La locanda di Lady Bell

Stampa questo copione


3  atti di G. Carlo Buzzi

Storia di gente che vive sulla terra,

ma la loro anima, da tempo, è stata accolta in paradiso.

I  PERSONAGGI

Lady Bell, padrona della locanda

                                Betty

                                Il  Ladro         ospiti

                                Il Vecchio       della locanda

                                Caroll

Angela, figlia di Lady Bell

Charlie, marito di Angela

Jimmy, fisarmonicista

Gli invitati

Dedicata

a tutti i componenti della

COMPAGNIA TEATRALE DI ISPRA

Nanda - Rina

Piera - Dal Bon

Lella - Edoardo

Graziella - Roberto

Luisella - Giampiero

Lucia - Walter

ecc.


LA TRAMA

Fine '800 in un luogo dell'Inghilterra. Nella locanda di Lady Bell, ex ricca signora, vivono Betty, il Ladro e il Vecchio oltre naturalmente a Lady Bell. La loro vita di «barboni»va avanti giorno per giorno in maniera del tutto normale; pensano a campare. L'occasione del matrimonio di Angela, figlia di Lady Bell, fa sì che i per­sonaggi scoprano la loro vita e come siano arrivati alla locanda. In particolare emerge la figura di Caroll, ex prostituta, la quale, favorita dall'ambiente accogliente della locanda e dal vino bevuto alla festa per il matri­monio, non esita a raccontare ai compagni di sventura il suo passato burrascoso. Il racconto darà poi modo a Lady Bell ed al Vecchio di pensare un poco sul senso della vita e della morte e sul più bello del dialogo, il Vecchio muore. Attorno a lui si stringeranno in pre­ghiera Betty, il Ladro e Caroll.

LA SCENA

Unica per i tre atti. Locanda povera, con un'unica finestra e porta laterale. Meglio se una specie di arcata divide la parte giorno dalla parte notte. Arredamento composto da un tavolaccio e da panche o sgabelli di legno.

LE LUCI

Molto tenui.

GLI ABITI

Tutti, invitati compresi, vestiranno poveramente. In lungo le donne in colori scuri. L'abito da sposa di Angela, sarà lo stesso che porterà la prima volta nel 1° Atto, con l'aggiunta di un velo in testa, non necessariamente bianco.

LE MUSICHE

che suonerà Jimmy, non dovranno essere conosciute al grande pubblico. Per il ballo dì Caroll si consiglia un valzer.

ATTO I

All'aprirsi del sipario, gli ospiti della locanda - il Ladro, il Vecchio, Betty, Lady Bell staranno dor­mendo. Gli uomini su una specie dì pagliericcio e le don­ne su una branda sul fondo. Le due parti sono separate. Si sentirà russare dalla parte degli uomini.

Lady Bell   (alzandosi lentamente, si stiracchia, va ad aprire una finestra) C'è già il sole......svegliatevi che è ora. (viene avanti verso il palco, prende un secchio di metallo e si avvia all'uscita) Neanche un cannone potrà svegliarli - buoni a nulla. (rientra poco dopo con il secchio colmo di acqua) Ancora, dormite! ...sve­gliatevi, ho eletto... non fatemi, ripetere le solite cose. (va verso Betty e la scuote) Betty! Betty! Almeno tu che sei una donna, cerca di dare un poco di esempio. (poi agli altri) Ehi!, voi due, volete che vi serva la colazione a letto?

Betty          (rimettendosi in piedi) Buon mattino, Lady Bell.... hai dormito bene?

Lady Bell   Al solito... niente di speciale... ho chiuso gli occhi Ieri sera e li ho aperti poco fa, senza neanche accorgermi.

Betty          Hai sognato?

Lady Bell   Non ho avuto il tempo!

Betty          Non ci vuole il tempo per sognare... il sogno è una cosa che viene da sé e sparisce in un colpo!

Lady Bell   Prepara il pane che facciamo colazione (poi rivolta ai due) Vi muovete? (poi a Betty) E tu, hai sognato?

Betty          (entusiasta) Sì, è stato meraviglioso... mi sento ancora piena delle cose che ho mangiato!

Lady Bell   Allora lascia stare il pane... non ingozzarti!

Betty          Ma si fa per dire!

Vecchio     (va verso di loro) Ho sentito che si mangia.

Lady Bell   Solo a questo pensate voi... lazzaroni! Man­giare e dormire!

Vecchio     Non sei di buon umore oggi, Lady Bell? Betty - Ha dormito male, Vecchio!

Lady Bell   Ho dormito benissimo, anche se non ho so­gnato... Ladro! Ladro!

Ladro        Eccomi, arrivo! (con un catino va verso il sec­chio, lo riempie e si lava la faccia).

Betty          Sai, Vecchio, che cosa ho sognato?

Vecchio     I mulini a vento!

Betty          Perché proprio i mulini a vento?

Vecchio     Perché girano, adagio, poi forte e si vedono tanti colori e si portano via tutti i pensieri e a te sem­bra di girare con loro nel vento, con la testa comple­tamente vuota.

Betty          No, ho sognato la vetrina di Tim, piena di dol­ci e di pasticci.... pensa, vecchio, che sono entrata e ho mangiato una bella fetta di torta con tanta crema e le fragole sopra... era una bontà.

Lady Bell  Che brutto sogno!

Betty          Perché brutto?

Lady Bell   Perché hai rischiato una indigestione... non sei abituata a mangiare di quelle cose! Vecchio Potevi morire d'indigestione!

Ladro        Lasciali perdere, Betty, non capiscono niente loro... vedrai che un giorno potrai mangiare davvero una bella fetta di torta!

Vecchio     E come fa a pagarla?... Tim non dà mai la roba gratis!

Lady Bell   Lo so io come si fa, vero, Ladro?

Ladro        È più semplice di quello che si immagina!

Betty          Non azzardarti a rubare dolci da Tim, Ladro, o sarà peggio per te.

Ladro        Cosa vuoi dire, peggio per me? Io lo faccio per farti contenta!

Lady Bell  Invece di continuare a parlare per niente, perché non ramazzate la casa, fannulloni!

Ladro        È tardi, devo andare.

Betty          Tocca sempre a noi due... ogni tanto degnatevi di abbassare la gobba anche voi!

Ladro        Lo farei volentieri, Betty, ma è tardi... Forse c'è un lavoro per me al porto. Devo arrivare prima che altri me lo prendano, altrimenti non saprei cosa fare oggi!

Vecchio     Ti do una mano io! Lady Bell No, andate pure! Vecchio Come vuoi, Lady Bell!

Lady Bell   Ladro, vieni qui un momento (si appartano un poco) Ladro, non stai bene qui? Ti manca qualche cosa? Non mangi abbastanza? Dillo su, dillo!

Ladro        Lo sai che sto benone.

Lady Bell   Allora promettimi che per oggi non ruberai niente! Non voglio vederti in galera... sei giovane e hai ancora una vita davanti a te, cerca di non sciu­parla!

Ladro        Non posso promettertelo, Lady Bell! È più for­te di me.

Lady Bell   (nervosamente) Vattene via allora... a noi non servi, né tu né quello che rubi... ne facciamo senza volentieri.

Ladro        Ti dirò questa sera se homantenuto la promes­sa (prende un pezzo di pane ed esce).

Betty          (mentre scopa) E tu dove andrai, Vecchio?

Vecchio     Forse mi metterò vicino al suonatore di vio­lino, di fronte alla banca... c'è sempre un via vai di gente!

Lady Bell   IlLadro mi preoccupa... non è capace di fre­narsi.

Betty          Non preoccuparti... stavo giusto pensando di seguirlo fino al porto senza farmi vedere da lui.

Vecchio     Vengo con te, Betty, in due lo controlliamo meglio.

Lady Bell   Andate pure... raggiungetelo in fretta, prima che combini qualche guaio!

Betty          (si sistema lo scialle sulle spalle) Eccomi pronta, andiamo... a fra poco, Lady Bell. (escono)

Lady Bell   (rimasta sola) Andate, andate pure... povera gente! Vorrei poter fare qualche cosa di più per Voi, ma sono povera anche io... Spremi spremi, ma dalla povertà non può uscire che povertà... ci rimane solo lo spirito... quello per nostra fortuna non si è impo­verito... nessuno può toccarlo quello... è la nostra uni­ca ricchezza.

Scena 2

(dalla porta entra una ragazza, vestita bene, dall'aspetto ambiguo)

Lady Bell   (vedendola smette di scopare) Vuoi qualcuno?

Caroll        Ho sentito in paese che qui ospitate gente e così sono venuta a cercare un posto!

Lady Bell   (squadrandola da capo a piedi) Hai guardato bene in giro?

Caroll        Sì.

Lady Bell   E ti sembra un posto adatto a te?

Caroll        Per adesso mi va bene tutto.

Lady Bell   (rassegnata) Allora accomodati. Dormiamo lì (indica il fondo) Sistemati da qualche parte (poi mo­strando...) Qui c;è la dispensa con il pane, se hai fa­me... e questa è l'acqua... pane e acqua non mancano mai... è acqua fresca, del fiume che passa dietro la casa.

Caroll        Quanto costa restare qui?

Lady Bell   Costa?... qui non c'è prezzo... ognuno porta quello che ha e servirà a tutti. Se hai delle cose per­sonali mettile dietro quell'angolo, non le toccherà nes­suno, neanche il Ladro. L'unica condizione è che ogni giorno gli ospiti della locanda vadano a lavorare... questo è tutto!

Caroll        Ottime condizioni e, mi dica...

Lady Bell   Lady Bell... e dammi del tu.

Caroll        Dimmi, Lady Bell, chi sono gli altri ospiti e che mestiere fanno?

Lady Bell   Fanno quello che gli capita, tranne Betty che da una mano a me, ma ogni tanto va in giro. Il Ladro invece non ha un lavoro fisso, ma è un uomo onesto, anche se non riesce a controllarsi... Il Vecchio invece, si mette fuori dalle banche, dei bar o dove capita... Io curo la locanda... Ecco, gli ospiti sono questi... E tu, cosa hai deciso di fare?

Caroll        Ancora non lo so, ma voglio cambiare! Lady BellÈ brutto vero il tuo lavoro?

Caroll        Sì, ma so fare altre cose e ho tanta voglia di cambiare, (poi triste) ci si accorge sempre tardi degli sbagli.

Lady Bell Ah! non preoccuparti... tieni (le da la scopa) fammi vedere se sei capace di riassettare (lei esegue),.. Sì, credo proprio che un posto presso una famiglia lo troverai !

Caroll        Sei sola, tu?

Lady Bell   Ho appena finito di dirti che ci sono anche il Ladro, Betty, e il Vecchio!

Caroll        Non hai una famiglia?

Lady Bell   Non ho tempo per una famiglia... devo pen­sare a sopravvivere io per ora. Se avessi avuto una famiglia, saremmo già morti di fame tutti quanti... (poi pensandoci) Sì, ho una figlia.

Caroll        Non vive con te?

Lady Bell Viene due volte la settimana, quando i suoi padroni la lasciano libera... fa la cameriera dai Jakson. quelli che abitano all'angolo della strada principale.

Caroll        Non li conosco.

Lady Bell   Non fa niente... Lei mi vuole bene... si chia­ma Angela... non si vergogna di me!

Caroll        Quanti anni ha?

Lady Bell   Quest'anno diciassette. Il tempo passa anche per lei!

(entra di colpo Betty)

Betty          Lady Bell! Oh, che corsa! Salve (verso Caroll)... Non preoccuparti, il Ladro è stato preso per scaricare la nave di cotone... resterà occupato tutto il giorno... ha detto che non tornerà a mangiare e allora gli ho lasciato due soldi per comprarselo.

Lady Bell   Sia lodato il cielo! Hai visto, Betty, abbiamo una nuova amica!

Betty          Piacere, io sono Betty, e tu?

Caroll        Io sono Caroll!

Betty          Benvenuta fra noi, Caroll... ti troverai bene qui, vedrai!

Caroll        Cercherò di non darvi fastidio!

Lady Bell   Trovale un posto per dormire, Betty.

Betty          Certo, vicino a noi c'è ancora uno spazio... vie­ni qui (vanno verso il fondo) starai benone.

Lady Bell   (si sistema) Vado incontro ad Angela, oggi è il suo giorno di libertà!

Betty          Chissà se mi porterà gli orecchini di madre-perla!?

Lady Bell   Sicuro che li porterà... mantiene sempre le promesse... ci vediamo (esce).

Betty          Eccoti sistemata, Caroll...  Benvenuta  alla lo­canda di Lady Bell!

Caroll        Grazie! Sento che mi piacerà restare con voi,

Betty          Allora sei la prima che entra qua dentro e non rimane spaventata da Lady Bell! È sempre così burbera, però ha un cuore grande come il mondo.

Caroll        Si vede che è buona.

Betty          Cosa vuoi farci, Caroll! Ha passato tante brutte avventure nella sua vita che riesci a capirla e perdo­narla anche quando ti tratta male... siediti qui, al ta­volo, resteremo più comode!

Caroll        Ha una figlia, vero?

Betty          Sì, Angela. E' lo scopo di tutta la sua vita. Se non avesse avuto Angela, a quest'ora sarebbe già mor­ta di solitudine, come tanti altri che fanno la nostra vita.

Caroll        Parlami degli altri!

Betty          Siamo tutta gente per bene, sai?! Il Vecchio fa­ceva il commediante e ha girato tutta la nazione... poi ha dovuto far posto agli altri. Era bravo, io l'ho visto tante volte sulla piazza... faceva anche piangere la gente... Se resterai qui da noi, potrai sentirlo anche tu recitare, specialmente nelle sere d'inverno. Il Ladro, invece, l'abbiamo trovato io e Lady Bell... aveva ap­pena rubato un candelabro d'argento all'orefice del viale e lo stavano rincorrendo e allora noi due l'abbia-mo nascosto qui e abbiamo riportato il candelabro al proprietario, così si è salvato. Non è cattivo, solo ha quel brutto vizio di non resistere alla tentazione... è più forte di lui; adesso però è già migliorato... Lady Bell lo sgrida tutte le mattine!

Caroll        E tu, invece?

Betty          Io non so da dove vengo... non ricordo più nien­te di me... la mia storia l'ho persa da un giorno all'al­tro e non sono più riuscita a trovarla. Quello che più importa è la mia storia di adesso, qui, alla locanda con gli altri... È una storia semplice, fatta di poche cose... di una parola, di un sorriso, di un pane mangiato as­sieme, anche di un rimprovero... ecco, questa è la mia storia, Caroll!

Caroll        Sei felice di vivere, Betty?

Betty          Certo che lo sono, ci mancherebbe altro.

Caroll        Come fai ad esserlo? Non hai niente!

Betty          Solo per questo, perché non ho niente, dovrei essere triste? Cosa importa avere qualche cosa?... Tanto ad un certo punto della nostra vita, chissà per quale volere, diventiamo tutti uguali, ricchi o poveri non fa differenza!

Caroll        Io non sono felice, Betty, ma vorrei tanto di­ventarlo.

Betty          Non eri forse tu quella che nella via stretta che conduce al porto, diceva di dare anche solo un attimo di felicità?

Caroll        Quale felicità dimmi, quale felicità potrei dare io!

Betty          Ti capisco, Caroll... Perché sei venuta alla lo­canda?

Caroll        Vi vedevo sempre; tu, il Vecchio. Lady Bell... eravate in ogni strada che frequentavo... Un giorno mi sono incuriosita e vi ho seguito; ...sono arrivata alla finestra, ho guardato dentro e ho visto che ridevate e facevate uno strano gioco. M sono fermata a guardar­vi un poco, poi sono corsa via!

Betty          Sarà stata Lady Bell con quel suo gioco infer­nale! Ci fa sempre divertire con quel gioco che gli ave­va insegnato la sua vecchia balia, oppure raccontan­doci di quando era ricca!

Caroll        Era ricca?

Betty          Certo... la sua famiglia era del sud, molto ricca, ma la guerra ha rovinato anche loro... Lei non ci tiene a raccontare di sé, e sappiamo poco tutti quanti!

(dall'esterno Lady Bell chiama)

Lady Bell   (dall'esterno) Betty (entra) Betty! (si siede trafelata) Betty, aiutami!

Caroll e

Betty          Cosa ti è successo?

Lady Bell   Betty, Caroll, la mia vita sta per finire, lo sento!

Betty          Non dire sciocchezze e raccontaci piuttosto cos'è successo?

Lady Bell   Dammi da bere ti prego, fammi riprendere fiato!

Betty          Eccoti. (prende una tazza e gliela porge) Dai! Racconta, non tenerci, sulle spine!

Lady Bell   Caroll, ascolta anche tu, anche se sei appena arrivata. (prende ancora un po' dì. tempo, beve) Ho visto Angela!

Betty          Non ha portato gli orecchini.

Lady Bell   Lascia perdere gli orecchini, Betty... Con lei c'era un uomo... dice che (beve) dice che lo vuole sposare? Sposare capite!

Caroll        (scoppia in una grossa risata)

Betty          No?

Lady Bell   Sì.

Betty          La nostra piccola Angela, si vuole sposare?

Caroll        Cosa c'è di male?

Lady Bell   Già, cosa c'è di male?

Caroll        E' un suo diritto.

Betty          Caroll ha ragione.

Lady Bell   (urlando) No!... non mi farò portare via da nessun altro la mia Angela. È mia, solo mia!

Caroll        Questa poi! Non ho mai sentito nessuno che ragioni come te!

Betty          Certo, la piccola Angela ha diritto ad avere una sua famiglia come tante altre della sua età... È un bel giovane?

Lady Bell   Come vuoi che ne sappia se è bello o brutto...sono corsa via prima che me lo facesse vedere... mi hanno inseguita... staranno arrivando.

Betty          Uh! che bello! (si sistema i capelli) Così cono­sceremo lo sposo?

Lady Bell   Ecco pane per i tuoi denti, vero, Betty? Io qui che sto morendo di crepacuore e tu trovi anche il tempo per fare la civetta?

Betty          Non essere egoista, Lady Bell. Invece di essere contenta per Angela, guarda come te la prendi. Non la farai felice comportandoti in questa maniera!

Caroll        A me sembra che tu sia contenta e che la tua sia una grande messinscena!

Lady Bell   Come ti permetti di dire certe cose? Non puoi sapere come sono fatta io e quello che sto sof­frendo!

Betty          Non offenderti, Caroll, è il suo modo di fare... Li aspetterò sulla porta. (va alla porta) ...Angela! (si abbracciano) vieni, entrate e non preoccupatevi... ve­drete che si sistemerà tutto.

Scena 3

Entra Angela seguita da Charlie.

Angela       (in piedi vicino alla porta) Mamma, perché fai così?

Lady Bell   (senza guardarla) Mandala via, Caroll. ...Non voglio vederla!

Betty          Non scomodarti, Caroll! Muore dalla voglia di abbracciarla!

Lady Bell   Glieli farò passare io i grilli dalla testa a quelli lì!

Angela       (buttandosi al collo della madre) Mamma, ascoltami, ti prego!

Lady Bell   (appoggia la testa sul tavolo) Va via, Angela, Vattene! Non cercare di scusarti; lo so che non mi vuoi più bene!

Angela       (staccandosi da lei) No, questo mai, non devi dirlo... io te ne voglio e te ne vorrò sempre... Anche tu hai provato quello che io sento ora per Charlie... Capisci bene che non è vero quello che dici. Io amo Charlie e voglio bene anche a te. (attimo di silenzio) Charlie è qui, che vuole conoscerti... vuoi vederlo?

Lady Bell   Me lo presenti in queste condizioni? (nel frat­tempo avrà alzato la testa e guarderà Angela)

Angela       Mamma! (la bacia)

Caroll        Allora avevo ragione io... tutta una messin­scena!

Angela       Vieni, Charlie... non avere paura! (lui si fa avanti impacciato) Mamma, questo è Charlie!

Lady Bell   (fredda) Piacere!

Betty          (avvicinandosi a lui) Io sono Betty e lei è Caroll.

Charlie      Piacere.

Lady Bell   (combattiva) Dunque... tu vorresti portarmi via la mia Angela?

Charlie      (impacciato) No, ma io le voglio bene!

Angela       Anch'io gliene voglio, mamma.

Lady Bell   Calma, calma... volersi bene non è tutto... Tu, puoi dare una sicurezza alla mia Angela?        

Betty          Cosa stai dicendo, Lady Bell? Parli di sicurezza come se fosse la cosa più importante... Abbiamo forse una sicurezza noi? Però viviamo!

Lady Bell   Taci, Betty, per favore!

Charlie      Signora... se per sicurezza lei intende soldi o altro, allora devo dire che purtroppo no, non posso dare ad Angela questa sicurezza... Però ho braccia forti e tanta salute... un posto di lavoro e anche qual­che soldo per una necessità... o per i figli, se arrive­ranno... e basta!

Lady Bell  Ho capito, sei povero!

Angela       Non pensavo che per te fosse importante che io sposassi un... ricco.

Lady Bell   Come potevo metterti delle condizioni?... Non mi hai neanche lasciato il tempo di vederti crescere!... (poi verso Charlie) Sei proprio povero... povero!

Charlie      Sì, lo sono.

Lady Bell   (si avvicina con sguardo minaccioso; si ferma davanti a lui, gli da una forte pacca sulla spalla) Allora sei il benvenuto fra di noi, Charlie!

(esplosione di gioia tra ì presenti)

Lady Bell   E domani, celebreremo le nozze!... Caroll, a te che sei la più giovane, spetta il compito dell'orga­nizzazione... Betty, chiama il Vecchio, il Ladro, gli al­tri... sono tutti invitati alle nozze... comincia la festa.

FINE I ATTO


ATTO II

All'inizio del sipario, Betty e il Ladro staranno siste­mando dei festoni  o fiori di carta sulle pareti della ta­verna. Il Ladro starà su una sedia e Betty tiene la sedia.

Betty          Non fare... spostamenti, Ladro, non ho... forza per sorreggerti!

Ladro        Non preoccuparti, Betty che non cado... ecco, ho finito. (scende)

Betty          (Spostandosi un poco e guardando verso il fe­stone) Mi sembra... storto, Ladro.

Ladro        Sei tu che ci vedi male... non poteva essere più diritto di così.

Betty          Adesso passiamo dall'altra parte, (prende in ma-no un altro festone appoggiato al tavolo) ti prometto che è l'ultimo!

Ladro        Meno male! Non sono mestieri per me, questi! (esegue)

Betty          Suvvia, vedrai come saranno contenti gli altri di vedere tutta la locanda sistemata... È una sorpresa... nessuno ne sapeva niente!

Ladro        Chissà cosa dirà Lady Bell allora?

Betty          Niente, cosa vuoi che dica? È così tutta presa a fare acquisti che non si accorgerà nemmeno della tra­sformazione!

Ladro        Chi immaginava che la piccola Angela un gior­no si sarebbe sposata anche lei?!!

Betty          È il destino della maggior parte delle donne e degli uomini.

Ladro        Io sto bene così.

Betty          Non sei mai stato sposato, Ladro?

Ladro        Non mi ricordo più... forse una volta. Ero ubriaco e non capivo niente, al porto c'era una ragaz­za e io le dissi che volevo sposarla... C'era un capi­tano spagnolo lì vicino, così ci ha sposati. Il giorno dopo però, quando mi sono rimesso, mia moglie era già fuggita via!

Betty          Oh! che storia originale, Ladro.

Ladro        Non crederci, Betty, io sono abituato a raccon­tare storie, ma neanche una vera... Ecco fatto. (scende dalla sedia)

Betty          Perfetto, Ladro... diritta!

Ladro        A me invece sembra un po' storta?

Betty          Non fa niente, lasciala così che va benissimo!

Lady Bell   (entra) Altre tre bottiglie di rosso francese! (si guarda in giro) Ma dove sono capitata?...

Betty          Alla locanda di Lady Bell!

Lady Bell   Oh, Betty, che idee balorde... e tu, Ladro, ti sei prestato per conciare in questa maniera la locanda!

Ladro        Betty ha insistito tanto che ho dovuto accon­tentarla!

Betty          Lascia che la veda Angela... a lei piacerà senz'al-tro?

Lady Bell Sono riuscita a trovare altre tre bottìglie di vino rosso. È francese e mi hanno assicurato che è del migliore!

Ladro Stai dando fondo al tuo capitale, Lady Bell!

Lady Bell Non mi sono costate molto, ma devo dire che questo matrimonio mi ha fatto spendere tutti i soldi che custodivo gelosamente da anni!

Betty          Crepi l'avarizia! Tanto di. fame non moriremo e Angela ha diritto ad avere una bella festa!

Lady Bell   Gli altri, dove sono finiti?

Ladro        Caroll è andata a cercare qualche cosa per Angela e il Vecchio non ha ancora finito di avvisare gli ospiti.

Betty          Angela, invece, è andata dai suoi padroni e tor­nerà qui vestita da sposa con Charlie.

Vecchio     (entra ansimante) Eccomi qui, sono stato due ore ad aspettare Jessy... Dice che porterà delle mele! Tutti quanti porteranno qualche cosa.

Lady Bell   Non dovevano scomodarsi, non mancherà nul­la... Lady Bell ha deciso di spendere tutti i suoi soldi!

Vecchio     Lascia che facciano! A loro fa piacere... Dob­biamo renderci conto che il matrimonio di Angela è un avvenimento molto importante per tutti noi... Pen­sate che alcuni non sanno nemmeno cosa sia un ma­trimonio!

Betty          Saremo in molti, Vecchio?

Vecchio     Sì, penso proprio di sì!

Lady Bell   Allora vado alla ricerca di altre bottiglie... (verso Betty) Betty, ora basta quella roba lì sui muri, intesi? (esce)

Betty          Abbiamo finito, Lady Bell.

Vecchio     Oh! non mi ero nemmeno accorto. Bravi! è un bel regalo per Angela.

Ladro        Vedo che sei della stessa idea di Betty.

Betty          A proposito di regalo, avete deciso cosa rega­lare ad Angela?

Ladro        Per me non ci sono problemi, basta che decida all'ultimo momento cosa prenderle. Anzi, avrei pen­sato di prendere qualche cosa anche a Charlie. Nes­suno ha pensato a lui... Tutti alla piccola Angela!

Betty          Ladro, sai benissimo che i regali che vuoi fare, non servirebbero a niente né a noi né ad Angela. So­no tutte cose per ricchi quelle che vedi in vetrina, e noi non sapremo neanche come usarle... Poi se venisse a saperlo Lady Bell, sarebbe abbastanza per rovinarle la festa.

Vecchio     Betty ha ragione, Ladro. Non rovinare la fe­sta. Dà qualche cosa di tuo, vedrai che sarà più ap­prezzato e farai contenti tutti quanti... Guarda me: non ho niente di mio, né soldi, né altro. Solo un libro che oramai ha poche pagine... l'ho trovato al fiume tanti anni fa... c'è scritto un po' di tutto per tutte le occasioni, perfino per quando uno muore... Ho deciso di scegliere qualche riga di quel libro e di leggerla a Charlie e ad Angela, appena Lady Bell li avrà uniti in matrimonio... ti sembra che possa andare bene co­me regalo, Betty?

Betty          Sarà felice, vedrai... io invece... le darò la spilla che porto da anni. Non so da dove provenga, né se abbia un valore, ma è una cosa che per me è preziosa. Angela l'ha sempre desiderata, persine da piccola, quando la tenevo in braccio, giocava con questa spil­la e adesso mi sembra che sia il momento adatto per dargliela!

Ladro        E io, allora, cosa potrò mai regalare agli sposi?

Vecchio     Se non hai niente non gli dai niente; apprez­zeranno solo il tuo pensiero!

Caroll        (entra) Eccomi qui, c'era una confusione al mercato... un sacco di gente...

(Gli altri salutano)

Caroll        Guardate un poco se vi piace il mio regalino per la sposa!

Betty          (disfa il pacchetto)

Vecchio     Che cos'è, Caroll?

Caroll        Uno scialle.

Betty          (alzandolo) È magnifico, Caroll; avrai speso un mucchio di soldi.

Caroll        Da quando sono con voi alla locanda, ho perso il senso del valore per i soldi; non mi interessano più ed è bene che finisca anche quei pochi che ho!

Ladro        Perché non li dai a me per comperare un regalo agli sposi?

Caroll        Certo, se li vuoi; ma oramai sono diventati pochi !

Vecchio     Vedi, Ladro, non offenderti, ma non mi sem­bra giusto.

Betty          Non devi rattristarti se non hai niente per loro, a loro fa piacere anche solo la tua presenza, capisci? Come devo spiegartelo?

Ladro        (senza convinzione) Ho capito, ho capito, non gli prenderò niente... Ehi, Caroll, ti piace la locanda?

Caroll        Bella? E fantastica!

Ladro        È il mio regalo per gli sposi; ho aiutato Betty ad appenderli.

Betty          Evviva, anche il Ladro ha trovato finalmente il suo regalo. Nascondi lo scialle, Caroll, glielo mostre­rai appena sposati. Farà più effetto, vedrai!

Caroll        (va verso il fondo) Lo metto sotto la mia co­perta così nessuno potrà scoprirlo!

Vecchio     Verrà anche Jimmy con la fisarmonica, e bal­leremo!

Betty          Ballare? Ma ti rendi conto di quanti anni ab­biamo ?

Ladro        Non essere modesta, Betty. Io so che sei sem­pre stata una grande ballerina... Mi concedi l'onore del primo ballo? (mima)

Betty          Certo, gentil cavaliere... questa sera sono tutta per lei? (mima)

Caroll        Dove hai imparato a parlare così bene?

Betty          Me lo ha insegnato il Vecchio! Vecchio Io?!? non mi ricordo più.

Betty          Sì, proprio tu, Vecchio, quando venisti sulla piazza del mio paese con la tua compagnia. Ricordo come se fosse ora... Tu invitavi una graziosa fanciulla a ballare e lei ti rispondeva proprio con le stesse pa­role che ho detto!

Vecchio     Sì, hai ragione, che smemorato!... Però, sa­pete, è bello che altre persone si ricordino di te dopo tanti anni, e che abbiamo imparato da te qualche cosa, anche se sono solamente delle battute di un copione. Ti ringrazio, Betty, mi hai fatto contento!

Caroll        Spero proprio di sentirti qualche volta recitare. Dovevi essere veramente in gamba!

Ladro        Lo era sì; anch'io l'ho sentito qualche volta sulla piazza. Sei m gamba... Vecchio. Io capisco poco di quelle cose lì del teatro, ma sentivo che non eraroba da poco. Bravo!

Vecchio     Ah! Ah! Ora basta, non state festeggiando me... dobbiamo pensare ad Angela... Vi ringrazio e vi prometto che qualche sera farò di nuovo il comme­diante apposta per voi e voi mi darete una mano!

Caroll        Certamente!

Ladro        Non saprei proprio come fare, comunque se hai bisogno...

Betty          Sì. ma ora sarà meglio andare a cercare Lady Bell; Angela e Charlie dovrebbero essere qui e lei non è ancora pronta!

Ladro        Sento dei passi... starà arrivando!

Lady Bell   Altre due bottiglie, questa volta di birra!

Caroll        Adesso bastano, Lady Bell, se beviamo tutta quella roba ci ubriacheremo senz'altro!

Betty          Siediti un poco e cerca di prepararti per il ma­trimonio !

Lady Bell  No, Betty, voglio andare in giro, non voglio pensarci!

Vecchio     Non fare storie, Lady Bell! È da ieri che ti diciamo che la tua Angela non va a morire perché sposa Charlie!

Ladro        Di solito le mamme sono le più contente per queste cose.

Lady Bell   È tutto pronto, Caroll?

Caroll        Tutto pronto, mancano appena gli sposi!

Lady Bell   Chi hai invitato, Vecchio?

Vecchio     Molta gente, ma non so se verrà tutta!

Ladro        Ognuno di noi farà un regalo agli sposi, dopo la cerimonia!

(Intanto, da lontano, si sentono come delle urla, che si avvicineranno sempre di più; sono gli sposi, seguiti da alcuni invitati. Il numero degli invitati sarà in base alla disponibilità delle comparse)

Betty          Sento parlare... stanno arrivando!

Caroll        (va verso Lady Bell e la sistema un poco) Mettiti il cappellino, Lady Bell, vedrai che figurona!

Vecchio     Mi tremano le gambe, devo sedermi!

Ladro        Vado incontro agli sposi. (esce) (rientra quasi subito) Ecco gli sposi.

(Entrano Charlie ed Angela e gli invitati. Gli sposi si sposteranno al centro del palco; gli invitati sì sparpa­glieranno per la locanda; la scena resterà muta per qual­che attimo. Per gli abiti, vedere seconda pagina)

Lady Bell  Siete arrivati, finalmente!

Betty          Evviva, evviva Angela, evviva Charlie!

Gli altri      (in coro)... Evviva!

Caroll        Forza, Lady Bell, sono venuti per sposarsi!

Lady Bell   Cosa devo dire... ora?!?

Vecchio     Sono loro due, che devono dirti qualche cosa.

Ladro        Allora perché non parlate!

Lady Bell   Sì, parlate voi... Betty, dammi una seggiola per favore. (si siede pesantemente sulla seggiola). Vuoi iniziare tu, Charlie?

Charlie      Io sono pronto, Lady Bell! (attimo di silen­zio) Io... io voglio dire a te, Lady Bell, davanti a tutta questa gente, che voglio bene a tua figlia Angela, che sono pronto a prenderla con me come mia sposa, che lavorerò per lei per assicurarle sempre almeno un pezzo di pane e del fuoco per scaldarsi, che non la maltratterò mai né cercherò di darle dei dispiaceri, che la proteggerò con la mia braccia e con tutto il mio corpo quando sarà in pericolo, che la rispetterò come se fosse una sorella o una madre per me e che assieme a lei avrò dei figli e con lei li farò diventare grandi e rispetterò anche loro e anche per loro avrò tutte le premure che avrò per mia moglie. Ti chiedo allora di accettare queste mie intenzioni e di lasciarla diven­tare mia moglie.

Gli altri      (applaudendo) Evviva Charlie!... Evviva!

Lady Bell   E tu, Angela, cosa hai da dirmi?

Angela       Mamma... Io voglio dirti che voglio bene a Charlie e che sono pronta a diventare sua sposa... che lo aiuterò nei suoi lavori, che lo curerò e lo rispet­terò come se fosse per me un fratello o un padre... Che avrò dei figli con lui e assieme li faremo diven­tare grandi e li rispetterò, come tu, mamma, hai fatto con me... Che lo seguirò sempre ovunque il suo desti­no lo porti... che non gli darò mai dispiaceri... che con lui dividerò il mio cibo, le mie gioie ed i miei dolori. (poi, guarda gli altri) E tutti voi mi sarete testimoni di quello che ho detto... Io chiedo a te, mamma, di accettare Charlie e di considerarlo mio marito!

Gli altri      (applaudono come sopra) Evviva Angela...

Lady Bell   (alzandosi lentamente dalla sedia) Se è que­sto che volete... se tutto questo lo sentite dentro di voi, e mi sembrava che fossero i vostri cuori a par­lare, non le bocche, allora io vi dico... Charlie, pren­diti Angela come moglie, abbi cura di lei e vedrai che ti farà felice, come ha fatto felice me e noi tutti in questa sua breve vita... E a te, Angela (si ferma, to­glie il fazzoletto e fa per pulirsi il naso per l'emozione) a te, Angela, dico che puoi prendere Charlie come ma­rito... e... e... non ce la faccio più (si butta tra le brac­cia di Angela e piange)

Caroll        Evviva gli sposi, evviva Lady Bell!

(Gli altri si uniscono a Caroll)

Betty          Forza, diamo inizio alla festa... (fa per cercare) dov'è il vino... eccolo qui... Vecchio, Ladro, stappate le bottiglie...

(Gli altri si agitano, prendono in mano bottiglie, bic­chieri, ecc.)

Lady Bell   (staccandosi da Angela) Un momento... Betty, non ho ancora finito... (gli altri fanno silenzio)... Tutti quanti voi siete testimoni di questa unione e tutti assieme li aiuteremo... poi, dico a qualcuno... non dovevate fare dei regali agli sposi?

Vecchio (battendosi la fronte) Ma sicuro! quasi mi dimenticavo? Se permettete, comincio io... (si mette vicino agli sposi... gli altri faranno silenzio) ...Cari sposi... per voi ho preparato solo un pensiero... l'ho letto sul mio libro che mi segue da molto tempo... spero che vi faccia piacere... non sono parole mie, ma le sento talmente dentro di me, che oramai sono diven­tate mie... sono queste: (sfoglia il libro)

«Quando l'amore vi chiama, seguitelo, anche se ha vie ripide e dure... e quando dalle ali ne sarete avvol­ti, abbandonatevi a lui e quando vi parla, credete in lui, anche se la sua voce può disperdervi i sogni, poi­ché l'amore come vi incorona, così vi crocifigge e co­me vi matura, così vi poterà... L'amore non dà nulla fuorché se stesso, e non coglie nulla se non da se stes­so. L'amore non possiede, né vorrebbe essere posse­duto, poiché l'amore basta all'amore »...

Tutti           Bravo, Vecchio...

Betty          (avanza e si mette come il Vecchio, quasi di fronte agli sposi)Io vi regalo la spilla

(se la toglie)... Ricordi, Angela, è quella che ti davo per farti stare tranquilla quando eri piccola... Adesso portala tu e ogni tanto ricordati di chi te l'ha regalata (gliela punta al petto).

Angela       Come potrei dimenticarti, Betty... grazie. (si abbracciano).

Caroll        (stessa posizione degli altri) Noi ci siamo cono­sciuti da poco... non sapevo i tuoi gusti, né cosa ti sarebbe servito. Ti ho preso uno scialle... (lo svolge e glielo mette addosso) Usalo per te e avvolgi anche i. tuoi figli, quando avranno freddo.

Charlie      Non dovevate, siete troppo buoni con noi... Angela, di' qualche cosa... ringraziali...

Angela       (dando la matto a Charlie) È vero, siete vera­mente carini con noi e non sappiamo se ci meritiamo tutta questa attenzione... Non vi dimenticheremo mai... sarete sempre nei nostri pensieri e nel nostro cuore... Grazie...

Lady Bell   E ora, amici, possiamo iniziare la festa e mi raccomando... (viene interrotta da Betty)

Betty          Manca il Ladro... Ladro, vieni avanti anche tu, forza fa il tuo regalo!

Ladro        Io volevo regalarvi tante cose... le avevo già viste nelle vetrine, ma loro me l'hanno impedito... così, non sono riuscito a prendervi niente... Ho solo aiutato ad appendere i festoni e basta...

Lady Bell   Questo sì che è un regalo. (poi ironica verso il Ladro), Vergogna! guarda come mi hai conciato la locanda. (ridono) Forza, si beve! Sotto a tutta birra...

(Gli altri si accomoderanno e faranno un poco di cagnara)

Vecchio     Jimmy, Timmy. suonaci qualche cosa...

(Il fisarmonicista comincerà a suonare,  ha scena resterà così per qualche secondo, poi, lentamente si chiuderà il sipario)

FINE II ATTO


ATTO III

All'alzarsi del sipario, in scena ci saranno: Lady Bell, Betty, il Vecchio, il Ladro e Caroll. Jimmy, il fisarmoni­cista, starà suonando ancora e Caroll balla sul tavolo in maniera grottesca, accompagnandosi con suoni vocali. Gli altri saranno seduti, indifferenti, bevuti ma non an­cora ubriachi. Betty accennerà a dormire, ma si sveglierà di colpo, poi si riaddormenterà, ecc. Solo il Ladro segue Caroll nella sua danza e ogni tanto batterà le mani come se volesse accompagnarla. Tutti quanti saranno molto scomposti, ì capelli arruffati, stanchi. Il dialogo sarà len­to. La scena durerà per qualche minuto, sino a che Jimmy (che sarà sul fondo, in penombra) terminerà la sonata.

Caroll        Ohé!... grazie, Jimmy... mi sono sfogata. Erano anni che non ballavo come questa sera... tanti anni.

Ladro        Sei in forma, Caroll!

Caroll        Sì, Ladro... mi sento un'altra... (poi, verso gli agli) Ehi, Voi! State già dormendo?... Betty... fra po­co cadrai dalla sedia... Lady Bell! tu tu tu tu! Sei sve­glia?

Vecchio     Quasi quasi vado a dormire.

Lady Bell   Sarebbe ora... è tardi.

Ladro        Dormire?... Perché sciupare il tempo a dormi­re... oggi è festa, non si può dormire... c'è ancora tanto da bere... abbastanza sino all'alba!

Vecchio     Mi piacerebbe restare sino all'alba, ma non sono mica giovane come te, purtroppo!

Ladro        Uno sforzo ogni tanto fa bene alla salute... Si­gnorina Betty, vuole concedermi l'onore di un ballo?

Lady Bell   Basta!... Jimmy, va pure, ti ringrazio per la bella giornata... ci vediamo, eh!

Vecchio     Ciao, Jimmy, grazie!

(Jimmy, senza parlare, si toglie il cappellaccio in segno di saluto ed esce)

Betty          (con aria sonnolenta) Gran bella festa...  che mangiata e...

Lady Bell   E che bevuta che hai fatto, Betty.

Betty          Oh, sono perfettamente lucida... ho solo un po' di sonno!

Ladro        Ma sìii, per una volta!

Caroll        Mi sono divertita sapete... Bella musica, buon vino e gli sposi, così semplici, contenti... (poi di colpo si mette a piangere) Io non mi sposerò mai, non avrò mai questa fortuna...

Vecchio     Cosa fai, piangi?

Lady Bell   Ma se eri tutta allegra e contenta fino a poco fa!

Ladro        Lasciatela in pace.

(Caroll singhiozza - è sempre sul tavolo)

Betty          Non dovevi bere così tanto!

Caroll        Non ho bevuto tanto, Betty... sono triste, ecco!

Ladro        Sei triste perché non hai trovato marito!... Nes­suno di noi ha moglie o marito, però non si lamenta e non è triste!

Lady Bell   Hai bisogno di una bella dormita... ti farà pas­sare tutto!

Vecchio     Possibile che una bella ragazza come te, non sia riuscita a trovarsi un marito!

Caroll        (piagnucolosa) Volevo bene a un ragazzo... era ricco, diceva che non poteva restare senza dì me, che per lui ero tutta la sua vita... la sua esistenza...

Betty          Non dovevi farci caso... dicono tutti così, ma poi... addio. Scommetto che si è imbarcato su qual­che nave e non l'hai più rivisto!

Caroll        Sì, è successo così. L'ho rivisto 15 anni dopo. Era sposato, aveva un figlio di quindici anni, bello e forte come lui. Voleva ritornare con me, era stanco di sua moglie!

Lady Bell   E tu l'hai accettato ancora!

Caroll        Sì, ci siamo rivisti per parecchio tempo. (scende dal tavolo)

Lady Bell   Sei stata una stupida... non ti bastava la pri­ma esperienza?

Caroll        Lui non aveva nessuna colpa... erano stati i suoi che non hanno voluto che sposasse me.

Betty          Anche qui ci sono tutte le carte in regola per un romanzo di appendice! (poi, mimando) Una povera figlia di servi, abbandonata al suo destino dall'uomo che la ama perché di umili origini... Storia vecchia, cara mia, una trama già troppo sfruttata dagli scrit­tori!

Caroll        Tu non puoi capire, Betty. Sarà una storia co­mune, come ne succedono tante, anche nei libri... Ma per chi la vive, questa storia è la morte... È comin­ciare a sbagliare senza neanche accorgertene...

Vecchio     Ti incontri ancora con lui?

Caroll        No, oramai è tutto finito!

Ladro        Se credi che raccontare la tua storia ti aiuti, al­lora puoi continuare...

Lady Bell   Sfogati... vedrai che starai meglio!

Betty          Sì, continua pure, Caroll e scusami... non vole­vo prenderti in giro!

Caroll        Non fa niente, Betty, lo so che non lo facevi per cattiveria!

Lady Bell   Versale del vino, Ladro! Bevi, Caroll!

Caroll        Grazie (sorseggia)... Quando lo rividi, seppe subito qual era la mia condizione e che era stato lui la causa, ma non mi disse mai niente... Il primo giorno che ci siamo rivisti, andammo assieme nei luoghi dove ci incontravamo di solito. Lui mi raccontava della sua famiglia, del lavoro, di suo figlio. Un giorno me lo fece vedere... sembrava più vecchio della sua età ed era prepotente... stava con altri ragazzi, ma lui li co­mandava... Glielo dissi di questa impressione che ave­vo avuto e ci rimase male... aveva grandi progetti in mente per lui. Io invece gli raccontai la mia vita, della morte di mia madre, di quando mi licenziarono dal lavoro, dei giorni che patii la fame... Era così com­prensivo... sapeva ascoltarmi e dentro me sentivo di nuovo fiducia e una gran voglia di cambiare. Non volli mai che mi parlasse della moglie. La odiavo perché non era riuscita a farlo felice... Così passarono diversi giorni e una volta lo invitai a casa mia. Eravamo fe­lici e tra me sentivo che non poteva durare. Infatti, dopo quella sera, lo rividi solo raramente. Ogni tanto si presentava qualcuno a nome suo... erano suoi ami­ci, che avevano bisogno di un attimo di felicità. Co­minciai allora a gironzolare per le strade. (poi recitan­do) «Volete un attimo di felicità, Signori! Eccola, c'è Caroll che vi accontenterà!»

Vecchio     Se ti avessimo trovato prima!

Lady Bell   Io e Betty ti vedevamo sempre, ma non ab­biamo mai pensato che tu soffrivi così tanto!

Ladro        Anch'io ti ho visto un giorno... eri sul ponte. Lì per lì ho immaginato che volevi buttarti e allora, se ricordi, ho gridato: Ehi! cosa hai in mente, donna!

Caroll        Sì, mi ricordo. Volevo uccidermi, farla finita con tutto. Avevo appena incontrato suo figlio con quell'aria da superbo. Mi aveva chiesto se gli facevo compagnia e accettai... Quando arrivammo in casa, lo guardai un poco... lui mi trattò male, mi insultò e io lo presi a schiaffi. (poi, come se stesse vivendo la sce­na) «Vattene via! vattene via! Non voglio vederti, Non voglio venire con te, ritorna da tuo padre.» (poi ritor­nando normale) Lui non capiva... lo presi di nuovo a schiaffi... si mise a piangere. (poi di nuovo come se vi­vesse la scena) «Perché, perché,» mi gridava... «perché?...» «Perché qualche ora prima di te, sono stata con tuo padre, capisci?» (piange nuovamente)

Betty (        dopo un poco di silenzio) Vieni, Caroll! Andia­mo a dormire... sarai stanca... non elevi più pensare a queste cose... oramai sei un'altra... sei cambiata... (la prende per un braccio) Vieni a dormire (si avviano verso il fondo).

Lady Bell   Certe volte ci si sente morire... e non sempre si ha qualcuno disposto ad ascoltare! Mah!, andiamo a letto anche noi... domani vi lascerò dormire un poco di più...

Ladro        (alzandosi) Sì, vado volentieri... Buona notte.

Lady Bell   Buona notte, Ladro.

Vecchio     Buona notte!

Lady Bell   E tu, non vai, Vecchio?

Vecchio     Adesso non me la sento... voglio pensare un poco a quello che è successo... al matrimonio, a Caroll, a noi tutti!

Lady Bell   Fatti più vicino che ti sento meglio!

Vecchio     (si avvicina con la sedia poi, lentamente) Vedi, Lady Bell... Noi siamo qui che parliamo... Loro di là che dormono... Angela e Charlie saranno oramai lontani. Se vai per la strada trovi ancora gente che cammina. In molte case ci sarà gente sveglia, che dor­me, che starà raccordandosi, come ha farro Caroll, la propria vita... E c'èchi ascolta... e c'è chi guarda... e c'è chi muore... e c'è chi nasce... È il mondo, Lady Bell. Questo mondo, che sembra così lontano, irraggiungibile... che siano altre persone ad abitarlo e a viverlo e invece, scopri che siamo noi, io, tu, la lo­canda... tutti noi siamo il mondo!

Lady Bell   Sembri triste anche tu, vecchio... Cosa dovrei dire io allora, che non ho più la mia Angela!

Vecchio     Ognuno di noi ha la sua storia. È una storia sempre uguale. Hai sentito Caroll?... Betty le ha detto giustamente che la sua era una storia come milioni di altre... addirittura che è già stata scritta; Betty la sa­peva a memoria... Ma Caroll, per quella storia, poteva morire e noi, e il mondo, non ci avremmo neanche fatto caso perché oramai è storia vecchia. C'è chi muo­re di fame... chi di sete... chi è solo... chi fa la vita... chi ride... chi muore a pancia piena... chi non fa nean­che in tempo a nascere... tutte storie vecchie... Il mondo va avanti lo stesso...

Lady Bell   Parli della morte come se fosse una tristezza... Non lo è, Vecchio. L'altro giorno ero al cimitero e dal cancello è entrato un misero carro con una bara... E sul coperchio c'era un numero. Dietro il carro c'era il prete e diceva: "Riposa in pace, Amen." La morte è pace per tutti, il prete diceva giusto... Ho chiesto chi fosse il morto e il carrettiere mi ha risposto leggendo il numero... li ho seguiti e ho pregato con il prete... lo hanno messo nella terra e sotterrato... Mentre uscivo, un altro carro entrava dal cancello. Era bello, con sopra una bara lucida e dietro tanta gente... anche lì c'era il prete che diceva la stessa preghiera... li ho se­guiti e sulla bara ho visto il nome... L'hanno sotter­rato vicino all'altro e coperto di terra... anche lui aveva avuto la stessa pace del primo. (poi rivolta al Vecchio) Secondo te, c'è una differenza?

Vecchio     No, nessuna differenza, ma l'altro almeno doveva aver avuto tanta pace anche quando era in vita... e tanta gente che gli voleva bene!

Lady Bell   Guarda, Vecchio... io non so come sarà dopo la morte, ma mentre tornavo, pensavo tra me... Io sono nata, ho avuto la vita, anche se non la volevo. Un gorno morirò, anche se non ne avrò voglia. Que­sto vuol dire che non sono la padrona della mia vita, ma qualcuno vuole che la viva, cosi, con voi, con te, Betty, il Ladro, Caroll... vuole che ci ascoltiamo, che ci. parliamo, che vìviamo assieme come fratelli, ecco...

(Mentre parla, il Vecchio chinerà la testa sul davanti. Muore)

e quando saremo da Lui, che ci ha voluto vivi e poi morti, io penso che terrà conto di tutte queste cose e se abbiamo usato bene la nostra vita. Vicino a Lui sarà allora tutto diverso... Non dovremo più pensare al mangiare, ascoltare o parlare... perché saremo sem­pre pieni e ci capiremo anche senza aprire la bocca. E in un mondo come il suo non si potrà essere che felici, in pace, ecco... Tu cosa ne dici, Vecchio? (lo guarda) Stai dormendo? Vai a letto. (lo scuote) Hai capito?... (poi si accorge di ben altro) Vecchio! (si alza) Cosa ti succede, che scherzi sono questi... (va verso il fondo) Betty, Caroll, Ladro... Betty...

Betty          (alzandosi) È già mattino? Mi sembrava di es­sermi appena addormentata.

Lady Bell   Betty, vieni a vedere anche tu!

Betty          (la segue) Cosa dovrei vedere?

Lady Bell   (arrivata  vicino  al  vecchio)  Il Vecchio...  è morto!

Betty          (si avvicina e lo scuote) Vecchio... non mi senti? Sono Betty.

(Ladro e Caroll nel frattempo si uniscono)

Ladro        Vecchio, non farci di questi, scherzi!

Caroll        Devi recitare per noi, ricordi, me lo avevi pro­messo!

Lady Bell   È inutile... è morto. (poi rivolta al Vecchio) Hai voluto arrivarci in fretta in quel meraviglioso po­sto, Vecchio. Ora non avrai più bisogno né di man­giare, né di bere, né di parlare... Un giorno però ci arriveremo anche noi e allora faremo un'altra bella festa... Vero che la faremo, Ladro!

Ladro        Certo... e ci sarà anche Jimmy con la fisarmo­nica... balleremo... e il Vecchio ci reciterà qualche cosa... Noi non possiamo fare senza uno dell'altro... saremo di nuovo insieme...

Caroll        Come si chiamava?

Betty          Vecchio... il suo nome non ce l'ha mai detto!

Lady Bell   Che importa, non servirebbe a niente.

Betty          Diciamo una preghiera per lui.

Caroll        Io non ne conosco.

Ladro        Aveva un libro, dove c'era scritto anche della morte... vado a prenderlo. (esegue) Ecco, leggi tu, Lady Bell... io non so leggere!

Lady Bell   (sfoglia il libro) Deve essere questa:

A voi e alla giovinezza trascorsa in mezzo a voi, addio.

In sogno, appena ieri, ci siamo incontrati,

e avete cantato per me solitario,

e con il vostro ardore io ho costruito una torre in cielo.

Ora in voi si è perduto il mio sonno,

si è dileguato il sogno e si è spenta l'aurora.

Il  mattino preme, il dormiveglia si è fatto giorno pieno:

dobbiamo separarci.

Se ci rincontreremo in qualche memoria tramontata,

parleremo insieme e intonerete un canto più profondo.

E se le nostre mani si stringeranno in altri sogni,

costruiremo un'altra torre nel cielo ».

F I N E