L A M O G L I E I N G E N U A
di Nico Manghisi
tratto dal romanzo di Achille Campanile 'La moglie ingenua, il marito malato'
ATTO UNICO
(LA SCENA PRESENTA UN SALOTTO MODERNO. SUL FONDO UN AMPIO INGRESSO FRONTALE COMUNICA CON UN CORRIDOIO CHE PRESUPPONE A DESTRA LA COMUNE ED A SINISTRA LE ALTRE STANZE DELLA CASA. A SINISTRA LA PORTA DELLO STUDIO, A DESTRA UNA FINESTRA CON TENDA. UN DIVANO, POLTRONE, DELLE SEDIE. E’ UNA CALDA MATTINATA ESTIVA.)
(ALL’APRIRSI DEL SIPARIO LA SCENA E’ VUOTA E SEMIBUIA. SI SENTE IL RUMORE DI UNA CHIAVE CHE GIRA NELLA TOPPA. ENTRA DA DESTRA L’INGEGNER SILVIO BAVARO. HA IN MANOUNA “24ORE”. STANCAMENTE VA NELLO STUDIO E CHIUDE LA PORTA. SI RISENTE IL RUMORE DELLA CHIAVE, ENTRA GIUDITTA, LA DONNA DELLE PULIZIE. CANTICCHIANDO VA AD APRIRE LA FINESTRA. LA LUCE INONDA LA SCENA. SQUILLA IL TELEFONO)
GIU |
Pronto?…no, l’ingegnere non c’è. E’ partito. (UN TEMPO) A me ieri sera ha detto che partiva stamattina presto per fare il fine settimana con la moglie al mare…come? Ha telefonato lui stesso? E che ne so io…(DA SINISTRA ENTRA SILVIO, IN VESTE DA CAMERA E CON LA TESTA FASCIATA. SORPRESA DI GIUDITTA. SILVIO PRENDE LA CORNETTA) |
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SIL |
Pronto…no, non sono più partito. Un malore improvviso… niente di grave, ma purtroppo non potrò intervenire alla manifestazione di dopodomani…(UN TEMPO) ma io non ci posso far niente, te l’ho detto, sto poco bene…(UN TEMPO) e se non potete rinviarla invitate un altro a presiedere…ma che ne so, fate voi. Ciao, ciao, e salutami gli altri. (FORMA UN ALTRO NUMERO MENTRE GIUDITTA HA COMINCIATO A SPOLVERARE) Pronto, sei tu Cristina? Per favore vieni subito qui. No, c’è stato un contrattempo e non sono partito più. Ho già telefonato a mia moglie che verrà subito, ma vorrei che quando arriva ci fossi anche tu…poi ti spiego, grazie. …(CAMPANELLO ALLA PORTA. GIUDITTA VA AD APRIRE) Ora devo lasciarti, suonano alla porta. Ah, per favore telefona a Carlo, mio fratello, e digli di venire qui anche lui, subito. Vi spiegherò a voce…a presto, ciao. (ENTRA ANTONIO, IL MEDICO DI FAMIGLIA. RECA CON SE’ LA BORSA PROFESSIONALE) |
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ANT |
(GIOVIALE) Buongiorno. Caro Silvio, si può sapere che cosa ti è successo…al telefono eri così agitato. Ma… hai battuto la testa? |
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sil |
Vieni Antonio, vieni di là…sono veramente preoccupato. (LO FA ACCOMODARE NELLO STUDIO. POI ALLA DONNA) Giuditta, fammi il favore, non ti muovere di qui, almeno fino a quando non arriva mia cognata, io non posso andare ad aprire la porta. |
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giu |
Stia tranquillo, ingegnere… |
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sil |
E un’altra cosa…chiama l’avvocato Spizzico sul cellulare, il numero è sull’agenda, digli di venire immediatamente qui. E’ urgente. |
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giu |
Faccio subito, dottore. (SILVIO ESCE A SINISTRA. GIUDITTA PRENDE LA RUBRICA TELEFONICA, CERCA IL NUMERO E LO COMPONE) Pronto, avvocato Spizzico, è lei? Buongiorno, chiamo dalla casa dell’ingegner Bavaro. L’ingegnere la prega di venire immediatamente qui…(UN TEMPO) e sì, ha detto che è urgente…grazie. Buongiorno. (RIATTACCA) |
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ANT |
(CHE NEL FRATTEMPO SI ERA AFFACCIATO ALLA PORTA, IN MANICHE DI CAMICIA) Signora, per favore mi porti subito dell’acqua calda, poi vada al mio studio e si faccia avere dalla infermiera quanto è scritto qui. (LE PORGE UN BIGLIETTO) |
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giu |
Ma l’ingegnere mi ha detto di non muovermi di casa… |
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ant |
(FRETTOLOSO) E allora mandi qualcun altro. (VIA) |
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GIU |
E chi mando…(CI PENSA) Provo a chiedere a Guarnieri del piano di sopra se fa una scappata lui. Speriamo sia in casa! (VIA A DESTRA) (B U I O) (M U S I C A) |
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(UN’ORETTA DOPO. SONO IN SCENA, SEDUTI AL DIVANO, GUARNIERI E CALVETTI, INQUILINI DELLO STESSO PALAZZO) |
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CAL |
Ma è proprio sicura la cosa? |
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gua |
A me l’ha detto Giuditta. Mi ha pregato di andare a prendere delle medicine per l’ingegnere, l’inquilino del piano di sotto. Quando sono tornato le ho chiesto spiegazioni e lei mi ha detto il fatto. Mah!… |
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cal |
Pure a me mi ha accennato qualcosa, solo che a me ha detto: “l’inquilino del piano di sopra” invece che di sotto. |
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gua |
E già, voi abitate sotto, io sopra. Quindi sono sceso… |
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cal |
Io, invece, sono salito. Madonna, per vedere se potevo essere utile, mica per la curiosità! (UN TEMPO) E anche per la stranezza del caso… (ENTRA CRISTINA. VISIBILMENTE PREOCCUPATA. STUPORE NEL VEDERE QUEGLI ESTRANEI) |
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CRI |
L’ingegner Bavaro, dov’è? (DA SINISTRA ARRIVA GIUDITTA CON UNA BACINELLA D’ACQUA) |
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GIU |
Nello studio signora, venga. (VIANO A SINISTRA) |
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GUA |
E’ la cognata. (L’ALTRO LO GUARDA CON OCCHIO SPENTO) La sorella della moglie! |
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CAL |
Ho capiiito! (SI ODE UN GRIDOLINO DI CRISTINA NELL’ALTRA STANZA) Sentito? Dev’essere una cosa impressionante… |
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gua |
Io non ci credo se non vedo. |
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cal |
Ed io sto sui carboni ardenti. (POI SI AFFRETTA AD AGGIUNGERE) Intendiamoci, non è che io sia curioso… (GIUDITTA ENTRA DA SINISTRA. VOCE DI ANTONIO) |
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ANT |
Signora, un altro asciugamani! |
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giu |
Una cosa alla volta, santo cielo! (CALVETTI E GUARNIERI SI ALZANO E CERCANO DI FERMARLA) |
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GUA |
Giuditta, per favore…una parola… |
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cal |
Ma com’è successo??! (GIUDITTA VIA A SINISTRA DEL CORRIDOIO) |
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GUA |
(RISIEDENDOSI) Pare che stamattina dovesse partire. Pare. Almeno a quanto ho potuto capire dal discorso di Giuditta. |
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cal |
A quanto pare, ti fai dei discorsi lunghi con Giuditta… |
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gua |
Mentre spolvera, ragioniere. |
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cal |
Allora bisogna pensare che ci sia molta polvere in casa vostra! |
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gua |
Che cosa volete dire? |
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cal |
No, niente…allora? Doveva partire stamattina, continua… |
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gua |
Come ogni sabato, per andare dalla moglie al mare. Poi si è accorto…di quello che gli era capitato e… |
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cal |
Ma come se n’è accorto? |
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gua |
Lo specchio. Lo specchio retrovisore della macchina. (TORNA GIUDITTA CON UN ASCIUGAMANI E RIENTRA NELLO STUDIO) |
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CAL |
Sono lunghe? |
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gua |
(CON UN GESTO ESPRESSIVO DEL BRACCIO) Due affari di mezzo metro l’uno! |
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cal |
(MERAVIGLIATO AL MASSIMO) Eh, la madonna…mezzo metro!…Non si tratterà invece di tumori?! |
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gua |
Altro che tumori…corna! Corna bell’e buone! Un paio di corna fantastiche. |
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giu |
(USCENDO DALLA CAMERA) Ghiaccio, ho capito…molto ghiaccio. Arrivo subito! (SCHIVANDO GUARNIERI CHE SI PROPONEVA DI BLOCCARLA TORNA IN CUCINA) (SUONANO ALLA PORTA) Per favore aprite voi... (GUARNIERI VA AD APRIRE. ENTRANO CARLO E OLGA. VESTONO COME PER ANDARE AL MARE) |
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car |
(ENTRA FRETTOLOSAMENTE. SI GUARDA ATTORNO) E mio fratello?? E’ successo qualcosa? Loro, scusino, chi sono? |
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gua |
Lei è il fratello? |
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car |
Sì, dov’è? (SI AVVICINA ANCHE CALVETTI) |
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cal |
Suo fratello è di là con il dottore che lo sta visitando. Hanno detto che non si può entrare. |
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GUA |
Permette? Sono l’inquilino del piano di sopra. |
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cal |
(ALLUNGANDO LA MANO) Quello del piano di sotto. (STRINGENDO LA MANO ANCHE AD OLGA) Ma, se non sono indiscreto, stavate andando al mare? |
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olg |
(UN PO’ SECCATA PER IL CONTRATTEMPO) Stavamo già partendo quando ha telefonato la sorella di mio marito, tutta allarmata… |
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gua |
E lo credo bene… |
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car |
Perché? |
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cal |
Ma allora non sapete niente? Credo proprio che per voi niente mare oggi. Il dottore, suo fratello, ci ha le corna! |
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car |
(SENZA RIFLETTERE) E che vuol dire? Se tutti quelli che…(SI FERMA INTERDETTO) Le corna?! |
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olg |
Ma non dite sciocchezze. Conosco troppo bene mia cognata. E’ una calunnia. |
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cal |
Non mi sono spiegato…a suo cognato, stamattina, sono spuntate due escrescenze sulla fronte. |
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car |
(ALL’UNISONO CON OLGA) Eh?!… |
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Gua |
È una malattia |
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olg |
Lei scherza |
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cal |
Non stiamo scherzando affatto. Si tratta di una novità negli annali della medicina. |
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olg |
Ma che dite? Quali annali?! |
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car |
Non ci sono annali per queste cose! (CAMBIANDO TONO E GUARDANDO LA MOGLIE) Per quanto, sarebbe meglio se ci fossero… |
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olg |
(BUTTANDOSI A SEDERE) Carlo, cominci a dire fesserie? |
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car |
Glielo avrò detto mille volte: “Silvio, non lasciare sempre sola tua moglie per darti anima e corpo alla politica, e non fidarti ciecamente, prendi delle precauzioni… anche perché lei è molto più giovane di te…(COSI’ DICENDO VA A BUSSARE ALLA PORTA DELLO STUDIO) |
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olg |
Ma che precauzioni! Dici cose che non stanno né in cielo né in terra! |
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CRI |
(SI AFFACCIA, ENTRA E RICHIUDE LA PORTA DIETRO DI SE’) Zitti, non vuole che si sappia. |
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car |
Ma se lo sanno tutti ormai… |
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cal |
(A CRISTINA) Ma è vero che l’ingegnere ha… |
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cri |
Ssss! (TENDE I DUE INDICI DELLE MANI) Due cornetti così! In fronte!…una cosa impressionante! |
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gua |
E il medico che ha detto? |
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cri |
Non ci ha capito niente. |
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car |
Non sarà mica un male contagioso? |
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olg |
Andiamo…contagioso! Almeno non ti far sentire quando dici simili sciocchezze! |
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cal |
Eh no, signora, è un male nuovo. Che possiamo sapere noi se si attacca o no? |
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gua |
E la moglie non sa niente? |
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cri |
Niente ancora. Mia sorella è in villeggiatura al mare da un mese. |
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car |
Appunto, (CON FARE ALLUSIVO) lei è in villeggiatura, al mare, e lui in città!… |
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cri |
Beh? E allora? Che vuoi dire? |
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car |
Che di fronte ad una situazione del genere, viene spontaneo pensare alla moglie che sta…(FORZA L’ALLUSIONE) al mare!… |
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GUA |
Che c’entra? Anche mia moglie sta al mare! |
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cal |
La mia in montagna! |
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car |
La sua non conta… |
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cal |
E perché? |
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car |
Perché mettere le corna a lei, non sarebbe una cosa condannabile… |
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olg |
Carlo, smettila di fare il villano… |
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car |
Ad ogni buon conto, io mia moglie al mare da sola non ce la mando! Le precauzioni non sono mai troppe. |
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cal |
Che ragionamenti…Come se una moglie non potesse cornificare il marito anche in città! |
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cri |
E comunque mia sorella è al di sopra di ogni sospetto. E’ il ritratto del candore e dell’innocenza. Una bambina. |
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olg |
Dici bene Cristina. Adele è una moglie ideale. A proposito, bisognerà avvertirla…non possiamo nasconderle la situazione… |
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cri |
Silvio le ha già telefonato, starà per arrivare. (SI AVVIA VERSO LA CUCINA) Scusatemi, vado a mettere qualcosa sotto i denti. Io quando mi emoziono troppo sento il bisogno di mangiare. (VIA. NELLO STESSO ISTANTE ANTONIO, IL DOTTORE, ESCE DALLA SINISTRA. TUTTI GLI SI ACCOSTANO) |
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CAR |
(CON APPRENSIONE) Antonio, è una cosa grave? |
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ant |
Che vuoi che ti dica? È la prima volta che mi capita un caso simile. In linea teorica tutto può essere grave. Certo si tratta di una cosa molto noiosa, ma non preoccupatevi perché Silvio organicamente e clinicamente sta bene. In fondo le corna non sono una malattia vera e propria. |
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gua |
E già! Se no i cervi dovrebbero stare malissimo. |
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ant |
Tutto il difficile sta nel farlo abituare a sopportare le corna |
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cal |
È quello che dico anch’io |
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ant |
Lei s’intende di medicina? |
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cal |
No, ma m’intendo di corna! |
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olg |
Ma da che cosa può essere dipeso? |
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ant |
Mah!…a questo proposito potrebbe essere interessante sentire la moglie… |
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olg |
Come sarebbe a dire? Che c’entrano le mogli in queste cose? |
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ant |
Oppure te, Carlo, il fratello. Voglio dire, nella vostra famiglia non c’è mai stato un caso simile? |
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car |
Che io sappia, no. La buonanima di mio padre non aveva le corna. Ad ogni modo cercherò di saperne di più da mia madre. |
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gua |
Dottore, ma non si possono tagliare? |
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ant |
Amputare dice? È una grossa responsabilità. Come ho detto già a Silvio potrebbero nascere anche gravi complicazioni. |
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cal |
Senza contare che se la radice resta, le corna potrebbero sempre ricrescere! |
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ant |
Devo fare delle ricerche, consultare qualche specialista e dopo potrò essere più preciso. (AVVIANDOSI VERSO DESTRA) Ora devo proprio andare. Devo ancora fare molte altre visite. Ciao Carlo…arrivederci a tutti. (SI AVVIA SEGUITO DA GUARNIERI E CALVETTI) |
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car |
Ciao Antonio e grazie. (BUSSA E POI ENTRA NELLO STUDIO SEGUITO DA OLGA) |
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CAL |
(BLOCCA IL DOTTORE PRIMA CHE QUESTI ESCA DEL TUTTO) Dottore ma…sono contagiose?… |
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ant |
Ma cosa dice…le corna non sono contagiose, ognuno ha le sue…(ESCONO.- DALLA CUCINA RIENTRA CRISTINA CHE,VEDENDO VUOTA LA SCENA, VA AD APRIRE LA PORTA DELLO STUDIO) |
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CRI |
Sono andati via tutti. Puoi uscire Silvio. (VA A SEDERSI AD UNA POLTRONA) |
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CAR |
(ESCE DI SPALLE ALLA SCENA. SEMBRA CHE DIRIGA LE OPERAZIONI DI PARCHEGGIO DI UNA MACCHINA) Abbassa la testa, abbassala Silvio…così, così! Vai, vai… |
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sil |
(USCENDO MOLTO IRRITATO) Eh, abbassa, abbassa…manco fossero lunghe un metro! (VA A SEDERSI TOSTO AD UNA POTRONA. SULLA SUA FRONTE SPICCANO EVIDENTI DUE PROTUBERANZE DI CIRCA 15 cm) |
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olg |
Povero Silvio, chissà come soffri! |
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sil |
(SEMPRE IRRITATO) Non mi danno nessun fastidio. Non le sento neppure. |
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car |
È un cornuto contento…(OLGA GLI MOLLA UNA GOMITATA) |
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sil |
Quello che mi secca è l’idea di averle. Mi sento ridicolo. |
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car |
(RETTIFICANDO) Non è contento… |
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sil |
(SI ALZA. COMINCIA A PASSEGGIARE NERVOSAMENTE PER LA SCENA) Ma che razza di malattia doveva capitarmi. (UN TEMPO) Immagino quando si spargerà la voce… già sento i commenti, i pettegolezzi: “sapete, all’ingegner Bavaro, candidato sindaco, sono spuntate le corna!” e giù risate a non finire… |
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car |
E con chi te la vuoi prendere, con tua moglie? |
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SIL |
(FERMANDOSI DI BOTTO) Mia moglie? Che c’entra mia moglie? |
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CAR |
Sai, trattandosi di corna… |
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cri |
E dalli! E insiste!…io non lo posso sentire, (SI AVVIA VERSO LA CUCINA) bisogna che vada a mangiare qualcosa! (VIA) |
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olg |
(SEGUENDO CRISTINA) Vengo anch’io, se no finisce che lo prendo a calci… |
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sil |
(SOSTENUTO) Carlo, non è il momento di fare dello spirito…(URLA) Giuditta!…(NUOVAMENTE AL FRATELLO) Penso con terrore al momento in cui mia moglie mi vedrà in questo stato. |
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giu |
Ingegnere? |
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sil |
Per favore vai in soffitta, c’è un armadio, ci dovrebbero essere dei costumi di carnevale, cianfrusaglie varie ed alcuni cappelli. Mi serve un cilindro. Vai, cercalo, e fai presto. |
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giu |
Vado subito ingegnere. |
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car |
E così quando arriva Adele la riceverai col cilindro in testa… |
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sil |
Che c’è di male? Non voglio spaventarla così all’improvviso. Voi la preparerete ben bene raccontando una storia qualunque. Adele è molto ingenua e crederà qualsiasi cosa. |
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car |
E con la campagna elettorale come la metti? |
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sil |
E come la metto? Ritirerò la mia candidatura a sindaco. Pazienza! Non posso mica farmi vedere in pubblico in questo stato. Sai che bersaglio per l’opposizione? |
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car |
Ma sai anche quanta gente ai tuoi comizi? Che solo per la curiosità…(UN TEMPO) E i cornuti della città dove li metti? Eh?… Sia pure per solidarietà prenderesti voti da tutti i cornuti sia di destra che di centro che di sinistra…e ce ne sono tanti eh? Oh, se ce ne sono! |
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SIL |
Carlo, smettila! |
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car |
(RICORDANDO ALL’IMPROVVISO E PREOCCUPATO) Scusa, scusa, non mi dire che per lo stesso motivo vuoi mandare a monte anche l’appuntamento che abbiamo preso per lunedì, eh? Lì c’è un contratto con tanto di scadenza e di penale… |
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sil |
Me ne frego della scadenza e della penale. Ho già chiamato il mio avvocato, sistemerà tutto lui. |
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car |
(DOPO UNA PAUSA. NON POTENDO RINUNCIARE AL SUO SPIRITO DI BASSA LEGA) E meno male che non fai l’arbitro… |
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sil |
(LO GUARDA MALE. STA PER INTERVENIRE QUANDO ARRIVA GIUDITTA) |
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giu |
Ho trovato questi due, andranno bene? ( PORGE A SILVIO DUE CILINDRI) Questo mi sembra più elegante… |
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sil |
Mi frega assai dell’eleganza! Purché riesca a ficcarci dentro le corna! (INDOSSA IL CILINDRO CHE GLI HA DATO GIUDITTA E VA A GUARDARSI ALLO SPECCHIO) (SUONANO. GIUDITTA VA AD APRIRE) Ti ricordi? Fin da ragazzino ho sempre avuto la fronte sporgente. Tutti dicevano che era per l’intelligenza. Ma quale intelligenza, erano corna! |
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giu |
C’è di là un signore che domanda se abita qui l’ingegner Bavaro. Che debbo dire? |
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sil |
Tu che dici, abito qui io? |
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giu |
Sì, ma non so se vuole riceverlo. |
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sil |
Fatti dire chi è |
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giu |
Me l’ha già detto |
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sil |
E perché non lo dici anche a me? |
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giu |
È l’avvocato Spizzico. |
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sil |
Gli hai detto qualcosa della mia malattia? |
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giu |
Me ne sono guardata bene… |
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sil |
Fallo accomodare, ma non dirgli niente. (AL FRATELLO) E’ il mio nuovo legale. Da un mesetto circa. Non mi sembra più in gamba di quell’altro, ma è meno caro…(TORNA A GUARDARSI ALLO SPECCHIO MENTRE ENTRA SPIZZICO) Venga avvocato, e mi scusi l’abbigliamento, ma…devo andare ad un matrimonio e stavo vestendomi. (SI GIRA E RIMANE DI STUCCO. ANCHE SPIZZICO INDOSSA IL CILINDRO) Anche lei?…come me? |
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SPI |
(CON UN LARGO SORRISO) Sì, anch’io vado ad un matrimonio. (CON FARE FURBESCO) Non sarà per caso lo stesso? |
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sil |
(SECCAMENTE) No, no! Impossibile! (FA LE PRESENTAZIONI) Mio fratello…l’avvocato Spizzico…(I DUE SI STRINGONO LA MANO) Non faccia complimenti, tenga pure il cappello. |
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SPI |
(TOGLIENDOSI IL CILINDRO, COMPITISSIMO) Ci mancherebbe altro…(APPOGGIA IL CILINDRO ACCANTO ALL’ALTRO CILINDRO DI SILVIO) |
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SIL |
(CON MALGARBO) Io non lo tolgo! |
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SPI |
È a casa sua, faccia come vuole. Se lei è abituato a cominciare a vestirsi dal cilindro mentre è ancora in vestaglia… |
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sil |
Si occupi degli affari suoi! |
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CAR |
Avvocato lo scusi…mio fratello stamattina sta particolarmente nervoso. |
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SPI |
Tranquillo, non mi offendo per così poco. (ALLUNGA LA MANO PER PRENDERE IL CAPPELLO DI SILVIO) Che marca è il suo, permette? |
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sil |
No!! (GLI BLOCCA IL BRACCIO AFFERRANDOLO PER IL POLSO) Non permetto. |
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SPI |
(CON UNA SMORFIA DI DOLORE) Forse è meglio venire al dunque. Perché mi ha fatto chiamare? |
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sil |
Lei ricorda l’appuntamento di lunedì con la società appaltatrice… |
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SPI |
Certo. Alle 10 nel mio studio. |
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sil |
È sopravvenuto un impedimento. Lei dovrebbe trovare il modo di rimandare…tergiversare, possibilmente senza incorrere nella penale. |
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SPI |
Va bene, è il mio mestiere. Vedremo di trovare qualche appiglio. Mi mostra la bozza del contratto? |
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sil |
Venga con me. Ce l’ho nello studio…(COSI’ DICENDO APRE LA PORTA E LO FA ACCOMODARE A SINISTRA. NELLO STESSO MOMENTO TORNA OLGA DALLA CUCINA) |
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OLG |
Allora? |
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car |
(SPROFONDATO IN POLTRONA HA COMINCIATO A SFOGLIARE UNA RIVISTA) Allora che? |
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olg |
Partiamo o no?! |
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car |
Ma che partiamo…posso mica lasciare mio fratello in queste condizioni. |
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olg |
(VISIBILMENTE CONTRARIATA) Ma abbiamo già prenotato! |
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CAR |
Pazienza! Perderemo la caparra. |
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olg |
Oppure parto io e vuol dire che tu mi raggiungerai dopo. |
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car |
No, tu resti qui con me. Io non faccio andare mia moglie al mare da sola. Hai visto quello che succede? |
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olg |
(HA UN GESTO DI STIZZA) Non ho capito poi in che cosa potrai essere utile a tuo fratello…(FA UN NUMERO AL TELEFONO) Vorrei parlare con la signorina Milena per favore. Grazie…Milena sei tu? Volevo dirti che non parto più…eh no, almeno per ora…non so…sì, certo possiamo vederci oggi alle cinque. Alle cinque precise, va bene. Al solito posto…ciao…ciao. (RIATTACCA) |
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CAR |
Sempre questa Milena fra i piedi. |
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olg |
Ti dà fastidio pure che io abbia un’ amica? |
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car |
No, è che stai sempre con lei. Ma questa cristiana non ha niente da fare dalla mattina alla sera? |
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olg |
Che dici?! Milena ha un lavoro, ed anche un bel lavoro! |
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car |
Figuriamoci. Una donna che fa il detective privato… |
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olg |
Che male c’è? E poi finiscila di seccarmi! (RITORNANDO IN CUCINA MENTRE RIENTRANO SILVIO E SPIZZICO) Non so proprio chi mi dà la forza di sopportarti! |
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SPI |
(ENTRANDO IN SCENA) Allora mi faccia avere quel certificato medico. È chiaro che sarebbe meglio non farsi vedere in giro, almeno fino a lunedì. Deve proprio andare a quel matrimonio? |
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sil |
Posso anche farne a meno. I matrimoni sono così noiosi! |
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sPI |
A chi lo dice! Potessi farne a meno anch’io, ma non posso. |
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sil |
Perché? |
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sPI |
Sono lo sposo! (E GIU’ UNA GRASSA RISATA) |
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SIL |
Davvero?… Deve scusarmi, a saperlo non l’avrei disturbata. |
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sPI |
Nessun disturbo. Per i clienti, e specialmente quelli nuovi, si fa questo ed altro. |
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sil |
(VOLENDO TAGLIAR CORTO GLI FA STRADA CON LA MANO) Bene, bene. Le faccio tanti auguri per questo giorno di festa. |
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sPI |
(RESTIO AD ANDARE) Altro che festa! (CON RIMPIANTO) Oggi metto fine ad una fulgida carriera di libertino!…(FURBESCO) Ma non è detto, sa? Non è detto... |
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sil |
Ah, no? |
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sPI |
Per niente. Pensi che quando sono arrivato qui ho dato un pizzicotto alla signora che mi ha aperto… |
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sil |
Ah!… E la signora? |
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sPI |
Mi ha mollato un ceffone! |
|
sil |
Ed ha fatto benissimo. |
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sPI |
Sa, io non mi lascio sfuggire nessuna occasione. Ieri pomeriggio, ad esempio, ho dato un passaggio in macchina ad una ragazza. Ad un certo punto mi fermo e le do un bacio, ma lei, inviperita, mi molla un ceffone, ma forte, e scende correndo dall’auto. Non fa niente, io ci ho provato. Sa, abitudini da vecchio scapolo! |
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sil |
Direi piuttosto da vecchio porco! |
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sPI |
(PER NULLA OFFESO) Come vuole lei. Comunque la cosa mi ha fatto piacere, vuol dire che ci sono ancora delle donne oneste. (TIRATO DA SILVIO E’ ARRIVATO A DESTRA, PRESSO L’ENTRATA) La prego, non mi trattenga. Non posso restare ancora un attimo. Come le dicevo, oggi mi sposo… |
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sil |
(Scomparendo con lui a destra) Di nuovo auguri, arrivederla. (RIENTRA CRISTINA SEGUITA DA OLGA) |
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CRI |
(RECANDO UN VASSOIO CON TAZZE DI CAFFE’) Un caffè, Carlo? |
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car |
Volentieri. (TORNA SILVIO) |
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SIL |
Anche a me, grazie. (SI TOGLIE IL CILINDRO, LO APPOGGIA VICINO AGLI ALTRI DUE E PRENDE UNA TAZZA) Che rompiscatole. Non la finiva più col suo matrimonio, le donne, il mio cilindro…ma che me ne può fregare a me del suo matrimonio…ho altro per la testa io… |
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car |
(BATTUTACCIA) E si vede…(SI SENTE BUSSARE E DI NUOVO LA VOCE DI SPIZZICO OLTRE LA PORTA DI DESTRA) |
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SPI |
Ingegnere, per favore mi faccia entrare. Un attimo solo. |
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SIL |
(PRECIPITANDOSI A RIPRENDERE IL CILINDRO. NELLA FRETTA INDOSSA QUELLO DELL’AVVOCATO) Ancora lui?! Ma è un tormento! Olga, per favore… |
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car |
(PRECEDENDO OLGA) No, vado io! Voglio vedere se il pizzicotto lo tira anche a me! (VA AD APRIRE) |
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sPI |
Permesso? Ingegnere mi scusi…(VEDE LE DUE DONNE. SI AVVICINA AD OLGA) (CON UN SORRISO GALANTE) Buongiorno. Lei è la moglie dell’ingegnere? |
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CAR |
(SECCAMENTE) No, la signora è mia moglie! |
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sPI |
Capisco. (A CRISTINA) Sarà dunque lei… |
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sil |
(SECCATISSIMO) No! Lei è mia cognata |
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sPI |
(PER NULLA SMONTATO DAL TONO DI SILVIO) Devo concludere che la sua signora non è in casa? |
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sil |
(PERDENDO LE STAFFE) Avvocato, è tornato indietro per fare tutte queste domande?! |
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sPI |
Ma no…sono tornato semplicemente perché ho dimenticato qui il mio cilindro… |
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car |
(PRENDE UNO DEI DUE CILINDRI E GLIELO PORGE) Ecco qua. |
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sPI |
Non è questo. Quello mio reca le mie iniziali…(PRENDE L’ALTRO) E nemmeno questo. (RIVOLTO A SILVIO) Concluderei pertanto che lei ha in testa il mio cilindro. (ALLUNGA LA MANO PER PRENDERE QUELLO DI SILVIO) |
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SIL |
Oh, mi ha rotto le scatole con il suo cilindro! Dia qua! (PRENDE IL CILINDRO DALLE MANI DI SMALDONI E RIENTRA NELLO STUDIO) |
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SPI |
(STUPITO) E’ proprio nervoso…ma fa sempre così? |
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olg |
Nooo, solo quando ha a che fare con gli avvocati. |
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CRI |
E con gli impiccioni! (RIENTRA SILVIO) |
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SIL |
Prenda! E ci lasci in pace. (GLI RENDE IL CAPPELLO) |
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sPI |
( PRENDENDOLO) Grazie! Tolgo subito il disturbo. (CON LARGHI SORRISI ED INCHINI ALLE DONNE) Incantato…riverisco (VIA) |
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SIL |
(TOGLIENDOSI NUOVAMENTE IL CILINDRO) Non metterò mai più un cilindro in vita mia…(SI ABBANDONA IN UNA POLTRONA) |
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CAR |
Comunque bisogna ammettere che l’avvocato è stato proprio gentile a venire. Proprio il giorno del suo matrimonio poi, e tu lo hai trattato in quel modo… |
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sil |
Avrei voluto vedere te al mio posto…(CRISTINA ED OLGA PARLOTTANDO SI APPARTANO PRESSO LA FINESTRA) |
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car |
Ma ti devi calmare… |
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sil |
Calma? Come posso essere calmo quando il mio lavoro, la mia carriera politica, i miei rapporti con la gente sono compromessi da questi strani affari sulla fronte? |
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car |
Ma vedrai che te le tagliano, te le tagliano… |
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sil |
Certo che me le tagliano, mica posso rimanere così tutta la vita… |
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cri |
Sta arrivando Adele…Silvio, Adele è qui! (E CORRE VERSO LA PORTA) |
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sil |
(PRECIPITANDOSI A PRENDERE IL CILINDRO) Il cilindro, il cilindro…(LO INDOSSA) Mi raccomando, non diteglielo tutt’una volta. Preparatela piano piano. Che non si spaventi povera cocca. E non fatevi trovare con quelle facce da funerale. Un po’ di brio, un po’ di brio… (CORRE NELLO STUDIO) |
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car |
Sì, allegria…qui ci vuole un po’ di musica! (SI METTE A BALLARE UN CHA CHA CHA) ”Ah, torero cha cha cha, cu’ stu cappiell ‘ngap nero nero cha cha cha, te si’ ascunnut sotto ciò ch’è overo cha cha cha, muglieret mo’ arriva e sai che fa? Reman ‘ntesat e fa comme o’ baccalà! Ah torero cha cha cha, cu’ stu cappiell ‘ngap niro niro cha cha cha, me par o’ frate grann d’o vampir cha cha cha… |
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olg |
(GLI DA’ UNO SPINTONE) Ma smettila cretino…(ENTRA ADELE SEGUITA SUBITO DOPO DA CRISTINA) |
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ADE |
(PREOCCUPATA ED ANSIOSA) Cos’è successo…(VAGA CON LO SGUARDO DA UNO ALL’ALTRO) E Silvio dov’è? (CARLO ATTACCA DI NUOVO LA CANZONE. ALTRO SPINTONE DI OLGA) |
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cri |
Adele calmati, non è niente di grave. |
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ade |
Ma dov’è? È malato?! |
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olg |
Non c’è da allarmarsi… |
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car |
È una cosa da nulla, direi persino da ridere. In conclusione, tuo marito ci ha soltanto un poco poco di corna! |
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ade |
Eh!? |
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olg |
Che cretino! |
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cri |
Ma no…due cosucce da niente… |
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ade |
Come…due cosucce, che cosucce?… |
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cri |
A tuo marito sono spuntate sulla fronte due curiose protuberanze. Ma piccole piccole…(SULLA PORTA DELLO STUDIO APPARE SILVIO. IN SILENZIO FA RIPETUTI CENNI DI CONFERMA VERSO LA MOGLIE. POI LE SI AVVICINA LENTAMENTE.) |
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SIL |
È vero, Adele…(SI SCOPRE LENTAMENTE E SI INCHINA VERSO DI LEI) |
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ADE |
Ahhh! (SVIENE FRA LE BRACCIA DI CRISTINA) |
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SIL |
Adele!…presto, dell’acqua! (OLGA CORRE IN CUCINA) E’ stato un colpo troppo forte per lei…(CERCA DI RIANIMARLA AIUTATO DA CARLO CHE LE FA’ ARIA) |
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CRI |
(INSIEME AI DUE ADAGIA ADELE SU UNA POLTRONA) Povera cara. Adele, mi senti? Rispondi…(TORNA OLGA CON PEZZE ED ACQUA) |
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OLG |
(OPERANDO) Rinviene, rinviene… |
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car |
(AL FRATELLO) Mettiti il cilindro, mettiti il cilindro! (SILVIO ESEGUE) Lasciamoli soli, venite…(PRECEDE CRISTINA ED OLGA IN CUCINA) |
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SIL |
(CAREZZANDOLE LE MANI) Adele, ti senti meglio? Ti prego, rispondi…ho già parlato con il medico, non è niente di grave. Me le taglieranno oggi stesso. |
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ade |
(CON VOCE FLEBILE) Ma…com’è successo? |
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sil |
Tutto è cominciato ieri pomeriggio. Un gran mal di testa, un gonfiore qui e qui. Poi stamattina, quando ero già in macchina per venire da te, guardandomi allo specchio della macchina, l’orrenda scoperta… |
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ade |
(SCIVOLANDO IN GINOCCHIO DAVANTI AL MARITO) Silvio…(SCOPPIA IN LACRIME) Perdonami! |
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sil |
(PREOCCUPATO) Adele, che hai? |
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ADE |
(CON UN FIL DI VOCE) E’ colpa mia! |
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sil |
Colpa tua…di che? |
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ADE |
Io ti ho tradito! Ti ho messo le corna! |
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sil |
(COME AVESSE AVUTO UNA MAZZATA, SI ALZA LENTAMENTE. FA APPELLO A TUTTE LE SUE FORZE PER NON URLARE. POI STRIDULO) Ah! (A PUGNI STRETTI, MUOVENDOSI SULLA SCENA, MORMORA A SE STESSO) Forza Bavaro, forza. Controllati. Non fare una strage. Non subito… |
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ade |
Perdonami… |
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sil |
( SENZA TONO) Quando. |
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ade |
Ieri pomeriggio. |
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sil |
(IRONICO) Coincide! |
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ADE |
Ma non volevo, te lo giuro. Mi sono difesa, ho lottato… (PAUSA) |
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sil |
(ACIDO E TAGLIENTE) Bene…(CON CALMA EVIDENTEMENTE SIMULATA) Senti, mia cara. Io non ti uccido, non farò tragedie né scenate. Sono un uomo colto e moderno, eh! Ma tu farai esattamente quello che ti dirò. Va bene? (PRENDE UN BLOCCO DI FOGLI ED UNA PENNA) |
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ade |
Sì, farò qualunque cosa per amor tuo e per farmi perdonare. |
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sil |
Lascia stare l’amore…Adesso devi scrivere su questo foglio una completa confessione. |
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ade |
(PIU’ RASSERENATA, PRENDE IL BLOCCO E LA PENNA E SI PREPARA A SCRIVERE) Dettami tu. |
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SIL |
Cosa vuoi che ti detti io. Tu sai come stanno le cose, scrivi la verità. |
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ade |
Ma io non so come si fa. È la prima volta che… |
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sil |
(CALMANDOSI A STENTO) Bene. allora scrivi…con la presente… |
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ade |
(SCRIVENDO) Con la presente… |
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sil |
…dichiaro di aver tradito… |
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ade |
…dito… |
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sil |
Mio marito… |
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ade |
Marito con la emme maiuscola o minuscola? |
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sil |
Minuscola! Vai avanti…il giorno, o la notte? Quando è stato? |
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ade |
(ALZANDO LA TESTA DAL FOGLIO) E’ stato ieri pomeriggio… |
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sil |
Il pomeriggio del…metti la data |
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ade |
Ventisei corrente… |
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sil |
Anzi, niente data, non serve. (CON VOCE TREMANTE) Con…E qui ci vuole il nome di lui! |
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ade |
(CANDIDAMENTE) Non lo so |
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sil |
(NON SI CONTROLLA PIU’. GRIDA) Dimmi il nome, Adele! O finisce male! |
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ade |
Ti giuro che non lo so. Non c’è stato nemmeno il tempo di fare le presentazioni… |
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sil |
(INGOIANDO A VUOTO) Nemmeno il tempo di…e chi era, Jack lo svelto?!…ti strozzerei! (RIPRENDENDO IL CONTROLLO) Scrivi allora, con un uomo di cui mi rifiuto di fare il nome. |
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ade |
Ma se non so come si chiama. Era la prima volta che lo incontravo, poi non l’ho più visto. |
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sil |
(FREMENTE) Bella roba!… allora lascia stare il nome. Dov’è successo? |
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ade |
Nella pineta che costeggia la nostra villa. |
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sil |
Nella pineta che…ma no, lascia stare, anche questo non è importante. |
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ade |
Voglio aggiungere che però ho lottato prima. E che… |
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SIL |
Non è necessario. |
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ade |
Ma allora resta ben poco: “ con la presente dichiaro di aver tradito mio marito…” |
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sil |
(SBOTTA) E ti pare poco? |
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ade |
Vorrei aggiungere che non volevo… |
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sil |
Lascia stare. Metti la data e firma. (AD ALTA VOCE) Carlo, Cristina…venite qui (prende il foglio e lo mette in tasca. VA AL TELEFONO E FORMA UN NUMERO. TORNANO CARLO, CRISTINA E OLGA) Avvocato, è lei? Dove si trova in questo momento? Sull’altare? Beh, chieda scusa a sua moglie ed al prete da parte mia e venga qui immediatamente. E’ urgente!…no, è per un’altra faccenda…più grave! Voglio separarmi da mia moglie! Adulterio, sì…ho le prove. Anzi ho pure una confessione completa di mia moglie… Grazie, l’aspetto presto. |
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cri |
(IMPLORANTE) Ma come puoi credere che questa malattia abbia rapporto con la condotta di tua moglie?! |
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sil |
Io non lo credo affatto. Non sono un imbecille. Ma tua sorella è stata così sciocca da crederlo e mi ha raccontato tutto. |
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olg |
Tutto cosa? |
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sil |
Che mi ha tradito…e con uno sconosciuto, per giunta! ( FURENTE, RITORNA NELLO STUDIO COL CAPPELLO IN TESTA) |
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CAR |
Lo dicevo io? (ALLA MOGLIE) E tu che non ci credevi…( ADELE SCOPPIA IN UN PIANTO INCONTENIBILE FRA LE BRACCIA DI CRISTINA) ( B U I O ) ( M U S I C A ) |
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(CESSA LA MUSICA. LA SCENA SI ILLUMINA. CARLO GUARDA GIU’ DALLA FINESTRA MENTRE SILVIO, A TESTA SCOPERTA, PASSEGGIA SU E GIU’ PER LA SCENA COME UN LEONE IN GABBIA) |
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SIL |
(FERMANDOSI DI BOTTO) Lo ucciderò! |
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car |
Vuoi fare un duello? Magari a cornate? Ma se non sai nemmeno chi è… |
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sil |
Ah, ma lo scoprirò…vedrai se lo scoprirò…(RIPRENDE A PASSEGGIARE) |
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CAR |
Insisti con tua moglie. È impossibile che non sappia, forse fa solo finta per proteggere il ganzo… |
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sil |
Nonostante tutto io le credo. Adele non è capace di mentire. Lo scoprirò da solo, mi affiderò ad una agenzia investigativa. |
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car |
(ILLUMINANDOSI IN VOLTO) Ma certo…c’è un’amica di mia moglie che fa la detective e pare sia specializzata in questo genere di cose. |
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sil |
Una donna?! |
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car |
Una donna detective, che c’è di strano? |
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sil |
(INCURIOSITO) La conosci, che tipo è? |
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CAR |
Mai vista. So che si chiama Milena Barbuti ed è la migliore amica di Olga. Stanno sempre insieme. |
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sil |
Se è così… |
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car |
Ti dico che è così. Ti dirò di più, è l’unica amicizia che consento a mia moglie, appunto perché si tratta di una donna. Ah, io sono prudente… |
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sil |
Quand’è così parlaci tu con questa signorina… |
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car |
Per carità! (VA A SFOGLIARE L’ELENCO TELEFONICO) Mia moglie non vuole che io abbia confidenza con lei. È troppo gelosa…se ti dico che non la conosco nemmeno! Barbuti…Barbuti…ecco, “Barbuti Milena, investigazioni private, rapidità, precisione, informazioni pre e post matrimoniali, commerciali, finanziarie. Corrispondenti ovunque.” ( SENTE ARRIVARE LE TRE DONNE) Telefona tu…io mi nascondo, così potrò captare eventuali confidenze che Adele dovesse fare. (PORGE L’ELENCO AL FRATELLO E SI NASCONDE NELLA QUINTA DI DESTRA) |
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CRI |
Silvio, dovresti mangiare qualcosa. C’è un po’ di pollo e due cornetti…(SILVIO LA GUARDA MALE) …all’olio. |
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sil |
Ne ho abbastanza di cornetti! E poi non ho fame…(ADELE SI AVVICINA ALLA FINESTRA) |
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olg |
E Carlo dov’è? |
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sil |
È uscito. Doveva comprare non ricordo cosa…(OLGA RAGGIUNGE ADELE ALLA FINESTRA) |
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CRI |
Scusami, ma tu lo sai che quando ho delle forti emozioni, devo mangiare qualcosa…(E ADDENTA IL PANINO CHE AVEVA PORTATO) |
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sil |
(BURBERO) Buon appetito. Vado a fare delle telefonate…(VA NELLO STUDIO) |
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cri |
(A BOCCA PIENA) Adele, tu non mangi? |
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ade |
(SENZA GIRARSI) No grazie, non ho appetito. |
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cri |
(AVVICINANDOSI A LEI) Benedetta sorella mia…so bene che sei sempre stata ingenua, ma al punto di spifferare tutto con tanta facilità… |
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olg |
Ci sono donne che fanno questo ed altro, ma non lo confessano neanche con il coltello alla gola! |
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ade |
Ma forse i mariti di queste donne non hanno la stessa malattia di Silvio. |
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olg |
Ancora? Possibile che non ti entra in testa che le corna di tuo marito non hanno niente a che fare con la tua infedeltà? (UN TEMPO) E staremmo freschi se le corna dovessero spuntare davvero in quelle…circostanze! |
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ade |
(SCATTANDO) E che ne so io? Sento sempre dire: mettere le corna, mettere le corna, ed ho creduto che fosse colpa mia. Anche l’ora coincide. Silvio ha avvertito i primi sintomi ieri pomeriggio, e ieri pomeriggio è successo il fatto! (AVVIANDOSI VERSO LA CUCINA PIANGENDO) Io sono la sola colpevole del male di Silvio. (VIA MENTRE DALLA PARTE DELLA CUCINA ARRIVA GIUDITTA) |
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GIU |
(DOPO AVER SEGUITO CON LO SGUARDO ADELE) Che idee! Ho messo tante di quelle corna io al mio fidanzato e mai, mai gli è spuntata la più piccola cosa in fronte! Io ho finito, arrivederci. (ESCE DALLA COMUNE) |
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CRI |
Hai capito Giuditta? E brava…(SI AVVICINA AD OLGA) Ma tu ci pensi Olga…se invece dovesse essere vero? La telepatia, le energie magnetiche, se ne sentono tante…forse in alcuni esseri più sensibili, più predisposti spuntano le corna quando… |
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olg |
Cristina finiscila! E no eh? Adesso non mi mettere queste pulci nell’orecchio. Non può essere…se no a quest’ora la fronte di mio marito dovrebbe essere un bosco! (CARLO METTE FUORI UNA TESTA SBALORDITA E FURENTE CHE VEDE SOLO IL PUBBLICO) |
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CRI |
(SORPRESA E MERAVIGLIATA) Come?! Olga, anche tu?… |
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olg |
Cristina, chi è senza peccato…non vorrai farmi credere che tu… |
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cri |
(PRECIPITANDOSI IN CUCINA) Devo mangiare qualcosa! Tutte queste emozioni… |
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olg |
(SCOMPARENDO DIETRO DI LEI) Cristina, mi raccomando, acqua in bocca… |
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CAR |
(TORNA IN SCENA E SI ABBATTE SU UNA POLTRONA COL CAPO TRA LE MANI) (DISPERATO) E’ un epidemia, una vera epidemia!… (RIENTRA SILVIO) |
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SIL |
Ho parlato a telefono con l’agenzia investigativa. Sono già al lavoro e tra poco verrà qui la titolare per le prime informazioni raccolte. (LO GUARDA) E tu? Hai saputo qualcosa? |
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car |
(PATETICO) Sì. |
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sil |
Che cosa? |
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car |
Che pure io ci ho le corna… |
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sil |
(VIVAMENTE INTERESSATO) Vediamo?! (LO SCRUTA IN FRONTE) |
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CAr |
No, non come le tue. Voglio dire non quelle che si vedono, ma quelle altre…insomma, mia moglie mi tradisce. |
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sil |
Oh, ma è una epidemia! (UN TEMPO) Va bene, va bene ma…Adele che ha detto, ha fatto qualche riferimento… |
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car |
Silvio, non mi ricordo niente. Ho un terribile mal di testa…(SUONANO) |
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sil |
Fanno questo effetto! Sono loro! Adesso va’ ad aprire. Io vado a rimettermi il cappello. (TORNA NELLO STUDIO. CARLO APRE ED ENTRA MILENA) |
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MIL |
Buongiorno. (E’ UN UOMO. ALTO, RAFFINATO, ELEGANTE. ENTRA SEGUITO DA CARLO) Vorrei parlare con l’ingegner Bavaro. |
|
car |
Veramente ha dei problemi di salute. Non so se potrà riceverla. Vuol dire a me? Sono il fratello. |
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mil |
No, devo parlare con lui. Primo perché mi aspetta e secondo perché devo dargli delle informazioni piuttosto riservate. |
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car |
(INCURIOSITO) Ma lei chi è scusi… |
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mil |
Sono la signorina Milena Barbuti. |
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car |
(TRASECOLANDO) La…signorina?…(ENTRA SILVIO) |
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mil |
Milena Barbuti. (RIDENDO) non si meravigli. Ho adottato un falso nome per investigare senza essere riconosciuto. Invece di travestirmi fisicamente, come fanno tutti, ho travestito il mio nome. Così dispongo di un travestimento perpetuo. |
|
SIL |
(MENTRE CARLO RIMANE FISSO COL FISICO E CON LO SGUARDO PUNTATO SU MILENA) Sono l’ingegner Bavaro.Veramente mi ero rivolto a lei perché pensavo che una donna fosse più adatta per le mie…diciamo… per il mio caso. |
|
mil |
Allora chiederemo l’intervento del capitano Oscar Peloso, mia moglie, che ha adottato il mio stesso sistema, a rovescio. (NOTANDO LA RIGIDITA’ DI CARLO) Ma cos’ha il signore? |
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sil |
(DANDO DEI BUFFETTI SULLE GUANCE DI CARLO) Carlo svegliati…su, su! |
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car |
(RIAVENDOSI DAL TORPORE) Eh?! Come?!…(REALIZZA) ah, la signorina Milena! (E CADE NUOVAMENTE IN CATALESSI) |
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SIL |
Dunque, ha saputo qualche cosa? |
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mil |
Parecchio! |
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sil |
(PREMUROSO) Si accomodi signorina Milena…cioè, signor Barbuti…insomma…si accomodi. (MILENA SI SIEDE) Continui pure. (CARLO RIMANE DOV’ERA) |
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mil |
(CONSULTANDO UN TACCUINO) Nel pomeriggio di ieri sua moglie è uscita dalla villa dicendo che andava ad impostare una lettera per lei, suo marito. Dopo pochi passi è stata vista salire sull’auto di uno sconosciuto e allontanarsi verso la pineta. L’ha vista un certo Asdrubale. Si tratta di persona seria ed attendibile. Ha circa quarant’anni. |
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sil |
Ah... |
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mil |
Ha moglie e figli. |
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sil |
Hai capito… |
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mil |
Insomma, una brava persona. |
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sil |
Una brava persona?…Ma di chi sta parlando?! |
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mil |
Di Asdrubale. |
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sil |
Ma che me ne frega a me di Asdrubale. Credevo parlasse di quell’altro… |
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mil |
Scusi. Vedo che è molto nervoso, ed ha ragione. Ma era per dirle che non è il tipo che parla con leggerezza. Non è un giovincello, insomma. |
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sil |
Ma chi? |
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mil |
Asdrubale. |
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sil |
(SU DI GIRI) Ma la vuol finire con questo Asdrubale? A me interessa l’altro! |
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MIL |
D’accordo. Ma dell’altro non ho ancora saputo granché, mentre so molte cose di Asdrubale. È il nostro corrispondente da Brindisi. |
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sil |
Le ripeto che di Asdrubale non m’interessa un fico secco. |
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mil |
Peccato. |
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sil |
Vada avanti. |
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mil |
La signora è rientrata in casa, piuttosto agitata e in disordine, non so se rendo l’idea… |
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sil |
Rende, rende… |
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mil |
Si è chiusa in camera, da dove è uscita stamattina per partire con la macchina, dicendo che veniva da lei. |
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sil |
Confermo. |
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mil |
Circa l’itinerario seguito dall’automobile, non ho potuto ancora sapere nulla. |
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sil |
E non mi interessa nemmeno. Io voglio sapere chi era l’individuo di ieri… |
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mil |
Bisognerà identificare l’automobile. Mi è stata descritta da Asdrubale. È piuttosto riconoscibile. |
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sil |
(PRONTO AD AGGREDIRLO) Asdrubale?! |
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mil |
No, no, per carità! L’automobile. Una elegante macchina verniciata a losanghe gialle e rosse. Sarà facile risalire al proprietario. |
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sil |
È quello che lei dovrà farmi sapere al più presto. Arrivederci. (TORNA FURENTE NELLO STUDIO) |
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MIL |
(SI AVVICINA A CARLO CHE E’ RIMASTO SEMPRE NELLA STESSA POSIZIONE) Suo fratello mi sembra molto alterato. Non vorrei che facesse qualche pazzia. Lo tenga d’occhio. Anche il fatto di cominciare a vestirsi dal cappello, mi sembra curioso… |
|
car |
(MINACCIOSO) Sono fatti che non la riguardano. (MUOVENDOSI VERSO DI LUI E GUARDANDOLO SINISTRAMENTE) Piuttosto, debbo parlarle di una faccenda personale. |
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MIL |
Sarà per un’altra volta. (INDIETREGGIANDO VERSO L’INGRESSO) Devo scappare perché ho un importante sopralluogo alle cinque precise. Se ha bisogno può parlare con il capitano Oscar Peloso, mia moglie. Arrivederci. (VELOCEMENTE GUADAGNA L’USCITA) |
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CAR |
La signorina Milena…ed io che mi fidavo. (IMITANDO LA MOGLIE) “Ho appuntamento con Milena alle cinque…” Che sfacciata!…Ma mi sentirà! (VERSO L’INTERNO) Olga! Olgaaaa! |
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cri |
(ARRIVANDO DA SINISTRA) Olga è uscita. Mi ha detto di riferirti che prenderà il the con un’amica, alle cinque. |
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car |
Lo so io quello che prenderà quella alle cinque!… E chi sarebbe questa amica? La signorina Milena, vero? |
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cri |
Proprio. Tornerà per l’ora di cena. |
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car |
(RABBIOSO) Eh già…(SI ACCASCIA SU UNA POLTRONA) dopo aver fatto il… sopralluogo… (BUSSANO ALL’INGRESSO) Avanti! (STANCAMENTE) La porta è aperta…(ENTRA SPIZZICO) |
|
SPI |
(SOLITA ARIA DA BUONTEMPONE) Permesso?…buongiorno. Suo fratello? |
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car |
È di là, nello studio… |
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sPI |
Ma è proprio vero che si vuol separare dalla moglie? |
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car |
Sì. E non è l’unico. (ALZANDOSI) Un minuto fa ho deciso anch’io di separarmi dalla mia. |
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sPI |
Le sembrerà strano, ma forse mi separo anch’io. |
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car |
Lei?! Appena sposato?!… |
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sPI |
Eh sì. L’istituto matrimoniale è in completo sfacelo!…Ma mi dica, suo fratello… |
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car |
(ANDANDO A SINISTRA) Lo chiamo subito. Con permesso…(ENTRA NELLO STUDIO. SPIZZICO SI SIEDE. ENTRA DALLA COMUNE ANTONIO) |
|
ANT |
(CHIAMA) Silvio…(ACCORGENDOSI DI SPIZZICO) Oh, buongiorno. Sa dirmi se l’ingegnere… |
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sPI |
(ALZANDOSI) E’ di là…suo fratello è andato a chiamarlo. |
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ant |
La prego stia comodo…(FA PER ENTRARE NELLO STUDIO) |
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sPI |
Veramente…io stavo prima… |
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ant |
Ah, mi scusi! Anche lei deve parlare con l’ingegnere? |
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sPI |
Eh sì! Mi ha chiamato lui per una cosa urgente… |
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ant |
Anche a me! |
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sPI |
(NON RESISTENDO ALLA CURIOSITA’) Ah sì? Ma perché, anche lei è qui per la faccenda… |
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ant |
Delle corna. |
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sPI |
L’espressione è un po’ brutale, comunque… |
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ant |
È esatta. |
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sPI |
Non si può negare. (PAUSA) E…se non sono indiscreto, lei è stato chiamato dalla moglie? |
|
ant |
No, da lui. E lei? |
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sPI |
Anch’io…forse l’ingegnere è così preoccupato da voler ascoltare anche il parere di un altro professionista. |
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ant |
(UN PO’ CONTRARIATO) Sarà. Ma avrebbe dovuto avvertirmi. |
|
sPI |
Sono d’accordo. Comunque, lei come la vede la faccenda? |
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ant |
Per me l’unica cosa da fare è amputare. Darci un taglio netto, e subito. |
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sPI |
(MERAVIGLIATO) Un…un taglio netto?! Ma dove? |
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ant |
Come dove…lì no? |
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sPI |
Ma lei scherza. L’unica cosa da fare è una bella separazione legale seguita dal divorzio. |
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ant |
Ma non mi faccia ridere. Che c’entra la separazione legale con le corna? Lì c’è solo da tagliare, ta-glia-re! |
|
sPI |
(ALTERATO) Ma è mostruoso. Roba da medioevo…e via, dove siamo?… |
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ant |
Mostruoso sarebbe far separare i coniugi! Insisto che bisogna tagliare! Zac zac e via! |
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sPI |
(PERDENDO LA CALMA) Ma che cosa vuol tagliare lei? |
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ant |
Le corna ! |
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sPI |
Lei è pazzo. Come se le corna si potessero tagliare! Ma da quando in qua?… |
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ant |
No, deve dirmi lei da quando in qua un marito, solo perché gli sono spuntate le corna, deve lasciare la moglie. In questi casi, la moglie non c’entra! |
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sPI |
Ah no? E chi c’entra allora, sua sorella in carriola? Ma mi faccia il piacere… |
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ant |
(PERDENDO LA PAZIENZA) Senta, mi ha seccato. Io non so dove ha studiato lei, ma io sono un medico serio. Ha capito? Un medico serio! (LO LASCIA DI STUCCO, APPOGGIA LA BORSA SU UNA SEDIA E VA IN CUCINA) Torno presto! Cristina!! (NELLO STESSO ISTANTE DALLO STUDIO APPARE SILVIO) |
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sPI |
Un medico?! E che c’entra il medico?… |
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SIL |
Avvocato mi scusi per l’attesa…(GLI PORGE UN FOGLIETTO) Ecco la confessione di mia moglie. Come le ho già detto al telefono, voglio separarmi. La prego quindi di preparare immediatamente l’esposto al tribunale. |
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sPI |
Deciso deciso? |
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sil |
Decisissimo. E un’altra cosa avvocato. Massima discrezione…mi capisce? |
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sPI |
Stia tranquillo, ingegnere. (SI AVVIA ALL’USCITA. POI TORNA INDIETRO) Ah, senta…poco fa è venuto un medico… |
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sil |
(PRESO ALLA SPROVVISTA) Un medico?…ah sì, sarà venuto per…per mia moglie che non sta bene… |
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sPI |
Ingegnere, attenzione…non gli dia retta! Per me quello è pazzo. Si figuri, mi ha detto che secondo lui bisogna tagliarle le corna!… |
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sil |
(IMBARAZZATO) Ah…tagliare le…Avrà voluto scherzare… |
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sPI |
Macché…insisteva. Abbiamo avuto uno scontro violento. Voleva ta-glia-re! Zac zac! |
|
sil |
(RIDENDO FORZATAMENTE) Che cretino… |
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spi |
(SI AVVIA ALL’USCITA) Un vero cretino. Bene, la saluto… |
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ant |
(RIENTRANDO DALLA CUCINA CON UNA VISTOSA SEGA FRA LE MANI, SI SCONTRA QUASI CON SPIZZICO) Lei è ancora qui?! |
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SPI |
(GUARDANDO INORRIDITO L’ATTREZZO) Ma allora fa sul serio!…Ingegnere, si metta in salvo! Questo è un pazzo fuggito dal manicomio… |
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ant |
Pazzo sarà lei oltre che infame. Figurati, Silvio, secondo lui tu, per via delle corna, ti dovresti separare da tua moglie… |
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sPI |
E lui invece vorrebbe(ACCOMPAGNA COL GESTO DELLA MANO) zac zac…ta-glia-re, tagliare…là!! Come se la colpa fosse del … |
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SIL |
(ARRENDENDOSI ALLA SITUAZIONE) Vi prego signori…calmatevi!… C’è un equivoco. (SI TOGLIE IL CAPPELLO) Ecco, avvocato, che cosa vuol tagliare il dottore… |
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sPI |
Oddio…oddio che vedo… (STRABUZZANDO GLI OCCHI, SI ABBATTE SULLA POLTRONA) |
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ant |
Avvocato?! Lui è un avvocato?… |
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sil |
Sì, Antonio. Ed è qui perché io mi separo veramente da mia moglie. |
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ant |
E sbagli, perché le tue corna non hanno nulla a che vedere con… |
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sil |
Forse! Comunque quello che è certo è che Adele mi ha tradito…mi ha messo anche quelle altre corna! |
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ant |
Adele?! Possibile? |
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sPI |
(MOSTRANDO IL FOGLIETTO) Abbiamo una confessione scritta…(ENTRA CRISTINA CON UNA GROSSA LIMA IN MANO SEGUITA DA ADELE) |
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CRI |
Antonio, ho trovato la lima che mi hai chiesto. Va bene questa? O ci vuole più grossa?… (ADELE SI ACCORGE DI SPIZZICO E SI ACCOSTA A SILVIO) |
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ADE |
(CON L’INDICE PROTESO) E’ lui! (ANCHE SPIZZICO SI ACCORGE DI LEI. SI ALZA AL COLMO DELLA SORPRESA) Silvio, è lui! |
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sil |
È lui cosa…lo conosci? |
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SPI |
Sì, mi ha conosciuto, ma non in senso biblico…ingegnere, questa è la ragazza del ceffone! |
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sil |
Quale ceffone…lei ne ha presi tanti! |
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sPI |
Quella di cui le ho parlato stamattina, il passaggio in macchina, ieri pomeriggio… |
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ade |
(FRA LE LACRIME E LA SORPRESA) È quello del tradimento. Mi ha dato un bacio di sorpresa, ho lottato, ho reagito, gli ho dato uno schiaffo e sono scappata…(SILVIO L’ABBRACCIA) |
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sil |
(RAGGIANTE) Avete sentito? Questo significa…che non c’è stato nessun tradimento… |
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sPI |
Ma…è sua moglie?!… |
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sil |
Sì! Lei è mia moglie, mentre lei, come le dicevo stamattina, è un vecchio porco! |
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sPI |
(PER NULLA OFFESO) Signora le faccio le mie scuse…ingegnere, io non potevo sapere… né immaginare che una donna così giovane…(ALLA DONNA) Ma allora questa sua confessione si riferisce al nostro episodio? |
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ade |
Certo! Il bacio c’è stato no? Ed ha visto che cosa è successo a mio marito? Per colpa sua?! |
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sil |
(INTENERITO, STRINGENDOLE LE MANI) Adele… mia cara, dolce ed ingenua Adele… |
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CRI |
(CON GIOIA) Cosa vi avevo detto io? Mia sorella è un angelo, un giglio… |
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ant |
(BRANDENDO SEGA E LIMA) Allora?! Eliminate le corna metaforiche, che non c’erano, vogliamo eliminare quelle fisiche, che invece ci sono? |
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sil |
Subito. Non sopporto più questa vergogna…Antonio, andiamo di là. Cristina, aspetta qui con Adele. La sua presenza, avvocato, non è più necessaria. (AD ANTONIO) Vieni… |
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spi |
(MENTRE ANTONIO E SILVIO ENTRANO NELLO STUDIO) Signora, la prego ancora di scusarmi. (CON UN INCHINO GALANTE) Mi inchino alla sua onestà ed alla sua bellezza. Buongiorno. (A CRISTINA ) Ossequi anche a lei (ESCE) |
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(LE DUE DONNE SI AVVICINANO ALLA PORTA DELLO STUDIO. ADELE ACCOSTA L’ORECCHIO, CRISTINA CERCA DOLCEMENTE DI SOTTRARLA A QUELLA TORTURA, INFATTI SI SENTE IL RUMORE DELLA SEGA) |
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ADE |
Povero Silvio, chissà che male!… |
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cri |
Adele, non torturarti…vieni di là. Su!… |
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ade |
Lasciami…ti prego. (IL RUMORE DELLA SEGA SI FA PIU’ FORTE) Senti, senti? |
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CRI |
Tutte queste emozioni mi hanno fatto venir fame! Vado in cucina… |
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ade |
(QUASI SCHIFATA) Come puoi pensare a mangiare in un momento simile?… (SENTENDOSI MANCARE) Ah…(VACILLA) |
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cri |
Adele!…(LA SORREGGE E LA FA SEDERE SU UNA POLTRONA A DESTRA) Adelina!…(LE FA ARIA CON UNA RIVISTA. TORNA SPIZZICO CON UN MAZZO DI GIGLI SEGUITO DA CALVETTI) |
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SPI |
(ACCOSTANDOSI ALLE DONNE) Gigli! (SI AVVICINA AD ADELE) Candidi gigli al candore in persona. Per lei, signora, in cambio del suo perdono. |
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ade |
(SORPRESA) Grazie… |
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CAL |
(A CRISTINA) L’ingegnere, come sta? |
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CRI |
Fra poco sarà tutto finito…sente ragioniere? Il dottore gliele sta tagliando…(CESSA IL RUMORE. ADELE SI RIALZA E VA LENTAMENTE VERSO LO STUDIO. SI APRE LA PORTA ED ESCE SILVIO. NON HA PIU’ LE CORNA) |
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SIL |
(ANDANDO VERSO ADELE) Cara…è tutto finito. Abbracciami. (SI ABBRACCIANO) |
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ANT |
(USCENDO IN MANICHE DI CAMICIA, CON GLI ATTREZZI IN MANO ED ASCIUGANDOSI IL SUDORE) Che faticaccia…sembravano d’acciaio! |
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sil |
E questi gigli? |
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ade |
Me li ha portati lui…il signor vecchio porco! (SPIZZICO SI INCHINA E SORRIDE) |
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CRI |
Adele! Ma… |
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sPI |
Non mi sono offeso signora, in fondo me lo merito. Per farmi perdonare, ingegnere. |
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sil |
Un pensiero delicato. (GLI SI AVVICINA) Un po’ farfallone, ma in fondo lei è anche simpatico…Qua la mano…(SI STRINGONO LA MANO) |
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cal |
Dottore, ma si è capito poi l’origine della malattia? |
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ant |
Mah, le farò analizzare, sembrerebbero dei grossi porri, delle verruche… |
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cri |
Una cosa ormai è certa. Non avevano alcun rapporto con il comportamento della moglie. |
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sil |
Vero. Possono stare tranquilli tutti i cornuti e tutte le mogli infedeli. Tra le due cose non c’è alcuna relazione. (NON HA FINITO DI DIRE QUESTE PAROLE QUANDO APPARE SUL FONDO CARLO. HA UN CILINDRO IN TESTA ED AVANZA LENTAMENTE VERSO IL GRUPPO NEL SILENZIO GENERALE) |
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CAR |
Non sono d’accordo! La relazione c’è, eccome!… |
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CRI |
Cocciuto, come al solito! |
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ade |
(RIDENDO) Carlo… Non vorrai mica andare al mare col cilindro in testa! |
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(CARLO SI TOGLIE IL CAPPELLO. HA DUE CORNA SULLA FRONTE. STUPORE GENERALE. CRISTINA E ADELE SI ABBATTONO SUL DIVANO. SPIZZICO GLI VA VICINO DA DESTRA) |
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CAL |
Lo dicevo io che erano contagiose! (CORRENDO VIA) Mischiano, mischiano… |
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sil |
(NON CI CAPISCE PIU’ NIENTE. GLI VA VICINO DA SINISTRA) Anche a te?!…Ma come…quando…quando ti sono spuntate? |
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CAR |
Alle cinque della sera. |
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sPI |
Quando il toro va nell’arena!… |
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car |
E le mogli vanno a fare… i sopralluoghi! (MUSICA.) |
SILVIO IN SILENZIO E LENTAMENTE VA VERSO LE DONNE. GUARDA FISSO LA MOGLIE CON UNO SGUARDO DENSO DI SIGNIFICATO MENTRE CON LA PUNTA DEL PIEDE BATTE RITMICAMENTE SUL PAVIMENTO. CONTEMPORANEAMENTE SMALDONI E ANTONIO FANNO SEDERE CARLO. IL PRIMO LO “APPARECCHIA” IL SECONDO COMINCIA A SEGARE. SUL SUONO SINISTRO DELLA SEGA E SULLA MUSICA CHE SALE SI CHIUDE IL
S I P A R I O
(tratto dal romanzo “La moglie ingenua, il marito malato” di Achille Campanile nel febbraio 2000
da Nico Manghisi)
LA MOGLIE INGENUA
Tratto dal romanzo “La moglie ingenua, il marito malato” di Achille Campanile
Libero adattamento in un atto unico di Nico Manghisi- febbraio 2000
silvio bavaro |
dino lorizio |
giuditta |
anita festino |
cristina |
maria pascale |
adele |
arianna leone |
spizzico |
paolo morga |
antonio |
alfredo potenza |
calvetti |
franco vinella |
guarnieri |
fabio nitti |
carlo bavaro |
claudio pinto |
olga |
isabella lacatena |
“signorina milena” |
giuseppe pascale |
Regia: Nico Manghisi