La guerra dei mondi

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Mark Ravenhill

La Guerra dei mondi

(da “Spara/trova il tesoro/ripeti” -  traduzione Pieraldo Girotto, Luca Scarlini)

     Un Coro: la gente della città.

— Questo è per voi. Ci raduniamo in questa piazza per voi. Questo è dedicato a voi. A voi gente bellissima e coraggiosa. Voi figli indomiti della libertà e della democrazia. Con affetto.

     (Suono di esplosione di bomba).

— Vi hanno bombardato. Noi siamo sconvolti.

— Sì, siamo, siamo sì, siamo veramente, veramente... sconvolti.

— Quando noi - le notizie - noi siamo sopraffatti da - siamo sconvolti.

— È mattino - faccio la doccia, mi metto l’esfoliante levigante dappertutto, mi faccio una spremuta e ascolto le notizie per un po’ ed ecco che si ricomincia.

— Lo so perché i bambini piangono. Abbiamo appena cominciato a far l’amore, il che è abbastanza insolito per noi, quando sento i bambini piangere. Non capricci, non voglia di attenzione, non... un nuovo tipo di pianto come non l’ho mai sentito prima e mi precipito nella loro camera da letto, smetto subito di far l’amore e corro in camera da letto e i bambini stanno lì con la tv accesa e si vedeva che vi stavano bombardando. Siamo sconvolti.

— Vi stanno bombardando. I palazzi crollano. Il castello, il centro di giardinaggio, un treno, un teatro - stanno - un terrorista si è appena fatto esplodere e - le immagini sono così sconvolgenti. E voi state per morire tutti e sento quanto dev’essere terribile.

— Vedo un uomo su una barella. La sua faccia è... sangue. Il dottore taglia in profondità proprio lì in mezzo alla strada. Lo taglia in profondità e poi manipola il cuore, manualmente schiaccia e rilascia, schiaccia e rilascia mentre il cuore di quest’uomo continua a battere. E io, io, io, ... - io mi innamoro di lui. Non posso vedere la sua faccia, il sangue. Non posso vedere il suo corpo - coperto in una specie di incerata... ma comunque vivo e poi penso - ora vi faccio vedere io - pensavo (recita): “Tu e io siamo, siamo una cosa sola e se ce la farai a sopravvivere ci incontreremo e ci ameremo e avremo una vita felice. Naturalmente tu, lui, quell’uomo muore subito dopo. Tirano su la coperta sulla faccia e il medico corre da un’altra persona da soccorrere. E io sono sopraffatta dal dolore. Non è una cosa proprio strana...? Sono divorata dal dolore per un uomo su un canale della tv che è comparso trenta secondi sullo schermo mentre facevo colazione. Sono forse una specie di - ?

— No, no. Noi proviamo quello che provate voi. Vedo una ragazzina - la vedete? - eccola che scappa lontano dall’esplosione, è una ragazzina nera ma è diventata bianca per la cenere dell’esplosione. La vedete? Eh, la vedete? La ragazzina corre verso lo schermo e mentre faccio colazione le grido (recita): “Vieni da mamma vieni, vieni, vieni”. Io sto in piedi in cucina e grido veramente: “Vieni da mamma”. Per un secondo mi sembra proprio che possa oltrepassare lo schermo o io possa raggiungerla, solo un secondo, una pazzia - che effetto possono avere quelle immagini su una persona.

— Non credo di aver mai visto niente di più sconvolgente alla tv a colazione.

— Non abbiamo mai visto nulla di cosi sconvolgente in televisione.

— Queste sono le cose più sconvolgenti mai viste in tv.

— Come si può sentire qualcosa totalmente e completamente sconvolgente? Non ti senti sconvolta?

— Certo che sono sconvolta e i bambini... non dovrei lasciare che i bambini guardino, i bambini veramente non dovrebbero... ma nessuno di noi riesce a muoversi. Io riesco solo a ... (pausa) a piangere. Piango come loro e poi Thomas arriva e ci sediamo tutti insieme sul letto a castello e guardiamo tutti la tv quella piccola dei ragazzi e guardiamo le migliaia e migliaia di feriti e vedo una donna che sembra mia madre, sembrava proprio mia madre, mia madre che è morta di cancro tanto tempo fa e questa donna mi manda un messaggio attraverso la tv, mi manda un messaggio attraverso la tv e mi dice (recita): “Ti amo. Ti amo con tutto il mio cuore, sono così orgogliosa di te, bambina mia”. Parole molto semplici, ma che mamma non ha mai detto in realtà - è stata abbastanza fortunata che quella malattia se la divorasse tutta in fretta - mamma non le aveva mai dette ma quella malattia l’aveva divorata - ma ora quella donna con quel corpo dilaniato dalla bomba mi sta mandando un messaggio attraverso la televisione. Così che quando muore io piango anzi vuoi che la dica tutta - non ho pianto quando mamma è morta - Ora piango come... Piango così... Guardate come piango per voi... (piange).

— Vi hanno bombardato. Non posso funzionare, non posso vivere, non posso lavorare o mangiare o dormire.

— Vado al lavoro. Cerco di vendere e comprare e negoziare e fare tutto quello che serve - analizzare, prevedere, far partire i progetti, ma non funziona perché sono cosi affranta/o dal dolore.

— Eccomi fare all’amore col mio compagno finché non gli dico: “No ti prego” e “per favore fermati, tirati via. Mi sembra così sbagliato. Mi sembra così sbagliato fare l’amore in tempi come questi - come se ci fosse una persona morta in stanza. Non posso far l’amore quando c’è così tanto dolore”. Lui si tira fuori. Sono molto fortunata perché lui lo capisce, anche lui sente. Il mio compagno sente. Il mio compagno sente il dolore che io sento. È un amante molto bravo. Lo chiamo tre botte Thomas perché... beh... così. Ma ora. Vedete che vi guardiamo? Guardiamo il servizio un sacco di volte. Questo piccolo servizio. Troppe poche telecamere per un dolore cosi grande. Tante volte ma non abbastanza.

— Questo è un piccolo cimitero. I bambini hanno fatto questo piccolo cimitero nell’anticamera per tutti voi, per i vostri bambini morti e ora passano il tempo lì piangendo e abbracciandosi. I miei bambini piangono per voi in questo modo: (recita il loro pianto). A volte mi chiedo, forse dovrei spingerli a uscire - mandarli fuori al sole e dire “giocate, fate i bambini, per amor di Dio giocate” ma non ce la faccio perché sentiamo tutti, sentiamo tutti che - Thomas dice - (Faglielo vedere per favore).

Thomas Sto vendendo la compagnia, potrei... veramente pensare di venderla perché... perché che senso ha avere una compagnia di produzione multimediale dopo tutto questo.

— E io lo capisco bene. (Grazie Thomas).

— Vi hanno bombardato.

— Vi hanno bombardato e niente sarà più come prima.

— Vi hanno bombardato qual è il senso di ogni altra cosa nella nostra vita? Voglio andare in macchina fino al mare, fino alla spiaggia e... solamente... sentire.

— Ecco la foto che ho ritagliato dal giornale. C’erano tantissime foto di gente morta. Ma tu eri quella che mi ha parlato. Non so perché solo alcune... ecco la tua foto e i fiori che ho colto dal... fiori del giardino per te, e li metto in cucina e poi rientro e ora piango e piango e piango e piango e piango finché non mi stendo sul pavimento e comincio a emettere forti grida di dolore. Guardami mentre faccio questo. Per favore guarda il mio dolore. Guardalo. Guardalo. (Recita il suo dolore).

— Questa è la lettera che t’ho scritto. Posso...? “Mi dispiace che sei morta. È così sbagliato. È così crudele. Ti ho vista a colazione sul mio televisore. Sono sicura che altre persone ti vogliono bene. Spero... (lunga pausa). Mi dispiace... (Lunga pausa). Io spero che tu abbia amici e una famiglia che ti vuole bene e che ti compiange ma voglio solo farti sapere che io, una straniera che non è una straniera, ti voglio bene con tutto il mio cuore e la mia vita d’ora in poi sarà dedicata al mio dolore per te”. Ho scritto questa lettera e non so che farne e ora la metto in una busta indirizzata - vedi? - così ‘AI MORTI’ e - qualcuno la prenda per favore. Prendetela. Portatela ai morti attraverso le acque.

— Ora tutti - venite qui per favore - formiamo un gruppo, così, e mandiamo un sms alla nostra città sorella. Ci siamo tutti? Sì? Possiamo... guardate verso - sì così - e... insieme.

— LA VOSTRA SOFFERENZA È LA NOSTRA SOFFERENZA. NON DIMENTICHEREMO MAI.

— E ora premete ‘invio’.

— E ora eccoci qui. La città. Radunata in piazza.

— Eccoci tutti qui.

— E la banda suona e le candele sono accese.

     (Una foto gigante proiettata in sequenza dell’altra città che esplode. Una voce che ripete in continuazione: “Perché ci state bombardando?». Nastri neri vengono distribuiti.

     Qualcuno si fa avanti e depone fiori neri davanti all’immagine. Tutto viene ripreso).

— Mi dispiace tanto. Non ti conosco. Ma vogliamo abbracciarci e condividere il dolore?

— Certo che voglio abbracciarti. Certo che voglio condividere il dolore.

— Grazie. Questo ci fa star bene, vero? Ci fa star bene essendoci tutta questa sofferenza che ci riuniamo cosi e ci stringiamo assieme e condividiamo il dolore degli altri, non è vero?

— Oh si oh si oh si questa cosa è molto giusta.

— Posso piangere?

— Certo. Certo. Sfogati. Fai venir fuori tutto. Fai venir fuori la tua tristezza... Ecco - guardate tutti - guardate - guardate tutti questa donna - mentre faccio venir fuori tutta la sua tristezza— vieni dolore - vieni tristezza - vieni urlo - vieni - SÌ!

     (Un terribile urlo di dolore).

— Così. Ancora?

— Più tardi.

— Qualcun altro?

— Adesso sono vuota. Per favore - ho bisogno di sedermi.

— Oh sì. Oh sì. Oh sì. Questa è la cosa giusta da fare. Vogliamo tenerci per mano tutti? Ci stringiamo tutti? Tutta la città? I diversi, i bancari, i camionisti, le mamme, i tossici, gli immigranti di seconda generazione, i solitari, le celebrità, i bohemien in carrozzella? Teniamoci tutti per mano - ora. Insieme.

— Si. È la cosa giusta da fare.

— Si. È la cosa giusta da fare. Oh sì. Guardate la nostra città. Guardate la nostra città che si raduna. Tutti insieme. Tutti. No... non c’è egoismo qui. Qui non c’è ‘io’. Abbiamo perso così tanto tempo con ‘io’ ma qui è il ‘noi’ che importa e questo ‘noi’ ora ci nobilita.

— Basta parole. Noi andiamo oltre le parole. Solo la musica può esprimere il nostro dolore.

     (Tutti si tengono per mano e ascoltano la musica. Un montaggio di immagini può essere proiettato).

— VI HANNO BOMBARDATO. NOI SIAMO SCONVOLTI. SIAMO ADDOLORATI. SENTIAMO IL VOSTRO DOLORE. VOI SIETE LONTANI. MA IL NOSTRO CUORE È IL VOSTRO CUORE. LA VOSTRA SOFFERENZA È LA NOSTRA SOFFERENZA. IL VOSTRO MONDO È CAMBIATO PER SEMPRE. VI AMIAMO. VI AMEREMO SEMPRE PERCHÉ NOI SIAMO CON VOI PER SEMPRE.

— Buonanotte. Dormite bene. La nostra città ha fatto la cosa giusta stasera. Dormite, voi che avete fatto la cosa giusta.

— Stasera dormirò per la prima volta da quando siete stati bombardati. Sono molto - come posso dire...? Ecco... sollevata. Sono molto sollevata.

— A casa ora. Guardateci. Siamo qui. A casa. Sshh. I bambini dormono. Porto giù in soggiorno il loro cimitero - vedete... non c’è più. I bambini sono d’accordo - e Thomas e io finalmente faremo l’amore sul tappeto. Proprio qui. E lo faremo così bene come non l’abbiamo più fatto da molti anni. Verrà dentro di me. Lo lascerò venire dentro di me. Perché lo amo.

— Ora voglio mettere in ordine l’appartamento. Tolgo le foto dei morti. Posso farlo? Sì. (Lo fa) Ecco. È stato giusto farlo? Si. Credo che sia arrivato il momento. In qualche modo - non voglio rimanere attaccata. Vi ricorderò sempre ma non voglio rimanere attaccata.

— Non riesco a vedere il viso di mia madre. Da quando è morta, il suo viso ce l’ho sempre avuto presente ma ora... non so in qualche modo non c’è più. Per favore... Fatemi vedere l’album delle foto di mia madre. (Un album viene tirato fuori). Grazie. Certamente. Grazie. Ecco. Eccola. Eccola sulla panchina nel giardino col finocchio in mano. Ecco il suo viso. Certamente. Ma (chiude il libro), sparita, (chiude gli occhi). No. Non la vedo più. Non rimane. Arrivederci mamma. (Lunga pausa). Arrivederci.

— Caffè. Buongiorno. Ecco il tuo caffè.

— Un nuovo giorno. Un nuovo giorno. E la colazione. Ho questa - guardate - questa bella tazza di caffè scuro. Sto seduta in questo posticino veramente brulicante di gente. Guardatemi. Tutti - regardez moi. Attenzione. È una serata brulicante di gente. Ho un lavoro brulicante tra gente brulicante e andando al mio brr brr brr brulicante ufficio faccio un salto al caffè per un brulicante caffè. Brrr. E c’è la tv là sopra - è accesa - e tu stai alla tv e mi dici, ecco ciò che dici:

— “Perché ci hanno bombardato? Noi siamo i buoni. Ecco non riesco proprio a farmene una ragione, perché avete bombardato la gente buona? Noi siamo buoni. Noi - ehi - noi facciamo la spesa. Noi abbiamo delle famiglie da mantenere. La nostra società ha bisogno di ordine. I nostri rappresentanti eletti prendono decisioni sagge. Abbiamo dei valori fondamentali: libertà e democrazia. Il mondo desidera ardentemente i nostri valori fondamentali. E tanto velocemente quanto la geopolitica permette noi stiamo portando nel mondo i nostri valori fondamentali - libertà e democrazia”.

— E io sto per lasciare la mia prole all’asilo e la tv è accesa tra le urla terrificanti dei ragazzi quando improvvisamente tu appari alla tv e mi parli e mi dici, questo è ciò che...

— “Il mio buon fratello stava guidando un buon autobus quella mattina. Un buon uomo sta facendo un buon lavoro. Ma ora è morto. È morto sulla strada davanti alla nostre buone telecamere. Dalla mia cucina, circondato dalla mia buona famiglia, guardavo il mio buon fratello morire. Il mio dolore è molto profondo”.

— Poi, sto facendo assistenza al mio compagno all’ospedale e la tv è accesa ad alto volume. Faccio per spegnere la tv ma improvvisamente mi dici:

— “Vuoi sapere chi l’ha fatto? Vuoi sapere chi ha bombardato? Te lo dico io. Te lo dico io. L’hanno fatto i cattivi. Ci hanno guardato e hanno visto la nostra bontà e questa era una minaccia alla loro cattiveria. E quindi hanno dovuto fare questo. Ci hanno dovuto bombardare con la loro cattiveria. Credimi, amico mio, il male è forte ma se i buoni si mettono assieme possiamo combattere i cattivi e vincerli”.

— E mi allontano dal letto d’ospedale del mio compagno e mi sposto molto vicino alla televisione - mi muovo così - e tu mi guardi dalla televisione e mi dici:

— “Bene o male? Giusto o sbagliato? Onesto o disonesto? A te la scelta. Ma la lotta sta per iniziare e tu devi scegliere. Scegli, amica mia, scegli. Dio o il diavolo. Tutto qua. Il buono... o il cattivo. La battaglia sta iniziando. Scegli. Decidi. Con chi lotterai? Scegli. Ora”.

     (Pausa).

— Scegli.

— E non so bene perché, ma io - Oh, ma io voglio —

— Davvero? Anch’io. Io —

— Anch’io. È l’ora della colazione e io —

— Noi, noi, noi...

     (Tutti ridono).

— Smettila.

— Smettila. Non è... (risata isterica). Appropriato.

     (Tutto il Coro ora ride spassosamente).

— Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace ma sei cosi dannatamente, cosi... (ride).

— Sei cosi... stupido (ride).

— Sei così... volgare (ride).

— Sei così... ingenuo (ride).

— Sei cosi fuori moda (ride).

— Sei cosi acerbo (ride).

— Sei così grasso, brutto, tonto, sempliciotto, idiota, idiota (ride).

— Libertà democrazia bene male Dio diavolo o mio Dio. (Ride) Che razza di ragazzini stupidi e cazzoni siete, voi, voi - (ride).

— Ridicolo ridicolo ridicolo. Ridicolo.

— Male. Bene. Che razza di stupidi cazzoni... Fantasmi. Io vi piscio addosso.

— COGLIONI IDIOTI!

     (Silenzio).

— Mi dispiace. Per favore. Noi siamo - così... Per favore ora andatevene.

     (Silenzio).

— Oh. Come mi odio. Io davvero mi odio... completamente... Siete stati bombardati solo pochi giorni fa. E io vi rido addosso. Quanto sono disonesta... Un mostro. Perché ridevo? Mi dispiace tanto. Sono stata cattiva. Ciò che farò ora è... Piegherò tutto. Tutto nei cassetti, nelle credenze. Piegherò tutto molto ordinatamente. I calzini, le federe, le... Piegherò finché le risate non saranno finite. Piegherò cosi (lo fa vedere). Ecco... un po’ di calma ora. Perché? Perché ho riso? Beh... se devo essere sincera è colpa vostra - voi mi avete fatto ridere - quando voi - avete - Perché avete detto tante stupidaggini...? Per favore non veniteci più mai più a raccontare le stronzate sulla battaglia del bene contro il male mai più, okay? Okay?

— Voglio - per favore - voglio provare quella sensazione che avevo prima. Quella triste sensazione. Quella che ho avuto per te. Quindi - per favore - potresti? - grazie, far scorrere ancora le immagini dell’esplosione? Pronto - mi stai ascoltando? Voglio di nuovo quelle immagini. Grazie.

     (Le immagini scorrono).

— Non sono terribili? Sono terribili. Terribili. Per quante volte io le riveda, ogni volta, ogni volta, ogni volta - guardatemi - provo quella stessa sensazione. Sta arrivando. Ho... ho gli occhi lucidi? Qualcuno li vede? Qualcuno vede le lacrime? (Pausa). Devono arrivare. Per favore. Voglio che arrivino. Voglio piangere come piangevo prima. Voglio solo piangere per voi. Dove sono i bambini? Qualcuno chiami i bambini. Chiamate i bambini perché vedano le immagini e noi tutti possiamo piangere come abbiamo già fatto. Costruite di nuovo il cimitero. (Li chiama) Bambini! Bambini! Thomas! Bambini! Venite qui e... Guardate le immagini, bambini.

     (Silenzio).

— Thomas - dove sono...?

— Ora ricordo. I bambini e Thomas stanno giocando a swing ball, c’è il barbecue - non vogliono - e io guardo e io... io mi sento... Vuota. Mi dispiace ma non riesco a provare per voi quello che avevo provato prima. Lo voglio davvero ma... Beh, se devo essere sincera è anche colpa vostra. Quando vi vedo alla tv sputare quella... quella - si, scusate, quella merda. Per questo non riesco a provare per voi quello che avevo provato prima. Io provo - beh - non provo niente. Niente. Vabbè spegni le immagini. Spegni tutto.

— Mamma nella panchina in giardino col finocchio in mano. Che vecchia donna sciocca che era. Uffa uffa uffa il finocchio il finocchio il finocchio. Piccole perle di saggezza. “Attento ai soldini”... “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Dio, come odiavo quella vecchia troia. S’è presa il cancro prima che glielo potessi dire. Come vorrei averglielo potuto dire in faccia: ti odio, mamma. Non hai fatto nulla per me. Nulla se non rendermi infelice. Dove sei, strega? Fatti vedere, ma. Fatti vedere. Cosi posso dirti. TI ODIO. Vieni fuori. No? (Pausa). No.

— Oh, queste sono sensazioni terribili, terribili. Voglio... Dico al mio compagno: “Stringimi. Restiamo calmi e stringiamoci e amiamoci” poiché lo devo provare qui al centro del mondo provare quella specie di equilibrio, una... tranquillità, solo semplicemente amore e ora - grazie a Dio - ecco il compagno. (Si abbracciano). Oh sì, sì, sì, sì, sì, sì, sì, stiamo bene. Va tutto bene. Shhhhhhhhhh.

— E vorrei dormire ma tu stai in tv e sei in un campo di grano, c’è grano tutto intorno che riempie lo schermo e c’è solo un camioncino e tu mi dici:

— “Sono un angelo. Brillo nella pura luce dello splendore del Signore. Le mie ali sono state strappate dalle bombe. Ma combatterò. È dovere dei buoni combattere i cattivi. Deve esserci una guerra. Che la guerra inizi”.

— Sì, credo che dovremo far guerra contro chi ci ha attaccato. Questa gente orribile che sa solo distruggere una civiltà deve essere combattuta. E credo che questo sia giusto. Credo che dovremo farlo. Oh sì, credo proprio che dovremo farlo. Lo faremo. Andiamo a combattere. Okay. Guerra - okay - guerra guerra guerra d’accordo?

     (Un riluttante e annoiato movimento di mani).

— Okay. Guerra.

— Alla tv ora. La guerra è iniziata. Copertura tv ventiquattrore su ventiquattro sette giorni su sette. I bambini la guardano. Sono occupata.

— “Idiota, stupido idiota. Angelo. Ala spezzata. Che razza di, che razza di merda è questa? Ho sempre pensato che parlavamo la stessa lingua ma ora dici... dici certe stronzate. Angelo. Libertà. Democrazia. Sei - ignorante cieco stupido prepotente e ora io ti odio - e io - grazie a Dio siete stati bombardati così che ora posso vedere quanto, la verità verrà... quanto vi odio”. (Pausa) … Oh, ho paura di me stessa, che una persona, che io, che io, che possa sentire, che noi tutti possiamo sentire - non è orribile? C’è qualcun altro che pensa: grazie a Dio siete stati bombardati? (Pausa). Nessuno? Proprio nessuno?

     (Una a una le persone del Coro si fanno avanti e dicono: “Grazie a Dio siete stati bombardati”).

— Noi tutti proviamo...

— Noi tutti proviamo una terribile - per voi che siete stati bombardati noi proviamo queste terribili - scusate scusate scusate scusate - queste terribili sensazioni pensieri sentimenti, ma davvero - onestamente è quello che pensiamo.

— Bambini! Bambini. È ora di andare a letto. A dormire.

     (Rumore di bombardamenti).

— Siete stati bombardati. È successo di nuovo. Lo vedo di nuovo.

— Si vede alla tv. Ascoltate. Sono i bambini che chiamano. “Vieni mamma, vieni vieni vieni”. Vogliono che veda i bombardamenti. Tra un minuto vado a vedere. Devo prima prendere questo. Calcio magnesio ferro. E la giusta dose di frutta per oggi.

— State per essere bombardati. Sono occupata. Ho un incontro con i ragazzi della squadra virale alle dieci. Ho sentito la notizia ma - scusatemi— devo spostare la macchina dal garage.

— Voglio proprio avere gli addominali in forma. Voglio proprio che non si veda neanche un po’ di rilassamento. È una lezione di livello avanzato al tappetino. Voglio proprio portare gli addominali ad un livello molto avanzato. Questo è un momento davvero critico.

     (Rumore di un altro bombardamento).

— State per essere bombardati ancora e poi ancora. Dovunque. Dovunque voi andiate. Dovunque su ogni media vediamo che voi state per essere bombardati ancora. Ancora e poi ancora. State per essere bombardati.

— State per essere bombardati. Mi sveglio. State per essere bombardati. Faccio la doccia. Metto l’esfoliante levigante. Preparo la frutta. State per essere bombardati. Faccio la spremuta. Accendo la tv e voi siete stati bombardati ancora. Il peggiore finora dicono.

— Corri verso di me. Tieni il tuo bambino nelle braccia. Il tuo bambino che tieni tra le braccia e la sua testa è stata squarciata dalle bombe e mi fai vedere il tuo bambino come per dire: “Aiutami, aiutami, aiutami”.

— E io dico - non lo dico con rabbia. Sono calma. Ma per favore ascoltate mentre vi dico: “Ve lo dovevate aspettare. Non lo capite - che ve lo dovevate aspettare?”.

— “Voi con la vostra prepotenza dovevate...”.

— Qualcuno doveva rispondere...

— Tu mi fai vedere il bambino e io ora dico: “Sono... oh... sono contenta che ti sia successo questo”.

— Ti odio e sono contenta che ti sia successo questo.

— Questa è la più orribile, la più terribile, cioè... no...

— Sono contenta.

— Oh Dio mio, oh Dio mio. Non c’è niente ora. Non siamo più esseri umani. Siamo... noi guardiamo e... per favore... Non c’è più niente di umano ora in me. O in te. Non è rimasto più niente di umano.

     (Entra un uomo insanguinato).

Uomo Sono morto di diritto. Ma se lo spingi dentro. (Porge un coltello) Aprimi il torace. Apri. Per favore. Cerca il cuore. Spremilo. Rilascialo. Spremilo. Rilascialo. Il mio cuore. Se lo infili dentro potrei vivere per...

— Non posso.

Uomo Io sono un eroe. Tu sei un vigliacco.

— Un eroe. Sì lo sei. Io sono una persona normale, tu sei - Ma ora... un eroe morto. Io sono vivo.

     (L’uomo giace morto).

— Ora non voglio più sentire le notizie. Non voglio più leggere i giornali. C’è una guerra in atto. Ma per certi versi... è meglio se non ne so niente. Fa delle cose terribili. Disturba la mia quiete. E ci tengo moltissimo. Alla mia calma. Guardatemi come sono calma. Non voglio odiarvi. Ho riflettuto su questo e ora non voglio pensare a voi. È stata una giornata abbastanza bella oggi credo. E credo... Sì. Credo che possiamo avere una bella giornata anche domani. Domani. Bella.