LA NANASSA
Commedia in tre atti di Eduardo Scarpetta
Personaggi ed interpreti
Dottor Felice Sciosciammocca Gianluca Brunetti
Dottor Pasquale Cardelli Antonio Esposito
Don Cesare: suo zio Giuseppe Rucci
Ciccillo: cameriere
Totonno: cocchiere Giuliano Brunetti
Errico Delfino: promesso sposo Niklaus Ravasi
Don Nicola: sindaco Giuseppe Facciolongo
Gennarino: suo figlio Fabio Manca
Alfonso: marito di Luisella Pietro Falagario
Antonio: marito di Angelica Giuseppe Macaione
Clementina: moglie di Felice Maria Teresa Ierna- Bigi
Giulietta: giovane fioraia Anita Rossitto
Carmela: nipote di Cesare MariaTeresa Papa
Angiolina: sorella di Carmela Paola Nicolini
Bettina: moglie del sindaco Fiorenza Bragastini
Luisella: amica di Carmela Adelina Bagni
Angelica: sorella di Luisella Silvana Cesaro
Rosa: governante Rosalia Sanfilippo
ATTO PRIMO
Camera con alcova, in fondo al centro, nascosta da lunghe tendine; A sinistra, armadio a due porte con abiti dentro; davanti allalcova,un po' spostata a sinistra, a vista del pubblico, vi sar una veste di seta chiara posata su una sedia. A sinistra, in avanti, una sagoma di poltrona coperta da un panno verde. A destra l' uscita verso l'esterno della casa; A sinistra l'uscita verso l' interno. Allalzarsi della tela la scena buia; Appena si accendono le luci, la scena appare cos:
Partendo da destra: 1) Divanetto, poi una poltroncina rovesciata, che quando verr risollevata da Ciccillo, si presenter con lo schienale rivolto a dx della scena e il piano da sedere rivolto verso l'entrata a sx ( interno della casa). 2) un tavolino con brocca e acqua tra il divanetto e la poltroncina, a dx della poltroncina.
SCENA PRIMA
Ciccillo e Pasquale, poi Felice dallarmadio.
Ciccillo: (Entra dalla porta a destra, Pasquale lo segue): Entrate, dottore, ma fate piano, piano, che qui tutto buio e possiamo andare a sbattere da qualche parte.
(Camminano a tentoni, si sentono versi soffocati tipo aih!, maledizione!, etc..., ogni qualvolta inciampano in qualche cosa).
Pasquale: Proprio oggi che non ho neppure un fiammifero.
Ciccillo: Non preoccupatevi, dottore, basta che trovo la finestra e tutto fatto; a me poi mi riesce facile, perch conosco la tipografia della casa.
Pasquale: Eh!.... La stamperia!
Ciccillo: Ah, ecco qua la finestra! (lapre, la scena si rischiara).
Pasquale: Ah, meno male! Ma come, sono quasi le 11 e ancora sta dormendo?
Ciccillo: Forse perch oggi festa.
Pasquale: Ma che festa e festa! Un dottore come lui che fa invenzioni, scoperte, che stato a Parigi, a Londra, almeno per come dice lui, se ne sta dentro al letto fino a questora? E la moglie, sta dormendo pure lei?
Ciccillo: Nossignore, la moglie uscita di prima mattina, si andata a confessare.
Pasquale: E ha lasciato la camera in questo modo? Sedie in terra, vestiti, tavolino caduto...
Ciccillo: E la moglie che ne sa, lei dorme dentro unaltra camera.
Pasquale: Ma che tutta questa confusione, che sar successo dentro a sta camera?
Ciccillo: E chi lo sa? ( Va a sapere don Felice che ha combinato stanotte). (Accomoda la roba).
Pasquale: Ma svegliatelo, io gli devo parlare per un consulto che dobbiamo tenere oggi, insieme.
Ciccillo: Aspettate, dottore, piano, piano....se no mi far una scenataccia...(va allalcova): Signore...signore...qua ci sta lamico vostro, don Pasquale...signore....
Pasquale: Neh, Felice...svegliati che tardi...
Ciccillo: Signore( Si ode un grugnito sordo uscire non si sa da dove).
Pasquale: Chi ? Ho sentito una voce!
Ciccillo: E da dove viene?
Pasquale: Mi pare da questa parte! (indicando verso l'armadio).
Ciccillo: Non pu essere, viene da qua...(indica dentro l'alcova). (Altro grugnito). E il padrone che si sta svegliando. Signore!
Felice: ( Dallarmadio): Oh! Oh! Oh!
Pasquale: Ciccillo, ma sei tosto sai, io la voce la sento da qua, come venisse da dentro larmadio...
Ciccillo: E vediamo...(apre larmadio e compare Felice, coricato sul cassetto, senza soprabito e i capelli in disordine): Uh! Ma don Felice,... Il padrone sta qua!....Signore...Signore!...
Felice: Chi , che vuoi, voglio dormire, vattene!
Pasquale: Ma come, a questora vuoi dormire ancora?
(Felice vede Pasquale e comincia a dare segni di vita).
Felice: Gu, Pascal, tu stai qua? Buonasera.
Pasquale: Eh!...Buonanotte!....M giorno, tardi, ti vuoi alzare?
Felice: (Sbadigliando): Queste sono cose che non si fanno...Io a te non ti sono mai venuto a svegliare nel bel mezzo del sonno!
Pasquale: Ma tu non stai coricato dentro al letto, tu stai dentro allarmadio!
Felice: Io sto dentro allarmadio? (Si alza e si stropiccia gli occhi). Ma quale armadio?
Ciccillo: Larmadio vuoto, i vestiti li hai gettati a terra!
Felice: (Sangue di Bacco, stanotte che ho combinato?)....Mia moglie dove sta?
Ciccillo: E andata in Chiesa....(Ride).
Felice: E inutile che ridi, sah!...Non c affatto da ridere! Io stanotte sentivo troppo freddo nel letto e mi sono chiuso nellarmadio per stare pi caldo.
Ciccillo: Ho capito!...Ora che volete, caff o caff e latte?
Felice: Non voglio niente, vattene!...
Ciccillo: ( Io non me ne faccio capace...uno sente freddo e si mette dentro allarmadio!).... (Via dalla porta a sinistra).
Felice: Io non so come diavolo mi sono trovato dentro allarmadio.
Pasquale: Ma quando ieri sera ti sei ritirato, ti sei coricato nel letto?
Felice: Come...non mi coricavo nel letto!...Certo che mi sono coricato nel letto!...Beh! veramente non me lo ricordo!...(Beve un po' d'acqua dalla bottiglia sul tavolino...poi prosegue con aria ispirata): Che bocca, puah, che bocca!...
Pasquale: Va a capire che cosa hai combinato...ho fatto bene io che ti ho lasciato e me ne sono andato.
Felice: Io pure volevo ritirarmi a casa, ma fu impossibile, quella donna quando la tieni vicino ti fa fare cose da pazzi!
Pasquale: Chi, la Nanassa!
Felice: La Nanassa, la Nanassa! Mannaggia a lei! (Beve ancora...smorfie e versi a soggetto). Io stavo per rientrare, quando arrivato a Toledo, la incontrai allangolo di S. Giacomo.. "Oh! Don Felice, come state?"..Tante cerimonie... Poi volle essere portata a Posillipo, a teatro.
Pasquale: Al teatro nuovo?
Felice: Gi! Quando arrivammo l...Uh!...Io non lo avevo mai vistoMi sembrava un presepio! Mi ha fatto spendere 130.000 lire per un palco...Io, figurati, mi sono messo dietro di lei accovacciato in un angolo del palco, per non essere visto da nessuno...Dopo lo spettacolo mi ha detto: Io sento appetito, vorrei cenare. Allora ordinai una carrozzella e la portai allo Scoglio di Frisio Gu! ...Ha cominciato ad ordinare, e non la finiva pi: Ostriche, Vermicelli con le vongole, bistecche, fritto di pesce...ed ad ogni piatto, una bottiglia di vino diverso...Madera, Frontignano, Capri bianco, Capri rosso, Champagne....Non so pi quanto mi ha fatto spendere...(beve ancora). Pasc, che acidit!...(versi a soggetto). Poi sono arrivati i suonatori, ci siamo messi a ballare, a cantare, a saltarea buttarci sopra i divani!...Cose da pazzi!...
Pasquale: E poi?
Felice: E poi chi ne sa niente...non mi ricordo pi che cosa successe dopo, ma pare che lei si volle ritirare...Io tenevo sonno e dolore di testa...
Pasquale: Ma che ora sera fatta?
Felice: E chi se lo ricorda? Le due e mezza, le tre...quello che certo che era assai tardi ... Mannaggia a lei...Io non la vedevo da tanto tempo, da quando si mise a fare la fioraia La dovevo incontrare proprio ieri sera!
Pasquale: Fel, ma tu le hai detto che sei sposato?
Felice: Ma tu sei pazzo! Mi mettevo a dire questo, a quella!...E poi io non lo dico a nessuno...come se mi fossi preso una bella figliola!...Una vecchia di 56 anni!
Pasquale: S, ma ti ha portato una dote, per!
Felice: Che dote! Che dote! 500 milioni miserabili!
Pasquale: Eh! Sono sempre 500 milioni!
Felice: Io tengo uno zio ricchissimo che alla morte sua, lascia tutto a me!
Pasquale: Ah! Tu tieni uno zio ricco?
Felice: Ricco? Miliardario! Sta a Foggia,.. don Cesare Sciosciammocca, negoziante di grano. Non lo vedo da tre anni, ma io gli scrivo sempre per. ..Otto mesi fa, il bisogno impellente di soldi mi fece fare questo matrimonio! Per fortuna che mia moglie bizzoca, sta sempre dentro a una Chiesa...stiamo anche divisi di camera.
Pasquale: Meno male!
Felice: Di prima mattina se ne va a sentire la Messa, a mezzogiorno se ne va a sentire la predica, e la sera se ne va a pigliare la benedizione!
Pasquale: E tu non laccompagni mai?
Felice: Io? Ci mancherebbe solo questo! Io trovo sempre la scusa che ho da fare, che ho visite importanti, consulti, operazioni.
Pasquale: A proposito, sai che stamattina allospedale ho fatto quell' operazione difficilissima, lapertura del ventre di quella anziano?
Felice: Ah! Sicuro, me ne hai parlato, ed riuscita?
Pasquale: Magnificamente!
Felice: E il malato come sta?
Pasquale: No, il malato morto.....ma loperazione riuscita!
Felice: Vih! Che bella cosa il malato morto...ma loperazione riuscita!..Ma gi, col sistema del curaro per le anestesie profonde...i malati devono morire per forza!...Vedrai come si operano gli ammalati...senza curaro!
SCENA SECONDA
Clementina e detti.
Clementina: ( da dietro): Va bene, va bene, ho capito!
Felice: Vih! Sta arrivando mia moglie! Ti sembra che tengo una brutta faccia?!
Pasquale:Un po bianca. (Felice si pizzica la faccia):L!.. Pizzicati l!...
Clementina: (Esce da destra in abito nero con il velo sulle spalle e il libro di preghiere in mano): Eccomi qua ... (avvicinandosi a Felice e facendogli delle moine): Ah!...Finalmente vi siete svegliato....Pussi, pussi! .... (A Pasquale): Buongiorno, signore.
Felice: (Piuttosto imbarazzato): Il mio amico e collega, dottor Pasquale Cardelli...mia moglie.
Pasquale: Piacere.
Clementina: Siete anche chirurgo?
Pasquale: Medico e chirurgo, signora.
Clementina: Bravissimo! Accomodatevi, prego. (posa il velo e seggono).
Felice: Mia moglie teneva come primo marito il celebre dottor Chierchia, che mor 5 anni fa.
Pasquale: Il professor Chierchia Alonzo?
Clementina: Lo avete conosciuto?
Pasquale: No, ma lo conosco di nome e di fama.
Felice: Eh, bastava nominare Chierchia e tutti si scappellavano!
Clementina: Ah! Vero, vero! E poi.un santuomo, una perla!Sapete, io ho sposato Felice perch ha la stessa professione, e,.. ( ammiccando verso Felice),. perch anche un belluomo!...Ah! Non potete credere, Alonzo che bont che possedeva, e che moralit! (Anche troppo, qualche volta!). Nelle ore di riposo andavamo insieme in Chiesa e lui pregava con me!
Pasquale: Quello che non pu fare Felice, perch sempre occupato.
Clementina: Ah! Si capisce, n io lo posso pretendere. Alonzo aveva 66 anni, lui ne tiene poco pi della met!
Felice: Oh! No,. non per questo,. che mi manca il tempo!
Clementina: Lo so,lo so!
Pasquale: Vi amava molto, signora, il vostro primo marito?
Clementina: Oh! S!
Felice: E lei pure lamava...Oh! S, s ( versi a soggetto). Figurati che non ha voluto mai lasciare questa casa perch qua che si sposata.
Clementina: No, non per questo!...E perch Alonzo aveva una grande passione per questo quartino... lo rinnov tutto a spese sue...e lui quando tornava tardi dormiva l dove adesso dorme Felice: Ma,forse, presto mi decider a non farlo stare pi in quella camera.
Pasquale: E perch?
Clementina: Perch Alonzo non vuole!....Mi compare sempre in tono minaccioso!....Ieri sera, per esempio, ho visto unombra in questa stanza....Ed era lui, certamente,Non poteva essere che lui....Non ci siamo che io e Felice in questa casa!
Pasquale: Allora, amico mio, vattene a dormire da unaltra parte, non far prendere collera a don Alonzo!
Felice: No, e chi gli vuole fare prendere collera!...Io, per me sono pronto...anzi per dirti tutta la verit, mi fa pure impressione a dormire l dentro. Mi vedo sempre don Alonzo dinnanzi.
Clementina: Non vero, non lo state a sentire...stamattina quando sono entrata in camera prima di uscire, dormiva cos bene!
Pasquale:(Perplesso): Dove, signora, in quella camera? ( Indica l'alcova).
Clementina: Sissignore, stava tutto coperto, pure la testa...gli ho dato un bacio sopra ad una spalla e me ne sono uscita piano, piano.
Felice: Mi hai baciato sopra una spalla? ..E dentro a quella camera?
Clementina: Sicuro!
Felice: (Ma questa chi ha baciato? Io me ne stavo dentro allarmadio!)....Non me ne sono accorto ... Tu capisci....in pieno sonno....
Clementina:. Certo, certo, capisco, e non te ne voglio...Ma ora basta...Ti sei preso il caff?
Felice: No, non ancora.
Clementina: E allora adesso vado io a fartelo... Te lo faccio proprio con le mie mani!...( Si alzano).
Felice: Grazie tante, ma adesso lo dico a Ciccillo.
Clementina: (Dandogli un buffetto): No, caro,... caro,.. vado io. Sapete, Alonzo non voleva preparato il caff da nessuno, solo da me. (Sospirando): Che uomo....Che bont...(Si avvia, poi ritorna indietro): Permettete.
Felice: ( Ma quando se ne va?)
Pasquale: Prego, signora.
Clementina: ( A Pasquale): Io lo vedo sempre, tutti i momenti!
Pasquale: In sogno?
Clementina: In sogno...Mi d dei consigli, mi ricorda il passato, e poi sparisce...(Sospirando): Che santuomo quellAlonzo...Che spirito benedetto!...Beh!, permettete...(Via da sinistra).
Pasquale: Fate pure! (Ridendo apertamente): Adesso finisce che muoio per le risate!
Felice: Figurati che bella vita che devo passare io, vicino a questa!
Pasquale: Eh! Hai ragione, amico mio, hai ragione!
(Dallalcova si sente un lungo sbadiglio).
Felice: Neh, Pasc...non facciamo scherzi!
Pasquale: Chi ha sbadigliato?
Felice: Sei stato tu!
Pasquale: Io? No!
Felice: E chi stato?
Pasquale: E che ne so? ( Altro sbadiglio). Viene da l dentro.
Felice: Da l dentro? E chi sta dentro al letto mio?...E impossibile!
( Vanno ad aprire le portiere dellalcova e si vede Giulietta nel letto).
SCENA TERZA
Giulietta e detti, poi Clementina.
Felice: Che?! Giulietta la Nanassa dentro al mio letto!
Giulietta: (Dal letto, stiracchiandosi): Signori, buongiorno!
Pasquale: E bravo Felice! Ti faccio i miei complimenti! Tenevi questo contrabbando e non mi dicevi niente?
Felice: Gue! Che ti dovevo dire?...E tu come mai ti trovi dentro al mio letto?
Giulietta: (Ridendo): Ah, ah, ah! Questa bella!...Come sarebbe a dire? ...Ma come, questa non casa mia? ...E questo non il mio letto?
Felice: Nossignore!....Ma come ti venuto in testa di venire qua?
Giulietta: Io?...Io non so niente.
Felice: Uh! Pasquale, quella ora si alza! Mamma mia, io tengo una moglie bizzocca!
Giulietta: (Viene avanti verso di loro): Voi ieri sera dove mi avete portato?
Felice: Siamo andati a teatro, poi siamo andati a cena, e poi, poi, dove ti ho portata?
Giulietta: Voi mi pare che avete detto: "Mo ti accompagno a casa tua!"
Felice: Seh!..E cos pare pure a me! E allora, poi, come siete venuta qua?
Giulietta: E io che ne so? Mi avete portato voi!
(Pasquale ride).
Felice: Pasquale non ridere, fammi questo piacere, non ridere!
Giulietta: Voi eravate talmente ubriaco!
Felice: Io solo? E tu non eri ubriaca?
Giulietta: Io non mi ricordo proprio niente, mi ricordo solo del ritornello di quella bella canzone che sentii a teatro: Viva, viva, tra ll r! (E cos cantando alza la gamba accennando un passo che una via di mezzo tra il can-can e il flamenco).
Felice: Zitta!...Qua, se esce mia moglie io sono rovinato!
Giulietta: Che cosa devo sentire! Voi siete sposato?...E da quanto tempo?
Felice: Sono 8 mesi...Pasquale lo sa!
Giulietta: Da 8 mesi?...E mi portate a teatro, mi portate a cena, vi ubriacate in quel modo, e da ultimo... mi portate pure a casa vostra? Ma per chi mi avete presa?!!... Io sono una donna onesta, capite!.. Giulietta la Nanassa, conosciuta a Napoli, ha sempre fatto la fioraia onestamente!
Pasquale: Donna Giulietta, calmatevi!...
Felice: (Ma tu guarda che guaio che devo passare!) Donna Giulietta, ascoltate...
Giulietta: Che devo ascoltare! Non voglio sentire niente!.....(poi cambiando umore dimprovviso, alza di nuovo la gamba, ridendo): Viva, viva,tra ll r! ....Ah!,ah!,ah!....Ma sapete che questa stata una cosa veramente bizzarra....Io stanotte ho dormito dentro a quel letto credendo che era il mio letto......Ma, a proposito....Voi dove avete dormito?
Felice: Dentro allarmadio, lo devo avere preso per una camera, lho aperto e mi sono coricato.
(Va a spiare verso sinistra).
Pasquale:Poco fa lho svegliato io.
Giulietta: E la moglie dovera, stanotte?
Pasquale: La moglie dorme dentro unaltra stanza.
Giulietta: Ma una bella figliola?
Pasquale: Che figliola e figliola, quella ha 56 anni!
Giulietta: Scusate!...Ve la siete presa bambina! (Una bella risata).
Felice: Pasquale, sta tornando, sta tornando!
Pasquale: Nascondetevi, donna Giulietta! (Laccompagna allalcova e la fa entrare).
Clementina: (Con due tazze di caff): Ecco qua il caff; ne ho portate due tazze, una anche per voi.
Pasquale: Grazie, signora.
Clementina: Ma vi pare, mio dovere!
( Giulietta da dentro allalcova fa uno starnuto; Felice e Pasquale rispondono insieme):
Felice: Salute!
Pasquale: Salute!
Felice: Grazie!
Pasquale: Grazie!
Clementina: Ma che questa veste sopra la sedia, di chi ?
Felice: Pasquale, di chi quella veste?
Pasquale: Stava sopra una sedia....questa veste .... una veste!
Felice: (Ha trovato una bella scusa!)
Clementina: Ho capito, labito che mi ha mandato la sarta, laspettavo da 15 giorni, tanto vero che ieri le ho mandato una lettera un porisentita; ma perch lhanno portato qua vorrei sapere? (Cos dicendo lo prende).
Felice: Ma come, tu ti sei ordinata un abito cos chiaro.....tu vesti sempre di nero!
Clementina: Ma io non ne so niente, io sono solita dire alla sarta: fammi un abito, poi lei sceglie la stoffa e il colore. E un po troppo chiaro, vero,.. ma per questa volta non fa niente. E ora che mi vesto un po di chiaro, adesso con in marito giovane non posso vestirmi sempre come una vecchia vedova!.. Lo metter il giorno della tua nascita.
Felice: (La nascita di mamma tua!)
Clementina: Permettete don Pasquale, mi vado a conservare questabito.
Pasquale: Fate pure, signora. (Clementina via a sinistra. Pasquale ride).
Felice: Si portata via il vestito di quella, e adesso come facciamo?...Non ridere, Pasquale, non ridere, che tu con queste risate mi indisponi!
SCENA QUARTA
Giulietta e detti, poi Clementina.
Giulietta: Neh!, gu! Neh, gu!
Felice: Eh!... Ci deve essere un guaglione di malavita da l dentro!... Neh!..Gu!..
Giulietta: (Aprendo indispettita le tende): Quella si portata via la mia veste e adesso come faccio, quella la veste nuova che mi ha consegnato la sarta , io la devo ancora pagare, mi ha portato la nota appena ieri: 200.000 lire
Felice: Abbiate pazienza donna Giulietta.
Giulietta: Che pazienza e pazienza...la pagate voi la sarta,eh!...Mi pare ovvio!
Pasquale: E giusto.
Felice:. Va bene, la vado a pagare io....dove sta questa sarta, come si chiama?
Giulietta: Strada Pace 49. Signora Spinetti.
Felice: Signora Spinetti?....va bene! ..Adesso devo avvisare anche la sarta di mia moglie! Donna Giulietta, andatevene, fate presto.
Giulietta: Me ne vado? E come me ne vado, solo con la sottanina?
Felice: Ah, gi! Ma che si pu fare, che si pu fare?
Giulietta: Mannaggia al momento che sono venuta con voi ieri sera,.. Ma non potevo rompermi una gamba piuttosto? (Felice va a spiare se per caso arriva Clementina). E tutto questo per chi? Per colpa di quell assassino di Errico che se lo avessi fra le mani, me lo mangerei a morsi!
Pasquale: Chi questo Errico, scusate?
Giulietta: Un giovane con cui facevo lamore,.. Errico Delfino, bello e ricchissimo, il quale mi promise di sposarmi, mi fece mille promesse, mille giuramenti,..E poi dimprovviso non si fece vedere pi, imbroglione assassino!...
Felice: Donna Giulietta, ho pensato una cosa...ora dico al portiere di chiamare un taxi e di farlo aspettare gi di sotto...voi scendete, lo fate partire subito e ve ne andate.
Giulietta: Voi siete pazzo, mio caro! Io scendo per le scale combinata in questo modo...e se scende qualcuno che figura mi fate fare!
Felice: E gi, abbiamo qui la Marchesa di Castelpichiochiero!
Pasquale: Lei ha ragione!
Felice: Adesso vedi che pugno ti arriva in faccia!
Giulietta: Ma perch non trovate una scusa e allontanate vostra moglie per un momento.. io mi metto una sua veste e me ne vado.
Felice: Ma che scusa posso trovare, dove la mando, si appena ritirata! (Spia alla porta). Zitto, sta arrivando!
Pasquale: Donna Giulietta, nascondetevi.
Giulietta: (Sbuffando sta per entrare nellalcova).
Felice e Pasquale: (Vedendo la porta che si apre): No, no!
(Pasquale la fa nascondere dietro alla sagoma della poltrona).
Felice: (gridando come se si sentisse male):Ah!...Ah!...
Clementina: (Entrando): Fel,... Feliciello, che ti succede?
Felice: Ah!...Ah!...Clementina...Clementina....come mi sento male... aiutami....(si butta nelle sue braccia).
Clementina: Neh!...Che succede, Felicello....che cosa ti senti?
Felice: Mi si annebbia la vista, mi gira la testa...
Clementina: Dottore..... dottore, aiutatemi, questo pesa!....Cercate di capire che succede....Felice, non mi far mettere paura!...
Pasquale: Aspettate, signora...non vi spaventate...mettetevi da questa parte. (situa Clementina con le spalle alla poltrona che nasconde Giulietta). Fatelo appoggiare. Le crisi di questo genere sono violentissime, ma poi passano subito, non ci vuole niente, un po dacqua. (da un bicchiere che sul comodino spruzza un po dacqua in faccia a Felice). Felice...Felice....passa? (A voce pi forte): Passa?!! (Giulietta passa). Sta passando?!! (Giulietta entra nellalcova). E passata!!?
Felice: E passata!....Mi sento bene.
Clementina: Ma voi vedete che brutta cosa gli successa! Mai gli era venuta una cosa simile!
Felice: No, mi succede spesso!.. Io non te lo dico mai, ma mi succede spesso.
Clementina: Che paura, mamma mia!
Pasquale: Cara signora, lui studia troppo, ( ammiccando intenzionalmente verso Clementina):
specialmente vicino ai cadaveri; io glielho detto: "amico mio, non lavorare tanto, tu ti rovini".
Felice: S, da oggi in poi voglio lavorare meno, hai ragione.
Clementina: Dottore, sentite,Adesso ditegli che lui si deve togliere quel carattere che ha, che si mette a ridere quando io dico che ho delle visioni,. non deve prendermi in giro, perch al cielo dispiace!
Felice: Ma che prenderti in giro...
Clementina: Io per esempio due notti fa sognai mio marito Alonzo che mi diceva: "Clementina, stai attenta, quando meno te lo aspetti ti deve comparire lAngelo della Carit e tu devi fare tutto quello che lui ti dice, perch si tratta di salvare lItalia!"
Pasquale: Nientemeno!...
Felice: Salvare lItalia!....
Clementina: No, non la prendete come una pazzia, perch se no mi prendo collera!
Pasquale: Ma che pazzia, io ci credo!
Felice: E io pure!
Clementina: Io gli chiesi: Neh! Alonzo, ma che vuole questo angelo da me? ...."Questo non te lo posso dire,Stammi bene!" Allimprovviso spar e non lo vidi pi.
Felice: Ti doveva dire qualche cosa daltro?
Pasquale: Si poteva spiegare meglio!
Giulietta: (Dallalcova fa un lungo lamento): Ah!...
Felice: (Quella per forza mi vuole fare passare un guaio).
Clementina: Neh!...Che questa voce?
Felice: Quale voce? Io non ho sentito niente!
Pasquale: Vi siete ingannata, signora....
Giulietta: (c.s.): Clementinaa.....
Felice: ( Ma com, quella, nessuno luccide l dentro?)
Clementina: Uh!...Avete sentito? Il mio nome!...Viene da dentro la camera...
Felice e Pasquale: Ma no!!...
Clementina: Levatevi...(Va nellalcova).
Felice: (E stiamo a posto!).
Pasquale: (E fatto il guaio!)
Clementina: (Apre la portiera dellalcova e compare Giulietta in piedi sul letto, coperta da un lenzuolo, con il volto coperto e con una lampadina elettrica accesa sotto il lenzuolo): Che!...Che vedo!... Neh!, Vedete anche voi chi ci sta l?...Gunon vedete niente?!
Felice: No!
Pasquale: Ma che c, signora?
Clementina: Zitti....Zitti...Lo vedo solo io!...Zitti, state in preghiera, Io devo ascoltare! (I due si mettono in atto di preghiera, con le mani giunte).
Pasquale: Ma perch?
Clementina: C' l'Angelo della carit che mi parla, zitti!....(E si mette in atteggiamento estatico).
Giulietta: Clementina?...Io sono venuto per te!
Clementina: Ah!
Felice: (E questa si diverte!).
Giulietta: Questi profani non possono vedermi, tu sola mi vedi...
Clementina: (Dando unesclamazione di gioia): Ah!...S, s, ti vedo chiaro, ti vedo bene!
Giulietta: Io sono langelo che tu aspetti, langelo della Carit.
Felice: (E venuto lAngelo che chiede la carit!).
Clementina: Ah! Cielo mio ti ringrazio...Adesso s che posso morire contenta!...
Felice: Ma che successo? Che successo?
Pasquale: Con chi state parlando?
Clementina: Voi non potete n vedere n sentire niente...Zitti!.....
Giulietta: Sono venuto dal cielo per affidarti unalta missione. Ascolta bene...Alzati subito, esci, e cammina...V ai giardini comunali e fa 12 giri intorno alla statua di Giambattista Vico. Poi ti fermerai, un uomo ti parler, tu lo ascolterai attentamente, perch da quello che ti dice ti nascer un figlio.
Felice: (Ma quella che sta inventando?).
Giulietta: Questo tuo figlio a 40 anni sar un grande uomo, un grande ingegno, lo faranno presidente dei ministri, lever tutte le tasse e salver lItalia.
Clementina: Ma ci devo credere?
Giulietta: V, per tuo figlio, per il popolo, per la patria!
Clementina: Per mio figlio, per il popolo, per la patria!... Nel giardino comunale?
Giulietta: S, va subito, non perdere tempo, un uomo ti sta aspettando....Addio, Clementina, ricordati tutto, io sparisco...B, b, b!.( Spegne il lume e si butta a terra dietro il letto).
Felice: (Appena posso le devo dare una pedata come dico io!)
Clementina: E sparito, sparito!...Non lavete potuto vedere ....non lavete potuto sentire!.....Ascolta, Felice, io non posso perdere un minuto di tempo! E venuto lAngelo, mi ha detto quello che devo fare!
Felice: Possibile? Hai parlato con un Angelo? E che hai da fare?
Clementina: Devo andare ai giardini comunali, devo fare 12 giri intorno alla statua di Giambattista Vico, poi un uomo mi si avvicina e mi parla....
Felice: Un uomo?!
Clementina: S, un uomo! Da quello che mi dice mi nascer un figlio.
Felice: Un figlio?!
Clementina: S, un figlio, che a quarantanni sar presidente dei ministri, lever tutte le tasse e salver lItalia.
Felice: Ma questo figlio non sar mio, per!
Clementina: E che fa? Non sar tuo ma non neanche dellaltro, perch quelluomo dentro ai giardini mi parler solamente,. non devi essere geloso, il cielo che vuole questa cosa per arricchire lItalia!
Pasquale: Ma s, caro Felice, non essere geloso, un miracolo, una cosa che viene dallalto! Andate, signora, andate!....
Felice: Ma come, tu vai facendo figli ai giardini pubblici?
Clementina: Non dubitare, Felice...io gli parlo solamente.su, dammi un bacetto....
Pasquale: Lo fa per il figlio!
Clementina: Per il popolo!...
Giulietta: ( da dietro il letto): Per...la....Patria!...
Clementina: Lo senti?
Felice: Eh!...Pare che adesso sento qualche cosa anchio!...
Clementina: Dai!...Non fare cos!....Dai!....posso andare?
Felice: (la bacia): Per tuo figlio!...Per il popolo...Per la patria.!....Va!...Va!...Va!..(La spinge, Clementina esce a destra).
Pasquale: (Facendosi una bella risata): Mamma mia, adesso muoio per il troppo ridere!!
Felice: Cose da pazzi!...Cose da non credere!....
SCENA QUINTA
Giulietta e detti, poi Felice.
Giulietta: (Si fa avanti): Se ne andata?...(ritorna a ballare per la stanza): Viva, viva, tra...ll...r.
Felice: Mannaggia a te, che hai combinato?
Giulietta: Vi piaciuta la pensata che ho fatto?
Pasquale: Magnifica!...
Felice: Io vado a vedere se trovo una veste, una cosa qualunque.(Via da sinistra).
Giulietta: Mi state dicendo la verit, ho fatto bene la parte dellAngelo?
Pasquale: E come si poteva fare meglio? (Risata). E quella vecchia che ha creduto tutto!
Giulietta: Ma quella proprio un baccal, veh!
Felice: (Da fuori): Ma come si fa, quella ha chiuso a chiave larmadio, il com, tutto quanto!
Giulietta: E allora vuol dire che resto qua! Fatemi fare colazione, per, perch ho una fame che ci muoio!
Felice: (Entrando): Ma che merenda e merenda! E in quanto a rimanere qua, voi siete pazza! Adesso poi torna mia moglie, vi vede ...e vuol sapere chi siete.
Giulietta: Mi vede? Vuol sapere chi sono? E glielo dico, no?....Viva, viva, tra...ll...r. ( c.s.).
Pasquale: Ma quanto siete graziosa quando fate questo movimento!
Felice: A te adesso te lo faccio vedere io il movimento, te lo faccio sentire nella schiena!....fammi il piacere, scendi, v nel negozio allangolo, compra una mantella, un soprabito, uno spolverino qualunque, e portalo a questa qui, e poi mi farai sapere quanto hai speso....va!...
Pasquale: Ah! Una bellissima idea. Donna Giulietta, che preferite, una mantella, uno spolverino?...
Giulietta: Aspettate...Ho visto una bella pelliccia alla Rinascente, pigliatemi quella.
Felice: Ma quale pelliccia!...Io adesso vi metto dentro un sacco e vi mando via cos, altro che andare cercando la pelliccia!
Giulietta: Basta, pigliatemi quello che volete voi...Viva, viva, tra..ll... r...( c.s.).
Pasquale: Bella!...Bella, simpaticona!...Vado e torno subito!...(Esce accennando anche lui la mossa di ballo): Viva, viva, tra..ll r....(Via).
Felice: Ma tu guarda quellaltro scimunito...un chirurgo conosciuto come lui! Viva, viva, tra..ll..r.?!...Ma che ? ...Donna Giulietta, aspettate, voglio vedere se posso aprire larmadio con una di queste chiavi (prende un mazzo di chiavi che sta sul tavolino davanti). Torno subito!...(nellandare): Voi mi dovete lasciare stare, io devo fare il medico, non posso assecondare le vostre pazzie! (Esce).
Giulietta: (ridendo): Ah!Ah!Ah! Io non ci posso pensare,questa stata proprio una cosa curiosa, io non mi ricordo proprio niente!. Mi ricordo che era molto ubriaco, s, questo me lo ricordo, si abbracciava con tutte, le prendeva per mano....Poi, piano, piano, bevendo, bevendo, e pazziando, pazziando, mi sono ubriacata pure io. (Ride). Ma come potuto succedere che mi sono ritrovata qua su, questo non lo so....Meno male che la moglie dormiva in unaltra camera, se no facevamo una bella frittata!
SCENA SESTA
Don Cesare, Ciccillo, e detta.
Cesare: (Da dentro): Io entro, eccome se entro, non mi seccare!
Felice: Viene gente, scappa, scappa! (Giulietta entra nellalcova).
Ciccillo: (Entrando con Cesare e rimanendo nell'angolo): Ma scusate, come vi devo annunziare?
Cesare: Non c bisogno di annunziarmi, dimmi solamente se il dottor Felice Sciosciammocca in casa.
Ciccillo: Ma voi venite per una visita?
Cesare: Questo non lo devo dire a te.
Ciccillo: Vedete, signore, lui a volte vuole che si dica che non in casa...
Cesare: Con gli altri, ma non con me, io sono suo zio, Cesare Sciosciammocca.
Ciccillo: Ah! Voi siete lo zio?
Cesare: Sai che puoi fare? Vattene che entro io solo.
Ciccillo: Fate come volete. (Via da destra).
Cesare: Avr una grande sorpresa, sono tre anni che non mi vede. Ho saputo che si sposato una certa Clementina, piuttosto bruttarella e non pi tanto giovane, perch gli ha portato 500 milioni di dote. E per qualche milione si messo in un guaio come questo? Io neanche per 1 miliardo!
(Si sente cadere una sedia dentro allalcova): Un rumore l dentro, sar lui. (va ad aprire le portiere e guarda). Oh! Scusate.
Giulietta: Oh, niente, niente!
Cesare: Perdonate il disturbo...io non sapevo...mi dispiace tanto..
Giulietta: Oh! Nessun disturbo, anzi, si accomodi.
Cesare: (Questa deve essere la moglie)...Io sono Cesare Sciosciammocca, zio di vostro marito.
Giulietta: Tanto piacere.
Cesare: Non vi ha parlato mai di me?
Giulietta: Chi?
Cesare: Felice!
Giulietta: No...cio...s...qualche volta...
Cesare: Ci siamo stabiliti a Foggia da tre anni. Sapete, mi avevano detto che Felice aveva sposata una donna piuttosto brutta e di una certa et, ma vedo che non cos, vedo che sono tutte bugie, tutte calunnie.
Giulietta: Beh!... Adesso mi vorrei alzare. ( Dicendo questo si drappeggia la coperta intorno al corpo e si alza).
Cesare: Ma no, state pure a letto, se preferite. Forse vi sentite poco bene?
Giulietta: No, sto aspettando un vestito che mi devono portare.
Cesare: Voi gi sapete perch sono venuto?
Giulietta: No, non so niente!
Cesare: Non sapete niente? E come mai? Non avete ricevuta la mia lettera?
Giulietta: Non me lo ricordo, mi avete scritta una lettera?
Cesare: Sicuro!
Giulietta: E non lho ricevuta ancora!
Cesare: Mi fa meraviglia. Lho impostata io stesso...Vorr dire che la riceverete pi tardi, Ma ora diventer inutile, perch ora vi dir subito di che si tratta. Conoscete mia nipote Angiolina?
Giulietta:No.
Cesare: Una bella ragazza! Orfana, poveretta, di madre e di padre. Mia sorella mor quando lei aveva appena un mese e rimase in mano della sua nutrice a Roccarossa,. Quattro anni fa le ho comprato una casetta di campagna con terreno e gliel' ho ammobiliata con molto lusso, perch io sono ricco, molto ricco!
Giulietta: Ricco?...Ma che uomo simpatico che siete!...(Moine e lazzi a soggetto).
Cesare: Le ho fatto portare l tutte le comodit possibili, perfino la televisione a colori!.
Giulietta: Pure?
Cesare: Gi!...E adesso abita l insieme alla governante e alla sorella maggiore, vedova. Anche se sua sorella credo che non ci rester ancora per molto! di un'altra pasta, lei, non come le altre cafone del paese, e non vede l'ora di andarsene a vivere in citt! Adesso in accordo con la sorella maggiore ho proposto ad Angiolina un buon matrimonio, un bravissimo giovane che io conosco da tanto tempo...un certo Errico Delfino...
Giulietta: Chi?...Chi avete detto?...Errico Delfino!!...(Siede in mezzo al letto con sorpresa).
Cesare: Che...lo conoscete?
Giulietta: Sicuro...lo conosco, s!
Cesare: Ah! Bravo! Forse amico di Felice?
Giulietta: Cos credo, non so.
Cesare: Ma voi forse lo conoscevate prima di sposarsi?
Giulietta: S, era amico di pap e mamm.
Cesare: Amico di famiglia?
Giulietta: Perfettamente! ...Ma ci fa lamore da molto tempo con vostra nipote?
Cesare: No, non si sono ancora visti, si conosceranno stasera,..Sapete, sono stato io che ho combinato laffare!
Giulietta: ( Fra se e se, pittasti risentita): (E bravo!)
Cesare: Perch vi assicuro che questo Errico veramente un bravo giovane, figlio di un mio socio di affari, perci ho cercato di affrettare la cosa! La ragazza sta bene in finanze, porta pi di 500 milioni in dote, fra propriet e contanti; Non tanto istruita, questo vero.
Giulietta: E un po stupidotta?
Cesare: Perch, capite, stata sempre in paese, in mezzo ai cafoni, a gente campagnola. Ma non importa,. Il denaro, la bellezza e la giovent coprono questo piccolo neo!.. Non cos?
Giulietta: Come no?!
Cesare: Io sono venuto a Napoli, proprio per questo. Questa sera anche lanniversario della nascita di Carmela, laltra mia nipote, la vedova. Loro danno una festa sciccosa....ma sempre con i miei soldi, per!...Ci saranno tutti...Il sindaco, il consigliere comunale...In questa occasione, io ho combinato lincontro dei due giovani, e quella lettera che vi ho mandata appunto linvito per voi e vostro marito.
Giulietta: Oh! grazie, troppo buono.
Cesare: E sapete perch voglio che veniate voi e mio nipote? Per fare vedere alla festa, una signora distinta, aristocratica, una parente che possa fare gli onori di casa, che possa dare un tono alla festa, che pu far fare, insomma, una buona figura davanti allo sposo, E dove trovarla meglio di voi. Allora, ci venite?
Giulietta: Oh! grazie! Per carit, mi fate confondere!
Cesare: Voi potreste dare qualche lezioncina di comportamento a mia nipote, cercare di levarle quel carattere scontroso e antipatico, e di farla essere pi gentile, farle capire come si deve comportare quando davanti a quel giovane; Insomma, lei potrebbe sgrezzarla un po'!
Giulietta: Ho capito...Ho capito!
Cesare: Sar una seccatura per voi, lo so, ma dovete farmi questo favore!
Giulietta: Ma che dite! Vi pare! Sar un dovere!
Cesare: Grazie, signora, grazie. ( Le bacia la mano).
Giulietta: Per, vedete, io non so se mio marito questa sera potr venire.
Cesare: Oh, per questo non ci pensate, deve venire per forza! Vorrei vedere che si rifiutasse ad un invito che gli faccio io! A me preme solo di sapere se voi acconsentite a venirci!
Giulietta: Ma vi pare? Con grandissimo piacere! (Tanto per vedere che faccia fa quel delinquente di Errico!).
Cesare: Starete con noi e dovete fare come se foste a casa vostra. (le bacia di nuovo le mani).
Giulietta: Quanto siete buono!...Ma no, sono io che debbo baciarvi la mano. (Bacia la mano e labbraccia).
SCENA SETTIMA
Felice, Carmela e detti.
Felice: (Vede Giulietta abbracciata con Cesare con molta sorpresa). Che vedo mai?....Giulietta abbracciata ...E chi quello l?
Cesare: (Si volta): Oh, signor dottore, finalmente!...
Felice: ( Lo zio! Adesso siamo proprio sistemati). Oh! zio caro, caro! Qual buon vento! (lo abbraccia). Ma come, cos allimprovviso? Sono tre anni che non ci vediamo....
A questo punto, abbiamo, da destra a sinistra, uno vicino all'altro: Felice, Cesare e per ultima, Giulietta.
Cesare: Sei contento di vedermi?
Felice: Eccome!
Cesare: E come mi trovi?
Felice: Pi in forma che mai!
Cesare: E anche tu ti mantieni sempre lo stesso! Io avevo scritto una lettera a tua moglie....facendole sapere la ragione per la quale venivo a Napoli, ma non lha ancora ricevuta, sono arrivato prima io.
Felice: E bravo! E bravo! E bravo!...E vi trattenete molto a Napoli?
Cesare: Eh! mi piacerebbe!...Ma no, non posso stare tanto!...Sono venuto per combinare il matrimonio di Angiolina
Felice: Angiolina, chi?
Cesare: Gu!...Come sarebbe a dire, Angiolina chi? ....Mia nipote, tua cugina.
Felice: Ah,gi!..Angiolina, mia cugina!...Si sposa?
Cesare: Almeno lo spero!...Dunque, ti dicevo,...Sono venuto insieme a Carmela per combinare questo matrimonio...
Felice: Chi , la portiera?
Cesare: Chi?
Felice: Carmela...
Cesare: Carmela laltra tua cugina, la vedova! Sono venuto insieme a lei perch oggi anche il suo compleanno e quindi voleva fare un giro per Napoli per trovare qualcosuccia anche per se stessa.Tra poco arriva.
Felice: Ah! Sicuro, Carmela....E bravo!..
Cesare: Ma sei proprio stonato, eh?
Felice: E adesso viene qua?
Cesare: Moriva dalla voglia di conoscere tua moglie!
Felice: (Ecco, la ciliegina finale sulla torta!).
Ciccillo: Entrate, entrate, signora, vi stanno aspettando. (Ciccillo esce).
Carmela: (Entra Carmela, donna piacente, vestita con gusto, si ferma vicino a felice). Buongiorno, Felice.
Felice: Carmela, quanto tempo passato, Non ti riconoscevo pi!.....
Carmela: (Rivolgendosi verso Giulietta): E questa tua moglie?
Giulietta: ( Si avvicina a lei, veloce, prima che Felice possa aprire bocca, sempre drappeggiata dentro alla coperta): Piacere di conoscerla!
Carmela: (Squadrandola ben bene): Ti facevo pi vecchia e....pi bruttina....Ah! Queste malelingue! "E piena di soldi," mi dicevano, " tuo cugino ha sposato una banca... vecchia e bizzoca"...Che malelingue!
Giulietta: Chiss da dove gli era venuta questa idea! ...
Carmela: Felice, ti trovo un po sciupato, sembri uno che non dorme la notte! Occhiaie, sguardo stralunato....faccia preoccupata...
Felice: S, dormo poco, sai, penso alle visite, agli ammalati....
Carmela: E' solo per questo? (Ammiccando maliziosamente verso Felice): D la verit,non che ti strapazzi troppo anchefuori dal lavoro?
Felice: No!
Cesare:Dunque, stasera ci sar una gran festa al paese, tu di sicuro non puoi mancare !
Felice: Ma non vorrete che venga pure io?
Cesare: E si capisce, la tua presenza necessaria.
Felice: Ma io...zio...
Cesare: Non voglio sentire chiacchiere, devi venire.
Felice: E va bene, come volete voi.
Cesare:Beninteso che devi portare pure tua moglie.
Felice: Pure mia moglie!
Carmela: (Rivolta a Giulietta): Vedrai, cara cugina, che anche in provincia sappiamo fare le cose in grande!
Felice: Ma non so se il caso!
Carmela: E che vorresti lasciarla a casa? (Rivolta a Giulietta): Vorrebbe lasciarti a casa?
Felice: (Quasi soffocando): Vedete, zio, quella una donna ...
Cesare: Non se ne parla proprio...io glielho gi detto ed ha accettato linvito....
Felice: Glielo avete detto?...A chi lo avete detto?
Cesare: A tua moglie...Eccola qua...E vero signora che ve lho detto ed avete accettato linvito?
Giulietta: Sicuro! Non potevo certo rifiutarmi!
Felice: (Possa venirle un accidente, ed io adesso come faccio?)
Carmela: (Rivolta a Felice, sottovoce): (Vedrai, caro cugino, le faremo vedere cosa siamo capaci di fare nella nostra famiglia, che non creda che noi provinciali non siamo come lei e meglio di lei!)
Cesare: (Ti devo fare i complimenti, tua moglie un vero zuccherino!).
Felice: (Ti piace?)
Cesare: (Assai!...Bravo!...Mi avevano detto che ti eri sposato con una donna brutta e di una certa et).
Felice: (Veh!...E io poi me la sposavo!).
Cesare: (Figurati la sorpresa quando lho vista....Ho sentito un rumore l dentro, sono andato a vedere, credevo che eri tu, e sono rimasto incantato!).
Felice: (Fra s e s): ( Tu guarda che combinazione!)
Ciccillo: (Con abito di donna avvolto in un panno bianco): La sarta ha mandato il vestito nuovo della signora.
Felice: Ah! Dammelo qua. (Lo prende). (Proprio adesso lo dovevi portare?)
Ciccillo: (E io che ne sapevo?). (Esce).
Carmela: Dammelo che glielo do io.. Giulietta cara, ecco qua il tuo abito, fresco, fresco di sarta!
Giulietta: Grazie, cugina cara, mi vesto subito. Permettete? (chiude le porte).
Felice: (E adesso che faccio, quella la veste di mia moglie!).
Cesare: Che grazia, che spirito!...Quella stasera far restare incantate tutte quante!
Carmela: Zio non ti allargare! E davvero simpatica...una signora...Ma non che al nostro paese siano poi tutte cos diverse!
Cesare: (Facendo qualche smorfia significativa): (Nooh!)
SCENA OTTAVA
Pasquale e detti, poi Clementina
Pasquale: Tutto fatto! Lo spolver...( Nasconde velocemente lo spolverino dietro la schiena).
Felice: (Statte zitto!). Vi presento il mio amico e collega, dottor Pasquale Cardelli,...mio zio Cesare Sciosciammocca.
Pasquale: Tanto piacere.
Cesare: Fortunatissimo.
Felice: Mia cugina, Carmela.
Pasquale: (Ammiccando, attratto chiaramente da Carmela): Fortunatissimo! Felice non mi aveva mai detto di avere una cugina cos affascinante!
Carmela: Lusingata.
Felice: (Gueh!...Non proprio il momento di fare il cascamorto!)
Pasquale: Quando siete arrivati?
Cesare: Stamattina da Foggia!
Pasquale:(Rivolto a Carmela):E vi trattenete molto a Napoli?
Carmela: No, purtroppo dobbiamo partire stasera.
Pasquale: Che peccato, Napoli cos bella in questa stagione, mi sarebbe piaciuto farvela scoprire.
Felice: Ma guarda un po' tu, che cosa mi fa sto zio!...Dopo tre anni che non lo vedevo, viene a Napoli per stare solo mezza giornata...E se ne deve andare!!...(Sottolineando le parole) Se ne deve andare!...(Se no li faccio partire io!). (Pasquale, dietro a Felice, fa lazzi con linvolto).
Cesare: Tengo tanti affari a Foggia che non posso trascurare. Sono venuto giusto il tempo per combinare un matrimonio fra mia nipote e un giovane, e scegliere il guardaroba adatto per la festa.
Felice: (A Pasquale): (Leva sta cosa da dietro!)
Carmela: Con un certo Errico Delfino, un simpatico giovane, ricco e fascinoso.
Cesare: (A Felice): Tu lo conosci.
Felice: Errico Delfino?...No!
Cesare: Come, tua moglie mi ha detto che lo conosci, e tu no?
Felice: Ah! Mia moglie lo conosce?...Forse lo conosco pure io, non me lo ricordo.
Pasquale: Ma come...tua moglie sta qua?
Felice: S...s...sta qua!....(gli fa dei segni).
Carmela: Si sta vestendo, si sta mettendo il vestito che le ha appena fatto la sarta.
Pasquale: (A Felice): Si sta vestendo? (Adesso non ci capisco pi niente...ma come, tua moglie tornata?)
Felice: (No, Giulietta...lo zio lha trovata dentro al letto).
Pasquale: (Ridendo): ( Oh! Questa bella!).
Clementina: (Da dentro): Va bene, va bene, ho capito!
Felice: (Oddio! Mia moglie!)
Clementina: (Uscendo): Ho fatto tutto!
( Felice fa lazzi con Cesare, gridando e abbracciandolo per non far sentire ci che dice Clementina).
Felice: Allora domani ve ne dovete andare, quanto mi dispiace, come vorrei che rimaneste di pi!......Ah, Clementina, mia cara!..... Ti presento mio zio Cesare Sciosciammocca, mia cugina Carmela.
Clementina: Piacere!...S, ho sentito Parlare molto spesso di voi. Di voi, mia cara , francamente no, Ma molto piacere lo stesso!
Carmela: ( Masticando un po' amaro): Piacere.
Cesare: (Rivolto a Felice): E la signora chi ?
Pasquale: ( Affrettandosi a parlare, interrompendo la domanda): Signora, siete stata ai giardini?
Clementina: Ho fatto tutto, andata proprio come mi ha detto lAngelo della carit. Ho fatto 12 giri attorno alla statua di Giambattista Vico senza fermarmi.Uno...due...tre...undici...dodici Quando ho finito tutti i giri e mi sono fermata mi girava la testa...girava, giravaCredevo che sarei caduta a terra come un sacco. Allora mi si accostata una guardia municipale . Un belluomo, alto, magro...(Mentre parla Clementina allunga la mano e riprende Felice che cerca di allontanarsi).
Felice: ( Il padre del Presidente dei ministri!)
Clementina: E guardandomi fissa negli occhi mi ha detto: Signora, vi sentite male? "No, mi gira un po la testa". Allora mi ha preso la mano, mi ha stretto il polso e mi ha detto: "Mi dispiace, accomodatevi"...Mi ha fatto sedere, mi ha guardato ancora e mi ha tenuto la mano, finch mi sono sentita tutta.Rincuorata! Quando ha visto che avevo preso tanto colore, mi ha detto: "Adesso state proprio bene, posso lasciarvi",E se ne andato! Che emozione!...Adesso mi sento stanca...mi fa male la testa...ho bisogno di riposo e... di raccoglimento!
Felice: (Clementina, vattene di l che noi dobbiamo parlare con lo zio e la cugina)...Cose delicate, cose di famiglia! Vattene, senza parlare pi!).
Clementina: (Capisco, capisco!). Permettete, signori, vorrei trattenermi con voi ma devo fare una cosa molto impellente di l...Vi lascio con mio marito. (Via a sinistra).
Cesare: Il marito?... (A Pasquale): Siete voi il marito di quella signora?
Carmela: Ah! Dunque siete sposato!
Felice: Sissignore, zio!
Pasquale: (Che vai dicendo?).
Felice: Sua moglie! (A Pasquale). E vero? (Gli fa un cenno).
Pasquale: Come? Ah, s!.
Carmela: Dunque siete sposato?
Pasquale: Ah! S, cio, no! Quasi! Beh! Ecco, siamo...Promessi!...
Cesare: Mi congratulo con voi, una bella signora!
Carmela: (Rivolta allo zio): (E un bel sacco di patate!)
Cesare:(Zitta!)
SCENA NONA
Giulietta e detti, poi Ciccillo,
Giulietta:Eccomi qua, mi sono vestita...(Con labito di Clementina che le va parecchio largo).
Carmela: ( Con aria furbesca):Dimagrita?
Giulietta: E s, mi sono proprio sciupata da un mese a questa parte, guardate questo abito come mi sta largo!
Carmela: ( Semre pi ironica e un po' pungente): Forse... lavorate troppo!
Giulietta: ( Facendo finta di non avere sentito): Ma che fa?...Viva, viva, tra-ll-r..( c.s.)
Pasquale: (Prende Carmela per la vita): Venite...Viva,viva, tr-ll-r..
Carmela: Tr-ll-r...Ma se viene la vostra ..promessa?!
Pasquale: E che mimporta?
Cesare: Uh! Quanto cara! Viva, viva, tr-ll-r. ( Anche lui imita il movimento, poi):
Sapete che ho pensato, noi e voi, invece di partire stasera, partiamo subito. Carmela appena arrivata dovr andare a ricevere gli ospiti, ma noi possiamo mangiare in paese; L c una bella trattoria, stiamo allegri tutta la giornata e stasera poi andiamo a festeggiare a casa mia!
Felice: Zio, ...io ho da fare.
Cesare: Zitto...Io voglio cos! Adesso arrivo fino alla posta, fatevi trovare pronti.
Carmela: Venite anche voi,.. stasera?
Pasquale: Pu darsi!....
Cesare: Adesso vado...Carmela andiamo, svelta....(Via da destra).
Felice: Donna Giulietta, voi che avete combinato? ...In che imbroglio mi avete messo...Come vi venuto in mente di dire allo zio che io sono vostro marito?
Giulietta: Ma che dovevo dire? Quello ha aperto e mi ha trovata l dentro!
Pasquale: Ma che doveva fare, poveretta!...Tu, piuttosto, ..dovevi proprio dire che tua moglie mia moglie?
Felice: E che altro potevo fare, eh! Gli dovevo dire che avevo una donna che non mia moglie dentro il letto, di prima mattina.
Pasquale: Ma cos mi hai spiazzato, mi hai creato un danno!
Felice: Con chi? Agli occhi di mia cugina... mannaggia a lei, manco mi ricordavo di averla,...Neh, Pasqu, qui chi sta per lasciaci il collo sono io, altro che danno a te! ...Donna Giulietta, basta, andatevene...per carit...
Giulietta: Io vado a casa, mi vado a mettere un bellabito, e vi vado ad aspettare alla stazione...ce la dobbiamo spassare...
Felice: Che spassarsela, che stazione,.voi state dando i numeri?! Vado io solo, trovo la scusa che mia moglie non si fidata.
Giulietta: E impossibile, ci devo venire per forza, debbo conoscere lo sposo della cara cugina! Dunque, io vi aspetto alla stazione. Badate che se non venite, mi metto dentro al treno e vado io sola Arrivata in paese, domando, e appena so qual la casa, ci vado! Adesso avete capito? Arrivederci....Ciao, neh! ( Si avvia per uscire)..
Felice: Alla faccia tua!.... Ti!
Pasquale: Se ne andata!
Felice: Pasquale, adesso distraiamoci un po'!...Ti faccio vedere una bella cosa, La famosa poltrona "estatica", inventata dal professore..Heiveld, tedesco; Lho vista ultimamente a Parigi, allesposizione, e me la sono fatta arrivare.
Felice si avvicina alla sagoma ricoperta dalla coperta, la scopre e appare una poltrona da ambulatorio con vicino un apparecchio elettrico collegato.
Pasquale: E questa poltrona che ?
Felice: Eh! Adesso vedrai. Questa una cosa necessarissima,...rivoluzionaria!...Una cosa che passer alla storia!....Quando si deve fare unoperazione difficile, lammalato si addormenta senza anestesia Si siede su quella poltrona, e per mezzo dei raggi X si addormenta.
Pasquale: E il contatto non ti fa dormire anche a te?
Felice: No, perch il chirurgo mette i guanti isolatori e opera magnificamente.
Pasquale: Ma fammi capire, il malato si siede su questa poltrona e che fa?
Felice: Si addormenta, perde i sensi, vuoi vedere? Siediti!
Pasquale: Io? Tu sei pazzo! Proprio con me vuoi fare la prova?
Felice: E allora? Io ti sveglio subito...L ci sono 2 bottoni, uno per far dormire, laltro per svegliare: iamme, siediti!
Pasquale: Felice, non facciamo pazzie, veh!
Felice: (Mi pare un beb). Ma come, sei chirurgo e ti metti paura? Lho provata anchio a Parigi, ti addormenti dolce, dolce. (Pasquale siede. Felice accomoda il poggia testa, facendo rumore, Pasquale si alza spaventato).
Pasquale:Che succede?!
Felice: Ma niente, accomodo il poggiatesta.
Pasquale: Non sapevo che fosse successo! (Siede di nuovo).
Felice: Questa una cosa che lascia affascinati. Non ti muovere, fermo. (Tocca il bottone).
Pasquale: Che bellezza! Uno si addormenta dolce, dolce. (Si addormenta mormorando): Per carina, bisogna che la cono-sca me-gli-o.
Felice: Non sanno pi che inventare!...Pasquale....Pasquale?....Si addormentato...(Chiamando): Clementina?....Clementina?...
Clementina: Che vuoi, Felice?
Felice: Guarda il mio amico.
Clementina: Uh! Che sta facendo?
Felice: L ho addormentato.
Clementina: Ah! La poltrona di cui mi hai parlato?...(Fa per toccarlo).
Felice: (Gridando): Eh! Non lo toccare, se no ti addormenti pure tu.
Clementina: E chi lo tocca.
Felice: L c la spiegazione, tu non lhai letta? Chiunque tocca questo individuo saddormenta, fossero pure 10 persone Bene, ora per io devo andare a Caserta per fare una operazione. Star l fino a domani, vammi a fare la valigia.
Clementina: Subito. E sveglia quel poveruomo!....(Via a sinistra).
Felice: Pasquale?...Pasqu...Eh!, adesso si fa notte... (Tocca il bottone. Pasquale si sveglia).
Pasquale: Dove sono?
Felice: A casa mia?
Pasquale: Che ho fatto?
Felice: Hai dormito magnificamente.
Pasquale: (Alzandosi): perch mi hai svegliato, io stavo sognando che andavo in giro con una bella figliola. ( Si Stiracchia un po' e poi prosegue): Felice, io adesso me ne devo andare ci vediamo poi. Ma stai attento...Non sia mai che Giulietta ti dovesse fare pi guai ancora!
Felice: (Mannaggia a lei!).
SCENA DECIMA
Clementina e detto, poi Cesare, poi Ciccillo e Totonno, indi Ciccillo.
Clementina: (Con valigetta e lettera aperta in mano): Ecco qua le valigie.
Felice: Prendo un cappello e vado...ho gi fatto tardi....( Via da sinistra).
Clementina: ( Legge la lettera fra s): (Oh, questa bella, Don Cesare Sciosciammocca minvita per questa sera alla festa che si dar a Roccarossa in casa della nipote, Ma perch non me lo ha detto prima?.. Intanto vedete il caso...proprio oggi Felice deve andare a Caserta...Basta, vorr dire che ci andr da sola!).
Felice: (Con cappello): Dunque, Clementina, io vado.
Clementina: Aspetta, indovina chi mi scrive?
Felice: Adesso ho fretta, non mi fare perdere tempo.
Clementina: Ma aspetta un momento!
Felice: Vuoi che perda il treno?
Da fuori si sente la voce dello zio.
Cesare: Fai venire un taxi, e fallo aspettare al portone.
Felice: (C lo zio, sangue di Bacco, e adesso come faccio?).Vieni qua! (Tira Clementina per un braccio). Prima di partire ti voglio dare un bacio.
Clementina: Aspetta, non mi tirare...
Felice: Tu mi farai perdere il treno. (Labbraccia e la fa sedere sulla poltrona).
Clementina: Ma non mi hai mai spinta cos!...Pensi sempre a una cosa!.....
Felice: (Tocca il bottone e laddormenta). Tutte a me succedono! (Prende il tappeto del tavolo e la copre.
Cesare: (Sempre da fuori): Neh, Felice, andiamocene.
Felice: Andiamo, zio.
Cesare: E tua moglie?
Felice: Si avviata alla stazione.
Cesare: (Indica la poltrona): E quella cosa l, che ?
Felice: E un preparato anatomico, devo prenderne il fegato.
Cesare: Eh?!
(Esce per primo, Felice gli va dietro e incontra Ciccillo).
Ciccillo: Signore, questuomo dice che deve parlare con voi.
Felice: Chi ?
(Entra Totonno , Ciccillo va via).
Totonno: Buongiorno, oscellenza, eccomi qua!... Sono Totonno, il cocchiere che stanotte vi ha portato in carozzella fino qua!
Felice: Beh! Che vuoi?
Totonno: Come sarebbe a dire, che voglio? Voi quando siete sceso, avete detto: sei un cocchiere davvero simpatico, domani vieni a mangiare da me....E io sono venuto!
Felice: Io ti ho detto di venire a mangiare con me?
Totonno: Sissignore, non vi ricordate? Anzi,..per la precisione avete detto: "Se non vieni a mangiare a casa mia, mi fai arrabbiare, non verr pi sulla tua carrozzella!"
Felice: Ah, gi, mi ricordo....(Ma tu guarda che sbronza che tenevo stanotte!.. Ma io davo i numeri! Ti pare che potesse venire cos tranquillamente a mangiare a casa mia? E va bene, ora rimedio io).....Ragazzo, tieni queste 50.000 lire...va a mangiare da qualche parte. (Gliele d).
Totonno: Grazie, oscellenza, sempre al vostro servizio!
Felice: Per devi farmi un piacere!
Totonno: Comandate.
Felice: Appena me ne vado, tocca questo bottone che sta qua vicino, questo qui. (Indicandolo). Qua ce ne sono uno a destra e uno a sinistra...Tu tocchi quello a sinistra Premilo bene, hai capito?
Totonno: Va bene, si fidi di me!
Cesare: (Entrando): Allora, Felice, ce ne vogliamo andare?
Felice: Andiamocene.(Tot, mi raccomando, quello a sinistra!... premilo appena sono uscito!)
Totonno: ( Non vi preoccupate). (Felice e Cesare escono). Ma perch poi devo fare questo?Bah!...Comunque cos mi ha detto e cos faccio...In fin dei conti mi ha dato 50.000 lire! (Tocca il bottone).
Clementina: (Si vede un movimento sotto la coperta, Clementina che si sveglia): Felice, maritino mio, perch mi fai queste cose?...Ma perch mi hai coperta con questo panno? (Si toglie la coperta e si accorge di Totonno): Ma, ma tu chi sei, che stai facendo qui?
Totonno: Come chi sono? Sono Totonno, il cocchiere delle carrozzelle!...Mi lasci stare!...
Clementina: (Gridando). Mascalzone, mascalzone, che volevi fare?!!...Ciccillo, Ciccillo, aiuto!
Totonno: Ma quale mascalzone, io sono un galantuomo!
Ciccillo: ( Uscendo di corsa): Ma tu chi sei, che vuoi?...Mascalzone, mascalzone!
( Clementina fugge a sinistra).
Totonno: (Cominciando a correre per la scena, fra i mobili): Non sono un mascalzone, sono Totonno, il cocchiere!
Ciccillo: (Correndogli dietro): Adesso ti faccio vedere io!
Totonno: (Correndo fuori dalla scena, inseguito da Ciccillo): Io sono una persona per bene, non sono un mascalzone!
(Ciccillo corre dietro a Totonno, tutti e due escono).
Cala la tela
FINE DEL PRIMO ATTO
ATTO SECONDO
Scena di piante che mostrano un giardino in fondo. Due uscite, una a destra e una a sinistra. A destra della scena, davanti al pannello di destra, un tavolino. Tre divani intorno ad un tavolino da salotto: il primo a destra a tre posti; al centro un altro a due posti; a sinistra un altro ancora a due posti
SCENA PRIMA
AllAlzarsi della tela la banda suona di dentro. Tutti gli invitati entrano dal giardino a braccetto, passeggiando, fanno un giro passeggiando nel palco, da destra verso sinistra, chiacchierando, poi tornano ad uscire dal giardino, mentre va terminando il pezzo di musica. Rosa entra dal giardino e si incontra con Carmela che sta entrando da sinistra insieme a Luisella.
Rosa: Buongiorno, signora. Gli invitati ci sono gi tutti!
Carmela: Grazie, Rosa. E mia sorella ?
Rosa: L'ho gi fatta vestiresi messa l'abito che le avete comprato oggi a Napoli. Neh! Signora, deve vedere quanto le sta bene! Ah!...Se non fosse che non parla!
Carmela: Come, non parla!
Rosa: Non parla! Si messa in un angolo e non parla! L'ho sgridata, spintonataMacch, imbronciata . e imbronciata resta! Mannaggia a lei, non c' verso di smuoverla! M vado a parlarle ancora. Che San Gennaro ce la mandi buona! ( esce).
Carmela: Ah! Questo quello che deve fare!....E brava!.. Mannaggia a lei!... Questa sorella mia fatta apposta per farmi girare i nervi!...Adesso si messa in un angolo tutta imbronciata e non spiccica una parola. E questo quello che ci vuole, oggi!...Questo quello che serve per rendersi pi graziosa davanti ad un futuro sposo!
Luisella: Gi!... Purtroppo hai ragione assai!... E' ragazzina,e va b!....Si vergogna, e va b!.Ma adesso sono daccordo che proprio troppo!
Carmela: Ma che ragazzina, che vergognarsi! Alla sua et io avevo il fuoco in corpo, ogni giorno mi girava sempre qualche idea diversa in testa, non mi fermavo mai!
Luisella: Ma che centra, tu sei unaltra cosa.
Carmela: Che ti devo dire, lei non mi sembra nemmeno mia sorella....Ma che vuol dire questo vergognarsi di tutto! Mah!... Io non dovevo nascere dentro a questo paese, in mezzo a questi bifolchi...Scusami, veh, io non parlo di te, parlo degli altri Mamma mia! Qua nessuno sa scucire quattro parole intelligenti in croce, appena, appena, sanno leggere e scrivere....giusto il sindaco e il consigliere sono un po' meno rozzi, ma, giusto un po! Ah!... Mi sembra che debba passare ancora un secolo prima che quella stupida di mia sorella si sposi, ma appena lo fa...Oh! Appena lo fa. tu vedi quanti chilometri ci devo mettere tra qui e me!
Luisella: Ma come? Vuoi andare via da qua?
Carmela: Si capisce, non voglio morire qua, Luisella mia; Me ne vado a Napoli, voglio vedere facce belle, allegre, gente istruita, simpatica, come... come...come quel medico amico di mio cugino, per esempio!...Qua, stasera, Luisella mia, le invitate per cercare di fare tutte le signore si sono conciate che sembrano tante civette appollaiate!
Luisella: ( ridendo): Hai ragione! Alcune pare che si siano acconciate come se dovessero esibirsi nel circo.
Carmela: Gi! Eh, gi!
SCENA SECONDA
Rosa e detti, poi Errico, indi Luisella.
Rosa: ( entrando da destra): Signora, arrivato il signor Errico Del...Fico.
Carmela: Rosa!!...Errico Delfino!
Rosa: Va bene, va bene, signora....Delfino!
Carmela: Fallo entrare
Rosa: Subito, e che san Gennaro ce la mandi buona! ( O forse meglio dire che ce lo mandi buono!). ( Esce da sinistra).
Carmela: Questo il ragazzo proposto dallo zio, che deve sposare Angiolina. Seh! E adesso conoscer questa fidanzata cos loquace! Luis, abbi pazienza, va a chiamare quella scema, dille di venire e che non faccia la scontrosa, cerchiamo di non fare una figura meschina!
Luisella: Non ti preoccupare, adesso la faccio venire. (Via da sinistra).
Carmela: Lo zio pu darsi da fare fin che gli pare, io sono sicura che a quella non la marita.
Rosa: (Entrando): Prego, favorisca. Signora Carmela c' il signor Delfino.
Errico:. E permesso? ...La signora Carmela Piretti?
Carmela: Sono io, per servirla.
Errico: Affascinato!( Le bacia galantemente la mano).
Carmela: Grazie.
Errico: Il signor Cesare vostro zio?
Carmela: Non ancora venuto, ma tarder poco. Lo zio mi ha parlato molto bene di voi, ed io sono sicura che sposandovi mia sorella sarete pi che felice.
Errico:. Lo spero. Mio padre amico intimo di vostro zio e sono stati loro che hanno combinato tutto.
Carmela:. Tutto, scusate, non potete ancora dirlo, perch voi non avete ancora vista la ragazza e non sappiamo ancora se vi piacer oppure no. Per quello che riguarda lei, sono sicura che appena vi vede, salter per la contentezza, perch voi siete davvero un bel ragazzo!
Errico: Buongustaia!
Carmela: Adesso che la vedete, parlatevi, ditevi qualche parolina azzeccata e dopo potremo dire che la cosa comincia ad andare!.. Dico bene o no?
Errico:Perfettamente.
Carmela: Comunque,...Vi devo avvertire per...Non crediate di trovare una ragazza svelta, spiritosa. Oh, no, tuttaltro!...Oddio, mia sorella una giovane bella, simpatica, ..(si fa per dire)...Per cresciuta nel paese, in mezzo ai cafoni, gente che non sa neppure quando nata, e quindi, per conseguenza cresciuta un pocoscontrosa!Non sa parlare...non sa presentarsi...Insomma un poco, come dire, ..inceppata!. Voi piano, piano, la dovete fare sciogliere, la dovete scozzoniare! Mi capite, no?
Errico: Ho capito, ho capito!..(Scozzoniare! E che significa?)
Carmela: Noi abbiamo dato questa piccola festa, prima di tutto perch oggi stato lanno anniversario della mia nascita.
Errico (prendendole la mano e baciandogliela galantemente): Oh! Auguri per questo anniversario.
Carmela: (Lusingata): Grazie. Dunque, dicevo, diamo questa festa, prima per il mio anniversario, e poi perch venivate per la prima volta in casa nostra. Per dovete compatire se gli ospiti non sono nobili, aristocratici, Ma sono tutti dei buoni amici dello zio, abitanti di questo paese.
Errico: Non datevi pena, mi sentir comunque fortunatissimo di trovarmi in cos bella compagnia! (E ancora le prende la mano ammiccando).
Carmela: Siete molto galante!
Rosa: (Entrando): Signora, ehm, ehm!.. Angiolina arriva, arriva subito!. Donna Luisella con lei! (Via).
Carmela: Ah! Bene! Grazie RosaEcco mia sorella!
SCENA TERZA
Angiolina e detti.
Luisella: ( Entrando con Angiolina da sinistra): Andiamo, Angiolina, ma che significa questo muso lungo, mi pari una bambina piccola, alza la testa.
Angiolina: (Veste da festa caricata, segue Luisella a testa bassa).
Luisella: Ecco qua Angiolina. Non voleva venire, ma ha ceduto alle mie preghiere.
A questo punto abbiamo Errico pi a destra, poi Carmela, Rosa, Angiolina.
Carmela: E se non venivi, a questo giovane quando lo incontravi?
Luisella: Dovete comprenderla, una giovane piena di soggezione, non ha amicizie, sempre in casa, sempre in paese!.. Angiolina, questo quel giovane che dovr essere tuo marito.. Ti piace?...Parla, d qualche parola...
Angiolina: Io non devo dire niente, perch non so dire niente! Se questo ragazzo mi vuole sposare, se gli piaccio, ...che serve parlare, si firmano le carte, ci scambiamo la promessa, andiamo al municipio, poi in Chiesa, e...buonanotte!
Luisella: Ma, ecco, prima devi dirgli se ti piace, se lo vuoi.
Angiolina: Se mi piace? Ma che me lo devo mangiare, per caso? ..( Ride della sua battuta).
Carmela: Cercate di capirla, non una giovane esperta.
Luisella: E carta bianca.
Errico: Troppo bianca, temo!
Luisella: Non te lo devi mangiare, questo si sa, ma potresti dirci se ti piace, se te lo sposi volentieri!
Angiolina: Io ancora che ne so?...Non so che devo dire!
Carmela: Uh! Sorella mia! E parla...parla!...Fatti uscire il fiato!...Io quando vidi mio marito per la prima volta, tanta fu leccitazione che cominciai a chiacchierare e non la finii pi!...A te per farti uscire una parola di bocca ci vogliono le cannonate! Ah! Che brutto carattere! Basta! Don Errico, io vado ad annunziare, dentro, che siete venuto! Che volete che vi dica: questa la ragazza, se vi piace, se vi va il suo carattere, si combina presto, presto, E se no, abbiamo scherzato!...Ma che possiamo fare!...Iamme, Luisella, andiamo a vedere se lo zio gi tornato. Io quella non la reggo pi ...Uh! Scusate...Mi fa dimenticare anche le buone maniere! (Via da sinistra).
Errico: (rivolto a Luisella): Ma come possibile, una sorella tutta fuoco, che ti scalda appena ti avvicini, e laltra tutta ghiaccio!
Luisella: Caro signore, dovete capire che quello un fuoco che stato gi acceso, che sa cosa vuol dire e vuole ancora ardere...Questo non ancora...E perci...
Errico: Lo so, ma fino ad un certo punto, per!.
(Luisella fa un gesto di comprensione, alzando gli occhi al cielo, poi esce da sinistra, andando a raggiungere Carmela).
Errico: Signorina, se continuate a tacere cos, dovr dedurne che non vi piaccio affatto e che non avete alcuna intenzione di sposarmi. Che mi dite?
Angiolina: E io che ne so?
Errico: E io che ne so? Ma se non lo sapete voi, a chi devo chiederlo? (Ueh! Questa ricca,.. pure bella,con una signora dote,.. ma fredda come un pesce pescato ieri!).
Carmela: (Ritornando dentro con Luisella e avvicinandosi a Errico, fra lui e Angiolina, mentre Luisella resta accano ad Angiolina, cercando di tirarla su):
Lo zio ancora non arrivato. Allora, don Errico, quella si scucita la bocca? Don Errico, che vi ha detto?
( A questo punto in scena ci sono, visti di fronte, pi a sinistra, Errico; alla suasinistra, Carmela, pi a sinistra, Angiolina ancora pi a sinistra, Luisella).
Errico: Niente, non mi ha detto niente!
Carmela: (Rivolta alla sorella): (Si pu sapere che ne pensi? Che vuoi fare?).
Angiolina: ( Che devo fare, io mi vergogno...Ma mi piace, bello, ...mi piace assai!)
Carmela: (E allora diglielo, che aspetti, scema?)
SCENA QUARTA
Rosa, poi Nicola, Bettina, Gennarino, Carmela.
Rosa: Venite, venite, signor sindaco. E' arrivato don Nicola, il sindaco, con la famiglia. (Esce).
Carmela spinge Angiolina indietro per andare incontro al Sindaco. Angiolina indispettita si va a mettere in un angolo a destra, Luisella la segue per consolarla, mentre Carmela resta ad accogliere il sindaco. A questo punto abbiamo: Luisella e Angiolina in un angolo a destra, vicino al pubblico; Pi al centro: Errico, e alla sua sinistra, Carmela).
Nicola: (Grossa giacca, gil bianco, camicia col collo basso, guanti a piacere, nastro rosso alla giacca, insegne di Cavaliere, porta sotto il braccio Bettina, vestita caricata a festa. Gennarino li segue, vestito come Nicola).
Cara donna Carmela, dovete scusarci se abbiamo tardato un po', perch mia moglie ha voluto fare un po di tualetta!
Bettina: ( Che veniva dietro, si fa avanti, pur restando alla sinistra di suo marito):
Emb, che diavolo, siamo state invitati a una festa e certamente ci dovevamo presentare a dovere!
Gennarino resta un po' indietro.
Errico: ( rivolto al pubblico): (Vih! E questi da dove sono usciti? Veri figurini di moda!).
Carmela: Oh! Benvenuti, signor Sindaco, signora sindachessa!
Bettina: ( Si avvicinai a Carmela e si mette alla sinistra di lei, passando davanti tranquillamente al marito che indietreggia): Mille auguri con prosperit e salute.
Carmela: Grazie.
Nicola: E denari assai Dico a voi!( Rivolto a Carmela, ma anche a Errico che alla destra di lei).
Carmela: Grazie, grazie.
Bettina: ( Passando davanti a Carmela, che costretta a indietreggiare, e ad Errico, per andare a salutare Angiolina): E tu come stai, Angiolina, stai bene?...Brava, con questo vestito sei proprio aggraziata! Stasera si dice che fai conoscenza con lo sposo, vero?
Carmela: ( Piuttosto seccata): Sissignore, eccolo qua. ( E indica seccata Errico che era rimasto al suo posto, alquanto seccato): Ve lo presento. Il signor Errico Delfino.
Bettina torna a spostarsi per salutare Errico,gli si mette davanti, lo squadra bene, e poi si mette a fianco di lui, alla sua sinistra, fra Errico e Carmela).
Nicola: ( Facendosi avanti pomposamente, anche lui passando davanti a Carmela e dando una spinta alla moglie per farsi spazio, costringendola a spostarsi un po' indietro):
Ah! Voi siete lo sposo? E bravo, tanto piacere.
Errico: Fortunato.
Nicola: ( Pomposamente): Nicola Pagliuchella, Cavaliere, sindaco di questo paese. Mia moglie Bettina, che vi stata appena presentata. ( E a questo punto Bettina si fa un po' in avanti di nuovo, restituendo al marito la spinta, e porge la mano a Errico, che si limita a stringergliela).
E questo mio figlio Gennarino.
Gennarino chefino a quel momento era rimasto indietro, si fa avanti, rimane alla sinistra dei genitori e fa un grosso inchino verso Carmela e Errico.
Questo ragazzo lho tenuto in collegio 5 anni, gli volevo far imparare la musica, ma non voleva proprio saperne.. e che facevo io, tenevo uno spesato inutilmente? No, lho levato ed ho detto: fa quello che vuoi tu!
Errico: Avete fatto bene.
Nicola: Lho mandato parecchie volte a Napoli, per fargli avere delle idee, conoscenze, per non farlo crescere come un torsolo Dico a voi!
Errico: ( Rivolto a Gennarino): Vi piace Napoli?
Gennarino viene avanti, declamando pi che rispondendo, e parlando ad un pubblico che non c' altro che per lui, si muove avanti e indietro come un pavone, declamando:
Gennarino: Oh! molto! Io starei sempre a Napoli. Che cielo! Che citt! Che vita! Che allegria! Tutte le volte che ritorno da Napoli, questo paese mi sembra una tomba!...Ci sto perch ci debbo stare, perch ci sta pap e mamm, ma per me non ci starei nemmeno un minuto! Che monotonia, che silenzio, che tristezza, che noia, che seccatura! (Eccitato): Viva Napoli, viva la grande citt! L si vive, qua si muore! (E resta di nuovo a sinistra del padre).
Errico: (Vih! Tu guarda che bel tipo che questo!).
Nicola: Che ne dite, eh? Che spirito! Che sveltezza!
Errico: Ah! Sicuro!
Carmela: Vogliamo andare al buffet, a mangiare qualcosa?
Bettina: Come credete.
Angiolina: (Si alzai e viene avanti verso Errico e si ferma davanti a lui per un attimo): S, S, andiamo, andiamo! Voi permettete, vero?
(E senza aspettare nessuno si dirige fuori a sinistra).
Errico: ( Rivolto a lei che per sta gi dirigendosi fuori): Accomodatevi!
Bettina:Nicola, vieni. (Si avvia col marito a sinistra, pavoneggiandosi).
Nicola: Ti perseguito.
Carmela: (Avvicinandosi al sindaco e prendendolo sotto braccio): Venite, prima andremo a bere un bicchierino e poi mangeremo qualche cosa dentro, al buffet.
Nicola: S, s, volentieri, a me fatemi stare lontano dalla folla. ( Si allontanano).
Carmela: ( ricordandosi di Errico e girandosi verso di lui): Don Errico, onorateci anche voi.
Errico: No, grazie, cara signora, preferisco aspettare don Cesare in giardino.
Carmela: Come volete voiDon Nicola, prego.
Nicola:Senza cerimonie. (E si avviano a sinistra).
Errico esce dal fondo.
Gennarino(che li ha visti andare via senza muoversi, rimasto solo in scena): Io per me non voglio niente, voglio una cosa sola, voglio stare in mezzo alle belle figliole....Io sono venuto per ball, per zump ...e spezzuni!... (Cos dicendo ballicchia in mezzo alla scena e poi anche lui si avvia a sinistra, sempre ballicchiando).
SCENA QUINTA
Cesare, Giulietta e Felice. Di dentro si sente una forte risata di Giulietta.
Cesare: (Portando a braccetto Giulietta, con abito da festa di gran lusso. Felice li segue portando sul braccio la mantella di Giulietta. Cesare ha in mano delle carte di musica, che posa sul tavolino in fondo. Abbiamo in questo momento, partendo dal centro: Pi al centro, Cesare; alla sua destra: Giulietta; alla destra di Giulietta: Felice).
Hai ragione di ridere, la gente di questo paese cos buffa, che uno a guardarla deve ridere per forza.
Giulietta: E poi, avete visto, tutti per la strada mi guardavano incantati, come se fossi stata una novit per loro.( Rivolta a Felice): Felice, che hai, marito mio, perch sei tanto di cattivo umore?
Felice: Io? No, anzi sono allegrissimo!
Cesare: S, anchio mi sono accorto che tu sei un po nervoso, seccato....perch?
Felice: Eh! Penso alle malate...poverine...maspettavano e io non ci sono andato.
Cesare: Ma ti pare che possiamo pensare alle malate adesso! Che ci importa...pensiamo a noi, pensiamo a divertirci.
In questo momento in scena ci sono Felice pi a destra, Giulietta e Cesare).
Giulietta: Viva, viva, tra-ll.r. (Movimento).
Felice: (Donna Giulietta, qua dovete stare ferma colla gamba).
Cesare: Aspettate, vado ad avvisare laltra mia nipote e gli ospiti....Adesso vedrai quando ti vedono che succede qua,bella ,simpaticona mia! Gu,.io se avessi una moglie cos, salterei per la felicit, e quello pare che ha passato lultimo guaio!...Gue!...Solamente guardandola ti si accende il sangue dentro le vene!.. Tra-ll.r. (Fa il movimento, lazzi, e danzando esce a sinistra. Giulietta ride).
Felice: Donna Giulietta, non ridete che mi fate venire i nervi.
Giulietta: Non potete credere come mi sto divertendo.
Felice: E voi non potete credere come mi sto intossicando...Voi mi avete cacciato dentro ad un brutto guaio!....Io ho lasciato mia moglie a casa addormentata, non so se il cocchiere lha svegliata o no, e se viene a sapere che sono venuto con voi e vi ho fatto passare per lei, Dove mi vado a nascondere?
Giulietta: Ma che deve fare, che deve dire! Alla fine io non ho preso il suo posto per sempre, appena, appena, fino a domani mattina! Se poi vogliamo continuare
Felice: Che? Siete pazza? Io ho passato tutti quei guai, stanotte, e chiss ancora quanti ne devo passare ancora. ...Io sto qua solo per conoscere questo Errico Delfino che si deve sposare con mia cugina.
Giulietta: Anche lui sta qua?
Felice: Certo, dovr pure conoscere la ragazza che suo padre gli vorrebbe fare sposare!
Giulietta: E perci io sono voluta venire, voglio vedere che faccia fa quando mi vede!
Felice: E se quello dice allo zio che non siete mia moglie, io come mi metto?
Giulietta. E che volete da me, che devo fare?
Felice: Appena lo vedo gli racconto io, tutto, e mi devo fare promettere che non dice niente! Donna Giulietta, non fate pazzie, va bene? Voi quando lo vedete, fate finta di niente, ricordatevi che siete mia moglie, non fatemi vergognare.
Giulietta: Ma voi per chi mi avete presa? Io la moglie la so fare, capite?
Felice: Me ne sono accorto, quando venuto lo zio a casa mia...E quello che mi raccomando, non bevete vino, liquore.... se no stasera facciamo un altro guaioVoi ve ne andate a dormire sotto ad un pagliaio ed io sopra ad un albero di pigne!...
Giulietta: Non preoccupatevi.
Felice: Gi!...Io comunque non vi lascio un attimo!...Zitta...vengono tutti...un po di contegno, donna Giulietta, un po di contegno...pensate che siete una signora.
Giulietta: Lasciate fare a me. ( Si impettisce.).
SCENA SESTA
Carmela, Cesare, Luisella, Angiolina, Bettina, Angelica, Gennarino, Alfonso, Eugenio, poi Nicola e detti.
Carmela: ( Entra da sinistra a braccetto con Luisella. Dietro a loro vengono: Angelica, con accanto il marito e il cognato, ai suoi lati. Carmela si ferma vicino a Giulietta, con accanto Luisella, e leggermente indietro restanogli altri tre, parlottando fra loro).
Buongiorno, Giulietta. Bene arrivata. Vieni,vieni che ti presento ai miei ospiti. La mia amica Luisella, e sua sorella Angelica.
Luisella: ( Squadrandola dalla testa ai piedi): Piacere, non vedevamo l'ora di conoscerla.
Angelica: ( lasciando il gruppo e avvicinandosi a Giulietta, mettendosi accanto a lei, nel vano che la sorella le ha lasciato, spostandosi sulla sinistra): Gi, non vedevamo L'ora!
( Poi prende la sorella e spostandosi, passeggiando verso sinistra, prosegue, parlando con lei): Gi! Volevamo proprio vederla, questa "signora"!
Giulietta: (Facendo un inchino che mezzo inchino e mezzo sberleffo): Piacere!
Carmela: (Rivolgendosi ai due uomini che sono rimasti leggermente indietro, prosegue):
Il marito della mia amica Luisella, Alfonso, e l'architetto Antonio Castello, suo cognato.
I due uomini che erano dietro alle mogli si fanno avanti. Alfonso si avvicina a Giulietta e le bacia galantemente la mano.
Alfonso: Ammirato!
Antonio: (Cerimoniosamente bacia anche lui la mano di Giulietta): Incantato!
Giulietta:(Lusingata): Grazie!
Angelica: ( A questo punto si avvicina al marito, e facendogli il verso, indispettita, si allontana con lui verso la poltrona di destra, sedendosi col marito accanto a lei, in piedi, dietro e a destra della poltroncina): Incantato!!....Sei ridicolo! ( Naturalmente, prima parla e poi si allontanano).
Luisella: (Andando anche lei presso il marito e portandoselo via, dietro alla sorella): Incantato!Ma Incantato di che? ( Idem come sopra).
E anche lei si siede accanto alla sorella, mentre il marito resta accanto al cognato.
Carmela: ( Facendo cenno alla sorella di avvicinarsi): Felice, ti ricordi di tua cugina Angiolina?
(Angiolina si fa avanti e si mette a sinistra di Felice, fra lui e Giulietta):
Felice: Come no! Cara, cara, cuginetta mia!...
Angiolina: (Angiolina fa un inchino che in realt suona come una smorfia): Ciao! Ma io non sono cara e non me ne importa niente di esserlo!
Carmela: ( rivolta a Giulietta che a sinistra di Angiolina): Cara cognata, ti presento mia sorella Angiolina.
Angiolina: (Fa un altro mezzo inchino): Piacere!
Giulietta: Questa quella bella ragazza che si deve sposare?
Carmela: Perfettamente, e si prende un bellissimo giovane; Ma tanto spruceta che non potete immaginare.
Giulietta: Spruceta? E che significa spruceta?
Felice: Vuol dire un poco schizzinosa, ritrosa.
Cesare: ( Entrando in quel momento e rispondendo alla domanda che ha appena sentito): Che volete, povera ragazza, sempre stata in questo paese, ma adesso ci penser mia nipote qua presente, si metter vicino a lei...e le dar qualche lezione di buon comportamento).
Felice: (E sta fresca!).
Giulietta: S, s, ci penser io a .....rinsanguarla!...
Angiolina: (Alza le spalle e sbuffando si dirige indietro verso Luisella, si siede a destra di lei, e rimane a sedere imbronciata). Anche Cesare si avvicina al gruppo e comincia a parlare con i due uomini.
A questo punto entra Bettina, e avanza con fare solenne, pieno di arie, e va a mettersi accanto a Giulietta, tra lei e Carmela. A questo punto abbiamo, da destra a sinistra: Felice, Giulietta, Bettina e Carmela.
Bettina: Io sono la consorte del cavaliere Nicol Pagliuchella, sindaco di questo paese. Piacere di conoscerla, signora!
Giulietta: Lusingata! Siete la moglie del sindaco, allora, per conseguenza. Voi siete la sindachessa!
Da sinistra entra e avanza, a questo punto, anche Gennarino, che si avvicina a Giulietta, mettendosi tra la madre e lei, le prende la mano e le dice, cerimoniosamente):
E io sono lunico loro figlio, Gennaro Pagliuchella, ai vostri pregiatissimi comandi.( E le bacia la mano pi volte, con piccoli bacetti rapidi).
Giulietta: Oh! Grazie, grazie! Ma fermatevi, per carit, mi confondete!
Carmela: Questo giovanotto lopposto di Angiolina,.. svelto, intelligente, spiritoso, e va sempre a Napoli.
Giulietta: Vi piace Napoli?
Gennarino: (Declamando): Oh! Molto! Io starei sempre a Napoli. Che cielo! Che citt! Che vita! Che allegria!Tutte le volte che ritorno da Napoli questo paese mi sembra una tomba. Ci sto perch ci debbo stare, perch ci sta pap e mamm, ma per me non ci starei nemmeno un minuto. Che monotonia, che silenzio, che tristezza, che noia, che seccatura Viva Napoli! Viva la grande citt! L si vive! Qua si muore!
Giulietta: (Neh! Quanto strano, questo!)
Felice: (No, questo esaltato!).
Cesare: ( Avanza da dietro e si mette tra lui e il resto della compagnia, dicendogli): Sai, questo ragazzo ricchissimoIl padre miliardario. A questa et, gi possiede 900 milioni e pi, di sua propria dote... vero, Gennarino?
Gennarino: Gi, mi furono lasciati da mia nonna.( E prosegue, pavoneggiandosi e passeggiando per il palco):
Poi ho 3 milioni al mese che mi passa pap e 2 milioni che mi d mamm .E sono 5 milioni... Non c male. Vivo discretamente!
Giulietta: Ah!! Bravo! (A Felice): (Don Felice, questo potrebbe risolvermi non pochi problemi!).
Felice: (Che tu possa schiattare! Ma sta zitta!).
Gennarino torna accanto a Giulietta, tra lei e la madre e prendendole la mano ammicca verso di lei. Nel frattempo entra il padre.
Gennarino: Ah! Ecco pap, lui il sindaco!
Nicola: (Avanza con molto sussiego, si avvicina a Giulietta e spinge di lato la moglie e il figlio per farsi largo, costringendoli a malincuore ad indietreggiare):
Piacere, Nicola Pagliuchella, Cavaliere e sindaco di Roccarossa...
Giulietta: Signor sindaco, stavamo parlando di vostro figlio, davvero un giovane distinto ed intelligente.
Nicola: Bont vostra, per carit. Solo quello ho fatto, e mi riuscito!
Felice: (Si, ha fatto il campione della razza!).
Nicola: (Continuando a pavoneggiarsi): Non perch mi figlio, ma un giovanotto che fa onore al paese, Che ve ne fate di questi torsoli, questi scimuniti che non sono buoni a fare niente. Ogni mese lo faccio stare una settimana a Napoli ed ha imparato tante cose che non le sa nessuno in paese. Lo mettete ad un tavolo a fare conti? Non c nessuno che lo pu battereLegge e scrive meglio di un professore! Ad una festa da ballo, poi, non c nessuno meglio di lui....( E prosegue accompagnando con i gesti e i movimenti le sue parole):
Balla, sona, canta, salta, fa le giravolte...( Perde per un attimo l'equilibrio e pare che stia per cadere, ma si riprende).
Giulietta: bravissimo!
Felice: (Ma che una scimmia ammaestrata?)
Gennarino: (Con una modestia che suona del tutto falsa): Ma no, pap esagera!
Giulietta: Insomma, sa vivere, conosce il ...(con aria di sussiego): ...il bon-ton! Ma cos bisogna essere per farsi apprezzare in societ. Un giovane che sia bello, simpatico, ricco, non vuol dire nulla, deve anche avere dello spirito e deve essere chic per farsi amare e benvolere da tutti....e specialmente dalle donne! ( E ammicca, intenzionalmente).
Giulietta: ( Si rivolge verso Angiolina, indicandole di avvicinarsi, cosa che lei fa di malavoglia): Devi essere anche tu cos, carina, mi intendi?!
Angiolina: (D una spallata, sbuffa, scocciatissima, ma non si muove).
Carmela: (Indicando le poltroncine al centro della scena): Prego, cara, siediti!
Nicola a questo punto le porge galantemente il braccio e la accompagna a sedere nella poltrona che al centro della scena e si pone dietro alla poltrona. Bettina, visto che il marito non le ha dato il braccio, indispettita si fa dare il braccio da suo figlio, e si avvia dietro a Giulietta, sedendosi a sinistra di lei, nell'altra poltrona, a destra, mentre Gennarino si pone alle spalle di Giulietta, spingendo il padre che, seccato si pone a sedere nella poltrona di destra, accanto alla moglie, alla sua sinistra. Cesare si mette vicino a Nicola. Felice a destra di Angiolina. Infine Carmela, rimasta ultima, si siedenella poltrona al centro, a destra di Giulietta, avendo alla sua destra le amiche e alla sua sinistra, Giulietta.
Nicola : Come parla bene, com distinta la moglie di vostro nipote.
Cesare:Una signora sempre una signora!
Angelica: (Rivolta alla sorella): (Ma quanto bello quel vestito, devo chiederle dove lo ha comprato!)
Luisella: (Queste sono tolette, altro che chiacchiere!).
Bettina: (Rivolta al marito): Per causa tua devo fare queste figure...avevi detto: l non c nessuno, mettiti un vestito qualsiasi ...se io lo sapevo mi mettevo labito celeste coi pallini ricamati.
Nicola: Io non lo sapevo, vorr dire che la prossima volta ti metterai la veste coi pallini!
Luisella: Sei stato tante volte a Napoli, mi avessi mai comprato un paio di guanti come quelli!
Alfonso: E gi, come se quelli costassero un paio di lire, quelli sono capi di pelle di prima scelta, non li vedi?
Antonio: (Rivolto al cognato): Ma proprio uno schianto!
Alfonso: Ha due occhi che fanno perdere la testa!
Luisella: (Rivolta alla sorella): Certo che non difficile apparire affascinanti, con una toletta cosE' solo questione di vestito!
Angelica: Sai perch la guardano tutti? E' anche per come alza quella gamba. ...Ma, cos che si fa in citt?!.. Luis, sai che ti dico? Cos dovremmo imparare a fare anche noi, se vogliamo essere a la pere!
Luisella: A la paire.si dice a la paire!
Carmela: ( Rivolta al pubblico): Bisogna che la prenda ad esempio se voglio essere come quelle di citt! E questo io voglio fare! Io non voglio certo rimanere ad ammuffire per sempre qui, in mezzo a questi cafoni!
Gennarino: (Forse mi sbaglier, ma quella mi pare tale e quale Giulietta la fioraia che stava a Napoli, sotto il salone Margherita, che per soprannome la chiamavano la Nanassa, ...deve avere un neo dietro alla spalla).
Entra Rosa con delle bibite in mano, le offre a tutti, poi posa il tabar su un tavolo accanto al pannello a destra del pubblico e si ferma accanto ad Angiolina.
Rosa: Gu, ma perch tieni quella faccia appesa! S fessa? Questa la tua serata! E smuoviti!
Cesare: ( Avanzandoverso il centro della scena e rivolgendosi a tutti): Neh! Facciamo qualcosa, un po di canto. Carmela, chi canta?
Carmela: (Venendo verso di lui): Chi canta...Qui in paese chi potevo scegliere per cantare? Qui al massimo conoscono i cori dellosteria!
Cesare: E' vero, vero, questo un paese sempre nemico della musica.
Carmela: Che figura! Che figura !
Cesare: ( Chiama Felice che avanza verso di lui e gli dice): Felice, fai cantare qualche cosa alla tua signora, qualche bella romanza.
Nel frattempo Gennarino, da dietro alla poltrona di Giulietta, si china verso di lei e comincia a parlare fitto, fitto).
Felice: Ma io non so...Che ne dici, moglie mia?...( Si volta e la vede che parla con Gennarino). (Ma questa ora che fa? Si corteggia il figlio del sindaco!).Moglie mia!!?
Giulietta: Che vuoi, Felice?
Felice: Quei signori ti vogliono far cantare, che ne dici?
Giulietta: Io ho portato con me qualche canzone, ma non mi sento al meglio della voce.
Cesare: Ma noi ci accontentiamo di qualsiasi cosa.
Giulietta: Ma non posso, credetemi.
Carmela: Su, cara cognata, non farti pregare!
Alfonso: Vi preghiamo, signora.
Eugenio: Pendiamo dalle sue labbra!
Gennarino: Ve ne prego caldamente anchio.
Giulietta: (Si alza e andando verso il tavolo, dove prima Cesare aveva appoggiato le carte di musica, ne prende una): Allora canter come posso questa qui. (Indica una canzone).
Gennarino: (Corre verso Giulietta e prendendo le carte, legge): A me, a me, fatemi vedere a me! (Legge il titolo): A Nanassa!
Tutti: Brava! Brava!
Alfonso: ma che canzone ?.
Eugenio: Qualche cosa dedicata all'ananas.
Felice: (Quella la canzone che le hanno dedicato quei morti di fame del quartiere suo! Altro che la musica dello zio! Quella se l' portata dietro lei! Possa schiattare!).
Nicola: Sentiamo, sentiamo.
Alfonso: Io l'accompagno con una chitarra. Datemi una chitarra!
Carmela : Subito. Ve la faccio portareRosa, Rosa, prendi la chitarra!
Rosa: Subito, subito.(Esce e rientra immediatamente con la chitarra).
Alfonso: Sono pronto, signora, cantate pure!
Giulietta: ( canta):
Gu, Nanassa!
Gu, Nanassa!
Comme vurra pruv
'sta vcca rossa....
Gu, Nanassa!
Quando cammine se fa 'a folla appresso...
Gu, Nanassa!
Etc..Etc...
Qui anche il coro intona la canzone con lei.
Tutti : (Alla fine): Brava ! Brava !
Cesare : Brava! Brava!E adesso, signori, ballo!
Si comincia a suonare la musica di: " E spingule francese". Bettina viene in avanti con Nicola e si mette a ballare. Segue Angelica e marito. Luisella accenna a ballare accanto al marito che suona. Ballano tutti, ma in modo molto formale. Rosa viene avanti con Angiolina e cerca di farla ballare, anche se evidente che lei non molto esperta. Gennarino invita a ballare Carmela e si mette a ballare in modo un po' grottesco, Carmela cerca di seguirlo; Felice sta a guardare, con evidente disagio. Cesare da un lato, a sinistra, controlla tutto. Giulietta li guarda un po', poi si mette di nuovo a ballare, da sola, a tempo di musica, seguendo il tempo, allegramente, a modo suo, scuotendo la gonna e passando fra le coppie.
Tutti: Brava! Brava! (E si fermano ad osservarla ballare, poi pian piano smette anche lei e va a mettersi vicino a Felice, che manifestamente scocciato).
Angelica, Luisella e rispettivi mariti tornano a sedersi dove erano prima; Idem Angiolina; Carmela rimane in primo piano con lo zio Cesare che le si avvicina; Rosa esce; Si siedono anche il sindaco e la famiglia, tutti si sventolano per il caldo.
Cesare: (Eccitato).Questo si chiama ballo!.... (Ritornando serio): Carmela, a proposito, quel giovanotto, Don Errico, venuto?
Carmela: S, poco fa era qui, ora ti sta aspettando in giardino.
Cesare: Molto bene! (Chiamando Angiolina che viene in avanti): Che impressione ti ha fatto, dimmelo sinceramente.
Angiolina: Mi piace assai, assai, ma non lho detto perch mi vergogno a parlarne.
Carmela: Sta tonta! Mha fatto fare una figuraccia tale, che...bah! lasciamo perdere!
Cesare: (Rivolto a Giulietta che avanza): Giulietta, fammi il piacere, parlale tu, dalle una buona lezione!
Giulietta: Ma s...con piacere! Vieni, cuginetta mia, a te ci penso io!
Cesare: Angiolina, mi raccomando, fa tutto quello che ti dice lei, e fallo esattamente. Eh! Se tutte le donne di questo paese imitassero questa giovane, sarebbe una fortuna per loro.
Felice: (Povero paese!).
Cesare: Non la bellezza che fa innamorare, come giustamente diceva lei, il parlare corretto, la grazia, lo spirito.
Nicola: Oh! Ma certo!
Giulietta: (Ad Angiolina): Tu, cuginetta mia, ti devi specchiare in questo giovanotto (Indicando Gennarino)...Lui col suo spirito, con la sua sveltezza, guadagna subito la simpatia di tutti, e specialmente, ripeto...la simpatia delle donne.
Gennarino: ( Venendo avanti, cerimoniosamente): Ma grazie!...lei mi vuol confondere, lei la gentilezza impersonificata!
Giulietta: Ah! Non c di che! (Ad Angiolina): Andiamo, vieni, ti dir tante belle cose, ti far sembrare pi bella agli occhi del tuo fidanzato. Ma su, allegra.. Alza la testa.. fisionomia vivaceeleganza....decach, e soprattutto brio, movimento nella persona!.. Viva, Viva, tr ll r.(Mentre parla fa movimenti di ballo, alza la gamba, e poi via con Angiolina a sinistra. Felice la segue).
Felice: (Ma tu guarda che le va a insegnare!). (Via.)
Carmela: Questa proprio una donna da esempio....(Alza la gamba e fa un accenno di ballo). Ma scusa, zio, perch ha alzato la gamba?
Cesare: E che ne so, deve essere un movimento dellalta aristocrazia. Lasciatela un po sola con Angiolina; solo lei le pu farle cambiare carattere...Io vado a prendere lo sposo nel giardino. (Via per il giardino).
Carmela: Che bella cosa, che sciccheria! (Alza la gamba e fa un accenno di ballo e via anche lei, ma da sinistra)..
Angelica: ( Venendo in avanti e alzando la gamba): Ecco quaViva, viva, tr..ll..r.
Eugenio: (Alzandosi e raggiungendola): Gu, non sei la stessa cosa! Viva, viva, tra-ll-r!
Luisella: ( Raggiungendo la sorella): Hai visto come le ha parlato chiaro ad Angiolina, e lui che mi sgrida sempre quando parlo chiaro! Viva, viva, tra ll r!
Alfonso:(Venendo in avanti anche lui): Che centra, tu sei unaltra cosa. Sicuramente se lo fa lei un movimentoschi di nobilt! Viva, viva, tr ll r.
Eugenio: Pensa a quante cose possiamo imparare se questa sta ancora un poqua! Viva, viva, tra-ll-r!
Angelica: Vero ! Chiss quante! Viva, viva, ..tr..ll..r. (E sempre ballando si avviano tutti verso l'uscita).
Bettina: ( alzandosi e venendo in avanti col marito): Ti ho detto tante volte, andiamoci stabilire a Napoli, ma nossignore, dobbiamo stare sempre dentro a questo presepio.Ma se decido, me ne vado da sola!
Nicola: ( fulminandola con lo sguardo): Ma guarda che vai a pensare! Me ne vado da qua? Io sono il Sindaco e questo ci mancherebbe! Vuoi scherzare, senza di me, cosa possono fare? Certo che quella ragazza in verit, fa venire la voglia di stare a Napoli, in mezzo alla nobilt, in mezzo ai signoriE' un'altra cosa, un altro agireNoi, per esempio, quell'alzata di gambe non l'abbiamo!....Viva, viva, tr ll r! ( E cos dicendo si avvia all' uscita, seguito dalla moglie, che balla anche lei).
Gennarino resta in scena e si mette a ballare da solo.
SCENA SETTIMA
Cesare, Errico e detti, poi Clementina e Rosina.
Cesare: ( Entra dal giardino insieme ad Errico mentre Gennarino smette di ballare e si mette in un angolo):Vieni qua, giovanotto, dimmi francamente. allora, Angiolina ti piace?
(In scena, Cesare pi a sinistra e Errico pi a destra).
Errico:Si...mi piace.... ma fredda...inceppata...figuratevi che non capace nemmeno di dirmi una parola.
Cesare: Ma logico, la prima volta che ti vede che pretendevi? Piano, piano, prendendo confidenza, vedrai che ti parler con pi coraggio. Lei ricca, sai, possiede 500.000 milioni di dote, e questo palazzo roba sua. Se poi non ti piace, io non ti voglio forzare Diciamo a tuo padre che non si pu fare e non ne parliamo pi; Ma io sono sicuro che il matrimonio si far e sarai contento.
Errico: Speriamo!
Cesare: (Rivolto a Gennarino): Don Gennarino, voi che siete tanto svelto, offrite qualche cosa al signor Errico ...Qualche bicchierino di cognac, fate voi gli onori di casa.
Gennarino: Con Piacere, favorisca, signore.
Errico: Grazie. (Via da sinistra).
Dal giardino rientrano, chiacchierando e scherzando tutti gli ospiti e si distribuiscono nella scena; il sindaco che entrato per primo con consorte, si dirige verso sinistra e si ferma nell'angolo a sinistra di Cesare; Eugenio e consorte si fermano pi a sinistra; Luisella e marito accanto a loro; Carmela a sinistra dello zio, tra lui e il sindaco, cio a sinistra dello zio e a destra del sindaco. Continuano a parlottare e scherzare tra loro. A questo punto abbiamo, partendo da destra verso sinistra: Cesare, Carmela, Nicola, sua moglie, Eugenio, Angelica, Luisella, Alfonso.
Rosa: ( Entrando): Favorite, favorite, signora, l'accompagnoSignor Cesare, questa signora ha detto di essere una vostra invitata!
Clementina: Grazie..... Signori, buonasera a tutti.
Carmela: (Fulminata): Buonasera!.. (La moglie del dottor Cardelli!)
Cesare: Oh! Avanti. (A Carmela): (E questa chi lha invitata? Carmela, sei stata tu?)
Carmela: (Ma neanche per sogno!).
Cesare: (Ma che venuta a fare?)
Clementina viene avanti e si ferma a destra di Cesare.
Clementina: Signor Cesare carissimo, dovete perdonare se mio marito non potuto venire, ma dovuto andare a Caserta per unoperazione, perci sono venuta io sola Spero che non vi dispiaccia troppo!
Cesare: No, anzi.Ci fa piacere! (Agli altri): (Questa signora la moglie di un chirurgo, amico e collega di mio nipote Felice).
Nicola: Presentateci!
Cesare: Voi conoscete gi mia nipote Carmela.
Clementina: Come state mia cara?
Carmela: Bene, bene. ....Viva,viva, tr ll.r.( viene in avanti, e dopo torna al suo posto, ballando).
Cesare: Questo il sindaco del paese, Cavaliere Nicola Pagliuchella.
Nicola: Servo vostro....Viva , viva, tr ll r. ( Viene in avanti verso di lei, ballando, poi torna al suo posto).
Clementina: (Un po perplessa): Oh! Ma che bravo!
Cesare: Sua moglie Bettina.
Bettina: Fortunatissima! Viva, viva, tr ll r. ( C.S.)
Alfonso: Alfonso Canario, consigliere municipale. Viva, viva, tr ll r. ( C.S.)
Luisella: E io sono Luisa, sua moglie. Viva, viva, tr ll ra.( C.S.).
Eugenio: Eugenio Castello, architetto, autore fra l'altro anche di questa stupenda villa! Viva, viva, tra-ll-r!( C.S.)
Angelica: Io sono Angelica, sua moglie, direttrice dell'unica scuola del paese!...Viva, viva, tra-ll-r! (C.S.)
Cesare: Bravissima! Bravissima! Come lo fai bene! Viva, viva, tr ll r! (Accenna anche lui il ballo).
Clementina: ( Sbalordita): (Ma questi che sono, tutti pazzi!!).
Tutti: (Inchinandosi): Signora....Viva,viva, tr ll r.(E tutti assieme fanno il balletto, alzando la gamba).
Clementina:(Ho capito tutto, deve essere lusanza del paese!!)Signor Cesare, guardate che voi non dovete fare cerimonie con meSe volete che faccia qualche cosa, ditemelo francamente! Voi a me, non mi dovete trattare come uninvitata qualsiasi, ma solo come. una parente!
Cesare: Come? Ah, oh, s! Voi siete troppo buona.
Clementina: E mio dovere! Le vostre nipoti, per esempio, mi devono trattare come una sorella.
Cesare: Ah, sicuro, sicuro!...(Ma questa perch fa tante moine, vorrei sapere!).
Clementina: Ora, se permettete, devo andare per mettermi un po in ordine, pulirmi alla meglioDalla stazione fino a qua non ho trovato neppure un taxi, me la sono dovuta fare a piediSono tutta impolverata!
Cesare: Certo, certo...Rosa,.. Rosa,..(Rosa arriva). Accompagna la signora nella stanza da letto e vedi di che ha bisogno.
Rosa: Subito, signore! Favorisca, signora, a lei ci penso io, lasci fare!(Escono).
Cesare: Neh! Piuttosto seccante la signora!
Carmela: ( Con una certa acredine): Gi, pedante e vecchia! (rivolta allo zio, sottovoce): (Ma come ha fatto a scambiare la promessa con un belluomo come quel medico, amico di Felice?!).
Cesare: ( E' ricca, molto ricca!...Dimmi una cosa, Carmela, ma non sar che a te ha fatto proprio impressione quel dottore? Forse, forse, che finalmente ti sei stancata di stare sola e ricominci a guardarti intorno?).
Carmela: (Ma che dici, zio, che ti passa per la mente?....Basta!... Adesso pensiamo ai nostri ospiti, che meglio!).... Neh!...Andiamo un po fuori in giardino. Venite. (Tutti gli invitati vanno fuori in giardino, ballocchiando).
Cesare: Io non capisco a quella chi lha fatta venire qua?...Ah! Ho capito, sar stato Felice e la moglie che lhanno invitata.
SCENA OTTAVA
Felice e detto, poi Pasquale, poi Carmela.
Felice: Ma che bella lezione che sta avendo mia cugina...E un piacere sentirla!
Cesare: Felice, dimmi una cosa, quella signora , la moglie di quel tuo amico e collega, non mi ricordo come si chiama...
Felice: Ah! Pasquale Cardelli.
Cesare: Seh! La moglie, quella donna cos insipida, lhai fatta venire tu, qua?
Felice: No! Perch qua? (Sorpreso).
Cesare:E venuta proprio adesso, si presentata cos, senza che nessuno le ha detto niente, mi sembrata una cosa strana.
Felice: Ma chi, quella signora di mezza et che avete visto a casa mia?
Cesare: Ma s, la moglie dellamico tuo.
Felice: E sta qua?
Cesare: Sta qua, s! Adesso si andata a rimettere in ordine, a levarsi un po di polvere....Io credevo che lavessi invitata tu.
Felice: Io? No! ...Io me ne vado!
Cesare: Te ne vai?
Felice: Zio, io domani mi devo alzare presto per le visite ai malati.
Cesare: Adesso siamo nel momento pi bello della serata e tu te ne vuoi andare?.....Io vorrei proprio sapere.. a quella chi lha fatta venire qua?!
Felice: Forse mia moglie.
Cesare: Tua moglie? Ha fatto bene, Qualunque cosa faccia, fa tutte cose ben fatte!
Felice: (Quella fa solo guai!).
Cesare: Andiamo anche noi fuori in giardino.
Felice: No, zio, io devo stare vicino a mia moglie, lei gelosa....
Cesare: E gelosa? E gelosa? Gelosa di te?...(Lazzi, poi in giardino).
Felice: Mia moglie qua! E come venuta? Chilha fatta venire? Ma questo un grosso guaio! E adesso che faccio?
Pasquale: (Entrando trafelato): Neh, Felice, stai qua? Meno male che ti ho trovato!
Felice: Gu...E stato il cielo che ti ha mandato...Che successo?
Pasquale: Un guaio...Io oggi sono tornato a casa tua ed ho trovato tua moglie che si stava vestendo per venire qui; Allora senza perdere tempo mi sono preso un taxi e sono corso alla stazione, ho preso il treno e ti sono venuto ad avvisare. Ho fatto bene?
Felice: Hai fatto bene, ma quella arrivata prima di te.
Pasquale: Sta gi qua?...Ho capito, sar partita col diretto, io sono partito col misto.
Felice: E abbiamo fatto questo fritto misto! Come faccio, adesso, come rimedio? Amico mio, aiutami tu. Qui se si viene a sapere questa cosa, io passo un guaio con mia moglie, con lo zio, con tutti quanti!... Qua, non voglia mai il cielo, si rivolta tutta la casa!...Ci sta pure il sindaco, il consigliere comunale, dove mi vado a nascondere?
Pasquale: E zitto, calmati, adesso vediamo di trovare un mezzo. Lei dove sta?
Felice: Non lo so, dice che si sta rimettendo in ordine, si sta levando la polvere. Noi dobbiamo stare sempre insieme, appena la vediamo, la prendiamo e la portiamo dentro una camera e l vediamo come la possiamo imbrogliare, che scusa possiamo trovare! Lei sa che io sono a Caserta!
Pasquale: Troveremo una buona scusa.
Felice: Io sono rovinato! Amico mio, non lasciarmi, per favore, non lasciarmi!
Pasquale: Amico mio, non ti lascio, non ti lascio.. (Felice esce, Pasquale sta per seguirlo, quando arriva Carmela).
Carmela: Buona sera, dottor Cardelli, ben arrivato.
Pasquale: Buonasera, cara signora.( Le bacia la mano).
Carmela: Sua moglie venuta prima di lei, di l.
Pasquale: Non mia moglie!
Carmela: La sua promessa!
Pasquale: Non la mia promessacio, s cio no
Carmela: Non capisco.
Pasquale: Poi le spiegher.Stasera pi bella che mai!
Carmela: Grazie, mi confonde.
Pasquale: Lei sprecata qua in mezzo a questisempliciotti!Dovrebbe venire pi spesso a Napoli, l che dovrebbe vivere una signora come lei, e io sarei ben felice di farle da cavaliere.
Carmela: La cosa mi lusinga, mascusila cosa mi offende anche!Voi siete un uomo sposato, come potete pensare che io accetti, per chi mi prendete?!
Pasquale: Io non sono sposato!
Carmela: Quasi! Avete dato la parola, siete promesso!
Pasquale: Basta! Io non sono sposato, non sono promesso, non sono niente, sono un uomo libero!
Carmela: Libero? Che state dicendo? Quella donna vi chiama "mio marito", voi dite che non vostra moglie, ma in tutti i modi pur sempre la vostra promessa, e voi adesso ve ne uscite che siete un uomo libero? Che andate raccontando? Che sta storia? Ma allora chi quella signora, che fa qua?
Pasquale: E una cosa che riguarda il mio amico Felice, vostro cugino... E una storia lunga, ma voi siete una donna speciale, e penso di potermi fidare a raccontarvela. Sapete tenere un segreto?
Carmela: Certo, vi potete fidare, qualunque cosa mi direte, potete contare su di me.
Pasquale: Allora venite con me, vi spiegher tutto! Debbo raggiungere Felice.
Carmela: Andiamo! ( Pasquale la fa passare per uscire, Carmela esce, Pasquale la segue).
SCENA NONA
Giulietta, poi Gennarino
Giulietta: (Esce ridendo): Ah, ah, questa bella, la ragazza si sta ripassando da sola la lezione che le ho data, come mi sto divertendo. Ma Errico per non lo vedo, forse non sar ancora venuto.
Gennarino: (Uscendo, parla internamente): Ma servitevi, servitevi, senza complimenti. (Vede Giulietta): (Eccola qua. Quanto bella!). Signora....
Giulietta: Oh! Carissimo!
Gennarino: ( Mmmh! Mi ha chiamato carissimo!). Che ve ne pare di questo paese infelice, di questi curiosi abitanti?
Giulietta: Io ci sto bene, mi diverto assai. Non c la vita di Napoli, si sa, ma gli abitanti per sono tutte persone simpatiche.
Gennarino: Veramente?
Giulietta: Veramente!
Gennarino: Allora una fortuna per noi. (Come dovr fare per vedere se ha il neo?...) Che bellabito che avete, che bella stoffa, veramente di gusto.
Giulietta: Vi piace?
Gennarino: Oh! Molto! La vostra sarta forse parigina?
Giulietta: S...Madama Avanz.
Gennarino: Madama Avanz? Un brutto cognome, per la verit.
Giulietta: E Perch?
Gennarino: Sembra come se dicesse: Madama avanza denaro.
Giulietta: (Ride). Ah,Ah, sicuro, io non ci avevo fatto caso...Eppure guardate la combinazione, proprio cos,debbo ancora pagarle 3 note.
Gennarino: 3 note?
Giulietta: Sicuro, saranno un paio di 100 mila lire...voi che credevate, 700, .. 800 mila lire? No, sono 200 mila lire.
Gennarino: Eh! Ho capito. (No, io credevo che non dovesse niente). Ma come, vostro marito vi fa tenere debiti con la sarta.
Giulietta. Oh! Mio marito non si occupa della mia sarta. Ogni 2 o 3 mesi mi d una somma e io pago tutto quello che bisogna. Alle volte si dimentica e succede che si accumulano le note.
Gennarino: Oh, vedete , vedete Ma questo abito vi sta proprio a pennello.. come tagliato bene in vita, alle spalle. (Gira intorno e guarda le spalle)...(Ah! Lho visto! Ho visto il neo, Allora lei, sangue di Bacco, la Nanassa!). Eppure, signora, voi somigliate perfettamente ad una giovane fioraia che io vidi a Napoli lanno scorso, tale e quale, sembrate proprio due sorelle!
Giulietta:Veramente?
Gennarino: Parola donore!...Ma nella persona per, non gi nel carattere, spieghiamoci bene... Voi siete una signora, e quella era una donnetta di quartiere.. ineducata, civetta, attaccata al soldo, senza amor proprio, senza vergogna! E per soprannome la chiamavano
Giulietta: ( Arrabbiatissima): La Nanassa!...La Nanassa!
Gennarino: La Nanassa!...Brava!...
Giulietta: Che sono io!...Proprio io!...E non ti piglio a schiaffi perch sei un ragazzo imbecille e mi fai compassione, hai capito?!
Gennarino: Mi avete dato una bella soddisfazione!...Io lho fatto apposta
Giulietta: Ma quanto sei bravo!...(Come siamo bravi tutti e due!).
Gennarino: Io ho fatto questo per sapere se eravate voi. Ma voi non sapete quello che ho fatto io, a Napoli, per voi, a vostra insaputaIo vi sono venuto appresso per ore intere, ma non avevo il coraggio di fermarvi; mi mettevo ad un angolo sotto il salone Margherita e vi guardavo incantato.
Giulietta: Aspettate, voi siete quel giovane che tutte le mattine si fermava alla mia bancarella e comprava un garofano da 5.000 lire?
Gennarino: Proprio cos 5.000 liree per timidezza ve li mettevo sul bancone senza parlare.
Giulietta: Sicuro, adesso ricordo! Abbassavate sempre la testa per non farvi guardare. (Ride).
Gennarino: Proprio cos! Avevo una soggezione di voi che non potete credere. Allora, per adesso no, adesso mi faccio guardare, adesso vi dico che siete bella, simpatica, che vado pazzo per voi!...Vi viete sposata?... Non importa, io vi voglio sempre bene, lo stesso.
Giulietta: Davvero? Ci devo credere?
Gennarino: Ci devi credere Nannassella, Nannass
Giulietta: Zitto, arriva gente Venite a Napoli, a casa mia e parleremo!
Gennarino: A casa? Va bene!...(Adesso vado a dire a pap che domani voglio andare a Napoli). Permettete? (Via per il giardino).
SCENA DECIMA
Angiolina e detta, poi Errico, poi Clementina e Rosina.
Angiolina: Signora, mi avete lasciata sola, dove siete andata?
Giulietta: Sono venuta a cercare mio marito.
Angiolina: Oh, signora, quel giovane che mi vuole sposare, don Errico, sta venendo da questa parte.
Giulietta: Lui!...Allora ti raccomando la lezione!....Adesso ti saluto, e..in bocca al lupo!
( Si nasconde a sinistra in fondo, e fa capolino. Angiolina passeggia con gran sussiego).
Errico:(Entrando): Oh! Signorina.
Angiolina: Oh, buonasera! Viva, viva, tr..ll..r! ( Alza la gamba e comincia a mimare il ballo).
Errico: Bravissima!
Angiolina: Su, via, datemi la mano..(La prende, si fa audace e si avvicina a lui): Stringetela cos, fortecome si diceAssanguato!...
Errico: (Ma che succede? E adesso che fa, neh!)
Angiolina: Mi sembra che debbano passare mille anni prima che ci possiamo sposarenon posso pi aspettarequando una ragazza si scopre di una certa et, allora il marito necessario come il pane,e io lo vogliolo voglio...lo voglio!!.
Errico: ( Fra il perplesso e lo spaventato): ( Ma tu guarda questa che cosa teneva in corpo!).
Angiolina: Specialmente poi quando un marito svelto, ...pazzariello!...Quando un marito le fa bollire il sangue nelle vene!...Ah! Allora una ragazza si consola Iamme, dimmi qualche cosa, dammi un bacetto..un abbraccio...Non siamo forse promessi?...E che fa!...Pizzichi o baci non fanno danni!...Erricuccio mio, vogliamo vivere cos cent'anni, vogliamo vivere sempre in allegria!...Viva, viva, ..tr..ll..r! (Alza la gamba. Giulietta da sinistra passa dietro per uscire, portando in mano un mazzetto di garofani).
Errico: (Alla faccia di mammeta!...Che questa sia uscita pazza!).
Angiolina: Dunque, io me ne vado, ma ti raccomando, sposiamoci presto, non perdiamo pi tempo!
Errico: ( Scioccato): S, s, al pi presto possibile. (E stai fresca!).
Angiolina: Maritino mio aggraziato!...Zuccherino mio, tiSmac!...(Gli mena baci, poi via dal giardino).
Errico: Alla faccia della carta bianca!...E chi se la piglia?! Quella assatanata?!.. Ma neanche avesse un miliardo!
Clementina: Eccomi qua. (Rosa la segue). Dove sta don Cesare?
Rosa: venite, andiamo a vedere fuori in giardino.
Clementina: (Rivolta ad Errico): Signore, buonasera.
Errico: Buonasera.
Clementina: Viva, viva..tr..ll..r! (Alza la gamba e fa il balletto davanti a lui, poi gira le spalle ed esce nel giardino seguita da Rosa).
Errico: ( Stralunato): Questa deve essere un'altra pazza!
SCENA UNDICESIMA
Giulietta e detto, poi Felice, Clementina e Pasquale.
(Entra Giulietta).
Giulietta: Signor Delfino, vi saluto.
Errico: Che?!....Giulietta!....Tu qua?...
Giulietta: Eh, mio caro amico, come si dice. montagne e montagne non si confrontano mai! Io mi ero messa lanima in pace e non pensavo pi a te, stato per caso che stasera ci siamo incontrati qua; ho conosciuto la vostra promessa sposa e vi faccio i miei sinceri complimenti, avete saputo scegliere!
Errico: Ma quale scegliere e scegliere, io non sposer mai quella ragazza. E tu con chi sei venuta?
Giulietta: E che ve ne importa a voi? Oh, questa bella, Sono venuta col mio amante!
Errico: Giulietta, non dirmi questo che se no mi fai fare cose da pazzo!
Giulietta: Tu fai cose da pazzo? Ma se sei stato tu che dopo tante promesse, tanti giuramenti, sei mesi fa sei sparito senza nessuna ragione. Ma tu pensi forse che mi presi collera? Niente affatto! Dissi: Bravo!hai fatto proprio una bella cosauna bella azione!...Io volevo essere una donna onesta, mi volevo sposare, volevo essere una moglie affezionatama non potuto succedere, il cielo non ha voluto!...Basta, non ne parliamo pi!. Per fortuna che io non sono scema e non ci ho perso niente; ma tu per ci hai perso molto, perch una donna come me ti assicuro che non la trovi pi!
Errico: S, vero, hai ragione, ma non colpa mia, Giulietta, credimi. Sono stati i miei parenti che non mi lasciavano mai in pace per questa cosa; ma io ti giuro che a te voglio tanto bene S, ti voglio bene pi di prima. Ieri notte ti ho visto con quelluomo, mi salito il sangue alla testa e stavo per fare un guaio. Perdonami, Giulietta.. daifacciamo pace!
Giulietta: E bravo, e con la sposa come la metti?
Errico: Ma che sposa e sposa! Mi volevano costringere a fare questo matrimonio, ma non cera nessuna intenzionepensavo sempre a te.
Giulietta: Ah! Pensavi sempre a me? ..E dammene la prova!
Errico: Che prova?
Giulietta: Lascia subito questa casa, mollali tutti senza meno, e vieni a Napoli con me!
Errico: Andiamocene! Anzi, aspettami al cancello, scrivo due parole a don Cesare e vengo.
Giulietta: Ma proprio necessario?
Errico: Beh! Mi dispiace lasciarlo cos, senza nemmeno due righe, non sta bene!
Giulietta: E va bene, allora io ti aspetto fuori. (Prende il soprabito e se lo mette).
Errico:Arrivo subito, tesoro mio! (E con aria ispirata le bacia la mano).
Giulietta: (Si avvia e poi si volta): Errico, io vado, ma vedi di venire! Perch se non vieni, questa volta io ti distruggo, hai capito?! (Esce).
Errico: Che donna meravigliosa! Che zuccherino! .Adesso scrivo a Don Cesare che non mi voglio sposare pi, che ci ho pensato meglio. ( Ed esce da sinistra).
Clementina: (Trotterellando dietro aFelice, e Pasquale dietro a lei): Felicello mio, chi poteva pensare che ti saresti preso tanta collera?
Felice: Non sento ragioni.
Clementina: Alla fine io non sono venuta in casa di estranei!
Felice: Qualunque ragione tu avessi, tu non dovevi venire mai senza di me...vuol dire che tu avevi una ragione ben precisa per venire da sola!
Clementina: Ma no, ma no, te lo giuro, nessuna ragione!
Pasquale: Ma cara signora, voi a Pasquale per chi lo avete preso?..Quello tiene 3 chili di cervello....Quello ha detto apposta che andava a Caserta per fare unoperazione, per vedere che facevate quando lui non ci stava. Voi avete preso alla leggera quello che vostro marito aveva detto. Felice, scusa se te lo dico, ma tua moglie leggera.
Felice: Questo sicuro! (Una volta per, adesso pesa un quintale).
Pasquale: Dunque voi con tanta leggerezza, appena lui partito, siete venuta qua, e io che lo sapevo glielo sono venuto a dire, e vi ho fregata!
Felice: Lo scemo sono io! Ma che vergogna! E questo, dopo il fatto che va facendo figli dentro ai giardini pubblici!
Clementina. Ma io sono venuta soltanto perch era a casa dello zio, altrimenti se era da unaltra parte non ci venivo di certo!
Pasquale: Lascia stare, Felice per questa volta, si vede che non lo ha fatto per male.
Clementina: Dai, Felice, unaltra volta chiudimi pure in casa.Beh! Adesso facciamo la pace!
Felice: Non roviniamo la serata a tutti. Pasquale, prendila a braccio, non lasciarla pi.Te la affido.
Pasquale: Non preoccuparti, non la faccio parlare pi con nessunoVenite, signora.
Felice: L c il buffet.Falla bere, Pasquale!
Pasquale: Non preoccuparti. (Via con Clementina a destra).
Felice: Non so come mi sono salvato. Ma che buon amico quel Pasquale! Vale proprio pi di una vincita alla lotteria!
Errico: ( Ritornando con un biglietto in mano): Scusate, dottore, fatemi un piacere, date questo biglietto a Don Cesare, ma subito per! (Gli d il biglietto).
Felice: Va bene, lo far.
Errico: Grazie, grazie, e arrivederci. (Via a destra).
SCENA DODICESIMA
Gennarino e detto, poi Cesare, poi Rosa.
Gennarino: ( Pap ha detto di s. Adesso vado a casa, mi faccio la valigia, e domani di prima mattina vado a NapoliMa lindirizzo non lo so..Zitto! Qua ci sta il marito!)..Che bella serata, vero?...Come ci stiamo divertendo!
Felice: Ah! Sicuro!...Specialmente io, mi sto divertendo proprio assai!
Gennarino: La signora dov?
Felice: Non lo so, forse in giardino!
Gennarino: No, nel giardino non cA proposito, quando mi sono presentato a voi, non ho dato la mia carta da visita, scusatemiEccola qua. (Gliela porge).
Felice: Grazie. (La legge): Gennaro Pagliuchella.
Gennarino: Posso avere lonore di tenere la vostra?
Felice: Sicuro: Eccola. (La prende e gliela d).
Gennarino: (legge): Professore Felice Sciosciammocca, medico e chirurgo. Ascensione a Chiaia 44.. Grazie.
Felice: Spero che non abbiate mai bisogno di me.
Gennarino: E perch? Anzi!Ho capito!.. Come medico, gi!.Dite bene!.. Ah! Ah! Ah! Ma nonEh, va bene, s!. (Via a sinistra).
Felice: E va bene!Ma che tipo strano!
Cesare: (Dal giardino): Felice, tua moglie ha fatto perdere la testa a tutte quantetutte vogliono fare il movimento con la gambama quanto sono buffe! (Ride).
Felice: A proposito, zio, Don Errico Delfino mi ha dato questo biglietto per voi. ..
Cesare: Un biglietto per me? E che vuole? (Legge). "Carissimo signor Don Cesare, scusate se vado via da questa casa senza salutare nessuno. Ho riflettuto ed ho capito che questo matrimonio mi avrebbe reso infelice ed ho pensato che meglio fuggire per evitare il vostro giusto risentimento. Io amo unaltra donna, che mi stato impossibile dimenticare. Perdonatemi. Errico...Come?...E che significa questo? E perch non me lo ha detto prima, che figura mi fa fare, per chi mi ha preso? Da quanto tempo se ne andato?
Felice: Poco fa.
Cesare: (Chiamando): RosaRosa?!
Rosa: Eccomi, eccomi!.
Cesare: Raggiungi don Errico, lo sposo, fallo tornare subito qua!
Rosa: E come faccio a raggiungerlo, signorequello entrato in un taxi, e la signora ha detto allautista: corri, portaci subito alla stazionea questora saranno partiti.
Cesare: Che dici? Cera una signora con lui? E chi era?
Rosa: ( Con aria sorniona, sottovoce): (Non so se lo posso dire davanti a tutti!!)
Cesare: Chi era?!
Rosa: La moglie di don Felice, la nipote vostra.
Felice: Che?! (Mannaggia, mi ha fatto lultimo guaio!).
Cesare: Possibile? Sei sicura di averla vista bene?
Rosa: Era lei, proprio lei! Le ho chiesto se potevo fare qualcosa per lei...mi ha guardata come fossi una serva importuna e ha tirato dritto!
Cesare: Va bene, va bene, grazie, vai pure! (Rosa esce). Neh, Felice tu non dici niente?No ti muovi?
Felice: E che devo fare, zio?
Cesare: Come sarebbe a dire: che devo fare? Tua moglie scappa con un giovane e tu te ne stai l freddo, freddo!
Felice: E adesso corro
Cesare: E mi consegni tu stesso il biglietto dellinnamoratoMa tu che uomo sei?!! Che porco sei?!!
Felice: Zio, attento a come parli! Guarda che io non sapevo che ci stava scritto nel biglietto!
Cesare: (Fuori di s dalla rabbia): Esci subito da questa casa, non ti voglio vedere pi! Fuori!
SCENA TREDICESIMA
Carmela, tutti gli invitati, poi Clementina, poi Pasquale.
Carmela:(Entrando con gli invitati):Che stato, che successo? (Fuori suona una banda).
Cesare: Ce lho con questo galantuomo di mio nipote, che mi fa fare certe figure, ed io lo voglio svergognare davanti a tutti! Dovete sapere che quel giovane che io volevo far sposare ad Angiolina faceva l' amore con la di lui moglie, e poco fa lei fuggita con lui!
Tutti: Che?
Carmela: Zio, stai calmo, sono sicura che non come credi tu, ci sar sicuramente un'altra spiegazione!
Cesare: Taci tu, adesso vorresti difendere quella donna che render infelice tua sorella! Va bene che tu ti senti superiore a lei, va bene che ammiravi quella donna e la volevi imitare, ma questo troppo!
Carmela: Zio, calmati, sono sicura che c un'altra spiegazione!
Cesare: Ma che altra spiegazione!.. Basta! Taci, non parlare pi!
Pasquale: (Arrivando subito in aiuto a Carmela): Daccordo che siete fuori di voi, ma non potete prendervela con lei!...Lei che centra, lasciatela stare!
Cesare: (Senza ascoltare continua nel suo sfogo): S, ma io li trover, per! (Entra Clementina e resta in ascolto).
Nicola: Come? La signora Sciosciammocca?
Cesare: Che signora e signora! La signora Sciosciammocca una signora senza pudore, una sgualdrina qualsiasi.
Carmela: (Che nel frattempo ha visto Clementina): (Oddio, la vera moglie di Felice): Zio, zio, no! Non dite questo!
Clementina: (Venendo avanti infuriata): A chi avete dato della sgualdrina? (Gridando): La signora Sciosciammocca una donna onesta!
Cesare: (Gridando): E una zantraglia!...
Clementina: Zantraglia, hai detto? Eh, teh!! (Gli d un forte schiaffo e via a destra seguita da Felice).
Cesare: Che! A me uno schiaffo!Lasciatemi!
Carmela: Calmati zio, per carit, calmati ed ascolta!
Cesare: Zitta, una volta per tutte! (Rivolto a Pasquale): Ah, qua sta il maritoha visto che mi ha dato uno schiaffo?!
Pasquale: Ho vistoma che devo fare?....
Cesare: Ah! Che dovete fare? Lei lo ha dato a me,.. Io lo do a voi!..(Gli d un forte schiaffo). Andate fuori!
Pasquale: Alla faccia di mammeta!
Carmela: Zio, fermati! Non ti permetto di trattarlo cos! Lascialo stare!(E si aggrappa alla sua manica).
Cesare: Lasciami, sangue di Bacco!
Tutti: Calmatevi!
Nicola: (Salendo su una sedia): Rispettate il sindaco!
Alfonso: Pace, Pace! Calmate furorem!
( Tutti gridano).
Cala la tela
FINE DELL' ATTO II
ATTO TERZO
La stessa scena del primo atto. La poltrona estatica al medesimo posto.
SCENA PRIMA
Clementina, poi Ciccillo, poi Cesare ed Errico, indi Ciccillo.
Clementina: (Dalla sinistra): Ciccillo, Ciccillo?
Ciccillo:(Dalla destra): Comandate?
Clementina: Felice si ritirato?
Ciccillo: Non ancora, signora.
Clementina: Va bene, (Ciccillo va via). Che nottata, che nottata!...Non ho potuto chiudere occhioquelle parole di don Cesare non me le sono potute togliere dalle orecchie: "senza pudore!.. sgualdrina!" .Sgualdrina a me?... Quando l'ho sentito non ci ho pi visto davvero!...E anche se lo zio di Felice, gli ho suonato un sonoro schiaffo! Mi pare proprio che ci voleva!... Per fortuna che ho trovato un treno che stava per partire, e sono tornata a Napoli!.. Ma non capisco perch mi ha chiamato sgualdrina!.... Felice tornato stanotte alluna e mezzo, e non mi ha voluto dire niente! Ha detto: Adesso ho sonno, domani ne parliamoE invece stamattina uscito che io dormivo ancora! Ma appena viene, voglio sapere tutto! Tutto!....E poi voglio sapere perch mi sono addormentata su questa poltrona! Qua ci deve essere qualche cosa che quando si tocca(Tocca il bottone). Uh! Ma perch si acceso quel tubo?...E adesso come faccio?....Basta, quando torna Felice se la vede lui!.(Via da sinistra).
Ciccillo: (Entrando): Va a capire che successo a don Feliceappena si fatto giorno, uscito! Quando mai!.Quello la mattina se non sono le dieci non si sveglia!
Cesare:(Entra seguito da Errico): Il tuo padrone in casa?
Ciccillo: Nossignore, Eccellenza.
Cesare: E a che ora ritorna?
Ciccillo: Fra poco lo vedrete ritornare, perch questa lora di pranzo. Volete aspettarlo?
Cesare: Si capisce che lo aspettiamoVattene.
Ciccillo: Se caso mai volete qualcosa..
Cesare: Vattene, ti ho detto, lasciaci parlare!
Ciccillo: Va bene. (Via a sinistra).
Errico: Don Cesare, scusate, ma perch mi avete portato qua senza dirmi ancora la ragione. Mi siete venuto a pigliare a casa con tanta fretta! Io ho cercato di farvi le mie scuse!. Ho fatto una bestialit, s, lo capisco, ma non colpa mia, colpa dellamore! Ma che volete da me? Che mi dovete dire? Perch mi avete portato qua?
Cesare: Perch ti ho portato qua? Che devo dirti? Devo dirti che ti sei messo in un bel guaio, che ti sei buttato in un precipizio!...E io come amico intimo di tuo padre debbo cercare tutti i mezzi per salvarti!
Errico: Per salvarmi?
Cesare: S, per salvarti!...Che non ti volevi sposare con Angiolina, non me ne sarebbe importato niente...quella ancora una ragazzinaE poi bella,.. ricca,.. e un buon matrimonio non le mancher; Ma scappare con quella donna, significa rovinarsi!
Errico: Ma perch, che ha di cos perverso quella ragazza?
Cesare: No, anzi, proprio perch troppo buona, perch una signora, tu ti sei messo in un grosso guaio!
Errico: Ma che guaio, scusate?..
Cesare: Gu! Che guaio? Ma ti credi che sia una cosa da niente scappare con una donna sposata?
Errico:Sposata?
Cesare: Sposata, s. Capisci che il marito ti pu fare una querela,...E te la deve fare!.. Sono io che glielo impongo! Deve comportarsi da uomo, se no che figura ci fa?
Errico:(Possibile? E come ha potuto ingannarmi a questo modo?).
Cesare: E il marito, sai chi ?
Errico: Chi ?
Cesare: Te lo dico, ma attento, per! Rifletti su quello che vuoi fare, perch tu in questo momento sei in suo potere,...Quello se vuole pu farti andare in galera! E mio nipote Felice!
Errico: Vostro nipote?
Cesare: Gi.Il quale, ne sono certo, sar andato in questura per mettersi in regola, ma io cercher di calmarlo!
Errico: (Perci laltra notte stavano in trattoria tutti e due)Ah! Infame, scellerata! Mi ha fato questo per vendicarsi, per mettermi in un guaio!
Cesare: Ma si capisce, mio caro Errico, la donna terribile.
Errico: E da quanto tempo si sposato vostro nipote?
Cesare: Sono otto mesi.
Errico: Sono otto mesi?...Appena ci siamo lasciati!
Cesare: Tu adesso, se vuoi fare una cosa da uomo vero e ti vuoi levare il sassolino da dentro alla scarpa, valla a prendere e portala qua. Se non ci vuole venire, portala a forza! Quando lhai portata qua, la consegni al marito e le dici: Resta qua, questo il tuo posto! Fai una bella figura e risparmi un guaio!
Errico: S, dite bene! Adesso vado e torno subito, non muovetevi di qua.( Esce da destra).
Cesare: Si capisce!
Errico: (Torna indietro): Dovete sapere che io ieri lo volevo denunciarePerch molto buono, non successo niente, altrimenti se era un altro, mi prendeva a calci!...Adesso torno! Adesso vado e torno subito! ( Via da destra).
Cesare: Ma tu guarda di cosa capace la donna!....Gu, a proposito di donne,.. Io vorrei sapere perch ieri sera quella donna mi ha dato quel po po di schiaffo e si presa collera che io ho chiamato sgualdrina la moglie di FeliceMa che cosa importava a lei?.. Per io mi sono sfogato col marito, gli ho dato il suo avere!Anche se pensavo che stamattina mi avrebbe cercato per avere un chiarimento....E invece non si visto! Deve proprio essere un carognone qualunque! (Poi vedendo Ciccillo entrare, si rivolge a lui): Io aspetto in salotto. Quando ritorna Felice mi chiamate.
Ciccillo: Va bene.
(Cesare esce).
Ciccillo: (Va verso l'apertura di destra, dove ha visto arrivare Gennarino che sta entrando): Favorite, favorite. (Ma guarda che strano tipo!).
SCENA SECONDA
Gennarino e detti, poi Ciccillo, e Clementina.
Gennarino: (Elegantemente vestito in caricatura, con in mano un buch e bastone, esce): Grazie!
Ciccillo: (Eh! Questo starebbe proprio bene come statuetta su una consolle). Chi siete?...Che desiderate?
Gennarino: Desidero parlare con la signora Sciosciammoca, le devo chiedere qualcosa.
Ciccillo: Ma adesso non so se vi pu ricevere!
Gennarino: Oh! Mi ricever! Ditele che io sono Gennarino Pagliuchella, la persona delle 5.000 lire sul bancone.
Ciccillo: La persona delle 5.000 lire sul bancone?
Gennarino: Perfettamente! Lei capir subito
Ciccillo: Va bene, se lo dite voi!
Gennarino: Tieni, ti voglio dare 5.000 lire.
Ciccillo: Non serve, non ce n bisogno. ( Dicendo cos si prende ci nonostante le lire e via da sinistra).
Gennarino: Non serve, non ce n bisogno, e me la strappa in quel modo dalle mani!Come mi sta battendo il petto!.. Mi sembrano mille anni che non la vedo! Quanto bella!...Se arriva il marito troppo presto, io dico che ho un dolore in questa gamba e non so che cos. Eh! Io non mi perdo di coraggio. Quando si tratta di donne belle, mi metto a qualunque rischio, e poi, So come cavarmela!... Appena succede qualcosa, io mi metto a correre e nessuno mi pu mai raggiungere!Adesso si presenter con una camicetta ricamata, tutta scollata, tutta profumataUh! Che piacere!...Ma io pure sto bene.Io pure sono elegante!
Ciccillo: Ecco la signora. (Esce).
Gennarino: (Si accomoda la cravatta): Coraggio.
Clementina: (Uscendo): Buongiorno!
Gennarino: (E questa chi ?...Sar la mamma!E gi, io ho detto la signora Sciosciammocca e quel l'animale ha capito la mamma!). Tanto piacere, signora.
Clementina: Il cameriere mi ha detto che voi siete il signor Gennarino Pagliuchella.
Gennarino: Perfettamente, signora.
Clementina: E poi mi ha detto che siete la persona delle 5.000 lire sul bancone.
Gennarino: Gi, per farmi conoscere meglio.
Clementina:. Ma io, caro signore, non vi conosco affatto e non so che cosa sono queste 5.000 lire sul bancone.
Gennarino: Eh! Lo capisco, voi non sapete niente,.. ma c chi lo sa!.. C chi capisce tutto!.. Il servo ha preso uno sbaglio, vi ha fatto incomodare inutilmente.
Clementina: No, io credo che voi avete sbagliato.
Gennarino: No, io non ho sbagliato. Questa la casa del dottor Felice Sciosciammocca?
Clementina:Sissignore!
Gennarino: E dunque non ho sbagliato. Io non ho da fare, attender, se non vi dispiace.
(Siede sulla poltrona estatica, tocca per caso il bottone e si addormenta).
Clementina: La questione , caro signore, che attenderete molto!. ..(Lo guarda). Uh! Quello si seduto sopra la poltrona e si addormentato?...E come si fa adesso?...Signore. (Passa a sinistra): Signor Pagliuchella(Lo tocca e resta ferma).
SCENA TERZA
Cesare, poi Errico, poi Ciccillo, poi Felice.
Cesare: (Entrando): Andiamo a vedere se Felice tornatoMa che vedo? Don Gennarino Pagliuchella!E che sta facendo con quella(Avvicinandosi): Signora, io conosco questo giovane e vi pregosignoraDon Gennarino(Lo tocca e resta fermo).
Errico: (Entrando): Don Cesare, ditemi una cosaE che c, neh!...Don Cesare(Lo tocca e resta fermo).
Ciccillo: (Entrando): Neh!, Signori miei!...Uh! Quanto sono belli questi!...Statue al naturale!....Signori! (Suona la musica della lanterna magica colla bocca, poi si rivolge ad Errico):
Neh, sapete una cosa?.....Gu, questo non risponde!...Neh, sapete(Lo tocca e resta fermo).
Felice: (Da fuori): Ciccillo?.. Ciccillo? Ma dove sta quella bestia, non si trova mai!.. (Entra e li vede tutti fermi).
Uh!Ma che hanno combinato questi?.. Il sepolcro?.. E chi ha toccato il bottone? Io devo assolutamente levare la poltrona da qua! (Tocca il bottone e i 5 si svegliano).
Cesare: Oh! Che bellezza!
Gennarino: Che gioia!
Errico: Che delizia!
Ciccillo: Oh, dolce volutt!
Felice: (Gli d uno spintone): Ma falla finita!... Volutt ! (Ciccillo esce).
Cesare: Ma che successo, che abbiamo fatto?
Felice: (A Gennarino): Ma voi perch vi siete seduto l sopra? Questa la poltrona estatica.
Gennarino: E io che ne sapevo, scusate. Oh, ma che cosa simpatica!
Felice: Ma che volete qua, per quale motivo siete venuto?
Gennarino: Ah!...Io che sono venuto a fare?...Ecco, ero venuto a fare una visitaMa adesso si fatto tardi, verr unaltra volta. Arrivederci. (Via da destra in gran fretta).
Errico: (Don Cesare, io sono tornato per dirvi che io la porto qua, ma il marito non mi deve dire neanche una parola, se no lo piglio a schiaffi!).
Cesare: (Non ci pensate, ci sono io qua, fate presto).
Errico: Don Cesare, scusate, ma noi ci siamo addormentati tutti in una volta?
Cesare: E io che ne so?
Errico: Adesso vado e torno. (Via).
Cesare: (a Clementina): Signora, buongiorno.
Clementina: Caro signore.
Felice: (Adesso vedrai che passo un altro guaio!).
Cesare: E brava, ieri sera siete stata capace di darmi uno schiaffo; io non ho mai avuto uno schiaffo in vita mia, chi me lo doveva dire che alla mia et, lo dovevo avere da una donna!
Clementina: Ma ve lo meritavate, scusate, quelle non sono parole che si dicono.
Cesare: Ma perch vi siete presa collera?...
Clementina: Oh, questa bella, perch mi sono presa collera? Mi dovevo prendere collera per forza, scusate!
Cesare: Voi siete donna e alle donne si perdona tutto,.. per lo schiaffo che mi avete dato, io lho dato a vostro marito, voglio vedere adesso che fa.
Clementina: (Povero Felice, ha avuto uno schiaffo per causa mia!).
Felice: (Gu! Ha picchiato Pasquale!).
Cesare: Felice, tu mi devi dire la verit, sei stato alla questura?
Felice: Io?...Nossignore.
Cesare: Tu sei stato alla questura per fare querela, ma io voglio che questa querela tu la vai a ritirare!
Felice:Ma io.....
Cesare: (Gridando): Te la devi ritirare Io voglio cos!
Felice: E io la ritiro!!
Clementina: (Avr fatto querela per lo schiaffo che mi ha dato): Ma si capisce che la deve ritirare, che centra questa querela.
Cesare: Brava, signora!Io ieri sera ti ho strapazzato un po, ti dissi parole che non ti dovevo dire, e feci male... Ma che vuoi, il mio carattere cosQuando mi prendono i nervi, mi si chiudono gli occhi e non capisco pi niente! Tu certamente non sapevi niente di quello che era scritto in quel biglietto, se no non me lo avresti dato, non vero?
Felice: E si capisce!
Cesare: Tu, lo so, non potevi mai aspettarti quel dispiacereMa che ci vuoi fare, il mondo va cosche credi di essere il solo? Hai voglia, quanti ce ne sono nelle tue condizioni. Tua moglie poi in fondo, una buona donna, e come lho perdonata io, cos la devi perdonare pure tu.
Clementina: (Ah! Parla per lo schiaffo che gli ho dato).
Cesare: Si capisce, hai voluto prenderti la moglie bella. (Clementina si pavoneggia). E qualche dispiacere lo devi avere per forza!
Felice: (Zio, statevi zitto davanti a lei, io non voglio farle sapere queste cose).
Cesare: (E mi prometti di perdonare tua moglie?)
Felice: (Impaziente): (Sissignore, la perdono).
Cesare: (Bravo! Io devo risolvere tutte le cose e poi parto. V a ritirare la querela).
Felice: (Sissignore, adesso vado. Aspettatemi in salotto).
Cesare: (Fa presto, lei adesso viene).
Felice: (Chi?!)
Cesare: (Tua moglie!).
(Sorpresa di Felice).
Felice: ( Viene qua?)
Cesare: (S, la porta lui stesso, don Errico).
Felice: (Fra s e s) : (E sono fritto!)....Sentite,zio, adesso che se l presa, che se la tenga!
Cesare. (Eh, lui ti deve fare le scuse!.Si capisce, questa soddisfazione te la faccio avere!).Ma che dici, sta zitto!...Io ti aspetto dentro al salotto.
Felice: (Va bene, andate).
(Cesare esce a sinistra).
Felice: (E come faccio, come riparo sta cosa, adesso?)
Clementina: Ma come, Felice, tu sei andato a fare querela per lo schiaffo che hai avuto?
Felice: Questo quello che crede lui, ma ti pare che io faccio querela allo zio?
SCENA QUARTA
Ciccillo: (Con una lettera): Signore, quel giovanotto di poco fa tornato e mi ha dato una lettera per voi
Clementina: Per me? (La prende).
Felice: Quel giovanotto di poco fa? E chi ?
Clementina: E un pazzo! Tieni, guarda tu stesso!
Felice: (Prende la lettera e legge sulla busta): " Alla gentilissima signora Sciosciammocca, e per non sbagliare, la moglie del professore". Vih! Che indirizzo curioso, (Apre la lettera e legge): "Tesoro mio!"...Ti chiama tesoro?
Clementina: A me?
Felice: (E chi sto cecato?)....(Legge): " Sono venuto secondo lappuntamento che mi deste ieri sera, ma non ho avuto la fortuna di potervi parlare. Ditemi per carit quando potr vedervi. Io non ho paura di vostro marito, sono troppo risoluto; Se voi mi amate, sono pronto a portarvi anche in America e l a sposarvi..". (Non pu essere vero! Non pu essere! Ma chi questo disperato che si vuole portare questa in America? Uh, e io non gliela faccio portare?)....(Legge): "Attendo una risposta che spero sia favorevole. Tutto vostro, Gennarino, la persona delle 5000 lire sul bancone!"...(A Ciccillo): Questo giovanotto sta fuori?
Ciccillo: Nossignore, ha detto che tra poco torna per la risposta.
Felice: Quando torna, digli: "la signora vi aspetta, prego..."
Ciccillo: E lo faccio entrare?
Felice: Lo fai entrare eccome!
Ciccillo: Va bene. (Via).
Felice: Brava, brava, la signora Clementina, la signora onesta, la moglie fedele!
Clementina: Felicello, ma io ti giuro
Felice: Zitta, non parlare! Non potevo mai pensare una cosa simile! Chi questo Gennarino, al quale ieri sera hai dato un appuntamento...parla, chi ?...
Clementina: E chi lo sa?...Io non lo conosco!
Felice: Non lo conoscete? E vi scrive questa lettera?....Vergogna! l'avete conosciuto ieri sera alla festa, perci andaste voi sola senza di me, e mio zio si sar accorto di qualche cosa, perci ha detto: La signora Sciosciammocca non ha pudore, perci vi ha chiamata sgualdrina!... (Ma quanto venuta bene questa lettera!)
Clementina: Ma no, Felice mio, ti giurosono innocente!
Felice: Innocente! Innocente! Con questa prova, con questo documento!....E poi voglio sapere che cosa sono queste 5.000 lire sopra il bancone? ..Voglio che me lo spiegate, e poi uscite da casa mia!
Clementina: Ma che ti devo spiegare, se non so niente!...Forse questo giovanotto ieri sera si sar innamorato di me senza che me ne sono accorta Sar un amore platonico!
Felice: (Ma fammi il piacere!...).
Clementina: Tu hai detto a Ciccillo che adesso che torna, lo faccia entrare? Emb, adesso che entra te lo faccio vedere io come lo tratto.Io sono innocentemi credi?..
Felice: Questo lo vedremoPer ora, allontanatevi da me!
Clementina: No, no, Felicello, io non ti lascio! (L'abbraccia).
Felice: (Divincolandosi): Lasciatemi! Vi ho detto di allontanarvi da me! (La spinge e lei cade sulla poltrona estatica).
SCENA QUINTA
Pasquale, Carmela e detti, poi Cesare, poi Errico e Giulietta
Entra Pasquale con Carmela.
Pasquale: Felice, tu mi devi dire assolutamente quel pazzo di zio dove sta? (Cesare esce in ascolto). Io ieri sera ho avuto uno schiaffo e non lo posso sopportare!
Carmela: Io ho cercato di calmarlo, gli volevo spiegare, ma lo zio era fuori di se, non mi ha ascoltato, mi ha mandato via!..."Via, via Non mi parlare!"...Veh! Non mi aveva mai trattata cos, e davanti agli ospiti Davanti a quelle bocchepulite! Che non aspettano altro per dire cose. .. Carine! ( Smorfia).
Felice: (Statevi zitti!)
Pasquale: Ma che devo stare zitto! Felice, lo schiaffo fu forte, mi fa ancora male alla facciaMa per chi mi ha preso lo zio, per qualche servitore? ..Poi c'era Carmela presente, tutti gli altri ospiti Io sono una persona nota a Napoli, che figura ci faccio quando si viene a sapere questo fatto? E Carmela, come pu essere fiera di conoscermi... Se tutti mi pensano uncornuto?
Cesare: (Avvicinandosi): Voi inutile che fate l'offeso, ora, perch con me ci sono poche chiacchiere da fare! Prima di tutto voi non dovevate presentarvi alla festa senza essere invitato da nessuno, e poi quando non volete quelle mortificazioni, dovete insegnare la buona educazione a vostra moglie.
Pasquale: Mia moglie? Quale moglie? E basta!
Carmela: Quale moglie? Zio, mettiti calmo, non c' una moglie, non ancora!
Felice tocca il bottone della sedia e Clementina si addormenta.
Cesare: Ah! Quale moglie? Adesso fate finta che non sapete niente, fate vedere che cadete dalle nuvole? Ma inutile, mio caro amico, il fatto noto a tutti. Vostra moglie, la vedete l, ieri sera mi ha dato uno schiaffo senza ragioneio me lo sono tenuto perch si trattava di una donna, ma per ve l'ho tornato. Iamme, che mi dovete dire?
Pasquale:Ah! Ho capito, mia moglie, che sarebbe quella l!... Ieri sera senza ragione vi ha dato uno schiaffo, e voi non potendo sfogare con lei, perch era una femmina, me lo avete dato a me che ero il marito?
Cesare: Perfettamente!
Felice: E tu non l'avevi capito ancora?
Pasquale: Ho capito, ho capito( devi morire di morte subitanea, tu e tua moglie!)
Felice: (E anche tu e quella l)
Cesare: Se credete che ho agito male, sono a vostra disposizione.
Pasquale: No, avete agito benissimo, vi siete regolato benissimo! Solo che quella ..
Errico: (Entra portando per mano Giulietta, che entra ridendo): EntraEntra e non ridere.
Giulietta: Ma queste sono cose veramente da pazzi! Ah! Ah! Ah!
Cesare: Signora, questa vostra risata indegna di una donna onesta! Voi chiedete scusa a mio nipote. (a Felice): E tu, perdona a tua moglie!...
Giulietta: Ma quale moglie?...Ma che state dicendo! Don Felice non mai stato mio marito!...Voi ieri sera mi avete trovata qua , mi avete preso per la moglie e io non sapendo che dire, ho fatto andare avanti l'equivoco.
Cesare: Possibile! Neh! Felice?!
Felice: Sissignore zio, ieri per combinazione, questa ragazza si trovava dentro a questa casa,...E per non farvi prendere collera, per non darvi una mortificazione, ho fatto andare avanti la finta, ma mia moglie quella qua, la vedete? ( Indica Clementina).
.Pasquale: E' quello che stavo per dirvi; quella non mia moglieIo non sono sposatoE se voi lo permettete, io vorrei fare la corte a vostra nipote Carmela!
Cesare: Come, come?...
Carmela: S, zio. Io ho cercato di dirtelo l'altra sera, ma tu non mi ascoltavi, mannaggia a te...Strillavi e basta.
Cesare: Ma come, tu lo sapevi?
Carmela: Me lo aveva confessatoNon voleva che io pensassi sbagliato su di lui! Ma mi aveva chiesto di mantenere il segreto, per il bene del suo amico.
Cesare: Allora tu non vuoi restare pi vedova !
Carmela: No!
Cesare: E il sacco di patate sua moglie!
Felice: Sissignore!
Pasquale : E siccome voi mi avete preso per suo marito, per non mettere il mio amico ancora di pi nei guai, abbiamo continuato sta pazzia.
Cesare: Mannaggia a voi! E bravi, mi avete imbrogliato proprio bene!...Allora, Errico, abbi pazienza!
Errico: Ma niente, per carit.
Giulietta: ( Rivolta ad Errico): Hai finito di dire: Vieni, ti porto io stesso da tuo marito. (Errico ride).
Cesare: (A Felice): Vuol dire che lo schiaffo lo dovevi avere tu?
Felice: E si capisce!
Pasquale: E L'ho avuto io, ma pazienza!
Carmela: E io ti ho difeso!
Pasquale: (Baciandole la mano): Grazie.
Cesare: Ma come, tua moglie sente tutte queste cose e se ne sta zitta?
Felice: Ma che ha da sentire quella sta seduta sulla poltrona elettrica che mi serve per le operazioni! Voi parlavate di moglie e non moglie, ..E io per non farla ascoltare, che dovevo fare?...L'ho addormentata! (Tutti ridono).
Cesare: Ma adesso svegliala, mannaggia!
SCENA SESTA
Ciccillo, poi Gennarino, e detti.
Ciccillo: Il signor Gennaro Pagliuchella.
Felice: Fallo entrare.
Ciccillo: (a parte): (Don Felice, ma qua ci sta uno sbaglio, quello crede che la signora Sciosciammocca sia quella l). (Indica Giulietta).
Felice: (E tu come lo sai?).
Ciccillo: (Me lo ha detto lui, che prima l'ha vista entrare dentro al palazzo).
Felice: (Zitto, sta buono, fallo entrare).
Ciccillo: (Alla porta): A voi, favorite.
Gennarino: (Entrando col buch): (Che disgrazia! Il marito!)
Felice: (Tocca il bottone della poltrona, Clementina si sveglia): A voi, signora, alzatevi,vedete questo giovane che vuole da voi?!
Clementina: (Si alza): ..Chi?...(Vedendo Gennarino): Voi, signore?...Uscite da casa mia,non ci mettete pi piede, non vi conosco! Io sono una donna onesta!Sono maritata e non posso corrispondere il vostro amore!.... Uscite!...
Gennarino: ( Completamente sconcertato e spaventato)... (Ma quella che vuole da me?.. Ma chi le ha detto niente!).. Ma scusate, io parlavo
Felice: Don Gennarino, andatevene, se no vi faccio rotolare gi per i gradini!
Gennarino: Nossignore, me ne vado, me ne vado!(Via in gran fretta).
Cesare: Ma che cosa successo, neh?!
Felice: Niente, il figlio del sindaco di Roccarossa, che ha tentato di sedurre mia moglie!
Clementina: E io poi mi facevo sedurre? No, mai!...
Felice: Basta!... Basta, non ne parliamo pi!....Adesso, zio, voi potete partire anche stamattina; Carmela credo che rester un altro poco E poi il mio caro amico Pasquale credo che verr spesso a trovarvi!.. Buon viaggio! (Rivolto a Errico e Giulietta). Signori, voi mi volete a casa vostra per una visita? Va bene, oggi verr!.. Se si tratta di operazioni, per, dovete favorire da me, a sedere su questa poltrona!
Cesare: Ma come, su questa poltrona dove fai addormentare le persone?
Felice: Solo quando si tocca il bottone!Quello che non far mai, per esempio, con questo rispettabile pubblico!!!!
CALA LA TELA
FINE DELLA COMMEDIA
- Questo copione è stato visto: