La luce in fondo
al tunnel
....è un treno
Monologo in due atti
di
Mimmo Titubante
Trama
Monologo tragicomico di un uomo “ che racconta la sua vita alla ricerca della sua dimensione. Nato brutto e compatito, tra alti e bassi, molti più bassi che alti, rimane nella sua condizione disagevole dall’infanzia sino alla maggiore età che lo porta a scalare le montagne per vivere una vita serena come tutti gli altri suoi simili perché, mentre per i belli la strada è tutta in discesa, per i brutti e senza soldi la strada è sempre in salita. Comunque, tra rifiuti e conquiste da parte del variegato universo femminile, il nostro personaggio riesce a convivere con una donna che lo accetta nonostante le sue imperfezioni. Così la sua vita sembra incanalata sui binari giusti, quando il giorno del suo cinquantesimo compleanno lei lo lascia. Una mazzata tremenda. Non è facile rifarsi una vita con un’altra donna quando oramai si è superata una certa età, maggiormente se si sa perfettamente di non essere dotati un aspetto gradevole. Dopo un periodo travagliato, su consiglio dell’amico del cuore, decide di rimettersi in gioco chattando tra i social network che offrono opportunità a iosa . Comincia così a vivere situazioni grottesche perché da qualche donna viene rifiutato, da qualcun’ altra viene accettato per mancanza di alternative, qualche altra è molto particolare, ma nessuna sembra essere quella giusta. Allora completamente sfiduciato torna nella casa paterna a far compagnia alla sorella gemella bruttissima anche lei ed al padre malato di Alzhaimer, nell’attesa di ritrovare il sorriso che ha perduto. La storia può sembrare patetica, ma il personaggio con un linguaggio scanzonato ce la racconta nei suoi risvolti più comici.
Primo atto
Scena minimalista. Poche suppellettili sul palcoscenico. Musica di introduzione. Luce sul protagonista che entra dalla platea in mezzo al pubblico e fingendo di cercare qualcosa. Sale sul palco.
Scusate mi presento: Felice Diotiaiuti ! Cosa sto cercando? Ah…ve lo dico subito! Il sorriso…..sì…il mio…..beh….che c’è?!! Perché me lo sono perso e non riesco più a trovarlo. Magari se qualcuno lo trova da qualche parte e me lo restituisce mi fa un grosso piacere. Vabbè…..che tanto è capace che chi lo trova se lo tiene bello stretto. Eh…amici miei, co’ sta fame che gira , chi trova qualcosa col cavolo che te la ridà ….e figuriamoci un sorriso !!! Roba rara il sorriso, merce preziosa!!! La verità è che io mi perdo tutto, dal sorriso, alle chiavi di casa, a quelle della macchina, agli occhiali, al telefono……all’amore!!! Sì…sì.. anche l’amore, come canta Massimo Ranieri : “ Perdere l’amore quando si fa sera”. Che poi- dico io- se uno lo perde di sera, può recuperarlo la mattina, all ’ora di pranzo, a colazione ! Perché io sono smemorato.…..ho talmente poca memoria che tante volte per ricordare l’ indirizzo di casa, devo tirare fuori dalla tasca la mia carta d’identità. Forse perché ho ereditato da mio padre…..anzi…senza il forse! Anche lui si perdeva di tutto di più, l’amore in primis, proprio come me, ma a differenza mia….lui non se l’è mai cercato. Aveva abbracciato la disciplina filosofica basata sul concetto che se Dio ha scelto di essere single ci dovrà essere stato un motivo valido . Se fosse stato per lui, completamente imperfetto, si sarebbe seppellito in una grotta come i bonzi Tibetani , con una coperta in testa nell’attesa che manitù lo chiamasse o sarebbe finito su qualche marciapiede della stazione in una scatola di cartone a mangiare cibo per gatti. Si sposò solo perché glielo imposero i miei nonni, consapevoli che gli serviva qualcuna che gli lavasse le camicie e gli preparasse il pranzo. In sintesi una badante. E così si cuccò mia madre, che aveva fatto pratica accudendo i genitori, piuttosto bruttarella, poche pretese, immune ai sentimenti, ma tanto incuriosita dal sesso. Un esperimento fallito miseramente! Si scoprirono sin da subito due perfetti estranei. Di sesso manco a parlarne…..ed infatti dormirono da subito in letti separati, anche perché papà parlava poco, ma per la legge di compensazione …. russava tanto. Sono straconvinto che i miei abbiano fatto l’amore solo la prima notte di nozze , inconsapevoli di ogni prevenzione. Infatti nove mesi dopo, come un orologio svizzero, siamo nati io e mia sorella. Un parto gemellare. Chespesso i bambini nascono brutti, sgualciti, gonfi, cianotici , pezzati…… e poi diventano belli, ciascuno a modo proprio. Beh…noi no! Noi facevamo parte della specie di neonati che escono fuori brutti e lo rimangono per sempre. Dice, non prendertela con i tuoi genitori per come sei fatto! Poverini, anche loro ci sono rimasti male! Qualcuno mi ha raccontato che io mi affacciai per primo….di testa, come fanno i calciatori nell’ area avversaria, ma siccome facevo resistenza, hanno dovuto usare il forcipe. Così m’è rimasto il capoccione. Però in compenso ho fatto da apripista a mia sorella Fiore, che e’ nata con la testa giusta, ma con gli occhi storti, i capelli attaccati alle sopracciglia ed una voglia rosso fuoco sulla guancia! Mia madre andava pazza per le fragole. Che poi non ho mai capito perché ci hanno chiamato Felice e Fiore. Forse perché non avevano previsto il risultato. Adesso mi rivolgo ai futuri genitori e faccio un appello: Fate attenzione nella scelta dei nomi per i vostri bambini ….siate consapevoli dei vostri limiti. Evitate di chiamare i vostri figli con nomi delicati se non sono proprio bellini. Solo Angelina Jolie e Brad Pitt si possono permettere nomi eccentrici come Cessetta e Sgorbino. I figli risulteranno comunque belli, affascinanti e saranno apprezzati da tutti. Chiamare due bambini brutti contro ogni evidenza" Felice e Fiore" è da molto bastardi dentro. Li costringerai a farsi prendere per culo tutta la vita. Mi raccontarono che mia madre appena venimmo al mondo, appena ci guardò, scoprì immediatamente la sua idiosincrasia alla maternità! Qualche altro mi ha raccontato che l’ostetrica, nel vederci dopo l’uscita dal tunnel, si sia fatta delle grosse risate e invece di dare lo schiaffo a noi l’ha dato a lei…. che di rimando ha esclamato: " Ma ‘sta cicogna…. s’era fatta… di qualcosa ?”. Poi il dottore andò nella sala d'aspetto e disse a mio padre: "Sono molto dispiaciuto. E’ stato fatto tutto quello che si è potuto, ma purtroppo sono riusciti a passare". Non ho mai sentito dire da mia madre frasi tipo: “Sono nati bruttini, ma poi sono diventati caruccetti !” Mai!Che come direbbero a Napoli: “Ogni scarrafone è bello a mamma soia”! Ma di che?! Forse perché mia madre era di Bolzano e per lei brutti eravamo…. e brutti siamo rimasti. Ed ha mantenuto il punto finchè è morta….. di cirrosi epatica, l’unica cosa di cui poteva morire. Morta incazzata così come è vissuta. Mio padre no, lui è ancora vivo, oddio….sta sempre rincoglionito, ma ora almeno c’è la scusante dell’ Alzhaimer. In vecchiaia, ha perso completamente quella poca memoria che aveva da sano , ma ogni tanto qualche neurone gli si risveglia dal letargo ed allora si scorda di essere stato un misantropo nella sua vita, parlo sempre di quella sana, e gli viene da darmi qualche consiglio. Quando succede, mi chiama in disparte….. e…..poi mi lascia li come un deficiente. Dice: “ Chi sei, che vuoi, che ti debbo dire?”. Non so papà, dimmi ciò che vuoi, qualunque cosa, dimmi quello che non mi hai mai detto, ma lui mi ha già perduto prima di parlarmi. Praticamente succede ciò che è sempre accaduto. Perché io non ha mai avuto un cavolo di niente da lui, come dalla vita……nemmeno mezzo sorriso. Certo, la mia faccia, ruga più , ruga meno, e’ quella di sempre, ma da tempo le mie labbra hanno gli angoli che stanno impalate in basso….. come le palafitte. Io ci provo e riprovo a tirarle su, ma tornano giù come fossero di gomma. Che io l’ ho cercato dappertutto il sorriso! Nelle tasche, nei cassetti, negli armadi, sotto il letto, sono andato finanche nei mercatini dell'usato, ma alla fine ho trovato solo sorrisi sgualciti che non calzano alla mia bocca. E’ inutile averli….perchè me li perderei subito. Sono come la dentiera di mio padre che soffre di crisi di adattamento e la lascia dappertutto….nel lavandino, nel letto, nel semolino! Ricordo che il medico una volta gli prescrisse delle supposte di glicerina per la stitichezza. Gli spiegai a cosa servivano e poi aggiunsi: “Papà, mi raccomando, una al bisogno”. Purtroppo considerai superfluo spiegargli in quale posto bisognava introdurle… perchè sono dell’idea che anche una piccola supposta abbia la sua dignità, qualunque sia il suo raggio d’azione. Male feci! La mattina lo trovai con la dentiera tutta impastata e non riusciva manco a dire ciao. Si masticato la supposta. Per pulire la dentiera mi ci è voluto un flacone di anticalcare. Tremendo! L’ultimo suo compleanno gli abbiamo detto di soffiare sulla torta per spegnere le candeline e la dentiera gli è partita a razzo, ha fatto qualche capriola nell’aria, è rimbalzata sui muri e poi è finita in mezzo alla crema che ci sorrideva con la ciliegina incastrata tra gli incisivi. Un vecchio proverbio cinese dice: “ Se vuoi lidele, lidi con i denti, se non hai denti lidi con le mani, se non hai le mani lidi con gli occhi, se non hai occhi, mani e denti........ma che cazzo ti lidi? Certo, esistono anche gli spacciatori di sorrisi. Come li vuoi? Genuini, stitici, veri, falsi, interessati, imbarazzati, a mezza bocca, taroccati? No…no… a me non interessano i sorrisi artificiali, tipo quelli dei politici. Quelli hanno il sorriso istituzionale, quelli ti fregano sorridendo! Perchè a sorridere, amici miei, c’è sempre da guadagnare…..e loro apposta ridono. Infatti a loro tutto il cuccuzzaro e a me manco un euro ! E’ roba che il portafoglio mio è foderato di cipolla! Quando l’apro mi metto a piangere! Che io sarei disposto ad accontentarmi anche del minimo sindacale, ma pure per quello non c’è speranza. Sono triste a prescindere, sono una causa persa, un vuoto a perdere! Se mi guardo alle spalle e ripercorro la mia vita penso che sì, c’è stata un’ evoluzione, ma solo in negativo. Tutto ritorna sempre al fatto che sono brutto e me lo dico pure da solo, perchè mi sono rotto le balle che me lo dicono gli altri. Ma si….ci scherzo sopra, sdrammatizzo, così fa meno male. (Rivolto ad una signora tra il pubblico) Perché, lei signora, mi vede bello? Anche lei a fianco…o lei…lei….o qualche altra. Chi mi vede bello alzi la mano! (Qualche donna tra il pubblico con marito accanto alzerà la mano) Ma ci vede bene signora mia? Mi sa di no! Vabbè considerando il giovanotto che sta al suo fianco, lei dev’essere una che si accontenta di poco . Che quasi quasi sono meglio io! Su lo dica, non si vergogni! Dai scherzo (rivolto al signore che le sta accanto) …..senza offesa! Poi tra brutti ci capiamo! Cameratismo ! Idea! Lo sai che facciamo? Si fonda un partito: “B.S.R ”! Già vedo lo stemma….un bel cinghiale con la scritta attorno: “ Brutti senza rimedio” ! Sai quante adesioni! Presidenti onorari…. Brunetta o Rosy Bindi. Bella no?? E’ che io ogni volta che mi guardo allo specchio mi convinco sempre più che Dio con me ha avuto un grande senso dell'umorismo, oppure era distratto o chessò, quel giorno aveva mangiato pesante.. Dicono che non è bello ciò che è bello, ma figuriamoci quello che e' brutto! Oppure, dicono: “ Però è tanto simpatico”. Io non ho mai conosciuto un cesso simpatico!!!!! Un cesso è un cesso, c’è poco da fare! Eh… ragazzi miei, si fa presto a chiacchierare se si sta dall’ altra parte della barricata, perchè come la giri e come la metti, alla fin fine ai belli tutto un mondo ed ai brutti…. gli avanzi . Uno bello può fare quello che gli riesce e fa sempre bene, invece quello brutto deve fare tutto e non sarà mai abbastanza. Però dicono che la consolazione dei brutti sta nello sperare che i belli siano leggermente stronzi. Tutte cavolate, date retta a me. Il problema è che i brutti, per limitare i danni, sono costretti a puntare tutte le loro fiches sul cervello, e non è detto che ci riescano, mentre ai belli basta solo una puntatina minima e si cuccano il banco. L’ intelligenza per loro è solo un rafforzativo. Essere o non essere, questo è il problema! Essere belli è un vantaggio, perché si può anche cercare di apparire brutti, magari con una smorfia, una boccaccia, ma agli occhi di chi ti guarda, non cambierà mai una virgola! Invece a non essere belli puoi fare tutte le facce che vuoi, ti puoi fare pure la chirurgia plastica, ti puoi dare un’aggiustata, una piallata, una siliconata, puoi spendere milioni e milioni di euro, impegnarti le mutande, ma saranno sempre soldi buttati via. Non c’è rimedio! Il brutto è come un portatore sano di una malattia contagiosa. Non ci sono farmaci che tengano, non c’è antidoto. E così le donne ti evitano come la peste. Che se fossi stato ricco, forse qualche chance ce l’avrei pure avuta, perché, diciamolo, i soldi riescono a comprare pure la bellezza…..esempio…. Briatore con quella grande gnocca della Gregoraci . Perché per le donne il ricco brutto èaffascinante, mentre il brutto povero … è brutto e basta. E’ che madre natura con alcuni ci si impegna e con altri no ! Mi ricordo che all'asilo, quando la maestra ci diceva che eravamo uno piu' bello dell'altro, io mi sentivo sempre l'altro, poi alle elementari è andata peggio. Allora chiesi a mamma il perché mi prendevano in giro e lei mi rispose: “ Non dar retta alle cattiverie!” Anzi aggiunse: “ Va giù e compra tre chili di patate e due chili di mele”. Dove li metto mamma? E lei, ma nel tuo cappellino (la battuta accompagnata dal gesto). Capito che roba? Metteteci pure il fatto che sono sempre stato un po’ lento a capire come va il mondo. Quando per esempio da piccoli si giocava al dottore, io facevo l’ottico, quando si giocava al dottore guidavo l’autoambulanza e non capivo mai il perché. Alla fine diventai talmente timido che quando gli altri bambini mi tiravano le pietre cercavo di non muovermi troppo, così mi coglievano bene e poi non mi trattavano male. Ed io leggevo i libri di favole e pensavo: “Se un rospo si è trasformato in un bellissimo principe, il brutto anatroccolo in un magnifico cigno, il bruco in una splendida farfalla…. ma io quando cazzo mi trasformo?! Insomma tornando alla mia vita scolastica, per colpa della timidezza terminai le scuole elementari in otto anni, le medie in cinque invece che tre e con il liceo raddoppiai ! Da cinque a dieci. Ma io lo facevo apposta, che ti credi? Certo, per dimostrare a tutti che studiavo più degli altri. (Guarda il pubblico) Vabbè…..era solo una battuta…tanto per sdrammatizzare !!! Lo vedete? So’ pure scemo oltre che brutto! A me non manca niente! A proposito di scemi, avete mai sentito dire a qualcuno “ bello scemo”? Mai. Ho sentito sempre “brutto scemo” di qua, “ brutto forte” di la. Insomma il brutto non manca mai. E’ il rafforzativo del concetto di bruttezza, il punto rosa messo tra le parole “ fai schifo” . Una volta parlando del più e del meno con un’ amica le dissi: " Io sopra ogni cosa amo la natura!". " Davvero? Rispose lei. E nonostante tutto quello che t’ ha combinato? ” Alla faccia della sincerità. La mia….è una bruttezza consolidata nel tempo! Un marchio di fabbrica. Io sono Doc. Deformazione Ormai Consolidata. Da ragazzo avevo in addosso una fabbrica di brufoli che quando mi asciugavo dopo la doccia, mia madre incazzatissima doveva cambiare l’asciugamano tutte le volte….. perché ci rimaneva sopra la sindone. Sai come dicono? Un uomo deve fare il suo percorso ed io all’epoca di percorsi solitari ne facevo pure tanti ! Dalla mattina alla sera! Diciamocelo, lo sa tutto il mondo che l’uomo sin dalla pubertà è malato di sesso. Questa è la pura e santa verità! Ora, voi uomini, si quelli in sala, venitemi a raccontare che non è vero! Ne sapete niente voi…. di percorsi solitari? Ragazzi miei, c’è poco da vergognarsi, l’ autoerotismo è come i bleu jeans, non passa mai di moda. Fate finta di niente, eeehhehhehe…. ma lo vedo sai….quel sorrisetto stampato sulla faccia. Ahò, è una cosa normale…… perché noi uomini siamo fatti così…..abbiamo inserito un microchip nel cervello che ci ordina di procurarci un’ erezione. Basta un niente e…..e vai con l’alzabandiera! Mi ricordo che a noi ragazzi il prete della parrocchia ci imponeva di non toccarci, perchè diceva che si poteva rimanere ciechi. Allora io già a tredici anni mi dovevo fare il trapianto di cornea. Lui no…perché tanto…. toccava noi! Ci dicevano di comportarci bene. A noi…. comportarci bene? Ma santa pazienza, se da piccoli vedevamo Tarzan saltare in aria in mutande e testicoli al vento, Pinocchio che era un bugiardo, Aladino un ladro, Batman che guidava a 320 km/h e nessuno gli levava la patente, Superman col costume con tanto di malloppo griffato sul davanti, Biancaneve che faceva la colfe sexy in una casa con sette nani guardoni, Braccio di ferro che si fumava roba strana nella pipa , si cuccava anabolizzanti e diceva che erano spinaci , Hulck che si faceva le pere per diventare gigante…….ma come cavolo facevamo noi a comportarci bene? Insomma….ritornando alla mia pubertà? Un incubo di brufoli ed angoscia ed una ricchissima collezione di giornaletti pornografici. Certo, ora c’è internet, ci sono i siti porno, ma ai miei tempi non si cliccava…. si sfogliava e basta. Ve lo ricordate voi uomini? Sì…parlo a voi! Quelli che quando vostra moglie va a dormire state attaccati al pc a guardarvi filmetti erotici….gratis….che non vi pare vero! Uccelli notturni, rapaci della notte ! Una volta invece…..tutto dietro la lavatrice! Ve lo ricordate? Tutti la li mettevamo…i play boy…i play man… tutti i play del mondo. Un percorso obbligato. Tiravi fuori….. e vai col mambo. Un giorno che s’ è rotta e io non c’ero, l’idraulico che l’ha spostata, ci ha trovato prigioniero il giornalaio con tutta l’edicola. Eh…ragazzi miei…io all’epoca non badavo a spese. Una cultura di sesso immaginario da condividere con gli amici. E poi finalmente i fatidici diciotto anni…… la maggiore età! Che i diciottenni di adesso sono tutti belli e con la faccia liscia perché, diciamocelo, le ragazzine di oggi la danno via come il pane …….ed invece noi no…..non la vedevamo nemmeno col binocolo……ed io meno degli altri. Infatti brufoli, angoscia perenni come l’ alone di sudore sotto le ascelle. Ma quale maggiore età!!! Io a diciott’anni avevo un unico pallino…. fare sesso con qualunque cosa respirasse. Ma con me respivano solo le prostitute. Non vi dico quanti soldi ho speso! Io ero diventavo talmente un habituè del marciapiede …. che mi facevano lo sconto. Andavo a prezzi di saldo o come all’ autolavaggio ! Ogni dieci, una in omaggio. Alle feste comandate sesso gratis. Regaluccio di Natale. Era logico! Mi vedevano più le mignotte che mia madre. Ventuno anni? Nell’abbigliamento qualche piccolo passo avanti, ma per il resto sempre brufoli, angoscia e niente sesso. Ricordo che un giorno, dopo che ci avevo provato con tutte le donne che mi passavano davanti, andando sempre in bianco, chiesi a mia madre: “ Mamma, ma come si fa a conquistare le donne?” Lei : “Per conquistare le donne bisogna essere molto belli o molto interessanti. Tu buttati sull’ interessante!” Perfida all’ennesima potenza. Mi dicevano che il segreto era sapersi proporre, farsi desiderare. Quindi inizialmente applicavo la strategia dell’indifferenza. Andavo in giro per locali pieni di strafighe e non me le filavo, ma purtroppo anche loro usavano la mia stessa strategia. Un giorno mi chiamò una ragazza a casa dicendomi: “Vieni subito a casa, che non c’è nessuno”. Mi precipitai a velocità da Superman e più infuocato di Flash Gordon. Quando arrivai a casa sua non c’era nessuno…..manco lei. Io le donne le facevo divertire….sì….ma a prendermi in giro ! Un’altra volta invito una ragazza a salire su da me. Metto su un po' di musica per creare l’atmosfera, poi vado in cucina a preparare due drink. Quando torno la trovo che sfoglia un album fotografico. "Uau! Esclama ! Fantastiche queste foto underground! Davvero incredibili! Guarda questa…guarda…guarda…. che sballooooo! Questo bambino col capoccione sembra proprio un UFO….. Doppiouau….ma dove l'hai trovata? " Ed io: "Me la fece papà sul bagnasciuga di Rimini". Allora adottavo la strategia del “Super attack”, nel senso che mi incollavo su tutte quelle che capitavano.a tiro e non mi scollavo più. "L'importante è prendere la palla al balzo", come dice il castratore di canguri. E io cercavo di prenderla! Così cominciai a rimorchiare solo le racchie che facevano tappezzeria alla feste, per capirci…… di quelle che non le considera nessuno che , a dirla tutta, pure quelle tante volte si prendevano il lusso di rifiutarmi. Dice che prima di trovare il principe azzurro uno deve baciare prima tanti rospi. Che desolazione! Allora mi sentivo vittima dell’amore indesiderato perchè ero sexy come uno scimpanzè arrapato ed avevo la stessa prestanza di un cinghiale. Io che sognavola donna ideale, la top model di Vogue con un manto di capelli da paura, un culo alla Jennifer Lopez, due seni sodi e gli occhi blu, una di quelle che ti sorride dalla copertina del giornale, che quando fa l’amore ti fa ribaltatare pure il letto! Ed invece dovevo accontentarmi di cessi umani che al massimo mi facevano ribaltare lo stomaco. Io pensavo: “In fondo le modelle sono come tutti ! Loro mangiano come tutti, escono come tutti, fanno sesso con qualcuno come tutti! Poi ho capito che quel qualcuno non sarei mai stato io. Anche se , in verità, una volta ho avuto una modella che aveva un corpo scultoreo come una statua di Michelangelo. Solo che era una scultura alternativa! Aveva la faccia quadrata , il naso come un appendiabiti, i capelli rasta e faceva sì l’indossatrice….ma di passamontagna.! Un giorno non ce l' ho fatta più, ho preso la racchia di turno e le ho detto: "Cara, io sto con te perché mi accontento". E lei mi ha risposto: “Io invece non mi accontento mica ! Infatti sto pure con una decina di altri, perché nella vita ho conosciuto alti e bassi e me li sono sempre fatti tutti! ". Un’altra mi dice:” Per me anche zoppo e con un occhio di vetro, ma che mi ami per sempre”. Bella mossa le ho risposto, perché lo zoppo quando ti vede non può scappare e l’occhio di vetro è indispensabile per sposare uno sgorbio come te . E’ che a me le ragazze belle non dicevano proprio niente, nel senso che non mi parlavano, non mi telefonavano, non mi scrivevano, insomma non mi si filavano proprio. Un periodo andai pure in depressione, facevo casini, piangevo, sbraitavo, mi disperavo…. che mia madre, già esaurita di suo, mi portò da uno psicanalista. Ho capito di non avere più speranze quando lo psicologo, la prima volta che entrai nel suo ufficio, mi guardò da capo a piedi e disse a mia madre: " Non dica niente…ho già capito tutto ". Io la depressione la facevo fvenire pure a quelli che mi stavano vicino. Ero contagioso come la lebbra, un portatore sano di sfiga. Ancora ricordo che il mio compagno di banco del liceo , sfinito dopo la mia ennesima tranvata con una ragazza con tutti i risvolti logorroici, mi disse per rincuorarmi : “ Non mollare, amico mio, non mollare! La troverai, una donna, eccome se la troverai! Sono sicuro che da qualche parte c'è una ragazza meravigliosa che ti aspetta……..ma con una sorella orrenda che sarebbe felice di accontentarsi di te ” . Sempre al liceo mi misi con una tizia bruttissima, in due parole lo scorfano dell’istituto. Una cosa impressionante! Non si riusciva a capire il lato buono da cui guardarla. Sembrava uscita da un quadro di Picasso. Aveva belle solo le labbra…. due bei labbroni a canotto che dicevano sapesse usare bene. La prima volta che …insomma….. ha fatto la Lewinscky, ho provato la stessa sensazione di quando sono salito in cima alla Tour Eiffel: lì per lì non riuscivo a guardare di sotto. Poi passati i brufoli un po’ mi aggiustai ! Così cominciai a rimorchiare ragazze più o meno passabili. Con la terza più passabile ci andai a convivere e me la sposai. Il problema è che dopo quasi ven’anni di convivenza mi mollò e così ripiombai nel vortice della depressione. Che brutti tempi quelli. E dire che lei una volta era una ragazza tranquilla, che più tranquilla non si può, zitta, al massino diceva sì con la testa come quei cagnolini finti sulle bancarelle……e mi riempiva di coccole. Mi accudiva come un pupetto: cucinava, puliva, mi faceva fare il ruttino. E’ roba che per dare un po' di pathos al rapporto litigavo con la mia immagine riflessa nello specchio. A casa regnava l'ordine supremo. I tappeti perfettamente centrati e paralleli gli uni agli altri, come i binari del tram, ogni oggetto con una sua ubicazione specifica che pareva di stare dentro un museo. Puliva e lucidava, lucidava e puliva. Sempre con lo straccetto in mano….. che i granelli di polvere chiedevano il permesso prima di depositarsi e quando disgraziatamente lo facevano, arrivava lei e zac ! Poi strati e strati di cera sui pavimenti, che ero diventato campione di pattinaggio. Dicono che la donna quando si sfoga sulla casa e lucida tutto, dalle maniglie…. allo scarico del bagno, vuol dire che è frustrata in amore, dicono che è come una mina inesplosa nascosta sotto terra. Sono sicuro che un giorno qualcuno l’ha dissotterrata a mia insaputa e l’ha fatta esplodere. Da un momento all’altro subì una metamorfosi, cambiò pelle come i serpenti! Cominciò a smaniare per come buttavo i vestiti per casa, il bagno sempre in disordine, iquadri storti la destabilizzavano e non riusciva a dormire sonni sereni pure se c’era una tazzina sporca nel lavandino. Ma io non dicevo niente! Dopo ogni sua sfuriata impiegavo molto tempo per calmare i battiti del cuore, riflettevo, analizzavo in maniera critica quello che stava succedendo…cercando soluzioni per salvare il nostro rapporto.Ero sicuro che le facevo pena o forse aspettava di trovare qualcosa di meglio o il momento giusto per mandarmi a quel paese. Nel frattempo di far l’amore con me sempre meno voglia, infatti il sesso diventò come le olimpiadi. Dice che c’entrano le olimpiadi? C’entrano, perché lo facevamo ogni quattro anni. Il sipario calò il giorno del mio compleanno ! Cinquant’anni suonati, proprio nel mezzo del cammin di nostra vita, come scrisse Dante, che pure lui a bruttezza mica scherzava! Che se fosse stato bello, sarebbe stato tutto il tempo a far l’amore con Beatrice, invece di scrivere la Divina Commedia. Insomma, nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura. Proprio quando un uomo generalmente abbassa la guardia e s’ aspetta che la sua donna si presenti con un pacchetto in mano accompagnato dal bigliettino con su scritto “ Per sempre insieme”! Ed invece quella disgraziata tornò a casa, mi guardò e fece: “ Stiamo insieme da tanto tempo ed è giusto che sia sincera con te . L’ avrai capito pure tu che siamo diversi”. Forse intendeva al fatto che dei due ero io la brutta copia. E che, te ne accorgi dopo quindici anni, l’animaccia tua? Poi mi prese la mano e ce l’ aveva talmente fredda che se la metteva nel congelatore le si scaldava pure. Ho bisogno di riflettere sul nostro rapporto, di ritrovare me stessa, la mia strada e per farlo debbo stare da sola……debbo ”. A debbo?! Ma comprati un navigatore, uno di quelli potenti ! Dicono che a volte la rottura di un rapporto è più costruttiva della relazione stessa, perché è importante essere sinceri, evitando così di strisciare nel fango della pochezza morale. Dicono che così facendo, la coppia ha il tempo di riconoscere le proprie cazzate, di confrontarsi, per poi magari tornare insieme più preparati. Ma chi le dice tutte ‘ste cavolate? A me non è successo niente del genere, perché da quel giorno che mi lasciòcome uno stoccafisso non l’ho più vista, manco in fotografia. Dileguata, volatilizzata……smolecolata…sicuramente si era trovata in altro uomo ed io a forza di asciugarmi le lacrime….. mi facevo fuori piani e piani di morbidezza. Provai a rintracciarla, assoldai pure un investigatore privato, che quelli sono peggio di Equitalia, cioè che quando cominciano, non si fermano manco ad ammazzarli ed alla fine ti presentano una parcella che li devi pagare a rate. Niente. The end, sipario chiuso, fine dei giochi .Dicono che la fortuna bussa una sola volta nella vita ! Cavolo, ma quando ha bussato alla mia, si deve essere rotto il campanello.
Secondo atto
Musica di introduzione, possibilmente accompagnata da canzone sul tema “sfiga”.
Dicono che prima o poi per tutti c’è una luce in fondo al tunnel. Io fino ad adesso ci ho trovato solo treni. E così mi ritrovo a cinquant’ anni talmente da schifo, che se ora una mosca mi si posa sulla spalla, ho l’impressione che sia finita nel posto giusto. Ci sono persone che entrano a far parte della nostra vita e non ne escono più nonostante gli sforzi e l'impegno per scordarle. Lì attaccate sulla pelle….. come i nei. Certo, ho provato in tutti i modi a dimenticare. Quali? Adesso vi racconto! Dovete sapere che ho un amico d’infanzia , Bruno, anche lui mi è rimasto attaccato e non solo alla pelle. Sta li, come un neo. Brutto e sfigato come me. E’ alto come un tombino, ma non di quelli sporgenti, ma quelli a filo asfalto! Ha la prestanza fisica di un barile, ma è soprattutto un grandissimo mentecatto. Un giorno gli ho detto: Nella mia vita ho provato a fare tanti sport estremi, ma ora vorrei provare l’ebbrezza del vuoto assoluto, mi fai entrare nella tua testa? Conosco molte persone non particolarmente belle ma dotate di carisma, fascino, intelligenza e arguzia, che hanno un enorme successo sentimentale, ma lui ha la vitalità di una pianta grassa e la velocità di pensiero di un tacchino con Alzheimer. Quando lo guardo negli occhi, mi rendo conto che è più facile parlare ad una trota lessa nel piatto, che cercare di fargli capire il più elementare dei concetti. Però è l’unico amico che ho! Lui è speciale, anche oggi a più di cinquant’anni e passa riesce a dire e fare qualcosa di sbagliato al momento sbagliato con la persona sbagliata, infatti secondo me non dovrebbe girare da solo, ma con un tutore a fianco. Per lui è meglio non pensare, perché ogni volta che lo fa va in carenza d’ossigeno e fa cose strane. L’ultima donna che ha cercato di rimorchiare ultimamente, gli ha mandato un'ingiunzione del tribunale per stalking che lo obbliga a mantenersi almeno a 10 km di distanza per un anno e più da lei. Sicuramente deve aver straripato. In fatto di donne ha un curriculum da brivido. Bruno è così, quando gli piace qualcuna le si attacca come una cozza allo scoglio. Per lui le donne sono come le sardine. Tolta la testa, sono buone tutte. Pensa che l’altro giorno mi ha detto che è contro le diete. Altro che dieta dice! Io per dimagrire faccio tantissimo sesso. Infatti gli rispondo, ti è dimagrita la mano. Forse perchè nella sua vita ha subito vari shock! A vent’anni è rimasto traumatizzato dalla sua vicina di casa di 47 anni di Monaco di Baviera ninfomane che si portava a letto qualunque uomo che le capitasse a tiro e lo prosciugava come una cartella di Equitalia. Per uno assatanato come lui, all’ epoca, voleva dire realizzare il sogno di mettere in pratica tutte le posizioni acquisite dalla visione dei film porno di cui era un fervente cultore. Io invece all’epoca avevo una vicina di casa che mi chiamava solo per recitare il rosario insieme, e vi giuro che non sto scherzando. Le ingiustizie della vita. In quel frangente ricordo che lo persi di vista per qualche mese. Stava giorno e notte chiuso in casa con la matrona teutonica per intense sessioni di sesso bestiale no-limits. Il problema nacque quando per provare il brivido dell’esibizionismo lo fecero pure in giardino, lei in desabillè e lui con le braghe calate e l’ambaradam in bella mostra. Gli agenti, chiamati dagli inquilini del palazzo, si presentarono a casa della ninfomane che aprì la porta completamente nuda e propose loro del sesso di gruppo. L’ arrestarono per tentativo di corruzione, le revocarono il permesso di soggiorno e la rispedirono in Germania. Invece Bruno se la cavò un paio di settimane agli arresti domiciliari, per atti osceni e cadde in depressione , e non per l’arresto, ma per la perdita della ninfomane . Ricordo che ci vollero chili di farmaci per tirarlo su! Si riprese dalla botta quando rimorchiò un’altra donna, brutta ed abbondantemente in sovrappeso, quindi con poca scelta. Mi raccontarono di lei, che una volta inseguì il camion della nettezza urbana gridando: "Sono in ritardo per l'immondizia?". E l'autista le rispose: "No, salta dentro". Ho letto su una rivista scientifica che le donne in sovrappeso sono le più avvezze a fare sesso; dicono che l'arrapamento sia direttamente proporzionale al peso. Che poi sorvolando sull'utilità di questo “studio scientifico”, mi domando dove l’hanno tirata fuori questa teoria. Dico io, ma che i dietologhi hanno fatto un sondaggio fermando tutte le ciccione in circolazione chiedendo delucidazioni sulle loro abitudini sessuali o se le sono fatte tutte in nome della statistica? Comunque la cicciona di Bruno la dava senza ritegno , viveva per conto suo e lui naturalmente andò a stare da lei. Anche in quel frangente lo persi di vista, anche li sesso no-limits, finchè lei mollò per andarsene con delle amiche all’estero, forse per darla anche in trasferta. Gli lasciò le chiavi del suo appartamento e gli disse: “ E’ tutta tua sino a quando non torno. Naturalmente mi devi pagare l’affitto”.. Bruno, lasciò prima che partisse e poi si vendicò dando fuoco a tutti suoi vestiti . Un consiglio: se volete delle fiamme vive e potenti…..beh usate jeans, magliette elasticizzate e una bella manciata di gonne di cotone, possibilmente extralarge. Altro che legna! Diede fuoco ad un’intera palazzina! Bruno si fece un mese agli arresti domiciliari e sta ancora pagando i danni. Poi ne combinò tante altre che non sto qui ad elencare….ma si calmò solo con la scoperta dei social network. Attualmente ha sviluppato una forma di dipendenza dall'online e passa intere giornate su facebook a chattare, a parlare solo di chi ha conosciuto, di chi ha trombato e delle sue prestazioni sessuali o presunte tali. Fu lui che quando mi lasciai con la donna della mia vita, mi consigliò di ributtarmi nella mischia convincendomi del fatto che i social network sono un terreno di caccia infallibile. Decisi di dargli retta. Qualcuno, non so chi, ha detto che ci vogliono almeno 7 primi appuntamenti per trovarne uno decoroso. Dice che l'ottava ragazza è quella giusta. Non lo dico io, sono dati statistici. Io invece con facebook andai avanti ad oltranza . Dopo aver passato in rivista la metà dei post di facebook e, dopo aver tenuto a freno il senso di rigetto verso i seguenti signori: Bukowski, Merini, Lorca, Neruda, Coelho e non mi ricordo chi altro, le cui martellanti citazioni da parte di un cospicuo numero di utenti, mi provocavano l’ orchite, Bruno, da veterano, mi convinse a chattare con donne più grandi di me, perché secondo lui quelle più adulte erano le più disponibili, dotate di esperienza mostruosa e facevano sesso molto meglio di quelle più giovani! Anzi aggiunse di sceglierle possibilmente brutte, in modo che me ne sarebbero state grate per tutta la vita. Senza il possibilmente, io potevo avere solo quelle! E…e poi…c'è chi anela ad incontri armoniosi, c'è chi desidera avere dei primi appuntamenti palpitanti e c’è invece chi vuole solo fare sesso. Indovinate cosa volevo fare io? (Guarda un uomo o una donna in sala) Che ti ridi? Metti che volevo una storia d’amore! Che ho la faccia da opossum arrapato? Vabbè….lasciamo stare! Insomma dagli e dagli con la chat, riuscii a farmi invitare a casa da una donna sui sessanta, di Bari, divorziata, in foto bionda vaporosa, ancora gran bel fisico, chiappe vincenti sulla forza di gravità, che cercava un lui altrettanto vaporoso, possibilmente munito di soldi e materia grigia. Il contrario di me in estrema sintesi. Alla fine uscì con me al buio….nel senso che avevo evitato accuratamente di mettere la mia foto su facebook, confidando sul fatto che con le parole non mi fregava nessuno. Anche perché coi selfe ci facevo poco. Anzi a proposito….vorrei proprio sapere chi è stato quello scenziato che si è inventato il selfie. Ma santoddio, non potevi inventarti qualcosa di più intelligente? Il selfie ha invaso le nostre esistenze, è diventata un’epidemia. Gente che si fa selfie alle feste, ai ristoranti, allo specchio, in macchina, mentre guida, mentre si ispeziona il naso. Ragazze che ti sorridono e ti fanno le labbrucce, che si fanno un selfie mentre baciano un ragazzo…che pure lui si sta facendo un selfe mentre bacia lei. Si auto-selfano! Così, tanto per farci vedere che loro sono tanto felici. Io invece sono felice solo quando viaggio in incognito. Come Zorro….che mi metterei pure la maschera! Te lo immagini che con questa faccia che mi ritrovo, mi faccio pure i selfie? Insomma col mio primo rimorchio facebookiano mi vestìi in tenuta da combattimento: lavato, profumato, lucidato, cercai i capelli per casa per dargli una pettinata ed arrivai a casa di lei armato delle mie migliori battute, delle barzellette più spassose che conoscevo . Quando mi presentai alla sua porta, mi osservò, fece una faccia strana, direi quasi disgustata, ma mi fece entrare ugualmente. Certo, non si aspettava un Brad Pitt, ma nemmeno me. Non fu scortese, mi fece accomodare e mi stette pure a sentire. Dalle poche parole che disse in accento barese, afferrai che non stava proprio alla canna del gas. Il problema è che quando la persona che hai accanto non fa il minimo sforzo per contribuire alla conversazione, non si capisce se sia interessata. Con lei usai uno slang leggero, ma raffinato, perché non era il caso di farle sapere subito che in fondo ero un grande pirla. Insomma cercai di tirare fuori il meglio di me stesso. Ad un certo punto lei mi guardò e fece (in dialetto pugliese o in altro dialetto a piacere) : “ Caro mio, al momento ho solo bisogno di un uomo che faccia tutto quel che mio ex marito non faceva. Le ho risposto: “Eccomi!”. Allora lei mi guardò, mi mise in mano una busta piena e fece: “ Tieni, butta fuori la mondezza e sparisci”. Dopo qualche tempo toccò a Silvia, brutta tanto, ma tanto…tanto comprensiva. Due ore passate insieme e lei ed aveva già proiettato il suo intero futuro con me. Era l’avatar di un commercialista. Dopo dieci minuti che parlava, mi ero convinto che era una di quelle che riuscivano a compilare la tua dichiarazione dei redditi solamente guardandoti le scarpe. Non solo già pianificava la prossima uscita con me, ma aveva un centinaio di idee su dove e come trascorrere il prossimo ponte e si era spinta oltre parlando di convivenza con accenno a matrimonio e figli. Da questi discorsi alla castrazione chimica, è tutto un attimo. Mi dileguai più veloce della luce. Poi fu la volta di Antonella….lei caruccetta. Solo a vederla in fotografia subito palpitescion! Aveva messo su facebook la sua foto al mare a mezzobusto, con due air bag da paura. Che io ho una passione per il seno, forse perché mia madre si è sempre rifiutata di allattarmi. Sono un senologo convinto. Per me le tette sono il fulcro del mondo. Che poi le donne non sono mai riuscito a capirle. Chi ha le tette grosse, se le diminuisce e le vuole rassodare, chi ce le ha piccole si fa mettere le protesi e le vuole rassodare uguale. I seni delle donne, quando ci sono, sono belli tutti . Che poi se la vogliamo dirla come si deve, le donne con i seni grossi sono avvantaggiate su tante cose. Riescono a leggere una rivista e mantenerla all'asciutto anche mentre si fanno il bagno; riescono a trovare dov'è andato a finire il resto del popcorn alla fine del film ; galleggiano in acqua senza il salvagente e rendono lo jogging uno sport per spettatori. Che pure le donne con seni piccoli hanno i loro vantaggi. Riescono a dormire a pancia in giù senza schiacciamenti; non hanno problemi di spazio pure se se devono mettersi al volante di una macchina piccola, sanno che la gente riesce a leggere l'intero messaggio sulla loro maglietta e possono saltare senza correre il rischio di auto-tramortirsi. Tornando ad Antonella, riuscii a combinare un appuntamento in un locale alla moda trendy scelto da lei , uno di quelli con i menu strani …da farti preferire gli hamburgher del Mc Donald's. Mi presentai in doppiopetto bleu fatto su misura, modello Berlusconi, di quelli che mette lui per mascherare la pancia, e con un bouquet di fiori costosissimo in mano. Una carta di credito esaurita. Antonella era carina come in foto, forse un po’ bassina, formato tascabile ed ecco perché metteva le foto a mezzobusto… Infatti portava un paio di scarpe tacco 12, forse per sentirsi altissima, purissima, levissima.Mi andava pure bene, ma il problema nacque quando cominciò a parlare…….. perchè non si fermò più . Parlava, parlava…. parlava di tutto. Mi raccontò nei più piccoli dettagli la sua ultima seduta dall'estetista e il suo nuovo taglio di capelli. Seppi così che prima era biondo cenere alla Jennifer Lopez, poi un biondo platino alla Marilyn Monroe, ma era psicologicamente pronta per un biondo grano prateria texana all’ Angelina Jolye. Tentare di fare colpo fu impossibile perché era completamente posseduta, più inarrestabile di Paolo Bonolis. Dopo un’oretta di sofferenza, con la scusa di andare al bagno, fuggìi da una finestra e mi strappai pure il vestito pagato con la carta di credito. Se non l’avete ancora capito, io ho un’ innata capacità di auto-flagellarmi con i rapporti sbagliati. Sono speciale, l’unico uomo al mondo che applica la regola “soddisfatte o rimborsate”. All’epoca andai sotto di cinquantamila euro. Comunque insistetti perché , quando la lotta si fa dura, solo i duri vanno avanti. Chattando di qua e di la, mi capitò di fare amicizia virtuale con una culturista e, per farla interessare, le chiesi consigli su come aumentare la mia massa muscolare. Mi chiese una mia foto in costume e si dichiarò ansiosa di mettere in pratica la sua abilità nel rassodare la mia massa flaccida! Ci combinai un appuntamento in un ristorante “molto in” e sin dal primo impatto capìi che avevo davanti la donna che non deve chiedere mai. Aveva una muscolatura mascolina e mangiava come un bue! Pensa che io avevo ordinato del prosciutto crudo e lei una lombata da mezzo chilo molto al sangue! Più la guardavo e più mi pareva di assistere ad un intervento chirurgico su una bestia viva.Ad un certo punto afferrò l’osso e cominciò a spolparlo con i denti. Io invece mangiavo il prosciuttello e mettevo da parte tutto il grasso. Lei lo vide con l’occhio ingordo e mi fece: ” Che inutile scialo di proteine”! E alé….razziato pure quello…..e a mani nude. Era una di quelle che se le spostavi la sedia per farla accomodare si incazzava perché non aveva bisogno che qualcuno l'aiutasse, se provavi a versarle un secondo calice di vino ti avrebbe potuto tramortire solo con lo sguardo al pensiero che tu volessi farla ubriacare per poi fartela a tradimento, se le facevi un complimento di troppo sulla sua femminilità, anche se di femminilità ne aveva molto poca, correvi il rischio che ti colpisse tra le gambe con l'ultimo modello di borsa griffata. Insomma era della serie di quelle che potevano combattere con un leone a mani nude, anche indossando 12 centimetri di tacco, di quelle che erano capaci di scardinare una porta con le unghie appena smaltate e che potevano ottenere tutto ciò volevano sfoderando il minimo sindacale di grazia. Troppo ridondante per uno come me. Naturalmente la scartai con molta attenzione , cercando di non urtare la sua suscettibilità. Poi dopo un pressing da paura uscii con una professoressa universitaria di quelle con gli occhiali spessi come fondi di bottiglia. Subito mi sentìi inadeguato. Appena montata in macchina mi disse: “Or dunque, dove si va mio cavaliere errante”. A me cavaliere errante non l’ aveva detto mai nessuno. Mise subito in chiaro che non beveva, non fumava, non mangiava carne, odiava le discoteche, non andava al cinema , ma andava pazza per la musica da camera.Un Highlander della tristezza. Dopo una centrifuga in un locale dietetico, la portai al Gianicolo per una passeggiata romantica e lei mi raccontò la storia di Garibaldi e di tutti i garibaldini raffigurati nelle statue. Oddio era pure simpatica, spigliata ed usava parole come iperbolico, ridondante e uggioso. Non so cosa volessero dire, ma mi intrigavano. Nessuna parola fuori posto, nessuncioè, neanche una sfuggenteminchiaogni tanto. Tanta cultura, tanta roba. Poi mi raccontò degli strafalcioni linguistici dei suoi studenti e pensai che se per sbaglio avesse preso in mano qualche mio quaderno del liceo, come minimo mi avrebbe sequestrato la licenza elementare.Tornato a casa volevo strangolarmi con la corda della tenda. Mi mandò un sms a tarda notte, senza nessuna abbreviazione, troncatura o contrazione linguistica, dicendomi che, in fin dei conti, ero una persona piacevole ! Le risposi con un messaggio abbastanza lungo dove sottolineai il fatto che, in fin dei conti, anche lei era una donna stupenda, ma dovetti aver sbagliato la punteggiatura ed altro. Lei mi rispose con il mio stesso messaggio, copiato-incollato, ma sottolineò senza ritegno ogni mio errore. Praticamente la copia di uno dei miei compiti d’italiano del liceo, di quelli non classificabili. Troppo poco per una come lei. Colpito e affondato. Dopo l’ultima fregatura lasciai perdere facebook e mi affidai ai cuori solitari. Per affinità di carattere mi misero in contatto con una certa Silvia. Timida, tipo casa e chiesa. Mi intrigò subito. Mi scrisse: “ Sono immune ai rapporti materiali, non m’interessa l’ involucro, ma tutto ciò che c’è dentro ”. Perfetta…. come il cacio sui maccheroni. Con lei potevo essere finalmente sincero. Le mandai la mia foto in originale raccontandole tutto della mia vita sfigata e lei accettò di vedermi. Mi invitò a casa sua per un dopo cena, ma peccato che abitava al decimo piano senza ascensore. Arrivai sul suo pianerottolo in difficoltà respiratoria, che quasi avevo bisogno di una bombola di ossigeno. Prima di bussare mi fermai qualche istante per riprendere fiato. Quando aprìi la porta, ansimando e con una certa scioltezza la salutai con una stretta di mano bagnata fradicia, poi sentiti il cervello che pulsava come un tamburo e poi …..non ricordo più nulla di lei. So solamente che mi svegliai una barella del pronto soccorso attaccato ad un respiratore. Non la vidi più.Alla fine ho deciso di mollare tutto ed in preda ad una crisi di clausura che quasi meditavo di andare a vivere in un eremo come un asceta indù, senza tv, cellulare, computer ed ADSL. Poi ho capito che era più conveniente tornare alle origini e quindi sono tornato da papà , perché mamma ci ha lasciati da tempo, senza lasciare traccia. Mi ricordo di mio padre a colloquio con l’impresario delle pompe funebri quando si dovette decidere i particolari della sua sepoltura: “Allora, come la vuole la cassa?”. “Chiusa bene, mi raccomando!” rispose laconico. Ed ora eccomi qui a convivere , con lui perdutonel suo mondo parallelo lontano mille anni luce e con la mia sorella gemella Fiore, nel frattempo diventata sempre più brutta! Quando la vedo mi passa il singhiozzo. E’ cosi' brutta che pare uscita da un kit di montaggio di cui si sono perse le istruzioni. Le tare genetiche nella mia famiglia….. in lei sono tutte evidenti. Eh…amici miei, la prima “Legge di Mendel” parla chiaro: l'incrocio tra due piselli rugosi genera piselli rugosi. Siccome da ragazza aveva pochi capelli, si è sottoposta a una cura di ormoni . Ora ha una chioma che arriva finoalle caviglie, solo che parte dall’interno cosce. Dove le altre ragazze hanno le curve, lei ha le deviazioni. Ha tante rughe sulla fronte che il cappello se lo deve svitare. E’ cosi' brutta che quando andò in vacanza a Napoli la multarono per aver deturpato il paesaggio. Quando si spoglia il vecchio bavoso della casa di fronte chiude le tende. Un giorno che l’ho accompaganata in profumeria per acquistare un profumo , mentre la giovane commessa le preparava un pacchetto, lei le ha chiesto: "Avete qualche campioncino di crema antirughe?". La commessa le risposto di rimando: "Si', ho proprio quello che fa per lei, una crema nuova che si chiama “Miracle". Una volta ha domandato alla sua parrucchiera: "Secondo te che cosa devo fare per assomigliare di più a Sabrina Ferilli?". La parrucchiera l’ ha guardata sconsolata e le ha risposto: "Non deve fare niente, signora, solo aspettare che la Ferilli abbia un incidente frontale!". All’estetista ha chiesto "Senta vorrei far sparire dalla faccia tutte queste imperfezioni. Ha una soluzione efficace?". E l'estetista: "Certo signora, le consiglio una maschera!". E lei: "Di fango, di acido glicolico, di argilla... o che?". L'estetista, tranquilla: "Semplicemente una maschera, signora!" . E lei guardando la lampada abbrozzante ha insistito : “Ma se mi faccio una lampada …dice che miglioro?". Risposta secca: "Questa è una lampada abbronzante, non la lampada di Aladino!!”. Un tempo volevo trovarle un marito ed avevo convinto Bruno, il mio amico sfigato con le donne, a conoscerla. Hai visto mai la fame! Il problema è che quando gliel’ho presentata mi ha preso da una parte e m’ha detto : “ Ma oltre a tua sorella c'e' un altro cesso qua dentro?”. Beh, gli ho risposto, però è tanto bella dentro. E lui: “ Allora prova a rovesciarla!”. Gli ho detto, fallo in nome dell’amicizia che ci lega….ed ero disposto pure ad intestargli la mia parte di casa paterna. E lui mi ha risposto: “ Se mi costringi a sposarmela sono sicuro che preferirei, al termine della cerimonia, baciare appassionatamente il prete”. Allora ho provato a mandare anche la sua foto al club dei cuori solitari, ma mi è tornata indietro con la scritta: "Non siamo così solitari”. Sono sicuro che se mia sorella volesse entrare in una colonia nudista, la costringerebbero ad indossare il soprabito. Però mi è utile! Quando ho il singhiozzo, basta che la guardo e mi passa. L’altro giorno, poverina, mi ha detto che quando morirà vorrà lasciare il suo corpo a disposizione della scienza, ma io sono sicuro che la scienza appena la vedrà sul banco dell’autopsia, la porterà immediatamente al forno crematorio. Tempo fa la portai al pronto soccorso per un incidente d’auto con trauma facciale. Il medico appena l’ha vista mi ha detto: “ Chissà com’è ridotta la macchina”. Comunque dopo l’ incidente è quasi migliorata…... e comunque ci somigliamo. In fondo siamo gemelli e veniamo da genitori che pure loro a bruttezza non scherzavano.Mio padre in uno dei pochissimi momenti di lucidità mi ha svelato che quelle pochissime volte che sentiva il bisogno di fare sesso , mia mamma gli mostrava le nostre fotografie. Sono rivelazioni che fanno un male della madonna, ma è difficile covare risentimento per una persona che non sa neppure di essere al mondo, però quelle rare volte che il suo cervello connette , è in grado di dire immediatamente la cosa sbagliata. Pensate che quando il medico di famiglia all’inizio della malattia ha cercato di spiegargli la sua malattia e gli ha detto: “ Abbiamo preso l’ Alzhaimer”, lui ha risposto: “Ed in quale squadra giocava prima?” L’altro giorno gli ha prescritto, gli esami del sangue ed una colonscopia esplorativa, che detta così sembra un viaggio, un’ avventura alla scoperta dell'ignoto, ma in realtà è solo un tubo nel sedere. Effettivamente chiamarlo “tubo nel sedere” è un po’ inquietante. Se dicevo a mio padre: “Dai papà andiamo che ti devono infilare un tubo li ”, probabilmente avrebbe cercato d'incatenarsi al letto ed avrebbe scalciato come un mulo, invece quando gli ho parlato di colonscopia esplorativa è stato felice. Il problema è che mi si è presentato vestito come Indiana Jones alla ricerca dell'arca perduta. L’altro giorno gli ho detto: “Papà devi raccogliere le urine delle 24 ore”. E che ce devi fa con la mia pipì. Niente papà, anche perché non la vorrebbe nessuno. Mi serve per fare un conteggio di quanta ne fai. E lui, mi ha guardato come se fossi un demente e mi ha risposto: “ Tu mi sai che hai qualche deviazione mentale” Lui a me! Ci pensi? Insomma, gli dico, per un giorno intero devi farla qui nel contenitore . Mio padre: “Ma tutta lì dentro?”Io: “No, solo un po'….il resto puoi farla comodamente in giro per casa, magari creando dei disegni naif sulle pareti”. Mi ha preso subito in parola, che se non lo fermavo era già partito per farla. Tremendo! Ieri, per esempio, ha deciso di organizzare un rave-party nella sua testa e siamo stati invitati. Alle 4 di notte a mia sorella Fiore che lo supplicava di dormire, la sua risposta è stata: “ Che dici se mi faccio due passi fuori per prendere sonno? ”. Non c'è stato nulla da fare, più sveglio di un cocainomane, ma non potevo mica buttarlo giù dal balcone o prendererlo a frustate con il tubo del catetere. La sua mente vaga così tanto che oramai l’ha persa completamente di vista. Dopo quest’ ultima sfuriata di mio padre ho deciso che per alleviare la vita a me e mia sorella serviva una badante . Così ho avuto modo di fare conoscenza con tutta una serie di donne tracagnotte dell’est, visto che quelle italiane non si abbassano sino a tanto. Ne ho viste e sentite di tutti i tipi. Durante il colloquio una signora rumena mi ha detta che non lavorava durante il week-end, che non si fermava per la notte e che voleva un paio di giorni liberi a settimana. Scartata immediatamente. Un’ albanese mi ha chiamato chiedendomi se era proprio necessario fare il colloquio perché aveva altro da fare. Una polacca avanti negli anni mi si è presentata con due amiche e mi ha detto che le facevano compagnia per il colloquio”. In pratica erano le sue due badanti. Una moldava mi ha fatto parlare per venti minuti e alla domanda “Ha la macchina o si sposta con i mezzi?” la risposta è stata: “Io brava in Moldavia”. Non ho capito se Brava era il suo nome o se faceva la spola tutti i giorni dalla Moldavia con una FIAT Brava. Alla fine, colto da uno slancio di pietismo, ho scelto una russa con marito disoccupato e otto figli da mantenere a Novosibirsk, una città dispersa tra i ghiacci della Siberia .Una boccata d'aria fresca per la mia famiglia….. in tutti i sensi. Quando ho detta a mio padre che gli avevamo preso una badante russa, lui mi ha risposto:” Io la notte voglio dormire…..che già russa tua sorella che sembra una locomotiva”. Poi dopo un po’ di tempo ci si è affezionato al punto da cercarla sempre. Una mattina sentivo colpi incredibili provenienti da bagno, che già che quando mio padre entra in bagno ti puoi vedere “Via col vento” per tre volte…. ed invece sentivo la voce della badante che gli diceva: “No fermo, più giù, no più su, infila, fermo, ora più dentro, ora mettilo di lato”. Peggio di un porno di Rocco Siffredi…e non era possibile che mio padre con l’Alzhaimer potesse fare di quella roba. Ho spalancato la porta per rendermi conto. Ed invece ho trovato la badante tutta sporca di dentifricio e mio padre che aveva in bocca lo spazzolino elettrico e non lo voleva mollare. Ultimamente ho scoperto che la russa tutta casa e famiglia si è fatta rimorchiare da un inquilino con la faccia da bandito che abita nel sottoscala del mio palazzo. Affari suoi. Ora, ogni volta che ha la mezza giornata, scende da lui avviluppata da una nuvola di profumo così intensa da mimare gli effetti di un'arma batteriologica e dopo un paio d’ore ricompare come se fosse passata dentro la macchina del vento. Comunque è felice e e sfarfalla di qua e là a due metri dal cielo che non ha più bisogno della scala per pulire i vetri, annuisce e sfodera sorrisi Durban's nonostante mio padre la inviti gentilmente ad andare a quel paese ogni qualvolta scopre biscotti e caramelle nascosti in anfratti oscuri. E' in love, come le marmotte in primavera, in calore come una coperta termica. Prima quando andava a fare due passi con mio padre inforcava le ciabatte e via, ora con il rischio concreto d'incontrare il suo amore nei dintorni, si trucca, si pettina, calza i trampoli, apparecchia le tette e infila dei pantaloni mignotteschi così stretti che il suo sedere sembra sottovuoto. Non m’interessa a chi la da, ma come tutti gli innamorati ha smarrito il cervello! Ieri ha salato l'acqua del semolino di papà con lo zucchero. Che papà è pure diabetico! Speriamo non confonda la cardioaspirina con le mentine. Insomma, mentre la badante dell’est si trasforma in conturbante femmina ammaliatrice e mio padre sin guardone bavoso, io mi trasformo in Albus Silente, quello dei film di Harry Potter e passo giornate da cesso umano. Mi sento inutile come il “ Piano A” nei film d’azione americani o come la data di scadenza sul barattolo della nutella. Oggi per esempio ho capito subito che la giornata era una di quelle storte, uno di quei giorni in cui vi cade lo spazzolino da denti nel water, tanto per intenderci. Un piccione ha deciso di scaricarmi sulla Lacoste nuova di zecca i suoi ultimi pasti non digeriti , il gatto ha usato il mio cassetto delle calze come lettiera, quando mi sono messo la camicia è caduto un bottone, quando ho preso in mano la mia valigetta, è caduta la maniglia. Ora ho pure paura di andare in bagno, perché la sfiga si distrae solo per alcuni istanti e poi torna immediatamente all'opera. Come dice Woody Allen, i guai sono come la carta igienica, ne prendi un pezzo e ne vengono dieci. Sono così sfigato che se comprassi un cimitero, la gente smetterebbe di morire. Dice vai a Lourdes, ma se ci vado io…trovo chiuso. Amici e conoscenti per consolarmi mi ripetono: vedrai che le cose andranno meglio, prima o poi troverai un sorriso ! Per favore siate più precisi e ditemi: “ Quando la troverò ? Non siate vaghi, voglio una data! Per ora l’unico sorriso me l’avete regalato voi…sì che siete qui seduti. Spero che qualche piccolo sorriso ve l’ abbia regalato io. Per finire solo una cosa voglio dirvi: “ Non permettete a niente e a nessuno di togliervi il sorriso, perché il sorriso vale più di qualsiasi altra cosa al mondo, perché il mondo sarà sempre più luminoso dietro un sorriso. Basta solo andarlo a cercare o riuscirlo a scovare nell’ unico luogo in cui può essere nascosto: dentro di noi.