La mandragola

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La Mandragola

di Valerio Di Priamo

PERSONAGGI

                                                                                                Callimaco                 30anni;

                                                                        Lucrezia                    25 anni;

                                                                        Messer Nicia            55 anni;

                                                                        Sostrata                    55 anni;

                                                                        Ligurio                       45 anni;

                                                                        Donna                       40 anni;

                                                                        Frà Timoteo             50 anni;

                                                                        Siro                            30 anni;

                                                                        Quattro Muse                                                                      

La commedia si svolge in una piazza della Firenze

del 1500; sul fondo della piazza una chiesa, con porto-

ne centrale dal quale dovrà uscire Frà Timoteo;

a destra la porta di casa di messer Nicia, a sinistra

quella di Callimaco. Due strade (Una per parte)

immettono nella piazza.

Appr. SIAE n 2/10216 als

ATTO PRIMO

SCENA I °

QUATTRO MUSE

(Le muse saranno gi sul palcoscenico quando il sipario si

apre; esse avranno delle maschere sul viso; suoneranno uno

strumento; gli strumenti saranno: flauto di pan, liuto,

tamburo e cembalo; esse hanno lo scopo di segnare la fine

del teatro greco ed iniziare la commedia moderna.)

  CLIO                        Dimmi Euterpe, che musica è mai questa?

  EUTERPE                E' una melodia propiziatrice, un segno del tempo che si sta compiendo.

  TALIA                      Non capisco perchè il sole oggi tarda a sorgere.

  TERSICORE            Lo saprai molto presto, Talia: goditi quest'ultimi momenti...

  CLIO                        Perchè dici così ?

  TERSICORE            Perchè noi siamo la personificazione delle più elevate aspirazioni artistiche e del valore supremo del pensiero nell'universo.

EUTERPE                 Siamo le sole quattro sopravvissute di nove sorelle; abbiamo sfidato il tempo e lo spazio, abbiamo assistito inermi all'inevitabile avanzata del progresso; ma tra non molto il pensiero di un uomo ci travolgerà, facendoci affondare pian piano nel dolce oblio della più triste delle morti...

  TERSICORE            ....l'indifferenza.

  TALIA                      Chi è quest'uomo che ci vuole distruggere?

  CLIO                        Dov'è quest'uomo? Dimmelo, affinchè io possa cancellare con un gesto tutti i suoi pensieri!

EUTERPE                Non servirebbe a niente, Clio...sento già lo spirito del Machiavelli aleggiare in mezzo a noi...

  TERSICORE            Spingerci verso l'oblio...

  EUTERPE                Tenere imprigionata la mente di chi vorrebbe invocarci ancora...

  TERSICORE            Tra poco, da quella porta, entrerà in scena Callimaco...

  EUTERPE                Dall'altra messer Nicia...

  TERSICORE            E noi saremo finite.

  TALIA                      Ma noi muse non possiamo morire!

  CLIO                        Proprio perchè non siamo mai nate!

  EUTERPE                Certo...la nostra vita è stata l'invocazione: quando essa cesserà, anche noi moriremo con lei.

  CLIO                        Dunque...dunque è finita...

  TERSICORE            Sì Clio.

  TER.EUT.TAL         E' finita.

SCENA II °

CALLIMACO,SIRO

CALLIMACO            (Entra da sinistra e si guarda velocemente intorno) Siro, accostati a me: ti debbo

parlare.

  SIRO                         (Saltando sulla scena dalla solita porta) Eccomi qua.

  CALLIMACO          Non ti sei meravigliato della nostra improvvisa partenza da Parigi?

  SIRO                         Sì.

  CALLIMACO          E  non ti sei ancor più meravigliato del fatto che noi siamo

                                    tornati qui a Firenze?

  SIRO                         Sì.

  CALLIMACO          E   non ti pare strano il fatto che io non faccia niente da

                                    più di un mese?

  SIRO                         No. (Al pubblico) Casomai mi meraviglierebbe il contrario...

  CALLIMACO          Se non ti ho mai detto ciò che sto per dirti ora, non è perchè

non mi fido di te, ma perchè credo che solo questo sia il momento adatto: preparati ad ascoltarmi, perchè forse avrò bisogno del tuo aiuto.

SIRO                         Io vi sono servitore, e i servi non debbono indagare sui pensieri reconditi dei loro

padroni. Parlate, dunque: sono pronto ad ascoltarvi ed aiutarvi.

CALLIMACO          Lo so, ed  proprio per questo che mi rivolgo a te... ormai, ti avrò già raccontata mille volte la mia storia...di come io all'età di dieci anni fui mandato a Parigi, e di come io vi abbia vissuto per altri venti anni.

  SIRO                         Sì.

  CALLIMACO          E di come io, dopo la venuta di Re Carlo in Italia, abbia giudicato la mia presenza in Francia molto più sicura che qui.

  SIRO                         Sì.

  CALLIMACO          E di come, avendo io venduti tutti i miei beni che mi legavano a Firenze, vivessi felicemente tra studi e piaceri.

  SIRO                         (Al pubblico) I piaceri li ricordo, gli studi un pò meno...

  CALLIMACO          Ma, tempo fa, capita  Parigi un certo Camillo Calfucci...

  SIRO                         Ah!

  CALLIMACO          Il quale Camillo, insieme ad altri fiorentini, era spesso ospite in casa mia...ed una sera ci mettemmo a discutere sulla bellezza delle donne.

  SIRO                         (Con aria affemminata) Donne donne! Ma non pensate ad altro voi?

  CALLIMACO          Lasciami finire!

  SIRO                         Sì.

  CALLIMACO          Io sostenevo che nessuna donna  paragonabile alla femmina francese; Camillo, dal canto suo, esaltò le italiane, ed in particolare una certa Lucrezia, moglie di messer Nicia Calfucci.

  SIRO                         (Al pubblico) Ora so che cos'è che lo rode!

  CALLIMACO          Mi mise addosso una tal bramosia di vederla, che partii la mattina seguente per Firenze: ed eccoci qua.

  SIRO                         (Al pubblico) Ed eccoci qua!

  CALLIMACO          E qua, ho trovato la bellezza di madonna Lucrezia di ben lunga superiore alla sua fama; il suo volto e il suo corpo mi bruciano, mi fanno impazzire...

  SIRO                         (Al pubblico) Esagerato!

  CALLIMACO          Dimmi, o Siro: Che debbo fare?

  SIRO                         Un bagno gelato.

  CALLIMACO          Grazie. Dopo un consiglio così saggio mi sento già meglio!

  SIRO                         Ma che speranza avete voi di farvi amare da lei?

  CALLIMACO          Ahimè! Nessuna!

  SIRO                         Nessuna? E perchè?

  CALLIMACO          Prima del tutto  onestissima, e del tutto indifferente alle questioni d'amore. In secondo luogo è sposata, e se è vero che suo marito non è più troppo giovane, è anche vero che non è neppure troppo vecchio... e poi, non esce mai di casa se non accompagnata da sua madre o da suo marito!

SIRO                         Insomma, non c'è modo di corromperla in alcuna maniera?!? Povero

padrone! Cosa pensate dunque di poter fare?

CALLIMACO          Non lo so. So soltanto che non esiste al mondo cosa così disperata da non poterne sperare.

  SIRO                         Ma che cos' che vi fa sperare?

  CALLIMACO          Tre cose...la prima  la semplicit di suo marito, il quale, benchè dottore in legge,  è l'uomo più grullo di Firenze. La seconda è la voglia che hanno di avere un figliolo, e la terza è che sua madre, quand'era giovane, era sempre pronta

                                    ad alzarsi le sottane.

  SIRO                         E voi avete tentato nulla?

  CALLIMACO          Con la madre?!?

  SIRO                         Ma no! Con la figlia!

  CALLIMACO          Bhè...tu conosci Ligurio, l'amico di messer Nicia?

  SIRO                         Ligurio? (Al pubblico) Ora capisco perchè viene quasi sempre

a mangiare qui da noi! (A Callimaco) Quello gobbo? 

  CALLIMACO          STTT...Un pò di rispetto, e che diamine! In fondo è come noi...

  SIRO                         (Al pubblico, alludendo alla gobba) Anzi, ha anche qualcosa in più!

  CALLIMACO          Me lo sono fatto amico, e gli ho confessato il mio amore per la moglie di messer Nicia...egli è rimasto tanto colpito dalle mie parole, che ha promesso di aiutarmi a conquistarla.

SIRO                         Attento, padrone! Gli amici come quello cambiano spesso faccia! Non

sono altro se non dei mercenari...e poi, quali sarebbero le parole che lo hanno

così profondamente colpito?

  CALLIMACO          Queste: "Se tutto andrà per il meglio, ti donerò trecento ducati d'oro."

  SIRO                         Ah, ecco... e cosa dovrebbe fare questo..."Amico"?

  CALLIMACO          Ha promesso di persuadere messer Nicia che non esiste al mondo

                                    cosa migliore di una bella cura in una località termale!

  SIRO                         Capisco! Così lei resterà sola!

  CALLIMACO          Non capisci niente. Madonna Lucrezia andrà con lui.

  SIRO                         Allora non capisco niente davvero...a voi che vantaggio ne verrebbe?

  CALLIMACO          Un bel vantaggio, caro Siro, un bel vantaggio! In un posto come quello, non solo ci si cura, ma ci si diverte...ed io avrei molte più probabilità che a Firenze.

  SIRO                         Sì, ma...

  CALLIMACO          Ligurio ha detto che sperava di convincerlo in giornata, e che questa sera avrei avuto una risposta.

  SIRO                         Eccoli che stanno uscendo di casa...

 CALLIMACO           Io mi nascondo, per essere pronto a parlare con Ligurio non appena

messer Nicia si allontanerà...tu vai pure in casa, se avrò bisogno ti chiamerò.

  SIRO                         Vado.(Ligurio si nasconde in una strada; Siro rientra)

SCENA III °

NICIA,LIGURIO.

  NICIA                      (Uscendo da destra, seguito da Ligurio) NO, NO E POI NO!

  LIGURIO                 Ma perchè?!?

  NICIA                      Senti, Ligurio: lo so che cerchi sempre di darmi dei buoni consigli, ma

questa volta sono veramente deciso a non accettarli.

  LIGURIO                 E la ragione quale sarebbe?

  NICIA                      Il troppo trasando, e che diamine! Lo sai che mi distacco con dispiacere

da casa mia...e poi, ho parlato ieri sera con parecchi medici: uno mi dice di andare a San Filippo, un altro a Porretta, un'altro ancora a Montecatini. Insomma, non si trovano d'accordo neppure tra loro!

LIGURIO                 Già, già...e poi vi deve anche dar fastidio perchè voi non dovete essere

avvezzo a lasciare Firenze...

  NICIA                      TI SBAGLI! Quand'ero più giovane somigliavo a un can randagio.

                                    Non fu mai fatta fiera a Prato senza che io ne fossi presente..e                                                         ti voglio dir di pi: sono stato anche a Pisa e a Livorno!

  LIGURIO                 NO!

  NICIA                      Sì.

  LIGURIO                 Avete dunque voi veduto la Carrucola di Pisa?

  NICIA                      Carrucola? Ma che carrucola! La Verucola, vorrai dire!

  LIGURIO                 Sì, sì...la Verucola...e il mare? A Livorno vedeste voi il mare?

  NICIA                      Sai bene che lo vidi...

  LIGURIO                 Oh! Ed  più grande dell'Arno?

  NICIA                      BESTIA! Che Arno? Due, tre...ma che dico? Sei, sette volte più grande!

Non si vede che acqua...acqua...

LIGURIO                 Io mi meraviglio che un uomo che ha girato tanto come voi faccia tante difficoltà per una cura termale... senza considerare che da quei bagni rinvigorenti potrebbe nascere qualcosa...

NICIA                      Magari! Ho tanta voglia di aver figlioli, che sarei pronto a fare qualunque cosa...e  sia. Parlane tu con i dottori, e fatti indicare una località precisa...addio. Torno da mia moglie.(Nicia entra in casa)

                                                                                               

SCENA IV °

LIGURIO, CALLIMACO

LIGURIO                 Ma ci sarà al mondo un uomo più sciocco di lui? E ci sarà un'altro più fortunato? Ricco, con una bella moglie savia, costumata, fatta apposta per governare un regno! Eh sì, proprio vero quel proverbio che dice: Dio fa gli uomini,e

poi s'accoppiano... quante volte si vede un uomo ben qualificato sposare una bestia di donna? E quante una donna bella e intelligente prendere un pazzo? Oh, ma ecco Callimaco...cosa stai cercando, Callimaco?

CALLIMACO          Stavo aspettando che si allontanasse messer Nicia per sapere cosa sei riuscito a combinare.

LIGURIO                 Egli  un uomo sciocco e pauroso, e si allontana mal volentieri da Firenze..eppure l'ho cos ben riscaldato, che farà qualunque cosa gli dirò, e partirà quando voglio; ma non credo che questo piano sia quello giusto.

  CALLIMACO          No?!? E perchè?

  LIGURIO                 Perchè in queste stazioni termali si incontrano tanti tipi di persone...e se madonna Lucrezia trovasse un uomo più ricco e più bello di te? Non possiamo correre questo rischio; non possiamo lavorare senza la certezza della riuscita.

CALLIMACO          Riconosco che dici il vero...ma allora? Cosa devo fare? A chi mi devo rivolgere? Bisogner pur tentare qualcosa...e che           importa se sarà una cosa pericolosa o infame? E' meglio morire che vivere così...se potessi mangiare, dormire, pensare sarei più paziente...ma non posso! Non ce la faccio! Bisogna fare qualcosa...e che importa se sarà pericoloso? Tanto ne morirei ugualmente!

  LIGURIO                 Non dire così...frena il tuo ardore!

  CALLIMACO          E   non è forse ciò che sto facendo? Vedi bene che per controllarmi mi nutro di speranza...però è  necessario fare qualcosa. Non importa se sarà una cosa oppure un'altra, purchè si faccia!

  LIGURIO                 Stai tranquillo; ormai so cosa fare.

  CALLIMACO          Ed io ci credo, anche se so che molto spesso quelli come te si divertono a prendere in giro gli altri...ma io non credo di essere in quel numero, poichè perderesti tutto quello che ti ho promesso!

LIGURIO                 Non devi dubitare della mia fede: ti assicuro che anche se non ci fosse di mezzo ciò che mi hai promesso, ti aiuterei ugualmente...ma ora torniamo a noi. Messer Nicia mi ha incaricato di trovare un dottore. Ebbene, tu sarai quel dottore.

  CALLIMACO          IO?!?

  LIGURIO                 Proprio tu. Dirai che hai studiato medicina e che hai esercitato a Parigi..e per rendere più realistica la cosa, tu gli dirai qualche parola in latino.

  CALLIMACO          E   tutto ciò a  che dovrebbe servire?

  LIGURIO                 Servirà ad attuare il piano che ho in testa...

  CALLIMACO          Ma insomma! Che stai dicendo?!?

  LIGURIO                 Ti sto dicendo che se avrai fiducia in me, la donna dei tuoi sogni sarà tua prima di domani a quest'ora!

  CALLIMACO          Tu mi resusciti! Cosa dobbiamo fare?

  LIGURIO                 Questo lo saprai quando sarà il momento; adesso vai in casa e aspettami: quando verrà insieme a messer Nicia, segui il filo dei miei discorsi, e accomodati a quello.

  CALLIMACO          Farò tutto quello che vuoi: mi basta di continuare a sperare!

                                                (Callimaco entra nella propria casa; Ligurio entra nella casa

                                                di messer Nicia; breve musica di circa dieci secondi, poi

                                                Ligurio esce di casa con messer Nicia.)

SCENA V °

LIGURIO,NICIA,SIRO.

LIGURIO                 Come vi ho gi detto, credo che questa sia la persona atta a soddisfare le vostre esigenze; egli ha fatto grandi esperienze a Parigi, e non dovete meravigliarvi se non ha mai esercitato la sua professione qui a Firenze: si trattiene poco...ormai sta per ripartire per la Francia.

NICIA                      Questo mi garba poco: non vorrei che mi portasse in un bosco e mi lasciasse in un ginepraio...

  LIGURIO                 Non abbiate timore: se prenderà questo impegno, lo porterà fino in fondo.

  NICIA                      Per codesto mi fido di voi...ma lo voglio conoscere, perchè  non voglio che mi si venda fumo per arrosto!

LIGURIO                 Adesso vi meno da lui, così gli potrete parlare; e se troverete che egli non è degno della sua scienza, mi far tagliar la testa.

  NICIA                      Basta con le chiacchiere: Andiamo! Ma...ma dove abita?

  LIGURIO                 Abita proprio su questa piazza: e quello è l'uscio.

  NICIA                      Alla buon'ora! Bussa.(Ligurio bussa)

  SIRO                         (Di dentro) Chi è ?

  NICIA                      E' in casa Callimaco?

  SIRO                         Sì, lo chiamo subito.

  NICIA                      (A Ligurio) PER LA POTTA DI SAN PUCCIO! Perchè non lo chiami maestro?        

  LIGURIO                 Lui non si cura di questi titoli...

  NICIA                      Ma un pò di rispetto, per la potta di San Puccio! E se l'ha presa storta guai a te!

SCENA VI °

CALLIMACO,NICIA,LIGURIO

  CALLIMACO          (Uscendo, con aria superiore) Chi  che mi vuole?

  NICIA                      Bona dies, domine doctor!

  CALLIMACO          Et vobis bona, domine magister!

  LIGURIO                 Sentite, se volete che resti con voi, parlate in modo che vi capisca, altrimenti non ci intenderemo.

  CALLIMACO          Quali buone faccende vi menano qui?

  NICIA                      Sto cercando una cosa che chiunque altro fuggirebbe... io vorrei avere dei figlioli, ed  per questo che ho osato disturbarvi...

CALLIMACO          Non è affatto un disturbo aiutare delle brave persone come voi..tanto più che non mi sono affaticato a Parigi se non per aiutare simili vostri.

NICIA                      Vi sono debitore, e se avrete bisogno della mia opera vi servirò volentieri...ma veniamo a noi. Avete pensato a qual'è la migliore località termale per impregnare mia moglie?

CALLIMACO          Piano, piano! Prima è necessario scoprire la causa della sterilità (Quasi declamando) Nam causae sterilitatis sunt: aut in semine, aut in matrice, aut in istrumenti seminaris, aut in virga, aut in causae estrinseca... oppure potreste essere impotente; e se fosse così, non vi sarebbe alcun rimedio.

  NICIA                      Impotente io? Per la potta di San Puccio! Vi assicuro che in tutta Firenze non                                 troverete un uomo più rubizzo e ferrigno di me!

  CALLIMACO          Quand'è così, state certo che troveremo qualche rimedio.

  NICIA                      Sentite...non esiste un'altro rimedio invece dei bagni? Sapete, mia moglie si allontana mal volentieri da Firenze...

LIGURIO                 Scusate, Callimaco, non mi diceste di conoscere certe pozioni che fanno ingravidare?

  CALLIMACO          Sì, ve lo dissi...ma non vorrei esser preso per un ciarlatano.

  NICIA                      Non dubitate di me: ormai sono completamente nelle vostre mani.                 

  LIGURIO                 E non mi diceste anche che per fare certe pozioni è necessario esaminare l'orina della paziente?

  CALLIMACO          Certamente! Di questo non si può fare a meno.

  NICIA                      Se non è che per questo, vado subito in casa a farvela fare... in un calice va bene?

  CALLIMACO          Va benissimo. Quando avete fatto, tornate qui.

  NICIA                      Non dubitate...ormai pendo dalle vostre labbra!

(Callimaco e Ligurio vanno in casa; Siro esce dal portone di Callimaco)

SCENA VII °

NICIA,SIRO.

  NICIA                      Questo tuo padrone dev'essere un gran valente uomo!

  SIRO                         Più di quello che credete...

  NICIA                      Il Re di Francia deve avere una gran stima di lui...

  SIRO                         Eh sì!

  NICIA                      E perciò deve stare molto bene in Francia...

  SIRO                         Molto.

  NICIA                      E fa bene! In questa terra ci sono solo cacastecchi, che non  sanno apprezzare alcuna virtù! Se abitasse qui, non lo stimerebbe nessuno...io lo posso dire, che ho cacato anche le budella per imparare il latino! E per cosa? Se ne dovessi vivere starei fresco!

  SIRO                         Ma come! Non guadagnate voi almeno cento ducati l'anno?

  NICIA                      Cento?!? E chi ti ha detto queste cose? Per la potta di San Puccio! Venti...al massimo trenta! E perchè? Perchè chi non è un pezzo grosso non trova un cane che lo stia a sentire! Fortunatamente io ho altre risorse... aspettami qui. Torno subito.

  SIRO                         Non dubitate.

SCENA VIII °

SIRO

SIRO                         Se tutti gli uomini di legge fossero come lui, faremmo cose da pazzi...e pensare che quel gobbo di Ligurio ed il mio padrone gli faranno fare chissà che cosa! Ed in fondo io ne sono contento...l'importante  che non si risappia in giro, altrimenti messer Nicia ci uccide! Ora il mio padrone è improvvisamente diventato medico...ma dove vorranno arrivare? Ma ecco messer Nicia con un calice pieno

                                    della pipì di sua moglie..chi non riderebbe di quel beccaccione?

SCENA IX °

SIRO,NICIA.

NICIA                      (Uscendo di casa con un calice pieno in manoe  parlando verso la propria porta) Io ho sempre fatto come hai voluto tu! Stavolta devi fare come dico io! Se solo avessi potuto immaginare di non aver figlioli, avrei sposato una contadina invece di te! Te, costì, Siro...accompagnami. Quanta fatica ho durato per farmi fare un pò di pipì in questo calice! E pensare che anche lei non vede l'ora di avere

                                    un figliolo!

SIRO                         Abbiate pazienza...con le donne bisogna usare le parole giuste per condurle dove si vuole...

NICIA                      Ma che parole! Il bastone ci vuole! Come si vede che tu le donne le conosci poco! Vai...vai a dire al maestro e a Ligurio che è tutto pronto.

  SIRO                         Vado.(Va in casa; esce quasi subito Callimaco seguito da Ligurio)

SCENA X °

LIGURIO,CALLIMACO,NICIA.

  CALLIMACO          Avete con voi ciò che vi ho chiesto?

  NICIA                      (Porgendo il calice a Callimaco) Ecco qua.

  CALLIMACO          (Esaminando il contenuto del calice) Questa orina mostra debilità di rene.

  NICIA                      Sì, è piuttosto torbidiccia...eppure l'ha fatta ora...

  CALLIMACO          Non meravigliatevi di questo: l'orina della donna è sempre di maggiore quantità e  minor bellezza di quella degli uomini, e ciò è dovuto all'ampiezza dei canali da cui fuoriesce.

NICIA                      (Al pubblico) Per la potta di San Puccio! Sentite come ragiona bene di queste cose!

  CALLIMACO          (Allusivo) Ho paura che costei la notte sia coperta male...

  NICIA                      (Non capendo l'allusione) Vi assicuro che tiene sempre addosso un buon coltrone! Ma il freddo lo patisce perchè sta mezza nottata in ginocchio a infilar di paternostri e avemarie...

CALLIMACO          Sentite, messer Nicia...io vi darò il rimedio, e se avrete fede in me lo piglierete: e se lo piglierete e vostra moglie non avrà un figlio entro un anno, vi darò duemila ducati.

  NICIA                      Dite pure: ormai credo più a  voi che al mio confessore.

  CALLIMACO          (Confidenziale) Non c'è cosa più certa per ingravidare una donna che farle bere una pozione di mandragola... una cosa che ho sperimentato almeno cinque volte, e non ha mai fallito: se non fosse così, la regina di Francia non avrebbe figli!

  NICIA                      Per la potta di San Puccio! Ma è proprio vero?

  CALLIMACO          Sì...e la fortuna vi ha così bene aiutato che ho con me tutte quelle sostanze che servono a preparare la pozione.

  NICIA                      E quando la dovrebbe pigliare?

  CALLIMACO          Questa sera stessa, poichè la luna è ben disposta.

  NICIA                      Ciò non sarà difficile: voi preparatela, al resto penserò io.

  CALLIMACO          Però...c'è anche un'altra faccenda...

  NICIA                      Che faccenda?

  CALLIMACO          Dopo che vostra moglie avrà preso la pozione, il primo uomo che la monterà morirà entro otto giorni.

  NICIA                      CACASANGUE! Io non la voglio codesta porcheria!

  CALLIMACO          State calmo: il rimedio c'è.

  NICIA                      E sarebbe?

  CALLIMACO          Fate montare vostra moglie da un altro uomo, così si tirerà addosso tutta l'infezione;dopo vi potrete riaccostare a lei.

  NICIA                      (Dopo aver pensato a lungo) Io non lo voglio fare.

  CALLIMACO          Perchè?

  NICIA                      Perchè non voglio fare me becco e mia moglie puttana!

  CALLIMACO          COSA? Rifiutate dunque di fare ciò che ha fatto il re di Francia?

  NICIA                      Ma dove lo trovo uno che si presti a questo piano? Se gli dico che deve morire, non verrà...se non glielo dico e il fatto si scopre mi portano in tribunale!

  CALLIMACO          Se  solo per questo, lasciate che me ne occupi io.

  NICIA                      E come?

  CALLIMACO          Ascoltatemi attentamente...io vi darò la pozione questa sera dopo cena; voi la farete bere a vostra moglie e la manderete a letto. Dopdchè voi, io, Ligurio e Siro ci travestiremo ed andremo a cercare la persona adatta al nostro scopo... lo benderemo e lo meneremo qui...poi lo metteremo a letto con vostra moglie. Domani mattina lo scacceremo.

NICIA                      D'accordo, se lo ha fatto il Re di Francia lo posso fare anch'io. Però resta un'ultima difficoltà.

  CALLIMACO          Quale?

  NICIA                      Convincere mia moglie.

  CALLIMACO          Voi dite il vero, ma io non vorrei pigliar moglie se non ne potessi disporre come voglio.

  LIGURIO                 Io ho pensato al rimedio.

  NICIA                      Ah sì? E quale sarebbe?

  LIGURIO                 Faremo convincere vostra moglie dal suo confessore!

  CALLIMACO          E chi convincerà il confessore?

  LIGURIO                 I denari, Callimaco, i denari!

  NICIA                      E se lei non volesse parlare col confessore?

  LIGURIO                 Ve la faremo condurre da sua madre.

  CALLIMACO          E  anche questa è fatta!

  LIGURIO                 Orsù Callimaco, andate a preparare la pozione, mentre io e   messer Nicia andremo a parlare con la madre...

CALLIMACO          Vado; ci rivedremo questa sera.(Entra in casa; Nicia entra nella propria seguito da Ligurio; passaggio musicale)

SCENA XI °

SOSTRATA,NICIA,LIGURIO.

SOSTRATA             (Uscendo dalla casa di Nicia) Io ho sempre sentito dire che  bisogna scegliere il male minore; e se per aver figlioli non esiste altro rimedio che questo, sia esso il ben accetto...purchè non gravi la coscienza di qualche peccato!

  NICIA                      Fate di me l'uomo più felice del mondo.

  LIGURIO                 E poiché noi intendiamo dissipare ogni dubbio, andremo a parlare con Frà Timoteo, suo confessore; intanto voi andate a chiamare vostra figlia.

SOSTRATA             Vedrete che me mi starà a  sentire: la condurrò dal frate in men che non si dica. (Rientra in casa)

SCENA XII °

NICIA,LIGURIO.

NICIA                      Forse tu ti meraviglierai che si debbano fare tante storie per condurre mia moglie dal confessore: ma se tu conoscessi i   fatti, non ti parrebbe più tanto strano.

  LIGURIO                 Tutte le donne sono sospettose...

  NICIA                      No. Non è questa la ragione...devi sapere che una sua vicina le disse  che per rimaner pregna sarebbe bastato che fosse andata alla messa dei frati per quaranta mattine di seguito; le disse anche che facendo così lei aveva avuto due figlioli. Ella mi chiese il permesso e vi andò; ma dopo tre giorni un bel fratacchione arcigno cominciò a  girarle intorno con intenzioni da monta...lei, onesta e pura com'è, sentendosi troppo vicino quel    cordone, smise di andarvi.

LIGURIO                 Però non è bello che quelli che dovrebbero dare il buon esempio si comportino così...

NICIA                      Da quella volta tiene le orecchie ritte come una lepre, e per   un nonnulla fa mille difficoltà.

LIGURIO                 E' ormai giunto il momento di pensare a noi: se mi volete dare venticinque ducati, essi contribuiranno a farci amico il frate.

  NICIA                      Fossero solo queste le difficoltà!

  LIGURIO                 Questi frati sono molto furbi, poichè conoscono i peccati di tutti, i nostri e i loro; perciò, per non insospettirli, è necessario agire con molta diplomazia...

  NICIA                      Dimmi cosa devo fare.

  LIGURIO                 Quanto tempo è che non vedete Frà Timoteo?

  NICIA                      Saranno almeno tre anni.

  LIGURIO                 Bene...gli dirò che siete diventato sordo, e voi non parlerete mai, a meno che non alziamo la voce.

  NICIA                      Farò così.

  LIGURIO                 E non vi impensierite se ascolterete cose a voi sconosciute: fa tutto parte del mio piano.

  NICIA                      D'accordo.

  LIGURIO                 Andiamo a prendere il denaro da portare al frate.(Vanno in casa)

SCENA XIII °

FRATE,DONNA.

                                                (La donna esce da una strada della piazza e va a bussare alla

                                                porta della chiesa; esce il frate)

  FRATE                     Siete venuta a confessarvi?

  DONNA                   No, per oggi no; mi basta sfogarmi un pò...avete dette quelle messe alla Madonna?

  FRATE                     Sì.

  DONNA                   Tenete questo fiorino, e tutti i lunedì, per due mesi, dite la messa per l'anima di mio marito...anche se era un omaccio, la carne tira sempre...ed io non posso dimenticarlo...voi credete che sia in purgatorio?

  FRATE                     Senza alcun dubbio.

  DONNA                   Io non ne sono così sicura...voi lo sapete alle volte cosa mi faceva...io tentavo di evitarlo, ma era così forte!

FRATE                     Non dubitate della clemenza di Dio: essa è grande. E se è vero che all'uomo non manca mai la voglia, è anche vero che non gli mancherà il tempo per pentirsi.

  DONNA                   Credete che i turchi arriveranno anche qui da noi?

  FRATE                     Se voi non pregate, sì.

  DONNA                   Dio ci aiuti, con queste diavolerie! Ho sentito dire che impalano la gente...adesso me ne vado: addio.

  FRATE                     Andate sana! (La donna ritorna nella strada dalla quale era arrivata)

SCENA XIV °

FRATE,LIGURIO,NICIA.

FRATE                     Le donne sono le creature più caritatevoli, ma anche le più fastidiose...chi le scaccia fugge ai fastidi, ma anche al piacere; chi le intrattiene ha insieme utile e piacere...ma...(Ligurio e Nicia escono di casa e si avvicinano alla chiesa)

                                    guarda guarda! Non riconosco io messer Nicia?

  LIGURIO                 Parlate forte, perché è diventato così sordo che non sente quasi nulla.

  FRATE                     Siate il benvenuto, messere!

  LIGURIO                 Più forte!

  FRATE                     EL BEN VENUTO!

  NICIA                      El ben trovato, padre!

  FRATE                     Che cosa siete venuto a fare?

  NICIA                      Tutto bene.

  LIGURIO                 Sentite, padre, favorite di parlare con me, altrimenti ci sentiranno da Fiesole!

  FRATE                     In che cosa posso esservi utile?

  LIGURIO                 Il qui presente messer Nicia ed un altro uomo vogliono distribuire in elemosine parecche centinaia di ducati.

  NICIA                      (Al pubblico) Per la potta di San Puccio!

  LIGURIO                 Tacete, per la malora, che non son molti! (Al frate) Non vi meravigliate di quello che dice, perchè ai sordi pare spesso di udire ciò che non viene detto.

  FRATE                     Continuate pure, e lasciategli dire quello che vuole.

  LIGURIO                 Questi due uomini non si fidano che di voi, e vogliono che voi distribuiate le elemosine.

  FRATE                     Molto volentieri.

  LIGURIO                 Prima però, dovete aiutare messr Nicia in uno strano caso, dal quale dipende l'onore della sua casata.

  FRATE                     Sentiamo.

  LIGURIO                 Non so se conoscete Camillo Calfucci, nipote di messer Nicia.

  FRATE                     Lo conosco.

  LIGURIO                 Costui, un anno fa, lasciò la sua unica figlia in custodia di un monastero, di cui non vi farò il nome...

  FRATE                     E cos'è successo?

  LIGURIO                 E' successo che lei ora è pregna di quattro mesi, e se non si   ripara in qualche modo ne andrà del buon nome del monastero e di tutta la casata di messer Nicia.

  NICIA                      (Al pubblico) Che chiacchiera!

  FRATE                     Ed io che posso fare?

  LIGURIO                 Dovreste convincere la Badessa del convento a dare una pozione alla fanciulla che la faccia sgravare.

  FRATE                     Questa è una cosa a cui bisogna pensarci...

  LIGURIO                 Pensarci? E perchè? Sentite quanti beni ne verrebbero: mantenete l'onore alla fanciulla, ai parenti e al monastero; rendete al padre una figlia; salvate la casata a messer Nicia e farete tante elemosine con le centinaia di ducati che riceverete.

FRATE                     E va bene: facciamo come dite voi...ditemi il nome del monastero e             datemi codesti denari, così posso cominciare a fare un pò di carità...

LIGURIO                 Ora riconosco in voi il religioso che siete! Il nome del monastero ...... sentite, non me lo rammento, ma c' una donna che me lo potrà dire; aspettate qui, torno subito.

                                                (Esce da una strada)

SCENA XV °

FRATE,NICIA

  FRATE                     Questa fanciulla quanto tempo ha?

  NICIA                      (Per tutto il colloquio parlerà tra sé e sè) Io strabilio!

  FRATE                     Dicevo...quanto tempo ha la fanciulla?

  NICIA                      Ma  mai possibile?

  FRATE                     E' anziana?

  NICIA                      Centinaia!

  FRATE                     EH?!?

  NICIA                      Centinaia di ducati, per la potta di San Puccio!

  FRATE                     (Al pubblico) Mi sono messo in un bel guaio...ho a che fare  con un pazzo e con un sordo...uno fugge, l'altro non capisce nulla! (Ritorna Ligurio)

SCENA XVI °

FRATE,LIGURIO,NICIA.

  LIGURIO                 Ho una gran nuova, padre!

  FRATE                     Quale?

  LIGURIO                 La donna con cui ho parlato ora mi ha detto che quella fanciulla si è sgravata da sola!

  FRATE                     Bene! Questa elemosina andrà alla grazia ricevuta, e cioè al mio convento.

  LIGURIO                 Che cosa dite, padre?

  FRATE                     Dico che a maggior ragione va fatta l'elemosina.

  LIGURIO                 Va bene, l'elemosina si farà ugualmente: ma voi dovete fare una cosa per messer Nicia.

  FRATE                     Che cosa?

  LIGURIO                 Non preoccupatevi, niente di così grave come la faccenda di prima...una sciocchezza, una questione da niente...venite in chiesa, parleremo noi soli...(A Nicia) Voi aspettate qui, torniamo subito!

SCENA XII °

NICIA

NICIA                      E' giorno o  notte? Son sveglio o sogno? Non posso essere ubriaco, perchè oggi non ho ancora bevuto...però ubriaco è certamente Ligurio, che viene per dire una cosa al frate e poi ne dice un'altra; e io devo fare il sordo, poi mi piantano qui come un tordo sullo spiedo...come se la faccenda non mi riguardasse! Per la potta di San Puccio! Però i  duecento ducati li tiro fuori io! (Sulla porta della chiesa appaiono Ligurio e il frate) Ah, eccoli che tornano...guai a loro se non hanno ragionato dei miei affari!

SCENA XIII °

FRATE,LIGURIO,NICIA.

FRATE                     Fate in modo che le donne vengano a me; so quello che devo fare, e se mi staranno a sentire concluderemo questa faccenda stasera stessa.

LIGURIO                 Tutto  risolto...Frà Timoteo è pronto ad aiutarci: bisogna che le donne vengano qui.

  NICIA                      Tu mi resusciti! Pregherà anche perchè il figliolo sia maschio?

  FRATE                     Maschio.

  NICIA                      Mi vien da piangere dalla contentezza!

  FRATE                     Ora andatevene in chiesa; io aspetterò le donne: quando se ne saranno andate vi chiamerò. (Ligurio e Nicia via in chiesa)

                                                                                   

FINE I ATTO

                                                                                   

SECONDO ATTO

SCENA I °

FRATE

FRATE                     (Quando si apre il sipario sarà già sulla porta di chiesa) Io non so chi l'abbia messi insieme, questi due...prima Ligurio mi racconta quella storia sull'ingravidata, col solo scopo di sapere se avessi acconsentito ad aiutarli; poi viene fuori con quest'altra storia. Ma ormai ho promesso che li aiuterò...tanto più che messer Nicia e Callimaco sono assai ricchi, e ci si può attingere parecchio...temo per che incontrerò delle difficoltà, poichè conosco bene madonna Lucrezia, e so che è savia e buona...ma in fondo, tutte le donne hanno poco cervello. (Dalla casa di Nicia esce Lucrezia seguita dalla madre) Ah, eccola con quella bestia della madre... (Si ritira in chiesa)

SCENA II °

SOSTRATA,LUCREZIA

SOSTRATA             Lo sai che il tuo bene mi sta a cuore più di qualsiasi altra cosa al mondo, e che non ti darei mai un consiglio che non mi sembri giusto.

LUCREZIA              Ho sempre pensato che questa gran voglia di avere figlioli conduca mio marito a commettere qualche errore; da quando seguii quel cattivo consiglio di quella vicina, e a fatica riuscii a liberarmi da quel frataccio, non mi fido più di nessuno..ma di tutte le cose strane, questa è senz'altro la più strana: che io debba soggiacere ad uno sconosciuto e che questi muoia per causa mia...nemmeno se fossi l'ultima donna del mondo Dio vorrebbe questo.

SOSTRATA             Figlia mia, io non so queste cose: so soltanto che tra poco parlerai col frate, e che lui saprà consigliarti per il meglio.

  LUCREZIA              Spero solo che tutto vada secondo la volontà di Dio.

                                                (Sostrata si avvicina al portone della chiesa e bussa; esce il

                                                frate)

SCENA III °

FRATE,LUCREZIA,SOSTRATA.

FRATE                     Siate le benvenute nella casa del Signore. So già quello che  volete da me, poichè messer Nicia me ne ha già parlato...ho studiato questo caso per più di due ore, ed ho trovato molte cose che ci potranno aiutare.

  LUCREZIA              Parlate sul serio o scherzate?

  FRATE                     Tu credi che si possa scherzare su queste cose?

  LUCREZIA              No padre, non volevo dire questo...

  FRATE                     Questa è una di quelle faccende che ci appaiano terribili, irrisolvibili; ma quando ti avvicini a loro ti accorgi che sono umane, quasi normali.

  LUCREZIA              Dio lo voglia!

  FRATE                     La regola generale è che non si deve mai lasciare la strada del bene per la paura del male. Il bene certo è che voi ingraviderete, e dopo nove mesi donerete un'anima al signore; il male incerto è che colui che giacerà con voi ne debba morire: ma può anche darsi che non muoia...            In quanto poi all'atto in se stesso, non è vero che sia peccato, poichè è la volontà che pecca, non il corpo. E poi, guardiamo il fine di tutta questa faccenda, che  quello di riempire una sedia in paradiso e di render felice vostro marito!

  LUCREZIA              Ma insomma, dove mi volete condurre?

  SOSTRATA             Lasciati persuadere, figlia mia! Non vedi che una donna che non ha figlioli non ha casa? Morto il marito resta lì sola, come una bestia, abbandonata da tutti!

FRATE                     Io vi giuro su questo petto consacrato che questo peccato è come mangiare carne il mercoledì: se ne va con l'acqua benedetta!

SOSTRATA             State tranquillo, padre...ella farà ciò che volete...stasera la condurrò a  letto io stessa. E tu, moccicona, di che hai paura? Sai quante donne ci sono che vorrebbero avere la fortuna che hai tu, io compresa?

LUCREZIA              Se è questo che volete per il bene mio e di mio marito, io sono contenta: ma non credo di esser viva domattina.

FRATE                     Non dubitate figlia mia, io pregherò Dio per voi...andate a preparavi, ora...sta scendendo la sera.

  SOSTRATA             Rimanete in pace, padre...

  LUCREZIA              Pregate per me...

  FRATE                     (Appena si sono allontanate, al pubblico) Dio mi aiuti!

SCENA IV °

FRATE,LIGURIO,NICIA.

  FRATE                     (Verso l'interno della chiesa) Venite, ligurio, venite...

  LIGURIO                 (Uscendo dalla chiesa seguito da Nicia) Com'è andata?

  FRATE                     Bene. Sono andate a casa disposte a far tutto; credo non vi siano difficoltà.

  NICIA                      Dite il vero?

  FRATE                     Bhè?!? Non siete più sordo, voi?

  LIGURIO                 San Puccio gli ha fatto la grazia.

  FRATE                     Bene! Così potrete fare delle altre elemosine!

  NICIA                      Ora non cambiamo discorso...farà delle difficoltà mia moglie a fare ciò che voglio io?

  FRATE                     No. Nessuna difficoltà.

  NICIA                      Sono l'uomo più felice del mondo!

  LIGURIO                 (Al pubblico) Felice?!?

  FRATE                     Ci credo! Vi beccherete un fanciullo maschio senza nemmeno durar fatica!

  LIGURIO                 Tornate pure alle vostre preghiere, frate...se avremo bisogno di qualche cos'altro vi torneremo a trovare. Voi, messere, tornate da vostra moglie, e state attento che non cambi idea; io andr da Callimaco e vi farò mandare la pozione.

  NICIA                      Tu dici bene: addio! (Entra in casa propria)

  FRATE                     Andate sani. (Rientra in chiesa, mentre Ligurio va prima alla porta di Callimaco e bussa: nessuna risposta. Allora entra in una delle strade e dopo poco torna in piazza dalla direzione            opposta)

SCENA V °

LIGURIO,CALLIMACO

LIGURIO                 Ma dove si è cacciato Callimaco? Non sto più nella pelle di raccontargli le ultime novità...questi innamorati hanno l'argento vivo sotto i piedi, e non c'è verso di fermarli...

  CALLIMACO          (Entrando da una strada laterale) Ligurio!

  LIGURIO                 Finalmente! Ma dove ti eri cacciato?

  CALLIMACO          Quali nuove?

  LIGURIO                 Buone.

  CALLIMACO          Davvero?

  LIGURIO                 Ottime!

  CALLIMACO          Lucrezia ha accettato?

  LIGURIO                 Ha accettato.

  CALLIMACO          Allora il frate ha fatto quello che doveva fare?

  LIGURIO                 Ha fatto.

  CALLIMACO          Sia benedetto frà Timoteo! Pregherò sempre Dio per lui!

  LIGURIO                 Pregherai? Quel frate vuol ben altro che preghiere!

  CALLIMACO          Ah sì? E che vuole?

  LIGURIO                 Denari, Callimaco, denari!

  CALLIMACO          E noi glieli daremo. Quanto gli hai promesso?

  LIGURIO                 Trecento ducati.

  Callimaco                  Hai fatto bene...e la madre di Lucrezia cosa ha fatto?

  LIGURIO                 Quasi tutto...appena ha saputo che la figlia avrebbe potuto avere una notte con un uomo diverso dal marito, l'ha condotta subito dal frate. Secondo me è anche un pò invidiosa...

  CALLIMACO          Oh Dio! Ma io mi merito tanti beni? Io muoio dalla contentezza!

  LIGURIO                 Ma guardate che gente...o per la contentezza o per il dolore costui vuol morire in ogni maniera...piuttosto, hai preparato la pozione?

  CALLIMACO          Sì.

  LIGURIO                 E che cosa ci hai messo dentro?

  CALLIMACO          Un pò di vino bollito con zucchero, spezie e peperoncino: adattissimo a risistemare lo stomaco, rallegrare il cervello e provare qualche prurito...

  LIGURIO                 Che tu allevierai...

  CALLIMACO          Che io allevierò!

  LIGURIO                 Bene...andiamo pure.

  CALLIMACO           Dio mio!

  LIGURIO                 Che ti succede?

  CALLIMACO          Sono spacciato!

  LIGURIO                 Che ti piglia?

  CALLIMACO          Mi sono murato in un forno!

  LIGURIO                 Ma si può sapere cos'hai?

  CALLIMACO          Ma non ricordi cosa ho detto a messer Nicia? Ho detto che tu, lui Siro ed io prenderemo uno per metterlo a letto con sua moglie!

  LIGURIO                 E allora?

  CALLIMACO          Ma non capisci? Se io sarò con voi, come farò a  essere preso?

  LIGURIO                 Ci ho già pensato...tu non sarai con noi!

  CALLIMACO          Bravissimo...così messer Nicia scoprirà l'inganno!

  LIGURIO                 Niente paura: ci faremo aiutare dal frate.

  CALLIMACO          Cosa?!? Metteremo il frate a letto con Lucrezia?

  LIGURIO                 Ma cosa hai capito! Il frate prenderà il tuo posto insieme a noialtri, e lo farò travestire in modo che messer Nicia creda che sia tu...

  LIGURIO                 E io?

  CALLIMACO          Tu indosserai un mantello corto e ti farai trovare col liuto a   suonare una canzone.

  CALLIMACO          A  viso scoperto? Ma mi riconoscerà!

  LIGURIO                 Non temere, ho pensato anche a questo...tieni, prendi questa benda e mettila su un occhio...bene...ma non basta...prova a storgere la bocca...

  CALLIMACO          (Eseguendo) Faccio così?

  LIGURIO                 Non basta...

  CALLIMACO          (Accentuando) Allora così!

  LIGURIO                 E' ancora poco...

  CALLIMACO          (Accentuando ancor di più) Così va bene?

  LIGURIO                 Bravissimo! Proprio così!

  CALLIMACO          E dopo che succederà?

  LIGURIO                 Ti agguanteremo e ti metteremo a letto con Lucrezia; e poi...

  CALLIMACO          ...E poi faccio da me, grazie.

  LIGURIO                 Ma ricordati che se vorrai entrare nelle sue grazie dovrai confessarle il nostro inganno, e dirle che hai agito solo per amore.

  CALLIMACO          E   tu...tu pensi che lei capirà?

  LIGURIO                 Con un marito come quello che si ritrova capirebbe anche se tu fossi veramente guercio! Ma ora non perdiamo altro tempo: chiama      Siro, manda la pozione a messer Nicia e aspettami a casa; io vado far travestire il frate e lo porto qui.(Via in chiesa)

SCENA VI °

CALLIMACO,SIRO

  CALLIMACO          (Chiamando verso la propria porta) Siro! O SIRO!!!

  SIRO                         (Uscendo) Comandate.

  CALLIMACO          Prendi quel bicchiere d'argento che  sul tavolo e portalo qui; stai attento a non versarlo.

  SIRO                         Sarà fatto.(Va in casa)

  CALLIMACO          Costui è con me da dieci anni, e mi ha servito sempre fedelmente...ora mi pare che stia per indovinare ciò che stiamo facendo. Ma non importa, di lui mi fido ciecamente.

  SIRO                         (Tornando col bicchiere) Eccolo qua.

  CALLIMACO          Benissimo. Và da messer Nicia e digli che questa è la pozione che deve bere sua moglie subito dopo cena: và ratto ratto...

  SIRO                         Vado ratto ratto...(Entra in casa di Nicia)

SCENA VII °

CALLIMACO

CALLIMACO          Ed ora aspettiamo che Ligurio torni con il frate...non c'è cosa più lunga dell'attesa...(Dalla chiesa esce Ligurio seguito dal frate che ha un lungo mantello sulle spalle e due noci in bocca  sotto le guance) Ma...quello...quello è Ligurio? E chi c'è con lui? Dev'essere il frate travestito...i frati! Ne conosci uno li conosci tutti!

SCENA VIII °

SIRO,LIGURIO,CALLIMACO,FRATE

SIRO                         (Esce dlla casa di Nicia e si scontra con Ligurio e il frate) Chi c'è con voi, Ligurio?

  LIGURIO                 Un uomo per bene.

  SIRO                         Che brutto ceffo! Dev'essere un brigante!

  FRATE                     Pensa ai fatti tuoi!

  LIGURIO                 Ma insomma! Dov' Callimaco?

  CALLIMACO          Eccomi, eccomi...stavo appunto arrivando...

  LIGURIO                 Questo tuo servo ha già detto mille pazzie!

  CALLIMACO          Senti Siro, tu questa sera devi fare tutto quello che ti ordina Ligurio: fà conto che sia io...e se vedi o senti qualcosa che non devi nè vedere e nè sentire, tienilo per te.

  SIRO                         Va bene.

  CALLIMACO          Hai dato il bicchiere a messer Nicia?

  SIRO                         Sì.

  CALLIMACO          E   che ha detto?

  SIRO                         Ha detto che a giudicare dall'odore sembrava vino zuccherato con le spezie dentro; ma poi lo ha riposto subito in un mobile, e mi ha assicurato che lo farà bere a madonna Lucrezia subito dopo cena.

  FRATE                     E' questo Callimaco?

  CALLIMACO          Sono io.

  FRATE                     Ricordati che sto facendo per te quello che non farei per nessun altro uomo al mondo.

  CALLIMACO          Sarete ricompensato.

  FRATE                     Mi basta che tu mi voglia bene.

  CALLIMACO          "Quanto" bene?

  FRATE                     Cinquecento?

  CALLIMACO          Cento.

  FRATE                     Quattrocentocinquanta?

  CALLIMACO          Duecento.

  FRATE                     Trecentocinquanta?

  CALLIMACO          Facciamo trecento e non se ne parli più!

  FRATE                     Bene.

  LIGURIO                 Siro ed io andremo a travestirci; Seguici, Callimaco, che ti dirò cosa devi fare. Il frate ci aspetterà qui: appena torneremo andremo a prendere messer Nicia. (Entrano tutti in casa di Callimaco; solo il frate resta in scena)

SCENA IX °

FRATE

FRATE                     E' proprio vero che le cattive compagnie conducano alla forca! E molto spesso ci cascano proprio le persone troppo buone...ero nel mio convento tranquillo a pregare e contare le offerte, quando quel diavolo di Ligurio mi ha fatto toccare col dito questo inganno...e io ci ho infilato tutto il braccio! E chissà dove mi faranno arrivare!

SCENA X °

FRATE,LIGURIO,SIRO

  LIGURIO                 (Esce di casa seguito da Siro;ambedue hanno un mantello nero) Stiamo bene?

  FRATE                     Benissimo.

  LIGURIO                 Manca solo messer Nicia: andiamo a casa sua.

  SIRO                         (Guardando verso la porta di Nicia da dove  uscito quest'ultimo) Chi è sull'uscio, un servo?

  LIGURIO                 No... lui...ah, ah, ah!

  FRATE                     Perchè ridete?

  LIGURIO                 E chi non riderebbe? Ha un mantellino così corto che non gli copre neanche il culo! E che cos'ha in testa? Sembra un gufo!       Andiamo qua dietro, andiamo...ne sentiremo delle belle!      (Si nascondono in una strada)

SCENA XI °

NICIA

NICIA                       Quante storie ha fatto quella pazza! Prima di andare a letto ha borbottato un'ora! Io non voglio, ma che mi fate fare, come si farà... e sua madre che gridava: Toccasse a me! Toccasse a me! Per la potta di San Puccio! Tanto onesta la figlia quanto puttana la madre! Ma...ma non c'è nessuno qui?

SCENA XII °

LIGURIO,NICIA,TIMOTEO,SIRO

                                    (Rientrano dalla strada nascondendosi dietro i mantelli per spaventare Nicia)

  NICIA                      Aiuto! Accorruomo!

  LIGURIO                 Non abbiate paura, siamo noi.

  NICIA                      Per la potta di San Puccio! Sei tu Ligurio? E tu Siro? E quel lo? E' il maestro, quello?

  LIGURIO                 Proprio lui.

  NICIA                      Per la potta di San Puccio! Com' travestito bene! E chi lo riconoscerebbe?

  LIGURIO                 Gli ho fatto mettere due noci in bocca...

  NICIA                      Buona idea! Le vado a prendere anch'io!

  LIGURIO                 Non c' tempo...prendete queste...(Porgendogli due palline)

  NICIA                      Che cosa sono?

  LIGURIO                 Due palle di cera.

  NICIA                      Dammi qua...(Se le mette in bocca ma le risputa quasi subito) Splut splut... CHE TI VENGA LA DIARREA!!!

  LIGURIO                 Perdonatemi, messere...per sbaglio ve ne ho date due di sterco di cavallo!

  NICIA                      VAI IN MALORA! Maestro, voi non dite niente?

  FRATE                     (Nascondendosi pi che pu con il mantello) Ligurio mi ha fatto adirare...

  NICIA                      Cacasangue! Come avete cambiato bene la voce!

  LIGURIO                 Basta, non perdiamo altro tempo...io sarò il capitano. Al corno destro vada Callimaco, al corno sinistro io; tra le due corna vi sar messer Nicia...Siro stia di retroguardia. La parola d'ordine sarà "San Cuccù".

  NICIA                      E chi è San Cuccù?

  FRATE                     E' il più onorato santo di caproni che ci sia in Francia...

  LIGURIO                 (Si ode un liuto) Silenzio! Sentite? Un liuto! E dove c' un liuto c' un uomo! Presto, Siro, va subito a vedere com'è e torna subito a riferire!

  SIRO                         Corro! (Va in una stradina laterale)

  NICIA                      Non vorrei che prendessimo un granchio: che fosse qualche vecchio debole e infermo, e che non sia capace di farne una in tre notti...

LIGURIO                 E' per questo che ho mandato Siro...nessuno meglio di lui si intende di uomini! (Rientra Siro) Allora? Com'è?

SIRO                         E' il più bel maschiaccio che abbia mai visto! Avrà sì e  no    venticinque anni, e sta venendo solo soletto...ha solo un piccolo difetto: una benda su un occhio.

  NICIA                      Un occhio bendato? Bene! Cosà vedrà solo metà di mia moglie!

  LIGURIO                 Aspettiamolo qui: appena arriverà gli salteremo addosso.

  CALLIMACO          (Entrando da una stradina laterale e cantando) VENIR VI POSSA IL DIAVOLO ALLO LETTO...POICHE' NON POSSO CERTO VENIR IO...

  LIGURIO                 Fermo lì! Dammi quel liuto! (Gli saltano tutti addosso)

  CALLIMACO          Ohimè! Che ho mai fatto!?!?

  NICIA                      Per ora niente, ma stai sicuro che qualcosa stanotte farai! Portatelo in casa!(Ligurio e Siro lo trascinano in casa di Nicia)

  FRATE                     Messer Nicia, io andrò a  riposare...tornerò domattina.

  NICIA                      Andate pure, maestro...ormai faremo da noi.(Entra in casa)

  FRATE                     (Rimasto solo) Sono andati in casa, ed io me ne andrò in convento...(Al pubblico) E voi spettatori potete star sicuri che in questa strana notte nessuno chiuderà occhio: io pregherò il Signore di perdonarmi per tutto ciò che non dovevo fare e che invece ho fatto; Ligurio e Siro ceneranno e rideranno alle spalle di messer Nicia, il quale veglierà tutta la notte insieme alla madre di Lucrezia, tutti e due rosi dall'invidia; Lucrezia e Callimaco avranno ben altro a cui pensare che addormentarsi. (Il frate entra in chiesa; passaggio da sera a mattino)

SCENA XIII °

FRATE

FRATE                     (Uscendo di chiesa) Non ho potuto chiudere occhio, dal desiderio che ho di sapere com' finita...stanotte ho fatto un sacco di cose: ho contato i denari delle elemosine, ho pregato, ho cambiato il velo alla Madonna dei miracoli: quante volte ho detto ai frati di tenerla pulita! E poi ci si meraviglia se la fede non è più quella di una volta!...Ma...che cos'è questo rumore? Stanno uscendo! Mi vado a nascondere, così potrò ascoltare senza essere visto...

SCENA XIV °

NICIA,CALLIMACO,SIRO,LIGURIO

                                    (Escono da casa di Nicia, tutti reggendo Callimaco)

  NICIA                      Io lo prendo di qua; tu, Siro, prendilo di dietro!

  SIRO                         Magari!

  CALLIMACO          No! Siro dietro non ce lo voglio!

  LIGURIO                 Da questo momento sei libero: puoi andartene.

  CALLIMACO          E   il mio liuto?

  LIGURIO                 Fila via, ribaldo!

  CALLIMACO          (A Nicia) Messere...

  NICIA                      Che c' ancora?

  CALLIMACO          No, dicevo...se doveste aver bisogno di qualcosa anche per le prossime notti, venitemi pure a prendere...mi troverete sui lungarni...

  LIGURIO                 VIA!!!! (Callimaco fugge ridendo)

  NICIA                      Ecco fatto, se n' andato...voi due andate a dire al maestro Callimaco che tutto è  andato nel migliore dei modi.

LIGURIO                 E cosa gli possiamo dire? Noi non sappiamo niente...ieri sera ci mandaste in cantina a bere, e vi rivediamo soltanto ora...

 NICIA                     Avete ragione...ora vi narro ciò che è successo. Mia moglie   era nel letto al buio, e Sostrata mi attendeva davanti al fuoco...io arrivai con quel garzonaccio, ma poichè avevo paura che fosse tutto fumo e niente arrosto, lo menai in un angolo

della cucina, e lo feci spogliare. Era brutto di viso: la bocca  storta, cieco a un occhio; ma vedessi che belle carni! Bianche, morbide, pastose...e non mi chiedere altro!

  LIGURIO                 Ma che bisogno c'era di vederlo ignudo?

  NICIA                      Per la potta di San Puccio, mi hai forse preso per un allocco? Anzi, ti dirò di più: ho voluto anche toccar con mano!

  LIGURIO                 No!

  NICIA                      S! E anche mia suocera ha voluto toccar con mano!

  LIGURIO                 No!

  NICIA                      S! Il difficile  stato convincerla a mollare la presa...

  LIGURIO                 E dopo?

  NICIA                      Come ebbi la certezza che era sano, e anche mia suocera diceva che sani così se ne trovano pochi, lo portai in camera e lo misi nel letto con Lucrezia: ma siccome io sono astuto come una volpe, prima di andarmene volli toccare con mano anche il procedere della faccenda!

  SIRO                         (Al pubblico) Povero padrone! Tastato e ritastato senza alcun ritegno!

  LIGURIO                 Con quanta prudenza avete governato questa faccenda!

  NICIA                      Eh sì, a me non la si fà! Sono furbo, io, per la potta di San Puccio!

  LIGURIO                 E la notte dove l'avete trascorsa?

  NICIA                      Davanti al camino, a parlare con mia suocera...

  LIGURIO                 E di che cosa avete parlato?

  NICIA                      Del nome da dare al bambino...per riconoscenza abbiamo deciso di chiamarlo Callimaco.

  SIRO                         (Al pubblico) Non fà una grinza!

  NICIA                      Alle prime luci dell'alba sono andato a tirar fuori dal letto quel bravo giovine; il veleno doveva aver cominciato a fare effetto, perchè aveva certe occhiaie!

  SIRO                         (Al pubblico) Ci credo!

  LIGURIO                 E così è andato tutto bene...

  NICIA                      Eppure...ti confesso che non sono affatto felice...

  LIGURIO                 Capisco...vostra moglie...

  NICIA                      Ma che mia moglie! Per quel bravo giovine, che ormai sarà agonizzante in qualche canto di via...

  LIGURIO                 Sù, non disperatevi! Può anche essere che si salvi!

  NICIA                      Questo è vero, ma se ripenso a quelle occhiaie...basta. Non avveleniamo più questo momento di gioia. Non vedo l'ora di vedere il maestro per congratularmi con lui...peccato che ieri sera volle andare a letto...non sa quello che si  perso!

  LIGURIO                 Adesso noi ci andremo a spogliare...voi che farete?

  NICIA                      Vado a casa, mi tolgo questo mantello e accompagno Lucrezia in chiesa: la farò benedire da quel frate che ci ha così bene aiutato, e accenderò dieci candele a San Cuccù.

LIGURIO                 Fate bene...e sono sicuro che San Cuccù vi continuerà a  fare delle grazie anche in futuro!(Ligurio e Siro vanno a casa di Callimaco, mentre Nicia va in casa propria; Callimaco entra da una strada laterale, si guarda intorno e entra in casa)

SCENA XV °

NICIA,SOSTRATA,LUCREZIA

NICIA                      (Uscendo di casa seguito da Lucrezia e Sostrata) Io credo che sia bene fare le cose con prudenza...

  LUCREZIA              Che cosa dobbiamo fare?

  NICIA                      Ma sentite come risponde! Sembra un gallo!

  SOSTRATA             Non ci fate caso, è un pò alterata...la faccenda di stanotte deve averla traviata...certe fortune capitano sempre a chi non sa approfittarne!

  LUCREZIA              Insomma, si può sapere cosa si deve fare?

  NICIA                      Vado a cercare il frate per farti dire una messa, poichè stamani è come se tu rinascessi...e di questo devi ringraziare tuo marito!

  LUCREZIA              E  San Cuccù!

  NICIA E                   San Cuccù, certo...ma tu come lo sai?

  LUCREZIA              Me lo ha detto un'uccellino!

  NICIA                      Ma sentite com'è ringalluzzita! Ieri sera pareva mezza morta!

  LUCREZIA              Sono rinata grazie a voi.

  NICIA                      Finalmente un pò di riconoscenza!

  SOSTRATA             Sù, andate a cercare il frate...(Il frate esce di chiesa) Ma non

                                                ce n'è bisogno, sta uscendo ora di chiesa...

SCENA XVI °

FRATE,NICIA,LUCREZIA,CALLIMACO,LIGURIO,SOSTRATA,SIRO.

  NICIA                      Bona dies, padre!

  FRATE                     Siate i benvenuti, e che Dio vi faccia fare un bel figliolo maschio.

  LUCREZIA              Dio lo voglia! (Callimaco esce di casa seguito da Ligurio e   Siro)

  NICIA                      Finalmente! Ecco il maestro!

  CALLIMACO          Dio vi salvi!

  NICIA                      Vi prego, maestro, toccate la mano della mia donna!

  CALLIMACO          Con piacere.

  NICIA                      Ricorda sempre, Lucrezia, che il merito è suo se tu avrai un figlio...

  SIRO                         (Al pubblico) Anche questo non fà una grinza...

  NICIA                      E che è sempre merito suo se avrai un bastone che sosterrà la tua vecchiaia...

  SIRO                         (Al pubblico) E che bastone!

  LUCREZIA              Sono contenta che sia accaduto quello che ieri non avrei voluto che accadesse, e voglio che da questo momento Callimaco divenga nostro compare e mio medico di fiducia.

NICIA                      Tu sia benedetta! Ma potevo trovare un'altra donna più saggia e virtuosa di te? Darò a  maestro Callimaco la chiave di casa,    così potrà entrare e uscire quando più gli farà piacere.

  CALLIMACO          Accetto volentieri, tanto più che ho deciso di non tornare più in Francia.

  FRATE                     Io ho sempre da vedere i denari per le elemosine che mi avete promesso...

  NICIA                      Per ora tenete questi: è tutto ciò che ho con me...e non dimenticate di accendere delle candele a San Cuccù, che ci ha così bene aiutato!

  FRATE                     Finalmente! Andate tutti in chiesa, ed aspettatemi in preghiera.

                                                (Vanno tutti in chiesa; resta solo il frate)

E voi, spettatori, non aspettate che escano fuori: la messa sarà lunga! Andate sani!

                                                                                                FINE