La mamma buonanima della signora

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La mamma buonanima della signora

LA MAMMA BUONANIMA

DELLA SIGNORA

Atto unico di G. Feydeau

Personaggi:

LUCIANO

GIUSEPPE

YVONNE

ANNETTA

La camera da letto di Yvonne. Interno modesto ma con una certa ricercatezza di eleganza e comodità; lusso a buon mercato, soprammobili graziosi ma privi di valore. Alle pareti, stampe contemporanee incorniciate, ventagli giapponesi, eccetera.. Sul fondo, porta che immette nell’anticamera. A destra, in secondo piano, una porta i cui battenti sono stati tolti e sostituiti con una tenda. A sinistra, in secondo piano, nel “pan coupè”, porta che immette nella camera di Luciano. A sinistra, in primo piano, un caminetto sormontato dal suo specchio. A destra, in primo piano,un letto; contro la spalliera del letto un divanetto lungo quanto la spalliera sessa. Alla testa del letto, lato pubblico, un  tavolino a ripiani con sopra una lampada accesa e una boccettina contenente un medicinale; all’atro lato del letto una poltrona; in fondo un piccolo secretaire per signore aperto. Alla sua destra una sedia. Accanto al caminetto, quasi in proscenio, un tantino di spalle nei confronti del pubblico, una poltroncina con sopra una sottana e una sottoveste. Sul caminetto :una pendola e candelabri, più a destra, un servizio da acqua; a sinistra, una scatola di fiammiferi e un forellino a spirito per preparare la tisana. Contro il muro, alla destra della porta di fondo, un divano.

Nell’ angolo un tavolo disposto obliquamente. Gettata sulla spalliera del letto, una vestaglia da donna. In terra, lato pubblico, le pantofole di Yvonne( aperte dietro e senza tacchi);all’altro lato le pantofole di Luciano. Al soffitto, lampadario azionato da interruttore collocato a sinistra della porta di fondo. Sul secretaire l’occorrente per scrivere e qualche biglietto postale.

ATTO UNICO

Scena prima

Yvonne, poi Luciano

All’alzarsi del sipario, la scena è in penombra. Yvonne dorme profondamente non risvegliata dal suono del campanello e tuttavia un po’ disturbata nel sonno, emette un sospiro più lungo e si gira nel letto.

YVONNE - (apre gli occhi  gonfi di sonno e alza un poco la testa) Cosa sarà mai? (altri squilli) Scommetto che Luciano ha dimenticato le chiavi!...(gettando le coperte) E’ stupido spaventare la gente a questo modo! ( salta dal letto, è in camicia da letto, altri squilli, poi furiosa) arrivo! (afferra la vestaglia con gesto brusco e infila rapidamente le pantofole. Altri squilli) Ma si, arrivo, perdinci! (si butta la vestaglia intorno al collo come uno scialle. Arriva sino all’anticamera, poi giunta sulla porta di ingresso, con tono scorbutico) Chi è?

LUCIANO (da fuori, intimorito) Sono io, ho dimenticato le chiavi!

YVONNE Ah, naturalmente (apre la porta) che bel divertimento! Dai entra! (si arrampica sul letto,con le ginocchia, volgendo le spalle al pubblico. Nel frattempo entra Luciano, indossa un costume Luigi XIV, sotto un impermeabile chiuso fino al collo, che non oltrepassa in basso il limite inferiore del bacino. Attorno al colletto alzato dell’impermeabile,un foulard annodato. Alle mani, guanti bianchi fradici di pioggia;le scarpe sono infangate e le calze pure,fino al polpaccio. L’impermeabile, sul dorso, è una sola ampia chiazza di umidità. Quando entra, ha le mani impacciate dalla candela accesa, dal bastone e dall’ombrello. La spada si impiglia nella porta, mentre varca la soglia, Yvonne, sul letto) E allora? Stai lì fino a domani?

LUCIANO - Eccomi, ti chiedo scusa!

Così dicendo preme l’interruttore ed accende il lampadario

YVONNE (sgarbatamente) Ah, mi chiedi scusa! Sai com’è divertente essere svegliati di soprassalto quando si sta dormendo!

LUCIANO (mortificato) Ti ho svegliata?

YVONNE (tagliente) Non penserai che ti abbia aspettata fino a quest’ora!

LUCIANO (sinceramente confortato) Ah, meglio così!

YVONNE - Come “meglio così”? sei contento di avermi svegliata?

LUCIANO -Ma no! Dico che è meglio che tu non abbia aspettato.

(soffia sulla candela, la posa sul caminetto, appoggia il bastone nell’angolo dello stesso, poi, tenendo sotto il braccio l’ombrello semiaperto e grondante, si dirige verso il letto, scuotendo le mani intirizzite nei guanti fradici).

YVONNE - Tornare a quest’ora! Ti chiedo se è vita questa!

LUCIANO (mentre si toglie i guanti). Non sono riuscito a trovare una carrozza pubblica. E piove che Dio la manda!

YVONNE - sono sicura che deve essere tardissimo!

LUCIANO- No, sono soltanto…

 In quell’ istante la pendola del caminetto batte quattro rintocchi.

YVONNE (troncandogli il discorso) -Aspetta! (entrambi prestano orecchio, Luciano con una leggera smorfia. Terminati i quattro rintocchi) le Quattro e dieci?!

LUCIANO- Come “e dieci”?

YVONNE -La pendola è indietro di dieci minuti!

LUCIANO- Non è possibile, la tua pendola è rotta…

YVONNE - Ma si, lo sappiamo: quando i mariti passano la notte fuori di casa, le pendole delle mogli sono sempre rotte…

LUCIANO (andando verso il letto) Oh! Che esagerazione! Sta a vedere che ho passato la notte fuori di casa adesso! (sedendosi ai piedi del letto) In definitiva, eravamo d’accordo che sarei tornato tardi, dal momento che andavo al ballo delle quattro arti! Non potevo venire prima che cominciasse…

YVONNE (con un tono che non ammette repliche)- avresti fatto meglio a non andarci affatto!...Non è il posto che fa per te! Cosa avranno pensato di te, alle quattro arti! Quando ti hanno visto, te, un uomo sposato!

LUCIANO (che da quando è entrato non ha abbandonato l’ombrello, tracciando ghirigori sul tappeto, come si fa con un bastone sulla sabbia)- Oh! Ti assicuro che non badavano a me!

YVONNE (dandogli bruscamente una ginocchiata nelle anche)-Ma stai attento!

LUCIANO (che il colpo ha fatto balzare dal letto) Eh?

YVONNE (gridando) L’ombrello! Mi innaffi il tappeto.

LUCIANO- Io?

Istintivamente abbassa la testa per vedere il danno e un rivolo d’acqua sfugge dal bordo del cappello.

YVONNE -E il cappello!...gocciola.

LUCIANO (sbalordito, si affretta verso la porta per portare cappello e ombrello in anticamera) Oh! Ti chiedo scusa.

YVONNE - Non accorgersi nemmeno che gronda!

LUCIANO -Si, piange ed ha ragione.

YVONNE (stizzosa) Si, oh!fai lo spiritoso,adesso(Luciano ricompare si ferma,misero nell’aspetto, fra la porta e il secretaire. Tira con un aria da idiota un estremità del foulard, allo scopo di sfilarlo dal colletto dell’impermeabile. Yvonne lo guarda con compassione) Ah!no!la figura che fai così!

LUCIANO –E’ la pioggia!

YVONNE -Si, oh! sei carino!...ma guardati le calze!ma da dove vengono?

LUCIANO (miseramente)-dalla mercerie.

YVONNE -Ah!bene! possono ritornarci!Ah! mamma mia(bruscamente) ma su, togliti il cappotto!non vorrai andare a letto col cappotto!

LUCIANO - Hai ragione.

Si gira volgendo le spalle al pubblico, e si leva il cappotto appoggiandolo sulla sedia a destra della porta;poi estrae la spada con largo gesto e va a posarla accanto al caminetto.

YVONNE - Si capisce!(vedendo Luciano che, venuto avanti in mezzo alla scena, ha un brivido. Infastidita)Che cos’hai?

LUCIANO(accenna col capo che non è niente, poi)Ho freddo!

YVONNE (beffarda) -Ah! Hai freddo! vuoi forse farti compiangere?

LUCIANO (impaziente) Ma no! Tu mi chiedi, io ti rispondo.

YVONNE -Bene, imparerai a far baldorie!( vedendo Luciano che si è avvicinato al camino per scaldarsi mettendosi di spalle ad esso, con tono di compatimento)Cosa fai li’, nel caminetto?

LUCIANO(con molta semplicità)- cerco di scaldarmi.

YVONNE -Ma se il fuoco non c’è!

LUCIANO -Il fuoco non…eh!(guardando il focolare)Ah!si, guarda!...è l’ abitudine,sai? Siccome quando il fuoco c’è lo si mette li’ dentro…allora inconsciamente!...

YVONNE - Psst!

LUCIANO (lamentoso)-Sei poco caritatevole,mi togli tutte le illusioni!già cominciavo a scaldarmi.

YVONNE -Ah! ti riscaldi con le illusioni, tu? Bene,mio caro, d’ora in poi saprò come comportarmi…coi tuoi bollori!

LUCIANO(irritato, andando verso il fondo)Ah! Che noiosa!

YVONNE(tornando alla carica)No! Pensare che siamo sposati soltanto da due anni e il signore abbandona già sua moglie per andare al ballo delle quattro arti!

LUCIANO(oppresso)Senti, ti prego…sono stanco, la scenata me la farai domani.

YVONNE -Oh!...non è una scenata!faccio una constatazione.

LUCIANO(venendo avanti leggermente in scena)Se non capisci che un uomo,per non ammuffire, ha bisogno di vedere ogni cosa, conoscere ogni cosa…per plasmare il suo spirito!...

YVONNE(con disprezzo)Oh!no!...no!senti!fai il cassiere ai magazzini Lafayette; a cosa ti può servire, per il tuo mestiere, conoscere il ballo delle quattro arti?

LUCIANO(piccato)non sono soltanto un cassiere, sono un pittore.

YVONNE(alzando le spalle)Pittore!fai degli scarabocchi!

LUCIANO(offeso)Scarabocchi!

YVONNE -Ma certo! Finché non si vende, sono scarabocchi, vendi tu?

LUCIANO -no,non vendo!evidentemente non vendo! Che bella scoperta! Non vendo…perché nessuno mi acquista!...altrimenti!...

YVONNE -Tu hai dipinto bene una sola cosa!

LUCIANO(felice ella concessione)Ah!

YVONNE - la mia vasca da bagno…con la vernice

LUCIANO(offeso)Oh!che spiritosa!dai continua(tornando verso il letto)ciò non toglie che io sia più artista di quel che credi!e come artista è del tutto naturale che vada alla ricerca di sensazioni artistiche.

YVONNE -Via,via,dimmi che vai alla ricerca di sensazioni, punto e basta!ma non parlare di arte!

LUCIANO(rinunciando a discutere)Ah!senti, mi stai scocciando!

Raggiunge il caminetto e si mette in posizione per togliersi il jobot davanti allo specchio.

YVONNE(gettando le coperte)No…ma…(salta dal letto e a piedi nudi corre da Luciano, quindi, facendogli fare una giravolta perché si venga a trovare di fronte a lei)No, ma citamene una allora,se ti scoccio;citamene una delle tue sensazioni artistiche!

LUCIANO -Ma certo!

YVONNE(tagliente)Non è una risposta! Citamene una!

Viene avanti in scena.

LUCIANO(viene avanti anche lui, seguendola)Non ho che l’imbarazzo della scelta…Toh, per esempio,quando c’è stato l’ingresso di Anfitrite.(guardandola fisso con sorriso sprezzante)Forse non sai neanche cosa sia Anfitrite.

YVONNE -Oh! Figurati!non so cos’è!...é una malattia intestinale!

LUCIANO(sbalordito)Cosa?

YVONNE -Ma certo!

LUCIANO(scoppiando a ridere)Una malattia intestinale! E’ la dea del mare.

YVONNE(Sconcertata)Ah! Beh, che c’è ? ho confuso!...ho confuso con L’enterite.

LUCIANO -Non c’è la minima somiglianza!

YVONNE -Insomma,si può sbagliare.

LUCIANO -Si, ebbene!quando il corteo ha fatto il suo ingresso, ecco, quella è stata una sensazione artistica! Una modella meravigliosa, completamente nuda, in una conchiglia di madre perla, portata da tritoni e da sirene!

YVONNE(risentita)una donna tutta nuda!

LUCIANO -tutta nuda.

YVONNE -Edificante!

LUCIANO (con ponderazione)Ecco, è proprio qui che sbagli!Non c’era nulla di indecente.

YVONNE -Ah,si?allora lo farò anch’io!...

Sempre parlando viene in proscenio,sul lato destro, si arrampica sul letto.

LUCIANO(alzando le braccia)Ah! Santo cielo,è evidente,tu…ma non dire stupidaggini.

YVONNE(seduta sul letto)Insomma,una cosa è indecente oppure non lo è.

LUCIANO -Non lo è se ritratta di modelle!...e quella là!una linea…e dei seni,Ah!...come non ne ho mai visti!

Va al caminetto.

YVONNE(con tono risentito,dopo un leggero inchino con la testa)ti ringrazio

LUCIANO(girandosi, sconcertato)Eh?

YVONNE -Sei sempre molto carino, tu!

LUCIANO -Ma andiamo, ti formalizzi sempre. Non parlo di te!non c’è dubbio che i tuoi sono molto graziosi!ma insomma…non sono poi dei seni da modella.

Torna al caminetto per disfare il jabot.

YVONNE -Ah! Davvero?...(getta le coperte e salta dal letto per piombare su Luciano. Durante il tragitto scioglie precipitosamente i nastri della camicia)E…e…(raggiunto Luciano, gli fa fare una giravolta perché si venga a trovare di fronte a lei)e cosa gli rimproveri?

Voltando le spalle al pubblico, di fronte a Luciano, gli si piazza davanti con la camicia aperta e tenendola allargata con le mani.

LUCIANO(sbalordito)Eh? Ma, non so…Ebbene!toh, per esempio, lì…

Indica con le dita un punto del petto di Yvonne.

YVONNE(dandogli un colpo sulla mano e facendo un balzo all’indietro)Alto là! Ti proibisco di toccare…vai a toccare i seni di quella donna, visto che sono meglio dei miei!

LUCIANO -Oh! Come sei sciocca!

YVONNE(tornando alla carica)Forza!forza,dimmi,che cosa gli rimproveri?

LUCIANO(stretto tra lo stipite destro della porta sinistra e Yvonne letteralmente appiccicata a lui)-oh!poca cosa!...Anche al di sotto sono perfetti!come vedi, sono giusto. Ma al di sopra, ecco! rientrano un po’;non…

YVONNE(indignata)-Rientrano!

LUCIANO(con un gesto)-E ciò li rende un pochino ad attaccapanni.

YVONNE(riannodandosi vivacemente i nastri della camicia)-Ad attaccapanni!Ad attaccapanni!Questo è troppo!

Afferra animatamente Luciano per il braccio sinistro e gli fa fare una piroetta in mezzo alla scena.

LUCIANO(non sapendo più cosa gli stia capitando)No,ma cosa?...

YVONNE(che ha aperto immediatamente la porta lasciata libera da Luciano, chiamando)Ammetta!...Annetta!...

ANNETTA(da fuori, assonnata)Eh?

YVONNE -Annetta, alzatevi!

LUCIANO(stupito)Annetta?

YVONNE -Avete sentito quel che vi ho detto?

ANNETTA(accento alsaziano)Signora?

LUCIANO(non sapendo più cosa gli stia capitando)No,ma cosa?...

YVONNE(che ha aperto immediatamente la porta lasciata libera da luciano, chiamando)Ammetta!...Annetta!...

ANNETTA(da fuori, assonnata)Eh?

YVONNE -Annetta, alzatevi!

LUCIANO(stupito)Annetta?

YVONNE -Avete sentito quel che vi ho detto?

ANNETTA(accento alsaziano)Signora?

YVONNE – Alé.forza in piedi.

ANNETTA-Si,signora

LUCIANO - Ah! Ma come, annetta? Annetta in camera mia?

YVONNE(passandogli davanti per andare a sedersi sul divanetto accanto al letto)Beh, si, che c’è?Annetta,si,Annetta!

LUCIANO -Ah,beh,questa è grossa! Fai dormire la domestica nel mio letto, adesso?

YVONNE - Già, tu avresti voluto che io rimanessi tutta sola in casa mentre tu andavi a fare bisboccia!Ah! no, grazie tante!( appoggiando il gomito del braccio sinistro sulla barra della spalliera)Ho paura, io!

LUCIANO- è il colmo! la domestica nel mio letto! Ma io allora dove vado a dormire?

YVONNE - beh, di là!

Indica la camera a sinistra

LUCIANO- con la domestica?

YVONNE - Cosa,”la domestica?,cosa”la domestica? Ora che sei tornato, Annetta sale in camera sua e tu riprendi il tuo letto.

LUCIANO -Neanche per idea!, Dormire nelle sua lenzuola!

YVONNE - ma non sono le sue, sono le tua lenzuola.

LUCIANO- Ma ci ha dormito lei, mi basta!

YVONNE -(si alza, e sempre parlando risale, arrampicandosi sul letto)Oh, naturalmente! Se si tratta di dormire tra le lenzuola della tua modella tutta nuda, faresti meno lo schizzinoso…

LUCIANO(con malizia)-Eh, vorrei  vedere!

YVONNE(che, in ginocchio sul letto è intenta scuotere i guanciali, a queste parole si gira verso Luciano) cosa dicevo io!(strisciando sulle ginocchia fino a metà del letto) lo preferiresti eh?...sporcaccione!...

Torna a stendersi.

LUCIANO(esasperato)Oh!...che barba!

Si sposta fino al caminetto

Scena II

Gli stessi, Annetta

ANNETTA (giunge dalla sinistra. Indossa gli indumenti per la notte. Camicia di tela grezza, increspata sopra il petto e sul dorso in modo da lasciare una scollatura, maniche corte e svasate che arrivano fino ai bicipiti. Sopra, una gonna di lana che lascia vedere la parte inferiore della camicia. Le gambe sono nude, ai piedi, ciabatte di panno. I capelli, in disordine, sono divisi in due bande sul davanti e tenuti insieme, dietro, da due trecce che si drizzano in aria. Procede così mezzo addormentata con gli occhi gonfi di sonno) La signora chiete ti me?

YVONNE (salta dal letto quando entra, e corre da lei) Si; venite un po’ qui! Voi sapete quel che dice il signore?

ANNETTA (con uno sbadiglio) No, signora.

YVONNE -Dice che ho i seni ad attaccapanni.

ANNETTA (indifferente ed addormentata) Ah?...pene, signora!

LUCIANO (ironico) E tu fai alzare la domestica per raccontarle queste cose?

YVONNE -Proprio così, signore!Voglio che ti dica lei stessa cosa pensa del mio seno, per dimostrarti che non tutti sono del tuo parere!( ad Annetta)Cosa mi dicevate l’altra mattina a proposito del mio seno?

ANNETTA (aprendo faticosamente gli occhi)Non ricordo più, signora.

YVONNE(sottolineando ogni frase con un colpetto sul braccio o sul petto di Annetta)Ma si, via! Mi stavo vestendo e vi ho detto:”nonostante tutto, non ce ne sono molte che potrebbero mostrarne di sodi come i miei”. Cosa mi avete risposto?

ANNETTA( facendo sforzo)Ah!si, ho tetto:”E’ vero, signora!quanto quarto i miei,in confronto sembrano due bisacce!”

YVONNE -Ecco hai sentito?

LUCIANO( afferrando bruscamente Annetta per un braccio e facendola passare avanti)Beh! E allora?E allora?questo cosa prova? Non ho mai negato che il tuo seno sia raro;ma dall’essere raro all’essere unico c’è pur sempre una certa differenza.

YVONNE(mentre Annetta,in attesa che la loro discussione finisca,è andata a sedersi accanto al caminetto)-Ah!davvero?Ebbene! omai il mio seno telo puoi togliere dalla testa!

LUCIANO-(mettendo la mano avanti per rispondere)Ma scusa!...

YVONNE(equivocando sul gesto colpendogli la mano)-Giù le mani!

LUCIANO(furioso)-Ah!insomma!

YVONNE -Lo tengo per qualcun altro…in grado di apprezzarlo.

Risale sul letto

LUCIANO (camminando avanti e indietro, furioso) Si, si, d’accordo! Bene! Va bene! Tienilo per qualcun altro! Tienilo per chi ti pare!per il papa, se vuoi!Ah!no,no, la pazienza che bisogna avere!...

Senza guardare si lascia cadere sulla poltrona accanto al caminetto, pensando che non sia occupata, sulla quale dorme Annetta.

ANNETTA (svegliata di soprassalto, lancia un urlo)Ah!

LUCIANO(rialzandosi con un balzo e furioso)-Eh!,ma andate a dormire Annetta!

ANNETTA(brontolando, va verso il fondo)E’ per questo che mi afete fatto alzare?

LUCIANO -Non sono io che vi ho fatto alzare, ma la signora.

ANNETTA - Sareppe stato meglio lasciarmi tormire!

YVONNE - Eh!beh, Annetta, nevvero?nessuno vi ha chiesto commenti, va bene?...E poi,visto che siete in piedi, potete approfittare per tornare in camera vostra e lasciare il letto al signore.

LUCIANO -Niente affatto! L’ha preso, se lo tenga! Io dormirò qui.

YVONNE -Con me?Ah!no!

LUCIANO -Si,ebbene!tu dormi dove vuoi, ma questo è il letto coniugale, e ne ho il diritto!

YVONNE - D’accordo, ma ti avverto:se ti fai venire delle idee…ti sbagli di grosso.

LUCIANO -Ah!senti,senti! E chi ti chiede qualcosa?

Si sposta oltre il letto e si siede sulla sponda; voltando le spalle al pubblico si appresta a togliersi le scarpe.

YVONNE (arrangiando  le coperte)Si, beh! Non mi meraviglierei se accadesse!

LUCIANO(bruscamente ad Annette che dorme in pedi contro lo stipite della porta di sinistra)E allora! Andate a dormire, voi!

ANNETTA(con aria da vittima)si, signore!        

LUCIANO -Andate,bellezza,andate.

ANNETTA -Che casa!

Esce alzando le spalle

YVONNE -Ah! No, sarebbe un po’< troppo che tu andassi a eccitarti con le altre e io poi dovessi…Ah!no, non mi piace fare la controfigura!

LUCIANO(Esacerbato)Ah!ti prego, senti! Me la dirai domani queste cose; sono stanco. Yvonne(cacciandosi sotto le coperte e volgendo le spalle a Luciano)Oh! Hai ragione!invece di discutere sarebbe molto meglio che dormissi.

LUCIANO -Bene, d’accordo! dormi!

YVONNE -(dopo una pausa, mettendosi semiseduta sopra la spalla di lui) –comunque,sono propri contenta che la domestica ti abbia messo a tacere.

LUCIANO(alzandosi, furioso, designando la porta di fondo con la pantofola che ha in mano)Senti!...vuoi che me ne vada?

YVONNE(con la testa sul guanciale e con tono molto distaccato)Và pure, se vuoi.

LUCIANO(esasperato, percorre tutta la scena con un piede in una pantofola e l’altro senza;ciò gli conferisce un andatura zoppicante)Oh!oh!oh!...(tornando ai piedi del letto)Innanzitutto, cosa ne sa la domestica?(senza sedersi e calzando la pantofola)Certo che se come riferimento ha soltanto il suo seno, ti concedo che tra i due…

YVONNE(balzando a sedere)- Ah! Hai bisogno di pareri più competenti?bene!domani abbiamo a pranzo il signor Godot e il direttore del reparto di profumi di magazzini Lafayette;glielo farò vedere a loro, il seno! E sentiremo la loro opinione.

LUCIANO(scandalizzato)-Ma sei matta?

YVONNE -E perché? Hai detto tu che non è indecente.

LUCIANO(con forza) non è indecente se una donna è tutta nuda!

YVONNE(di rimando)Va bene, mi metterò tutta nuda!

LUCIANO(sbalordito)- E’ matta, è completamente matta!

YVONNE(A mezza voce mentre si ricaccia sotto le coperte)Ah! Ce li ho ad attaccapanni, eh? ebbene, è quel che vedremo!

LUCIANO(andando fino ai piedi del letto con le mani giunte)Ah!no, per favore,ti chiedo, per favore!tu mi rincretinisci con queste continue frecciate.

Ritorna verso il fondo, tra la porta e il secretaire.

YVONNE(sollevandosi un poco e con tono sprezzante)-E allora vai a letto!cosa aspetti?...non vorrai fare il Re Sole tutta la notte?!

LUCIANO(con voce spenta, dandosi dei colpetti alla bocca dello stomaco con la punta delle dita)No.

Yvonne(Squadrandolo con compassione e con tono infastidito)Cos’hai ancora?

LUCIANO(con aria miserabile)Ho mal di stomaco.

YVONNE -Ma bene, eccone un’ altra!

Getta le coperte e salta dal letto

LUCIANO -Annetta dovrebbe farmi una camomilla.

YVONNE(mettendo le pantofole)D’accordo!ti faremo fare la camomilla!

Cosi dicendo si dirige alla porta di sinistra

LUCIANO(interrompendosi)Ma chi ti ha chiesto di alzarti?...posso dare l’ordine anch’io.

YVONNE(respingendolo)oh!no!no!...(ritornando su di lui)non voglio che tu possa dire che ti avrei lasciato crepare!...no!...conosco il mio dovere!...e lo compio…io…!

Luciano(con lo stesso tono di Yvonne)Bene!Perfetto!benissimo!

Va a sedersi sul divanetto

YVONNE(andando alla porta di sinistra e chiamando)Annetta!

ANNETTA(con voce esausta da fuori)Oh!

YVONNE -Annetta, alzatevi!

ANNETTA -Eh! Ancora!

YVONNE -Cosa “ancora”?Si “ancora”! cosa vuol dire “ancora”?...e fate una camomilla al signore!...

Si dirige al caminetto e prendendo un fiammifero lo strofina per accendere il     fornellino a spirito; nel frattempo si sente la voce di Annetta che brontola da fuori scena.

LUCIANO(dopo una pausa e con tono canzonatorio)Oh,no! Quanto riesci a scocciarla, quella ragazza!

YVONNE(con la scatola di fiammiferi in una mano e un fiammifero nell’altra, si gira all’osservazione di Luciano)Cosa?...ah!questo poi è il colmo! Sono io che la scoccio!( andando da Luciano e parlandogli sulla faccia)Senti un po’ !...E’ forse per me la camomilla?eh? è forse per me?

LUCIANO(quasi gridando)E’ la cena che non è passata!

YVONNE(sullo stesso tono di Luciano)Ma si! È sempre la stessa cosa!(ritorna al caminetto e comincia i preparativi:accende il forellino e versa nel recipiente l’acqua della caraffa)Ecco cosa ci portate a casa a noi: le indigestioni per le scorpacciate che vi fate in giro!...La moglie non vi pare sufficiente per le vostre distrazioni, ma per farvi da infermiera va bene!

LUCIANO(che non ha ascoltato niente dell’invettiva, occupato com’è a lottare contro il suo mal di stomaco, percuotendosi con la punta delle dita sotto lo sterno, si alza e arriva alle spalle di Yvonne)Allora, cara?

YVONNE(seccamente,senza voltarsi)Eh?

LUCIANO(lamentoso)Sarà pronta presto la camomilla?

YVONNE -ma insomma! ci vuole il suo tempo!...l’acqua deve bollire!...lo sai bene.

LUCIANO(rassegnato)Si(pausa. Ha una specie di singhiozzo;poi, con tono doloroso)Ah!

YVONNE(di tre quarti)Che c’è?

LUCIANO(chinandosi su di lei con tono dolente)Vorrei vomitare

YVONNE(respingendolo bruscamente e passando)Ah!no!no!non metterti a vomitare, adesso!Non ti ho sposato per questo!

LUCIANO -ma no, via!ho detto”vorrei”, non ho detto”vomiterò”. Sai benissimo che non ci riesco mai.

YVONNE(con disprezzo)Oh!si,lo so!...Fai pietà!

Torna al suo letto, su cui si arrampica.

ANNETTA(porta un pacchetto di camomilla e una zuccheriera. Ha indossato una blusa bianca e calze che le ricadono sulle caviglie. Mentre mette i fiori di camomilla nell’acqua che si sta riscaldando, con tono di malcontento)Bisogna di qualcos’altro, intanto che sono qui?

YVONNE(a letto, aggiustando le coperte sopra di sé)Chiedete al signore, Annetta.E’ lui che non sta bene!

LUCIANO -Ho mal di stomaco.

ANNETTA -però, se il signore non fosse andato a fare il pulcinella in ciro!...

LUCIANO(arrabbiandosi)Ah!no!no!non mettetevi di mezzo anche voi, adesso!

ANNETTA(con aria distaccata)-Oh, io tico cossi ma!...

LUCIANO -Si! Va bene…andate a letto!

ANNETTA(senza farselo dire due volte)oh! Per questo molto volentieri!

LUCIANO(a Yvonne)Ah!no!...

ANNETTA(pensando si rivolgesse a lei)Ah!si!

Luciano(furioso)Parlo alla signora!

Annetta -Ah!

Esce

LUCIANO Ah!no!...se ci si mettono anche i domestici adesso!

YVONNE(con sorriso risentito)non capisco perché la rimproveri quella ragazza. Ha ragione; se non andavi a cena!...

LUCIANO -può darsi;ma questo non la riguarda! Se devo rendere conto anche a lei!...(si siede sul divanetto)sono andato a cena perché avevo fame toh!...e poi perché mi trovavo col signor Godot e coi fratelli Espino che mi hanno proposto di andare a mangiare un boccone, è un delitto?

YVONNE - No, non è un delitto! evidentemente non è un delitto! ma è idiota mangiare fino a provocarsi un indigestione!Questo bisogno di mangiar fuori!...(lunga pausa di  silenzio, poi con tono glaciale e sprezzante) chi ha pagato?

LUCIANO(facendo spallucce)Nessuno!

YVONNE -Come nessuno?

LUCIANO  -insomma, tutti; ognuno la sua parte.

YVONNE - Mi meraviglio che non sia stato tu a pagare!con la tua tendenza a metterti in mostra!

LUCIANO -Io?

YVONNE -Certo, tu sei tirchio a casa tua, ma appena fuori, con gli estranei, allora la tua mania di grandezza!...

LUCIANO(Alzandosi e raggiungendo il fondo con una linea curva)Io!Io! ho la mania di grandezza!Questa è bella! Io ho la mania di grandezza!

YVONNE(coprendo con la voce la battuta di lui)Ma basta guardarti!basta guardarti!come ti sei mascherato?da Re Sole!io mi domando e dico! Travestirsi da Re Sole… quando piove poi!è ridicolo!

LUCIANO(si siede sulla sedia che sta s fianco al secretaire)-Ah!senti, sei tu la maniaca!

YVONNE(senza lasciare la presa)-Soltanto, ecco! Ti solleticava l’idea di andare in giro a pavoneggiarti col tuo vestito Luigi XV.

LUCIANO(sprezzante)-Quattordici!

YVONNE -Cosa quattordici?

LUCIANO -Il Re Sole era Luigi XIV.

YVONNE(un po’ sconcertata)-Ah!...(accendendosi)Va bene, d’accordo!Luigi XIV! (bruscamente)Ah! In questo ti ritrovo!rinfacci un Luigi a me, ma quando si tratta dei tuoi piaceri,i Luigi non li conti.

LUCIANO(si alza e descrivendo un semicerchio raggiunge il divanetto e si siede)Oh! Che squisitezza che incanto, che delizia!

YVONNE(dopo una pausa, con lo stesso tono glaciale)-Quanto hai speso per cenare?

LUCIANO(con un gesto di impazienza)che ne so?

YVONNE(alza le spalle, poi si mette in ginocchio sul letto)-non sai nemmeno quanto hai speso!

LUCIANO(alza gli occhi al cielo, con tono oppresso)Undici franchi  e settantacinque, ecco!

YVONNE(drizzandosi sulle ginocchia, afferrando la sbarra della spalliera e scandendo ogni sillaba)-Undici franchi e settantacinque per una mangiata!...Ecco! cosa ti dicevo!(cambiando tono)L’altro giorno…

LUCIANO(sentendo che la scenata sta prendendo una nuova piega, agita nervosamente la testa alzando gli occhi al cielo)Oh!m…!

YVONNE(che non lascia la presa salta sul letto e tra i denti)Che villanzone!( correndo raggiunge Luciano sul fondo e gli fa fare una giravolta prendendolo per il braccio, in modo che venga a trovarsi di fronte a sé)L’altro giorno quando ho avuto la disgrazia di comprare una boccetta di Rose-coty, mi hai detto che ti stavi rovinando;e tu,ti spendi(scandito) UNDICI FRANCHI E SETTANTACINQUE per una cena! Ma io,almeno, la mia la mia boccetta ce l’ho!il mio Rose-coty, io lo uso!mentre tu, la tua cena, dov’è adesso?

LUCIANO(con rabbia, percuotendosi la bocca dello stomaco)-Ma qui,qui!

YVONNE(lo lascia, torna al suo letto e vi risale)Ah! “Qui!,qui!”.Bel risultato!avresti fatto meglio a metterli da parte questi undici franchi e settantacinque!...per pagare il tappezziere per esempio!

LUCIANO -Gli devo ottocento franchi;ti pare possa offrirgli undici franchi e settantacinque?

Yvonne -Almeno avresti dimostrato la tua buona volontà! Se ti parlo di lui è perché oggi è venuto.

LUCIANO(drizzando le orecchie)Ah!

YVONNE - E ha detto che ne ha abbastanza di essere preso in giro…e che se non gli dai un grosso acconto, beh! È deciso a mandarti una carta bollata; e questo ai magazzini Lafayette!ti puoi immaginare che bella impressione farà.

LUCIANO -ha detto questo?

YVONNE -Si.

LUCIANO -Ah! È un ricatto!(in direziona e della porta di fondo, come se parlasse al tappezziere)Bene, signore!...(a Yvonne) contavo di versargli qualcosa…

YVONNE(implacabile)-Quando?

LUCIANO(sconcertato)Eh!...quando avrei potuto, ma se è così, può fischiare.

YVONNE -(scandendo ogni sillaba)E tu vai a spendere undici franchi e settantacinque per una cena!

LUCIANO(tornando al di là del letto, fuori dai gangheri)Ah!no,no piantala con la mia cena!

YVONNE(insistendo)No, davvero, al posto tuo mi sarebbe rimasta sullo stomaco!

LUCIANO(in faccia a lei)Ma mi è rimasta perdio!Mi è rimasta sullo stomaco!

YVONNE(gridando forte come lui)Ah! E poi non gridare così! Ho ragione è da un ora che mi stai sfibrando con le tue discussioni!

LUCIANO(venendo avanti in scena)-Ah! Questo è l’ultimo tocco, la ciliegina! Sono io che discuto! Sono io che la sfibro!

YVONNE -Tu non vuoi dormire,no?

LUCIANO -Oh!si, dormire! Dormire! Io casco dal sonno!

YVONNE(voltandogli le spalle e cacciandosi sotto le coperte)Ebbene, anch’io, buonanotte!

LUCIANO(con lo stesso tono)-Buonanotte!

YVONNE - E piantala!

LUCIANO(sedendosi ai piedi del letto)E piantala!

YVONNE(A Luciano che sedendosi sul letto. Si è seduto anche sulla caviglia di lei, dandogli un calcio attraverso le coperte)Il mio piede, accidenti!

LUCIANO(furioso)Eh! Il tuo piede, accidenti!(posa il piede sinistro sulla sbarra della  spalliera del letto, per avvicinare a sé il ginocchio e sciogliere la giarrettiera)Ah!coricarsi. Non mi farebbero alzare nemmeno con le cannonate!

Pausa. Improvvisamente suona il campanello in anticamera. Un attimo e Luciano e Yvonne rimangono nei loro atteggiamenti, come folgorati. Nuovo squillo di campanello. Yvonne solleva lentamente la testa e si mette a sedere, guardando Luciano con ansia. Luciano, dal canto suo, ritrae lentamente la gamba dalla spalliere del letto e, girandosi completamente a sinistra, getta uno sguardo interrogativo a Yvonne.

YVONNE(con voce strozzata)E questo cos’è?

LUCIANO(con la stessa voce strozzata)Non so…è la porta d’ingresso.

Nuovo squillo di campanello che li fa sussultare.

YVONNE(balzando a sedere) –Ah! Dio mio!

LUCIANO- Non dovrebbe essere una visita.

YVONNE -Per suonare a questa ora non può essere che qualcosa di grave.

LUCIANO(agitato)Si.

Nuovo squillo di campanello.

YVONNE(saltando sul letto e infilando le pantofole)Ancora!Ah!Luciano,Luciano, ho paura…

Afferra la vestaglia sulla spalliera

LUCIANO(turbato quanto lei)-Su,su un po’ di energia, che diavolo non bisogna lasciarsi abbattere.

YVONNE(agitata, andando di qua e di là come chi non sa dove sbattere la testa)Ah! Fai presto a parlare tu! Tu sei un uomo, ma io!...(campanello)Oh!

LUCIANO(girando e rigirando nello stesso posto)-Che guaio sarà mai, ancora? che guaio sarà mai?

YVONNE -Ma dov’è,insomma? dov’è?

LUCIANO -Chi?

YVONNE -ma la mia vestaglia!dove si è cacciata la mia vestaglia?

LUCIANO -ma se ce l’hai in mano!

YVONNE -Ah,si!

Nuovi squilli ripetuti

Entrambi-Oh!

YVONNE(indossando la vestaglia)Ah! Questo campanello mi farà impazzire!...

LUCIANO(indicando la camera di sinistra)E quell’altra lì, Annetta! che non si muove!

Corre nella camera

YVONNE(rinunciando a indossare la vestaglia e correndo a raggiungere Luciano)Oh!quella ragazza!

Entrambi(sul vano della porta, lui dal lato del fondo e lei dal lato del pubblico)-Annetta!Annetta!

ANNETTA(da fuori)- Ooooh!

YVONNE -Presto, alzatevi!

ANNETTA(c.s.)Eh! Ancora!

Nuovo squillo

YVONNE -Ma sbrigatevi, perbacco!

LUCIANO -Non sentite che suonano?

ANNETTA(con voce lamentosa,sempre da fuori)-Ah!no,no, fogliono proprio fetermi morta!

YVONNE -Purché non sia successo qualcosa in famiglia!

LUCIANO(accanto al caminetto)Ma no, andiamo!finirai per farci venire paura!

YVONNE(posando rapidamente la vestaglia sul letto e afferrandosi al divanetto, che percuote mentre parla)Ah! Tocca legno!tocca legno!

LUCIANO -Capisci bene che se veramente…

YVONNE -Tocca legno, ti dico!

LUCIANO(sbalordito)Si! Capisci bene che se…

YVONNE -ma insomma, tocca legno, perdinci!

LUCIANO -Si!

Senza sapere quel che fa, tocca tre volte il marmo del caminetto che ha a portata di mano.

YVONNE -Ma non lì, dai, è marmo!

LUCIANO -Ah!mi confondi!

Va a toccare il secretaire

YVONNE - col palmo!col palmo!

LUCIANO(obbedendo meccanicamente)Col palmo.

YVONNE - Ah! Tu farai succedere una disgrazia!(nuovo prolungato squillo. Yvonne fa un balzo verso la porta di sinistra)Ma cosa fa questa Annetta?

LUCIANO(stessa cosa)Ah!insomma, volete sbrigarvi!

Nel momento in cui compare Annetta, la prendono entrambi per un braccio e la spingono davanti a sé.

ANNETTA(Torna loro incontro e ogni volta viene spinta di nuovo da Luciano e Yvonne in direziona della porta di fondo; ciò fa in qualche modo girare come una trottola.Con un pianto adirato nella voce)Oh! No, ne ho appastanza, io! La signora mi tarà quel che mi spetta, foglio antarmene!

Entrambi(Al limite della pazienza)Si,si! Va bene! Andata, andate!

Tutto questo accavallando le voci.

ANNETTA -Non voglio grepare di stanchezza.

Campanello

LUCIANO -Volete andare ad aprire, testa di cavolo!

YVONNE -Andate,su! andate!

ANNETTA(spinta verso l’anticamera)Si, ma mi tarete quel che mi spetta!

LUCIANO -Oh! Che domestica! Che domestica!

Annetta è fuori scena. Luciano è a destra della porta di fondo e Yvonne a sinistra

ANNETTA (dall’anticamera) Chi c’è che c’è lì?

GIUSEPPE (da fuori) Giuseppe! Il nuovo cameriere della mamma della signora.

YVONNE (con voce stridula) - della mamma! è capitato qualcosa alla mamma!E’ capitato qualcosa alla mamma!

LUCIANO - ma non gridare così, perbacco! Non gridare così!

Durante questo scambio di battute, rumore della catenella  di sicurezza e dela porta che si apre.

Scena terza

Gli stessi, Giuseppe

Appena entra Giuseppe, Yvonne lo afferra e viene avanti con lui fino al proscenio. Giuseppe porta pantaloni e panciotto da cerimonia, una giacca da pomeriggio e una sciarpa di lana attorno al collo;tiene una bombetta in mano. Annetta, poco dopo l’ingresso di Giuseppe, il tempo di richiudere la porta dell’anticamera, ritorna in scena e viene avanti fino al caminetto.

YVONNE (prima che Giuseppe abbia il tempo di parlare) Cos’è successo alla Mamma? Cos’è successo alla mamma?

GIUSEPPE (imbarazzatissimo e con la testa bassa) Dio mio, signora… (per il disagio gira la testa dalla parte di Luciano,che entrando non ha avuto il tempo di vedere. Il suo sguardo cade pertanto sulle gambe di Luciano, risale stupito lungo il corpo di questi, poi, non potendo reprimere un grido di sorpresa alla vista di quest’uomo in costume Luigi XIV) Ah!

LUCIANO(dando istintivamente uno sguardo al proprio costume) Eh? Cosa c’è? Su, rispondete invece di guardare il mio costume! Non ha niente di straordinario.

YVONNE (A Giuseppe) Una disgrazia?

GIUSEPPE (Con la testa bassa, rigirandosi meccanicamente il cappello tra le mani, rapidamente) Oh! No…

YVONNE (tirando un grosso respiro) Ah!

LUCIANO  Ecco, vedi, non è accaduta nessuna disgrazia!

GIUSEPPE (stesso gioco, ma esitando) però non sta bene…

YVONNE (con angoscia) La mamma non sta bene?Ma come? Che Cos’ha?

GIUSEPPE (stesso gioco) -Beh…è malata.

YVONNE (osando appena  fare domande) Oh! Dio mio…molto?

GIUSEPPE (stesso gioco) -Beh…abbastanza!

YVONNE (si muove, per andare a rifugiarsi tra le braccia di Luciano) Luciano! Luciano!...la mamma è malata.

LUCIANO - Andiamo, su!

YVONNE -La mamma è molto malata!

LUCIANO -Su! su!

GIUSEPPE (stesso gioco) E dico malata…per modo di dire;perché a dire la verità è piuttosto…è piuttosto…

YVONNE (con la gola serrata) -Cosa, cosa? Cosa è piuttosto?...

GIUSEPPE- E’ piuttosto (alzando la testa e molto risentito) morta!

TUTTI -Ah!

Yvonne cade si schianto, presa al volo da Luciano.

LUCIANO (sedendosi rapidamente per terra, con Yvonne svenuta tra le braccia) Ah! Era questo che temevo!

GIUSEPPE(una volta terminato il gioco scenico) -Soltanto mi è stato raccomandato di preparare con dolcezza la signora, per non metterla in agitazione. (A parte con un grosso sospiro di sollievo) Uff!

LUCIANO -Che catastrofe! Nel momento in cui andavamo a letto!

ANNETTA(sconvolta)-Signora! signora!

LUCIANO -Ah! che bisogno avevate di venirci a dare questa notizia, voi?

GIUSEPPE -Ma signore, mi hanno pregato…

LUCIANO- Ah!” Vi hanno pregato! vi hanno pregato!...”.Va bene aiutatemi.

GIUSEPPE –Si,signore.

Posa il cappello sul secretaire ,poi si mette in ginocchio dietro a Yvonne, sostituendo Luciano che viene un poco avanti tra Yvonne e il divanetto.

ANNETTA(accanto al caminetto) Tio mio! Tio mio!

LUCIANO (Scavalcando Yvonne per andare da Annetta e spingendo questa verso la porta di sinistra) E voi andate a prendere l’aceto e i Sali, invece di gridare “Tio mio, Tio mio”, che non serve a niente!

ANNETTA- Si, signore (uscendo) Ach! Gott! Gott! Lieber Gott!

GIUSEPPE (che nel frattempo, per sostenere Yvonne svenuta aveva  fatto passare gli avambracci sotto le ascelle e appoggiando le mani sul petto di lei, ora tiene per così dire impugnati i seni della donna) Dovremmo portare la signora…sul letto!

Per dire sul letto, sottolinea ogni sillaba con scosse dei polsi in direzione del letto; di conseguenza scuote ogni volta anche i seni di Yvonne.

LUCIANO (ritornando da Giuseppe) Eh? Si…(scorgendo i maneggi di Giuseppe e precipitandosi su di lui) Ma cosa state facendo?

GIUSEPPE (che tiene sempre Yvonne a piena mani, scuotendola leggermente) La sorreggo.

LUCIANO (cercando di scostare Giuseppe per prendere il suo posto) Ma che modo di sorreggere, il vostro? Non vedete che non ha il busto?

GIUSEPPE (senza lasciare la presa) Oh! Se il signore crede che io pensi a certe cose!

LUCIANO (in ginocchio alla sinistra di Yvonne e con lo stesso gioco)- Non mi importa che ci pensiate o no!...vi dico di smetterla!... (allontana Giuseppe da sé e passa, sempre in ginocchio, alla destra di Yvonne) e guardate un po’ se è di etere quella bottiglia accanto al letto!

GIUSEPPE (correndo a prenderla, al di là del letto). Si, signore, si!

LUCIANO (brontolando) che modo di palpeggiare mia moglie! (Vedendo Giuseppe al di là del letto) Ma non lì, sul tavolino, perbacco! Vicino al letto!

GIUSEPPE- Si, signore, si!

Scavalca il letto con un salto, facendo leva sulle braccia, e passa dall’ altra parte.

LUCIANO -Le lenzuola accidenti!Attento alle lenzuola!

GIUSEPPE (che ha tolto il tappo alla boccetta e annusa il contenuto)- Si, signore, etere!

LUCIANO -Bene, date qui! Yvonne,tesoro! Yvonne!...(a Giuseppe) un fazzoletto, adesso! Cercate un fazzoletto, per gli impacchi sulla fronte.

GIUSEPPE (non sa dove sbattere la testa e gira a destra e sinistra come una banderuola) Un fazzoletto, dov’è un fazzoletto?

LUCIANO (strappando la boccetta coi denti) non lo so, caro! Se lo sapessi non ve lo chiederei! Cercatelo!

GIUSEPPE(scorgendo la sottoveste di Yvonne sulla poltrona a sinistra della scena, corre a prenderla scavalcando con disinvoltura le gambe di Yvonne) Ah! Quello! (prendendo la sottoveste) può servire?

LUCIANO (che durante il gioco scenico di Giuseppe ha continuato a scuotere dolcemente Yvonne con degli”Yvonne” e dei “tesoro”) non so, caro, cos’è?

GIUSEPPE (portando la sottoveste a Luciano) Sembrerebbe una sottoveste!

LUCIANO (sempre con il tappo tra i denti) Cosa volete, in mancanza di meglio!...Su, mettetevi in ginocchio! (Giuseppe obbedisce) Arrotolatela, fate un tampone! Un tampone, non sapete cos’è?

GIUSEPPE - Si,signore!

Arrotola la sottoveste a guisa di tampone.

LUCIANO -bene date qua! (porgendo la bottiglia di etere a Giuseppe) Prendete! Su!su! (Giuseppe, in ginocchio dall’altro lato di Yvonne prende la bottiglia dalle mani di Luciano e gli passa a sua volta la sottoveste. Luciano, sempre col tappo tra i denti)Il tappo! Il tappo!(Giuseppe cerca con gli occhi il tappo per terra)qui!qui! tra i denti!(Giuseppe gli toglie il tappo dalla bocca)Bene!l’etere,l’etere!(presenta il tampone a Giuseppe che lo imbibisce di etere; quindi picchiettando il viso della moglie)Yvonne! Tesoro! Yvonne!( a Giuseppe, tenendogli di nuovo il tampone perché ci versi sopra un po’ di etere)Ah, sapete, voi francamente!(alla moglie)Yvonne! Tesoro! Yvonne!(a Giuseppe)Potevate aspettare domani mattina per portarci una notizia come questa!

GIUSEPPE -Se il signore crede che lo abbia fatto per mio divertimento!

LUCIANO -No,no l’avete fatto per il nostro! (a Yvonne)Yvonne, cara! (a Giuseppe) Che fretta c’era, mi domando io…Capisco, la mia povera suocera, è molto doloroso! Ma insomma tra stasera e domani mattina…non sarebbe mica volata via!...e almeno la signora non avrebbe avuto la notte tutta scombussolata!...(di un mezzo tono più basso) E io nemmeno!

GIUSEPPE -Mi dispiace signore, la prossima volta saprò come fare.

ANNETTA (accorrendo con una delle comuni saliere a due scomparti e stelo di grosso vetro a coste, passa davanti a Giuseppe e va a metterla sotto il naso di a Luciano) Ecco, signore!

LUCIANO (alza la testa, guarda la saliera, guarda Annetta, guarda la saliera, poi) –e questa cos’è?

ANNETTA -La saliera.

LUCIANO- Cosa volete che me ne faccia?

ANNETTA –E’ il signore che ha tomantato tel sale.

LUCIANO -I Sali, non il sale cretina! ma cosa pensate, che voglia salare la signora?

ANNETTA -E cosa ne so io, non sono mica metico

Va a posare la saliera sul caminetto.

LUCIANO (vedendo che Yvonne sta tornando in sé) -va bene, ecco! La signora sta riaprendo gli occhi! Su scostatevi! e portate via questa roba. (restituisce rapidamente la sottoveste a Giuseppe che subito si alza e va a mettersi accanto ad Annetta, oltre il caminetto. Durante quel che segue, senza che il pubblico se ne accorga, si metterà meccanicamente nella tasca destra della giacca la sottoveste che gli è stata appena resa. Luciano si infila dietro Yvonne, sedendosi per terra accanto a lei, con le gambe parallele alla ribalta, mentre i piedi spuntano alla destra di Yvonne e il corpo a sinistra)Yvonne! Tesoro!Yvonne!

YVONNE – (Guarda a destra e a sinistra come tutti quelli che riprendono i sensi, poi) Cos’è successo?

LUCIANO -ma niente cara! Niente di niente.

YVONNE -Ma allora perché sono per terra? (nello stesso momento il suo sguardo cade su Giuseppe) Ah!...ah!...si…si…oh! mamma! povera mamma mia!

Scoppia in singhiozzi sul petto di Luciano.

LUCIANO (tenendola tra le braccia e scuotendola dolcemente come un bambino che si vuole consolare) Su!su!Via, andiamo!...Andiamo! Andiamo!...Via, andiamo, da brava! Perbacchino perbaccone!...Andiamo, andiamo! Via, andiamo,da brava!Via! andiamo!...Via,andiamo!...Andiamo, andiamo!

ANNETTA - Ach! Gott! Gott!

LUCIANO -Andiamo! Coraggio, che diamine! Forse c’è ancora qualche speranza!

YVONNE(singhiozzando e quasi con rabbia) Ma cosa vuoi che capiti di peggio, se è morta!

LUCIANO -Eh beh! Proprio per questo, ecco! Il peggio è passato! Bisogna farsene una ragione, che diamine!e pensare che quelli che se ne vanno, hanno finito di soffrire!.. Pensa alla tua povera mamma come soffriva di reumatismi!

YVONNE (singhiozzando)-La mia povera mamma!

LUCIANO (con voce tristemente carezzevole) Si, certo!Si, certo! Ebbene, ora non soffre più! E mentre noi siamo qui a piangere…(con un fondo di rancore) in piedi! Lei riposo, lei!...è felice!

YVONNE (dondolando tristemente con la testa) chi lo avrebbe mai detto che se ne sarebbe andata così presto!

LUCIANO (con un sospiro) ah!si…Quando poco fa mi chiedevo come avrei fatto a pagare il tappezziere non avrei mai immaginato!...insomma!

YVONNE (singhiozzando) la mia povera mamma!

LUCIANO -Ah,si… quella povera,brava, santa e degna donna di tua madre! (a parte) Ah, che male ai reni! (sempre parlando, stanco com’è della posizione in cui si trova, si mette prima in ginocchio, poi inarca indietro le reni che gli fanno male,guarda a destra e a sinistra se non c’è una sedia disponibile, poi con tono carezzevole) Senti, Yvonne.

YVONNE -Eh?

LUCIANO -Non vuoi sederti cara?

YVONNE (prorompe bruscamente facendo sussultare Luciano) Eh! No insomma! Sedermi! Sedermi! Che importanza ha se mi trovo per terra o seduta o su una sedia?

LUCIANO (rapidamente) Si,si! Va bene, va bene!

Va sedersi sul divanetto.

YVONNE (lirica nel suo dolore) E’ sottoterra che vorrei trovarmi!

ANNETTA (accanto al caminetto, dolorosamente a mezza voce)Oh! E’ una cosa che fi strappa il guore!

YVONNE (che da qualche momento, col capo gettato un po’ all’indietro, appoggiata sulle braccia e tenendo le palme delle mani per terra, fa smorfie con la bocca come se avesse dell’amido in faccia,intercalate da singhiozzi a Luciano) Ah! Ma…cosa mi avete messo in faccia che mi appiccica tutta?

LUCIANO -Niente mia cara! È etere.

YVONNE -Quale etere?

GIUSEPPE (indicando il comodino) Quello che c’era nella bottiglia.

YVONNE -Ma è stupido!quello è sciroppo d’etere!Che idea…

GIUSEPPE e LUCIANO -Sciroppo!

GIUSEPPE(che ha estratto la boccetta dalla tasca, dopo avere dato un occhiata all’etichetta)-Non avevo guardato l’etichetta, mi ero limitato ad annusare.

Restituisce la boccetta ad Annetta che la posa sul caminetto.

LUCIANO -Ah! Siete un bel furbo voi ragazzo mio! un bel furbo!

YVONNE (lirica) Del resto cosa mi importa? Quando si ha…(smorfia) il cuore straziato…! (ad Annetta) Preparatemi solo un po’ d’acqua, Annetta,che mi pulisco.

ANNETTA- Si, signora.

Passando dal fondo, arriva alla porta di destra, da cui esce.

YVONNE (con dolorosa tenerezza) Povera cara donnina! Ti ricordi com’era buona?

LUCIANO (distratto, fa un cenno di approvazione col capo, poi) Chi?

YVONNE (percuotendolo con rabbia sul polpaccio)-Ma la mamma!

LUCIANO- Ah!si.

YVONNE -E così piena di indulgenza con te! Ti scusava sempre! E pensare che tu la strapazzavi,che la trattavi!...solo  due giorni fa sei arrivato al punto di chiamarla “carogna”.

LUCIANO (con tono dolorosamente supplichevole) Yvonne!

YVONNE (lacrimosa) Come hai potuto lasciarti andare sino al punto di chiamarla carogna?

LUCIANO (ha un gesto vago;poi, come se fosse il più valido dei motivi)- Non potevo supporre che sarebbe morta.

YVONNE -Ecco! Oggi sei stato castigato.

LUCIANO (girando su se stesso, stando seduto) Ah! Signore!

Durante le battute che seguono rimane con le spalle voltate al pubblico tenendosi la testa con la mano destra e appoggiando il gomito alla sbarra della spalliera del letto.

YVONNE - Che rimorso pensare che se ne è andata col ricordo della tua mancanza di rispetto!...Carogna! lei, quella santa donna di mia madre! (con tono lento, ritmato e dolce, mentre Luciano, alla fine di ogni frase, sembra che approvi con un movimento del capo mentre in realtà è soltanto cullato dalla musica delle parole di Yvonne) Ebbene! Puoi stare in pace con la coscienza! Conosco meglio di chiunque altro tesoro di misericordia si nascondeva nel cuore della mamma; così credo di essere interprete delle sue ultime volontà dicendoti:”vai, Luciano, ti perdono!...” (ripetendo dolorosamente) ti perd…(non ricevendo alcuna risposta da Luciano, alza la testa verso di lui e constatando che, mentre parlava, lui si era assopito,gli da un vigoroso colpo sul polpaccio) Tu dormi!

LUCIANO (svegliato di soprassalto) Eh! Io?oh!...Ah!ti chiedo scusa, un po’ di stanchezza!...

YVONNE (indignata) Stanco! La mamma non c’è più e lui è stanco! (si alza di scatto, afferra Luciano e lo manda dalla parte opposta tanto che va a urtare Giuseppe nello stomaco) Su in piedi!

LUCIANO e GIUSEPPE (scontrandosi l’un l’altro) Oh!

YVONNE -Dovremmo essere da lei, mi pare!

LUCIANO -Ah! Andiamo…

YVONNE -Naturalmente andiamo! Non penserai di andare a dormire?!

LUCIANO (con un sospiro di rassegnazione dando una occhiata al letto) No!

YVONNE (si dirige alla sedia a sinistra della scena  e passando scosta bruscamente Luciano;solleva la gonna che sta sulla sedia e ve la rimette) La mia sottoveste, dov’è la mia sottoveste?

Dicendo “la mia sottoveste” per la seconda volta, scosta Giuseppe spingendolo verso il caminetto e ritorna verso la sedia accanto al secretaire.

LUCIANO( a Giuseppe) -Ma l’ho data a voi!

GIUSEPPE -A me?

LUCIANO -Ma si!

GIUSEPPE – Oh si! (estraendo dalla tasca, con un gesto che dura a lungo, la sottoveste) Ecco, signora.

YVONNE (che è venuta avanti tra i due, a Giuseppe) Come! vi siete messa in tasca la mia sottoveste?

GIUSEPPE –E’ il signore che l’aveva usata…per mettere lo sciroppo sulla faccia della signora.

YVONNE (togliendogli la sottoveste di mano con gesto brusco) E’ insensato, parola mia! (girandosi verso Luciano e vedendolo immobile, mentre aspetta non si sa cosa) Beh! Sbrigati perbacco! Cosa aspetti per vestirti?

LUCIANO -Ah!devo?...

YVONNE (esasperata) Ma certo!… non penserai di venire là vestito da Luigi XIV?

LUCIANO - No!

YVONNE (a Giuseppe)-Vestirsi da Luigi XIV quando si perde la propria suocera!

GIUSEPPE (molto sconsideratamente) -E’ tutto da ridere!

YVONNE -Ah! Vi pare?

GIUSEPPE -Oh! Scusate, no!

LUCIANO (ad Annetta che in questo momento esce dallo spogliatoio)-Ah! Annetta!...datemi l’abito nero di lana, la cravatta nera e i guanti neri.

Annetta accenna a dirigersi alla camera di destra, ma si ferma subito alla voce di Yvonne.

YVONNE( fa fare una giravolta al marito e lo riporta di fronte a sé;al colmo dell’esasperazione)Ah! No!no! non puoi vestirti così! Sembra che tu abbia ordnato il lutto prima del tempo;non è una cosa da farsi!

Si muove e posa la sottoveste sulla spalliera del letto.

LUCIANO -Hai ragione!( dirigendosi verso Annetta che sta accanto alla porta della camera di sinistra)Va bene, l’abito che volete voi, Annetta! Quello… il mio abito più allegro!

ANNETTA-Si, signore.

Esce.

YVONNE(brontolando, mentre si scioglie i nastri della camicia da notte, che si appresta a togliersi per indossare la sottoveste)Ma si capisce.!

Si trova di fronte alla spalliera del letto, di conseguenza volta le spalle a Giuseppe che osserva il gioco scenico, ma con aria indifferente e distratta.

LUCIANO(dirigendosi verso Giuseppe) Quanto a voi…(l’atteggiamento di Giuseppe lo arresta, guarda ciò che guarda Giuseppe e balzando immediatamente sulla moglie le rialza fino al collo la camicia che già aveva incominciato a scoprire le spalle)-Ma cosa fai? Stai perdendo la testa?

YVONNE(sbalordita dal bolide che le è caduto addosso)Eh?

LUCIANO- Ti cambi la camicia qui, adesso?

YVONNE -Oh! ti prego, senti!...

Rovescia indietro il collo della camicia , allo scopo di fare uscire le braccia.

LUCIANO(rialzandole di nuovo la camicia)Ma niente affatto! Ti non ti metti nuda davanti al domestico!

GIUSEPPE( con aria profondamente distaccata)Oh! Se è per me signore!...

LUCIANO( furioso, sotto il naso a Giuseppe)- Ma certo che è per voi!

YVONNE( a Giuseppe con Luciano tra loro due)No! Io perdo lo madre e guardate lui  di che cosa si preoccupa: se ho la camicia addosso oppure no!

Si sposta verso il letto.

LUCIANO( furioso)- Si può perdere la madre e non essere sconvenienti!

YVONNE - Oh! Si,oh! Ma sta zitto!(compare Annetta tenendo sul braccio un completo di Luciano e,con la mano destra le scarpe di lui, sulla punta delle quali si erge la bombetta. Dai pantaloni pendono, attaccate ai bottoni posteriori, le bretelle di Luciano. Ad Annetta)Su, venite, Annetta! Venite ad aiutarmi!

Esce da destra portando con sé la sottoveste e la vestaglia.

LUCIANO( mentre Annetta depone  l’abito sulla poltroncina a sinistra della scena, le scarpe per terra e il cappello sulla candela di uno dei candelabri del caminetto)Oh! Ma che notte, mio Dio!che notte!

GIUSEPPE -Per fortuna, signore, che non capita tutti i giorni i giorni!

LUCIANO -Ah! Se credete che sia divertente tutto questo!...( ad Annetta) sentite, ragazza! Non capisco dove volete arrivare! Non si vede che voi qui dentro!

ANNETTA (piagnucolando)-Ma io faccio il mio servizio signore!...

LUCIANO- Andate, ragazza, andate! Oh!( mentre Annetta esce a destra, a Giuseppe, mettendogli il braccio destro sulla spalla destra)-Sentite, amico, dovreste aiutarmi.

GIUSEPPE - Si, signore!

LUCIANO- Siete intelligente, no?

GIUSEPPE- Si, signore!

LUCIANO- Bene, allora sentite …Oh!...voi… voi dovreste, Oh!...(Giuseppe torna verso il fondo) Beh, dove andate? Dove andate?

GIUSEPPE - (sbalordito) - Non lo so signore!

LUCIANO -Ah! Siete un bel furbo! E con queste storie non so più cosa volevo dirvi! (bruscamente) Ah! Si! (si muove in direzione del secretaire, Giuseppe non sapendo che fare si muove con lui) Beh amico, e allora? Ho pensato di scrivere non ho bisogno di voi!

GIUSEPPE -Ah! Scusate!

LUCIANO- Si, va bene!

Va a prendere la sedia dal fondo, la porta avanti al secretaire, e si mette a scrivere.

GIUSEPPE (dopo una pausa, ritorna verso il fondo accanto a Luciano che scrive) - Non ero molto allegro, signore nel venire qui!...E’ la prima volta che ho l’ onore di vedere il signore e la signora, ma veramente, avrei preferito dover annunciare che avevano vinto il primo premio della lotteria dei milioni, piuttosto che una notizia come questa! (Luciano, senza smettere di scrivere, gli fa cenno con la mano di tacere. Giuseppe non gli presta attenzione) Così mi sono tolto un bel peso dallo stomaco quando ho potuto vuotare il sacco! ma vi assicuro! non vorrei essere costretto a ricominciare!

LUCIANO (scrivendo) Amico mio, mi impedite di scrivere.

GIUSEPPE - scusate!

Con le mani dietro la schiena e col cappello in mano, viene avanti fino alla spalliera del letto.

LUCIANO- Annetta!...(inumidisce i margini di un biglietto postale che ha appena finito di scrivere) Annetta!

GIUSEPPE (getta uno sguardo su Luciano, poi,cortesemente, va fino alla porta dalla quale sono uscite le due donne e spalancandola con decisione) -Signorina, il signore vi chiama!

ANNETTA (da fuori) -Sto festendo la signora, signore.

YVONNE (da fuori) - puoi anche aspettare un momento, no!

LUCIANO (incollando la seconda lettera) - Si, si.

GIUSEPPE (tenendo sempre la porta spalancata, con gli occhi fissi all’interno dello spogliatoio) No ci vorrà molto, signore, la signora ha già messo la sottoveste.

LUCIANO (dando un violento pugno sul piano ribaltabile del secretaire e precipitandosi su Giuseppe, a cui fa fare una piroetta così da mandarlo in mezzo alla scena) - Questo è troppo, perdinci!ma che bisogno avete di cacciare il naso dappertutto!

GIUSEPPE (sbalordito da questa maniera di riconoscere la sua premura)-Volevo fare un piacere al signore!

LUCIANO -Ah! State zitto!”fammi un piacere! Farmi un piacere!”.Su datemi i vestiti, piuttosto! (Giuseppe, sbalordito, si gira di qua e di là) I miei vestiti!li!li! (spostando Giuseppe alla sua sinistra) Su toglietevi di lì (va lui stesso a prendere i vestiti. Girandosi si scontra con Giuseppe che si era precipitato per aiutarlo a prendere gli abiti) Ma scostatevi, dunque! (lo fa passare a destra, vicino al caminetto, e si muove verso la spalliera del letto. A Giuseppe, completamente sbalordito) E allora, venite qui!

GIUSEPPE (accorrendo) - Si, signore.

Durante quel che segue, Giuseppe toglie il mantello a Luciano, poi gli slaccia il giustacuore. Al disotto, Luciano ha la camicia da giorno e sotto il colletto, ripiegato, di questa, la cravatta. Il gioco scenico deve avvenire ai piedi del letto, accanto al divanetto)

LUCIANO(mentre si lascia spogliare) Sentite! Siete venuto con una carrozza?

GIUSEPPE -Si,signore.

LUCIANO -Allora non c’è tempo da perdere.

GIUSEPPE -tanto più che è un taxi automobile.

Avendo terminato di slacciare, si sposta a sinistra.

LUCIANO (spostandosi al di là del letto) Ah! Bene! Tanto peggio!cosa volete, non sarà sempre festa!...

GIUSEPPE (scandalizzato) Festa?

LUCIANO -Eh?...Oh!no! insomma…mi capite!

Ha preso i pantaloni e senza riflettere li indossa sopra quelli di LuigiXIV.

ANNETTA (uscendo dallo spogliatoio e passando davanti a Luciano che si veste volgendo le spalle al pubblico, si arresta subito alla sua sinistra) Il signore ha bisogno dio me?

LUCIANO(vestendosi)La signora è pronta?

ANNETTA -Tra poco.

LUCIANO -Che cosa mi stavate chiedendo?

ANNETTA -Se il signore ha bisogno di me

LUCIANO -No!(Annetta accenna ad andarsene)Si! (Annetta si ferma. Luciano parla, mentre si veste, con parole smozzicate, come accade quando si fanno dua cose allo stesso tempo) Ecco ragazza, là ci sono due…due lettere sulla…(vede Giuseppe che si dirige al secretaire per rendersi utile; A Giuseppe)Ma non voi!( ad Annetta)Voi, cretinetta! Non capite! Sulla ribalta del secretaire!Adesso voi scendete e le imbucate.

ANNETTA( con un sobbalzo di ribellione)Atesso!

LUCIANO -Si capisce, adesso! Devono arrivare domani nella prime ore!

ANNETTA (Ingrugnita) Tifertente!

Si dirige alla porta di sinistra.

LUCIANO (indossando il cappotto e la giacca senza accorgersi che le bretelle pendono dai bottoni posteriori dei pantaloni) Beh! Dove andate? Dove andate?

ANNETTA -Fato a mettere una conna!

LUCIANO -Eh! “una conna, una conna”,cosa credete che guardino voi alle cinque del mattino?

ANNETTA -Posso mica antare così in sottofeste!é indecente!

LUCIANO -Ebbene, mettetevi addosso un impermeabile.

ANNETTA -Non ho impirmiapili.

LUCIANO -Allora prendete il mio soprabito che è appeso in anticamera.

ANNETTA -Ah! È lo stesso è indecente!

LUCIANO -Su,su, va benissimo andate!

ANNETTA -Ti chi è che afrò l’aria! T’una tonna poco per pene!

LUCIANO -Beh, se vi portano via, venite a dirmelo.

ANNETTA -Come una Squaltrina!

Esce dal fondo.

LUCIANO ( vestito con le bretelle che pendono dietro, a Giuseppe) Su, datemi il mio…datemi le mie…(vedendo Giuseppe che gira di qua e di là, non comprendendo quel che Luciano dice, e alla fine guarda in alto)le mie scarpe, no? Non sono mica sul soffitto! (prendendo lui stesso le scarpe e andando a sedersi sul divanetto per calzarle) Ah! Non siete molto sveglio, amico mio!

GIUSEPPE -Il signore non si spiegava!

LUCIANO -Beh, venite qui! (Giuseppe si precipita e si lascia cadere in ginocchio davanti a Luciano per aiutarlo; prende la scopa che Luciano non ha ancora preso; questi gli strappa la scarpa dalle mani) Ma lasciatemi in pace! (calzando le scarpe) Sentite, che auto è la vostra?

GIUSEPPE- Una Renault.

LUCIANO -Ah, uno di quei taxi piccoli e rossi! Meglio così son più veloci e costano meno.

GIUSEPPE -A quest’ora è già andata bene averlo trovato.

LUCIANO - Si, è andata bene! Non c’è che dire, andiamo proprio bene.

YVONNE (uscendo dallo spogliatoio con un ampio cappotto sopra la vestaglia e il capo avvolto in una sciarpa di mussolina seta) E allora, sei pronto?

LUCIANO (terminando di mettersi le scarpe) Eccomi, eccomi subito.

YVONNE (a Giuseppe, che sta accanto al secretaire) Avete una carrozza?

GIUSEPPE -Si,signora è giù.

LUCIANO (andando a prendere il cappello sul caminetto) È una renault! Sai, quei taxi piccoli e rossi; sono più veloci e costano meno.(Metta il cappello senza accorgersi che ha ancora la parrucca e va a raggiungere la moglie sul fondo) Ecco, sono pronto!

YVONNE (facendogli fare una piroetta e mandandolo in mezzo alla scena) Beh! E la parrucca? vuoi uscire con la parrucca, adesso?

LUCIANO -Eh? La parr… mi fai confondere, cosa ti devo dire! Mi fai confondere.

Si toglie la parrucca e la posa sul caminetto.

YVONNE -Mio Dio! Al momento di partire mi manca il coraggio.

LUCIANO (ritorna verso l’uscita)-Eh,Si! Nemmeno io mi diverto, ma ci sono degli ingrati doveri nella vita!

Passa tra i due ed esce dal fondo.

YVONNE (prende Giuseppe per l’avambraccio e lo fa venire avanti in scena. Luciano, che è già in anticamera, si ferma sentendo la voce della moglie e torna seguendo il movimento dei due) Sentite, caro.

GIUSEPPE - Signora?

YVONNE - Non è troppo cambiata, almeno?

GIUSEPPE- Oh! No, per niente.

YVONNE - Povera mamma! Ditemi che non ha sofferto troppo.

Luciano vedendo che la faccenda va per le lunghe , si siede sulla poltroncina accanto al caminetto.

GIUSEPPE(felice di dare a Yvonne questa consolazione) Ma nemmeno un attimo…stava benissimo…a cena aveva mangiato di buon appetito: due bei pezzi di gigot…

YVONNE( emozionata, alzando gli occhi al cielo)due pezzi di gigot!

LUCIANO( con tono afflitto)- due pezzi di gigot!

GIUSEPPE(Con un sospiro)- Due pezzi di gigot, si!(riprendendo il racconto)Dopo cena, aveva fa due o tre solitari; poi era andata a letto… col signore.

YVONNE (Prostrata nel suo dolore, e con voce appena percettibile).-Povera mam…(solo in questo momento le ultime parole di Giuseppe colpiscono il suo cervello; alza lentamente la testa come uno che riflette tra sé e sé, poi la gira verso Giuseppe)-Col signore?

LUCIANO (contemporaneamente alla moglie) - Col signore?

YVONNE -La mamma è andata a letto con un signore?

LUCIANO -Quale signore?

GIUSEPPE (con una punta di inquietudine nella voce)- Ma… col signore Fajolet!...il papà della signora!

YVONNE - Mio padre?!

LUCIANO (Si è alzato e a denti stretti, il mento in fuori, si è diretto verso Giuseppe; lo percuote bruscamente sul braccio, quindi lo fa girare verso di sé)- Ma dove suo padre? Quale suo padre? Mia suocera è vedova!

GIUSEPPE (girando su se stesso e voltando le spalle al pubblico, indietreggia fino al proscenio) Ah! Dio mio! Ma allora, loro non sono i signori Pinnevinette?

YVONNE-Pinnevinette?!

LUCIANO (furioso, andandogli incontro col passo di una belva che si sta lanciando sulla preda) Ma no signore, noi non siamo i Pinnevinette!

Giuseppe è indietreggiato nella misura in cui Luciano e Yvonne gli andavano incontro e finisce a poco a poco per trovarsi addossato al comodino.

YVONNE (Che ha seguito il marito con movimento incrociato, ed è quindi venuta a trovarsi alla destra di lui)- Abbiamo forse l’aria di essere dei Pinnevinette noi?

LUCIANO- I pinnevinette stanno sulla destra del pianerottolo!

GIUSEPPE(con la gola serrata) Beh! E non è la destra del pianerottolo questa?

LUCIANO- No, signore, è la sinistra! È la destra quando si esce dall’ascensore, ma se si prendono le scale è la sinistra!

YVONNE -Perché non avete preso le scale come fanno tutti?

GIUSEPPE (bruscamente) Ah! Mio Dio!

Y, e L.-Eh?

GIUSEPPE- Ma allora dovrò ricominciare, e portare la notizia un’ altra volta?

LUCIANO (prendendolo per il braccio e mandandolo in mezzo alla scena) Non penserete che ci vada io al vostro posto?!

GIUSEPPE -Oh! Ricominciare! Io, che ero così contento di essermi tolto il peso!

LUCIANO -Ma si è visto mai un simile imbecille?

YVONNE (andandogli incontro anche lei) Venire a dare di queste emozioni, dicendo che la mamma è morta quando non è vero!

GIUSEPPE- Signora, mi dispiace.

YVONNE -Oh! Ma state zitto!

Viene avanti a destra.

LUCIANO (facendolo piroettare e mandandolo così in fondo alla scena) E adesso andate fuori dai piedi, razza di cretino!

YVONNE - (al proscenio ai pedi del letto) Che inetto!

LUCIANO (al proscenio, accanto al caminetto) Idiota!

GIUSEPPE -(sul fondo)- Ma signori, non è colpa mia !...i signori dovrebbero essere contenti!

Y. e L .(sobbalzando)- Contenti!

LUCIANO -Troglodita!

YVONNE - Imbecille!

LUCIANO -Carogna!

GIUSEPPE (dal vano della porta) Questo è troppo, perdinci! I signori mi strapazzano perché la loro madre non è morta! Non ci posso fare niente io!

Y. e L . ( balzando su di lui) -Cosa dite?

LUCIANO(a sinistra della porta, a Giuseppe) Perdio! Andate fuori dai piedi!

YVONNE (spingendo Giuseppe)- Volete andarvene?!

GIUSEPPE (mentre viene buttato fuori) Oh! No, no, mi ricorderò di questa faccenda!

YVONNE - Oh! Anch’io di certo!

Esce dietro Giuseppe che insegue fino in anticamera.

LUCIANO (che è rimasto nel vano della porta, continuando a lanciare invettive contro Giuseppe) Fuori dai piedi! Fuori dai piedi!...Fuori dai piedi!...Fuori dai piedi!...Fuori dai piedi!...(Tra un “fuori tra i piedi” e un altro ci deve essere un intervallo di due secondi a cui corrisponde un “oohh!” indignato di Yvonne. A tutto questo si aggiungono le proteste di Giuseppe, il rumore della porta di ingresso che viene aperta e poi richiusa alle spalle di qualcuno. Luciano viene avanti, con un ultimo grugnito che non è rivolto a nessuno) Fuori dai piedi!

YVONNE (Molto innervosita, venendo avanti verso la spalliera del letto e gettandovi sopra il cappotto e la sciarpa)- Oh!

LUCIANO- Oh!

YVONNE - Oh!

LUCIANO- Oh! Che troglodita!

YVONNE - Venire a darci un colpo simile!

Siede, agitata, sul divanetto.

LUCIANO( indignato)Oh! (dopo una pausa, felice di trovare un occasione di rappresaglia)-Eh, già! Eccola, tua madre! Ecco cosa ci combina tua madre!

YVONNE(sbalordita)- Ah! Che cos’hai? Cosa ti prende?

LUCIANO- Si, Cosa dico adesso al tappezziere?...quando verrà a sapere che tua madre non è mai morta? Che era tutta una storia?

YVONNE - Come, quando verrà a sapere?...Ma basta che tu non glielo dica.

LUCIANO( quasi gridando)- Ma se gli ho scritto!

YVONNE -(drizzandosi, indignata) Di già!

LUCIANO(stesso tono)- Si capisce, visto che continua a romperci le scatole quell’ uomo

YVONNE -Oh!

LUCIANO- Gli ho annunciato che avrei potuto pagarlo, avendo avuto la…il dolere di perdere mia suocera.

YVONNE - Questo è troppo! ipotecavi la mamma!

LUCIANO- Non potevo supporre che era tutta una storia!( mostrando il pugno alla porta di fondo)- Oh! Carogna, carogna!

YVONNE (saltandogli addosso come una tigre) E’ la mamma che chiami carogna? E’ la mamma che chiami carogna?

LUCIANO- Oh! e allora si, toh, si, allora! Carogna! Carogna!

YVONNE (mettendogli le unghie in faccia)- Miserabile, miserabile! ( nello stesso momento un campanello, lontano e diverso da quello della porta di ingresso,risuona, facendo arrestare di colpo l’alterco. Yvonne, bruscamente imperativa)- Zitto, taci!

LUCIANO (interessato) Cosa c’è?

YVONNE - Il domestico ha suonato alla porta di fronte.

LUCIANO (venendo avanti)- Ah,si chi se ne frega!

YVONNE (saltando dalla gioia)- Sono i vicini che hanno perduto la madre! Sono i vicini che hanno perduto la madre!

LUCIANO- Già, tu godi delle disgrazie degli altri.

YVONNE (giungendo gaia al proscenio, sulla destra e balzando a sedere sul letto)- Toh! Se penso che ho corso il rischio che toccasse a me!

LUCIANO- Oh! Si, figurati! (tornando verso il fondo) Ah! Stiamo bene! Siamo a posto!

Scena IV

Gli stessi, Annetta

ANNETTA( ritornando coperta di un largo e lungo soprabito di Luciano)Ecco fatto!

LUCIANO( balzando su di lei e afferrandola ai polsi)-Ah! Le lettere! Cosa ne avete fatto delle lettere?

ANNETTA( indietreggiando nello spazio tra il fondo e il letto) Le ho impucate.

LUCIANO- Ecco, le ha imbucate!

Annetta- Peh! Si, dal momento che il signore…

LUCIANO- Ah! Bel mestiere avete fatto! Che bisogno c’era di avere tanta fretta?

ANNETTA- Ma come. È il signore che mi ha tetto!

LUCIANO -Eh! Sono io, sono io!...perché poco fa la madre della signora era morta.

Viene avanti.

YVONNE( radiosa, ad Annetta che sta vicinissima a lei dall’altro lato del letto)- Si, e ora…non lo è più.

ANNETTA( al di là del letto)- Lieber Gott!...sono matti!

YVONNE( esaltata)- Non è la mia mamma! E’ la madre dei vicini! Il domestico ha sbagliato porta!

ANNETTA- No! Daffero?

LUCIANO(furioso)- Ma si!

ANNETTA( facendo balzi di gioia) Ah! Come sono gondenda!

LUCIANO(furioso)Ecco, è gondenda! Lei è gondenda!

ANNETTA- Ma si!

YVONNE( indicando Luciano che è al proscenio sulla sinistra)- No perché a lui, al signore, dispiace!

LUCIANO(alzando le spalle) Ma dai, su!

YVONNE -Sarebbe stato felice di sotterrare la mamma!

LUCIANO( stesso gioco)-Ah! Beh, sotterrarla poi!...( bruscamente) Ah! Perdio!

YVONNE -Che c’è?

LUCIANO- La lettera che ho mandato a Borniol!

YVONNE - Cosa, “la lettera che ho mandato a Borniol”?

LUCIANO( velocemente  e con voce afflitta) Ho scritto all’impresa Borniol di venire domani mattina a casa di tua madre, per metterci d’accordo sul funerale!

YVONNE(balzando sul letto)- Tu hai fatto questo?

LUCIANO- Ah! Si, una bella pensata!

YVONNE( Avanzando sulle ginocchia fino ai piedi del letto)-Ma tu la vuoi proprio uccidere! Tu  vuoi proprio la sua pelle !

LUCIANO- Oh! Beh! Niente di male, possiamo sempre mandargli un telegramma domani mattina!

YVONNE(mostrandogli il pugno)-Miserabile, vuole uccidere la mia mamma! Vuole uccidere la mamma!

Quel che segue, fino alla fine, per così dire insieme.

LUCIANO (andando fino ai piedi del letto e con tono imperativo)-Oh! E poi basta! È il momento di dormire!

YVONNE (senza ascoltarlo)- Scellerato! Assassino! Omicida!

LUCIANO(quasi salendo sul divanetto)-Vuoi stare zitta? Voi stare zitta?

ANNETTA ( che è salita sulla sponda del letto, tentando di interporsi fra i due)- Antiamo, signora! Signore!

YVONNE - Vuole uccidere la mamma! Vuole uccidere la mamma!

LUCIANO( abbandonando la posizione di fronte al pubblico)Oh! No! Allora preferisco dormire nel letto della serva!

YVONNE(mentre si abbassa il sipario)-E dice che ho i seni ad attaccapanni.

ANNETTA- Signora! Signora!

LUCIANO (giungendo alla porta di sinistra) Oh! Che barba! Che barba!

YVONNE -  Dice che ho i seni ad attaccapanni.

LUCIANO- Che barba!Esce furioso.

Sipario