenapa...su milord  non ce l'ha fatto?

Lana  -Cosa vuole insinuare?!

Guendaline  -Che tutti e due, in privato: cip-cip e cip-ciap.

Lana  -Cip-cip, forse. Ma cip-ciap, no!

Guandaline  -Vorrebbe farci credere che non ha fatto cip-ciap?!  

Albert      -Vi dirò, non per malignare, s'intende, ma io ho sempre avuto il sospetto che questa donna circuisse nostro zio, per interesse.

Lana  -Albert!

Guendaline  -Non lo dice per malignare!

Malone      -Certo, se  è l'amante di milord, può essere stata lei.

Susanna     -L' arrestiamo?

Albert      -Si, arrestatela!

Sarah -E poi tutti in pizzeria, a festeggiare il ritorno di zio Arcy!

Albert      -(Fra sé) E soprattutto l'eredità!

Arcibald    -Ma siete matti!

Guendaline  -Vi spiace tanto per la Luna...per la Lana?

Arcibald    -Certo, sul piano umano.

Guendaline  -Soltanto?!

Arcibald    -Per solidarietà.

Guendaline  -Sù!

Arcibald    -(Dopo un po' di tira e molla, sbotta, disperato) Mi spiace, si!

Lana  -Grazie, caro!

Albert      -Ecco: è la sua amante!

Sarah -Odiava zia Maggy e non sapendo della sua grave malattia, l'ha tolta di mezzo per...

Albert      -Vivere felice e contenta col suo principe azzurro!

Lana  -Mi confondi con Biancaneve, caro mio!

Malone      -Signora Ross, la dichiaro in arresto per l'assassinio di Margaret Barrimore.

Lana  -(Urlando) Ma io sono innocente!

Watson      -(Con un soprassalto) Sembra sincera.

Guendaline  -Sembra sincera, si.

Watson      -Se non è stata lei, chi ha ucciso la povera Maggy?

Guendaline  -Chi è Maggy?

Watson      -Margaret Barrimore!

Guendaline  -Già!

Malone      -Venga, signora Ross, mi segua.

Tom   -(Abbracciando Lana) Somebody...

Malone      -Signorina Holmes, spero non abbiate nulla da eccepire.

Watson      -Questa volta, avete vinto voi.

Guendaline  -(Distratta dall'osservare Lana) Siete un asso, caro Gelone.

Malone      -Malone!

Guendaline  -Alt! Fossi in voi, non lo farei.

Lana  -Cosa?

Guendaline  -Bere da quella tazza.

Lana  -Perché?

Guendaline  -(Provocando un mormorio generale) Quel té è avvelenato.

Arcibald    -Che dice?!

Lana  -Chi l'ha avvelenato?!

Guendaline  -Voi stessa.

Lana  -Quando, come?

Guendaline  -(Indicando il portafiori) Prima, accostandolo a quelle foglie.

Malone      -Quali foglie?

Guendaline  -(Si avvicina al tavolo) Queste.

Lana  -Ebbene?!

Guendaline  -E' un ramo di oleandro.

Malone      -Non capisco.

Charles     -E si meraviglia!

Guendaline  -(Ricostruendo la dinamica dell'accaduto) Avvicinando la tazza alle foglie, una di esse vi si è infilata dentro e il té ha avuto tutto il tempo di contaminarsi.

Lana  -Si è avvelenato?

Watson      -Ha fatto un bell' infuso.

Lana  -Erano i fiori preferiti di milady.  Li voleva sempre sul vassoio della colazione.

Guendaline  -E questo vezzo le è stato fatale.

Malone      -Continuo a non capire.

Charles     -(A Susanna) Tanto per cambiare!

Watson      -(Dimostrando praticamente) Il giorno in cui lady Margaret morì avvenne la stessa cosa: una di queste foglie capitò, fortuitamente, nella tazza del latte ed ella ne restò avvelenata.

Malone      -Dunque, milady sarebbe morta per un banale incidente?

Watson      -Ne ha avuto ora la prova inequivocabile.

Arcibald    -Dunque, Lana è innocente!

Guendaline  -Sembra di si.

Arcibald    -Cara!

Lana  -Arcy!

Guendaline  -E poi non facevano cip e ciap!

Lana  -Ora saremo liberi d'amarci.

Guendaline  -Ma aspettate di rimanere soli!

Malone      -Ed io ho fatto la figura del fesso.

Charles     -Ben gli sta!

Susanna     -Ora, però, niente gratifica e niente matrimonio!

Charles     -Ben ti sta!

Susanna     -Perdonami, Charles.

Charles     -Vedremo. Intanto, chiamami "Segugio Charles".

Lana  -Lei è straordinaria, signorina Holmes!

Sarah -Le confesso che la credevamo tutti...

Albert      -Una scema. Pardon!

Susanna     -Invece, ha risolto ogni mistero!

Guendaline  -Merito del mio Watson.

Watson      -Grazie, cara.

Guendaline  -(Indicando il cane) Il cane!

Malone      -Andiamo, signorina Holmes, vuol prendermi in giro!

Albert      -Ancora con quel cane di pezza!

Guendaline  -Ma Watson è molto attivo, parla pure, sa!

Albert      -Parla... che sciocchezze!

Guendaline  -Dici qualcosa, fai sentire ai signori.

      (Effettivamente, il cane  "parla" e fa sentire le voci di Albert e Sarah, che discutono animatamente)

"Albert"    -E' facile dire: -ammazzalo- ma a me quella bestia fa pena!

Arcibald    -Allude a me!

"Sarah"     -Fa un po'come vuoi. In fondo, quel cavallo è tuo.

Arcibald    -Parlavano dello stallone ferito?!

Watson      -Gliel'ho detto, stamane.

Arcibald    -Disgraziati: mi misero una tale fifa addosso!

Susanna     -Con quell'aggeggio ha registrato tutto?!

Guendaline  -(Cavando un mini-registratore dal ventre dal cane e sollevando un mormorio generale di sorpresa) Già, con questo.

Malone      -Furbacchiona!

Guendaline  -(Indicando Watson e Charles) E con l'aiuto dei miei preziosi segugi.

Charles     -(Rimarcando) Segugi!

Guendaline  -Charles, ad esempio, ha agito dall'interno.

Lana  -Dall'interno?!

Guendaline  -Mi ha riferito cose molto interessanti su ciò che succedeva qua.

Lana  -Spione!

Arcibald    -Lo ha fatto a fin di bene

Susanna     -Bravo, Charles!

Charles     -Te ne sei accorta, eh?!

Susanna     -Amore!

Arcibald    -Ma quando ha cominciato a sospettare, signorina Holmes?

Guendaline  -Dica lei, Watson. (Visto che l'uomo esita) Lei, lei!

Watson      -Curiosa com'è, Guendaline si mise subito a indagare.

Lana  -Quando?

Watson      -Appena seppe da Malone della lettera anonima e si accorse che i suoi nipoti raccontavano un sacco di frottole.

Sarah -Frottole?!

Guendaline  -Bugie. Vi verrà il naso lungo.

Watson      -Dicevano di essere degli affaristi, invece sono dei perdigiorno.

Guendaline  -Pensano solo a fare pic-nic  e a  grattarsi la pancia.

Arcibald    -E la galleria d'arte, l'uffico in borsa?!

Guendaline  -Abili coperture per intascare il denaro della buonanima.

Albert      -Ti assicuro, zio...

Watson      -Un affarista che non conosce cos'è la divisa monetaria!

Sarah -(Ridendo) Che imbroglione!

Guendaline  -E una gallerista che attribuisce il celebre "Guernica" al periodo Blu!

Arcibald    -E voi, non avete niente da dire?!

Sarah -Ebbene, si! Coi soldi di zia Maggy me la sono spassata.

Albert      -Anch'io. Ma non lo faccio più, zietto caro. Perdonami.

Guendaline  -Si trova perdonando: lo faccia anche per la lettera anonima.

Arcibald    -Sei stato tu?!

Watson      -Non neghi: c'è chi l'ha vista entrare di soppiatto, nel portone dell'agenzia.

Albert      -(Chinando il capo) Vedi, zio, ero disperato.

Guendaline  -Questo tipo un po' "mascal" e un po' "zone" si è rovinato ai tavoli da gioco.

Arcibald    -Va bene. Ora che sono ricco, vi finanzierò delle imprese. Questa volta, vere però!

Albert      -Allora, tu non sei taccagno?!

Arcibald    -Lo ero, perché temevo che vostra zia fosse al corrente della mia relazione e mi avesse diseredato.

Watson      -Invece, poverina, non l'ha fatto.

Arcibald    -Vedi, non mi sbagliavo: Maggy si era accorta!

Lana  -Sapeva di noi due?

Guendaline  -Sapeva, sapeva! Vero, Charles?

Charles     -A volte si sfogava con me. E io le dicevo: "La miglior vendetta è il perdono".

Guendaline  -Però! Chi l'avrebbe mai detto!

Lana  -L'hai pensata tu questa cosa?!

Arcibald    -Darò una grossa somma anche a te. La meriti.

Charles     -Grazie, milord!

Susanna     -Evviva!

Tom   -Anch'io volere bene a Charles!

Charles     -Ma niente barba! Eh!

Susanna     -Signorina, Holmes, come ha fatto a capire che milord non era morto?

Guendaline  -(Indica il cane) Merito suo.

Susanna     -Ancora?!

Guendaline  -A furia  d'inciampi... di cascare qua e là, notai che le scarpe di sir Arcibald sono piene di buchi.

Susanna     -Buchi?

Arcibald    -Già.

Guendaline  -Le orme dietro la casa riproducevano i medesimi buchi.

Malone      -Quindi, poté dedurre che milord si era allontanato di casa, spontaneamente?

Guendaline  -Bravo, il nostro poliziotto! Pardon: ispettore.

Malone      -Non ha più importanza. Dopo la figuraccia...

Guendaline  -Non è vero.

Malone      -Come?

Guendaline  -Lei è un tipo molto intelligente, sa! E anche piuttosto macho.

Malone      -Trova?

Guendaline  -Lei è molto interessante, caro Mentone.

Malone      -Malone!

Guendaline  -Posso chiamarla Basil?

Malone      -Certo.

Guendaline  -Credo che da oggi in poi, passeremo molto tempo insieme. 

Malone      -Con piacere. Sai, Guendy, devi insegnarmi tutti i tuoi trucchi.

Guendaline  -Certo, caro. (Avviandosi) Con permesso.

Watson      -Ite, iuvenes...

Guendaline  -Elementari, Watson!

Watson      -Ad vostrum Fatum! (C.s)

Susanna     -La celebre frase di suo padre!

Guendaline  -Ma che padre! Glielo dico sempre. Non si deve sforzare col Latino. Il suo cervello è diventato come quello di uno scolaretto delle elementari.

Arcibald    -Vieni, Tom. Siedi accanto a me.

Tom   -Si, milord.

Arcibald    -Non chiamarmi più "milord".

Tom   -Si, padrone. (Tutti ridono e Arcibald lo abbraccia) Somebody

Watson      -Canta?

Charles     -Già.

Watson      -E' triste o allegro?

Charles     -Non lo so, non chiedetelo a me. Mi ha esaurito! Addio! (Via, di  corsa, con Susanna e...  

                               Cala la Tela)