La moglie ingenua e il marito malato

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La scena si apre su un salotto bene arredato in penombra si vede un uomo in veste da camera seduto su una poltrona che si sta

La moglie ingenua e il marito malato

Commedia in 3 atti di Achille Campanile

riduzione di

Alessandro Ragona

Arte della Commedia

Associazione no profit di cultura e spettacolo

mail@carrettella.it


Atto I

La scena si apre su un salotto bene arredato in penombra si vede un uomo in veste da camera seduto su una poltrona che si sta specchiando. Lentamente le luci svaniscono. Alla luce piena Si vede la portinaia che sta parlando piuttosto alterata al telefono

SCENA I

PORTINAIA No, mi dispiace, il professore non in casa. Eh non so cosa dirvi, non quiVi dico che il professore non c': partito.

Entra d'impeto Rune con la testa fasciata e prende il telefono alla portinaia:

RUNE Signor Balestra, non sono partito, ma non posso riceverla. Sto male s, so che i teatri sono gi affittati, i manifesti stampati, gli annunci spediti, ma io non posso muovermi. Almeno per oggiNon lo so, per ora. Spero a presto. Forse pi tardi potr darle una risposta. Non colpa mia, le assicuro. Un caso di forza maggiore dovrei pagare la penale? E va bene. Lei fa delle minacce. Vuol dire che incaricher della cosa il mio legale. Io sono una persona seria. Buongiorno.(attacca il telefono e ricompone un altro numero) Che energumeno Purtroppo, non ha tutti i torti
Siete voi, signora Jolanda? Cpita un fatto molto noioso... Be', vorrei che veniste qui. Ho telegrafato ad Adele e vorrei che ci foste anche voi, quando arriver... Vi spiegher a voce. Grazie. (Riaggancia). Signora Luisa, fatemi il favore di restare qui, almeno finche non arriva mia suocera; io non posso andare ad aprire la porta.

PORTINAIA Va bene.

RUNE Non parlate con nessuno, mi raccomando. (Fa un altro numero al telefono) : Studio dell'avvocato Karlsar? Sono il professor Rune... fuori? Favorisca dirgli, appena torna, se per favore mi telefona o passa da me, che ho urgenza di parlargli. Grazie, buongiorno.

Uscita a una scampanellata, la portinaia rientra con un signore dalla barba bianca.

PORTINAIA Professore c' il dottore.

RUNE Venga, venga. E portate una bacinella di acqua.

Rune e il dottore entrano nella stanza di Rune mentre s'affacciano timidi il nob. Carl'Andrea Valem e il barone Hauffmann, rispettivamente inquilini del piano di sotto e di sopra.

VALEM Pst! Pst! Luisa! Signora portinaia, senta!

PORTINAIA Un momento, signor Valem.

HAUFFMANN Portiere! Pasquale!

PASQUALE Debbo andare in farmacia, signor barone.

AMAND Fate spedire anche questa.

Il portiere correndo si scontra con la moglie.

PORTINAIA Bada dove cammini, asino!

AMAND Presto, ancora acqua calda!

VALEM Signora portinaia, io desidero, voglio, esigo sapere che cosa sta accadendo in questa casa e quanto c' di vero in quello a cui m'avete accennato. (La portinaia non lo degna di uno sguardo) irritante. Non ti d nemmeno retta. Come parlasse l'ultimo imbecille della terra.

HAUFFMANN Ne pi ne meno Ma poi sicura la cosa?

VALEM A me l'ha detto la portinaia. Sapete, la mia famiglia in villeggiatura e la portinaia mi fa i servizi. Stamattina quand' venuta mi dice: "L'inquilino del piano di sotto sta male". "Ah, s", dico; "che ha?". Cos, cos e cos쒒,. L per l non volevo crederci. Sono sceso, ho trovato la porta socchiusa ed eccomi qua.

HAUFFMANN Tale e quale al caso mio, soltanto, la portinaia mi ha detto: "l'inquilino del piano di sopra" invece che di sotto.

VALEM Gi, voi abitate sotto io sopra. Sono sceso...

HAUFFMANN Io, invece, sono salito. Per sentire se potevo essere utile. E anche per la stranezza del caso, voi capite.

VALEM Ma qui non si riesce a saper nulla, almeno ci fosse una cameriera. Niente. Tutti in villeggiatura.

La portinaia arriva dalla cucina con una bacinella piena d 'acqua.

VALEM Signora portinaia, sentite una cosa.

Senza rispondere, la portinaia entra nella stanza da letto e si chiude la porta alle spalle. Si sente suonare il campanello della porta. Dalla camera esce il portiere.

AMAND (affacciatosi dalla porta) E fate spedire anche questa (consegnandogli un foglio).

Entra nel salotto e si dirige gemendo alla stanza da letto, Jolanda, una vecchia e distinta signora

VALEM La suocera (L'altro lo guarda con occhio spento). La mamma della moglie.

HAUFFMANN Ho capito.

Oltre la porta chiusa si sente un piccolo grido d'angoscia, evidentemente della signora Jolanda.

VALEM Sentite? Devessere impressionantissimo.

HAUFFMANN Io non ci credo se non lo vedo.

VALEM E io sto sui carboni ardenti, intendiamoci, io non sono curioso

Dalla camera esce la portinaia.

AMAND (affacciandosi) Portate anche degli asciugamani.

PORTINAIA Una cosa alla volta, santo cielo.

VALEM Signora Luisa, volete fare il santissimo piacere di sentire una parola, s o no?

La portinaia attraversa il salotto senza voltarsi.

HAUFFMANN Ma come successo?

VALEM Pare che ieri sera dovesse partire. Pare. Almeno a quanto ho potuto capire dal discorso della portinaia.

HAUFFMANN A quanto pare, fate dei discorsi lunghi con Luisa, signor Valem.

VALEM Mentre spolvera, barone.

HAUFFMANN Allora bisogna pensare che ci sia molta polvere in casa vostra.

VALEM Ma che c'entra questo? Non sarete per caso geloso della portinaia?

HAUFFMANN Geloso? Per quale ragione? Mi rassetta la casa, come a voi. E cos mi dicevate che il professor Rune doveva partire per il mare.

VALEM Come ogni settimana. Un'ora di viaggio. Era andato alla stazione e aveva perfino preso posto in treno.

HAUFFMANN E come s' accorto?

VALEM Lo specchio. Lo specchio dello scompartimento.

La portinaia rientra e si dirige verso la stanza da letto con le braccia cariche di biancheria,

HAUFFMANN Sono lunghe?

VALEM Due affari di mezzo metro l' uno (accompagnando la frase con un gesto espressivo del braccio)

HAUFFMANN Le solite esagerazioni saranno probabilmente due piccole protuberanze.

VALEM Protuberanze? Corna. Corna belle buone. Un paio di corna fantastiche.

Esce nuovamente dalla camera la portinaia, mentre il dottore le parla dalluscio socchiuso:

AMAND E portate le pezzuole col ghiaccio.

VALEM Le pezzuole col ghiaccio! Sono pannicelli caldi con affari di quel genere.

SCENA II

Dalla portinaia vengono introdotti nel salotto un signore e una signora con valigie: il professor Ottavio, fratello del professor Rune, e sua moglie Olga.

PORTINAIA Il professore non riceve nessuno.

OTTAVIO Gli dica che il fratello e la cognata hanno pensato di accompagnarlo nel suo giro di conferenze

PORTINAIA Aspettino qui (entra in camera da letto).

VALEM Permettono?

VALEM + HAUFFMANN L'inquilino del piano di sopra/sotto.

VALEM + HAUFFMANN Io abito al piano di sopra/sotto.

VALEM Sbaglier, ma ho l'impressione che, almeno per ora, il giro di conferenze non si far.

OTTAVIO Perch?

VALEM Non sanno niente? Il professore ha le corna.

OTTAVIO E che vuol dire? sarebbe bella... Le corna?

OLGA Ma non dite sciocchezze! Conosco troppo bene mia cognata. una calunnia.

VALEM Non mi sono spiegato, non si tratta di corna metaforiche. A suo cognato, da ieri sera, sono spuntate due escrescenze sulla fronte.

OTTAVIO Eh?

HAUFFMANN una malattia.

OLGA Lei scherza.

HAUFFMANN Glielo assicuro. Una cosa nuova negli annali della medicina.

OLGA Ma che dite? Che annali?

OTTAVIO Gi, vero, in quali annali? Non ci sono nemmeno annali per queste cose. Comunque, ci dovrebbero essere... Ma anche lui, benedetto uomo, poteva prendere delle precauzioni.

OLGA Che precauzioni vuoi che prendesse? Dici cose che non stanno ne in cielo ne in terra.

s'apre la porta della stanza da letto ed esce Jolanda, la suocera del professor Rune.

JOLANDA Zitti, non vuole che si sappia.

OTTAVIO Ma se lo sanno tutti, ormai.

VALEM Insomma, vero che il professore ha...

TUTTI Ssss!

JOLANDA Due cornetti cos, in fronte. una cosa impressionante

VALEM Ma che razza di male ?

JOLANDA Il medico non ne sa niente. Scusate, io bisogna che mangi qualcosa, perch quando ho un'emozione debbo mangiare.

OLGA E cos, ecco che la nostra villeggiatura va a monte.

OTTAVIO Speriamo di no, (a Valem) Non sar un male contagioso?

OLGA Andiamo, contagioso! Almeno non ti far sentire quando dici simili bestialit.

OTTAVIO Mia cara, un male nuovo. Che possiamo sapere noi se si attacca o no?

HAUFFMANN giusto

OLGA Ma un fenomeno eccezionale. Come volete che si attacchi?

VALEM E la moglie non sa niente?

JOLANDA Niente. al mare da quindici giorni.

OTTAVIO Ahi,

OLGA Che c'entra? Tu non apri bocca che per dire sciocchezze.

OTTAVIO Riconosco che una sciocchezza, ma non si pu fare a meno, davanti a un male di questo genere, di pensare alla moglie.

VALEM Che dite? Anche mia moglie al mare.

OTTAVIO D'accordo, d'accordo, la cosa non c'entra. A buon conto, per, io mia moglie me la tengo qui. Non la mando al mare sola. (alla moglie) No? Faccio bene? Il fenomeno indipendente, ma le precauzioni non sono mai troppe.

OLGA Vuoi finirla di dire sciocchezze?

VALEM (ad Hauffmann) Che ragionamenti cretini! Come se sua moglie non potesse cornificarlo anche in citt.

OLGA Povera Adele.

JOLANDA Povera figlia mia, cos candida!

OTTAVIO Che idea! invece che l' ammalato si commisera la moglie.

OLGA Ma certo, un male simile una disgrazia anche per la moglie. Sappiamo tutti che la cosa non c'entra, ma uno sente dire: Il tale ha le corna, e, voi sapete, il mondo cretino.

VALEM Ne abbiamo gi avuta qualche prova (fissando con occhio ostile Ottavio)

JOLANDA Fortunatamente, mia figlia al disopra d'ogni sospetto. il ritratto del candore e dell'innocenza. Una bambina.

OLGA Ma che discorsi stiamo facendo? Sappiamo tutti che Adele la moglie ideale.

JOLANDA Lo so, lo so, ma si fa presto, in un caso simile, a fare dell' ironia, dello spirito di cattiva lega. (fissando con occhio ostile Ottavio)

OLGA Adele ha saputo?

JOLANDA Le stato telegrafato, e deve arrivare in mattinata. Ma non sa nemmeno di che cosa si tratta.

OTTAVIO Non le stato spiegato?

JOLANDA Non si poteva telegrafarle: Tuo marito ha le corna.

OTTAVIO Figuriamoci come sar sorpresa.

JOLANDA Ah s. Sar un brutto colpo per mia figlia, (fissando sempre Ottavio) caro signore.

OTTAVIO Ma, signora Jolanda, non ci siamo capiti. Qui si ha l'aria di credere che io creda chi sa che cosa. Non sono un cretino e capisco bene che una malattia.

JOLANDA Voi capite bene, ma non lecito, caro professore, scherzare sulle disgrazie. (rientra nella camera del malato)

OLGA Ha ragione, tu hai il dono dell'inopportunit. Sempre.

OTTAVIO Olga, ti prego, non siamo soli.

OLGA Ringrazia il cielo che non siamo soli

OTTAVIO Olga

SCENA III

Entra la signora Jolanda, accompagnando il dottor Amand che se ne sta andando.

JOLANDA Signori, mio genero ha bisogno di tranquillit e prega tutti di andarsene; (rivolta a Olga e a Ottavio) meno voi, che potete restare. Per favore, signori. (I vicini di casa se ne vanno, Jolanda prosegue rivolta al dottore) una cosa grave, dottore?

AMAND Signora mia, che volete che vi dica? la prima volta che mi cpita un caso simile e credo che esso non abbia precedenti. Certo, tutto pu essere grave. Ma, da un primo esame, non mi sembra una cosa gravissima. Noiosa, questo s. una curiosa anomalia improvvisa. In ogni modo non v'impensierite troppo, cara signora. In fondo, a rigor di termini, le corna non sono una malattia vera e propria.

JOLANDA Ma sicuro. Altrimenti un cervo dovrebbe stare malissimo.

AMAND Forse tutt' che lorganismo s'abitui a sopportare le corna.

PASQUALE quello che dico anch'io, (arrivando dalla farmacia coi medicinali ordinati).

AMAND Voi v'intendete di medicina?

PASQUALE No, ma m'intendo di corna.

JOLANDA Dottore, da che cosa pu dipendere?

AMAND Anche questo per me un mistero, finora, Non ne so nulla. Forse su questo terreno voi o la moglie siete pi informate di me.

JOLANDA Come sarebbe a dire?

AMAND Ma s: nella famiglia del professor Rune non c' mai stato un caso simile?

JOLANDA Che io sappia, no. La buonanima del padre di Silvio non ebbe mai le corna. In ogni modo, domander alla vedova.

AMAND Quanto all'amputazione, come ho gi detto a vostro genero, io non posso prendermi da solo questa responsabilit. potrebbero nascerne complicazioni anche gravi.

JOLANDA Senza dire, che se la radice resta, le corna potrebbero sempre rispuntare.

AMAND Per questo non voglio agire da solo. Basta, torner pi tardi per un consulto col professor Kalin per vedere se possibile e consigliabile un intervento. Vostro genero vuol essere operato a ogni costo. Capisco la sua impazienza, ma bisogna anche esser prudenti. Intanto, fategli prendere le pillole che gli ho ordinato.

JOLANDA Pu alzarsi?

AMAND Ma s, l'ho detto anche a lui. L 'organismo sanissimo. A pi tardi. Fisser l'appuntamento col professor Kalin.

JOLANDA Per oggi stesso, possibilmente. Mio genero ha fretta.

AMAND Spero per il pomeriggio. Arrivederla, signora Jolanda.

VALEM E HAUFFMANN pst, pst, Dottore.

VALEM Si attaccano?

AMAND Ritengo di no.

VALEM Grazie, ci toglie un peso dal cuore.

Nel salottino si ritrovano soli la signora Jolanda, Olga e Ottavio.

SCENA IV

JOLANDA Sono andati via tutti. Silvio, puoi venire Povero Silvio, chi sa come soffri!

RUNE Non mi danno nessun fastidio, non le sento neppure.

OTTAVIO un cornuto contento.

RUNE Quello che secca l'idea d'averle, il ridicolo.

OTTAVIO Non contento Ha ragione. Guardatelo l: sembra uno stambecco.

OLGA Ottavio, Ottavio... Ottavio, quanto faresti meglio a stare zitto!

OTTAVIO Ma la finisci?, Ho messo il tutore. Non posso aprir bocca che mi d sulla voce.

OLGA Non fai che dire bestialit.

OTTAVIO Sentitela, la sapiente. Quando parla lei, parla l'oracolo.

OLGA Oh, basta.

RUNE Che razza di male doveva capitarmi, tra poco tutti sapranno, ammesso che gi non sappiano. Perch queste cose fanno presto a circolare.

OTTAVIO E come!

RUNE Mi pare di sentirli, i commenti della gente. Le risate. Tra poco avranno il gran fatto da raccontarsi: "Sapete, il professor Rune ha le corna" S, sono spuntate stanotte.

OTTAVIO Con chi te la vuoi prendere? Con tua moglie?

RUNE Che c'entra mia moglie?

OTTAVIO Sai, trattandosi di corna....

JOLANDA E insiste, io non lo posso sentire. Bisogna che vada a mangiare qualcosa.

OLGA Vengo anch'io, se no litigo con mio marito

RUNE Ti prego di non far dello spirito tra l' altro mi vergogno di farmi vedere da mia moglie cos.

OTTAVIO Sarebbe il colmo: un marito che chiede scusa alla moglie perch ha le corna.

RUNE Mi secca che mi trovi in queste condizioni.

OTTAVIO Potresti farti una fasciatura.

RUNE Gi, mi faccio trovar fasciato. Per far venire un accidente a Adele quando arriva.

Entra il portinaio con la posta.

RUNE Per favore, fate un salto gi dal cappellaio e ditegli di mandarmi un cappello a cilindro della mia misura. Lui la conosce.

PASQUALE Sissignore.

OTTAVIO E vuoi ricevere tua moglie in cilindro?,

RUNE Almeno che non le veda subito. Voi la preparerete a poco a poco. Ditele una storia qualunque. Adele talmente ingenua che crede qualsiasi cosaE intanto, io non potr uscire di casa. Non potr farmi vedere dalla gente cos. Proprio adesso che dovevo fare il giro di conferenze.

OTTAVIO Di'? Non avrai mica intenzione di mandarlo a monte?

RUNE Ti pare che possa presentarmi in pubblico?

OTTAVIO Anzi! Figrati quanta gente verrebbe. Sei un fenomeno. Un caso interessantissimo.

RUNE Ma sentitelo quante bestialit dice!

OTTAVIO Un cos bel tema: La fedelt in amore.

RUNE Bellissimo. Ma posso presentarmi a parlare della fedelt in amore con le corna?

OTTAVIO Ti do un'idea. Cambia il titolo in: L 'infedelt in amore.

RUNE Non dire bestialit.

OTTAVIO E allora potresti farti un turbante. Ti fingi raj indiano.

RUNE Che sciocchezze stai dicendo?

OTTAVIO Ma senti, ogni cosa che dico io una sciocchezza, secondo te?

Rientrano Olga e Jolanda

OLGA E anche secondo me.

Ottavio si volge alla signora Jolanda.

OTTAVIO Anche secondo voi?

JOLANDA Eh, s.

Rientra il portinaio

PASQUALE Il cappellaio ha mandato diversi cilindri perch scelga: da sera, da mattina, da pomeriggio, da nozze, da funerali. Questo per le corse ad Ascott. Dice che questo il pi elegante.

OTTAVIO Pare anche a me.

RUNE M'importa poco dell'eleganza, purch possa ficcarci le corna. Questo non entra. Questo nemmeno. Questo stretto. Ecco, questo. (si prova il cappello davanti allo specchio. Poi, rivolgendosi al fratello) Fin da ragazzino, ti ricordi? ho avuto sempre una fronte sporgente, tutti dicevano: intelligenza. Che intelligenza? Erano corna.

OTTAVIO E per le conferenze, che farai?

RUNE Naturalmente, non voglio dire che ho questo male. L'impresario minaccia una penale. Ho pregato il mio avvocato, Karlsar, di venire qui, ma non voglio che veda quello che ho.

PASQUALE C' di l un signore che domanda se abita qui il professor Rune. Che debbo dire?

RUNE E non lo sapete che abito qui?

PASQUALE S, ma non so se volete riceverlo.

RUNE Fatevi dire chi .

PASQUALE Me l'ha gi detto.

RUNE E perch non me lo dite allora?

PASQUALE Non sapevo se voleste saperlo.

RUNE Ditemelo.

PASQUALE l'avvocato Karlsar.

RUNE Non gli avete detto niente della mia malattia?

PASQUALE Me ne sono guardato bene.

SCENA V

RUNE Che passi. Lo sto aspettando. il mio legale. (si mette il cilindro fingendo di guardarsi allo specchio) vieni, vieni. Non ti stupire se mi trovi cos. Debbo andare a un matrimonio e stavo vestendomi.

sulla porta appare Karlsar in abito da cerimonia e anche lui in cilindro.

RUNE Anche tu...?

KARLSAR Anch' io vado a un matrimonio. Non sar per caso lo stesso?

RUNE No, no Non fare complimenti, tieni pure in capo.

KARLSAR Ci mancherebbe altro

RUNE Io non lo tolgo.

KARLSAR Sei sempre l'uomo dalle idee bizzarre, che idea, cominciare a vestirti dal cilindro, mentre sei ancora in veste da camera.

RUNE Occupati dei fatti tuoi.

Karlsar, rimane un po' smontato per la rispostaccia.

RUNE Scusami, sono un po' nervoso.

KARLSAR Figrati. Non volevo offenderti. Che marca il tuo? Permetti?

Karlsar allunga la mano per esaminare nell' interno il cilindro del professore.

RUNE No, (urla, ghiacciandolo con un'occhiata e afferrandogli il polso in una stretta ferrea), non permetto.

Impressionato per lo scatto, Karlsar ritira il polso, stropicciandoselo vigorosamente.

KARLSAR Accidenti, mhai mezzo storpiato, non credevo che la prendessi su questo tono.

RUNE Scusami tu. Ti ho detto che sono nervoso.

KARLSAR Be', dimmi in che posso servirti.

RUNE Dovevo partire per un ciclo di conferenze.

KARLSAR Lo so.

RUNE Viceversa, sopravvenuto un impedimento e debbo rimandare non so a quando. L'impresario minaccia di farmi pagare una penale e io...

KARLSAR Non vuoi pagare, evidente. Ma ti faremo pagare!

RUNE Che dici?

KARLSAR Ah, gi, tu non sei l'impresario. Confondevo.

RUNE Vieni di l, ti mostrer il contratto. Vedi se c' qualche appiglio.

KARLSAR Lascia fare a me.

I due passano in un'altra stanza.

OLGA Allora?

OTTAVIO Allora che?

OLGA Si parte?

OTTAVIO Macche!

OLGA Ho gi capito, mi farai fare la villeggiatura in citt. Tutte le mie amiche sono partite.

OTTAVIO E tu resti. Perch io non faccio andare mia moglie sola. Vedi quello che succede. Pazienza. Resteremo in citt.

OLGA (Rassegnata, va al telefono): Per favore, vorrei parlare con la signorina Moller. Grazie... Isabella, sei tu? Non parto pi, almeno per ora... Non so... S, possiamo vederci oggi. Al solito... Ciao... Pazienza.

OTTAVIO Questa signorina Moller sempre tra i piedi,

OLGA Ti d ombra anche un'amica?

OTTAVIO una sfaccendata.

OLGA una persona pi che rispettabile, che lavora.

OTTAVIO Bel lavoro! Una donna investigatrice.

OLGA E che male c' ? Non mi seccare.

Rientrano Rune e Karlsar

KARLSAR L'impedimento di che genere ?

RUNE Cose personali.

KARLSAR Potresti allegare ragioni di salute. Scrivo io all' impresario. Mi far avere un certificato medico. Per, ti consiglio di non farti vedere in giro, almeno per oggi. Devi proprio andare a questo matrimonio?

RUNE Forse potrei farne a meno. Sono sempre cose noiose.

KARLSAR A chi lo dici! Potessi anch'io non andare. Ma non posso.

RUNE Perch?

KARLSAR Sono lo sposo

RUNE Ti sposi oggi? Se l'avessi saputo, non ti avrei scomodato.

KARLSAR Per gli amici si fa altro che questo. Sai chi sposo? La Ferenczy.

RUNE La ballerina famosa?

KARLSAR S. Regolo una vecchia situazione. Ho una paura tale che mi metta le corna! Sai, queste artiste sono capricciose, c' poco da fidarsi. Per in generale le donne sono migliori della fama che hanno. Pensa: mentre venivo da te, per le scale, abitudine, sai, di vecchio scapolo, ho dato un pizzicotto alla portinaia.

RUNE Io direi piuttosto: abitudine di vecchio maiale.

KARLSAR Come vuoi. Be', m'ha dato un potente ceffone. Mi ha fatto piacere. Ci sono ancora delle donne oneste. Basta. Speriamo bene. Che il cielo protegga la mia fronte. Ciao, scusami, debbo scappare.

RUNE Ti faccio i miei auguri.

KARLSAR Grazie, grazie.

L'avvocato esce mentre rientrano Olga e Jolanda

RUNE Se n' andato, grazie al cielo. un caro amico, ma asfissiante: e il matrimonio, e le donne, non la finiva pi. Poi ce l' aveva col mio cilindro.

Dall'esterno si sente nuovamente la voce di Karlsar:

KARLSAR Permesso?

RUNE Ancora! Datemi il cilindro.

Appena lo mette in testa, rientra

KARLSAR Scusami, sai... (Vede Olga, fa un inchino galante). Tua moglie, scommetto.

RUNE Mia cognata.

KARLSAR (L 'avvocato vede Jolanda e fa un altro inchino). Tua moglie, scommetto.

RUNE Mia suocera.

KARLSAR Scusami, sai, ho scambiato il cappello non so come.

RUNE Sar uno di quelli

KARLSAR Ma quanti cilindri hai? Ne fai collezione? E intanto cerca il suo, guardandoli nell'interno. Non nessuno di questi, nel mio ci sono le iniziali. Devesser quello che hai in capo, permetti?

RUNE Oh, mi hai seccato, col cilindro. Da' qua!

Gli strappa il cappello di mano e va nella stanza accanto.

KARLSAR Ma che ha?

JOLANDA E un po nervoso.

Rune rientra con l' altro cilindro in capo e quello di Karlsar in mano :

RUNE Prendi il tuo cilindro e lvati dai piedi.

KARLSAR Scusami tanto, non t'arrabbiare. Riverisco.

Con un inchino a tutti, l'avvocato esce seguito da Jolanda

JOLANDA Scusi... Scusi

OTTAVIO stato un momento drammatico, leviamo di mezzo tutti questi cilindri, se no succedono altri pasticci.

Rientra Jolanda

RUNE Se n' andato?

JOLANDA S, se Dio vuole.

OTTAVIO Aspetta, potrebbe tornare.

OLGA (corre ad affacciarsi alla finestra) No, no, se ne sta andando.

RUNE Aveva gi la macchina?

OLGA Un corteo di macchine. Tutti in cilindro, con fiori. C' anche una signora in velo bianco.

RUNE il corteo nuziale, si va a sposare. (Si toglie il cappello). Io poi, mi domando se uno che va a sposarsi stamattina debba perdersi dietro certe quisquilie.

JOLANDA Be', stato gentile a venire. Ma tu sta' calmo.

RUNE Calmo, calmo. Vorrei veder voi al mio posto. I miei lavori sono arenati. Ecco come pu essere spezzata la carriera d'un uomo, la vita duna famiglia.

OTTAVIO Eh, le donne non ci pensano.

RUNE Che c'entra?

OTTAVIO Gi, scusami, io confondo sempre. Per, non esagerare, adesso. Vedrai che si potranno tagliare.

RUNE Ah, me le debbono tagliare assolutamente. Oggi stesso. A costo di tagliarmi la testa. Io sono un uomo che non ci pensa due volte quando ha preso una decisione. E m'infischio se il medico dice che pericoloso.

OTTAVIO Che pu capire il medico di queste cose? Al posto tuo mi sarei rivolto a un veterinario.

OLGA (ancora alla finestra) Ecco Adele.

JOLANDA (cominciando a piangere) Oh, figlia mia,

RUNE Il cilindro, il cilindro. Preparatela con una certa forma. Ma non fatevi trovare con queste facce di funerale. Si piglier uno spavento.

Corre a rifugiarsi nella camera, chiudendo la porta. Nel salottino rimangono il professor Ottavio e le due donne, delle quali una, la signora Jolanda, in lagrime, e l'altra in preda a un'agitazione nervosa.

SCENA VI

OTTAVIO Mi raccomando del brio. (Si mette al pianoforte e attacca una canzonetta leggera).

OLGA Sei pazzo?

OTTAVIO Per non allarmare Adele. Canticchiate qualche cosa. (Intona: Toreador, ritorna vincitor!)

Entra il portiere con alcune valigie.

PASQUALE arrivata la signora

ADELE Che successo? Che c'? Silvio?

JOLANDA Figlia mia, calmati, non niente di grave.

ADELE Dov' Silvio? malato?

Olga abbraccia Adele teneramente :

OLGA Calmati, non c' da allarmarsi.

OTTAVIO una cosa da nulla, direi persino da ridere. In conclusione, tuo marito ha le corna.

ADELE Eh?

OLGA Che cretino.

JOLANDA Ma no, due cosucce da niente...

ADELE Come?

JOLANDA A tuo marito sono spuntate sulla fronte due curiose escrescenze. Piccolissime, del resto.

Sulla porta della stanza da letto appare Rune in veste da camera e cilindro. Quindi si toglie il cilindro e abbassa il capo, Adele vede le due escrescenze, manda un urlo e sviene

RUNE Adele... Dell'acqua!

JOLANDA stato un colpo troppo forte per lei.

Olga, corsa in cucina, torna con una bacinella d'acqua e la spruzza in faccia a Adele, che comincia a rinvenire

OLGA Rinviene.

OTTAVIO Mettiti il cilindro, mettiti il cilindro.

RUNE (cercandolo, dato che nel subbuglio, era ruzzolato in terra) Dov' andato? (trovandolo se lo ficca in testa e si rivolge alla moglie appena rinvenuta) Adele, povera Adele, non hai nemmeno. il coraggio di guardarmi. E hai ragione. Io non volevo che mi vedessi prima dell'amputazione. Povera bambina mia, non volevo spaventarla. Non volevo che avesse questo spettacolo.

OLGA Adele, come ti senti?

RUNE Lasciatela stare, Lasciatela stare! Non la tormentate. Forse, vi aspettavate che si mettesse a ballare dalla gioia? Adele, Adele mia.

Alle sue spalle Ottavio fa cenno a Olga e alla signora Jolanda di uscire.

OTTAVIO Lasciamoli soli

Tutt'e tre escono in punta di piedi, discretamente.

SCENA VII

RUNE Adele, come ti senti? Povera piccola, ti fanno impressione, eh? Tu, cos buona, cos candida, avere un marito con le corna! Ma me le taglieranno, oggi stesso, non ti preoccupare. Ho gi parlato col medico, non niente di grave. Mi son cominciate a spuntare ieri nel pomeriggio. Un gran mal di capo, un gonfiore....

A un tratto, Adele comincia a singhiozzare, si lascia scivolare in ginocchio ai piedi del marito.

ADELE Silvio, Silvio, perdonami.

RUNE Che hai?

ADELE colpa mia.

RUNE Ma che cosa?

ADELE Io ti ho tradito.

RUNE Ullall Ullall (Si capiva che aveva fatto appello a tutta la forza dei propri nervi per non scattare). Ah.

ADELE Perdonami.

RUNE Mi hai tradito, eh?

ADELE Ieri. Ma non volevo te lo giuro. Mi sono difesa, ho lottato....

RUNE Uh! Bene, senti, bambina mia, io ti perdono. Ma adesso bisogna che tu faccia quello che ti dir, se vuoi ch'io guarisca. chiaro che, se tu sei la causa, soltanto tu puoi guarirmi.

ADELE S, che debbo fare? Faccio qualunque cosa per amor tuo.

RUNE Lascia stare l'amore. Adesso devi scrivere su questo foglio una completa confessione

ADELE (tranquilla, quasi rasserenata, prende il foglio, e si prepara a scrivere.) Dettami tu

RUNE Come vuoi che ti detti io? Sei tu che sai come stanno le cose. Scrivi la verit.

ADELE Non so, non ho mai scritto confessioni.

RUNE Bene, scrivi, allora: Con la presente...(sinterrompe vedendo che Adele, posata la penna, aveva ricominciato a piangere) Che altro c'? Che hai da piangere, ancora?

ADELE Mi ricordo, di quando ero la tua segretaria e mi dettavi le lettere. Da tanto tempo non mi dettavi pi una lettera, rammenti?

RUNE Lavoriamo Cio, scrivi: Con la presente....

ADELE Con la presente

RUNE ...dichiaro di aver tradito...

ADELE ...dito....

RUNE mio marito

ADELE Marito con l'emme maiuscola o minuscola?

RUNE Minuscola. Vai avanti. Il giorno... O la notte? Quando stato?

ADELE Era di pomeriggio.

RUNE Incosciente oltre che cretina...il pomeriggio del.. Metti la data.

RUNE ventisei corrente...

RUNE Anzi, no, la data inutile, lasciala stare. Piuttosto, aggiungi: conCi vuole il nome di lui.

ADELE Non lo so.

RUNE Dimmi il nome, Adele, o finisce male.

ADELE Ti giuro che non lo so. Non c' stato nemmeno il tempo di far le presentazioni.

RUNE Scrivi, allora: con un uomo di cui mi rifiuto di fare il nome.

ADELE Ma se non so come si chiama, era la prima volta che lo vedevo e dopo non l'ho pi visto.

RUNE Bella roba. Be', lascia stare il nome. Scrivi : con uno sconosciuto. Dov' avvenuto questo bel fatto?

ADELE Nella pineta di Bathville.

RUNE Scrivi: nella pineta di Bathville, allora. Anzi, questo non e necessario.

ADELE Voglio aggiungere che per ho lottato prima. E che

RUNE Non necessario.

ADELE Ma allora resta ben poco: con la presente dichiaro di aver tradito mio marito.

RUNE E ti pare poco?

ADELE Io aggiungerei che non volevo.

RUNE Lascia andare, non serve. Piuttosto aggiungi: Dichiaro quanto sopra di mia spontanea volont. Metti la data e firma. (Adele scrive, firma, asciuga il foglio). Da' qua (Le strappa quasi il foglietto di mano, lo legge in fretta, lo piega accuratamente e lo mette in una tasca della veste da camera.)

La signora Jolanda, Ottavio e Olga, rientrarono titubanti.

JOLANDA Ecco le pezzuole

RUNE Andate al diavolo con le pezzuole!

In quel momento squilla il telefono e Ottavio corre a rispondere:

OTTAVIO Pronto. Casa del professar Rune... C' l'avvocato Karlsar al telefono.

RUNE Che cosa vuole?

OTTAVIO Mio fratello in questo momento occupato. Dica a me... Come? Oh, mi dispiace molto... (si volge a Rune, coprendo col palmo il ricevitore) Dice che si scombinato il suo matrimonio, perch la sposa l'ha visto mentre, per le scale di casa tua, abbracciava la portinaia. Vorrebbe che tu testimoniassi ch'era venuto per te esclusivamente e che l'episodio stato del tutto casuale.

Rune toglie il telefono al fratello e risponde lui :

RUNE Pronto... S, sono io. Va bene, ti far tutte le testimonianze che vuoi. Ma intanto tu, appena possibile, dovresti venire qui. Ho bisogno di te... No, per un'altra cosa. Faccende di famiglia. Gravi... (un occhiata a tutti i familiari) voglio separarmi da mia moglie: Adulterio... Ti spiegher a voce... Ho la prova, s... Andare in fondo, naturalmente... Separarmi, scacciarla, tutto quello che sar possibile... Nel pomeriggio? Grazie, ti aspetto.

JOLANDA Ma come puoi credere, che questa malattia abbia rapporto con la condotta di tua moglie?

RUNE Io non lo credo affatto. Non sono un imbecille. Ma per mia fortuna vostra figlia stata cos sciocca da crederlo e m'ha confessato tutto.

Si mette a passeggiare per la stanza come un leone in gabbia.

OTTAVIO Attento al lampadario!

JOLANDA Silvio, calmati.

RUNE Andate all' inferno!

JOLANDA Parla piano.

RUNE Voglio fare uno scandalo! (mentre entra la portinaia indica Adele) Questa donna mi ha tradito. Voglio svergognarla con tutti. Tanto finita.

entra nella stanza da letto, Tutti guardano sbalorditi. Adele, scoppia in un pianto dirotto.

Sipario


Atto II

SCENA VIII

Nell'appartamento il silenzio appena rotto da una parte dai passi misurati del professor Rune e dall'altra dal singhiozzare cheto di Adele, da qualche sospiro di Olga e da certi inutili e flebili gemiti che la vecchia signora Jolanda insiste a emettere.

OLGA Ma che fa Ottavio?

JOLANDA Sta di l, chiuso a scrivere,

OLGA Che ha da scrivere?

JOLANDA Non lo so, ha detto che non vuole essere disturbato. Credo stia componendo versi.

OLGA Figuriamoci, star scrivendo un poema.

S'apre la porta della camera da letto e viene fuori il professor Rune.

RUNE Ottavio!

Da un'altra porta entra Ottavio

OTTAVIO Il tuo caso, mi ha ispirato una poesia. (declamando)
Se a ciascun linterno corno
si vedesse in fronte fitto
quanti mai che vanno attorno
resterebbero in citt!

RUNE Va' all'inferno.

OTTAVIO Non andrebbero a passeggio,
non andrebbero all'ufficio,
ma imprecando al maleficio
griderebber tutti: Ol.

Menelao starebbe in casa
con Gianciotto Malatesta,
che soffrendo il mal di testa
gemerebbe notte e d,

Ci starebber MarcAurelio
con il grande Agamennone,
De Musset, Napoleone,
compar Alfio e Bovary,

Rune, che non ha sentito nemmeno una parola e continuato a passeggiare avanti e indietro in uno stato d'estrema sovreccitazione, si ferma a un tratto davanti al fratello.

RUNE Lo uccider.

JOLANDA Via Silvio, era una semplice poesia.

RUNE Lamante di mia moglie, lo sfider

JOLANDA Ah, pensavo Olga, io vado in cucina, debbo mettere qualcosa sotto i denti, per via

OLGA Della fame nervosa, s lo sappiamo, vengo con voi (esce insieme a Jolanda)

OTTAVIO Non dire sciocchezze, vuoi fare il duello? A cornate? Ti presenti a fare l'Otello con quegli affari in fronte?

RUNE Mi far dare il cilindro.

OTTAVIO Non vorrai mica girare in cilindro sotto il solleone? E poi dove vuoi andare? Non sai nemmeno chi !

RUNE Ah, ma lo scoprir. Caschi il mondo, sapr chi .

OTTAVIO Questa la prima cosa da fare. Sapere il nome. Poi vedrai se il caso di ucciderlo o solamente ferirlo. Io, se fossi in te, insisterei con tua moglie, che cerchi di ricordarsi. Che frughi nella memoria.

RUNE Da lei non sapr niente pi di quello che ho saputo. La conosco. Dice che non sa il nome e questa evidentemente la verit. Adele non tipo di mentire.

OTTAVIO Cosicch, stando a quello che lei dice, le sarebbe stata usata violenza, si tratterebbe d'un bruto.

RUNE Figrati se ci credo.

OTTAVIO Ma possibile che non sia in grado di darti un'indicazione che possa metterti sulla buona strada? Di aiutarti nelle ricerche? Di' piuttosto che vuol coprire il complice.

RUNE Pu darsi. Comunque non dice il nome. Piuttosto, tu potresti farmi questo favore.

OTTAVIO Cio?

RUNE Fare un salto a Bathville e indagare, interrogando abilmente i vicini. Cercare di scoprire con chi se la faceva mia moglie e soprattutto che cosa fece e chi vide nel pomeriggio di ieri. C' un treno che parte fra un quarto d'ora. Faresti giusto in tempo.

OTTAVIO Non son capace. Non ho la stoffa dell'investigatore. E poi io sono pi necessario quiPiuttosto, aspetta, aspetta, aspetta: potresti incaricare un'agenzia d'investigazioni private. Bellissimo! C' una investigatrice, la signorina Isabella Moller.

RUNE Una donna?

OTTAVIO Una donna investigatrice. Per questo genere d'indagini una donna va meglio d' un uomo. Le donne sono curiose, pettegole. Questa, poi, una pettegolona.

RUNE La conosci?

OTTAVIO No, ma la migliore amica di mia moglie, figrati. Sapranno i fatti di tutti. E poi pu sapere qualcosa anche da mia moglie, con cui la tua forse si confida; a me non direbbe niente, perch sono tuo fratello, mentre a Isabella... Stanno sempre assieme.

RUNE Se e cos....

OTTAVIO Ti dico che cos. Ti dir di pi: l'unica amicizia che io consento a mia moglie, appunto perch si tratta d'una donna, e d'una donna che lavora. Ah, io sono prudente. Ricrdati: mai permettere alla moglie amicizie mascoline, o di sfaccendate. una mia norma inderogabile e me ne sono sempre trovato bene.

RUNE Allora dovresti parlare tu con questa signorina Moller.

OTTAVIO Per carit! Mia moglie gelosa come una tigre, lo sai, no? Mi vieta assolutamente d'aver rapporti con le sue amiche. Se ti dico che non la conosco nemmeno! (Intanto Ottavio va sfogliando la guida telefonica). Ecco qua: Moller Isabella, investigazioni private, rapidit., precisione, massima segretezza; informazioni prematrimoniali, commerciali, finanziarie, atomiche; corrispondenti ovunque.(porge la guida al fratello) Telefonale tu. Io intanto cercher di captare i discorsi di Adele. Pu darsi che con la madre o con mia moglie si confidi.

Picchiarono alla porta e si sente la voce della signora Jolanda:

JOLANDA Si pu?

RUNE Sono loro, nasconditi. Io le lascer sole. (Fa cenno a Ottavio di nascondersi dietro un mobile). Avanti!

JOLANDA (entrando con Adele e Olga, che portavano vassoi e stoviglie, mentre le due ultime preparano un tavolino), Silvio, dovresti mangiare un boccone. C' un po' di pollo e due cornetti. (Si morde le labbra, accorgendosi d'aver detto la parola inopportuna, conclude, cercando di rimediare): Allolio.

RUNE Ne ho abbastanza, di cornetti, grazie. Abbiate almeno il buon gusto d'evitare certi cibi.

JOLANDA Mangia qualche altra cosa.

RUNE Non mangio.

OLGA E Ottavio dov'?

RUNE uscito per una commissione. Mangiate voi, se avete appetito.

JOLANDA Io, lo sai, quando ho un 'emozione, debbo mangiare.

RUNE Buon pro vi faccia. Per conto mio, ho da fare delle telefonate. (esce verso la stanza da letto)

Le tre derelitte si guardano avvilite. Poi la signora Jolanda siede al tavolino, mentre Adele resta in piedi presso la finestra, con Olga. Ottavio sempre nel suo nascondiglio.

SCENA IX

JOLANDA E tu, figlia mia, non mangi qualcosa?

ADELE Grazie. Non ho appetito.

JOLANDA Ripeto, condanno altamente la tua infedelt. Una donna educata come te, coi pi rigidi princpi, cresciuta nel primo collegio della citt, fare una cosa simile. Non me lo sarei mai aspettato. Io ero orgogliosa della tua ingenuit. Bella ingenuit. Avresti fatto meglio a essere un po' pi ingenua prima e un po' meno dopo. Io non ti esorto a ingannare tuo marito. Per, una volta che t'era capitata una disgrazia, potevi fare a meno di spifferare ogni cosa.

OLGA Conosco tante di quelle donne, che fanno altro che questo, ma si guardano bene dal confessare tutto al primo allarme.

ADELE Ma il marito non avr questa malattia.

OLGA Che c'entra? Possibile che non t'entri in testa una cosa tanto semplice? Le corna di tuo marito non hanno niente a che fare con la tua infedelt. Sono due cose distinte. Quella una malattia. Un fenomeno che si sarebbe manifestato anche se tu fossi stata un modello di fedelt Eh, staremmo freschi se le corna dovessero spuntare realmente per le infedelt.

PORTINAIA (entrando in quel momento) Proprio freschi

OLGA Questo, stato il tuo fatale errore: di confondere una metafora con la realt.

ADELE E che ne so io? Sento dire: mettere le corna, mettere le corna, e ho creduto che fosse colpa mia.

OLGA Ma ci scherzi, se davvero ci dovesse esser rapporto fra questi mali e la fedelt?

ADELE E io sono sicura che c' rapporto. Nessuno me lo leva dalla testa.

JOLANDA Ostinata peggio d' un mulo

ADELE Ma s, mamma, persino l'ora coincide. Quando ha cominciato a manifestarsi il male di Silvio?

JOLANDA Ieri nel tardo pomeriggio

ADELE E proprio ieri nel tardo pomeriggio avvenuto il fatto.

JOLANDA Taci. Che io non senta queste porcherie. Riveli a un tratto una completa mancanza di senso morale.

ADELE Non stata colpa mia, mamma. Ho lottato. Mi sono difesa.

JOLANDA Dicono tutte cos. Vergogna. E dovresti vergognarti di parlare dei tuoi falli con tanta disinvoltura.

ADELE Volevo dimostrarti che io sono colpevole del male di Silvio.

PORTINAIA Che idee! Ho messo tante di quelle corna io a mio marito, e mai, mai gli spuntata la pi piccola cosa in fronte. (non si era accorta che sotto la porta del salotto era apparso suo marito, il quale, udita la frase, rimane in ascolto).

JOLANDA Brava svergognata, fate di queste belle cose, eh?

PORTINAIA Che volete, l'estate molti signori restano soli, io debbo fare i servizi negli appartamenti.

JOLANDA Vergognatevi!

la portinaia esce

JOLANDA Del resto, noi diciamo che non c' rapporto fra la malattia e l'infedelt, ma chi pu saperlo? La scienza ammette la telepatia, ammette l'autosuggestione, che pu produrre effetti sul fisico. Per telepatia si avverte l'infedelt; per autosuggestione, spuntano le corna.

OLGA No, eh? No, eh? Adesso non mi metta anche questa pulce nell'orecchio. A quest'ora la fronte di mio marito dovrebbe essere un bosco.

JOLANDA Come?, anche tu...

OLGA Signora, chi senza peccato... Non vorr farmi credere che lei....

JOLANDA Oh, che mondo!

(Jolanda esce seguita da Olga e Adele. Ottavio viene fuori dal suo nascondiglio e s'accascia su una poltrona, accanto al portiere, tutte due col capo fra le mani. Dalla porta che immette nell'anticamera, si affacciano timidi il nob. Valem e il barone Hauffmann.

SCENA X

VALEM Pst! Pst! Portiere!, Novit?

PASQUALE Abbiamo anche noi le corna.

VALEM Ma in questa casa tutti hanno le corna, spaventoso.

HAUFFMANN Lo dicevo io, che un male contagioso. Sar meglio che ce ne andiamo.

VALEM Pi che in fretta,

HAUFFMANN Sentite, portinaio, dite a vostra moglie che stamattina, con questa storia della malattia, non mi ha fatto i servizi di casa.

Il portinaio emette un pi doloroso e acuto gemito, come avessero messo il dito su una sua piaga. Fa cenno ai due di andarsene, di lasciarlo in pace. E quelli, sgomenti, si ritirano, mentre dal la stanza da letto rientrava Rune.

RUNE Ho telefonato allo studio della signorina Moller, incaricandola di indagare. Ora mi hanno richiamato, dicendomi che tra poco la signorina sar qui, con notizie molto interessanti, avute dal suo corrispondente di Bathville. E tu? Hai saputo qualche cosa?

OTTAVIO S

RUNE Che cosa?

OTTAVIO Che ho anch'io le corna.

RUNE Ma delle mie che cosa hai saputo?

Suonano alla porta

OTTAVIO Adesso, se permetti, ho da occuparmi delle mie. E dire che io mi facevo scrupolo di parlare con la signorina Moller! Ma mi vendico, ah, se mi vendico. Le restituir la pariglia. Occhio per occhio, dente per dente.

SCENA XI

entra il portiere, sempre pi disfatto :

PASQUALE C' di l la signorina Moller.

OTTAVIO Cpita a proposito, ci voglio parlare io. Dente per dente. Mi vendicher con la sua migliore amica. (Si rassetta davanti allo specchio) Ah, se ne accorger la mia signora moglie, quando mi ci metto, nessuno scrupolo! Tu va' di l a metterti qualcosa in testa. Intanto la signorina Moller me la cucino io. (Rune esce). Fate passare la signorina Moller. (entra Moller: Un omone grande e grosso) Avanti, avanti, signorina Mala signorina Moller...?

MOLLER Sono io. Ho adottato questo falso nome, per poter investigare senza esser riconosciuto e confondere le idee dei miei soggetti e dei malviventi. Cos dispongo d'un travestimento perpetuo Mi dica con franchezza, chi potrebbe supporre in me la signorina Moller? (Ottavio immobile come una statua di sale) Invece di travestir me ho travestito il mio nome. Risultato identico, mezzo incomparabilmente pi semplice.

Rune entra in veste da camera e cilindro.

RUNE Veramente, m'ero rivolto a lei, pensando che una donna fosse pi adatta....

MOLLER Allora deve rivolgersi al capitano Klavienback, mia moglie, che ha adottato il mio sistema a rovescio.

RUNE Ormai lasciamo le cose cos, non si meravigli se mi trova in cilindro. Debbo andare a una cerimonia e stava vestendomi. Dunque ha saputo qualche cosa?

MOLLER Tutto Nel pomeriggio di ieri, e precisamente alle diciannove, sua moglie uscita dal villino che occupa a Bathville, a ottanta chilometri di qui, dicendo che andava ad impostare una lettera per lei, e invece, dopo pochi passi, stata vista salire sull'automobile d'uno sconosciuto e allontanarsi verso la pineta. Chi l'ha vista un certo Asdrubale. Si tratta di persona seria e attendibile. Ha circa quarantanni.

RUNE Ah.

MOLLER Ha moglie e figli.

RUNE Benone.

MOLLER Insomma, una brava persona.

RUNE Ma di chi parla?

MOLLER Di Asdrubale.

RUNE E che m' interessa? Che sciocchezze mi va dicendo? Credevo che parlasse dell'altro.

MOLLER Scusi, scusi. Vedo che nervoso, e mi rendo conto del suo stato d'animo. Volevo soltanto dire che non tipo di parlare alla leggera. Non un giovincello, insomma.

RUNE Chi?

MOLLER Asdrubale.

RUNE Ma la finisce con Asdrubale? Non l'ho incaricata di indagare sul conto di Asdrubale.

MOLLER D'accordo. Ma dell'altro non ho ancora saputo gran che, mentre so molte cose di Asdrubale. il nostro corrispondente di Bathville.

RUNE Le ripeto che Asdrubale non m'interessa un fico secco.

MOLLER Peccato, va bene, proseguiamo. Sulla scorta delle indicazioni di.... Asdrubale, ho potuto stabilire con assoluta certezza che l'automobile su cui salita la sua signora non era mai stata vista, prima di ieri, in paese. Quindi evidente che i due erano gi d'accordo, mi dispiace per lei, professore. Pazienza, sono cose che accadono. Del resto, meglio che non sia un'avventura occasionale. Non si sa con chi si cpita. E poi non molto decoroso.

RUNE Vada avanti.

MOLLER La signora rientrata in casa dopo un paio d'ore, piuttosto agitata e in disordine, non so se rendo l'idea, e s' chiusa in camera a scrivere. Stamattina ha ricevuto un telegramma, dopo il quale, in stato di grande agitazione, corsa a prendere il primo treno, dicendo che veniva da lei.

RUNE Questo lo so. Il telegramma l'avevo fatto io.

MOLLER Peccato. Sarebbe stato interessante indagare chi era il mittente.

RUNE Sarebbe stato interessante, ma inutile.

MOLLER Gi inutile. Circa l'itinerario seguito dall'automobile, non ho potuto ancora saper nulla.

RUNE Anche questo non m'interessa. M'interessa invece sapere chi l'individuo che occupava la macchina.

MOLLER Bisogner identificare l'automobile. Mi stata descritta da Asdrubale ed piuttosto riconoscibile.

RUNE Asdrubale?

MOLLER No, no, per carit: l'automobile. Un'elegante macchina chiusa, verniciata in modo molto vistoso a losanghe gialle e rosse. Non ce ne debbono esser molte di questo tipo. Fra le sue conoscenze professore, non c' nessuno che possegga un'automobile simile?

RUNE Che io sappia, no.

MOLLER Lo immagino. Identificata la macchina, sar facile trovare il proprietario o, per lo meno e salvo che non si tratti dun'automobile rubata, la persona che l'occupava nel pomeriggio di ieri.

RUNE quello che lei dovr farmi sapere al pi presto. Arrivederci. (esce verso la stanza da letto)

MOLLER (rivolto a Ottavio) Suo fratello mi sembra molto alterato, Non vorrei che facesse qualche pazzia. Lo tenga d'occhio. Anche questa storia di cominciare a vestirsi dal cappello, mi sembra curiosa.

OTTAVIO Sono fatti che non la riguardano,

MOLLER (preoccupato ed indietreggiando) Questa mi pare una casa di matti

OTTAVIO (Avvicinandosi minaccioso). Piuttosto, signorina Moller, debbo parlarle d'una faccenda mia personale.

MOLLER Ora mi scusi, ma debbo scappare ho un sopraluogo importante alle cinque. Nel caso, pu rivolgersi al mio ufficio e parlare col capitano Klavienback, mia moglie. Riverisco. (esce di corsa)

SCENA XII

OTTAVIO Era lui, la signorina Moller! E io che mi fidavo! E mia moglie: "Ho un appuntamento con Isabella... Alle cinque...". Che sfacciata! Ma adesso mi sentir. Olga!.. Olga!...

JOLANDA (Rientrando) Olga uscita. M'ha incaricato di dirvi che andava a prendere il t con un' amica, non ricordo il nome.

OTTAVIO La signorina Moller?

JOLANDA Proprio. Torner per l'ora di cena.

OTTAVIO Ah! il sopralluogo! (S'accascia in una poltrona, mentre sulla porta s'incrociano la signora Jolanda, che si ritira, e il portinaio, che introduce l avvocato Karlsar. Entra anche Rune con la testa fasciata

KARLSAR Che hai fatto?

RUNE Un fortissimo mal di capo. Eccoti intanto quella mia testimonianza per la tua fidanzata.

KARLSAR Oh, grazie, non serve pi. Ho potuto accomodare tutto e fra mezzora ci sposiamo.

RUNE Io invece mi separo.

KARLSAR Ma come mai?

RUNE Ti spiegher tutto. Scusami un momento.

Mentre Rune si ritira, all'avvocato s'avvicina timidamente Ottavio:

OTTAVIO Per favore, avvocato, dopo che avr parlato con mio fratello, ho bisogno di parlarle anch'io. Mi separo anch' io. Aspetter di l.

Mentre Ottavio esce entra il Portinaio che si avvicina allavvocato

PASQUALE Avvocato, il cielo che la manda: dopo che avr parlato col professore e col fratello del professore, debbo parlarle anch'io.

KARLSAR Anche voi?

PASQUALE Anch' io mi separo.

KARLSAR L'istituto matrimoniale in completo sfacelo, si separano tutti. Fortuna che
c' anche chi si sposa.

In quel momento arriva dall'esterno il dottor Amand, che si diresse, come persona pratica della
casa e attesa, verso la stanza da letto.

AMAND permesso? Dov', dov' il nostro amico?

Pasquale il portinaio per favorire lavvocato gli sbarra il passo

PASQUALE Alt! C' prima il signore.

AMAND Ma io, sono atteso dal professore.

PASQUALE Anche il signore atteso. Tutti siamo attesi. E il signore arrivato prima di voi.

AMAND Ma voi sapete che io vengo qui chiamato

PASQUALE Anche il signore stato chiamato.

AMAND Ma....

PASQUALE Non c' ma che tenga. Il signore ha la precedenza. Aspettate il vostro turno.

E il portinaio entra nella stanza da letto e chiude la porta in faccia al dottore, il dottore e lavvocato si squadrano per un po

KARLSAR Scusate la domanda, anche voi siete qui per la faccenda....

AMAND Delle corna

KARLSAR L'espressione un po' brutale, comunque....

AMAND esatta.

KARLSAR Non si pu negare E, se non sono indiscreto, chiamato dalla moglie?

AMAND No, da lui.

KARLSAR Allora, io... mi ritiro.

AMAND Perch? Anche voi....

KARLSAR Anch'io, per la stessa ragione. Chiamato da lui. Ma, dal momento che ha chiamato un altro.... ( con un piccolo cenno di saluto fa per andarsene).

AMAND No, no, mi ritiro io, caro collega.

KARLSAR Ma scusate, collega, anzi, scusa, possiamo darci del tu, no? forse il professor Rune desidera consultarci entrambi.

AMAND Io non capisco, che modo di regolarsi hanno certuni. Il professor Rune avrebbe potuto almeno avvertirmi. Per correttezza.

KARLSAR quello che dico anch'io, e ti confesso, caro collega, che non sono meno seccato di te.

AMAND Tanto pi che, d'accordo con lui, ho chiamato un altro collega, il quale tra poco sar qui.

KARLSAR Meglio, saremo in tre, nientemeno. Comunque, non ci resta che intenderci. Tu come la vedi la faccenda? A me pare piuttosto grave.

AMAND Indubbiamente, credo che l'unica cosa da tentare sia un intervento chirurgico.

KARLSAR Un intervento chirurgico?

AMAND E che altro vuoi fare?,

KARLSAR Ma tu scherzi, collega, l'unica cosa da fare una separazione legale.

AMAND Adesso, sei tu che scherzi. Che c'entra la separazione con le corna?

KARLSAR C'entra e come! Se due coniugi non si separano in questi casi, vorrei sapere quando dovrebbero separarsi.

AMAND Ma questi sono ragionamenti da donnicciuole!

KARLSAR Ragionamenti da donnicciuole saranno i tuoi, caro collega, e ti prego di misurare i termini. Oltre tutto, un intervento chirurgico sarebbe una cosa inumana, mostruosa. Roba da medioevo. Evvia, dove siamo?

AMAND Inumano e mostruoso sarebbe far separare i coniugi. Questo s che roba da medioevo. Insisto che bisogna tagliare.

KARLSAR Ma che cosa, in nome del cielo? Che cosa gli vuoi tagliare?

AMAND Le corna.

KARLSAR E dici donnicciuola a me? Ma tu sei pazzo. Uno ha le corna e gliele vuoi tagliare. Che modo di ragionare.

AMAND Ma che modo di ragionare il tuo. Siccome ha le corna, facciamolo separare dalla moglie.

KARLSAR Naturalmente

AMAND Ma la moglie non c'entra.

KARLSAR Sentitelo, non c'entra. E chi vuoi che gliele abbia messe, se non stata la moglie?

AMAND Oh, questo un linguaggio indegno d'un uomo di scienza, io sono un medico, e non
una donnicciuola. (si volta infuriato e si dirige verso luscita) Signora Kador, io me ne vado!

L'avvocato Karlsar rimasto a bocca aperta.

SCENA XIII

KARLSAR Medico? E che c'entra?

Di l a poco entra il Professor Kalin, illustre chirurgo

KALIN Buongiorno, avvocato noi siamo destinati a incontrarci. Sono qui per un consulto. Per questo curioso affare delle corna.

KARLSAR (scoppiando in una risata) Oh, questa bellissima. Hanno scomodato perfino l'illustre chirurgo. Per tagliare le corna, scommetto.

KALIN Piano, per vedere se si pu procedere allamputazione. Voi capite, bisogna andar cauti in un caso nuovo come questo.

KARLSAR Ma che caso nuovo?, esclam. vecchissimo. Sono corna, diciamo cos, metaforiche.

KALIN Come sarebbe a dire?

KARLSAR Ma s, la moglie ha tradito il marito, ecco tutto.

KALIN Ne siete certo?

KARLSAR M'ha telefonato lui stesso, mi ha chiamato per la separazione legale.

KALIN E chiamano me per un consulto? Hanno perso la testa. Ma siete certo di non ingannarvi?

KARLSAR Professore, voi mi conoscete da anni.

KALIN Allora, me ne vado.

KARLSAR naturale, perfettamente inutile che perdiate tempo qui.

KALIN Non capisco il contegno del dottor Amand, stato lui a pregarmi di venire.

KARLSAR Ah, il dottor Amand, quello ch'era qui? l'avevo preso per un legale. Be', caro professore, vittima anche lui del medesimo equivoco. Ha parlato con me, gli ho spiegato la cosa. Che volete, queste disgrazie familiari portano nelle case un tale scombussolamento, che spesso sembra di aver a che fare con persone a cui abbia dato di volta il cervello.

KALIN Ma guarda che gente, arrivederci avvocato. (esce)

KARLSAR Arrivederci, professore.

Si apre la porta della stanza da letto e mentre esce il portinaio accennando allavvocato di passare, s'affaccia il professor Rune in persona.

RUNE Non ti meravigliare, se mi trovi di nuovo in cilindro. Debbo andare a una altra cerimonia e mi stavo vestendo.

KARLSAR (fra s e s) Gli ha proprio dato di volta il cervello, (I due uomini passano nella stanza da letto)

SCENA XIV

Contemporaneamente dall'altra ala della casa torna il dottor Amand in preda alla pi grande confusione.

AMAND Io non capisco pi niente. La suocera mi dice che sono sopravvenute complicazioni ma non vuol dirmi quali. L'ammalato non si fa vedere. Contavo di risolver la cosa con un piccolo intervento operatorio.

PASQUALE Che intervento operatorio! Ci vuol altro. Voi medici le fate troppo semplici le cose.

AMAND Come troppo semplici? Tutt'altro che semplici. Ma la scienza....

PASQUALE Qui la scienza impotente. Se volete saperla com', il marito vuol separarsi dalla moglie.

AMAND Ma pazzo? Oh, sentite, questa, grossa. E gi, questo cpita a chi si rivolge ai somari, ai medici improvvisati. Ha chiamato quell'asino vestito e calzato che era qui e costui gli ha messo in testa la speranza della guarigione col rimedio di scacciar la moglie. Si pu essere pi bestie? Io capirei che un ignorante ragionasse cos. Ma che una persona colta come lui debba prestar fede a una simile baggianata, sentite, troppo. Come pu credere che il suo male sia in rapporto con gli atti di sua moglie?

PASQUALE Ma la moglie che lo ha creduto.

AMAND Come, come, come?

PASQUALE Ma s, la moglie ha creduto d' esser la causa della malattia e ha confessato al professore di averlo tradito.

AMAND Oh, che sciocca!

PASQUALE E che p..., anche.

AMAND Questo va da se Ma allora non per le corna che vuole separarsi?

PASQUALE S, per le corna, ma non per quelle vere. Per quelle, diciamo cos, metaforiche.

Il dottore scoppia in una risata.

AMAND Oh, questa grossa, cosicch sopporta le corna vere, ma non quelle immaginarie.

PASQUALE Naturalmente. Sono quelle immaginarie che danno fastidio.

AMAND Comunque, per quelle immaginarie io non ho nessun rimedio.(Guarda l'orologio) Il professor Kalin ritarda.

PASQUALE Non ritarda affatto, gi venuto, ma l'avvocato l'ha mandato via.

AMAND Oh, che contrattempo. Dovr fissare un altro appuntamento per il consulto. Avverta la signora Kador che torner domattina, ormai. (esce insieme al portinaio)

rientra dalla camera da letto il professor Rune e l' avvocato Karlsar con la confessione di Adele in mano.

SCENA XV

KARLSAR Ma vedi, Silvio, ora non devi drammatizzare. Tante volte, sai, le donne scrivono queste cose per ingelosire. Ti citer un caso personale....

RUNE Lascia andare. Prepara invece l'esposto per il tribunale. Oh, un'altra cosa: che condanna rischia un marito, se uccide lamante di sua moglie?

KARLSAR Ma non dir lo nemmeno per ischerzo. A me converrebbe molto di pi, figrati che chiasso. Ma onestamente ti dico: non lo fare.

Rune estrae dalla tasca della veste da camera una rivoltella.

RUNE Insomma, che cosa si rischia?

KARLSAR Ma... dipende... Hai il porto d' armi?

RUNE No.

KARLSAR Lo vedi? Ti metteresti in un pasticcio. Via, via, leva di mezzo quella rivoltella... carica?

RUNE Ha la palla in canna.

KARLSAR E voltala dall'altra parte, disgraziato! No, non dalla parte mia. Mettila in tasca, porcogiuda!. (saltellando per togliersi dalla traiettoria di tiro di Rune)

RUNE Ti raccomando di non parlarne con nessuno, nemmeno in casa mia.

KARLSAR Ti pare. Ma metti via la rivoltella.

RUNE Va bene. Non voglio far sapere i fatti miei al dottor Amand, il quale dev'esser qui fra poco, per mia moglie che non sta bene, quindi, ti prego, acqua in bocca.

KARLSAR Naturalmente. Per credo che il dottore abbia subodorato gi qualche cosa. Ma mi ha fatto una impressione curiosa. Dev'essere un imbecille. Figrati: venuto, dice, per tagliarti le corna.

RUNE Avr scherzato.

KARLSAR Macch. Insisteva. Abbiamo avuto uno scontro quasi violento.

RUNE Oh, che cretino, ridendo con sforzo.

KARLSAR (ridendo anche lui) E figrati, che aveva fatto scomodare anche il professar Kalin, sai, il famoso chirurgo specialista per le malattie delle ossa.

RUNE Oh, che imbecille.

KARLSAR Fortunatamente, ho visto io il professor Kalin e l 'ho mandato via.

Rune tronca di botto la sua tetra risata e pianta sul legale due occhi di fuoco.

RUNE L'hai mandato via?

KARLSAR Certo. Era qui due minuti fa. Gli ho spiegato che era stato chiamato per un equivoco e che poteva andarsene, non essendo affar suo.

RUNE Sei un intrigante! Che t'immischi nei fatti miei?

KARLSAR Ma scusa, che c'entra....

RUNE Lvati dai piedi! Lvati dai piedi!.

Lavvocato fa per balbettare qualche parola ma, impressionato, indietreggia. Mentre esce, il portinaio gli si avvicin timidamente, piagnucolando :

PASQUALE Avvocato.

KARLSAR Che c'?

PASQUALE Il caso mio.

KARLSAR Poi ne parliamo, eh.

Gli si avvicina Ottavio

OTTAVIO Avvocato, una parola!.

KARLSAR Un momento. Ho il corteo di nozze alla porta. Vada ad aspettarmi al mio studio. (indicando Rune) Tenetelo d'occhio, pericolosissimo. Ha la rivoltella con la palla in canna. (esce)

Accertatosi che Karlsar fosse uscito, il discreto dottor Amand emerge dall'ombra. Rune gli stringe la mano e si toglie il cilindro,

SCENA XVI

RUNE Non ho voluto far sapere all'avvocato Karlsar di questo mio male.

AMAND Ma credo che lo sappia, Era qui per farvi separare da vostra moglie, figuratevi un po'.

RUNE No, no, non sa niente. Tanto vero che ha mandato via il professor Kalin.

AMAND Lo so. Poco male, fisser un altro appuntamento per il consulto.

RUNE Ma io ho fretta! Ho bisogno di liberarmi di questo male, di riprendere le mie occupazioni. Non posso aspettare. Andate a cercarlo.

AMAND Vado, vado, Speriamo di pescarlo. Sar in giro a quest'ora. Che giornata!

Entra la vecchia signora Jolanda

JOLANDA B?

RUNE A che cosa vi riferite con questo b?

JOLANDA Come, a che cosa?

RUNE Intendo dire a quale fra le mie disgrazie fate allusione. Se vi riferite alla mia salute, vi dir che il consulto non s' ancora fatto.(Dall'interno della casa viene un dolce e mesto suono di pianoforte.) Chi che sta suonando?

JOLANDA Adele.

RUNE Disgraziata! Suona la Preghiera d'una vergine suona! (urlando) Basta!.

JOLANDA Ma vedi, Silvio, tu devi credermi: Adele incapace....

RUNE S' visto.

JOLANDA Forse tu, senza accorgerti l'hai suggestionata, le hai strappato una confessione....

RUNE Che cosa le ho strappato?, Io non le ho strappato niente. stata lei, di sua spontanea volont, che sentendo il rimorso....

JOLANDA Silvio, non ti alterare, Adele talmente ingenua, che forse ha mancato al dovere senza accorgersene.

RUNE Oh, povera innocente! Finitela con questa storia dell'ingenuit. E finitela soprattutto di tenerle il sacco.

JOLANDA Silvio! Come puoi pensare? Di me? E di quellangelo?

RUNE Abbiate almeno il buonsenso di tacere, La villeggiatura, eh? Il ballo. I divertimenti. E intanto al marito si fa questo bel servizio. Vergogna. Vergogna. Mentre io me ne sto qui in citt a lavorare, solo, costretto a farmi fare i servizi dalla portinaia.

JOLANDA Ah, la portinaia ti faceva i servizi, eh?

RUNE Certo, ero solo come un cane.

Entra il portinaio non visto dai due

JOLANDA E allora, quando ci si fanno fare i servizi dalla portinaia, non si ha il diritto di alzare la voce cos.

Gli volta le spalle e se ne va con un'aria di dignit offesa verso l'interno dell'appartamento.

RUNE E pazza, ( rientra nella propria camera.)

PASQUALE Ma che pazza, ma che pazza! Non pazza per niente, non .

( si accascia gemendo su una sedia. Dall'esterno arriva sua moglie con pacchi di medicinali)

PORTINAIA Te lo ripeto, Pasquale, l'ho detto per convincere la signora. Ma non ti ho mai tradito.

PASQUALE Se ti piglio

PORTINAIA Fermo, fermo! Ho gli unguenti.

PASQUALE Che unguenti?

PORTINAIA Gli unguenti....per le corna del professore.

PASQUALE E per le mie che hai? Sfacciata!.

Attratta dal battibecco entra la signora Jolanda.

JOLANDA Che cos' questo chiasso? Via, (rivolta alla portinaia), andate via. E voi, (rivolta al portiere), aspettate in anticamera se c' bisogno di fare qualche commissione. (Mentre la coppia si ritira, Jolanda va a bussare alla porta della stanza da letto)

JOLANDA B?

S'affaccia il professor Rune.

RUNE Finitela con questo " b ", Non sapete dire altro che b. Mi sembrate una pecora.

JOLANDA Ci sono in anticamera due signori che chiedono di esser ricevuti.

RUNE Che cosa desiderano? Sapete che non voglio vedere nessuno.

JOLANDA Sono due giornalisti. Dicono d' aver letto la notizia delle tue conferenze. E vogliono intervistarti per una rivista americana.

RUNE Proprio oggi! Proprio oggi! Cpitano nel momento peggiore. D'altronde, non posso mandare indietro la stampa d'America. Fateli passare, mentre butto gi qualche appunto. (Corre in camera).

SCENA XVII

(entrano due uomini: Sono uno psichiatra e un infermiere che si passano per giornalisti)

GIORNALISTA 1 Del resto io non voglio influenzarvi. Giudicherete voi il caso. Pu darsi che minganni. Ma, a quanto mi stato riferito, ho proprio paura d'esser nel vero. Pensate che aveva mandato a chiamare un chirurgo perch, figuratevi un po', gli tagliasse le corna. Un nonnulla lo fa andar sulle furie: stamani ha fatto una scenata a un tale che voleva conoscere la marca del suo cappello; oggi ha investito in malo modo il proprio legale, perch costui aveva mandato via il chirurgo. Il fatto che Rune voleva molto bene a sua moglie Naturalmente non deve sospettare il nostro vero scopo.

Dalla camera s'ode la voce di Rune :

RUNE Vengo subito, scusate. Sto vestendomi per una cerimonia.

GIORNALISTA 1 la sua idea fissa, deve andare a una cerimonia, ma non dice quale.

Rune entra col cilindro in capo, si salutano.

GIORNALISTA 1 annunziato un vostro ciclo di conferenze sulla fedelt in amore e veniamo a intervistarvi per incarico d' un giornale americano.

RUNE Vi far un riassunto delle conferenze. Vado a prendere i miei appunti. (esce)

GIORNALISTA 1 Che ve ne pare?

GIORNALISTA 2 A me sembra del tutto a posto, l'occhio sereno ed egli ha limpido il senso del rapporto fra causa ed effetto.

GIORNALISTA 1 (additando il professor Rune) Da stamani gira per casa col cilindro in capo, e aveva addirittura cominciato a vestirsi dal cappello prima ancora d' infilare le scarpe e la camicia.

GIORNALISTA 2 Questo non vuol dire, s'usa molto in America.

GIORNALISTA 1 Ma qui non siamo in America.

GIORNALISTA 2 Comunque, non un sintomo di pazzia. Staremmo freschi se dovessimo mettere al manicomio tutti quelli che cominciano a vestirsi dal cappello. Io per esempio comincio a vestirmi dalla cravatta.

GIORNALISTA 1 Mi meraviglio che non stiate al manicomio.

GIORNALISTA 2 Ci sto.

GIORNALISTA 1 Ma come medico.

GIORNALISTA 2 gi qualche cosa.

RUNE (rientrando) La tesi generale che informa tutta l'opera mia, come certo sapete, questa : chi tenta di scoprire le leggi della natura da quello che avviene intorno a noi e in noi stessi non sa a che attenersi.

GIORNALISTA 1 Molto bene

RUNE Nel caso della fedelt in amore, io comincio col domandarmi....(Vede il portiere che fa capolino dall'uscio, ascoltando avidamente.) Che fai l, Pasquale? Vieni pure se vuoi sentire. Te lo permetto Comincio col domandarmi: legge di natura essere fedeli, o no? Perch gli uccelli sono fedelissimi in amore e altri animali no? E fra quelli che sono fedeli, perch le parre e gl'ibis sono monogami e fedeli fino alla morte, mentre le pernici sono fedeli da una primavera all'altra? Poi si vede il gallo che poligamo. Invece, tra i piccioni, i maschi e le femmine sono monogami e fedeli per molti anni. (Il portinaio alza le spalle scettico.) Te l'assicuro, Pasquale, i piccioni sono fedeli. Almeno per molti anni.

PASQUALE Ormai, io non credo pi a nessuno.

RUNE Ed eccoci al caso della cicogna: sposa fedelissima di solito.... ma qualche volta si fa un amante e, in compagnia di esso, uccide il marito.

PASQUALE All'anima della sposa fedelissima

RUNE E se essa non lo uccide, sapete che cosa fa il marito? Chiama in aiuto altre cicogne e, (entra Jolanda) in compagnia di esse, uccide la moglie infedele.

JOLANDA No, Silvio, non lo dire nemmeno per ischerzo, ti scongiuro.

RUNE Ma che volete? Che c'entrate voi?

JOLANDA Ti supplico non ucciderla! Adele....

RUNE Ma la finite? Io sto parlando della cicogna.

JOLANDA La cicogna? Che c'entra la cicogna?

RUNE Ed ora, esaminiamo il caso dell' uomo

GIORNALISTA 2 Professor Rune, toglietemi una curiosit: avete parlato d' una cerimonia a cui dovete recarvi. Potrei sapere di che cerimonia si tratta?

RUNE La domanda rientra nell'intervista?

GIORNALISTA 2 In verit no.

RUNE E allora tenetevela per voiChe cos', questa fedelt in alcuni animali e infedelt in altri? Che bisogna dedurne? Se la fedelt serve a qualche cosa, perch non generale? Se non serve a niente, perch in alcuni?

GIORNALISTA 2 Professor Rune, non vi sembra che qui faccia molto caldo?

RUNE Certo.

GIORNALISTA 2 Non vi d fastidio stare col cilindro in capo?

RUNE Questi, sono affari miei.

GIORNALISTA 2 (al collega) Se potessi palpargli il cranio!.(rivolto a Rune) Professore, potrei pregarvi d'una cortesia?

RUNE Dite.

GIORNALISTA 2 Mi fareste provare il vostro cilindro?

RUNE Ma siete qui per le mie conferenze o per il mio cilindro? Che avete da interessarvi tanto al mio cilindro?

GIORNALISTA 2 Buono, buono, non vi agitate; volevo soltanto....(E allunga la mano per togliere il cilindro dal capo del professore).

Rune gli affibbia un calcio secco in uno stinco.

RUNE Uscite.

I due escono

PASQUALE Cosicch, io come dovrei regolarmi?

RUNE In che senso?

PASQUALE Con mia moglie. Avete detto che tra le cicogne la moglie infedele uccide il marito, se prima il marito non uccide lei. Quindi io....

RUNE Ma tu non sei una cicogna.

PASQUALE Io no, ma se lo mia moglie?

Improvvisamente il telefono si mette a squillare, Rune prende la chiamata

RUNE Ah! BeneVengo subito

Tira fuori la rivoltella dalla tasca. Poi rimette l'arma in tasca ed esce quasi correndo. Subito entra Adele che, s'avvicina alla finestra. Si ritrae, pallida, scossa da un tremito.

SCENA XVIII

ADELE Fin qui....

In quel momento Ottavio arriva dall'esterno in preda alla pi grande agitazione :

OTTAVIO Silvio! Silvio! Il colmo dell'impudenza! La automobile a losanghe gialle e rosse....

JOLANDA (entrata in quel momento insieme col portiere e la portinaia)Ebbene?

OTTAVIO gi alla porta! Dov' Silvio?

PASQUALE uscito poco fa con la rivoltella.

OTTAVIO Ah! C' gi il complice di Adele, e Silvio andato ad ammazzarlo!.

Nel tumulto generale, e mentre in casa si precipitano anche il nob. Valem e lo spettrale barone Hauffmann, sale dal basso una spaventosa detonazione, seguita da grida strazianti.

Fine secondo atto


ATTO III

notte. Alcune ore sono passate dalla partenza del professore. Al centro del salotto c' Moller, che procede agl'interrogatori. Di fronte a lui sono schierati Ottavio, sua moglie Olga, la vecchia signora Jolanda, il portiere, la portinaia, il nob. Valem e il barone Hauffmann. Tutti con l'aria spaurita dei personaggi d'un dramma giallo, quando avvenuto il delitto misterioso e si sta svolgendo l'inchiesta della polizia e ognuno si sente sospettato, o sospettabile. La portinaia fa per uscire, ma Moller le sbarra il passo.

SCENA XIX

MOLLER Vede, io sono un tipo amante della compagnia. Ho piacere che anch'ella resti qua con noi.

PORTINAIA Se per la compagnia, c tanta gente, qui....

MOLLER Ma io voglio anche lei.

PORTINAIA Non penser che io sia stata complice.

MOLLER Eh, chi lo sa? Lei dice d'esser la moglie del portiere, no?

PORTINAIA Come: dico? Sono la moglie del portiere. Siamo sposati.

MOLLER Questo lo vedremo poi. Intanto assodato che n lei, n suo marito, al momento del fatto, erano al loro posto.

PORTINAIA Non c'eravamo, perch stavamo qui. Questo non significa essere complici.

MOLLER Non lo so. Non lo so Un complice deve esserci. Non si rapisce un uomo in pieno giorno, al centro della citt, davanti alla porta di casa sua, senza che ci sia un complice. Niente di pi facile che costui sia tra noi. E forse so gi chi .

Fissa Ottavio

OTTAVIO Io? Ma non dica sciocchezze. Io sono il fratello del professore.

MOLLER Questo non significa niente. stato lei a gridare che c'era sotto casa la macchina del rivale.

OTTAVIO Ma mio fratello era gi sceso. Io volevo metterlo in guardia, trattenerlo.

MOLLER Naturalmente. Dopo avergli detto che l'altro era gi Signor Ottavio, io sono inguaribilmente curioso. Vuol dirmi che cosa ha fatto, durante tutta la giornata di ieri?

OTTAVIO Signorina Moller, anch'io sono inguaribilmente curioso. Vuol dirmi che cosa ha fatto lei, e con chi stato?

MOLLER Risponda lei a me. Non cerchi di eludere la domanda.

OTTAVIO Ebbene, ero qui dalla mattina. Nel pomeriggio mi sono trattenuto, anche perch volevo parlare con l'avvocato di mio fratello, per una faccenda mia, che riguarda anche lei, signorina Moller.

MOLLER Questo non c' entra.

OTTAVIO C'entra, c'entra. Purtroppo, l'avvocato uscito prima che potessi parlargli. Gli son corso dietro, ma non c'era pi. Allora, sono andato al suo studio, ma l mi hanno detto che non ci sarebbe stato che l'indomani mattina, perch era andato a sposare. Sono tornato qui passo passo. A pochi metri dalla casa, il sangue mi d un tuffo: proprio davanti alla porta, c'era un'automobile a losanghe gialle e rosse, come quella da lei descritta; il rivale, dunque, era l. Io conosco, in verit, delle facce toste, ma possibile, penso, che costui abbia la sfacciataggine di venire fin qui? Guardo dentro, e c'erano il guidatore e un altro personaggio. Allora mi precipito in casa per avvertire mio fratello, ma evidentemente ci siamo incrociati in ascensore.

MOLLER E non poteva avvertire me, invece?

OTTAVIO Non potevo. Perch lei in quel momento aveva un importante sopraluogo. So io con chi.

MOLLER Comoda scusa.

OLGA E cos, (rivolta al marito) avresti provocato il dramma.

OTTAVIO Ne provocher un altro, di dramma, vedrai.

OLGA Non mi seccare. Vuole sentire la mia versione, signorina Moller?

MOLLER Un momento, signora. Io sono terribilmente attaccato all'ordine. Verr anche il suo turno. Ma non ho ancora finito con suo marito. Signor Ottavio, vuol dirci che cosa avvenuto, dopo il suo arrivo?

OTTAVIO Saputo che mio fratello era gi corso gi, armato di rivoltella, ho fatto per inseguirlo, ma ho preso, uno scivolone. Il resto non ho potuto vederlo, perch ero a terra.

MOLLER Molto comodo

OTTAVIO Non tanto.

OLGA L'abbiamo. visto noi, il resto.

MOLLER un momento, signora, non ancora il suo turno. Freni la sua deliziosa impazienza. (Si volge alla vecchia signora Jolanda) : Signora...

JOLANDA Jolanda Kador, vedova del giudice Kador e suocera del professore.

MOLLER Signora Jolanda, sono indiscreto se le domando che cosa ha visto lei

JOLANDA Io ero di l con mia figlia, che per mi ha preceduto qui. Alle grida di Ottavio sono accorsa anch'io e, quando ho saputo che mio genero era corso gi con la rivoltella, per fare una tragedia, sono svenuta.

MOLLER Molto comodo. Quindi, non ha visto nemmeno lei.

OLGA Posso, ora?

MOLLER Avr caro di sentire anche da lei un piccolo racconto. Ci dica come ha passato il pomeriggio.

OTTAVIO E con chi.

MOLLER Questo non interessa.

OTTAVIO Interessa me!

OLGA Rientravo, in quel momento, dopoessere stata in giro per commissioni, quando mi sono scontrata per le scale con Silvio che correva gi. Allarmata, sono entrata in casa e io e Adele siamo corse alla finestra: Silvio era scomparso e l'automobile a losanghe gialle e rosse s'allontanava a gran velocit.

MOLLER A gran velocit( poi si volge al nob. Valem e al barone Hauffmann) E lor signori che cosa sanno dirmi di bello?

VALEM Eravamo accorsi alle grida del signor Ottavio, quando abbiamo udito dal basso una spaventosa detonazione. Sta a vedere, ho detto, che scoppiato il mio scaldabagno. Siamo corsi gi: era proprio cos.

HAUFFMANN Fortuna che non era scoppiato il mio.

MOLLER Il mio Signori, vogliono riprendere le posizioni che avevano al momento del fatto?

Olga si mette presso la finestra, con le braccia tese in posa di richiamo disperato. Ottavio si stende in terra. La portinaia si mette sulla porta dell'interno, con le mani tra i capelli.

JOLANDA Io ero svenuta, ma bisogna che qualcuno mi sorregga, come in quel momento.

PASQUALE Ero io.

MOLLER E la moglie del professore dov'era?

OLGA Appena ha visto la scena dalla finestra, si precipitata in istrada gridando, piangendo e tentando d' inseguire i fuggiaschi

OTTAVIO Commedia. Tutta commedia. Evidentemente, era daccordo con quel mascalzone.

MOLLER Tenete per voi i vostri apprezzamenti. Dov' adesso la moglie del professore?

JOLANDA Non ancora rientrata in casa, povera figlia mia.

OTTAVIO S, proprio da compiangere! Ma non v'accorgete che, con la sua assenza, si dimostra complice?

JOLANDA Lei non sa nulla, innocente

PASQUALE Signora, lei pesa, si tenga su.

OTTAVIO Si vede com' innocente, dov', ora?

JOLANDA Che vorrebbe insinuare?

PASQUALE Signora! Lei pesa. io la mollo.

MOLLER No, nessuno si muova.(A Olga): Signora, vuole indicarmi la direzione presa dall'automobile e descrivermi la scena?

OLGA Volentieri. S'accomodi.

si sposta per far posto accanto a s all'investigatore e prende a dargli schiarimenti e indicazioni e a cinguettare perdutamente con lui mentre, gli altri parlavano tra loro, restando ognuno nella posizione descritta.

OTTAVIO Non cpita spesso, che si rapisca un uomo in pieno centro cittadino. E, poi, a che scopo? Per fargli la pelle? Per sopprimerlo, magari d'accordo con la moglie? Mi pare troppo romanzesco.

JOLANDA Non posso assolutamente supporre mia figlia capace d'una simile macchinazione.

PASQUALE Signora, lei pesa.

PORTINAIA Nemmeno io credo che la signora Adele...

PASQUALE Sta' zitta tu, che sei un demonio peggio di lei!

OTTAVIO A meno che non vogliano ricattare mio fratello. caduto nella rete d'un bandito.

OLGA Per me la ragione del ratto dev'essere molto semplice. Evidentemente quel figuro era qui per Adele.

MOLLER Chiaro.

OLGA Non aveva nessuna intenzione di rapire il marito.

MOLLER Lampante.

OLGA L'ha visto uscire con la rivoltella e, per difendersi, lui e l'autista l'hanno afferrato, messo nell'automobile e condotto via.

MOLLER Evidente.

OTTAVIO Possiamo muoverci?

MOLLER S, cinque minuti di riposo.

Tutti si muovono. Il portiere molla la signora Jolanda, che finisce a terra.

MOLLER Oppure si vorr far firmare al professor Rune una domanda di annullamento di matrimonio.

OLGA Ma sono sistemi da briganti.

MOLLER Di questi tempi non c t da meravigliarsene, la letteratura gialla, il cinematografo....

OTTAVIO Il teatro

MOLLER No, il teatro innocente. Purtroppo, resta inascoltato. I giovani dovrebbero andare meno al cinematografo e pi al teatro.

OTTAVIO Anche il teatro ha le sue colpe.

OLGA Ma vi pare il momento di fare una discussione sul teatro? Qui c da condurre avanti l'inchiesta sulla scomparsa del professore e sul suo rivale.

OTTAVIO Per me molto semplice il problema: la signora Rune ha dichiarato di avere un amante, ma non ha voluto farne il nome. stata vista con lui in un'automobile a losanghe gialle e rosse; quest'automobile era ieri sotto questa casa. Trovate il nome dellamante.

MOLLER Ma questo troppo poco. Ditemi almeno come comincia.

JOLANDA Che cosa?

MOLLER Il nome.

OTTAVIO Se lo sapessimo, non ci saremmo rivolti a lei.

MOLLER Giusto! Signori, vogliono riprendere le posizioni che avevano?

Agli ordini di Moller, i nostri personaggi si sono appena nuovamente disposti nelle posizioni che avevano al momento della scomparsa del professore, che d'improvviso si sente mettere la chiave nella porta di casa. Poi, mentre tutti si scambiano occhiate sgomente, sode avvicinarsi un passo lento e pesante.

SCENA XX

MOLLER Qualcuno entrato in casa

stanco, impolverato, lacero, e sempre col cilindro in testa, entra nel salotto, proveniente dall'esterno, il professor Rune in persona.

RUNE Dov' Adele

OTTAVIO Non c; non rientrata.

RUNE E gi, ha fatto il colpo in compagnia dell'amante e adesso si crede al sicuro. Ma il colpo non riuscito.

MOLLER Racconti con ordine

RUNE C' poco da raccontare: s tentato di assassinarmi moralmente. Di chiudermi in una clinica per malattie mentali.

MOLLER Ma sicuro che sia stato l'amante di sua moglie? Lei potrebbe essere realmente pazzo. Certo, non mi sembra troppo a posto.

RUNE Andiamo! L'automobile che mi ha portato al manicomio era quella di lui. E, poi, se non bastasse, mentre mi portavano alla clinica fuori di citt, ho trovato fra i cuscini dell'automobile un frammento di lettera. Ecco qua. Calligrafia di mia moglie. Leggete.

MOLLER ...tamo tanto, penso sempre a te e ti aspetto. Mio marito lontano... Non c' altro, per.

RUNE E non le basta? Pi prova di questa?

MOLLER E non le hanno detto il nome di lui alla clinica?

RUNE Ha telefonato, qualificandosi una persona di famiglia, e ha mandato la sua automobile a prendere gl'infermieri, perch facessero pi presto a venirmi a catturare, data l'urgenza del caso.

OTTAVIO Che delinquente!

MOLLER E alla clinica si sono contentati d'una semplice telefonata?

RUNE No. Due medici sono venuti qui, in casa, fingendosi giornalisti e hanno creduto di avere la conferma che io fossi pazzo. Per fortuna, un medico della clinica mio amico e, quando arrivato, ho potuto spiegargli tutto. Cos mi hanno lasciato andare con mille scuse. Ma vi assicuro che ho passato ore d' inferno.

MOLLER Lo credo bene. Adesso bisogna rintracciare questo delinquente e denunziarlo.

RUNE Mi affido a lei, io ho bisogno di riposare cinque minuti. (S'avvia verso la stanza da letto, sorretto dal fratello.) Avete detto niente all'investigatore della mia malattia?

OTTAVIO Non abbiamo fatto la minima allusione.

MOLLER Signori, vogliono riprendere le posizioni che avevano al momento del fatto?

PASQUALE Ancora?

MOLLER Ah, gi, ormai inutile. Allora, signori, sono liberi di circolare dove credono, Ma nessuno abbandoni la casa. Potrei aver bisogno ancora di qualcuno.

JOLANDA Se passassimo di l a far colazione? Tutte queste emozioni mi hanno messo un appetito morboso. Debbo metter qualcosa sotto i denti, sapete...

TUTTI E un fattore nervoso

JOLANDA Appunto!

Escono tutti quanti.

Buio

Si sente una scampanellata e viene dalla portinaia introdotto e lasciato ad aspettare nel salotto il professor Kalin, Entra Pasquale, il portiere che, senza essere visto si sistema su una poltrona ripensando alle proprie disgrazie coniugali e gemendo, il capo fra le mani.

SCENA XXI

KALIN Che cos'avete da lamentarvi tanto?

PASQUALE Che ho? Che ho? Velo dir io quello che ho, se volete saperlo. Ho le corna, caro signore, ecco quello che ho.

Il professar Kalin inforca le lenti, prende il capo del portinaio fra le mani e gli esamina la fronte.

KALIN Ma io non le vedo queste corna.

PASQUALE E vorreste anche vederle? Sono corna metaforiche. Mia moglie mi ha tradito, ecco tutto. Volete sapere altro? Volete sapere anche con chi? Con l'inquilino del piano di sopra, a servirvi. L'ha confessato lei stessa a una signora, qui, in questa stanza, presente me. L'ho udito con le mie orecchie. Non vale negare, ormai. Io so. Io so. (esce)

KALIN Aveva ragione lavvocato. Ma ora vado a dirne quattro al dottor Amand.

Sta per andarsene, quando nel salotto entra la signorina Moller.

MOLLER Illustre professore, che cosa vi cpita?

KALIN Cara signorina Moller, in questa casa c' un marito tradito dalla moglie....

MOLLER Lo so.

KALIN Pare che la moglie l'abbia fatto becco con l' inquilino del piano di sopra. E questo benedett'uomo si ostina a chiamarmi perch gli tagli le corna. Deve avergli dato di volta il cervello.

MOLLER evidente. Ma siete certo che la moglie l'abbia tradito con l'inquilino del piano di sopra?

KALIN Pare che ella stessa l'abbia confessato a qualcuno. Del resto la cosa non m'interessa. Buongiorno.

Kalin, se ne va.

SCENA XXII

MOLLER Siamo a cavallo. l'anello che mancava alla mia catena. Tutto si spiega adesso : l'automobile ferma sotto questa casa, le visite a Bathville in assenza del marito, a proposito delle quali ho saputo particolari da alzar l'idea. Ora bisogna sapere come si chiama l'inquilino del piano di sopra e che persona . Niente di pi facile: c' il portinaio per questo.

Entra Ottavio

OTTAVIO Signorina Moller, lei che un cos bravo investigatore....

MOLLER Investigatrice, prego.

OTTAVIO ...una cos brava investigatrice, dovrebbe farmi il favore di investigare su una certa mia faccenda.

MOLLER Dica pure.

OTTAVIO Mi risulta che mia moglie ha un amante.

MOLLER Ah.

OTTAVIO Vorrei che ella indagasse, per farmi sapere chi .

MOLLER Lasci fare a me. Ha qualche dato pi preciso?

OTTAVIO S. Pare si tratti di un gran farabutto, di un imbecille, d'un cretino, d'un mascalzone, d'un delinquente e d'un rammollito! Ah!....

MOLLER Preziose indicazioni. Delinquente, ha detto?

OTTAVIO S. E rammollito.

MOLLER Prendo nota. Vedr di rintracciarlo. Ma prima sistemiamo le faccende del professore suo fratello, e poi mi occuper delle sue. Sa che ho trovato l'anello?

OTTAVIO Che anello?

MOLLER Quello che mancava alla mia catena. Ho saputo tutto. L'amante della signora Adele l'inquilino del piano di sopra.

OTTAVIO Possibile?

MOLLER Questo spiega molte cose: l'automobile ieri alla porta, le visite al mare in assenza del marito.Lei sa dirmi chi abita al piano di sopra?

OTTAVIO Il barone Hauffmann.

MOLLER Sa qualcosa di lui?

OTTAVIO Non credo di conoscerlo personalmente, ma, a quanto ho sentito dirne dal portiere, dev'essere un libertino. Pare se la intenda anche con la moglie del portiere stesso.

MOLLER Si salvi chi pu. Un mandrillo.

OTTAVIO Un satiro.

In quel momento s'affaccia nel salotto, il barone Hauffmann

HAUFFMANN Permesso? Sono, il barone Hauffmann. Come vanno le corna del professore?

MOLLER (piano a Ottavio) Non ho mai visto una simile impudenza (e volto al barone) Qui si sa tutto.

OTTAVIO Mio fratello sa tutto.

MOLLER Sappiamo tutto.

il portiere, entra in quel momento e, fissando il barone

PASQUALE So tutto.

HAUFFMANN Ma in questa casa tutti sanno tutto. Soltanto io non so niente. (andandosene) io vorrei soltanto accertarmi se si attaccano o no; perch eventualmente cambio casa.

Entra l'avvocato Karlsar.

KARLSAR Ho urgenza di parlare col professar Rune. Potete lasciarmi la precedenza?

OTTAVIO In verit c' sempre tempo a dare una cattiva notizia. Che ne dite, signorina?

MOLLER Come credete. Potremmo andare a trattenerci una mezz'ora al vicino caff.

Ottavio e Moller escono, il portiere e Karlsar restano in disparte, entra Rune.

SCENA XXIII

RUNE Sognavo l' alloro, di vedere questa fronte incoronata coi segni del trionfo, baciata dalla gloria, carezzata dalla casta mano d' una sposa... E invece

PASQUALE Ehm C' l'avvocato Karlsar.

KARLSAR Ti debbo chiedere scusa. Ieri non sapevo della strana malattia che ti ha colpito. Ora mi stato raccontato tutto. Anzi non far complimenti con me, togliti pure il cappello.

Tristemente, Rune si scopre.

KARLSAR Coraggio, coraggio, amico mio, non ti lasciar abbattere.

Entra Jolanda che attraversa la sala per uscire dalla parte opposta

KARLSAR Tua moglie?

RUNE E dgli. Che mia moglie! Ti pare che se fosse mia moglie avrebbe potuto tradirmi? A quell' et?

KARLSAR Perch no? Si vede altro che questo.

RUNE mia suocera. O, meglio, era mia suocera.

KARLSAR Ma senti, Silvio, io ho ripensato alla faccenda. In fondo tu non hai altra prova del tradimento che quella dichiarazione.

RUNE E se anche non avessi altra prova, ti pare poco? La dichiarazione di mia moglie. lei in persona che l' ha scritta e firmata.

KARLSAR Lo so, e trovo che ha fatto malissimo. E se fossi stato presente non le avrei mai consigliato una cosa simile.

RUNE Ma, scusa, fai l'avvocato mio o di mia moglie?

KARLSAR Tuo, naturalmente. Non conosco nemmeno di vista tua moglie. Ma appunto come tuo legale vorrei evitarti i passi falsi. Io, conosco a fondo le donne. Tu sai, tutti lo sanno

RUNE Ma facci ridere; sei l'uomo dei fiaschi. Vieni al dunque.

KARLSAR Ecco, forse tua moglie non colpevole quanto credi.

RUNE Ih, come mi prudono!

KARLSAR Che cosa?

RUNE Le corna.

KARLSAR Quali?

RUNE Quali! Come ne avessi a dozzine. Queste, no? (E il professore si tocca la fronte.)

KARLSAR Adesso lascia stare queste e pensa a quelle altre. Volevo dirti: bisogna anche vedere in quale stato d'animo si commettono certi passi falsi.

RUNE Vecchio luogo comune.

KARLSAR Ma no, stammi a sentire. Io, per farti un esempio, amo pazzamente la mia fresca sposa, la Fernczy. Bene, per vederla, fra andata e ritorno facevo circa duecento chilometri in automobile.

RUNE Sai che fatica. Credevo che li a vessi fatti a piedi.

KARLSAR Ma lasciami parlare. Lultima volta, quando sto per arrivare vedo una bella ragazza che sgambetta per la strada. Il demone mi tenta, la invito, a salire nella macchina, lei accetta, attacco discorso, piglio coraggio e a un certo punto fermo l'automobile e accocco alla bella un bacio a tradimento. Perch? L'amavo forse? No. Cos. Una momentanea aberrazione. Con questo ho tradito la Frnczy? Nemmeno per sogno. stato un semplice bacio perch la ragazza mi ha dato un ceffone. Ma se non ci fosse stata questa reazione ti assicuro che non mi sarei fermato al bacio. E ciononostante, questo voglio dire, non sarebbe stato un tradimento alla donna che amo.

RUNE Cavilli. Noi uomini crediamo sempre che i nostri non siano tradimenti. E poi non vedo cosa c'entra tutta questa storia del tuo ennesimo fiasco con la mia faccenda.

KARLSAR Difatti, non c'entra. Volevo soltanto esserti testimonio che si pu commettere un cosiddetto tradimento, come l'avrei commesso io se non ci fosse stato...

RUNE Il ceffone.

KARLSAR Il ceffone.

RUNE Ma siccome c' stato il ceffone, non l'hai commesso.

KARLSAR Ma l'avrei commesso, pur amando appassionatamente la persona tradita, come io l'amo; pur avendo fatto circa duecento chilometri....

RUNE In automobile.

KARLSAR ...in automobile, per vederla; pur essendo ormai a pochi passi da lei. Ecco quello che volevo dirti: che siamo fragili e illogici....

RUNE Finiscila con questi vecchi argomenti che non hanno mai convinto nessuno La momentanea aberrazione! La lascio ai romanzieri. E agli imbecilli.

KARLSAR Allora niente da fare.

RUNE Niente da fare. Dammi l'esposto da firmare per il tribunale. Io mi separo.

Mentre Rune scorre il documento portogli dall'avvocato, irrompono nel salotto Ottavio e il portiere.

OTTAVIO Anchio, avvocato, mi separo da mia moglie.

PASQUALE Anch'io!

Karlsar, d'un tratto s'accascia in una poltrona e scoppia in lagrime. Tutti lo guardarono stupiti

OTTAVIO Avvocato, che le succede?

KARLSAR Anch'io mi separo!

OTTAVIO Di gi? Ma se s' sposato appena ieri?

KARLSAR Mia moglie, non so come, ha saputo purtroppo d' una mia piccola infedelt.

OTTAVIO Ma anche lei, avvocato, va a tradire sua moglie proprio il giorno del matrimonio.

KARLSAR No, non eravamo ancora sposati. Lo giuro, stata una leggerezza, una cosa da niente. Lo stavo raccontando prima a Silvio. Ho tentato di baciare una ragazza, che m'ha dato anche un ceffone in cambio, ecco tutto. Mia moglie l'ha saputo, ha avuto le prove, e adesso uscita di casa per rendermi la pariglia, e vuole separarsi, perch crede peggio.

OTTAVIO Ma in che consistono queste prove?

KARLSAR Una lettera a me diretta, in cui si dice ecco qua. Testualmente: Tua moglie una sciocca innamorata che ti vorrebbe tutto per s, mentre tu hai un altro amore. Lho imparata a memoria.

OTTAVIO E chi sarebbe quest'altro amore?

KARLSAR Non lo so. Nella lettera non detto. Ma falso. Non ho che lei.

In quel momento, proveniente dall'esterno, entra di corsa nel salotto Adele, ansante.

SCENA XXIV

ADELE Finalmente! da ieri sera che ti cerco. Se sapessi quanto ho sofferto!

Contemporaneamente l'avvocato Karlsar ha un piccolo sussulto

KARLSAR lei. Lei la mia salvezza, Venga a raccontare a mia moglie come sono andate le cose.

RUNE Che c' ?

KARLSAR La ragazza del ceffone. L'altro giorno mi trovavo al mare in automobile, andavo a trovare la Ferenczy che come saprai, si esibisce al Grande Albergo di Bathville; ho visto passare questa ragazza e l'ho invitata a salire in macchina.

ADELE quello del tradimento.

RUNE Ma come? Scusate, scusa.... Il tradimento...?

ADELE (puntando l'indice contro Karlsar con ostilit) stato lui. Mi ha dato un bacio di sorpresa. Ho lottato. Ho reagito.

KARLSAR tua moglie? (Rune fa cenno di s e si volge ad Adele) Permettete, signora, che vi feliciti per la vostra irreprensibile condotta. Vi domando scusa per l'accaduto, non sapevo chi foste. Sono proprio desolato. Ma voi, parlando d'infedelt e di tradimento a vostro marito, alludevate al caso nostro, per avventura?

ADELE Certo!

KARLSAR Quella vostra confessione autografa, si riferisce al nostro episodio?

ADELE S.

KARLSAR Signora mia, voi mandereste in galera un innocente.

ADELE Perch? un tradimento quello che ho fatto. (Si volge al marito): Vero che son salita in automobile perch dovevo impostare la lettera per te e avevo paura di non fare in tempo al treno. ma il bacio c' stato e l'ora coincide perfettamente con la tua malattia.

RUNE Ma la tua lettera non l'ho ricevuta.

ADELE Lo credo bene, nella lotta con questo signore s strappata.

RUNE (Tirando fuori dalla tasca il pezzo di lettera lacerato) Ah, s? E questo frammento, secondo te che significa?. T'amo tanto, penso sempre a te e ti aspetto. Punto. Mio marito lontano

KARLSAR Un momento! Forse ho il seguito, il frammento di lettera che mia moglie ha trovato nella mia macchina.(cavandosi di tasca il proprio frammento e unendolo a quello di Rune) T'amo tanto, penso sempre a te e t' aspetto. Mio marito lontano... dall'immaginare d'essere l'unico scopo della mia vita, credimi, tua moglie una sciocca innamorata, che ti vorrebbe tutto per s, mentre tu hai un altro amore: la.... Non c' altro.

Ottavio prende dalle mani di lui i due frammenti e li avvicina.

OTTAVIO Combaciano perfettamente, e la calligrafia quella di Adele. (Si volge al fratello): Chi questaltro amore?

ADELE C' un altro frammento rimasto in mano mia, eccolo. ...la scienza!

RUNE No, bambina mia, la scienza viene dopo di te! (Si volge a Karlsar) Cosicch, l'automobile che stanotte... .

KARLSAR la mia macchina. Preoccupandomi delle tue condizioni mentali, l'avevo messa a disposizione del dottor Rickard perch ti mandasse a prendere dai suoi infermieri.

RUNE Ti sapevo imbecille, ma non fino a questo punto .

KARLSAR Credevo che tu fossi pazzo. Non sapevo che avessi le corna .

RUNE Abbiamo fatto tutto questo scandalo per niente.

KARLSAR Proprio per niente

RUNE Con te poi faremo i conti.

KARLSAR Ho gi avuto un ceffone, mi pare che basti.

RUNE E intanto, posso andare adesso in giro a dire a tutti: Sapete, stato un equivoco, mia moglie un'ingenua, io non ho le corna?

OTTAVIO Specialmente avendole sul serio.

ADELE Ma allora, come ti sono spuntate, se il mio non stato un tradimento?.

RUNE E dgli, tu non c'entri. un fatto che non ti riguarda, questo.

ADELE Ma allora chi c'entra? Tu hai un 'altra donna.

KARLSAR Non c'entra nessuna donna. Volete capirlo s o no? Vostro marito ha le corna per disposizione naturale.

RUNE (cacciando lavvocato fuori di casa) Va' all'inferno.(poi rivolgendosi ad Adele) Bambina mia, mi hai fatto tanto soffrire.

ADELE Da ieri io non faccio che piangere. Ero disperata.

OLGA (dopo un tempo interminabile) Bene, allora tutto risolto, no? Per cara Adele, tu sei proprio sciocca. Prima regola, mai

entra Moller allarmato, ansante.

SCENA XXV

MOLLER La sua signora moglie, con la scusa dell'ingenuit ne fa di tutti i colori.

RUNE Non dica bestialit. S' chiarito tutto; mia moglie innocentissima.

MOLLER Ah s? Allora le dir quello che ieri le ho taciuto unicamente per non amareggiarla di pi.

RUNE Cio?

MOLLER Cio, che la signora Adele ha una relazione fissa, un amante.

RUNE Non dica sciocchezze.

MOLLER Sciocchezze? Ho le prove, mio caro, le testimonianze. Dieci, venti testimonianze, quante ne vuole. I vicini di casa a Bathville hanno visto. Uno scandalo, caro signore. L'ha ricevuto persino in casa di notte .

RUNE (passandosi una mano sulla fronte) Ahi.

OTTAVIO Ti dolgono?

RUNE Mi pare che stiano crescendo, (e forte, all'investigatore) Ma vada avanti. Diceva? .

MOLLER Che sua moglie ha un amante. Da quindici giorni. Un tale che stato visto nottetempo introdursi nel villino.

RUNE Andava per la cameriera, lo so.

MOLLER Per la cameriera andava un altro. Orge, addirittura. La signora Adele e questo signore sono stati visti persino attraverso una finestra abbracciati. Non si curavano nemmeno di chiuder le persiane, sapendo che intorno alla casa c' la pineta. Ma qualcuno li ha visti.

RUNE Ma sicuro di quello che dice? Non sbaglier villino?

MOLLER Diamine, lo conosco bene.

RUNE Si tratter della zia di Adele.

MOLLER No, no. Proprio di lei. Se le dico che stata vista? E ho segnato tutto. Ho saputo persino quante volte la signora Adele ha introdotto in casa questo signore .(tirando fuori un taccuino): Una prima volta il sei luglio. Poi l'episodio s' ripetuto la notte sul tredici. Poi la sera del venti . Pensi, lo faceva passare per suo marito .

RUNE Ma quello ero io, scatt Rune. Che sciocchezze mi sta contando? .

MOLLER Come? Se ho saputo persino che il barone Hauffmann?.

RUNE Ma mi faccia il piacere! Il barone Hauffmann non s' mosso da casa sua. Non si regge in piedi.

MOLLER Ma cos lei demolisce tutta l'opera mia.

Entra il dottor Amand, quasi trascinando il professor Kalin

AMAND Vieni e vedrai se ha o no le corna.

MOLLER Ma non le ha

KALIN Dicevo bene. Non le ha.

AMAND E queste che cosa sono? (togliendo il cilindro a Rune).

KALIN Debbo arrendermi all'evidenza. Le ha.

AMAND Ecco, giudicate se sono vere o metaforiche.

RUNE Sono vere!

KALIN Per, in questa casa c' anche uno che le ha metaforiche.

AMAND Ma chi sa quanti ce ne saranno! Altro che uno!

OTTAVIO Eccome!

RUNE Questo certo

KALIN Credo anch' io

Tutti i quattro uomini iniziano a ridere di gusto, tranne Ottavio

OTTAVIO Io poi, non la capisco tutta questa sua ilarit per le corna del portiere (portandosi al centro della scena e iniziando a declamare)
Se a ciascun l' interno corno
si vedesse in fronte fitto
quanti mai che vanno attorno
resterebbero in citt.

Non andrebbero a passeggio,
non andrebbero all'ufficio,
ma imprecando al maleficio
griderebber tutti: Ol.

TUTTI (a soggetto alla fine della esibizione) Ma bravo! Bene! Che poeta!

RUNE Ma signori, lasciamo da parte ora la poesia e torniamo alla prosa. Io ho fretta di liberarmi.

KALIN Per conto mio, sono pronto a operare. Quando volete....

RUNE Ma subito, non aspetto che questo.

Rune e i due dottori passano nella stanza da letto e vi si chiudono, rientrano nel salotto la portinaia seguita da Pasquale il portiere, barone Hauffmann e lavvocato Karlsar con un mazzo di fiori in mano.

SCENA XXVI

KARLSAR Signora Adele questi sono per voi, voglio scusarmi ancora dellaccaduto

MOLLER Sst! (indicando la stanza chiusa.) C' il chirurgo (mette l'occhio al buco della serratura.) Il chirurgo s messo il camice bianco e si sta lavando le mani Anche il dottor Amand, ha indossato il camice bianco e prepara i ferri. E bisbiglia il Se a ciascun Continua a lavarsi le mani.

Entra il nob. Valem con una macchina fotografica

VALEM Permesso, permesso, vorrei fotografare il fenomeno, prima che

TUTTI Sst!

PASQUALE Fotografate me. Anch'io ho le corna.

OTTAVIO Anchio.

VALEM Ma le vostre non si vedono

PASQUALE E questa la disgrazia.

MOLLER Ancora si sta lavando le mani, non finisce mai di lavarsi le mani Ha detto qualcosa al dottor Amand il quale continua a ripetere a fior di labbra il Se a ciascunIl chirurgo esamina i ferri.

OTTAVIO Mi far regalare da Silvio, uno dei suoi corni. Lo voglio far montare in oro e lo terr come portafortuna.

OLGA Ma no; io volevo farti per regalo un orologio il giorno della tua festa. Se proprio ci tieni, invece dell'orologio ti far un corno.

OTTAVIO Grazie, me ne hai fatti abbastanza.

MOLLER Il chirurgo, ha in mano una sega lunga mezzo metro.

All'improvviso, sode nitido, forte, deciso, i1 cra... cra... cra... d'una sega.

ADELE Gliele stanno tagliando

TUTTI Beato lui

ADELE (rivolta a Karlsar) Avvocato, venite, andiamo a cercare un vaso per questi fiori.

SIPARIO


Atto I.. 2

SCENA I. 2

SCENA II. 4

SCENA III. 6

SCENA IV.. 7

SCENA V.. 9

SCENA VI. 12

SCENA VII. 13

Sipario.. 15

Atto II.. 16

SCENA VIII. 16

SCENA IX.. 18

SCENA X.. 19

SCENA XI. 20

SCENA XII. 22

SCENA XIII. 24

SCENA XIV.. 25

SCENA XV.. 26

SCENA XVI. 27

SCENA XVII. 28

SCENA XVIII. 31

ATTO III.. 32

SCENA XIX.. 32

SCENA XX.. 35

SCENA XXI. 36

SCENA XXII. 37

SCENA XXIII. 38

SCENA XXIV.. 40

SCENA XXV.. 42

SCENA XXVI. 43

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