La gallina dalle uova d’oro

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ATTO PRIMO

Drammatizzazione della favole di Esopo:

LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO

Commedia in due atti per gli alunni  delle scuole elementari di Fabio Bertarelli

Tel.0731/211723 Posizione SIAE 64847

I personaggi sono bambini che recitano nelle parti di:

- Pietro il babbo

- Anna la mamma

- Gorge, il figlio di circa 11 anni

- Marylin, la figlia di circa 10 anni

- Luigi il nonno

- alcuni alunni amici di Gorge e di Marylin

- Angelina la gallina

 

ATTO PRIMO

NONNO – (attraversa lentamente il proscenio leggendo un libro) Che emozione sto provando nel leggere questo libro… Volete sapere L'argomento? E' un libro di favole. Le favole di Esopo. Vi verrà sicuramente da chiedermi: nonno Luigi, come? Alla sua età legge ancora le favole? Sì, perché oggi, durante il  giro in libreria, mi è capitato tra le mani questo libro che mi ha fatto fare un piacevole tuffo nel passato di tanti anni fa,  quando la maestra ci leggeva e commentava le favole di Esopo. Noi scolari ascoltavamo incantati quei racconti ricchi di saggezza e di morale. Chi era questo Esopo? Uno scrittore di favole dell'Antica Grecia che visse nel VI secolo A. C. Compose circa 400 favole brevi e dallo stile sobrio. Non sono favole come siamo abituati oggi a leggere o vedere nei cartoni animati, ricche di tanti personaggi e di colpi di scena... Sono componimenti dalla struttura estremamente semplice con animali come protagonisti. Però trattano situazioni ancora attuali, che fanno ancora oggi riflettere. 

(Sfoglia il libro e legge) Ecco a voi alcuni titoli: La favola della volpe e l'uva… Quella del leone e il topo riconoscente… dell'aquila e la volpe… Ah, bellissima questa: la favola della gallina dalle uova d'oro. La conoscete? Noo?... Allora ve la leggo: Un tale possedeva una bella gallina che faceva uova d'oro. Pensando che avesse un mucchio d'oro nelle viscere, la uccise e trovò che dentro era fatta come tutte le altre galline. Così, per la speranza di trovar la ricchezza tutta in una volta, restò privo anche del suo modesto provento.

Tutto qui? Direte... Ebbene, vediamo un po' quanto questa favola può ancora essere attuale.(Il nonno esce)

  Si apre la scena che rappresenta un soggiorno con la gallina Angelina che cammina per la stanza cantando Co, co… co, co…

  Angelina dovrà essere impersonata da una bambina magari un po’ grassottella con una calzamaglia rosa o gialla un po’ imbottita sul petto che si dovrà aprire con una cerniera. Trattandosi di un animale dovrà esprimersi solo con dei co, co o coccodè accompagnati però da una vivace mimica.

  Entrano Gorge e Marylin che vedendo la gallina, la scacciano. Angelina con l’espressione offesa esce starnazzando: Co, co… co, coooo…

George si mette a giocare con la Playstation in un lato della scena e Marylin, con la cuffia dell'I-Pod all'orecchio, balla seguendo la musica che ascolta.

  La Playstation emette ora una serie di spari e scoppi e George, coinvolto nella partecipazione al gioco, li imita con la voce mentre con i movimenti del corpo accompagna le fasi dell'azione che vede svolgersi sullo schermo. Marylin continua a ballare seguendo la musica che viene anche diffusa in scena.

NONNO – (entrando) Buongiorno ragazzi. (I nipoti, presi dai loro interessi, non rispondono ed il nonno ripete il saluto) Buongiorno!

GEORGE E MARYLIN – (scocciati) …ngiorno…

NONNO – (con tono di rimprovero) George, basta con quell'aggeggio. Ti rimbecillisci, figlio mio. E tu, Marylin, sempre con quel coso all'orecchio… danzi come una scimmia ammaestrata....  Ascoltatemi un momento: ho pensato di farvi una cosa gradita portandovi un regalo.

GEORGE – (con noncuranza) Sì, sì... nonno! Che regalo è?

NONNO – (a George) E lascia stare un momento quel gioco che ti sta annebbiando il cervello.

GEORGE - Quello che tu chiami gioco, è un insegnamento, sai?  Ti allena ad avere i riflessi pronti, alla destrezza, al colpo d'occhio e anche all’intuito che ti permetterà di prevedere le mosse dell’avversario. Questo al giorno d'oggi è molto importante, no? Un domani dovrò aver sviluppato queste qualità se diventerò, ad esempio, un manager.

NONNO – Sarà, ma… Ne sei proprio sicuro? Pensi che quell'aggeggio lì ti possa dare un avvenire? Chi ti ha messo in testa queste sciocchezze? Forse tu non  sai che l'abuso di quello strumento ti potrebbe togliere la capacità di riflessione, di concentrazione… Sì, è uno strumento affascinante, seducente: lo schermo diventa una finestra sul mondo, ti sembra di poter essere in contatto con tutto, di conoscere tutto; però finirà per estraniarti dalla realtà vera. E' questo il grave pericolo che corri. Bisogna che tu te ne renda conto.

GEORGE - E io allora, secondo te,  dovrei rinnegare il progresso? Oggi ci sono tante nuove professioni adatte a chi sa usare i nuovi strumenti che l'elettronica offre.

NONNO - Sì, può essere... Ma oggi si sta verificando anche questo fenomeno: ci si ammala di tecnologia fino a rifiutare ogni legame reale con la società. Ci si chiude in casa per comunicare con il mondo soltanto attraverso il computer credendo di avere attraverso questo non solo tutti gli argomenti e le informazioni ma anche le soddisfazioni... Ti sembra naturale?

GEORGE – (lo interrompe) Uffa! hai finito con la predica? Allora, che regalo ci hai portato?   

NONNO - Sono passato in libreria ed ho pensato di farvi una cosa gradita regalandovi questo. (Mostra un libro)

GEORGE e MARYLIN – (delusi) Ah, un libro? Perché?

NONNO - Un libro, sì! Ai miei nipoti che vanno a scuola cosa dovevo regalare se non un bel libro?

GEORGE - (sincero) Veramente,  avrei preferito un bel videogame, nonno.

MARYLIN - E io gli ultimi CD Di Mika. Quelli sì, sarebbero stati un bel regalo.

NONNO – (allargando le braccia) Mi dispiace, cari ragazzi... Credevo di farvi una cosa gradita. E’ vero, sono troppo all’antica…

GEORGE - Fa niente, nonno, è almeno un libro di fumetti, un libro d'avventura?

NONNO  No, è un libro di favole: le favole di Esopo.

GEORGE E MARYLIN – Favole? Ma nonno… Non viviamo più nel mondo delle favole!

NONNO – Eppure sono bellissime e soprattutto ogni favola ha un suo insegnamento, una sua morale. Vi aiuteranno a ad evitare un domani di fare molti errori nella vita. 

GEORGE – Oggi, nonno, siamo nel ventunesimo secolo e viviamo nel concreto ove non c'è posto per le favole. Ci dobbiamo preparare al futuro conoscendo gli strumenti del futuro. Perciò a scuola  ci insegnano le  tre I – Informatica, Internet, Inglese – .

NONNO – Ma se non vi vedo mai con un libro in mano! La scuola dovrebbe insegnarvi anche queste tre altre lettere:  -L,S,C!– Traduco: Leggere, Scrivere, far di Conto.

ANNA - (entra e vedendo il libro in mano al nonno, chiede) Che fai, babbo, hai ripreso a studiare?

NONNO - No, volevo regalarlo ai miei nipoti, ma non sembrano molto interessati. Guarda quella lì (indica Marylin) passa tutto il tempo a stordirsi con quel coso all'orecchio e a zampettare... (Alla nipote) Fermati un momento, mi fai girare la testa!

ANNA - Lasciala stare, babbo... non sta mica "zampettando". Sta imparando a muoversi  armoniosamente. (Con aria sognante) Con quel corpicino lì, io la vedo già una futura ballerina, una di quelle, come si chiamano... letterine...

MARYLIN - Si chiamano veline, mamma..., veline! E' vero, io voglio diventare proprio una velina!

NONNO - Non è per caso che si vede troppa televisione in questa casa, eh?

Anna ha un gesto d'insofferenza. Entra Pietro sventolando nervosamente una schedina.

PIETRO – Che jella! Guardate qua! Un solo risultato sbagliato! E’ incredibile: a quest'ora potevamo essere ricchi, ricchi! Ma tanto sono sicuro che prima o poi la fortuna girerà anche dalla parte nostra e allora sì che potremo sollevarci da questa vita monotona e venir via da questo buco!

ANNA - Magari! Il mio sogno è di andare vivere nella zona nord, la zona residenziale dove abitano quasi tutte le mie amiche.

NONNO - Ma perché non vi accontentate? In fondo avete  una casa vostra, due stipendi che vi permettono di vivere bene e due bei ragazzi.

  Si sente cantare la gallina. Coccodèèè, coccodèèè... Coccodèèè, coccodèèè…

ANNA – Ehi, sentite quanto canta Angelina stamattina! Sicuramente ha fatto l'uovo. Vado a vedere. (Esce e poco dopo ritorna con un mano un uovo che mostra) Eccolo! Che bello, caldo caldo. Ora faccio uno zabaione: chi lo vuole?

GEORGE - A me lo zabaione non piace. Io vorrei una merendina al cioccolato.

MARYLIN – Devo stare attento, sai, perché ingrassa. Dammi invece un pacchettino di krachers, mamma, per favore.

PIETRO - E a me un caffè, almeno mi tira un po' su di morale.

NONNO - Allora, visto che l'uovo non lo vuole nessuno, ci faresti per me una frittatina?

ANNA - Verrà un po' piccola, ma va bene, babbo. (Tutti si siedono intorno al tavolo per la colazione. Anna versa una tazzina di caffè da un termos per il marito, dà una merendina al figlio ed un pacchetto di krachers alla figlia. Poi batte l'uovo sul tavolo ma questo sembra non volersi rompere. Batte più forte. Il guscio si frantuma e con grande sorpresa di tutti  appare un uovo completamente d'oro) Ma è un uovo d'oro! E' d'oro, è tutto d'oro! (Lo soppesa) Guardate, è d'oro massiccio...

  Tutti si alzano in piedi e Anna con le braccia alzate mostra l'uovo d'oro. Pietro glielo prende dalle mani e lo innalza. Dopo un attimo di smarrimento cominciano le esclamazioni di gioia e poi quasi una manifestazione di devota adorazione all'idolo che riluce in alto sopra le loro teste.

PIETRO - Siamo ricchi, siamo ricchi!

TUTTI - Siamo ricchi, siamo ricchi!

  Tutti si abbracciano e ballano intorno al tavolo cantando: Siamo ricchi! Sì, sì, sì!

PIETRO - Lo dicevo io, sembrava che me lo sentissi che stavamo per diventare ricchi! Ecco, il momento che aspettavamo è finalmente arrivato. Evviva! (Abbraccia la moglie che gli fa qualche moina)

ANNA - Pietro, allora per il compleanno mi potrai comprare quel bel vestito firmato? Che ne dici, eh? Farò schiattare d'invidia quelle vipere delle mie amiche.

PIETRO - Alt, alt! Veramente prima di tutti io vorrei comprarmi un Rolex. E' da una vita che sogno di sbattere un Rolex sulla faccia di quella serpe del Rossi, il mio collega d'ufficio che ha una mezza cipolla e la spaccia per un Longines originale Ferrovie dello Stato.

MARYLIN – E io, mamma, vorrei tanti CD Di Mika, di Shakera, dei Negramaro  perché voglio ballare, così. (Fa una piroetta) Capito, mamma?

GEORGE - (a Marylin) Ehi, ehi! Voglio, voglio... Tu adesso aspetti con i tuoi voglio perché prima ci sono io che sono il fratello maggiore. Io voglio FORZA 2 per la Playstation e la consolle di regia per diventare un deejay, va bene?

MARYLIN  - (risentita) Sei matto? Sei tu che dovrai aspettare perché quella roba là costa un sacco di soldi.

GEORGE - Ma ora siamo ricchi! Non è vero babbo?

  Il nonno sta a sentire in silenzio un po’ perplesso, poi si mette seduto in una poltrona in un angolo.

ANNA - State a sentire: è inutile che alzate la voce perché sono stata io che ho trovato l'uovo ed io ho diritto di soddisfare il mio desiderio per prima.

PIETRO - Non cominciamo con l'avanzare diritti, perché, se per questo, io sono il capo di casa e toccherà a me la prima scelta.

GEORGE - Non è giusto, non è giusto!

MARYLIN - (piangendo) Io lo sapevo che non mi voleva bene nessuno in questa casa.

  Iniziano a discutere tutti insieme: Rolex sì, CD no, vestito sì, consolle forse, ecc.

NONNO – (alzandosi) Calma, calma! Pietro, dammi un po' quell'uovo. (Lo prende, lo soppesa, e con l'uovo in mano sentenzia) Prima di tutto questa inaspettata ricchezza non deve essere causa di liti all'interno della famiglia. Ora andrò da un mio amico orefice e vediamo quanto ci si può realizzare. Poi vedremo quanti desideri potranno essere soddisfatti. Va bene? Anzi, ci vado subito. (Esce)

PIETRO -  (rabbonito, alla moglie) Annetta mia, pensa, se quella gallina continuerà a fare le uova d'oro...  Mi raccomando, dàlle da mangiare il miglior granturco, il miglior mangime... ingozzala così... (Mima il gesto) Che fortuna ci è capitata, Annetta mia! Non ci posso credere. (così dicendo prende la moglie sottobraccio e si avvia verso la porta) Finalmente la fortuna sta girando dalla nostra parte.

  Rimangono i due ragazzi che continuano a comportarsi come all'apertura della scena. Lui gioca con la Playstation e lei balla con la musica dell'I-Pod, musica che si diffonde sulla scena.

  Suonano alla porta. Marylin va ad aprire ed entrano alcune bambine sue amiche. La musica si affievolisce.

BAMBINE – Marylin, sei pronta?

MAYLA - Ehi, ragazze, guardate! Questo vestito  è uno schianto, è vero? Che ne dite? (Fa alcuni giri e si pavoneggia) E' firmato! Mi dispiace per voi, ma dovete ammettere che oggi sono io la più bella! 

VANESSA – Un momento, Mayla, oggi sono io la più bella con questa collana che mi ha regalato la mamma per il mio compleanno. Guardate qua, sono turchesi. Mi stanno bene con il colore degli occhi, vero? me lo ha detto anche Stefano. (A Marylin, confidenzialmente) Sai, è il mio nuovo fidanzatino...

MARYLIN - Sarà, ma io so ballare meglio di voi tutte. Guardate questo nuovo passo (Si diffonde la musica e lei esegue) Vi annuncio che i miei genitori mi regaleranno una montagna di CD di Di Mika, di Shakera, dei Negramaro, di Tiziano Ferro, l'ultima compilation di Tiromancino... e…

  Così parlando le ragazze escono ridendo e facendo commenti sui cantanti.

  Intanto George gioca imitando con la bocca i colpi delle armi da fuoco, gli scoppi delle bombe, il sibilo dei missili e mima con i movimenti del corpo le scene che vede sul monitor.

 

  Suonano alla porta e arrivano gli amici di George. Tutti fanno corona intorno alla Paystation.

MARIO – Uffa, George, è' ora che ti rinnovi! Sai, io ho l'ultimo video di Raiders.

GINO  – Ma vuoi mettere con WINDSTORM!

GEORGE – Vedrete, vedrete! Vi annuncio che il mio babbo mi comprerà FORZA 2 . Una bomba! Con FORZA 1 ho ucciso più di mille nemici. Con FORZA 2 sono sicuro di superare i duemila. Sì perché io ci so fare, ho certi riflessi... Sono il più forte!

MARIO - Sei il più forte? E chi lo dice? Anch'io sono riuscito ad ammazzare più di mille mostri...

GINO - Lo diciamo noi! E' vero, George? I nostri Games sono per ragazzi svegli e con i nervi saldi.

GEORGE – Certo. (A Mario) Il tuo Game non fa testo. E' un gioco stupido. Chiunque è capace di ammazzare qualche centinaio di mostri.

  Giulio, uno degli amici, è il più serio. Ha un paio d’occhiali spessi ed è piuttosto bruttino. 

GIULIO – Sarà, ma io non vi capisco. Vantarvi nell'ammazzare mostri...

GINO - Ma è per gioco. Serve per dimostrare abilità.

GIULIO - Ma sono solo giochi! Il difficile è essere bravi a scuola! Li sì che occorre personalità! Ve lo dico io che ho sempre dimostrato di avere più carattere di tutti dato che sono il più bravo a scuola.

GEORGE - Personalità? Carattere? Ma va là, secchione! Noi, invece, siamo i più "fighi"! Le ragazze  guardano solo noi. 

GIULIO - Non è vero, mica tutte. Laura per esempio mi apprezza...

GINO - Laura? Capirai, quella "muffa"...

GEORGE - Vuoi sapere quante sono le nostre ammiratrici? Vuoi che ti facciamo l'elenco? Iniziamo dalla lettera A:  Adele, Alice, Ada; lettera B: Beatrice, Bianca, Barbara; lettera C: Claudia, Camilla, Carla; lettera D: Diana, Deborah; Lettera E: Eleonora, Emilia; lettera F: Flavia... Convinto?

GINO - Tu, Giulio, non ce l'hai le ammiratrici perché l'essere bravo a scuola non significa niente. Tu ti senti bravo solo perché fai i compiti e leggi qualche paginetta di libro. Se ti contenti...

GEORGE - Invece per essere bravi con la Playstation ci vogliono nervi saldi, riflessi e abilità... Questo sì che significa essere tosti! E poi, fai un po’ di palestra. Ti farà bene per i muscoli… Guarda qui! (Mostra a Giulio i bicipiti)

GIULIO – Ma va là, tutti muscoli e niente cervello…

  Così parlando escono.

ATTO SECONDO

 

  La scena è la stessa del primo atto. Sono presenti Pietro e Anna. Il nonno sta in disparte e legge il giornale.

  Quasi al centro della scena c’è un grosso cesto sopra un piccolo piedistallo sul quale è affisso un cartello con scritto –ANGELINA-

PIETRO – Come, Anna, non si ancora andata a prendere Angelina? Vai subito, march!

ANNA – Ho preparato il cesto e il mangiare, intanto. Vado subito (Esce e poco dopo rientra tirando per un’ala la gallina)

  All’ingresso di Angelina, tutti l’invitano ad entrare e la circondano facendola accomodare nel cesto dove Angelina si sistemerà soddisfatta (Mimica!)

  Anna e Pietro iniziano a cantare, poi si aggiungerà al coro anche il nonno, un po’ divertito.

TUTTI – Angelina, Angelina,

        vieni qui, cara gallina

        e sistemati in quel cesto.

        Facci un uovo, presto presto!

        Un bell’uovo grosso grosso…

        Mangerai a più non posso.

  Anna prende dall’armadio un grosso barattolo di pop corn e comincia ad imbeccare Angelina. Pietro le offre patatine fritte che la gallina non disdegnerà.

  Riprende il coro.

TUTTI – Un bell’uovo tutto d’oro

        E noi canteremo in coro

        “Angelina, Angelina

        incredibile gallina

        sei un fenomeno vivente

        da stupir tutta la gente.

        Facci presto un bell’ovetto.

       

  Angelina fa cenno di sì, poi assume un atteggiamento di concentrazione: Co… Co… Coooo…

  Pietro le alza la coda e controlla poi fa cenno di no.

  Mentre Anna va a prendere un grosso barattolo di Nutella e la imbecca con slancio, entrano anche i ragazzi. Tutti si mettono a cantare in coro.

TUTTI – Un’ovetto facci, su,

 

        Come quelli che sai tu

        Angelina, Angelina

        Incredibile gallina

        Ti faremo in un momento

        Un enorme monumento!

ANGELINA – (Con voce squillante, soddisfatta) Coo… cooo…cooocodèèè!

PIETRO – (raccoglie dal cesto un uovo d’oro e lo mostra agli altri euforico) Brava Angelina, ancora, ancora!!

TUTTI – (all’unisono battendo le mani) Ancora, ancora!

ANGELINA – (prima è meravigliata poi si schernisce infine si concentra di nuovo e si sforza)  Cooo… coooo mmmh… mmmh… co, co… dèèèè!

  Pietro estrae dal cesto un altro uovo, trionfante. Anna imbocca freneticamente Angelina con biscotti, merendine, insalata, tutto quello che ha di commestibile in cucina. Anche il nonno collabora.

Dopo aver deposto in tutto quattro uova d’oro, Angelina è esausta. Si alza, scende dal cesto un po’ arruffata, si scrolla le penne, si asciuga il sudore con un’ala e se ne va appesantita (e un po’ risentita) dalla porta aperta.

ANGELINA – Cooo… cooo… e co! (come dire: adesso basta!)

TUTTI – (dopo un attimo di silenzio tutti esclamano) Evviva, evviva! Siamo ricchi, ricchi! (Si abbracciano) Trallallero, trallallà, la fortuna abita qua!

ANNA – (Passata l’euforia, chiede un momento d’attenzione) Un momento, un momento, prego! Ora non voglio più  sentire storie: il ricavato di queste uova servirà a comprarmi quelle cose che ho desiderato da una vita. Per prima cosa questo vestito. Guarda, Pietro (Prende dalla borsetta una rivista e mostra la foto di un bel vestito) Bello, eh? Dai…

PIETRO – (arraffando le uova) Nient'affatto, signora, te l’ho già detto: voglio  comprarmi il Rolex e pure l'auto nuova.

GEORGE - (a brutto muso) E io la consolle di regia per fare il Deejey!

MARYLIN - E io allora? (Ai genitori) Non vi vorrò più bene se non mi comprerete i CD che mi avevate promesso. 

ANNA – Ah, sì! Adesso ci penso io… (Dà una spinta a Pietro e tutte le uova rotolano a terra. Tutti fanno a gara per prenderle e ne nasce un parapiglia)

TUTTI – (gridando) Questo è mio, questo è mio!

 

  Il clima si fa arroventato. Il nonno si mette seduto in disparte scuotendo la testa, avvilito, vista la piega che sta prendendo la situazione.

PIETRO - (afferra tutte le uova deponendole sul tavolo e con un urlo cerca di dominare la situazione) Basta! Silenzio, silenzio! (Tutti fanno silenzio. Pietro si porta al centro della scena dietro il tavolo mentre tutti fanno corona)  Vi avevo detto che volevo cambiare quel catorcio di auto. Ebbene, guardate! (Mostra un foglio) E' l'invito per la presentazione a Maranello dell'ultima nata "Ferrari".

Che ne dite di comprare il modello decappottabile e farci tutti un bel giro per il quartiere in modo da far morire d'invidia i vicini?

ANNA – E tu con queste uova vorresti comprarci una Ferrari? Ma fammi il piacere! (Ride)

PIETRO - (sorridendo furbescamente) Forse, con queste uova no, ma… con la gallina sì. Se la gallina fa le uova d'oro, significa che dentro è tutta d'oro, capite? E con tutto quell’oro tutti i nostri desideri diventeranno realtà. Ci avete pensato?

ANNA – Giusto, è vero... (A Pietro) Complimenti, bella idea!

  Ricomincia l’entusiasmo.

TUTTI - (salti di gioia e ovazioni) Evviva, evviva! Saremo ricchi, ancor più ricchi, ricchissimi! (Battono le mani ritmando) Po, po po pooo... po, po po pooo... (Poi cominciano a cantare)

  Angelina, Angelina, tu sei sempre la più forte,

  sei la nostra cassaforte!

Il nonno se ne sta in disparte, pensieroso.

ANNA - (si accorge alla fine dell'atteggiamento del padre) Babbo, che hai?

NONNO - Scusate, ma io non sono d'accordo. La ricchezza non ha mai prodotto la felicità. E' vero, si dice che aiuti molto, ma nel nostro caso anche solo un uovo d'oro ogni tanto potrebbe far marciare la famiglia su una buona strada. L'importante è non litigare per ottenere tutto e subito. I figli poi, se non hanno tutto e subito, diventano più responsabili e più capaci di affrontare le difficoltà della vita, ricordatevene.

PIETRO – Babbo, non ti devi offendere se ti dico che non sono d'accordo. Tu e tutti i vecchi come te pensate che  con la vostra esperienza potete guidare ancora il mondo. Il mondo cammina con i soldi e chi più ne ha più comanda.

E i figli, se avranno molti soldi, troveranno non una strada ma un'autostrada davanti a loro, te lo dico io.

NONNO - No, i figli devono essere educati per essere un domani dei bravi cittadini.  Ciò significa dare loro non solo una buona istruzione e assicurare loro un avvenire, ma mettere nei loro animi anche dei valori. Per esempio il rispetto dei diritti degli altri, l'onestà, la lealtà, gli ideali di giustizia, di solidarietà!  Questi sono i tesori che valgono molto di più di una montagna d'oro!

PIETRO – Sì, sì, belle parole, ma per adesso andiamo al sodo. Per il momento la mia proposta è molto più concreta. Allora l'approvate la mia idea?

TUTTI - Sì, si! Prendiamo tutto l’oro che la gallina ha dentro e saremo ricchi.

PIETRO – Per far questo però bisognerà uccidere Angelina. Siamo tutti d’accordo, no?

ANNA E I RAGAZZI – (Un po’ perplessi, guardandosi tra loro) Beh… Sì… d’accordo…

NONNO - (scuote la testa) Pensate bene a quello che fate...

PIETRO – Babbo, rispettiamo la tua opinione, ma stavolta si fa come vogliamo noi. Anna, vai a prendere la gallina.

  Anna esce. Si sente starnazzare e poi Anna rientra trascinando per un'ala Angelina.

ANGELINA - (spaurita) Co – co??!!

  Il nonno resta seduto e copre gli occhi con una mano per non vedere la scena.

  Pietro prende Angelina e la  distende sopra il tavolo. La gallina si dibatte e starnazza. Tutti la tengono ferma, chi per le zampe, chi per le ali; Pietro sembra un attimo incerto, poi con un coltello (giocattolo) le apre il ventre tirando la lampo.

  Escono dal ventre di Angelina strisce di carta colorata in rosso che simulano le viscere. Tutti cominciano a frugare dentro la pancia, sempre più freneticamente spargendo come coriandoli le strisce tutt’intorno.

ANGELINA – (morendo) Coo!!… cooo… coooo…

TUTTI – (delusi) Ma non c’è l'oro! E' fatta come tutte le altre galline... No... no! Oh, no!

  Tutti cadono seduti sconsolati mentre iniziano i lamenti.

PIETRO – (lamentoso) Addio al Rolex e alla Ferrari…

ANNA – (piangendo) I miei vestiti firmati?

GEORGE – (battendo i pugni) E la mia Consolle?

MARYLIN – (quasi strappandosi i capelli) E i miei CD, le mie musiche?

  Tutti restano immobili, a testa bassa e in silenzio. I ragazzi si abbracciano piangendo.

MARYLIN E GEORGE – Povera Angelina…

  Si abbassano le luci poi, in una nuvola, di fumo entra la Fatina Verde. Tutti rimangono stupiti. Si riaccendono le luci.

FATINA VERDE – Ecco il frutto dell’avidità. Contenti? (Accarezzando la gallina che è rimasta sul tavolo) Povera bestia! Sei stata l'innocente vittima dell'avidità degli uomini. Il tuo sacrificio ha sicuramente insegnato qualcosa a quelli di questa casa  e sicuramente qualcosa a tutti, quando questa storia si saprà in giro. Tu sei stata vittima dell'avidità e di avidità nel mondo ce n'è tanta, oggi più che mai…

PIETRO – (in tono sommesso) Avidità…

ANNA – (un po’ più forte) Avidità…

I RAGAZZI – (con un tono ancora più forte) Avidità?!

IL NONNO – (Si alza in piedi. Quasi gridando) Sì, A V I D I T A’ !!!

TUTTI – (in coro, in crescendo)

   Avidità, avidità

   Fame insaziabile

   Irresistibile

   Vero tormento della pazza umanità!

   Sempre lottiamo

   Per conquistare

   Gloria, potere

   Soldi, oro, tutte le comodità

   Quante rovine

   Guerre e rapine

   Noi commettiamo

   Per placar l’avidità!

   Sempre corriamo

   Come dannati

   Sempre affannati

   Schiavi dell’avidità…

   Ma ci vuol poco

   Per ricordare

   Che basta un niente

   Solo l’amore

   Per salvar l’umanità

   (diminuendo)

   Solo L’amore

   ci può salvare,

   solo l’amore,

   dall’avidità…

  Alla fine della canzone tutti rimangono a testa bassa e in silenzio. 

FATINA VERDE – (sospirando) Vedo che siete molto, molto addolorati, ma ditemi sinceramente: questo vostro dolore è dovuto al non aver ottenuto le cose che desideravate o perché vi sentite colpevoli di aver ucciso quella povera bestiola innocente per la vostra avidità?

PIETRO – Sì, Fatina, siamo colpevoli della nostra avidità che ci ha portato a desiderare, a desiderare… e a sacrificare la povera Angelina. Siamo stati ingordi e crudeli!

ANNA – E’ stato un grosso imperdonabile sbaglio.

NONNO – Io l’avevo pur detto ma non mi avete voluto ascoltare.

GEOGE E MARYLIN – O fatina, aiutaci tu! Noi in fondo le volevamo bene…

FATINA VERDE – Vediamo ora se il vostro pentimento è sincero. E va bene: io  posso far ritornare in vita Angelina, ma ad una condizione…

TUTTI – Sì, sì, fatina, fai ritornare in vita Angelina, ti preghiamo…

FATINA VERDE – Ecco la condizione: la gallina Angelina, una volta ritornata a vivere, sarà una gallina normale e cioè farà le uova, non d’oro, ma normali come tutte le altre galline. Sarà la punizione per la vostra avidità. Dovete rispettare la vita, anche quella degli animali e soprattutto dovrete d’ora in poi apprezzare i valori veri, l’amore e la buona armonia della famiglia. Accettate?

TUTTI – Sì, sì, Fatina, purché Angelina ritorni a vivere.

  La Fatina Verde raccoglie i coriandoli e li rimette dentro la pancia della gallina Angelina e alla fine richiude la lampo. Poi la tocca con la bacchetta magica.

GALLINA ANGELINA – (riprendendosi) Co… co…  co, co… co, co…  (scende dal tavolo e comincia a girare per la stanza) Co, co… co, co… co, co…

  Tutti, dopo qualche attimo di meraviglia, esplodono in manifestazioni di gioia e prendono ad accarezzare la gallina. Viene portato il cesto al centro della scena. Angelina vi si sistema sopra e dopo un po’ comincia a cantare: Co, co… Co, co… Cocodèèè, cocodèèèè.

TUTTI – Evviva, evviva! Meraviglioso, Angelina ha già fatto un altro uovo. Angelina sta proprio bene!

  Anna mette la mano nel cesto e prende un uovo.

FATINA VERDE – Ora controllerò se i vostri cuori sono veramente pentiti. (Prende l’uovo dalle mani di Anna e le chiede un piatto. Si porta dietro il tavolo mentre tutti fanno corona.  Rompe l’uovo e risulta composto, come tutte le uova, di tuorlo e di albume)

  Dopo un attimo di indecisione tutti battono le mani felici, si abbracciano e si mettono a ballare.

  Musica allegra.

  La gallina Angelina scende dal cesto e in mezzo alla scena si mette a ballare insieme agli altri cantando: Coccoèèèè  cccodeèèèè